Leggi il comunicato del CONUML

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LA CLASSE OPERAIA, LE MASSE LAVORATRICI
E POPOLARI HANNO IL PIÙ GRANDE INTERESSE
POLITICO E SOCIALE A VOTARE “NO” AL
REFERENDUM COSTITUZIONALE D’AUTUNNO!
La vittoria del NO con una forte partecipazione operaia
favorirà la lotta contro le politiche neoliberiste e di
austerità e aiuterà l’alternativa rivoluzionaria!
La questione politica centrale del paese, ossia la disfida sul referendum riguardante la
controriforma costituzionale del governo Renzi, sta per entrare nel vivo della battaglia: si
voterà probabilmente a novembre.
Le posizioni in campo sono chiare: dalla parte del SI ci sono il governo Renzi e le
forze imperialiste e capitaliste che lo hanno messo al potere e lo appoggiano. Il SI è
sostenuto da Confindustria, da Marchionne, dalle grandi banche di affari, dal FMI, dai
pescecani delle agenzie di rating, dai mercati finanziari. Questo ci deve far capire la vera
posta in gioco: si tratta di un referendum sul rafforzamento del dominio del grande
capitale in Italia.
La domanda reale che ci sarà posta è: volete voi che sia aumentato il potere del
capitale monopolistico finanziario e dei suoi governi contro la classe lavoratrice? Volete
voi meno libertà e diritti democratici per difendere il lavoro contro l’ingordigia del
capitale?
Di fronte a questo disegno reazionario la sinistra borghese e piccolo borghese, che
dirige politicamente il fronte del NO, si dimostra contraria all’azione unitaria delle masse,
non fa nulla di serio per realizzare la vittoria del NO, non sviluppa comitati sul territorio,
non vuole mobilitare la classe operaia.
Posizioni quali il “NO, non così” di D’Alema e/o di Bersani, che baratterebbe il suo SI
al referendum in cambio di una modifica dell’Italicum, sono espressioni di settori della
borghesia che avrebbero voluto nella sostanza la stessa controriforma, ma con un
percorso parlamentare diverso. Esse cercano pertanto di mantenere il proletariato e le
masse lavoratrici completamente al di fuori della lotta referendaria, mantenerle passive,
impedirne la discesa in campo.
Le forze del fronte del SI e le forze opportuniste e borghesi che si dichiarano per il NO
sanno che il NO può vincere e hanno una paura inconfessabile della possibile azione
della classe operaia, la sola che può far diventare l’attuale, limitato confronto dottrinale,
una effettiva battaglia politica di massa contro le controriforme costituzionali reazionarie
ed antidemocratiche e le politiche antioperaie ed antipopolari del governo Renzi e
dell’oligarchia finanziaria. Sono tutti preoccupati di non far cadere Renzi e il suo
governo, temono che ciò sia favorevole alla ripresa e al rafforzamento del movimento
operaio e popolare e apra nel Paese una situazione politica di forte difficoltà per l’
oligarchia finanziaria.
Denunciamo dunque e condanniamo con forza ogni posizione conciliatoria,
rinunciataria e passiva che mira a evitare la mobilitazione politica dei lavoratori e a
scongiurare la caduta del governo Renzi.
Ma perché il proletariato, le masse lavoratrici e popolari hanno invece tutto l’interesse
a partecipare, in modo risoluto, con una propria posizione indipendente e rivoluzionaria
e come principali protagonisti alla vittoria del NO?
Perché così assesteranno un duro colpo alla borghesia liberal-riformista e reazionaria, ai
disegni antioperai e alla controriforma costituzionale voluti da settori dell’oligarchia
finanziaria e portati avanti dal governo Renzi, difendendo così le conquiste e le libertà
democratiche conquistate con decenni di lotte.
Perché con il successo del NO si potranno ostacolare anche i prossimi attacchi alle
nostre condizioni di vita e di lavoro, i prossimi progetti tesi alla trasformazione
autoritaria e reazionaria dello Stato e della società borghese, che Renzi, se vincesse la
sua battaglia referendaria, sarebbe ovviamente incoraggiato a perseguire in modo
ancora più aggressivo.
