linee guida - Confindustria Vicenza
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Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 1 LINEE GUIDA per la corretta gestione in conceria di materie prime utilizzate per la produzione di gelatine ad uso umano (Decisione 99/724/CE) e dei sottoprodotti per usi tecnici (Regolamento 1774/2002/CE) Edizione - Febbraio 2005 Unione Nazionale Industria Conciaria Associazione Industriali della Provincia di Vicenza I partner del progetto: Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 2 LINEE GUIDA 2 Contenuti Premessa 1. Scopo e campo di applicazione 2. Riferimenti normativi 3. Termini e definizioni 4. Analisi del processo 4.1 Processo di concia e di riviera 4.2 Attività e controlli 4.3 Gestione delle non conformità 4.4 Esempio intestazione moduli 4.5 Copia certificato sanitario e documento commerciale 4.6 Esempio di registro carico e scarico 5. Adempimenti 5.1 Generalità 5.2 Materie prime da impiegare per la produzione di gelatine e/o collagene destinati al consumo umano 5.3 Sottoprodotti non destinati al consumo umano 6. Punti critici 6.1 Generalità 6.2 Materie prime destinate alla produzione di gelatine e/o collagene ad uso umano 6.3 Sottoprodotti non destinati al consumo umano Allegati Allegato 1: esempio di istruzione di pulizia e disinfezione Allegato 2: esempio di istruzione di derattizzazione e disinfestazione dei locali Allegato 3: esempio di istruzione per la gestione dei residui conciari destinati all’industria alimentare umana o ad altri recuperi ai sensi delle decisioni 1999/724/CE e 2003/721/CE e del Regolamento 1774/2002/CE Allegato 4: esempio di istruzione per la gestione delle pelli grezze fornite dal macello Allegato 5: esempio di istruzione per le pelli grezze di provenienza da raccoglitori Allegato 6: esempio di istruzione per la gestione dei residui in uscita dalla conceria Allegato 7: esempio di modulo per la gestione delle non conformità Copyright: Il presente documento è protetto dalle disposizioni di legge in materia di diritto d’autore. È proprietà esclusiva di UNIC - ICEC e non può essere riprodotto in nessuna forma senza consenso scritto. Imp. linee guida 05 14-02-2005 LINEE GUIDA Premessa 14:20 Pagina 3 3 Questo documento analizza il processo produttivo di conceria, focalizzando l’attenzione sugli aspetti maggiormente critici legati alla gestione delle materie prime destinate all’industria di trasformazione dell’alimentazione umana e alla gestione dei sottoprodotti di origine animale ad uso non umano con riferimento al Regolamento 1774/2002/CE ed alla Decisione 99/724/CE. Esso è predisposto per supportare le concerie che gestiscono sottoprodotti di conceria destinati al consumo umano nel rispetto dei requisiti di legge, attraverso l’applicazione di una istruzione o procedura gestionale (manuale di autocontrollo), di sistema qualità (ISO 9000) o del sistema di gestione ambientale (ISO 14000 o EMAS). Al fine di tutelare al meglio il consumatore. Esso si basa sui principi di gestione del rischio attraverso l’individuazione e la corretta gestione dei punti critici secondo il metodo HACCP. L’obiettivo è individuare gli adempimenti previsti dalle norme vigenti ed evidenziare i possibili punti critici di processo per i quali può essere opportuna l’attuazione di una procedura per mantenere sotto controllo il rischio di non conformità alla legislazione vigente. Va tuttavia tenuto presente che, prima di entrare in conceria, i materiali oggetto delle presenti linee guida sono soggetti ad una serie di passaggi intermedi, partendo dal macello. La gestione dei passaggi non propri del settore conciario viene esaminata negli allegati. La gestione in uscita dalla conceria dei sottoprodotti originati dai materiali di cui sopra, deve seguire le disposizioni di cui all’allegato 6. Le presenti linee guida sono state studiate per ottenere l’eventuale riconoscimento, da parte di ICEC – Istituto di Certificazione Conciario, di sistema di gestione idoneo, con apposite verifiche periodiche ed attestato di conformità. Si ricorda che l’attività oggetto della presente linea guida è soggetta ad autorizzazione/registrazione e controllo da parte dell’USSL di competenza. Nota: Nella presente linea guida non sono stati allegati i moduli, con particolare riferimento al documento commerciale e sanitario, in quanto soggetti a frequenti revisioni da parte delle autorità competenti. Si consiglia pertanto di utilizzare la documentazione aggiornata disponibile presso le Associazioni di categoria. Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 4 LINEE GUIDA 1 Scopo e campo di applicazione 4 La conceria dovrebbe definire un manuale di autocontrollo e gestione ai fini di dimostrare la conformità al Regolamento 1774/2002/CE (categoria 3) ed alla Decisione 99/724/CE. Tale documento deve essere in forma controllata (vedere definizioni) anche se per uso interno ed a disposizione degli organi di controllo solo se richiesto. Va definito in modo chiaro e dettagliato lo scopo e l’applicazione dell’istruzione, ricordando che la logica seguita per la preparazione della procedura è quella dell’analisi del processo, in termini di attività, responsabilità, controlli, risorse (compresa l’infrastruttura) e registrazioni. Il documento di autocontrollo deve prevedere una sintetica descrizione dei locali e della loro destinazione d’uso anche attraverso l’inserimento di una planimetria. Deve essere ricordato che il campo di applicazione del manuale di autocontrollo (ossia della procedura documentata) è la gestione dei processi di “produzione” (controlli in ingresso, conservazione, trasformazione e controlli in process e su finito) di sottoprodotti conformi ai documenti di riferimento. La struttura nella quale si svolge il processo è la conceria ed in ingresso si hanno pelli grezze, in uscita sottoprodotti delle attività di riviera. L’indice del documento, per uniformità degli stessi, potrebbe coincidere con l’indice della presente guida. Le attività inserite nella gestione del processo sono: ☞ Individuazione dei punti critici (con relativa metodologia applicata e relativi autocontrolli applicabili); ☞ Definizione ed approvazione del manuale di autocontrollo; ☞ Identificazione dei responsabili; ☞ Formazione del personale interessato; ☞ Identificazione del materiale (anche ai fini della rintracciabilità); ☞ Pulizia e manutenzione delle attrezzature collegate al processo; ☞ Gestione dei prodotti non conformi; ☞ Registrazione dell’attività svolta e gestione della documentazione collegata. Tale attività può essere integrata ai sistemi di gestione per la qualità ISO 9000 o per l’ambiente ISO 14001. In sintesi il processo: Input: – Pelli grezze – Documenti di accompagnamento Attività: – Processo produttivo – Controlli Output: – Sottoprodotti idonei – Documenti di accompagnamento conformi Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 5 LINEE GUIDA 5 Note metodologiche ed indicazioni iniziali Attività di formazione del personale Con riferimento all’attività di formazione devono essere adeguatamente formati tutti i responsabili dei reparti interessati ai: ☞ Requisiti previsti dai