Vite difficili in corsia A proposito di... OSS

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Vite difficili in corsia A proposito di... OSS
L’ASS n. 5 Bassa Friulana
in...
UDINE
LUGLIO 2010
4 pagine
Suppl. a Pubblicamente Anno 5 N. 2 - Dicembre 2009
Reg. Trib. Trieste n. 1116 del 29/7/2005
Direttore responsabile: Riccardo De Toma
Stampa: Tipografia Tomadini - Udine
BOTTA E RISPOSTA CON...
...Tiziana Tellini
...Giovanna Di Giovanna
Vite difficili
in corsia
A proposito
di... O.S.S.
La scure della Regione taglia
organici, risorse e servizi
Servono risposte migliori.
Assessorato, se ci sei, batti un colpo!
L
a Regione FVG - con la Legge Finanziaria 2010 - ha sottofinanziato il sistema sanitario rispetto alla crescita dei
costi ed ha “imbrigliato” la possibilità dei
Direttori Generali di sostituire il personale
che cesserà dal servizio nel 2010 e nel
2011, ponendo pesanti limitazioni alle assunzioni.
Ma, sostiene l’Assessorato alla Sanità, viviamo comunque in uno dei migliori mondi possibili. Secondo l’Assessore infatti
in Regione c’è abbondanza di personale
e soprattutto di infermieri.
La CGIL non condivide per nulla l’impostazione dell’Assessore, ma abbiamo
pensato di rivolgere sul tema qualche
domanda alla dott.ssa Tiziana Tellini
- Coordinatrice dell’Area di Emergenza
dell’Ospedale di Palmanova e tesoriere
del Collegio Ipasvi di Udine - che ogni
giorno , assieme agli altri operatori, lavora “sul campo” in Azienda 5.
La tua esperienza diretta ti fa dire
che va tutto bene oppure che manca
personale infermieristico e non solo?
La prima risposta che mi viene in mente
è: dipende!
La necessità di personale infermieristico
e di assistenza è determinata dalla tipologia dei pazienti, dalla loro complessità
assistenziale, dal loro numero, dalla logistica, dall’organizzazione del lavoro….. E
poi di che personale parliamo? Delle fantomatiche piante organiche o dell’organico effettivo operativo con cui i Coordinatori devono far quadrare i conti? Quello
che posso dire è che in questo momento
storico la situazione è veramente complessa. E in futuro, se la tendenza sarà
quella attuale, sarà ancora più difficile
riuscire a garantire livelli di sicurezza (e
non dico qualità…..) nell’assistenza e la
fruizione dei diritti contrattuali.
Capire se il personale di assistenza è sufficiente, sarà possibile solo se iniziamo a
misurare tra gli indici di performance non
solo sterili numeri quali la degenza media o il tasso di occupazione dei posti letto, ma anche gli esiti sui pazienti. Esiste
un’ ampia letteratura internazionale sugli
esiti negativi della carenza infermieristica
dove è dimostrato che all’aumentare del
numero di pazienti che un infermiere assiste aumentano le cadute, le lesioni da
decubito, gli errori di terapia, le infezioni.
Quali sono le ripercussioni dei vuoti
di organico sulle condizioni di lavoro
degli infermieri ?
È pleonastico ribadire che i vuoti di organico hanno dirette ripercussioni sulle
condizioni di lavoro e mettono in crisi
una serie di diritti: riposi, ferie, studio,
aggiornamento e non solo. Purtroppo
ancora oggi gli organici si determinano
aprioristicamente su modelli matematici
che non tengono conto di variabili quali
la complessità dei pazienti o variabili più
strettamente organizzative, quali la struttura logistica. Non dimentichiamoci che,
soprattutto negli ospedali, l’organizzazione è la stessa di un secolo fa: possiamo
chiamarle divisioni, reparti o SOC ma
nulla è cambiato al loro interno e il coordinatore ha poco margine di manovra se
assieme ai clinici non si riesce a ripensare totalmente i flussi di lavoro alla ricerca
della maggiore efficienza possibile.
