TAV. 1 - Provincia di Latina

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TAV. 1 - Provincia di Latina
LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DELLA
VIABILITA' PROVINCIALE MEDIANTE
L'INSTALLAZIONE DI BARRIERE GUARDRAILLUNGO LA S.P. ACCESSO A
CAMPODIMELE.
PROGETTO PRELIMINARE
DATA REV.
PREP.
CONTR.
UFFICIO TECNICO
SETTORE VIABILITA'
RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Geom. Giuseppe Marzullo
IL PROGETTISTA
GEOM. Antonio Di Trento
Relazione tecnico-illustrativa e Quadro
Economico
DATA
RAPP.
PREP.
CONTR.
APPR.
TAV. 1
APPR.
PROVINCIA DI LATINA
Comune di Campodimele
LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DELLA VIABILITA’ PROVINCIALE MEDIANTE
L’INSTALLAZIONE DI BARRIERE GUARD-RAIL
LUNGO LA S.P. ACCESSO A CAMPODIMELE.
PROGETTO PRELIMINARE
Premessa
Le opere oggetto del presente intervento riguardano un intervento di messa in sicurezza della sede
stradale mediante la nuova installazione di barriere guard-rail in legno a protezione delle scrpate
presenti lungo la S.P. Accesso a Campodimele.
Il progetto prevede i seguenti elaborati:
- Tav. 1 – Relazione tecnico-illustrativa e quadro economico;
- Tav. 2 – Inquadramento territoriale;
- Tav. 3 – Calcolo sommario della spesa;
- Tav. 4 – Documentazione fotografica.
Descrizione dell’area
La S.P. Accesso a Campodimele è classificata strada di tipo “Fa”e ricade nel territorio del
Comune di Campodimele, con caposaldo inziale dalla S.R. 82 Valle del Liri e caposaldo terminale nel
centro urbano dell’omonimo Comune, con una lunghezza complessiva del piano viabile che si estende dal
km 0+000 al km 2+900 circa .
Risulta essere un’arteria stradale di notevole importanza in quanto è la strada di collegamento
verso il suddetto Comune, con un traffico locale di residenti e autobus di linea con picchi estivi dovuti ad
una buona frequentazione turistica.
La sede stradale ha una larghezza media di circa 6.0 metri e presenta una sezione trasversale
prettamente in mezza costa, con la cunetta laterale destra in cemento o pavimentata in pietra.
Nel tratto compreso dal km 0+250 al km 2+200 circa la strada presenta dei tornati con scarpate e
dirupi assai profondi per i quali è necessario porre rimedio.
Per le stesse motivazioni che hanno riguardato la S.P. Le Querce, si è deciso quindi di intervenire
mediante la messa in sicurezza del tratto stradale con l’installazione di barriere guardrail secondo la
normativa vigente.
Descrizione delle scelte progettuali
determinazione delle barriere stradali occorrenti sulle ss.pp. oggetto di intervento
NORMATIVA DI RIFERIMENTO:
• D.M. LL.PP DEL 04/05/1990 - Ponti stradali;
• D.M. LL.PP N. 223 DEL 18/02/1992 - Regolamento recante istruzioni tecniche per la progettazione,
l’omologazione e l’impiego delle barriere stradali di sicurezza;
• D.M. LL.PP N. 2367 DEL 21/06/2004 - Aggiornamento delle istruzioni tecniche per la progettazione,
l’omologazione e l’impiego delle barriere stradali di sicurezza e le prescrizioni tecniche per le prove
delle barriere di sicurezza stradale;
• DIRETTIVA N. 3065 del 25/08/2004 - Criteri di progettazione, installazione, verifica, e
manutenzione dei dispositivi di ritenuta nelle costruzioni stradali.
NB. – Oltre alle sopra citate Circolari e Decreti Ministeriali è necessario consultare le Norme Europee
EN 1317-1-2- 3-4-5, già recepite dalle Autorità Ministeriali Italiane.
