09/10/2012 - Comune di Forlì
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09/10/2012 - Comune di Forlì
COMUNE DI FORLI’ VERBALE DI SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE IN SESSIONE ORDINARIA DI PRIMA CONVOCAZIONE DEL GIORNO 09 OTTOBRE 2012 SEDUTA PUBBLICA ALLE ORE 15,56 Convocato con appositi inviti il Consiglio Comunale si è riunito oggi nella Sala Consiliare con l’intervento dei Consiglieri qui appresso indicati, come risulta dall’appello fatto dal Segretario Generale: 1) APRIGLIANO Francesco 16) MANCINI Enrica 2) BALESTRA Federico 17) MARETTI Paride 3) BALZANI Roberto 18) MAZZA Chiara 4) BENELLI Lucia 19) MICHEA Maria Francesca 5) BENELLI Maurizio 20) MONTANARI Massimo 6) BONGIORNO Vincenzo 21) MONTEBELLO Tommaso 7) BUCCI Giovanni 22) MORGAGNI Diana 8) BURNACCI Vanda 23) PASINI Andrea 9) CALISTA Rosella 24) PIRINI Raffaella 10) CASARA Paola 25) POMPIGNOLI Massimiliano 11) CASTRUCCI Evangelista 26) RAGAZZINI Paolo 12) DI MAIO Marco 27) RONDONI Alessandro 13) GIULIANINI Sonia 28) SAMPIERI Angelo 14) GUGNONI Gabriele 29) VALBONESI Franco 15) LOMBARDI Carlo 30) ZANETTI Veronica Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 1 Risultano assenti i Conss. Sigg.ri: Bandini Enzo, Gardini Francesca, Gasperoni Roberto, Nervegna Antonio, Pantieri Luca, Ragni Fabrizio, Rosetti Marcello, Samorì Sara, Sansavini Luigi, Spada Alessandro e Tappari Daniele. Partecipano alla seduta gli Assessori: - BELLINI Alberto - MALTONI Maria - BRICCOLANI Emanuela - RAVA Paolo - DREI Davide - RAVAIOLI Valentina - LEECH John Patrick - TRONCONI Gabriella Partecipa alla seduta il Segretario Generale, Dott.ssa Campidelli Margherita. Essendo legale il numero degli intervenuti il Sig. Ragazzini, assumendo la Presidenza, dichiara aperta la seduta e nomina Scrutatori i Signori Consiglieri: Calista, Burnacci e Lombardi. Partecipa alla seduta, in rappresentanza della Consulta degli stranieri, la Vicepresidente Padurean Monica Veronica. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 2 COMUNICAZIONI PRESIDENTE OGGETTO N. 21 COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE. Trattato Presidente RAGAZZINI: Prima di iniziare la seduta consiliare, vi prego di alzarvi in piedi per l’Inno d’Italia. Viene eseguito l’Inno d’Italia. Presidente RAGAZZINI: Buonasera. Prima di iniziare con la trattazione degli argomenti, passiamo ai question time. INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA OGGETTO N. 64 INTERPELLANZA QUESTION TIME, PRESENTATA IN DATA 28 SETTEMBRE 2012 DAL CONS. ANTONIO NERVEGNA, IN MERITO AI CONTROLLI EFFETTUATI SUL CIRCO ATTUALMENTE IN CITTA'. Rinviato OGGETTO N. 67 INTERROGAZIONE QUESTION TIME, PRESENTATA IN DATA 9 OTTOBRE 2012 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, IN MERITO ALLA POSSIBILE ESENZIONE IMU PER LE ONLUS. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 3 Presidente RAGAZZINI: Ne posso dare lettura, Consigliere? “Il sottoscritto Consigliere comunale Rilevato che i comuni, in base all’Art. 21 del decreto legislativo 460/97, possono deliberare nei confronti delle Onlus la riduzione o l’esenzione dal pagamento dei tributi di loro pertinenza e i connessi adempimenti, Contestato che tale disposizione è applicabile anche all’Imu in virtù del richiamo generale ai tributi locali, contenuto nella norma, e non può operare nei confronti della quota di imposta riservata allo Stato, Visto che in previsione del pagamento della seconda rata Imu diversi comuni, per quanto riguarda l’aliquota di propria competenza, hanno deciso di esentare dal pagamento le cooperative sociali Onlus, Considerato che i comuni possono deliberare fino al 31 ottobre sui valori delle proprie aliquote Imu, compresa l’esenzione o meno per le Onlus, organizzazioni non lucrative di utilità sociale, Osservato che l’esenzione andrebbe in aiuto di numerose realtà che a Forlì operano senza scopo di lucro, con una funzione sociale nei vari campi dell’assistenza all’educazione, Valutato che nell’attuale situazione di crisi economica l’esenzione dal pagamento dell’aliquota Imu comunale permetterebbe alle Onlus di svolgere i propri compiti senza aumenti di rette e con un risparmio per l’ente pubblico, che così non deve sostenere i costi per quei servizi ai cittadini garantiti dalle Onlus, Si interroga il Sindaco Prof. Roberto Balzani, al fine di conoscere i tempi e i modi con i quali l’Amministrazione Comunale intende deliberare l’esenzione per le Onlus dal pagamento dell’aliquota Imu di propria competenza.” Risponde l’Ass. Briccolani, mi raccomando nei tempi. Entra il Cons. Gasperoni: Presenti N. 31. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 4 Ass. BRICCOLANI: Buonasera a tutti. In relazione al question time di oggi, direi che la risposta era già stata data nell’ultimo Consiglio Comunale, laddove veniva richiesto all’Amministrazione Comunale se ci fosse intenzione di modificare o meno l’impostazione o l’ordinamento Imu. Intanto qui la richiesta è stata fatta in maniera più specifica per favorire in qualche modo le Onlus e farei una precisazione riguardante proprio l’applicabilità dell’Imu agli immobili di proprietà delle Onlus. In particolare bisogna precisare che le Onlus, così come tutte le altre associazioni o cooperative che di diritto sono già Onlus, hanno l’esenzione per tutti gli immobili che vengono utilizzati a fini istituzionali, quindi laddove lo statuto delle associazioni delle Onlus preveda determinate attività istituzionali, gli immobili preposti a questo tipo di attività sono già esclusi dalla base imponibile. Rimangono nella sfera di imponibilità gli immobili destinati a attività commerciali e per “commerciali” si intende tutto quel patrimonio che è destinato o a locazioni commerciali, oppure a utilizzi commerciali, quindi legati allo svolgimento all’interno degli immobili di attività che hanno, per loro natura, attività commerciale non rientranti nell’attività istituzionale della Onlus. È già una previsione che definisce un comportamento per così dire di favore per quanto riguarda tutta l’attività istituzionale delle associazioni e delle Onlus, dall’altro un’uniformità di comportamento e quindi impositiva per quanto riguarda, invece, l’applicazione di un’imposta per la sfera commerciale. Fatta questa premessa, l’Amministrazione Comunale aveva già anticipato che non avrebbe adottato nessuna misura atta a modificare l’impostazione anche in funzione delle difficoltà di reperimento di fondi, quindi nell’ottica della previsione di entrata da parte dello Stato, perché noi sappiamo che il differenziale tra quello che verrà introitato da Imu dovrebbe essere corrisposto dallo Stato, cosa che invece sappiamo essere ancora posta incerta. Su questo presupposto avevamo già anticipato la nostra volontà di non modificare l’assetto normativo per l’anno 2012. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 5 Entrano il Cons. Ragni e la Cons. Samorì: Presenti N. 33. Cons. RONDONI: Grazie all’Assessore. Siamo ovviamente non contenti della risposta dell’Assessore, perché in questo momento di crisi la ragione della nostra richiesta era molto semplice: aiutare le Onlus, aiutare chi aiuta, quindi nell’ottica di non fare pesare costi in più alle casse comunali, perché quando le Onlus in tempo di crisi faranno ancora più fatica a erogare i servizi di assistenza e di educazione, è evidente che queste nuove situazioni ricadranno pesantemente sulle casse comunali. C’è una ragione di natura culturale, le Onlus le ricordo, Assessore, che non hanno scopo di lucro e quindi aiutare queste realtà da parte del Comune, che può e può entro il 31 ottobre esercitare questa possibilità, era un modo in tempo di crisi di venire incontro a un’esigenza diffusa di queste realtà, ma anche di una preventiva attenzione alle casse comunali. Si ritroverà il problema più grande di prima. Poi le dico anche, e lo dico con molto rispetto, visto che state per votare Renzi, il Comune di Firenze ha fatto questo. Se volete votare Renzi, fate anche quello che Renzi fa nel Comune, per cui il Comune di Firenze ha usato questa leva e è diventato uno dei comuni capofila. Quando il Comune di Forlì, che ha già elevato ai massimi livelli le proprie aliquote, poteva almeno dare un segnale, e ve ne abbiamo chiesti tanti durante l’anno sul nevone, sugli agricoltori, sui danni, va bene, ma almeno questo poteva essere un segnale di attenzione in un momento particolarmente delicato, in un settore ripeto dove scopo di lucro non c’è e quindi si poteva dare un piccolo ma significativo contributo anche a non appesantire ulteriormente le casse comunali. Questo per me rimane un punto di domanda e ve lo rigiro ancora. Entrano il Cons. Pantieri e la Cons. Gardini: Presenti N. 35. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 6 OGGETTO N. 66 INTERROGAZIONE QUESTION TIME, PRESENTATA IN DATA 9 OTTOBRE 2012 DAL CONS. ANGELO SAMPIERI, IN MERITO ALL'OMOLOGAZIONE DI ALCUNE PALESTRE. Presidente RAGAZZINI: Per quanto riguarda il question time N. 66 è stata presentata una relazione al proponente Cons. Sampieri, quindi eventualmente lo riproporremo la prossima seduta consiliare. OGGETTO N. 68 INTERPELLANZA QUESTION TIME, PRESENTATA IN DATA 9 OTTOBRE 2012 DALLA CONS. RAFFAELLA PIRINI, IN MERITO AI CONTROLLI EFFETTUATI SUL CIRCO ROYAL. Rinviato Presidente RAGAZZINI: Invece i question time N. 64 e N. 68 verranno trattati successivamente, ma durante questa seduta consiliare. ARGOMENTI OGGETTO N. 82 HERA SPA - ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEL 15 OTTOBRE 2012 PER FUSIONE ACEGAS - APS HOLDING SRL E CONSEGUENTI MODIFICHE STATUTARIE - PARTECIPAZIONE. Presidente RAGAZZINI: Passiamo ora agli argomenti. Come da accordo in Conferenza dei capigruppo, partiremo dall’argomento N. 82, per Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 7 il quale è previsto anche il voto dell’immediata eseguibilità. L’oggetto è stato visto in I Commissione consiliare. Entra la Ass. Zattoni. Sindaco BALZANI: Consiglieri e cittadini, prima di lasciare la parola all’Ass. Bellini per una disamina della deliberazione, vorrei dire poche parole introduttive, poche perché la posizione dell’Amministrazione Comunale è nota. È dall’inizio del mandato che, con il sostegno degli elettori che hanno votato una coalizione e un programma molto espliciti in questo senso, Forlì si muove verso una politica ambientale chiara: reti pubbliche, raccolta differenziata spinta, distretto del riciclo e conversione alla green economy nei fatti, intervento deciso sul tema dell’energia, prefigurazione attraverso una apposita legge regionale di strumenti fiscali, volti a favorire la transizione verso la società del post-incenerimento. Sapevamo e sappiamo che la nostra impostazione non è solo di una parte, sapevamo e sappiamo che ovunque in Italia e in Europa i cittadini di qualunque colore si orientano in prevalenza verso tali opinioni. Come logico, dal momento che siamo azionisti di Hera e abbiamo cooperato convintamente al rinnovo di un patto di sindacato, che prevedesse da parte dei soci pubblici il tentativo di riorientare la politica industriale della nostra grande Azienda, ci siamo rivolti alla multi-utility per realizzare il nostro programma, consapevoli, come scriveva Keynes, che non è sufficiente che lo stato delle cose che cerchiamo di promuovere sia migliore dello stato delle cose che lo ha preceduto, deve essere sufficientemente migliore da compensare i mali della transizione. La transizione, cioè il passaggio, via via che il porta a porta e l’economia del riciclo decollavano, a una fase di progressivo abbandono dell’incenerimento, tra l’altro ulteriormente complicato nel nostro caso dall’infelice ubicazione urbana degli impianti. Transizione significa Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 8 consapevolezza degli investimenti fatti da ammortizzare, delle tariffe da pagare, ma anche dello sviluppo di una nuova industria e di una chiara scelta sulla raccolta da affermare. Il nostro è un radicalismo temperato, il tutto e subito non ci appartiene culturalmente. Abbiamo usato tutti i mezzi leciti a nostra disposizione, incontri, progetti e controprogetti, conferenze, dati e discussione sui dati, verifiche e anche infine l’arena regionale, la più appropriata per dirimere il nodo del dove andare collettivamente sull’ambiente. La nostra sensazione è stata quella di una debolezza strutturale della politica verso le scelte imprenditoriali della multi-utility, che pure controlla con il voto. Nonostante le cose scritte nei programmi dei partiti di governo e in molta parte della Regione, le scelte operative erano e sono ispirate da altre logiche, quella della grande impresa capitalistica per esempio, logiche legittime che mirano a massimizzare i profitti e a offrire ai soci dividendi assai interessanti, logiche che mirano all’espansione territoriale, alla ricerca di capitali freschi e all’obiettivo di assumere, ove possibile, condizioni monopolistiche e oligopolistiche, in modo da determinare da posizioni di forza prezzi, tariffe, costi a carico dei consumatori pubblici e privati. Sotto il profilo del percettore di rendita, e noi come Comune siamo anche percettori di rendita, l’operazione industriale finanziaria della fusione Hera Acegas è del tutto razionale e probabilmente positiva e fruttuosa, nulla da dire da questo punto di vista. Non ne abbiamo mai fatto mistero. Il fatto è però che noi siamo anche amministrazioni pubbliche, siamo cioè azionisti e il nostro compito è quello di riorientare, nei limiti del possibile, le politiche aziendali per portarle là dove vogliono i cittadini, insieme elettori e consumatori, che ci hanno votato. Qui sta il nodo più complicato e difficile da sciogliere, perché il grande disegno nato con Hera, la nascita di un’impresa pubblica capace di migliorare la qualità dei servizi, di contenere le tariffe e soprattutto di essere per i territori una sorta di grande braccio secolare, nella prassi o almeno nella prassi che ho vissuto io in questi anni, si è tradotto in una subalternità permanente a un management aziendale di prim’ordine, dotato di forza contrattuale e di saperi che ormai le amministrazioni locali non posseggono più. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 9 Questa asimmetria informativa fa sì che le negoziazioni tra territori e Hera, almeno per i territori piccoli azionisti, ma come noi medi clienti, non siano di carattere generale o di indirizzo come dovrebbe accadere, ma si esauriscono sovente nel piccolo cabotaggio delle piccole e pure importanti cose, come impianti e tariffe e reti, solo che il piccolo cabotaggio delle piccole cose è fattivo e produttivo se alle spalle ci sono obiettivi chiari e condivisi da parte degli azionisti pubblici e dell’Azienda. Se gli obiettivi sono diversi, il cabotaggio diventa un bagno di sangue, i costi schizzano alle stelle, i contributi richiesti alle realtà locali non bastano mai a garantire la transizione da un sistema all’altro, che costerà sempre troppo per le nostre tasche e così dovremo rimanere dove siamo. Alla fine abbiamo dovuto dare ragione a Upton Sinclair, che diceva “è difficile fare capire qualcosa a un uomo, quando il suo salario dipende dal non capirla”. Ecco perché crediamo che un segnale, un segnale da parte dei cittadini e della politica che li rappresenta, vada dato, un piccolo segnale che tra l’altro è senza conseguenze pratiche. Il Consiglio Comunale dà mandato al Sindaco di votare contro il progetto di fusione Hera Acegas nel patto di sindacato dei soci pubblici, il quale delibererà a maggioranza di votare sì alla fusione, con l’obbligo per tutti i sottoscrittori del patto di adeguarsi alla decisione, altrimenti che patto sarebbe? Un niente nel grande panorama degli azionisti pubblici e privati e neanche un atto demagogico, perché sono io il primo a dire che sul terreno industriale e societario il nostro pronunciamento sarà irrilevante. Sul piano politico, però, no. Noi intendiamo dire con chiarezza ai nostri amici soci pubblici che questo ampliamento della base sociale rafforzerà sì il capitale, ma renderà ancora più problematici i rapporti tra management e territori emilianoromagnoli, tra l’altro diluiti nelle percentuali, e che ciò indurrà l’Azienda, una grande Spa quotata in Borsa, a muoversi secondo logiche privatistiche ancora più marcate di quanto oggi non avvenga. Il processo che abbiamo davanti è chiaro, perché mistificarlo? Questo è il nostro scopo: dare un segnale politico preciso perché non vi siano più alibi, perché è impensabile che la politica sull’ambiente e sui rifiuti Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 10 ovunque, a Napoli, a Roma, a Forlì, in Emilia Romagna, non sia il prodotto della riflessione, dell’impegno di chi è eletto a questo scopo pro tempore dai cittadini, il quali dovrà dotarsi di strumenti adeguati per la programmazione e la regolazione, che oggi possiede spesso in misura del tutto insufficiente, e perché si chieda alle forze politiche, a tutte le forze politiche un atto di chiarezza e di coerenza tra quello che si promette il giorno delle elezione, per ottenere il consenso, quello che si dice nei convegni e quello che poi materialmente si pratica nelle sedi in cui le politiche devono essere individuate e assunte. Noi non ci illudiamo, non finirà come ne Il Ruggito del Topo, un celebre film satirico e pacifista con Peter Sellers. Resteremo topi e buona notte, ma topi liberi pensatori e liberi attori sì, almeno questo! APPLAUSI Ass. BELLINI: Buon pomeriggio. Come già anticipato dal Sindaco, introduco alcune delle motivazioni, dei passaggi contenuti nella deliberazione che oggi discutiamo. L’Amministrazione Comunale, all’interno di Hera, assume due ruoli, il primo è quello di socio di capitale e il secondo è quello di rappresentante dei cittadini, ovvero rappresentante dei clienti. Noi riteniamo che il secondo ruolo sia prevalente e per i soci di una società di capitale l’operazione della fusione è sicuramente positiva dal punto di vista finanziario, come già dichiarava il Sindaco, in quanto questa operazione consente di recuperare liquidità attraverso l’intervento di un importante investitore pubblico. Tuttavia, in qualità di rappresentante dei cittadini, l’Amministrazione Comunale propone un voto contrario alla fusione all’interno del patto di sindacato dei soci pubblici. Tale voto contrario è motivato da tre considerazioni che ora vi enuncio, la prima dice che l’Amministrazione Comunale ritiene prioritaria una fusione con aggregazioni di Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 ambito regionale, invece che Pag. 11 extraregionale, se fusioni debbono essere, perché nell’ambito regionale sono condivise la regolazione, la programmazione e la gestione dei servizi pubblici locali. La seconda motivazione è che l’aumento di capitale e del numero dei soci pubblici rendono la governance pubblica più debole e favoriscono logiche di tipo finanziario rispetto a politiche industriali orientate alla sostenibilità e alla qualità del servizio fornito ai cittadini. La terza è che l’Amministrazione Comunale e tutto il Consiglio Comunale aveva votato un documento di indirizzi quando, a novembre 2011, abbiamo sottoscritto il patto di sindacato di Hera e gli indirizzi proposti vincolavano la presenza di una maggioranza pubblica di Hera a precisi obiettivi, primo un forte impegno verso gli investimenti per l’innovazione dei servizi e delle reti, verso una maggiore sostenibilità ambientale, secondo migliori servizi per i cittadini e per le imprese, anche per le fasce più deboli e per i servizi meno remunerativi; questi obiettivi sono ritenuti prioritari per garantire una prospettiva di lunga durata all’Azienda e per rispettare il ruolo dei soci pubblici. L’operazione di fusione e il Piano industriale dell’Azienda non sono pienamente coerenti con tali indirizzi, quindi questa deliberazione è un atto di coerenza rispetto agli impegni già assunti da questa Amministrazione Comunale, come già ricordava il Sindaco. Tuttavia la deliberazione vuole porre in evidenza alcuni temi politici, come diceva il Sindaco, in una forma costruttiva e propositiva. A questo scopo nella deliberazione si propongono una serie di interventi per il nostro territorio e questa proposte intervengono su 7 settori e contengono progetti orientati a promuovere la riduzione degli impatti ambientali, a promuovere lo sviluppo economico del territorio e migliore efficienza, ovvero ottimizzazione del rapporto tra le tariffe e il livello dei servizi. Questi progetti sono una parte fondamentale del programma di mandato e la loro mancata realizzazione pone un tema sull’Azienda Hera, perché si è dimostrata inefficace nella risposta a queste proposte. Il tema riguarda la governance dell’Azienda, perché in particolare all’interno di una multi-utility convivono servizi e settori di natura molto diversa. Gas e energia sono mercati completamente liberalizzati, nei quali per competere è Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 12 necessaria una dimensione superiore a quella dell’attuale Azienda; acqua e rifiuti, invece, sono mercati regolati, per i quali è prevalente la natura di servizio pubblico e di legami con i territori e le loro specifiche esigenze locali. Inoltre la volontà popolare, espressa a grande maggioranza dal referendum 2011, indica chiaramente la preferenza per una gestione dei servizi senza rilevanza economica, ovvero senza profitti e marginalità per i gestori. L’attuazione di questa volontà richiede importanti riforme, in quanto è possibile gestire i servizi senza rilevanza economica solo modificando le regolazioni e le normative fiscali dei servizi. In