Non ultimo dobbiamo riflettere sul futuro
ed iniziare ad affrontare problematiche
come l’invecchiamento della popolazione
infermieristica. Si pensa veramente che
un infermiere o un OSS sia in grado di
lavorare a turno fino a 65 anni? E l’aumento delle limitazioni alle mansioni? E
i problemi di genere? Anche se aumentano gli uomini, la professione infermieristica è ancora prevalentemente donna e
sulla donna, ancora più se professionista
della salute, ricade la cura prima dei figli
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I
l lavoro degli O.S.S. e degli O.S.S. con
Formazione Complementare è, a volte,
sottovalutato. Si tratta invece di figure
centrali. Per questo e su questo abbiamo
rivolto qualche domanda a Giovanna Di
Giovanna, che opera come Oss con formazione complementare nell’azienda 5 e
che fa parte della struttura della Cgil Fp
di Udine.
A tuo avviso e in base a quello che
percepisci dalle colleghe e dai colleghi, ti pare che le competenze degli
OSS siano valorizzate?
A mio giudizio si, anche se vanno sempre fatti dei distinguo tra le varie unità
operative. Nel senso che l’oss ha capacità di adattarsi alle esigenze specifiche
dell’unità in cui presta servizio, se poi si
trova un buon gruppo di operatori e un’organizzazione che mira a coinvolgere tutti
con rispetto delle proprie competenze,
tutto ciò può incidere sulla valorizzazione
del nostro ruolo e sull’organizzazione in
generale. Purtroppo siamo consapevoli
che nelle realtà dove il carico di lavoro
è alto ed il personale è carente, nascono
talvolta delle frustrazioni, nel senso che a
volte non si riesce ad essere pienamente coinvolti o, se lo si è, questo avviene
FRASI CELEBRI
“Ci penserò domani”
(Rossella O’Hara in “Via col vento”)
“Stare a casa dopo il parto?
Un privilegio”
(Maria Stella Gelmini, ministro)
“Se dovessi acclarare irregolarità,
lascerò la casa. Non posso
abitare in una casa pagata da altri”
(Claudio Scaiola, ministro)
FAI LA CLASSIFICA
Manda una mail a
[email protected] e indica
1°, 2° e 3° posto tra le tre frasi
con una modalità non appropriata. Non
dobbiamo dimenticare che gli oss fanno
un percorso formativo specifico per lavorare in collaborazione con altre figure
professionali per garantire un’ assistenza
efficace, gli oss sono quegli operatori che
accudiscono i pazienti con dignità professionale conoscendo le proprie competenze e rispettando quelle delle altre figure
professionali e dell’equipe con cui collaborano nell’organizzazione delle attività
quotidiane, avendo quale obiettivo quello
di garantire la migliore assistenza possibile per il paziente.
Le possibilità che vi vengono date di
seguire corsi di formazione ed aggiornamento ti paiono sufficienti?
Sinceramente ritengo che molto si fa per
gli infermieri perchè per loro vi è l’obbligo
della formazione continua (crediti ecm), un
po’ meno per gli oss. In questo momento
noto però che nella mia azienda ci si sta
organizzando anche verso tali operatori.
Sarebbe interessante poter partecipare a
dei corsi in cui si possano approfondire tematiche specifiche in base alla struttura e
attività dell’unità operativa in cui si opera.
E qual’è la situazione dal punto di vista dei carichi di lavoro?
In realtà come la medicina, la rsa, la chirurgia, l’ortopedia e non solo, i carichi di
lavoro sono impegnativi. Questo è dato
sopratutto dalla tipologia di utenza: sono
pazienti che richiedono tempo nell’accudimento e impegno fisico, nonostante
vi siano tutti gli ausili idonei per la movimentazione e i turni vengano abbastanza
rispettati. La situazione è accettabile, ma
sempre a rischio a causa delle recenti
disposizioni dell’Assessorato alla sanità
in tema di assunzioni e rideterminazione
delle dotazioni organiche.