documenti di riferimento; ☞ Contenuti del manuale di autocontrollo; ☞ Principi di analisi e gestione dei rischi. Per gli addetti deve essere svolta formazione sulle procedure operative prima che esse diventino obbligatorie in azienda o prima dell’inserimento nella mansione. Della formazione deve essere mantenuta adeguata registrazione (per esempio scheda personale o registro attività formativa) dove sono evidenziati i temi trattati, la durata, le firme di presenza, i docenti e l’esito (efficacia) della formazione stessa. Rintracciabilità Con riferimento alla rintracciabilità (vedere definizioni), l’analisi condotta ai fini della redazione della presente linea guida indica i seguenti requisiti essenziali: ☞ individuazione della provenienza dei lotti idonei e conformi; ☞ individuazione delle cessioni a terzi autorizzati del materiale trasformato ☞ informazioni sulle ricette applicate ai vari lotti produttivi; ☞ registrazione dei controlli di processo, delle eventuali correzioni o aggiunte di prodotti chimici; ☞ registrazione delle eventuali non conformità e relativi declassamenti del materiale. Documenti superati Il presente documento sostituisce le precedenti Linee guida UNIC/Associazione Industriali della Provincia di Vicenza/USSL 5 – Ovest Vicentino per la gestione in conceria di materia prima per la produzione di gelatina alimentare (edizione marzo 2001). Informazioni Per ogni informazione in merito alla presente guida potete inviare una mail al seguente indirizzo: [email protected]. Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 6 LINEE GUIDA 2 Riferimenti normativi 6 ☞ Reg. 1774/2002: norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano (nel testo REG1774) ☞ Decisione 2003/721/CE recante modifica della direttiva 92/118/CEE del Consiglio per le condizioni per il collagene destinato al consumo umano e abrogazione della decisione 2003/42/CE. ☞ Reg. 852/2004/CE sull’igiene degli alimenti ☞ Reg. 853/204/CE che stabilisce norme specifiche in materia d’igiene per i prodotti alimentari di origine animale ☞ Dec. 1999/724/CE che modifica l’allegato II° della direttiva 92/118/CEE, che stabilisce le condizioni sanitarie e di polizia sanitaria per gli scambi e le importazioni nella Comunità di prodotti non soggetti, per quanto riguarda tali condizioni, alle normative comunitarie specifiche di cui all'allegato A, capitolo I, della direttiva 89/662/CEE e, per quanto riguarda i patogeni, alla direttiva 90/425/CEE (nel testo DEC724). ☞ Deliberazione della giunta della Regione Veneto n. 4055 del 22.12.2004: Indicazioni integrative alla DGR n.2997 del 1 ottobre 2004 ☞ GUCE L 290 del 12/11/1999 e successivi aggiornamenti – Modello di documento commerciale per materia prima per la produzione di gelatina destinata al consumo umano. ☞ Decisione della commissione del 10/01/2003 che modifica la direttiva 92/118/CEE: che stabilisce le condizioni sanitarie e di polizia sanitaria per gli scambi e le importazioni nella Comunità di prodotti non soggetti, per quanto riguarda tali condizioni, alle normative comunitarie specifiche di cui all'allegato A, capitolo I, della direttiva 89/662/CEE e, per quanto riguarda i patogeni, alla direttiva 90/425/CEE. ☞ UNI 11020:2002 Sistema di rintracciabilità nelle aziende agroalimentari Principi e requisiti per l’attuazione. Imp. linee guida 05 14-02-2005 LINEE GUIDA 14:20 Pagina 7 7 ☞ REGOLAMENTO (CE) N. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 28 gennaio 2002 che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare. Il Regolamento 178/2002 della Comunità Europea che dispone che dal 1° gennaio 2005 diventi cogente la rintracciabilità ed, in particolare, fissa i seguenti requisiti. Articolo 18 Rintracciabilità: è disposta in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione la rintracciabilità degli alimenti, dei mangimi, degli animali destinati alla produzione alimentare e di qualsiasi altra sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un alimento o di un mangime. Gli operatori del settore alimentare e dei mangimi devono essere in grado di individuare chi abbia fornito loro un alimento, un mangime, un animale destinato alla produzione alimentare o qualsiasi sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un alimento o di un mangime. A tal fine detti operatori devono disporre di sistemi e di procedure che consentano di mettere a disposizione delle autorità competenti, che le richiedano, le informazioni al riguardo. Gli operatori del settore alimentare e dei mangimi devono disporre di sistemi e procedure per individuare le imprese alle quali hanno fornito i propri prodotti. Le informazioni al riguardo sono messe a disposizione delle autorità competenti che le richiedano. Gli alimenti o mangimi che sono immessi sul mercato della Comunità o che probabilmente lo saranno devono essere adeguatamente etichettati o identificati per agevolarne la rintracciabilità, mediante documentazione o informazioni pertinenti secondo i requisiti previsti in materia da disposizioni più specifiche. Articolo 21 Responsabilità: le disposizioni del presente capo si applicano salvo il disposto della direttiva 85/374/CEE del Consiglio, del 25 luglio 1985, relativa al ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri in materia di responsabilità per danno da prodotti difettosi. Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 8 LINEE GUIDA 3 Termini e Definizioni 8 ☞ Carniccio: residuo di tessuto adiposo e connettivo presente sulla pelle dal lato carne. Viene asportato nell’operazione di scarnatura. ☞ Crosta: residuo che si ottiene dallo strato interno o da quello intermedio della pelle mediante spaccatura. ☞ Spaccatura: operazione volta alla separazione orizzontale della pelle in almeno due strati, eseguita con apposite macchine. ☞ Pelli*: tutti i tessuti cutanei e sottocutanei. ☞ Pelli trattate: sono quelle definite dal Regolamento 1774/2002/CE, All. VIII, Cap. VI a.2. ☞ Pezzame: ritagli di pelle per lo più informi. ☞ Reparto Riviera: reparto della conceria dove hanno luogo le operazioni di preparazione alla concia. ☞ Rinverdimento: primo trattamento a cui viene sottoposta la pelle volto alla reidratazione ed al lavaggio della pelle stessa. ☞ Calcinaio: termine usato nel reparto riviera per indicare l’operazione di calcinazione delle pelli, condotta per ottenere il gonfiamento, la depilazione e la solubilizzazione delle sostanze non collageniche prima dell’operazione di concia. Nota: Le operazioni di rinverdimento e calcinaio sono svolte con l’utilizzo di acqua controllata e prodotti chimici. Di seguito sono riportati i prodotti standard utilizzabili per le suddette fasi, per pelli grezze bovine salate fresche. Processo Sostanza chimica Quantità (in % su peso di pelle fresca dissalata) Rinverdimento – Acqua – Agenti sgrassanti – Carbonato di sodio 150-200 0,2-0,5 0,5-1,00 Calcinazione – Acqua – Calce – Solfidrato di sodio – Solfuro di sodio 150-200 2,00-3,00 1-1,50 1,40-2,5 Dopo i due suddetti trattamenti, le pelli (cosiddette in trippa) sono “sbottalate”, dopo opportuno lavaggio, e presentano le seguenti caratteristiche: – in media 78% H2O – pH minimo tra 10-12 