particolare è necessario reperire le risorse necessarie per gli investimenti del servizio idrico integrato e per i rifiuti, ovvero tecnologie per la raccolta e per gli impianti di recupero e riciclaggio, al di fuori della tariffa. La convivenza di questi settori di natura così diversa all’interno di un’unica azienda pone un tema importante, che noi riteniamo indispensabile sciogliere prioritariamente rispetto alla scelta di operazioni di natura finanziaria. L’Amministrazione Comunale ha proposto strumenti, basati sulla fiscalità ambientale, per reperire le risorse per gli investimenti e mi sto riferendo alla Legge di iniziativa popolare sui rifiuti, che questo Consiglio Comunale per primo ha proposto alla Regione Emilia Romagna, come esempio di strumenti per fornire risposte a questo tema della mancanza di rilevanza economica per la gestione dei servizi. Inoltre propone di modificare le regole tariffarie per consentire ammortamenti più rapidi degli investimenti e per evitare che i gestori dei servizi siano penalizzati dal punto di vista fiscale, con ammortamenti troppo lunghi per i loro investimenti. L’attuazione della fiscalità ambientale e la definizione di nuove norme per la definizione di servizi pubblici locali, idrico e rifiuti, rappresenta dal nostro punto di vista una valida alternativa alle fusioni, che sono, invece, operazioni necessarie solo per la gestione dei servizi energetici, quindi l’obiettivo della deliberazione è di aprire, all’interno del patto di sindacato dei soci pubblici, una discussione sulla governance di Hera e in generale una discussione sulla normativa dei servizi pubblici locali, che dovrà essere Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 13 riformata in accordo alla volontà popolare espressa con il referendum dello scorso anno. Esce il Cons. Gugnoni; entrano i Cons. Bandini e Tappari: Presenti N. 36. Cons. APRIGLIANO: Ieri, Sindaco, durante l’esposizione in Commissione di questa deliberazione, le chiedevo se questo di oggi rappresentasse, attraverso la sua posizione, una tempesta in un bicchiere d’acqua. In realtà, a leggere i tanti interventi apparsi anche oggi sulla stampa, sembra che questo abbia innescato una vera e propria battaglia culturale, una vera e propria battaglia politica, sulla quale noi le chiediamo fino in fondo di fare la sua parte, cioè di non scherzare soltanto, di avere più coraggio nell’affermare il diritto di rappresentare la propria cittadinanza e il volere del proprio popolo, costi quello che costi. Immaginiamo che, a seguito di questa deliberazione e di questa presa di posizione politica, che poi sostanzialmente porterà comunque a approvare la fusione per via del patto di sindacato, ci siano azioni concrete da qui allo scadere della legislatura, che facciano percepire alla cittadinanza che quella di oggi non è una tempesta in un bicchiere d’acqua. È ovvio che non la invidiamo, perché all’interno del suo partito nel sistema romagnolo, ma anche nel sistema emiliano-romagnolo, lei sembra una mosca bianca e mi chiedo se avrà la forza sufficiente e necessaria per affermare questi principi politici, oppure ci penseranno come al solito gli apparati di partito a farla fuori e a farla pagare questa sua voce fuori dal coro, con l’unico difetto di avere una volta tanto - io credo che sia veramente la prima volta, mi dispiace ammetterlo, ma lo ammetto anche con piacere, perché questo in qualche modo conferma il fatto che, quando si è sindaco di una città, bisogna anche avere la percezione che si è il sindaco di tutte le parti in causa - un sindaco che tira fuori gli attributi e dice chiaro e tondo che a questo gioco al massacro nei confronti dei nostri cittadini, sulle Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 14 bollette e sul non controllo della spesa della gestione dei servizi pubblici, non ci stiamo più, quindi mettiamo in moto un meccanismo idoneo e forte per fare capire che, all’interno di questo consesso, ci sono persone che fanno valere, per quello che possono fare valere, i propri diritti. Le chiedo, pertanto, più coraggio e le chiedo, se avessi avuto i 5 milioni per uscire dal patto di sindacato, a tanto ammonta la penale che avremmo dovuto pagare per uscire dal patto di sindacato, se lei se la sarebbe sentita di rompere il patto di sindacato costi quello che costi. E vorrei capire, attraverso questo ragionamento politico, se c’è spazio per pensare, all’interno della sua Giunta Comunale, all’affermazione della gestione pubblica dell’acqua, all’affermazione della gestione pubblica dei rifiuti e del trattamento dei rifiuti, della raccolta del trattamento dei rifiuti. “Ci stiamo organizzando” abbiamo sentito, ma quanti anni ci vogliono? Quanto tempo ci vuole? Quanti sacrifici ancora deve sopportare questo territorio per cercare di rendersi conto che il non riconoscimento dell’autonomia nella gestione fu un grandissimo errore e oggi ne paghiamo tutti le conseguenze. Abbiamo creato mostri enormi che non solo bussano alla porta, ma determinano i prezzi esattamente come meglio credono. Mi chiedo, Sindaco, se sia consapevole di una questione e se questo territorio è consapevole di una questione. Il Presidente dell’Unioncamere degli Industriali oggi sulla stampa afferma che questa scelta è un errore, noi diciamo beh una volta tanto che si parla di politica, ci si lamenta dell’assenza della politica, oggi abbiamo l’affermazione della politica nelle sue espressioni più alte, perché se non discutiamo di questo, se la politica non discute di questo, mi chiedo su cosa dovrebbe discutere materialmente. Ci si lamenta poi che un sindaco porta i cittadini all’interno del Consiglio Comunale, interroga i propri cittadini, si fa parte attiva contro tutto l’apparato per affermare il principio della politica, della difesa del proprio territorio, ci si lamenta, c’è qualcosa che non funziona! Allora il Sindaco ha il dovere di rispondere a coloro che ritengono che questa posizione sia una posizione sbagliata, perché deve pure emergere che ci sono posizioni che vanno contro gli interessi dei forlivesi, deve pure emergere in modo chiaro che, all’interno dello stesso apparato di governo, e Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 15 in questo caso ovviamente di Sinistra, ci sono posizioni che remano contro, e non voglio immaginare per quali motivi e per quali interessi, ma che remano contro il loro stesso popolo che li ha eletti, perché altrimenti, a fronte di un tema come questo, bisognerebbe trovare un’unità di intenti molto forte, almeno territoriale. Non è possibile assistere a posizioni diverse, tipo quella di Alessandrini, eletto all’interno di questo territorio e eletto all’interno del partito che lei rappresenta, perché un confronto e una chiarezza definitiva su come si vuole procedere, su come deve procedere sulla base del mandato elettorale dato dei cittadini all’interno del partito, bisogna pure farlo, perché altrimenti non ne veniamo fuori, altrimenti abbiamo all’interno dello stesso partito diverse posizioni e ognuno se la canta e se la suona come meglio ritiene opportuno. Così non è possibile più andare avanti! Ci rallegriamo, Sindaco, del fatto che lei abbia preso posizioni di questo tipo, che sono largamente posizioni dell’opposizione. Da sempre le opposizioni hanno criticato lo strapotere e il modo in cui sono stati gestiti i servizi pubblici. Noi speriamo che lei possa portare fino in fondo la battaglia, perché ha le caratteristiche politiche, umane, morali per potere imporre un ragionamento politico del territorio per i propri cittadini. Entra il Cons. Sansavini; esce il Cons. Pasini: Presenti N. 36. Cons. DI MAIO: La deliberazione che ci apprestiamo a votare oggi pone in discussione un argomento quanto mai importante per il presente e il futuro del territorio forlivese e romagnolo. Questo argomento evidentemente è la gestione dei servizi pubblici locali, perché non dobbiamo mai dimenticare che, quando parliamo di Hera, parliamo di questo, parliamo di servizi pubblici e di servizi che impattano quotidianamente sulla vita di tutti noi, sulla vita dei nostri cittadini e delle nostre imprese. È su questa gestione che Hera basa il proprio business. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 16 La scelta di fare nascere questo colosso industriale, giusta quando venne fatta per semplificare la miriade di società municipalizzate, che moltiplicavano i costi e non garantivano più efficienza e qualità dei servizi e non erano più in grado, da sole, di rispondere alle esigenze di un territorio, fu una scelta giusta che oggi non vogliamo mettere in discussione. È una scelta che ha assicurato milioni di Euro di investimenti, occupazione, importanti realizzazioni anche per i soci pubblici, che hanno potuto beneficiare dei dividendi, e anche investimenti importanti sul nostro territorio forlivese, tra i quali cito per tutti la centrale di telecontrollo, che credo sia un gioiello di tecnologia e della tecnica, che ha sede proprio qui a Forlì. Così com’è stato giusto il tentativo di coniugare la qualità dei servizi, il controllo pubblico dei servizi a beneficio di cittadini e imprese, con la redditività, cioè il tentativo di fare stare insieme e di rispondere da un lato alla trimestrale di cassa, di cui chiedono conto ogni 3 mesi gli analisti e gli investitori di Borsa, e dall’altro rispondere anche al potere di indirizzo e controllo pubblico che deve essere esercitato dagli enti locali che sono soci di Hera. È di questo che oggi vogliamo discutere e è su questo che si basa la nostra deliberazione e il nostro voto a sostegno di questa deliberazione, fermo restando, come veniva ricordato dall’intervento del Sindaco e dall’Ass. Bellini, la bontà dal punto di vista industriale dell’operazione di fusione per incorporazione con Acegas, analoga società che gestisce i servizi a Padova e Trieste, anzi se fossimo esclusivamente azionisti di Hera e non avessimo nessuna altra funzione che quella di investitori di Hera, l’operazione andrebbe salutata solo positivamente, anche perché porta con sé maggiori garanzie occupazionali, maggior solidità, maggior possibilità di attuare economie di scala e di potere essere competitivi sul mercato e anche ci auguriamo di potere lavorare su tariffe inferiori a quelle attuali. È un’operazione che aumenterà sicuramente la remuneratività delle azioni di Hera e auspichiamo anche contribuisca a farne risalire il prezzo sul listino azionario, dove evidentemente, anche per la crisi finanziaria di questi anni, il valore delle azioni ha perso parecchio valore. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 17 Il Comune di Forlì però non è solo un azionista, a differenza per esempio della Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì, che detiene anch’essa quote di Hera. Il Comune di Forlì è anche un cliente importante di Hera e è soprattutto rappresentante degli interessi dei cittadini e delle imprese forlivesi, ai quali deve rendere conto e da cui è stato eletto sulla base di un programma di mandato ben preciso, un programma che metteva al centro della nostra idea di sviluppo e che mette al centro della nostra idea di sviluppo il tema dell’ambiente, della gestione dei rifiuti, del risparmio, del riciclo, delle energie rinnovabili e della possibilità di costruire una nuova filiera produttiva proprio investendo su questi settori. Siamo quindi convinti, sulla base delle cose che hanno spiegato il Sindaco e l’Assessore Bellini, che votare favorevolmente a questa deliberazione non sia un voto contro Hera, né è possibile ridurre questa scelta a una semplice diatriba interna a una forza politica. È un voto che portiamo avanti nell’interesse prima di tutto dei cittadini, delle imprese, del futuro del nostro territorio e del rapporto con l’Azienda. Crediamo sia necessario costruire una relazione con Hera, che sia più coraggiosa, che sia fondamentale riportare il potere di indirizzo e di influenza sulle scelte che vengono compiute dai manager che gestiscono l’Azienda di più in mano pubblica. Oggi lo sono solo in minima parte, almeno per quanto riguarda Forlì, e l’ingresso di nuovi soci pubblici diluirà dal punto di vista azionario il peso specifico, quindi anche la possibilità per il Comune di Forlì di farlo, come ricordava l’Ass. Bellini. La deliberazione di oggi, che conferirà al Sindaco il mandato di votare contro l’operazione all’interno del patto di sindacato dei soci pubblici e non nell’assemblea degli azionisti, dove essendo contraenti del patto, ci allineeremo con ciò che deciderà la maggioranza, è più di un segnale politico. È la volontà di sancire un principio per cui un’azienda come questa, un’azienda come Hera, dove ci sono soci pubblici, i soci pubblici non possono essere considerati alla stregua degli altri azionisti o di azionisti qualsiasi, perché c’è in mezzo l’interesse collettivo. La logica che deve governare il patto di sindacato e gli indirizzi aziendali deve andare oltre il semplice misurare con il bilancino il peso Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 18 percentuale di ogni azionista, ma deve tenere conto anche del peso in termini di altri parametri. Le quote azionarie non possono essere l’unico criterio che viene preso in considerazione, perché c’è anche un dato relativo alla quantità di servizi dati in gestione e soprattutto alle esigenze e alle richieste che la comunità locale pone all’Azienda. Dobbiamo quindi essere messi nelle condizioni di potere sviluppare i punti che abbiamo già indicato un anno fa, quando votammo un documento di sollecito all’Azienda, che vengono ripresi in questa deliberazione, perché riteniamo che da questi punti, da questi investimenti passi una fetta importante dello sviluppo del futuro di Forlì e non solo del territorio forlivese. Lo vogliamo fare con Hera, sapendo che l’Azienda è in grado, se vuole, di fornire servizi di qualità, deve avere più coraggio, e vogliamo rivendicare il nostro ruolo di soci pubblici e dunque di soggetto deputato a determinare l’indirizzo da seguire nello svolgimento di politiche di sviluppo gestione di questi servizi nel territorio forlivese. Vogliamo ribadire, inoltre, che è sbagliato dare per scontato il consenso del territorio forlivese su questa operazione, come su altre partite di scala sovracomunale, a prescindere, solo per una comunanza di provenienza politica e senza che vi sia un reale e effettivo coinvolgimento e senza che tali scelte abbiano una vera e positiva ricaduta sul nostro territorio. Vogliamo sottolineare e ricordare che con questa deliberazione svolgiamo il nostro ruolo di rappresentanti eletti dai cittadini, tutti coloro siedono su questi banchi sono qui perché sono stati scelti da migliaia di persone, che hanno scritto il nostro cognome sulla scheda elettorale, e troppo spesso ce lo dimentichiamo. Non siamo nominati, non siamo cooptati e non siamo profumatamente pagati per fare ciò che ci dice un azionista privato o colui o colei che ci ha nominati. Siamo qui sulla base del voto di migliaia di persone, per svolgere una funzione di interesse pubblico, e questa funzione va ascoltata e bisogna tenerne conto. Riteniamo che sia interesse pubblico, per Forlì e per i comuni del comprensorio, cogliere questa occasione per lanciare un segnale che ci attendiamo venga recepito e sia l’inizio, l’avvio di una relazione diversa, migliore con l’Azienda. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 19 Ci attendiamo che le richieste di impegno, che abbiamo sottoposto a Hera sulle cose che sono scritte e che indichiamo in delibera, vengano onorate e ci attendiamo che ci sia più attenzione per questo territorio e per le esigenze che abbiamo posto, non per una semplice rivendicazione campanilistica, ma anche perché siamo convinti che Forlì, prima città capoluogo in Emilia Romagna a avere avviato la raccolta dei rifiuti porta a porta, possa essere utile anche per aiutare altre zone del nostro territorio, altre zone servite da Hera a crescere, anche in settori inesplorati, o quasi inesplorati, oltre a sviluppare buone pratiche non solo dal punto di vista finanziario, ma anche nella gestione dei servizi. Noi ci crediamo e chiediamo perlomeno di provarci e avere più coraggio all’Azienda. Esce la Ass. Briccolani; entra il Vicesindaco Biserna. Cons. RONDONI: Sindaco, ancora una volta si è messo in una condizione di grande difficoltà e mettendosi lei mette in difficoltà la Città. Io credo che ci sia un modo di andare contro i poteri forti, e lo dico subito, chiaro chiaro: con l’alternanza politica, con il gioco delle due parti si fa più fatica, fare maggioranza e opposizione al tempo stesso. O si ha il coraggio di una strada o si ha il coraggio di un’altra. Evidentemente qualcosa non torna, perché le faccio la domanda più banale: perché gli altri comuni votano in un modo, governati dal Pd, e noi che abbiamo una maggioranza del Pd andiamo da un’altra parte? Dov’è la coerenza politica? Evidentemente queste preoccupazioni che avete detto pubblicamente, anche largamente condivisibili, le abbiamo solo noi, esistono solo a Forlì. Questa è una situazione di fatto che genera una situazione problematica territorialmente. Mi permetta anche un’osservazione di metodo. Noi la deliberazione l’abbiamo vista lunedì alle 12.45, non è giusto che su un argomento così delicato l’opposizione possa valutare in tempi Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 20 brevi in Commissione, i nostri Consiglieri si sono lamentati e lo dico pubblicamente. Un tema così richiede più tempo e più attenzione anche nella valutazione politica prima del Consiglio Comunale, ma comunque non sfuggiamo al dibattito, vi lasciamo giocare questa che noi definiamo una partita più di facciata che di sostanza. L’ha detto lei, Sindaco, questo voto è irrilevante. Dite e accontentata la piazza qui a Forlì, i vostri pezzi di coalizione che non sono rappresentati in Consiglio Comunale, ma a Bologna abbassate la testa: questo è il problema! La coerenza vorrebbe che, se si prende una posizione, si va fino in fondo, perché a fine luglio il Sindaco doveva andare a Bologna a dire queste cose, al patto di sindacato bisogna mandare il referente non a votare a favore ma a votare contro. Le chiedo cosa ha votato il nostro referente a fine agosto. Ci sono degli atti precisi, non c’è una dichiarazione, per l’amor del cielo ripeto largamente condivisibile sul piano dei contenuti, ma la politica è fatta di atti, di fatti e di voti concreti. Cosa succederà dopo questo voto? L’avete detto voi: tutto andrà avanti come prima, ci sarà un segnale di natura simbolica, ma nulla cambia. Allora faccio la domanda al Partito Democratico e la faccio pubblicamente: avete la forza voi, dopo che su Sapro e su Seaf avete dimostrato di essere l’ultima ruota del carro di questa Regione, isolando sempre di più questa Città, siete in grado di fare quello che state dicendo oggi o ancora una volta subirete i comandi superiori? Cosa volete fare di questa Città? Siccome ne avete il comando, ne avete il governo, ne avete l’amministrazione, non dovete fare delle sceneggiate, dovete assumervi la responsabilità. Siate chiari nei confronti della Città che vi ascolta su cosa volete: volete la multi-utility grande o non la volete? Perché non si può dire una cosa là e un’altra cosa qui, come Partito Democratico esprimetevi anche a livello regionale. Volete un’alternativa? L’avete un’alternativa? Se non volete quello, cosa volete dare ai cittadini? D’accordo la politica ambientale, siamo tutti d’accordo, ma da dove passa? Al di là dello schiaffo che oggi volete dare simbolicamente, che ci troverà… noi lo diciamo da sempre che Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 21 Hera è lontana dai cittadini! Noi abbiamo fatto la campagna elettorale su questo. Qual è il punto di diversità che portate oggi? Qual è la vostra proposta? Non vogliamo trasformare la questione di Hera in una battaglia intestina al Partito Democratico, le vostre primarie, i vostri congressi, le vostre difficoltà interne, le vostre valutazioni tenetele giustamente nelle sedi del Partito, la Città non può pagare il prezzo, non può pagare questo prezzo! Oggi voi fate alzare la temperatura della Città, già ampiamente critica, per qualcosa che non ha rilevanza politica, ce l’ha simbolicamente, ma vogliamo fare un passo in avanti sullo sviluppo concreto della Città? I soci pubblici contano poco, certamente avete scoperto l’acqua calda! La privatizzazione però è un percorso che voi non sapete affrontare, la privatizzazione il confronto con il mercato globale, le dimensioni europee è un tema che vedo fa fatica in questi territori, evidentemente li governate voi e dovete farvi qualche domanda, perché non è che il mercato è un mostro punto, c’è uno scenario dove oggi si interviene che è diverso da 10 anni fa e evidentemente su questo caricate di un’enfasi eccessiva, che danneggia la Città, che la spacca, ma vi spaccate voi e non certamente noi che abbiamo sempre avuto un atteggiamento, quando già su Seaf e Sapro questa Città soffre molto. Io non vedo molta coerenza, chiedo quindi al Pd che tipo di politica vuole fare di questi territori coesa con gli altri comuni, coesa con gli altri territori, perché noi ci stiamo isolando su tutto, noi siamo l’ultima ruota del carro isolati e facciamo di questo isolamento un orgoglio, per certi aspetti è anche condivisibile, ma ripeto l’efficacia qual è? A Bologna tenete una posizione e a Forlì ne tenete un’altra, abbiate il coraggio di andare fino in fondo, perché altrimenti noi rischiamo forte. Sul contenuto di Hera è da tempo che si dice, noi abbiamo solo una stella di riferimento: le utenze dei cittadini. Voglio sapere tra un anno se le utenze dei comitati saranno aumentate sì o no, è su questo che misuriamo la qualità dei servizi certamente, ma il costo e le tariffe. Avevate promesso che con Hera si sarebbe ridotto il costo delle utenze e noi abbiamo visto di anno in anno aumentare, oggi vi lamentate di cose dette da noi da tempo. Anche, Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 22 e lo dico come esempio, persino sui rimborsi Iva della tariffa di igiene ambientale, che la Corte di Cassazione ha riconosciuto non essere dovuta ai cittadini, ci eliminate la possibilità del rimborso ai cittadini. Evidentemente non c’è coerenza su questo, forse questo è più efficace e più sensibile anche alle orecchie e alle tasche dei cittadini. Dite che non siete in grado di riordinare o di dare indirizzi a una politica industriale: questo credo che sia un problema grande per un partito che vuole ancora avere - questo sì - il monopolio dell’amministrazione di questa Città. Attenzione, perché la Città ci sta guardando e vuole sapere cosa riuscirete a fare per ridurre i costi delle tariffe ai nostri cittadini: questo è il punto! Tutto il resto può essere giusto sui principi, ma non è efficace nella sostanza, per cui vi chiediamo non delle boutade o delle situazioni anche carine e simpatiche, ma che non portano risultato per la nostra Città. Noi chiediamo qualcosa che vada oltre. E poi lo dico sottovoce perché i cittadini devono sapere. In tutta questa operazione io credo che ci siano dei livelli nazionali e cito un nome: Bassanini. Sapete che le operazioni hanno un rilievo anche dovuto a personaggi a voi cari, allora se siete capaci andate da questi personaggi a voi cari e ditegli in faccia quello che venite a dire a noi qui, ditegli quelle che sono le questioni dei vostri mal di pancia e governateveli all’interno del vostro mondo. Perché li deve pagare la Città? Evidentemente questo risulta essere un passaggio difficile, politicamente difficile. Forlì temiamo - l’avete detto voi - che alla fine di questo non succederà un’altra Forlì, succederà la Forlì che accetta, che rimane schiacciata da Bologna, che subisce, che ha fatto un attimo un fuoco d’artificio, ma non cambia. Ve ne dico un’altra. Siete capaci di fare abbassare gli emolumenti dei manager di Hera? Visto che c’è la riduzione giusta e legittima e oggi invocata dai cittadini del taglio dei costi della politica, siete in grado di fare tagliare pesantemente i compensi dei manager di Hera? Qui mi limito a descrivere il titolo, ma ci sarebbe da aprire un capitolo, perché allora sì che sareste credibili ai cittadini se fate una battaglia ma forte e naturalmente dovete andare dai vostri superiori e riuscire a vincere questa partita. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 23 Concludo, Presidente. Un’altra pagina per noi non esaltante, per noi, Sindaco, i cittadini non sono topi e glielo dico come battuta ovviamente, sono uomini che soffrono la crisi economica e anche in questa Città pesantemente, per cui rispetto ai nostri cittadini significa anche rispetto alle loro utenze e alle loro tariffe. C’è difficoltà, noi vediamo una parte molto in difficoltà, la parte della maggioranza, noi l’abbiamo sempre detto che su Hera bisognava aprire tanti discorsi, quando li dicevamo noi ci avete detto no e credo che il riferimento principale - lo ribadisco una volta di più - non sia tanto quello che voi ci avete proposto oggi e potevamo speculare politicamente molto di più sulla posizione che avete preso e non abbiamo fatto di questo un’occasione particolare per appesantire la Città di una battaglia che, forse, non avrebbe capito. Noi continuiamo a dire su questo siamo d’accordo, sul punto che da questa battaglia - se ne sarete capaci non lo so, ho molti dubbi - per i cittadini ci possa essere una migliore qualità dei servizi e una migliore anche possibilità di vedere ridotte le tariffe. Credo che tra un anno sia giusto misurarsi su questo. Entra il Cons. Gugnoni: Presenti N. 37. Cons. RAGNI: Io credo che siamo di fronte a una grande ipocrisia e mi rivolgo ai colleghi del Partito Democratico. Loro sanno benissimo che oggi, votando no, in realtà votano sì, e perché? Quello che mi sorprende, e dopo vi spiego perché, è come mai l’operazione fusione Hera Acegas non è stata stoppata prima, stoppata quando il Partito Democratico regionale ha deciso che la fusione andava bene, e per Partito Democratico regionale indico l’organo del partito che ha deciso sì alla fusione. Mi chiedo oggi voi, che fate finta di ostacolare la fusione, in realtà sapete benissimo che il patto di sindacato voterà sì alla fusione, perché comuni come Bologna, Modena e Ravenna hanno già detto sì e ora detengono molte azioni. Altri comuni hanno detto sì, quindi dirà sì il patto Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 24 di sindacato, quindi il nostro no, il vostro no ma sarà anche il nostro, perché noi abbiamo sempre detto no, voi lo dite oggi no, il vostro no sarà un no al patto di sindacato e poi una successiva adesione a quella che è la maggioranza del patto di sindacato, che invece dice sì. Non prendiamoci in giro, signori, voi non avete fatto nulla prima, non siete intervenuti a livello politico, a livello regionale nel vostro partito, per impedire che venisse fatta questa scelta che andrà a ricadere sulle tasche dei cittadini, perché è prevista anche una modifica statutaria che voi sapete benissimo, che consentirà che soci non enti pubblici possano entrare, possano acquisire quote societarie, con il rischio concreto che gli enti locali perdano il controllo, quindi non ci sia più il controllo pubblico della società e che quindi le tariffe vengano offerte al libero mercato. Se di ipocrisia parliamo, oggi voi dovete riconoscerlo, perché il vostro no di oggi è un no che, al di là degli applausi di facciata dati al Sindaco, nella sostanza è fumo negli occhi ai cittadini e credo che i cittadini non lo meritino… (intervento fuori microfono) dopo parli, adesso esco io, dopo intervieni e dici quello che pensi! Avrai tutto il tempo per smentire quello che sto dicendo, ma non credo di potere essere smentito nei fatti. Credo che oggi noi viviamo una commedia in diretta e spero che i cittadini capiscano che in realtà il vostro retropensiero è quello di aderire, nella sostanza, a quella che è la decisione regionale del partito, che è quella di fare sì che la fusione avvenga e di esporre i cittadini alle tariffe del libero mercato. Cons. MONTANARI: Ogni tanto mi lascio trasportare dalla polemica, chiedo scusa al collega che ho interrotto. Mi pare che i colleghi dell’opposizione intervenuti non abbiano saputo resistere alla tentazione di qualche speculazione politica, tentando di mettere noi in difficoltà e dimenticando che il tema è ben più serio e dimenticando anche che, dove la maggioranza ce l’hanno loro, le multi-utilities non si comportano molto diversamente da Hera! Per cui il tema è di tutti, dobbiamo riflettere tutti allo stesso modo. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 25 Io credo che il tema che affrontiamo oggi vada ben al di là del suo significato più immediato, che è quello di esprimere un nostro parere di azionisti di una società pubblica su una normale, seppure importante operazione di fusione societaria. Com’è stato ampiamente detto, le implicazioni sociali e politiche di questa decisione sono assai rilevanti e vi assicuro molto sentite dalla popolazione, ne è prova ciò che sta succedendo non solo oggi qui con tutto il pubblico in sala, ma nei vari Consigli Comunali che stanno affrontando il tema. A Bologna si è discusso fino a mezzanotte con i cartelli etc. etc., mi dispiace dirlo, il mio Partito è stato isolato e la deliberazione è passata grazie a un voto di un esponente dell’opposizione. Questa in effetti è una società che per i servizi che eroga ha a che fare con la vita quotidiana di tutti i cittadini e non è vero che noi oggi scopriamo l’acqua calda, perché c’è una coerenza degli atti di questa Amministrazione Comunale, perché un anno fa, quando abbiamo rinnovato il patto di sindacato, e l’ha ricordato sia il Sindaco che l’Ass. Bellini, noi abbiamo messo dentro un atto di indirizzo a quel patto che parlava di sostenibilità, di attenzione ai territori, alle loro istanze, alle loro articolazioni associative, parlava di energie rinnovabili, parlava di attenzione al cliente, riguardo per le fasce socialmente più deboli. Ebbene oggi ci troviamo di fronte a un’operazione che non mi pare vada in questo senso e per questo esprimiamo il nostro parere contrario, non andiamo nella direzione di avvicinare la società ai territori. I territori dell’Emilia Romagna scendono sotto il 51% di proprietà di questa società, quindi conteranno di meno. A seguito della fusione, la proprietà sarà ancora più parcellizzata, ancora meno in grado e in condizione di guidare e indirizzare l’azione della società, che ormai è una grande realtà industriale, il cui management agisce in pura logica di profitto, come suo dovere tra l’altro. E la storia di questi anni ci dice che questa logica tende a confliggere con gli obiettivi di sostenibilità e di socialità che persegue una Pubblica Amministrazione. Inoltre la presenza di un soggetto economico così potente, che opera in regime di sostanziale monopolio, e io non so, ho visto che gli industriali la pensano in un certo modo, ma vi assicuro che tutto questo Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 26 suscita le perplessità del mondo dell’artigianato e della piccola impresa, contrattualmente sempre soccombenti in ogni tipo di rapporto nei confronti di Hera. Per questo io credo una cosa e lancio anche una riflessione all’opposizione. Credo che in chiave strategica, se vuole gettare uno sguardo oltre l’immediato, la politica si deve porre il problema di affrontare il nodo, ancora irrisolto, del ruolo insostenibile degli amministratori che continuamente sono proprietari, pro quota naturalmente, della società, sono controparte in quanto enti che appaltano i servizi praticamente alle loro società e controllori sempre di sé stessi nell’erogazione del servizio. Se poi la società che gestisce i servizi è una società per azioni quotata in borsa, è chiaro che il suo obiettivo prioritario diventerà quello di realizzare profitti, anche a scapito degli interessi stessi che noi come amministratori siamo chiamati a tutelare, interessi che - lo ripeto - non sono solo quelli legati al sociale, ma sono anche quelli del nostro tessuto imprenditoriale, di piccole imprese che ogni giorno denunciano e lamentano costi alti e tempi di risposta troppo lunghi. Il problema, quindi, è che questo modello non regge più e la politica deve mettervi mano e ripensarlo. A mio modesto parere, io nel Partito Democratico faccio solo il cameriere alla festa del pesce etc., però voglio lasciare questa testimonianza. Questa Amministrazione Comunale, questo Consiglio Comunale - lo ridico - con il voto di oggi non è che scoprono chissà cosa, ma non fanno che confermare un’impostazione e una linea che in questo quadro voglio ricordare le decisioni assunte negli anni precedenti: 1) di non cedere le reti a Hera, 2) di impostare il patto di sindacato come detto prima, in modo diverso, 3) di costituirci parte civile nel processo sui danni dell’inceneritore, 4) di essere promotori di una nuova legge regionale sulla gestione dei rifiuti, che comunque a livello regionale è stata sottoscritta da rappresentanti di tutti i gruppi politici della maggioranza. Mi auguro che avrà un suo corso nell’assemblea legislativa regionale, anche se a molti non è simpatica, quindi magari se anche il Centro-destra ci desse una mano in questo senso, forse avremmo qualche opportunità in più. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 27 Altrettanto chiare sono le questioni su cui da tempo attendiamo risposta, i famosi 7 punti dell’allegato F del materiale della deliberazione di oggi, che ha ricordato l’Ass. Bellini e che per brevità non ricordo, ma sono progetti in sospeso su cui attendiamo risposte da Hera che non vengono. Questo territorio merita risposte! Il nostro comprensorio, i 15 comuni del forlivese, tutti noi pagando le bollette portiamo in dote a Hera una quota di fatturato importante, molto superiore a quanto riceviamo sottoforma di dividendi azionari. Ciò significa che risorse prelevate nel nostro territorio vengono impiegate altrove. Voglio anche segnalare una cosa che mi ha colpito. Se avete visto l’allegato C, sempre nella documentazione di oggi, che illustra le modifiche da apportare al patto a seguito della fusione, questo documento a pagina 27 prevede che i soci entranti, Padova e Trieste, con una partecipazione che pro capite è poco più del 5% abbiano un componente a testa nel nuovo Consiglio di amministrazione, oltre a un componente nel nuovo Comitato esecutivo di Hera, che è un organismo dotato di ampi poteri, ampie deleghe, che passa da 3 a 4 componenti a seguito dell’operazione. A me, a prima vista, pare che i nuovi soci, a fronte della loro partecipazione societaria, siano abbastanza sovrarappresentati sia in Consiglio che nel Comitato esecutivo, quindi negli organismi esecutivi della società. Immagino che tutto ciò sia stato oggetto di trattativa, tuttavia non mi risulta che questa trattativa abbia coinvolto i nostri territori. Ho inoltre personalmente qualche ulteriore riserva sulla politica dei dividendi adottata da Hera. Nel 2011 la Società ha distribuito dividendi pari al 96% del proprio utile, in un esercizio in cui l’esposizione finanziaria della società è aumentata da 1,86 miliardi di Euro a 1,99, praticamente a 2 miliardi di Euro, quindi probabilmente anche dal punto di vista di Hera potere disporre di una proprietà più solida di quella attuale, che difficilmente è in grado di rinunciare a quel tipo di remunerazione del capitale, sarebbe più salutare e più sano, sempre in merito a quel ripensamento che dobbiamo fare. Come vedete ci sono, dal nostro punto di vista, ampie e circostanziate motivazioni che ci portano a fare prevalere le ragioni contrarie alla ratifica Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 28 di questa operazione. Aggiungo che questa volta più di altre sento che stiamo assumendo una decisione che è in sintonia con il sentire dei nostri concittadini e mi auguro e spero che ciò contribuisca a colmare, almeno in piccola parte, l’enorme distanza che ormai li separa dalla politica. Entra il Cons. Nervegna: Presenti N. 38. Cons. BALESTRA: Innanzitutto tengo a puntualizzare in che modo le amministrazioni e i consigli comunali devono, purtroppo, affrontare le deliberazioni di Hera. Purtroppo, in questi anni, i comuni con la quotazione in Borsa di Hera, l’aumento continuo della dimensione della società e il patto di sindacato di primo e secondo livello hanno costruito un meccanismo che porta i Consigli Comunali a affrontare questi temi di fatto a giochi fatti, al fine probabilmente di evitare sorprese, che però questa volta probabilmente ci saranno, questo come dimostrano gli esiti dei Consigli Comunali che ci hanno preceduto. Vediamo numerosi piccoli comuni che hanno votato contro la fusione, nel Comune di Modena passa con l’astensione di 4 Consiglieri del Partito Democratico, a Bologna viene approvata grazie al voto del civico Aldrovandi, ex amministratore delegato di Hera, a Rimini la deliberazione non è stata neanche presentata in Consiglio Comunale, Forlì invece voterà contro. Per questo, penso che si debba dare atto a questa Amministrazione Comunale di avere la capacità di essere all’avanguardia da questo punto di vista, non di fare salire la temperatura della Città, perché quando si tratta probabilmente di difendere i nostri diritti, probabilmente l’Amministrazione Comunale qualcosa lo fa, il tentativo in qualche modo, come ha detto il Sindaco, l’abbiamo fatto. Premesso ciò, è fuori da ogni ragionevole dubbio che l’Azienda Hera sia sempre più lontana rispetto alla mission iniziale, lontanissima dalla mission che dovrebbe avere una società di maggioranza pubblica sul proprio Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 29 territorio, in quanto le risorse che dovrebbero essere impiegate in primis per migliorare il servizio da una parte e calmierare le tariffe dall’altra, in questo momento non risponde con efficacia alle problematiche che abbiamo. Faccio un esempio: implementare la raccolta differenziata porta a porta a Forlì ormai è diventata una corsa a ostacoli, nonostante gli utili fatti con il rincaro delle bollette pagate dai cittadini. Forse, se invece di pensare agli utili, la nostra Azienda si concentrasse sugli investimenti e sul calmierare le tariffe, noi come Consiglio Comunale faremo anche il nostro dovere, ma non si può, perché l’Azienda è quotata in Borsa e il mercato ci chiede utili, anche a costo di rincarare le tariffe. A fronte di mancati investimenti e delle tariffe stellari, sottolineiamo l’alto livello di costo della struttura manageriale e dirigenziale. È di dominio pubblico il fatto che, con le nuove nomine dei dirigenti Hera, arriviamo a ben 132, raggiungendo un rapporto tra dirigenti e lavoratori del 2%. Immaginate che comunque questo rapporto, in un’azienda privata, è sotto l’1%. Inoltre c’è da evidenziare che con la decisione relativa alla fusione con Acegas Aps sono stati nominati altri dirigenti e nel processo di fusione i membri del Consiglio di amministrazione aumenteranno da 18 a 20. In tema di governance, la triste realtà è che una volta conclusa l’operazione la quota del patto di sindacato, controllata dai comuni emiliano-romagnoli, scenderà ben al di sotto del 50% e con il successivo ingresso della Cassa Depositi e Prestiti andrà addirittura sotto il 45. Contando sempre meno nella bilancia azionaria, i comuni emilianoromagnoli, che già oggi si trovano più che protagonisti vittime delle decisioni del management Hera, con la fusione saranno ancora più deboli e impossibilitati a riequilibrare gli indirizzi aziendali, in quanto al contrario di quello che da troppo tempo sta succedendo, si rende necessaria e urgente un’inversione di tendenza, che oltre all’attenzione verso la produzione di utili si rivolga alla soluzione di tutte le problematiche e le criticità presenti sul territorio. Questo va aggiunto al concetto che una politica di contenimento delle tariffe e riduzione dei costi aziendali non farebbe altro che seguire la strada tracciata nei referendum votati dai cittadini. Vogliamo ricordare, inoltre, che Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 30 parliamo di una società che di fatto è considerata pubblica, ma che purtroppo viene gestita in maniera privata, facendosi forza del paradosso che il controllato e il controllore coincidono, situazione che inevitabilmente spinge le tariffe verso l’alto per garantire ai comuni abbondanti dividendi. A tale proposito, possiamo portare un semplicissimo esempio di quello che sta succedendo in questi anni. Se l’Amministrazione Comunale si impegna, con 100 Euro, per costruire un asilo pubblico, il cittadino se lo ritrova in bolletta di Hera a 300 Euro: questo perché fondamentalmente quello che deve passare per tutti i passaggi, quindi la tassazione dei dividendi, il 40% dei dividendi che va ai privati, ai comuni e alle amministrazioni rimane il 60% di quello che i cittadini avevano fondamentalmente pagato con le loro tariffe e nelle tariffe ci sono anche i dividendi della società. L’Italia dei Valori, come dovrebbe fare sempre la politica, vuole tutelare l’interesse dei cittadini e per questo riteniamo che la fusione tra Hera e Acegas non porterà nessun beneficio, anzi, metterà in pericolo la territorialità dell’Azienda, nonché la governance di un’azienda che è nata, cresciuta e si è sviluppata grazie alle risorse della nostra comunità. Vogliamo spingerci oltre e ci chiediamo come sia accettabile questa svendita sostanziale del patrimonio pubblico, con una costante e progressiva privatizzazione che riguarda servizi pubblici essenziali come l’acqua, scenario per noi inaccettabile, in quanto disattende la volontà espressa tramite referendum nazionale sull’acqua pubblica e ribadita recentemente anche dalla Corte Costituzionale. Chiediamo, a chi sostiene questa operazione, trasparenza sugli obiettivi. Si abbia l’onestà intellettuale di affermare che si sta usando un’azienda pubblica con logiche di profitto privato, che si realizza tramite tariffe al rialzo approvate proprio dagli stessi azionisti, per poi beneficiare dei maggiori dividendi. Concludendo riassumo i motivi per cui l’Italia dei valori si opporrà a questa fusione. Le altre tariffe e i minori servizi di questa operazione, un debito sempre più alto sulle spalle dei cittadini, questo è un punto fondamentale. Per questa fusione Hera sborserà 15 milioni di Euro, dei quali Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 31 6 milioni andranno a coprire i buchi di bilancio della holding Acegas Aps, 3,4 andranno ai Comuni di Padova e Trieste, a cui tra l’altro, come abbiamo sentito prima, viene garantito un certo potere all’interno del Consiglio di amministrazione, 5,6 milioni andranno ai soci privati di Acegas Aps, chiaramente per liquidarli. Questo esborso procurerà a Hera un’ulteriore perdita in bilancio, portando il debito complessivo a quasi 3 miliardi di Euro, risultato: la direzione aziendale punterà a aumentare ancora di più le tariffe per sostenere i costi e tutelare i dividendi. Perdita della territorialità e del controllo pubblico. Con questa fusione il patto di sindacato dei soci pubblici, pure restando al 51%, vedrà scendere la componente degli enti emiliano-romagnoli al 47, attaccando