Cosa ci puoi dire sui problemi e sulle
aspettative degli OSS con la Formazione complementare?
In un momento come questo è utopia
dirlo ma gli oss con formazione complementare si aspettano il giusto riconoscimento che oggi c’è all’interno dei gruppi
come oss ma che manca come ossc in
quanto - come si sa - non c’è un riconoscimento giuridico a livello nazionale.
In questo paese si fanno e si disfano le
leggi o, come in questo caso, le si lascia
a metà. Il nostro percorso iniziato molti
anni fa si è fermato. Ci sono stati i corsi di “specializzazione o riqualificazione”
(come li si voglia chiamare), tutti ci hanno
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Benzina su (+16,7%!!)
e stipendi giù
Ad aprile 2010 i dati Istat dicono che la benzina verde è aumentata, su base annua, del
16,7%!!
Ad aprile 2010, invece, le nostre buste paga
sono ferme o quasi ferme!! Per di più l’ac-
Loro evadono
noi paghiamo
Loro evadono 110/120 MILIARDI ALL’ANNO. Noi
paghiamo anche per loro. La Cgil chiede una netta
inversione: far pagare gli evasori, ridurre le tasse ai
lavoratori e ai pensionati.
cordo che Cisl, Uil e Ugl hanno firmato sui
contratti futuri prevede un indice (IPCA) che
NON tiene conto dell’aumento della benzina.
Quell’accordo – che la Cgil NON ha firmato
– deve essere radicalmente cambiato.
C’è
sempre,
la Cgil
dalla parte delle persone
a cui il Governo vuole...
√ negare gli aumenti
di stipendio per 3 anni
√ spostare di anni il momento
della pensione
√ tagliare cura, assistenza, servizi
√ togliere la sicurezza del lavoro
la Cgil era a Roma
il 12 giugno
a difendere te, chi lavora nel pubblico
e nel privato, i cittadini
la Cgil è stata
in tutta Italia
Venerdì 25 giugno con lo sciopero
generale di tutta la giornata
la Cgil
Luglio 2010
sarà
anche domani con te,
dalla parte giusta
STAI CON LA CGIL
SGONFIA LA MANOVRA DEL GOVERNO
Gli effetti della manovra
del Governo sugli stipendi
e sugli organici
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ZOOM
sulle
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Risorse Regionali Aggiuntive (R.A.R.)
In Friuli Venezia Giulia, gli accordi tra Sindacato e Assessorato sanità prevedono lo stanziamento di quasi 16 milioni di euro in aggiunta alle risorse previste dal Contratto nazionale di lavoro. Attualmente le R.A.R. sono utilizzate come risulta dalla tabella seguente. E’ in corso la trattativa per il rinnovo
dell’accordo.
8 milioni di euro circa aumentano l’importo di una serie di indennità già previste dal CCNL
L’importo dell’incentivo regionale è pari a:
- Incentivo per il lavoro notturno e
- € 9,71 per ciascun turno notturno di effettivo servizio
festivo
- € 5,42 per ciascun turno festivo di effettivo servizio
L’incremento dell’indennità giornaliera prevista dal CCNL per il personale che svolge l’attività in servizi articolati su due e tre
turni è il seguente:
- € 1,00 per ciascuna giornata di effettivo servizio su due turni
- € 4,49 per ciascuna giornata di effettivo servizio su tre turni
- Incentivo turno
(sulle 12 e 24 ore)
per quanto concerne l’incentivo del personale che svolge l’attività sui due turni sono mantenuti gli accordi di miglior favore già sottoscritti nel 2003 e si possono
prevedere nelle altre aziende - laddove non esistenti - anche incentivi superiori e comunque complessivamente non maggiori a € 2,07 compatibilmente con le
risorse assegnate a ciascuna azienda.
