96 RUOTA ROTTA ROTTAME RUOTA La Ruota appare

Transcript

96 RUOTA ROTTA ROTTAME RUOTA La Ruota appare
RUOTA ROTTA ROTTAME
RUOTA
La Ruota appare storicamente in un pittogramma del 3500 aC in Mesopotamia.
Ruòta, con un letterario Ròta, dal lat ROTA con epentesi della u, nome d’azione di uno sperduto RETERE, cui
RETUNDUM e l’ital Rotònda, Rotondàre dal lat ROTUNDARE con Rotòndo, Rotondeggiàre e Rotondeggiànte,
il dim Rotondètto, Rotondèzza e Rotondità, Rotòne (fisica, sovrapposto a Fotone), il glb ingl Rotooffset
“macchina di stampa” (con OFFSET 1 riporto), Rotòre con Rotòrico, l’estratto Tòndo con Tondàre (omn di
Tondare “tosare”), Tondeggiàre con Tondeggiamènto e Tondeggiànte, Tondèllo, Tondèzza, Tondìno e Tondòne;
i prefissati Arrotondàre con Arrotondamènto e Arrotondàto, Stondàre (S intensivo). La locuzione Tondo di
Paestum indica una sorta di carciofo prodotto in quell’agro.
I derivati di ROTA-Ruota, che appare implicitamente connesso con il gr TROKHOS ruota, sono molteplici, con
e senza epentesi, derivati e composti: un volg fig Ròta di recente conio “crisi di astinenza”, Rotàia, Rotàle questo
relativo alla Sacra Rota ossia al Tribunale della Sacra Romana Rota, Rotàre e Ruotàre con Rotàbile, Rotatìva
con Rotativìsta, Rotatìvo, il Pp Rotàto, Rotatòria, Rotatòre, Rotatòrio, Rotamènto o Rotaziòne con Rotazionàle e
il prefissato Irrotazionàle (fisica, pref IN negativo), Roteàre questo denm da ROTEUS aggettivo di ROTA ma
anche Roteggiàre con il devb Rotèggio, Rotèlla con Rotellìsta, Rotìno o Ruotìno con Rotìsmo o Ruotìsmo,
Rotòide e Rotoidàle (suff OIDE “simile”) il sostantivo Ruòto, i composti Rotàmetro, Rotavìrus, Rotìferi “sorta di
invertebrati”, Rotobàlla, Rotocàlco con Rotocalcografìa, Rotocalcogràfico e Rotocalcògrafo, Rotocompressòre, i
prefissati Arrotàre (AD allativo) con Arrotamènto, Arrotàto, Arrotatrìce, Arrotatùra, Arrotìno (suff INO di
mestiere), Arrotolàre con Arrotolamènto, Arrotolatòre, Arrotolatrìce, e Srotolàre (S sottrattivo).
Dal lat volg ROTOJOLARE e dal parlato ROTEOLARE, da ROTEUM di ruota, sono derivati Rùzzola,
Ruzzolàre, e da questo un Druzzolàre con pref rafforzativo DI simile all’obsoleto Drusciolàre snm di
Sdrucciolare, eppoi Ruzzolòni (avverbio), Ruzzolòne, inc con Ruzzànte, Ruzzàre e Rùzza o Rùzzo dalla serie
onomatopeica R Z.
Nel volg emiliano si conta Rozel e Ruzel “gioco infantile”. Nel volg mer sopravvive il termine Rozz’la per
Ruota e, in ital, se e per quanto ancora, il gioco infantile della Rùzzola.
La Ruzzola, in verità, è un ant gioco competitivo per i grandi, già conosciuto tra gli etruschi, in cui si fa rotolare
– ruzzolare – una forma di cacio a mo’ di ruota.
La locuzione Avere la ruzza “idea che frulla, ruota nel cervello”, in semant volg, sovente adottata nella vita
quotidiana dalla romanesca attrice manierista Anna Magnani, sta per “sentire una voglia improvvisa di giocare,
divertirsi” in ossequio alla locuzione lat SEMEL IN ANNO LICET INSANIRE una volta all’anno è lecito far
pazzie (divertirsi).
In toscano Sèmel o Sèmelle sta per “panino” attraverso il ted SEMMEL già lat SIMILA semola cui Semellàio
“fornaio”.
\ Il gioco “passatempo” Yo-yo o l’omologismo Iò-iò, costituito da una rotellina intorno alla quale s’avvolge un filo è di genesi cinese, diffuso
dal 1929.Una variante è costituita da pallotta ed elastico.\
Ancora, Ròtolo o un ant Ruòtolo con Rotolàre, Rotolamènto, Rotolàta, Rotolìno, Rotolìo, Rotolòne e l’avverbio
Rotolòni, Ròtula con Rotùleo, Ruotìsmo. Ròtan o Ròtang “sorta di palme arrampicanti” è l’omologismo
attraverso il franc ROTANG ma di genesi malese, ma non può sfuggire una ipotetica connessione con l’indoeur
RETERE-ROTA immaginando “l’arrampicarsi ruotando”. Termine del tutto alieno nel percorso è invece
Rotenòne (suff chimico ONE) “composto chimico”, omologismo dal giapponese RHOTEN.
Eppoi, tornando al percorso i glb, sovente in omologismo, quali Rollè attrraverso il franc ROULER cui Roulètte,
Roulòtte coin Roulottìsta e Roulottòpoli, Ròund, Routìne con Routinàrio e Routinièro attraverso ROUTE strada,
eppoi Router e Routier attraverso l’ngl TO ROUTE instradare; l’esot Rodèo esot dallo sp RODEAR ruotare. In
tutti i casi, ogni derivato non ha mai tradito la propria origine RETUNDA. I termini Sdrùcciolo e Sdrucciolàre
sono i derivati della composizione lat volg EXDEROTJOLARE già EXDEROTEOLARE dall’aggettivo
ROTEUS, cui ancora Sdrucciolamènto, Sdrucciolèvole questo con suff ital di aggettivo verbale attivo EVOLE,
Sdrucciolevolèzza, Sdrucciolìo, Sdrucciolòne, l’avverbio Sdrucciolòni, Sdrucciolòso.
\ Il Ròtolo appartiene alle solennità del passato, poiché era la maniera più ovvia e protettiva per conservare i documenti, incluse le leggi del
dio. L’Arca del Tempio di Gerusalemme custodiva i Rotoli dei Comandamenti ricevuti da Mosè. Nelle grotte di Qumran sono stati ritrovati,
tra il 1947 ed il 1956 alcuni manoscritti, immediatamente chiamati Rotoli del Mar Morto, che riportano frammenti dell’Antico Testamento e
la vita di una comunità religiosa collegata alla setta ebraica degli Esseni, che certamente ne sono gli autori. La descrizione è bruscamente
interrotta, vrs a causa della repressione romana perpetrata contro di loro nel 70 dC. I Rotoli del Mar Morto, manoscritti religiosi scoperti nel
XX sec, pare siano contemporanei dei Vangeli.\
La genesi di ROTA è dal sct RATHAS, riportata in area indoiran con rad AT ruotare-svolgere e in quella bal
con RUOTA (sing) e CARRO (plur) (in verità, il carro ha più di una ruota ) cui il fig Carrièra, con Carrierìsmo,
Carrierìsta e Carrierìstico, tratto dalla locuzione Via Carraria già lat tardo VIA CARRAIA donde Carràia con la
locuzione Ponte alla Carraia (Firenze) e Carràio questo aggettivo con la locuzione Passo carraio o Passo
carrabile e sostantivo Carràio “carradore”; ancora, Càrica cui l’ant Carcàre, e Càrico (sostantivo e aggettivo) con
la variante Càrco, dal lat volg CARRICARE “lavorare col carro” con la variente CARCARE cui Carcàre,
Caricatùra nel senso fig di “gravare i tratti per deformarli”; i prefissati Discaricàre (DIS sottrattivo) con
Discàrico, Incaricàre (pref IN illativo) con Incàrico, Reincaricàre (doppio pref Ri iterativo) con Reincàrico,
Ricaricàre (RI iterativo) con Ricàrica, Ricaricàbile, Ricaricamènto, Ricàrica e Ricàrico e un glb ingl Refill
“ricarica” da TO FILL riempire, eppoi Scaricàre (pref S sottrattivo) con Scàrica e Scàrico inclusa la vaiante
96
Scàrco, Scaricàbile, Scaricamènto, Scaricatòio, Scaricatòre, Scaricatùra, i composti fig Scaricabarìle o
Scaricabarìli e Scaricalàsino dalla locuzione Scarica l’asino infine Sopraccaricàre con Sopraccàrico o
Sovraccaricàre con Sovraccàrico. Attraverso l’ingl TO DUMP scaricare, l’ital conta i glb Dumper “camion a
cassone ribaltabile” e Dumping “esportazione di materiale”.
Il percorso prosegue con Càrro dal lat CARRUS, diversificato da CURRUS cocchio, cui Carrarmàto dalla
locuzione Carro armato con il glb Tank e Carrìsta; l’idea di un veicolo bellico corazzato risale al XVIII sec e du
R. Edgewoirth che nel 1770 costruì il primo cingolato nel 1770 che chiamò fig Trattore catepillar in cui l’ingl
CATERPILLAR sta per bruco o nell’ital Trattore bruco. Nel 1899 apparve il Motor war car “veicolo da guerra
a motore” progettato da F. Simms. Snm di Carro è Plaùstro dal lat PLAUSTRUM “carro romano”, che stava a
indicare anche la costellazione dell’Orsa maggiore; l’etim è considerato sconosciuto ma qui lo si considera in
probabile connessione fig con PLAUTUS largo.
Il percorso continua in Carràta “quantità contenuta in un carro” con Carratèllo o Caratèllo “piccola botte per il
vin santo, che era portato su carri” e i dim Carrèllo con Carrellàbile, Carrellàre, Carrellàta, Carrellàto e
Carrellìsta, Carrètta (questo anche in senso spregiativo come “carretta del mare”) e Carrètto con Carrettàio,
Carrettàta, Carrettèlla e Carrettière, Carrettìno con Carrettinìsta, l’accr Carrettòne con Carrettonàio e
Carrettonàta, Carriòla o Cariòla con Carriolànte o Cariolànte e Scarriolàre o Scariolàre con Scarriolànte, ancora
Carrùcola con Carrucolàre, Scarrucolàr con Scarrucolamènto e e Scarrucolìo, la locuzione glb ingl Car sharing
“parco organizzato d’autovetture” (con SHARING “compartecipazione”) infine, Carràbile, Carradòre o
Carratòre con ilo volg veneto Carador, Carrarèccia e Carrarèccio, Carreggiàre con Carreggiàbile,
Carreggiamènto, Carreggiàta e Carrèggio, Carriàggio o Cariaggio esot attraverso il franc CHARIAGE, eppoi
Carròccia con Carrocciàre, Scarrocciàre e Scarròccio, Carròccio dal lat CARRUCA cui l’attestazione toscana
Carròzza, col dim Carrozzètta, e da questo Carrozzàbile con Scarrozzàre, Scarrozzàta e Scarrozzìo, l’esot
Garròccio attraverso lo sp GARRUCHA carrucola; termini alieni l’omologismo Carràsco “sorta di macchia
delle savane” inv dal ptg CARRASCO arbusto e il glb Carrageen “alga delle Rodoficee” con l’omologismo
Carragenìna (suff chimico INA) dal toponimo irlandese Carragheen.
La modernità ha portato i termini composti Motocarrèllo, Motocarriòla, Motocàrro e Motocarrìsta,
Motocarrozzètta tutti col pref MOTO abbreviaziomne di Motore; eppoi Autocàrro attraverso il franc
AUTOCAR, attestatosi nell’omologismo glb dal franc Càmion con gli italianizzati Camionàbile o Camionàle,
Camionàta, Camioncìno, Camionètta, Camionìsta e Camionìstico; Camionetta è a sua volta snm
dell’omologismo glb dall’ingl Jeep che sta per la pron dell’acronimo GP di GENERAL PURPOSE uso generico.
Dalla locuzione franc CAROSSE COUPE carrozza tagliata, è sorto il termine glb Coupè, da COUPER tagliare,
riferito alle auto a due sportelli e quattro posti, in percorso con Cupòne omologismo dal franc glb Coupon
“cedola (tagliata)” con l’ingl Couponing; sempre da voce franc, si ha il glb Cabriolet o Cabriolè “auto
decapottabile” da CABRIOLER fare capriole, cui gli esot Cabràre, Cabràta in terminologia d’aviazione, fig dal
franc SE CABRER rizzarsi come le capre, connesso con il lat CAPER capro.
Carrùgio o Carùgio e Carùggio “vicolo” attraverso il genovese e Carròbio “quadrivio” attraverso il lombardo,
derivano dal lat QUADRUVIUM quadrìvio, termini vrs inc fig con la rumorosità dei carri in transito.
Dal lat CARPENTUM carro d’origine celt, il prvz ha tratto CARPENTIER ricalcato dall’ital in Carpentière con
Carpenterìa; l’ital mantiene esplicito dal celt-lat il lemma storico Carpènto.
In corrispondenza ai nostri Ruota e Carro il rad indoeur AT ruotare ha generato il lat ANNUM Anno-ànno, ossia
la ruota del tempo, cui Anniversàrio (composto col suff dal verbo lat VERTERE vale ”che ritorna (riguarda)
annualmente”), Annàle, meglio Annàli con Annalìsta, questo snm di Cronografo, Annalìstica e Annalìstico,
Annòso con Annosità, Annuàle con un snm Annovàle e Annualità, l’avverbio Annualmènte, Annuàrio,
l’avverbio Quest’anno con un desueto Uguànno o Unguànno dalla locuzione lat HOC ANNO quest’anno, la
locuzione di misura astronomica Anno luce, (simbolo a.l.) già adottata nel 1955, che vale 9460,5 miliardi di
chilometri percorsi in un anno dalle radiazioni luminose o elettromagnetiche nello spazio, la locuzione
avverbiale glb D’antan “tempo passato” attraverso il franc, ma dal prefissato lat ANTANNUM anno precedente
(con ANTE prima).
Particolare il termine Annonàrio da Annòna, questo inv dal lat ANNONA che era la dea delle biade annuali,
indirettamente però derivato da ANNUS come le dee Pomona da POMUS e Bellona da BELLUM.
Il gr conta AION “vita terrena” assunto dal cristianesimo in contrapposizione alla Vita eterna che l’ha tradotto in
lat adottando SAECULUM con esito di Cento anni via via transitando dal significato di “generazione” e “lungo
spazio temporale”; il percoso ital conta Sècolo (dal XIII sec) con Secolàre questo aggettivo sia riferito alla durata
di cento anni sia (da parte della Chiesa) all’appartenenza allo stato laico o civile contrapposto a Ecclesiastico e
Religioso, ossia sacerdoti non formalmente conventuali come il Clero regolare, cui Secolarizzàre,
Secolarizzatòre, Secolarizzaziòne e Secolarmènte; il percorso semant dei “cento anni” conta Secolarèsco e
Secolarità, il prefissato fig Trasecolàre “uscire fuori senno” (dal XV sec).
Nell’area ger, AT-RATHAS riappare in RAD e dilaga in quelle celt e lat. Il lat RETUNDUS, infatti, dopo aver
attraversato l’Europa, ritorna negli esot Rònda, Rondàre, Rondèlla e Rondèllo dallo sp RONDA-RONDAR e dal
franc RONDE-RONDEL cui i glb Rondeau (pron rondò) italianizzato Rondò e Randonnèe (pron randonnè);
Rondìsmo e Rondìsta sono indirettamente nel percorso, poiché derivati dalla rivista letteraria La Ronda (Roma
dal 1919 al 1923).
Il termine Ròndine, con Rondìcchio, Rondinètta, Rondinèlla, Rondinìno, Rondòne e Irundìnidi (la Famiglia), dal
lat HIRUNDINEM, farebbe pensare in connessione col verbo Rondare, invece è l’ipocoristico del lat
97
HIRUNDO discendente dalla serie onomatopeica GH R, come il lat HIRRIRE da il latrare del cane. Prògne è il
nome poetico di Rondine, ispirato al gr Prokne, il mitico personaggio tramutato in tale volatile, Salangàna è
l’omologismo snm di Rondone, di genesi malese SARANG nido attraverso il franc SALANGANE. I verso
generico della rondine è il Garrire, ma è definibile anche Zinzilulàre inv dal lat ZINZILURARE cinguettare di
origine onomatopeica ossia imitativa.
\ Nel Medioevo era diffusa la credenza che le rondini, d’inverno, andassero in letargo nel fondo degli stagni.\
Il gr conta LOBOS rotondeggiante cui Lobàre, Lobàti, Lobàto, Lòbo, Lobìte, Lobodònte, Lobopòdio, Lobòsi,
Lobotomìa con Lobotomozzàre, il dim Lòbulo con Lobulàre e Lobulàto; fuori percorso i termini botanici Lobèlia
con Lobeliàcee e Lobelìna (l’alcoloide ricavato) dal nome dello studioso M. Lobelio del XVI sec.
In ambito glb si conta l’ingl Slob o Slobbing per “zoticone” vrs un prefissato peggiorativo fig dal gr LOBOS cui
l’ital Lobo quale parte minore architettonica che partecipa all’armonia complesiva.
Contùndere e Contundènte non hanno nulla di tondo, bensì, dal significato di non tagliente, discendono dalla rad
TEUD battere, cui il lat TUDES martello e il prefissato CUM TUNDERE percuotere, contundere. In percorso,
l’ital enumera Ottùndere con Ottundimènto, Ottùso (smussato, ovvero punta percossa per renderla meno
appuntita, col fig “stupido”), ed ancora i prefissati Contusiòne e Contùso (CON d’intensificazione), Rintuzzàre
dalla forma lat intensiva TUDITIARE col doppio pref RI di movimento inverso e IN illativo, Stuzzicàre, con
Stuzzichìno, dalla forma TUDITARE denm da TUDES sovrapposto al long STUZZJAN troncare, mozzare cui
Stòzzo “tronco-maglio”, eppoi Tozzàre “rompere” (inc di Toccare con Mozzare) con Stozzàre, Stozzatòre,
Stozzatrìce e Stozzatùra, eppoi Tòzzo questo sia “ammaccato” (relativo al percuotere) e fig ”goffo”, sia “pezzo”
(relativo a mozzato) cui la locuzione Tozzo di pane che in franc vale BIRBE, donde l’omologismo Bìrba o Bìrbo
con i derivati Birbàta, Birberìa, Birbèsco, l’accr Birbòne con Birbonàggine, Birbonàia, Birbonàio, Birbonàta,
Birboneggiàre, Birbonerìa, Birbonèsco, infine Birbànte con Birbantàggine, Birbantàre, Birbanteggiàre,
Birbanterìa, Birbantèsco. Il percorso prosegue ancora nel fig Tòsse o il desueto Tòssa, con Tossicàre,
Tossicchiàre e Tossìre, eppoi Tossicolòso e Tossilàggine, che non deriva, come si può credere, dal percorso di
Tossina, la sostanza batteriologica, ma dal lat TUSSIS nome d’azione di TUNDERE percuotere, cui ancora
Pertòsse col pref IPER (aferesi della I) e Tossìfugo. Lo specifico termine gr per Tosse è BECHOS, dal gr
BECHIKOS svoltosi nel lat BECHICUM rimedio per la tosse cui Bèchico (adottato dal XVI sec). Dall’ingl
CROUP “tosse canina” l’ital conta Crup o Grup o l’omologismo Grùppe cui il relativo Crupàle o Cruppàle.
Snm di Ruotare è Giràre dal lat GYRAREE, già gr GYROS cui Gìro, con Giràta, Giratàrio, Giràto, Giratòre,
Giratòrio, Giraziòne, Girèlla con Girellàre, Girellìo e Girèllo, Girellòne con Girellonàre, la locuzione av verbile
A girellòni, Girètto, Girèvole, Girìnidi (famiglia di coleotteri), Girìno da GYRINUS (larva di anfibi), Girìo con
l’iterativo Rigirìo, l’accr Giròne con le locuzioni la dantesca Girone infernale e le sportive Girone di andata e
Girone di ritorno, eppoi Gironzàre con l’iterativo Gironzolàre da un Girònzolo, Giròtta “strumento indicatore
della direzione eolica” attraverso il franc GIROUETTE Gìta quale Pp fem con Gitànte, i prefissati Aggiràre (pref
AD allativo) con Aggiramènto, Aggiràta e Aggiratòre, Raggiràre (doppio pref RI iterativo) con Raggiratòre e
Raggìro.
Da Girare il pref GIRA-GIRO usato in composizione come in Giramòndo, Girandolàre o Girondolàre (col verbo
Andare e col suff iterativo OLARE adattato) con Giràndola, Girarròsto snm di Menarrosto, il fiore Girasòle snm
di Mirasole, Giratùbi, Girautensìli, Giravìte, Giravòlta o Giravòltola con Giravoltàre, Girigògolo con
Girigogolàre (con Arzigogolo), Girobùssola, Girocòllo, Girocònto, Girodirezionàle, Giromagnètico, Giromànica,
Giromìtra (Genere di funghi, col gr MITRA benda), Giropilòta, Giroplàstica, Girorizzònte, Giroscòpio con
Giroscòpico, Girostabilizzatore (con Giroscopio), Giròstato con Girostàtico, Girotòndo con Girotondìno o
Girotondìsta (questo, grazie al regista Moretti, l’ideatore, vale “chi partecipa d un girotondo di protesta politica”,
col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO, qui da un sottinteso Girotondismo non linguistico),
Giròvago con Girovagàre, Girovìta, Destrogìro, Sinistrogìro o Levogìro questo dal lat LAEVUS già gr LAIWOS
sinistro; altro snm è Prillàre con il suo complanare Brillàre “ruotare intorno a se stesso” (omn di Brillare
“emanare luce”), come la ruota della macina, da un onomatopeico R LL, cui Prìllo e vrs Birìllo.
Ghirònda è l’inc di Giro con Rotonda cui successivamente Girònda da Ghironda inc con Girare; pseudoetim
Girondìno dal franc GIRONDIN relativo al dipartimento della Gironda.
Il lat aveva ROTULARE che, espatriato in Francia, ivi diventato ROLE-ROULER comunque dall’onomatopeico
FR, è ritornato in forma d’esot in Ruòlo dal franc ROLE già lat ROTULUS, con Ruolìno, Ruolizzàre, Ruolizzàto
e Ruolizzaziòne, il prefissato Arruolàre con Arruolamènto da ENROLER con cambio di pref da EN (dal lat IN
illativo) in AD allativo; eppoi i glb Roulette e Roulotte questo con gli omologismi Roulottìsta (col suff ISTA di
collegamento ai sostantivi in ISMO, qui da un sottinteso Roulottismo non linguistico), Roulottòpoli (fig col gr
POLIS città) e Autoroulòtte snm di Camper, ed ancora in Rollàre, Rollàta, Rollatrìce, Rollatùra, Rollè, Rùllo
(questo snm di Tombolo nella filatura) con Rullètta, Rullètto, Rullìno o Rollìno, Rullàre con Rullàggio,
Rullamènto, Rullànte e Rullìo, la composizione Rullòmetro; eppoi, attraverso l’ingl, l’ital conta i glb Round
“giro, turno”, Router con Routier “instradare” e “corridore”, i glb ingl il composto Rollerblade “sorta di pattino”
con TO ROLL rotolare e BLADE lamina” e in locuzione Roll ball “palla rotolante”, Roll bar “barra tubolare”,
Roll on e Roll off “rotolare su” e “rotolare fuori”.
Dal franc RAIL rotaia (rintracciabile in ingl RAIL barra e fig binario) cui il denm DERAILLER, l’ital ha
ottenuto l’omologismo Deragliàre con Deragliamènto e Deragliatòre; ancora dal franc CONTROLE già
CONTRE ROLE “contro ruolo” nel valore di “doppio registro” per verificare la correttezza del primo, l’ital
conta l’omologismo Contròllo cui Controllàre, Controllàto, il glb ingl Controller, Controllerìa e Controllòre.
98
L’ingl conta TO HOLD tenere-attendere, cui HOLD presa, svoltosi fig e metaf in controllare cui la locuzione
glb Holding company “Società finanziaria di (che tiene il) controllo”. Sembrerebbe in connessione il glb ingl
Holter, l’apparecchio portatile “che si tiene addosso” per la misurazione del ritmo cardiaco e delle pressione
arteriosa, invece questo termine, adottato dal 1961, è in onore del suo inventore N. J. Holter.
\ I Controllori del Traffico Aereo - giornalisticamente Uomini Radar - sono passati dall’immaginare geometricamente il traffico aereo in
volo, e quindi le rotte ed i livelli occorrenti, immaginare le esecuzioni dei loro ordini da parte dei piloti, ad un’esplicita visualizzazione del
movimento tramite i radar computerizzati. I controllori operano sulle Torri Controllo per il traffico aeroportuale, negli Avvicinamenti per il
traffico in movimento intorno ad uno o più aeroporti importanti, relativamente vicini, nei Centri di Controllo Regionale per il traffico in rotta
lungo le Aerovie o determinati vettori. Nell'affacciarsi nel terzo millennio, lo Spazio aereo italiano è ancora suddiviso, ai fini del Controllo,
in quattro Regioni - Milano (NW), Padova (NE), Roma (Centro), Brindisi (Sud) - ognuno direttamente collegato con i Centri esteri
confinanti. Una vecchia suddivisione (ne basterebbero due, se non una distribuita in settori) ereditata dall'Aeronautica Militare all'inizio degli
anni ottanta, quando ai controllori, tradizionalmente tutti in uniforme militare, fu concessa, il 19 ottobre 1979, la smilitarizzazione, dietro
un’energica richiesta della categoria, le cui ragioni furono avallate dall’intervento decisivo dell’allora Presidente della Repubblica, Sandro
Pertini. (estratto dal saggio “Stellette e Radar” SA, Ed Matteo 1983).
Per completare l’argomento, il termine Ràdar è tratto dalla locuzione ingl RADIO DETECTING AND RANGING radio rivelazione e
misurazione della distanza, cui Radaràbile, Radarìstica con Radarìstica e Radrìstico, i composti da Radaraltìmetro a Radartopografìa con
Radartopogràfico. Il Radar apparve storicamente in Inghlterra nel 1935 merito di R. Watson-Watt che ne aveva iniziato gli studi e gli
esperimenti dal 1915.
Il Georàdar è lo strumento capace di rilevare cose interrate o murate all’interno di manufatti; utile alle ricerche di persone fatte sparire dalla
criminalità\
Rìccio “mammifero insettivoro” dal lat volg RICJUS già ERICIUM dal class ER ERIS riccio, dal gr KHER, cui
EKHINOS riccio, ma anche Rìccio “di mare”; direttamente dal gr giungono i lemmi composti Echìmidi
(Famiglia di roditori) con MYS topo, eppoi Echinàto “spinoso”, Echìno riccio marino e un pref ECHINO per
composizioni quali il botanico Echinocàctus, Echinocàrdio (il Genere), Echinocòcco (parassita intestinale, col gr
KOKKOS granello) cui Echinococcòsi, eppoi Echinodèrmi con Echinodermàti (tassonomia animale, col gr
DERMA DERMATOS pelle), Echinòidi o Echinodèi (gr OIDE somiglianza), Echinopròcto “sorta di roditore
degli Eretizontidi” (col gr PROCTOS ano), Echinulàto “di spore” con Echìnulo quale dim di Echino.
Simile al Riccio terrestre è il Tanrec o Tanreck o Tenrec di genesi malgascia (Madagascar) cui l’omologismo
Tenrècidi (la Famiglia).
Il percorso conta poi il fig Rìccio “della castagna” cui Ricciàia, oppure Rìccio “sorta di ant ordigno irto di aculei
di ferro”, ancora fig Rìccio “di capelli” cui il dim Ricciolìno, Rìcciolo (suff alterativo OLO) con Ricciolùto e
Ricciolatùra, Ricciòtto e Ricciutèzza, eppoi i fig Ricciarèllo (sorta di dolce), Ricciolìna (lattuga riccia), Ricci e
Riccio nella cognomastica svoltosi in Rizzi e Rizzo con i derivati, i prefissati quali Arricciàre con Arricciamènto,
Arricciàto, Arricciatùra e Arrìccio cui il volg Arrizzare e derivati, Arricciolàre (da Ricciolo) con
Arricciolamènto, Diricciàre (col pref DI dal lat DE privativo) e Sdiricciàre con Sdiricciatùra (doppio pref S
intensivo); le composizioni Arricciabàffi, Arricciabùrro, Arricciacapèlli, la locuzione romantica Ricciolo
tirabaci. Il termine Eretizòntidi (Famiglia di Roditori, comunemente Porcospìno americano) è dal gr
ERETHIZO io eccito, ERETHEIN con valore di irritare, verbo in connessione fig dalla sensazione che si prova
nel trovarsi in contatto con gli aculei del riccio.
Grìccio è la sovrapposizione di Riccio con Graticcio; l’omn Grìccio “capriccio-brivido” - al pl Grìcci con valore
di “solletico” - è invece la sovrapposizione di Capriccio con Grido, cui Gricciòre, Aggricciàre.
Il lat conta ancora ERINACEUS con valore di arricciato cui Erinacèidi, Famiglia di mammiferi che s’avvolgono
a palla, come il Riccio termine in connessione fig col percorso gr di ERION lana.
Vrs tramite un fenomeno di metatesi, RICJUS è diventato CIRRUS ricciolo, cui Cirràto, Cirròso e i composti
Cirrifòrme, Cirrìpedi, Cirro “nube a riccio” (Ved Nubi Nuvole in Nube…).
Snm gr di Ricciolo è BOSTRYKHOS, cui Bòstrico e Bostrìchidi (Famiglia di coleotteri) attraverso il lat
BOSTRYCHIDAE, termini in connessione fig con BOTHRION piccola fossa (solco a serpentina) e con
BOTRYS grappolo cui Botrìchio (Genere di felci), Botridìo o Bòtrio “fossetta”, il suff BOTRIO per
composizioni quali Botriocefàlidi con Botriocèfalo e Botriocefalòsi (col gr KEPHALE testa), Botriomicòsi (gr
MYKES fungo), Botrioterapìa questo snm di Ampeloterapia, Botrìte (Genere di funghi), Bòtro “fossa”.
Il termine Crèspo è dal lat CRISPUM arricciato cui Crèspa, Crespìgno snm di Cicèrbita questo da tema med
KIKIRBITA KUKURBITA, il denm Crespàre con Crespèlla e il prefissato Increspàre e Increspatùra; il lat
CRISPUM è da un ant CRIPSUS cui i glb franc Crepe e Crepon con gli omologismi Crepèlla, Creperìa.
1
L’ingl OFF indica allontanamento, lo si ritrova in locuzione glb ingl quali il militaresco Off limits “(tenersi) fuori, lontano dal limite”, Off
line (pron lain) “fuori linea”, Off shore (pron scior) “fuori costa”, Off side (pron said) “fuori posto”, e perché non rinvenire queste ed altre
nelle corrispondenti locuzioni in lingua italiana.
\ Carrozze
Snm di Carrozza (dal XVI sec), l’ital conta degli omologismi quali Calèsse (dal XVII sec), con Calessìna, un termine
europeo, dal franc CALECHE rintracciabile nel ted KALESSHE, nel ceco KOLESA e nel polacco KOLASKA e potrebbe
essere una forzatura voler trovare l’etim nel verbo lat CALERE essere inquieto, andando nel passato all’immagine dei
viaggiatori sobbalzanti nel calesse, mezzo veloce di trasporto su strade pietrose, eppoi Còcchio (dal 1546) con Cocchière dal
boemo KOCI (ungherese KOCSI) vettura a nicchia, Berlìna (in omn a Berlina-gogna) in richiamo alla carrozze berlinesi del
XVII sec, Landò (XVIII sec) dal franc LANDAU ma derivato dalla cittadina bavarese Landau donde si diffusero tali vetture,
ancora Fiacre (dal 1766) dal franc FIACRE originato dal che i vetturini sostavano nella piazza intorno all’immagine di San
Fiacre cui l’adattamento ital Fiàcchiere con Fiaccheràio dal toscano, ed infine Brum “carrozza chiusa a quattro ruote”,
apparsa in Inghilterra nel 1830, omologismo dall’ingl BROUGHAM in onore di lord H. P. Brougham (1778\1868).
Biròccio (dal 1700) è dal lat BIROTIUM già BIROTUS ovvero “carro a due (pref BIS) ruote”, e che ha subito la variante in
Baròccio o Barròccio mutando il pref come è accaduto con Bardosso e Baruffa.
Altra carrozza a due ruote e due posti è l’ingl Tilbury (1931), nome in onore del suo costruttore storico
99
Dal gr Phaeton, il nome del mitologico figlio del sole che scorrazzava nei cieli, si conta il Fhaèton (accento corretto phaéton),
attraverso il franc, la leggera carrozza scoperta a quattro ruote, di moda nel XIX sec.
In ingl Carrozza è COACH, termine indoeur conneso con l’ital Cuccia, con il franc COUCHER; da qui in risvolto metaf il
glb Coach che vale “allenatore” sportivo.
\ Botola Bozza
Inc con Rotolare, l’ital ha coniato Bòtola, forse sovrapposto a BALTA di Ribaltamento, con la variante Bòdola dal ligure
Bodo “fossato o fossa occultata” dal tema med BODO fossato, cui il lat BODIUS questo svoltosi nell’ital Bòzzo con un accr
Bozzone e BODINCUS questo il nome ligure del fiume Po; il tema pare connesso al nome PADUS d’origine lepontina (da
Leponzio), in vrs connessione con il tema indoeur PO potabile, cui Padàno e Padània cari alla Lega Nord. Singolare il
termine Padìmetro, monumentale indicatore pubblico in piazza a Ferrara delle massime piene del Po.
L’omn Bòzzo, riferito alla prima lavorazione di una pietra, è il mas di Bòzza che sta per Bugna forma sett di Boccia “pietra
sporgente da un muro”, fig dalla testa dopo un colpo, cui Bozzàto ed ancora il fig botanico Bozzàcchio o Borzàcchio “susina
gonfia e vuota” con Bozzacchiòne e il prefissato Imbozzacchìre con Sbozzacchìre; termine alieno Borzacchìno “stivaletto”
omologismo attraverso lo sp BORCEGUL. Bozza, in associazione fig a Bozzo è passato ad indicare la “prima lavorazione di
un documento” cui Bozzètto con Bozzettìsmo, Bozzettìsta, Bozzettìstico e ancora un Bozzòne, con i prefissati Abbozzàre (D
allativo) con Abbozzamento, Abbozzàta, Abbozzatòre e Abbòzzo, eppoi Sbozzàre (S sottrattivo) con Sbozzàto, Sbozzatòre,
Sbozzatùra e il devb Sbòzzo.
Giornalisticamente, il Bozzone definitivo di una pubblicazione è indicata con Menabò, da una scherzosa espressione volg
lombarda “Conduci a buon fine” connesso al verbo Menare “portare”.
\ La bozza del famoso romanzo di Umberto Eco “Il nome della rosa” aveva titolo provvisorio in “L’abbazia del delitto”./
L’ancora omn Bòzza, termine marinaresco, è dal franc BOSSE attraverso lo sp BOZA fune con un grosso nodo cui fig
“fiasca”, con Bozzèllo questo sia finito per indicare la carrucola e il “cordone” (della fiasca); eppoi il prefissato marinaresco
Imbozzàre (IN illativo) con Imbozzatùra.
Infine, Bòzza è un’ant misura veneziana di capacità (2,682 lt) dal significato di Fiasco attraverso la forma Boccia.
Da includere i relativi,
Bozzòne vale “agnello castrato” vrs per il fatto che tende ad ingrassare fig come un fiasco dopo l’operazione. Fuori percorso
Bòzzima, dal gr-lat APOZEMA decotto cui, derivati e fig, Imbozzimàre (IN illativo), Imbozzimatòre, Imbozzimatrìce,
Imbozzimatùra.
\ Leponzi
I Lepònzi, antica tribù celtica, dunque di tradizione indeuropea e la cui lingua, il Lepònzio, era affine al Gallico, stanziatasi in
una porzione delle Alpi, donde l’oronimo Alpi Lepontine. Discesero nella valle del Ticino, ancora detta Lepontina, e nella
Val d’Ossola, documentato da tracce epigrafiche. Successivamente attraversarono la Pianura Padana e, in epoca antecedente
ai Galli, si riversarono tra l’Appennino Ligure-Emiliano lasciandovi significative memorie linguistiche, anche se indirette.
\ Radicale MEU
L’esponente nato dall’invenzione della ruota, una delle più grandiose in seno all’umanità - abbiamo dovuto aspettare la
propulsione aerea e spaziale per avere una corrispondenza - ha naturalmente indotto ad una straordinaria proliferazione
lemmatica, che ancora prosegue. L’assimilazione della figura geometrica della ruota, all’immagine elioteistica (il dio Sole),
ha contribuito ad infondere nelle generazioni l’idea della ruota quale “il gran dono del dio”. La ruota era il simbolo della
proprietà divina di “spostarsi in ogni luogo”, pertanto non potevano mancare nel rad verbale le lettere U-M del suono
primordiale AUM, a rappresentare M la persona e U il tramite per conoscere il dio. Nacque così spontaneamente la rad MEU
spostare, muovere, il causativo lat MOVERE cui Muòvere e, in percorso, Momènto da MOMEMTUM “minimo movimento”
con Momentàneo, Movìda attraverso lo sp MOVIDO movimentato connesso con il lat MOVITA (Pp volg di MOVERE), il
glb ingl Movie “film” dalla locuzione MOVING PICTURES figure movimentate cui l’omologismo Moviòla con Moviolare e
Moviolìsta (col suff ISTA di collegamento ad un mestiere in omn col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO),
Movìbile con Movibilità e gli opposti Amovìbile con Amovibilità e Irremovìbile con Irremovibilità, Movière, Movimènto
con Movimentàre, Movimentàto, Movimentaziòne, Movimentìsmo con Movimentìsta (col suff ISTA di collegamento ai
sostantivi in ISMO in omn col suff ISTA di collegamento ad un mestiere) e Movimentìstico, Mòssa e Mòsso (tratto dal pass
remoto Mossi), Mòto “fatto fisico” dal lat MOTUS con Motilità, Motòre dal genitivo MOTORIS di MOTOR cui la locuzione
da Motore a vapore questo brevettato da J. Watt nel 1769 a seguito di esperimenti avviati già dal XVII sec da D. Papin, T.
Savey, T. Newcomen, J. Calley; ancora, cronologicamente le locuzioni Motore a combustione interna o Motore a scoppio
questo storicamente brevettato nel 1794 da R. Street, Motore elettrico, questo a corrente continua, costruito da M. Faraday
nel 1831, mentre quello a corrente alternata da N. Tesla nel 1887, Motore Diesel brevettato da R. Dieselo nel 1892.
Da Motore si ha il percorso di Motricità, Motòrio dal nominativo MOTOR, il prefissato Trimotòre (a tre motori, in genere
riferito ad un aereo), i composti Motopròprio o Motupròprio inv dalla locuzione lat MOTU PROPRIO e che vale “di propria
iniziativa”, i prefissati Promotòre, Promuòvere con Promòsso e Promoziòne, il glb franc Remuage, Rimòsso con Rimuòvere
dal prefissato REMOVERE ed ancora Rimoziòne questo dal lat REMOTIO REMOTIONIS (RE di movimento inverso) col
snm Amoziòne dal prefissato lat AMOVERE (A privativo); eppoi Smuòvere con Smòsso dal lat EXMOVERE (pref EX con
valore “da”), Sommuòvere con Sommòssa e Sommovimènto da SUBMOVERE (pref SUB sotto), cui un glb ted Putsch
“sommossa armata” di genesi onomatopeica cui il semiomologismo Putschìsta, adottati nel XX sec.
Ancora, Mòbile (aggettivo e sostantivo) con Mobìlia o Mobìglia o ancora Mobìlio e Mobìglio cui Mobiliatùra, Immobiliàre,
questo esteso per altri bene mobili, Mobilière e Mobilifìcio, il composto Soprammòbile snm di un glb franc Bibelot di genesi
onomatopeica; eppoi Immòbile e Immobilìsmo, Mobilità e Immobilità, Mobilitàre e Mobilitaziòne, Mobilizzàre e
Mobilizzaziòne, la locuzione glb ingl Mobility manager “professionista per la mobilità del personale”. Termine alieno è
Mobùlidi (Famiglia di pesci) dal lat scientifico MOBULIDAE di genesi caribica.
Motòre quale “fatto meccanico” col fem Motrìce attraverso la locuzione Macchina motrice, eppoi i dim veicolari Motorètta e
Motorìno, il glb ellittico ingl Motèl che vale Hotel per viaggiatori in veicoli a motore, Motorìsmo, Motorìsta con Motorìstica
e Motorìstico, Motorizzàre con Motorizzàto e Motorizzaziòne, i composti con un pref MOTO meccanico o veicolare cui
Motoaliànte, Motoalpinìsmo, Motoaratrìce cui Motoaratùra, Motocampèstre, Motocampèstre, Motocannonière, Motocarrèllo,
Motocarrièla, Motocàrro, Motocarrozzètta, Motocarrozzìno, Motocìclo con Motociclètta con l’ipocoristico Mòto con un
Ciclomotòre il cui snm è Motorìno e un Motoleggèra, Motociclìsmo, Motociclìsta, Motociclìstico, Motocingolàto,
Motocistèrna, Motocolònna (rif alle truppe), Motocoltivatòre, Motocompressòre, Motocorazzàto, Motocròss o l’ipocoristico
100
Cròss con gli omologismi Motocrossìsmo e Motocrossìsta, Motòdromo, Motoèlica, Motofàlce con Motofalciatrìce ,
Motofurgòne, Motogeneratòre, Motolància, Motonàutica e Motonàutico con Motonàuta, Motonàve, Motoneuròne snm della
locuzione Neurone motore, Motopescherèccio, Motopòlo “gioco del Polo motorizzato”, Motopòmpa, Motopropulsòre,
Motoradùno con Motoradinìsta, Motorcàravan su modello di Autocaravan, Motoreattòre, Motothome “sorta di roulotte” (con
l’ingl HOME casa), Motoriduttòre, Motorìno (diverso da Motociclo) nel senso di “piccolo motore” per svariati usi quale il
Motorino d’avviamento, i glb ingl Motosailer dove SAILER vale barca a vela, connesso con SAILOR marinaio derivati da
SEA mare, Motorscooter (gli storici Vespa della Piaggio (1950) con Vespìsta e Vespìstico, e Lambretta della Innocenti di
Lambrate, marchio registrati) o l’omologismo Motoscùter con Motoscuterìsmo e Motoscuterìsta dove SCOOTER vale
“monopattino” dal verbo TO SCOOT guizzare via, Moto-sidecar “motocarrozzetta” dove SIDECAR vale “carrozzetta a lato
(SIDE) della moto”, Motoscàfo con Motoscafìsta, Motosèga, Motoseminatrìce, Motosilurànte, Motoslìtta, Mototòpo “piccola
imbarcazione” veneziana fig da Topo, Mototorpedinièra, Mototraziòne, Mototurìsmo, Motovedètta, Motoveìcolo,
Motovelièro, Motovelòdromo, Motovettùra, Motozàppa, Motozàttera; ancora il patologico Motulèso (fedele al lat MOTU e
col Pp di Ledere).
Il percorso continua con Motivàre, Motivàbile, Motivàto, Motivatòre, Motivaziòne e Motivazionàle, Motivètto, e Motìvo
quale sostantivo cui Motìvico, Motìvo quale aggettivo dal lat tardo MOTIVUS capace di far muovere da MOTUS Pp di
MOVERE, la locuzione glb ted Leitmotiv “motivo (filo) conduttore”, i prefissati con Demotivàre e Demotivàto, Remòto dal
lat REMOTUS Pp di REMOVERE rimuovere. Il lemma Motòre diventa pref MOTO per innumerevoli composizioni da
Motociclètta a Motozàttera. Termine fig è Mòvil questo un marchio registrato nel XX sec per una sorta di filato.
In composizione, l’ital conta ancora Automòbile con il gr AUTOS sé-stesso cui il dim Automobilìna, Automobilìsmo con
Automobilìstico, Automobililìsta con uno spregiativo Automobilàstro, Autobus-àutobus, questo in composizione Automobile
con il lat OMNIBUS per tutti cui Autobussìstico, l’erede del vecchio Omnibus-òmnibus trainato dai cavalli.
L’automobile storica è a vapore, inventata nel 1771. Il genere femminile di Automobile è stato storicamente assegnato da G.
D’Annunzio. L’autobobile moderna arriva a seguito delle invenzioni di H. Ford dal 1893.
Il percorso continua con Autèntica, il patologico Autìsmo con Autìsta (suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO) e
Autìstico, l’omn Autìsta (da Automobile col suff ISTA di collegamento ad un mestiere), Autòma, ed una lunga serie di
composti col pref AUTO sia per “autoveicolo” sia per “sé-stesso”, da Autarchìa (autogestione) con Autàrchico ad
Autocàravan, Automèzzo, Automotrìce, Automunìto, Autoveìcolo e Autovèlox (questo con il VELOX veloce) che in ted è
definito “radar trappola”.
L’ital conta ancora l’omologismo Furgòne questo per accezione “autoveicolo chiuso per merci o funebre” attraverso il franc
FOURGON, cui Furgonàto, il dim Furgoncìno, Furgonìsta.