così anche il carattere territoriale di Hera nella Regione Emilia Romagna. La mancanza di rappresentanza territoriale, però, comporta anche una progressiva perdita di potere e di controllo da parte del pubblico e dei servizi fondamentali. Nel caso di Hera questo rischio arriverà già nel 2013, quindi 140 milioni di obbligazioni emesse in questi anni potranno essere convertite. Hera potrà ricapitalizzare, con l’aumento di quote in mano ai soci privati, a danno della proprietà pubblica. Cda sempre più numerosi e costosi. Hera oggi conta 132 dipendenti l’ho ricordato prima - con un rapporto tra numero di dirigenti e numero di lavoratori pari al 2%. Solo nel 2014 Hera vedrà ridursi a 15 i membri del Cda, e perché non ora? Pertanto come Italia dei valori non possiamo fare altro che dichiararci contrari alla fusione, in quanto non ha come unico obiettivo i cittadini e la protezione dei nostri beni comuni. Cons. SANSAVINI: I colleghi del Partito Democratico che mi hanno preceduto hanno ben rappresentato non solo gli argomenti a sostegno dell’approvazione della deliberazione, ma anche il contorno politico e il profondo dibattito che l’hanno accompagnata. Mi fa un po’ specie sentire, dai banchi dell’opposizione, alcune riflessioni che forse non colgono fino in Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 32 fondo, invece, il valore politico vero di questa scelta, sul quale vorrei che loro riflettessero più profondamente. Credo che il Consiglio Comunale di Forlì, nell’affrontare questa deliberazione debba porsi un interrogativo, anzi 2 interrogativi, il primo: rispetto a un’assenza di risposte che l’ente gestore ha dato in questo anno su 7 temi strategici che l’Amministrazione Comunale aveva per tempo e con forza sottolineato e posto all’attenzione di quei dirigenti, quali strumenti può avere un sindaco per ribadire e rafforzare le proprie tesi, per portarsi a casa quei risultati, per potere concretizzare, come dice Rondoni, le cose sulle quali ha scommesso e sulle quali si è presentato a giudizio dei cittadini, quando da questi si è fatto votare? E quale strumento può avere un sindaco di una grande città come Forlì di potere dimostrare, al proprio Consiglio Comunale ma alla Città intera, di non essere appiattito, come giustamente dice Rondoni, rispetto ai poteri “forti” che stanno fuori da questa Città? Quali sono gli strumenti che egli ha in mano? Ne ha uno solo forte, se è sostenuto dalla forza della sua Città, che è quello di dire no, dire no quando le risposte non arrivano, dire no quando si impongono scelte che non sono condivise. E quali sono le scelte che non sono condivise? Sicuramente il fatto che con questa operazione, certo dal punto di vista economico forte, dal punto di vista economico da molti giudicata opportuna, si perdono alcune caratteristiche che per noi sono fondamentali, prima di tutto il fatto che quando si decise, dopo un dibattito profondissimo e difficile anche a loro, di dare vita a Hera, si era dato un’indicazione chiara che la territorialità di Hera, che allora sembrava potere essere tutelata dal carattere del mantenimento della maggioranza pubblica di questa Società, non dovessero mai essere messe in discussione. Nessuno si sarebbe potuto immaginare che la quota pubblica non sarebbe diminuita, ma si sarebbe spalmata su un territorio che è molto più ampio di quello emiliano-romagnolo, anzi che interessa realtà extraregionali senza avere omogeneizzato, cosa che invece avrebbe avuto molto più senso, le realtà regionali, perché ci sono alcune politiche che quella Società deve portare avanti, che per forza di cose si devono rapportare su scala regionale (basta pensare ai rifiuti), che non Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 33 possono confrontarsi con realtà troppo distanti dalla nostra (basta pensare alla scarsa problematicità della forte irriguità della Pianura padana, con invece la siccità che abbiamo noi nelle nostre colline romagnole), è difficile riuscire a omogeneizzare e a parametrare, come invece saranno costretti a fare con parametri che siano oggettivi i grandi dirigenti di questa Società, ormai extraregionale. Ma soprattutto qual è il giusto punto di equilibrio tra la ricerca dell’utile di una società pubblica, come ricordava giustamente il mio Cons. Montanari, ma che rimane una società quotata in Borsa e che quindi deve perseguire come finalità quella dell’utile? Come si concilia questo aspetto? Per noi che veniamo da un’esperienza tutta romagnola, costruita negli anni, in decenni, che ci ha portato a attraversare la fase rispetto alla quale l’Acag, la società municipalizzata di Forlì, è diventata l’ente che in qualche maniera ha consentito di portare l’acqua di Ridracoli alle frazioni della nostra campagna, anche dell’Appennino, e di portare la metanizzazione ovunque 20 anni prima che arrivasse dalle altre parti di questa Nazione, noi che veniamo da quell’esperienza non riusciamo a potere essere sbilanciati tra la tutela dei servizi e l’utile verso l’utile, perché per noi inevitabilmente il baricentro è spostato verso la tutela dei servizi, perché fa parte del nostro patrimonio. E quando vediamo che questo baricentro pian piano si posta e corre il rischio di precipitare dall’altra parte, è ovvio che a quel punto non possiamo fare altro che marcare il nostro dissenso, tanto più forte quando questo dissenso si è sviluppato non alzandosi dalla sera alla mattina e cambiando opinione, ma nel corso di una serie di atti che in questi anni sono stati posti in essere. Li ricordava prima giustamente, in maniera molto chiara, Montanari e non voglio ripeterlo. Siccome siamo convinti che non si viva di solo Pil, perché il Pil può crescere per cose e atti corretti, come può crescere per cose e atti non corretti, noi siamo convinti che una società pubblica debba comunque essere un’interlocutrice forte rispetto alle realtà amministrative che sono socie, ma che sono anche clienti. E noi questo legame l’abbiamo visto annacquarsi nel corso di questi anni e è qui che non capisco l’atteggiamento di disponibilità Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 34 a votare dell’opposizione, ma sicuramente critico rispetto, invece, a una richiesta di distinguo che da quei banchi è venuta tantissime volte. Quante volte si è detto “l’Amministrazione Comunale è troppo supina rispetto alle impostazioni di Hera”? E noi l’abbiamo vissuto con sofferenza, anche perché ci rendevamo conto che, pure dovendo rispondere a logiche che sono più ampie, che in qualche maniera ti avviluppavano, questo problema di Hera che stava diventando un potere forte l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle e, oggi che siamo posti di fronte a questa situazione di responsabilità tutti, bisogna che tutti, chi c’è arrivato prima e chi c’è arrivato dopo, adesso qui non è un problema di una gara “noi l’avevamo detto prima, noi l’avevamo detto dopo”, certo ognuno potrà spendere le cose che vorrà dire, noi abbiamo detto “abbiamo fatto una lotta da dentro” e qualcuno dirà “noi l’avevamo detto con più forza da fuori”: benissimo, ognuno avrà svolto il proprio ruolo. Ma oggi quello che deve essere chiaro è che da Forlì, non da una parte di Forlì, deve partire un segnale chiaro rispetto ai vertici di quella Società, per cui per Hera a Forlì nulla è più scontato, perché quello che Rondoni secondo me non ha percepito, su cui vorrei che riflettesse, è questo: non è vero, come egli ha detto nella sua relazione, se lo dice fa una valutazione errata, che questa è una cosa che non ha alcun impatto, perché se fosse così, anch’egli cadrebbe in una contraddizione in termini, non può dire contestualmente “è un no di facciata” e “è salita la febbre in Città”, perché è vero che è salita la febbre, perché di fronte all’ipotesi che l’Amministrazione Comunale di Forlì, che il Consiglio Comunale di Forlì, con un’ampia maggioranza, e io mi augurerei unanimità, voti una presa di posizione di questo tipo, è ovvio che sale la febbre, ma sale la febbre perché questo significa che le cose non sono più come prima e non saranno più come prima. Questa non è un’operazione di facciata, questa è un’operazione di forte sostanza che ha e avrà delle ripercussioni. Su questo sarò chiaro, noi sappiamo benissimo che oggi siamo in una posizione difficile, lo sappiamo benissimo, sappiamo benissimo che siamo in una situazione difficile dentro questa grande cosa che è il Partito Democratico, perché Forlì ha una Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 35 posizione sua forte, in altre realtà ci sono spaccature, però noi sappiamo benissimo che siamo in una posizione difficile. Il Consiglio Comunale, se deciderà di assumersi questa responsabilità, sarà in una posizione difficile certamente, ma io credo necessaria per i motivi che ho detto prima e che tanti altri prima di me hanno rimarcato, ma è chiara anche una cosa: chi si espone più di tutti è una persona, perché rappresenta questa Città e perché ha proposto questa linea e è evidente che questa persona potrà essere più forte nell’affrontare questa battaglia, che ripeto non finirà domani, ma anzi inizierà domani, se in qualche maniera, come io mi auguro, dietro avrà un consenso ampio e io mi auguro unanime da parte del Consiglio Comunale. Cons. GUGNONI: Innanzitutto faccio le mie scuse, ma purtroppo, come diceva Baccarini, madonna “professione” è la prima cosa e conseguentemente è difficilmente conciliabile il nostro mestiere con una presenza assidua ai Consigli Comunali. Mi scuso anticipatamente con i colleghi di maggioranza e di opposizione. L’intervento del Cons. Sansavini è, come al solito, un intervento estremamente intelligente, un intervento che suscita delle reazioni immediate, ma per capire bene quello che ha detto il Cons. Sansavini, bisognerebbe fare un ragionamento di natura politica, per cui chiedo già scusa perché l’intervento del Cons. Sansavini è di chiara matrice politica, quindi chiedo già scusa alla Cons. Mazza e al Cons. Montanari in anticipo, dicendo che svolgerò alcune riflessioni di natura prettamente politica, in modo che evitiamo una querelle che si potrebbe instaurare. È a livello di battuta naturalmente. L’intervento del Sindaco è un intervento estremamente coraggioso. Io divergo nell’interpretazione dell’intervento del Sindaco da quella che ha dato l’amico Sandro, perché l’intervento del Sindaco dice due cose, innanzitutto, a mio modesto parere naturalmente, dice “io non mi ricandiderò più a fare il Sindaco di Forlì, io personalmente Sindaco Roberto Balzani non mi candiderò più a fare il Sindaco di Forlì”, seconda cosa dice Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 36 come ha detto alla fine “io sono un libero pensatore”, solo che è un momento storico nel quale i liberi pensatori all’interno del Pd, caro Sindaco, non è che siano particolarmente amati. E termino qui, perché altrimenti il mio leader nazionale mi direbbe che mi occupo di cose di cui non ci dovremmo occupare. In tutti questi giorni ha detto questa cosa. Per cui l’intervento di Sansavini è un intervento estremamente significativo, perché fa capire alla Città una cosa: che il Pd forlivese prende, e è proprio qui che concentrerò la maggior parte del mio intervento, cercando di essere il più breve possibile, le distanze e assume una posizione forte rispetto al resto della classe dirigente dell’Emilia Romagna e anche rispetto al resto della classe dirigente di una parte della nostra Provincia, a partire dalle vallate, perché come ho sempre detto il sindaco di un comune capoluogo, secondo me, dovrebbe essere l’espressione, per quanto possibile, dei sindaci delle vallate, l’ha detto Sansavini prima - non l’ho detto io quando ha fatto riferimento a Ridracoli, ha detto una cosa molto chiara. Il Sindaco di Forlì allora si fece parte diligente per portare l’acqua da Pieve di Rivoschio fino a Premilcuore. Invece oggi assistiamo a un cambio di rotta, che è quello che il Partito Democratico che governa questa Città, e non per mancare di rispetto agli amici dell’Italia dei valori, ma che anche a livello numerico è la maggioranza bulgara della maggioranza di questa Città, si diversifica dal resto della classe dirigente. Questo vuol dire due cose: o che il Partito Democratico a livello forlivese è in grado di costituire nel tempo - non dico domani, Luigi, dico nel tempo - un’alternativa a un sistema di potere che in questa Regione, da 60 anni, governa con le più varie alleanze, oppure sta a significare un’altra cosa: che il Gruppo consiliare di Forlì segue il suo Sindaco e il Partito rimane collegato al resto dell’Emilia Romagna. Questa è la vera domanda che ci dobbiamo porre, perché io ho sempre fatto una valutazione sbagliata e lo dico dopo 3 anni, dopo quasi 4 anni. Io ho sempre detto che prima o poi saremmo arrivati ai ferri corti tra Gruppo consiliare e Sindaco, l’ho sempre detto in questo Consiglio Comunale dal primo giorno fino a oggi. E oggi dico da persona intelligente quale mi reputo, senza falsa modestia, che una persona intelligente Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 37 riconosce i propri errori e quindi dico che il Gruppo consiliare ha seguito il Sindaco, ma ha ragione Sansavini, questo è un punto di non ritorno, ma è un punto di non ritorno anche a livello di una strategia nuova di questo Partito Democratico, perché è evidente che, se l’ipotesi è l’ipotesi A, per una forza come la nostra che è una forza di Centro si renda necessario un dialogo reale con questo Partito Democratico, perché se il Partito Democratico si disancora da un certo sistema di potere che noi abbiamo sempre contestato, è chiaro che noi ci dobbiamo fare parte diligente per un ragionamento. E se così fosse lo dico molto apertamente. Ma se così non fosse e fosse semplicemente che il Gruppo consiliare segue il suo Sindaco, perché oggi la vittoria di fronte a questa situazione è la vittoria del Sindaco Balzani e uno bisogna che lo ammetta. Ha ragione Sansavini, c’è poco da girarci intorno! Condivisibile o non condivisibile che sia, è evidente però che se così non fosse si aprirebbe una clamorosa spaccatura all’interno del Partito Democratico forlivese e questa è la domanda alla quale io credo che non il Sindaco, perché il Sindaco è il Sindaco della Città, ma il Capogruppo del Partito Democratico debba fornire una risposta, perché se fosse l’ipotesi B, il ragionamento di Rondoni sarebbe assolutamente corretto. Non mi voglio sbilanciare, perché ho detto che avrei creduto tutto, fuorché che il Gruppo consiliare, in una situazione di questo tipo, seguisse il Sindaco, per cui non mi voglio sbilanciare su questa posizione, però faccio una domanda, perché allora sì che vige il ragionamento di Sansavini, che ha fatto più volte in questo Consiglio Comunale, che il problema è un problema non più di opposizione, ma un problema di opposizioni, e penso che anche parte del Pdl sarebbe disposta a fare un ragionamento di questo tipo, però alla prova dei fatti io credo che sia necessario verificare. Dopodiché sul tema specifico, e concludo, Presidente, è molto semplice. Nel bilancio del 2004 di questo Consiglio Comunale dissi una cosa molto semplice, si ricorda benissimo Montanari: io proposi una cosa, dissi che la prima cosa da fare, siccome erano già i primi momenti in cui con il patto di stabilità delle problematiche cominciavano a averle gli enti pubblici, doveva immediatamente vendere le azioni di Hera. Lo dissi nel Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 38 2004 e a oggi posso dire che, se ho sbagliato su una cosa, sull’altra potevo avere ragione, perché questa è la descrizione dei fatti. E lo dicevo - badate bene - quando Hera era stata fondata dall’ex Assessore al bilancio del Comune di Bologna, ora Onorevole e responsabile economico dell’U.D.C. Gianluca Galletti. E lo dicevo a Gianluca Galletti, colui che aveva spinto più di tutti per creare Hera, era lui che diceva, faceva la proposta della vendita delle azioni. Poi abbiamo letto di tutti, dagli attacchi di Servadei, di Baccarini, abbiamo letto di tutto, però questo era il dato, oggi alea iacta est. Io penso che la posizione assunta dal Partito Democratico sia una posizione che secondo me è una goccia nel mare, lo continuo a ripetere: secondo me non avrà una capacità clamorosa di cambiare le cose, perché ci troviamo di fronte a un elefante che è in grado di schiacciare qualsiasi cosa! Però dico adesso ci misuriamo su questo e io do credito, perché non dovrei dare credito? Do credito a questa cosa, però è chiaro che nella prossima deliberazione, in cui non si parlerà di Hera, ma magari si parlerà di un’altra cosa, perché tanto tra poco bisognerà che ricominciamo a discutere anche della questione Zangheri e sulla questione Zangheri vediamo se c’è la stessa posizione, perché il Partito Democratico regionale ragiona come azienda pubblica. Ci sono ricorsi e controricorsi, vediamo se il Partito Democratico di Forlì, su una questione che ci sta particolarmente a cuore, è in grado di fare un passo decisivo verso questa direzione. Concludo dicendo che, proprio perché Galletti ha fondato Hera, io penso che questa decisione spetti a chi amministra, per cui noi al momento del voto usciremo dall’aula. Cons. BURNACCI: Spesso ho invitato il Sindaco a trovare, nel suo Consiglio Comunale, la forza per fare delle buone politiche ambientali. Noi non abbiamo avuto difficoltà, come Pdl, a votare due atti importanti precedenti a questa deliberazione, il no alla cessione delle reti a Hera e il documento di novembre sui temi ambientali. Perché abbiamo sempre avuto una posizione contro le fusioni che, di volta in volta, Hera proponeva ai comuni? Perché sono dei romantici Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 39 difensori del piccolo? Perché siamo dei romantici difensori della funzione pubblica? No. Perché noi siamo favorevoli a imprese e a aziende che, nate come aziende a rilevanza economica, tuttavia tutti i passi di crescita che fanno li fanno facendo mantenere ai loro comuni che le hanno create la titolarità dei diritti e rendono i cittadini, quindi i clienti, titolari di diritti di garanzia di migliori tariffe e di migliori qualità, affinché il gigantismo inevitabile e l’investimento inevitabile non pesi solo sulle tariffe, ma vada innanzi una politica che vede investimento e tariffe e qualità insieme. È avvenuto esattamente il contrario, non siamo contro, come dice qualcuno, l’Associazione industriali dice “ma siete di impostazione liberale e vi opponete a una crescita di Hera”: non è vero affatto! Noi ci opponiamo da sempre alle aberrazioni che un’azienda pubblica ha assunto nel tempo, diventando una specie di mostro, in cui i controllati sono anche controllori, in cui non si sa più distinguere tra politiche dei rifiuti, politiche delle acque, politiche energetiche, quindi in una multi-utility in cui non c’è più occhio attento per le politiche sui rifiuti e per le politiche dell’acqua, ma c’è ovviamente un occhio che guarda soprattutto ai profitti e meno alle esigenze dell’ambiente e del cittadino. Sono queste aberrazioni che hanno trasformato, nel tempo, Hera in una processo di ribaltamento, per cui i Consigli Comunali non contavano più niente, assolutamente niente, e venivano chiamati come i sindaci a ratificare successivamente i piani industriali nati in altre sedi, quando invece il processo avrebbe dovuto essere un processo contrario. E si doveva assentire successivamente, perché? Perché tutti i contropoteri che i comuni potevano usare, votare prima, dare il parere prima delle decisioni, un patto di sindacato, guardate quando si avviò il patto di sindacato - voi consentirete, in base ai miei anni, che lo racconti - il patto di sindacato nacque come un patto Forlì-Cesena perché i comuni contassero di più, tutti quindi poi si fece un patto di sindacato romagnolo per fare contare di più i sindaci della Romagna e poi si fece il patto di sindacato. Ma anche il patto di sindacato, che era un contropotere, come dice Sansavini la territorialità che era un contropotere e il potere dei Consigli Comunali che era un contropotere, contro una verticalizzazione che Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 40 inevitabilmente sarebbe avvenuta, questi tre contropoteri non hanno avuto la funzione che dovevano avere. Come si può smontare una situazione così? Può il Sindaco essere detto oggi vittorioso, come dice Gugnoni? Io dico no, il Sindaco oggi non è vittorioso, il Sindaco ingoia una medicina coraggiosa, ma amara, perché è costretto a votare in un modo nel Consiglio Comunale nel patto di sindacato e poi nell’assemblea a conformarsi al parere dei più, quindi è un imbuto amaro, è un imbuto drammatico anche. E tuttavia come si può pensare che sui temi, per esempio, dell’incenerimento non si debba arrivare a un punto di rottura, come si può pensare che continuino a essere sordi quelli che non ascoltano un ragionamento semplice, cioè che l’incenerimento esiste solo se i cittadini non sono impegnati a fare una raccolta dei rifiuti più virtuosa e se i comuni invitano i loro cittadini a fare una raccolta più virtuosa e difficile, ci deve essere qualcuno che decide che l’incenerimento deve calare. Quindi c’è un punto di rottura. Mi auguro, Rondoni non voleva sicuramente dire altro che questo, voi imboccate una strada che è una rivoluzione in un bicchiere d’acqua, voi del Pd, voi prendete solo una posizione di facciata, o invece iniziate oggi un punto di rottura che avrà un seguito, avrà un poi che sarà duro e difficile, ma che vedrà protagonisti i comuni che devono mantenere, ripeto, la titolarità. Voglio finire dicendo quindi che noi, finché non vedremo