- Incentivi personale OTA/OSS
Al personale OTA e OSS che presta servizio nelle terapie intensive, subintensive, sale operatorie, servizi di nefrologia/dialisi e
servizi di malattie infettive, viene riconosciuto il seguente incentivo:
- € 1,50 per ciascuna giornata di effettivo servizio per il personale OTA
- € 2,58 per ciascuna giornata di effettivo servizio per il personale OSS
330 mila euro circa per il personale distaccato ai corsi di laurea area sanitaria (coordinatori e tutor di primo livello
5 milioni di euro circa che si aggiungono ai fondi aziendali per essere ripartiti tra il personale in base agli accordi aziendali
2 milioni e mezzo di euro che si �
possono riguardare una o più delle seg�
nerici etc.); 4) Distretti; 5) Piano sangue; 6) Sicurezza sul lavoro; 7) Programma screening tumore colonrettale; 8) Assistenza farmaceutica; 9) Pronto soccorso; 10)
Personale amministrativo e tecnico
Flash sui DIRITTI: maternità
I�
questo numero del giornale - ne ricorderemo i principali. Cominciamo con i diritti legati alla MATERNITÀ.
CONGEDO DI MATERNITÀ
• 2 mesi prima del parto e 3 mesi dopo (fa fede la data presunta);
• anticipazione a 3 mesi prima se si è adibiti a lavori faticosi;
• è possibile astenersi dal lavoro 1 mese prima del parto (se non ci sono complicazioni) e fruire di 4 mesi
dopo lo stesso
Trattamento economico: 100%
CONGEDO PARENTALE
• Per ogni bambino fino a 8 anni di vita si ha diritto a periodo di astensione fino ad un massimo di 10
mesi complessivi per entrambi i genitori
• La durata massima è di 6 mesi per genitore sempre nel totale dei 10 mesi
• Se il padre fruisce di almeno 3 mesi di congedo, lo stesso può arrivare a complessivi 7 mesi elevando
a 11 il periodo massimo complessivo per entrambi i genitori
• In caso di genitore “solo” il periodo massimo è di 10 mesi
Trattamento economico
• Durante il congedo parentale il trattamento economico è il seguente:
- per il 1° mese: 100%
- i mesi successivi: 30%
ALLATTAMENTO
Le “ultime” sulle fasce
orarie di controllo
per malattia
Le fasce di reperibilità per le
visite fiscali
previste
attualmente
sono:
dalle
ore 9
alle
ore 13
e dalle
ore 15
alle ore 18
di ogni giorno, incluse
le giornate non
lavorative e festive.
Esclusione dell’obbligo di reperibilità, dopo l’effettuazione della prima
visita fiscale.
• Durante l’allattamento la madre ha diritto alla fruizione di permessi retribuiti nelle seguenti misure:
- 2 ore di riposo giornaliero (anche cumulative) se l’orario è pari o superiore alle 6 ore
- 1 ora di riposo giornaliero se l’orario è inferiore alle 6 ore.
• Anche il padre può fruirne se la madre non ne ha diritto o non ne fruisce.
MALATTIA DEL BAMBINO
• Se insorge la malattia, padre o madre possono assentarsi:
- fino a 3 anni: per i primi 30 giorni all’anno con pagamento del 100% dello stipendio;
- dai 3 agli 8 anni: 5 giorni all’anno non retribuiti.
LAVORO NOTTURNO
• La lavoratrice non può essere adibita al lavoro notturno dall’accertamento della gravidanza e fino ad 1
anno di vita del bambino
• Esenzione, se richiesta, dal lavoro notturno fino al compimento dei 3 anni del bambino
• In caso di genitore “solo” l’esenzione può essere chiesta fino al compimento dei 12 anni
DIVIETI E PRESCRIZIONI
• Divieto di licenziamento dall’accertamento della gravidanza fino a 1 anno di vita del bambino
• Divieto di svolgere lavori faticosi, pericolosi e insalubri dall’accertamento della gravidanza e fino a
7 mesi dopo il parto (se ciò non è possibile è obbligatorio lo spostamento ad altre mansioni oppure
l’interdizione dal lavoro)
• Controlli prenatali con permessi retribuiti
• Interdizione dal lavoro per complicanze gestazione (viene dichiarata dall’Ispettorato del Lavoro)
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Luglio 2010
Intervista a Mafalda Ferletti, segretario generale Fp Cgil Fvg
L’assessore Kosic? Si vede
poco. E quando si vede...