Con il lat LOCUS luogo si ha Locomotòre, Locomotìva, Locomoziòne; sono tutti termini sorti nel percorso semantico di
“muovere da un luogo all’altro”.
La locomotiva nasce da un’idea di R. Trevithick, il quale si era appoggiato all’invenzione di Watt del motore a vapore
brevettato nel 1769; si narra che questi ne fu talmente contrariato da augurargli di morire impiccato. La locomotiva moderna,
però, è opera di G. Stephenson indicato per antonomasia Padre delle ferrovie da quando nel 1922 fu inaugurata la sua
locomotiva che viaggiava a circa 40 km l’ora.
Questa rad, MEU, che è entrata con lecita prepotenza nel dentro degli uomini, nel loro spirito, nel loro cerebrale, ha così
generato i vari Commoziòne, Commuòvere e Commòsso dal lat COMMUOVERE agitare, Emotìvo attraverso il franc
EMOTIF emozione con Emotività, Moziòne dal lat MOTIO MOTIONIS dal Pp MOTUS di MOVERE con Emoziòne,
Emozionàre e Emozionàto attraverso il franc EMOTION, la locuzione glb ingl per computer Motion capture.
Ammutinàre merita un’analisi particolare: dal lat MOVERE, il Pp volg MOVITA è stato tradotto in franc prima in MEUET
eppoi in MUTIN svoltosi nello sp MOTIN sedizione con AMOTINAR cui l’omologismo ital Ammutinare con
Ammutinamènto, Ammutinàto.
\ Autore
Il lat conta AUCTORARE ingaggiare con AUCTOR per promotore, cui Autòre con un prefissato Coautòre (CUM insieme),
Autorèvole con Autorevolèzza, Autoriàle con Autorialità, Autorità (lat AUCTORITAS) con Autoritatìvo, il glb ingl
Authority; Autoritario, questo attrverso il franc AUTORITAIRE cui Autoritarietà e Autoritarìsmo, come Autorizzazione
attraverso AUTORISATION dal verbo AUTORISER cui Autorizzàre, Autorizzàto. Termine prefissato è Esautoràre “togliere
l’incarico d ’autorità” da EXAUCTORARE (pref EX fuori) cui Esautoràto eppoi Esautoramènto o Esautoraziòne.
\ L’autorità è la salute sociale, da difendere; l’autoritarismo, invece, ne è la patologia, da combattere. (SA)\
\ Destro Sinistro
Dèstro è dal lat DEXTER da rad DEKS normale, conveniente, poi attestatosi in abile, la cui rad s’era ampliata da DEK di
Degno; in percorso con Dèstra, Destrièro o Destrière “cavallo da battaglia”(due singolari e il solo plurale Destrieri) attraverso
il franc ant DESTRIER da DESTRE destra, Destrìna, Destrìsmo, Destròrso, Destròsio, Destrèzza; prefissati e composti,
Addestràre (pref AD con Destra) “accompagnare il cavallo tenendolo a destra” con Addestràre (prefrd AD con Destro)
“esercitare per imparare ad essere destro” cui Addestràbile, Addestramènto e Addestratòre, eppoi i composti Destrìmano,
Destrocardìa o la variante Dessiocardìa, Destrochèrio (gr CHEIR mano), Destrogìro. Da non equivocare con termini quali
Destruente o Destrutturato composti col pref DE (De-STRUERE e De-strutturare).
Sinìstro, dal lat SINISTER, cui Sinìstra, da avverbio SINIS a differenza di - da una vecchia preposizione SINE, più ant SENI
che trova corrispondenza in area celt - con suff di comparazione TER. Sinistro sta allora per “ciò che è diverso dal normale”,
attestatosi poi in “funesto” e “disgrazia”. Snm di Sinistro è il lat LAEVUS, usato in composizione con LEVO, cui Levogìro.
In percorso complanare, ovvero in eteronimia a Destro, Sinistràre, Sinistràto, Sinistrèse, Sinistrìsmo, Sinistrochèrio (gr
CHEIR mano), Sinistrogìro, Sinistròide, Sinistròrso, Sinistrosità.
In franc GAUCHE (pron gosc) vale sinistra, attestatosi in versione politica cui l’omologismo Goscìsmo da GAUCHISME e
Goscìsta da GAUCHISTE.
Niente a che vedere con un glb GAUCHO (pron gaucio) “mandriano a cavalloi” da voce indigena WAHCHA povero.
ROTTA
Ròtta vale l’attestazione di “itinerario” dal lat RUPTA strada aperta dagli ostacoli (rotta di ostacoli), cui
Dirottamènto, Dirottàre. È vrs che si è arrivati dopo aver attraversato lo sp ROTA nel lessico della navigazione.
Possiamo ragionevolmente credere che Rotta non sia stato altro che l’itinerario del rotare, ossia “salpare per
101
approdarvi dopo aver circumnavigato”. Rotta, quale percorso, è stata traslata nel linguaggio aereo, storicamente
calcolata da un esperto ufficiale, oggi demandata al sistema computerizzato e, come “basso” e “alto”, è
indissolubilmente legata alla geoformazione: al di fuori del pianeta non esistono poli geografici o magnetici. La
semant, però, ha un’infinita risorsa e per non disperderne la storia, avrà la capacità, mai negata, di adeguare la
definizione dei termini alla configurazione cosmica. Essere in rotta equivale tradizionalmente - sulla Terra - ad
orientarsi, in altre parole a spostarsi, muoversi, tenendo sempre presente il punto geografico donde sorge il sole,
l’oriente. Dal franc, l’ital conta il glb Routine da ROUTE strada (pron rut) cui Routier “corridore ciclista su
strada” in correlazione con Pistard, il semiomologismo Routinàrio o Routinièro o l’omologismo Rutinàrio e
dall’ingl TO ROUTE instradare fig l’informatico Router (pron rauter) “dispositivo di collegamento per più
reti”.
Oriènte e Orientàrsi, dal lat ORIENS Ppres di ORIRI il sorgere del sole, viene dal tema primitivo OR, attestatosi
nel lat ORTUS (Pp), nell’itt e nel gr ORTO, e nell'ind RTA, lettere che compaiono nel lemma Rotta. Orto-òrto
(omn di Orto-giardino), termine che indica il sorgere del sole o degli astri, sopravvive poeticamente dal lat
ORTUS Pp sostantivato di ORIRI e cui Ortìvo (omn di Ortivo da Orto-giardino); i due lemmi tuttavia sono
sovrapposti poiché l’Orto-giardino è tradizionalmente coltivato al sole, sin dal suo sorgere.
Per Abortìre, cui Abortìsta, Abortìvo e Abòrto, dal lat AB ORTUS la traduzione sarebbe fig allontanare il
sorgere ovvero nascita a vuoto. Dalla rad OR è derivato Orìgine composto con GENUS nascita, cui Originàle,
Oriùndo da ORIUNDUS questo gerundivo di ORIRI e, da un successivo ampliamento rad gr HOROS confine HORIZO separo - HORIZON delimitante, il termine Orizzònte dalla locuzione gr HORYZONTOS KYKLOS
cerchio limitante, con l’ant Orizzònta e l’ellittico poetico Orizzòn, cui Orizzontamènte, Orizzontàre e
Orizzontamènto, con i geometrici Orizzontàle, Orizzontalità e Orizzontalmènte.
Il lemma Origine può ancora far pensare alla composizione fig di OS ORIS bocca e GENUS nascita, pertanto si
costruirebbe il termine “nato alla bocca (sorgente-fonte…)” ovvero agli inizi del corso.
Da HORIZO, col suff APO con valore da, il gr ha composto APHORISMOS definizione cui il lat
APHORISMUS e il percorso ital Aforìsma o Aforìsmo e Aforìstico. Il gr, infatti, conta ancora l’ampliamento rad
in ORIZEIN determinato, cui l’ital Aorìsto “non determinato”, derivato dalla composizione col pref A privativo.
Aoristo è dunque l’erede del tempo AORISTOS della coniugazione greca, che sta per azione compiuta in un
tempo non determinato, ossia non è passato, presente e futuro.
Col pref DE s’è composto l’esot Derapàre “deviare di lato bruscamente” comunemente in terminologia
aeronautica, con Derapàggio e Derapàta attraverso il franc DE-RAPER e DE-RAPAGE già prvz RAPAR dal
germ RAPON.
Idealmente, Rotta-Sconfitta è associabile a Rotta-Itinerario, ove le truppe siano in fuga lungo una strada
sguarnita (Storica la Rotta di Caporetto), ove l’acqua, rompendo gli argini, trovi la strada sgombra (Le rotte del
Po).
\ Rumore Silenzio
Il rad REUP rompere è della serie di RE-U ampliatosi, tra le altre estensioni, in REUM rumore, cui Rumòre o un desueto
Romòre con Rumoreggiàre cui Rumoreggiamènto, Rumoreggiànte e Rumereggiatòre, Rumorìo, Rumorìsta (col suff ISTA di
collegamento ad un mestiere in omn col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO), Rumorìo o il desueto Romorìo,
Rumorista, Rumoròso o Romoròso con Rumorosità, il glb ingl Rumor “diceria” variante americana del già ROMOUR, eppoi
Rèuma cui Reumàtico, Reumatìsmo, Reumatòide, i composti Reumatèst, Reumatologìa con Reumatolègico e Reumatòlogo,
fig dal dolore rumoroso delle articolazioni, pur se, da qualificati studi, fatti derivare dal gr RHEUMA flusso da RHEO scorro
(del sangue), ma nulla osta che i termini siano sovrapposti o inc. Dal franc STORM rumore cui STURMJAN tempestare, in
long STURM rumore, battaglia, l’ital s’è ispirato per l’omologismo Stòrmo e Stormìre addolcendone però il termine, questo
tradotto in ital nel significato poetico del frusciare delle foglie, eppoi Stormeggiàre e Stormeggiàta.
L’opposto Silènzio, invece, dal lat SILENTIUM da SILENS, cui Silènte, Silenziamènto, Silenziàre con Silenziàto,
Silenziàrio, Silenziatòre, Silenziosità, Silenziòso, in locuzione quali Silenzio assenso, Il silenzio è oro (in correlazione con La
parola è argento), Silenzio rifiuto, Silenzio rigetto. Silenzio è di rad SWEI tacere, rintracciabile nel ted SCHWEIGEN, dalla
serie onomatopeica SS T, cui Zìtto (forma toscana). Pseudoetim è il toscano Zitta da Citta “ragazza” cui il vezzeggiativo
Zitella con lenizione totale di una t; occorre aggiungere, però, che il persiano conta ZITA ragazza vergine cui l’onomastico
Zita e da questo si sarebbe fatto derivare Zitèlla al quale si sarebbe sovrapposto il toscano Zitella. Nel Meridione d’Italia, Zito
e Zita valgono “fidanzati”. Tacère, infine, col prefissato Sottacère, è inv dal lat TACERE, anche questo connesso a termini in
area germanica, cui Tacitàre, Tàcito, Tacitùrno, questo con un suff su calco di Notturno, ancora Reticènte e Reticènza, lat
RETICERE da RE TACERE col pref intensivo.
Tra le figure retoriche, la Reticenza indica il silenzio a conclusione di un enunciato, di una poesia, lasciando al fruitore la
conclusione o i conati emotivi; può essere assimilata all’Autocensura o alla Sospensione e allo Spazio bianco in musica.
\...\ compose a versi camera che ardeva
colui che dal gozzo
tranciata fu la vita.
Moloise l’hanno impiccato
...
...
...
da “Alla cornice” SA
\ Nord Sud - Prefisso WES - Ovest Est
Dal norvegese NORRON settentrionale viene il termine Norrèno, relativo alla cultura norvegese, cui anche Norìte, una
particolare roccia locale. Rùna “ant carattere grafico dei popoli nordici” tra segno alfabetico e magico, dal got RUNA
mistero, ted RUNE, già norreno RUNAR cui Rùnico. Per i romani il Norico era la regione abitata dai celti compresa tra il
Danubio, la Rezia (donde il demotico Rètico, il dialetto Retoromànzo e l’oronimo Alpi Retiche), la Pannonia (Ungheria) e le
102
Alpi Carniche, oggi corrisponde all’Austria cui Austrìaco con Austriacànte e lo storico Austroungàrico dove AUSTRO è omn
di AUSTRO “meridionale”; e chiamavano Vindoböna la loro città oggi Vienna, cui l’imologismo demotico Vindobonènse.
L’ant rad NOR si ritrova nel franc NORD, nello sp NORTE, nel ger NORTH e nell’ital Nòrd. Forse per un gioco radicale, la
lettera N di NOR starebbe per spostamento di novanta gradi verso l’alto dalla rad OR di Oriente.
Sùd dall’ingl SOUTH (ant SUTH) o dal franc SUD. I latini avevano SUB per Sotto, vrs connesso con un’antica rad che
avrebbe condotto a Sud “verso il basso”. Esiste, tuttavia, il tema SWOIDO d’area indoiran, che riappare nel lat SUDOR, cui
Sudàre col prefissato Trasudàre, Sudoràle, Sudòre, che farebbe supporre una connessione con Sud “laddove si suda”.
Dalla rad indoeur WES, d’estrazione sanscrita nel valore di abitare, sono pervenuti Vèste o Vèsta, cui il composto
Sopravvèste; il gr conta EPENDYMA sopravveste cui il fig Epèndima con Ependimàle “membrana anatomica” con un
lessema gr del valore di “ copertura ” e con due pref EPI sopra EN in. Il percorso WES prosegue con Vestàglia, Vestiàrio,
Vestiarìsta (col suff ISTA di collegamento ad un mestiere in omn col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO),
Vestibilità, Vestìbolo questo composto con il lat STABULUM deposito (delle vesti) cui Vestibolàre e connesso col pref gr
BOLOS che vale mettere, Vestìgio dal lat VESTIGIUM “impronta dell’uomo” (e quindi la sua abitazione) con il plur
Vestìgia, Vestigiàle e il prefissato Investigàre con Investigaziòne, eppoi Vestimènto, Vestitùra, Vestìre, Vestìto dal lat
VESTITUS (sostantivo e Pp di Vestire), Vestiziòne, il composto Primavèra (PRIMO VERE prima vestizione (rinascita) della
natura) dal lat VER VERIS, che in realtà già sta per la stagione primaverile, cui Primaverìle; la Primavera è la prima delle
quattro nel conteggio astronomico; la locuzione fig Primavera di Praga indica un breve periodo storico (1968) in cui la
nazione s’era riscattata (rinascita) dal comunismo sovietico. Eppoi i vari prefissati Investìre (IN illativo) con Investimènto,
Investitùra (in senso anche dal significato originale di indossare un vestito, fig una carica), Disinvestìre (pref DIS
separativo)con Disinvestimènto, Rivestìre con Rivestimentìsta, Rivestimènto, Rivestìto e Rivestitùra dal lat REVESTIRE
(pref RE iterativo) cui Rinvestìre (doppio prefisso RI iterativo e IN ittativo) con Rinvestimento e Rinvestitùra anche fig,
Sovrainvestimènto “squilibrio per eccesso”, Travestìre con il glb franc Travesti (pron travestì) da TRAVESTIR,
Travestimènto, Travestìto cui Travestitìsmo , il cui pref TRA indica un cambiamento. Il ted ant, giusto per confermare il
patrimonio indoeur, conta WERJAN vestire cui GIWERI e il moderno GEWERE “termine del diritto germanico”.
Il composto Esterovestiziòne è un neologismo e si traduce in “travestito da straniero – singolo o azienza – allo scopo di
evadere lo fisco italiano”
Il termine lat VER si rintraccia nell’ingl TO WEAR portare-indossare-vestire cui i glb Sportswear “abbigliamento sportivo”,
in locuzione quali Urban wear “abbigliamento cittadino (urbano)” che identifica fig una categoria, Wash and wear “lava e
indossa”. La Vestàle, lat VESTALIS, era l’austera sacerdotessa romana di Vesta, dea che personificava il focolare della
casa-patria, dal gr HESTIA focolare; non è impensabile credere ad una identica genesi rad, dal fatto che WES coincida con
abitazione e focolare. Un’adattamento fonetico della lettera W di WES, avrebbe condotto al pref lat EXUERE spogliare cui
Esùvia o Exsùvia “strato della pelle che il rettile muta periodicamente” cui Esuviaziòne e si potrebbe pensare ad una
connessione fig di Vesuvio col tema WES-EXSUERE-EXSUVIA-Esuvia; eppoi ai prefissati INDUERE vestire (IN illativo)
cui Indumènto, REDUERE rivestire (RE ripetitivo) cui Redùvidi (Famiglia d’insetti).
La locuzione Battaglia del Vesuvio indica un episodio nella storia di Roma, durante la rivolta degli schiavi guidata da
Spartaco (73 aC).
Tornando ai punti cardinali, l’indicazione di Ovest-òvest da WES, e ricalcato sull’ingl WEST, nasce vrs dal fenomeno dei
grandi spostamenti umani verso le nuove terre da abitare; ricordiamoci del flusso emigratorio dei popoli Indi verso
l’occidente, portatori della lingua indoeur, quindi Vèspro con la variante Vèspero (dove tramonta il sole) dal lat VESPER in
accusativo VESPERUM già gr HESPERA sera; per un ulteriore gioco radicale, da WES WEST, togliendo la W, sarebbe
divenuto Est-èst, ossia la parte opposta, dall’ingl EAST o dal franc EST. Nel percorso di Vespro o Vespero, troviamo
Vesperàle, Vesperàre, Vesperòne Vespertìno e Vespertìllo questo dal lat VESPERTILIO, il quale, da un percorso
complanare, sovrapponendosi alla serie onomatopeica PI PIS fruscio è passato nell’ital Vispistrèllo, per poi diventare il
corrente Pipistrèllo.
\ Alcuni regioni al mondo, contese tra spinte autonomiste e logiche di egemonia politico-economica, sono state divise in Nord e Sud, quali
Corea del Nord e Corea del Sud, Irlanda del Nord (coronimo Ulster) rispetto alla Repubblica d’Irlanda indipendente dal 1949 (già coronimo
celtico Eire dal 1937 al ’49), Ossezia del Nord (indipendente) e Ossezia del Sud (Provincia autonoma della Georgia), oltre ai già Yemen del
Nord e Yemen del Sud unificati nel 1990 e Vietnam del Nord e Vietnam del Sud unificati nel 1976.
Una questione sempre foriera di guerra e che aveva coinvolto grandi nazioni come gli odierni USA nati dal conflitto intestino nord-sud del
XIX sec. Una questione che riaffiora in Italia con le pretese di una sedicente Padania (Italia del Nord), questa combattuta tra fini
secessionistici e federalistici.
Nell’estate del 2008, in Georgia (già repubblica URSS, proclamatasi indipendente il 1991), il palazzo sudosseta di Tskhinvali, ovvero
dell’Ossezia del Sud, separatista e filorussa, dichiarando unilateralmente l’indipendenza dalla capitale Tbilisi, ha provocato una crisi
internazionale rimettendo in pericolosa contrapposizione russi e americani, i primi intervenendo con l’appoggio delle armi agli
indipendentisti e i secondi col sostegno politico-diplomatico alla Georgia,. la quale appare chiaramente in via di occidentalizzazione. Il
rischio, che pareva dissoltosi, è che ritorni la strategia pre Cuba della dislocazione di batterie missilistiche in paesi amici; infatti si parla del
ripristino dei missili russi a Cuba e l’installazione storica di testate americane in Polonia e in Georgia. Nell’ultima settimana dell’agosto
2008, il parlamento russo sancisce l’indipendenza dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia, definita “un disastro “ dalla Georgia,
versosimilmente una peicolosa premessa per un grave conflitto. /
\ Abitare
Abitàre, con Abitàbile e Abitabilità, Abitànte, Abitatìvo, Abitàto, Abitatòre, Abitàre quale sostantivo snm di Abitaziòne, è dal
lat HABITARE, intensivo (o frequentativo) di HABERE avere, cui il prefissato Coabitàre e Coabitaziòne col pref COM
associativo, eppoi Abitàcolo dal dim HABITACULUM; l’abitacolo specifico per un aereo è Carlìnga, un omologismo dal
franc CARLINGUE già nordico KERLING e scandivano HERLING. Il percorso conta ancora Abitùro da HABITURIUM
configurato Tugùrio questo dal lat medv TUGURIUM, in presumibile connessione con Tùga “struttura navale di passaggiocasotto” e con TEGULA tegola; il termine ha conservato la vocale u diversamente da Promontorio questo da PROMUNTURIUM. Entrambi posseggono il raro suff URIUM sostantivante. Dal lat TEGULA nel senso fig di coperchio, l’ital
conta Tèglia, una mutazione fonetica simile al processo lemmatico da Macchia a Maglia, e un Tègghia incluso l’ant Tièlla
che sopravvive volg, anche in riferimento al contenuto.
Da HABERE HABITARE l’ital conta Abituàle con Abitualità da HABITUS contegno, Abitualmàènte, Abituàre dal tardo
HABITUARE con Abituàto, Abitùdine con Abitudinàrio da HABITUTO HABITUDINIS cui Abitudinarietà.
Nel percorso si trova ancora Abito-àbito questo dal lat HABITUS aspetto-contegno, infatti, indossare un abito equivale ad
103
“avere un aspetto contegnoso” cui il dim Abitìno questo anche fig una sorta di collare quale “segno di devozione religiosa”,
eppoi il prefissato Sopràbito; dall’inc del franc HABILLER preparare, è sorto l’ital Abbigliàre con Abbigliamènto.
Il lat conta anche COLERE per abitare, relativo al contesto agricolo (Ved Coltura e Cultura in Collo…), da tema rad KWELKWER, vrs estratto dal sct WES vestire, abitare, cui il gr OIKOS casa donde l’ital Economìa dalla composizione gr
OIKONOMIA amministrazione (della casa) con NOMIA da tema NEMO amministro, Econòmico da EKONOMOKOS con
Economicità, Economicìsmo, Economicìstico, Economìsmo, Economìsta, Economìstico ed Economicamènte, Economizzàre
su calco franc ECONOMISER con Economizzatòre, eppoi Ecònomo con Economàle e Economàto, il composto Econometrìa
con Economètrico, Econometrìsta ed Econòmetro, la locuzione esot Economy class “Classe economica”, per navi e aerei;
Ecumène dal gr OIKUMENE GE terra abitata quindi universalità, con Ecumènico, Ecumenità, Ecumènico. Inquilinàto e
Inquilìno (INQUILINUS da un arcaico INQUELA di INCOLA da COLERE) e Cortìna, questo inv dal lat CORTINA, da rad
KWER, termine che, attraverso il lat AULLA o AULA già gr AULAIA e inc con il lat volg OLLA, è passato dal significato
di recipiente a quello di tenda. In percorso il termine composto Oècio (col gr OION uovo) che sta per “nicchia incubatrice”
dei Briozoi.
Il termine gr OIKOS casa è ancora l’origine del percorso gr DIOIKETES amministrare prefissato DIA attraverso, cui
Diòcesi con Diocesàno in riferimento cattolico alla Casa del Signore che è di tutti; la coincidenza lemmatica Dio-Diocesi è
casuale, diversamente da quanto si possa pensare. Nello stesso percorso prefissato di OIKOS, l’ital conta cui Diecèta “ant
amministratore greco”, Diòico con Dioicìsmo dal gr DIOIKISMOS che vale il frazionamento di una comunità in più
agglomerati (di case) indipendenti, termine utilizzato anche in botanica, in opposizione a Sinecismo.
Riprendendo il percorso gr-lat AULAIA-AUYLLA-OLLA, questo, oltre all’ital Olla-òlla con l’aggettivo Ollàre cui Pietra
ollare ( piastra per cuocere ) e la pietra Ollìte (suff ITE per minerali) utile per la fabbicazione di particolari pentole, conta lo
sp OLLA pentola cui la locuzione glb Olla podrida “sorta di zuppa a base di legumi (fig putrida)” e vrs, quale ambito
indoeur, l’ingl HOLE; il percorso discende da un AUK-SLA pentola da rad AUKW-UKW, col quale pare curiosamente
connesso il termine lat CACCABUM pentola, cui il volg CACCAVO, che ricompare nel volg napoletano Caccavella, il
folcloristico strumento musicale (praticamente snm dell’onomatopeico Putipù), omn fig da Caccavèlla “pentola di
terracotta”.
L’ingl HOLE sta per buca-buco (fig la bocca di una piccola olla), per accezione quella del Golf, cui la locuzione glb Hole in
one “buca al primo colpo”.
\ Nudo
Avverso a Vestito è Nùdo, dal lat NUDUS contratto dalla forma NOVIDUS, da rad NEG-NOG, Nudàre Nudità, Nudìsmo e,
col pref, Denudàre; eppoi un Ignùdo (dal toscano) con l’aferetico Gnùdo o, giusto come la storiella dell’uovo o della gallina,
dal toscano Gnùdo il protetico Ignùdo.
Dal gr GYMNOS nudo, dal fatto di esercitare nudi, si sono attestati Ginnàsio, questo svoltosi nell’odierno Liceo, Ginnàsta,
Ginnastèrio snm di Palestra ginnica, Ginnàstìca, Gìnnico, eppoi il pref GIMNO per composizioni quali Gimnocàrpo,
Gimnodàttilo, Gimnosofìsta “nudo con saggezza”, Gimnospèrme “seme nudo” (col gr-lat SPERMA seme), Gimnòtidi “a
dorso nudo” (Famiglia di pesci, col gr NOTOS dorso) con Gimnòto “pesce dulcacquicolo”. Particolare il lemma Gincàna,
omologismo dall’hindi GENDKHANA palestra per il gioco della palla, che sovrapposto al pref gr atletico GIMNO s’è svolto
in Gimcàna; la composizione Gimnamèbe “Ordine di protozoi” è con AMOIBE cambiamento e da questo Amèba “sorta di
Protozoo” con Amèbico e Amebòide (suff OIDE somiglianza), Amebèo “canto alternato”, Amebìasi (patologia, suff IASI dal
gr IASIS).
Dal long BLAUS nudo, ci è pervenuto Biòscia che sta per “brodo” o “neve molle”, cui Bròscia-Sbròscia (con pref S
intensivo) che vale “disadorna” e Abbiosciamènto con Abbiosciàrsi; Broscia è snm di Borlànda o Burlànda “brodaglia” fig
attraverso il milanese Borlare rotolare (vrs nel significato di “mescolare”). Nel senso specifico di “rotolare”, l’ital conta
Bòrlo “rullo” con Borlòne “dispositivo cilindrico” cui Borlonatùra, Borlonàio e Borlòtto meglio Borlòtti “varietà di grossi
fagioli rotondeggianti” questo attraverso l’accr milanese Borlot.
Il termine ital Bròdo, dal franc BRODH è vrs connesso in questo percorso long, poiché Brodo è una pietanza che appare
“nuda, disadorna” rispetto alle altre in cui gli elementi soddisfano la vista, donde Bròda, Brodàglia, Brodolòne, Sbrodolàre,
Brodòso. Si potrebbe azzardare che il lemma Briòscia abbia una certa connessione con Bioscia-Broscia, per la sua
consistenza molle e comunemente disadorna, comunque, questo deriva dal franc BRIOCHE risalente al normanno BRIER
impastare che vrs ha condotto a Brie dal franc BRI “sorta di formaggio a pasta molle” connesso con l’etim della regione di
Brie dove è prodotto.
ROTTAME
Rottàme dal Pp RUPTUS del lat RUMPERE rompere cui l’ital Ròmpere con il Pp Ròtto con Rottamàggio,
Rottamàio, Rottamàre, Rottamaziòne, eppoi Rùttile o Rùptile e Ruttòre, che in ordine alla derivazione
sorreggono rigida fede alle origini; l’astratto Rottùra, invece, già è tracimato fig nel lessico politico quando sta
ad indicare un’interruzione di alleanze, se non addirittura scioperi, scissioni e rivoluzioni.
In forma onomatopeica, Trac vale “rottura” con un Tràchete (dal XX sec), che pare una sovrapposizione con
Stracciare, diverso dal glb franc Trac che vale “panico nell’affrontare il pubblico, specie la prima volta”.
Ròtta “sconfitta” è la forma sostantivata al fem del Pp Rotto da Rompere. RUMPERE viene dalla rad REUP variante di REUB - attestata nel lat RUPES, cui Rùpe, Rupèstre, Rupìcola, Rupìcolo il prefissato Dirupàre con
Dirupamènto, Dirupàto e Dirùpo (suff DI di DE intensivo con valore di “discesa”), e nell’area ger col significato
di rompere, strappare; in area ind ritroviamo, nel dialetto, LUMPATI rompe, con la mutazione di R in L,
RUMP(ERE) LUMP(AT).
Il percorso dal termine ital conta Rompimènto, Rompitòre e Rompitùra, i composti fig Rompibàlle con l’ellittico
Ròmpi, Rompicàpo e Rompicòllo, i volg Rompicàzzo, Rompicogliòni o Rompipàlle coi snm Rompiscàtole e
Rompitàsche, i realistici Rompifiàmma, Rompigètto, Rompighiàccio,
Termini alieni lo sdrucciolo Rùpia cui Rupofobìa dal gr RYPOS sporcizia, questo snm di Misofobia; eppoi
Rupìa dall’ind RUPIA attraverso l’ingl RUPEE “unità monetaria indiana”.
\ Il consumismo ci ha convinti che le cose rotte sono sinonimo di immondizia, quindi da buttare via, insieme ai vecchi mestieri quali
ombrellaio, calzolaio, affilatore, rammendatrice... la consuetudine è sorta dal fatto che la riparazione di un oggetto è, generalmente, più
104
dispendiosa di un nuovo acquisto sostitutivo. Le discariche sono infatti colme di prodotti riparabili, ma resi inservibili da una latenza
riparatrice. Il consumismo, poi, complice di una rinnovata igienicità, è anche una macchina produttrice di rifiuti; non esiste più un alimento
che non abbia la propria confezione, la quale viene buttata appena utilizzato il contenuto. Un semplice bidone col sacchetto per il travaso nei
cassonetti non è più sufficiente; la nostra civiltà pretende lo smaltimento differenziato dei rifiuti, il composter per orti e giardini (la vecchia
concimaia all’aperto), le discariche controllate, i forni di incenerimento, il riciclaggio...\
Rottame è anche Catorcio, Rudere.
Catòrcio è l’inc di Càtro, questo forma lemmatica per “cancello”, direttamente dal dorico KLAITRA, con il
vedrbo Torcere, quindi fig “cancello contorto”; in percorso la variante Catòrzo o Catòrzolo e Catòrchio per
accezione “stralcio della vite”, con Catorzolùto e il prefissato Incatorzolìre.
Rùdere o Rùdero, infine, con Ruderàle, è dal lat RUDUS calcinacci, da RUERE precipitare da rad RU di
Rovina, cui l’inv verbo Rùere, il prefissato Dirùto, con Diruttòre, dal Pp DIRUTUS di DIRUERE rovinare col
pref DI di DIS che vale “del tutto”, snm del corrente Distruttore. In connessione con RUDUS, il lat conta RUDIS
rozzo cui Rùde con Rudèzza e Rudìste (famiglia di molluschi), Rudità, il fig Rudimènto, meglio Rudimènti
“primi insegnamenti (rozzi)”, con Rudimentàle, Rudimentaziòne, il prefissato Erudìre che, col pref E di EX
sottrattivo, vale “sottrarre al rozzume” cui Erudìbile, Erudimènto, Erudìto con Eruditìsmo, Erudiziòne, il
prefissato in opposizione Inerudìto da INERUDITUS (IN negativo) con Inerudiziòne da INERUDITIO
INERUDITIONIS; eppoi Ròzzo dal lat RUDIUS, questo comparativo di RUDIS, con Rozzèzza, Rozzùme
(questo col suff UME collettivizzante, quindi “tante cose rozze”), un Rozzòre, il prefissato Dirozzàre con
Dirozzamènto e Dirozzatòre col pref DI di DE intensivo. Questo percorso appare talvolta in sovrapposizione fig
con quello di Ruga, vrs da una associazione temporale delle rad RU rovinare e REUG incidere di Ruga.
Lo scandinavo CLOWN rozzo è un termine glb in “pagliaccio da circo”; in percorso, Clownterapìa “ terapia con
il far ridere”, in ingl CLOWNTHERAPY, termine assimilato o snm di Gelototerapìa, questo col prefisso dal gr
con valore di Riso o Risata cui Gelotologìa “lo studio degli effetti terapeutici dal far ridere”; ci sarebbe ancora la
Clownfobìa, la repulsione per la figura del clown.
La connessione col tema RU RUERE RUDUS continuerebbe ancora con Rudènte “elemento decorativo”, cui
Rudentàto, dal lat RUDENS svoltosi fig e poeticamente in fune (quale decorazione grossolana, rozza, a forma
semplice di fune).
Rimane il fascino misterioso della rad comune REUP con RUMPERE rompere e con RUPES rupe, roccia. Si
potrebbe affermare, se riflettiamo, per associazione, che ai primordi litici dell’umanità un buon pezzo di roccia
era un ricercato utensile per rompere… o era un frammento rotto, caduto dal grande masso, dalla montagna. Con
il pref d’intensificazione CO di CUM ed il verbo RUMPERE (CUM RUMPERE), sono stati coniati Corròmpere,
Corrompimènto, Corrompitòre, l’aggettivo Corròtto (dal Pp lat CUM RUPTUM), i più fedeli al lat Corruttèla da
CORRUPTELA, Corruttìbile da CORRUPTIBILIS cui Corruttibilità, Corruttìvo dal tardo CORRUPTIVUS,
Corruttòre da CORRUOPTOR e Corruziòne da CORRUPTIO 1 . Esiste l’omn sostantivo Corròtto che vale
“cuore rotto” da COR RUPTUM cui Corrucciàre e Corrùccio e Crùccio questo devb da una forma volg
Crucciàre in percorso con Crucciàto e Crucciòso, eppoi Scorrùccio e Scorrucciàrsi cl pref S intensivo.
Con altri pref, il verbo RUMPERE rompere si trasfigura in Diròmpere da DIRUMPERE col pref DI di DIS
dispersivo cui Dirompènte, Dirompènza, Dirompimènto e Diruttòre dal Pp DIRUPTUS. Eròmpere da
ERUMPERE con Eròtto, Eruttìvo ed Eruziòne (pref E di EX fuori) cui le locuzione Eruzione vulcanica ed
Eruzione cutanea questo con un glb ingl Rash, eppoi Interròmpere con Interrompimènto, Interròtto (dal Pp lat
RUPTUM), Interruttìvo, Interruttòre cui la locuzione Interruttore elettrico e Interruziòne (pref INTER), il doppio
prefissato Ininterròtto con Ininterrottamènte (IN negativo), infine Irròmpere ed Irruziòne col pref IN illativo.
Il primo interruttore elettrico è del 1829 e si deve all’invenzione del Relè elettrico di J. Henry; il suo
perfezionamento sarà dato dal Fusibile di J. Joule.
1
In linguistica, Corruziòne vale un vocabolo attestatosi dopo aver subito contaminazioni e disfacimenti rispetto al modello etimologico,
quale Marmotta dalla locuzione lat MUS MONTANUS, così ritornato in italiano attraverso un percorso in lingua francese. Altro esempio di
corruzione, questa volta volg garganica, relativa all’onomastica è Scandoneje che sta per Francesco Antonio saldati in Francescantonio
eppoi in ipocoristico Scantonio-Scandoneje.
\ ...In merito alla sconfitta militare - che il generale Luigi Cadorna, vergognosamente coprendo l’inefficienza propria e del Comando
Supremo, attribuì alla viltà dei soldati - la storiografia ha ormai accertato di là di ogni dubbio che le responsabilità furono dei massimi
ufficiali, i quali prima avevano sottoposto i soldati a fatiche massacranti, a disagi mortali \...\ con la minaccia, spesso attuata, delle fucilazioni
\...\ da Corrotti e Corruttori - dall’Unità d’Italia alla P2 di Sergio Turone, Ed. Laterza 1984 \
\ Prefisso *ORTO
Dal gr ORTHOS dritto, cui Ortesi-òrtesi “apparecchio medico” su modello di Protesi, il minerale Ortìte (suff scientifico
ITE), esiste il pref ORTO talvolta adattato, che sta per “esatto, giusto, corretto”, talvolta appare snm del pre gr EU bene, per
composizioni quali Orticon-òrticon ellittico della composizione Orticonoscòpio (col gr EIKON immagine e SKOPEO vedo),
Ortocèntro con Ortocèntrico, Ortoclàsio o Ortòse (riferito alla roccia, dal gr KLASIS frattura), Ortoclinoscòpio (con KLINO
piego) Ortocromàtico questo snm di Isocromàtico, Ortodermìa, Ortodontìa o Ortodonzìa ellittico di Ortognatodònzìa (col gr
GNATHOS mascella e ODUS dente) cui Ortodòntico e Ortodontìsta, eppoi Ortognàti (Raggruppamento di Araneidi),
Ortognatìsmo o Ortognazìa (dal gr GNATHOS mascella), Ortognazìa; il percorso composto prosegue con Ortodossìa e
Ortodòsso, dal gr ORTHOS-DOXA d’opinione giusta, Ortoepìa (col gr EPOS parola) cui Ortoèpico, Ortofonìa con
Ortofònico e Ortofonìsta, Ortofotografìa, Ortofrenìa e Ortofrènico (dal gr PHREN mente), Ortogènesi con Ortogenètico,
Ortognèis o Ortognèiss dal ted GNEIS o GNEIST scintilla che vale “quarzo o mica e simili” cui l’omologismo Gnèis o
Gnèiss o ancora Gnàis, Ortogonàle “angolo retto” con Ortogonalità, Ortografìa con il relativo Ortogràfico ed ancora
Ortogràfico quale ellittico di Ortogonale-grafico, Ortogràmma, Ortòlogo con valore biologico di Omologo, Ortonèttidi
(Classe di Mesozoi, col gr NEKTES nuotatore), Ortopedìa e Ortopèdico col gr PAIDEIA educazione su modello franc
ORTHOPEDIE, Ortopnèa opposto a Dispnèa (dal gr PNEIN respirare), Ortoressìa (dal gr OREKSIS appetito) “il mangiare
corretto” con Ortorèssico in contrasto con Anoressìa (pref AN privativo) “mancanza patologica d’appetito” cui Anoressànte o
105
Anerossizzànte e Anorèssico, ed al suo opposto Bulimìa, con Bulìmico (in concorrenza con Sitomania e Sitomane), dal gr
BULIMIA fame da bue composto da BUS bue e LIMOS fame. Ed ancora Ortoròmbico, Ortoscopìa e Ortoscòpio (col gr
SKOPEO vedo), l’anatomico Ortosimpàtico, Ortostàtico con Ortostatìsmo (dal gr HISTEMI sto), Ortòstico (dal gr
STIKHOS verso fig bene in riga come un verso poetico), Ortòtomo (sorta di uccello, dal gr TEMNO taglio), Ortòtono
(riferito al tono muscolare), Ortotòpico (dal gr TOPOS luogo), Ortòtteri (Ordine di insetti dei Pterigoti, col gr PTERON ala e
vale dalle ali dritte), Ortòttica con Ortòttico e Ortottìsta. In ambito retorico si conta Epanortòsi (pref gr EPI sopra) che indica
la ripetizione di un’espressione sia per attenuarne il concetto sia per correggerlo.
L’equivoco con ORTO oriente potrebbe sorgere dal termine Ortodromìa cui Ortodròmico, (ORTHOS-DROMOS), che
letteralmente sta ad indicare l’arco congiungente due punti della rotondità terrestre, e quindi è il percorso “più dritto”. Nella
navigazione navale ed aerea, in binomio con Lossodromia (Ved Oblio…), l’Ortodromia è una rotta cui la locuzione Rotta
Ortodromica, per cui i due termini ORTUS-ORTHOS Orientarsi e Dritto vengono ad assimilarsi.
Altro omn è il lemma Orto-òrto, dal lat HORTUS giardino, derivato dal tema GHORTO d’area osco-umbra e celt,
rintracciabile nel ted e nell'ingl GARDEN, nel franc JARDIN già GARDO luogo chiuso, cui gli omologismi Giardìno con
Giardinàggio, Giardinàio, Giardinètta (fig vecchio tipo di arrozzeria d’auto), Giardinètto, Giardinièra e Giardinière. Gardènia
o Cardènia è il nome del fiore dedicato al botanico A. Garden (1728\1791) la cui traduzione onomastica sta per “giardino”
cui il toponimo Val Gardena e il relativo Gardenèse. Eppoi, i glb ingl Garden center “vivaio”, Gardening “giardinaggio”,
Garden party “ricevimento in giardino”.
Il termine Ortìcolo è sul modello di Agricolo cui i composti Orticoltòre o Orticultòre e Orticoltùra, Ortomercàto ellittico della
locuzione Mercato ortofrutticolo, Ortovivaìsmo con Ortovivaìsta; altri derivati, Ortàggio, Ortàglia, Ortolàno, Ortènse,
l’onomastico Ortensio dal lat HORTENSIUS accolto tra la gens romana; Ortènsia è l’arbusto che prende il nome da Hortense
Lepaute coniuge del botanico Commerson (1727\1773). I composti Ortofloricoltùra con Ortoflorofrutticoltùra e
Ortoflorofrutticolo, Ortofrùtta con Ortofruttìcolo, Ortofrutticoltòre e Ortofrutticoltùra. Probabilmente esiste un nesso rad tra
HORTUS giardino ed ORTUS il sorgere del sole, dal semplice fatto che ogni giardino avrebbe un’esposizione solare;
comunque, il termine Ortìvo sta ad indicare sia un terreno coltivato ad orto, omn di Ortivo questo da Orto il punto
dell'orizzonte dove sorge un astro. Nel percorso semantico troviamo il lat COHORS spazio che comprende l’orto ed altro recinto, cui Còrte, Cortèo e Corteàre, l’amoroso Cortèggio o Corteggiamènto con Corteggiàre e Corteggiatòre questo snm di
Spasimante, Cortegiàno con il corrente Cortigiàno, il glb sp Cortes “corti”, Curtènse “relativo alla corte” fedele al lat medv
CURTENSIS da CURTIS corte 1, e Cortèse, questo sia sostantivo che aggettivo attraverso il prvz CORTES, con Cortesìa
“modo da corte” cui Corteseggiàre e Coortesemènte, Coòrte “accampamento, recinto militare”, questo attestatosi poi nel
“reparto” accampato. Con il suff ILE troviamo Cortìle, che vale per “spazio limitato, chiuso”. Il lat conta lo specifico
AEMILIUS cortese in connessione con la storica gens romana, riversatosi nell’onomastica in Emilio e Amelia; l’assonante
Amalia, invece, è considerata di genesi ostrogota.
Ortìca, invece, è termine alieno, dal lat class URTICA, che ha subito la trasformazione della U in O, come Ubbidire in
Obbedire; si ha così, in percorso complanare, Urtìca, Urticàcee (la Famiglia botanica), Orticàio e Urticàio, Orticànte e
Urticànte, Orticària e Urticària con Orticàrico, Urticariòide (suff OIDE simile), il fig Ortichèto “abbandonato alle ortiche”.
L’Ortica, stando alla tradizione popolare, preserva dai malefici.
Alieno è anche Esortàre, il cui pref EX è in composizione con il lat HORTARI, da rad indoeur GHER desiderare, donde
Esortamènto, Esortatìvo, Esortatòre, Esortatòrio, Esortaziòne.
Il gr conta lo specifico AULE corte, cui Aula-àula, Aulico-àulico da AULIKOS e un prefissato Diàulo da AULOS (con DI da
DIS due sta per “gara a doppio percorso”) dove AULOS vale Stadio quale estensione spaziale di Aula.
In vrs connessione il lemma omn AULOS flauto, l’ant strumento il cui suono accompagnava i pranzi o altro, a corte, cui
l’inv Aulòs con Diàulo doppio flauto, (omn di Diaulo “doppio percorso atletico”) eppoi Aulèta o Aulète da AULETES,
Aulètica dalla composizione AULETIKE TEKHNE tecnica (arte) di suonare il flauto, Aulètico attraverso il passaggio dal lat
AULETICUS, Aulètride da AULETRIS AULETRIDOS, il patologico Aulofobìa (per il flauto).
Per accezione medievale, in una pianificazione giuridica, Economia curtense o Sistema curtense vale “produzione e consumo in proprio”,
ovvero all’interno delle corti e dei monasteri, omologato nell’Autarchia fascista.
1
\ Suffisso ELA
*Tutto
Il suff lo si ritrova dal lat in termini quali Lamentèla dal lat LAMENTARE. Loquèla dal lat inv, astratto di LOQUI parlare.
Querèla. dal lat inv, astratto di QUERI lamentarsi, il suff ELA sta dunque ad indicare un astratto e tale era in origine il
termine Candela, che intendeva la “condizione dello splendere”, mutatosi in un sostantivo concreto, pur restando lo storico
suff d’astrazione quale unità di misura dell’illuminazione di una lampada.
