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Architettura sportiva
Arena Civica Gianni Brera
IN BREVE
Arena Civica Gianni Brera
Inizio costruzione: 1805
Inaugurazione: 1807
Progetto: Luigi Canonica
Proprietario: Comune di Milano
Capacità: 10.000 posti a sedere
Termine dei lavori: 1827
Sport praticati: atletica, calcio,
football americano, rugby.
Dimensioni: 238 x 116 m
ITALY
Anche se ha da poco festeggiato i duecento anni, l’anfiteatro voluto da Napoleone rimane una delle strutture più
importanti per l’atletica italiana. Grazie anche alla pista realizzata da Mondo è uno dei luoghi preferiti dai migliori
interpreti dell’atletica leggera internazionale.
200 anni di storia
Progettata nel 1805 dall’architetto neoclassico Luigi Canonica, l’Arena Civica di Milano nei suoi 200 anni di storia ha ospitato eventi di ogni genere,
non solo sportivi, prima di divenire il luogo ideale per praticare l’atletica leggera nel capoluogo lombardo. Tutt’oggi rimane l’unico impianto della
città in grado di ospitare gare di atletica di alto livello. Gestita dal Comune di Milano, dalla metà degli anni ‘90 ha subito una serie di ristrutturazioni
che le hanno permesso di restare sempre al passo con gli aggiornamenti dei regolamenti della IAAF. Nel 2002 l’impianto è stato intitolato al
giornalista sportivo e scrittore Gianni Brera.
La pista
Durante il corso degli anni la pista dell’Arena è stata più volte sostituita o ristrutturata. La pista storica, realizzata con un fondo di terra battuta nera,
che inizialmente misurava 500m fu portata a 400m nel 1963, secondo le nuove norme internazionali, e ricoperta con la stessa terra rossa che si
usa per i campi da tennis. Nei primi anni ‘70, approfittando dell’introduzione di nuove tecnologie, la vecchia pista fu sostituita con una in resina
sintetica. L’ultimo intervento di rimodernamento è avvenuto nel 2007, con la posa di una pavimentazione Mondo.
“Sopra la pista già esistente, posata da Mondo nel 1997 - ricorda Roberto Franz, Direzione Sport Turf & Outdoor Sport Division di Mondo -, dopo
averne verificata l’elasticità residua, è stato incollato un nuovo manto Sportflex SX Classic 12mm. Per raggiungere i valori richiesti dalla IAAF, e
ottenere l’omologazione, lo spessore giusto della nuova pavimentazione è stato calcolato con prove di laboratorio”. I commenti degli atleti sulla
nuova pista sono stati da subito molto positivi, perché ne hanno apprezzato la velocità e la reattività, due caratteristiche essenziali per ottenere
ottimi risultati.
“Si tratta di una pista da gara, l’ideale per garantire le performance; non a caso ha permesso di ottenere molti risultati importanti negli ultimi anni; gli
atleti sono contenti di venire a gareggiare su questa pavimentazione. David Rudisha, ad esempio, dopo aver partecipato al meeting di quest’anno
ha detto di voler tornare nel 2012 per tentare di battere il record del mondo sugli 800m”, commenta Franco Angelotti, presidente del Comitato
Organizzatore del meeting Notturna di Milano, il più importante evento di atletica leggera del capoluogo lombardo.
L’Arena e l’atletica
L’Arena Civica, oggi luogo di ritrovo della società Atletica Riccardi 1946, che all’interno dell’impianto promuove corsi per i giovani e le gare del
trofeo “Il ragazzo e la ragazza più veloci di Milano”, ospita meeting internazionali di atletica leggera dal 1913 e nel corso della sua storia è stata
teatro di 12 record del mondo. Tra gli eventi degli ultimi anni spiccano la finale del Grand Prix IAAF del 1996, la Finale di Coppa Europa del 2007 e i
Campionati Italiani Assoluti del 2009, ma quello più prestigioso è l’appuntamento annuale con il meeting internazionale Notturna di Milano, che ha
visto negli anni la partecipazione di alcuni dei nomi più prestigiosi dell’atletica nazionale e internazionale.