A proposito di organici ridotti, risorse tagliate, porte e portoni aperti al Privato
S
ulla Sanità – e non solo – i
rapporti tra la Cgil e la Giunta Regionale sono molto tesi.
Per capire bene i “perché” abbiamo fatto qualche domanda
a Mafalda Ferletti (nella foto),
segretario generale della Funzione Pubblica del FVG.
Come si potrebbe definire
con un termine la situazione
della sanità in FVG?
Critica. Ci sono parecchi elementi che ce la fanno descrivere così. Il primo è il blocco
delle assunzioni che depaupera
a colpi di scure la qualità e la
quantità delle prestazioni che
il Servizio Sanitario Regionale
rivolge ai suoi cittadini. Il secondo è che nulla si è ancora
fatto sul versante dell’applica-
zione del contratto nazionale di
lavoro per le parti che lo stesso
demanda al livello regionale,
una parte economica ma soprattutto la parte che riguarda
i lavoratori precari, che dopo
un primo importante accordo di
stabilizzazione di qualche anno
fa, sono riaumentati nel numero
e nelle funzioni.Eppure non si
riesce a dialogare con l’Assessore, nemmeno su questo punto, nemmeno per censire quanti
sono e dove lavorano.
Come sono i rapporti con la
Giunta regionale ed in specifico con l’assessore Kosic?
Dire non buoni sarebbe usare
un eufemismo, l’Assessore nel
tempo che si “concede” per gli
incontri con le Organizzazioni
Sindacali - pochissimi gli incontri avuti finora, tant’è che
si potrebbero contare sulle dita
di una mano monca - si limita
ad illustrare decisioni già prese,
come nel caso delle dotazioni
organiche consegnandoci dati
parziali e fuorvianti. Così anche nel caso delle Risorse Aggiuntive Regionali, le cosidette
RAR (vedi scheda a pagina 3)
che servono a retribuire il personale che svolge una serie di
importanti attività con risorse
che ,appunto, si aggiungono al
salario gìà previsto dal Contratto Nazionale : la sua proposta
è stata una sorta di prendere
o lasciare e poi, trascorsi 15
minuti, l’Assessore ha dato segni di insofferenza e ha chiuso
il confronto. Non è così che si
fanno le trattative!!
Cosa accade sulle RAR?
Le RAR sono state negli anni
scorsi un importante strumento di intervento verso le criticità
del sistema sanitario regionale.
Ora , nell’incontro avuto il 25
maggio, l’Assessore ha proposto verbalmente un forte incremento delle risorse vincolate a
progetti specifici, limitandone
per contro fortemente il numero. Ma così la proposta dell’Assessore lascia fuori quasi tutta
la progettualità della sanità territoriale, affrontando solo alcune – e per di più poche - criticità
degli ospedali. Noi vorremmo
piuttosto che a livello aziendale sia la contrattazione tra parti
sociali ad indicare le specificità
alle quali dar risposta con lo
strumento1 delle RAR. D’altra
parte la lentezza delle risposte
alle nostre richieste, dimostra
quanto in realtà questo Assessore
voglia confrontarsi su
questo strumento.
AFFOSSARE il pubblico per poi
aprire porte e portoni al privato,
è la logica che sta dietro a queste proposte limitate e limitanti.