Si ritrova nel termine Tutèla, cui Tutelàre, inv dal lat TUTELA, astratto di TUTUS integro, con valore fig perfettamente
maturo (non guasto) cui Tùto “sicuro” da TUTARE di rad TEWE gonfiarsi che aveva prodotto il class TUERE proteggeredifendere e, in senso fig e meno, Tùtolo “asse della pannocchia del grantùrco” (adottato nel sec IX con la diffusione del
granturco) da TUTULUS ornamento del capo cui Tùtulo, eppoi Tutòre dal lat TUTOR (nome d’agente) con Tutòrio, i glb
ingl Tutor, Tutorial e Tutoring, eppoi Tutoràggio e Tutoràto. Eppoi il prefissato Attutàre da TUTARE con AD allativo cui le
varianti in metaplasmo Attutìre, Attuìre e il sostantivo Attutimènto.
In percorso fig si conterebbe il volg mer Astutari o Stutare con pref sottrattivo dal significato di spegnere.
Infine, in connessione fig con la rad TEWE il lat ha inoltre coniato, col IN pref illativo, INTUERI guardare dentro cui
Intuìre, Intùito, Intuiziòne.
Il termine Tùtto è pertanto dal lat volg TUTTUM attraverso TUTUS integro, già class TOTUS con l’ablativo TOTO, cui
anche Tòto usato in locuzione corrente già lat In toto e Toto corde “di tutto cuore” nelle composizioni Totocàlcio con
l’ellittico Tòto, Totogòl, Totonèro “scommesse clandestine”.
Tutto, al sing conferisce valore superlativo “Ascoltò la telefonata tutto contento, Partì tutto solo…” mentre al plur,
nell’assumere una forma numerale, dovrà essere seguito dalla congiunzione “ Tutti e cinque i posti furono occupati… Tutti e
due, marito e moglie, se ne andarono”.
Il termine appare in composizioni quali Tuttafiàta dalla locuzione Tutta fiata (con Fiata “volta”) e o Tuttavòlta da Tutta volta,
Tuttàla (sorta di velivolo, con Ala), Tuttasànta, Tuttavìa o Tuttavòlta, Tuttochè (corretto Tuttoché), Tuttodì,
Tuttofàre,Tuttologìa con Tuttòlogo, Tuttopònte, Tuttòra da Tutta ora, Tuttotòndo, l’ant aggettivo rafforzativo Tutùtto che
vale Tutto tutto, nella locuzione Tutt’al più, eppoi nel glb franc Atout “a tutto” nelle carte di briscola, in Anzitùtto,
106
Dappertùtto, Dopotùtto o Postùtto (pref POST), nella locuzione Fuori tutto, Mangiatùtto, Mettitùtto, Oltretùtto, Passatùtto,
Pigliatùtto, Soprattùtto, Tritatùtto.
Il termine Tùta, con Tutìna, dovrebbe essere ispirato alle lettere del nome originale del modello (1920) ma altra ricerca lo fa
derivare dalla sintesi dal franc TOUT DE MEME, ossia tutto (cucito) della stessa (stoffa), cui il franc TUTU (pron tutù). e
l’ital Tutù questo talvolta assimilato all’onomatopeico Tutù “sederino” in complanare con Totò o Tottò “sederino” ed anche
“busse sul sederino”.
Tutània è una lega metallica di numerosi elementi, utilizzata per la produzione di posate, termine adottato dal 1895, vrs nel
senso retorico d’iperbole “tutti gli elementi assieme”.
\ Suffisso *ILE *ICO
ILE
Il suffiso aggettivante ILE appare in termini quale Scurrìle con Scurrilità dal lat SCURRA buffone cui Scùrra, Senìle dal lat
SENILIS relativo alla vecchiaia, ed ancora Vescovìle da EVISCOPUS, e può essere ritrovato semant trasformato in suff
sostantivante come Canìle dal lat CANIS cane, Monìle dal lat MONILE da MONIS collo, nuca e con la variante Manìle cui
Monìlia con Moniliàli (Ordine di funghi, fig per la conformazione in “catenella”) e Monilìasi (suff patologico IASI dal gr
IASIS), Porcìle con Porcilàia da PORCUS maiale, Ovìle dal lat OVIS pecora già gr OIS OIOS cui l’aggettivo e sostantivo
Ovìno, l’onomastico Ovidio dal lat OVIDIUS “proprietario di ovini” e, in linea gr, Esipo-èsipo “grasso di lana greggia”
Col suff ILE, oltre a Missile (Ved Razzo Missile in Obiettivo…), l’ital conta ancora termini tratti da verbi quali Fòssile (da
FODERE scavare), Fìssile (da FINDERE fendere) con Fissilità, eppoi termini come Agile-àgile cui Agilità e l’opposto
Inàgile (IN negativo-AGILIS) da AGERE guidare, spingere, Abile-àbile cui Abilitàre con Abilitànte, Abilità, Abilitatìvo,
Abilitàto, Abilitaziòne e Disàbile (DIS d’opposizione - ABILIS) cui Disabilità, Disabilitàre e Disabilitàto, da HABERE
avere; i termini aggettivati sono coniati dal tema di tempo presente. Abilità si ritrova nell’ingl ABILITY ma con valore di
“possibilità”.
Esiste un ulteriore suff ILE, di competenza chimica e sta ad indicare rad organici monovalenti o inorganici, cui Metìle, con
Metìlico, ellittico di Metilène questo composto col gr METHY bevanda inebriante e HYLE legno-materia con un altro suff
chimico ENE rintracciabile in Etène o Etilène (da Etile) e Propilène questo da Propàno con Propanòne, Propìle e Propìlico,
tutti dal gr PION PIONOS grasso col pref PRO prima cui Propiònico, cui Isoprène (composto ellittico con Propile) con
Isopropilammìna (con Ammina), Isopropìle (con Propano) cui Isopropìlico (tutti col suff gr ISOS uguale). Metedrìna è
l’omologismo dall’ingl METHEDRINE “composto chimico metilico” (marchio registrato) Il percorso conta ancora
Metadòne, questo ellittico della composizione Metile con Ammina, Fenile e suff ONE, cui Metadònico, eppoi Trimetilamìna
(pref TRI con Ammìna) questa sostanza contenuta nel pesce, uova, cavolfiori e piselli.
Dal gr AMETHYO non sono ubriaco, col pref A privativo, è sorto il termine AMETHYSTOS cui il lat AMETHYSTUM e
l’ital Ametìsta, una pietra di quarzo dal colore violetto, paragonata ad una gemma e che era considerata un rimedio contro le
ubriacature, cui Ametistìno. La lega oro-alluminio, risultante di color viola, è chiamata Oro ametista.
Quàrzo, infine, è l’omologismo dal ted QUARZ, d’etimo ignoto, cui il composto Quarzìfero (con il lat FER che porta), il
suffissato Quarzìte (suff ITE per minerali) e Quarzòso (suff OSO aggettivale),
ICO
Altro suff aggettivante è ICO dal gr IKOS (lat ICUS), cui Mistèrico dal lat MISTERIUM dal gr MISTIKOS relativo ai
misteri pagani; Frenètico dal lat PHRENETICUS dal gr PHREN mente o diaframma, cui i termini composti con FRENO e
FRENIA quali Frenastenìa, Frenesìa, Freniàtra con Feniatrìa, Frenocòmio, Frenologìa, Frenopatìa e Infrenesìre con IN
illativo, Oligofrenìa questo col gr OLIGOS poco. Il lemma Farnètico è sempre da PHRENETICUS così attestatosi da una
metatesi volg di fre in far, pertanto, l’ital conta complanare Farneticamènto e Freneticamènto, Farneticànte, Farneticàre e
Freneticàre, Farneticaziòne, Farnètico e Frenetico.
L’omn Frèno è invece dal lat FRENUM derivato da FRENDERE stridere i denti, da rad GWRENDH stridere, cui Frenàre,
Frenàggio, Frenàta, Frenatùra, Frenèllo con un Frenellàre e Sfrenellàre (pref S sottrattivo), il dim Frènulo dal dim
FRENULUM (il nervetto frenante della ligua snm di Filetto) e, con i pref, Infrenàre (IN illativo) che vale Frenare cui
Infrenàbile, Sfrenàre (S privativo) con Sfrenamènto, Sfrenatàggine o meglio Sfrenatèzza, eppoi Sfrenàto.
\ Badile Ribadire Badare Sbadigliare Beare
Non apparterrebbe al percorso suffissato dall’aggettivante ILE, Badìle, strutturato direttamente dal lat volg BATILE,
derivato da BATILLUM, di tema med BATA-PATA vaso di larga apertura (bocca), come lo è fig il Badile (pala larga), cui
Badilànte, Badilàta e Badilòne; tra questi derivati si conterebbe Ribadìre fig “insistere a colpi di badile” (pref RI reiterativo)
con Ribadibilità, Ribadimènto, Ribadìno snm di Ribattino da Battere, Ribaditòio, Ribaditrìce e Ribaditùra, però, una seconda
analisi lo vuole dal lat RIPA riva-bordo e quindi col valore di “ribattere i chiodi sul bordo” cui Sbadìre “estrarre i chiodi della
ribaditura”.
Ancora, ma con sovrapposizione della serie onomatopeica BA BAT, Badàre “sorvegliare” col desueto Abbadàre fig dal lat
volg BATARE “aprire la bocca pronto ad intervenire”, con lenizione della t in b, cui Bàda, Badalùcco dal lat
BADALUCMUM “strumento per catturare i coturnici (per badare alla loto cattura)” con Badaluccàre, il ricorrente lemma
Badànte, Badatòre, vrs Badèrna “treccia di canapa o di cotone” utilizzata sulle navi a proteggere (quindi strumento per
badare) da sfregamenti ed urti o di fuoriuscite di pressione; eppoi Sbadigliàre da BATARE lenito e prefissato S intensivo
“spalancare la bocca come un recipiente di grande apertura” cui Sbadigliamènto, Sbadigliarèlla, Sbadìglio “dal lat
BADIGLIIO con Sbadigliòso, ed anche l’esclamzione Bah! Pandiculaziòne, invece, dal lat PANDICULATIO vale “lo
sbadiglio con lo stirarsi” ovvero l’insieme delle contrazioni muscolari, con pref PAN “tutto”. Risalente al lat volg BATARE
stare a bocca aperta, cui Badare come succitato, il percorso conta Beànza attraverso il franc BEANCE apertura con Beànte
da BEANT “spalancato” che omn-snm di Beante da Beare. Beàto, dal lat BEATUS “che gode”, appare infatto connesso col
tema BATA-PATA ina connessione fig “beato-a bocca aperta”, cui Beatamènte, Beàre “godere”, Beànte (omn-snm di Beante
“aperto”), Beatànza, Beatèzza, Beatrìce, Beatìglia “sorta di mussolina per abito da suora” questo attraverso lo sp BEATILLA
in metonimia da Beata nel senso di “suora”, Beatitùdine, Beatòre e Beatrìce con l’onomastico Beatrice dal lat BEATRIX che
fa felice, eppoi il termine eccl Beàto “assunto agli altari” con Beatificàre, Beatificàbile, Beatificaziòne e Betaìfico.
Il termine, in area indoeur, è connesso con il franc BEAUTE (corretta accentazione beauté) e con l’ingl BEAUTY bellezza
cui la locuzione glb Beauty case “borsetta con prodotti di bellezza”, dove CASE è connesso con il lat CAPSA contenitore, o
semplcemente Beauty. Beauty, ancora, è adottato in fisica come “particella” snm di Bottom, Eppoi, in locuzione Beauty
center “centro-istituto di bellezza” e Beauty farm “stabilimento per la terapia fisica di bellezza” con FARM fattoria. Da non
107
includere il termine glb franc Beaujolais “sorta di vino” relativo all’omn coronimo regionale.
\ Bocca Labbra Voce
Il gr conta MASTAX MASTAKOS bocca in connessione col tema med MAK MAKKA pestare, schiacciare, cui
MASTIKHAO svoltosi nel lat MASTICARE e il percorso ital Massetère “muscolo masticatoio” dalla locuzione MYS
MASETER, Masticàre, Masticamènto, Masticatìccio, Masticàto, Masticatòio, Masticatòre, Masticatòrio, Masticatùra,
Masticaziòne, il prefissato Rimasticàre e derivati con un sostantivo Rimàstico, il composto fig Masticabròdo.
Il termine gr MASTIKA è una sorta di acquavite diffusa in Grecia e Cipro; vrs una sua connessione rad (pestare i
frutti dai quali si ricava – gustarla con la bocca).
Col tema med MAK MAKKA pestare, è vrs connesso il gr MAKTRA madia da MASSEIN impastare, cui l’ital Màstra
(madia per la lavorazione del pane, omn di Mastra “maestra”) con un snm improprio in Focone (vrs dal fatto che l’impasto è
poi posto al fuoco).
In connessione rad, l’ital conta ancora Màstica “acquavite dell’Egeo” dal gr MASTIKHA già MASTIKHE gomma di lentisco
cui Màstice con Masticògna attraverso il lat MASTICE già MASTIX; da aggiungere infine il gr MASTIKS che vale frusta
(associazione masticazione e macerazione).
Bòcca, dal lat BUCCA, inizialmente guancia, poi attestatosi semant nel significato d’oggi, è un termine d’origine celt, cui
Boccàle questo un inc lemmatico tra il lat tardo BAUCALE dal class BAUCALIS brocca già gr BAUKALIS e BUCCA
bocca, Bècca “angolo di fazzoletto-cocca” omn (vrs in connessione) di un Bècca dallo sp BECA sciarpa, il derivato Bècco
con Beccàccia e Beccaccìno “sorta di uccello” (adottato dal XVI sec) della Famiglia degli Scolopàcidi questo dal gr
SKOLOPAKS beccaccia, snm di Accèggia dal lat ACCEIA già corrente nel 1449 e ancora snm di Pizzaccherìno o
Pizzacherìno connesso con Pizzo nel senso di “becco”; Beccaccìno è anche fig “sorta d’imbarcazione a vela” corrispondente
al glb ingl Snipe (pron snaip). Eppoi Beccofrosòne o Beccofrusòne “sorta di uccello dei Bombicillidi”. Dalla locuzione franc
BEC DANE becco d’anatra si conta l’omologismo Bedàno “fresa” con Bedanatrìce e Bedanatùra.
Il percorso prosegue con Beccàre (anche snm fig di Acchiappare), Beccàta e Beccatèlla (fig Inezia), Beccatèllo “mensoletta”,
Beccàto con Beccatura sia semant “preso col becco” sia fig “acchiappato”, Beccheggiàre fig “ondeggiare (dal movimento del
becco degli uccelli)” con Beccheggiàta e Becchèggio; dal franc TANGAGE questo da TANGUER beccheggiare, l’ital conta
l’omologismo Tanghèggio col denm Tangheggiàre.
Il persorso conta ancora l’intensivo Becchettàre con Becchettìo, il fig Becchètto, Becchìme con Beccatòio, eppoi Beccàstro
con Beccastrìno “attrezzo agricolo”, Beccucchiàre o Beccuzzàre, il dim Beccùccio anche fig “della brocca”, Beccùto. Il
percorso conta ancora un Bezzicàre quale sovrapposizione di Beccare e Pizzicare, cui Bezzicàta e Bezzicatùra; termine alieno
Bèzzo “ant moneta di Venezia”, omologismo dal ted BATZEN “moneta svizzera di Berna”.
Beccare, come già visto, è anche fig “prendere”, cui Becchìno “chi prende” (per eccellenza) adottato dal XIV sec e il più
esplicito Beccamòrti o Beccamòrto (stesso sec) snm di un burocratico Fossore questo ricorrente dal 1869. Il percorso conta
ancora i composti Beccamòshe, Beccamoschìno, Beccapèsci, Becchincròce “sorta d’uccello” dalla locuzione Becco in croce
snm di Crociere. Il termine Stambècco è l’omologismo dal ted STEINBOCK “caprone”, termine questo inc con l’ital Becco.
Il percorso prosegue negli espliciti “bocca” cui Boccàccia, Boccàglio, Boccàme, Boccheggiàre, Bocchètta questo fig “chiusa
di legno”, Boccòne, l’avverbio Boccòne o Boccòni, Bocchìno, eppoi Bùca da BUCA variante di BUCCA bocca
(assimilazione ) cui Bucàto, Bùco, Bucatìni “pasta alimentare” e, con i pref, Abboccàre con Abboccamènto, Imboccàre con
Imboccatùra e Imbòcco, Rimboccàre con Rimboccatùra e Rimbòcco, Sboccàre con Sboccatàggine, Sboccatùra e Sbòcco.
Boccatòrta è stato l’epiteto del polacco Boleslao III (1086/1138).
Omn di Bucato da Buca, l’tal conta Bucàto “lavatura” che è l’omologismo dal franc BUKON immergere.
Pseudoetim Boccaccèsco e Boccacciàno, relativi a G. Boccaccio (1313/1375).
Il volg Vummile corrisponderebbe all’ital Boccàle; infatti, la rad volg VUM si ritrova italianizzata in VOM da rad WOG
vomere e WEME vomitare cui il lat VOMERE e il percorso ital Vòmica, Vomicàre o Bomicàre o Vòmere, Vomicatòre,
Vomicaziòne, Vomichèvole, Vòmico, Vomitamènto, Vomitàre con le varianti Vòmìre o ancora Gomìre, Vomitatìccio,
Vomitatìvo, Vomitatòre, Vomitatòrio, Vomitèvole, Vomitìvo, Vòmito, Vomitòrio sia aggettivo sia sostantivo,
Vomituraziòne, Vomiziòne.
In gergo marinaresco, Raccàre sta per Vomitare, da un’origine onomatopeica. L’azione del vomito è associata al termine
Conàto comunemente al plur Conàti, dal lat CONATUS da CONARI sforzarsi. L’omn Vòmere o Vòmero da VOMEREM,
cui una variante in Bòmbero (omn di Bombero “sciocco”), la lama dell’aratro usata dal contadino, appare in connessione
poiché serve appunto per far “vomitare” la terra, cui Vomeràia, Vomeràle; il lemma Vombàto, sorta di marsupiale dei
Fascolomidi, omologismo dall’ingl WOMBAT, appare ancora rad connesso.
Il Vomere ha il snm in Còltro, dal lat CULTER, cui Cùltro e Coltèllo dal dim CULTELLUM. Vrs la connessione del termine
Vulcàno con il tema rad WOG-VUM, dal lat VULCANUS o VOLCANUS anche se questo è tratto dall’omonima divinità
romana Vulcano, dio del fuoco, cui Vulcanèsimo o Vulcanìsmo, Vulcanìte (roccia eruttiva, col suff ITE per minerali),
Vulcànico, Vulcanizzàre transitato dall’ingl TO VULCANIZE con Vulcanizzànte, Vulcanizzàto, Vulcanizzatòre e
Vulcanizzaziòne, il composto Vulcanologìa con Vulcanològico e Vulcanòlogo.
\ Il vulcano storicamente più esplosivo è il Tambora la cui eruzione è avvenuta nel 1815 \
In Puglia, il termine volg Vummile identifica un recipiente panciuto di terracotta, dalla boccatura stretta e dal collo lungo,
con due comode anse d’impugnatura. Utilizzato dai lavoratori all’aperto, d’estate, per la provata conservazione dell’acqua
fresca, la quale è sorseggiata direttamente dal recipiente, sovente “A garganella”, lemma questo della serie onomatopeica GR
GR cui una rad GAR inghiottire eppoi il lat GARGALA trachea e il percorso Gargagliàre, Gargàme Garganèlla, Garganèllo
(un uccello), Gargarìsmo o Gargherìsmo, Gargarizzàre, Gargaròzzo o un Gargalòzzo (suff alterativo OZZO), Gargìa, eppoi
Gargoilìsmo tramite il franc GARGOYLE già GARGOULE gola così come Gargòlla dal franc GARGOUILLE, l’esot inv
dal franc Gargouille (figura architettonica), Gargòtta ancora attraverso il franc GARGOTER mangiare avido, Garrìre (oltre al
verso delle rondini, in senso fig sta per “lo sventolare della bandiera) con Garrimènto (fig “rimprovero”), Garrìto, Garritòre e
Gàrrulo, l’esot Garròta o Garròtta transitato dallo sp GARROTE con Garrottamènto e Garrottàre. Garìga o Garrìga dal franc
GARRIGUE quercia, in estensione boscaglia, già termine med antecedente all’indoeur, vrs connesso all’onomatopeico
Garrire degli uccelli che vi hanno sede. Il percorso includerebbe ancora Gargantua, il personaggio di F. Rabelais
(1493/1553).
Il becco d’un vaso è chiamato Pìppio dal lat medv PIPIUM cui Impippàre con IN illativo; assonante di Impipàre, meglio
Impiparsi, che è una sovrapposizione di Pipa con Infischiare. Pìppio è anche fig un giovane piccione cui Pippiòne “persona
108
sciooca”.
Dal gr SKYPHEIOS “simile ad un boccale (vaso per bere)” il lat conta COFEA cancellando la s, cui l’ital Cùffia “a forma di
vaso” il quale la recupera poi in Scùffia questo anche fig “sbornia” e “cotta”; il verbo Scuffiàre, però, sembra pseudoetim
poiché è considerato d’origine onomatopeica della serie SC FL, il quale sarebbe stato inc con il lat SCOFINA raspa
(complanare di SCOBINA) per coniare Scuffìna con Scuffinàre.
Tornando a BUCCA, da questo, ancora, deriva il termine ormai desueto Buccellàto “pane” con un omn Bucellàto “sorta di
dolce”, da BUCCELLA boccone. La Bocca è rotonda ed allora è vrs la connessione con termini derivanti dal tema med
BOKKO corpo rotondo, cui Bòccia, Boccìno, Bòccio e il dim Bocciòlo, eppoi il dim Boccètta e l’accr Bocciòne, Bòcco e
Bòccolo con la variante Biòcco e Biòccolo con Bioccolùto e Bioccòso dal lat BUCCULUM ricciolo, i composti
Bocciòdromo, Bocciòfilo. Snm di Boccetta è Lecìzio dal gr LEKYTHION con LEKYTHOS vaso per unguenti, a collo
lungo, in uso nelle cerimonie; il termine gr LEKYTHOS, tuttavia, sarebbe in riferimento al contenuto, dunque una
metonimia, poiché è connesso con LEKITHOS tuorlo, cui Lecìte, snm di Tuorlo, con Lecìtico, Lecitìna (suff chimico INA) e
Lècito questo snm di Lecito “legittimo”.
Bocciòlo ha la variante in Bòzzolo cui Bozzolàccio, Bozzolàia, Bozzolàio, Bozzolàre, il fig Bozzolìna “sorta d’erba”,
Bozzolòso, Bozzolùto e i prefissati Abbozzolàrsi (AD allativo), Imbozzolàre (IN illativo) e Sbozzolàre con Sbozzolatùra (S
sottrattivo).
Da Boccia discende il termine Bocciàre, con Bocciatùra, nel senso di “respingere” ricalcando una locuzione ingl che sta per
Dare palla nera; deriva ancora Sbocciàre con il devb Sbòccio, ma in tal caso, il lemma di derivazione Bòccia sta
poeticamente per Bocciolo cui il fig triveneto Boccia giovane. Il percorso tematico med continua con Bùcine “rete (a forma
di conchiglia)”, Buccìno “conchiglia (a forma di tromba) dal lat BUCINUM (specie di) conchiglia dalla composizione BOS
bue e CANO canto, il cui termine è connesso con BUCINA tromba, cui Buccìna o Bucìna (corno di bue quale tromba) con
Buccinàre o Bucinàre e Sbuccinàre “suonare” o fig “insinuare” con Buccinatòre o Bucinatòre, tutti termini, questi, vrs
sovrapposti o inc con Bucca-Bocca. Una confusione sarebbe sorta con i termini Bòce e Bociàre, snm di Voce e Vociare, la
cui origine può essere stata prodotta dall’associazione Bocca-Rotondità. La confusione non ha tregua: l’eredità di un omn di
BOKKO corpo rotondo, quale secondo tema med paleoeuropeo BORRA corpo tondo, ha condotto a Bòrra “ceppo d’albero”
d’attestazione alpina e, ancora, omn di Burlare da Burla, coesiste il volg Burlàre d’area padana che sta per “rotolare”, svoltosi
quale denm dal tema BORRA cui Buràre denm da Bùra o Bùre “timone dell’aratro”. Coesiste ancora l’omn Bòrra dal lat
BURRA cascame, lana grezza cui Borracìna o Borraccìna e Boràgine, Borracinòso o Borraccinòso, Borràccio, Borràggio e
Borràre con il prefissato fig Abborracciàre, snm di Raffazzonare, con Abborracciàto, Abborracciatòre, Abborracciatùra e
Abborracciòne. BORRA, allora, è un lemma polisemico. Borràgine o Borràggine con Borraginàcee o Boraginàcee (Famiglia
boitanica delle Tubiflorali) e Borràna (questo omn di Borrana fossa), infine, è dal lat BORRAGO pianta erbacea, di
presumibile connessione fig con Borra “ceppo”.
Alle Borraginacee appartiene la Miosòtide o Miosòta o ancora Miosòte fig dalla composizione gr MYS topo, OTUS orecchio
altrimenti detta Nopntiscordardimè o Occhio della madonna.
Dal lat LABRA plur di LABRUM o LABIUM, di originre onomatopeica, l’ital conta Labellàto, il dim Labèllo, Labiàle con
Bilabiàle, Labiodentàle, Labializzàre, Labializzàto e Labializzaziòne (linguistica fonetica), Labiàte questo nella Classe delle
Dicotilèdoni alla quale appartiene la Bettònica o Betònica dal lat VETTONICA relativo al popolo dei VETTONES, i Vettoni
della Lusitania, l’ant Portogallo, appartengono le Flacourtiàcee (dal nome di E. de Flacourt 1607/1660), la Famiglia della
Chaulmoogra questo esot di genesi bengali CAULMUGRA attraverso l’ingl. L’tal conta l’omologismo Tembèta di genesi
tupi, che indica un ornamento labiale che nelle tribù Gè (Brasile) è indicato con il glb Botoco “disco di legno nelle labbra
inferiori” che in lingua locale vale “Pipa”
Il percorso continua con Làbbra e Làbbro e l’aggettivo botanico Labiàto, transitando dal volg LABJA, cui Làbbia, il
prefissato Slabbràre (S sottrattivo) con Slabbràto e Slabbratùra, eppoi il pref LABIO cui Labiodentàte, Labiodorsàle,
Labiolettùra, Labionasàle, Labiopalatàle, Labiovelàre. Incrociando il termine LABRA con il lat LEPRA lebbra s’è ottenuto
Lèbbra ed il snm Lèpra, cui Lebbròso con Lepròma (suff patologico OMA) e Lepròso. Al ted LEFFUR l’ital ha attinto Lèrfia
“labbro sporgente” omologismo cui un metaplasmo Berlèffo con i ricorrenti Sberlèffo e Sberleffàre (S intensivo). Il gr conta
KHEILOS labbro cui i patologici Cheilìte (suff ITE “infiammazione”) e il prefissato Achelìa (patologia, A privativo),
Prochèlio da PROKHEILOS labbra in fuori (PRO avanti) e Aprochèlio con A privativo, eppoi il pref CHEILO o CHILO
(omn del pref Chilo “mille” e del sostantivo Chilo intestinale) per composizioni quali Cheilodièresi o Cheiloschìsi (col gr
SKHISIS fenditura), Cheiloplàstica, i voraci Chilògnati (Sottordine di Miriapodi quale il Millepiedi, col gr GNATHOS
mascella), Chilòpodi (Classe di Antropodi quale il Centopiedi (col gr POUS PODOS piede).
Vòce, dal lat VOX VOCIS con VOCARE chiamare, è di rad WEK, cui Vocàbolo con Vocabolìsta o Vocabulìsta,
Vocabolàrio con Vocabolarièsco, Vocabolarìsta, Vocabolarìstico, Vocabolarizzàre e Vocabolarizzaziòne, l’aggettivo Vocàle
da VOCALIS di VOCIS con il sostantivo Vocàle 1 dalla locuzione LITTERA VOCALIS lettera vocale, Vocàlico,
Vocalìsmo, il glb ingl Vocalist “interprete” cui l’adattamento ital Vocalìsta, Vocalità, Vocalizzàre con Vocalizzaziòne e
Vocalìzzo, l’esplicito dal lat Vocàre, l’aggettivo Vocatìvo dal lat VOCATIVUS del chiamare e nella declinazione è dal lat
VOCATIVUS CASUS, Vocaziòne “chiamata” con Vocazionàle, Vòcero “nenia” attraverso il corso, Vocianèsimo con
Vociàno (relativi alla corrente letteraria La Voce), Vociàre, Vociferàre con Vociferatòre e Vociferaziòne, Vocìo, l’accr
Vociòne, il glb ing Vocòder (con VOICE voce e ENCODER codificatore), Vocòide (suff OIDE) attraverso l’ingl VOCOID e,
con i pref, Avocàre inv dal lat AVOCARE distogliere (per assumere su di sé e quindi AD allativo) cui Avocatòrio e
Avocaziòne, Avvocàto da ADVOCATUS da ADVOCARE chiamare a sé cui Avvocaterìa, Avvocatèsco, Avvocatìcchio,
Avvocatòre o Avogadòre o ancora Avvogadòre, e Avvocatùra; eppoi Convocàre (CUM associativo) con Convocamènto,
Convocàto, Convocatòre e Convocaziòne, Evocàre (EX fuori) con Evocatìvo, Evocaziòne, Evocatòre, Evocatòrio ed
Evocaziòne, Invocàre (IN illativo) con Invocàbile, Invocatìvo, Invocatòre, Invocatòrio ed Invocaziòne, Provocàre (lat PRO
davanti-fuori) con Provocàbile, Provocànte, Provocatìvo, Provocatòre con un ipocoristico Pròvo attraverso il franc
PROVOCATOR (omn di Provo ”vicino”), Provocatòrio e Provocaziòne, Revocàre (pref RE d’inversione) con Rèvoca,
Revocàbile, Revocabilità, Revocamènto, Revocatìvo, Revocatòre, Revocatòrio e Revocaziòne.
I termini Vòga con Vogàre e Vogàta sono in complanare nel percorso di Vocare, con lenizione della c in g, in riferimento ai
relativi comandi vocali.
Da un ant VOCERARE variato in BECERARE, è sorto il termine Bècero (suff ERO) con Beceràggine, Beceràta, Becerèsco,
Becerùme (suff UME per collettivi).
109
Il termine Precòne “banditore”, ma è pur vero che tale rad WEK potrebbe avere avuto nei primordi la rad comune WE con
WEME di Vomitare, contiene una composizione complicata: PRAE-(W)EK-ONIS, con pref PRE prima e suff ONE di
caratterizzazione, vale colui che chiama avanti, cui Preconizzàre; da non equivocare con Sprecone da Sprecare.
Dal russo GLAS voce l’ital adotta il glb Glàsnost inv dal russo con significato di “informazione”.
1
La Vocale, suono di autonomia sillabica, partendo dal suono fondamentale A può essere definita Anteriore ove s’articoli da a verso e ed i,
esempio Aizzare, Posteriore ove s’articoli da a verso o ed u, esempio Automobile; Miste (insieme Anteriore e Posteriore) quali à ed ù,
esempio Aula-àula. Vocali aperte sono quelle più vicine ad a, le Vocali chiuse quelle più lontane e quando la distanza è massima assumono
l’aspetto delle consonanti.
Nei gruppi vocali ia ed ua, addirittura, sia la i sia la u perdono del tutto l’autonomia sillabica per essere considerati consonanti, esempio
Pianùra, tenendo in mente che questo termine è dal lat PLANUS.
\ Stomaco Gastrite
Dallo specifico gr STOMA bocca, cui l’ital Stòma, e il suo ampliamento in STOMAKHOS orifizio, il lat ha ricalcato
STOMACUS riversatosi nell’ital Stòmaco (adottato dal XIII sec) con Stomacàle, Stomacànte, Stomacàre, Stomachèvole,
Stomàchico, Stomacòso, eppoi Stomàtico, Stomatìte, Stomizzàre con Stomizzàto, i composti Stomocòrda (termine zoologico,
ellittico di Stoma-Notocorda, col lat CHORDATA corda dorsale) con Stomacordàti o Stomacòrdi; eppoi il pref STOMATO
per composizioni quali Stomatologìa con Stomatològico e Stomatòlogo, Stomatòpodi (Ordine di crostacei, col gr PODOS
piede), il suff STOMIA per Cistostomìa (col gr KYSTIS vescica), Colostomìa (con Colon), Enterostomia (col gr ENTERO
intestino), Esofagostomìa, Gastrodigiunostomìa, Gastroenterostromìa, Gastrostomìa, Macrostomìa, Neostomìa.
L’omologa ingl della locuzione ital Bruciore di stomaco è Bruciore di cuore, poiché il disagio è avvertito sino all’esofago,
questo più vicino al cuore.
Il gr conta ancora il proprio GASTER per stomaco, ventre cui il percorso ital Gastràle, Gàstrica e Gàstrico, Gastrìna
“ormone”, Gastrìte, Gàstro “sorta di addome, relativo agli insetti”, Gastròsi, i composti col pref adattato GASTRO o
GASTERO quali Gastralgìa, Gastràlgico, Gastrectasìa, Gastrectomìa, Gastrocèle, Gastrocnèmio (col gr KENEME gamba),
Gastrodigiunoscopìa, Gastroduodenàle con Gastroduodenìte, Gastroenterìte con Gastroentèrico, Gastroenterocolìte,
Grastroenterologìa con Gastroenteròlogo e Gastroenterostomìa,
Gastroepàtico con Gastroepatìte, Gastroesofagìte,
Gastrointestinàle, Gastrologìa, Gastromicèti o Gasteromicèti (Ordine di Funghi), Gastropatìa con Gastropàtico, Gastròpodi o
Gasteròpodi (con PODOS piede, Classe di molluschi con il Sottordine Nudibrànchi, questo con il lat NUDUS nudo e il gr
BRANKHION branchia ) cui il Genere Cleopàtra dal nome della nota regina d’Egitto, Gastroproteziòne con Gastroprotètto,
Gastroptòsi (col gr PTOSIS caduta cui il suff itall PTOSI), Gastroreseziòne, Gastrorragìa, Gastrorrèa, Gastroscopìa con
Gastroscòpio, Gastrospàsmo, Gastrostèidi o Gasterostèidi e Gastrosteifòrmi (col gr OSTEON osso, Ordine di pesci ossei),
Gastrostenòsi, Gastrostomìa, Gastrozòide (col gr ZOION animale), i prefissati Epigàstrio con Epigàstrico, Ipogàstrio con
Ipogàstrico, Mesogàstrio con Mesogàstrico, tutti termini medici. Gastronomìa, col gr NOMOS norma sta quindi per
“regolazione dello stomaco” cui Gastronòmico e Gastrònomo.
Il gr GASTRA vale fig recipiente inv nel lat GASTRA (stomaco e recipiente sono in correlazione) cui Gàstrula con
Gastrulaziòne, dal dim lat GASTRULA, lo stadio successivo a Blastula nell’evoluzione cellulare dei Metazoi.
Il volg mer (area Magnagrecia) conta Grasta o Crasta per “vaso (di fiori)” in metatesi dal gr GASTRA. L’ital ant conta
Guastàda “caraffa”, una corruzione del lat volg GASTRATA già GASTRUM vaso panciuto, vrs identica corruzione per
Guastèlla “pagnottina” attraverso il franc ant GASTEL.
Omènto dal lat OMENTUM (anatomico relativo allo stomaco) è connesso con il lat OMASUM “trippa di bue” di presunta
origine celtica cui Omàso o Omaso-òmaso e il prefissato Abomàso o Abòmaso (pref AB). Omento, infatti, in ar è TARB,
donde in ital l’omologismo Trìppa riflesso dal percorso lemmatico ptg cui TRIPEIROS mangiatori di trippa, cui il Trippàio,
Trippaiòlo, Trippàto, Tripperìa e Trippòne, i prefissati cui il volg ital Destrippàre che sta per “aprire il ventre”, Strippàre con
Strippàta (S intensivo) fig mangiare a sazietà (non solo trippa) ma anche drogarsi.
\ Arista Resta
Dal tema med ARISTA ovino sopravvive nell’ital il calco Arista-àrista macchinosamente svoltosi in “schiena di maiale”, da
non equivocare col termine d’accentazione piana Arìsta o Rèsta inv dal lat ARISTA filamenti di graminacee cui Aristàto; da
non equivocare con i termini relativi ad ARISTOS ottimo. In percorso il composto Aristolòchia (ved Apparire…)
Termini alieni Aristofanèo o Aristofanìo e Aristofanèsco, relativi ad Aristofane (445/385 aC).
Se un primo termine omn Rèsta, che vale “filza”, dal lat RESTIS fune, è pertanto chiaramente connesso col tema di AristaResta “filamenti”, un secondo Rèsta, che vale “appoggio”, attestatosi nello specifico della lancia, è l’alieno devb di Restare
cui Arrestàre “lancia in resta” omn di Arrestare fermare.
\ Bricco
L’omn Bècco (di Becco da Bocca) deriva dall’ancora omn lat BECCUS di tema med IBEK capro selvatico - da questo
Beccàio “macellaio” con Beccherìa, il fig Bècco con Beccacciòne “cornuto”, cui Brìcco “montone”. Ci troviamo in seno ad
un intreccio di omonimie e assonanze, infatti, l’ital conta l’omologismo Brìcco dal turco IBRIK che vale Brocca ( per il caffè
alla turca) e un Brìcco dal lat volg BURICUS cavallino con Burìcchio e Burìcco, vrs connesso con Bròcco “cavallo di poco
pregio” e Bròccolo da un’attestazione fig (omn del Broccolo vegetale, vrs in sovrapposizione), riconducibili all’ant tema med
BRIKKO asino africano, omn del BRIKKO roccia-sasso e da questo il ger BRIQUE cui ancora un omn Brìcco “mattone”
con Brìccola “palo nell’acqua-macchina d’assedio per lanciare sassi” e l’ennesimo omn Brìcco con valore di “sentiero
scosceso - cima aguzza”. Ancora, attraverso il franc BRICOLER “lavorare a intervalli” cui il fig BRICOLE “macchina
militare-catapulta” l’ital conta l’esot Bricòlla questo attestatosi in “cesta o carico per contrabbandieri” e il glb Bricolage.
L’ital conta infine l’accr Briccòne con Bricconàggine o Bricconerìa, Bricconàta, Bricconeggiàre, Bricconèsco e il composto
Combrìccola (pref CUM associativo), cui Incombriccolàrsi, da un metaf Brìcco “furfante” connesso con un Brìccola
“masnada” questo vrs coniato da un soprannome o più vrs da un ant franc BRIC stolto, cui ancora in estensione Brìccola
(omn di Briccola “palo nell’acqua-macchina d’assedio”) che sarebbe il dim di un Brìcca “banda di furfanti” il cui senso
negativo si modera con uno scherzoso Birichìno attraverso il passaggio emiliano dal valore di “ piccolo briccone” donde
Birichinàta, Birichinerìa e Birichinèsco.
\ Vocabolario Dizionario
Vocabolario (adottato dal XVI sec) è considerato snm di Dizionario (adozione contemporanea). Vocabolario, da Vocabolo,
dal lat VOCARE, da VOX, sta per “raccolta di vocaboli”; Dizionàrio è, a sua volta, da Diziòne, dal lat DICERE, sta per
“libro di dizioni”, ossia “detti abituali”. La sfumatura è che il primo elenca gli esponenti, cioè i lemmi, ed il loro significato;
110
il secondo ordina gli esponenti marcandovi innanzitutto la dovuta pron con i segni convenzionali. I due termini, oggi, si sono
praticamente assimilati… ed è un peccato linguistico. In questa corretta interpretazione, il Vocabolario elenca cinque vocali,
il dizionario, invece, ne elencherebbe sette poiché considera le vocali e ed o rispettivamente aperte e chiuse: è-ò vocali
aperte (accento grave) vedi Cuòre, é ó vocali chiuse (accento acuto) vedi Védovo. Si ricorda che, per una sicura ricerca, i
lemmi analizzati in queste pagine possiedono tutti l’accento grafico, o segnaccento, corrispondente al grave, e che
l’interessato può verificarne la corretta accentazione consultando un dizionario.
\ Suffisso ERO
Il suff ERO peggiorativo, oltre a Becero e Canchero con Tanghero, si ritrova in Mènchero da un volg Menco in ellissi da un
Domenico vrs “scemo del villaggio-popolano goffo” dal quale è ancora tratto un Meco cui il toscano Beco. L’insistenza del
suff in termini quali Cappero, Cècero questo dal lat volg CYCINUM già class CYGNUS dal gr KIKNOS cui Cìgno, con
Cigno reale, ed ancora l’omologismo Pìffero dal ted PIFER fischiatore cui il fig Spifferàre (S durativo-intensivo) e il devb
Spìffero, fa assumere alle voci un senso d’ironia popolaresca rispetto ad un tema originale.
Cicògna, il cui verso è Glottolàre (dal gr GLOTTA lingua), con Cicognìno, Ciconifòrmi (Ordine di uccelli) e la varietà
Cicogna nera, non ha nulla di connessione con il percorso di Cigno, poiché è dal lat CICONIA vrs connesso con un
precedente CONEA di origine prenestina. All’Ordine dei Ciconiformi appartiene la Famiglia dei Treschiornìtidi questo
composto col plur gr THRESKIA pratiche religiose con ORNIS ORNITHOS uccello; appare vrs una remota connessione rad
del lemma Tescàre cui Trèsca e Trescòne col gr THRESKIA, attraverso il got THRISKAN pestare, se si pensi alle danze
(pratiche) religiose. Il gr conta lo specifico PELARGOS cicogna cui fig Pelargònio “Genere di piante delle Geraniacee” con
il derivato (estratto chimico) Pelargònico nella locuzione Acido pelargonico.
111
OBIETTIVO OBIETTO OBIETTARE
OBIETTIVO
Obiettìvo imparziale dal lat medv OB-IECTIVUM, verbo Obiettàre composto dal pref OB e il verbo volg
IECTARE, già class IACTARE scagliare intensivo di EIECERE gettare, cui Gètto, questo anche “germoglio”,
con Gettàre, il prefissato Rigètto con Rigettàre da RE-IECTARE con aferesi di E, quindi leggasi gettare contro,
opporre, donde il nostro Eiaculàre che non ha mai voluto arrendersi all’aferesi. Nel percorso, l’ital conta
Gettòne, con Gettonàre e Gettonièra, transitato dal franc JETON; ancora un Gètto, transitato dall’ingl JET snm di
Reattore quale suff di Aviogètto e rintracciabile come pref in Gettopropulsiòne, Gettosostentamènto,
Gettosostentaziòne e la locuzione Motore a getto disegnato e brevettato da F. Whittle nel 1930.
Obiettìvo, oltre che “imparziale” (non favorire gli uni o gli altri, rigettare...) è il fine - astratto o concreto dell’azione “andarci contro”. Per cui, al mondo coesistono obiettivi di ricerca per una decisa terapia avversa, ad
esempio, al cancro, all’aids e obiettivi da bombardamento su popolazioni inermi. Il termine OB IECTIVUM è
pertanto tra i più impregnati di schizofrenia linguistica.
Da IECTARE questo intensivo di EICERE l’ital conta ancora Iettàre attestatosi nel significato di malocchio, cui
Iettàto, Iettatòre, Iettatòrio, Iettatùra. Iattùra, invece, da IACTURA nel significato di “danno, rovina” dalla
consuetudine di gettare in mare la merce in caso di emergenza. Iattànza con Iattaziòne nel significato fig di
vantarsi ovvero “arroganza”, il gettare in faccia al prossimo i propri meriti presunti o reali. Infine, da
EXIECTARE (pref EX fuori) deriva Eiettàre con Eiettàbile (come il seggiolino del pilota fornito di paracadute),
Eiettìvo, Eiettòre (aspira e scarica i fluidi) ed Eieziòne, da INIECTARE (pref IN che vale dentro) deriva Iniettàre
con Iniettàbile, Iniettàto, Iniettìvo e Inieziòne questo però da IN EICERE gettare dentro, eppoi il termine
psicologico Introiettàre con Introièttàto e Introieziòne, Reiètto da REIECTUS questo Pp di RE EICERE
respingere e Reieziòne da REIECTIO REIECTIONIS col pref RE di moto inverso; con il pref PRO avanti e
IECERE è derivato il Ppres aggettivato e sostantivato Proiciènte “che imprime un moto”, e con IECTARE ha
prodotto Proieziòne questa cinematografica cui Proiezionìsta, grafica, psicologica... Proiettàre dal lat
PROIECTARE, Proiettàto, Proièttile cui Proiettifìcio, Proiettività, Proiettìvo, Proiètto, Proiettòre, Proiettùra,
Progètto e Progettàre questi rincasati dal franc PROJECT già lat PROICERE gettare avanti (pref PRO avanti)
cui un desueto Proiciènte. Il gr conta BOLIS BOLIDOS proiettile cui l’ital Bòlide.
Ghètto dal veneziano Gheto, significherebbe il luogo ove a Venezia dal 1500 venivano gettati gli ebrei e, qui,
con la stessa morfologia, è nato il termine composto Traghètto con Traghettàre - veneziano Traghetar – e
Traghettière o Traghettatòre attraverso il lat volg prefissato TRAIECTARE gettare oltre (trasportare),
sfumandosi da Tragittàre, con Tragìtto o ant Tragettàre con Tragètto, dopo una precedente sinonimia.
L’assonante Ghètta, meglio Ghètte, è l’omologismo dal franc GUETRE già ant WRIST collo del piede.
