1000 MIGLIA. LA LEGGENDA FA TAPPA A LODI

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1000 MIGLIA. LA LEGGENDA FA TAPPA A LODI
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II MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
il Cittadino
L’EDIZIONE 2016
Un “museo viaggiante”
con 446 auto d’epoca
e piloti da tutto il mondo
L’Alfa Romeo è la più
rappresentata con 47
vetture, ci sono anche
Ferrari, Jaguar, Bugatti,
Aston Martin e Bentley
■ Immaginarsi un museo di autovetture storiche. Ma non un semplice museo, no. Occorre uno sforzo
in più. Niente saloni moderni o antiche ville che racchiudano tra le
quattro mura di un edificio motori
ancora desiderosi di rombare e di
ruggire. La rievocazione della Mille
Miglia è qualcosa in più, è un museo
viaggiante di auto storiche: a definirla così fu un certo Enzo Ferrari,
capace di cogliere fino in fondo
l’essenza di una manifestazione
unica al mondo nel suo genere. E il
privilegio di veder sfilare domenica
il corteo per il Lodigiano e per le vie
della città non è cosa da poco. Sul
ciglio di una strada, seduti in una
piazza, sopra un cavalcavia, dalla
finestra o da un balcone: chiunque
potrà ammirare incantato vetture
dal fascino integro e immutato negli
anni, vetture che hanno scritto la
storia dell’automobile e che sono
state protagoniste dal 1927 al 1957,
quando la Mille Miglia era ancora
un duello sul tempo.
Ora la rievocazione è una gara di
regolarità più che di velocità, con
piloti o semplici appassionati che
continuano ad arrivare da tutto il
mondo, e ogni anno sono sempre di
più. Nel 2013 si erano iscritti 626
IN PASSERELLA Lo spettacolo
della Mille Miglia torna a Lodi
dopo il “passaggio” del 2015
equipaggi provenienti da 30 diversi
Paesi; per l’edizione di quest’anno
se ne sono messi in lista d’attesa 665
provenienti da 40 Stati. Di questi ne
sono stati accettati 446 (10 dei quali
correranno su veicoli militari), per
un totale di 892 persone che nel giro
di quattro giorni solcheranno i mille
e 703 chilometri del tracciato prestabilito, partendo da Brescia per
arrivare a toccare Roma e tornare
alla “Leonessa d’Italia”.
Partecipanti da tutti e cinque i continenti, con qualcosa come 38 nazioni rappresentate: in cima a tutte
ovviamente l’Italia con 269 equipaggi, poi la Germania con 120,
l’Olanda con 71, l’Inghilterra con 70
e gli Stati Uniti con 62, ma arriveranno piloti e copiloti anche dal
Giappone (20), dall’Argentina (17) e
dall’Australia (10). Omar Alghanim
e Faisal Alhamad su Aston Martin
giungeranno in Italia dal Kuwait,
Toshiharu Sekiguchi e Zhaowen
Chen dalla Cina, Ricardo Vega dal
Messico, Sedat Oezguer dalla Tunisia, Weng Chin Soong dalla Malesia.
Per qualcuno sono forse dei “signori
nessuno”, ma i loro nomi rendono
perfettamente l’idea di una corsa
cosmopolita che rappresenta il globo intero. Sono 83 invece gli equipaggi che non hanno ancora dichiarato la loro nazionalità: le maggiori
case automobilistiche mondiali attendono l’ultimo istante per rendere noti i nomi degli occupanti, in altri casi per motivi di sicurezza i nominativi non verranno mai svelati.
Di inestimabile valore il parco auto
che partirà da Brescia: 71 diverse
SULLA
COPERTINA
La prima
pagina
di questo
speciale
riporta
un disegno
del fumettista
lodigiano
Ale Colonna
con il volto
di Eugenio
Castellotti
e la sua Ferrari
sullo sfondo
del duomo
di Lodi
marche (sono ammessi solo i modelli che corsero la gara storica).
L’Alfa Romeo è la più rappresentata
con ben 47 autovetture, poi Mercedes-Benz con 41, Fiat con 37, Lancia
con 23, Ferrari e Jaguar con 22 e via
via Bugatti e Porsche (21), Aston
Martin (19), Abarth, Bentley, Stanguellini, Haley e via dicendo.
Ma c’è anche un esercito di delusi,
che per un motivo o per l’altro non
è riuscito a ottenere il pass di partecipazione: gli equipaggi in lista
d’attesa, pronti a sostituire eventuali defezioni, sono addirittura
109. E c’è da scommettere che saranno lì in trepida attesa, con il piede sull’acceleratore pronti a far
scattare i loro bolidi. Perché sarà
bellissimo ammirare la carovana
storica transitare per Lodi e per
mezza Italia, ma viverla dall’abitacolo sarà unico e forse irripetibile.
UNA GRANDE
CAROVANA
La “Freccia
rossa”,
edizione
2016,
con il prologo
dei tributi
a Ferrari
e Mercedes,
porterà
a Lodi
quasi 600
vetture
d’poca
(foto Archivio
Giornale
di Brescia)
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MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
III
LA MILLE MIGLIA A LODI
IL PERCORSO
1a TAPPA | 1st LEG - 19/05/2016
14:30
21:30
Gussago / 14:00
Fine PC
BERGAMO / 11:20
DESENZANO D/G
SIRMIONE
CHIARI
MONZA / 10:20
2a TAPPA | 2nd LEG - 20/05/2016
08:15
21:10
PESCHIERA D/G / 15:30
LODI / 09:20
CREMONA / 08:20
3a TAPPA | 3rd LEG - 21/05/2016
06:30
20:45
VALEGGIO SUL MINCIO
Parco Giardino Sigurtà
COLORNO
FERRARA / 18:40
4a TAPPA | 4th LEG - 22/05/2016
07:00
Sfilata 14:30
REGGIO EMILIA / 19:45
ANZOLA / 18:35
MODENA
RAVENNA / 20:10
BOLOGNA / 18:10
P.so Raticosa
P.so della Futa
Repubblica di
SAN MARINO / 08:45
SENIGALLIA / 11:40
FIRENZE / 15:00
LORETO
I MEDIA
POGGIBONSI / 13:35
RECANATI
MACERATA / 14:10
SIENA / 12:20
OLTRE 1600 GIORNALISTI,
I “MI PIACE” SONO 27MILA
■ Una copertura mediatica incredibile. Il
marchio Mille Miglia con la sua scia di partecipanti provenienti da tutto il mondo attira giornalisti e operatori della comunicazione da tutto il mondo.
Sono più di 1600 i giornalisti accreditati per
l’evento, con i canali social quotidianamente presi d’assalto: oltre 27mila i “mi piace”
alla pagina Facebook dedicata alla corsa,
quasi 6mila contatti per il profilo ufficiale
Twitter, ma ci sarà anche “Mille Miglia
Channel”, un canale video dedicato su YouTube. La Mille Miglia corre veloce anche su
Internet.
CIVITANOVA MARCHE
FERMO / 15:30
BUONCONVENTO
ACQUASANTA
S. BENEDETTO
DEL TRONTO / 16:50
RADICOFANI / 10:10
ANTRODOCO
RIETI / 19:40
VITERBO / 08:40
RONCIGLIONE
Versione aggiornata a Febbraio 2016.
Gli orari di transito sono indicativi e soggetti a modifche.
Da Brescia
a Brescia,
passando
dalla Capitale
■ Da Brescia a Roma andata e ritorno. Le 444 autovetture che prenderanno parte alla Mille Miglia partiranno dalla cittadina lombarda e
dovranno percorrere 1704 chilometri prima di far ritorno in città e
tagliare il traguardo. Un percorso
lungo, suddiviso in quattro tappe
corrispondenti a ciascun giorno di
gara. Si partirà giovedì alle ore 14.30
da Brescia in direzione Desenzano
e Sirmione e dopo un passaggio all’incantevole Parco Giardino Sigurtà nel tardo pomeriggio si arriverà a
Ferrara, poi sempre più giù fino a
Ravenna per arrivare attorno alle
21.30 al traguardo di Rimini.
L’indomani si ripartirà alle 8.15 dalla città romagnola e si scenderà ancora passando per Senigallia, Loreto, Recanati, San Benedetto del
Tronto e Rieti, con l’arrivo a Roma
per la conclusione della seconda
tappa prevista attorno alle 21. La
terza tappa sarà anche la più impegnativa, perché la partenza dalla
Capitale è fissata addirittura per le
6.30: Viterbo, Buonconvento, Siena, Firenze e poi su per gli storici
passi della Futa e Raticosa, che
metteranno a dura prova motori e
nervi saldi dei piloti; passate le
montagne, si arriverà a Bologna
poco dopo le 18 per chiudere poi a
Parma poco prima delle 21.
L’ultimo giorno sarà anche quello
che vedrà il passaggio da Lodi. Domenica partenza da Parma alle 7,
passaggio a Cremona e arrivo a Lodi
poco dopo le 9, di corsa verso l’autodromo nazionale di Monza dove
verranno effettuate alcune prove in
pista e poi su verso Bergamo e
Chiari prima del pasto consumato a
Gussago e la passerella finale di
nuovo a Brescia in viale Venezia attorno alle 14.30. Lì sventolerà la
bandiera a scacchi, mandando in
archivio un’edizione che si preannuncia spettacolare.
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Chiudi il caso su mercedes-benz.it
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*Il supporto, IVA inclusa, è valido su tutta la gamma GLA escluse motorizzazioni AMG e va applicato al prezzo di
listino chiavi in mano IPT esclusa. Tale supporto, cumulabile con ulteriori iniziative disponibili in concessionaria è
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IV
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
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il Cittadino
V
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
il Cittadino
LA “FRECCIA ROSSA” A LODI
LE AUTO TRANSITERANNO SU UNA PEDANA
SOPRAELEVATA PER ESSERE VISIBILI DA TUTTI
Passerella in piazza per le “dive”
Il Club “Castellotti” ha
fatto una corsa contro
il tempo per preparare
il percorso in città
e allestire tutti gli eventi
■ Tutto in un mese e mezzo. Se
è vero quant’è vero che la tappa
lodigiana della Mille Miglia sarà
un evento imperdibile per tutta la
città, è vero anche che per riuscire a organizzarla nel migliore dei
modi ci sono voluti dei veri e propri salti mortali. Ma il Club Auto
Moto Storiche “Eugenio Castellotti”, principale interlocutore
dell’organizzatrice Mille Miglia
srl (società totalmente partecipata dall’Aci di Brescia), non si è lasciato intimorire dalla grande
mole di lavoro e ha colto al volo
l’occasione. Il primo grande scoglio è stato principalmente il
tempo: «Basti pensare che la società organizzatrice dopo una
lunga trattativa ci ha confermato
il passaggio da Lodi solo alla fine
del 2015 - spiega Maurizio Amadio, uno degli organizzatori lodigiani -, mentre la convenzione
con il Comune è stata firmata solamente a fine marzo. In due mesi
abbiamo dovuto fare i salti mortali per imbastire un programma
che fosse degno di questo storico
momento. Eventi collaterali, ricerca degli sponsor, pubblicità,
allestimento degli arredi per la
piazza e tutta la città e chi più ne
ha più ne metta: noi non siamo
professionisti del settore, ma impegniamo il nostro tempo libero
con entusiasmo, ottimismo e
passione. Sono questi gli strumenti che abbiamo utilizzato.
Già, perché l’intento principale è
quello di portare Lodi nell’olimpo
automobilistico mondiale e sottolineare quanto i suoi cuori
IL TRIBUTO
COLPO DI CLACSON
AL CIMITERO
PER L’OMAGGIO
IN PIAZZA
DELLA
VITTORIA
Tutte le 446
auto storiche
transiteranno
nel centro
di Lodi su una
passerella
di 15 metri
sportivi vogliano bene alla “Freccia rossa”».
In piazza della Vittoria sarà montata una passerella lunga 15 metri
e alta 90 centimetri che arriverà
sabato sera da Pordenone: «Mi sono occupato personalmente della
questione - prosegue Amadio -,
perché ritenevo indispensabile
che le “modelle” a quattro ruote
fossero visibili da tutti. Le automobili arriveranno da corso Vittorio Emanuele e percorreranno tre
lati della piazza, si fermeranno un
istante al gazebo dei giudici per i
rilievi di regolamento e poi saliranno su questa bellissima passerella». Ma non è finita qui: «Al-
l’inizio di corso Vittorio Emanuele
ci sarà una telecamera che trasmetterà le immagini su un maxischermo posizionato in piazza,
così da poter godere anche dell’arrivo delle vetture». Saranno circa
50 i volontari impegnati a seguire
la manifestazione: «Abbiamo cooptato ovviamente gran parte degli associati al “Club Castellotti”,
che serviranno da supporto alle
forze dell’ordine nella gestione dei
passaggi delle auto in città. I volontari saranno concentrati maggiormente nei punti nevralgici del
percorso, dove verosimilmente il
pubblico si radunerà per ammirare
il passaggio delle vetture».
■ Sono passati esattamente
60 anni da quando la Ferrari
290 MM di Eugenio Castellotti vinceva la Mille Miglia di
velocità in 11 ore, 37 minuti e
10 secondi all’impressionante
media di 137 chilometri orari.
E l’omaggio che tutta la carovana gli tributerà sarà da brividi. L’organizzazione innanzitutto ha provveduto in questi
giorni a ornare degnamente il
busto del pilota lodigiano nei
pressi di viale Dante a Lodi:
«Stiamo preparando degli
striscioni e degli ornamenti spiega Maurizio Amadio, uno
dei principali organizzatori -,
che magari possano restare
anche dopo il passaggio della
Mille Miglia, per rendere
omaggio al compianto eroe
delle corse».
Ma non è finita qui, perché
tutti gli equipaggi quando
transiteranno in viale Milano
passando davanti al Cimitero
Maggiore effettueranno un
colpo di clacson per omaggiare il pilota, le cui spoglie riposano nella tomba di famiglia
all’interno del camposanto cittadino. Un omaggio che tutta
la Mille Miglia con le sue 446
vetture d’epoca vuole tributare a un eroe sportivo morto
prematuramente a soli 26 anni, mentre inseguiva il suo sogno a bordo di una Ferrari all’autodromo di Modena.
VI MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
il Cittadino
IL PERCORSO IN CITTÀ
IL LUNGO CORTEO DI VETTURE ARRIVERÀ DALLA VIA EMILIA
E ATTRAVERSERÀ IL CENTRO PER POI USCIRE DA VIALE MILANO
L’ingresso in Lodi da San Bernardo
Momenti importanti il “saluto” al busto di Castellotti
tra viale Dante e via Garibaldi, la passerella in piazza
Vittoria e il colpo di clacson al Cimitero Maggiore
■ Da Cremona verso Lodi e poi
via su verso la Brianza. Domenica
centinaia di occhi si assottiglieranno per scorgere da lontano e
con maggiore precisione l’arrivo
delle auto storiche in città. Chi si
apposterà in periferia, chi lungo le
vie del capoluogo, chi invece sarà
proprio in piazza della Vittoria nel
cuore nevralgico della manifestazione locale. Le automobili della
Mille Miglia percorreranno la
strada provinciale 26 da Cavenago
e imboccheranno la via Emilia in
direzione Lodi, una volta arrivate
alla rotonda si lasceranno alle
spalle la caserma dei vigili del
fuoco ed entreranno in città accompagnate dalle dolci fronde dei
tigli di viale Piacenza. Un’occhiata
fugace alla chiesa di San Bernardo
e poi via di nuovo sotto i tigli fino
a Villa Braila.
A questo punto gli equipaggi incroceranno le dita nella speranza
di non rimediare un rosso al semaforo dell’incrocio con la Vecchia Cremonese e una volta superato lo scoglio procederanno in
corso Mazzini cercando di evitare
un’altra volta lo stop nei paraggi
del “Montadone”. Un saluto veloce con la mano destra a Porta Cremona per poi svoltare verso sinistra in viale Agnelli costeggiando
i giardini “Barbarossa”. Dritto,
sempre dritto, giusto il tempo di
farsi salutare anche dal “Belfagor”
in piazza Medaglie d’Oro, avanti
in via Vignati e piega a destra verso viale Dante. La dolce mano di
Lodi accarezzerà nuovamente i
partecipanti con due filari di tigli,
e all’incrocio con via Garibaldi il
busto di Eugenio Castellotti sarà lì
per un sorriso di approvazione.
Volante leggermente a destra e
ingresso in corso Vittorio Emanuele, giro di piazza della Vittoria
su tre lati, controllo dei giudici davanti al Duomo e passaggio sulla
passerella sopraelevata fatta allestire appositamente dall’organizzazione del Club “Castellotti”.
Una volta scesi, subito svolta a
destra per corso Umberto e corso
Adda; prima del ponte napoleonico freccia a sinistra per tutta via
Defendente, tutto viale Milano e
colpo di clacson davanti al Cimitero Maggiore dove riposa la salma di Castellotti nella tomba di
famiglia. Espletato il tributo, si arriverà fino all’incrocio con via
Martiri di Cefalonia per imboccare
a destra la Strada Provinciale 16 in
direzione Montanaso, Galgagnano
e Paullo.
DA SAN BERNARDO AL CIMITERO MAGGIORE Le auto dell’edizione 2016 attraverseranno tutto il centro di Lodi
LA CURIOSITÀ
NEL “ROAD BOOK”
TUTTE LE ISTRUZIONI
PER PILOTI
E NAVIGATORI
■ Importante, importantissimo il
conducente, ma il suo compagno di
viaggio non sarà da meno. Già perché
in una gara di regolarità come la Mille
Miglia è importante “spaccare il minuto” e commettere meno errori possibili. Ma in oltre mille e 700 chilometri da
percorrere in quattro giorni anche la
più piccola imperfezione è dietro l’angolo: ecco perché sarà importantissimo colui che siederà lato passeggero,
ovvero il deputato a tenere tra le mani
il “Road Book”, un libretto redatto dall’organizzazione contenente tutto il
tragitto spiegato passo per passo. Un
navigatore che oltre a indicare il giusto percorso (che sarà segnalato lungo la strada con appositi cartelli), dovrà stare attento a far rispettare i
tempi di percorrenza. Il “Road Book” è
composto da circa 90 pagine, contenenti tutto il necessario per affrontare in sicurezza il percorso: dalle spiegazioni dei cartelli e la segnaletica
stradale sia in italiano che in inglese,
a qualche istruzione fondamentale
del codice della strada (come il riferimento al tasso alcolemico massimo
consentito in Italia), alla legenda dei
simboli utilizzati nel libretto. Tutte le
indicazioni stradali sono rappresentate in maniera figurativa con i canonici
cartelli blu, bianchi, verdi o in alcuni
casi marroni. Davvero nulla è lasciato
al caso: il simbolo per il palco di partenza, le postazioni per i controlli orari, dei timbri e le prove di specialità, e
poi ancora gli attraversamenti su ponte o ferroviari, i sottopassaggi, i dissuasori di velocità, ma anche i semafori, le indicazioni di alcuni luoghi d’interesse e perfino gli alberi. Un lavoro
certosino, compiuto dagli organizzatori a primavera per poter essere distribuito in tempo per l'evento.