I cittadini del FVG hanno molto da perdere da questa scelta
poiché la nostra sanità che è
sempre stata un modello per
le altre regioni e non solo, si è
sempre basata sul ruolo pubblico di questi servizi ed è proprio
questo che ha consentito,finora,
di avere una buona sanità accessibile a tutti.
CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA
Vite difficili in corsia
segue dalla prima pagina
e poi dei familiari anziani. In ogni
reparto oramai ci sono più colleghi che necessitano di permessi
in base alla legge 104.
Il risultato è l’aumento delle richieste di part time, mobilità
continue alla ricerca del posto
meno stressante, fuga dalla clinica verso funzioni manageriali
e quindi ulteriori difficoltà nell’organizzare il lavoro.
E sul livello di assistenza?
Come riportato prima la ricaduta
della carenza negli organici ha
un impatto importante sui livelli
di assistenza e gli esiti negativi
sono in funzione del numero di
pazienti che un infermiere assiste. In California hanno determinato che per mantenere un’assistenza sicura, un infermiere
dovrebbe assistere non più di
6 pazienti!! È vero che noi non
siamo l’America ma dobbiamo
chiederci quale tipo di assistenza vogliamo garantire ai nostri
cittadini (……che siamo anche
noi). È noto che il livello di qualità dei Sistema Sanitario Regionale del Friuli Venezia Giulia è
tra i primi in Europa, ma è proprio necessario smantellarlo?
Chi dice che spendiamo troppo
per la Sanità? E riferito a cosa,
è troppo? La crisi economica è
reale e impone una riflessione
ma il taglio tout court del personale non è la strategia vincente.
Dà solo un risultato di cassa,ma
riduce i servizi: bisogna avere
il coraggio di riorganizzare e ripensare tutto il sistema, anche
a costo di attuare manovre impopolari. Il taglio del personale
porta solo una perdita del know
how delle Aziende Sanitarie perché sono le persone con la loro
competenza che fanno la differenza quando il prodotto finale è
una prestazione sanitaria.
Ti pare che l’utenza e l’opinione pubblica regionali siano
consapevoli della pesantezza
della situazione in cui vi trovate ad operare?
La mia sensazione è che l’utenza non sia assolutamente informata della reale situazione e
la consapevolezza si realizza
solo nel momento del bisogno.
A leggere la stampa sembra che
l’unico problema sia quello delle
liste d’attesa!! Il confronto con i
colleghi invece sempre più spesso manifesta il disagio di chi è
consapevole di non riuscire a garantire ai pazienti l’assistenza minima necessaria. Il nostro codice
deontologico richiama la necessità di garantire la compensazione fino a quando non pregiudichi
sistematicamente il mandato professionale. È partendo da questo
principio che riteniamo importante informare i cittadini sulla
situazione che stiamo vivendo.
Così quando si troveranno ricoverati e la terapia delle 8 gli verrà
somministrata alle 11, o all’ora di
pranzo ancora aspetteranno che
qualcuno li lavi e li alzi dal letto o
rimarranno in attesa fiduciosi che
qualcuno risponda al campanello, sapranno che il loro disagio
non è dovuto ai soliti “fannulloni”
dipendenti pubblici.
Cosa pensi che il sindacato
possa fare di più e meglio per
cambiare le cose?
Il ruolo del sindacato in questo
momento diventa cruciale per la
garanzia dei diritti dei lavoratori
e dei cittadini.
Da professionista e da coordinatore ritengo che sia importante che il sindacato sostenga gli
operatori della salute nei cambiamenti che dovremo affrontare nei prossimi anni. E questo
è possibile solo se si sostiene
principalmente il cambiamento culturale per il superamento delle logiche del preservare
quelli che sembrano diritti ma
in realtà sono solo ingessature
organizzative. Sostenere la valorizzazione delle competenze e
non la mera anzianità di servizio
perché la valutazione del personale non sia un esercizio di
potere ma un potente strumento
di valorizzazione e gestione del
personale. Trovare, nel rispetto
dei Contratti, modalità di valorizzazione della carriera nella clinica. Sostenere la formazione universitaria sia clinica (dove sono
i master clinici?) che avanzata
(chi ha detto che la specialistica
serve solo per diventare Dirigenti?). Mi sembra che c’è né abbastanza, buon lavoro!
