la spagna verso l`unificazione
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la spagna verso l`unificazione
LA SPAGNA VERSO L'UNIFICAZIONE I vari Stati della penisola iberica Sin dall'XI secolo la penisola iberica era divisa in vari Stati cristiani. Nel corso del XIII e XIV secolo si consolidarono il regno del Portogallo e il regno di Castiglia proiettato verso il Mediterraneo e verso la conquista di isole e coste lontane, dall'Italia alla Grecia. Legate al proprio territorio ma divise fra loro, le varie popolazioni ispaniche non riuscirono a unirsi in un unico regno. Al loro interno però le singole monarchie tentarono di imporre il proprio dominio sulla nobiltà bellicosa e indipendente, ingaggiando un'aspra lotta per la centralizzazione del potere. Il regno arabo di Granada Rimaneva inoltre nel sud il piccolo regno arabo di Granada, che, risparmiato dalle continue lotte prosperava economicamente e culturalmente riuscendo a dare vita a uno dei più fiorenti centri di scambio e di commercio. La città era popolata da Mori, cristiani ed ebrei che convivevano pacificamente. La fusione dei regni di Aragona e Castiglia e la cacciata dei Mori Un passo decisivo verso l'unificazione della Spagna fu il matrimonio tra Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia nel 1469. La fusione dei due regni di Aragona e Castiglia agevolò infatti la lotta contro i musulmani di Granada, i quali, alla fine di un duro scontro furono definitivamente cacciati dalla penisola. Un ulteriore passo verso l'unità territoriale poté essere compiuto con l'annessione dell'alta Navarra. L'assolutismo monarchico si lega alla Chiesa L'impegno di Ferdinando e Isabella fu rivolto a rafforzare l'identità etnica e religiosa della nascente nazione spagnola. Nemici dell'unità e della libertà della Spagna non erano considerati solo i musulmani, ma anche gli ebrei, perseguitati ed espulsi. Per smascherare finti cristiani, eretici, ebrei o islamici, Isabella e Ferdinando istituirono il tribunale dell'Inquisizione spagnola, che, ad opera dell'inquisitore Tomas de Torquemada, usò mezzi particolarmente violenti e crudeli. Con il loro operato Isabella e Ferdinando si dimostrarono così difensori della Chiesa cristiana in Spagna da guadagnarsi il titolo di “re cattolici” da parte del papa Alessandro VI nel 1494.