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
VII
LA MILLE MIGLIA A LODI
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VIII
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
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Consumo ciclo combinato (l/100 km): 8,5. Emissioni CO2 (g/km): 198.
il Cittadino
IX
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
il Cittadino
SULLA STRADA
Massima sicurezza
per piloti e pubblico
con mille commissari
Il regolamento ufficiale della manifestazione impone testualmente
“una conduzione della vettura sempre prudente”; la carovana
arriverà in città da Pizzighettone e la lascerà in direzione Zelo
■ Vietato pensare che in una gara
di regolarità, percorsa da auto storiche, che non possono superare la
media di 50 chilometri orari, non vi
siano pericoli. Anzi. Ed è proprio
per questo che la struttura di supporto messa in campo dalla società
organizzatrice è enorme. Per tutelare pubblico e concorrenti vengono impiegati più di mille commissari sull’intero percorso di 1703 chilometri, diviso in quattro tappe da
Brescia a Roma con andata e ritorno. E poi autovetture mediche e
moto della polizia stradale sparse su
tutto il tragitto per assicurare che
l’evento si svolga nei canoni della
massima sicurezza. Queste ultime
saranno impegnate soprattutto nei
tratti extraurbani, dove non sarà
presente il personale organizzativo
delle varie tappe: domenica mattina per esempio la carovana di auto
storiche arriverà nel Lodigiano da
Pizzighettone e si immetterà sulla
Sp 27 all’altezza di Maleo, sfiorando
poi Cavacurta, Camairago e Castiglione, proseguendo per la Sp 26
passando in mezzo a Turano per
toccare successivamente le periferie di Cavenago Basiasco e infine
anche San Martino in Strada prima
dell’arrivo in città a Lodi. In uscita
dal capoluogo, raggiunta San Grato,
svolteranno a destra sulla Sp 16,
lambendo Galgagnano, Villa Pom-
PRUDENZA
PER LA
SICUREZZA
Piloti
e vetture
che
partecipano
alla Mille
Miglia
devono essere
sempre
in piena
efficienza
peiana, Mignete e Zelo Buon Perisico; da lì imboccheranno la Paullese
verso Paullo, Caleppio e Settala, per
poi puntare a Melzo e arrivare a
Monza, dove le auto raggiungeranno l’autodromo: la prova in pista
sarà dedicata a Eugenio Castellotti.
Al di là del dispiegamento notevole
delle misure di sicurezza, il regolamento ufficiale della manifestazione impone testualmente “una conduzione della vettura sempre prudente per sé, per gli ufficiali di gara
e, in modo particolare, per gli spettatori”. A bordo di ogni automobile
dovrà inoltre rimanere obbligatoriamente installata per tutta la durata della gara un’apparecchiatura
satellitare (Gps Tracker) che permetterà in ogni momento all’organizzazione di conoscere il punto
esatto di collocazione di ciascun
equipaggio. Tra l’altro le macchine,
così come i piloti, dovranno essere
in piena efficienza. Per correre la
“Freccia rossa” le auto dovranno
essere munite di Fiche Aci Sport o di
Htp Fia o di Identity Card Fiva (documenti di riconoscimento del veicolo), assicurazione e libretto di
circolazione, mentre i conducenti
dovranno avere sempre con sé la licenza sportiva di concorrente o
conduttore, il certificato medico di
tipo non agonistico, la tessera Aci e
ovviamente la patente di guida.
L’EDIZIONE 2015
GLI APPLAUSI
A SENNA-BELLANI
E LA TVR CABRIO
FINITA NEL FOSSO
Le idee migliori nascono
usa.
spesso durante una pa
E noi ci siamo.
■ Per la prima volta in assoluto attraverserà la città, ma
per Lodi la “Freccia rossa” non è del tutto una novità. Già
lo scorso anno l’importante kermesse automobilistica
solcò il territorio lodigiano, e fu un successo. Migliaia gli
appassionati assiepati lungo le strade percorse dal carosello di macchine, che in quell’occasione (era il 17 maggio
2015) non entrò direttamente nel cuore pulsante del capoluogo ma arrivò da Piacenza lungo la via Emilia accarezzando San Rocco al Porto, Guardamiglio, Fombio, Codogno, Casalpusterlengo, Secugnago, Mairago, Cavenago
d'Adda e San Martino in Strada fino ad arrivare a Lodi alla
rotonda di San Bernardo, per poi imboccare la tangenziale
Est e proseguire tra via Cavallotti, via Piave e la strada
provinciale 25 verso Boffalora.
Ali di folla e un’accoglienza speciale in zona Campo Marte
per i santangiolini Maurizio Senna e Santino Bellani, che
parteciparono a bordo di una Giulietta Sprint Bertone del
1957. In quella mattinata anche un fuori programma: la
Tvr cabrio di due inglesi (non in gara ma al seguito di una
vettura storica) andò dritta alla curva del “Curlèt” verso
Boffalora, finendo in un fosso asciutto senza ribaltarsi.
Un bello spavento ma nessun ferito.
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X
LA MILLE MIGLIA A LODI
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
il Cittadino
XI
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
il Cittadino
IL CLUB
LA STORIA
L’appello di Alvaro Currù:
«Fatto epocale per Lodi,
ma serve più sostegno»
FIANCO
A FIANCO CON
UNA “DIVA”
SU QUATTRO
RUOTE
Alvaro Currù
a novembre
è stato
eletto
presidente
del “Club
Eugenio
Castellotti”
Il presidente del Club “Castellotti” spiega che
l’impegno è stato ingente: «Per il futuro spero che le
realtà del territorio diano un contributo maggiore»
■ «Abbiamo visto il successo
dello scorso anno, quando la Mille
Miglia è passata nel Lodigiano.
Abbiamo preso il coraggio a quattro mani e abbiamo fatto richiesta
al comitato di Brescia, perché la
gara tornasse a calcare le strade
che furono di Eugenio Castellotti». Parole di Alvaro Corrù, che a
novembre è stato eletto presidente del Club Auto Moto Storiche
“Eugenio Castellotti”, testimoniando il proprio orgoglio di aver
contribuito a portare la gara di automobili all’ombra del Duomo.
«È un fatto epocale per la città:
abbiamo già potuto apprezzare
l’entusiasmo e l’emozione con cui
i lodigiani si stanno preparando
all’evento: con questa giornata
vogliamo aprire Lodi agli appassionati di automobili e vogliamo
che una delle piazze più belle
d’Italia possa essere giustamente
apprezzata in tutto il mondo, vista la grande copertura mediatica
della gara, con decine di emittenti
televisive e oltre milleseicento
giornalisti accreditati. Oltre al
passaggio delle automobili, poi, ci
sono tutti gli eventi collaterali,
dall’annullo filatelico alla mostra
di fotografia, che contribuiranno
ad animare la città», prosegue
Corrù. Che poi vuole sottolineare
l’importanza della figura di Eugenio Castellotti, il pilota che ha dato il nome anche al più grande
club di automobili e motociclette
FONDATO NEL 1996
OGGI RACCOGLIE
PIÙ DI MILLE SOCI
■ Anche il Club ”Castellotti”,
nel suo piccolo, diventa d’epoca. Il sodalizio lodigiano dedicato alle automobili e le motociclette storiche compie infatti vent’anni da quando i
primi soci lo fondarono, nel
1996. Se nel primo anno di vita c’erano soltanto 42 soci
iscritti, con il passare del
tempo sempre più appassionati si sono uniti a formare il
club motoristico più rappresentativo del Lodigiano, arrivando superare i mille soci lo
scorso anno. «Un dato in controtendenza con gli altri club
di auto e moto storiche italiani: gli altri perdono soci, noi
cresciamo» spiega Alvaro Corrù, presidente dal 2015.
Già da quindici anni, il Club è
affiliato Asi (Automotoclub
storico italiano), e offre tutta
una serie di servizi legati all’iscrizione delle proprie automobili storiche e motociclette
al registro storico.
Il club è però soprattutto un
luogo di condivisione della
propria passione, la possibilità di partecipare ad eventi come il Memorial Eugenio Castellotti, un raduno che viene
organizzato ogni anno in primavera, rappresenta una piacevole occasione di incontro e
confronto fra appassionati.
Un tour nel Lodigiano che,
compiendo vent’anni come il
club, è diventato ormai un
punto di riferimento per gli
amanti delle auto d’epoca:
non solo chi le possiede e le
guida, ma anche chi ne aspetta il passaggio lungo le strade, le ammira in piazza, e sicuramente quest’anno avrà la
possibilità di assistere sulle
strade lodigiane non solo al
Memorial Castellotti, ma anche alla mitica Mille Miglia di
passaggio in città.
d’epoca del Lodigiano. «Per noi
del Club “Castellotti” questo fine
settimana di festa e passione è un
modo per ricordare un pilota che
fu il pupillo di Enzo Ferrari e che
era considerato il degno erede di
Ascari, ma che purtroppo ha corso solo per pochi anni, morendo
giovanissimo in un incidente nel
1957 – racconta Corrù -. Da quando comprò la prima Ferrari, una
166, Castellotti si è allenato su
queste strade, in questa piazza di
Lodi, quando era permesso, ed è
da qui che è partita la sua avventura nel mondo dell’automobilismo, che l’ha portato a vincere la
Mille Miglia nel 1956».
Nel sessantesimo anniversario di
quella vittoria, la Mille Miglia torna a Lodi quasi a salutare uno dei
piloti dell’albo d’oro della competizione: «Noi soci del Club ci siamo impegnati molto, anche economicamente, perché questo potesse avvenire. Abbiamo potuto
contare sul supporto tecnico del
Comune e sulla passione e sulle
competenze di Maurizio Amadio
e di Gianni Cattaneo, ma è un impegno che difficilmente potremo
ripetere – aggiunge -. Per questo
ci aspettiamo un maggiore sostegno il prossimo anno: noi continueremo a essere disponibili, ma
ci serve un contributo maggiore
da parte delle realtà commerciali
e produttive del territorio, che
hanno l’occasione di godere dell’indotto della manifestazione, e
di avere in essa una vetrina di caratura internazionale».
XII
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
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XIII
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
il Cittadino
I LODIGIANI IN GARA
QUATTRO GLI EQUIPAGGI LOCALI AL VIA DELL’EDIZIONE 2016
PER TENERE ALTO IL NOME DEL CLUB DEDICATO A CASTELLOTTI
I “gentlemen driver” di casa nostra
Senna lucida la sua Giulietta:
«Che emozione dà la gente!»
GIOIELLI Qui sopra la Patriarca 750
sport di Luciano Attardo Parrinello,
sotto la Giulietta Sprint del 1957
di Maurizio Senna, a lato la Porsche
356 Havana Braun di Di Leo e Pavesi
■ La Giulietta Sprint nera è già
pronta, tirata a lucido per l’evento
che Maurizio Senna attende da un
anno: dopo l’esordio nel 2015, quest’anno l’appassionato santangiolino ripartirà da Brescia per partecipare alla sua seconda Mille Miglia.
«Ho sempre amato le automobili –
dice con semplicità Senna, che è
presidente del Ferrari club di Sant’Angelo -. Da qualche anno ho
questa Giulia del 1957, che mi ha
permesso di partecipare a una gara
così gloriosa. Il restauro è stato totale, è durato anni, ma finalmente
l’anno scorso sono riuscito a iscrivermi, ed è stata un’esperienza entusiasmante. Il mio sogno però si
realizza quest’anno, con l’anniversario della vittoria di Eugenio Castellotti, che sessant’anni fa trionfò
su queste stesse strade».
Senna partecipa ad altre gare di regolarità con auto storiche, con una
Bmw 2002 del 1972 e una Giulia
Spider del 1963, ma ammette che
niente è paragonabile alla Mille Miglia: «La cosa più emozionante è la
presenza di tante persone lungo il
tracciato: molti equipaggi sono
stranieri, sono freddi, noi invece
salutiamo, portiamo allegria e colo-
re e il pubblico ci ricambia. Quando
l’anno scorso siamo passati nel Lodigiano molti amici ci hanno accolto con coriandoli, fotografie, feste:
domenica prossima passeremo a
Lodi e speriamo di trovare la stessa
accoglienza».
La Mille Miglia, come afferma il pilota barasino, si svolge nel Paese più
bello del mondo, attraversa le piazze più belle e il fatto che quest’anno
anche transiti anche a Lodi è occasione di orgoglio per tutta la città.
DellostessoparereèancheillodigianoPierantonioErcoli,chesaràcopilota su una Patriarca 750 Sport guidata da Luciano Attardo Parrinello:
«Il nostro passaggio nelle città è
sempre accompagnato da grande
gioiaefelicità:questoèilsegnodicome la Mille Miglia sia una corsa apprezzata da tutti e attesa da tutti –
spiega Ercoli -. Addirittura in certi
tratti siamo scortati dalle motociclette della polizia, in altri momenti
dobbiamo rallentare quasi a passo
d’uomo,tantaèlagentecheciaspetta lungo il percorso per ammirare la
bellezza delle vetture d’epoca».
Un evento totalmente diverso da
qualunque altro, da qualunque corsa podistica o gara di ciclismo:
«Quando passiamo in piazza a Siena oppure a Roma è un’emozione
enorme, che ci ripaga di tutti gli
sforzi di una gara che comunque ci
vede al volante per 1700 chilometri». Su automobili meravigliose,
che permettono di viaggiare indietro nel tempo in un’atmosfera unica, ma che sicuramente non sono
paragonabili, per comodità, a quelle attuali: «Questa è la quinta volta
che partecipo e siamo sempre incappati nella pioggia: la nostra auto
è una barchetta, scoperta, quindi
arriviamo alla fine della tappa
completamente bagnati. Non abbiamo il bagagliaio, quindi viaggiamo leggeri, e non abbiamo assistenza meccanica, dobbiamo arrangiarci da soli. L’ultima volta, per
esempio, si è rotta la dinamo e abbiamo dovuto ritirarci».
Tutti inconvenienti su cui però si
sorvola volentieri, perché la Mille
Miglia è più di un viaggio, è più di
una corsa, è un vero e proprio simbolo della storia dell’automobilismo e dell’Italia.
no -. Ho già avuto esperienze in
gare di regolarità con mio fratello
per esempio su una Alpine A110.
Questa volta però correremo su
una Porsche stupenda, esemplare
più unico che raro: fu costruita su
misura per un americano ed è di un
colore unico, che al tempo non era
presente nel listino Porsche»,
spiega parlando di quell’Havana
Braun che rende la 356 A ancor più
elegante ed accattivante. «Sarà lei
ad accompagnarci lungo il percorso della gara, noi faremo del nostro
meglio, Di Leo alla guida e io con il
road book per dare le indicazioni e
aiutare a svolgere le prove a tempo
presenti lungo la strada».
■ Sono quattro i portacolori lodigiani al via della
edizione 2016 della Mille Miglia storica, tutti affiliati
al Club Auto e Moto Storiche “Eugenio Castellotti”.
Primo a prendere il via, con il numero 194, Luciano
Attardo Parrinello, un veterano della “Freccia rossa”,
che porterà in gara la sua Patriarca 750 Sport del 1950
che partecipò a due edizioni della competizione, nel
1950 e nel 1955. Con il 374 Daniele e Paola Belluto gareggiano su una Porsche 356 1500 Speedster del 1955;
ancora una Porsche 356, questa volta una 1600 A del
1956, per Vincenzo di Leo e Massimo Pavese, in corsa
con il numero 408; tra gli ultimi a partire, con il numero 441, Maurizio Senna, in coppia con Stefano Tosi,
a bordo di un’Alfa Romeo Giulietta Sprint Bertone.
Belluto porta due Porsche 356:
«Io guido l’unica nera al mondo»
■ Niente a che vedere con le 911
che si trovano ogni tanto nei parcheggi dei supermercati o con il
Cayenne in divieto di sosta davanti
alla scuola elementare: qui si parla
di Porsche che hanno fatto la storia
dell’automobilismo, di esemplari
unici, da amatori, e che pertanto
meritano di partecipare alla corsa
più bella del mondo.
Alla Mille Miglia che domenica farà
tappa a Lodi ci saranno anche le
due Porsche 356 di Daniele Belluto, torinese ma socio del Club “Eugenio Castellotti”, guidate dallo
stesso Belluto e da Vincenzo Di
Leo, accompagnato dal copilota
lodigiano Maurizio Pavesi.
«Questa è un’occasione per tornare fanciulli, per divertirci alla guida di queste automobili che di solito usiamo soltanto per fare passeggiate, ma che per quattro giorni
tornano a essere le vetture che,
sessant’anni fa, correvano sulle
piste e sulle strade di tutto il mondo - spiega Daniele Belluto, che
sarà al volante di una 356 Speedster del 1955 -. La Mille Miglia ci
consente di esprimere le prestazioni, le difficoltà, il piacere che si
prova guidando queste automobili». Poi racconta la sua Porsche: «È
un modello particolare, perché è
stata costruita prima che entrassero in produzione le 356 A Speedster, utilizzando telai del modello
precedente. Una rarità resa unica
dal colore: la mia, infatti, è l’unica
Speedster ‘pre A’ che uscì dalla
fabbrica di Stoccarda con il colore
nero, quando le altre erano tutte
bianche o rosse».
Su questo mezzo unico e meraviglioso Belluto affronterà i 1700 chilometri del tracciato: «Evitando le
autostrade si ha la possibilità di conoscere l’Italia più bella e più vera,
INIMITABILE
La Porsche
356 Speedster
Laquer Black
portata
alla Mille
Miglia
da Daniele
Belluto,
torinese
ma socio
del Club
“Castellotti”
accolti da moltissime persone che
vengono a vederci».
Uno di questi appassionati è Massimo Pavesi: «Da quando esiste la
nuova edizione della Mille Miglia
sono sempre andato a vederla. Ora
ho l’opportunità di partecipare come copilota e per me è un sogno
che si realizza - racconta il lodigia-
XIV MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
il Cittadino
L’EPOCA DEI PIONIERI
La prima edizione il 26 marzo 1927:
corsa pazza, estenuante, senza soste
Il giorno dopo “La Stampa” scrisse: «Ricorda le vecchie
fiabe che da ragazzi ascoltavamo avidamente, storie
di fate, di maghi dagli stivali, di orizzonti sconfinati»
■ Nacque lo stesso anno di Papa
Benedetto XVI e di Gabriel Garcia
Marquez. E in cui Lindbergh completò la prima trasvolata atlantica
senza scalo. Nacque dunque sotto
una buona stella. Che brillò anche
sulla culla di Gina Lollobrigida,
rischiarò la notte dei primi vagiti
di Roger Moore e tenne a battesimo il primo televisore elettronico
della storia, opera dell’inventore
americano Philo Farnsworth.
