comunicato stampa - Galleria Nazionale di Palazzo Spinola

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comunicato stampa - Galleria Nazionale di Palazzo Spinola
Galleria Nazionale di Palazzo Spinola
Soprintendenza Belle arti
e Paesaggio della Liguria
Genovesi a Parigi
Ritratti di Hyacinthe Rigaud
10 giugno - 13 settembre 2015
a cura di Farida Simonetti e Gianluca Zanelli
Il recente acquisto da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo di un Ritratto maschile realizzato a Parigi nel 1709 da Hyacinthe Rigaud (Perpignan
1659 - Parigi 1743), affidato alla Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola,
costituisce un’importante occasione per sottolineare, attraverso un progetto espositivo che
presenterà per la prima volta riuniti sei ritratti raffiguranti nobili genovesi scaturiti dallo
straordinario pennello di Rigaud, l’intensa ondata di gusto francese che investì la Repubblica
di Genova dal 1684, in seguito all’accostamento politico alla Francia e allo scioglimento del
secolare legame con la Spagna.
L’avvio di missioni diplomatiche a Parigi da parte di aristocratici genovesi ai quali il doge
aveva conferito incarichi speciali o di routine, si concludeva con il ritorno in patria del
gentiluomo di turno unitamente a un ritratto celebrativo della missione stessa firmato dai
pittori di grido del momento, ruotanti attorno alla scintillante corte del Re Sole.
La data 1709, segnata accanto alla firma, sul retro della tela acquistata per la Galleria
Nazionale della Liguria, consente di ipotizzare che il gentiluomo ritratto - in virtù della
presenza del dipinto ab antiquo in un ambito genovese - fosse Stefano Gentile, ministro
residente a Parigi dal 3 gennaio 1705 al 17 ottobre 1709. Al termine del mandato ordinò
dunque a Rigaud un suo ritratto che, a giudicare dal prezzo, doveva effigiarlo fino alla cintola,
unitamente a un disperso ritratto della consorte, assecondando una moda che è possibile
documentare almeno dalla fine del XVII secolo.
L’esposizione allestita presso la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola vuole infatti offrire,
proprio attraverso la presentazione in ordine cronologico di un piccolo ma fondamentale
nucleo di ritratti di Rigaud databili tra il 1698 e il 1712 e raffiguranti importanti esponenti
della Repubblica inviati a Parigi come suoi rappresentanti, un approfondimento di queste
significative vicende storiche e artistiche, che hanno caratterizzato l’ambiente culturale
genovese di quel periodo con un’apertura verso la raffinata scena parigina.
Un’influenza percepibile anche nel rinnovo dei canoni figurativi della ritrattistica genovese
ad opera dei maggiori specialisti locali (Giovanni Maria Delle Piane, più noto come il
Mulinaretto, Domenico Parodi e Giovanni Enrico Vaymer) e nell’arredo delle più prestigiose
dimore nobiliari, dove giunsero manufatti eseguiti nella migliori manifatture francesi o ad esse
ispirati.
Questo notevole incremento delle raccolte della Galleria Nazionale della Liguria vuole
dunque esemplificare l’ammirazione rivolta dalla nobiltà genovese di stanza a Parigi verso una
vera e propria moda, oltre a sottolineare come un tale rapporto culturale avesse consentito un
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totale aggiornamento del gusto della Superba, ove questi testi pittorici riscossero un successo
straordinario, soprattutto tra il primo e il secondo decennio del Settecento.
Nei decenni iniziali del Seicento la presenza di Pieter Paul Rubens e di Anton Van Dyck
aveva prodotto una nuova tipologia di ritratto, segnando l’avvio della grande stagione
autocelebrativa della Superba sotto l’orbita spagnola. L’attenzione, dagli ultimi decenni di quel
secolo, verso le espressioni artistiche, la moda e i costumi irradiati da Versailles si ripercosse,
ovviamente, anche sul ritratto, considerato un dipinto di valore, ma soprattutto una
testimonianza dell’importanza raggiunta dall’effigiato all’interno della vita politica e culturale
della Repubblica.