un tracciato, e ripeto abbiamo incoraggiato due atti, la mancata cessione delle reti e il documento di novembre, finché però non vedremo un percorso, noi continueremo a temere, come dice Rondoni, che si tratti di un’operazione puramente di facciata, simbolica, non decisiva, ma non daremo comunque un giudizio affrettato su questo atto, che pure pare possa essere una rivoluzione in un bicchiere d’acqua. Noi diciamo che potrebbe essere anche l’avvio di una decisione importante, l’avvio della titolarità degli enti locali, l’avvio di una valida territorialità. Non è un caso che Hera abbia distrutto tutti i segni di territorialità che c’erano, tutti li hanno distrutti! Dice “dobbiamo risparmiare e quindi non ci saranno più gli enti territoriali e quant’altro”, distrutte tutte le territorialità, sì c’è rimasta nella nostra realtà la Fondazione, ma le fondazioni hanno una Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 41 loro storia, le fondazioni non sono enti locali, non sono comuni, non prendono la titolarità dai cittadini, non vengono votati direttamente dai cittadini, quindi non hanno il dovere del rendiconto, così come ce l’ha il Comune. Per cui noi, e ripeto non per romantiche e neanche se volete, cari Consiglieri, perché l’abbiamo sempre detto o perché l’abbiamo detto prima, non rivendichiamo questa primogenitura, noi siamo a perseguire un percorso e certo diciamo che l’abbiamo sempre pensata così, non è la prima volta che esprimiamo queste valutazioni e non ci illudiamo che tutto sia modificabile in una materia così complicata con una bacchetta magica, quindi potrebbe essere una rivoluzione in un bicchiere d’acqua, un bluff, un millantato credito, oppure l’avvio di un’operazione che potrebbe dare alla lunga risultati importanti. Noi ci auguriamo che sia così e vediamo quindi l’operazione con questo segno, salvo poi dire agli elettori cosa diversa se lungo la strada ci accorgessimo, invece, che il segnale non è stato un segnale fortemente significativo, ma è stato soltanto un segnale di facciata. Cons. POMPIGNOLI: Io mi sarei aspettato, visto che in Commissione consiliare c’è stata più di una richiesta, di avere oggi i dati di tutti quei comuni che hanno votato questo tipo di fusione. Lo so, Presidente, la invito perché il Dott. Foschi aveva detto che ci avrebbe fornito oggi, prima dell’intervento del Sindaco, tutti i dati delle votazioni dei vari comuni, cosa che non è assolutamente avvenuta. Preso atto di ciò, è ovvio che questa è una fusione che vede il movimento della Lega Nord contrario, siamo stati sempre contrari a questo tipo di fusioni, perché crediamo che non vadano nell’ottica e nella direzione di uno sconto di tutte quelle che sono le varie tariffe in favore dei cittadini, ma più che altro vadano a aumentare quelle che sono le tariffe. In più oggi non capisco francamente questa discussione che ci stiamo dilungando da circa 2 ore, quando già i giochi sono stati fatti: di fatto oggi, come dicevano giustamente gli altri Consiglieri comunali, andiamo a votare un qualcosa contrari alla fusione, ma che di fatto all’assemblea dovremo Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 42 dare seguito poi a quella che è la maggioranza degli azionisti, quindi è una fusione che è stata sicuramente architettata e progettata nel corso del tempo e che oggi arriva al triste epilogo di ovviamente un voto di facciata, che questo Consiglio Comunale e in particolar modo la maggioranza ci vuole fare credere. Siamo di fronte a un vero e proprio teatrino della politica, che vede oggi il Sindaco compattare i suoi Consiglieri su un voto che non ha condizionamenti, nel senso che ovviamente si andrà oggi a votare contro, ma domani si andrà a votare a favore: questo è il senso del discorso. Ovvio che da tutte queste operazioni di fusione i cittadini si aspetterebbero e si aspettano maggiori e migliori servizi a costi più contenuti. In realtà, ogni volta che si è preceduto a manovre simili, ciò non è mai accaduto, l’esito del referendum dell’acqua, il disagio espresso da alcune comunità per lo smaltimento dei rifiuti, le tariffe sempre maggiori per l’erogazione dei servizi richiedono ai sindaci dei comuni, soci di questa multi-utility, una serie di riflessioni che andrebbero quantomeno valutate molto criticamente. Ovviamente in questo tipo di discussione non intendo rivolgermi tanto ai manager di queste aziende, che sono ovviamente chiamati a fare il loro lavoro, impresa e profitto; semmai questo tipo di ragionamento lo potrei fare e esprimere alcune riserve non tanto sulla capacità, come dicevo prima, ma sul sistema di reclutamento, che spesso è di stampo chiaramente politico. Ma vi do alcuni dati che il Cons. Balestra non ha espresso in modo esaustivo, su quelli che sono i risultati economici del management di Hera. I manager di Hera costano circa 19 milioni di Euro l’anno, solo 2 milioni in meno rispetto agli investimenti fatti in tutto il 2011 sulla rete idrica. Come diceva il Cons. Balestra si è rilevato una corsa a nuove nomine dirigenziali, sono addirittura 7, solo il giorno dopo l’approvazione del Piano che porterà alla fusione con Acegas e si arriverà, quindi, a 132 dirigenti. Siamo in presenza di stipendi più bonus più incentivi e benefit che porteranno il Presidente della Spa vicino ai 500 mila Euro l’anno. L’amministratore delegato oltre 500 mila Euro e molti altri dirigenti sopra i 300 mila Euro l’anno. Io sarei curioso di capire se, in virtù anche di quello che esprime il vostro Governo sulla spending review, avrete il coraggio di Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 43 chiedere a questo management di ridursi ovviamente lo stipendio, in virtù del fatto che il decreto Monti pone un limite di tetto massimo agli amministratori come stipendio di 294 mila Euro. Probabilmente io abbasserei ancora di più questo limite, questo è fuori discussione. I veri responsabili di tutta questa organizzazione e internazionalizzazione di questa impresa, e ricordiamo che con Acegas Hera acquisisce partecipazioni in Bulgaria e in Serbia, con tutte le implicazioni del caso, quindi i responsabili sono i dirigenti e i sindaci e le coalizioni di Centro-sinistra che in 50 anni hanno governato questo Comune e questa Regione, che provocano l’allontanamento della gestione di risorse comuni nel nostro territorio come l’acqua o lo svolgimento dei servizi come la raccolta e, in termini ancora più critici, le tecniche di smaltimento dei rifiuti. È per questi motivi che la Lega Nord voterà a favore della deliberazione ovvero contro la fusione. Esce il Presidente Ragazzini: Presenti N. 37; assume la Presidenza il Cons. Burnacci. Cons. CASARA: Non voglio ripetere cose già dette e già sottolineate ampiamente dagli interventi precedenti. Prima, rispetto a quello che diceva il Capogruppo dell’U.D.C. Gugnoni, piano B e piano A, mi sono un po’ persa. Sinceramente a me non interesse che tipo di lotte ci siano all’interno del Pd, io valuto solo i fatti. Questa non è né una vittoria del Sindaco Balzani, sicuramente è una sconfitta del Pd, e perché del Partito Democratico? Perché avete votato in maniera diversa in vari comuni, avete dimostrato di avere molte anime all’interno del vostro partito, anche in contraddizione, un po’ ciò che avviene a livello nazionale si ripercuote a livello locale, quindi credo sia il caso forse di farvi anche una critica all’interno del vostro partito, una critica costruttiva. Credo che oggi non si debba festeggiare nulla, anche perché non abbiamo portato a casa nulla. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 44 Sicuramente una cosa ci accomuna oggi, quella che siamo da quello che ho capito, a parte qualche consigliere che esce dall’aula per motivi non ho capito quali, tutti allineati verso la nostra posizione negativa contro la fusione di Acegas e Hera. Non voglio ritornare su cose già dette, ma quando parlavamo di Hera anche negli anni passati, quando abbiamo affrontato anche il discorso della raccolta porta a porta, noi abbiamo sempre portato esempi molto più virtuosi, non gestiti da Hera, ma gestiti da altri consorzi in altre regioni d’Italia e abbiamo sempre manifestato tutte le criticità, evidenziato tutte le criticità che Hera ha portato avanti in questi anni. Dal nostro punto di vista Hera, anche se ha la maggioranza di partecipazione pubblica, proprio per la frammentazione del pubblico con la partecipazione in tante piccole quote, ha sempre dimostrato che sfugge il controllo dei piccoli territori rispetto a Hera e ci troviamo di fronte a un colosso talmente grande, che chiamarlo “colosso”… io lo chiamerei carrozzone forse, perché lì montano su tutti, non si sa quanta gente ci lavora, gli stipendi abbiamo visto i dati che esponeva il collega prima sono allucinanti. In un’ottica di spending review, credo che andiamo a rendere ancora più granitico un colosso che lo era già, perché andiamo a fondere anche con un’altra società, società peraltro che, leggendo i bilanci di Acegas, è un’azienda indebitata, indebitata non perché non fa utili, ma perché ha fatto degli investimenti abbastanza imputati. Quindi una domanda che mi sorge spontanea per esempio, alla quale non ho avuto nessuna risposta, è il perché un’azienda come Hera va a assumersi, a accollarsi un’azienda indebitata, quindi per quale motivo andiamo a accollarci degli altri debiti. Questa cosa forse non è emersa, o è emersa solo prima dal Consigliere dell’Idv, però è una cosa molto grave secondo me. Ormai siamo già in un monopolio di Hera, la quale gestisce già un sacco di servizi, ma pensate addirittura che questa Acegas - mi sono documentata - gestisce anche trasporto pubblico, parcheggi, affissioni, servizi cimiteriali e funerari, teleriscaldamento, illuminazione pubblica, gestione impianti semaforici, risanamento condutture fognarie… (intervento Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 45 fuori microfono) Montanari, le è stato già detto che non deve… (intervento fuori microfono) a Padova lo gestite voi del Partito Democratico, non c’entra niente la Lega Nord, quindi il suo intervento è assolutamente inopportuno! Dopo questa acquisizione, sicuramente ci sarà anche un’estensione del monopolio e non mi stupirebbe che tra qualche anno, magari, vedessimo girare anche i mezzi pubblici con scritto “Hera”. Bisogna stare molto attenti a quello che stiamo facendo. Comunque, visto che noi non abbiamo nessun peso, perché tanto le decisioni vengono prese in altre sedi e quindi la discussione che è stata fatta oggi io credo sia stata costruttiva, perché c’è stato un confronto aperto e una condivisione, un allineamento, però non porta a casa nulla, porta a casa solo una grande consapevolezza: che il Pd, che ha sempre gestito questa Regione e ha sempre gestito questi colossi, queste società, oggi ancora di più è ancora più forte e, nonostante ci sia qualche piccola lucina in un buio pesto, dove non abbiamo dati, non abbiamo nulla, è irrilevante. Ribadisco già quello che ha detto il collega prima: siamo coesi, coerenti con la linea che abbiamo sempre tenuto anche precedentemente e diamo il nostro appoggio per fermare questa operazione assolutamente verticistica, appoggio che forse non servirà a nulla ripeto, però comunque siamo assolutamente allineati a un voto contrario per la fusione di queste due società. Cons. PIRINI: Direi che comincio subito con esprimere la mia contrarietà alla fusione, insieme al Gruppo consiliare che rappresento, quindi voterò positivamente a questa deliberazione, alla deliberazione in oggetto, portando la volontà della Lista Civica Destinazione Forlì e del Movimento 5 Stelle. Sono anche contenta della decisione presa dal Sindaco e dai Consiglieri di maggioranza di mostrare la loro dichiarazione di contrarietà alla medesima fusione. È una decisione di semplice buonsenso, però questo, come ogni tanto mi piace dire, spesso manca e spero anche che sia un Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 46 prodromo alla rottura effettiva nei confronti di Hera, soprattutto che si concretizzi quanto prima per quanto riguarda la partita dei rifiuti, che è quella che è aperta e è in corso. Sono anche fiera, a differenza del Cons. Rondoni, di fare parte di un comune che ha avuto il coraggio di esprimere la mia contrarietà alla fusione insieme a altri comuni, però sicuramente più piccoli. Il nostro è l’unico di dimensioni rilevanti, almeno per ora, ci sono dei mal di pancia a Rimini e vedremo in cosa si concluderanno, però finora siamo gli unici. È vero che, secondo me, se avessero votato a favore, sarebbe stato comunque sicuramente peggio, quindi in ogni caso, sperando che non sia di facciata, sono soddisfatta di questa posizione della nostra Amministrazione Comunale. Il Sindaco tra l’altro dice, giustamente, e ce l’ha detto anche in Commissione, che è un percorso che ha fatto a partire dalla mancata vendita delle reti, dal sostegno alla Legge di iniziativa popolare e ora vota contro la fusione. Gliene do atto, io avrei preferito che avesse fatto, a dicembre dell’anno scorso, quello che chiedevo io, di non rinnovare il patto di sindacato, perché avremmo potuto farlo. Hanno cercato, invece, di legare Hera con delle linee di indirizzo citate prima dall’Assessore, ben sapendo che purtroppo, e almeno secondo me dovevano saperlo bene, che queste linee di indirizzo, anche se avessero poi legato la parte pubblica, non avrebbero legato in alcun modo i vertici di Hera, perché ormai abbiamo visto chiaramente, come anche da tanti Consiglieri si è sentito, che le direttive sono unidirezionali da Hera nei confronti dei sindaci e mai dai sindaci nei confronti di Hera. Avevo anche chiesto di avere alcuni dati per capire quanto ci potrebbe costare l’uscita da Hera, reale e totale, slegandoci completamente. Effettivamente sarebbero soldi, perché per uscire dal patto di sindacato di primo livello occorrerebbero 5 milioni, per uscire da quello di secondo un milione, poi c’è il discorso delle azioni che, se venissero vendute ora, perderemmo comunque una parte del patrimonio, perché come indicato anche dal documento che c’è stato recapitato dal Comitato acqua, c’è stata una svalutazione del 40% delle azioni, però non sarebbe un gruzzolo da Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 47 poco, saremmo intorno ai 26 milioni e ne varrebbero 34 circa. Sono cifre indicative. È anche vero che con questa operazione i mercati, che per nulla prestano attenzione alla bontà delle operazioni per quanto riguarda la società e i cittadini, comunque guardano alla bontà e per quanto riguarda gli speculatori si sono già rianimati e le azioni hanno ripreso corpo, quindi forse, se abbiamo un po’ di fortuna, arriveremo anche a potere recuperare il patrimonio per intero. Qualcuno potrebbe dire “una perdita notevole e un rischio inutile”, ma in questa maniera non saremmo più legati in nessuna misura a un’azienda che mai ha perseguito il bene pubblico, e mi dispiace contraddire quello che ho sentito in alcuni casi dai Consiglieri che mi hanno preceduto, ha perseguito soltanto gli interessi privati di un’azienda che ha anche il coraggio di dire alle amministrazioni che non ci sono i soldi per gli ammodernamenti delle varie infrastrutture, come per esempio per quelle dell’acqua, quando questi soldi vengono trovati nelle bollette pagate dai cittadini, ma poi questi dirigenti di Hera si dimenticano di dirci che da queste bollette vengono anche trovati i soldi per pagare i dipendenti, compresi gli amministratori, quindi compreso il Consiglio di amministrazione. Se facciamo i conti delle migliaia di Euro che abbiamo sentito prima, cominciamo anche a capire come forse qualche denaro in più per qualche miglioria in più ci potrebbe essere, se questi fossero stipendi consoni e direi decenti, anche visto la crisi nella quale ci troviamo, perché leggere che all’amministratore delegato vengono corrisposti 30 mila Euro per 7 giorni di ferie non godute, devo dire che mi ha fatto venire abbastanza un senso di impotenza e di rabbia. Non avremmo poi neanche più a che fare con un’azienda che strozza le cooperative con le quali va in subappalto e che non ne rispetta la valenza sociale, in quanto spesso cerca di trattare o tratta addirittura le cooperative B come se fossero delle normali cooperative, o addirittura come delle aziende normali. La cosa che dispiace è sentire ancora qualche tentativo di blandimento nei confronti di Hera, ma dalle cose che ho detto e anche Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 48 dall’analisi di quello che succede all’interno del patto di sindacato, dove non c’è nessuna libertà per i singoli sindaci di esprimere liberamente il loro parere, visto che poi, se non si uniformano alla maggioranza dove sappiamo che ci sono comuni come Imola, Ravenna, Ferrara, che sono completamente adeguati alle richieste di Hera, è assolutamente impossibile, si va in assemblea e si vota positivamente, prendendosi anche gli insulti dei cittadini, che sono ovviamente spesso contrari a queste decisioni. Tanto vale non esserci dentro questo patto di sindacato! Non si conta nulla e ci si prende anche l’ignominia del voto altrui. Tra l’altro un’altra cosa per la quale a questa fusione sono contraria, oltre a tutti i motivi più volte detti in Consiglio Comunale, proprio già legati solo alle criticità di Hera c’è anche l’entrata della Cassa Depositi e Prestiti, che non è altro che un fondo pubblico completamente slegato delle amministrazioni, che serve a questa fusione per sostenersi e la cosa quasi divertente è che testualmente, nel sito che parla della Cassa Depositi e Prestiti, si legge che è un servizio di interesse economico generale e che, pertanto, viene svolto in assoluta trasparenza, accessibilità e uniformità di trattamento. Per quanto riguarda la trasparenza ho qualche dubbio, perché vorrei sapere se i cittadini che hanno versato i loro soldi nella Cassa Depositi e Prestiti con la raccolta postale fossero poi stati messi a conoscenza di questa operazione, che li lega a questa nuova super multi-utility. In ogni caso, è anche vero che la nostra decisione forse non conterà nulla, e perché? Perché ci sono gli altri sindaci, ma era un gesto forte e obbligato, per me è obbligato ovviamente per coscienza e per convinzione, ma io penso che debba essere una scelta obbligata e mi piacerebbe che tutto questo Consiglio Comunale esprimesse un sì alla deliberazione per dire il no alla fusione, anche se obtorto collo, per rispettare l’esito referendario sull’acqua e sui servizi pubblici, perché l’altro problema è che ovviamente una fusione di questo tipo non garantirebbe nulla rispetto a quello che è la volontà popolare dei cittadini che si sono espressi ben chiaramente nel referendum. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 49 Tra l’altro il Comitato acqua ha anche pubblicato dei dati, dove si capiva chiaramente che questa è una mera e - permettetemi il termine becera operazione per sanare delle situazioni debitorie, che porterà probabilmente anche a danni economici per i comuni, per le amministrazioni comunali, oltre al mancato rispetto dell’esito referendario, quindi tanto perché sia chiaro ribadisco il no alla fusione e il sì alla deliberazione, sperando che la nostra Città sia il primo esempio virtuoso in cui finalmente la gestione dei servizi pubblici ritorna a essere una gestione di beni pubblici, che quindi sia fatta a misura di cittadino. Entra il Cons. Pasini: Presenti N. 38. Cons. MAZZA: Io credo che oggi sia un’occasione importante per fare il punto sulle politiche ambientali del Comune di Forlì, purtroppo in un’occasione che non è esattamente allegra, perché comunque siamo chiamati a un voto negativo. Le scelte del Comune di Forlì, però, rispondono pienamente al programma del Sindaco, vale a dire l’avvio del porta a porta, la nascita di Forlì Città Solare, l’illuminazione a led e tante altre scelte. Purtroppo si deve constatare che Hera non ha mai risposto, ha completamente disatteso le richieste di questo Comune, anzi ha ostacolato direi in molti modi il porta a porta e, invece che considerare questo Comune come un fiore all’occhiello delle proprie politiche ambientali, l’ha sempre trattato come un ostacolo alla propria politica di profitto. Io voto convintamente contro la fusione Hera Acegas non solo perché sostengo le posizioni del Sindaco e dell’Assessore, ma perché nutro fortissimi dubbi circa questa fusione. Sono gli stessi dubbi già espressi anche dai comitati per l’acqua pubblica e mi stupisco che il Cons. Pompignoli abbia fatto riferimento ai dati che i comitati per l’acqua pubblica avevano raccolto circa questa questione, anche perché non mi Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 50 risulta che la Lega Nord avesse sostenuto il referendum, ma anzi avesse sostenuto un voto per la privatizzazione dell’acqua. L’acquisizione della holding Acegas dai Comuni di Trieste e Padova varrebbe, stando ai soli valori di capitalizzazione di borsa, 126 milioni di Euro contro la cessione del 14,5% di Hera a quegli stessi comuni di un valore di circa 164 milioni di Euro, quindi l’operazione si caratterizzerebbe per un saldo negativo pari a 38 milioni di Euro per i soci pubblici emilianoromagnoli. L’indebitamento complessivo arriverebbe, ammonterebbe a oltre 2 miliardi di Euro. A seguito della cessione del 14,5% delle azioni di Hera ai Comuni di Padova e Trieste, il pacchetto azionario detenuto dal patto di sindacato dei comuni emiliano-romagnoli potrebbe scendere sotto il 50% di Hera e quindi i comuni emiliano-romagnoli non avrebbero più il controllo di Hera, ma questo scenderebbe probabilmente sotto il 50%, questo dopo avere fatto votare a noi Consigli Comunali il patto di sindacato in cui si consolidava l’indirizzo dei soci pubblici per Hera, quindi è una contraddizione in termini, perché avviene esattamente un ridimensionamento strategico del ruolo dei soci pubblici. Tra l’altro si abbandona l’idea del soggetto aggregatore regionale, ma si aprono propaggini in Serbia e in Bulgaria. Tutto ciò non era previsto dal patto di sindacato e questo orientamento non si concilia assolutamente con la governance pubblica. Altre questioni. La modifica dello statuto prevede all’Art. 7 che il 51% della proprietà di Hera Spa non debba più essere saldamente in mano solo agli enti locali, quindi comuni, province, consorzi di essi, ma veda anche la presenza di altri enti e autorità pubbliche, questo per aprire l’ingresso del fondo strategico italiano, che non è altro che una holding di partecipazioni il cui azionista strategico è la Cassa Depositi e Prestiti, che è sicuramente la banca pubblica italiana più grande, che è stata trasformata nel 2003 in una Spa pubblica, che da allora finanzia gli enti pubblici a tassi di mercato, così come fa una normale banca privata. È chiaro, quindi, a questo punto il futuro impoverimento del ruolo del pubblico determinato da questa modifica. Voi direte “ma il fondo strategico italiano è comunque pubblico”, sappiamo però benissimo, e i tempi ce lo Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 51 confermano, che pubblico si definisce tale in funzione delle finalità perseguite e non solo della mera proprietà delle risorse che utilizza, perché abbiamo esempi quotidiani di gente, società che utilizzano risorse pubbliche per fini privati. Una valutazione politica. Noi Pd abbiamo sostenuto fortemente il porta a porta, continuiamo a sostenerlo, continuiamo a sostenere le scelte ambientali di questa Amministrazione Comunale e non mi risulta che abbiano fatto lo stesso i Consiglieri di opposizione, non tutti perlomeno. Sono scelte che comunque costano, sono scelte difficili, perché sono scelte che a volte risultano impopolari, soprattutto quando Hera non le sostiene, per cui è molto facile demagogicamente, come fa il Cons. Rondoni, sostenere posizioni che vanno verso la risposta immediata dei cittadini che vorrebbero, magari, continuare la raccolta tradizionale. Noi crediamo nel porta a porta, ricordo che su Il Sole 24 ore in un articolo Hera viene definita, tra le doti che Hera porterà a Acegas c’è anche quella di tre termovalorizzatori, probabilmente uno sarà quello di Forlì, quindi probabilmente Hera pensa di continuare l’incenerimento se non di potenziarlo. Ditemi questo come si concilia con il porta a porta! Non si concilia affatto. Vorrei concludere facendo una nota politica, una notazione politica. Io credo che oggi sia stata una buonissima occasione, una volta di più, per alimentare Forlì come laboratorio politico, così come si era proposto alle primarie, così come si era proposto con l’elezione del Sindaco Balzani. Io credo che forse questa sarà una goccia nel mare, ma sicuramente la forza propulsiva politica di questo atto è da tenere in forte considerazione. Credo che Rondoni non si debba fare carico di preoccupazioni circa il nostro allineamento o meno alla linea regionale del Pd, noi apparteniamo a un Partito Democratico in cui rivendichiamo la libertà di pensiero, di posizione, anche prendendo delle posizioni che non sono allineate con il sentire comune del nostro Partito. Esce il Cons. Gugnoni: Presenti N. 37. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 52 Entra la Ass. Briccolani. Cons. ZANETTI: Questa posizione che oggi andiamo a assumere nella deliberazione, quindi di votare contro a questa fusione, e mi sembra che da tutti gli interventi che mi hanno preceduta sia bene ribadirlo, è una posizione che si pone in assoluta continuità e coerenza con tutte quelle che sono state le politiche ambientali che questa Amministrazione Comunale e questo Sindaco hanno sostenuto, sia in fase di campagna elettorale sia in fase poi di programmazione del mandato del Sindaco sia nelle scelte finora operate. Su questo non possiamo cedere e arretrare neppure di un passo su tutto quello per cui ci siamo spesi fino a oggi, cioè sulle politiche che abbiamo voluto perseguire. Mi riferisco al porta a porta, mi riferisco alla costituzione di Forlì Città Solare, mi riferisco alla proposta di cui il nostro Comune si è fatto comune capofila, seguito da tanti altri comuni per una proposta di Legge regionale, per una gestione diversa dei rifiuti e lo smaltimento dei rifiuti. Mi riferisco alla visione che ha questo Comune di una società post incenerimento, quindi con un modo diverso di porsi nei confronti dello smaltimento dei rifiuti, del riciclaggio, del riciclo, del riuso, tutte politiche che noi abbiamo cercato, in tutte le occasioni in cui abbiamo potuto farlo, di portare avanti, non da ultimo anche la previsione, nel nostro territorio, di un distretto del riciclo vero e proprio. Questo Comune, quindi, si è sempre distinto con linee chiare e precise. Un altro esempio può essere il non avere ceduto le reti, altra questione importante, e sicuramente il privilegiare anche, all’interno della proposta di Legge regionale, una fiscalità ambientale che vada proprio nell’ottica di premiare quei comuni più virtuosi e disincentivare, invece, quei comportamenti messi in atto da comuni che non perseguono queste stesse politiche. Ora è evidente che questa operazione di oggi, su cui oggi andiamo a esprimerci, presenti dei vantaggi e risponde a logiche imprenditoriali, che correttamente una multi-utility di queste dimensioni persegue e deve anche Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 53 perseguire. Tuttavia fin dalla sua costituzione i piccoli soci hanno sempre ritenuto di mantenere un reale radicamento con i territori della nostra Regione e dei piccoli comuni come il nostro, che detengono l’1,9% delle azioni del pacchetto Hera, non potevano fare altro che unirsi tra loro, abbracciare il principio per cui l’unione fa la forza, costituire un patto di sindacato, in modo da avere o da tentare almeno di mantenere la governance pubblica e quindi di controllo su Hera, radicata al territorio, alla Regione Emilia Romagna. Non c’è una discontinuità, in quello che noi oggi stiamo dicendo, con quello che abbiamo fatto nel passato o che il nostro Partito o altre persone hanno fatto nel passato, semplicemente stanno cambiando le cose. Oggi questa fusione porterà con sé inevitabilmente un ampliamento della compagine sociale, che disancorerà il radicamento sul territorio e che fluidificherà ancora maggiormente il peso dei vecchi soci. Il Comune di Forlì, per esempio, che già deteneva l’1,9 a termine di questo processo verrà a trovarsi con una quota pari all’1,6, quindi cosa ancora più grave è che, se da un lato la quota pubblica da un certo punto di vista innegabilmente aumenterà, dall’altro non saranno più i comuni compresi all’interno del patto di sindacato che potranno mantenere la governance. L’anno scorso, quando abbiamo votato il rinnovo del patto di sindacato, l’abbiamo corredato di linee di indirizzo, perché pure sapendo di essere piccoli, davvero eravamo convinti che fosse necessario indicare questi indirizzi e che, con la collaborazione anche degli altri soci, si potesse in qualche modo ottenere la possibilità di governare anche una grande macchina come quella di Hera. Quindi oggi ci troviamo di fronte sicuramente a una decisione che ha una valenza prettamente simbolica e politica, ma che non ci pare che non porti a alcun risultato e lo dimostra l’ampia partecipazione del Consiglio Comunale, lo dimostra come altri amministratori abbiano puntato l’attenzione su quello che oggi sta succedendo in questo Consiglio Comunale, come i manager di Hera abbiano focalizzato anche la loro attenzione su di noi. Noi oggi non facciamo altro che rivendicare le scelte fatte finora e difenderle, allo stesso tempo mettiamo inevitabilmente un’ipoteca anche Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 54 sulle scelte future, dicendo a chiare lettere quali sono le politiche che governano questo Comune sulle quali noi non mancheremo mai di presidiare neanche nelle scelte future. Qualcuno ha detto che votare in modo contrario, all’interno del patto di sindacato, per poi uniformarsi in sede di voto sull’assemblea appare contraddittorio e si potrebbe anche definire schizofrenico, ma non è così, perché noi diciamo la nostra opinione dove abbiamo diritto di farlo, all’interno del patto di sindacato, e nel momento in cui riconosciamo che la maggioranza dei soci ha un’idea differente ci uniformiamo a quella maggioranza, anche perché in questo momento, come diceva prima la Cons. Pirini riportando qualche numero, non credo che sia una scelta responsabile quella di forzare la mano e eventualmente uscire dal patto di sindacato, perché avrebbe una ricaduta patrimoniale non indifferente sul bilancio del nostro Comune. Diceva prima la Cons. Pirini 6 o 7, forse anche 8 o 9 milioni alla fine ci potrebbe costare tutta questa operazione, se decidessimo di uscire dal patto di sindacato di primo livello, secondo livello e vendere anche le quote, che praticamente quasi coincide con quello che è il nostro Piano degli investimenti che andremo a approvare per il 2013. Non voglio scendere ora nelle questioni, nelle provocazioni politiche del Cons. Rondoni e di quanti altri dai banchi dell’opposizione hanno cercato di darci lezioni di democrazia, o lezioni di coerenza, soprattutto da parte di chi, come il Pdl, ha votato veramente con atteggiamenti schizofrenici mi viene da dire in altre deliberazioni, come quelle che riguardano l’aeroporto, o la Lega Nord che oggi difende questa decisione in base al fatto che l’acqua, per esempio, sia un bene pubblico, quando mi ricordo che il referendum è stato fatto proprio perché l’allora Governo Berlusconi, con anche la Lega Nord, proponeva di privatizzare l’acqua. Mi sembra che “coerenza” non sia la parola, o lezioni che possiamo accettare da voi. Però il Cons. Pompignoli poneva anche la questione dei compensi. Siamo d’accordo che i compensi siano eccessivi, non su Hera in particolare, ma che oggi abbiamo bisogno di recuperare una sobrietà della politica e non Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 55 solo, dell’intero sistema. Nel nostro piccolo quello che potevamo fare, all’interno di questo Comune, è stato fatto riducendo nelle società partecipate sia il numero dei consiglieri sia le indennità dei consiglieri, quindi non avremo nessuna difficoltà a portare avanti questa iniziativa anche nelle sedi opportune. Rispondendo, invece, al Cons. Rondoni che diceva che il punto di riferimento dell’azione che dobbiamo porci, che si deve porre la politica è quello di avere un riguardo per i costi della bolletta, penso che non sia questo l’unico interesse che dobbiamo perseguire, ma anche quello di garantire dei servizi di qualità e di quantità. Non voglio riprendere, perché mi dilungherei troppo, le considerazioni che ha già fatto perfettamente il Cons. Sansavini. Riteniamo che la difesa di un interesse pubblico, e in questo caso del nostro territorio, vada al di là delle speculazioni politiche, perché siamo tutti cittadini, indipendentemente da chi ha votato questa Amministrazione Comunale e quindi da chi condivide queste politiche ambientali che stiamo portando avanti, ma soprattutto nei confronti di chi non ha votato questa Amministrazione Comunale abbiamo il dovere e la responsabilità di governare, quindi riteniamo che la difesa di un bene pubblico, di un interesse pubblico del nostro territorio superi anche delle posizioni scontate e precostituite. Abbiamo anche l’ambizione di dichiararlo con coraggio. Per questo noi, come gruppo di maggioranza, non siamo appiattiti sul nostro Sindaco, come diceva il Cons. Gugnoni ponendo una questione di carattere politico; noi condividiamo le scelte del nostro Sindaco come gruppo di maggioranza e per questo lo appoggiamo. Questo gruppo al suo interno ha anche il segretario territoriale e il segretario comunale, quindi nel momento in cui si esprime, si esprime anche come partito. E qui vorrei spezzare una lancia proprio su questo, perché noi vediamo, e probabilmente è solo una questione di punti di vista, ma anche le posizioni diverse che possono esserci dentro il Partito Democratico noi le vediamo non come criticità o elementi di rottura, ma come elementi di ricchezze. Abbiamo fatto delle primarie una bandiera, perché non abbiamo paura di metterci in discussione e di fare delle riflessioni quando le Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 56 riteniamo necessarie. Vorremmo che lo stesso coraggio venisse anche dalle altre forze di opposizione. Entra il Cons. Ragazzini: Presenti N. 38; riassume la Presidenza. Cons. BONGIORNO: Da sempre per noi sono evidenti i limiti della gestione di Hera, con le tariffe imposte ai comuni e non decise insieme ai comuni, con una gestione sempre più lontana dalle esigenze, dai bisogni dei cittadini e delle imprese. Non lo scopriamo oggi, noi l’abbiamo sempre detto questo. Dagli interventi ascoltati oggi in quest’aula, capisco invece che per la maggioranza questa consapevolezza è arrivata solo oggi all’improvviso, questa consapevolezza dei limiti di Hera da noi sempre denunciati. Rispetto a questa situazione è evidente che è necessario che la politica torni protagonista e storicamente, per i numeri che il Partito Democratico ha, per la quantità di enti locali che ancora governa, ahimè dico io, in questa Regione, la responsabilità principale dal punto di vista politico per trovare una rotta per uscire in maniera decisa da questa situazione di scacco ce l’ha, in primo luogo, il Partito Democratico, che evidentemente deve anche mettersi d’accordo tra i vari livelli di governo che esprime a livello romagnolo. Mi riferisco alle contraddizioni che vi sono tra il Partito Democratico di Forlì e quello di Ravenna, di Rimini, piuttosto che di Imola o di altre città. Oltre alle votazioni simboliche, come quella di oggi, quindi sarà necessario trovare una strada politica, perseguibile concretamente, per rimettere al centro il bene dei cittadini nei servizi da erogare con tariffe adeguate, perché quello delle tariffe è il vero punto da mettere al centro del dibattito e troppo spesso ce lo dimentichiamo. Se così non fosse, ci dovete spiegare come farete con queste premesse a convincere un domani Hera a procedere alla progressiva dismissione degli inceneritori di Coriano, man Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 57 mano che aumenterà la quantità di raccolta differenziata. Come farete che ormai in Hera il Comune di Forlì non conta più nulla? Ce l’ha spiegato anche poco fa il Capogruppo del Partito Democratico Zanetti, ha detto “noi passiamo dall’1,9 all’1,6”, quindi diminuiamo ancora come capacità di incidere e di condizionare Hera. Come farete? Ha ragione il collega Gugnoni, diceva prima “ci troviamo veramente di fronte a un elevante”. Comunque, per incentivarvi con forza a chiarirvi le idee una volta per tutte, e mi rivolgo alla maggioranza di Centro-sinistra che da decenni governa questo territorio, vi ricordo che mentre oggi giustamente, con il nostro plauso anche, guardate al post incenerimento, voi stessi, questa maggioranza di Centro-sinistra, appena 5 anni fa nel 2007 deliberò il raddoppio degli inceneritori di Coriano, sia dell’inceneritore dei rifiuti solidi urbani, sia dell’inceneritore dei rifiuti speciali ospedalieri. E in questa aula me lo ricordo ancora quel dibattito, quando da quei banchi arrivavano i ragionamenti per i quali non vi era la prova scientifica che il raddoppio dell’inceneritore avrebbe portato a maggiori danni per la salute dei cittadini, mentre da questi banchi già all’epoca dicevamo che noi eravamo contrari a quel raddoppio e abbiamo votato contro a quel raddoppio, mentre alcuni colleghi che oggi si sono erti a difensori dell’ambiente - li ricordo, non faccio nomi per rispetto all’aula - votarono a favore a quel raddoppio. Non si venga sempre a farci lezioni di coerenza e si guardi un po’ alle proprie azioni. Vi ricordo che all’epoca questa decisione avvenne fregandosene letteralmente di 17 mila firme raccolte contro e del parere di 400 medici di base che erano preoccupati per la salute delle persone, della serie comunque meglio tardi che mai! Allora il mio invito, e qui chiudo il mio intervento, è quello: datevi da fare, perché l’operazione di oggi, come ricordava la collega Burnacci, non sia solo un’operazione simbolica, un’operazione retorica di facciata, ma sia veramente l’inizio di un cambiamento di rotta reale, di cui questo territorio ha veramente bisogno. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 58 Cons. MICHEA: Anch’io vorrei ripartire da quanto ha appena finito di dire il Cons. Bongiorno, tanto è stato detto ma devo dire che, sin dall’inizio di questa riunione, già all’ingresso nell’aula sono rimasta piuttosto perplessa di vedere che all’appello del Sindaco tanti cittadini hanno risposto e sono contenta che siano qui, perché come cittadina sono seduta accanto a voi per dire anche un qualcosa che penso sarà condiviso da voi stessi. Primo il richiamo a questa continua coerenza, a cui rimanda la Cons. Zanetti, o anche il trionfalismo della Cons. Mazza sempre sulle politiche ambientali, ben vengano - l’ha appena finito di dire Bongiorno - le politiche ambientali, non abbiamo mai detto niente di negativo quando la politica ambientale era a favore per il cittadino, il cui benessere spesso e volentieri, sulla bocca sulle parole espresse da tutti, sia da parte della maggioranza che da parte della minoranza, ma senza tenere conto che quella qualità a cui spesso richiamano è ampiamente, lautamente pagata dai cittadini. Questo non sarà importante, come dice la Zanetti non sempre si può puntare sul pagamento di quanto viene erogato, ma è importante. Anche sulla politica porta a porta, che è diventato il fiore all’occhiello e ne siamo anche noi soddisfatti oggi come oggi, siamo arrivati in ritardo qui a Forlì e soltanto nel sud - faccio un piccolo esempio - a Caserta è già da 20 anni che il porta a porta è attivo, così spostandoci a nord Novara, che non mi pare che sia un centro grandissimo, il porta a porta l’ha realizzato e spesso in una maniera anche più completa e più soddisfacente per il cittadino. “Baricentro sull’ottimizzazione dei servizi” diceva il Cons. Sansavini. Questo continuo richiamo alla qualità mi chiedo, come cittadina soprattutto, questo bollino di qualità in realtà chi è che lo deve dare? Visto che la responsabilità tra chi gestisce e chi controlla non è chiara, non c’è una linea chiara che possa in qualche modo dare al cittadino rassicurazioni che questa qualità pagata, come ho già detto, sia effettivamente controllata. Tanto per restare un attimo ancora su quanto diceva il Cons. Montanari, anch’io sono letteralmente stupida rispetto a ciò che ascolto per l’amor del cielo, però mi stupisco che soltanto oggi, come dice lei, il modello non regge più: strano, vi calzava quasi bene fino a ieri, Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 59 improvvisamente il modello non regge più, un modello va bene che sarà superato, ma se superato e se i servizi non sono stati dati così come vi eravate prefissati, evidentemente il controllo non c’è stato. Chi doveva controllare? Non certo io, non certo io come cittadina o io adesso appena arrivata come consigliera. Detto questo, mi trovo anch’io in quel paradosso, come ho letto oggi sul giornale che il Comune voterà contro solo nel patto di sindacato, ma nell’assemblea dei soci poi sarà costretto a votare in favore per non pagare, come si diceva, quella penale a cui gli altri Consiglieri che hanno parlato prima di me più volte hanno fatto riferimento. Eppure da questo grande, vorrei anche che i cittadini si rendessero conto di quanto materiale avremmo dovuto consultare in tempi brevissimi. Ieri nella riunione del Consiglio - lo ribadisco ancora - alle 12,45, se permettete, noi siamo pronti a lavorare per i cittadini che ci hanno eletto, ma non mi pare che sia un orario per fissare un’assemblea, quindi per fissare un momento di lavoro comune su una tematica così complessa. Detto questo, sulla questione del voto contro e a favore, che come diceva giustamente l’Avv. Pompignoli mi sembra di vivere una realtà strana, un atto teatrale altrettanto strano, leggo sempre in questo materiale che ci hanno dato che il 28 agosto 2012 il Consiglio di amministrazione Hera ha approvato il progetto di fusione, quindi di cosa stiamo parlando? Non lo so, boh. Noi voteremo contro la fusione, però già Hera il 28 agosto e non solo, l’assemblea straordinaria di Hera sarà chiamata a approvare la fusione e delibererà un aumento scindibile dal capitale sociale fino a un importo massimo. Il numero, la cifra è talmente lunga e talmente alta che vi invito a andare a leggerla personalmente, per rendervi conto che stiamo parlando di 143 milioni etc. etc., non stiamo parlando di sciocchezze e noccioline. Il richiamo ancora a quei famosi 7 punti, ritorno ancora su questi 7 punti perché ripeto, se Hera non li ha mantenuti, qualcuno avrebbe dovuto per tempo, non a posteriori, fare il pianto del coccodrillo e addirittura cercare, sempre in quell’atteggiamento di grandi educatori e grandi dispensatori di consigli politici, si permettono di rilanciare anche alla parte Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 60 della minoranza che è qui non certo per dare fastidio a nessuno, ma per fare quello che i cittadini hanno chiesto loro: tutelare su quello che è il bene comune. Dice