Un piede nella porta? - Metal Gear Solid Philanthropy
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Un piede nella porta? - Metal Gear Solid Philanthropy
Il volontariato in rete e tecnologie a basso costo hanno reso i fan movie così professionali da raggiungere quasi Hollywood. Un piede nella porta? Il fanmovie sta cambiando. Dalle parodie di Guerre Stellari lunghe dieci minuti e girate con videocamere amatoriali e costumi da stormtrooper in cartone, il genere è sul punto di raggiungere i suoi costosi modelli hollywoodiani sia per finezza tecnica che per ambizioni artistiche. Tecnologie sempre meno costose e la possibilità di collaborare in rete stanno cancellando lo scarto tra amatori e professionisti. È la stessa trasformazione che si è vista nell'ambiente dei game mods. Dall'essere piccoli progetti fai-da-te per appassionati, molti guardano ora a questo lavoro gratuito come a un modo per essere notati dall'industria dei videogiochi. I creatori di fanmovie di oggi hanno la stessa mentalità, e questo si nota nella qualità delle produzioni. Negli ultimi anni sono comparsi molti film non autorizzati ma che vale la pena vedere, da “Ghostbusters” a “Batman” e “Half-life 2”, e nel 2009 la lista si è allungata di molte tacche. A maggio “The Hunt for Gollum” (una sorta di prequel del “Signore degli Anelli”) ha ricevuto molta attenzione, e lo stesso mese è uscito anche “Ashes to Ashes”, il celebrato corto in stile “Sin City” sull'universo di “Batman”. L'ultimo uscito è l'impressionante “Metal Gear Solid: Philanthropy”, un film di 70 minuti e pieno di effetti speciali basato sulla famosa serie videoludica, girato e prodotto in tre anni con soli 10.000€. Se tutti fossero stati pagati, il budget si sarebbe aggirato piuttosto intorno ai 600.000-700.000€, racconta Giacomo Talamini (27 anni). È lui il regista del film, nonché il protagonista nella parte dell'eroe del videogioco, Solid Snake. Un ruolo da sogno per molti fans di MGS, ma che Talamini abbia scelto di girare un fanmovie invece di concentrarsi su una storia originale ha anche una ragione più pratica: la sfida di radunare una squadra competente ma non pagata. "È piuttosto difficile attirare persone con dei progetti originali. La comune passione per MGS è servita da collante nelle prime, cruciali fasi del film." All'inizio la squadra era composta solo da Talamini e alcuni amici italiani, ma dopo aver aver diffuso online alcuni assaggi del film molti hanno iniziato ad arruolarsi nel progetto. In questo modo anche gli effetti del film sono diventati via via più impressionanti. "È stata una reazione a catena. Migliore era la qualità del materiale che mostravamo, più erano alte la competenza e le capacità di chi si univa al team. La grande scena di battaglia nel finale è in molti modi il culmine di questo processo. Il film è in pratica un gigantesco showreel." Tutto è avvenuto tramite la rete. Anche se il nucleo del team si trovava in Italia, non sarebbero mai arrivati a questo punto senza l'aiuto di circa 150 volontari da 25 diverse nazioni, tra cui un norvegese che ha lavorato al sonoro. "Tantissime cose possono essere fatte online, come la modellazione 3D, le texture, gli effetti sonori, musiche, montaggio e doppiaggio. Ci siamo creati il nostro flusso di lavoro, spiega Talamini." Il film è uscito online il 27 settembre, e finora è stato visto in streaming da oltre centomila persone soltanto su Vimeo. Come gli altri fanmovie infrange molte leggi sul copyright, ma finora non sono arrivate email dagli avvocati di Konami, la casa produttrice di MGS. La casella straborda invece di email di fan di MGS che hanno visto il film. Anche se Talamini e il resto del suo team non possono guadagnare niente dal proprio lavoro, sentono di essere stati ricompensati comunque. "Le email elogiano “MGS: Philanthropy” come il miglior film tratto da un videogioco che sia mai stato fatto." È questa la ricompensa per tre anni di sforzi. Martin Bergesen (traduzione a cura di Gaia Talamini)