Era l’anno 1927. L’Italia e l’Europa
vivevano ancora il travaglio sociale generato dalla Prima Guerra
Mondiale. Fu il giorno 26 marzo
che i motori della Mille Miglia
rombarono per la prima volta,
quasi a voler squarciare il silenzio
della quotidiana mestizia del vivere. Brescia-Roma, andata e ritorno, 1.600 km. Pronti, via. E fu
il giorno dopo che Giuseppe Tonelli consegnò all’Italia, pubblicate da “La Stampa”, parole che
del significato di quella gara dissero tutto. Queste: «Mille Miglia:
qualcosa di non definito, di fuori
dal naturale, che ricorda le vecchie fiabe che da ragazzi ascoltavamo avidamente, storie di fate,
di maghi dagli stivali, di orizzonti
sconfinati. Mille Miglia: suggestiva frase che indica oggi il progresso dei mezzi e l’audacia degli
uomini. Corsa pazza, estenuante,
senza soste, per campagne e città,
sui monti e in riva al mare, di
giorno e di notte. Nastri stradali
che si snodano sotto le rombanti
macchine, occhi che non si chiudono nel sonno, volti che non tre-
NEL MITO Sopra l’Alfa Romeo
della Scuderia Ferrari, guidata
dal marchese Antonio Sforza Brivio
nella Mille Miglia del 1936;
a sinistra Giuseppe Campari
PRODIGI DELLA TECNICA
Lo scorrerre degli anni ha segnato
l’evoluzione di scocche e motori
mano, piloti dai nervi d’acciaio».
Una fiaba, sì. Scritta dal conte
Aymo Maggi e da Renzo Castagneto in risposta alla mancata assegnazione a Brescia, loro città
natale, del Gran premio d’Italia. E
subito piaciuta al conte Franco
Mazzotti, primo finanziatore, e a
Giovanni Canestrini, decano dei
giornalisti nel settore automobilistico.
Partirono, quel giorno, settantasette equipaggi, due soli dei quali
stranieri. Ventidue furono costretti al ritiro. Vinsero Ferdinando Minoia e Giuseppe Morandi a
bordo di una O.M. 665: completarono il percorso in 21 ore, 4 minuti e 48 secondi alla media di
77,238 chilometri orari. I giornali
scrissero che una nuova era,
quella di una libertà fino ad allora
sconosciuta, si era aperta. Il
“Corriere della Sera” scelse queste parole: «L’automobile è passata per le strade di mezza Italia
come un dominatore di tempo e
di spazio. Il successo del mezzo
meccanico appare dunque grandioso».
L’eco di quella prima corsa si riverberò nel mondo, altre epiche
edizioni sarebbero state disputate
fino al 1957. Prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Fu dopo
il grave incidente del 1938 (nei
pressi di Bologna una Lancia
Aprilia uscì di strada e finì sulla
folla: dieci spettatori, tra cui sette
bambini di una scolaresca, mori-
rono; altri ventitre restarono feriti) che la corsa subì il primo stop.
La decisione fu presa da Benito
Mussolini: da quel giorno non sarebbero state più concesse autorizzazioni per gare di corsa su
strade pubbliche.
Nel 1940, però, la fantasia dei bresciani escogitò una sorta di circuito sul triangolo Brescia-Cremona-Mantova da ripetersi otto
volte per raggiungere le fatidiche
mille miglia: si disputò così una
gara chiamata 1° Gran premio
Brescia delle Mille Miglia. Ma la
vera Mille Miglia, “la corsa più
bella del mondo”, griffata anche
dai lodigiani Giuseppe Campari
ed Eugenio Castellotti, non sarebbe finita quel giorno.
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
XV
LA MILLE MIGLIA A LODI
LE GRANDI SFIDE
E dopo la Guerra
la gara contribuì
a far ripartire l’Italia
IL RECORD
NEL 1955 L’EDIZIONE
PIÙ VELOCE:
STIRLING MOSS
OLTRE I 157 KM/H
■ Il nome della Mille Miglia è legato anche a quello di
Stirling Moss, il pilota londinese che passò alla storia della Formula 1 come “l’eterno secondo” o “il re senza corona”
per aver vinto sedici gran premi senza però mai aggiudicarsi il titolo mondiale.
Fu nel 1955 che Moss diede ulteriore lustro alla Freccia
rossa, quando al volante di una Mercedes-Benz 300 SRL,
in coppia con il giornalista inglese Denis Jenkinson, vinse
la corsa con l’incredibile tempo di 10 ore, 7 minuti e 48 secondi, alla media di 157.65 km/h, stabilendo un record rimasto imbattuto e non certo passato inosservato in Inghilterra, tanto che ancora oggi i poliziotti britannici che
fermano gli automobilisti per eccesso di velocità domandano loro “Chi ti credi di essere, Stirling Moss?”.
Quell’anno al traguardo di Brescia precedette di ben 38
minuti il rivale di sempre e compagno di scuderia Manuel
Fangio, anche lui al volante di una Mercedes-Benz 300
SRL. Terza arrivò la Ferrari di Umberto Maglioli.
Le cronache dell’epoca ci dicono che Moss disputò tutta
la corsa senza mai dover aprire il cofano. E che a Roma gli
uomini Mercedes fecero il pieno all’auto e cambiarono le
gomme posteriori in soli due minuti. Incredibile ma vero.
■ Dopo la Seconda Guerra Mondiale la “corsa più bella del mondo”
riaccese i motori il 21 giugno 1947. Il
conflitto aveva lasciato fra le strade
nuove macerie e nelle case sentimenti di desolazione e speranza.
Toccò anche allo sport il compito di
riaccendere quell’Italia. Al calcio,
soprattutto, con il ritorno del girone
unico nel campionato di Serie A e
grazie alla poesia del Grande Torino, indiscusso vincitore. E anche al
ciclismo e al suo più grande interprete, Fausto Coppi, fresco vincitore del Giro. Ma è certo che la Mille
Miglia diede il suo contributo, attirando ancora sulle strade migliaia
di uomini e donne che accanto a
quelle auto, belle e potenti, avrebbero visto correre anche il futuro.
Vinsero Biondetti e Romano, quell’anno. A bordo di un’Alfa Romeo
percorsero il tracciato in 16 ore, 16
minuti e 39 secondi. Precedettero
Tazio Nuvolari, al volante di una
Cisitalia 202 Spyder. Lasciarono alle loro spalle altri 150 equipaggi.
Furono, quelli a seguire, anni ruggenti. Che riconsacrarono il fascino
della corsa. Nella quale si distinsero
piloti come Taruffi, Moss, Marzotto,
Ascari, Fangio e naturalmente il lodigianoCastellotti.IlconteGiannino
Marzotto che la vinse in due occasioni, nel 1950 e nel 1953, al volante
di una Ferrari, la definì: «Sintesi di
dinamismo, libertà, sfida, coraggio
e calcolo». E fu proprio Enzo Ferrari
a battezzarla “la corsa più bella del
mondo” (molti anni dopo regalerà
belle parole anche alla rievocazione
storica, parlandone come di “un
RE DELLA
VELOCITÀ
La Ferrari
di Manuel
Fangio
alla Mille
Miglia
del 1956,
quella vinta
dal compagno
di squadra
Castellotti
(foto archivio
Giornale
di Brescia)
museo viaggiante unico ed affascinante, allestito in una straordinaria
cornice di pubblico festante”).
La grande epopea della “Freccia
rossa” terminò nel 1957, in seguito
al grave incidente del 12 maggio nei
pressi di Guidizzolo: si verificò per
lo scoppio di una gomma della Ferrari 335 S condotta dallo spagnolo
Alfonso de Portago. L’auto uscì di
strada, finì sulla folla, i due piloti
morirono e con loro nove spettatori
tra i quali cinque bambini. Grande
fu il clamore che la notizia ebbe in
tutto il mondo. Da quel giorno le
corse motoristiche di velocità su
strada sarebbero state limitate sull’intero territorio nazionale. E la
Mille Miglia non si disputò più.
Finì tutto quel giorno. Ma il mito
della “Freccia rossa” non sarebbe
rimasto chiuso nei garage degli appassionati. Si sarebbe invece perpetuato nei giorni di festa della rievocazione storica. Sempre ammaliante, ogni volta capace di
sorprenderci.
XVI
LA MILLE MIGLIA A LODI
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
il Cittadino
XVII
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
il Cittadino
TUTTE LE VETTURE CHE SFILERANNO IN CITTÀ
Anno: 1933
Alan Hulsbergen (Ch)
Hans Hulsbergen (Ch)
BENTLEY 3 LITRE
Anno: 1923
Alberto Zaglio
Sara Ambrosetti
FIAT 501 S
Anno: 1925
Ezio Perletti
Riccardo Perletti
O.M. 665 SUPERBA SS MM
Anno: 1929
Carlos Sielecki (RA)
Juan Hervas (RA)
BUGATTI T 35A
Anno: 1926
Michael Hanning (D)
XXX
O.M. 665 SUPERBA TORPEDO
Anno: 1925
Diego Ribadeneira (Ec)
X
BENTLEY 4,5 Lt RED LABEL
Anno: 1926
Luca Patron
Elena Scaramuzzi
O.M. 665 SUPERBA SPORT
Anno: 1926
Horst Bittner (D)
Elisabeth V. Kuerthy (D)
FIAT 509 S
Anno: 1926
Alberto Riboldi
Paolo Sabbadini
O.M. 665 SUPERBA TORPEDO
Anno: 1926
Paolo Luciano Venturelli
Andrea Venturelli
BUGATTI T 35A
Anno: 1926
Johann Georg Fendt (D)
XXX
O.M. 665 SUPERBA SPORT
Anno: 1927
Rolf Christof Dienst (D)
XXX
O.M. 665 SUPERBA SS MM
ZAGATO
Anno: 1927
Mikhail Opengeym (Rus)
Pavel Pankovskiy (Rus)
O.M. 665 SUPERBA SS MM
Anno: 1929
Jonas Haentjes (D)
Jakob Haentjes (D)
O.M. 665 SUPERBA SS MM
Anno: 1930
Reginald Fuchs (D)
Linda Fuchs (D)
O.M. 665 SUPERBA SS MM
Anno: 1930
Christian Plangger (D)
Hans Albrecht (D)
O.M. 665 SUPERBA SS MM
Anno: 1931
Sandro Brozzetti
Filiberto Brozzetti
O.M. 665 SUPERBA SS MM
Anno: 1930
Mathias Sielecki (RA)
XXX
BUGATTI T 23 BRESCIA
Anno: 1923
Marco Gatta
Eugenio Piccinelli
AMILCAR CGSS
Anno: 1926
Maurizio Colpani
Pietro Giuseppe Grumelli
BUGATTI T 37
Anno: 1926
Riccardo Roversi
Michele Bellini
ANSALDO 4H
Anno: 1927
Alessandro Meneghini
Marino Gobbi
AMILCAR CGSS
Anno: 1927
Bruno Ferrari
Ezio Sala
BUGATTI T 37
Anno: 1927
Arturo Cavalli
Petronilla Pezzotti
LACIA LAMBDA 221 SPIDER
CASARO
Anno: 1927
Juan Tonconogy (RA)
Barbara Ruffini (RA)
BUGATTI T 40
Anno: 1927
Gianmario Fontanella
Anna Maria Covelli
CHRYSLER 72 SPORT
Anno: 1927
Alex Bell (Gb)
Peter Bradfield (Gb)
BENTLEY 4,5 LITRE
Anno: 1923
Oskar Meier (Ch)
Donald Polak (Usa)
BUGATTI T 37 A
Anno: 1927
Julio Batista (Ch)
Pablo Batista (Ch)
BUGATTI T 30
Anno: 1924
Giovanni Luca Murru
Massimo Destro Castaniti
B.N.C. 527 MONZA
Anno: 1927
Luigi Carlini (Ch)
Raymond Jennings (Gb)
BUGATTI T 35A
Anno: 1925
Giuliano Cané
Klaus Peter Reichle (D)
BUGATTI T 37
Anno: 1927
Andrey Pankovskiy (Rus)
Tatiana Pankovskaya (Rus)
ALFA ROMEO RL SS
SUPER SPORT
Anno: 1925
Tiberio Cavalleri
Cristina Meini
LANCIA LAMBDA
TORPEDO
Anno: 1927
Giacomo Foglia (Ch)
Maria Vittoria Foglia (Ch)
BUGATTI T 35 Grand Prix
Anno: 1925
Antonio D’Antinone
Sabrina Baroli
BUGATTI T 40
Anno: 1927
Giulio Felloni
Riccardo Felloni
BUGATTI T 35A
Anno: 1925
Edwin Lammertink (Nl)
Frank Maarsingh (Nl)
AMILCAR CGSS
Anno: 1927
Roberto Miatto
Alberto Scapolo
ASTON MARTIN LE MANS
Anno: 1933
Norbert Abel (A)
Franz Steinbacher (A)
S.I.A.T.A. FIAT 508 S SPIDER
Anno: 1933
Andrea Giacoppo
Daniela Grillone Tecioiu
FIAT 508 BALILLA SPORT
"COPPA D'ORO"
Anno: 1933
Marlies Joldersma (Nl)
Anjo Joldersma (Nl)
BUGATTI T 43 GRAN SPORT
Anno: 1927
Tiziano Cortella
Andrea Marchiori
AMILCAR CGSS
Anno: 1927
Frederica Kirkpatrick (Gb)
Simon Kirkpatrick (Gb)
BUGATTI T 37 A
Anno: 1928
Thomas Fischer (D)
Annette Fischer (D)
BENTLEY 4,5 LITRE
Anno: 1928
Massimo Amenduni Gresele
Fabrizio Vicari
ALFA ROMEO 1500 SS MM
ZAGATO
Anno: 1928
Thomas Weber (D)
Volker Koerdt
MERCEDES-BENZ 710 SSK
Anno: 1928
Ezio Martino Salviato
XXX
BUGATTI T 40
Anno: 1928
Kyoto Takemoto (J)
Junko Takemoto (J)
BUGATTI T 40
Anno: 1928
Ermanno Gnutti
Paolo Spagnoli
FIAT 520 TORPEDO
Anno: 1928
Sergio Sisti
Anna Gualandi
LANCIA LAMBDA TIPO 221
Anno: 1929
Sebastiano Marzotto
Alessandro Marzotto
LANCIA LAMBDA 221
CASARO
Anno: 1928
Carsten Eckert (D)
Christian Tiedemann (D)
ALFA ROMEO 6C 1500 S
Anno: 1928
Giuseppe Fiorentini
Umberto Fiorentini
RALLY ABC
Anno: 1929
Richard Lisman (Usa)
Clifton Fink (Usa)
ASTON MARTIN LE MANS
Anno: 1929
Ferruccio Nessi (Ch)
Carlo Nessi (Ch)
RILEY BROOKLANDS 9HP
Anno: 1928
Andrea Belometti
Alberto Maffi
LANCIA LAMBDA 221
CASARO
Anno: 1929
Bruno Marini
Andrea Marini
BUGATTI T 40
Anno: 1929
Oriol Vilanova (E)
Shawn Till (Usa)
CHRYSLER 75
Anno: 1929
Pablo Stalman (RA)
Fernando Sanchez Zinny (RA)
BUGATTI T 40
Anno: 1929
Paul Lawson (Aus)
Graeme Sedgwick (Aus)
ALFA ROMEO 6C 1750 SS
Anno: 1929
Helmut Rothenberger (D)
Michale Schmdit (D)
MERCEDES-BENZ 710 SSK
Anno: 1929
Evert Louwman (Nl)
Quirina Louwman (Nl)
MERCEDES-BENZ 710 SSK
Anno: 1929
Bernd Mayländer (D)
Thomas Geiger (D)
MERCEDES-BENZ 710 SS
Anno: 1930
Thomas Kern (D)
Timon Schapals (D)
MERCEDES-BENZ 710 SSKL
Anno: 1930
Albert Wetz (L)
Romain Colle (L)
ALFA ROMEO 1750 GS
ZAGATO
Anno: 1930
Ivanno Frascari
Luciano Teneggi
BUGATTI T 40
Anno: 1930
Anno: 1930
Geoffrey Ford (Gb)
Richard Ford (Gb)
BENTLEY 4,5 Lt
SUPERCHARGED
Anno: 1930
Ezio Stefano Piardi
Marco Piardi
ALFA ROMEO 1750 GT Cabrio
Anno: 1930
Andrea Vesco
Andrea Guerini
ALFAROMEO 1750GSZAGATO
Anno: 1931
Giorgio Ciresola
Stefano Franchini
FIAT 514
Anno: 1931
Toshiharu Sekiguchi (J)
Zhaowen Chen (Cn)
ASTON MARTIN LE MANS
Anno: 1931
Alejandro P. Oxenford (RA)
Josè Luis Celada (RA)
ALFAROMEO1750GSZAGATO
Anno: 1931
Axel Marx (Ch)
Paolo Di Taranto
ALFA ROMEO 1750
GS BRIANZA
Anno: 1932
Luis Zerbini (RA)
Leonardo Zerbini (RA)
FIAT 508 S BALILLA GHIA
SPIDER
Anno: 1932
Ulrich Koerner (B)
Claudio Cisullo (Ch)
INVICTA S 4,5 LITRE
Anno: 1932
Martin Gruss (Usa)
XXX
ALFA ROMEO 1750 GS
CASTAGNA
Anno: 1933
Giancarlo Grossi
Carlo Digrandi
ASTON MARTIN LE MANS
Anno: 1933
Alessandro Gamberini
Gaetano Derosa
ALFA ROMEO 1750 GS
ZAGATO
Anno: 1930
Christoph Zeiss (D)
Kerstin Zeiss (D)
LAGONDA 4,5 LITRE M45
Anno: 1933
Domenico Battagliola
Emanuel Piona
FIAT 514 MM
Anno: 1930
Daniel A. Erejomovich (RA)
Gustavo Llanos (RA)
ASTON MARTIN LE MANS
Anno: 1933
Heinrich Grieshaber (D)
Johannes Vetler (D)
ALFA ROMEO 1750
JAMES YOUNG
Giordano Mozzi
Stefania Biacca
ALFA ROMEO 6 GS 1500
"TESTA FISSA"
Richard Braun (F)
Laure Demeester (F)
ASTON MARTIN LE MANS
Anno: 1933