Sono inoltre effettuati i controlli di pulizia, integrità, odore ed uniformità di colore delle pelli (compresa la sezione) e del “bagno”. ☞ Concia*: processo di stabilizzazione delle pelli, condotto utilizzando agenti concianti vegetali, sali di cromo o altre sostanze come sali di alluminio, di ferro, di silicio o altri agenti indurenti sintetici. Imp. linee guida 05 14-02-2005 LINEE GUIDA 14:20 Pagina 9 9 ☞ Trippa: pelle allo stadio intermedio delle operazioni di riviera. ☞ Rifilatura: operazione di taglio delle parti marginali della pelle non idonee alla lavorazione; è condotta su pelli grezze o rinverdite, sfilacciature, ritagli o parti danneggiate dopo le operazioni meccaniche di scarnatura, spaccatura, eccetera. ☞ Rifilature: residui derivanti dal processo di rifilatura. ☞ Gelatina*: proteina naturale solubile, allo stato gelatinoso o no, ottenuta per idrolisi parziale del collagene prodotto a partire da ossa, pelli, tendini e legamenti di animali. ☞ Partita*: unità di produzione caratterizzata da parametri di produzione uniformi – o più unità di produzione se immagazzinate insieme – che può essere identificata a fini di ritiro. ☞ Lotto*: frazione e/o multiplo di partita di pelli o di residui delle pelli che hanno subito le medesime lavorazioni nello stesso arco di tempo e quindi possiedono caratteristiche simili (di lavorazione e processo). ☞ Materiali di categoria 3: sono quelli definiti nell’art. 6 del Regolamento 1774/2002/CE, cioè i sottoprodotti di origine animale o qualsiasi materiale contenente tali sottoprodotti. ☞ Contaminazione incrociata: eventuale passaggio per contatto accidentale tra due diversi prodotti, aventi caratteristiche differenti di idoneità per il consumo umano o non umano, in modo diretto o tramite passaggio incrociato di loro propri elementi. ☞ Idoneo/Non Idoneo: risponde/non risponde ai requisiti previsti in relazione all’uso previsto dai documenti di riferimento. ☞ Procedura: modalità definite per eseguire una attività od un processo. ☞ Non Conformità (NC): deviazione dal requisito specificato (non necessariamente una non conformità genera un prodotto non idoneo). ☞ Analisi del rischio: ricerca di una informazione valida per identificare e valutare i rischi connessi con la produzione, distribuzione, uso di materie prime e prodotti finiti. ☞ Impianto tecnico*: impianto in cui si utilizzano sottoprodotti di origine animale per la produzione di prodotti tecnici (prodotti destinati ad uso diverso dal consumo umano o animale, es. pelli conciate e trattate). ☞ Impianto di trasformazione di cat. 3*: impianto in cui i materiali di cat. 3 (sottoprodotti di origine animale quali ad esempio le pelli) sono trasformati in proteine animali trasformate ed altri prodotti trasformati che possono essere utilizzati come materie prime per mangimi. ☞ Documento commerciale: documento conforme al modello riportato al comma VII dell’Allegato alla Decisione 1999/724/CE della Commissione e successivi eventuali aggiornamenti. ☞ Certificato sanitario: certificato conforme al modello riportato in Allegato II alla Decisione 2000/20/CE della Commissione e successivi eventuali aggiornamenti. ☞ Identificazione: capacità di riconoscere lotti e partite sia conformi che non conformi. ☞ Rintracciabilità: capacità di risalire in ogni momento del processo alla partita e al lotto. ☞ Vasca di stoccaggio: contenitore di maggiori dimensioni rispetto ai cassoni (vedi oltre) per lo stoccaggio temporaneo dei sottoprodotti, utilizzato per un miglioramento della logistica. ☞ Cassone (di movimentazione): dispositivo per la movimentazione interna o esterna dei sottoprodotti. Imp. linee guida 05 14-02-2005 LINEE GUIDA 14:20 Pagina 10 10 ☞ Gestione controllata (di un documento): procedura documentata o prassi che definisce il processo di emissione e di revisione di un documento (comprese le responsabilità) e le modalità di identificazione e distribuzione del documento stesso compreso l’eventuale eliminazione. ☞ Procedura: modalità definite per eseguire un’attività o un processo (Nota: le procedure possono essere documentate o non. Quando una procedura è documentata, viene frequentemente utilizzato il termine "procedura scritta" o "procedura documentata"). ☞ Registrazione: documento che indica i risultati ottenuti o fornisce evidenza delle attività eseguite. ☞ Metodo HACCP: sistema che identifica i pericoli per la salute e la sicurezza e le azioni da svolgere per il loro controllo o la loro eliminazione. ☞ Punto critico di controllo (CCP): fase/procedura/stadio nel quale può essere prevenuto/eliminato/ridotto/ un pericolo per la sicurezza del consumatore. ☞ Prerequisiti: tutte le condizioni necessarie, strutturali e gestionali, per sviluppare un processo conforme ed iniziare l’iter per l’autorizzazione. ☞ GMP: buone pratiche di produzione come definite nelle istruzioni operative. ☞ Segregazione: isolamento e identificazione di una partita in attesa di risolvere le non conformità. Nota: Le definizioni evidenziate (*) sono state prese dalle varie disposizioni legislative europee e nazionali. Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 11 LINEE GUIDA 11 4 Analisi del processo 4.1 Processo di concia e processo di riviera Il seguente diagramma riassume i soggetti interessati e le fasi del processo di produzione di “pelli finite”, ricordando che il punto di partenza è uno scarto di macellazione. MACELLO TRASPORTO GREZZISTA STOCCAGGIO CONCERIA LAVORAZIONE DEL GREZZO PELLI FINITE MATERIE PRIME DESTINATE AD USO ALIMENTARE UMANO SOTTORPODOTTO AD USO NON ALIMENTARE RIFIUTI STOCCAGGIO STOCCAGGIO TRASPORTO CON SOGGETTI AUTORIZZATI TRASPORTO CON SOGGETTI AUTORIZZATI IMPIANTI DI TRASFORMAZIONE ALIMENTARE TRASFORMAZIONE IN IMPIANTI DI CATEGORIA 3 Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 12 LINEE GUIDA 12 In una conceria “tipo”, le fasi che precedono la concia minerale, organica o mista sono le seguenti: ARRIVO PELLE GREZZA MAGAZZINO PELLI GREZZE RECUP. AUTORIZZ. RIFILATURA DISSALATURA (azione meccanica normalmente tramite tagliatura) RINVERDIMENTO/ CALCINAIO SCARNATURA RECUPERO AUTORIZZATO CARNICCIO RIFILATURA SPACCATURA CONCIA E LAVORAZIONI SUCCESSIVE RIFILATURA, PEZZAME Imp. linee guida 05 14-02-2005 LINEE GUIDA 4.2 Attività e controlli 14:20 Pagina 13 13 Il manuale di autocontrollo dovrebbe prevedere un flow-chart o schema di processo (vedere esempi precedenti) ed una tabella riassuntiva delle attività e dei controlli (vedere ad esempio tabella che segue). Nella colonna “come” si inseriranno riferimenti a istruzioni operative specifiche o GMP (buone pratiche di lavorazione) proprie di ogni azienda, che possono consistere in documenti (ad esempio anche cartelloni appesi nei locali o vere e proprie istruzioni operative come quelle previste negli allegati) o capitoli specifici del manuale di autocontrollo oggetto della presente linea guida. Ove si riscontri un CCP (punto critico di controllo) devono essere fornite evidenze di conformità, la registrazione deve sempre permettere di identificare il controllo eseguito ed il risultato del controllo. Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 14 LINEE GUIDA 14 Tabella: Esempio di sintesi attività e controlli FASE 1 2 3 4 5 6 7 ATTIVITÀ RESPONSABILE O ADDETTO controllo conformità: documentazione e merce Incaricato ufficio amm.vo Sig. Mario e addetto al magazzino grezzo Sig. Giuseppe Identificazione Lavorazione NON TRATTAMENTO CONFORMITÁ NON CONFORMITÀ NOTE no periodico merce non conforme alle specifiche declassamento 1–2 12 Sig Giuseppe cartellino ……….. e codice lotto sì continuo errata o mancata declassamento identificazione 3–4 Classificazione Idem Idem sì continuo errata classificazione declassamento Registrazione idem Registro carico e scarico e cartelletta lotto no periodico mancata registrazione ripristino registrazione deposito nel locale/reparto autorizzato capo magazziniere Sig. Giuseppe occupare area .………. e tenere la merce separata da quella non idonea sì periodico mancata separazione pelli idonee da non idonee declassamento 6 Mantenimento condizioni idonee Sig. Giuseppe con il supporto degli addetti al reparto grezzo e calcinaio no periodico condizioni ambientali sfavorevoli declassamento – Movimentazione interna Addetti alla movimentazione (vedere mansionari) (riferimenti a istruzioni operative) no periodico mancato rispetto GMP declassamento 7-8 produzione derivati Responsabile settore calcinaio e concia Sig. Vittorio Ricette ed istruzioni di lavoro no periodico mancato rispetto GMP declassamento – Mantenimento condizioni idonee Idem con supporto degli addetti di reparto Verifica continua sì periodico condizioni ambientali sfavorevoli declassamento – Movimentazione Addetti alla movimentazione (vedere mansionari) (riferimenti a istruzioni operative) no periodico mancato rispetto GMP declassamento – responsabile magazzino semilavorati Sig. Vittorio Cartellini di lavorazione e cartelli conformità sì continuo perdita requisito identificazione declassamento – Mantenimento idem Controllo continuo sì periodico condizioni ambientali sfavorevoli declassamento – controllo conformità prodotto e mezzi responsabile spedizione Sig. Giacomo (riferimenti a istruzioni operative) no periodico errata valutazione declassamento – Compilazione documento commerciale Addetto ufficio amministrativo Sig. Walter Istruzione preparazione documento sì periodico Compilazione e/o correzione documento 9 Registrazione e scarico partita idem Registro carico e scarico no periodico registrazione 10 lavaggi Responsabile settore manutenzione Sig. Nicola con il supporto addetti reparti (riferimenti a istruzioni operative) - registrazione su schede manutenzione ed interventi sì periodico mancata o non idonea pulizia pulizie di ripristino 11 disinfezioni ripristino locali Idem Idem no periodico mancata disinfezione effettuazione disinfezione ripristino Responsabile settore manutenzione Sig. Nicola con il supporto addetti reparti (riferimenti a istruzioni operative) – registrazione su schede manutenzione ed interventi no periodico non possesso requisiti strutturali manutenzione di ripristino dei requisiti attrezzature Idem Idem no periodico non possesso requisiti manutenzione di ripristino dei requisiti Stoccaggio prodotti finiti Identificazione Spedizione CCP MONITORAGGIO (riferimenti a istruzioni operative) Arrivo pelli Stoccaggio pelli grezze COME Pulizia manutenzioni ordinarie e/o straordinarie Verifica continua mancata o errata compilazione documento mancata o errata registrazione in scarico – 5–1 Imp. linee guida 05 14-02-2005 LINEE GUIDA Note alla Tabella attività e controlli 14:20 Pagina 15 15 1. Nella fase di accettazione deve essere a) Considerato idoneo il materiale accompagnato dalla documentazione di trasporto corretta e correttamente compilata; b) Sempre verificata la conformità di conservazione al fine di individuare possibili problemi di rischio di avere materiali non conformi. I fornitori abilitati al ritiro devono essere inseriti fra quelli qualificati (essendo pubblica l’autorizzazione non sono necessarie evidenze particolari di conferma dell’idoneità). 2. La formazione svolta in conceria sulla corretta gestione del processo oggetto della presente linea guida dovrebbe essere documentata, per esempio possono essere predisposte delle schede dove registrare: gli interventi, i partecipanti, i docenti ed eventualmente il livello raggiunto. La formazione può essere registrata insieme a quella obbligatoria in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. 3. Si consiglia di indicare già sul cartellino di identificazione del grezzo l’idoneità o meno del materiale al fine di ridurre i rischi e facilitare l’identificazione. 4. L’identificazione deve essere presente in tutte le fasi di lavorazione e stoccaggio, comprese le fasi intermedie e di movimentazione. 5. Devono essere definiti i tempi di conservazione dei documenti di registrazione. Si suggerisce che i documenti di accompagnamento delle partite di grezzo, il giornale di carico e scarico, i documenti di spedizione ed accompagnamento siano conservati, per eventuali controlli, per un periodo di almeno 5 anni. 6. Nel registro di carico e scarico può essere utile, per fini interni di controllo delle partite in lavorazione e del magazzino, un collegamento diretto fra partite in lavorazione e sottoprodotti (conformi e non conformi) ricavati da quella specifica partita. Tale attività può essere eseguita attraverso codici di collegamento rapidi fra le sezioni carico e scarico oppure con registrazioni di carico e scarico vicine. 7. I contenitori di stoccaggio devono essere in materiale idoneo, facilmente lavabili e disinfettabili, e devono essere conservati in luoghi differenti e identificati a seconda se siano stati puliti e disinfettati o meno. I contenitori per prodotti conformi non devono essere usati per prodotti non conformi. 8. Nel caso di quantitativi significativi di materiale da trattare (conforme e non conforme), per migliorare la logistica, possono essere previste delle vasche di stoccaggio (magazzini intermedi). Se presenti le vasche devono essere corredate da istruzioni (scritte) per la pulizia, disinfezione e manutenzione; tali attività devono essere registrate. 9. Nelle modalità di lavoro deve essere prestata attenzione al passaggio fra loto non conforme e lotto conforme 10. Il documento commerciale per spedizioni in ambito nazionale può essere personalizzato su carta aziendale, ma deve comunque essere un documento controllato. 11. Il giornale di carico e scarico deve essere un documento controllato, identificato e con pagine numerate. Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 16 LINEE GUIDA 16 12. Devono essere riviste le procedure di manutenzione e pulizia delle attrezzature per inserire le prescrizioni della nuova procedura (pulizia e disinfezione), devono essere presi in particolare considerazione i seguenti aspetti: ☞ locali di stoccaggio (importante la cartellonistica); ☞ contenitori per il trasporto cassoni-importante l’identificazione); ☞ scarnatrici; ☞ spaccatrici; ☞ vasche di stoccaggio; ☞ utensili di lavorazione pelli (manuali e componenti di macchine). 