La Notturna di Milano
“La Notturna di Milano nacque negli anni ’70 e dopo alcune edizioni venne sospesa per circa 20 anni finché non si decise di dar vita alla nuova
Notturna nel 1998 - ricorda Franco Angelotti -. Il meeting è andato avanti ininterrottamente da allora, a parte due edizioni che sono saltate: quella
del 2006 perché la IAAF aveva tolto l’omologazione alla pista troppo usurata, e quella del 2007, quando Milano, con la nuova pista, ha ospitato la
finale di Coppa Europa e di conseguenza non abbiamo organizzato la Notturna”. La Notturna ha ripreso regolarmente ad essere organizzata nel
2008 con un’edizione che ha visto protagoniste due atlete italiane, Elisa Cusma e Antonietta Di Martino. Nel 2009 il meeting è stato dedicato alla
memoria di Candido Cannavò, ex direttore de La Gazzetta dello Sport. Protagonisti dell’edizione 2010 sono stati il tre volte campione europeo
Christophe Lemaitre sui 100m, la campionessa del mondo sugli 800m Caster Semenya e Andrew Howe, che sui 200m ha realizzato il record del
meeting. Anche l’edizione 2011 non ha deluso le aspettative, con la presenza di 15 medagliati ai Campionati del Mondo di Atletica Leggera di
Daegu e altri grandi campioni, tra i quali spiccavano i nomi di David Rudisha, Marcin Lewandoski, Oscar Pistorius, Antonietta Di Martino, Simona
La Mantia. La Notturna di Milano, così come l’atletica in generale paga l’indifferenza che nella metropoli lombarda circonda l’atletica leggera.
Lo sport conviene
“Organizzare la Notturna è difficile perché la città a livello d’imprenditoria risponde poco - conferma Franco Angelotti -. La Notturna non è un
fenomeno solo sportivo ma anche un momento di promozione per l’atletica in città. A parte le istituzioni, senza il cui supporto non potremmo
organizzare l’evento, il mondo industriale e delle banche rimane sordo a qualsiasi istanza, non solo per sostenere la Notturna, ma in generale le
società sportive che operano sul territorio con migliaia di giovani. Ciò è molto triste perché se un giovane si avvicina allo sport è molto probabile
che in futuro sarà un buon cittadino; oltretutto lo sport comporta un risparmio per il sistema sanitario nazionale perché, come dimostrato da ricerche
effettuate in altri paesi europei, i giovani che fanno sport sono meno soggetti a malattie e problemi di salute”.
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Milano e l’atletica
Quella che una volta era, insieme a Roma, la città più importante per la promozione dell’atletica in Italia, oggi svolge un ruolo secondario soprattutto
a causa dello stato dei suoi impianti sportivi e l’assenza nel corso degli ultimi decenni di un progetto per il rilancio dell’atletica in città.
“Il problema non è solo la mancanza di fondi, in questo caso si tratta di una questione di cultura - commenta Franco Angelotti -. Se si riuscisse a
comprendere che lo sport non è un costo ma piuttosto un investimento sociale, forse le risorse si troverebbero. Quando, per esempio, su una
strada si formano delle buche a causa della neve si interviene subito perché si ritiene che sia un mezzo fondamentale per permettere alle persone
di raggiungere il posto di lavoro, per lo sport il ragionamento dovrebbe essere lo stesso. Se i giovani non hanno a disposizione gli impianti sportivi,
allora è probabile che si dedicheranno ad attività alternative che in alcuni casi non contribuiranno alla loro formazione di buoni cittadini”.