William H. Binnie (Usa)
Adam S. Binnie (Usa)
ALFA ROMEO 2300 MONZA
Anno: 1933
Macko Laqueur (Nl)
Louk De Wilde (Nl)
LAGONDA M45 RAPIDE
Anno: 1934
Paul Ten Cate (Nl)
Karel Ten Cate (Nl)
ASTON MARTIN LE MANS
Anno: 1933
Nicola Caldani
Roberto Cere'
S.I.A.T.A. FIAT 508 S SPIDER
Anno: 1933
Andrea Malagoli
Daniela Camurati
ASTON MARTIN LE MANS
Anno: 1933
FCA
XXX
FIAT 508 CS COPPA D'ORO
"BALILLA SPORT"
Anno: 1934
Osvaldo Peli
Francesco Peli
FIAT 508 BALILLA SPORT
"COPPA D'ORO"
Anno: 1934
John Houtkamp (Nl)
Rutger Houtkamp (Nl)
LAGONDAM45RAPIDEWORKS
Anno: 1934
Gianmario Bariselli
Massimo Molinari
LANCIA AUGUSTA BERLINA
VIOTTI
Anno: 1934
Massimo Bettinsoli
Davide Peli
FIAT 508 CS COPPA D'ORO
"BALILLA SPORT"
Anno: 1934
Paolo Carlini
Alberto Martegani
ALFA ROMEO 2300 PESCARA
SPORT SPIDER TOURING
Anno: 1935
Paolo Carlini (Ch)
Alberto Martegani (Ch)
ALFA ROMEO 2300 PESCARA
SPORT SPIDER TOURING
Anno: 1935
Frank Buechtmann (D)
Giulia Siegel (D)
ASTON MARTIN
INTERNATIONAL
Anno: 1934
Wilhelmus Peters (Nl)
XXX
XVIII
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
LANCIA AUGUSTA CABRIO
Anno: 1934
Douglas Hampson (Gb)
John Hampson (Gb)
MG K3 MAGNETTE
Anno: 1934
Tom Papadopuolos (Usa)
Antoine Crettol (Usa)
ASTON MARTIN MARK II
SHORT CHASSIS
Anno: 1934
David Reidie (Aus)
Leigh Colbert (Aus)
FIAT 508 CS COPPA D'ORO
BALILLA SPORT
Anno: 1935
Loes Van De Velde (Nl)
Annemarie Van De Velde (Nl)
LAGONDA M45 RAPIDE
Anno: 1935
Peter Kappeler (Ch)
Aurelie Jolly (Ch)
FIAT 508 CS MM
Anno: 1935
Georg Weidmann (Ch)
Curt Bloss (D)
ASTON MARTIN ULSTER
Anno: 1935
Angelo Strada
Hisato Nonaka
FIAT 508 BALILLA SPORT
"MILLE MIGLIA"
Anno: 1935
Fabio Salari
Sara Miglioli
MG PB
Anno: 1935
Paolo G.Brescianini
X
FIAT 508 CS COPPA D'ORO
"BALILLA SPORT"
Anno: 1935
Giselher Stauzebach (D)
Gerd Kaut (D)
LAGONDATEAMCARLG45/S3
Anno: 1936
Adalberto Beribè
Sandro Baldarelli
FIAT 508 CS MM
BERLINETTA
Anno: 1936
Silvia Marini
Saskia Stoeckelmann (D)
RILEY SPRITE TT
Anno: 1936
Franciscus Van Haren (Nl)
Leonie Hendriks (Nl)
ALFA ROMEO 8C 2900 A
BOTTICELLA
Anno: 1936
Massimo Ermini
Gino Taddei
BMW 328
Anno: 1937
Stephen Owens (Gb)
John Scott-Nelson (Gb)
SS JAGUAR 100
Anno: 1937
Ralf Emmerling (D)
Ulriche Emmerling (D)
RILEY SPRITE
Anno: 1937
Marzio Villa
Maria Cristina Abello (Usa)
DELAHAYE 135 CS
Anno: 1937
Mark Scullion (Irl)
XXX
DELAGE D6-70
Anno: 1937
Rafael Pueche (E)
Ricardo Vega (Mex)
SS JAGUAR 100
Anno: 1937
Soraya Rieling (D)
XXX
ALFA ROMEO 2300 B GT
PESCARA
Anno: 1937
Dirk Hattenhauer (D)
Tim Lücke (D)
BMW 328
Anno: 1937
Markus Schramm (D)
Afshin Behnia (D)
BMW 328 BERLIN-ROM
Anno: 1937
Ivan Rosen (A)
Zwi Bar Gil (Il)
SS JAGUAR 100
Anno: 1937
Sergio Solero
Gianluca Pellegrini
BMW 328
Anno: 1937
Giuseppe Boscarino
Enrico Renaldini
FIAT 1100 MM BERLINETTA
Anno: 1938
Alexander Hirschbold (D)
Wolfgang Hirschbold (D)
ALFA ROMEO 2300 MM
SPIDER TOURING
Anno: 1938
Job Van Breevoort (Nl)
Catelijne Van Breevoort (Nl)
LANCIA APRILIA 1350
Anno: 1938
Dieter W. Odendahl (D)
Reimund Kamps (D)
MG SA BERLINA
Anno: 1938
Andreas Wendt (D)
Burkhard Riering (D)
BMW 328
Anno: 1938
Giuseppe Nobis
Federico Costa
MG TB
Anno: 1939
Christoph Thurner (D)
Christina Thurner (D)
BMW 328
Anno: 1939
il Cittadino
XXX
ALFA ROMEO 2500 SS
Anno: 1943
Sascha Dombrowsky (D)
MOTOR RG 1 1100 SPORT
Anno: 1948
Pierre Adyns (B)
Bernard Filliers (B)
D.B. CITROEN SPIDER
Anno: 1945
Philip Greader (Aus)
Joanne Lambert Smith (Nz)
HEALEY 2400 ELLIOTT
Anno: 1948
David Word (Usa)
Donald Osborne (Usa)
FIAT 1100 S BARCHETTA
FRUA
Anno: 1946
Tom Vandekerckhove (B)
Alexander Vanhee (B)
FIAT 1100 S “GOBBONE”
Anno: 1948
Matthias J. Laqueur (Nl)
David De Munter (B)
HRG LE MANS LIGHTWEIGHT
Anno: 1946
Umberto Galloni
Diego Lonati
ALFA ROMEO 2500 SPORT
"FRECCIA D'ORO"
Anno: 1948
Robert Kauffman
Gregor Fisken
ALFA ROMEO 2500 SS
Anno: 1947
Haruo Masuda (J)
Yoshiko Masuda (J)
CISITALIA COLOMBO SPYDER
Anno: 1948
Wilialak Kennedy (T)
Keith Riddington (T)
HEALEY DUNCAN DRONE
Anno: 1947
Mark Cooper (Gb)
Paul De Turris (Gb)
CISITALIA 202 MM SPYDER
NUVOLARI
Anno: 1948
Ton Ottevanger (Nl)
Arie Van Waardenburg (Nl)
CISITALIA 202 MM SPYDER
NUVOLARI
Anno: 1947
Gianfraco Mazzola
Alessio De Angelis
FIAT 1100 S BARCHETTA
ALA D'ORO
Anno: 1947
Domenic Werder (Ch)
Sandra Copeland (Ch)
BENTLEY LE MANS EIGHT
Anno: 1947
Paolo Danieli
Massimo Danieli
CISITALIA 202 MM SPYDER
NUVOLARI
Anno: 1947
Ralph Bonanotte (Usa)
William Arnold (Usa)
HEALEY 2400 ELLIOTT
Anno: 1947
Michel Perridon (Nl)
Koen Bender (Nl)
TALBOT-LAGO T26 GS
Anno: 1947
Eugenio Ercoli
Elis Garuti
ERMINI-FIAT 1100 SPORT
ALA D'ORO
Anno: 1948
Nick Brayshaw (Gb)
Nathan Lang (Gb)
HEALEY WESTLAND
ROADSTER
Anno: 1948
Masaaki Kurihara (J)
Atsuko Kurihara (J)
MASERATI A6 GCS
"MONOFARO"
Anno: 1948
Lars Rolner (Dk)
Annette Rolner (Dk)
FIAT 1100 MM
Anno: 1948
Bruno Patriarca
Claudio Alfonsi
PATRIARCA FIAT 1100 SPORT
Anno: 1948
Peter Paul Ockers (Nl)
Lorenzo Lenarduzzi
ZANUSSI 750 SPORT
Anno: 1948
Luciano Zini
Luca Asnaghi
LANCIA APRILIA 1500
Anno: 1949
Johan Lont (Nl)
XXX
ALFA ROMEO 2500 SS
Anno: 1949
John Rowe (Aus)
Martin Bullock (Aus)
HEALEY 2400 SILVERSTONE
D-TYPE
Anno: 1949
Alessandro Podini
XXX
CISITALIA 202 SC
PININ FARINA
Anno: 1949
Anna Lepetukhina (Rus)
Tatiana Titova (Rus)
GIANNINI FIAT 750 S SILURO
Anno: 1949
Giovanni A. Caniggia
Mario Caniggia
O.S.C.A. MT 4 1350 VIGNALE
Anno: 1949
Iain Worthington (Gb)
John Lecutier (Gb)
BRISTOL 400
Anno: 1949
Roland De Boer (Nl)
Jaqueline De Boer (Nl)
ALFA ROMEO 2500 SS
Anno: 1949
Bob Bishop (Usa)
Chris La Porte (Usa)
ALFA ROMEO 2500 SS
TOURING
Anno: 1949
Hans M. Schneeberger (Ch)
Shirin Schneeberger (Ch)
JAGUAR XK 120
OTS LIGHTWEIGHT
Anno: 1950
Thomas Smith (Usa)
Donald Polak (Usa)
MASERATI A6 1500
PININ FARINA
Anno: 1950
Daniele Cerrato
Anna Lisa Moscatelli
FIAT 1400
Anno: 1950
Massimo Massai
Lisa Ragionieri
CISITALIA 202 B
PININ FARINA
Anno: 1947
Adrian Berry (Gb)
Hannah Goodman (Gb)
BRISTOL 400 FARINA
Anno: 1949
Stefan Rybczynski (D)
Sabrina Nebenfuehr (D)
ALFA ROMEO 2500 SS COLLI
Anno: 1947
Joost Bert (B)
Piet Huysentruyt (B)
HW ALTA 2000 SPORT B1
Anno: 1949
Giuseppe Ambrosi
Paolo Merloni
BMW 328
Anno: 1939
Tjeerd Van Den Berg (Nl)
Natalie De Haan (Nl)
CISITALIA 202 SC
PININ FARINA
Anno: 1948
Luca Bortolotti
Maurizia Bompani
MASERATI A6 1500
PININ FARINA
Anno: 1949
Nick Aaldering (Nl)
Maikel de Munnik (Nl)
ASTON MARTIN
SPEED MODEL
Anno: 1939
Alex Von Moze (Nl)
Maarten Staps (B)
STANGUELLINI 1100
BERTONE
Anno: 1948
Marco Becchetti
Giorgio Becchetti
HEALEY 2400 SILVERSTONE
D-TYPE
Anno: 1949
Richard Rawlins (Usa)
Jim Helfrich (Usa)
FERRARI 340 AMERICA
Anno: 1950
Hidemoto Kimura (J)
XXX
S.I.A.T.A. 500 PESCARA
Anno: 1939
Simon Fraser (Gb)
Bernard L. Georges (B)
GIANNINI FIAT 750 S SILURO
Anno: 1948
Adolphus L. Jans (Nl)
Lars A. Jans (Nl)
VERITAS RS
Anno: 1949
Robert Peil (D)
Gariele Peil (D)
MASERATI A6 1500
PININ FARINA
Anno: 1950
Bernhard Kuhnt (D)
Volkan Demirkusak (Tr)
BMW 328
Anno: 1939
Michele Cibaldi
Andrea Costa
GILCO MARIANI FIAT 1100 S
Anno: 1948
Luc Brandts (Nl)
XXX
DAGRADA FIAT 750 SILURO
Anno: 1949
Graeme Grieve (Gb)
Jason Barlow (Gb)
BMW 328 MILLE MIGLIA
Anno: 1939
Carlos F. Carballo (RA)
Elisabeth Jans (Nl)
BRISTOL 400
Anno: 1948
Piero Quercioli
Marco Monducci
FIAT BERNARDINI 1100
SILURO
Anno: 1949
H.D. Dambacher (D)
Rolf Dombrowsky (D)
Miguel Goldschmidt (Ra)
XXX
MG TB
Anno: 1939
Giovanni Moceri
Kasia Smutniak (Pl)
LANCIA ARDEA
Anno: 1939
Wilfried Bechtolsheimer (Gb)
Colin Beanstead (Ch)
FERRARI 195 S INTER GHIA
Anno: 1950
Luciano A. Parrinello
Pierantonio Ercoli
PATRIARCA 750 SPORT
Anno: 1950
Warren Kennedy (Gb)
Eter Bonham-Christy (Gb)
NASH HEALEY
SPORTS SPIDER
Anno: 1950
Steven O'Leary (Gb)
Robert Eels (Gb)
HEALEY 2400 SILVERSTONE
E-TYPE
Anno: 1950
Ivan Sabbe (B)
Laurens Sabbe (B)
ZAGATO FIAT 1100 E COUPÉ
Anno: 1950
Christian Van Bruggen (Nl)
Renè Schelvis (Nl)
CISITALIA 202 SC
PININ FARINA
Anno: 1950
Eric Van Dijk (Nl)
XXX
TALBOT-LAGO T26 GS
Anno: 1950
Michael Knaepple (D)
Kerstin Knaepple (D)
JAGUAR XK 120 OTS SE
ROADSTER
Anno: 1950
Loris Vazzoler
Giuseppe Giuliano
LANCIA AURELIA B20
GT 2000 PININ FARINA
Anno: 1950
Iones Bigliardi
Mauro Bigliardi
FIAT 500 C "TOPOLINO"
Anno: 1950
Sebastiaan Vanhee (B)
William Vanhee (B)
ERMINI 1100 SPORT
Anno: 1950
John Grono (Gb)
XXX
JAGUAR XK 120 OTS SPORTS
Anno: 1950
Marc Lenert (L)
Paul Welbes (L)
LANCIA AURELIA B21
Anno: 1951
Stuart Dyble (Gb)
Amanda Stretton (Gb)
JAGUAR XK 120 OTS SPORTS
Anno: 1950
Andreas Pohl (D)
Nathalie Pohl (D)
FERRARI 275 SPORT/340
AMERICA
Anno: 1950
Stefan Weihermueller (D)
Marcus Weihermueller (D)
FERRARI 195 INTER GHIA
Anno: 1951
Darren Morcombe (Aus)
Chiara Montalbetti
ERMINI 1100 SPORT SILURO
MARIANI
Anno: 1951
John Karubian (Usa)
XXX
NASH HEALEY
SPORTS SPIDER
Anno: 1951
Kazumi Araki (J)
Atsuya Tsujimoto (J)
ERMINI 1100 SPORT
Anno: 1951
Joseph Zammit Tabona (M)
Justin Zammit Tabona (M)
JAGUAR XK 120 OTS
ROADSTER
Anno: 1951
Stephen Paul Graham (Gb)
Anthony Graham (Gb)
NASH HEALEY
SPORTS SPIDER LE MANS
Anno: 1951
Rob Peters (Nl)
Tinie Peters (Nl)
S.I.A.T.A. AMICA
Anno: 1951
Stephen Boylan (Gbz)
Lourdes Boylan (Gbz)
NASH HEALEY
SPORTS SPIDER
Anno: 1951
Marco Confidati
Andrea Rinalducci
XIX
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
il Cittadino
S.I.A.T.A. DAINA SPORT
BERTONE
Anno: 1951
Paola Biondetti
Stefano Varia
JAGUAR XK 120 OTS
ROADSTER
Anno: 1951
Alberto Lorandi
Daniela Scalvenzi Apostoli
S.I.A.T.A. DAINA GS FARINA
Anno: 1951
David Graus (Usa)
Ivan Vercoutere (F)
FRAZER NASH
TARGA FLORIO
Anno: 1951
Derek Hood (Gb)
Steven Riedling (Gb)
JAGUAR MK VII
Anno: 1951
Doriano Giambarda
Severino Arici
PARRAVANO JAGUAR XK 120
SPECIAL
Anno: 1951
Sven Veen (Nl)
XXX
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 194
Anno: 1952
James Wood (Gb)
Jean Marc Westerman (Nl)
ASTON MARTIN DB3 S
Anno: 1952
Romolo Becchetti
Fabio Becchetti
JAGUAR XK 120 OTS
ROADSTER
Anno: 1952
Arnold Meier (Ch)
Lukas Muehlemann (Ch)
FERRARI 225 S VIGNALE
Anno: 1952
William Scheffler (Usa)
William O'Sullivan (Usa)
S.I.A.T.A. DAINA GS FARINA
Anno: 1952
Frank G. Groenewegen (Nl)
Dolf Meewis (Nl)
CISITALIA 202 D
Anno: 1952
Frans Heijstee (B)
Peter Heijstee (Nl)
ZAGATO FIAT 1100 E
Anno: 1952
Alberto Gnutti
Giuliano Gnutti
JAGUAR XK 120 OTS
ROADSTER
Anno: 1952
Leo Schigiel (Usa)
Eric Schigiel (Usa)
CISITALIA 202 SC CABRIO
Anno: 1952
Jan Veening (Nl)
Albertus Ga Dekker (Nl)
PORSCHE 356 1500
Anno: 1952
XXX
FERRARI 212 INTER COUPÉ
VIGNALE
Anno: 1952
David Wells (Usa)
Marian Walecki (Gb)
S.I.A.T.A. 300 BC
CONVERTIBILE HARDTOP
Anno: 1952
Paul Roesler (Usa)
Adam Gordon (Usa)
ERMINI 1100 SPORT
Anno: 1952
Franco Tinelli
Ezio Micalizzi
JAGUAR XK 120 OTS SE
ROADSTER
Anno: 1952
Aart Bezemer (Nl)
Elias Ott (Nl)
ASTON MARTIN DB 2
Anno: 1952
Jamie Constable (Gb)
Susanna Constable (Gb)
FIAT 8V BERLINETTA
Anno: 1952
Marc Hanson (Gb)
Brian Mackrill (Gb)
MG YB
Anno: 1952
Mark Christie (Gb)
Klaus-Peter Heiland (D)
JAGUAR XK 120 OTS SPORTS
Anno: 1952
Martin Hughes (Gb)
Larry Tucker (Gb)
ASTON MARTIN DB 2/4
Anno: 1952
Michael Kaleel (Usa)
Marc Cendron (Usa)
S.I.A.T.A. DAINA GS FARINA
Anno: 1952
Dirk Petersmann (D)
XXX
FRAZER NASH MILLE MIGLIA
Anno: 1952
Krysztof Weka (Pl)
Dorota Weka (Pl)
ASTON MARTIN DB2 DROP
HEAD COUPÉ
Anno: 1952
Biagio Capolupo
Beatrice Saottini
PORSCHE 356 1500 SUPER
Anno: 1952
Karl F. Scheufele (Ch)
Jacky Ickx (B)
PORSCHE 550 SPYDER
A 1500 RS
Anno: 1957
Mario Gnutti
Marcello Paoletti
PORSCHE 356 1500 SUPER
Anno: 1953
Matthew Collings (Gb)
David Large (Gb)
HWM CADILLAC
Anno: 1953
Dorine Ghyselinck (B)
XXX
ZAGATO FIAT 1100 E
Anno: 1952
Michael Stehle (Gr)
Le Stehle (D)
FERRARI 375 MM SPIDER
PININ FARINA
Anno: 1953
Yoichi Sato (J)
Mitsui Kakiya (J)
ZAGATO FIAT 8V
BERLINETTA
Anno: 1952
Giuseppe Casali
June Morosini
ALFA ROMEO 1900 SPRINT
PININ FARINA
Anno: 1953
Alwyn Bowden (Gb)
Weng Chin Soong (Mal)
S.I.A.T.A. DAINA GS FARINA
Anno: 1952
Marco Bertazzoli
Elia Facondo
LANCIA APPIA 1^ SERIE
Anno: 1953
Tony Best (Gb)
Niels Borum (Dk)
Christian Daluiso (Dk)
OLDSMOBILE 88
Anno: 1953
ALFA ROMEO 1900 SS
PININ FARINA
Anno: 1953
Wolfgang Roell (D)
Florian Jung (D)
FERRARI 212 EUROPA
Anno: 1953
Alfio Lilli
Felice Graziani
JAGUAR XK 120 FHC COUPÉ
Anno: 1953
Sabine Goethals (B)
Sylvie De Mueleneere (B)
FIAT 8V BERLINETTA
Anno: 1953
Edgar Poelmann (A)
Christina Sponring (A)
FORD ZEPHYR
Anno: 1953
Daniel Schlatter (Ch)
Rabia Schlatter (Ch)
AUSTIN HEALEY 100 S
Anno: 1953
Renato Gnutti
Benedetta Gnutti
FIAT 1100 TV PININ FARINA
Anno: 1954
Gavin Henderson (Gb)
Rory Henderson (Gb)
JAGUAR C-TYPE
Anno: 1953
Mario Boglioli
Enrica Pezzia
MASERATI A6 GCS/53
FANTUZZI
Anno: 1954
Kurt Engelhorn (D)
Florian Seidl (D)
JAGUARD-TYPE
Anno: 1955
Ton Blankvoort (Nl)
Job Blankvoort (Nl)
ASTON MARTIN DB 2/4
Anno: 1953
Jan Soederstrom (S)
Peter Soederstrom (S)
FRAZER NASH MILLE MIGLIA
Anno: 1953
Matteo Belotti
Emiliano Monella
PORSCHE 356 1500 SUPER
Anno: 1953
Stefano Marzotto
Mauro Peruzzi
LANCIAAURELIAB20GT2000
PININ FARINA
Anno: 1953
John Harold Barrett (Usa)
Susan Barrett (Usa)
FIAT 1100/103 BERLINA
Anno: 1953
Stefano Brendolan
Gianluca Rana
JAGUAR XK 120 OTS
ROADSTER
Anno: 1953
Christian Hore (Gb)
XXX
JAGUAR C-TYPE
Anno: 1953
Ananda Covindassamy (F)
Ranga Covindassamy (Usa)