Per consultare tali norme, visitare il sito www.uni.com
Relativamente a quanto previsto dall’Art. 6 (Tab. A) del D.M. 2367
Tipo di strade
Autostrade (A) e
strade
extraurbane
principali (B)
Strade extraurbane
secondarie
(C)
e
Strade urbane di
scorrimento (D)
Strade urbane di
quartiere (E) e Strade
locali (F)
I
II
III
I
II
III
Destinazione delle barriere
barriere
barriere
spartitraffico
bordo laterale
a(1)
b
H1
H2
H2
H3
H2-H3 (3)
H3-H4 (3)
H1
N2
H2
H1
H2
H2
barriere
bordo ponte
c(2)
H2
H3
H4
H2
H2
H3
I
II
III
N2
H1
H1
H2
H2
H2
Traffico
N1
N2
H1
attenuatori
d
TC1 o TC2
secondo
velocità
≤ oppure > di
80 Km/h
(art. 6)
1) Per ponti o viadotti si intendono opere di luce superiore a 10 m; per luci minori sono equiparate al
bordo laterale.
2) La scelta tra le due classi sarà determinata dal progettista.
Queste prescrizioni sono valide per l’asse stradale e per le zone di svincolo; le pertinenze quali aree di
servizio, di parcheggio o le stazioni autostradali, avranno, salvo nel caso di siti particolari, protezioni di
classe N-2.
Relativamente a quanto previsto dall’Art. 6 (Tab. C) del D.M. 2367
I terminali semplici, definiti come normali elementi iniziali e finali di una barriera di sicurezza, potranno
essere sostituiti o integrati alle estremità di barriere laterali con terminali speciali testati secondo UNI
EN 1317-4, di tipo omologato. In questo caso, la scelta avverrà tenendo conto delle loro prestazioni e
della destinazione ed ubicazione.
TABELLA ‘C’ – TERMINALI SPECIALI TESTATI
VELOCITA' IM POSTA NEL SITO DA PROTEGGERE
CLASSE DEI T ERM INALI
Con velocità "v" maggiore o uguale a 130 km/h
P3
Con velocità 90 minore o uguale "v" minore di 130 km/h
P2
Con velocità "v" minore di 90 km/h
P1
SP ACCESSO A CAMPODIMELE
-
Tipo di strada: strada di tipo “F (A)” extraurbana locale;
Traffico determinato: tipo III in quanto la presenza di veicoli di massa superiore a 3000 Kg è inferire
del 15 % sul totale del Traffico Giornaliero Medio.
Si determina la classe di appartenenza delle barriere stradali per le seguenti destinazioni aumentando per
maggiore sicurezza la tipologia di barriere:
SU BORDO LATERALE:
SU BORDO PONTE O OPERA D’ARTE:
TERMINALI SPECIALI TESTATI (ove necessario):
Classe H1.
Classe H2.
Classe P1.
Dal calcolo riferito alla normativa vigente risultano che le barriere da installare sono del tipo H1. Per
maggiore sicurezza verranno installate barriere H2 sia bordo ponte che su terra.
I terminali saranno del tipo con nastro di avvio.