4.3 Gestione delle non conformità Per la gestione delle non conformità (vedere definizione) dovrebbe essere utilizzato l’apposito modulo. Il modulo permette un corretto approccio al problema ed una puntuale registrazione delle attività svolte e delle soluzioni adottate. Le fasi principali di gestione della non conformità dovrebbero essere le seguenti: ☞ definizione e registrazione del problema (compreso il requisito interno o dei documenti di riferimento non rispettato); ☞ trattamento e suo responsabile; ☞ verifica dell’efficacia del trattamento. Un esempio di modulo è fornito nell’allegato n.7. Il trattamento deve essere fatto ogni qualvolta vi può essere un rischio che un materiale passi da conforme a non conforme. È necessario, nel caso di non conformità rilevate sul prodotto già spedito, una comunicazione all’azienda addetta al ritiro della non conformità sul lotto al fine di poter permettere all’azienda il declassamento dei prodotti collegabili. Tale attività deve essere fatta in forma scritta ed i riferimenti devono essere chiari e di facile identificazione per l’azienda che ha eseguito il ritiro del materiale. Deve essere ricordato che un’analisi periodica delle non conformità rilevate può essere un importante strumento di miglioramento per individuare delle possibili azioni correttive che permettano in futuro di evitare non conformità periodiche oppure delle azioni preventive che garantiscano che non conformità potenziali non creino problemi alla produzione. Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 17 LINEE GUIDA 4.4 Esempio intestazione moduli 17 La seguente tabella riassuntiva può essere utilizzata, dopo opportuna personalizzazione, come intestazione per tutti i documenti collegati alla procedura. Conceria Bellapelle Via della Concia 21 - 00111 San Tommaso in Monte Processo di gestione per la produzione di.* N° autorizzazione: Revisione: AA Data emissione: 01.01.05 Tipo di documento e nome (per esempio Registro carico e scarico) Pagina X di XX *Indicare se di: a) Materia prima per la produzione di gelatine alimentari e collagene b) Sottoprodotti destinati ad usi non umani. Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 18 LINEE GUIDA 4.5 Copia dei certificati sanitari e dei documenti commerciali 18 Inserire i certificati o documenti relativi alle materie prime per produzione di gelatine o collagene ad uso umano, oppure a sottoprodotti destinati ad usi non umani. Essi possono venire archiviati in appositi raccoglitori, opportunamente catalogati e differenziati per prodotti conformi all’alimentazione umana e non conformi. 4.6 Registro di carico e scarico Conceria Bellapelle Via della Concia 21 - 00111 San Tommaso in Monte Processo di gestione per la produzione di.* N° autorizzazione: Revisione: AA Data emissione: 01.10.00 Tipo di documento e nome (per esempio Registro carico e scarico) Pagina X di XX CARICO DATA OPERAZIONE STABILIMENTO DI PROVENIENZA N. DOC. COMMERCIALE oppure N. CERTIF. SANITARIO NATURA DELLA MATERIA PRIMA QUANTITÀ: KG o PEZZI N. N. DEL LOTTO: CARICO DATA OPERAZIONE STABILIMENTO DI PROVENIENZA N. DOC. COMMERCIALE oppure N. CERTIF. SANITARIO NATURA DELLA MATERIA PRIMA QUANTITÀ: KG o PEZZI N. N. DEL LOTTO: CARICO DATA OPERAZIONE STABILIMENTO DI PROVENIENZA N. DOC. COMMERCIALE oppure N. CERTIF. SANITARIO NATURA DELLA MATERIA PRIMA QUANTITÀ: KG o PEZZI N. N. DEL LOTTO: Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 19 LINEE GUIDA 19 SCARICO DATA OPERAZIONE STABILIMENTO DI PROVENIENZA N. DOC. COMMERCIALE NATURA DELLA MATERIA PRIMA N. DEL LOTTO: QUANTITÀ PRESUNTA (DA DETERMINARE A DESTINAZIONE): KG o PEZZI N. RIFERIMENTO AI LOTTI/DOC. COMMERCIALE DI CARICO SCARICO DATA OPERAZIONE STABILIMENTO DI PROVENIENZA N. DOC. COMMERCIALE NATURA DELLA MATERIA PRIMA N. DEL LOTTO: QUANTITÀ PRESUNTA (DA DETERMINARE A DESTINAZIONE): KG o PEZZI N. RIFERIMENTO AI LOTTI/DOC. COMMERCIALE DI CARICO SCARICO DATA OPERAZIONE STABILIMENTO DI PROVENIENZA N. DOC. COMMERCIALE NATURA DELLA MATERIA PRIMA N. DEL LOTTO: QUANTITÀ PRESUNTA (DA DETERMINARE A DESTINAZIONE): KG o PEZZI N. RIFERIMENTO AI LOTTI/DOC. COMMERCIALE DI CARICO SCARICO DATA OPERAZIONE STABILIMENTO DI PROVENIENZA N. DOC. COMMERCIALE NATURA DELLA MATERIA PRIMA N. DEL LOTTO: QUANTITÀ PRESUNTA (DA DETERMINARE A DESTINAZIONE): KG RIFERIMENTO AI LOTTI/DOC. COMMERCIALE DI CARICO *Indicare se di: a) Materia prima per la produzione di gelatine alimentari e collagene b) Sottoprodotti destinati ad usi non umani. o PEZZI N. Imp. linee guida 05 14-02-2005 LINEE GUIDA 14:20 Pagina 20 20 5 Adempimenti 5.1 Generalità 5.2 Materie prime da impiegare per la produzione di gelatine e/o collagene destinati al consumo umano I residui di alcune fasi di lavorazione della pelle, date le loro caratteristiche, possono essere impiegati quali materie prime nell’industria alimentare, o quali sottoprodotti non destinati all’alimentazione umana. Per questo motivo possono essere individuate le seguenti due lavorazioni, anche all’interno dello stesso impianto: ☞ strutture conciarie fornitrici di materie prime per la produzione di gelatina o collagene per uso umano; ☞ strutture conciarie fornitrici di sottoprodotti secondo quanto previsto dal Regolamento 1774/2002. In relazione alle due suddette destinazioni d’uso, le disposizioni di legge prevedono adempimenti e requisiti che sono sintetizzati nei paragrafi che seguono. Ai sensi delle decisioni 1999/724/CE (emendamento della direttiva 1992/118/CE) e 2003/721 le pelli ottenute da animali d’allevamento, regolarmente macellati (in mattatoi e macelli autorizzati) e ritenuti conformi al consumo umano a seguito di ispezioni ante e post mortem (effettuata da un veterinario ufficiale), possono diventare materia prima per la produzione di gelatina e/o collagene per uso umano. La classificazione delle pelli, ai sensi delle sopra citate decisioni, avviene al macello, al fine di poter regolamentare tutte le altre fasi di filiera (raccolta, trasporto, stoccaggio eccetera). I responsabili dei macelli che intendono immettere nel circuito commerciale pelli dalle quali si possono ricavare delle materie prime per uso umano, devono mettere in atto un sistema di tracciabilità in grado di garantire una corretta gestione sanitaria delle pelli. Le concerie che intendono fornire materie prime per la produzione di gelatine e/o collagene destinate al consumo umano, devono essere riconosciute e registrate da autorità competenti (autorizzazione), devono soddisfare una serie di requisiti igienico-sanitari e garantire il rispetto di specifici adempimenti documentali (documento commerciale, certificato sanitario, registro di carico e scarico). Inoltre tali materie prime devono essere trattate secondo la migliore pratica igienica al momento del trasporto, dello stoccaggio e della manipolazione al fine di evitare possibili contaminazioni incrociate (vedi Procedura per la gestione dei residui conciari destinati all’industria alimentare umana o ad altri recuperi ai sensi delle decisioni 1999/724/CE e 2003/721/CE e del Regolamento 1774/2002/CE – all. 3). Imp. linee guida 05 14-02-2005 LINEE GUIDA 14:20 Pagina 21 21 L’attestazione di materia prima conforme per l’uso umano deve essere indicata nella documentazione sanitaria che accompagna le pelli in ingresso. In merito ai