O.S.C.A MT 4 1500 2AD
Anno: 1953
Robert Sulma (Cz)
XXX
S.I.A.T.A. DAINA GS COUPÉ
PININ FARINA
Anno: 1953
Werner Meier (Ch)
Markus U. Diethelm (Ch)
FERRARI 250 MM
PININ FARINA
Anno: 1953
David Martin
Stephanie Martin
ALFA ROMEO 1900 SPRINT
TOURING
Anno: 1953
Jan Declerck (Usa)
Pascal Spaenjaers (Usa)
LANCIA AURELIA B22
Anno: 1953
Marcello Gavio
Piero Pissavini
FERRARI 250 MM SPIDER
VIGNALE
Anno: 1953
Vincenzo C. Invernizzi
XXX
Andreas Astaller (D)
Andreas Pinzinger (D)
ARNOLT BRISTOL DELUXE
Anno: 1954
Marco Vanoli (Ch)
Cornelia Vanoli (Ch)
LANCIA AURELIA B20GT2500
PININ FARINA
Anno: 1954
Alberto Donghi
XXX
PEUGEOT 203 A
Anno: 1954
Alan Tribe (Aus)
Craig Davis (Usa)
MASERATI A6 GCS/53
FIANDRI
Anno: 1954
Jeff Lotman (Usa)
Brian Grozier (Usa)
LINCOLN CAPRI SPORT
HARD TOP
Anno: 1954
Ronald Brouwer (Nl)
Jack Gosselink (Nl)
GOLIATH GP 700
Anno: 1954
Maurizio Zanni (Mc)
Luca Stefanini
ALFA ROMEO 1900 SS
TOURING
Anno: 1954
Wolfgang Schlinkert (D)
Juergen Rang (D)
VOLKSWAGEN 1200
"MAGGIOLINO"
Anno: 1954
James M. Gingery (Usa)
Gunnar Gingery (Usa)
OLDSMOBILE SUPER 88
Anno: 1954
G.Pietro Rossetti (Ch)
Werner Kummer (Ch)
MASERATI A6 GCS/53
FANTUZZI
Anno: 1954
Theo Bean, Jr. (Usa)
Ann Bean (Usa)
FERRARI 500 MONDIAL
SPIDER PININ FARINA
Anno: 1954
Paolo M. Chersevani
Valentino De Castello
ARNOLT BRISTOL
Anno: 1954
Marco Merati Foscarini
Anna Maria Kanakis
PORSCHE 356 1500
Anno: 1954
Bradley Tank (Usa)
Colin Comer (Usa)
LANCIAAURELIAB20GT2500
PININ FARINA
Anno: 1954
Anno: 1954
Luigi Mion
Roberto Dal Bosco
JAGUAR XK 120 OTS
ROADSTER
Anno: 1954
Alexander Bloch (D)
Andreas Jancke (D)
MERCEDES-BENZ 190 SL
Anno: 1955
Robert Defares (Nl)
Volkert H. M. Struycken (Nl)
FERRARI 750 MONZA SPIDER
SCAGLIETTI
Anno: 1954
Wilfried Porth (D)
Gorden Wagener (D)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1955
Alberto Ferrari
Giulia Ferrari
TRIUMPH TR 2 SPORTS
Anno: 1954
Susie Wolff (Gb)
Ellen Lohr (D)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1955
Dieter Kinzer (A)
Gabriela Kinzer (A)
LANCIAAURELIAB20GT2500
PININ FARINA
Anno: 1954
M Thieme (Nl)
Antonius J. T. Whilelmus (Nl)
AUTOBLEU TYPE
MILLE MIGLIA 750
Anno: 1954
Alessandro Barnaba
Guido Nola
ASTON MARTIN DB 2/4
Anno: 1954
Markus Joerg (CH)
Franz Aschwanden (Ch)
LOTUS ELEVEN
Anno: 1954
Andrea Giuliani
Francesco Liberatore
ZAGATO FIAT 1100 COUPÉ
Anno: 1954
Kenneth Andren (S)
Alf Svensson (S)
ARNOLT BRISTOL BOLIDE
Anno: 1954
Michael Troesser (D)
Andreas Rapin (D)
O.S.C.A. 2000 S
Anno: 1954
Michael Bock (D)
Wiko Stark (D)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1955
Georg Schulz (D)
Annika Schroers (D)
MERCEDES-BENZ 220 A
Anno: 1955
Karlheinz Koegel (D)
Thomas Ammann (D)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1955
Adrian Gattiker (Ch)
Oliver Sellnick (D)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1955
Albert Carreras (E)
Jordi Pascual (E)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1955
Pierluigi Boglioli
Guido Capelli
ERMINI TIPO 357 S 1500
SCAGLIETTI
Anno: 1955
Andrew Hall (Gb)
XXX
HWM JAGUAR S 3400 CC
Anno: 1954
Damiano Zoppini
Maria Bussolati Bonera
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1955
Pascal Bellon (Cdn)
Donald Arsenault (Cdn)
CITROEN 15 SIX
Anno: 1954
Tarcisio Bonomi
Simone Bonomi
LANCIA AURELIA B24 S
Anno: 1955
Peter Schoemer (Cdn)
Arjan Stoof (Nl)
SWALLOW DORETTI
Anno: 1954
Louis Arnitz (D)
Monika Arnitz (D)
PORSCHE 356 1500
SPEEDSTER
Anno: 1955
FCA
XXX
ALFA ROMEO 1900 SPORT
SPIDER
Anno: 1954
Adolfo Pantano
Mario Rossi
JAGUAR XK 140 FHC COUPÉ
Anno: 1955
Akihiro Yukawa (J)
Yoko Yukawa (J)
JAGUAR XK 120 OTS
ROADSTER
Anno: 1954
Yasuyuki Sugiura (J)
Yasuhiko Yamashita (J)
O.S.C.A. MT 4 1500 2AD
Anno: 1954
Tadeusz Koziol (Pl)
Monika Sikora (Pl)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1954
Stephen Dixon (Gbm)
John Gautrey (Cdn)
MG A
Anno: 1955
Marc Newson (Aus)
Charlotte Newson (Gb)
FERRARI 857 S
Anno: 1955
FCA
XXX
FIAT 1100/103 TV
TRASFORMABILE
Anno: 1955
Massimo Delbò
Bernhard Heil (D)
MERCEDES-BENZ 180 D
Anno: 1954
Andrea Ruggeri
Quirino Gnutti
PORSCHE 356 1500
SPEEDSTER
Anno: 1955
Oussama Kaddoura (F)
Marcus Breitschwerdt (D)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Rainer Wolf (D)
Tom Fischer (D)
PORSCHE 550 SPYDER RS
Anno: 1955
XX
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
Dominiek De Clerck (B)
Valerie De Clerck (B)
MASERATI 150 S
Anno: 1955
Elad Shraga (Il)
Ronit Schwartz Shraga (Il)
O.S.C.A. MT 4 1500 2AD
Anno: 1955
Robert Van Keilegom (B)
Marc Hens (B)
PORSCHE 356 1500
SPEEDSTER
Anno: 1955
Gabriele Gnudi
Marco Jannuzzi
PORSCHE 356 1500
SPEEDSTER
Anno: 1955
Omar Alghanim (Kwt)
Faisal Alhamad (Kwt)
ASTON MARTIN DB3 S
Anno: 1955
Adriano A. Preti
Alessandro Preti
PORSCHE 356 1500
SPEEDSTER
Anno: 1955
Paolo Cartabbia
Salvatore D'orto
FIAT 1100/103 TV COUPÉ
PININ FARINA
Anno: 1955
Francesco Menichetti
Mirco Baiardi
ALFA ROMEO 1900 SUPER
Anno: 1955
Detlef Kloss (Ch)
Michael Schmidt (Ch)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1955
Regine Sixt (D)
XXX
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1955
Luca Taino
Kenichi Goto (J)
FERRARI 250 EUROPA GT
Anno: 1955
Alexander Ospelt (Fl)
Guenther Thoeny (Fl)
LANCIAAURELIA B20 GT2500
PININ FARINA
Anno: 1955
David DeMunzio (Usa)
Matthew A. Jones (Usa)
ALFA ROMEO 1900 SUPER
Anno: 1955
Steve Ward (Gb)
Thomas Ward (Gb)
JAGUAR XK 140 OTS
ROADSTER
Anno: 1955
Philip Cracco (B)
Peter Gitsels
PORSCHE 550 SPYDER RS
Anno: 1955
Melissa Magliana (Usa
Ingeborg Platter Magliana
LANCIA AURELIA B24 S
Anno: 1955
Luca Vitali
Gianluca Benigni
FERRARI 750 MONZA S
SCAGLIETTI
Anno: 1955
Davide Parmegiani
XXX
ALFA ROMEO 1900 SSZ
ZAGATO
Anno: 1955
Paul Griffin (Gb)
Christopher Saul (Gb)
AUSTIN HEALEY 100 S
Anno: 1955
Joerg Holleis (A)
Mag Guenter (A)
JAGUAR XK 140 OTS
ROADSTER
Anno: 1955
Walter Arbib (Cdn)
Angelo Tulipano (Cdn)
FIAT 1100/103 TV BERLINA
Anno: 1955
Renzo Albini
Lorenzo Albini
MG A
Anno: 1955
Ray Langston (Usa)
Kate Hayes (Usa)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 194
Anno: 1955
Giovanni Prandelli
XXX
MERCEDES-BENZ 190 SL
Anno: 1955
Michael Cantillon (Gb)
John Self (Gb)
A.C. ACE
Anno: 1955
Max Von Braunmuehl (D)
Matthias Ermer (D)
PORSCHE 356 1500
SPEEDSTER
Anno: 1955
Dietrich E. Mueller (D)
Georg Lohmueller (D)
AUSTIN HEALEY 100/4 BN1
Anno: 1955
Daniele Belluto
Paola Belluto
PORSCHE 356 1500
SPEEDSTER
Anno: 1955
Klaus Kienle (D)
Mark Kienle (D)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1955
Alessandro Cappellini
XXX
ALFA ROMEO 1900 SS
TOURING
Anno: 1955
Wim Van Gierdegom (B)
XXX
PORSCHE 550 SPYDER RS
Anno: 1955
Alessandro Facchinetti
Sandro Marco De Poli
FIAT 1100/103 BERLINA
Anno: 1955
Jean Diercxsens (B)
Vasiliy Lanston (B)
FIAT 500 C "TOPOLINO"
BELVEDERE
Anno: 1955
Paul Marcy (L)
Monique Felten (L)
ROVER 75
Anno: 1955
Giordano Gnutti
Elisabetta Gnutti
TRIUMPH TR 3 SPORTS
Anno: 1955
Alessandro Bossini
Sergio Metelli
ALFA ROMEO 1900 SS
TOURING
Anno: 1955
Tetsuya Shimoda (J)
Takashi Watanabe (J)
ALFA ROMEO GIULIETTA
Anno: 1955
Paolo Bucchi
Maria Angela Snelli
AUSTIN HEALEY 100/4 BN2
Anno: 1955
Hans Juergen Benze (D)
Reto Mebes (D)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1955
Martin Brauns (Usa)
Gary Brauns (Usa)
JAGUAR XK 140 OTS
ROADSTER
Anno: 1955
Michele Ciocca
Massimiliano Campeis
PORSCHE 356 1500
SPEEDSTER
Anno: 1955
Susan Owen (Usa)
Ian Owen (Gb)
JAGUAR XK 140 OTS
ROADSTER
Anno: 1955
Harold Hayes (Usa)
XXX
MASERATI A6 G 54 COUPÉ
ZAGATO
Anno: 1955
Mauro Bompani
XXX
MORETTI 750 SPORT
Anno: 1955
Roy Kent (Gb)
XXX
FERRARI 250 EUROPA GT
Anno: 1955
Jonny Lieberman (Usa)
Robert Moran (Usa)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1956
XXX
XXX
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1956
il Cittadino
Carlos Miguel (E)
Luis Delso (E)
ALFA ROMEO 1900 SS
Anno: 1956
Franky Vanhee (B)
Erwin Van Osta (B)
O.S.C.A. S 187
Anno: 1956
E. Dino Tabacchi
Edoardo Tabacchi
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1956
David Long (Gb)
Shirley Wong (Gb)
TRIUMPH TR 3
SPORTS WORKS
Anno: 1956
Paolo Di Benedetto
Piergiuseppe Biandrino
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1956
Jacqueline Pohl (D)
Nicola Pohl (D)
FERRARI250GTCOUPÉBOANO
Anno: 1956
Clauda Poli
Paola Casadei
AUSTIN HEALEY 100/4 BN2
Anno: 1956
Roberta Carboni
Salvatore Surano
TRIUMPH TR 3 SPORTS
Anno: 1956
Juergen Kohler (D)
Marcus Lehmann (D)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1956
Carl Hoehener (Nl)
Arjen Schepen (Nl)
ALFA ROMEO 1900 SS
TOURING
Anno: 1956
Dirk Hindrichs (D)
Stefan Hindrichs (D)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1956
Michael Choa (HK)
Philip Marcovici (Cdn)
AUSTIN HEALEY 100/4 M BN2
Anno: 1956
Fritz Kaiser (Li)
Benedikt Kaiser (Li)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1956
Paolo Bianchi
Giacomo Bottacchi
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1956
Ruggero Antonucci
Marco Laboccetta
MERCEDES-BENZ 190 SL
Anno: 1956
Giuseppe B. Randone
Rossana Milazzo
FIAT 1100/103 TV COUPÉ
DESIREE VIGNALE
Anno: 1956
Jo Von Muschwitz (D)
XXX
TRIUMPH TR 2 SPORTS
Anno: 1955
Pierre Mellinger (Ch)
Tommaso Gelmini
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1956
John Devine (Usa)
Wesley Pietz (Gb)
FERRARI 500 TR SPIDER
SCAGLIETTI
Anno: 1956
Daniel Karubian (Usa)
Christopher Hansen (Usa)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1955
Ivan Capelli
Steve Slater (Gb)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1956
Jutta Krueger (D)
Johannes Zilkens (D)
BMW 507 TOURING SPORT
Anno: 1956
Norbert Peeters (B)
Geertje Van Der Paal (B)
MARINO (BRANDOLI) 1100
SPIDER
Anno: 1955
Richard Martin (Usa)
Paul Bouch (Usa)
FERRARI 500 TR SPIDER
SCAGLIETTI
Anno: 1956
Nicholas Schorsch (Usa)
Shelley Schorsch (Usa)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1955
Paolo Zanardi
Marzio E. Carrara
ALFA ROMEO GIULIETTA
SEBRING
Anno: 1956
Vincenzo Di Leo
Massimo Pavese
PORSCHE 356 1600 A
Anno: 1956
Michael Kwee (HK)
Christophe Carre (F)
MERCEDES-BENZ 300 SL
COUPÉ W 198
Anno: 1956
Philip Robinson (Gb)
XXX
MG A "WORKS"
Anno: 1956
Tim Whitworth (Gb)
XXX
MASERATI 150 S
Anno: 1956
David Atcherley (Usa)
Tony Shooshani (Usa)
ALFA ROMEO GIULIETTA S
BERTONE
Anno: 1956
Sander Drijber (Nl)
Fons Aarents (Nl)
SALMSON 2300 SPORT
Anno: 1956
Christian Gabka (D)
Sebastian Gabka (D)
FERRARI250GTCOUPÉBOANO
Anno: 1956
Marco Natale
Andrea Natale
MERCEDES-BENZ 190 SL
Anno: 1956
Himara A. Bottini
Gianluca Ianni
TRIUMPH TR 3 SPORTS
Anno: 1956
Antonio Carrisi (Ch)
Jaques-Michael Suter (Ch)
ALFA ROMEO GIULIETTA
SPRINT BERTONE
Anno: 1956
Jean Luc Papaux (Ch)
Sébastien G. Zafran (Ch)
ALFA ROMEO GIULIETTA
Anno: 1956
Matteo Del Fante
Andrea Ducci
AUSTIN HEALEY 100/4 M BN2
Anno: 1956
Klaus Alex Birkenstock (D)
Vanessa Cush (D)
PORSCHE 356 A 1500 GS
CARRERA
Anno: 1956
Stefan Schmidt (D)
Gunter Lach (D)
MERCEDES-BENZ 190 SL
Anno: 1956
Jean-Claude Chalhoub (Cdn)
XXX
PORSCHE 356 Speedster
Anno: 1956
Michael Hewitt (Gb)
XXX
AUSTIN HEALEY 100/4 M BN2
Anno: 1956
Giorgio Gussago
Massimo Botta
MERCEDES BENZ 190 SL
Anno: 1956
Nicolò Marzotto
Ettore Nicoletto
LANCIA AURELIA B24
CONVERTIBILE
Anno: 1957
Guy Gervais (Cdn)
Louis Grenier (Cdn)
CITROEN DS 19
Anno: 1957
Jacques Beherman (B)
Jan Coene (B)
SAAB 93
Anno: 1957
Manfred Feldhaus (D)
Justus Feldhaus (D)
BMW 507 TOURING SPORT
Anno: 1957
Mark Geessink (Nl)
Djuri Jambor (Nl)
ALPINE A106 MILLE MILES
Anno: 1957
Alfred Jodl (A)
Stephan Tuempling (F)
A.C. ACECA
Anno: 1957
Sedat Oezguer (Tn)
Ekaterina Oezguer (Tr)
TRIUMPH TR 3 SPORTS
Anno: 1957
Ralph Gilles Victor (Gb)
Lawrence W. Webster (Gb)
ALFA ROMEO 1900 SSZ
ZAGATO
Anno: 1957
Pim Van De Werd (Nl)
Nicolina Van De Welde (Nl)
BORGWARD ISABELLA TS
Anno: 1957
Peter Van De Merwe (Nl)
Peter De Haas (Nl)
PEUGEOT 403 1500
PININ FARINA
Anno: 1957
Rigo Meys (B)
Marleen Vandeveken (B)
D.B. HBR 5
Anno: 1957
Dino Agresta
Patrizia Balduzzi
RENAULT 4 CV
Anno: 1957
Thomas Hinrichsen (RA)
Solange Mayo (RA)
MASERATI 200 SI
Anno: 1957
Karl H. Larkamp (D)
Karl H. Rehkopf (D)
FORD TAUNUS
Anno: 1957
Jan Storm Sr (Nl)
Jan Storm Jr (Nl)
FERRARI250GTCOUPÉBOANO
Anno: 1957
Carl G.Magnusson (Cdn)
Kevin Regan (Gb)
ABARTH ZAGATO FIAT 750
Anno: 1957
Maurizio Senna
Stefano Tosi
ALFA ROMEO GIULIETTA
SPRINT BERTONE
Anno: 1957
Pierre Macchi (F)
Isabelle Martrou (F)
AUSTIN HEALEY 100/6 BN4
Anno: 1957
Stephan Joebstl (Ch)
Michiel Messaerts (Nl)
LANCIAAURELIAB20GT2500
PININ FARINA
Anno: 1957
Peter Kolling (D)
Andreas Kainer (A)
PORSCHE 356 1500
SPEEDSTER
Anno: 1957
Guido Di Egidio
Noel Messersi (F)
STANGUELLINI 1100 SPORT
Anno: 1957
Alexander Sixt (D)
XXX
A.C. ACE BRISTOL
Anno: 1957
XXI
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
il Cittadino
LA RINASCITA
La Mille Miglia storica,
un attestato d’amore
per le vetture d’epoca
I motori tornarono a rombare nel 1982, non più
per una corsa a velocità folle verso il traguardo,
ma per una gara di regolarità che diventa spettacolo
■ Certe passioni non muoiono
mai. E che prima o poi la Mille Miglia sarebbe rinata, a Brescia lo
pensavano in tanti. Soprattutto
coloro che della “corsa più bella
del mondo” avevano conservato
immagini e cimeli, e dei suoi piloti
tramandato, di generazione in generazione, il racconto delle epiche
imprese.