NORME TECNICHE
BARRIERE DI SICUREZZA METALLICHE
Individuazione delle zone da proteggere
( secondo art. 3 del D.M. 2367 del 21/06/2004)
Le zone da proteggere per le finalità di cui all’art. 2, definite, come previsto dal decreto ministeriale 18
febbraio 1992, n. 223, e successivi aggiornamenti e modifiche, dal progettista della sistemazione dei
dispositivi di ritenuta, devono riguardare almeno:
i margini di tutte le opere d’arte all’aperto quali ponti, viadotti, ponticelli, sovrappassi e muri di sostegno
della carreggiata, indipendentemente dalla loro estensione longitudinale e dall’altezza dal piano di
campagna; la protezione dovrà estendersi opportunamente oltre lo sviluppo longitudinale strettamente
corrispondente all’opera sino a raggiungere punti (prima e dopo l’opera) per i quali possa essere
ragionevolmente ritenuto che il comportamento delle barriere in opera sia paragonabile a quello delle
barriere sottoposte a prova d’urto e comunque fino a dove cessi la sussistenza delle condizioni che richiedono
la protezione;
lo spartitraffico ove presente;
il margine laterale stradale nelle sezioni in rilevato dove il dislivello tra il colmo dell’arginello ed il piano di
campagna è maggiore o uguale a 1 m; la protezione è necessaria per tutte le scarpate avanti pendenza
maggiore o uguale a 2/3. Nei casi in cui la pendenza della scarpata sia inferiore a 2/3, la necessità di
protezione dipende dalla combinazione della pendenza e dell’altezza della scarpata, tenendo conto delle
situazioni di potenziale pericolosità a valle della scarpata (presenza di edifici , strade, ferrovie, depositi di
materiale pericoloso o simili);
gli ostacoli fissi (frontali o laterali) che potrebbero costituire un pericolo per gli utenti della strada in caso di
urto, quali pile di ponti, rocce affioranti, opere di drenaggio non attraversabili, alberature, pali di
illuminazione e supporti per segnaletica non cedevoli, corsi d’acqua, ecc, ed i manufatti, quali edifici
pubblici o privati, scuole, ospedali, ecc, che in caso di fuoriuscita o urto dei veicoli potrebbero subire danni
comportando quindi pericolo anche per i non utenti della strada. Occorre proteggere i suddetti ostacoli e
manufatti nel caso in cui non sia possibile o conveniente la loro rimozione e si trovino ad una distanza dal
ciglio esterno della carreggiata, inferiore ad una opportuna distanza di sicurezza; tale distanza varia,
tenendo conto dei criteri generali indicati nell’art. 6, in funzione dei seguenti parametri: velocità di progetto,
volume di traffico, raggio di curvatura dell’asse stradale, pendenza della scarpata, pericolosità dell’ostacolo.
Le protezioni dovranno in ogni caso essere effettuate per una estensione almeno pari a quella indicata nel
certificato di omologazione, ponendone circa due terzi prima dell’ostacolo, integrando lo stesso dispositivo
con eventuali ancoraggi e con i terminali semplici indicati nel certificato di omologazione, salvo diversa
prescrizione del progettista secondo i criteri indicati nell’art. 6; in particolare, ove possibile, per le protezioni
isolate di ostacoli fissi, all’inizio dei tratti del dispositivo di sicurezza, potranno essere utilizzate integrazioni
di terminali speciali appositamente testati.
Per le protezioni degli ostacoli frontali dovranno essere usati attenuatori d’urto, salvo diversa prescrizione
del progettista.
Descrizione degli interventi
S. P, Accesso a Campodimele
In dettaglio l’intervento prevede l’installazione di barriere guardrail in legno del tipo H2 bordo per una
lunghezza complessiva di circa ml. 2000 circa , il tutto previa stabilizzazione del terreni per le barriere da
infiggere su terra.
Le lavorazioni da eseguire consistono in:
- Stabilizzazione del terreno;
- Montaggio barriere guardrail in legno;
Nelle successive fasi esecutive saranno rispettate principalmente :
- le regole tecniche relative alla costruzione di opere civili e stradali;
- le normative in materia di lavori pubblici e di circolazione su strada di pedoni ed autoveicoli;
- le altre disposizioni di legge alle quali sarà necessario conformarsi in fase progettuale ed esecutiva per
ottenere un’opera finale a perfetta regola d’arte.
La progettazione dell’intervento sarà conforme alle prescrizioni dei vigenti strumenti urbanistici di
natura territoriale, generale ed attuativa.
L’intervento sarà sviluppato su pertinenze stradali di proprietà della Provincia di Latina e, salvo
ulteriori verifiche e/o modifiche riservate alla fase progettuale non sono previste espropriazioni per
pubblica utilità.
Non risulterà necessario inoltre richiedere autorizzazioni, assensi e/o nulla osta ad altri enti tra i quali la
Regione Lazio Ufficio del Genio Civile.
Qualora fosse necessario occupare temporaneamente suoli privati, si provvederà ad acquisire
preventivamente la necessaria asseverazione dei proprietari.
Non sono previsti allacciamenti e/o spostamenti di impianti esistenti.
