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Germania, Polonia, Croazia: vittorie convincenti. Oggi l’Italia, Conte sceglie Eder e Pellè contro il Belgio P. 22-23 Fondata da Antonio Gramsci nel 1924 Questo giornale ha rinunciato al finanziamento pubblico l €1,40 Anno 93 n. 161 Lunedì, 13 Giugno 2016 unita.tv Licenza di strage l Massacro nel locale gay di Orlando, un giustiziere omofobo e terrorista uccide 50 persone l Il Far West del paese più armato è la guerra persa da Obama, vinta dalla lobby filo Trump P. 2-3 A chi serve un salto nel buio? La più grande carneficina Federiga Bindi T L rentamila morti per arma da fuoco l’anno. Oltre 100.000 morti ammazzati, di cui 20.000 bambini, negli ultimi 10 anni. Numeri che fanno accapponare la pelle e pensare a paesi in guerra invece che alla maggiore potenza mondiale, gli Stati Uniti. In confronto, nel terribile 2015, in Iraq vi sono stati 16.155 civili ammazzati ed in Siria – con la guerra civile – 55.219. Perché tutti questi morti? Com’e’ possibile che non sia possibile sanare le situazione? Il problema principale risiede nella mancanza di regolamenti sull’acquisto di armi da fuoco. P. 3 y(7HD9B7*KKMKKT( +.!z!]!#!% Paola Concia a lunga marcia della campagna elettorale è entrata in una fase cruciale, determinante per il prossimo futuro di tante città e per la qualità della vita e dei servizi urbani di milioni di di noi italiani. Con il ballottaggio, i cittadini dovranno scegliere tra candidati sindaci che dal punto di vista delle capacità gestionali e amministrative hanno già fatto molto, e candidati “contro” o che “parlano del vento”, tra sindaci seri e competenti e chi invece, detto con il massimo rispetto, ha esperienze pari a zero e possiede solo il beneficio dell’ignoto. Questa campagna elettorale è stata per me candidata a Roma una lunga, tormentata e bellissima immersione nella realtà, e continua ad esserlo anche in queste ore e lo sarà fino alla notte dei ballottaggi. Non poteva e non può essere altrimenti perché porto con me lo sguardo delle persone che ho incontrato ed è il più vero, e porto con me ogni singola parola ascoltata sulle strade, nei mercati, nelle piazze, nei negozi di ogni genere e livello. Sguardi e parole che hanno un’importanza vitale per chi, come me, ha risposto con tutto il cuore alla chiamata politica. Non ho mai temuto le sfide, anzi potrei dire di essere nata con un gene che le rende una tentazione quasi irresistibile. E Roma per me era ed è una sfida: una sfida d’amore ma anche una sfida di responsabilità perché mai come oggi Roma ha l’urgenza di scelte responsabili e di un sindaco come Roberto Giachetti. Ho ritrovato Roma, che non ho mai lasciato veramente, e ho scelto di guardare tutto di persona, di esserci: non mi sono fatta bastare le descrizioni altrui, chi lavora per migliorare le cose non può fare altro che valutare direttamente. Ci ho creduto e ci credo, insomma, anche se non posso fare a meno di dire, con tanta amarezza, che differenze sociali, disordine e degrado sono impressionanti e reali un po’ ovunque in città. Ho scelto, insieme a tanti, una campagna elettorale da democratica orgogliosa, che non sa e non vuole ricondurre la città al brand su cui si è abbattuta: Mafia Capitale. Sono arrivata dopo lo tsunami, è vero, e gli effetti sono ancora evidenti, ma rifiuto di soggiacere alla logica passiva della rassegnazione anche se la nuova stagione di Roma non è una impresa facile, ma è assolutamente possibile, a portata di mano, e doverosa. Non sono la sola candidata che si è sentita dire: «Eh, il PD ne ha fatte di cotte e di crude, ma a lei la posso vota’. Lei merita, mi fido». Segue a pag 4 Movente? Odio contro i gay Delia Vaccarello P. 3 La pista del lupo solitario La maggior strage di sempre in Usa per armi da fuoco. Dopo la notte tragica di Orlando, l’alba di dolore e lutto, con l’abbraccio doloroso dei ragazzi sopravvissuti alla follia di Omar Mateen, entrato armato nel nightclub Pulse dove ha ucciso 50 persone e ne ha ferite 53. Bluff Raggi, non sa che dire Giachetti vince il duello tv Domenica di confronti: la legge smentisce Appendino sui soldi del Parco della Salute Staino INTERVISTA A FASSINO Tituba su tutto, la candidata del MOvinto Cinquestelle Virginia Raggi: sul debito, sulle Olimpiadi, sulle privatizzazioni. La sua collega Chiara Appendino invece tenta la carta del vittimismo («il governo ci ricatta») ma una legge regionale la smentisce clamorosamente. P. 4-7 INTERVISTA A CASINI «Così abbiamo aiutato i più deboli» P. 5 «Virginia, dilettante allo sbaraglio» Convincente in tv. Il candidato del centrosinistra Giachetti Il sindaco di Torino ricorda le misure contro la povertà. «M5S è il fronte del No» P. 6 Integrati e felici, un libro racconta le storie dei migranti che ce l’hanno fatta P. 14-15 Umberto de Giovannangeli P. 2