Non solo sport
“Da molto tempo si è creata una polemica sull’utilizzo dell’Arena per eventi che non hanno nulla a che vedere con lo sport - racconta Roberto
Franz -. L’atletica è ulteriormente penalizzata da eventi sportivi che precludono l’utilizzo della pista per gli allenamenti: tornei di rugby, di calcio e
altri sport che oltretutto portano un forte stress al manto della pista sulla quale, più volte durante l’anno, passano camion, muletti e altri mezzi per
l’organizzazione di concerti e altri eventi. Di norma una pista come quella dell’Arena può durare fino a 15 anni, ma la durata varia anche a seconda
della tipologia delle attività che la vedono protagonista. Il fatto che si svolgano concerti o altri eventi extra sportivi non aiuta”.
“Il fatto che proprio nel periodo estivo l’Arena venga chiusa all’atletica perché destinata ad ospitare eventi di altro genere - aggiunge Franco
Angelotti - è un problema che rende difficile l’organizzazione di un meeting di atletica. Certo, bisogna rendersi conto che l’amministrazione
comunale deve affrontare dei costi e che quindi bisogna trovare una mediazione. Tutto sarebbe più facile se Milano fosse dotata di altri impianti
all’altezza”. Se si considera che l’impianto più importante per l’atletica milanese risulta spesso inagibile e che Milano è l’unica città in Europa con
più di un milione di abitanti a non avere un vero stadio per l’atletica, ci si rende conto di quanto la città sia rimasta indietro e di come questa sua
arretratezza abbia risvolti negativi sull’atletica leggera a livello nazionale.
“A Milano è necessario innanzitutto migliorare l’impiantistica perché se è vero che la pista dell’Arena è la migliore che ci sia in Lombardia, è
altrettanto vero che l’impianto ha tutte le problematiche di uno stadio costruito più di 200 anni fa, con in più i problemi legati ai parcheggi, dovuti alla
sua posizione centrale. L’ideale sarebbe un impianto dedicato all’atletica come quello di Firenze. Oltre ad una pista performante come quella
dell’Arena, adatta per l’organizzazione di eventi, servirebbero delle piste di allenamento nei quartieri della città. Oltre a quella del centro XXV Aprile
ne servirebbero altre 2 o 3 che poi andrebbero collegate alle attività delle scuole e delle società sportive che operano nel quartiere”, conclude
Franco Angelotti.
Approfondimenti
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Approfondimenti
PEOPLE - ARCHITETTI Luigi Canonica
L’architetto e urbanista Luigi Canonica ha lavorato soprattutto a Milano e in Lombardia
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PEOPLE - ESPERTI Gianni Brera
Giovanni Brera è stato un giornalista e scrittore italiano che più di chiunque altro ha influenzato il giornalismo sportivo italiano
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Nel 1894 e nel 1906 l’Arena ospitò il “Wild West Show” di Buffalo Bill.
La stagione calcistica di alto livello dell’Arena si concluse definitivamente il 10 dicembre 1958, quando l’Inter affrontò il Lione per la Coppa delle
Fiere.
L'Arena ospitò sia il primo incontro della Nazionale italiana di calcio nel 1910 contro la Francia, che la prima apparizione interna di quella di rugby,
nel 1930 contro la Spagna.
Il 15 maggio 1910 la nazionale italiana di calcio batté la Francia per 6-2 nella sua prima partita internazionale.
I Record dell’Arena
L’Arena è stata teatro di molte gare memorabili e di ben 12 primati mondiali nell’atletica. Il 4 novembre 1933 Luigi Beccali, primo italiano a vincere
un oro olimpico, nel 1932 nei 1.500m a Los Angeles, realizzò il record delle 1.000 yard con il tempo di 2’10”. Il 10 ottobre 1948 Adolfo Consolini
realizzò il record del mondo del lancio del disc con 55,33m. L’8 ottobre 1950 toccò a Armando Filiput battere un record del mondo, fermando il
cronometro a 51”9 nei 440 yard a ostacoli. Il 30 ottobre 1956 Janusz Sidlo segnò il nuovo record del mondo della sua disciplina, lanciando il
giavellotto a 83,60m. Il 1° giugno 1961, sempre nel giavellotto, fu Carlo Lievore a registrare il nuovo primato mondiale con 86,74m. Il 2 luglio 1969
fu la volta di Paola Pigni, record del mondo nei 1.500m con il tempo di 4’12”4. Il 16 e il 17 giugno 1972 Pietro Mennea eguagliò il record europeo
dei 100m e quello dei 200m correndo rispettivamente in 10” e 20”2. Il 27 giugno 1973 Marcello Fiasconaro realizzò il record mondiale sugli 800m
correndo la distanza in 1’43”7. L’11 maggio 1980 il polacco Wladislaw Kozakiewicz saltò 5,72m con l’asta. Sempre nel 1980, il 3 luglio, Edwin
Moses corse i 400m a ostacoli con il tempo di 47”13. Il 31 maggio 1995 Lorenz Ottoz segnò il nuovo record del mondo nei 200m ostacoli con
22”55.