Così, nell’anno di grazia 1982 (l’anno in cui anche la nazionale di calcio e il “made in Italy” sarebbero
tornati agli antichi fasti) i motori ricominciarono a rombare, a suffragio dell’antico motto secondo il
quale nelle vene dei bresciani scorre benzina al posto del sangue. Ricominciarono a rombare i motori,
non più però per una vera gara, di
quelle con i piloti lanciati verso il
traguardo a velocità folle, di quelle
che avrebbero fatto dire “chèlä l’è
màt” (o analoghe espressioni dialettali) agli increduli spettatori arrampicati sugli alberi ai bordi delle
strade di mezza Italia; non più per
quel tipo di gara, bensì per quella
che in pochi anni sarebbe diventata
famosa nel mondo come la rievocazione storica della “Freccia rossa”. Una gara di regolarità, una
prova di abilità, un attestato
d’amore dell’uomo all’auto d’epoca. Dell’uomo e anche delle donne,
se è vero che non poche e tutte vip
sono state quelle che, smaglianti
davanti alle telecamere di mezzo
mondo, hanno partecipato alla rievocazione: Dalila Di Lazzaro, Simona Ventura, Gabriella Carlucci,
Anna Falchi, Lorenza Mario, Paola
Perego, Nathalie Caldonazzo, Ornella Muti, Moana Pozzi e Carla
Bruni, tanto per gradire.
Ripresero con cadenza biennale le
rievocazioni storiche. E divennero
annuali a partire dal 1987. Con ap-
puntamento sempre a maggio.
Accompagnate nel tempo da concerti, spettacoli, giochi per bambini, mostre e notti bianche. E poi,
dal 2004, abbinate alle visite, nell’antico Monastero di Sant’Eufemia alla periferia di Brescia, al
Museo della Mille Miglia, creatura
di un gruppo di appassionati pronto a finanziare il restauro del monastero e l’allestimento delle sale
pur di dare forma e sostanza ad un
sogno.
Dal 1982 ad oggi la Mille Miglia di
strada ne ha fatta ancora tanta. In
Italia e nel mondo, con il motore
delle sue rubacuori sempre a pieni
giri.
IMPAVIDI Gli equipaggi sfidano anche le condizioni meteo più difficili
IL REGOLAMENTO
NON VINCE
IL PIÙ VELOCE,
MA CHI IMPIEGA
IL TEMPO PREVISTO
■ Nella Mille Miglia attuale non
vince il più veloce, ma il più regolare.
Un principio inconsueto per una gara
d’auto, ma che richiede abilità, professionalità, pazienza e un’enorme
dose di precisione. Non bisognerà
dunque portare a termine il tragitto
nel minor tempo possibile, ma compierlo nel tempo prestabilito dall’organizzazione: non un secondo in più,
non un secondo in meno, altrimenti
scatteranno le penalizzazioni.
Per assicurare che tutte le vetture rispettino sia i tempi che il percorso, ci
sono diversi strumenti. Sono previsti
15 controlli orari (che fissano il momento in cui raggiungere una località,
con penalità per ogni minuto di anticipo o di ritardo), 76 prove cronometrate (brevi tratti speciali da percorrere in un determinato lasso di tempo, con penalità per ogni centesimo
di secondo), 8 prove di media (che
non deve mai superare i 50 km/h),
con un totale di 19 rilevamenti e 19
controlli timbro che serviranno a evitare deviazioni nel percorso.
I risultati delle prove determineranno
il punteggio dell’equipaggio, che verrà a sua volta moltiplicato per un coefficiente. Quest’ultimo è stabilito
prima dell’inizio della competizione,
varia per ogni singolo modello in gara
ed è valutato in base all'epoca di pro-
gettazione e alle caratteristiche tecniche, sportive e storiche del mezzo.
Per esempio un’Alfa Romeo 6C del
1928 ha un coefficiente di moltiplicazione pari a 1,80, mentre una Fiat 600
Abarth del 1953 dell’1,10. Vincerà la
Mille Miglia chi otterrà alla fine delle
quattro tappe il punteggio più alto.
I piloti dovranno tenere una condotta
di guida cosciente e prudente, rispettando scrupolosamente le norme del
codice della strada e le disposizioni
impartite dal direttore e dagli ufficiali di gara. La prima inosservanza verrà punita con 300 punti di penalizzazione, la seconda con 12mila, alla terza l’equipaggio verrà escluso.
XXII MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
il Cittadino
LA LEGGENDA CASTELLOTTI
DALLE PRIME VITTORIE IN SICILIA
AL TRAGICO SCHIANTO DEL 1957
«Corro perché ce l’ho nel sangue»:
la storia di un mito morto a 26 anni
«Non si può dire ch’egli sia stato un pilota di classe
eccelsa - scriveva di lui il “Drake” Ferrari -, ma
è stato un giovane dal cuore enormemente grande»
■ La velocità nel sangue, l’adrenalina come immancabile compagna di viaggio. La breve vita di Eugenio Castellotti assomiglia tanto a
un romanzo, a una folle corsa verso
un tragico destino. Nato a Milano
(ma solo per questioni di ospedale)
il 10 ottobre 1930, il giovane Eugenio crebbe a Lodi, in via San Colombano, l’attuale via Biancardi, in
una famiglia benestante, proprietaria di vari terreni, stabili e cascine. Il “rampollo” dell’avvocato
Francesco non diede mai però segni
di voler ereditare e di voler gestire
tutti quei possedimenti: fin da
bambino, infatti, fu attratto in modo viscerale dai motori. A ispirarne
la passione fu l’autista di casa, Pierino Ferrari, il primo che fece provare all’adolescente Castellotti
l’ebbrezza della guida a bordo dell’Alfa Romeo sei cilindri di famiglia.
UN GIOVANE SIGNORE
La madre, Angela Virginia Clerici,
figura centrale nella vita di Eugenio, assecondò i voleri di quel figlio
un po’ viziato, rimasto presto orfano di padre. E così, a soli vent’anni,
nel 1950, il futuro campione acquistò il suo primo bolide, una Ferrari
166S Sportscar. A Lodi era già una
sorta di mito, sia per il portamento
- alto, dinoccolato, elegante, un
modello di stile -, sia per il talento
in pista, dove si dimostrò subito
competitivo, eclettico, spregiudicato, a volte quasi arrogante.
«Eugenio Castellotti era un giovane
signore di campagna; veniva dall’agricola Lodi ed era arrivato al-
l’automobilismo agonistico pagando di tasca propria le prime vetture
Sport – scrisse di lui il mitico Enzo
Ferrari, il fondatore della scuderia
di Maranello -. Non si può dire
ch’egli sia stato un pilota di classe
eccelsa e di stile perfetto, ma si deve
dire che è stato un giovane dal cuore enormemente grande, un atleta
di straordinaria generosità. Era un
garibaldino, ecco, come Antonio
Ascari».
GLIESORDI
La carriera da pilota di Castellotti
iniziò il 1°aprile 1951 con la scuderia
Marzotto all'undicesimo Giro di Sicilia, ma il suo nome finì solo nella
lista "ritirati". Non andò molto meglio alla Mille Miglia di quell’anno:
sesto nella sua categoria, cinquantesimo tra tutti i partecipanti. La
svolta arrivò nel 1952, anno in cui
Eugenio cominciò a collezionare le
prime vittorie, al Giro di Sicilia, alla
Coppa d’Oro di Siracusa e al Gran
Premio del Portogallo. Alla sua se-
conda Mille Miglia riuscì finalmente a sfidare i più grandi nella loro
stessa categoria, ma la sua Ferrari
225 S Barchetta Touring lo tradì.
Ciononostante spuntò un contratto
con la Lancia per disputare la Carrera Panamericana del 1953, conclusa con un terzo posto dietro a
Juan Manuel Fangio e Piero Taruffi.
Nello stesso anno si laureò campione italiano della montagna.
IN FORMULA 1
Il 1954 fu un anno sfortunato, perché la progettazione della Lancia
D50S si rivelò più lunga del previsto, rinviando così al 1955 il debutto
in Formula 1. Nella massima serie
automobilistica Castellotti ottenne
un meraviglioso secondo posto al
Gran premio di Monaco, ma pochi
giorni dopo il mondo dei motori fu
sconvolto da un grave lutto: la morte di Alberto Ascari, tra l’altro carissimo amico di Castellotti, che costrinse la Lancia a ritirarsi dal Mondiale. Eugenio riuscì comunque a
correre il Gp del Belgio, in cui ottenne la sua unica pole position
della carriera, per poi dare forfait in
gara a causa di un guasto tecnico.
CON LA “ROSSA”
Di lì in avanti la vita sportiva di Castellotti si tinse di rosso, con il passaggio alla Ferrari: a causa di problemi finanziari, Gianni Lancia trovò infatti un accordo con il “Drake”
Enzo Ferrari cedendogli le sue auto
e i suoi piloti. Nel mondiale di Formula 1 il lodigiano finì quinto in
Olanda, sesto in Gran Bretagna e
terzo a Monza, chiudendo la stagione sul terzo gradino del podio.
LA BEFFA DI REIMS
L’anno successivo, il 1956, si piazzò
quarto al Gp di Monaco e chiuse al
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
XXIII
LA MILLE MIGLIA A LODI
UN GIOVANE
DI CUORE
Nella foto
al centro
Eugenio
Castellotti
durante
un’edizione
della Targa
Florio:
sul muro
una scritta
che inneggia
al pilota
lodigiano.
Nella pagina
accanto,
al via
di un Gran
premio
di Formula 1
e in compagnia
di Enzo Ferrari;
a destra
con la Lancia
alla partenza
della Mille
Miglia 1953
TUTTE LE GARE
ANNO 1951
Eugenio Castellotti debutta nella Mille
Miglia, valevole per il Mondiale Sport,
con un 6° posto di classe; poi è 3° di
classe alla Coppa della Toscana e al Giro di Calabria, mentre si ritira al Giro di
Sicilia.
ANNO 1952
Arriva il primo successo di classe al Giro di Sicilia, dove è 5° assoluto. E invece
primo assoluto al Gran Premio del Portogallo, alla Coppa d’Oro della Sicilia e
sul Circuito di Senigallia, 2° al Gran Premio di Montecarlo e 3° al Gran Premio
di Bari, sempre per vetture Sport.
secondo posto a Reims, in Francia,
dietro all’altro ferrarista Collins: fu
il direttore tecnico della scuderia,
Eraldo Sculati, a costringere Castellotti a rallentare e a far passare il pilota britannico, meglio piazzato in
classifica generale.
Il lodigiano concluse così il campionato al sesto posto, ma le soddisfazioni sarebbero arrivate nel giro di
poche settimane. Nella categoria
Vetture Sport Castellotti trionfò infatti nella 12 Ore di Sebring, in coppia con il grande Fangio, ma soprattutto nella Mille Miglia, sbaragliando tutti gli avversari nonostante
condizioni meteo proibitive.
Quando qualcuno gli chiedeva
«Perché corri?», Eugenio rispondeva quasi in automatico: «Perché
ce l’ho nel sangue!». Un altro aned-
doto per comprendere il personaggio: appena iniziata la carriera professionistica, durante il Gp Sportcar
a Monaco contro il campione Marzotto, Castellotti si fermò improvvisamente quando si trovava in testa alla gara. «Si era fermato perché
aveva sete, e voleva tanto bersi una
Coca¯Cola», raccontano le cronache, tra verità e leggenda.
UN TRAGICO EPILOGO
Anche la morte di Castellotti è avvolta nel mistero, come si conviene
ai miti, a chi attraversa come un
fulmine i suoi giorni terreni. Proprio nel momento in cui la sua carriera stava per decollare, a poco
meno di anno di distanza dalla superba impresa nella Mille Miglia, i
disegni imperscrutabili del destino
si accanirono contro di lui: mentre
si trovava a Firenze insieme alla fidanzata Delia Scala, la nota attrice
e ballerina con cui da qualche tempo intratteneva una discussa relazione, Castellotti venne chiamato
dal patron Enzo Ferrari che gli ordinò di partire immediatamente
per Modena per effettuare dei test
con la nuova Ferrari 801. Forse
stanco per il viaggio, forse per un
problema all’albero di trasmissione
della sua “Rossa”, dopo soli tre giri
in pista il pilota lodigiano si schiantò contro un cartellone pubblicitario, a 200 km all’ora.
Era il 14 marzo 1957. I soccorsi si rivelarono vani: Castellotti morì sul
colpo. La sua vita durò il tempo dato agli eroi, 26 anni, ma la sua leggenda non si è mai spenta.
ANNO 1953
La stagione inizia con i ritiri al Giro di Sicilia, alle Mille Miglia e alla Targa Florio.
Poi arrivano i successi assoluti al Trofeo della Sardegna, alla Varese-Campo
dei Fiori, alla Bolzano-Mendola e alla 10
Ore di Messina, inframmezzati dal 5°
posto al Gran Premio dell’Autodromo e
dal 3° (primo di classe) alla Susa-Moncenisio. La terza piazza alla Coppa Intereuropa si colloca fra i tre ritiri alla 1000
km di Adenau, al Circuito di Senigallia e
al Gran Premio di Merano. Poi però arrivano le vittorie nella Catania-Etna e nella Pontedecimo-Giovi, oltre al 2° posto
alla Bologna-Raticosa e al 3° nella Carrera Panamericana. Castellotti si laurea
campione italiano della montagna ed è
terzo nel campionato sociale dell’Aci
Milano.
ANNO 1954
Subito tre ritiri nella 12 Ore di Sebring,
nella Targa Florio (entrambe gare del
Mondiale Sport) e nella Coppa della Toscana. Dopo il 2° posto nel Gran Premio
di Oporto, arrivano le vittorie nella Bolzano-Mendola e nella Aosta-Gran San
Bernardo. Il ritiro della Mille Miglia fa
da prologo alle vittorie nella BolognaRaticosa, nella Treponti-Castelnuovo e
nella Firenze-Siena, per chiudere al 3°
posto nella 1000 km di Belfast (Mondiale Sport). Si laurea nuovamente campione italiano della montagna.
ANNO 1955
Partecipa al Mondiale di Formula Uno:
si ritira al Gp di Argentina e al Gp del
Belgio, ma è 2° al Gp di Monaco, poi 5°
al Gp d’Olanda, 6° al Gp di Gran Bretagna e 3° al Gp d’Italia. È 3° anche nella
classifica del Mondiale e campione italiano. Le altre gare: 2° al Gp di Pau e 4°
nel Gp del Valentino, primo nella Bolzano-Mendola e secondo nella Coppa
d’Oro Dolomiti, 6° nella 1000 km di Belfast e 7° nel Gp di Oulton Park, 3° nella
Targa Florio e primo assoluto nel Gp di
Caracas.