In connessione con EICERE anche il lemma Pròsa, questo dalla locuzione lat PROSA ORATIO discorso che
scorre in linea retta (fino alla fine della riga), svoltosi in antitesi a Poesia, dove PROSA è il fem di PROSUS già
PRORSUS che va dritto cui Prosàico con Prosaicìsmo, Prosàre, Prosàstico con Prosasticità, Prosatòre, dal lat
volg PROCE da PROIEX devb di PROICERE, eppoi un ironico Prosòne “presuntuoso o testo ampolloso”.
Pròsa vale in origine “scavo nel terreno” quale omn-snm di Porca “solco” a comprovare una semantica svoltasi
da una radicata cultura agricola, includendo Pagina già “piantagione”, Scrivere da tema “tagliare-grattareincidere (arare)”.
Dal termine SIPARE, connesso al sct KSIPATI getta risalente alla rad KYEIP gettare, variato in SUPARE
gettare e col pref EX dispersivo tradicibile nella preposizione ital “Da”, il lat ha ottenuto EXSIPARE (con il
lessema variato) che sta per da gettare, abortire, cui l’ital Scipàre, meglio Sciupàre con Sciupacchiàre, Sciupàto
(anche fig “segnato nel volto” dalla stanchezza, da una malattia), Sciupatòre (fig rivolto al donnaiolo), il toscano
Sciupinàre, Sciupinìo, Sciupìo, il devb Sciùpo, Sciupòne, questi col pref EX svoltosi in SCI, ed ancora Dissipàre
e Discipàre questi col pref DIS di dispersione, oltre ad un pref SCIUPO con valore di “spreco” in composizioni
quale il fig Sciupafèmmine.
\ Razzo Missile
Ràzzo, con un raro fem Ràzza (termine meccanico), è pervenuto attraverso il lat volg RADJUS, dal class RADIUS, connesso
col gr RHAGE eruzione, cui Razzàre “raggiare-disegnare a raggi-legare con un cavo il raggio della ruota a mò di freno”
(omm di Razzare “grattare”) con Razzàta e Razzàto, Razzànte e Razzeggiàre, Razzàto, Razzièra, la locuzione Razzo spaziale.
Julies Verne a parte con il suo romanzo fantascientifico “Dalla Terra alla Luna”, la paternità del Razzo spaziale spetterebbe a
R. H. Goddard, che ne iniziò studi ed esperimenti dal 1911, edotto dagli studi di K. Tsiolkovsky; il razzo per scopi bellici
sarebbe stato poi adottato dalla Germania nazista ideato da Wernher von Braun (1912/1977) grazie alla scuola di Goddard,
indicato con V-2, in precedenza c’era stata la Bomba volante V-1 che sganciata da un velivolo-madre, volava in autonomia.
Alla fine della guerra, W. von Braun si recò negli USA dove dette l’avvio all’avventura spaziale.
Dello stesso percorso semantico, l’ital conta Ràggio da RADIUS cui Raggiàre con Raggiàto (snm di Radiato), il fig
Raggiànte, il composto Irraggiàre con Irraggiamènto, eppoi il percorso esplicito Ràdio “raggio”con gli omn-snm Ràdio
“osso” fig da RADIUS raggio poiché ha la forma di un raggio di ruota, Ràdio “sostanza chimica radioattiva” (simbolo Ra)
donde Ràdon (simbolo Rn), Radiàre (omn di Radiare “cancellare”) con Radiatòre questo su modello franc RADIATEUR cui
Radiatorìsta, Radiaziòne (omn di Radiazione “cancellazione), Radiatìvo “proprio di una radiazione” da non equivocare con
Radioattìvo (conduttore di radioattività) cui Radioindicatòre ellittico della locuzione Indicatore radioattivo. Radioattivàre
con Radioattivaziòne e Radioattività, il matematico Radiàle cui Radialmènte e il relativo Radiàle (al Radio), il poetico Rài
“raggi” cui Raiàre “raggiare”, il Ppres aggettivato Radiànte cui Radiànza con il sostantivato Radiànte e l’ancora sostantivato
Radiànte quale unità di misura degli angoli (modellato su Quadrante) meglio indicata con Rad, il biologico Radiàto snm di
Raggiàto, Radiatùra, il fig Radiolàri (Sottoclasse di protozoi), Radiolarìte (suff ITE per minerali) “sorta di roccia”, Radiòso
112
con Radiosità. L’unità di misura di una sostanza radioattiva e che conta un milione di disintegrazione al secondo, è definita
glb Rutherford dal nome del fisico E. Rutherford di Nelson (1871/1937) cui il Rutherfòrdio questo elemento chimico con
simbolo Rt, altrimenti detto Curciatòvio o Kurciatòvio (simbolo Ku), semiomologismo relativo al fisico I. Kurcatov
(1903/1960).
Ancora l’om-snm Ràdio quale ipocoristico di Radiofonia e utlizzato in composizioni, assimilabile al suff RADIO in
riferimento a radiazioni di diversa origine, cui Radioaltìmetro (aeronautica), Radioastronomìa con Radioastronòmico e
Radioastrònomo, Radiobiologìa, Radiobùssola, Radiocarbònio con Radiocarbònico, Radiochìmica, Radiochirurgìa,
Radiocobàlto, Radiocomàndo con Radiocomandàre e Radiocomandàto, Radiocontaminaziòne, Radiocoròna (del sole),
Radiodermatìte o Radiodermìte con Radioepidermìte, Radiodiàgnosi con Radiodiagnòstica e Radiodiagnòstico,
Radiodistùrbo, Radioèco con Radioecologìa, il chimico Radioelemènto, Radioelèttrico con Radioelettricità,
Radioemanaziòne, Radiofàrmaco, Radiofàro con Radiofaro fisso o ancora Radioindicatòre (omn di Radioindicatòre di
Radioattività), Radiogalàssia, Radiògeno, Radiogràmma, Radioguida con Radioguidàre, Radioimmunologìa con
Radioimmunològico, Radiointerferòmetro, Radioiòdico, Radioisòtopo o Radionuclìde, Radiolesiòne, Radiolocalizzàre con
Radiolocalizzatòre e Radiolocalizzaziòne, Radiologìa, Radiològico e Radiòlogo, Radioluminescènza, Radiometallografìa,
Radiometeorologìa, Radiometrìa con Radiomètrico e Radiòmetro eppoi Radiomicròmetro, Radiotelemetrìa e Radiotelèmetro,
Radiomisùra, Radionavigaziòne, Radiònda (elettromagnetica o hertziàna), Radiopàco (opaco ai Raggi X), Radiopatologìa,
Radiopolarìmetro, Radioprotettòre con Radioproteziòne, Radiorelè questo con l’omologismo Relè dal franc RELAIS
“commutatore” dal verbo RELAYER dare il cambio, Radioriflettènte, Radiorilevamènto, Radioscandàglio,
Radioscintillaziòne, Radioscopìa con Radioscòpico e Radiotelescòpio, Radioscrivènte con Radiotelescrivènte, Radiosegnàle
con Radiosegnalatòre, Radiosensìbile con Radiosensibilità, Radiosentièro (aeronautico), Radiosònda con Radiosondàggio,
Radiosorgènte, Radiospèttro con Radiospettrògrafo, Radiospolètta, Radiostèlla snm di Radiosorgente discreta con
Radiostellàre, Radiotelecomàndo con Radiotelecomandàre, Radioterapìa con
Radioterapèutico, Radioteràpico e
Radioterapìsta, Radiotrasparènte, Radioulnàre, il meteorologico Radiovènto, in locuzione Raggi Alfa, Raggi Beta, Raggi
Delta, Raggi Gamma, Raggi Attinici, Raggi infrarossi, Raggi X o Raggi Rontgen, Raggi ultravioletti, Raggi Verdi.
Eppoi, come già citato, Ràdio questo “apparecchio di ricezione” ipocoristico di Radiofonìa donde Radiolìna e il relativo
percorso composto con Radiofònico, Radiofonicamènte e Radiofonìsta con Radiotelefonìa, Radiotelèfònico e Radiotelèfono,
Radioabbonato, Radioamatòre con Radioamatoriàle, Radioascoltatòre con Radioascòlto, Radioassistènza con Radioassìstere,
Radioauditòre con Radioaudiziòne, Radiocanàle, Radiocèntro, Radiocollàre, Radiocollegàre con Radiocollegamènto,
Radiocommòdia e Radiodràmma, Radiocomunicaziòne, Radiocrònaca con Radiocronìsta, Radiodiffòndre con
Radiodiffusiòne, Radiodilettànte, Radiofonògrafo, Radioflùsso, Radiofòto con Radiofotografìa e Radiotelefotografìa,
Radiofrequènza, Radiofurgòne, Radiogoniometrìa con Radiogoniomètrico e Radiogoniòmetro, Radiogrammòfono,
Radiointervìsta, Radiomessàggio, Radiomicròfono, Radiomòbile quale ellissi di Radio automobile, Radiomontòggio con
Radiomontatòre, Radiopilòta (di apparecchi radiocomandati), Radiopropagaziòne, Radioregistratòre, Radioricevènte con
Radioricevitòre e Radioriceziòne, Radioriparatòre, Radioripetitòre, Radiospìa, Radiostaziòne, Radiostereofonìa con
Radiostereofònico, Radiosvèglia, Radiotàxi o Radiotassì, Radiotecnica con Radiotèncico, Radiotelegrafìa con
Radiotelegrafàre, Radiotelegràfico, Radiotelegrafìsta e Radiotelègrafo, Radiotelegràmma o l’ellittico Radiogràmma (omn di
Radiogramma da Raggio), Radiotelevisiòne e Radiotelevisìvo, Radiotrasmèttere con Radiotrasmettitòre con
Radiotrasmissiòne questo snm di Radioemissiòne, e Radiotrasmittènte, Radioutènte, eppoi Autoràdio queso l’ellittico di
Radio per automobile cui il ricalcato Motoràdio “per motocicli”; in locuzione Radio Audizioni Italia con la sigla RAI dal
1954 – qui contava 88.118 abbonati - già URI Unione Radiofonica Italiana dal 1924, EIAR Ente Italiano Audziioni
Radiofoniche dal 1944, oggi RAI TV Radio Televisione Italiana, in cui non può esere coincidentale l’associazione con Rai
“raggi” (ovvero onde elettromagnetiche). L’avvento della Radio è attribuita a Guglielmo Marconi (1874/1937) con
l’invenzione del Telegrafo senza fili nato ufficialmente alla fine del IX sec grazie alle Onde elettromagnetiche scoperte da H.
Hertz cui Onde hertziane. La Compagnia Marconi, voluta da Guglielmo fondò la nota emittente inglese BBC. In percorso,
l’ital conta Marconigrafìa, Marconigràmma, Marconìsta, Marconiterapìa.
In Russia, merito di una concomitanza di esperimenti, è considerato l’inventore della radio A. S. Popov.
Esiste ancora l’omn Radiàre “tagliare, togliere” che è attraverso il franc RADIER cancellare cui Radiàto e Radiaziòne gli
omn da Raggio, la locuzione Radi e getta “rasoio da buttare dopo l’uso”; i francesi, però, commisero un errore nel coniare il
loro termine, perché lo ricopiarono dal lat medv RADIARE già fatto derivare con inesattezza dal franc ant RAYER tirare
una riga. Comunque, tirare una riga ricorda l’immagine di un raggio e l’ingl ha appunto RAY 1 raggio. Dal gr AKTIS raggio
l’ital ha ricalcato Attìnia o Actìnia (Genere di Malacoattinie), Attiniàri o Actiniàri (Ordine di Celenterati), Attinicità,
Attìnico, Attìnide, Attìnio, Attino-àttino, Attìnon (isotopo) ed il pref ACTINO-ATTINO in composti quali Attinografìa con
Attinògrafo, Attinometrìa con Attinòmetro, Attinomòrfo o Actinomòrfo, Attinopterìgi o Attinotterìgi (Sottoclasse di pesci
Osteitti) col gr PTERYKS pinna connesso a PTERON ala e una corruzione in Làdano snm di Storione, dal lat ATTILUS per
accezione “Storione del Po”.
\ Pio XII è ricordato anche come il papa che è stato incoronato in diretta storica via radio. \
Mìssile è dal lat MISSILIS, questo sostantivo ma anche aggettivato col suff italianizzato ILE, su un tema del Pp MISSUS di
MITTERE mandare: il responsabile del lancio dello storico missile statunitense indicato con Saturno V , veicolo della
navicella spaziale Apollo, nel progetto di sbarco lunare, è ancora W. von Braun.
Il suff ILE si ritrova in Dùttile da DUCTILIS dal Pp DUCTUS di DUCERE guidare) cui Duttilità; il gr conta ELASTOS
duttile, cui Elàstico con Elastànza, Elasticità, Elasticizzàto, Elastìna (suff chimico INA), Elastòsi (suff med OSI), derivato da
ELAUNO spingo cui Elatère da ELATER con Elatèridi (famiglia di coleotteri), Elaterìna (suff chimico INA), Elatèrio, il
composto Elastòmero con Elastomèrico (col gr MEROS parte), Elastoplasticità.
Il tema MITTERE mandare da rad MEIT-MIT lanciare, mettere, cui Mèttere (Ved Mina in Lume…) con il Ppres Mittènte,
include ancora i vari Mèssa (fem del Pp MISSUS) e Messàle questo sostantivato dall’aggettivo dalla locuzione LIBER
MESSALIS libro della messa, Il Pp Mèsso da MISSUS con i risvolti Mèsso (portata di vivande), Mèsso (inviato), Messàggio
attraverso il franc MESSAGE con Messaggèro, Messaggìstica e l’acronimo glb per telefonini cellulari SMS dall’ingl Short
Message Service.
Missiòne quale Pp MISSUS di MITTERE svoltosi nel sostantivo MISSIO MISSIONIS con Missionàrio e il composto
Missionologìa, Missìva questo sostantivato dall’aggettivo medv MISSIVUS che si manda; eppoi Messiòne attraverso il prvz
MESSION dal lat MISSIO, Messitìccio “germoglio” nel senso di Mettere quale Germogliare, il composto Messinscèna dalla
113
locuzione Messa in scena modellandola sulla franc MISE EN SCENE.
Dal franc ant BEDEL messo già BIDIL, l’ital conta ancora l’omologismo Bidèllo con l’attestazione corrente.
Dal lat MITTERE mandare discendono i vari prefissati Ammèttere con Ammnettènza, Ammissiòne, Ammèsso (pref AD) e
Ammittànza attraverso l’ingl ADMITTANCE. Commèttere, Commèsso (questo mestiere pare, da uno studio, il meno
sofferente in caso di recessione), Commissàrio con Commissariàle, Commissariàre, Commissariamènto, Commissariàto,
Commissionàre e Commissiòne questo sia “incarico affidato” sia ” effettuazione”, Commìttere con Committènte e
Committènza da COMMITTERE affidare (pref COM associativo). Dimèttere, Dimissiòne e Dimèsso (pref DIS di
dispersione svoltosi in DI), ancora Dimissòrio “che dimette (concede) autorizzaziòne” con Dimissòria e Dimissoriàle dalle
rispettive locuzioni Lettera dimissoria e Letterera dimissoriale. Dismèttere che mantiene il pref DIS dal lat eccl
DISMETTERE con Dismèsso. Emèttere con Emittòre, Emissàrio, Emissiòne, Emèsso ed Emittènza (pref EX “fuori”)
connesso col gr EMESIS vomito. Frammmèttere. Immèttere con Immissiòne e Immèsso (pref IN illativo). Inframèttere o
Inframmèttere con Inframettènte e Inframmettènte, Inframettènza e Inframmettènza, Intromèttere, Intromèsso e Intromissiòne
(pref INTRO). Malmèsso dalla locuzione Mal messo (messo male). Omèttere, Omissiòne o Ommissiòne e Omèsso (pref OB
“via da”). Permèttere con Permettività, Permèsso e, più fedeli al lat, Permissiòne (pref PER) con ancora Permissìbile,
Permissìvo con Permissivìsmo, Permissivìsta, Permissivìstico e Permissività. Premèttere con Premèssa (pref PRE dal lat
PRAE). Promèttere da PROMITTERE con Promèsso, Promittènte, eppoi Promèssa da PROMISSA con Promissàrio,
Promissiòne, Promissìvo e Promissòrio (pref PRO “mandare avanti”) e Compromèttere con Compromèsso (doppio pref
COM associativo e Promettere). Remittènte con Remittènza (pref RE di movimento inverso, dal lat REMITTERE venir
meno) eppoi Remissìbile, Remissiòne con Remissìvo e Remissività, Remissòrio. Rimèttere con Rimettàggio e Rimettitùra
eppoi Rimèssa con Rimessàggio, Rimèsso, Rimessiòne e Rimessitìccio (pref RI reiterativo), Tramètte con Tramèsso.
\ Rimessa vale anche quale risparmio spedito dagli emigranti alle famiglie in patria, utile al bilancio statale. Dal 1876 al 1973, periodo di
grande emigrazione italiana all’estero, hanno lasciato il paese 25.528.505 connazionali; primi fra tutti i veneti in 3.037.849 seguiti via via dai
campani, siciliani, lombardi, piemontesi, friulani, trentini questi in 217.698.\
Eppoi, ancora Scommèttere e Scommèssa (doppio pref S sottrattivo con COMMITTERE). Smèttere con Smèsso (pref S
sottrattivo). Sottomèttere da SUBMITTERE con Sottomèsso, Sottomissiòne e Sommissiòne questo da SUBMISSIO
SUBMISSIONIS e Sommèsso dal Pp SUBMISSUS (pref lat SUB sotto) questo omn di Sommesso ”misura di lunghezza”.
Trasmèttere e Trasmissiòne… Il percorso lat di MITTERE continua con Emissàrio, pref EX estrattivo “che manda fuori”, ed
Immissàrio, pref IN illativo “che manda dentro”, i quali sono in riferimento semantico sia a persona (agenti) che a corsi
d’acqua, comunemente che n’escono o entrano nel lago.
1
E non può essere solamente una coincidenza linguistica se anche il giapponese conta un REI svoltosi nel significato etereo di Spirito
(questo, infatti, è rappresentato dalle iconografie tramite raggi); un termine che composto con KI energia vitale ha dato il glb REIKI “tecnica
di concentrazione”.
\ Messa Messia
Anche per Messa, oltre ai termini Fegato e Patente, è accaduto l’identico fenomeno: dalla primitiva formula latina “ITE
EUCHARISTIA MISSA EST Andate, l’Eucarestia è stata inviata (mandata agli assenti, attraverso il fem di MISSUS
mandato, inviato da MITTERE mandare) si sarebbe attestato il termine MISSA-Messa attraverso l’ellittico ITE MISSA EST.
Alla fine di giugno 2007, è la notizia che la Chiesa, tramite motu proprio di Benedetto XVI, ristabilisce la Messa in latino,
che era stata sospesa negli anni sessanta a favore delle lingue nazionali. Il ripristino, oltre a rivitalizzare il latino,
imprescindibile patrimonio culturale ital e delle collettività romanze, riafferma l’universalità della Chiesa Cattolica.
Messìa, che sembrerebbe inviato da Dio, in realtà è alieno nel percorso di MISSUS MITTERE, ed è invece dall’ebraico
MASHIAH unto, ritrovato nel gr e nel lat in MESSIAS, cui Messiànico.
\ Sdraiarsi
Sdràio e Sdraiàre dal lat volg EXDERADJARE valgono gambe e braccia adagiate a RADJUS raggio. Il snm Spaparanzàre o
Spaparacchiàre, meglio Spaparanzarsi e Spaparacchiarsi, deriva da una voce volg napoletana che sta per “spalancarsi”; vrs
ispirazione fig a Parànza, con Paranzèlla, “rete a strascico” tenuta aperta, “spalancata”, da divaricatori e trainata da una
coppia di barche, anch’esse chiamate Paranze. Termine d’estrazione mer da Paro “paio - a due a due”.
\ Radicale AG
La rad di AGERE guidare, spingere è AG condurre cui Abigeàto (da AB AGERE condurre via, nello specifico rubare il
bestiame), il sostantivo ed aggettivo Agènte (Ppres AGENS) con Agènda (gerundio GENDA), Agenzìa (calco sull’ingl
AGENCY) e la locuzione glb ingl Press agent “agente stampa”, Ambàge da AMBAGES giro di parole-cammino zigzagante
composto da AMB intorno e AG, Attòre dal lat ACTOR nome d’agente di AGERE cui il fem Attrìce, eppoi Attoriàle o
Attoràle coin Attorialità, Attòreo o Attòrio.
Indagàre da INDAGARE durativo di AGERE cui Indàgine, Indìgete “protettore divino di un luogo” passato a indicare il
“nativo del luogo” e Indigitamènti dal lat INDIGITAMENTA composto da IND (arcaico IN) e l’intensivo AGITARE di
AGERE cui Agitàre, Agitaziòne e, col pref COM, COGITARE pensare “agitare nella mente” cui Cogitabòndo, Cogitàre con
un obsoleto ed equivoco Coitàre da evitare, Cogitatìvo, Cogitàto, Cogitaziòne, un Còto “pensiero” omn di Còto “pianta delle
Lauracee” termine di genesi quecqua (Bolivia), eppoi il doppio prefissato Trascutàto da TRASCOITATUM Pp di
TRANSCOGITARE cui Trascutàggine.
Col pref EX intensivo, Esageràre, Esageràto, Esageraziòne (EX AGGERARE incrociando Agitare-AGGER), Esagitàre con
Esagitàto, Escogitàre con Escogitàto e Escogitaziòne.
Col pref EX estrattivo ha dato ancora EXIGERE spingere fuori da EX AGERE cui fig Esìgere (dal XVI sec) questo sia
“pretendere” sia il termine amministrativo “riscuotere” con i derivati Esigènte, Esigìbile con Esigibilità, Esigènza, eppoi
Esàtto (omn di Esatto “perfetto”) cui Esattòre. In opposizione con pref IN negativo, si ha Inesàtto “non riscosso” (omn di
Inesàtto “non perfetto”).
AGERE col pref COM ha dato COGERE costringere cui Coaziòne da COACTIO COACTIONIS, Cogènte dal Ppres
COGENS cui Cogènza, Coàtto “imposto” fig dal Pp COACTUS di COACTARE comprimere già CUM ACTARE svoltosi
fig in “sottoproletario” e “ignorante”, eppoi Coattìvo con Coattitùdine e Coattività; fuori percorso Coattaziòne dal lat
COAPTATIO di APTARE (Ved Radicale DEIK-DIK in Vendetta…).
Il Pp COACTUS è stato ancora tradotto nell’aggettivo Quàtto svoltosi nel significato di “costretto a piegarsi per non essere
scorto” cui il prefissato Acquattàrsi (AD allativo) snm di Accucciarsi con il doppio prefissato Racquattàrsi eppoi la locuzione
aggettivale superlativa Quatto quatto e la locuzione avverbiale Quatton quattoni. che valgono anche fig Zitto zitto.
114
Più esplicito dalla composizione COAGULARE da COM AGERE, l’ital conta Coàgulo da COAGULUM cui Coagulàre con
Coagulàbile e Coagulabilità, Coagulamènto, Coagulànte, Coagulaziòne e il composto Coagulopatìa (Ved Scaglia Caglio in
Bastonare…).
Col pref DE conclusivo ha dato Degènte questo Ppres di un DEGERE continuare a condurre la vita (senza particolari
impegni) con Degènza.
Infine, col pref RED di movimento inverso, AGERE ha dato Redìgere (attenzione a non ricadere nell’errore comune Redarre)
col Pp Redàtto, Redigènte e Redattòre, Redazionàle, Redaziòne.
Agitare vale Vibràre, questo dal lat inv VIBRARE, cui Vibramènto, Bibrànte, Vibratèzza, Vibràtile, Vibràto, Vibratòre,
Vibratòrio, Vibratùra, Vibraziòne con Vibrazionàle, Vibriòne, Vibrìssa (il pelo sensoriale dei mammiferi incluso l’uomo che
ce l’ha nel vestibolo nasale) ed il pref VIBRA o VIBRO, cui Vibràfono e Vibrafonìsta, Vibrocoltivatòre, Vibrofinitrìce,
Vibroformatrìce, Vibrògrafo, Vibrogràmma, Vibromassàggio con Vibromassaggiatòre, Vibrometrìa con Vibròmetro,
Vibroscòpio, Vibroterapìa.
\ Suffisso *UME
Fiume e corsi d’acqua
Il suff indoeur MEN che indica collettivo s’è svolto nel lat UMEN e nell’ital UME; lo si ritrova, anche in sovrapposizione
con valore peggiorativo, in termini quali Acidume, Bastardume, Bitume, Fradiciume, Legume, Luridume, Pattume, Piantume,
Rozzume, Volume.
L’insieme dei corsi d’acqua sono indicati in Acque dolci, cui l’ironica locuzione Marinaio d’acque dolci.
La rad di Fiùme, dal lat FLUMEN, cui Fluminènse o Fluminiènse, Fluviàle e Fluviàtile, Flùvido (snm di Fluido) Flùvio (snm
di Fiume), con i composti Fluvioglaciàle e Fluviòmetro, è SREU scorrere, col quale si è connesso il lat FLUERE, pertanto,
ha seguito il percorso SREUMEN-FRUMEN-FLUMEN. FLUMEN, dunque, sta per l’insieme di FLU(ERE). Si potrebbe
credere che Frumènto, con le varianti Formènto con Formentòne, Fromènto con il fig (per il colore) Fromentìno, dal lat
FRUMENTUM, sia un termine figurativo del tema grazie alla sua proprietà d’apparire come acqua che scorre ondeggiando
al vento, in realtà è dal verbo lat FRUI godere del (raccolto), da rad BHRUGWH profittare, cui il sistantivo Frùi
“godimento”, Fruìre con Fruìbile, Fruibilità, Fruitìvo, Fruitòre, Fruiziòne. Derivati di Frumento, Frumentàceo, Frumentàre,
Frumentàrio, Frumentaziòne, Frumentòne; eppoi, attraverso l’emiliano, Formentàzzo da Formentas “frumentaccio (mais) e
Formentìno “grano saraceno” da Forment.
Dal verb FRUI godere deriva l’astratto FRUCTUS cui Frùtto e Frùtta con Fruttàio, Fruttaiòlo o Fruttaiuòlo, Fruttànte, il
denm Fruttàre (da Frutto), Fruttarìsta (da Frutta), Fruttàto sia aggettivo sia sostantivo (la rendita), Frutterìa, Fruttescènza
dall’incoativo FRUCTESCERE dar frutti, Fruttèto (suff ETO per collettivi), Fruttièra, Fruttìno, Fruttuòso con
Fruttuosamènte e Fruttuosità, i composti Frutticoltùra con Frutticoltòre e Fruttìcolo, Frutticultùra con Frutticultòre, Fruttidòro
attraverso il franc FRUCTIDOR era il didicesimo mese del calendario rivoluzionario franc (tra agosto e settembre), Fruttìfero
o Fruttìfico con Fruttificàre e Fruttificaziòne, Fruttivèndolo (suff VENDOLO), Fruttìvoro, Fruttòsio (carboidrato, col suff
chimico OSO) con il patologico Fruttosùria (col gr URON urina) , Infruttescènza, il glb ingl Fruit “maglietta” dalla locuzione
FRUIT OF THE LOOM (marchio registrato) frutto (prodotto) del telaio, eppoi le locuzioni Frutto di terra, Frutto di mare,
con Frutto del ventre o Frutto del seno per accezione Gesù figlio di Maria. Infine il prefissat Sfruttàre con Sfruttàbile,
Sfruttabilità, Sfruttamènto e Sfruttatòree, il composto Usufrùtto dal lat USUSFRUCTUS (con USUS uso) cui il denm
Usufruttàre cin Usufruttuàrio relativo al diritto di godere del bene d’altri.
\ Concludere il pranzo con la frutta è una convenzione ereditata in Italia dagli antichi greci , mediante la colonizzazione della Magna Grecia.\
Una mescolanza di frutta è indicata con Macedònia, fig dalla storica regione Macedonia culla di tante etnie, cui i relativi
Mecèdone e Macedònico.
Dal sostantivo FRUX frutto discendono Frugàle (dal lat FRUGI sobrio nel senso che si nutre di frutta?), Frugalità o
Frugalitàte o Frugalitàte, Frugìfero, Frugìvoro; discende ancora Frùtice dal lat FRUTEX, snm di Arbusto, con Fruticòso e
Suffrùtice, cui Suffruticòso questo dalla composizione lat SUB FRUTEX; quale esempio di Frutice è il Màro dal gr
MARON, suffrutice è la Rùta dal lat RUTA già gr RHYT, cui Rutàcee, ed è anche il Guaiùle omologismo dallo sp
GUAYULE. Nella credenza popolare, la Ruta esorcizza i demoni.
Dal rad SREU si sarebbe attestato l’indoeur SERO scorrere, il sct SARAS, il gr OROS ( questo monte donde scorrono le
acque), cui l’ital Sièro con Sièrico o Sèrico (questo omn di Serico da Seta), Ssieròsa, Seròso o Sieròso con Serosità o
Sierosità ed una teoria di composti col pref SERO o SIERO quali Serologìa o Sierologìa con Sierològico, Sieroalbumìna,
Sierodiàgnosi con Sierodiagnòstica e Sierodiagnòstico, Sieroglobulìna, Sieromucòso, Sieronegatività con Sieronegatìvo e
Sieropositività con Sieropositìvo, Sieroprofilàssi, Sieroproteìna, Sieroterapìa con Sieroteràpico, eppoi Serotonìna (col gr
TONOS tensione e il suff chimico INA) la quale, sostanza rilassante per l’organismo, viene stimolata mangiando, ad
esempio, riso bollito (amido).
Dei corsi d’acqua, i più contenuti assumono il nome di Rio e Torrente.
Rìo, da rad REI sgorgare nel tema di SREU, è dal gr RHEIN scorrere con RHEOS flusso, svoltosi nel lat RIVUS cui Rìvo ed
il dim Rìvolo da RIVULUS con Rivulària (Genere di piante); il tema lo si ritrova in Croazia con RIJEKA, la città di
Fiume. In percorso, Riolìte composto con LITE sasso “roccia eruttiva” snm di Liparìte (questo indica un tipo di roccia il cui
nome deriva dal toponimo Lipari (isola di), eppoi Ruscèllo da RUSCELLUM da RIVULUS, Ruscellamènto e Ruscellàre;
l’omn Rìo, invece, nell’intendere “cattivo”, è da REUM e varrebbe “interessato alla cosa” dal lat RES cosa, cui Rèo “colui
che difende la cosa, che si difende”, Corrèo (preferibile) o Còrreo (pref COM associativo con chi si difende) con Correità, e
Reàto cui le locuzioni Reato di impeto e Reato premeditato; l’inv Rèbus dal lat ablativo REBUS, cui Rebussìstico, vale per
mezzo di cose. Nel percorso di Reale, troviamo, con i pref, Irreàle, Surreàle e Surrealìsmo con Surrealìsta (pref SUR sopra
e suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO in omn col suff ISTA di collegamento ad un mestiere).
\ Roberto Sebastian MATTA, deceduto a Tarquinia nel novembre 2002 a 91 anni, è l’artista che aveva aderito nel ‘71, su spinta di Salvator
Dalì, al Movimento Surrealista di Andrè Breton (teorico). Negli anni settanta era considerato tra i migliori dieci artisti. \
Torrènte, rispetto al Fiume (d’acque perenni), è per accezione il conduttore di acqua piovana, che può assumere piene
pericolose, ed ha una semant particolare: è il Ppres lat TORRENS di TORRERE essere secco e quindi in origine vale “che è
secco”, infatti, in assenza o in scarsità di pioggia, il suo alveo rimane asciutto; il termine è il discendente della rad indoeur
TER-S seccare. Nel percorso, oltre ai suoi derivati espliciti svoltisi in enantiosemia quali Torrenziàle (snm di Impetuoso) e
Torrentìzio, troviamo Torrefàre (lat TORREFACERE), Torrefaziòne, Tòrrido, Torròne 1 (atttraverso lo sp TURRON da
TURRAR dal lat TORRERE) e Tòsto, questo omn del Pp Tostàto di Tostàre dal lat tardo TOSTARE, italianizzato dall’ingl
115
TOAST tostato già franc ant TOSTER cui il composto Tostapàne; in senso figurato si contano ancora gli omn Tòsto “durotestardo” dal lat TOSTUM e l’aggettivo o avverbio Tòsto “rapido” da TOSTUS cui Tostàno. Una variazione rad in TER-P
avrebbe portato Tièpido o Tèpido con Tiepidità, un Tepidàre e i prefissati Intiepidìre (IN illativo) con Rintiepidìre (doppio
pref RI iterativo ), Rattiepidìre o Rattepidìre (doppio pref RI iterativo e AD allativo, da un Attepidire), Stiepidìre o Stepidìre
(S intensivo), eppoi Tepòre, Tepènte “che riscalda” da Tèpere o Tepère con i desueti Tepefàre e Tepefàtto, Tepidàrio (nelle
terme romane); le due rad paiono assimilarsi in Torpore, Torpido. La rad iniziale TER essere scosso, cui Tremàre (lat volg
TREMARE), Tremànte, Tremarèlla, Tremebòndo, Tremèndo cui Tremendìsmo “corrente letteraria spagnola neorealistica”,
Tremòre, Trèmulo, il composto Tremacòre o Tremacuòre, ha invece condotto fig al lat TERRERE spaventare, cui Terrìbile
con Terribilià e Terribilmènte, Terrificàre con Terrificànte e Terrìfico, Terròre con Terrorìsmo, Terrorìsta, Terrorìstico e
Terrorizzàre, il prefissato composto Esterrefàtto dal lat EXTERRERE (EX intensivo) modellato come Stupefatto. La storia ci
ha tramandato l’epiteto il Terribile assegnato al russo Ivan (1530/1584). All’ingresso della spelonca garganica
dell’Apparizione dell’Arcangelo Michele è riportata la dicitura TERRIBILE EST LOCUS ISTE ET JANUA COELI Questo
luogo è terribile ed è la porta del cielo.
Dal lat TEREBINTHINA resina, cui Trementìna, associato al pregreco TEREBINTHOS di tema med TEREBINTO, l’ital ha
ricalcato Terebìnto (specie d’albero della macchia mediterranea dal quale si ricava una fluida resina) cui Terebintàli
(l’Ordine) ed ha coniato Terpène (idrocarburo) con Terpènico, Terpenòide (suff OIDE simile), Terpìna (suff chimico INA)
con Terpinèolo e Terpinòlo (suff chimico OLO), tutti inc con TREMARE. Deterrènte dal Ppres DETERRENS attraverso
l’ingl DETERRENT, cui Deterrènza, è dal prefissato lat DE TERRERE attestatosi in distogliere-sconsigliare.
Tutti i corsi d’acqua hanno il loro Alveo-àlveo, termine dal lat ALVEUS da ALVUS cavità cui Alvo-àlvo con un desueto
Albio-àlbio col dim Albiòlo, Alvèolo, con Alveolàre, dal dim ALVEOLUS con il verbo Inalveolàre, il sostantivo Alveàre dal
plur ALVEARIA tante cavità, il verbo Inalveàre con Inalveamènto e Inalveaziòne (pref In illativo) anche in senso fig. Alvo è
semant la cavità intestinale che trova corrispondenza nel gr AULOS, così come Nèrvo dal lat NERVUM in Neuròne (cellula,
suff biologico ONE) dal gr class NEURON, cui derivati e composti con NEURO-NEURI quali Neuràle, Neuràsse snm di
Cilindrasse (con ASSE “vertebra cervicale”) con Neurassìte, Neurastenìa con Neurastènico, Neurectomìa, Neurilèmma (col
gr LEMMA involucro), Neurinòma (col gr IS INOS fibra e suff medico OMA), Neurìte questo sia patologia nervosa (suff
medico ITE) sia snm di Cilinfrasse o Assone, Neurocìto, Neuròglia (col gr GLIA colla), Neurologìa, Neuropatìa con
Neuropàtico, Neuròsi con Neuròtico, Neuròtteri (questo composto con PTERON ala), Nèurula, ed ancora una serie di
composizioni da Neurobiologìa a Neurovegetatìvo; nel percorso lat l’ital conta Nervatùra, Nèrveo, Nervètto, Nervìno,
Nervòso con Nervosìsmo e Nervosità, Nervùto, il composto Centonèrvia (termine della botanica) e nel percorso della
pronuncia gr moderna NEVRO da NEURO (la lettera u e lettera v erano assimilate nel suono lat, Ved Alfabeto), l’ital conta
in complanare Nevralità, Nevràsse, Nevrastenìa con Nevrastènico, Nevrìle, Nevrìte, Nevrìtico, Nevròglia, Nevropatìa con
Nevropàtico, Nevròsi con Nevròtico, Nevrotizzàre con Nevrotizzànte, Nevròtteri. I prefissati Denervàre con Denervàto,
Disnervàre, Enervàre con Enervaziòne, Innervàre con Innervàto e Innervaziòne, Innervosìre con Innervosìto, Rinnervàre,
Snervàre con Snervamènto, Snervànte, Snervatèzza, Snervàto e Snervatrìce. In complanare, la variante Nèrbo di Nervo, cui
Nerbàre, Nerbàta, Nerbatòre, Nerbatùra, Nerborùto, il prefissato Snerbàre; da non equivocare con Inerbare e simili da Erba.
I corsi hanno Sorgente e Foce, questa o a Delta o ad Estuario; se sono Immissari hanno Sorgente e Foce, se sono Emissari
hanno solo la Foce.
Il termine Sorgènte con Sorgentìfero, Sorgentìzio, Sorgènza, Sorgèvole, Sorgimènto, vrs Sorgitòre (termine marinaresco),
Sorgìva e Sorgìvo composto dal pref SUB e REGERE tenere-sostenere-dirigere da rad REG deriva dal Ppres del lat
SURGERE, cui Sòrgere o Sùrgere con il Pp Sòrto, e vale allora “che si dirige dal basso verso l’alto” cui il doppio prefissato
Risorgìva, questa sorgente alimentata da una falda freatica, ricorrente nella pianura padana definita Linea risorgiva. Il gr
conta lo specifico KRENE sorgente cui Crenòbio (col gr BIOS vita), Crenologìa con Crenològico, Crenoterapìa; Crenogènica
è lo strato d’acqua di uno specchio (lago) in associazione con Meromìssi, relativi all’ossigenazione presente o assente.
\ Nel mer d’Italia, in particolare nel sipontino, Acqua di Cristo è la provvidenziale sorgiva in zona arida.\
Il termine glb ingl GEYSER ha origine dall’islandese GEYSIR questo il nome di una sorgente termale cui l’omologismo
Geyserìte. Il percorso prosegue con i secondi pref, Insòrgere o Insùrgere da INSURGERE (IN illativo) col Pp Insòrto o
Insùrto, Insurreziòne da INSURRECTIONEM con Insurrezionàle questo attraverso il franc INSURRECTIONNEL, Risòrgere
e Resùrgere (RI iterativo) cui Risorgènte, Risorgimènto con Risorgimentàle e Risorgimentalìsta, Resureziòne o Risurreziòne,
Resurressìre con Resurrèssi e Resurrèsso o Risurrèsso (volg), Risòrsa questo attraverso il franc RESSOURCE, Risòrto, I snm
quali Risuscitamènto, Resuscitàre o Risuscitàre, Risuscitatòre, Risuscitatòrio, sempre col secondo pref iterativo, discendono
dal lat SUSCITARE svegliare cui Suscitàre “muoversi dal basso verso l’alto” composto dal solito primo pref SUB e dal
verbo CITARE muoversi; qui il SUSCITARE svegliare ha valore di venire alla luce, quindi Risuscitare sta per “tornare a
venire alla luce”
Nel percorso ital del lat REGERE cui Règgere, si conta Reggènte con Reggènza, Reggìbile, Reggimènto con il glb ingl
Regimental “sorta di cravatta”, Reggimentàle e Irreggimentàre, Reggitòre, eppoi Regìme dal lat REGIMEN cui il denm
Regimàre con Regimaziòne e un Regimità, Regiòne da REGIO REGIONIS con Regionàle con Corregionàle (pref CUM
associativo), Regionalìsmo, Regionalìsta (col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO, in omn col suff ISTA di
collegamento ad un mestiere), Regionalìstico, Regionalizzàre e Regionalizzaziòne; tra le regioni italiane istituite con la
repubblica, Salento e Lunezia (questa da Parma al mare) erano state previste ma non furono approvate.
Regìa con Regìsta (col suff ISTA di collegamento ad un mestiere in omn col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in
ISMO) e Regìstico transitati dal franc REGIE e REGISSEUR, ed ancora Rètto (anche snm di Dritto) dal Pp RECTUS di
REGERE cui il composto Rettilìneo, il fig Rettitùdine, il fem Rètta, eppoi Rettòre, con Rettoràle, Rettoràto, Rettorìa e
Rettòrico, da RECTOR che regge, questo connesso col gr EKTOR che sostiene cui l’onomastico Ettore di omerica memoria
attraverso il lat HECTOR. Règola, sempre nel percorso di REGERE, merita un’attenzione poiché è derivato da REGULA
assicella (di legno) idealmente associata a linea retta, cui in volg sett Règgia (omn-snm di Reggia da Re) con Reggètta,
Reggettatrìce o Reggiatrìce, eppoi Regolamènto, Regolàre, Regolàbile, Regolàri (sottoclasse di Echinodermi), Regolarità,
Regolarìsta (col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO, qui da un sottinteso Regolarismo non linguistico),
Regolarizzàre con Regolarizzaziòne, Regolarmènte, Regolàta, Regolatamènte, Regolatìvo, Regolàto, Regolatòre,
Regolaziòne, Regolìstica, Regolìzia (questo una sovrapposizione di Regola “assicella” con Liquirizia) e Règolo questo omn
di Regolo “piccolo re”. Ed ancora Rìtto dalla variante RICTUS, Rizzàre con Rìzza e Rìzzo, il composto Rizzacùlo “sorta di
formica, che solleva il didietro quando minacciata”, Rizzamènto, Rizzàta, Rizzatùra dal volg RECTIARE da RECTUS. Rècto
116
è anche la parte anteriore di un foglio dalla locuzione lat FOLIO RECTO. Rètto dalla locuzione Intestino retto è anche la
“parte terminale dell’intestino crasso” cui Rettàle, i composti Rettocèle, Rettocolìte, Rettoscopìa e Rettoscòpio.
Fuori percorso Rizzotto una varietà di riso (Ved Pane Pasta Riso in Metro…). Il percorso continua con il composto
Rettificàre cui Rettificàbile, Rettificamènto, Rettificàto, Rettificatòre col fem Rettificatrìce, Rettificaziòne il prefissato
Dirìgere cui Dirigìbile con Dirigibilìsta e Dirigibilità, eppoi il Pp Dirètto con Direttìvo, Direttòre, Direttòrio, Direziòne, il glb
ingl Directory adottato in informatica con valore di “guida”, eppoi Dirìtto e Drìtto (lat DIRICTUS) questo con sincope della
prima i, cui in complanare Dirittùra e Drittùra con l’avverbio Addirittùra già Dirittùra; ancora, Diritto s’è attestato
estendendosi fig in “insiemistica di norme da osservare (per filar dritto) cui la composizione Diritto-dovere.
Il termine verbale Drizzàre è la variante di Dirizzàre (sincope della prima i) dal volg DIRICTIARE intensivo di DIRICTUS
dritto, cui Dirizzamènto, Dirizzatùra, Dirizzatùra e il fig Dirizzòne in complanare con Drìzza, Drizzamènto, Drizzatòre,
Drizzatùra, Drizzìsta e Drizzòne, eppoi i prefissati Addrizzàre (Ad allativo) cui Addrizzo e Raddrizzàre (doppio pref RAD)
con Raddrizzàbile, Raddrizzamènto, Raddrizzatòre, Raddrizzatrìce e Raddrizzatùra, Indirizzàre (IN illativo) cui
Indirizzamènto, Indirìzzo e Indirizzàrio, infine il reiterativo Ridrizzàre (pref RI). Il franc ant conta DRECIERE via dritta da
DRECIER drizzare cui l’attestazione siciliana Trazzèra snm di Tratturo.
Erìgere inv dal lat ERIGERE o Erègere, con il Pp aggettivato Erètto, Erèttile, Erettòre, Ereziòne, Erigèndo ed Erigìbile, cui
la variante Ergere-èrgere con Erta-èrta, Erto-èrto, Ertèzza e Adèrgere. Sorrèggere, Sorreggènte e Sorrètto (pref SO di SOB).
Spòrgere con Spòrto, Sporgènte e Sporgènza col pref EX ed un PORGERE (POR REGERE) mutatosi nel class PORRIGERE
(POR RIGERE) cui Pòrgere col Pp Pòrto (omn di Porto “disponibilità” e di Porto “riparo per natanti”), dove il pref POR è
un ipocorostico di PRO e PER; il lat ricalca il composto gr EKPHORA sporgenza. L’omn termine Rètta, è l’ellittico della
locuzione lat ARECTA AURE prestare orecchio ed è utilizzato nella locuzione ital Dar retta; l’altro omn Rètta “somma
mensile” è invece dalla locuzione lat SOMMA RETTA somma pattuita. Il termine Spòrta (che pare il fem di Sporto) del
valore di “borsa”, col dim Spòrtula, dal lat SPORTA paniere, sarebbe derivato dal gr SPYRYS, svoltosi nell’etrusco
SPURTA; vrs sovrapposto al lat PORGERE poiché fig il paniere viene sporto al destinatario.