Arena multiuso
La lista di eventi ospitati dall’Arena in più di 200 anni di storia è lungo e molto variegato. All’inizio del ‘900 al suo interno si sono addirittura
combattute battaglie navali: l’impianto veniva allagato con l’acqua dei navigli. Ha ospitato corse di bighe, spettacoli circensi, tornei di cavalieri. Nei
mesi invernali veniva trasformata in una gigantesca pista da pattinaggio. L’Arena continua ad ospitare eventi che non hanno nulla a che fare con lo
sport, soprattutto concerti durante la stagione estiva, quando va in scena il Milano Jazzin’ Festival.
Per quanto riguarda lo sport, oltre all’atletica leggera, alla fine dell’Ottocento ha ospitato le prime gare di ciclismo, come nel 1895 quando vi si
corsero i primi campionati italiani su due ruote. Il 30 maggio 1909 proprio all’Arena di Milano si concluse la prima edizione del Giro d’Italia, vinta da
Luigi Ganna.
Il campo da gioco dell’Arena ha ospitato molti match di calcio. Prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale era lo stadio dove giocava
l’Ambrosiana Inter di Giuseppe Meazza, oggi è il campo della squadra milanese Brera, che milita nel campionato di Promozione. Dal gennaio del
2010 è il campo casalingo dell’Amatori Milano, storico club di rugby, vincitore di 18 titoli italiani. Tra gli altri sport che si sono praticati all’Arena
Civica ci sono anche il football americano, il baseball, la boxe.
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Un monumento storico
Progettata da Luigi Canonica nel 1805 e inaugurata nel 1807 alla presenza di Napoleone, l’Arena rientrava in un progetto di trasformazione della
zona del Castello Sforzesco di Milano del quale facevano parte anche la realizzazione dell’Arco della Pace, dei Caselli Daziari e del Foro
Buonaparte.
Canonica volle realizzare un anfiteatro d’impronta neoclassica in grado di contenere 30.000 spettatori, prendendo ispirazione dagli anfiteatri
romani, in particolare dal Circo di Massenzio situato sulla via Appia Antica, uno degli antichi monumenti romani meglio conservati. Il richiamo alla
tradizione imperiale romana voleva essere anche un tributo a uno dei sui massimi estimatori, Napoleone. L’anfiteatro, dalla forma ellittica, è lungo
238m e largo 116m. I due pilastri quadrangolari, posti agli estremi della facciata ricordano la struttura tipica di un tempio greco, con la differenza
che le colonne non sono due ma otto. Le parti più imponenti sono il palco che ospitava il monarca (pulvinare) e la porta principale. Per la
costruzione dell’Arena furono utilizzate le pietre ricavate dalla demolizione delle fortificazioni spagnole del Castello Sforzesco e ciò che rimaneva
del castello di Trezzo sull’Adda. Tra i luoghi più interessanti all’interno della struttura ci sono la Sala del Pulvinare con gli affreschi di Andrea
Appiani, la Loggia Reale con le otto colonne monolitiche di granito rosa, la Porta Trionfale posizionata a sud est dell’anfiteatro. Nel 1870 l’impianto,
passato al Comune di Milano, divenne Arena Civica. Oggi è monumento nazionale ed è protetto dalla Soprintendenza Beni Architettonici.
Slideshow
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