ANNO 1956
Ancora nel Mondiale di Formula Uno:
Castellotti si ritira in Argentina, è 4° al
Gp di Monaco, si ritira in Belgio ed 2° in
Francia, 10° in Gran Bretagna e 8° a
Monza, dopo essersi ritirato in Germania. È 6° assoluto nel Mondiale e campione italiano. Nel Mondiale Sport vince
invece la 12 Ore di Sebring e la Mille Miglia, è 2° nella 1000 km del Nurburgring
e ancora primo a Rouen. Le altre gare:
3° posto al Gp Supercortemaggiore e
primo posto al Gp Shell.
ANNO 1957
Si ritira nel Gp di Argentina di Formula
Uno e vince la 1000 km di Buonos Aires
nel Mondiale Sport. È la sua ultima gara.
XXIV
LA MILLE MIGLIA A LODI
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
il Cittadino
XXV
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
il Cittadino
IL CIMELIO RIEMERSO
QUELLA PATENTE
RITROVATA
IN UN CASSETTO
L’IMPRESA PIÙ GRANDE
Acqua, nebbia, grandine:
niente fermò Castellotti
nella corsa del 1956
IL TRIONFO
ALLA MILLE
MIGLIA
DEL 1956
Qui a fianco
Eugenio
Castellotti
subito
dopo l’arrivo
e sopra il titolo
alla partenza
da Brescia
sulla sua
Ferrari
numero 548
Partì alle 5.48 del mattino del 29 aprile e dopo 11 ore
37, minuti e 10 secondi (e un pit stop per salutare
Enzo Ferrari a Bologna) arrivò vincitore a Brescia
■ «Un fulmine rosso nella bufera». Così “il Cittadino”, in uno speciale uscito il 14 marzo 1997 per celebrare il 40esimo anniversario
della scomparsa di Eugenio Castellotti, descrisse la storica impresa
del leggendario pilota lodigiano
nella Mille Miglia del 1956. La
23esima edizione della mitica corsa
di velocità si svolse infatti in un clima da tregenda, sotto un’acqua dal
cielo mai vista, un nubifragio durato quasi per l’intera manifestazione. «La sua memorabile, superba prova nella Mille Miglia del
1956, compiuta sotto un diluvio,
dice chiaro quello che era l’impegno furioso di questo ragazzo e
quello che era il suo coraggio»,
scrisse Enzo Ferrari a proposito
dell’impresa di Castellotti.
Il “Drake” puntò fortemente sul
pilota lodigiano, all’epoca solo
25enne, per cancellare lo smacco
subìto nella Mille Miglia dell’anno
precedente, quando un asso del
volante come Juan Manuerl Fangio
fu battuto dalla Mercedes-Benz di
Moss. Il grande capo della Ferrari
portò a Brescia cinque vetture,
mentre la scuderia tedesca, convinta di poter ripetere la vittoria del
1955, schierò al via qualcosa come
quattordici 300 SL. Non sufficienti
però a evitare la vendetta ferrarista, con l’eroico Castellotti sul primo gradino del podio, più forte degli avversari e soprattutto del nubifragio che caratterizzò l’intera
corsa.
Le “Rosse” si presentarono alla
partenza di viale Rebuffone di Brescia con cinque “stelle”: Castellotti,
Peter Collins, Luigi Musso, Juan
Manuel Fangio e Oliver Gendebien.
A Castellotti e Fangio fu assegnata
una Ferrari 290 MM Scaglietti con
motore 12 cilindri monoalbero a
doppia accensione, cilindrata 3490
cc, capace di sprigionare potenza di
■ Un cimelio rimasto a lungo nel cassetto a prendere
polvere, pressoché dimenticato, e riscoperto grazie a una
fortuita coincidenza. La patente di guida originale di Eugenio Castellotti è stata ritrovata da un noto professionista
lodigiano che, più di trent’anni
fa, l’aveva acquistata in un
mercatino di antiquariato della città. Grande appassionato
di sport in genere, il proprietario del prezioso oggetto visse gli anni eroici di Castellotti:
«Quando Eugenio gareggiava
io ero soltanto un ragazzino,
ma per tutti quelli della mia
generazione era e resta un mito. Per anni ho dimenticato la
patente in un cassetto: l’ho recuperata quando per caso ho
visto una foto del pilota che
mi ha fatto ricordare del cimelio in mio possesso», aveva
spiegato al “Cittadino” il “titolare” (che preferì restare anonimo per motivi di privacy)
del tesserino che farebbe gola
a qualsiasi collezionista. La
patente “di abilitazione di secondo grado per la guida di
automobili con motore a scoppio”, come si legge sul documento, reca il timbro di rinnovo datato 29 novembre 1955,
un anno e mezzo circa prima
della scomparsa del pilota sul
tracciato dell’aerautodromo di
Modena dove era stato chiamato dal “Drake” Enzo Ferrari
per effettuare alcuni test con
la nuova “Rossa”. Sulla patente, vera chicca per tutti gli appassionati di motori, si leggono anche la data di nascita, 10
ottobre 1930, e la firma del
pilota, ritratto con una fototessera in bianco e nero che
ne esalta l’eleganza e uno
sguardo fiero e volitivo.
UNA FINE SENZA RISPOSTE
FU GUASTO MECCANICO O STANCHEZZA?
L’ULTIMO TRAGICO VOLO RESTA UN MISTERO
■ In soli sei anni di attività, Eugenio Castellotti riuscì a partecipare a 110
gare, tra cui 14 Gran premi di Formula 1, arrivando ben 23 volte sul primo gradino del podio (17 vittorie assolute e 6 di categoria) e vincendo per due volte
(1955 e 1956) il titolo di campione italiano. I “freddi” numeri fanno capire la
grandezza del pilota lodigiano. Castellotti riempì anche le “cronache rosa”
del tempo soprattutto per la chiacchierata relazione con Delia Scala, la nota
attrice e ballerina. Anche la morte del pilota avvenuta il 14 marzo 1957 divenne oggetto di pettegolezzi. Eugenio partì per compiere i test sul circuito Modena, su ordine di Enzo Ferrari, dopo aver passato la serata con Delia a Firenze. All’epoca si disse che il pilota non avesse dormito e che l’impatto mortale
tra la sua Ferrari 801 e un cartellone pubblicitario fu dovuto proprio alla stanchezza. Nessuno potrà mai accertare la verità, fatto sta che l’ipotesi più verosimile è quella di un guasto tecnico alla vettura: c’è chi parla di una rottura
del cambio, chi di un problema all’albero di trasmissione. Il mistero è volato
in cielo con Eugenio, lui che aveva ancora tanti sogni da realizzare, primo tra
tutti quello di gareggiare a Indianapolis. Scrisse la madre, Angela Virginia
Clerici, dopo la morte del figlio: «Ora il pianto dei bimbi che mi chiedono una
tua immagine, il lutto del popolo al tuo triste ritorno, il fiero dolore della tua
Lodi, il compianto di tutta la Nazione mi hanno rivelato qual posto occupavi
nel cuore degli Italiani. Penso che il tuo esempio vivrà e dirà a tutti, ma specialmente ai giovani, che ogni cosa grande è sempre fecondata dalle lagrime
e dal sangue: che la vita solo è bella quando è ascensione».
320 cavalli a 7200 giri al minuto.
Collins e Musso guidarono invece
le 860 Monza, mentre Gendebien
la scattante berlina 250 GT. Oltre
alle Mercedes, al via con i migliori
piloti tedeschi tra i quali Siedel,
Metternich, Riess e Von Trips, bisognava tener conto della voglia di
riscatto della Maserati: la scuderia
italiana presentava tre assi come
Moss, Taruffi e Perdisa, tutti al volante della 300 S di 3500 cc.
La gara partì alle ore 23 del 28 aprile 1956. Al via da Brescia scattarono
365 vetture: ne sarebbero tornate
soltanto 182. La folle e imperiosa
corsa di Castellotti cominciò alle
5.48 del giorno seguente: l’orario di
partenza sarebbe quindi diventato
il suo numero, il 548 appunto, appiccicato alla sua Ferrari per 11 ore
37, minuti e 10 secondi, il tempo
impiegato per raggiungere Roma e
tornare a Brescia alla media impressionante di 137,442 km/h. Già
a Vicenza i primi piloti si imbatterono in un temporale, poi via via
lungo il percorso anche la nebbia e
addirittura la grandine non lasciarono mai tregua. Castellotti affrontò tutta la corsa con grande decisione. Superò le curve pericolose
del Lago di Garda e a Verona passò
per primo tra la folla festante. In
mezzo alla pioggia iniziò a ingaggiare un serrato duello con la Maserati di Taruffi e le Mercedes di
Von Trips e di Riess. Alle 11.30 il lodigiano transitò per primo a Roma,
al giro di boa della corsa, facendo
registrare una media di 153,557
km/h.
Il ritorno verso Brescia si rivelò ancora più duro, ma Eugenio dimostrò di avere tutte le carte in regola
per farcela. All’altezza di Firenze si
concluse il sogno delle Maserati, il
cui motore non resse la forza d’urto
delle Ferrari, mentre le altre “Rosse” di Fangio, Musso, Collins e
Gendebien incalzavano alle spalle
di Castellotti. Il quale, intorno alle
15.30, raggiunse Bologna, dove lo
attendeva Enzo Ferrari. Il campione scese per qualche secondo dall’auto per salutare il “capo”, come
dimostra una storica foto scattata
per l’occasione. Da lì in avanti Castellotti continuò la sfida contro gli
avversari, contro la pioggia e persino contro se stesso. Sul tratto
Cremona-Mantova la sua Ferrari si
trasformò in un fulmine e alla media di 169 km/h conquistò il “Premio Nuvolari” destinato al pilota
più veloce in quel breve tragitto.
Parafrasando Mario Ferretti e la sua
radiocronaca su Fausto Coppi,
c’era “un uomo solo al comando”.
Nessuno riuscì a restare in scia del
ferrarista lodigiano. Lui non se ne
accorse, non sapeva di essere primo: e così, sul rettilineo finale, si
concesse pure il lusso di uno spericolato quanto inutile sorpasso ai
danni di Giulio Cabianca su Osca
(partito molto prima di lui), formando “una nuvola d’acqua”, come scrisse Walter Burinato sul
“Cittadino”. Solo quando fermò la
sua Ferrari e fu “assalito” dal pubblico in festa, Castellotti capì di
aver vinto e di aver scritto il suo
nome nella leggenda. Alle sue
spalle arrivarono gli altri ferraristi:
secondo Musso, terzo Collins,
quarto Fangio, quinto Gendebien.
La Mercedes incassò invece solo
una magrissima consolazione con
il sesto posto di Metternich .
Quella del 1956 fu la penultima edizione della Mille Miglia “eroica”,
della corsa di velocità più famosa
del mondo. L’anno successivo la
morte del pilota spagnolo Alfonso
De Portago (che nell’incidente all’altezza di Guidizzolo travolse anche nove spettatori, di cui cinque
bambini) mise fine alla manifestazione come era stata organizzata fin
dal 1927. Dopo tre vani tentativi
(1958, 1959 e 1961) di riproporre la
gara, nel 1982 la Mille Miglia rinacque sotto forma di gara di regolarità
per auto storiche, nel ricordo dei
mitici bolidi e campioni del passato. Un passato che a Lodi ha le sembianze, la classe e il potere evocativo di Eugenio Castellotti: la passerella storica in programma in città
domenica 22 maggio, a sessant’anni dalla leggendaria impresa, sarà
tutto per lui.
XXVI
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
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XXVII
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
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L’EPOPEA DEL “NEGHER”
NATO NEL 1892 A GRAFFIGNANA, VINSE LE MILLE MIGLIA
DEL 1928 E 1929, POI SALÌ ALTRE DUE VOLTE SUL PODIO
La doppietta del gigante Campari
■ Era un omone grande e grosso,
dagli occhi dolci e il sorriso gentile.
A vederlo lo si sarebbe detto tutt’al
più un operaio appena uscito di
fabbrica, eppure per oltre un decennio fu tra i piloti più popolari e
vincenti dell’automobilismo nazionale, tra i primi eroi della Mille
Miglia. Giuseppe Campari nacque a
Graffignana, ai piedi delle morbide
colline che si affacciano sul Lambro, l’8 giugno 1892. Ancora ragazzo, si trasferì a Milano dove aprì una
piccola officina che abbandonò per
entrare all’Alfa come meccanico. In
breve sarebbe diventato collaudatore e poi pilota della squadra corse.
Il debutto nel 1913, alla ParmaPoggio di Berceto, fu solo il prologo
ad una carriera esaltante che nelle
Mille Miglia degli albori lo vide due
volte trionfare ed altrettante salire
sul podio. Fu sua la seconda coppa,
quella del 1928, una volata di 1.618
km, percorsi in 19h14’05” (media
84,128 km/h) a bordo di un’Alfa
Romeo Super Sport Zagato 6 cilindri da 1487 cc e 84 cavalli di potenza. In coppia con Giulio Ramponi,
precedette di 8’17” la OM 665 S MM
da 1991 cc di Rosa-Mazzotti e di
23’32” la Lancia Lambda da 2569 cc
di Strazza-Varallo. Il bis l’anno
successivo, sempre con l’Alfa, potenziata a 1752 cc e 90 cv: tanto bastò per abbattere il tempo di oltre
un’ora (18h04’23”) e portare la media a 89,688 km/h. Alle spalle di
Campari e Ramponi, una volta di
più, la OMM di Rosa, questa volta in
coppia con Morandi (a 9’49”), e
l’altra Alfa, quella dell’amico-rivale Achille Varzi (a 11’49”).
L’edizione del 1930 della Mille Miglia riportò al fianco di Campari un
altro lodigiano, Attilio Marinoni,
con il quale aveva condiviso il magnifico successo di Lione nel 1924.
I due si piazzarono al terzo posto, in
una competizione condotta ormai
a medie superiori ai 95 km/h che
fece registrare l’en plein delle Alfa
IL CAMPIONE
GENTILE
Giuseppe
Campari,
a destra,
era detto
“el negher”
per via
dei capelli
scurissimi
e della
carnagione
olivastra;
sotto
alla Targa
Florio del 1920
con Enzo
Ferrari
e Giulio
Ramponi,
che sarebbe
stato suo
copilota
in due
Mille Miglia
1750 GS Zagato, con la coppia Nuvolari-Guidotti a precedere al traguardo Varzi e Canavesi. L’anno
successivo, invece, Campari e Marinoni, con la solita Alfa da 1752 cc,
trovarono sulla loro strada la Mercedes Benz SSKL di Rudolf Caracciola e Wilhelm Sebastian, un “mostro” da 7069 cc, al quale per altro si
arresero per soli 11’07”, sfondando
per la prima volta il muro dei 100
km/h di media.
Era quella un’epoca di pionieri e di
campioni inarrivabili, da Varzi a
Nuvolari e Borzacchini, in compagnia dei quali Campari non mancava di andare a festeggiare, alla vigilia delle corse, in qualche osteria
dove ci si poteva riempire lo stomaco e bere del buon vino. Quanto
ad appetito il pilota lodigiano non
era infatti secondo a nessuno. Si diceva fosse capace di mangiare una
dozzina d’uova prima di ogni partenza; si racconta anche che, proprio durante una Mille Miglia, si sia
fermato in una trattoria appena
fuori Roma, divorando due piatti di
pasta, altrettante porzioni di abbacchio e una zuppiera di pomodori
in insalata, prima di risalire in macchina e lanciarsi verso il traguardo.
Del resto in qualche modo andava
pur nutrito quel corpo imponente,
quasi 110 chili d’uomo, che faticava
persino ad entrare nell’angusto
abitacolo dell’Alfa. Campari era
uno che veniva dal popolo, si esprimeva spesso in dialetto, era un uomo semplice e buono: una volta sola si infuriò, durante la Mille Miglia
del 1932, l’ultima da lui affrontata,
dopo una spettacolare uscita di
strada nei pressi di Perugia, avvenuta per colpa del suo compagno
Sozzi, in quel momento al volante;
la macchina finì contro un muro,
Campari ne balzò fuori furibondo e
si mise ad inseguire il malcapitato
copilota con un martello in mano.
I tifosi l’avevano soprannominato
“el negher” per via dei capelli scurissimi e della carnagione olivastra.
Al volante si sentiva forte e sicuro,
l’esperienza ne aveva affinato il bagaglio tecnico e il coraggio non gli
mancava. Amava le auto, ma le
considerava più un lavoro che una
passione, perché la passione vera la
provava per la musica. Aveva in effetti una bella voce da baritono e si
era persino sposato con una cantante lirica, Lina Cavalleri. Avrebbe
voluto concludere la sua esistenza
sul palcoscenico, ma il destino lo
attendeva in agguato sulla sopraelevata dell’autodromo di Monza, in
quella che sarebbe dovuta essere la
sua ultima corsa. Era il 10 settembre
1933: Campari e l’amico rivale Borzacchini finirono su una macchia
d’olio che li fece volare fuori pista;
per entrambi non ci fu nulla da fare.
Un epilogo beffardo, su quella stessa pista dove l’anno precedente “el
negher” era stato sconfitto da Nuvolari nella più incredibile delle sfide: cinque giri dell’autodromo... in
bicicletta. Il Nivola si era intascato
le cinque lire della scommessa,
Campari ne aveva naturalmente
guadagnato un famelico appetito.
XXVIII
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
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XXIX
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
il Cittadino
IN PASSERELLA
Sportive ed eleganti,
gioielli meccanici
che sfidano il tempo
Ferrari e Mercedes,
Bmw e Alfa Romeo,
ma anche modelli
sconosciuti ai profani:
un tesoro da scoprire
■ Non si saprà dove rivolgere lo
sguardo: chi sarà in piazza il 22
maggio, al passaggio della carovana
della Mille Miglia, si troverà stordito
da tanta bellezza, troppi capolavori
da ammirare in un solo momento.
La Mille Miglia è come un museo
viaggiante, un museo in cui non è
chi guarda a muoversi tra le tele o le
sculture, ma sono esse stesse a sfilare davanti ai suoi occhi.
E quindi non si farà in tempo ad
emozionarsi per l’arrivo di una
Bmw 328 del 1939, che subito la si
vedrà sfilare via per lasciare il posto
ad una Alfa Romeo 6C, con le sue
forme sinuose disegnate dalla carrozzeria Touring, che sono un modello di eleganza fuori dal tempo.
Un susseguirsi di scocche tirate a
lucido, di anziana signorilità che si
muove, con la stessa sicurezza, davanti a un pubblico composto di
appassionati e di profani, coinvolgendo tutti allo stesso modo.
Perché chiunque abbia sensibilità
per la bellezza è in grado di notare
l’armonia che contraddistingue una
Cisitalia 202 Spyder o una Talbot
Lago T26 Gran Sport. Non è necessario essere intenditori per capire
che dietro antichissime automobili
anni Venti, che ancora marciano e
DA AMMIRARE
AL VIA LA FERRARI 860 MONZA
CHE FU GUIDATA DA CASTELLOTTI
■ C’è anche una delle auto di Castellotti al via della
Mille Miglia 2016. Si tratta della Ferrari 857 S del 1955
con il numero 331, portata in gara dal 53enne australiano Marc Newson (uno dei più importanti designer internazionali ritenuto dal “Times“ tra le cento persone
più influenti al mondo) e dalla britannica Charlotte
Newson. Meglio conosciuta come Ferrari 860 Monza,
questa vettura da 3421 cc per 225 cv di potenza ebbe
una interessante storia sportiva. In particolare questo
esemplare, con carrozzeria Scaglietti “fianchi alti“ fu
portato in competizione da numerosi piloti celebri, come appunto Castellotti, ma anche Hawthorn, Trintignant, Gendebien, De Portago e altri.