I termini Corrèggere, con Correggìbile e l’opposto Incorreggìbile, Correggitòre, Correttèzza, Correttìsmo, Corrètto,
Correziòne, o Correggimènto sono l’inc dell’ital Reggere (lat REGERE tenere) con la composizione lat class CORRIGERE
(COM RIGERE), cui la locuzione lat immutata in ital ERRATA CORRIGE con il sostantivo Corrìge e il gerundio
Corrigèndo e che sarebbero sovrapposti alla rad KERS correre, nel senso allora di “far in modo che regga ciò che è d’uso
corrente”, con i prefissati in opposizione Scorrettèzza e Scorrètto. La famosa frase d’incigno del papa Giovanni Paolo II \... \
se sbaglio… se sbaglio mi corrigerete \...\ pertanto non è affatto una sgrammaticatura ma un latinismo.
La serie prosegue con le composizioni Reggibòrsa o Reggibòrse, Reggicàlze, Reggicànne,Reggicòda, Reggilìbro o
Reggilìbri, Reggilùme, Reggipàlo, Reggipància, Reggipènne, Reggipètto o Reggisèno questo il simbolo femminista negli
anni sessanta, Reggipiccòzza, Reggiposàta, Reggispìnta, Reggitèsta; il snm Reggipetto è meglio utilizzarlo quale finimento
dei cavalli.
\ Il prototipo del Reggiseno, in fattezza moderna, fu esposto a Parigi durante l’Esposizione internazionale del 1900.\
Fòce, è il discendente della mutazione lemmatica volg in FOX dal lat class FAUX FAUCIS gola, per cui sono pervenuti in
complanare Fàuci con il proprio aggettivo Faucàle (termine della fonetica), Fògo-Fòga, questo anche fig con valore di
“impeto” sovrapposto a Fuga, in connessione interlinguistica con FOGGARÀ 2 “sorgenti artificiali” costruite in Nord Africa
(Sahara), e i prefissati Sfogàre con Sfògo e Sfogatèllo, Sfogàto, Sfogatòio da Foga col pref S sottrattivo, Affogàre con
Affogamènto dal lat volg AFFOCARE da AD FAUCES prendere per la gola, Soffocàre o Suffocàre con Soffocamènto o
Soffogamènto, Soffocànte, Soffocàto, Soffocatòre, Soffocaziòne o Suffocàre e Sòffoco da SUFFOCARE o ancora Soffogàre
con Soffogaziòne o ancora Suffogaziòne, col pref SUB sotto. Sembrerebbe connesso all’ingl FOX volpe, il divoratore (fauci)
di animali da cortile.
In Veneto, Fogar vale “scavare”, vrs in connesione fig con Affogare nel senso di “sprofondare” cui Fògola “grotticellaaffossamento” ed il toponimo Fogolana. In toscano, Fògo, devb da Affogare, vale “cibo di traverso” nelle locuzioni Mettere
fogo, Fare fogo.
La Foce a delta è il disegno triangolare delle acque che si diramano prima di riversarsi nel mare, assumendo
complessivamente l’immagine della quarta lettera dell’alfabeto gr DELTA, cui Dèlta, fig a forma di ventaglio o dell’insieme
delle radici di una pianta, con Deltaziòne e Deltìzio; tuttavia, in assenza di piene alluvionali, rimane sulla pianura l’impronta
a delta. Relativo alla lettera gr DELTA, e fig triangolare, l’ital conta il percorso Deltacìsmo, Deltòide, Deltoidèo e il
composto Deltaplàno con Deltaplanìsta (col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO, qui da un sottinteso
Deltaplanismo non linguistico). La Foce ad estuario è invece ad imbuto; il termine Estuàrio con Estuariàle è dal lat
AESTUARIUM luogo di ribollizione delle acque (metaforico), dal verbo AESTUARE denm da AESTUS calore,
ribollimento, cui Estuànte, Estuàre, Estuòso.
Il corso d’acqua che entra in un fiume, e pertanto lo rende naturalmente più copioso, assume il nome di Affluènte quale Ppres
di Fluire dal lat FLUERE fluire con pref AD, cui Fiòtto da FLUCTUM con Fiottàre e Fiottìo, Flottàre attraverso il franc
FLOTTER cui Flottàggio snm di Fluttuazione, Flottamènto, Flottànte. Flottaziòne snm di Fluitaziòne, Flùido da FLUIDUM
connesso col franc FLOD onda con Fluidèzza, Fluìdica con Fluìdico, Fluidificàre con Fluidificànte e Fluidificaziòne,
Fluidìsta, Fluidità o Fluiditàde o ancora Fluiditàte, Fluidizzàre con Fluidizzaziòne, i composti Fluidodinàmica con
Fluidodinàmico e Fluidostàtica con Fluidostàtico, eppoi Fluìre, Fluitàre questo intensivo di FLUERE con Fluitaziòne snm di
Flottazione, Fluènte, ed ancora Fluòro da FLUOR quale astratto di FLUERE con Fluoràto, Fluorescènte e Fluorescènza,
Fluòrico, Fluorìte (suff ITE per minerali), Fluorizzàre, Fluoròsi (suff medico OSI), Fluorùro con Fluoròsi, Fluoruràre e
Fluorizzaziòne, i composti Fluoboràto attraverso l’ingl FLUOBORATE (con FLUOR fluoro e BORATE borato) con
Fluobòrico, Fluografìa, Fluorosceìna da Fluorescenza con suff chimico INA, Fluorimetrìa con Fluorimètrico, Fluorocarbùro,
Fluoroderivàto, Fluosilicàto, Fluosilìcico. Flussàggio attraverso uil franc FLUXAGE, Flussìbile “transitorio”, Flùssile,
Flussiòne, Flùsso dal lat FLUXUS cui i composti Flussimetrìa con Flussìmetro (specifico per le arterie) e Flussòmetro.
Flùtto da FLUCTUS, Fluttuamènto, Fluttuànte, Fluttuàre verbo denm da FLUCTUS, Fluttuaziòne snm di Flottaggio,
Fluttuòso e, con i pref, Confluènza, Effluènte, Efflùsso, Efflùvio, Influìre, Influènte (anche persona importante), Influènza
(anche malanno) con Influenzàle, Refluìre con Rèfluo dal lat REFLUUS e Rifluìre con Riflùsso (pref RE di movimento
inverso), Supèrfluo dal lat SUPER FLUERE scorre sopra. Flòscio è dal lat FLUXUS transitato dallo sp FLOJO cui
Afflosciàre e Floscèzza. Per maggiore chiarezza d’informazione, il termine Flusso è tratto da una base FLUXO più
“moderna” rispetto ad un precedente FLUCTO cui Flutto, questo successivo all’originale FLUTO cui Fluitare. In vers
117
connessione il glb franc Flou “sfumato”.
L’ingl, onorando l’area comune indoeur, come il franc con FLOD, conta FLOW flusso rintracciabile in informatica nei glb il
composto Overflow flusso in eccesso, con OVER sopra-di là, la locuzione Flow chart snm del preferibile ital Diagramma di
flusso e dove CHART carta qui vale tradizionalmente “carta-diagramma o mappa”.
1
Il termine Torrone, secondo una tradizione locale, sarebbe stato ispirato dal campanile di Cremona detto “Torrazzo”; il primo torrone,
infatti, avrebbe avuto quella forma.
2
Foggarà ha i suoi omologhi internazionali nel marocchino KHOTTARA che pare in connessione col gr KOTHON recipiente cui il lat
GUTTUS (In)vaso, eppoi nell’arabo FALAJI questo vrs in connessione (dato l’elemento comune acqua) con l’ar FALUK imbarcazionefeluca) e infine in MADJIRAT nell’Andalusia, il quale, e non può essere ancora una coincidenza, è in connessione con il lat MADIDUM
madido da MADERE essere bagnato.
\ Pioggia
Dalla comune rad LEU scorrere e lavare, lo stesso rapporto lemmatico di (EF)FLUVIO effluvio con FLUERE fluire esiste
tra PLUVIA e PLUERE, volg PLOVIA e PLOVERE cui un precedente Plòia attraverso il prvz PLOJA, eppoi le attestazioni
di Piòggia (plur gge) e Piòvere con Piovàsco, Piovènte con Spiovènte, Piovicchiàre, Piovìggine ciui Piovigginàre e
Piovigginòso, Piovòrno “cupa pioggia continua” (straordinario suff che vale “giorno e notte” dal lat DIURNUS e
NOCTURNUS), Piovòso con Piovosità, Piovòso (alla memoria del quinto mese del calendario napoleonico, così chiamato), i
derivati espliciti Pluviàle, Plùvio, Pluviòso, le composizioni quali Pluviògrafo, Pluviometrìa con Pluviomètrico e
Pluviòmetro, Pluvioscòpio, i prefissati Complùvio da COMPLUVIUM di COMPLUERE, Implùvio da IMPLUVIUM da
IMPLUERE e Displùvio da Impluvio con cambio del pref.
Il gr conta lo specifico HYETOS pioggia che sopravvive nel prefissato Isoièta (pref gr ISOS uguale) e sta, in meteorologia,
per “linea di eguale intensità di pioggia”.
L’etrusco conta TUL che vale “pioggia violenta” cui l’onomastico ancora ricorrente Tullio.
Dal volg veneto Piova “pioggia” l’ital conta Piovàno (omn di Piovano da Pieve), il dim Piovìscola con Pioviscolàre, Pivière
“sorta di uccello dei Caradridi” (omn di Piviere da Pieve) con Pivierèssa (snm di Squatarola) e vrs Piovanèllo “sorta
d’uccello degli Scolopacidi” cui Piovanello pancianera. Il gr conta lo specifico KHARADRIOS piviere cui la Famiglia
Caràdridi, l’Ordine Caradrifòrmi e il Genere Caràdrio.
Dal sct ABHRAM nuvola di pioggia, il lat aveva traslato il termine IMBREX pioggia, cui Embrice-èmbrice con Embricàre e
Imbricàre, Embricàto e Imbricàto, Embricatùra, Embriciàta e Imbriciàta, Embrocàre con Embrocaziòne e Embròcca,
Imbrìfero “che porta pioggia” \ Una nube imbrifera\.
Eppoi, Imbùto già Embùto, cui Imbutìni (botanica) e il composto Imbutifòrme; termine alieno l’omologismo Imbutìre con
Imbutitòre e Imbutitùra, dal franc EMBOUTIR da BOUT capo, estremità prefissato EM (omologo dell’ital IN che diventa
IM innanzi a consonanti b, p).
Il gr conta lo specifico KHOANE per Imbuto, cui l’ital Coàna “cavità anatomica”.
\ Nel Medievo, il simbolo dell’imbuto rovesciato indicava fig l’ignoranza poiché in tale posizione non si poteva utilizzarlo per un
riempimento (del sapere); nella corretta posizione invece rappresentava la conoscenza. \
\ Radicali REG GES
In assonanza al percorso REGERE tenere-sostenere da rad REG, v’è GERERE da rad GES portare, questo il capofila di
Gerènte cui Gerènza, Gèrla dal devb dim GERULA cesto, Gestìre questo sia “fare gesti” sia “amministrare” cui Gestìbile,
Gestiòne con Gestionàle e Gestòre, eppoi Gèsta che mantiene il plur lat GESTA con Gèsto da GESTUS cui un toscano
Gèstro, Gestuàle con Gestualità, Gestànte “che porta (il feto) e Gestaziòne (adottano dal 1765) quale snm di Gravidanza (già
dal XIV sec) con il patologico Gestòsi (suff medico OSI), Gestatòria cui la papale Sedia gestatoria, Gesticolàre da
GESTICULARI con Gesticolamènto, Gesticolatòre, Gesticolaziòne e Gesticolìo, Gestualità.
\ La gestualità nasce quale linguaggio sostitutivo della parola tra individui di diversa provenienza geografica; l’italiano, pertanto, manifesta
una tenace gestualità culturale dovuta alla sua storia di convivenza con popoli stranieri \
Dal ted si conta il glb Gestalt “forma” donde gli omologismi Gestàltico, Gestaltìsmo e Gestaltìsta. Il percorso prosegue con il
prefissato Regìstro o Regèsto da REGESTA registro da REGERERE riportare cui Registràre con Registràbile, Registràto,
Registratòre, Registratùra, Registraziòne; attraverso lo sp FINCA colonna di registro, l’ital conta l’omologismo Fìnca con
Fincàto e Fincatùra.
Il Registratòre moderno è dovuto al vecchio Magnetòfono, ossia Registratore a filo magnetico, perfezionato dai tedeschi
durante l’ultma guerra e, alla fine del conflitto, passato in mano americane. Dal 1946 si diffuse il Registrratore a nastro
magnetico.
Con i diversi pref, l’ital conta ancora Congèrie dal lat CONGERIES astratto di CONGERERE ammassare (CUM GERERE),
erroneamente equivocato quale esot franc, in realtà è al contrario, con Congestiòne cui Congestionàre, Congestionàto,
Congèsto e Congestìzio dal lat CONGESTICIUS, Digerìre da DIGERERE (pref DIS dispersivo) con Digerìbile, Digestiòne e
Digèsto, il glb ingl Digest dal verbo TO DIGEST fig riassumere (digerire), Digestòre (il nome originale imposto alla pentola
a pressione dal suo costruttore, per la sua qualità di rendere digeribili i cibi in essa cucinati), Ingerìre da INGERERE (IN
illativo) con valore di “deglutire” cui Ingerimènto, Ingèstiòne, Ingèsto e i doppi prefissati Indigestiòne con Indigèsto, Ingerìre
con valore fig di “intromettersi-intereferirere” cui Ingènte, Ingerènza, eppoi Suggerìre da SUGGERERE portare sotto (pref
SUB) con Suggerimènto e Suggeritòre eppoi Suggestiòne dal Pp SUGGESTUS cui Suggestionàbile con Suggestionabilità,
Suggestìvo con Suggestività e Suggèsto. Utilizzato come suff GERO, termini quali Alìgero “che porta le ali”, Armìgero “che
porta le armi”, Crocìgero “che porta la croce”, Lanìgero che “porta la lana”; da non equivocare con l’omn pref GERO,
ampliato in GERONTO, dal gr GERON GERONTOS vecchio da GERAS GERATOS vecchiaia, rintracciabile in
Gerocòmio, Gerònte, Gerusìa (assemblea d’anziani), Gerontocòmio, Gerontocrazìa, Gerontofilìa, Gerontoiatrìa,
Gerontologìa, il prefissato botanico Ageràto (A privativo) “che non invecchia”, ma anche in onomastica quale Calogero che
sta per “bel vecchio” con il gr KALLOS bellezza (cui l’introvabile composizione Calomelàno “bel nero” con MELAS nero),
Erìgero “pianta erbacea” con Erigeròne (col gr ERI presto), Geroboàmo “bottiglione di champagne”, è il termine ispirato
all’omn re biblico, il cui nome è vrs connesso col valore di anziano.
Dovrebbe, tuttavia, esserci una connessione, poiché la rad REG tenere-sostenere, svoltasi da GES portare, ossia col pref RE
del valore di atto ripetuto, varrebbe più che portare; e non appare quindi inverosimile una comune origine tra la rad BHER di
PHERO e GES di GERERE, entrambi semant portare, dando per buona l’ipotesi di una successiva attestazione di pron in
area separata.
\ Canone
118
Il gr conta KANON per regola, cui il lat CANON e l’ital Cànone, Canònica, Canònico con una curiosa variante Calònaco, e
Canonizzàre.
\ Aggere Arbitro
Aggere-àggere “trincea” ed Aggeràre sono termini che hanno mantenuto la costruzione lat class di AGGER, dal sabino
ARGER, rifiutando l’italianizzazione con Argine-àrgine, questo da AD GERERE cui Arginàle, Arginàre, Arginatùra; la
tradizione sabina conta il pref AR al posto di AD, che ritroviamo in ARBITER cui Arbitro-àrbitro con Arbitràggio passando
dal franc ARBITRAGE, Arbitràle dal lat ARBITRALIS, Arbitràre dal lat ARBITRARI denm di ARBITER, Arbìtrio dal lat
ARBITRIUM.
\ Arbitrio vale “facoltà libera di scegliere”, ma Lutero non era d’accordo, poiché considerava l’Arbitrio pur sempre Servo, dal fatto che
l’umano arbitrio dipende dalla volontà divina.\
\ Re Regina Principe
Dalla rad REG di Reggere, il sct aveva RAJA il re, cui l’ar RAIS, il lat REX REGIS e l’ital Re con la variante Rège cui i
collaterali Reàle e Realìsta (omonimi di Reale e Realista nel percorso di RES cosa, il secondo col suff ISTA di collegamento
a sostantivi in ISMO), Reàme dal lat REGIMEN attraverso il franc ant REIALME, il prefissato Interrè o Interrège dal lat
INTERREX con INTERREGNUM cui Interrègno (INTER tra), il prefissato Vicereàme con Vicerè (corretto Viceré) con
Vicereàle; attraverso il franc KHEDIVE ma di genesi turca KEDIV “signore”, l’ital conta l’omologismo Chedivè o l’esot
Kedivè che sta per Viceré per accezione in Egitto durante la potenza ottomana.
Regalàre “rendere omaggio al re” attraverso lo sp REGALAR sovrapposto a Gala, cui Regàle con Regalità e Regalmènte,
Regalìa da REGALIA con Regàlo “dono al re”, ed anche Regàglia o Rigàglia “parti spettante al re” questo metaf svoltosi in
enantiosemia come “avanzo di nessun valore”. Il percorso prosegue con Règgia (omn-snm di Reggia “utensile”) dalla
locuzione lat REGIA DOMUS casa reale, il toponimo Règgio e l’aggettivo Règio “del re” che avrebbero assunto fig il
significato di “principale” come nella locuzione Strada regia omologandosi nella variante veneta Calle reza; eppoi Regicìda
con Regicìdio (col suff vderivato dal lat CAEDERE uccidere), Règno dal lat REGNUM di REX REGIS cui Regnànte o
Regnatòre e Regnìcolo, Regìna con Viceregìna (con suff INA per generi fem) adottato dall’onomastica in Regina, Règolo
(omn di Regolo assicella) dal dim lat REGULUS piccolo re cui fig Règolo “sorta di uccello”. Curioso il termime Reattìno da
uno sperduto Regattìno da Regàtto dim di Re. Dal franc REINETTE reginetta, l’ital ha adottato l’esot Renètta o Ranètta per
classificare un tipo di Mela.
\ Tra i regni moderni, l’Europa conta il Regno Unito che include Galles, Inghilterra, Irlanda del Nord e Scozia \
Prima d’essere incoronato, il Re è un Prìncipe, al fem Principèssa, questo dal lat PRINCEPS composto con PRIMUS e KAP
di CAPERE prendere e quindi vale che prende il primo posto; attraverso il persiano BIGUN principessa, si conta un glb inglind Begum, termine oggi sopravvissuto quale consorte dell’Aga Khan.
Il percorso prosegue con Incipiènte (IN illativo e CAPERE), Principàle, Principalità, Principàto, i “non regali” Principiàre e
Princìpio. In ambito di Princìpio, il termine Sicutèra (situazione precedente), è dalla formula lat SICUT ERAT come era…
Sicumèra (atteggiamento scostante), invece, è d’etimo sconosciuto, anche se, da altra ricerca, lo si fa derivare dalla stessa
formula, ma con l’errore dell’inserimento di CUM con, così attestatosi, ovvero SICUT CUM ERAT (IN PRINCIPIO); ma
non si spiega ancora l’eventule passaggio fig al significato corrente. Una forzata eventualità ci sarebbe nel tradurre il termine
“(Comportarsi) come con ciò che era prima (che entrassimo in confidenza)”.
Principiàre è il snm di Iniziàre, questo dal lat sacerdotale INITIARE introdurre ai misteri religiosi, significato ancora oggi
sopravvissuto in un più ampio contesto con Iniziàto, Iniziaziòne, Iniziamènto; in percorso, Iniziàbile, Iniziatìva questo
transitato dal franc INITIATIVE, Iniziatòre, Inìzio; il termine è nato dalla composizione del pref IN illativo con il verbo IRE
andare, e non solo, l’ancora snm verbo Cominciàre, già Comenzàre, da COMINTIARE nasce nel XIII sec col secondo pref
CUM ossia attreverso CUM IN IRE, cui Cominciamènto, Cominciàta e Cominciàto già Comenzàta e Comenzàto,
Comincitòre già Comenzatòre, Cominciatùra e Comìncio. Il percorso desueto in z sopravvive nel volg mer talvolta fedele al
CUM latino, quale Cuminzare, Cuminzato…
Il verbo Cominciare regge l’infinito con le particelle Con o A, quali “Comincio a crederti, Comincio col rinunciare ai
dolci…”
\ Mare Oceano
E tutte le acque terminano in Mare o in Oceano.
Màre, dal lat immutato MARE, è il termine che anticamente identificava la laguna, consolidatosi nella parte occidentale
indoeur; in quella orientale è prevalso il corrispondente SELOS, rintracciabile nel sct SARAS cui Sàrgo o Sàrago dal lat
SARGUM già gr SARGOS snm di Spàro dal lat SPARUS già gr SPAROS cui Spàridi, la Famiglia alla quale appartiene il
Pàgro altrimenti detto Pàrago con metatesi del gruppo gr in rag, dal lat PAGER o PAGRUS fig dal gr PHAGROS “pietra da
affilare” per la sua forma, cui ancora Pagèllo, altrimenti Mormora o Luvaro, dal lat PAGELLUM dim di PAGER; un altro
snm locale è Manfròne d’etimo non trovato, quindi non connesso con il termine Manfrìna questo ellittico di Monferrìna
relativo al toponimo del Monferrato, e che indica una sorta di danza piemontese, metaf svoltosi quale “lungaggine” con
attributo di “fastidiosa”.
\ Si contano appena 44 le nazioni al mondo che non sono bagnate dal mare.Il termine Mare è adottato per indicare metaf una grande quantità,
cui la locuzione Un mare di problemi \
119
Il tema orientale lo si ritrova in rari termini italiani quali Selàce dal gr SELAKHION pesce cartilagineo in connessione con
KHONDROS cartilagine cui Selàci “Sottoclasse di pesci” e il prefissato Euselàci (EU bene) “Superordine di pesci” questo
snm di Elasmobranchi, eppoi in Selaginèlla “sorta di felce, pianta con foglie a forma di squama” da SELOS cui
Selaginellàcee (la Famiglia), in Sargàsso “alga” e in Sàrgo “pesce” da SARAS. La connessione dei termini Sarda, questo
pesce azzurro tipico della Sardegna, Sardonia (ranuncolo proprio della Sardegna) e Sardonico (maligno, proprio dell’erba
sardonica) con il toponimo Sardegna ha fatto forse smarrire la rad iniziale di SARAS. Nulla vieta di connettere Sardegna con
la rad sct SARAS mare, il cui toponimo varrebbe “che è nel mare” sul calco di Terrìgno “che è nella terra”. Altre fonti fanno
derivare Sardegna dal lat KARALIS “di un fiore locale” di rad mediterranea (preromana) vrs connesso col gr KHLOROS
verdastro di Cloro. In versione gr ant, ancora, l’isola era indicata fig con ICHNUSSA orma, appunto per la sua forma che
ricorda l’impronta del piede con l’alluce. Nel percorso della Sardegna, l’ital conta Sardagnòlo o Sardegnòlo o ancora
Sardignòlo, Sardìsmo con Sardìsta (col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO in omn col suff ISTA di
collegamento ad un mestiere), Sèrdo; termini alieni nel percorso, Sardàna omologismo dal catalano SARDANA danza della
Cerdana in Catalogna, Sardònica “pietra onice” dal toponimo Sardi in Lidia.
Dal tema di Mare discende Maràno o Marràno (dal XV sec) “bastimento mercantile” attraverso il veneziano, il quale conta un
omn Marràno “spregevole” in adozione dallo stesso secolo, pertanto vrs relativo al marinaio che sbarcava dal marrano e che
ne combinava di tutti i colori, in complanare o sovrapposto, però, con lo sp MARRANO porco questo rivolto a ebrei e mori
pur convertiti.
Il percorso del tema Mare conta una nutrita serie lemmatica, cui Marèa attraverso il franc MAREE (marée) da MER mare,
con i composti Mareogràmma, Mareomotòre e, in locuzione, Alta marea, Bassa marea, Mareggiàre con Mareggiamènto e
Mareggiàta, Marèmma dalla locuzione lat MARITIMA REGIO regione marittima cui Maremmàno, Marètta, i composti
Maremòto, Maricoltùra, Marsovìno o Marsuìno (sorta di cetaceo) dal danese-svedese MARSVIN porco di mare attraverso il
franc MARSOUIN, il fig Marezzàre “sorta di tessuto” con Marezzàto e Marezzatùra “variegare con linee sinuose”, Marìna,
Marinàio, Marinàra con Marinàro, Marinàre “tecnica di conservazione del pesce” questo denm da Marino con Marinàta,
Marinàto e Marinatùra, il glb ingl Marine dalla locuzione MARINE CORPS Corpo di Marina, Marinerìa, Marinèsco, il
sostantivo Marinarèsca e l’aggettivo Marinarèsco, il dim Marinarètto, Marinizzàre, l’aggettivo Marìno dal lat MARINUM,
con un sostantivo Marìno “vino tipico” dal toponimo laziale Marino (questo vrs dall’onomastica), Marìttimo dal lat
MARITIMUS cui Marittimità, l’ellittico Marò per “marinaio”, Maròso meglio Maròsi, il prefissato Ammaràre con
Ammaràggio. Occorre differenziare il termine Marino aggettivo “di mare” e il sostantivato Marino da Marra “mucchio di
pietre”; in entrambi i casi, comunque, la locuzione Marinare la scuola 1, snm di Bigiare, varrebbe metterla in disparte,
nascondendola metaf sotto l’accqua o sotto i sassi. Il volg napoletano conta Maruzzella “lumachella” ossia “piccola creautura
del mare”, resa famosa da una nota canzone. L’onomastica conta Marino con Marina e Marinella e il toponimo Marino sui
colli romani. Da aggiungere la locuzione lat sempre valida in letteraura Mare magnum “oceano” italianizzata Mare magno e
Mare nostrum ad indicare il Mediterraneo. Dall’aggettivo prefissato Sottomarìno è nato il sostantivo Sottomarìno quale snm
di Sommergibile, questo storicamente apparso durante la Guerra di secessione americana ideato da D. Bushnell; poi ci fu J.
P. Holland con nuove idee ma che riuscirono a sfondare solo dopo la sua morte, nel 1950.
L’ital conta ancora un marinaresco Marangòne carpentiere, cui il volg veneto Marangon, dal tardo lat MERGO MERGONIS
attraverso il franc ant MARENC marino-marinaio, adottato anche quale snm fig di Cormoràno questo una composizione dal
franc ant CORP corvo e MARENC; altra ricerca vorrebbe Cormorano quale esito fig dal gr KORMOS “tronco”.
Nel sipontino esiste un volg Maradoss che sta per “venditore di abiti e stivali da pesca” vrs composto con “indossare”.
Maròtta “sorta di recipiente” attraverso il veneto Marota d’etimo non rintracciato, vrs in associazione con l’acqua del mare.
Termini alieni Marà “sorta di roditore” omologismo di genesi arawak, Marinìsmo con Marinìsta e Marinìstico relativo allo
scrittore G. B. Marino (1569/1625),
Il mare è ricco di Seni e Golfi, Rade e Baie.
Il termine Seno marino, con Insenàre e Insenatùra, fig con Insinuàre e Insinuàto, Sinusòide e Sinuòso, è ispirato al lat SINUS
che in origine sta per piegatura della veste femminile successivamente attestatosi nel termine geografico; il percorso
dall’originale conta la variante fig Sèno “petto” della femmina, snm di Còlpo dal gr KOLPOS cui Colpìte (XIX sec) snm di
Vaginite (1911) con Colporragìa, questo col suff RAGGIA che vale “scorrimento (di sangue) – emorragia ”, Colposcopìa con
Colposcòpio.
Conta ancora i Seni paranasali cui Sinusàle, Sinusìte, Sinusìtico, in botanica quale Sinuàto.
Il Sèno, infine, quale Funzione trigonometrica, è tratto dall’ar GAIB svoltosi nel medv SINUS omn del primo, cui Cosèno
(pref CO con valore di Complemento) dalla locuzione COMPLEMENTI SINUS Seno del complemento. Termine alieno
Senùsso con Senussìta, relativo ai Senussi, una confraternita religiosa musulmana.
Gòlfo è il snm di Seno marino, dallo specifico gr KOLPOS seno, cui i fig Ingolfàre (la dannazione per le auto in panne) con
Ingolfamènto e Ingolfàto; termini che hanno soverchiato la semantica originale, infatti sopravvive a stento Ingolfarsi, che è
l’azione delle acque marine nell’appropriarsi della costa sino a formare appunto un golfo. In percorso, la locuzione Corrente
del golfo.
Ràda è l’omologismo dal franc RADE insenatura, già anglosassone RAD. Bàia (marina), infine, è l’omologismo dal franc
BAIE modesta insenatura da BAYER essere aperto rintracciabile nello sp BAHIA e, tanto per non smarrire il ricordo del
patrimonio comune indoeur, nell’ingl BAY cui il glb Baywatch “bagnino”, dal verbo TO WATCH che vale guardaresorvegliare.
Vichingo, relativo al popolo nordico dei Vichinghi “coloro che vengono dalla baia”, è l’omologismo dallo scandinavo
VIKINGR da VIK baia; e pare ormai storicamente accertato che fu il navigatore scandinavo Bjarni Herjolfsson nel 996,
ovvero cinque secoli prima di C. Colombo, a scorgere per caso le coste americane e approdarvi, trascinato da correnti che lo
avrebbero deviato dalla rotta verso la Groenlandia. Da sfatare anche l’immagine dell’elmo vichingo corredato di corni, che si
è attestato nella tradizione così come il falso codice del pollice verso il basso o l’alto ostentato dall’imperatore romano nei
riguardi dei gladiatori combattenti.
Vichianèsimo con Vichiàno, invece, è relativo al pensiero di G. B. Vico (1668\1744).
Il termine Ocèano, cui il coronimo Oceània, è d’estrazione religiosa; appartiene all’onomastica delle divinità, dal gr
OKEANOS, divenuto OCEANUS in lat, era il dio dei mari 2 cui Oceanìna, ciscuna delle figlie avute con Teti; in percorso,
Oceànico, Oceanìno, i composti Ocenàuta, Oceanografìa con Oceanogràfico e Oceanògrafo.
Gli oceani pullulano di coralli; il termine Coràllo è dal lat CORALLUM già class CORALLIUM dal gr KORALLION d’etim
120
non accertato, forse connesso con il rad KER di Coriaceo, cui Corallàio o Corallàro, Corallière, Corallìna e Corallìno, i
composti Corallìfero, Corallifòrme. Il Corallo appartiene ai Celenterati marini ed è quindi un organismo animale, non
vegetrale come si può credere. In maniera fig per i colori, esiste sia il Serpente corallo velenoso sia il Serpente falso corallo
innocuo.
1
Marinàre vale anche “assentarsi con arbitrio dalle lezioni scolastiche”, metaf “conservare-tenere in serbo” come si fa col pesce. Una
riflessione sortami ai tempi quando, tra la primavera e l’estate, con un clima accogliente e le spiagge ancora vacanti d’ombrelloni, noi, due o
tre compagni di classe più assidui, andavamo a tuffarci nel mare, privilegiandolo rispetto all’aula; la scuola, così, guarda caso, la
marinavamo.
2
Il dio Oceano era un Titano (divinità gigantesche personificratrici dei colossali aspetti del mondo), figlio di Gea (Terra) e di Urano (Cielo).
Accoppiato carnalmente con la sorella Teti, di straordinaria bellezza, Oceano era d’indole pacifica e non volle partecipare all’immane
conflitto tra i fratelli Titani e il grande Zeus, scegliendo di godersi tranquillamente l’incesto, dal quale furono procreati migliaia di figli. È la
mitologica metaf che narra della formazione delle acque che precipitano, sorgono dal cielo e che penetrano negli abissi primordiali
(costituendo un accoppiamento indissolubile), rimaste naturalmente immuni dagli sconvolgimenti tettonici, e dalle quali si sarebbero diramati
migliaia e migliaia di corsi d’acqua. Da Teti, deriva il sostantivo Tètide mollusco.\
\ Xenofobia Senofobia
Sèno (omn di Seno “golfo” e di Seno geometrico), in composizioni quali Senofobìa e Senòfobo, è l’omologazione ital dal gr
KSENOS-XENOS straniero-ospite, pertanto, esistono in complanare Xenofobìa e Xenòfobo e, in percorso, Prossenèta (col
pref PRO), Prossenètico, Prossenetìsmo (XX sec), da non equivocare con Prossemica (Ved Prefissi SEMI… in Mondo…) e
con i lemmi del percorso di Prossimo. Il percorso dal gr KSNOS-XENOS omologato in ital (pur non contemplando la lettera
x e pertanto destinato a svolgersi in s) prosegue con Xenìa “ospitalità” da KSENIA con Xenitìa da KSENITEIA il vivere da
forestiero, Xèno “rarissimo gas nobile” (simbolo Xe), il pref XENO per composizioni quali i termini zoologici Xenòbio (suff
BIOS vita) con Xenobiologìa, Xenobiòsi (suff dal gr BIOSIS vita) e Xenobiòtico, Xenodòchio (ospizio) o la variante
Senodòchio (col gr DEKHOMAI accolgo), Xenodònte “sorta di serpente” (col gr ODUS dente), Xenoecologìa con
Xenoecològico e Xenoecòlogo, Xenofilìa con Xenòfilo (col gr PHILIA amore), il botanico Xenogamìa (col gr GAMIA
accoppiamento), Xenogènesi (col tema gr GEN generare), Xenoglossìa “manifestazione medianica” (col gr GLOSSA
lingua) in associaione a Xenografìa, Xenoparassìta “parassita estraneo”, Xenotrapiànto “tra organi di soggetti diversi per
specie”; il percorso prosegue con il prefissato A privativo cui Axenico “ privo di flora intestinale”.
\ Rispetto ai latini-romani, i greci avevano un religioso culto del KSENIA ospitalità, in concorrenza con il mondo arabo. Il peccato di
aggredire ospiti ed ambasciatori odorava di nefanda superstizione. La societa meridionale italiana, erede della Magna Grecia e nella cultura
araba, ne ha ereditato il grande rispetto, in contrapposizione con la società nordica, naturalmente salvo eccezioni individuali e famigliari.\
\ Alga
Il lemma Alga-àlga con Alghe-àlghe (organismi) è originario da tema med ALGA pianta, cui Algàle e Algòso, Algìna
“estratto dalle alghe” (suff chimico INA) con Algìnico e Alginàto dalla locuzione Acido alginico e suff chimico ATO, i
composti Alghicìda, Algologìa, questo snm di Algologia da Algia col proprio derivato Algòlogo; termine alieno è Algarròbo
“sorta di pianta delle Mimosacee), omologismo dall’ar AL KARRUBA attraverso lo sp ALGARROBO.
Il gr conta PHYKOS per alga d’origine semitica, cui il lat FICUS e l’ital Fùco “sorta di alghe” (omn di Fuco delle api) cui
Fucàcee (la Famiglia) e Fùco “sostanza colorata estratta” con il Pp aggettivato Fucàto, eppoi il pref FICO per composizioni
quali Ficobilìna (con il lat BILIS secrezione), Ficocianìna (con il glucoside Cianìna dal gr KYANOS azzurro), Ficoeritrìna
(con il gr ERYTHROS rosso), Ficomicèti (col gr MYKES fungo) cui Ficolichèni (questo con Ficomiceti e il lat LICHEN
Lichene), Ficologìa e Ficòlogo; da non equivocare con i termini composti con Fico, il noto frutto.
Infine, il suff FICEE in composizioni quale Carofìcee questo con un Càra “radice selvatica” dal lat CHARA cui Caràcee (la
Famiglia), Cianofìcee (con Ciàno) snm di Schizoficee, Clorofìcee (col gr KHLOROS verde), Criptofìcee (con Cripto dal gr
KRYPTOS nascosto), Crisofìcee (col gr KHRYSOS aureo), Dinofìcee (col gr DINOS roteazione-vortice), Feofìcee (col gr
PHAIOS scuro), Rodofìcee (col gr RODON rosa), Schizofìcee (con suff dal gr SKHIZO fendo) snm di Cianofìcee,
Xantofìcee (col gr KSANTHOS giallo)
In termini militari glb si conta dal 1987 il termine Dròne dall’ingl DRONE fuco-ronzio con valore di radiobersaglio per
missili aria-aria.
\ Clima
Clìma è inv dal lat CLIMA, dal gr KLIMA inclinazione, poi semant “inclinazione della terra dall’equatore ai poli” anche
“latitudine”, cui Climàtico, Climatologìa con Climatòlogo, Climatizzàre questo un esot moderno coniato nel 1970, ispirato al
franc CLIMATISER cui Climatizzatòre.
\ La differenza tra Clima e Tempo è che il primo termine determina le condizioni atmosferiche medie proprie, ovvero peculiari di una
territorio; il secondo è relativo all’incidenza delle condizioni in una frazione appunto temporanea. L’Italia è suddivisibile in clima
continentale al nord, clima mediterraneo lungo la penisola; una differenzazione che appare sempre più indicativa, se non virtuale, poiché le
due regioni geografiche, rispetto al passato, appaiono influenzabili reciprocamemnte. Il clima del nostro pianeta ha sempre ostentato
importanti mutazioni, poi, molto più tardi è apparso l’uomo il quale ha dovuto smentire, anche amaramente, credenze di inalinabili
peculiarità territoriali “a memoria dei padri”, una memoria che per la vita terrestre è solo un istante. Il problema del riscaldamento globale si
è avviato già dai tempi quando l’uomo, diffusosi per il pianeta, ha acceso dappertutto fuochi per riscaldarsi, cucinare, fondere… i polmoni
della Mummia di Similaun contengono tracce di carbone, come se avesase fumato. Dopo secoli, una inondazione può ricorrere nell’identico
posto, un vulcano può risvegliasi… i danni e le tragedie arrivano ove la mancanza di memoria ha fatto sì che qui i costruissero manufatti,
case ed altro. \
Climatèrio sta per “gradino”, ovvero “punto critico”, infatti, dal gr KLIMAX scala l’ital ha direttamente assunto Klìmax,
meglio Clìmax, termine questo utilizzato solo in riferimento ad una figura retorica cui l’opposto Anticlìmax.
Il Climax, snm quindi di Gradazione, quale figura retorica è il comporre in successione lemmi o versi (parole e frasi nella
prosa) in graduale intensificazione da una espressione normale, moderata o positiva verso quella negativa; per esempio si
prenda questo segmento dei versi dello SA impressi sul monumento ai Caduti di Silea Treviso \...\ sul selciato langue
raccolto\ s’è macchiato sangue dirotto \...\ dove la moderatezza espressiva del “langue raccolto” si svolge nella negatività
estrema del “sangue dirotto”.
In opposizione si ha l’Anticlimax; nell’ultimo verso dell’Infinito di Leopardi \...\ e il naufragar m’è dolce in questo mare \ la
negatività (naufragar) si svolge in positività (dolce).
Il Climax e l’Anticlimax, viepiù, possono riguardare il tecnicismo dei versi ove questi siano elaborati in un susseguirsi
metrico-ritmica crescente e viceversa.
Il gr KLIMA è da KLINO io piego da rad KLEI cui KLINE letto, Clìnica “arte relativa a chi giace” con il composto
121
Policlìnico; in percorso troviamo Chinàre dal verbo intensivo lat CLINARE con un obsoleto Acchinàre nel senso di
“Umiliare”, e Chìna (pendio) con Chìno, in locuzione metaf Mettersi su una brutta china e Risalire la china. Ancora, Clìne e
Clìvo dal lat CLIVUS pendio cui Proclìve con Proclività (col pref PRO avanti vale fig o meno “che pende in avanti”.
Clivàggio “sfaldatura” è l’omologismo dall’ol KLIEVEN fendere attraverso il franc CLIVAGE, in vrs connesione con la rad
KLEI. Clìzia snm di Girasole deriva dal nome della ninfa Clizia che Apollo trasformò in questo fiore dopo averla amata; non
può però sfuggire l’associazione fig di Clizia-Girasole con la propria particolarità di piegarsi seguendo il sole. Termine
certamente alieno è Clìvia (termine botanico) ispirato a Lady Ch. Clive (1892). Il percorso continua con i prefissati e
composti quali Declinàre, con un ant Dechinàre, cui Declinàbile, Declinamènto, Declinànte, Declinatòre, Declinatòria con
Declinatòrio, Declinazionàle, Declinaziòne 1 e Declìno, Declìve o Declìvo con Declività, Declìvio, il composto geofisico
Declinòmetro, Inchinàre con Inchinamènto, Inchinèvole e Inchìno questo sia sostantivo sia aggettivo, il composto topografico
Eclìmetro o Ecclìmetro da EKKLINO, Inclinàre con Inclinaziòne, Inclìne e Inclinòmetro, Reclinàre con Reclinàbile,
Reclinàto e Reclìno, Sinclinàle (pref gr SYN insieme) “piegato verso l’alto” (in geologia), Triclìnio 2 , Triclìno (sistema
cristallino); eppoi il pref-suff CLINO per composizioni quali l’anatomico Clinòide o Clinoidèo, Clinòmetro, Clinoscopìa con
Clinoscòpio, Clinostàtico con Clinostatìsmo; eppoi il fisico Baròclino (col gr BAROS peso) cui la locuzione meteo Campo
baroclino in concorrenza con Isoclìno e Isoclinàle (suff gr ISOS uguale), l’aggettivo floreale Diclìno, il minerale Microclìno,
il botanico Monoclìno con Monoclinàle, il mineralogico aggettivo Triclìno cui la locuzione Sistema triclìna.
In senso astronomico, il lat conta NUTARE inclinare o vacillare, cui Nutànte da NUTANS che si piega, Nutazionàle,
Nutaziòne “oscillazione, spostamento”, forse connesso con la rad dell’ingl NUT bullone in estensione fig da noce. Alieno, o
tropologico, è il termine Nutèlla, questo un marchio commerciale nel 1995.
Nella linguistica, Declinazione vale la flessione dei temi per indicare il numero e il caso, in eredità dal gr-lat ma già sct.
Nei Romani era la sala da pranzo costituita da tre letti, LECTUS SUMMUS, LECTUS MEDIUS, LECTUS IMUS (grande, medio e piccolo
(il più basso), accostati alla tavola dove, secondo gli usi d’allora, s’adagiavano i commensali.
1
2
\ Enclisi Proclisi
Il fenomeno dell’Enclìsi, dal lat prefissato ENCLISIS già gr ENKLISIS, da KLINO piego, cui Enclìtico e Enclìtica, avviene
quando una parola trova accentazione sulla parola che la precede, quale Mi sègui in Sèguimi, Si crède in Crèdesi; le
cosiddette particelle pronomonali mi ti ci si, vi lo la ne… che qui assumono la definizione aggettivata di Clìtico dal gr
KLITIKOS, presentano infatti enclisi.
Al contrario, la Pròclisi o Proclisìa, con Proclìtico e Proclìtica, stessa derivazione lat-gr ma con diverso pref, avviene ove una
parola trova l’accentazione sulla parola che segue, quale Per amòre, Se Stèsso qui sottintese nella forma ricorrente Per
amore, Se stesso.
Da non equivocare etim con termini relativi al gr KLYSIS lavaggio, quale Enteroclisi, anche se sorge la riflessione che una
rad comune KL si sia evoluta dal generico piegare fig in piegare per lavare (lavarsi).