ancora, questo vorrei che i cittadini, al di là delle vuote parole che spesso pronunciamo, spesso in un desiderio di autoascoltarci o di autolesionismo verbale, non lo so, “la fusione tra queste due società si può considerare positiva” e quindi è già scritto, “le due aziende hanno una struttura simile in termini di rapporto tra le varie aree di attività (ambiente, energia, gas) e la fusione si traduce in un aumento di competenze e di efficienza”, ma mi chiedo: le competenze e l’efficienza promesse da Hera come mai sono andate a ramengo e soltanto oggi vengono in qualche modo denunciate in questa aula? Questo è veramente strano e, se permettete, come cittadina è altrettanto preoccupante, perché mi chiedo quando la fusione avverrà, perché avverrà sicuramente, chi controllerà? Ci troveremo chi verrà dopo di noi, ancora una volta, qui a discutere sull’inefficienza e sull’incompetenza anche della seconda Azienda, unita adesso a quella che non ha dato prove di efficienza? Lascio ai cittadini, visto che siete qui anche voi per ascoltare, ma soprattutto per riflettere e se possibile, in maniera molto umile, portare a casa come io porterò il malumore e il malcontento, ancora una volta come cittadina, di non sentirmi tutelata. Cons. NERVEGNA: Chiedo scusa, pensavo di non intervenire, però alcune affermazioni che ho sentito ultimamente, soprattutto dalle care colleghe Mazza e Zanetti, mi hanno stimolato a intervenire, soprattutto due parole: una quando si è detto radicamento sul territorio di Hera e quando si è detto che questa è una deliberazione di presa in continuità su un’azione che sta portando questo Governo della Città. Sapete spero, cerco sempre di essere molto obiettivo, essendo critico, ma anche facendo autocritica su quello che può essere avvenuto nel passato, e ritengo che questa operazione (la fusione) è un’operazione in continuità di una scelta fatta quando si è costituito Hera, è la fusione che è una continuità Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 61 di quando si è fatto Hera. A chi era in Consiglio Comunale quando si è costituito Hera, ci dicevano - perché noi qui dai banchi dell’opposizione a Forlì, che poi a Bologna no, ma a Forlì eravamo contro - che bisognava costituire questa holding, questa società per azioni, perché dovevamo fronteggiare il mercato in occasione di una possibile e probabile liberalizzazione del mercato, quindi per fronteggiare i colossi francesi, tedeschi, di tutte le razze possibili e immaginabili, che sarebbero venuti qui a partecipare alle gare, dovevamo fare questo colosso e quindi dovevamo attrezzarci per affrontare questa cosa. Noi dicevamo intanto le gare non si fanno, sono passati 15 anni e le gare non si sono fatte, Hera è diventato il monopolio che tutti conosciamo e oggi continua nel suo percorso, quello di guardare al suo bilancio e sicuramente non guardare il radicamento sul territorio, perché vi sfido tutti a chiamare Hera al telefono, capire e riuscire a parlare con un funzionario per chiedere spiegazioni su qualcosa, a meno che questo esula da quella che potrebbe essere l’efficienza delle operazioni, i controlli, i meccanismi. Se qualcuno si mette al telefono la mattina e dice “voglio chiamare Hera per chiedere spiegazioni sulla bolletta”, o ci va di persona o altrimenti deve fare talmente tanti “chiama 1, chiama 2, chiama 3, chiama 4” che non arriverà mai! Quindi il radicamento sul territorio zero, perché se succede qualcosa su ciò che riguarda il servizio di Hera, difficilmente si riesce a avere un rapporto di un certo tipo. Quindi oggi questa questione della fusione è un’ulteriore patata bollente che cade addosso del Sindaco Balzani, dopo le precedenti che abbiamo già, Sapro, l’aeroporto e via discorrendo. Balzani non ha votato la realizzazione di Hera, le precedenti amministrazioni l’hanno voluta, le precedenti maggioranze l’hanno voluta, oggi lui si trova e fa una scelta di sentimento, dice “mi sembra una cosa sbagliata, perché innanzitutto va contro quello che era lo spirito di tutti coloro che hanno appoggiato il referendum sull’acqua”. Io non l’ho appoggiato, perché per me nasceva quel referendum da un equivoco fondamentale, perché nessuno voleva privatizzare l’acqua, si voleva solamente dire di liberalizzare il mercato dei Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 62 servizi, compresa l’acqua, ma la proprietà dell’acqua rimane sempre al pubblico. Su quell’equivoco si è giocato un referendum, su quell’equivoco è passato, ma io mi chiedo coloro che oggi promuovono questa fusione a livello bolognese, e parlo della maggioranza del Comune di Bologna, del Pd bolognese e Pd regionale, che ha sostenuto quel referendum, mi deve spiegare come fa oggi a portare avanti un percorso che va contro la scelta del referendum, perché questa è la contraddizione, è qui che cade proprio il problema di questa questione. Noi siamo con la coscienza a posto, abbiamo votato a suo tempo contro la costruzione di Hera, perché ritenevamo che comunque a suo tempo il Cis stesse dando delle risposte al territorio fondamentali, soprattutto quello che riguarda il discorso della costruzione di una solidarietà comprensoriale e ricordo ai tempi del Cis che si è portata l’acqua in montagna, il gas, le reti del gas, con una coesione sociale che oggi non c’è più. Oggi tutti fanno riferimento a Hera, ogni comune cerca di portarsi a casa qualcosa, vota sempre a favore tutto quello che c’è da votare e questa è la prima occasione in cui il Comune. Però l’altro lato della medaglia è che comunque vota a favore della fusione, perché qui dice che è contraria, però lì dopo è costretta a votare a favore, allora mi chiedo perché non è uscito dal patto di sindacato quando altri comuni l’hanno fatto, perché si poteva anche uscire dal patto di sindacato. Io credo che su questa questione, non vedo il collega Gugnoni che dice che vota e esce dall’aula perché non gestisce, ma l’operazione Hera è stata fatta dal Pd e dall’U.D.C. e lo dico perché, se vogliamo essere obiettivi, Aldrovandi appoggiato dall’U.D.C. alle ultime elezioni del Comune di Bologna era l’amministratore delegato di Hera, quello che ha portata avanti l’operazione di Hera. In Consiglio di amministrazione c’è sempre stato l’Onorevole Galletti, poi quando è diventato onorevole c’è andato un altro senatore di Bologna di cui adesso non ricordo il nome. Questo è quanto. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 63 Anche allora sia Forza Italia che Alleanza Nazionale a Bologna hanno votato a favore, quindi io critico, ho sempre criticato nelle sedi opportune quella scelta, però siccome c’era, dopo 60 o 50 anni quanti erano, un sindaco di Centro-destra a Bologna, era difficile votargli contro se il Sindaco di Bologna era favorevole a portare avanti quell’operazione, quindi la responsabilità ce l’abbiamo tutti su questa vicenda, chi più chi meno. Da queste parti non possiamo dire sicuramente che questa operazione l’abbiamo condivisa, ormai c’è e credo sia difficile tornare indietro, facciamo qualcosa per migliorarla, ma non la miglioriamo oggi vietando una visione, perché se la scelta è quella di fare un’azienda sempre più grande, perché deve competere nel mercato, è un errore oggi votare contro, perché o si scioglie Hera e si torna alle vecchie aziende comprensoriali consorziali, o andiamo avanti e costruiamo l’Azienda del mercato. La nostra scelta di coraggio la facciamo, votando a favore della proposta che fa il Sindaco, consapevoli però che significa votare a favore della fusione, perché oggi votiamo a favore di una deliberazione che vota a favore della fusione. Cons. LOMBARDI: Io sarò, come sempre, brevissimo. Ringrazio tutti i cittadini che hanno avuto la pazienza, coloro che sono ancora seduti in quest’aula e coloro che l’hanno già lasciata, per la pazienza che hanno avuto di ascoltare tutti i nostri bei discorsi. Non ho la capacità di analisi politica che ha dichiarato di avere il collega Gugnoni, non ho avuto la scuola democristiana come ha avuto lui e dopo più di 30 anni mi interrogo ancora su cosa volesse dire De Mita, quando parlava di convergenze parallele, quindi dichiaro tutta la mia ignoranza politica. Però visto che, nel bene o nel male, mi trovo a occupare questa poltrona, a me piace andare alla sostanza delle cose e la sostanza delle cose, Sindaco, è che alla fine della storia, tutte le belle parole che abbiamo speso e stiamo spendendo, questo Consiglio Comunale le darà mandato di votare contro la fusione di Hera con Acegas Aps Holding, ma quando si troverà nel Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 64 momento in cui, continuando a votare in quel modo, ci sarebbe da tirare fuori un sacco di soldi, voterà a favore. Questa è la sostanza, con buona pace di tutti coloro che hanno votato per un referendum e l’hanno applaudita pensando che, con questo voto, si ponesse una pietra miliare sulla possibilità di Hera di continuare a gestire tutto il sistema delle utenze nel modo in cui l’ha gestito fino a oggi, con buona pace di coloro che hanno dei rapporti conflittuali con Hera rispetto alla gestione delle utenze, a quando vengono fatte richieste per i contatori e tutto quello che ci va dietro. Sostanzialmente questa cosa mi sembra più che altro uno spot elettorale per dire “noi abbiamo votato contro, cosa possiamo fare se dopo Hera è andata avanti lo stesso?”. Il Sig. Tommaso Tomasi di Vignano, che è il Presidente di Hera, e tra l’altro nell’organigramma viene citato come membro del Consiglio, Presidente perché candidato dal Comune di Forlì, tra parentesi c’è scritto “Comune di Forlì” e io non so se quando è stato nominato fosse indicato dal Comune di Forlì, ma quando alla fine di questa sera gli verrà riportato che il Comune di Forlì ha votato contro, andrà a dormire tranquillo come la sera prima, in quanto sarà ben consapevole che questa è solo una posizione di facciata. Questa è la sostanza delle cose. Per ultimo vorrei rispondere in modo pacato alla Cons. Zanetti, che non c’è stata una riduzione di società partecipate in questa Città, in questa Città sono fallite le società che sono sparite, Sapro è fallita e ci sono 130 milioni di Euro e più che ballano dentro le casse vuote delle banche, ci sono 40 milioni di Seaf che era in liquidazione, che sono spariti dalle casse pubbliche, ci sono 20 milioni di Euro dell’A.S.L. che, con il licenziamento del precedente Direttore Generale, si è messo tutto a tacere, ma i cittadini lo stanno pagando. Guardiamo in faccia le cose come stanno realmente, non andiamo a cercare il niente. Esce la Vicepresidente della Consulta. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 65 Cons. SAMPIERI: Ci sono un po’ di mal di pancia in questa seduta del Consiglio Comunale, ma il mal di pancia deriva da una situazione che non si riesce più a governare in qualità di Amministrazione Comunale, perché l’Amministrazione Comunale si rende conto, e forse se ne è già resa conto da tempo, ma oggi comincia a dare dei segnali di mal di pancia che non si conta assolutamente niente di fronte a un colosso che si chiama Hera. Questo colosso io ricordo quando nacque, perché l’allora Pci che era contrario alle Trust, alla Holding, etc. etc. ne parlava sempre malissimo, però su quella vicenda chinò il capo, perché Bologna esigeva la situazione che poi è andata a concretarsi in Hera. Bologna aveva delle esigenze, voleva trasformare le proprie quote delle aziende pubbliche in maniera da potere fare delle infrastrutture in quel di Bologna: questa è storia, non è possibile dimenticare queste questioni. Abbiamo dovuto tutti, da Bologna in giù, da Modena in giù, fare questo tipo di operazione. Bologna ha sempre fatto sul territorio la sua politica, è inutile che noi pretendiamo oggi di pensare di fare la nostra politica! Oggi bisogna cercare di mediare su questa situazione, perché bisogna riconoscere a Hera difetti e pregi, bisogna riconoscere come diceva giustamente Di Maio prima che abbiamo delle eccellenze come il telecontrollo, bisogna riconoscere che abbiamo purtroppo di fronte non più un’azienda familiare, abbiamo un’azienda di tipo finanziario industriale, tutta un’altra questione! Forse Forlì, che conta neanche il 2%, non riesce ancora a avere ben chiaro. Cosa possiamo fare noi in questa situazione? È inutile che parliamo di mal di pancia, è inutile che continuiamo a pensare di potere contare qualcosa anche votando contro la fusione, poi andiamo invece nella seduta di là e votiamo a favore: ho capito, ma questa è una presa per i fondelli anche per i Consiglieri comunali! Vorrei sapere, e l’ha detto bene Nervegna, cosa votiamo questa sera, esattamente non ho capito: votiamo contro la fusione e poi votiamo a favore? Perché noi votiamo una deliberazione che avrà questo percorso, questa deliberazione funziona come un voto contrario alla fusione e poi di là il Sindaco andrà e farà un voto favorevole alla Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 66 fusione: sì ho capito è un segnale, ma mi sembra un segnale che a livello istituzionale sia esattamente una presa in giro. Guardiamoci invece dalla parte di Hera. Mi sono chiesto “ma perché Hera si mette a fare questa fusione? Perché si prende un’azienda con dei debiti?” e ho pensato che qualche motivo ci sarebbe stato, perché non credo che siano impazziti ai livelli dirigenziali di Hera. Penso - forse penso male, ma delle volte dicevano che ci si prende - che il problema di Hera in questo momento sia la scadenza prossima che se ne parla da tempo e la gara che verrà fatta su tutta l’operazione. Se guardiamo in questa ottica, i problemi che ha Hera non sono i nostri problemi, qui bisogna mettersi in testa che, quando si è fatto Hera, probabilmente non sono state richieste, da parte di tutti i comuni, delle garanzie tali da potere governare i processi. Oggi i processi li governa solo Hera, noi non li governiamo più. Hera per difendersi dall’assalto delle multinazionali che vorranno mettere piede dentro questa situazione, ha pensato, sperando forse anche di prenderci, che allargando la base sociale e facendo una fusione, ingigantendo la sua dimensione rende più difficoltoso questo famoso assalto. Il problema che noi dobbiamo anche configurare con i piedi per terra, oltre che dare dei segnali etc., è quello di dire “caro Sindaco, non so se andrai con il mal di pancia o meno dentro al Consiglio a fare il tuo voto, alzando la mano e dicendo sì, ma se vuoi essere una persona seria e mi fai votare contro la fusione, almeno quel sì sarà un sì condizionato spero con delle motivazioni. Dato che è una persona che sa parlare e sa spiegarsi e sa chiedere, io credo che in questa occasione dovrebbe chiedere qualcosa, qualche garanzia per i comuni, per i piccoli comuni come siamo noi, perché noi siamo un piccolo comune, è inutile che pensiamo di essere determinanti. Forse lo è Bologna, forse lo è Modena, non certamente lo è Forlì. Cons. GASPERONI: Molte cose sono già state dette, cerco di non ripetere. Dice bene il collega Sampieri quando ricorda una delle motivazioni della nascita di Hera, cioè il Comune di Bologna, con l’entrata in Borsa di Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 67 Hera, avrebbe monetizzato un importo tale da potere avviare due opere pubbliche sul proprio territorio, la metropolitana e quello che poi si è chiamato Civis. Ora sappiate che la metropolitana non si farà mai, è facile informarsi: Bologna non è lontana! Non è una previsione mia, non si farà mai la metropolitana di Bologna. Il Civis giace inutilizzato in decine e decine di milioni di Euro di impianti già fatti, che girando per Bologna potete facilmente vedere, con anche pensiline sopraelevate pericolose, perché l’autobus normale non può avvicinarsi più di tanto, mentre il Civis che aveva la guida ottica si sarebbe avvicinato un po’ di centimetri etc.. Non sto a dilungarmi, perché sono cose che riguardano Bologna. Siamo in una situazione abbastanza pirandelliana: Bologna voleva ottenere un certo obiettivo, la Bologna di Guazzaloca e quindi una giunta diversa da quella che poi c’è sempre stata e che c’è tuttora. Quello che allora si è chiamato con una parolaccia “il perimetro bolognese”, e ricordo questa espressione perché era sprezzante nei confronti del nostro territorio, perché parlare di perimetro bolognese invece che parlare di Romagna - perdonate è una parolaccia, è sprezzante, è un modo becero di intendere questo territorio, che non a caso già da allora andava a rimorchio. Ora Forlì, che è andato a rimorchio e che improvvisamente si sveglia con un “contrordine, compagni!” di cui non riuscirete mai a convincerci della coerenza, mai riuscirete! Come potete pensare di convincerci? Di quale coerenza stiamo parlando? Vi siete semplicemente accorti che stavate perdendo un sacco di voti, prima delle ultime elezioni, e avete cambiato delle cose. In questo senso avete fatto un’operazione politicamente intelligente, perché una parte delle striscioni “no al terzo inceneritore” c’è ancora in giro per Forlì. Non so cosa votino quelle persone, sarei curioso di saperlo, che il terzo inceneritore è lì, progettato a caro prezzo, tra l’altro da un grande architetto che, come fa il grande architetto, mette il tratto di penna e incassa quello che avrà incassato Gae Aulenti. Noi vogliamo ricordarvi anche gli effetti di questa situazione e da opposizione lo facciamo anche a malincuore, perché sappiamo di dire delle cose spiacevoli. Forlì è diventata un cattivo cliente di Hera al momento a cui ha avviato il porta a porta e pian piano lo costringe a sottoutilizzare Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 68 l’inceneritore, oggi con questo voto diventa un cattivo azionista di Hera. Pensate che questo non avrà delle conseguenze per Forlì realisticamente? Perché qui siamo tra persone adulte, non è che ci raccontiamo delle favole! Questo avrà delle conseguenze, e la Città le pagherà volentieri per una fuga in avanti che non sappiamo esattamente dove porta? Perché se qui avessi sentito dal Sindaco, invece che un discorso per prendere degli applausi dal pubblico, una strategia di uscita - lo dico in italiano perché non mi piace questo inglese tanto per farsi belli - da Hera, sarebbe stato credibile, altrimenti l’unico modo che ha avuto per dimostrare che è in grado di fare quello che dice di volere fare è stata una cosa piccola: non avere venduto le reti, questo glielo riconosciamo, è l’unica cosa che ha fatto in coerenza, quello che state propugnando in questo Consiglio Comunale. Da ultimo la citazione del Sindaco ahimè gli si ritorce contro, peraltro Keynes forse si rivolta anche nella tomba! L’ha detto il collega: l’aumento delle tariffe che Hera ha preteso e ottenuto per realizzare il porta a porta è esattamente quei costi di trasformazione da una situazione precedente a una trasformazione successiva, che non sono per niente controbilanciati dallo sforzo che stiamo facendo. Caro Sindaco, la citazione ti si rivolta contro! Cons. PASINI: Non è mia abitudine fare delle oratorie, quando ci sono tematiche così importanti e non ho argomentazioni per potere sostenere determinate posizioni, se non quelle della coerenza. Il mio Capogruppo ha preso una posizione, io ne ho un’altra, che va un po’ in linea con quello che secondo me ha detto coerentemente il Cons. Nervegna, di cui gli do atto, un atto di onestà. E come in Commissione ho detto che davo coerenza alle posizioni che il Partito Democratico ha preso a livello forlivese, ho evidenziato però come poi nel patto di sindacato ci si doveva, ci si sarebbe dovuti attenere a quelle che erano le disposizioni, ritengo che ci sia una responsabilità personale e io seguo la mia responsabilità personale, quindi mi asterrò dal voto. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 69 Cons. POMPIGNOLI: In virtù delle considerazioni che abbiamo espresso prima io e la mia collega, ovviamente voteremo contro questo tipo di fusione, quindi a favore della deliberazione. Mi permetterà, Presidente, di replicare un attimo alla Cons. Zanetti che ricorda male sul discorso legato alla privatizzazione dell’acqua, perché la Lega Nord è sempre stata contraria, quindi oggi non mi venga a dire, Consigliera, che noi eravamo a favore della privatizzazione, questo assolutamente no! E in altro senso, quando lei mi dice che avete fatto tutto per ridurre i costi, pure nel piccolo del Consiglio Comunale, abbiamo ridotto i costi di cosa? I dirigenti prendono le stesse somme, tutti i funzionari prendono le stesse somme, quindi in ogni caso non si è fatto granché rispetto a quello che lei ha detto. Cons. RONDONI: Se siamo arrivati a questo punto la responsabilità politica è di una parte sola, evidentemente richiama alla continuità, gliela lasciamo tutta. Se siamo arrivati a questo punto della commedia è perché voi non siete riusciti a gestire i processi di sviluppo di quello che è il rapporto tra pubblico e privato, che è un tema dominante nel mondo globale, quindi c’è un tema caldo della nostra realtà. Noi siamo dalla parte dei cittadini: sì esattamente, delle utenze dei cittadini e questo è il punto che qualifica la nostra azione. L’altra cosa che devo al collega Sansavini, avrei creduto non a Alice nel paese delle meraviglie, che oggi viene e scopre un mondo nuovo, ma a un’azione politica del Sindaco di Forlì, se ne fosse stato capace supportato da voi, con il Sindaco di Cesena, di Bologna, di Modena, a fare un’azione politica vera, forte, capace di determinare le scelte di Hera. Oggi hanno ragione i Consiglieri che dicono “alla fine questo è un voto a favore della fusione”, quindi voi affermate una cosa e ne fate un’altra, non ho ancora capito cosa ha votato il rappresentante del Comune di Forlì a fine agosto, non ho capito se uscirete dal patto di sindacato e quale azione concreta inciderà nella realtà dopo il dibattito di oggi. È una commedia! Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 70 Noi votiamo sì per la parte che riguarda le utenze dei cittadini e tra un anno vi voglio ritrovare qui a discutere sul valore delle utenze, perché questo è il punto che fa da discriminante, oltre alla qualità dei servizi. Chiediamo questo. Escono i Conss. Bucci, Castrucci, Pantieri e le Conss. Mancini e Morgagni: Presenti N. 33. Vedi deliberazione n. 101 APPLAUSI Presidente RAGAZZINI: Pubblico, non è previsto! Non sventolate bandiere che non è previsto dal regolamento, grazie. Ringrazio comunque anche il pubblico per la cortesia e la correttezza con la quale ha seguito il dibattito. OGGETTO N. 57 ACCORDO TERRITORIALE TRA PROVINCIA CESENA , AUTORITA' BACINI REGIONALI FORLI' ROMAGNOLI, SERVIZIO TECNICO DI BACINO ROMAGNA E COMUNI DI FORLI' E FORLIMPOPOLI PER RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE DEL RONCO / BIDENTE NEL TRATTO PONTE VIA EMILIA / CONFLUENZA TORRENTE SALSO EX ART. 15 L.R. 20/2000 APPROVAZIONE SCHEMA. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 71 Presidente RAGAZZINI: L’oggetto è stato visto in II Commissione, è prevista anche per questo argomento l’immediata eseguibilità. Entrano la Cons. Morgagni e il Cons. Castrucci: Presenti N. 35. Ass. RAVA: Buonasera a tutti, sarò molto veloce. Andiamo a approvare questa sottoscrizione allo schema di accordo territoriale, ne abbiamo parlato in Commissione II. La Giunta Comunale, sotto naturalmente la richiesta anche della Commissione II, ha messo alcune linee guida in più in funzione della verifica reale della riqualificazione territoriale e fluviale del Ronco Bidente, che per questa Amministrazione Comunale è veramente importante. Mi scuso, perché naturalmente il lavoro relativo alla realizzazione di queste linee guida, che vi avevo letto in Commissione II, sono state naturalmente riportate in deliberazione come elemento di filtro, che darà modo all’Amministrazione Comunale di verificare poi tutti gli accordi di programma relativi al contratto al sistema fluviale che andiamo a sottoscrivere come accordo territoriale. Per cui gli indirizzi sono testualmente riportati in deliberazione, oggetto N. 57, e se volete li riassumo molto velocemente, per cui “1) eventuali interventi di nuova costruzione a destinazione residenziale turistico-ricettiva previsti dall’accordo devono essere localizzati non solo all’esterno del confine del Sic, sostanzialmente coincidente anche con la zona di tutela fluviale, ma anche in aree compatibili con lo studio di valutazione ambientale e di incidenza del progetto; 2) eventuali nuove buche per attività golfistica e percorsi equestri dovranno essere progettate al fine di salvaguardare adeguatamente il patrimonio idrico del Lago Foma e il delicato ecosistema del Sic” come abbiamo messo e approfondito all’interno della Commissione II. “3) per salvaguardare adeguatamente il patrimonio idrico del Lago Foma, nonché in via prioritaria l’alto grado di bio diversità dell’intero Sic e Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 72 le attività concernenti vela, canottaggio, balneazione di qualsiasi tipo nel Lago Foma, sono da ritenere possibili soltanto alla luce della valutazione di incidenza; 4) qualsiasi intervento prospettato nell’accordo, anche concernente la gestione del rischio idraulico, il rialzo e la profilatura inclusi, il ripristino dei livelli di funzionalità ecologica, la tutela e il miglioramento della biodiversità, il trasferimento delle attività estrattive e di triturazione degli inerti - che sono elemento fondamentale per quanto riguarda la rivalutazione e la rigenerazione di questo sito - è attuabile solo se conforme agli obblighi previsti dalle norme ambientali, previa valutazione di impatto ambientale, valutazione di incidenza e valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale”. Questi sono elementi che la Giunta Comunale ha messo in campo per definire precisamente il livello di tutela che questa Amministrazione Comunale vuole fare in ambito e in tutela del nostro territorio. Entrano il Cons. Bucci e la Cons. Mancini: Presenti N. 37. Cons. PIRINI: Devo dire che su questa deliberazione ho molto apprezzato il lavoro fatto dall’Ass. Rava per cercare di recepire quanto era stato chiesto dagli esperti che avevano analizzato, ovviamente ambientalisti, e devo dire che purtroppo è riuscito a portarsi a casa solo molto poco rispetto a quello che speravamo e questo mi lascia un po’ perplessa sul mio voto. Sicuramente però, qualsiasi decisione io prenda, qualsiasi voto io voglia dare a questa deliberazione, voglio ribadire che è anche un voto che tiene conto di questo sistema di organizzazione dei lavori, nel senso che è vero che siamo ancora alla fase dell’accordo territoriale, che non siamo ancora alla fase dell’accordo di programma, però quando ci si comincia a impegnare su dei progetti che sono più o meno in essere, o comunque non sono mai visibili e non ci si può confrontare chiaramente su questo, mette in condizioni difficili chi deve tutelare al massimo grado il nostro ambiente. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 73 Capisco perfettamente tutto il lavoro fatto dall’Assessore, il mio sarà un voto di contrarietà, però con qualche dispiacere, nel senso che vorrei che gli fosse riconosciuto questo lavoro, ma è proprio non un qualcosa che ha fatto lui, ma è questo sistema di impegnare dei Consiglieri su degli accordi che in realtà prevedono già dei programmi di massima, ma che non sono ancora concretizzati, sono nell’aria. Il problema è che, intendo che non si vedono, dire se uno è contento oppure no non può farlo. È ovvio che seguirò con attenzione tutte le fasi del procedimento e il mio voto potrà trasformarsi in qualcosa di diverso nel momento in cui si vedranno concretizzate le richieste proposte dall’Assessore e dalla Giunta Comunale, che dimostreranno come questo percorso tutto sommato alla fine, insomma avrò piacere di avere torto in questo caso! Spero che comunque venga fatto un bel lavoro per la Città di Forlì. Esce il Cons. Nervegna; entra il Cons. Pantieri: Presenti N. 37. Cons. PASINI: Brevemente, colgo l’occasione e rinnovo l’invito, come ho fatto in Commissione, all’Assessore. Visto che in Commissione ha cercato di portare un dibattito e un approfondimento con eventualmente delle proposte anomale, perché - perdonatemi - non sempre, quando si va a proporre una deliberazione con un accordo di programma, si ascolta in Commissione l’Assessore che porta già delle osservazioni e dei punti come ordine del giorno integrativi. Visto che secondo me è l’inizio di un percorso e proprio perché è l’inizio di un percorso c’era modo di potere in qualche maniera fissare paletti e regole anche all’interno di un accordo di programma che andremo a esaminare in fase successiva, dove avremo modo anche di esaminare le progettualità di queste aree, quindi secondo me poteva benissimo essere lasciato così com’era questo accordo, capisco la sensibilità e l’attenzione di altri Gruppi consiliari, capisco l’operazione che ha fatto l’Assessore, però a questo punto gli chiedo al più presto di prendere un impegno, con la Città e Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 74 con noi Consiglieri, di portarci al più presto in esame le modifiche al Poc, che è in scadenza quest’altro anno, e eventualmente di prendere in esame, come stanno facendo in altre città vicine, per esempio Cesena, potere vedere e potere prendere in esame anche il regolamento edilizio per potere cercare non tanto di costruire ancora, ma di andare in un’ottica di riqualificazione, di sostenibilità, ma cercare in qualche maniera di rendere più attrattiva la nostra Città e nello stesso tempo di dare un impulso a un settore come quello edilizio, che sicuramente ora è fermo e soffre di una tremenda crisi, come altri comparti. Io penso che anche gli strumenti devono essere snelliti, sburocratizzati, ma permettere anche determinate opere che sicuramente, nella riqualificazione del nostro patrimonio, sarebbero importanti. Piuttosto che andare a mettere dei paletti nei singoli accordi, penso che questo nostro strumento come il Piano operativo comunale sia ora che iniziamo a dibatterlo qui, all’interno di quest’aula, nelle commissioni, nelle varie parti e nelle varie stanze, cercando di tenere conto di tutte quelle che sono le sollecitazioni che ci stanno venendo o sono arrivate in amministrazione da parte del nostro territorio. Vedi deliberazione n. 102 OGGETTO N. 80 REGOLAMENTO AREE SGAMBATURA CANI - APPROVAZIONE. Presidente RAGAZZINI: L’oggetto è stato visto in II Commissione consiliare, anche per questo argomento è previsto il voto dell’immediata eseguibilità. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 75 Cons. PIRINI: Ringrazio tutti per il lavoro fatto, è stato difficilissimo. Se ci saranno problemi con i cittadini, perché il regolamento è uno dei più stringenti visti in tutto il territorio nazionale, dovremmo essere pronti a confrontarci con la cittadinanza per spiegarci, ma penso che questo sia un regolamento che comunque fa quello che deve fare, cioè tutelare gli animali, visto che sono delle aree appositamente studiate per loro e non tanto per le famiglie o i bambini in sé, ma proprio per il benessere degli animali. Dott.ssa CAMPIDELLI: Nel testo della deliberazione c’è un refuso a causa di un copia e incolla, qualcosa che non ha assolutamente a che vedere con il regolamento sgambatura cani. Il testo non ce l’ho qui sottomano… è nella parte in premessa nel secondo foglio, nella seconda pagina della deliberazione è “ritenuto di prelevare successivamente, con separato atto, la quota da destinare al fondo di incentivazione etc.”, è ben chiaro che non ha nulla a che vedere con il regolamento sgambatura cani, quindi tutta questa parte fino al punto è da cassare. Escono i Conss. Aprigliano, Maretti e Sansavini, il Sindaco Balzani e la Cons. Michea: Presenti N. 32. Vedi deliberazione n. 103 Esce il Cons. Lombardi; entra il Cons. Maretti: Presenti N. 32. OGGETTO N. 81 VARIANTE A PIANO OPERATIVO COMUNALE E REGOLAMENTO URBANISTICO ED EDILIZIO IN ATTUAZIONE Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 76 PIANO ALIENAZIONI E VALORIZZAZIONI IMMOBILIARI COMUNALE ADOTTATA CON DELIBERAZIONE CONSILIARE N. 1 DEL 9.1.2012 - CONTRODEDUZIONI A RISERVE E OSSERVAZIONI E APPROVAZIONE. Presidente RAGAZZINI: L’oggetto è stato visto in II Commissione consiliare. Anche in questo caso è previsto il voto dell’immediata eseguibilità. Esce il Cons. Sampieri: Presenti N. 31. Cons. PIRINI: Rapidissimamente, il mio voto sarà di astensione e è comunque giusto se ci sono dei beni immobili che sono assolutamente non recuperabili, o che rischiano di risultare dei ruderi, che questo venga affidato ai privati. Quello che si cerca sempre di sollecitare è la non svendita dei beni soltanto a dei fini di costruzione di villette. Comunque a questo proposito vorrei ricordare nuovamente, in modo che rimanga traccia anche nei verbali, che i cittadini di Villafranca, le cui osservazioni e obiezioni sono state rigettate e chiedevano che non ci fosse quella variazione di destinazione d’uso, in modo da consentire la permanenza della caserma all’interno del paese, in uno di questi edifici da mettere in vendita, vorrei ribadire quanto detto in Commissione e quindi che si tenga conto di questa forte esigenza del paese e che si cerchi una soluzione alternativa, per esempio, per potere fare rimanere la Caserma dei Carabinieri all’interno dei locali dell’ex Istituto agrario. Non si può lasciare sguarnita una zona come Villafranca che è particolarmente una piccola città, un piccolo comune, tra l’altro con delle serie difficoltà dal punto di vista della sicurezza. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 77 Io faccio presente questa cosa, che l’istanza dei cittadini non venga assolutamente tradita, perché è un bisogno assolutamente da tenere in considerazione. Escono le Conss. Casara e Giulianini e il Cons. Pompignoli; entrano i Conss. Lombardi e Sansavini; esce il Cons. Valbonesi. Vedi deliberazione n. 104 Entra il Cons. Valbonesi: Presenti N. 30. INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE OGGETTO N. 2 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 23 MAGGIO 2011 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, IN MERITO ALLA PARTECIPAZIONE DI QUESTA AMMINISTRAZIONE ALL'ASSEMBLEA DEL MAR. Rinviato OGGETTO N. 3 INTERROGAZIONE URGENTE, PRESENTATA IN DATA 21 GIUGNO 2011 DAI CONSS. FABRIZIO RAGNI E ALESSANDRO SPADA N MERITO ALLE PROBLEMATICHE DELLA ZONA DEI GIARDINI ANNALENA TONELLI/GALLERIA VITTORIA E ALLA ZONA DEI GIARDINI ORSELLI. Rinviato Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 78 OGGETTO N. 8 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 19 AGOSTO 2011 DAI CONSS. FABRIZIO RAGNI E ALESSANDRO SPADA, PER CONOSCERE LE INIZIATIVE E I PROGETTI ATTIVATI DALL'AMMINISTRAZIONE A SOSTEGNO E SUPPORTO DELL'ASSOCIAZIONISMO SPORTIVO. Rinviato OGGETTO N. 15 INTERROGAZIONE URGENTE, PRESENTATA IN DATA 12 OTTOBRE 2011 DAL CONS. ANDREA PASINI, SULL'AREA SPORTIVA DEL RONCO LIDO. Rinviato OGGETTO N. 16 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 12 OTTOBRE 2011 DAL CONS. ANDREA PASINI, SUL CONTRATTO DI GESTIONE DEL CAMPO DI ATLETICA "CARLO GOTTI". Rinviato OGGETTO N. 17 INTERROGAZIONE URGENTE, PRESENTATA IN DATA 12 OTTOBRE 2011 DAL CONS. ANDREA PASINI, SUI CONTRATTI DI GESTIONE DEGLI IMPIANTI SPORTIVI DI VILLANOVA E VECCHIAZZANO. Rinviato Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 79 OGGETTO N. 20 INTERROGAZIONE URGENTE, PRESENTATA IN DATA 13 OTTOBRE 2011 DAL CONS. ANDREA PASINI, IN MERITO AI TEMPI DI ACCESSO AI SERVIZI PER GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI. Rinviato OGGETTO N. 24 INTERPELLANZA, PRESENTATA IN DATA 20 NOVEMBRE 2011 DALLA CONS. RAFFAELLA PIRINI, IN MERITO AL COINVOLGIMENTO DELL'UFFICIO DEL BENESSERE ANIMALE NELLE PROCEDURE CHE RIGUARDANO I CANI MORSICATORI. Rinviato OGGETTO N. 26 INTERROGAZIONE URGENTE, PRESENTATA IN DATA 28 NOVEMBRE 2011 DAI CONSS. POMPIGNOLI, APRIGLIANO E CASARA, PER AVERE INFORMAZIONI IN MERITO ALLE SEDI DEL CONSORZIO DI BONIFICA DELLA ROMAGNA E DELLA SOCIETA' START. Rinviato OGGETTO N. 27 INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA IN DATA 28 NOVEMBRE 2011 DAI CONSS. ALESSANDRO SPADA E FABRIZIO RAGNI, IN MERITO AL COINVOLGIMENTO DEL MUSEO “VILLA MUSSOLINI” ALL’INTERNO DI “PROGETTO NOVECENTO”. Rinviato Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 80 OGGETTO N. 28 INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA IN DATA 28 NOVEMBRE 2011 DAI CONSS. ALESSANDRO SPADA E FABRIZIO RAGNI, IN MERITO AL COINVOLGIMENTO DEL MUSEO "VILLA MUSSOLINI" ALL'INTERNO DI "PROGETTO NOVECENTO". Rinviato OGGETTO N. 31 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 16 GENNAIO 2012 DAL CONS. TOMMASO MONTEBELLO, IN MERITO ALLA LIQUIDAZIONE DI HERA COMM MEDITERRANEA. Rinviato OGGETTO N. 33 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 26 GENNAIO 2012 DEL CONS. ANDREA ALL'INTEGRAZIONE-FUSIONE FRA PASINI, LE IN AUSL MERITO DI FORLI' CESENA E LO "SCENARIO DI AREA VASTA". Rinviato OGGETTO N. 34 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 26 GENNAIO 2012 DEL CONS. ANDREA PASINI, IN MERITO ALL'INTEGRAZIONE DEI REPARTI OSPEDALIERI FRA FORLI' E CESENA. Rinviato Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 81 OGGETTO N. 39 INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA PRESENTATA IN DATA 29 MARZO 2012 DAL CONS. FRANCESCO APRIGLIANO, IN MERITO AGLI STIPENDI DEI DIRIGENTI E DEI DIPENDENTI COMUNALI ED ALLE PRESTAZIONI PROFESSIONALI E CONSULENZE. Rinviato OGGETTO N. 40 INTERROGAZIONE PRESENTATA IN DATA 17 APRILE 2012 DAL CONS. RONDONI ED ALTRI, IN MERITO AI RIMBORSI DA PARTE DI HERA PER L'IVA INDEBITAMENTE RISCOSSA SULLA TARIFFA DI IGIENE AMBIENTALE. Rinviato OGGETTO N. 42 INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA IN DATA 26 APRILE 2012 DAL CONS. FRANCESCO APRIGLIANO, PER AVERE CHIARIMENTI IN MERITO ALLA GESTIONE DI SEAF SPA. Rinviato OGGETTO N. 43 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 27 APRILE 2012 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, PER AVERE CHIARIMENTI IN MERITO ALLA COPERTURA ASSICURATIVA GARANTITA DALLA SOCIETA' MARSH RISK CONSULTING AL COMUNE DI FORLI'. Rinviato Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 82 OGGETTO N. 48 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 18 MAGGIO 2012 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, IN MERITO ALLA RIQUALIFICAZIONE DEL PARCO DELLA RESISTENZA. Rinviato OGGETTO N. 49 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 21 MAGGIO 2012 DEL CONS. ANDREA PASINI, IN MERITO AL DOCUMENTO REDATTO DALLA REGIONE SULLA FUSIONE FRA LE AUSL DI FORLI’ E CESENA. Rinviato OGGETTO N. 50 INTERPELLANZA, PRESENTATA IN DATA 21 MAGGIO 2012 DALLA CONS. RAFFAELLA PIRINI, IN MERITO AI TERRENI ADIACENTI L'IMPIANTO DI BIODIGESTIONE, IN FASE DI AUTORIZZAZIONE, IN VIA BEVANO A CASEMURATE. Rinviato OGGETTO N. 51 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 22 MAGGIO 2012 DAI CONSS. BONGIORNO, GASPERONI E LOMBARDI, PER CONOSCERE I COSTI DELL'INIZIATIVA "LA NOTTE VERDE EUROPEA A FORLI'". Rinviato Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 83 OGGETTO N. 52 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 12 GIUGNO 2012 DALLA CONS. RAFFAELLA PIRINI, IN MERITO AI LAVORI DELLO STADIO “TULLO MORGAGNI”. Rinviato OGGETTO N. 54 INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA IN DATA 2 LUGLIO 2012DAI CONSS POMPIGNOLI E CASARA, IN MERITO AL SISTEMA PORTA A PORTA. Rinviato OGGETTO N. 55 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 23 LUGLIO 2012 DEL CONS. ANDREA PASINI, PER AVERE CHIARIMENTI IN MERITO ALLA SITUAZIONE DELL'IPAB "O.P. ZAULI" DI DOVADOLA. Rinviato OGGETTO N. 56 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 3 AGOSTO 2012 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, IN MERITO ALLA POSSIBILE ISTITUZIONE DI UN "PREMIO GILBERTO GIORGETTI". Rinviato Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 84 OGGETTO N. 57 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 6 AGOSTO 2012 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, IN MERITO AI FURTI DI BICICLETTE IN CITTA'. Rinviato OGGETTO N. 58 INTERPELLANZA URGENTE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA IN DATA 16 AGOSTO 2012 DALLA CONS. RAFFAELLA PIRINI, IN MERITO AL SERVIZIO VETERINARIO DEL COMUNE DI FORLI'. Rinviato OGGETTO N. 59 INTERROGAZIONE PRESENTATA IN DATA 13 SETTEMBRE 2012 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, IN MERITO ALLA SEDE DELL''ASSOCIAZIONE ITALIANA ARBITRI. Rinviato MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO OGGETTO N. 2 ORDINE DEL GIORNO A SOSTEGNO DELLA REVOCA DEL TRATTAMENTO PENSIONISTICO PER I SOGGETTI SOTTOPOSTI A MISURE RESTRITTIVE DELLA LIBERTA' PERSONALE O CONDANNATI PER I REATI DI TERRORISMO O DI CRIMINALITA' ORGANIZZATA. Rinviato Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 85 OGGETTO N. 3 MOZIONE PER LA PREVENZIONE A SOSTE E CAMPEGGI ABUSIVI. Rinviato OGGETTO N. 4 MOZIONE PER IL CONTRASTO ALLE MAFIE E PER LO SVILUPPO DELLA LEGALITA'. Rinviato OGGETTO N. 6 MOZIONE PER UN IMPEGNO AL RIFIUTO DI QUALUNQUE FORMA DI STOCCAGGIO NEL TERRITORIO COMUNALE. Rinviato OGGETTO N. 7 ORDINE DEL GIORNO VOLTO A PERSEGUIRE UN AUMENTO DELLA PERCENTUALE DI COPERTURA DI ALCUNI SERVIZI A DOMANDA INDIVIDUALE. Rinviato OGGETTO N. 8 MOZIONE VOLTA A METTERE IN ATTO LE PROCEDURE DI ACCERTAMENTO DEI SITI CONTAMINATI DA AMIANTO. Rinviato Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 86 OGGETTO N. 9 MOZIONE PER UN IMPEGNO AD ISTITUIRE L'ANAGRAFE PUBBLICA DEGLI ELETTI. Rinviato OGGETTO N. 10 MOZIONE SULL'ISTITUZIONE DEL REGISTRO DELLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO. Rinviato OGGETTO N. 11 MOZIONE PER LA SOLUZIONE DI PROBLEMATICHE DEL CENTRO STORICO. Rinviato OGGETTO N. 14 ORDINE DEL GIORNO SUL CONTENIMENTO DELLA SPESA NAZIONALE. Rinviato OGGETTO N. 17 MOZIONE SULLA SICUREZZA. Rinviato OGGETTO N. 19 ORDINE DEL GIORNO PER RICHIEDERE AL GOVERNO FONDI DI EMERGENZA NEVE E IL RIPRISTINO DEI DANNI PUBBLICI E PRIVATI. Rinviato Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 87 OGGETTO N. 23 MOZIONE CONTRO LA TESORERIA UNICA. Rinviato OGGETTO N. 25 MOZIONE IN MERITO ALL'INSTALLAZIONE DI NUOVE ANTENNE O DI POTENZIAMENTO DI IMPIANTI ESISTENTI. Rinviato OGGETTO N. 33 MOZIONE VOLTA AD ADERIRE ALLE INIZIATIVE DELLA CGIL PER RICORDARE PLACIDO RIZZOTTO. Rinviato OGGETTO N. 34 MOZIONE PER L’ATTIVAZIONE DI UNO STRUMENTO PIANIFICATORIO PER BIODIGESTORI. Rinviato OGGETTO N. 41 MOZIONE VOLTA A PREDISPORRE UN PIANO PER I PAGAMENTI DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI VERSO LE AZIENDE FORNITRICI. Rinviato Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 88 OGGETTO N. 42 MOZIONE VOLTA A TRASFORMARE IN PARCHEGGIO TEMPORANEO L'AREA PRIVATA IN VIALE DELLA LIBERTA', DI FIANCO ALLA SEDE DELL'INAIL. Rinviato Presidente RAGAZZINI: Il Consiglio Comunale termina qui, ci ritroviamo esattamente tra 7 giorni per il Consiglio Comunale inerente la sicurezza urbana. Grazie a tutti. Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 89 La seduta ha termine alle ore 19,40. Fatto, letto e sottoscritto. Il Presidente (Paolo Ragazzini) La dipendente (Dott.ssa M.Lolita Giorgioni) Il Segretario Generale (Dott.ssa Margherita Campidelli ) Consiglio Comunale di data 09 ottobre 2012 Pag. 90