Al via anche due modelli di Alfa Romeo simili a quelli
che portarono al trionfo la coppia Campari-Ramponi
nelle Mille Miglia del 1928 e 1929. Sono la 1500 SS MM
Zagato n. 46 degli italiani Massimo Amenduni Gresele
e Fabrizio Vicari e la 6C 1750 SS n. 61 degli australiani
Paul Lawson e Graeme Sedgwick.
rombano per le strade, c’è il sogno
avveniristico dell’uomo che ha lanciato se stesso in una sfida per la velocità, proiettandosi avelocità sempre più elevate, convinto che quello
fosse il metro per misurare anche la
velocità dell’umanità che cercava
di ricostruire il futuro dopo i due
conflitti mondiali percorrendo
quelle mille miglia che ancora oggi
saranno coperte da quella stessa
Lagonda M45 Rapide Works che nel
UNA PARATA
DI STELLE
Nelle foto
concesse
dall’archivio
del Giornale
di Brescia
alcuni
momenti
delle scorse
edizioni
della Mille
Miglia storica
1935 partì da Brescia con Eileen Ellison al volante. Auto belle e vincenti,
come la Ferrari 340 America del
1950 con il n. 196, guidata dagli statunitensi, Rawlinns e Helfrich, la
stessa che nel 1951 portò il grande
Gigi Villoresi al trionfo nella “Freccia rossa”.
La stessa rarissima Bugatti Type 23
Brescia, ultima versione delle cosiddette “Bugattine” o la Ferrari 195
S Inter Berlinetta carrozzata Ghia,
per nominare solo alcune delle numerose rappresentanti della scuderia del cavallino. E poi Aston Martin,
Lancia, O.M., Fiat, tutte prodotte tra
gli anni Venti e il 1957, data della
chiusura delle corse su strada in Italia, tutte brillanti con le loro cromature, ma pronte a sporcarsi su un
tracciato di millesettecento chilometri. Millesettecento chilometri
lungo i quali riprenderà vita l’eterna
sfida tra le Mercedes, rappresentate
tra l’altro da alcuni splendidi modelli di SSK, e le Ferrari, le italiane e
le tedesche, come le intramontabili
Porsche 356, la cui linea è ancora riconoscibile nei modelli attuali della
casa di Stoccarda.
Ce n’è per tutti i gusti, insomma,
per tifare o semplicemente per rifarsi gli occhi, calandosi per un
giorno in un mito immortale. alla
scoperta di tesori meccanici che
hanno fatto la storia dei motori.
XXX
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
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MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
il Cittadino
I FAVORITI
CHE DUELLO
TRA LE ITALIANE
E LE BUGATTI
STELLE IN CORSA
MOLTI I NOMI CELEBRI IN GARA,
PROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO
Tra ex piloti e figli d’arte
spunta l’Alfa di Mussolini
Ivan Capelli e Jackie Ickx hanno conosciuto i fasti
della Formula 1, i Marzotto continuano la dinastia,
la Pescara Sport del Duce giunse 30ª nel 1936
■ Anche gli ex piloti e i “vip” non
restano immuni al fascino della
Mille Miglia. Sono tanti i “vecchi”
assi del volante e i personaggi dello
spettacolo che, nel corso degli anni,
hanno partecipato alla mitica corsa
di regolarità per auto storiche. E
anche l’edizione 2016 non farà eccezione, pur se molti nomi (come
testimoniano le “x” nell’ordine di
partenza, verranno svelati solo all’ultimo momento per ragioni di
privacy.. Tra i volti noti spicca la
partecipazione di Ivan Capelli, ex
pilota di Formula 1 che nel 1992 approdò, con poca fortuna, anche alla
Ferrari. Capelli guiderà una Mercedes Benz 300 Sl coupè W198 “ali di
gabbiano” in coppia con il britannico Steve Slater. Un’altra ex stella
della Formula 1 come il belga Jackie
Ickx, considerato il miglior pilota di
sempre a non aver vinto un titolo
mondiale nel massimo campionato
automobilistico, si cimenterà nella
corsa a bordo di uno splendido
esemplare di Porsche 550 Spyder A
1500 RS del 1957: al suo fianco ci
sarà Karl-Friedrich Scheufele, patron di Chopard, la casa svizzera
dal 1988 licenziataria del marchio
Mille Miglia per la produzione di
orologi.
Figlio d’arte è invece Stefano Marzotto, in gara con una Lancia Aurelia B20 GT 2000 berlinetta Pinin Farina del 1953: suo padre Vittorio fu
infatti un grande pilota degli anni
Cinquanta. Altri sono i Marzotto in
gara: Nicolò con una Lancia Aurelia
B24 Convertibile del 1957, Sebastiano e Alessandro con la Lancia
Lambda Tipo 221 Spider del 1928
che vinse la Mille Miglia del 2014.
Da tenere d’occhio anche lo svizze-
■ La Mille Miglia storica è
pur sempre una competizione,
che annovera al via autentici
specialisti. Tra i grandi favoriti i bresciani Andrea Vesco e
Andrea Guerini, vincitori delle
ultime quattro edizioni del Gp
Nuvolari, a bordo dell’Alfa Romeo 6C 1750 Zagato del 1931
che partecipò alla Milla Miglia
del 1933. Puntano all’alta
classifica altri due equipaggi
di casa: Alberto Riboldi e Paolo Sabbadini su una O.M. Superba SS MM 2200 del 1926,
e Tiberio Cavalleri e Cristina
Meini su Lancia Lambda Torpedo del 1927. Due volte vincitori della “Freccia rossa“ i
coniugi Giordano Mozzi e Stefania Biacca ci riprovano con
un’altra Alfa 6C Gran Sport
1500 “Testa fissa“ del 1933.
Occhio poi alle Bugatti. Gli argentini Carlos Sielecki e Juan
Hervas, vincitori nel 2003,
portano in gara una T23 del
1926, mentre i vincitori dell’ultima edizione, Juan Tonconogy (già primo nel 2013) e la
fidanzata Barbara Ruffini, anch’essi argentini, cercheranno
di ripetersi con una T40 del
1927. Stessa vettura per il
giapponese Kyoto Takemoto,
il miglior esponente della regolarità asiatica. Tra gli italiani in Bugatti attenzione ai
bresciani Bruno Ferrari e Ezio
Sala con la T37 del 1927, macchina che vinse già l’edizione
del 2009; stesso modello per
Giuliano Canè, per dieci volte
primo alla Mille Miglia e cinque alla Winter Marathon,
mentre un’altro favorito, Ezio
Salvato guida una T40 del
1928. Citazione anche per la
Lambda Tipo 221 Spider del
regolarista Sergio Sisti e per
l’Alfa Romeo SS 1750 Zagato
del bolognese Alessandro
Gamberini.
ro Marco Vanoli, ex campione della
categoria Gran Turismo, che gareggerà a bordo di una Lancia Aurelia
B20 GT 2500 berlinetta Pinin Farina
del 1954. Un altro volto noto per gli
appassionati di Formula 1, Bernd
Maylander, colui che si mette al volante della safety car nei gran premi
del Mondiale, è al via a bordo di una
Mercedes Benz 710 SS del 1930.
Tra gli iscritti non mancano appassionati delle quattro ruote noti però
al di fuori dell’ambito dei motori.
Come per esempio Anna Maria Kanakis, eletta Miss Italia nel 1977 prima di intraprendere la carriera di
attrice e scrittrice. Insieme a lei, a
bordo della Porsche 356 1500 del
1954, viaggerà il marito Marco Merati Foscarini, discendente del terz’ultimo doge di Venezia e presidente della Banca Svizzera Italiana.
Due altri “vip” gareggeranno sulla
Lancia Ardea del 1939, al via con il
numero 135: l’attrice e modella polacca Kasia Smutniak agirà da navigatrice, mentre al volante ci sarà
il regolarista siciliano Giovanni
Moceri, tre volte sul podio alla Mille
Miglia, reduce dal trionfo nella Targa Florio.
Due personaggi molto popolari in
Germania sono invece il giornalista
Alexander Boch e l’attore Andreas
Jancke, attesi alla guida della Mercedes Benz 190 SL numero 317.
Sulla Mercedes Benz 300 SL Coupè
W 198 del 1955 numero 319, vettura
ufficiale della casa di Stoccarda, sarannoquindipresentiduedonnecon
i motori nel sangue. Si tratta di Susie
Wolff,mogliediTotoWolff,numero
1 di Mercedes in Formula 1 e collaudatrice Williams, ed Ellen Lohr,
l’unicadonnaadavervinto,conuna
Mercedes-Benz, una gara del DTM,
il campionato turismo tedesco.
L’equipaggio numero 100, infine,
porterà in gara un pezzo di storia.
Una curiosità per finire. Gli svizzeri
Paolo Carlini e Alberto Martegani
guideranno infatti un’Alfa Romeo
6C 2300 Pescara Sport Spider Touring che disputò la Mille Miglia del
1936: il suo legittimo proprietario,
all’epoca, era Benito Mussolini che
la ordinò “personalizzata” con un
motore elaborato dalla Scuderia
Ferrari e una carrozzeria spider. Alla corsa bresciana partecipò però il
suo autista, il pilota romano Ercole
Boratto, che chiuse la gara con un
onorevole trentesimo posto assoluto, terzo di classe.
XXXII
LA MILLE MIGLIA A LODI
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
il Cittadino
XXXIII
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
il Cittadino
CAROVANA
ROSSA
E ARGENTO
Una moderna
Ferrari:
la sfilata
delle vetture
iscritte
alla Mille
Miglia sarà
preceduta
dai più recenti
modelli
della “Rossa“
e della
“Freccia
d’argento”
(sotto nella
foto Archivio
del Giornale
di Brescia)
GIOIELLI
LA CAROVANA DELLA MILLE MIGLIA SARÀ PRECEDUTA DALLA SFILATA
DELLE “ROSSE“ E DELLE “FRECCE D’ARGENTO” COSTRUITE DOPO IL 1957
Nel tributo a Ferrari e Mercedes
rivive una leggendaria rivalità
■ Ferrari e Mercedes, due mondi
e due leggende. I cui piloti si sfidarono anche sulle strade della Mille
Miglia di velocità, prima e dopo la
guerra. In un derby che l’albo d’oro
della corsa ci dice essere finito 11 a
2 per la “Rossa” di casa. Altri tempi,
altre corse. La Ferrari vinse le edizioni dal ’48 al ’53, poi quelle dal ’56
al ’61. La Mercedes quelle del ’31 e
del ’55. A bordo dell’italiana trionfarono Biondetti e Navona, Biondetti e Salani, Marzotto e Crosara,
Villoresi e Cassani, Bracco e Rolfo,
Marzotto e Crosara, poi il lodigiano
Castellotti, Taruffi, Taramazzo,
Abate e Balzarini, Andersson e
Lohmander. A bordo della tedesca
vinsero Caracciola e Sebastian,
Moss e Jenkinson.
Ai prestigiosi marchi delle due case
automobilistiche la rievocazione
storica della Mille Miglia dedicherà
anche quest’anno due iniziative: il
“Ferrari Tribute to Mille Miglia” e il
“Mercedes-Benz Mille Miglia Challenge”. Entrambe saranno gare di
regolarità che precederanno la
competizione delle vetture d’epoca
lungo lo stesso percorso della rievocazione storica.
Il “Ferrari Tribute to Mille Miglia”
sarà aperto esclusivamente a cento
vetture Ferrari costruite a Maranello
a partire dal 1958. Della rievocazione storica manterrà il regolamento
e la formula di gara. Le uniche differenze nel tracciato riguarderanno la
tappa di giovedì 19 maggio: allo scopo di garantire alle rosse una passarella esclusiva, anziché da Brescia si
partirà dal lungolago di Desenzano
del Garda, a una trentina di chilometri dalla città. Nel programma del
“Tribute” ci saranno anche il passaggio all’autodromo di Monza e il
pranzo in Franciacorta a base del tipico spiedo bresciano.
Al “Mercedes-Benz Mille Miglia
Challenge”, che intende ricordare
le vittorie di Caracciola e Moss (titolare della media più veloce di
sempre alla “Freccia rossa”), sessanta Mercedes-Benz costruite tra
il 1958 e il 1991 apriranno la strada
alle vetture storiche e prenderanno
parte all’esclusiva gara di regolarità
che condividerà con la Mille Miglia
l’organizzazione e la logistica, nel
rispetto del regolamento nazionale
sportivo.
Ferrari e Mercedes, la leggenda
continua.
LA CURIOSITÀ
LA MILLE MIGLIA MILITARE
RIEVOCA LE IMPRESE
DELL’ALFA ROMEO “MATTA”
■ Ci saranno anche i veicoli militari alla Mille Miglia.
Lo vuole il grande libro della corsa, le cui pagine, nella
circostanza, ci riconducono al 1952, l’anno in cui l’Esercito italiano partecipò per la prima volta alla competizione.
Sarà l’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia a
schierare al via di questa edizione dieci veicoli militari
condotti, proprio come accadde alla Mille Miglia del
1952, da alti ufficiali delle Forze armate italiane. Oltre
alla gara classica si contenderanno l’ambito trofeo
“Mille Miglia Militare” e parteciperanno al prologo dedicato alla prima edizione del Trofeo Roberto Gaburri.
Tornando al grande al libro della corsa, il 4 maggio
1952 fu l’Alfa Romeo “Matta” iscritta con il numero
“4M”, condotta dal capitano Costa e dal tenente Verga,
a vincere la propria categoria alla strabiliante media
di 92,5 km orari. Si piazzò al 114° posto della classifica
generale su un totale di 501 equipaggi partiti. Un risultato allora giudicato di assoluto rilievo, considerato il
fatto che il mezzo, appartenente alla tipologia “fuoristrada”, gareggiò contro veicoli espressamente allestiti e preparati per competizioni sportive. Da annotare
il fatto che quel veicolo non era ancora prodotto in serie: l’Alfa Romeo lo schierò al via della Mille Miglia nell’intento, perfettamente soddisfatto, di dimostrarne
l’affidabilità. Soltanto l’anno successivo sarebbe iniziata la produzione. Oltre che per esigenze di carattere
militare (soprattutto operazioni nelle attività di ricognizione), venne utilizzato in campo civile e nelle attività produttive che dovevano svolgersi sui terreni accidentati.
Al via di questa edizione ce ne sono tre esemplari, in
aggiunta a due Fiat Campagnola, ad altrettante Mg (fra
cui una modello TB del 1939), una 500 Topolino, una
1100 Vignale e una Austin Healey.
XXXIV
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
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il Cittadino
XXXV
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
LA MILLE MIGLIA A LODI
il Cittadino
FOTO IN CONCORSO
Un click per rivivere
tutte le emozioni
della “Freccia rossa”
Gli appassionati potranno inviare i loro scatti all’organizzazione
lodigiana e alla redazione del nostro quotidiano, in previsione
di una mostra-documento che sarà realizzata al Caffè Letterario
■ «Vogliamo che il passaggio
della gara, il 22 maggio, non sia
solo un ricordo meraviglioso, ma
che duri nel tempo, perché anche
in futuro si possano rivivere quelle
emozioni» ha detto Maurizio
Amadio, referente del “Club Auto
Moto Storiche Eugenio Castellotti”
per la Mille Miglia e speaker della
manifestazione, lanciando tra le
altre iniziative anche un concorso
fotografico che si terrà nel giorno
della gara.
Al passaggio delle automobili tra le
vie di Lodi, infatti, saranno attesi
anche gli appassionati di fotografia della città e del territorio, che
sono invitati a ritrarre gli splendidi
veicoli con scatti particolari, e a
farli pervenire quanto prima agli
indirizzi e-mail del club e del Cittadino: [email protected]
e www.ilcittadino.it/millemiglia.
Sarà quindi una doppia commissione, composta dai giornalisti del
Cittadino e dagli esperti del club, a
giudicare gli scatti, e a decretare il
vincitore del concorso: i primi tre
classificati riceveranno una coppa
durante un momento condiviso in
cui apprezzare tutti i lavori pervenuti.
A breve, infatti, gli organizzatori
allestiranno una mostra negli spazi del Caffè Letterario, della durata
di una settimana, durante la quale
esporre i lavori fotografici realizzati il 22 maggio, abbinati a scatti
storici, a francobolli d’epoca e a
materiale riguardante la Mille Miglia, con particolare riferimento
alla celebre figura del pilota lodigiano Eugenio Castellotti.
Il “Club Castellotti” è stato chiaro:
«Con questo passaggio vogliamo
che venga valorizzata la città di
Lodi, quindi gli scatti dovranno
essere realizzati nel territorio del
Comune, tra viale Piacenza e viale
Milano», ha concluso Amadio.
SPETTACOLARI La sfilata delle vetture
storiche non mancherà di ispirare
i tanti appassionati locali di fotografia
(foto Archivio Giornale di Brescia)
L’INIZIATIVA
UNO SPECIALE
ANNULLO POSTALE
PER L’IMPRESA
DI CASTELLOTTI
■ Un annullo postale dedicato all’impresa di Castellotti. Il 29 aprile
scorso, a sessant’anni esatti dal successo del pilota lodigiano nella Mille
Miglia, il Club Auto e Moto Storiche a
lui intitolato ha organizzato una mostra fotografica sotto i portici di palazzo Broletto, dove un banchetto allestito da Poste Italiane era approntato per rilasciare agli appassionati
un apposito annullo, al pari di quel
che era accaduto nel 1997, a quarant’anni dalla morte di Castellotti. Gli
annulli speciali di questo tipo sono ricercatissimi dai collezionisti e la loro
emissione segue regole particolari: il
timbro viene messo a disposizione
per un massimo di sei ore, quindi deve essere distrutto.
Sotto i portici oltre ad una splendida
Rolls Royce del 1930 e ad una altrettanto storica Moto Guzzi, è stata allestita per l’occasione anche una esposizione di fotografie e cimeli d’epoca.
Su appositi pannelli sono state appese fotografie provenienti dall’archivio di Silvano Bescapè a ritrarre la
città di Lodi motorizzata negli anni
Sessanta, e immagini di Eugenio Castellotti dall’archivio di famiglia.
■ IN REDAZIONE
I testi di questo speciale
sono stati realizzati da:
Aldo Negri
Fabio Ravera
Andrea Soffiantini
Federico Gaudenzi
Coordinamento e impaginazione:
Aldo Papagni e Marco Opizzi
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