\ Acqua
Mare ed Oceani sono d’acqua. Acqua-àcqua, come il precedente Màre, è il termine diffuso nella parte nordoccidentale
indoeur, dal lat AQUA, da tema AKWA, cui il desueto Aqua-àqua fedele al lat, Acquàio, Acquaiòlo o Acquaiuòlo,
Acquarèllo o Acquerèllo con Acquarellàre o Acquerellàre e Acquarellìsta o Acquerellìsta, Acquàre, Acquàrio (anche segno
zodiacale) o Aquàrio, Acquàta e Acquàto da AQUATUS, Acquàtico o Aquàtico snm di Acquàtile o Aquàtile con Acquaticità,
Acquatìna, eppoi Acquastrìno da AQUATRINUM con la variante Acquidrìno o Acquitrìno dal volg QUATRINUM (aferesi
della A) con Acquidrinòso o Acquitrinòso dal verbo AQUARI rifornirsi d’acqua sul calco di PISTRINUM luogo dove di
pesta il grano dal verbo PISTARE pestare. Il percorso continua con Acquazzòne dal lat AQUATIONEM, Acqueo-àcqueo o
Aqueo-àqueo, Acquerèccia o Acquerèccio, Acquerèlla, i dim Acquerùgiola e Acquètta, Acquido-àcquido o Acquidòso,
Aquifoloiàcee “Famiglia di arboree”, Acquolìna cui la locuzione Acquolina in bocca, Acquòreo, Acquòso o Aquòso con
Acquosità o Aquosità e, con i prefissati e composti, l’agricolo Ablaqueaziòne dal verbo ABLAQUERARE scalzare (la terra
sotto le piante per raccoglere acqua piovana) con il pref tratto dal Pp ABLATUS di AUFERRE portare via, AnnacquàreInnacquàre, in composizione, Acquacedràta (con sciroppo di cedro), Acquacoltùra o Acquicoltùra, Acquafòrte “Acido
nitrico” con Acquafortìsta dalla locuzione Acqua forte, Acquafràgio (snm di Naufragio), Acquamanìle (bacinella medv, oggi
religiosa, col derivano di Mano), Acquamarìna dalla locuzione Acqua marina, Acquanàuta, Acquapàrk ricalcando Luna park,
Acquapèndere con Acquapendènte “versante-pendice”, la locuzione scientifica Acqua pesante, Acquaplàno snm di Idroplano
o Idrovolante, Acquaràgia dalla locuzione Acqua ragia, Acquariofilìa con Acquariòfilo, Acquariologìa, Acquasànta con
Acquasantièra dalla locuzione Acqua sànta, Acquascìvolo, Acquascooter con il glb ingl Scooter cui l’omologismo
Scooterìsta, la locuzione Acqua-terra (riferito al punto di lancio e di caduta dei missili, in associazione a Terra-terra e Terraaria), Acquatìnta dalla locuzione Acqua tinta, Acquavìta o Acquavìte (plur Acquaviti o Acqueviti) ossia bevanda alcolica che
sta per “acqua di vita” con Acquavitàio; tra le acqueviti si conta il glb ingl Whisky o Whiskey di genesi gaelica
UISGEBEATHA “acqua di vita”. Eppoi Acquemòto snm di Maremoto, Acquìcolo (col suff COLO che abita ricalcando
Agricolo), Acquicoltòre o Acquacoltòre e Acquacoltùra o Acquicoltùra, Acquìfero, la locuzione Acqua tinta “vino
annacquato”; dall’ol BRANDEWIJN acquavite-vino distillato l’ital ha adottato il glb Brandy, cui l’omologismo piemontese
Brànda “acquavite” attraverso il franc BRANDI (pron brandì), snm del glb Cognàc o Cògnac questo da toponimo franc
Cognac cui un omologismo volg Cognàcche con Cognacchìno.
Ancora, Acquedòtto o Acquidòtto da AQUIDUCTUS con Acquidòccio da AQUIDUCIUM e Acquadottìstico… le prime
tubature idrauliche apparvero a Creta così riesumate dagli scavi; nell’ant Roma ci fu il trionfo della Tubazione idraulica e
dell’Acquedotto.
Il tema è rintracciabile nell’omologismo ingl Water cui, in area glb, Wàtsu “terapia fisica in acqua” questo una conposizione
ingl-giapponese con SHIATSU pressione delle dita e, in locuzione, Water closet “stipo d’acqua” dove CLOSET “armadio” è
connesso con TO CLOSE chiudere, eppoi Water polo “pallanuoto” letteralmente “polo d’acqua” e Waterproof
“impermeabile” letteralmente “a prova d’acqua” con PROOF prova.
Il Water closet ossia l’ital Tazza per gabinetto corredato di scarico, fu ideato nel 1879 da S. S. Helior, a seguito di precedenti
sperimenti di J. Preser e J.Bramah nel XVIII sec. A onore dell’umanità tutta, occorre sottolineare che le prime tazze per
impellenze fisiologiche collegate a fognature sorsero in India nel 2500 aC. Dopo la caduta di Roma e fino al 1500, gli
escrementi erano raccolti in vasi da svuotare nelle strade, dalle finestre.
Infine, il lemma Acqua si ritrova inaspettatamente in Guazzàre, fornito anche di pref S durativo cui Sguazzàre “muoversi a
proprio agio nell’acqua” o metaf “godere di...” denm di Guàzza e Guàzzo dal lat volg AQUATIA astratto di AQUATUS con
122
lenizione del gruppo qua in gua e aferesi della A che pare si sarebbe mutata in articolo (L)a Quatia (pron la quazia); il
termine ricompare in Guazzabùglio e Guazzabugliàre tramite l’inc con Garbuglio. Guazzètto è una sorta di Intingolo.
Guazzabuglio ha un snm fig in Cibrèo che sta per “pietanza con vari elementi” ma esito attraverso un ipocoristico della
composizione lat ZINGIBEREUS fatto a zenzero con REGIUS degno di re ; il fem Cibrèa invece, di etim non accertato, è il
snm di Treggia.
Il tema AKWA indica una più concretezza se confrontato con la rad AP diffusasi nella parte sudorientale tradizionalmente
meno umida (nella variante persiana, acqua è AB; in rumeno, acqua è APA). La rad AP pare sia l’origine di termini italiani,
quale Aprìco, che configura uno spazio libero da ostacoli ed esposto al sole - come lo può essere o uno specchio d'acqua o il
suo sito prosciugato - pertanto, nello stesso percorso semantico, troviamo anche il mese di Aprìle con i derivati Aprilànte e
Aprilìno.
Sarebbe vrs la connessione con il termine (prefissato AD) Ademprìvio “sfruttamento indiretto del terreno” adottato in
Sardegna cui Ademprivile d’origine catalana dal prefissato EMPRIUS “terreno da pascolo comune”.
Intriso d’acqua vale Bagnàto di Bagnàre con Bàgna “intingolo” cui la gastronomica torinese Bagnacauda “intingolo caldo”,
Bagnàbile, Bagnaiòlo meglio Bagnànte, Bagnamènto, Bagnaròla, Bagnàta con Bagnàto, Bagnatòre, Bagnatùra, Bagnèt (salsa
piemontese), Bagnìno, Bagnòlo “impacco o Vasca da bagno”, il prefissato Bibàgno o Bibàgni (con BI da BIS due vale “casa
a due bagni” ovvero Doppi servizi), da Bàgno dal volg BANJUM già gr BALNEION riversatosi nel lat BALNEUM, nel
parlato BANEUM, cui i più espliciti Balneàre, Balneàrio, Balneaziòne, Bàlneo, il composto Balneoterapìa. Il termine Bagno
è utilizzato nelle composizioni quali Bagnacàuda (con Cauda calda in piemontese), Bagnomarìa, già in uso nel ‘500, fatto
derivare da Maria l’Ebrea, presunta sorella di Mosè, appassionata d’alchimia, Bagnoschiùma questo un prodotto cosmetico,
infine Bagnasciùga, questo col verbo Asciugare, relativo alla linea di galleggiamnento, ossia la zona della carena “ora
bagnata ora asciutta”, erroneamente indicata quale snm di Battigia, così come pronunciato da Benito Mussolini nella frase “
Inchioderemo (gli alleati) sul bagnasciuga” intendendo “appena sbarcati sulla battigia”. La locuzione Bagno turco è la
traduzione dall’ar HAMMAM bagno adottato in area glb, Hammam.
Snm di Bagnato, Màdido è invece dal lat MADIDUM da MADERE essere bagnato cui Madefàtto e Madefaziòne derivati
dalla composizione lat MADEFACERE inumidire; il termine Màtto, questo dal lat MATUM ubriaco, è connesso metaf con
MADIDUM bagnato-molle, ma che da questo, in aggiunta a “non sano-opaco-falso…” s’è differenziato attestandosi nel
significato corrente cui Mattèzza, Mattòide, i fig Mattùgio o Mattùgiolo e Mattolìna “sorta di uccello”, il prefissato
Ammattìre (AD allativo, non coniugabile al riflessivo) cui Ammattìto. L’omn Màtto è l’omologismo dall’ar MAT morto, in
remota connessione con il sct MRTA, dalla locuzione SAH MAT Il re è morto snm di Scacco al re nel gioco degli scacchi,
cui Mattàre.
Mattòne, non è l’accr di Matto, bensì da una voce preindoeur di cui si sarebbe smarrita la rad; il Mattone, infatti, si considera
storicamente nato tra il Tigri e L’Eufrate, in Mesopotamia insomma., suggerito dagli indurimenti del limo dopo le
inondazioni. Lo storico arco in mattoni d’argilla risale a un documento del IV sec aC rinvenuto negli scavi di Ur nell’Iraq di
oggi.
Il rad avrebbe portato al lat MATTA zolla e fig stuoia, donde in ital l’inv Màtta con Mattaiòne. Derivati da Mattone, si
contano Mattonàia, Mattonàio, Mattonàta, Mattonàto, Mattonatùra, i dim Mattonèlla e Mattonètto, Mattonièra, il prefissato
Ammattonàre (AD allativo) con Ammattonàto e Ammattonatùra, i composti Mattonellifìcio, Mattonifìcio.
In Piemonte nel comprensorio della Fraschetta la casa tipica è indicata con Trunera, vrs dal franc TROU tana –piccolo
alloggio che avrebbe assunto in metonimia il significato di “mattone”.
In gr, il mattone era PLINTHOS, cui l’ital Plìnto transitato dal lat PLINTUS. Acquàridi o meglio Aquàridi, è il nome di una
coppia di sciami meteorici che appaiono nella prima quindicina di maggio e a fine luglio. Dalla nostra ottica terrestre,
provengono dalla costellazione dell’Acquario.
Dal gr HYDOR acqua giungono infine tutti quei numerosi termini derivati e composti col pref IDR IDRO e suff IDRICO,
quali Idra-ìdra, Idratàre con Idratànte, Idratàto e Idrataziòne, cui i prefissati Deidratàre con Deidrataziòne snm di Disidratàre
con Disidratàto e Disidrataziòne (DE-DIS sottrattivo), Idràcido, Idràto, Idràulica con Idràulico e Idraulicità (composti con il
lat AYLIS tubo), Idrazìna (con Azoto e suff chimico INA), Idremìa o Idroemìa (col suff EMIA sangue), Idria-ìdria (largo
recipiente per l’acqua, esplicito dal gr HYDRIA), Idrico-ìdrico, Idroalcòlico, Idròbate (“sorta di uccello”, col gr BATES che
va) e Idrobàtidi (la Famiglia) alla quale appartiene anche il Petrèllo “sorta di uccello”questo attraverso il franc PETREL
altrimenti detto Uccello delle tempeste, eppoi il glb Idrobike (con l’ingl BIKE bicicletta), Idrobiologìa con Idrobiòlogo,
Idrocarbùro cui Idrocarbùrico; tra gli idrocarburi si conta il Frèon “Gruppi di idrocarburi-marchio registrato”, Diène questo
con DI di DIS due volte e suff chimico ENE, altrimenti detto Diolefìna (DIS due volte e Olefina), cui Pentadiène (col pref
PENTA cinque vale “cinque atomi di carbonio”). Olefìna, cui Olefìnico, è un idrocarburo alifatico, omologismo dal franc
OLEFIANT dove ant finale è sostituito dal suff chimico ital INA.
In connessione con HYDOR il toponimo Hydruntum l’ant Otranto “città tra le acque” cui il demotico Idruntini o,
modernamente, Otrantini.
Il percorso IDRO prosegue con Idrocaritàcee (Famiglia di piante, col gr KHARIS grazia), il patologico Idrocefalìa cui
Idrocèfalo, Idrocèle (col gr KELE gonfiore), Idroceràmica, Idrochèridi (sorta di mammifero, col gr KHOIROS porco),
Idrochinòne, Idrocinesiterapìa, Idrocinètico, Idrociòne (sorta di pesce, col gr KYON cane), Idrocolonterapìa, Idrocoltùra,
Deidrocongelaziòne, Idrocoràlli, Idrocorìa (col gr KHOREO mi sposto) cui Idrocòro, Idrocortisòne, Idrocuziòne attraverso
l’ingl Hydrocution con EXECUTION esecuzione e vale “morte accicdentale per immersione in acqua fredda”, Idrodinàmica
cui Idrodinàmico, Idroelèttrico, Idroestrattòre, Idròfidi (Famiglia di serpenti, col gr OPHIS serpente), Idrofinitùra, Idrofìsica,
Idròfita (sorta di pianta acquatica, col gr PHYTON pianta), il patologico Idrofobìa con Idrofòbico e Idròfobo, Idròfono con
Idrofònico e Idrofonìsta, Idròforo (col gr PHOROS io porto), Idroftàlmo (col suff dal gr OPHTHALMOS occhio), Idròfugo,
Idrogeologìa con Idrogeològico, Idrogeotèrmico, Idrogètto snm di Idroreattòre, Idrografìa con Idrogràfico, Idrògrafo,
Idroguìda, Idrolàbile con Idrolabilità, la molecola d’acqua Idròlo cui il prefissato Peridròlo (pref chimico PER “più valenza”),
Idrologìa con Idrològico e Idròlogo, Idromanzìa con Idromànte, Idromassàggio, Idromeccànica, Idrometallurgìa, Idromètra
(sorta di insetto, col gr METRES che misura), Idrometrìa con Idromètrico, Idròmetro e Idromètridi (Famiglia d’insetti),
Idròmio (sorta di topo, col gr MYS topo), Idromòrfico, Idronefròsi. Idronimìa con Idrònimo quale nome di fiume o di lago,
ma in estensione anche di un mare, di un oceano, insomma di tutto ciò che è acqua, evitando il più corretto Limnonimo. Il
percorso continua con Idrònio o Idròssònio (IDROSSI col suff di Ione), Idronutriènte, Idrope-ìdrope cui Idròpico, Idropisìa o
Idropesì (col gr OPS OPOS aspetto) da non equivocare con Idropessìa o Idropèssi (col suff dal verbo gr PEGNYMI io fisso),
123
Idròpote con Idropìnico e Idropinoterapìa (col verbo gr PINO bevo), Idropittùra, Idroplàno snm di Acquaplano o Idrovolànte
con Idroricognitòre, associati a Idropòrto questo con il snm Idroscàlo, ancora associati a Idroscìvolo e Idroscivolànte
“fuoribordo”, Idroaerogìro questo velivolo come Elicottero o Elicoplano. Eppoi il termine tecnico Idropneumàtico e il
medico Idropneumotoràce, Idropteridàli o Idroptèridi (Ordine di felci, col gr PTERIS felce), Idropulsòre, Idropellènte (con
Repellente) e Idropellènza, Idrorrèa o Idròsi (intensa sudorazione, col verbo gr RHEO scorro e suff medico OSI),
Idrosadenìte qui con HIDROS col valore di sudorazione, Idrosalìno. Idrosalpìnge (col gr SALPINKS SALPINGOS trombatuba) con valore anatomico quale Tromba(Tuba) uditiva e Tromba(Tuba) uterina.
Nel percorso, ancora, Idrosanitàrio, Idroscàfo, Idroscàla, Idroscì con Idrosciatòre e Idrosciìstico, Idroservostèrzo, Idrosfèra (la
parte del globo cosiddetto Terracqueo interassata dalle acque, anche sotterranee, in sequenza con Aerosfera e Litosfera),
Idrosilurànte, Idrosoccòrso, Idrosòl ellittico attraverso l’ingl HRYDROSOL dove SOL vale SOLUTION soluzione,
Idrosolùbile, un pref IDROSSI (con OSSI “ossigeno”) per composizioni quale Idrossilammìna (con Ammina), Idrostàtica con
Idrostàtico, Idrotàssi o Idrotattìsmo (col gr TAKSIS disposizione), Idroterapìa con Idroterapèutico e Idroteràpico,
Idrotermàle, Idrotimerìa qui da HYDROTES che vale umidità con Idrotimètrico, il patologico Idrotoràce, Idròtropo (col gr
TROPO da volgere), Idrozincìte con Zinco e suff ITE per minerali, Idrozòi (Sottordine di forme marine, col gr ZOION
animale), il poetico Idrùrga “sorta di foca” col gr ERGON forza-lavoro e Idrùro col suff chimico URO.
In percorso il prefissato Anidro-ànidro (A privativo) cui Anidròsi “mancanza patologica di sudore” eppoi il chimico Anidrìde
che appare in locuzione Anidride carbonica (CO2), Anidride solforosa, e Anidrìte.
\ Bruciare 50 litri di benzina equivale a produrre circa 119 Kg di Anidride carbonica.
L’acqua piovana, acida di anidride carbonica, irrompendo nel sottosuolo e sciogliendone il calcare ha cosi creato le grotte \
Infine, nel percorso, i composti quali Clessìdra dal lat CLEPSYDRA già gr KLEPSYDRA (col gr KLEPS rubo), Cloridràto
che sta per Acido cloridrico, Crioidràto (col gr KRYOS freddo) e Solfidràto che sta per Acido solfidrico, tutti col suff
chimico ATO. Infine, Fluoridràto attraverso il franc FLUORHYDRATE (con Fluoruro) e Fluorìdrico attraverso il franc
FLUORHYIDRIQUE (con FLUOR fluoro). Da includere i prefissati il chimico Anìdro “privo d’acqua” (pref A privativo) ed
Enìdro “sorta di minerale” (prefisso gr EN illativo) “pieno d’acqua” cui Enidrocultùra.
Il gr elenca anche HYGROS umido di rad comune HY, cui il patologico Igròma (suff medico OMA) i composti Igròfilo (col
gr PHOLOS che preferisce (ama), Igròfito (col gr PHYTON pianta), Igrògrafo, Ogrogràmma, Igrometrìa con Igromètrico e
Igròmetro, Igroscopìa con Igroscopicità, Igroscòpico e Igroscòpio, Igròstato, Igrotattìsno o Igrotàssi. Ogni acqua ha il
movimento ondoso e il termine Onda-ònda è dal lat UNDA cui UNDARE e l’ital Ondàre, da rad WED-UD presente in tutta
l’area indoeur, cui Ondamènto, Ondànte, Ondàta, Ondàto (suff del Pp ATO per Ondulato), Ondaziòne, Ondòso con Ondosità,
Ondulàre quale denm ddel dim lat ONDULA con Ondulamènto, Ondulànte, Ondulàto (Ondato), Ondulatòre, Ondulatòrio o
Ondulatoria (con Sussultorio-Sussultoria sono sovente in locuzione con “movimento tellurico” o “scossa di terremoto”) e
Ondulazione; eppoi Ondeggiàre con Ondeggiamènto e Ondeggiànte, Ondoleggiàre dal dim UNDULA di UNDA cui
UNDULARE e il prefissato EXUNDULARE cui Ciòdolàre (dal XVI sec) con Ciondolamènto, Ciondolìo, il devb Ciòndolo,
il sostantivo Ciondolòne con l’avv Ciondolòne o Ciondolòni (modello di Pendoloni e simili): eppoi un Ondagàto, sul modello
di Variegato, in riferimento ad un particolare calcare della cosiddetta Pietra di Apricena, l’onomastico tratto da un
personaggio fiabesco Ondina, i composti Ondìsono (con Risuonare), Ondìvago con Ondivagàre, Ondògrafo, Ondoscòpio,
Ondulatòria “scossa tellurica” diversa da Sussultoria e, con i pref, Esondàre con Esondaziòne, Inondàre con Inondaziòne,
Ridondàre, o Redondàre o Redundàre, con Ridondànza o Redundànza o Redundànzia e Ridondànte, questo col pref RE(D)
di movimento inverso vale “straripare”, Sondàre da SUB ONDARE cui Sònda e Sondàggio. Dallo sp OLA onda l’ital conta
l’esot Ola-òla che vale “onda umana negli stadi”; da non equivocare con Olà che è la ruota dei mulini in volg padano, omn di
Olà dalla locuzione di richiamo Oh là.
Una sorta di onda marina, lunga ed estesa, senza deformazioni è indicata glb col termine franc Houle, d’etim non trovato,
azzardato connetterlo in ambito indoeur con l’ingl HOLE. La dimensione delle onde generate dipende dal vento e dalla
lunghezza dello spazio in una porzione di mare; tale porzione è indicata glb con l’ingl Fetch che vale “distanza”.
Con la rad WED-UD è connesso il lemma russo VODA acqua cui il dim glb Vòdka; a tale rad appartiene il tema UDOR-N
cui l’idronimo russo Don “acqua” attraverso un ant persiano, eppoi UDRO animale acquatico svoltosi nel gr ENYDRIA cui
Enìdra, nel lat LUTRA da LUTRUM bagno, sovrapposto a LUTUM fango, nell’ital Lòntra, cui il dim Lutrèola, con un esot
Nùtria “castorino” attraverso lo sp NUTRIA dal lat LUTRA, snm di Miopòtamo e di Còipo questo omologismo da COIPU
(Coipù) di genesi arawak; Castòro, invece, è dal lat CASTOR già gr KASTOR, cui Castòreo o Castòrio, Castòridi (la
famiglia), Castorìno, vrs connesso con il tema med KASA capanna-tana
Il gr ha KYMA per onda, cui il composto Cimoanàlisi, Cimòfane (col gr PHAINOMAI appaio), Cimòmetro, Cimotrichia
(col gr THRIKHOS capello) con Cimòtrico.
ll termine Bonàccia, che indica “acque chete per assoluta assenza di vento”, una sventura per le imbarcazioni a vela, è dal lat
vol BONACIA, su calco di MALACIA, dal gr MALAKIA languore, ma il termine Bonaccia è il derivato esplicito di
BONUS, diversamente quindi da MALACIA che non lo è di MALUS cattivo; snm di Bonaccia è Accalmìa omologismo dal
franc ACCALMIE da CALME calma.
BONUS è il precedente lat di Bòno e Buòno, da rad DEI-DU, che avrebbe consolidato la formula “pieno di virtù”; a parte il
suo dim lat BELLUS di Bello (analizzato altrove), il termine ha condotto ad una lunga serie lemmatica inclusi i composti, cui
Benìgno, con Benignàrsi e Benignità, col pref GNO di natura come in Maligno, Beninànza o Benenànza attraverso il prvz,
Bonacciòne, Bonarietà, Bonàrio, Bongiòrno o Buongiòrno dalla locuzione Buon giorno, Bongovèrno o Buongovèrno,
Bongustàio o Buongustàio, la locuzione glb franc Bonheur du jour felicità del giorno, Bonificàre con Bonìfica, Bonificàbile,
Bonificamènto, Bonificatòre, Bonificaziòne e Bonìfico, la locuzione glb franc Bon mot Buon motto (arguta battuta), il glb
franc Bonne, Bonomìa, Bonòmo o Buonòmo dalla locuzione Buon uomo, Bontà o Bontàde o ancora Bontàte cui Bontadiòso,
Bontempòne o Buontempòne con Tempone, eppoi la locuzione glb franc Bon ton Buone maniere snm di Galateo, il
sostantivo inv dal lat Bonus con la composizione Bonus-Malus; eppoi, legate alla rispettiva locuzione, l’ital conta
Buonacristiàna quale fem da Buon cristiano, Buonafède da Buona fede, Buonagràzia o Bonagràzia da Buona grazia,
Buonalàna o Bonalàna da Buona lana che in fig ironica vale “briccone”, Buonalància da Buona lancia “esperto
nell’adoperarla”, e così per Buonamàno o Bonamàno, Buonamòrte o Bonamòrte, Buonànima o Bonànima, Buonanòtte o
Bonanòtte, Buonasèra o Bonasèra, Buonauscìta o Buonuscìta, Buonavòglia o Bonavòglia, Buoncostùme, Buondì, la
locuzione Buon fresco, Buongùsto, Buonòra, Buonsènso, Buontèmpo, Buonumòre o Bonumòre, Buonìsmo con Buonìsta.
Infine Abbonàre, Abbuonàre ed Abbuòno, Imbonàre, Imbonìre, Imbòno… Dall’egiziano UENOFRE il buono, attraverso la
124
versione lat ONUPHRIUS, l’onomastica italiana conta Onofrio. Fuori percorso il lemma Bonòbo “sorta di scimmia” questo
omologismo da una voce indigena congolese.
L’omn Abbonàre “pattuire”, cui Abbonamènto, è dal franc ABBONNER, probabile connessione col primo dal concetto che
Abbonare vale “rendere buona la contrattazione”; comunque, il termine deriva dal celt BORNE limite, vrs connesso al celtfranc BORD orlo, passato poi nel denm lat BONNE che, col pref AD, si sarebbe svolto in AD BONNE assumendo la
semantica odierna.
Tornando nel contesto d’acqua, l’ital conta i snm Annaffiàre e Innaffiàre, dal lat volg IN AFFLARE e AD AFFLARE fig
mandar fuori acqua, composti con ulteriore pref al verbo class già prefissato AFFLARE da FLARE soffiare; più poetico il
verbo Roràre cui Rorànte con il prefissato Irroràre (IN illativo) cui Irroratòre, Irroratrìce, Irroraziòne, inv dal lat IRRORARE
bagnare di rugiada da ROS RORIS rugiada cui l’aggettivo Ròrido già Ròscido da ROSCIDUS, eppoi, in locuzione, ROS
MARINUS rugiada di mare ovvero il Rosmarìno con la variante toscana Ramerino, ROS SOLIS rugiada del sole ovvero
Rosòlida, donde Rosòlio e Rosolièra, questi inc con Olio ed Oliera. Il sostantivo Rugiàda, infine è da un’attestazione sett
Rosada quale collettivo di ROS, con Rugiadòso e un prefissato Arrugiadàre.
\ Il Rosmarino, stando a una credenza popolare, tiene vivo il ricordo dell’amato lontano.\
\ Vino
Vìno è dal lat VINUM, dal gr (W)OINOS, dal tema med VOINO, cui Enìlico snm di Vinicolo, Enòico eppoi il pref ENO
vino, cui Enocianìna, Enodiversità, Enòfilo, Enofobìa, Enogastronomìa con Enogastronòmico, Enografìa con Enogràfico,
Enolìta (col gr LYTOS solubile) snm della locuzione Vino medicinale, Enologìa con Enològico ed Enòlogo, Enopòlio,
Enotèca con Enotecàio e Enotecàro, Enotècnica e Enotècnico, Enoteràcee (Famiglia di piante, le cui radici erano utilizzate a
donare profumo al vino) cui Fùcsia, Enitèrmo, Eniturìsmo con Enoturìstico e Enoturìsta, Enovàglio (con Vagliare) snm di
Spartisemi. Il fiore di Fucsia ha il proprio snm fig nella locuzione Orecchino di dama.
L’ital conta le locuzioni Vin santo donde il termine Vinsànto e Vino cotto che in lat è SAPA cui Sàpa “mosto bollito” vrs
connesso col tema di SAPOR; il termine Sapèrda “sorta di coleottero” appare invece fuori percorso, inv dal lat SAPERDA
già gr SAPERDES che qui però indica una sorta di pesce.
Una varietà di vino aromatizzato, in auge tra i romani, era indicato con Ippocràsso poiché considerato ideato dal famoso
medico dell’antichità Ippocrate (V sec aC) cui il relativo Ippocràtico.
L’ant vaso gr OINOKHOE, composto da WOINOS e KHEO verso, con aferesi della W, è ricalcato esplicitamente nell’ital
Oinokòe o Oinochòe, serviva per versare il vino, omologo del Boccale.
\ Mitico tema VOINO-ENO, che viene fatto risalire al favoloso regno del Sud della penisola, quando due popoli, gli Enotri (in gr
OINOTRIOI, i quali occupavano le odierne Basilicata e Calabria), e gli Itali (da V-ITELIA), avevano rispettivamente scoperto la maniera
industriale di produrre vino e e vitelli, pertanto avevano fatto delle loro terre un forte richiamo nell’allora mondo conosciuto. (Ved Asolo…
in Esaudito…).\
Nel percorso di Vino, si contano Vinàccia questo non accr ma dal fem VINACEA dell’aggettivo lat VINACEUS cui
Vinaccièra e Vinacciòlo, eppoi Vinàio, Vinàrio, Vinàto (tono di colore), Vinattière, Vinètico, l’esot Vinaigrette dal franc
VINAIGRE aceto, Vinìcolo snm di Enìcolo, Vinòso con Vinosità, l’aggettivo Vinolènto dal VINOLENTUS con Vinolènza,
la locuzione Vino cotto, il composto Vinìfero con Vinificàre, Vinificatòre e Vinificaziòne (con il lat FICARE fare-rendere da
FICERE), eppoi Vinìle questo un derivato dall’etilene la cui resina era utilizzata per la produzione di dischi fonografici, cui
Vinìlico, Vinilìte e i composti Vinilacetilène, Viniclorùro cui PVC acronimo di PoliVinilCloruro, Vinilpèlle o l’ipocoristico
Vilpèlle, Polivinìle e Vinavil (marchio registrato) . In connessione indoeur, si rintraccia l’ingl WINE vino cui, in locuzione
glb, Wine bar (locale per la vendita di vino e spuntini) e Wine cooler “bevanda rinfrescante a base di vino” dove COOL è
freddo.
Un tipo di vino rosso è il Frèisa o Frèsia dal toponomo Freis del Monferrato; omn di Frèsia “sorta di pianta erbacea” in onore
dello studioso S. H. Th. Freese (XIX sec).
Dalla locuzione VINUM MUSTUM vino novello, è nato il termine Mòsto da MUSTUM giovane connesso con il gr
MOSCHOS rampollo, con il prefissato Ammostàre con Ammostamènto, Ammostatòio, Ammostatòre, Ammostatùra, i
composti Malmostòso “scorbutico” questo fig attraverso il milanese e Mostìmetro (misuratore del grado zuccherino), i
derivati Mostacciòlo, Mostàio, Mostàrda attraverso il prvz MOSTARDA; Mòscio, ancora, è fig dal lat MUSTEUM da
MUSTUM nel senso di fresco, recente (prima dell’indurimento), cui Mosciarèlla, Moscèzza, Mosciòne e un Mòsco
direttamente dal gr. Alieno nel percorso è il lemma Mosciàme o Musciàme omologismo dall’ar MUSAMMA seccato
transitato dallo sp MOXAMA tonno salato.
Il lat conta SAPA vino cotto poi esteso al significato di Mosto, vrs connesso con la rad del percorso di Sapido.
Dal volg VINJA, svoltosi dal class VINEA, pervengono Vendèmmia, o Vendèmia e Vindèmia, dalla composizione Vino e un
suff dal lat DEMERE levare cui Vendemmiàbile, Vendemmiàio (primo mese rivoluzionario franc, dal 22 settembre al 21
ottobre) da VENDEMIAIRE, Vendemmiàle, Vendemmiàre, Vendemmiatòre e Vendemmiatrìce, eppoi Vìgna o il fedele al lat
Vìnea, con il fig Vìnea “macchina da guerra”, Vignàio, Vignaiòlo o Vignaròlo già Vignàio, Vignèto e fig Vignètta dal franc
VIGNETTE poiché questa era graficamente ornata di piante d’uva donde Vignettatùra e Vignettìsta, il figVignuòla dal dim
VINEOLA attestatosi in “passatempo-zimbello-persona da sfruttare”, Vignuòlo snm di Viticcio, un ant prefissato Avvignàto
(terreno a vigna). Il verbo Svignàre, meglio Svignàrsela, d’ispirazione fig, varrebbe “sottrarsi al lavoro nella vigna”. Vigna
sta metaf quale dimora del padrone cui Vignàle la struttura esterna dell’edificio costituita da scale e ballatoio; Vigna è ancora
il simbolo cristiano della Chiesa.
Il termine Imbriàco o Ubriàco o Ubbriàco, cui Ubriacatùra e Ubriachèzza, è dal latino volgare EBRIACUS, questo dal class
EBRIUS col pref OB d’opposizione (germanizzato) in UB per dare il senso contrario a SOBRIUS sobrio.
EBRIUS è di pura origine indoeuropea donde EBRIO ma in ital avviene il raddoppio della b nel gruppo letterale br poiché
questo trovasi in posizione postonica (cioè dopo una vocale accentata) come il lat FABER in Fàbbro; pertanto il percorso
linguistico conta Ebbro-èbbro, Ebbrèzza - o Ebro-èbro e Ebrèzza fedeli alle origini - e Ebbrietà questo da EBRIETAS..
Col gioco dei prefissi, si ottiene Inebriàre e Inebriànte con IN illativo, Disebriàre con DIS di sottrazione; da notare che la
lettera b non è più raddoppiata perché il gruppo letterale br questa volta non è più in posizione dopo una vocale accentata); e
poi dal lat SOBRIUS si ha Sòbrio “chi si astiene” col pref SO di privazione (un pref questo che ritroviamo svoltosi SE in
Secernere), e Sobrietà.
Quali snm l’italiano conta Sbrònza e Sbrònzo, termini d’etimologia ignota, coniati dal 1923; si potrebbe però ammettere una
connessione figurata con Bronzo prefissato S intensivo nel significato etim di “brace accesa” dal colore del viso. Altro
125
sinonimo è Sbornia col prefisso S durativo, una corruzione linguistica apparsa nella metà dell’800 tardivamente attinto al
latino EBRIONIA da EBRIUS.
Altra corruzione, questa volta dialettale, è il veneziano Boresso dal latino EBRIETAS e che ha assunto il significato figurato
di “allegria…”, utilizzato nella locuzione Aver boresso “smania, entusiasmo improvviso per far qualcosa”
Astèmio è una composizione lat AB STEMIUS, tratto da un nome del vino TEMETUM, questo in snm col termine med
VOINO, e che in origine TEMETUM stava per qualsiasi bevanda inebriante, done Temulènto “ubriaco” con Temulènza dal
lat TEMULENTUM e TEMULENTIAM.
\ Pietà Elemosina Miseria
Un snm di Bontà è Pietà con la variante poetica Pietàte, dal lat PIETATEM astratto di Pìo, questo dal lat PIUS da un più ant
osco-umbro PIHO, cui l’onomastico Pio che oggi, dalla santificazione di Padre Pio da Pietrelcina, è comunemente imposto a
sua devozione; in percorso troviamo Pietànza (che si offre per pietà), Pietanzièra, Pietìsmo, Pietòso, e, con i pref,
Impietosìre, Spietàto. Il toponimo Pienza è da un Pio papa.
Il prvz conta HELLIONOR pietosa cui l’onomastico Eleonora o Leonora con i dim Nora e Norina questi in concorrenza con
lo sp Nora da NORA nubile.
\ Il termine Pietanza ha ormai smarrito la derivazione da Pietà ma sarebbe meglio non definirla tale offrendola ad un ospite invitato,
privilegiando i sinonimi Secondo, Piatto, Portata…\
In gr, ELEIO sta per ho pietà, il cui astratto ELEEMOSYNE, svoltosi nel lat cristiano ELEMOSYNA, è diventato l’ital
Elemòsina o il desueto Lemòsina, cui Elemosinàre, Elemosinière. La vecchia dizione Limòsina, Limosinàre aveva integrato
l’articolo di “l’elemosina”.
Ancora in lat, MISERERE sta per aver pietà, cui Miseràbile, Miseràndo, Miserère, Misèria cui Erba Miseria una varietà
botanica, Misericòrde-Misericòrdia (composto con COR cuore), Mìsero (lat MISER), Misèrrimo (superlativo di MISER)…
e, con i pref, Commiseràre, Commiseraziòne, Immiserìre.
\ La Miseria è uno stato di costrizione sociale, la Povertà invece è una scelta, vedi Il poverello d’Assisi.\
\ Natanti Vento Aviazione
La storica imbarcazione costruita in legno con criteri scientifici risale al quarto millennio grazie ai Fenici, i quali idearono la
Bireme, poi chiamata Galea nel XVIII sec, e la Trireme
Natànte è il Ppres del lat NATARE di rad NATR, verbo intensivo di NARE nuotare, passato nel volg NOTARE inc con
ROTARE far girare, cui un desueto Notàre (omn di Notare da Nota), ma questo squisitamente etim, e il moderno Nuotàre,
con Nuotàta, Nuotatòre e Nuòto, nel quale l’aggiunta (epentesi) del fonema extraetim u serve a distinguerlo da Notare di
Nota. Serpe. Direttamente dal rad NATR l’ital conta un raro Natrìce “Genere di serpenti” dal lat NATRICEX nuotatrice.
La rad indoeur è SNA bagnarsi cui il sct SNATI fare il bagno. In area med ricorre, infatti, il tema acquatico NA riscontrabile
in NASA isola, in NASSA cui l’inv Nàssa, in NATTA cui l’inv Nàtta “cisti-tumoretto del cuoio capelluto”” snm di Ateroma
ed omn di Nàtta “stuoia” omologismo dal franc NATTE. Dal turco KAYIK natante l’ital ha tradotto Caìcchio o Caìcco
svoltosi nel veneziano Caiccio; laborioso cercare, data la distanza geografica, una connessione con il termine eschimese
QAJAQ.
Sui mari e sugli oceani navigano i Natànti, cui, innanzitutto, il termine generico Nave, analizziamone etim i più significativi.
Nàve da un’attestazione lat NAVIS donde Navàle, Navalèstro (inc con Maestro), Navàta (fig parte architettonica, per
l’ampiezza), ancora il fig Navètta con il glb fig franc Navette “spoletta-taglio di diamante”, Navigàre col desueto Navicàre
inv dal lat NAVIGARE cui Navigàto, Navigatòre e Navigaziòne, eppoi l’aggettivo Navicolàre “a forma di nave” adottato in
anatomia dal dim lat NAVICULA, snm di Scafoide.
Navigatore, oggi, vale la locuzione Navigatore satellitare altresì indicato con l’acronimo GPS di GLOBAL POSITIONING
SYSTEM Sistema globale di rilevamento della posizione; l’invenzione era secretata tra i progetti delle forze armate
statunitensi che dal 1999 ne hanno concesso l’utilizzo collettivo.
Il percorso prosegue con Navìgio da NAVIGIUM bastimento”, Navìglio (suff per collettivi, connesso con AGLIA) “insieme
di natanti” ed anche “canale di navigazione” cui il milanese idronimo Naviglio, ed infine il composto Navimodellìsmo ; il lat
NAVIS aveva modificato il gr NAUS nave da un’antica forma indoeur NAU, riconducibile alla rad SNA, cui Nàuta dal gr
NAUTES navigante utilizzato quale suff NAUTA, con Nàutica e Nàutico, in composizioni quali Astronàuta questo con
Astronàutica e Astronàutico in riferimento ad Astronàve, Cosmonàuta con Cosmonàutica e Cosmonàutico in riferimento a
Cosmonàve con Cosmonavigaziòne, Entronàuta (psicologia, col pref che vale “dentro di sé”). In connessione il gr
NAUKLEROS timoniere-pilota cui il lat NAUCLERUM e l’ital Nocchière o Nocchièro.
Nel gr, NEKTES vale nuotatore. Il mitico nome Nausicaa, che appare nell’Odissea, la principessina dell’isola dei Feaci, un
popolo di mare, è vrs connessa con tale rad NAUS. Il termine Nòlo è dal lat NAULUM già gr NAULON da NAUS che quale
corrispettivo dovuto al trasporto su nave s’è attestato genericamente in “utilizzo di un bene mobile”, cui Noleggiàre con
Noleggiamènto, Noleggiànte, Noleggiatòre e Nolèggio; fuori percorso Nolàre dal lat NOLARIUM campanile- campana.
Una concordanza lat NAVIS nave-AVIS uccello è consolidata dal fatto che la marina avrebbe riprodotto con le vele il
planare degli uccelli. Uccèllo è infatti dal lat AUCELLUM dim di AVIS, dal rad indoeur A-OW(E)I uccello, vrs connesso
con WE soffio, cui Augèllo attraverso il prvz AUZEL, Uccellàccio, Uccellàio, Uccellàme (suff AME per collettivi),
Uccellerìa, Uccellètto, Uccèlli (la classe), Uccellièra, il fig Uccellìna (vela), Uccellìno con Uccellinàre, Uccellàre con
Uccellàbile, Uccellagiòne, Uccellamènto, Uccellànda, Uccellatòio, Uccellatòre, Uccellatùra e un Otàrda o Ottàrda “sorta di
uccello” attraverso il franc OUTARDE già OUSTARDE quale calco della locuzione lat AVIS TARDA uccello lento, cui
Otìdidi (la Famiglia); il percorso prosegue con Oca-òca dal lat volg AUCA da AVICA di AVIS, cui il dim Ochètta, le
locuzioni Oca granaiola e Oca africana (nonostante l’appartenenza geografica letterale, è un animale nato in Cina), i fig
Ocàggine, Ocarìna (strumento musicale) con Ocarinìsta (col suff ISTA di collegamento ad un mestiere in omn col suff ISTA
di collegamento ai sostantivi in ISMO). Il gr conta lo specifico ANSER oca cui Anserifòrmi (Ordine di Uccelli), il fig
Anserìna (sorta di erba), Anserìni (Sottofamiglia di uccelli) e l’aggettivo Anserìno.
\ L’oca è tra gli animali con minor tempo di gestazione (28 giorni). \
WE soffio, esteso in WE-NT, ha prodotto il percorso di Vènto dal lat VENTUS cui Ventàglia questo fig attraverso il franc
VENTAILLE “parte dell’armatura”, Ventàglio, il fig Ventaglìna snm di Alchimilla, Ventàre, Ventaròla, Ventàta, Ventatùra,
il fig Ventièra “fortificazione” attraverso il franc VENTIER, Ventilàbro, Ventilàre, Ventilatòre con Ventilatorìsta e
Ventilaziòne, Vèntola con Ventolàre e Ventolatùra, Ventòsa con Ventosàre, Ventòso con Ventosità e, con i pref, il fig
Avventàre (AD allativo) con Avventàto e Avventatàggine nel senso di “lanciarsi con impeto (come il vento), Sventagliàre
126
con Sventagliàta, Svèntola con Sventolamènto, Sventolàre, Sventolàta, Sventolàto e Sventolìo, Sventàre questo con pref S
durativo svoltosi in senso fig attraverso “dar vento al fornello di una mina per contenere gli effetti dello scoppio” cui
Sventàto con Sventatàggine e Sventatèzza. In percorso, l’ital conta Povènta attraverso il tosco-umbro che sta per un prefissato
con il lat POST dopo-dietro e Vento, ovvero “al riparo dal vento”, usato in locuzione A poventa o Alla poventa.
\ Le mosche, perché possano agevolmente muoversi sul vetro attivano delle minuscole ventose sotto le zampette. \
In ingl WIND vale vento dal verbo TO WINDER girare, cui i glb Winder, la locuzione Wind shear (SHEAR azione-spinta), i
composti Windstopper (STOPPER che ferma), Windsurf o Windsurfing (SURF frangente) con Winsurfer o Surfer
italianizzato nell’omologismo Surfàre con Surfìsta dall’ellittico Surf (col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO,
qui da un sottinteso Surfismo non linguistico) donde Surfing, Surfwear (WEAR abbbigliamento) e un Surf casting “sorta di
pesca sportiva”; restando nella terminologia sportiva del Surf, si conta la locuzione Green room che si riferisce al tunnel
provocato dall’onda attraversato dal surfista, con GREEN verde e ROOM ambiente.
Il gr conta lo specifico ANEMOS vento utilizzato in ital quale pref ANEMO per composizioni quali Anemocorìa con
Anemocòro (col gr KHOREO mi sposto vale “disseminazione”), Anemofilìa, Anemogamìa, Anemografìa con Anemògrafo,
Anemometrìa con Anemòmetro, Anemoscòpio, Anemotropìsmo (col gr TROPOS direzione-volgimento).
Tornando al percorso di AVIS uccello, l’ital conta ancora Aviàrio (purtroppo oggi drammaticamente noto al fem in binomio
con Influenza), dal suo relativo AVIARIUM, inc con AQUARIUM, vale aggettivo degli uccelli e Aviatòrio in uso ital dal
1915, dal franc AVIATION-AVIATEUR, che sta per aggettivo concernente l’aviazione, cui Aviaziòne, Aviatòre, Avière, il
composto Aviofobìa “paura dell’aereo”… Il termine franc AVIATION, tuttavia, è pur sempre il derivato del lat AVIS
uccello, ceppo quindi in comune con entrambi gli aggettivi. L’aviazione avrebbe successivamente utilizzato sia la fraseologia
sia le strumentazioni marinare, avvicinandosi straordinariamente alle configurazioni dei volatili.
Avigliano è un simpatico paese della Basilicata, già Lucania; il suo toponimo, che ha un omografo in Umbria ed al fem in
Piemonte, c’è chi lo farebbe risalire al latino AVIS uccello.
\ Aviaria, equivoco etimologico. Uno studente, durante l’esame, invitato a pronunciarsi sull’influenza aviaria, ostentò tutta la propria
conoscenza in materia al cospetto dell’allibito docente “ /…/ si comprese immediatamente che l’aviazione, sin dalla sua nascita, grazie al
veloce trasporto di merci e di persone da un continente all’altro, sino allora assurdo nella storia dell’uomo, avrebbe influenzato
considerevolmente i mercati, gli scambi, l’economia più in generale” \
Càrgo, un ispanismo inv dallo sp CARGO carico, acquisito anche dall’ingl, vrs connesso con il lat CARRUS.
Chiàtta è il fem di Chiatto, lemma attestatosi da un’alterazione mer del gruppo sillabico PLA/PLO in CHIA/CHIO, snm di
piatto, schiacciato, dal rad indoeur PLT piatto dal lat PLATTUS; esiste il termine Chiòtto “quieto, silenzioso”, nato dalla
metaf “liscio come un piatto”, incrociando PLAUTUS-CHIUAUTUS dai piedi piatti con PLATTUS-CHIATTUS.
L’alterazione volg mer si riscontra ancora in termini quali Chiano “piano” nel senso di “sottovoce” o “senza rumore” e
Chianura “pianura” dal lat PLANUS-CHIANUS. La regione toscana del Chianti, cui il noto omn vitigno, è invece collinosa.
Corvètta è una sorta di nave militare, omologismo dall’ol KORVER attraverso il franc CORVETTE, termine connesso col
franc COURBE curvo cui ancora l’omologismo direttamente dal franc Corvetta “figura equestre” con Corvettàre.