Tra François De Troy (1645 - 1730), Nicolas De Largillière (1656 - 1746) e Hyacinthe
Rigaud (1659 - 1742), fu quest’ultimo, trasferitosi a Parigi dalla natia Perpignan nel 1681, a
detenere il monopolio delle grandi commissioni, in seguito alla nomina, nel 1701, a “Peintre
du Roi”. Sfogliando il suo Livre de Raison, un taccuino di bottega compilato con precisione
per l’intero arco della lunga carriera, si passa in rassegna l’esecuzione di circa
millecentoquarantatre ritratti, ognuno dei quali poteva essere stato dipinto utilizzando una
nuova posa o una di repertorio oppure con l’ausilio di diversi collaboratori specializzati nella
sola realizzazione di fiori, stoffe, animali, sfondi con paesaggi o battaglie. Codificatore
dell’immagine ufficiale del re, Rigaud trasformò in chiave di scenografica grandeur francese il
tradizionale state’s portait alla fiamminga.
Dunque, fra i clienti che transitarono nel suo atelier per sottoporsi alla seduta dal vero, i
nobili genovesi rappresentarono in netta prevalenza la maggior parte degli italiani in un
periodo che, all’incirca, va dalla fine degli anni Novanta del Seicento al 1740. L’ultimo
genovese ad aver frequentato la bottega parigina di Rigaud fu invero Gio. Francesco II
Brignole Sale: il suo ritratto, come quello della moglie Battina Raggi, ancora conservati nella
dimora di Palazzo Rosso, venne realizzato a seguito della nomina del Brignole a ministro
residente nel 1738-1739. Una testimonianza, che potrà essere ammirata nella dimora dove fu
destinata sin dall’origine dal committente, che si pone in stretto rapporto con i ritratti esposti
presso la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, concludendo un ideale percorso cronologico
che dal 1698 giunge sino alla fine degli anni Trenta del Settecento, periodo in cui i ritratti di
Hyacinthe Rigaud funsero da straordinari esempi di un gusto aggiornato e raffinato.
Negli stessi anni giunsero inoltre a Genova alcuni dipinti con soggetti religiosi ascrivibili a
maestri parigini e destinati a impreziosire ambienti come la cappella della Nazione Francese,
ubicata presso la chiesa dell’Annunziata del Vastato, e l’interno dell’oratorio di San Martino di
Genova Pegli, oltre alla tela raffigurante la Madonna con il Bambino e le Anime purganti
conservata nella chiesa di San Donato e dipinta nel 1710 da Jean François de Troy, il quale
venne inoltro contattato proprio su segnalazione di Hyacinthe Rigaud per realizzare un
bozzetto per una delle tele destinate alla decorazione della sala del Minor Consiglio di Palazzo
Ducale, poi affidata a Francesco Solimena.
Questi argomenti sono stati trattati nel catalogo della mostra, edito dalla Sagep Editori di
Genova e curato da Gianluca Zanelli, con contributi di Daniele Sanguineti (Università degli
Studi di Genova), di Farida Simonetti (Direttore della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola) e
di Gianluca Zanelli (Conservatore Galleria Nazionale di Palazzo Spinola).
Elenco delle opere esposte:
Hyacinthe Rigaud
(Perpignan, 1659 - Parigi, 1742)
Ritratto di Ippolito Durazzo (1698)
Olio su tela, cm 77 x 67, Collezione privata
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Hyacinthe Rigaud
(Perpignan, 1659 - Parigi, 1742)
Ritratto di Giacomo Lomellini? (1698)
Olio su tela, cm 120 x 80, Collezione privata
Hyacinthe Rigaud
(Perpignan, 1659 - Parigi, 1742)
Ritratto di Anton Giulio II Brignole-Sale (1704)
Olio su tela, cm 91,5 x 73,4, Collezione privata
Hyacinthe Rigaud
(Perpignan, 1659 - Parigi, 1742)
Ritratto di Nicolò Cattaneo (1705)
Olio su tela, cm 120 x 80 ca., Collezione privata
Hyacinthe Rigaud
(Perpignan, 1659 - Parigi, 1742)
Ritratto di Stefano Gentile? (1709)
Olio su tela, cm 86,5 x 60,5, Genova, Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola
Hyacinthe Rigaud
(Perpignan, 1659 - Parigi, 1742)
Ritratto di Nicolò Durazzo (1712)
Olio su tela, cm 80 x 64, Tortona, Museo Civico
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