Perché la vittoria del NO permetterà agli operai, ai lavoratori, alle donne e gli uomini del
popolo, alle giovani e ai giovani del nostro paese di vendicarsi di tutte le misure
antioperaie e antipopolari portate avanti da questo governo e da chi lo sostiene, dettate
dalla Troika UE-BCE-FMI e dalla NATO (Jobs act e cancellazione dell’art. 18 dello Statuto
dei lavoratori, “Buona scuola”, smantellamento dei contratti nazionali di lavoro,
aumento dello sfruttamento, peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita della
classe operaia e delle masse popolari, interventi all’estero e militarizzazione della
società, etc.), rimettendo in discussione le politiche e le misure neoliberiste e di
austerità, le alleanze imperialiste e guerrafondaie.
Perché un trionfo popolare darà un colpo durissimo al qualunquismo, al disimpegno e al
disinteresse politico, all’apatia in cui il capitale e i suoi rappresentanti e servi vorrebbero
condannare definitivamente le masse.
Per ultimo, e soprattutto, perché la vittoria del NO e la sconfitta di Renzi da parte della
classe operaia non può che comportare la cacciata del suo governo, posto ad esclusivo
servizio del grande capitale, e non può che attestare il proletariato su una posizione più
forte e di maggiore fiducia nelle sue forze. Ciò costituirà senza dubbio una tappa della
ripresa della lotta di classe per avvicinare la prospettiva della rivoluzione socialista e
della conquista del potere da parte del proletariato e dei suoi alleati nel nostro paese.
La classe operaia votando NO non vota semplicemente solo per la difesa dei
diritti e delle agibilità democratico-borghesi conquistate con decenni di lotte e di
sangue, non vota per salvare il parlamentarismo borghese, ma vota soprattutto
contro il sistema di sfruttamento e le sue politiche di fame, sacrifici e di guerra, contro
la reazione politica, la svolta autoritaria e il fascismo, che sono generati inevitabilmente
dal capitalismo monopolistico. Il NO proletario è il NO al capitalismo moribondo, a un
modo di produzione irrazionale e barbaro, che sarà inevitabilmente soppiantato dal
socialismo scientifico.
Sono questi degli ottimi motivi perché la classe operaia e tutti gli sfruttati ed
oppressi vadano e facciano votare NO al referendum costituzionale d’autunno, scendano
in campo in
questa battaglia uniti sbarazzandosi d’ogni illusione ed ergendosi a
veri, principali, protagonisti.
Il proletariato, le masse lavoratrici e popolari, il movimento operaio e sindacale, le
forze comuniste, rivoluzionarie, antifasciste, progressiste, culturali
e realmente
democratiche del nostro paese possono vincere il referendum se si impegneranno fino in
fondo e lavoreranno alacremente nelle fabbriche, nei posti di lavoro e nelle piazze per la
vittoria del NO.
Come Comitato Nazionale di Unità Marxista-Leninista (CONUML) rilanciamo
dunque il nostro appello in primo luogo alla classe operaia, a tutti i lavoratori a
mobilitarsi, sviluppare l’unità di classe e popolare e scendere in campo in modo
unitario, attivo e convinto a favore del NO al referendum costituzionale e contro
l’Italicum, legge elettorale di stampo fascista.
Rilanciamo, sviluppiamo le lotte unitarie per cacciare il governo Renzi;
facciamolo a suon di scioperi e di manifestazioni, fin da subito, passando
all’offensiva nella maniera più unitaria e determinata.
Lavoriamo urgentemente alla costruzione, al rafforzamento e al
coordinamento dei comitati unitari e di massa per il NO e di organismi di
fronte unico operaio e di fronte popolare contro l’oligarchia finanziaria ed il
governo Renzi.
Apriamo una nuova fase di lotta e di conquiste politiche e sociali per l’intero
proletariato e le masse lavoratrici e popolari, per aprire la via a un vero
governo rivoluzionario della classe operaia e degli altri lavoratori sfruttati.
Roma, 12 settembre 2016.
COMITATO NAZIONALE DI UNITA’ MARXISTA-LENINISTA
Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista
Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia
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