Felùca, l’imbarcazione a due vele, ha una lunga storia: dal gr EPHOLKION e dall’ar FALUK, s’è attestato nel franc
FELOUQUE, nello sp FALUCA e nel nordico HULK, da questo vrs il fantastico e l’incredibile Hulk. La rad indoeuropea EP
vale per essere adatto, quindi nulla vieta di pensare a EPHOLKION quale adatto a… Feluca, oltre a semantizzare
un’imbarcazione, è utilizzato per indicare un cappello a foggia simile portato da ufficiali di marina e diplomatici, o
addirittura, in metaf, chi lo indossa.
Fregàta, nave militare, vrs dal lat FRICARE nel senso fig di mezzo che strofina l’acqua, ossia scivola via, alludendo alla
velocità, donde ancora Fregàta, Genere di uccelli Pelecaniformi.
Galèa o Galèra (variante genovese), snm di Bireme, sono dal gbz GALEA e pare identificassero anche il pescecane, quindi
un “corsaro”, ossia che “corre per combattere”; ma Galèa è anche snm di Donnola dal gr GALEE transitato nel lat GALEAM
pertanto la bireme, da altre fonti, sarebbe stata chiamata Galea in riferimento fig a questo animale e da questo i vari Galeàzza
e Galeòne, eppoi Galèa o Galèra quale “carcere” richiamandosi ai rematori a lavoro forzato cui Galeòtto “incarcerato”. Il lat
conta GALERUS cui Galèro “copricapo ecclesiastico” connesso con un omn lat GALEA elmo. Nulla vieta di credere
nell’origine etim comune dei due GALEA gbz e lat.
Golètta “navicella” (omn di Goletta quale capo d’abbigliamento) è l’omologismo dal franc GOELETTE, questo da un ant
bretone GOELAD gabbiano; altre fonti ne farebbero derivare l’origine dal fenicio GOLAH.
Gòndola è un particolare tipo di piccola barca della tradizione veneziana, il cui termine pare sia il devb da Gondolare
“dondolare-ondulare- ondeggiare” di vocabolario appunto veneziano; in percorso Gondolière o Gondolièro e Gondolièra
“composizione musicale” da appaiare alla Barcarola.
\ Dopo nove secoli, a Venezia è tornata una donna al mestiere di Gondoliere \
L’esot ingl Hovercraft cui letteralmnente CRAFT potenza e HOVER che si libra sarebbe meglio indicarlo Aeroscivolànte.
Attraverso l’ingl YAWL “imbarcazione costiera” , l’ital conta l’omologismo Iòle o Iòlla con un esot Yòle.
Lància questo il termine fig, per la sua forma prolungata, ispirato alla Lancia (arma o strumento) questo dal lat LANCEA
lancia.
Pànfilo è il ricalco dal gr PAMPLHILON che sta per nave della Panfilia cui Panfìlio, Panfìlico, Panfìlidi, e corrisponde al glb
ingl Yacht, già ant ol Jaght, cui gli esotismi Yachting, Yachtsman.
Dal lat PAMPHLUS, nome di una commedia, l’ingl ha adottato PAMPHLET libretto, opuscolo cui l’omologismo ital
Panflet.
Piròga di genesi caribica, attraverso il franc PIROGUE, un snm del quale è Parào d’origine malese PERAHU o PRAHU
attraverso il ptg PARAO e lo sp PARAO o PRAO.
Piròscafo è un termine composto, connesso ai lemmi gr PYR fuoco e SKAPHOS scafo, questo da SKAPTO io scavo, vado
giù.
Scialùppa è l’omologismo dal franc CHALOUPE attinto all’ol SLOEP imbarcazione; suo snm è
Zàttera è dal ligure Ciatta (chiatta) attraverso il toscano Zatta adottato in veneto, cui Zatteràggio, Zatterànte, Zatterière,
Zatterìno e Zatteròne; il gr conta il proprio RATIS zattera cui l’ital Ratìti “Sottoclasse di uccelli inabili a volare”. L’omn
Zàtta “sorta di melone”, altrimenti detto Cantalùpo dal toponimo laziale Cantalupo, appare d’etimo sconosciuto, a meno che
non sia connesso fig con “galleggiante”.
In origine, Carovàna indicava “insieme di navi” (straordinaria l’associazione con Cammello quale “nave del deserto”)
127
omologismo dal persiano KARWAN mercanti e KARAWAN persone in viaggio, cui il glb Caravan con Caravanning
attraverso l’ingl TO CARAVAN viaggiare in carovana e l’omologismo Caravanìsta e la forma ital Carovàna con
Carovanière e Carovanièro; snm di Carovana, pertanto, potrebbe essere Flotta.
Flòtta giunge dal lat FLUCTUARE volgarizzato FLUTTARE, passato dal franc FLOTTER fluttuare, e Flottiglia n’è il dim
dallo sp FLOTILLA, come Bottiglia da BOTILLA, Mantìglia da MANTILLA, comunque dim d’origine lat. Conchìglia,
invece, con il fig Conchìglie “sorta di pasta alimentare”, pare arrivi direttamente dal gr HONKHYLION, che i latini
avrebbero inc con CONCHA, da questo l’ital Cònca con Concàggio, Concàio e Concàle, ottenendone CONCHYLIUM,
quindi, un falso dim. In percorso Conchìferi (Sottordine di molluschi), Conchìfero o Conchilìfero (terreno particolare ricco di
conchiglie fossili), Conchiliologìa con Conchiliòlogo, la sostanza organica Conchioliìna (suff chimico INA); eppoi Vòngola,
cui Vongolàre, dal dim puro lat CONCHULA attraverso il volg napoletano corrispondente ad un Gongola in toscano ant.
Termine alieno Conchìn o Conchìno “un gioco delle carte”, omologismo attraverso il franc CONQUIN già sp CON QUIEN
con chi.
Il termine gr HONKHYLLION conchiglia appare in evidente connessione indoeur con il ger SKILDLING fig piccolo scudo
che aveva dato il nome ad una moneta d’oro romana, l’ingl SHELL conchiglia cui il dim SHELLING sia “moneta inglese in
corso” divisionale della Sterlina sia la moneta ufficiale austriaca sostituita dall’Euro, con l’omologismo ital Scellìno.
\...\ Il termine Scheo, praticamente Spicciolo, cominciò ad essere popolare a Venezia, e nei veneti, dopo il Trattato di
Campoformido del 1797, che poneva fine alla repubblica, portandovi gli austriaci, ed è l’attestazione locale di Scellino, dal
ger SKILLING. Talvolta, Scheo, sta idealmente per pochino nelle misurazioni. Il particolare sociale è che il preesistente
Palanca era in binomio con signore, poiché sottintendeva molto demaro \...\ da “La pulzella delle specchie” SA.
Attraverso una voce hindi KAURI, l’ital conta l’omologismo Càuri “sorta di conchiglia”.
Cabotàggio è dal franc CABOTAGE, dall’ant CABO quale “lingua di terra (capo) che si addentra nel mare” e varrebbe allora
“navigare seguendo i contorni dei capi e dei promontori”, per accezione riferito alle piccole o medie imbarcazioni, cui
Cabotàre e Cabotière; il termine deriverebbe dal lat CAPUT capo
cui ancora il glb franc Cabochon “chiodone” che pare sia la sovrapposizione di CAPUT col franc BOSSE bozza.
La parte posteriore è la Poppa (Ved suffisso ACCIO in Ambo…). La parte anteriore di un natante è la Pròra, dal lat PRORA
già gr PROIRA col veneziano Improrare, cui la variante Pròda con Prodière e Prodièro, il verbo Approdàre e Appròdo col
pref AD del valore “avvicinare la proda” a terra, il composto Proravìa; altra variante, ma meglio attestata, è Prùa questo dal
genovese, cui Prueggiàre e Pruèggio, il composto Pruavìa altrimenti Proravia.
Tòlda, il primo ponte scoperto, è inv dal ptg TOLDA tenda, vrs connesso col rad TEN-D di Tenda e Tendere, infatti, Tolda
vale anche “copertura impermeabile” per le barche a secco.
Un natante ha la Chìglia, cui Controchìglia snm di Falsachiglia o Chiglia di deriva, dallo sp QUILLA già franc QUILLE
d’etimo scandinavo, il cui snm Carèna è dal lat CARINA, transitato dal genovese CARENNA, cui Carenàggio, Carenàre,
Carenàti questo Sottoclasse di uccelli dal lat CARINATAE da CARINA, eppoi Carenàto, Carenatùra. Ai Carenati
appartengono gli Scolopacìdi (la Famiglia) questo dal gr SKOLOPAK beccaccia cui la Trìnga dal lat TRINGA già gr
TRINGAS di etim non trovato e il Pìro pìro di genesi onomatopeica snm di Gambecchio; eppoi i Recurvirostridi, gli
Stercoraridi e gli Alcidi-àlcidi dal lat ALCIDAE già svedese ALKA alca cui l’omologismo Alca-àlca “sorta d’uccello”;
termini non in percorso Alcade-àlcade o Alcàlde “sindaco” omologismo dallo sp ALCALDE già ar AL QADI giudicemagistrato, Alcàico relativo al poeta gr ALCEO (VII/VI sec aC)
Sartìa o Sàrtia è dal gr prefissato EK-SARTIA plur di EK-SARTION attrezzatura di nave, cui Sartiàme (suff AME per
collettivi) snm di Cordame, Sartiàre e Sartiòla.
L’albero prodiero estremo dei velieri è indicato con Bomprèsso, omologismo dallo sp BAUPRES già ol BOEGSPRIET
albero di prora.
Associato ai natanti, troviamo Ciurma, Equipaggio ed Ormeggiare. Ciùrma, cui Ciurmàglia, è dal lat volg CLURIMA già
class CELEUSMA dal gr KELEUSMA chiamata (per sincronizzare le remate) connesso con la rad KELA chiamare questa
omn di una seconda KELA battere, ma sopvrapposte (in questo caso, infatti, battere vale chiamare). Equipàggio, con
Equipaggiamènto, viene invece quale omologismo dal franc EQUIPAGE risuonante in ambito indoeu nell’ol SCHIPPER,
nell’ingl SKIPPER e nello scandinavo SKIPA allestire una nave.
Ormeggiàre, omn di Ormeggiare da Orme, è dal lat medv HORMIZARE da HORMOS rada, cui Ormeggiatòre e Ormèggio.
\ Timone Tenere Tendere Governare
Tèmo è il termine poetico che sta per Timòne, con Timonàre, Timoneggiàre, Timonerìa, Timonièra, Timonière e Timonièro,
derivato dal lat tardo TIMO già TENKS, da rad indoeur TEN donde il lat TENERE ampliatasi in TEN-D cui il lat TENDERE
in ital Tèndere con Tendènza, Tenditòio, Tenditòre e Tèso, Tensiòne dal PP lat TENSUS cui Tensionàle attraverso l’ingl
TENSIONAL da TENSE svoltosi in un tempo verbale, Tensìvo, Tensòre con Tensoriòle, e da includere Entasi-èntasi dal gr
ENTASIS distensione, Tenèsmo “tensione”; eppoi le composizioni Tensioattìvo con Tensioattività e Tensiòmetro (con
l’ellittico di Tensione a mo’ di pref), con una sorta di pref da TENSUS cui Tensocettòre (con Recettore) e Tensostruttùra.
Eppoi Tènda inv dal lat medv TENDA cui Tendàggio, Tendaggìsta, Tendàle, Tendàme, Tendàre (snm Attendarsi) il dim
Tendìna, l’accr Tendòne, il prefissato Attendamènto da Attendàrsi (snm Tendare) col snm composto Tendòpoli (fig col gr
POLIS città); ancora Tèndine dal lat medv TENDO già gr TENON cui Tenalgìa, Tendìneo e Tendinìte (suff medico ITE),
Testèso un ant avverbio derivante vrs dalla locuzione Teso teso oggi Testè (corretta accentazione testé). In vrs connessione
con la rad TEN-D, l’ital conta un Tènar da un ant Tenàre dal gr THENAR THENAROS palmo della mano cui la locuzione
anatomica Eminenza tenar (o tenare) “rilievo carnoso del pollice”. L’ital Tendènza, in campo economico e di moda, ha il
corrispondente glb ingl Trend cui l’aggettivo Trendy “alla moda” e la locuzione Trend setter “arbitro di tendenze” con
SETTER che vale chi stabilisce dal verbo TO SET fermarsi in connessione con TO SIT sedersi, cui l’omn-snm Sètter quale
razza canina e il termine Set che vale un numero stabilito (gruppo) tangibile o astrattro.
Il percorso prosegue con i prefissati Attèndere, con l’iterativo Riattèndere, da ATTENDERE anche nell’attestazione di
“applicarsi” cui Attendènte 1 “che accudisce”, Attendìbile con Attendibilià con i contrari Inattendìbile e Inattendibilità (IN
negativo), Attendìsmo attraverso il franc ATTENTISME cui Attendìsta, il Pp Attèso con Inattèso (IN privativo con valore
“d’improvviso”) e col fem sostantivato Attèsa (pref AD allativo), eppoi Attènto dal Pp ATTENTUS di ATTENDERE con
Attenziòne cui Attenzionàre, Attenzionàto e i pref opposti Inattènto, Inattenziòne. Contèndere da CUM TENDERE (CUM
associativo) cui Contendènte, Contendìbile con Contendibilità, Contenditòre. Disattèndere (pref DIS dispersivo-negativo)
con Disattènto, Disattenziòne; il gr conta APROSEXIA disattenzione (A privativo e PROSECHEIN fare attenzione) cui
128
Aprossèssia.Il percorso prosegue con Disattèso. Distèndere, Distensiòne, Distèso con Distèsa e il glb franc Detente da
DETENDRE distendere; un Disintèndere. Estèndere da EX TENDERE (EX fuori) cui Estensiòne con Estèso e il comnposto
Estensìgrafo. Fraintèndere o Frantèndere con Fraintendimènto e Fraintèso (pref FRA). Intèndere dal lat INTENDERE (IN
illativo) con l’attenuativo Intendicchiàre, Disintèndere (DIS dispersivo), Intendènte, Intendentìzio, Indendènza da Intendere
con un omn-snm Intendènza attraverso il franc INTENDANCE ente amministrativo, Intendimènto, Intenditòre, Intèso e
Intèsa col snm Entènte questo attraverso il franc ENTENDRE cui Entènza snm di Intenza, Intensità, Intensìvo, Intènso da
INTENSUS con Intensamènte, eppoi Intensificàre e Intensificaziòne, il composto Intensìmetro (con Intensità), Intensiòne
(dal XIV sec) “intensità d’azione” da INTENSIO con Intensionàle, eppoi Intenziòne (dal XIII sec) “partecipazione
volontaria”, Intènza snm di Entenza, cui Intènto, con Intenzionàle, Intenzionalìsmo, Intenzionalità, Intenzionàto.
Ipertensiòne con Ipertèso e Ipertensìvo, Ipotensiòne con Ipotensìvo. Ostèndere da OB STENDERE cui OSTENDERE
mostrare, con sostantivo Ostendàle snm di Stendardo, Ostensìbile cui Ostensibilmènte, Ostensiòne dal tardo OSTENSIO
OSTENSIONIS (dal XV sec), Ostensìvo, Ostensòre, Ostensòrio, l’intensivo Ostentàre con Ostentamènto, Ostentatìvo,
Ostentàto, Ostentatòrio e Ostentaziòne; Ostensione è adottato dalla Chiesa cattolica in locuzione quali Ostensione della
Sindone, Ostensione del Corpo di Padre Pio… Pretèndere da PRAETENDERE (pref PRAE prima) col Ppres sostantivato
Pretendènte e il Pp aggettivato Pretèso con il fem sostantivato Pretèsa, Pretensiòne e Pretensiòso (calco dal franc
PRETENTIEUX) con Pretensiosità e il più ital Pretenziòso con Pretenziosità, Pretensionatòre. Portèndere con Portènto e
Portentòso col valore di “segno celeste” dal lat PORTENDERE presagire, dove il pref POR è l’integrazione di PRO con
PER. Protèndere dal lat PROTENDERE cui Protensiòne e Protèso, eppoi si potrebbe includere il chirurgico Pròtesi (adottato
anche in linguistica e in architettura, da non equivocare con Pròtesi e Proteàsi), cui Protèsico e Protesìsta, attraverso il gr-lat
PROTHESIS atto di mettere avanti dal verbo TITHEMI io pongo che col pref PRO avanti assume il significato di tendere.
Stèndere da EXTENDERE (pref EX da) cui Stèso, Stesùra, con l’iterativo Ristendere e con Prostèndere doppio prefissato
PRO, cui Stendìno snm dei composti Stendibiancherìa e Stendipànni, eppoi Stenditòio, Stenditòre, Stenditrìce, Stenditùra,
ancora il composto Stendifìli.
Il composto Malintèso, ipocoristico dalla locuzione Proposito inteso male, e i prefissati complanari a scelta, Sopraintèndere o
Soprintèndere Soprintendènte con Soprintendènza, Sopraintendènte con Sopraintendènza, con Sovraintèndere con,
Sovraintendènte con Sovraintendènza ed ancora Sovrintèndere con Sovrintendènte e Sovrintendènza (pref SOPRA o
SOVRA adattati foneticamente). Eppoi Sottintèndere (pref ital SOTTO) con Sottintendimènto e Sottintèso e Sottèndere dal
lat da SUBTENDERE (pref lat SUB) col Pp Sottèso da non equivocare con la preposizione Sottesso. I composti
Tendicatèna, Tendicìnghia, Tendifìlo, Tendiscàrpe.
Direttamente dal lat TENERE l’ital conta Tenère col Ppres sostantivato Tenènte e Tenènza da TENENS TENENTIS, i
composti l’ant termine burocratico Bonatenènza cui Bonatenènte e Tientibène questo dalla locuzione Tieniti bene, Tenàce
con Tenàcia e Tenacità dal lat TENAX cui il prefissato Pertinàce (pref PER rafforzativo) snm di Ostinato e talvolta di
Protervo, con Pertinàcia, Tenàglia o Tanàglia, col verbo Tenagliàre o Tanagliàre, dal lat TENACULA plur di TENACULUM
cui Tenàcolo, Tènero dal lat TENER che si tiene agevolmente cui Teneramènte, Tenerèto, Tenerèzza, Tenerìno, Tenerità,
Teneritùdine, Tenerizzatòre “additivo” attraverso l’ingl TENDERIZER, Teneròne, Teneròre o Tenerùme (suff collettivo
UME), Tenière “impugnatura” attraverso il prvz TENEIRE, Tenòne “pezzo da incastrare” questo attraverso il franc TENON
da TENIR tenere sovente in associazione con Mortasa, Tenòre “modo di comportarsi-valore percentuale-voce da canto e
strumento musicale” e il prefissato Intenerìre con Intenerimènto e Intenerìto, Tènue dal lat TENUUS svoltosi in “lievepiccolo” con Tenuàre e Attenuàre dal lat TENUARE (pref allativo AD) cui Attenuànte e Attenuaziòne. Tenimènto, Tenùta
con Tenutàrio e Tenùto, Tenzòne con Tenzonàre snm di Tenciòne con Tencinàre, eppoi Estenuàre con Estenuànte (pref EX
fuori con valore intensivo). Fuori percorso, Tenàrio “infernale” o “sorta di marmo”, questo relativo al toponimo Taenarus
Il percorso continua con i prefissati quali Astenère da ABSTINERE (pref ABS via) con Astensiòne e Astensionìsmo,
Astensionìsta e Astensionìstico, Astenùto, eppoi il Ppres Astinènte da ABSTINENS con Astinènza. Attenère da ATTINERE
(pref AD allativo) cui Attinènte o Attenènte e Attinènza o Attenènza. Contenère da CONTINERE di CUM TENERE (CUM
associativo) col Pp sostantivato Contenùto anche aggettivo, Contègno da CONTINIUM, Contenènte con Contenènza, eppoi
Contenimènto, Contenitìvo, Contenitòre, Contèsa, Contenziòne e Contenziòso, il Ppres Continènte da CONTINENS con
Continènza e gli opposti Incontinènte con Incontinènza (pref IN negativo), il sostantivato Continènte dalla locuzione
CONTINENS TERRA terra continua nel senso terra senza mare, eppoi un introvabile avverbio Incontanènte o ancora
Inconinènte “in un attimo, non appena che” dalla locuzione lat INCONTINENTI TEMPORA in tempo continuo. L’ital conta
il glb Container attraverso l’ingl da TO CONTAIN contenere, cui l’omologismo Containerizzàre. Detenère da DETINERE
cui Detentìvo, Detentòre, Detenùto e Detenziòne. Un raro Intertenère. Eppoi Pertinènte con Pertinènza e un Partenère inc con
Parte, dal pref PERTINERE concernere, attraverso PERTENERE (pref PER continuativo e TENERE tenere quindi
appartenere), cui il prefissato Appartenère dal lat APPARTINERE, (pref AD allativo e incrociando Pertinenza con Parte, nel
senso di possesso), con Appartenènte e Appartenènza. Retinènza, Retinènte, Ritenère, Ritentìvo o Retentìvo con Retentìva o
Ritentìva e Retentività, Retentòre e Retentrìce, Ritègno, Ritenutèzza, Ritenùto, Ritenziòne o Retenziòne, dal lat RETINERE e
da questo il devb RETINA cui Rèdine. Sostègno con Sostenère da EXTENDERE (EX fuori), Sostenìbile cui l’opposto
Insostenìbile (IN negativo), Sostentamènto, Sostentàre, Sostentatòre, Sostentaziòne e Sostenùto, Trattenère con
Trattenimènto col prefissato Intrattenimento cui Intrattenitòre e il glb ingl Entertainment “intrattenimento”, eppoi Trattenitòre
con Intrattenitòre e il glb ingl Entertainer “intrattenitore”, Trattenùta e Trattenùto. Da un’ant terminologia dei boscaioli ANTEND, vrs in relazione agli alberi, il lat conta fig ANTENNA nel senso di tendere verso l’alto, cui l’attestazione ital Antènna
con Antennàle, Antennàrio, Antennìsta (col suff ISTA di collegamento ad un mestiere in omn col suff ISTA di
collegamento ai sostantivi in ISMO); altre ricerche porrebbero il termine in connessione col prefissato gr ANATITHEMI
pongo sopra, ma nulla vieta di considerare una sovrapposizione lemmatica. La specifica antenna lignea a mo’ di puntello,
intorno alla quale viene accumulata la paglia, è indicata con Stòllo, omologismo dal long STOLLO, vrs in connessione con
Stolòne (“ramo” in botanica e “peduncolo” in zoologia, omn dell’accr Stolone di Stola) dal lat STOLO STONOLIS, cui
Stolonìfero e Stolonizzaziòne.
Luogotenènte, Luogotenènza e Luogotenenziàle valgono “in luogo di…, nelle veci di…”. Intensificàre è composto col verbo
FICARE rendere, anche se l’ital lo ha ricalcato dal franc INTENSIFIER dal lat TENDERE.
Il verbo intensivo TENTARE di TENERE ha dato Tentàcolo, Tentàre con Tentatìvo, Tentatòre, Tentaziòne e Tentàbile con
l’opposto Intentàbile (pref IN negativo) omn di Intentabile da Intentare, l’avverbio Tentòne o Tentòni cui, in locuzione,
129
Andar tentone, A tentone o A tentoni; eppoi i prefissati Accontentàre con Accontetàto, Attentàre con Attentàto, Contentàre e
Contènto, Intentàre da INTENTARE con Intentàto e Intentìvo, eppoi Intentàbile omn del negativo Intentàbile da Tentare;
dalla composizione EX TENTARE viene Stentàre con Stentàto cui Stentatèzza, il Pp aggettivato Stènto, il sostantivo Stènto,
meglio Stènti, con la locuzione avverbiale A stento, l’omomastico carnascialesco Stenterello.
Il lat conta lo specifico GUBERNUM timone da tema med KUBRO, Governàle, transitato dal prvz GOVERNAL ma già lat
GUBERNACULUM, Governàre o Gubernàre da GUBERNARE cui Governàbile con Governabilità, Govèrno in origine snm
di Timone GUBERNUM e poi devb di Governare donde Governàle, Governamènto, Governànte, Governatìvo o
Gubernatìvo, Governatòre o Governadòre da GUBERNATOR col fem Governatòra e il l’ufficio Governatoràto,
Governatoriàle, Governatùra, Governìccio, Governìme relativo al governo degli animali, Governìssimo.
Dall’ar AL-MUSTAHLF giurato l’ital conta l’omologismo Amostànte che sta per Governatore.
Nell’esercito piemontese, era in uso il termine Trabànte, omologismo dal ted TRABANT fante già ceco DRABANT, passato poi ad
indicare una sorta di attendente.
1
\ Tennis Rugby
Attraverso il franc TENEZ tenete, già lat TENERE, l’ingl ha rifatto TENNIS, così diffuso globalmente, cui l’omologismo
Tennìsta (col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO, da un sottinteso Tennismo non linguistico), Tennìstico ed il
composto Tennistàvolo dalla locuzione Tennis da tavolo ovvero Ping Pong questo glb dall’ingl, termine d’origine
onomatopeica, cui l’omologismo Pongìsta.
Dall’ingl, deriva ancora il termine glb Rugby, cui l’omologismo Rugbìsta, ispirato all’omonima città.
\ I primi americani autorizzati ad entrare nella Repubblica popolare cinese di Mao furono i giocatori di una squadra di Ping Pong per un
campionato internazionale; era l’anno 1971 e s’aprì finalmente la strada diplomatica.\
\ I venti
Tra i nomi dei venti, i più familiari sono gli espliciti Grecàle con Grecalàta (dalla Grecia, da Nord est), Libèccio (dalla Lìbia
già gr LIBYKION) con Libecciàta, eppoi Maèstro o Maestràle (da Nord ovest con il franc MISTRAL) con Maestralàta e
Maestraleggiàre dal lat MAGISTER il più forte, chiamato anche Càuro dal lat CAURUM con una variante in Còro, infine
Sciròcco, snm di Euro, con una desueta variante Scilòcco, omologismo dal magrebino SHULUQ attestatosi col normale
passaggio del genovese della l in r, per il fenomeno del Rotacismo.
Mistrà invece è un liquore d’anice d’etim non accertato, lemma già attestato nel 1886, vrs sorto da un’idea tropologica in
relazione a MISTRAL.
Tra i nomi dei venti esotici, il vento del deserto egiziano è detto Khamsin questo omologismo in ellissi dall’ar RI AL
KHAMSIN vento dei 50 (giorni); vento del deserto libico è l’omologismo Ghìbli dall’ar QIBLI meridionale.
Il termine Monsòne, cui Monsònico, è a se stante, non è connesso con la rad di Montare nel senso di un vento montato
(rigonfio) o sovrastante rispetto agli altri, poiché è il ricalco dello sp MONZON, a sua volta dall’ar MAUSIM stagione, che
per gli arabi indicava il periodo favorevole per navigare verso l’India.
Alisèo “vento dei Tropici” dallo sp ALISIOS transitato dal franc ALIZES, d’etim non rintracciata, sebbene si possa pensare
connesso con la rad di Ala, fig quale “vento che mette le ali come un volatile che plana” per la sua caratteristica d’essere
costante e regolare.
\ Zefiro Zaffiro Zero
Dal nome gr del dio dei venti Eolo da AIOLOS veloce, cui un attuale onomastico Eolo, sono derivati gli aggettivi Eòlico e
Eòlio cui la locuzione Energia eolica, Arpa eolia con Modo eolio “modo musicale” snm di Modo ipodorico , il sostantivo
Eolìna riferito al soffio delle canne dell’organo, Eolìte “roccia erosa dal vento” (suff ITE per minerali), il composto
Eoloaziòne “effetto del vento sulla superficie terrestre”, eppoi, in locuzione, Antro eolico “grotte in cui scorrono correnti di
vento”, la desueta Procella eolica “tempesta di vento” tutti in riferimento al vento; eppoi il toponomastico ital Eolie
(arcipelago siciliano), quello gr Eolia ed Eolide da Eoli “la storica stirpe greca” (la terza con Achei e Ioni) cui ancora Eòlio
ed Eòlico, la locuzione Dialetto eolico.
Tra i venti c’è lo sdrucciolo Zèfiro dal lat ZEPHYRUM già gr ZEPHYROS che pare connesso con ZOPHOS occidentale; fig
anche un tipo di tessuto transitando dal franc ZEPHYR. Il termine s’allittera con la parola piana Zaffìro, una pietra preziosa,
causando sovente delle errate sovrapposizioni, questo dal lat SAPPHIRUS già gr SAPPHEIROS, cui Zàffera o Zàffara,
Zaffirìno.
Il lat conta l’omn ZEPHYRUM che sta per zero, svoltosi nel lat tardo in CIFRA, attinto all’ar SIFR vuoto, nulla pronunciato
SEFER ma di genesi ind, cui lo sp ZERO; in ital è stata adottato del tutto l’omologismo Zèro d’origine sp ant, cui Zeràto
(numero con lo zero), Zerèsimo su calco di Ennesimo, i composti Zerovòltmetro, Zerozerosètte questo divenuto snm di
“agente segreto” grazie alla cinematografia, eppoi il prefissato Azzeràre con Azzeramènto; i composti l’elettrotecnico
Zerovòltmetro, Zerozerosètte “investigatore” tratto dalla nota serie cinematografica dell’agente 007 (in codice), la locuzione
glb ingl per titoli obbligazionari Zero coupon ”privo di cedole”.
Dal termine lat CIFRA l’ital conta Cìfra diversificatosi da Zero, attestatosi nel significato di “segno grafico” quali numero
arabo, lettera dell’alfabeto, sigla, scrittura segreta, oppure, metaf, somma di denaro coefficiente, stile di un autore da
interpretare, cui Cifràre, Cifràrio, Cifràto, Cifratùra, Cifrìsta (col suff ISTA di collegamento ad un mestiere in omn col
suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO), il prefissato Decifràre (pref DE sottrattivo) con Decifratòre e
Decifraziòne.
\ Lo Zero, inventato dagli indiani e successivamente adottato dagli arabi ed infine dagli occidentali, non è affatto vuotezza o nullità; ha un
proprio apprezzato valore mediano tra due infinite scale e, in termini meteorologici, poi, merita grande attenzione. La locuzione Vale uno
zero è quindi del tutto impropria.\
\ Astenia
Il termine Astenìa è dal gr ASTHENEIA da ASTHENES senza forza da STHENOS forza col pref A privativo, cui Astènico, i
prefissati Astenopìa (col gr OPA vista), Astenosfèra. Il gr conta ancora l’assonante STENOS che sta per stretto, vrs connesso
fig col primo nell’associazione “stringere vale forza”, cui l’ital Stenòsi, col suff medico OSI, e le composizioni Stenografìa,
Stenogràmma in cui stringere vale ridurre.
Sia STHENOS sia STENOS, tuttavia, sarebbero vrs connessi in origine con la rad TEN di Tenere-Tendere, ancora per
l’associazione “tenere o tendere vale stringere ed usare la forza”
Stentòreo, dal lat STENTOREUS, è ispirato al personaggio omerico Stèntore, il cui grido era così amplificato da eguagliarne
cinquanta tutt’assieme; anche in questo caso si potrebbe confermare una connessione con la rad TEN per il fatto che
130
“amplificazione sta per forza (tensione) vocale”. Una coincidenza rad vuole Stentoreo “di voce possente” assonante con il
percorso di Stento “misero-debole”.
OBIETTO
Obiètto oggetto dal lat medv OB IECTUM, forma neutra dal class Pp OB IECTUS. Dal significato di Oggètto,
verrebbe l’omn Obiettìvo, il sistema ottico convergente “che va verso l’oggetto”; Oggetto, in termini linguistici,
sta per chi subisce l’azione in opposizione a Soggetto (Ved Abbiente…).
Nel tema si conta il verbo di stato IACERE giacere, ma anche stare comodo, cui Giacère, questo con un snm
“accoppiarsi sessualmente” col prefissato Soggiacère cui Soggiacènte, Giacènza, Giacìglio, Giacimènto,
Giacitùra, il Pp Giaciùto; Giàcchio, la rete per la pesca da lancio, è dal lat IACULUM di IACERE, cui
Giacchiàre e Giacchiàta.
Termine alieno Giacìnto “pianta bulbosa”, cui Giacintìno, inv nell’onomastico Giacinto, dal lat HYACINTHUS
gà gr HYAKINTHOS, in connessione con Giargòne o Iargòne, altrimenti detto Diamante del Siam, attraverso il
franc JARGONCE giacinto, snm di Zircòne “sorta di minerale” (in connessione rad) e omologismo dal franc
ZIRCON cui Zircònio, con Zircònico, questo elemento chimico (simbolo Zr).
Il percorso IACERE continua con Agio-àgio dal lat ADIACENS che sta comodo vicino cui il denm Adagiàre
(pref AD allativo) con Adàgio “comodamente lento”, Adagìno e Adiacènte; Adagio “lento” ha l’omn in Adagio
connesso con Aio; eppoi Addiàccio da AD IACERE dormire presso... ma all’aperto col volg Agghiàccio,
Aggiaccàrsi dal lat volg AD IACICARE da IACERE, Amìtto dal lat AMICTUS sopravveste, questo sta per Pp
ICTUS di IACERE col pref AMB attorno e vale “gettata addosso tutta attorno”. Infine Disàgio (da non
equivocare con Disaggio) con Disagiàre e Disagiòso (pref DIS “male”), eppoi Agèvole con Agevolèzza,
Agevolmènte, Agìbile con Agibilità, con il prefissati Disagèvole e Disagevolèzza, Inagìbile e Inagibilità (IN
negativo), sovrapposti ad AGERE nel senso di fare-operare. Col pref DE di distacco il lat ha composto
DEICERE gettar giù-fuori (DE IACERE) cui Deieziòne snm di Defecazione ma anche termine geologico,
astrologico e filosofico, col pref RE di movimento inverso REICERE scagliare indietro (da RE IACERE) cui
Rècere ”vomitare”, Recitìccio “vomito” e Reciùto “vomitato”, anche nel senso fig di “respingere”.
Iazzo è il termine volg mer correlativo di Addiaccio o Agghiàccio, che sta per “luogo scoperto per il raduno
notturno delle mandrie, greggi...”. Pseudoetim l’omn Agghiàccio o Aggiàccio “congegno per timone”, dal gbz
OIAKION da OIAX OIAKOS timone.
Nel percorso, in estensione, è presente anche Aggio-àggio, con Disàggio (pref DIS “male”, da non equivocare
con Disagio) dal gbz ALLAGION “comodità, vantaggio (di cambio)”, per accezione riferito alla moneta legale,
cui Aggiotàggio e Aggiotatòre attraverso il franc AGIOTAGE, attinto ad Aggio ma qui con valore di
speculazione quale reato. Col pref AD si ottiene ancora Aggètto “aggiunto” con le variazioni Aggèggio dal lat
ADIECTI aggiunti attraverso il franc AGIETS, rintracciabile nel glb ingl Gadget aggeggio; Aggetto in
architettura ha il suo snm in Ecfora-ècfora dal gr EKPHORA sporgenza cui il pref EK fuori e PHERO io porto.
Il percorso continua con Aggettìvo dalla locuzione lat ADIECTIVUM NOMEN nome aggiunto; la definizione di
Aggettivo, con gli obsoleti Addiettìvo e Adiettìvo, indica la parte variabile del discorso che s’accoppia ad un
sostantivo per qualificarlo o specificarlo.
L’omn Adàgio motto è dal lat ADAGIUM, da un rad AG che vale parlare, ma nel senso di “portare-guidare”
connesso al termine Aio, cui Indìgete, divinità romana protettrice di un luogo, ovvero, alla quale è stato iscritto
un luogo.
Oggetto trovato è la traduzione ital della corrispondente locuzione franc che, in ambito artistico, rappresenta la
materia prima per l’Accumulazione. Per Accumulazione s’intenda i particolari prodotti del Movimento Artistico
Oggetto Trovato, fondato da Arman, utilizzati per scultura e pittura espresse mediante la presenza (cumulo) di
una variegata oggettistica.
\ Ufo Ad ufo
La sigla ingl UFO (U.F.O.) sta per UNIDENTIFIED FLYING OBJECT Oggetto volante non identificato, cui l’adattamento
omologistico ital Ufo-ùfo (sostantivato) con Ufologìa, Ufològico e Ufòlogo.
\ Nel 1970, il regista Sergio Corbucci, durante le riprese di un suo film in Spagna, scorse un UFO e lo immortalò nella pellicola; il filmato è
in archivio nella NASA.\
Su calco di UFO è sorta la sigla USO (U.S.O.) che in omologismo marino sta per UNIDENTIFIED SUBMERGED OBJECT
oggetto sommerso non identificato.Nel 2009 solo in Campania si contano 272 avvistamenti di UFO dei 1500 in tutta Italia.
Da non equivocare UFO con il termine Ufo-ùfo della locuzione A ufo, che vale “a spese altrui ”, questo d’etimo controverso.
Si presume una connessione con l’onomatopeico Sbafo di diverso percorso, confortato dal prvz in locuzione A OUFE, A
BOUFE, A POUFE; tra le meno fantasiose, una tesi farebbe risalire il termine al marchio (sigla) papale UF tratto da AD
URBIS FABRICAM Per la fabbrica (il cantiere) di S. Pietro impresso sulle importazioni esenti dal dazio per i materiali utili
alla costruzione di San Pietro, nella fattispecie i marmi. Altra tesi indica l’origine dalla locuzione osca AD UFAR
complanare del lat AD UBER in abbondanza da UBER fertile cui Ubertoso.
\ Lento Lente Lenticchia\
Snm di Adagio “pian piano”, il lemma Lènto è dal lat LENTUS pieghevole da rad LEN flettere, cui la variante toscana Lènte,
Lentàre, Lentèzza o Lentàggine (questo omn del botanico Lentaggine), Lentàre con i prefissati Allentàre con Allentamènto e
Allentàto, Rallentàre con Rallentamènto, il musicale Rallentàndo tratto dal gerundio, Rallentatòre e il glb franc Ralenti
“terminologia cinematografica” (pron ralentì) da RALENTIR, Slentàre, eppoi Lenteggiàre, Lentità, Lentòre, Lentòso, i
composti Lentivìrus, Lentocrazìa, e, nel senso di “flessibile” in via semant o fig, Lènte (dispositivo ottico) da LENS LENTIS
con Lenticolàre, Lentògeno eppoi i botanici Lentàggine omn di Lentaggine “lentezza” da LENTAGO LENTAGINIS,
Lentibulariàcee (Famiglia, con il lat TUBULUS dim di TUBUS tubo).
Lentìcchia dal dim lat LENTICULA, Lenticèlla e Lenticellàre, ed ancora i fig Lentìggine, meglio Lentìggini (pigmentazione
131
della pelle, adottato già dal XIV sec) snm di Efelidi (dal XVIII sec), con Lentigginòsi (suff medico OSI), l’aggettivo
Lentigginòso. In vrs corruzione popolare, il lat tardo conta LENDINEM dal class LENS LENDIS cui Lèndine “uova di
pidocchio” e Lendinòso. Fuori percorso Lentìa “braga marinaresca” questo omologismo dallo sp LANTIA.
Il risvolto Lente-Lenticchia era già noto attraverso il gr PHAKE lenticchia e PHAKOS lente (cristallino) cui Fàchico con il
prefissato Afachìa cui Afàchico (A privativo) “assenza delo cristallino dell’occhio”, Fachìte (patologia), il pref FACO per
composizioni quali Facòcero o Facòchero (mammifero, col gr KHOIROS maiale, per delle verruche che sembrano
lenticchie), Facoexèresi (col gr EKSAIRESIS estrazione), Facolìsi, Facomatòsi (suff OMA e OSI), Facòmetro, Facoscleròsi
o Facosclèrosi (accento alla gr).
L’ingl conta SLOW col valore di lento, cui, in locuzione glb, Slow food “pasto frugale (lento)” e Slow sex “incontro sessuale
ricco di preliminari e attenzioni (lento)”; si ritrova FOOD pasto nella locuzione glb Non food “non alimentare”.
\ Cumulo
Radicale KWEI
Incrociando il termine Tumulo con la rad indoeur KWEI ammasso, si è ottenuto Cùmulo o Cùmolo, cui Cumulàre e
Cumulaziòne col prefissato Accumulàre (AD allativo) cui Accumulaziòne e l’iterativo Riaccumulaziòne. A Cumulo, si sono
ispirati i neologismi Cumulìsmo e Cumulìsta (col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO in omn col suff ISTA di
collegamento ad un mestiere), in riferimento a chi si affanna a racimolare tante cariche. La rad KWEI raduna molteplici
significati, quali pena, cruccio, sicuro, mucchio... pertanto i nostri avi avrebbero associato questi termini alla tumulazione: la
morte quale sofferenza, portatrice di cruccio per i sopravvissuti, il corpo messo al sicuro sotto un mucchio di terra. KWEI
intendeva anche pagare, quindi sarebbe stato associato all’obolo che il defunto recava seco per entrare nell’Aldilà. La rad
KWEI, nel suo risvolto di sicuro, ha condotto anche a Cùra dal lat CURA donde Curàre, Curàbile e Curabilità con i prefissati
in opposizione Incuràbile e Incurabilità (IN negativo), e ancora Noncurànte con Noncurànza con valore di “indifferenza”
dalle locuzioni Non curante e Non curanza, Curandàio dal lat CURARE svoltosi fig in imbiancare (operaio che curava
l’imbiancatura della tela grezza, su calco di Lavandaio), Curandèro “sciamano” attraverso lo sp, il Ppres aggettivato Curànte,
i composti Curapìpe (strumento per pipe) e Curasnètta attraverso il franc ROISNETE (sovrapposizione di Curare e Nettàre,
strumento per cavalli), Curatèla (su modello di Tutela), Curatìno (operaio per latticini), Curatìvo, Curàto questo Pp
sostantivato d’uso eccl relativo alle anime, Curàtolo “curatore” (operaio per agricoltura e allevamenti, termine attestatosi nel
siciliano), Curatòre dal lat CURATOR, Curazìa (su modello di Abbazia), Sinecùra dalla locuzione eccl lat SINE CURA
senza cura (d’anime), eppoi Curiòso dal lat CURIOSUS in origine diligente col suff quantitativo OSO attestatosi nel
significato “prendersi cura di tante cose (che non lo dovrebbero interessare)” cui Curiosàggine, Curiosità e Curiosàre col
prefissato Incuriosìre cui Incuròso questo sia “indifferente” sia “negligente”; con i prefissati, Accuràto dal Pp ACCURATUS
di ACCURARE operare con cura cui Accuratèzza (pref AD allativo), Incùria con Iincurànte e Incurànza (pref IN negativo),
Procuràre con un ant Proccuràre cui Procùra e Proccùra, Procuratòre cui Procuratùra e Procuratòrio, Procuraziòne, Trascuràre
con Trascuratamènte snm di Affrettatamente, Trascuràbile, Trascurabilità, Trascuràggine, Trascurànza, Trascuràto cui
Trascuratèzza (pref TRAS, passato da “al di là” ad un valore di negazione), Sicùro o Secùro da SECURUS (pref SE “a
parte”) con i derivati sovente in complanare quali Sicùra, Sicuramènte, Sicurànza o Securànza, Sicuràre o Securàre e con i
pref Assicuràre cui il doppio prefissato Rassicuràre o Rassecuràre, Sicurèma “ostentata superiorità” vrs suffissato EMA che
indicherebbe “produce (sicurezza)” o “che si pone(sicuro)”, Sicurèzza e Sicurità o Sicurtà o Securità con l’obsoleto Sicurtàde
o Sicurtàte “avere cura di sé”, con Securitàrio, Securitizzaziòne, la locuzione Pubblica Sicurezza, il glb ingl Security
manager.
Termini alieni, gli omologismi Curàro “sorta di veleno estratto da varie piante” di genesi carabica cui Curàrico e Curarìna
(suff chimico INA), Curassò attraverso il franc CURACAO “sorta di liquore” dall’omn toponimo delle Antille; eppoi.
Il rad KWEI estendendosi in KWEIN, forse in una forma già negativa, ha dato vita al termine composto Inquinàre con
Inquinamènto, Inquinànte, Inquinàto e Inquinatòre, da QUINARE insudiciare, non avere cura di… col pref illativo IN.
La storicità del Ministero per la riduzione dell’inquinamento, poi passato ad essere indicato Ministero per l’Ambiente
appartiene all’Europa, alla Danimarca.
Per associazione, occorre citare ora la rad KWYE tranquillo, che messa a confronto con KWEI pena, cruccio, appare giusto
in antitesi tramite la sostituzione delle due lettere finali, anzi, forse semplicemente con l’epentesi della y (i). Da questa rad,
attraverso il lat QUIESCERE riposare, sono stati coniati Quiète (adottato dal XIV sec) da QUIES QUIETIS con Quietàre o
Quetàre, Quietaziòne, Quietèzza, Quietìsmo e Quitìsta (col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO in omn col suff
ISTA di collegamento ad un mestiere), Quietìstico, Quièto da QUIETUS e Quiescènte dal Ppres QUIESCENS con
Quiescènza e Acquièscere dal prefissato ADQUIESCERE, i prefissati Acquietàre o Acquetàre, Inquièto con Inquietùdine,
Irrequitèzza, Racquietàre o Racquetàre, in complanare con le varianti Chetàre, Chetichèlla questo esclusivamente nella
locuzione Alla chetichella, Chèto e i prefissati Acchetàre (AD allativo) con Acchetamènto e Rachetàre (AD allativo e RI
iterativo), eppoi Rèquie da QUIES col pref RE cui Requiàre, l’inv dal lat Requiem primo lemma dell’orazione funebre
REQUIEM AETERNAM DONA EIS DOMINE Signore, dona ad essi la pace eterna; lemma alieno Quetzal “sorta di
uccello” esot dall’azteco che vale ”dalle piume splendenti”.