Gli elaborati progettuali saranno conformi alle prescrizioni normative ed i requisiti minimi indicati dal
D. L.vo 163/2006 e dal D.P.R. 554/99 in materia di lavori pubblici.
Quadro economico dell’intervento
L’impegno totale di spesa previsto per l’intervento di cui all’oggetto ammonta complessivamente a €
831.592,00 ripartito secondo il seguente quadro economico:
A)
LAVORI
1) Lavori a base d’asta
2) Oneri per la sicurezza
TOTALE LAVORI
B)
SOMME A DISP/NE DELL’AMM/NE PER :
1) Spese tecniche relative alla progettazione, nonché al coordinamento
della sicurezza in fase di progettazione, alla direzione lavori e al
coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione comprensive di
Cassa
2) Spese per accertamenti di laboratorio e verifiche tecniche
3) Imprevisti e lavori in economia
4) IVA 20 % su A + B1+ B2+B3
TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE
IMPEGNO DI SPESA TOTALE
€
€
€
619.160,00
20.000,00
639.160,00
€
40.000,00
€
€
€
€
3.000,00
15.000,00
139.432,00
197.432,00
€
831.592,00
PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento sarà redatto secondo quanto prescritto dalle vigenti normative in
materia di sicurezza (D.Lgs 494/1996, D.Lgs 528/99, D.Lgs 626/94, D.P.R. 222/03, T.U. 80/08…. e s.m.i.)
e riporterà i seguenti contenuti minimi:
- descrizione delle opere da realizzare;
- individuazione delle principali fasi lavorative;
- individuazione dei rischi connessi alle diverse fasi lavorative :
• specifici - che ragionevolemente si prevede di dover affrontare nel corso dell’esecuzione dei lavori;
• generici - che sono normalmente presenti in tutti i cantieri edili, non specifici dell’esecuzione dei
lavori, ma connessi all’uso delle attrezzature di lavoro;
- analisi e valutazione dei rischi;
- Lay-out di cantiere;
- modalità di organizzazione del cantiere, con particolare attenzione alle seguenti componenti:
▫ riferimenti e adempimenti amministrativi;
▫ installazione del cantiere;
▫ recinzioni ed accessi al cantiere;
▫ viabilità di cantiere – interferenze con la viabilità esistente;
▫ baraccamenti di cantiere;
▫ impianti di alimentazione e reti – organizzazione impianto antincendio;
▫ verifica delle macchine;
▫ operazioni di carico e scarico – trasporto e deposito di materiali;
▫ addestramento del personale;
▫ visite mediche obbligatorie - servizio di pronto soccorso;
▫ direzione di cantiere – sorveglianza dei lavori;
▫ predisposizione della segnaletica di sicurezza e della cartellonistica di cantiere;
▫ dotazione di dispositivi di protezione individuale.
- cronoprogramma dei lavori – individuazione delle lavorazioni interferenti;
- presenza simultanea o successiva di imprese diverse;
- valutazione dei costi della sicurezza;
- valutazione preventiva dei rischi derivanti dall’esposizione dei lavoratori al rumore;
- fascicolo relativo alla manutenzione delle opere progettate.
Le principali fasi lavorative dell’intervento sono sinteticamente riportate nella relazione tecnicoillustrativa di cui sopra.
In virtù delle caratteristiche geometriche e plano-altimetriche del tracciato, le opere progettate saranno
eseguite installando cantieri mobili adiacenti o sovrapposti alla sede stradale ed efficacemente messi in
sicurezza anche durante le ore notturne. Durante le lavorazioni in carreggiata o in banchina, la sicurezza
di operatori ed utenti della strada sarà garantita mediante un’efficace segnalazione in loco e,
eventualmente, mediante l’istituzione di sensi unici alternati regolamentati da movieri e/o semafori
provvisori.
I lavori saranno eseguiti prevalentemente all’aperto e, salvo imprevisti, si svolgeranno durante l’orario
normale di lavoro dalle ore 8.00 alle ore 17.00 circa.
Latina li, 10.09.2010
IL PROGETTISTA
Geom. Antonio Di Trento