I SERVIZI CGIL A UDINE
Inca - via Bassi 36 - tel. 0432550212-213
lun. merc. ven. 8.30-13.30 / mart. giov. sab. 8.30-12
mart. giov. 14-18 (il 2° mart. di ogni mese ufficio chiuso)
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lun. merc. 16.30-18, ven. 9.30-12
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Federconsumatori - via Torino 64 Paderno - tel. 043245673
A proposito di O.S.S.
segue dalla prima pagina
creduto (istituzioni, aziende, operatori), le regioni hanno stanziato dei
fondi perchè ciò potesse avvenire, sono stati fatti anche dei progetti a
livello aziendale con fondi regionali. Le aziende e gli operatori hanno
fatto il loro. Ora ci aspettiamo una risposta a livello nazionale e regionale. Non ci si può fermare qui, le aziende ma sopratutto gli operatori,
che si sono riqualificati, si sono spesi in energie e tempo in quanto
credevano in un futuro professionale migliore. Ci hanno creduto e ci
credono ancora perchè amano il proprio lavoro. Personalmente penso che il punto di forza di un gruppo che si prefigge lo stesso obiettivo
sia l’unione e che per raggiungerlo, il singolo metta a disposizione le
proprie conoscenze e competenze nel rispetto degli altri.
E come è andata in ass 5 l’esperienza dei progetti con l’utilizzo
dei fondi delle risorse aggiuntive regionali?
Da quello che mi risulta l’azienda ha posto mano alla sperimentazione e si è impegnata verso gli operatori. Ora le domande che tutti
ci poniamo sono: come sono andati i progetti attuati? Bene? Male?
Si è riusciti ad integrare questa figura nelle unità operative interessate dalla sperimentazione? Si sono raggiunti i risultati previsti dalla
sperimentazione, si è rispettato l’inserimento degli operatori, visto
anche il parziale blocco del turn over e il conseguente aumento del
carico di lavoro nei reparti? Avranno un seguito, stante la situazione
regionale e nazionale con le conseguenti manovre sulle parti economiche (contratto, legge Brunetta) e occupazionali (blocco parziale o totale delle assunzioni)? Attendiamo risposte in merito - frutto
di un confronto con il sindacato - sia dall’azienda che dalla regione.
Questo ed altro alla prossima puntata.
Laboratorio di analisi
e mobilità: un buon accordo
Un buon accordo. E’ così che si può definire l’intesa raggiunta tra l’ASS 5, la RSU
ed i Sindacati sulle regole di mobilità di
una parte del personale da Latisana a
Palmanova legate alla riorganizzazione
del Laboratorio di Analisi. Va detto che
la strada per definire un accordo era difficile ed in salita. Non era facile trovare un punto di equilibrio tra la
decisione Aziendale di centralizzazione conseguente alle scelte
del Piano Regionale e le sacrosante esigenze del personale di rispetto dei propri diritti che andavano e vanno tutelati fino in fondo.
Eppure l’accordo – sicuramente positivo – è stato fatto. Merito di
tutto il personale del Laboratorio, delle delegate, della Rsu ,della
Cgil e di tutti i Sindacati. Ma va riconosciuta ,al tempo stesso, la
volontà di dialogo e di ricerca dei punti di intesa espressa dall’Azienda. Così l’accordo prevede , assieme alla tempistica e alle
regole della mobilità, una serie di istituti di tutela quali un incentivo
specifico ed il rimborso delle spese di viaggio. Naturalmente la
pratica attuazione dell’accordo andrà seguita con attenzione ed il
progetto stesso di riorganizzazione deve essere congiuntamente
valutato nei prossimi mesi. Sapremo dirvi come vanno le cose.