Tranquìllo è dal lat TRANQUILLUS (pref TRANS, un suff affettivo LLO, e vale oltre la serenità, la quiete con
Tranquillamènte, Tranquillànte, Tranquillàre, Tranquillità, Tranquillìzzàre, Tranquillizzànte e sono rad legati ai riti dei
sacerdoti indoeur. Quitàre o Quittàre, con Quitaziòne e Quittànza, vale anche “acquietare il creditore” nel saldare il debito,
transitato dal franc QUITTER in complanare con Quietànza, Quietanzàre e Quietanzatrìce.
Dal ptg MORNA tranquillo, l’ital ha adottato il glb Mòrna “genere musicale” diffuso a Capo Verde. Mornay “sorta di salsa
bianca” è invece l’esot franc di nuova adozione (XX sec) relativo all’omn cuoco.
132
Di tutt’altra semantica rispetto a Cheto di Chetare, i due pref omonimi CHETO, l’uno dal gr KHAITE vale chioma, cui
Chetodòntidi composto con il gr ODUS dente, Chetognàti col gr GNATHOS mascella, Chetòpodi (col gr PODOS piede,
Polichèti questo la Classe di Anellidi, col gr POLYS molti, cui Policheti Sedentari; l’altro è l’ipocoristico di Chetòne dal ted
KETON acetone con Chetònico, Chetòsio, i composti Chetoàcido, Chetogènesi con Chetogenètico e Cheògeno, Chetonemìa
(con HAIMA sangue), Chetonurìa (col gr URON urina), Chetosteròide e il prefissato Dichetòne (col pref DI “due”)
\ Bisogno Corredo
Dal devb franc BESOIN da SOIN cura, il lat medv ha coniato BISONIUM, cui Bisògna, Bisognàre, Bisògno, Bisognòso e,
col pref, Abbisognàre, Fabbisògno, questo, come Falegname, col pref FA derivato dalla terza persona indicativo pres lat FAT
di Fare, che fa bisogno.
Dal got GA-REDAN aver cura, il lat medv ha coniato ARREDARE, cui l’ital Arredàre, Arredamènto, Arredatòre, Arrèdo e,
mutando il pref, Corredàre, Corredamènto, Corredìno, il devb Corrèdo… da non equivocare con Corredentrice, l’appellativo
della Madonna. Eppoi il prefissato Scorredàre (S sottrattivo).
OBIETTARE
Obiettàre, dal lat EIECTARE, intensivo di EICERE prefissato OB, rispettivamente n’è il nome d’azione
OBIECTION, cui Obieziòne, e d’agente OBIECTOR, cui Obiettòre, che stanno per “opposizione” e
“oppositore”. La doppia consonante B che accomunerebbe Obiettivo-Obbiettivo e Obiettare-Obbiettare ha
sbrigliato due “scuole di pensiero”, una la vorrebbe per vizio dialettale attestatosi, l’altra si richiamerebbe ai
modelli Oggetto-Oggettivo (OB IECTUM e OB IECTIVUS), comunque, è corretto ed è di fedeltà alle origini
OB evitare il raddoppio. Nella comune accezione odierna, l’Obiettore è colui che si rifiuta di ottemperare al
servizio militare obbligatorio e non, ideologicamente pacifista e non-violento.
\ Dopo la legge sull’aborto proliferarono i medici obiettori, cosiddetti di coscienza, ma essere obiettore - di coscienza o d’altro - è in odore di
parte politica.\
Fino al XX sec, i pacifisti erano comunemente assimilati ai Quaccheri. Il lemma Quàcchero è l’omologismo
dall’ingl QUAKER tremante poiché, quali seguaci di G. Fox (1624-1691), sono chiamati a tremare innanzi al
verbo divino.
Il volg siciliano Quacquaracquà o Quaquaraquà, onomatopeico del verso delle oche, che sta per “spione”,
potrebbe essere stato coniato, o almeno sovrapposto al QUAKER tremante, a seguito dell’occupazione inglese
risorgimentale, nella certezza mafiosa che colui che fa la spia lo fa perché trema di paura.
Il volg napoletano Quaquarchia vale “donna brutta”, nel senso fig ed onomatopeico di Oca, il cui verso è vrs
sovrapposto a “racchia”.
\ Prefisso TALASSO TASSI - Suffisso TASSI
Nel gr, THALASSA è il Mare, al quale l’ital ha attinto per il pref TALASSO, cui Talassobiologìa, Talassocrazìa con
Talassòcrate “dominio e domonatore sul mare”, Talassofilìa ( col gr PHILOS amico) o Talassòfita (col gr PHYTON pianta)
con Talassòfilo, eppoi Talassografìa con Talassogràfico e Talassògrafo, Talassologìa, Talassoterapìa con Talassoteràpico,
Talassòtoco (col gr TOKOS nato) vale per quei pesci, come le anguille, che nascono in mare ma crescono in acque dolci: da
non equivocare col verbo gr TARASSO che sta per io metto in movimento, cui Atarassìa snm di Imperturbabilità con
Ataràssico (tutti col suff A privativo), i patologici Atassìa “mancanza di coordinamento” con Atàssico, la composizione
Atarassofobìa (pref A privativo) che indica la fobia di poter vivere senza stimoli, insomma di non farcela, connessi con la rad
di TASSO io ordino, TAKSIS ordine cui Tàxis, il biologico Tàxon quale generico per “Famiglia, Oridine, Specie, …), Tàssa
attraverso il lat TAXA imposta, ordinata con Tassàre, Tassatìvo con Tassatività, e Tassaziòne dal lat TAXARE dal gr
TASSEIN classificare, ordinare, cui il prefissato in opposizione Detassàre con Detassaziòne, eppoi Soprattàssa con
Soprattassàre, il composto Tassàmetro cui l’ipocoristico Tassì ispirato al glb franc Taxì da TAXIMETRE, con Taxìsta, la
composizione Taxibus, la locuzione glb ingl Robin Hood Tax “sorta di tassa particolare per i ricchi” adottata in Italia nel
2008 dalla finanziaria del governo Berlusconi che si rifa metaf al personaggio medv Robin Hood il quale rapinava i ricchi per
elargire ai poveri; ancora, in locuzione glb ingl, Taxi girl “ragazza quale compagna di ballo, a pagamento”, Taxi sharing
“compartecipazione fiscale”.
\ Nella storia, i governanti hanno imposto delle tasse talvolta risibili quali Tassa sulla barba in Russia in contrapposizione
alla Tassa sui rasoi in Belgio, Tassa sul cappello in Inghilterra, Tassa sulle parrucche in Prussia e a Venezia, Tassa sui
passeri in Inghilterra (questa almeno un tentativo a protezione dei volatili), Tassa sulla pioggia a Ravenna (una sorta di
imposta sullo scolo delle acque), Tassa sugli stivali in Prussia e Tassa sulle vedove in Spagna ( questa per contenere i secondi
matrimoni troppo affrettati e quindi sospetti).
Tàsso questo transitato dal franc TAUX da TAUXER tassare quale devb di Tassare cui, in locuzione bancaria, Tasso
d’interesse, Tasso d’interesse variabile e Tasso d’interesse fisso, ed ancora, il linguistico Tassèma 1 su modello di Fonema,
Tassìa questo termine botanico per “disposizione” snm di Fillotàssi (col gr PHYLLON foglia) e termine biologico per snm di
Tattìsmo, eppoi, ed ogni termine composto col pref-suff TASSI TASSIA ordinamento, cui Tassidermìa con Tassidèrmico e
Tassidermìsta; Cronotàssi, il patologico Emitassìa “assenza di movimenti nella metà del corpo” (pref EMI “metà”),
Eterotassìa “disposizione anatomica anomala” (pref HETEROS altro) adottato anche in botanica.
Attraverso il fran SKOT, l’ital conta l’omologismo Scòtto che vale “tassa”, omn di Scotto da Scottare e Scotto quale variante
dell’etnico Scoto.
1
Tassema indica in linguistica il gruppo letterale di un lemma, essenziale per il riconoscimento grammaticale, ma che può subire un
mutamento; ad esempio, ATTOR in ATTR (sincope della lettera o) per Scrittore e Scrittrìce.
Tassema, grazie sempre all’etim TAKSIS ordine vale ancora linguisticamente quale stretta correlazione tra ordine e significato: ad esempio,
la reciprocità in Renzo ama Lucia e Lucia ama Renzo, ma se Renzo non ama più Lucia il Tassema resta unicamente relativo a Lucia .nei
riguardi di Renzo, o viceversa.
\ Prefissi *OB *OP CONTRA *CONTRO *CON ENANTIO
Suffissi e Prefissi OPE OFTALMO OPTO OPSIA OCULO
OB
Il pref OB “di contro, di fronte, opposto, verso (dalla parte di…), anche con valore di “riscontro”, italianizzatosi, tende a
scomparire, semplificandosi in O, nei casi di Ostacolàre, Ostàcolo (lat OB STACULUM), Ostàre (lat OB STARE “stare di
fronte”) con Ostatìvo, Ostètrica con Ostetrìcia e Ostètrico (lat OB STETRIX, nome d’azione di OB STARE stare di fronte
133
alla partoriente), Ostinàrsi (lat OB STANARE star contro, resistere) con Ostinatèzza, Ostinàto Ostinàto e Ostinaziòne, lka
locuzione Nulla osta; termine alieno Osta-òsta “manovra marinaresca” d’etm sconosciuto, vrs connesso con Ostia “apertura”.
Il pref OB si ritrova ancora in alcuni termini quali Oberàre con Oberàto (OB AERARIUM “di fronte a debiti verso lo stato”,
ovvero, fig “carico di…”), Obiurgàre “rimproverare”, Oblàre (OB LATUS tolto per l’offerta), Oblùngo (OB LONGUS verso
la lunghezza piuttosto che la larghezza), il fig Obnubilàre o Onnubilàre “offuscare la mente, i sensi” (OB NUBILUS nuvola,
vale verso l’annuvolamento) con Obnubilamènto o Onnubilamènto e Obnubilaziòne, Obnuziàle (termine giuridico vale in
occasione delle nozze), Obsolèto (Pp) con Obsolescènte (Ppres) e Obsolescènza (OB SOLESCERE da OB SOLERE fuori dal
solito). Il pref OB risale ad un ant OP, sct UP, sopravvissuto in composizioni lemmatiche quali Opposiziòne, Opàco, ripreso
dal verbo ger UB-EN esercitare, ma il percorso semantico in aree diverse ne ha fatto talvolta dimenticare l’indicazione
originaria; Opale “non chiaro-che rigetta la luce” o Opàlo, infatti, attraverso il franc OPALE, è dal lat OPALUS già gr
OPALLIOS di genesi sct UPALAS pietra preziosa, cui Opalescènte, Opalescènza, Opalìna, Opalìno, Opalizzàre. Il termine
Opziòne “alternativa o preferenza” si potrebbe tradurlo in "rigettare una scelta a favore di un'altra". Dal pref OP, il percorso
conta Oppilàre con Oppilatìvo e Oppilaziòne dal prefissato lat OPPILARE da PILARE comprimere; conta il lemma Oplìta o
Oplìte “soldato dell’Antica Grecia con armatura pesante” cui i prefissati Enòplio “ritmo poetico o lirico” dalla locuzione gr
ENOPLIOS RHYTHMOS ritmo guerriro, Panòplìa (col pref gr PAN tutto, indica il complesso delle armi di un’armatura); il
soldato, infatti, dà l’idea di una (op)posizione e Oplita viene dal lat HOPLITES derivato dal gr HOPLON armatura pesante.
Un termine che riappare, tentando di diffondersi, estendendosi semant in relazione a tutto ciò che può riguardare l’attività
militare, è appunto Oplologìa, lo studio (oggettistica, esposizione, museo...) riguardante i militari d’ogni tempo o di un
determinato periodo, evento… e l’Oplòlogo. Eppoi il lemma Oppido-òppido dal lat OPIDUM città fortificata sopravvissuto
nei toponimi quali Oppido calabro, Oppido Mamertina, questo con il relativo di Mamerto, nome italianizzato del dio osco
della guerra. In questo percorso si conterebbe il lat OPILIO OPILIONIS che sta per “pastore”, ma in riferimento al suo
spostarsi attraversando i prati (scostandosi dai bordi), donde il fig Opiliònidi (Ordine di aracnidi) il cui lessema appare
connesso con il lat ILIA fianchi
Infine, OB è venuto a mutarsi germanizzandosi in UB e raddoppiando sempre la consonante, come in OB AUDIRE cui
Obbedire o Ubbidire.
CONTRA CONTRO
Il pref CONTRA o CONTRO che vale “opposto”, cui Contrariàre e Contràrio, dal lat CONTRAD a sua volta con pref CUM
via via variato in COM CO *CON (suff associativo-interdipendenza-intensificativo) e suff d’opposizione TERO svoltosi in
TRO, va a comporre invece termini quali Contràda “opposta, vicina”, questo ipocoristico della locuzione lat REGIO
CONTRATA la regione di fronte, Contraddìre con Contrraddiziòne, Contrastàre (col verbo Stare) o un ant Contastàre con
Contrastànte, Contràsto o un ant Contàsto, Contrastatòre, Contrastìvo, Incontrastàbile, ed una teoria di composti da
Contrabbàsso a Controvòglia, passando da Contrattèmpo, Controffensìva… il merid Contròra “ore estive delo meriggio”
adibite al riposo.
Il pref CO da CUM ha l’omn CO che in matematica e astronomia vale Complemento.
Con i pref l’ital conta ancora Incontràre con Incòntro (pref IN illativo che vale istantaneità) e il doppio prefissato Rincontràre
(RI IN) e i composti Incontrovèrso, Incontrovertìbile, Scontràre (pref EX che vale una protrazione) cui Scòntro, Scontròso
con Scontrosità, ed ancora, con doppio pref, Riscontràre (RI EX) con Riscòntro, Scontrìno questo ellittico da “foglietto di
riscontro”, eppoi Surcontràre, nella terminologia del gioco del Bridge, dal glb franc Surcontre da SURCONTRER di
SURCONTRE dove SUR vale di più
Una sfumatura linguistica vuole il pref CONTRA di valore “avversativo-contrariante” e il pref CONTRO quale
“annullamento, opposizione, reazione, rinforzo”, pur assimilandosi come in Contrassegno (pref CONTRA) e Contrassegno
(pref CONTRO).
Dalla storiella che narra di un soldato di nome Sebastiano, al servizio del duca Carlo Emanuele e che avrebbe abbandonato
l’uniforme per darsi al banditismo, pare sia nata la locuzione Bastian contrario.
ENANTIO
Dal gr ENANTIOS opposto. L’ital ha ereditato ENANTIO per composizioni quali Enantiomerìa con Enantiòmero (Chimicacomposto con Stereo-iso-mero), Enantiomòrfo cui Enantiomorfìsmo snm di Chiralità. Enantiopatìa (snm di Allopatia),
sistema di cura con rimedi che nel corpo sano producono effetti contrari alla malattia; è il contrario dell’Omeopatìa, la cui
terapia provoca sintomi ridotti, ma uguali alla malattia da curare. Enantiosemìa, il fenomeno linguistico, per cui un lemma va
ad assumere nel tempo una semant completamente opposta a quella etim ed è il caso di Obliteràre (togliere le lettere,
strapparle), che, con le odierne macchine cosiddette obliteratrici ha assunto il significato di “aggiungere le lettere, timbrare”.
Eppoi, Enantioselettìvo con Enantioselettività, Enantiotropìa con Enantiòtropo, una proprietà dei cristallini.
OPE OFTALMO OPTO OPSIA OCULO
Ottimo-òttimo, cui Ottimìsmo, Ottomìstico e Ottimìsta (col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO in omn col suff
ISTA di collegamento ad un mestiere), dal lat OPTIMUS non ha il pref OB-OP, bensì deriva dal superlativo di OPS
ricchezza il cui genitivo è OPIS, simile ad Opera da OPUS OPERIS. Da OPS ricchezza, con il pref CON, il percorso conta
ancora Còpia dal lat COPIA abbondanza con Copiòso e Copiosità nel senso di “abbondanza”. In senso fig, quale
“riproduzione” il percorso conta l’omn-snm Còpia cui il denm Copiàre e il prefissato Scopiazzàre (S intensivo) con
Scopiazzatòre e Scopiazzatùra, Copiatìvo, Copiatòre, Copiatrìce, Copiatùra, Copiòne, Copìsta (col suff ISTA di collegamento
ad un mestiere in omn col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO) cui Copisterìa da Copìsta nel senso di
“riproduzione”, con i composti Copiacommissiòne, Copiafattùre, Copialèttere eppoi Fotocòpia con Fotocopiàre, Fotocopiàto,
Fotocopiatòre, Fotocopiatùra e Fotocopiatrìce questo lo strumento ideato nel 1937 pare da un avvocato che soffriva di artrite
alle mani e pertanto in forte difficoltà a trascrivere gli atti. Ottimo, dunque, dal lat OPTIMUM, deviato semant dai superlativi
ricchissimo a buonissimo in senso molto lato. L’Ottimizzaziòne è la scelta operata tra un insieme di opzioni, considerata la
migliore. L’Ottimo Paretiano è il livello, che prende il nome dal sociologo italiano Pareto, relativo al massimo benessere
economico raggiungibile, in assenza di altri apporti di reddito; Vilfredo Pareto, Parigi 1848, Ginevra (Celigny) 1923, un anno
prima della sua morte fu nominato senatore. Il termine OPS ridotto a pref OP(I), cui Opìmo (con suff del superlativo, “grasso
o pingue”), Opulènto-Opulènza (Opulente è il fem plur spesso erroneamente scritto e parlato al posto di Opulento), va a
raddoppiare la consonante iniziale col passaggio in OF e UF cui Officiàre-Ufficiàre (FICERE), Offìcio-Uffìcio, OfficiòsoOficiòso “distinto nei rapporti burocratici” con Officiosità e l’opposto Inofficiòso, Ufficiàle, Ufficializzàre e, come non
bastasse, alla lenizione di c in z cui Offìzio-Ofiziòso-Uffìzio, Uffiziàle. Il secondo membro OPE di Inòpe (IN negativo) “non-
134
ricco” si ritrova in Opi, questa dea romana dell’abbondanza paredra di Saturno, identificata anche con Abbondanza, e in suff
ancora nell’onomastica mitologica, Calliope “ricca di bellezza (vocale)” con CALLI bellezza, Partenope ”ricca di purezza”
questo il nome gr di una sirena (Parthenope) che aveva dato l’ant toponimo a Napoli, cui Partenopèo con valore di
Napoletano; il gr PARTENOS sta dunque per vergine donde Partènio snm di Matricale, Partènio “sorta di lirica corale” dalla
locuzione gr TA PARTHENEIA MELE canto delle vergini e i termini composti con PARTENO quali Partenocarpìa con
KARPOS frutto che vale “fruttificazione priva di impollinazione” e Partenogènesi “fecondazione autonoma”, in opposizione
a Anfigonia, con Partenogenètico, Risuona anche nei suff come in Onomatopea (Ved Suff PEA… in Melo…), dal gr POIEIN
fare, ragionevolmente legato alla stessa rad di OPUS opera e nulla vieta di assimilare il fare poiein alla sofferenza poine.
Penelope, il cui nome potrebbe essere letto “ricca di pretendenti” (circondata da peni), in realtà, occorre guardare non al lat
PENEM pene, ma al gr POINE sofferenza, prezzo, dunque, Penelope starebbe per “piena di sofferenze” nell’attesa del marito,
il prezzo della sua fedeltà. Secondo un risvolto del mito, però, Penelope non sarebbe stata fedele ad Ulisse: si sarebbe
congiunta con un certo Anfinomo di Dulichio dopo aver ospitato nel suo talamo tutti i proci, uno ad uno (per saggiarne le
capacità ai fini della scelta?). Allora, la traduzione di Penelope “circondata da peni” non è affatto errata.
L’omn suff OPE è tratto da un OPS vista-aspetto il cui genitivo è OPOS, donde Ciclòpe dal gr KYKLOS cerchio che
starebbe per “dall’aspetto di una sola orbita (in fronte)” ma praticamente “con un solo occhio” cui Ciclòpeo o Ciclòpio,
Ciclopìa “patologia”, Ciclòpico e Ciclipìsmo, Cyclops questo nome scientifico di una sorta di minuscolo crostaceo d’acqua
fredda la cui peculiarità è appunto l’avere un unico occhio; il più noto dei ciclopi è Polifemo, personaggio dell’Odissea,
onomastico mitologico che dal gr PHEMI io dico prefissato POLI molto varrebbe “loquace- che parla molto” in percorso con
Eufemia “dalla buona parola-che parla bene” (pref EU bene-buono). Altro suffissato OPE è Nictalòpe o Nittalòpe da
Nictalopìa o Nictalopìa dal gr NYKTALOPS, composto col gr NYKS NYKTOS notte e ALAOS cieco e sta per cieco di
notte.
OPS vale anche per estensione “aspetto” cui Boòpide dal gr BOOPIS BOOPIDOS composto col genitivo del gr BUS BOOS
bove e sta per “grandi occhi” come quelli del bue; da non connettere con il lemma Booleàno questo relativo al matematico G.
Boole (1815/1864).
L’omn tra OPS richezza e OPS vista farebbe pensare ad una corrispondenza rad, grazie al grande valore assegnato agli occhi
dai nostri progenitori, peraltro mai decaduto.
Dal tema gr OPHTHALMOS occhio, OPTIKOS vedere, sono pervenuti tutti quei lemmi quali Oftalmìa e Oftàlmico,
Oftalmìte con Ofatlmìte (siff medico OTE) eppoi con pref e suff OFTALMO quali Oftalmoblenorrèa, Oftalmologìa con
Oftalmològico e Oftalmòlogo, Oftalmometrìa, Oftalmoplegìa, Eftalmoscopìa e Eftalmoscòpio, Oftalmospàsmo,
Oftalmostàto, Oftalmòtropo, Oftalmotropometrìa, eppoi Emoftàlmo (sangue nell’occhio), Enofatàlmo (pref EN dentro vale
“infossamento”), Esoftàlmo (pref ESO fuori vale “occhio sporgente”), Idroftàlmo (occhio acquoso) o Bufftàlmo (col gr BUS
bove vale “occhio bovino”), Lagoftàlmo (col gr LAGOS lepre vale “occhio di lepre”), Macroftàlmo con Macroftalmìa e
Microftàlmo con Microftalmìa, Monoftàlmo “un solo occhio” snm di Guercio con Monoftalmìa, Podoftàlmo “sorta di
crostaceo con occhi peduncolati”, Xeroftàlmo (col gr KSEROS secco vale “occhio secco”) con Xeroftalmìa; tutti quei lemmi
col pref OPTO visibile o col suff OPSIA vista da Optoelettrònica a Optòtipo e Necropsìa, inclusa la locuzione ellittica glb
ingl Op art “arte ottica” da OPTICAL, tutti quei lemmi leniti da OPT(O) a OTT, donde Ottica-òttica, Ottico-òttico, Ottìmetro
incluso Sinòssi “breve riassunto” dal gr SYNOPSIS sguardo insieme col pref SYN con, cui Sinòttico da SYNOPTIKOS. Per
il gr, EPOPTEIA vale vista superiore ossia “la poesia”.
L’ital ha attinto direttamente al lat OCULUS dalla rad OKW per Occhio-òcchio con Occhiàle, Occhialòne, Occhialàio,
Occhialerìa, Occhialètto, Occhialìno, Occhialùto; i primi occhiali sono datati 1268-1289 già descritti in letteratura, di
inventore ignoto. Gli occhiali appaiono storicamente nelle arti figurative con un affresco del 1532 di Tomaso da Modena a
Treviso ex convento di S. Nicolò, nel ritratto di Ugo di Provenza intento a scrivere.
Il percorso continua con Ochiàccia, Occhiàia, Occhiàre e Occhiàta con l’omn-snm Oc chiàta “sorta do pesce” snm di
Melanuro, Occhiàto, Occhiatùra, Occhieggiàre, Occhièllo con Occhiellàia, Occhiellàio, Occhiellatrìce e Occhiellatùra,
Occhièra, Occhiètto, Occhiolìno, Occhiòne, Occhiùto; più fedele al lat, invece, il termine zoologico Ocèllo “occhio semplice”
dal dim lat OCELLUS di OCULUS con Ocellàre e Ocellàto con la locuzione Lucertola ocellata, da non equivocare col
termine glb Ocelot o Ozelot “gattopardo americano” di genesi nahuati OCELOTI, attraverso il franc, il cui percorso da
OCULUS prosegue con Oculàre, Oculàrio, Oculatèzza e Oculàto, Oculìsta (suff ISTA di collegamento ad un mestiere, in
omn col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO) e Oculìstico, utilizzandone il pref foneticamente adattato OCULO
cui Oculifòrme, Oculomotòre, Oculomoziòne, Oculorinìte e suff quali Monòcolo e Binòcolo. L’tal conta ancora le proprie
composizioni esplicite quali Occhiazzùrro, Occhiocerùleo o Occhicèrulo e il fig Occhiocòtto “sorta di uccello” e, in
locuzione, Occhio della Madonna “sorta di fiore” snm di Nontiscordardimé o Non ti scordar di me, Occhio di falco, Occhio
di gatto e Occhio di tigre tutti “sorta di minerale”, Occhio di pavone “sorta di farfalla”, il biblico Occhio per occhio.
Dal lat tardo CANTHUS angolo dell’occhio, poi fig solo angolo, dal gr KANTHOS, cui Cànto “angolo-spigolo” (omn di
Canto “canoro”) sono pervenuti fig i prefissati avverbi Accànto (AD allatrivo) e Daccànto dalla locuzione Da canto, eppoi
Cantìna “angolo di casa” (per la conservazione del vino ed altro) svoltosi in esercizio pubblico, con Cantinèlla “recipiente da
cantina” (omn di Cantinella “asta”), Cantinètta, Cantinière, e il prefissato Scantinàto (S intensivo), il generico Cantùccio cui
il prefissato Incantucciàrsi (IN illativo), l’accr Cantòne “angolo di strada” (per estensione indica una pietra utilizzata a
spigolo di muro) cui Cantonàle, Cantonàta, Cantonièra (questa anche “meretrice” per il suo stazionamento in un cantone), il
volg Cantonè (vigile urbano appostato nei cantoni), Cantonière, un raro Cantonùto, eppoi i prefissati Accantonare con
Accantonamènto e Accantonàto, Scantonàre (S intensivo) con Scantonamènto e Scantonatùra; attraverso il franc
CANTONNER, Accantonàre e Accantonamènto sono attestati in terminologia militare snm di Accampare, Accquartierare.
Il prefissato Decantàre, con Decantatòre (omn di Decantare e Decantatore da Cantare), sta per “sedimentare” (dal cannello
del recipiente) con pref DE ablativo (moto da luogo) cui Decantaziòne.
Cantòne è ancora una unità amministrativa della Svizzera cui ancora un Cantonàle.
A seguito della decantazione, nel recipiente o nella stiva di una nave può evidenziarsi la presenza di Sentìna, questo un
termine privo di connessioni, dal lat inv SENTINA. Cantina, per accezione è il locale dove si conservano i vini ed anche la
bottega per la rivendita di vino.
In alcune contrade della già Magna Grecia, il vaso da notte (giusto posto in un angolo della casa) è ancora chiamato volg
Cantaro-Cantro, termine ereditato dal gr KANTHAROS coppa cui il lat CANTHARUM (se ne trova traccia di produzione tra
gli etruschi), che in origine era una tazza in ceramica sacra a Diòniso, da questo i derivati Dionisìaco o Dionìsio, Dionìsie da
135
DIONYSIA (ant festa dedicate al dio), l’onomastico Dionigi “consacrato al dio”. Il nome del pesce Càntaro o Cantarèllo è
connesso fig in questo perorso, per la sua forma ovale.
Termine equivocabile con l’esot Càntaro “unità ant di misura del peso” dall’ar QINTAR questo omologato però dal gr-bzt
KENTENARION già lat CENTENARIUS centinaio.
\ Le 17 Contrade di Siena
Contrada dell’Aquila - aquilini
Contrada del Bruco - brucaioli
Contrada della Chiocciola - chiocciolini
Contrada del Drago - dragaioli
Contrada della Giraffa - giraffini
Contrada dell’Istrice - istriciaioli
Contrada del Leocorno - leocaioli
Contrada della Lupa - lupaioli
Contrada del Nicchio - nicchiaioli
Contrada dell’Oca - ocaioli
Contrada dell’Onda - ondaioli
Contrada della Pantera - panterini
Contrada della Selva - selvaioli
Contrada della Tartuca - tartuchini
Contrada della Torre - torraioli
Contrada del Valdimontone - montanaioli
\ Opera Operaio Copia
OPUS OPERIS opera risale al sct APAS opera, cui i derivati Opera-òpera con i poetici Opra-òpra e Ovra-òvra, cui Operàre
da OPERARI Operàbile con Operabilità, Operàio o un desueto Operàro da OPIFEX OPIFICIS, Operaìsmo con Operaìsta e
Operaìstico, Operàndo, Operànte, Operatìvo dal lat OPERATIVUS con Operatività, Operàto, Operatòre, Operatòrio,
Operaziòne dal lat OPERATIO con Operazionàle attraverso l’ingl OPERATIONAL e Operazionìsmo, Operètta con
Operettìstico, Operìsta con Operìstico, il lemma biologico Operòne attraverso l’ingl OPERON da OPERATOR operatore,
Operòso con Operosità e, in locuzione, Op. cit. abbreviazione di Opera citata, l’inv dal lat Ope legis “per opera (per forza)
di legge”, l’ancora inv dal lat Opera omnia “tutte le opere di…” , i prefissati Adoperàre o Adopràre da ADOPERARE (AD
allativo), Cooperàre (pref CUM associativo) cui Cooperatìva con Cooperativìsmo e Cooperativìstico, Cooperatività,
Cooperatìvo, Cooperatòre e Cooperazioòne. Eppoi, l’ant Opificìna da OPIFEX operaio composto col suff da FACERE fare,
con il corrente Officìna con Officinàle nella locuzione Prodotto officinale attestatosi quale “prodotto in farmacia” e Fucìna
con aferesi di Of e metaplasmo della i in u cui il denm Fucinàre con Fucinatòre, Fucinatrìce e Fucinatùra; termine alieno
Fucìno, questo relativo alla sigla FUCI quale acronimo di Federazione Universitaria Cristiana Italiana. Eppoi Opùscolo dal
dim lat OPUSCULUM di OPUS, il composto Opifìcio da OPIFICIUM (col suff da FACERE fare), Uòpo questo dalla
locuzione OPUS EST lavoro da fare.
\ Scafo Scafandro Schifo
Restando in ambito cantina, i longobardi ci hanno lasciato l’omologismo Scàffa “tavole in ripiani”, da SHAF, cui l’ital
Scaffàle con Scaffaltùra questo snm del glb ingl Rack (adottato dal 1983); vrs legati alla rad del gr SKAPHOS da
SKAPTREIN scavare cui Scàfa, Scàfo, Scafòide snm di Navicolare, Schìfo “piccola imbarcazione” (omn di Schifo
“ripugnanza”) cui il volg salentino Schifarieddu “piccolo natante”, il glb ingl Skiff attraverso il franc ESQUIF, eppoi
Scafàndro col suff ANDRO uomo; SKAPHOS è connesso con SKAPHE catino, recipiente galleggiante, piccola barca (ecco
la relazione con “tavole” le quali galleggiano) cui i composti fig Scafocefalìa con Scafocèfalo, Scafòpodi (col gr POUS
PODOS piede) ) “Classe di molluschi” e che nel senso di “recipiente” sarebbe connesso con il lat CAPERE prendere cui
ancora Scìfo da SKIPHOS e i composti Scifomedùse e Scifozòi. In percorso fig l’ital conta Scafàre e Scafàto. In connessione
il glb ingl Skipper attraverso l’ol SCHIPPER da SCHIP nave, termine di risonanza indoeur e che si ritrova nello scandinavo
SKIPA.
Schìfo, omografo di Schifo “imbarcazione”, con Schifèzza, è invece dal franc SKIUHJAN aver riguardo, svoltosi in ESCHIF
ripugnanza cui Schifàre, Schifiltà, Schifiltosàggine, Schifiltosità, Schifìo, Schifosità, Schifòso, ma anche Schivàre, Schivàta,
Schìvo; termini in enantiosemia dall’originale, che dal significato di “scansare per rispetto” è passato a Schivare “scansare” e
a Schifare “scansare per ripugnanza”.
Prefisso Suffisso ANDRO ANDRIA
ANDRO, più usato come pref, è dal gr ANER ANDROS uomo connesso con ANTHROPOS uomo-umanità, donde il
maschilista Androcentrìsmo e Androcèntrico (col gr ANER ANDROS uomo “maschio”, vale “Fallocrazia e Fallocratico”),
Androcèo (su calco di Gineceo), Andròctono dal gr ANDROKTONOS omicida (uccisore di uomini) da KTEINEIN uccidere,
Androfobìa “paura patologica degli uomini”, Androgamète, Androgènesi con Andrògeno “ormone sessuale mascolizzante”,
Androginìa snm di Ermafroditìsmo con Androgìnico e Andrògino, Andròide (suff OIDE “somiglianza”), Andrologìa e
Andròlogo, Andromanìa con Adròmane snm di Ninfomania e Ninfomane. Andròne dal gr ANDRON ANDRONOS
“competenza dell’uomo” da ANDROS maschio (area riservata agli uomini separata dal Gineceo riservata alle donne),
svoltosi in lat ANDRON ANDRONIS passaggio, gli onomastici Andrea con Andreina dal gr ANDREIA virilità, Alessandro
che col gr ALESKO difensore-protettore vale “difensore (o simile) degli uomini” cui l’onomastico Alessio, Leandro dal gr
LEIANDROS “uomo delicato” o, secondo altra ricerca, dal lat LORANDRUM cui Oleandro. Eppoi Andropàusa sul modello
di Menopàusa, Andròsace (botanica, col gr AKOS rimedio), Androsteròne vale “ormone sesuale” (biologia, con Steroide e
suff chimico ONE che vale “chetone”).
L’onomastico Cassandra dal gr KASSANDRAS trionfatrice appare come riferito sugli uomini, di omerica memoria cui il
sostantivo Cassàndra (inascoltata veggente di sciagure) con l’aggettivo Cassàndrico.
In suff, il percorso conta il botanico Diàndro (pref DI “due”) dove il suff ANDRO si traduce straordinariamente nel
significato fig di “stame”, in correlazione con Monàndro (pref gr MONOS unico), Tetràndo (suff gr TETRA quattro),
Pentàndro (pref PENTA cinque 1) e Poliàndro (suff POLYS molti) questo anche archeologico, Diandrìa (pref DI “due”)
“donna coniugata con due uomini”, il termine botanico e zoologico Proteràndro, cui Proterandrìa, col gr PROTEROS
anteriore con valore di “ermafrodismo”; fuori percorso Simàndro “sorta di utensile” dal gbz SEMANTRON da SEMAINO io
136
segnalo.
Il termine dialettale calabrese, ‘Ndrangheta “cosca mafiosa”, con diffusione glb, pare derivato dal gr ANDRAGATHIA
coraggio-lealtà, cui ANDRAGATHOS uomo valoroso, questo connesso con ANDROS che, in una visione maschile della
società è simile a Virilità “coraggio” e Virtuosità dal lat VIR uomo. La cosca si divide in famiglie ognuna detta ‘Ndrina e
l’appartenente ‘Ndranghetìsta; esiste ancora un ‘Ndranghiti “balordo” nel senso locale di “ladro”.
1
Il prefisso PENTA “cinque” si ritrova in numerosi termini prefissati quale Pentagràmma “cinque righe” per scrivervi le note musicali.
\ Suffissi *TEMA EMA Prefisso APLO
TEMA
Tèma è dal gr THEMA ciò che si pone, cui Temàtico, Tematizzàre, il prefissato Anatèma o Anàtema da ANATHEMA
“offerta votiva (ciò che si pone)” col pref ANA che del valore di sopra (l’altare) o di nuovo (al dio) è passato semant a
“maledizione”, in enantiosemia dumque, cui Anatematìsmo, Anatematizzàre o Anatemizzàre, eppoi Apotèma da
APOTHEMA, col pref APO, “che si allontana dal centro” connesso con APOTITHEMI abbasso, Epitèma da EPITHEMA
che col pref EPI vale “ciò che sta sopra” in connessione con Pìttima “decotto di vino a mo’ d’impiastro medico” o fig
“persona noiosa” (omn di Pittima “sorta di uccello”), in vrs connessione con il volg mer Pittedda (dischetti di pasta) poiché
servita condita con la Mustarda questo volg da Mosto, d’uva nera, con suff aumentativo ARDO.
EMA
Svariati lemmi terminano in EMA; questo suff, in sintesi, omologa alcuni significati dal gr, che essenzialmente indicano
produzione o inc lemmatico con THEMA posto, quali Sistèma “prodotto o posto insieme”col pref SIN cui Sistemàre,
Sistemàta, Sistemàtica con Sistemàtico, Sistematicamènte, Sistematicità, Sistematìvo, Sistematizzàre, Sistematizzaziòne,
Sistemaziòne, Sistèmico, Sistemìsta, Sistemìstica, Sistemìstico e Sistemòne in ambito giochi di probabilità, eppoi Grafèma
“prodotto grafico” dal gr GRAPHO scrivo, ovvero “posto in grafia” cui Grafemàtica e Grafemàtico, infine Teorèma
“prodotto teorico” o “posto in teoria” con Teoremàtico.
In percorso il prefissato Diastemàtico dal gr DIASTEMA intervallo “tra ciò che è posto” col pref DIA al quale si aggiunge A
privativo e si ha Adiastemàstico “senza intervallo”.
APLO
Il pref APLO, dal gr HAPLOOS, vale semplice, singolo in termini quali Aplodònte (con ODUS ODONTOS dente),
Aplografìa con Aplògrafo, il genetico Aplòide con Aploidìa (suff OIDE “somiglianza”) eppoi Poliplòide cui Poliplodìa e il
suffissato Allopoliplòide (pref gr ALLOS altro) con Allopoliploidìa adottato in Genetica, Aplologìa e Aplològico
“articolazione di un suono una sola volta”, Aplotìpo. Il termine Euplòide con Euploidìa con il pref EU vale “di numero
multiplo” rispetto al “semplice” Aploide.
Da non equivocare con Aplòmb glb dal franc e vale “a piombo” e Aplùstre dal gr APHLASTON che indica una “struttura
poppiera”.
\ Aplografia
Curioso il lemma Aplografia, con Aplografo, che risale ai tempi degli amanuensi e dei copisti, che oggi starebbe per refuso; è
l’errore (presunta aggiustatura) di non scrivere due volte e in successione una medesima sillaba in una parola, ove sia
prevista, come in Tafofobia, Angelologia, Aplologia, Fenilalalina, Podicipedidi; pertanto, Tafobia, Angelogia, Aplogia,
Fenilalina e Podicipedi ne sono gli Aplografi.
\ Ghetto Gleba Glutine
Vrs, Ghètto deriverebbe dall’isoletta così chiamata, poiché pare ci fosse una fonderia e il metallo purificato dalle scorie
diventava “il gheto”. Dovrebbe essere il discendente del lat GLITTUS, che in relazione al terreno vale “buono da utilizzare
per la semina” ed estendendone il significato al metallo “buono da utlizzare per...” In percorso, Ghettizzàre, Ghettizzaziòne e
un Ghettùme.
GLITTUS appartiene al percorso di Ghièva, dal lat GLEBA, cui Glèba, Chiòva o Ghiòva, giunti in omn quale zolla di terra, e
Glebòso, con rad indoeur GLEB afferrare una zolla, cui la storica definizione “servi della gleba” e Glòbo “Terra”, cui fig il
lat GLOBUS “palla di pasta fritta” e il percorso ital fig o meno Globàle con Globalìsmo, Globalità, Globalizzàre con
Globalizzaiòne cui il glb ingl Global con la locuzione contraria No global, Globòide (suff OIDE simile), Globòso con
Globosità, Globulèso, i composti Globicèfalo “sorta di delfino”, Globifòrme, Globigerìna (con il lat GERERE portare),
Globulariàcee (Famiglia di piante), e, in locuzione glb dall’ingl, Global coordinator “termine bancario”, Globe trotter
“giramondo” con l’ingl TROTTER trottatore; i vari Glòbulo, Glòbuli con Globulàre, Globulìa e la locuzione Globuli
bianchi, Globìna e Globulìna (pref chimico INA) sono relativi al sangue, cui Mioglobìna (col gr MYS muscolo), eppoi i
prefissati Conglobàre con Conglobamènto, Conglobaziòne, Inglobàre con Inglobamènto. Lungo questo percorso semantico si
conta ancora Glùtine (un prodotto della terra, poiché viene estratto da cereali e semi di leguminose) dal lat GLUTEN
GLUTINIS colla, cui Gluòne dal franc GLUE colla (glutine) attraverso l’ingl GLUONE, Glutammàto (con suff chimico
ATO) dalla locuzione Acido glutammico con la locuzione Glutammato monosodico, Glutàmmico attraverso l’ingl
GLUTAMIC questo composto con AMIC amidico, Glutammìna (suff chimico INA) dalla locuzione Acido glutammico con
Glutammìnico snm di Acido glutammico, Glutenìna (suff chimico INA), Glutinàre inv dal lat GLUTINARE, Glutinàto,
Glutinòso con Glutinosità, i prefissati Agglutinàre con Agglutinabilità, Agglutinamènto, Agglutinànte, Agglutinìna “sorta di
anticorpo” (suff chimico INA), Agglutinògeno “antigene della prima” e Agglutinaziòne 1, Conglutinàre con
Conglutinamènto, Conglutinatìvo e Conglutinaziòne, eppoi, sorprendentemente, Ghiòmo (lat GLOMUS viluppo), che sta
ancora per “afferrare”, un termine attestatosi in aree celt e ger, cui Conglomeràre con Conglomeràta, Conglomeràtico,
Conglomeràtico, Conglomeramènto e Conglomeraziòne, Raggomitolàre e Raggomitolàto (doppio pref RI AD), eppoi
Agglomeràre con Agglomeramènto, Agglomerànte, il sostantivo-aggettivo Agglomeràto e Agglomeraziòne, Sgominàre con
Sgominìo, tutti nel senso di “afferrare-comprendere” sia semantico che figurato, con la rad indoeur GL-OM-EB prendere una
zolla di terra, connessa alla rad GLEB. L’assonanza del termine GLOMUS viluppo-intreccio con CLOMA chioma farebbe
pensare ad una connessione fig, o sovrapposizione.
In linguistica, Agglutinaziòne vale l’incollatura ad un tema di diversi elementi, quali prefissi, suffissi, infissi, e che permangono
distinguibili. Le lingue del gruppo ugrofinnico, caucasiche (cui l’Inguŝ degli Ingùsci, affine al Cecèno dei Cecèni) , sono infatti definite
Lingue agglutinanti per la ricchezza di questi affissi, rispetto alle lingue monosillabiche o isolanti come il Cinese, alle lingue flessive
(desinenze) quali le indoeuropee; ad esempio, da HAZ casa si ottiene HAZAK case dove AK è il suffisso per il plurale, HAZBAN nella casa
dove BAN è il suffisso locativo, HAZAKBAN nelle case con l’inserimento sia di AK sia di BAN. Caucàsico è il relativo della Caucasia,
coronimo della regione e catena montuosa tra il Mar Nero e il Mar Caspio.
L’etrusco può essere considerato una lingua agglutinante e lo si evince con i seguenti esempi tratti da uno studio di R. A. Staccioli; partendo
1
137
dal nome UNI che vale Giunione, si ha UNIAL di Giunone e UNIALTHI nel (tempio) di Giunone, dove AL vale lo specificativo di e THI il
locativo nel-in. In questo percorso è da includere un secondo esempio con il termine LAUTNI che si traduce in liberto e che si volge al fem
in LAUTNITHA liberta; da notare che l’uso della vocale a al femminile si sarebbe tramandato nell’ital atttraverso il lat.
138

Documenti analoghi

456 TRIVIO VICO TRIVIALE TRIVIO Dal lat TRIVIUM, dalla

456 TRIVIO VICO TRIVIALE TRIVIO Dal lat TRIVIUM, dalla letteralmente “prendi e via”, con TO TAKE prendere e da questo i glb l’aeronautico Take-off “decollo” con OFF “allontanamento” e il finanziario Take-over “scalata” questo con OVER sopra; fuori perc...

Dettagli

486 FIAMMA VAMPA INFIAMMABILE FIAMMA Fiàmma

486 FIAMMA VAMPA INFIAMMABILE FIAMMA Fiàmma Fòculo, Focus “centro infetto”, la locuzione glb ingl Focus group “insieme di persone selezionate (focalizzate) a scopi sociostatistici”, i prefissati Affuicàre o Affocàre “incendiare” con Affocàto...

Dettagli