requisiti igienico sanitari, la conceria deve garantire: I. pavimentazione in materiale compatto e pareti lisce, facili da pulire e disinfettare, II. locali/aree di deposito o stoccaggio devono essere tenuti in uno stato soddisfacente di pulizia e manutenzione in modo da non rappresentare fonte di contaminazione per le materie prime, III. nel caso in cui materiali non conformi, per questo tipo di utilizzo, siano lavorati o immagazzinati nei medesimi locali delle materie prime conformi, le fasi di ricezione, lavorazione e stoccaggio devono essere condotte separatamente. Le concerie devono inoltre tenere idonea registrazione dei reagenti impiegati e delle ricette di lavorazione. Esse devono venire raccolte ed aggiornate da un responsabile, opportunamente nominato ed istruito. In particolare il responsabile verifica la quantità in percentuale dei reagenti nel rinverdimento (agenti sgrassanti e carbonato di sodio) e nella calcinazione (calce, solfidrato di sodio, solfuro di sodio) ed il pH dei sottoprodotti, che deve attestarsi tra 10 e 12. Vanno inoltre effettuati dei controlli visivi del materiale, per verificare l’assenza di corpi estranei e la conformità del colore, nonché verifica olfattiva, per escludere presenza di materiale putrescente. Le concerie autorizzate saranno soggette a periodici controlli da parte delle autorità competenti. 5.3 Sottoprodotti non destinati al consumo umano Tutte le pelli che non soddisfano i requisiti richiesti dalle decisioni 1999/724 e 2003/721, sono classificate come sottoprodotti ai sensi del Regolamento 1774/2002/CE e non possono essere utilizzate per il consumo umano. Infatti la conceria ai sensi del Regolamento 1774/2002/CE si configura quale impianto che tratta pelli prive di riconoscimento post mortem, provenienti da macelli per la produzione di pelli conciate e trattate (cuoio) non destinate al consumo umano. Imp. linee guida 05 14-02-2005 LINEE GUIDA 14:20 Pagina 22 22 6 Punti critici 6.1 Generalità Partendo dai processi sopra definiti attraverso un’analisi del rischio, sono state individuate alcune criticità riconducibili sinteticamente alle seguenti tipologie: ☞ criticità diffuse, relative all’igiene complessiva del contesto, dei locali e delle attrezzature utilizzate per la movimentazione delle pelli; ☞ criticità specifiche, relative in particolare alle seguenti fasi del processo: • controlli e stoccaggio pelli grezze in ingresso; • scarnatura; • operazioni di taglio; • spaccatura; • stoccaggio residui idonei e non idonei. Le criticità diffuse possono essere tenute sotto controllo tramite elementari operazioni di pulizia e disinfezione dei locali e delle attrezzature da eseguirsi con frequenza giornaliera nel caso di lavorazione di prodotti potenzialmente destinati ad uso alimentare e immediatamente dopo la lavorazione di un lotto potenzialmente non idoneo (vedere istruzioni previste negli allegati). Per quanto riguarda le criticità specifiche, le stesse dovrebbero essere controllate conformemente alle indicazioni dei paragrafi che seguono. 6.2 Materie prime destinate alla produzione di gelatine e/o collagene ad uso umano Nel caso in cui i residui di lavorazione vengano impiegati quali materie prime per la produzione di gelatine e/o collagene ad uso umano, per ciascuna fase critica devono essere rispettate le seguenti disposizioni: Stoccaggio pelli grezze in ingresso ☞ separare fisicamente lo stoccaggio del materiale idoneo e non idoneo (in magazzini distinti); ☞ verificare i documenti in accettazione (documento commerciale, certificato sanitario). ☞ controllare visivamente le pelli. Operazioni di taglio ☞ effettuare operazioni di pulizia delle attrezzature, dei macchinari, degli utensili e dei locali (vedi all. 1); ☞ assicurare il convogliamento dei residui in contenitori idonei realizzati in materiale lavabile e disinfettabile. Scarnatura ☞ effettuare operazioni di pulizia dei macchinari (vedere allegati); ☞ assicurare il convogliamento dei residui in contenitori idonei realizzati in materiale lavabile e disinfettabile. Spaccatura ☞ effettuare operazioni di pulizia dei macchinari (vedi all. 1) ☞ assicurare il convogliamento dei residui in contenitori idonei realizzati in materiale lavabile e disinfettabile. Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 LINEE GUIDA Stoccaggio materie prime Pagina 23 23 ☞ lo stoccaggio delle materie prime deve essere effettuato: • in idonei contenitori, realizzati in materiale lavabile e disinfettabile • in locali con pavimenti e pareti facili da pulire e disinfettare • i locali devono essere sufficientemente puliti e tenuti in maniera da non rappresentare fonte di contaminazione per le materie prime • le materie prime non conformi devono essere isolate per l’intero periodo in cui sussiste il pericolo di contaminazione incrociata; ☞ la zona destinata allo stoccaggio deve garantire la non contaminazione incrociata, nel caso di eventuale copresenza di materiali idonei e non idonei, secondo le disposizioni previste dalla Decisione 99/724/Cee del Regolamento 853/2004/CE. I prodotti così ottenuti sono spediti attraverso trasportatori autorizzati alle aziende che producono gelatine, le quali effettuano normalmente i seguenti controlli in ingresso: a) verifica documentale (documenti richiesti dalle disposizioni di legge) b) verifica del pH su campione di prodotto prelevato dal carico in arrivo c) verifica dello stato di pulizia del mezzo di trasporto e della autocertificazione del trasportatore che testimonia l’avvenuto lavaggio del cassone del mezzo di trasporto d) controllo visivo del materiale, per verificare l’assenza di corpi estranei e la conformità del colore, nonché verifica olfattiva, per escludere presenza di materiale putrescente. 6.3 Sottoprodotti non destinati al consumo umano Stoccaggio pelli grezze in ingresso Scarnatura Residui da operazioni di taglio Nel caso in cui i residui di lavorazione vengano impiegati quali sottoprodotti non destinati al consumo umano, per ciascuna fase critica sono da rispettare le seguenti disposizioni: ☞ verificare i documenti in accettazione (documento commerciale, certificato sanitario). ☞ controllare visivamente le pelli. ☞ effettuare operazioni di pulizia dei macchinari (vedere allegato); ☞ assicurare il convogliamento dei residui in contenitori idonei realizzati in materiale lavabile. ☞ effettuare operazioni di pulizia delle attrezzature, dei macchinari, degli utensili e dei locali (vedere allegati); ☞ assicurare il convogliamento dei residui in contenitori idonei realizzati in materiale lavabile e disinfettabile. Imp. linee guida 05 14-02-2005 LINEE GUIDA 14:20 Pagina 24 24 Spaccatura ☞ effettuare operazioni di pulizia dei macchinari (vedere allegati); ☞ assicurare il convogliamento dei residui in contenitori idonei realizzati in materiale lavabile e disinfettabile. Stoccaggio sottoprodotti ☞ lo stoccaggio dei sottoprodotti deve essere effettuato all’interno dell’impianto oppure all’esterno in vasche o contenitori chiusi al fine di evitare la contaminazione esterna; ☞ in conformità a quanto previsto dal Regolamento 1774/2002/CE, è necessaria la conformità ai seguenti requisiti dell’All. III, cap. III: • luogo coperto per ricezione dei prodotti • facilità di pulizia e disinfezione • servizi adeguati per il personale • dispositivi appropriati di protezione • installazioni appropriate per pulizia e disinfezione dei contenitori, dei veicoli per il trasporto e delle ruote • adeguato magazzinaggio prima della spedizione; ☞ se trattasi di sottoprodotti non calcinati i tempi di stoccaggio non devono superare le 48 ore dalla lavorazione per evitare processi degradativi, salva l’adozione di specifici accorgimenti. Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 25 LINEE GUIDA Allegati 25 Gli allegati che seguono sono esempio di istruzioni operative da utilizzare sia come parti del manuale di autocontrollo sia come documenti complementari. Allegato 1: Esempio di istruzione di pulizia e disinfezione 1. SCOPO E RESPONSABILITÀ 2. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Lo scopo della presente istruzione operativa è garantire le condizioni di idoneità e conformità igienica dei locali, dei macchinari e delle attrezzature. Responsabile dell’applicazione della procedura è il titolare o eventuale suo incaricato, che ha il compito di vigilare sulla corretta attuazione della procedura, adottando i provvedimenti necessari per renderla efficace. Un corretto sistema di pulizia può essere articolato in differenti azioni: ☞ lavaggio: rimozione dello sporco; ☞ disinfezione: distruzione dei microrganismi patogeni; ☞ risciacquo finale: per eliminare ogni traccia di disinfettante. La scelta dell’accuratezza delle operazioni di pulizia deve essere condotta in funzione del risultato da ottenere (vedi a titolo esemplificativo la successiva tabella). 2.1 Interventi di pulizia Intervento Azione Periodicità Frequenza consigliata 1. Pulizia dei pavimenti • Lavaggio Quotidiana 2. Pulizia delle pareti • Lavaggio Settimanale 3. Pulizia di macchinari ed attrezzature • Lavaggio • Disinfezione Quotidiana Quindicinale* 4. Pulizia delle vasche di stoccaggio •Lavaggio • Disinfezione Ogni qual volta viene asportato il materiale 5. Pulizia delle attrezzature utilizzate per la movimentazione • Lavaggio Quotidiana, ovvero dopo ogni operazione di movimentazione Quindicinale* • Disinfezione (*): per linee miste, ovvero per linee di produzione in cui si alternano le lavorazioni di materiale idoneo e non idoneo, le operazioni di disinfezione devono essere condotte ogni volta che si passa dalla lavorazione di materiale non idoneo alla lavorazione di materiale idoneo. Imp. linee guida 05 14-02-2005 LINEE GUIDA 14:20 Pagina 26 26 Per il corretto svolgimento delle operazioni di pulizia, gli operatori devono essere provvisti di adeguati Dispositivi di Protezione Individuale (abbigliamento, stivali, guanti in materiale impermeabile), rispettando le dosi indicate nelle confezioni dei prodotti disinfettanti e rispettando le temperature indicate. 2.2 Lavaggio Modalità: le operazioni di lavaggio sono condotte con l’ausilio di getti di acqua calda (ad una temperatura minima di 45-50°C). La pulizia deve comportare la totale asportazione dei residui di lavorazione sia dalle superfici (pavimentazioni, pareti, vasche) sia dai macchinari (scarnatrice, spaccatrice) e dalle attrezzature utilizzate. Le operazioni andrebbero condotte entro un’ora dal termine delle lavorazioni per evitare incrostazioni sulle superfici. Controlli: visivi. 2.3 Disinfezione Modalità: la disinfezione delle superfici e dei macchinari da trattare è condotta mediante l’impiego di getti d’acqua superiore agli 80 °C, o di soluzioni disinfettanti (es. soluzioni di ipoclorito di sodio al 2%). Al termine delle operazioni, si effettua il risciacquo delle superfici trattate con acqua fredda, al fine di rimuovere completamente i residui di disinfettante. Controlli: campionamento basale tramite tamponi eseguiti periodicamente dal responsabile dell’area a verifica della corretta applicazione della presente procedura. 2.4 Controlli I controlli relativi alla corretta esecuzione delle operazioni di pulizia sono eseguite dal responsabile dell’area. Il controllo deve in particolare consistere in una: VERIFICA VISIVA: verifica della corretta esecuzione delle operazioni di lavaggio, con particolare riguardo all’accuratezza con la quale le stesse sono state condotte (presenza di residui di sporco). Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 LINEE GUIDA Pagina 27 27 2.5 Registrazioni Tutte le attività di pulizia ed i relativi controlli devono essere registrati ad attestazione della corretta attuazione della procedura. A titolo esemplificativo si riporta in allegato un fac simile di registrazione. Le registrazioni devono essere conservate per un periodo di almeno due anni, ad opera del responsabile della procedura. 2.6 Qualifica del personale Il personale addetto all’esecuzione degli interventi di pulizia deve essere adeguatamente informato e formato in merito alle modalità ed alla periodicità di esecuzione delle attività stesse. L’azienda deve pianificare un programma di formazione del personale coinvolto nelle attività oggetto della presente procedura, mediante corsi o seminari sui sistemi di prevenzione e controllo dei rischi igienici connessi con la manipolazione delle materie prime di origine animale destinati allo specifico recupero. Deve inoltre essere prevista la formazione del responsabile di area deputato all’esecuzione dei controlli e dei campionamenti, nonché delle figure individuate per l’esecuzione dei test. Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 LINEE GUIDA Pagina 28 28 Allegato 2: esempio di istruzione di derattizzazione e disinfestazione dei locali 1. SCOPO E RESPONSABILITÀ Lo scopo della presente istruzione operativa è evitare qualsiasi contaminazione delle materie prime e dei sottoprodotti ad opera di animali infestanti e indesiderabili quali insetti, roditori e qualsiasi altro parassita. Per garantirne l’assenza dalle aree di lavorazione, le stesse devono possedere dispositivi appropriati di protezione. La responsabilità della procedura è affidata al responsabile produzione (generale o del reparto riviera), che deve vigilare sulla corretta attuazione della stessa e prendere i provvedimenti necessari per renderla efficace. 2. DESCRIZIONE ATTIVITÀ 2.1 Interventi di disinfestazione 2.2 Controlli Sia il monitoraggio che le operazioni di disinfestazione sono normalmente affidate ad una ditta esterna specializzata, la quale, ogni anno, comunque in base alle indicazioni fornite dall’azienda, elabora un piano dettagliato di controllo, in cui vengono specificate le procedure relative a: ☞ tipologie di animali infestanti da controllare; ☞ tipologie delle trappole e delle esche; ☞ numero e dislocazione delle trappole nell’impianto; ☞ frequenze delle ispezioni e piano delle operazioni di disinfestazione; ☞ limiti di non conformità e tipologia dell’intervento; ☞ tipo, dosi e modalità di impiego del disinfestante; ☞ documentazione del monitoraggio e degli interventi di disinfestazione. Nel caso in cui il monitoraggio, finalizzato a verificare l'eventuale presenza di infestanti e/o le attività di disinfestazione siano gestiti da personale interno, la cadenza dei controlli e il posizionamento delle esche dipenderanno dalle effettive esigenze e dallo stato igienico specifico rilevato dal sopralluogo di personale competente. Responsabile della verifica della corretta esecuzione delle operazioni è il personale della ditta esterna incaricata delle operazioni. La supervisione è affidata al responsabile qualità del reparto. Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 LINEE GUIDA Pagina 29 29 2.3 Registrazioni Le attività di monitoraggio e disinfestazione devono essere registrate dal responsabile qualità, indicando data e tipologia dell’intervento. A supporto, si riporta in allegato un fac simile di registrazione. 2.4 Qualifica del personale Nel caso in cui le operazioni siano condotte da impresa specializzata esterna, il responsabile qualità deve verificare che la ditta incaricata sia inserita nel “Registro delle imprese”, di cui al Decreto del Ministero dell’Industria del Commercio e dell’Artigianato 7 luglio 1997, n. 274. Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 30 LINEE GUIDA 30 Allegato 3: esempio di istruzione per la gestione dei residui conciari destinati all’industria alimentare umana o ad altri recuperi ai sensi delle decisioni 1999/724/CE e 2003/721/CE e del Regolamento 1774/2002/CE 1. SCOPO E RESPONSABILITÀ 2. DESCRIZIONE ATTIVITÀ Scopo della presente istruzione operativa è garantire la conformità della corretta gestione dei residui di lavorazione alle prescrizioni normative applicabili ai residui destinati ad essere utilizzati come materie prime per la produzione di gelatine e/o collagene ad uso umano o come sottoprodotti per uso non umano. La responsabilità dell’applicazione della procedura è del responsabile di produzione o reparto. I residui, terminate le fasi di taglio, scarnatura e spaccatura devono essere stoccati in contenitori appositi, in materiale lavabile e disinfettabile. Tali contenitori devono essere localizzati all’interno dello stabilimento nel caso di residui utilizzati ad uso umano, oppure anche all’esterno (per altri utilizzi), muniti comunque di copertura, al fine di evitare fenomeni di contaminazione ad opera di agenti esterni. I residui non calcinati devono essere asportati dai locali di produzione giornalmente o al massimo entro 48 ore dalla produzione. 2.1 Registrazioni Tutte le attività di controllo eseguite a verifica della corretta attuazione della procedura devono essere registrate ad opera del responsabile della stessa. 2.2 Qualifica del personale Il personale addetto all’esecuzione delle operazioni di movimentazione dei residui deve essere adeguatamente informato e formato in merito ai contenuti della presente procedura. Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 LINEE GUIDA Pagina 31 31 Allegato 4: esempio di istruzione per la gestione delle pelli grezze fornite dal macello 1. SCOPO E RESPONSABILITÀ Scopo della presente istruzione operativa è garantire la conformità delle operazioni di raccolta e conferimento dei residui di lavorazione alle prescrizioni normative applicabili ai residui destinati ad essere utilizzati come materie prime per la produzione di gelatine e/o collagene ad uso umano o come sottoprodotti per uso non umano. La responsabilità dell’applicazione della procedura è del responsabile di produzione o reparto. ☞ Procedura da adottare – STANDARD MATERIALE IDONEO i) Accompagnamento delle pelli con – certificato veterinario previsto dalla Decisione 1999/724/CE e successive modifiche e integrazioni – documento commerciale previsto dalla Decisione 1999/724/CE e successive modifiche e integrazioni ii) Obbligo di rintracciabilità, secondo i registri di carico/scarico già previsti. ☞ Procedura residuale – ECCEZIONE PER MATERIALE NON IDONEO Accompagnamento delle pelli secondo: i) certificati veterinari previsti dal Regolamento 1774/2002/CE (All. II, cap. III) ii) doc. commerciale previsto dal Regolamento 1774/2002/CE (All. II, cap. III) – possibilità di identificazione e separazione durante raccolta e possibilità di identificazione e separazione durante il trasporto iii) trasporto secondo le regole dell’All. II: cap. I 2. a, 2.b i; cap. II ☞ All’atto del ricevimento delle partite in conceria, direttamente dal macello Carico obbligo di rintracciabilità secondo quanto previsto dalla Decisione 1999/724/CE, oppure secondo le disposizioni del Reg. 1774/2002/CE: i) All. II, cap. IV b, c, data ricezione, d, c ii) All. II, cap. V Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 32 LINEE GUIDA 32 Allegato 5: esempio di istruzione per le pelli grezze di provenienza da raccoglitori 1. SCOPO E RESPONSABILITÀ Scopo della presente istruzione operativa è garantire la conformità delle operazioni di raccolta e conferimento dei residui di lavorazione alle prescrizioni normative applicabili ai residui destinati ad essere utilizzati come materie prime per la produzione di gelatine e/o collagene ad uso umano o come sottoprodotti per uso non umano. La responsabilità dell’applicazione della procedura è del responsabile di produzione o reparto. ☞ Procedura da adottare i) Salvaguardia delle caratteristiche di idoneità delle pelli identificate secondo la Decisione 1999/724 /CE e successive modifiche e integrazioni ii) Accompagnamento delle pelli con i certificati veterinari o i documenti commerciali previsti iii) Obbligo di rintracciabilità, secondo i registri di carico/scarico approvati iv) Trasporto secondo quanto previsto dalla normativa corrente, a seconda che si tratti di “Materia prima ad uso umano” oppure di “Sottoprodotti non destinati all’uso umano”. ☞ All’atto del ricevimento delle partite in conceria Carico Obbligo di rintracciabilità secondo quanto previsto dalla Decisione 1999/724/CE, oppure secondo le disposizioni del Regolamento 1774/2002/CE: i) All. II, cap. IV b, c, data ricezione, d, c ii) All. II, cap. V. Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 33 LINEE GUIDA 33 Allegato 6: esempio di istruzione per la gestione dei residui in uscita dalla conceria 1. SCOPO E RESPONSABILITÀ Scopo della presente istruzione è garantire la conformità delle operazioni di conferimento dei residui di lavorazione alle prescrizioni normative applicabili ai residui destinati ad essere utilizzati come materie prime per la produzione di gelatine e/o collagene ad uso umano o come sottoprodotti per uso non umano. La responsabilità dell’applicazione della procedura è del responsabile di produzione o reparto. Al momento della cessione dalla conceria (al trasportatore o recuperatore) i residui devono seguire le disposizioni di cui: ☞ alla Decisione 1999/724/CE – conferimento secondo quanto previsto nell’All. II, cap. 4 parte VIII della Direttiva 92/118/CEE – scarico ed obbligo di rintracciabilità secondo il Registro di carico e scarico approvato ☞ al Regolamento 1774/2002/CE – conferimento secondo quanto previsto nell’All. II , cap. III, con copia del documento sanitario – scarico ed obbligo di rintracciabilità secondo l’All. II, cap. IV a, b, c, e, f se noto e l’All. II, cap. V. Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 34 LINEE GUIDA 34 Allegato 7: esempio di modulo per la gestione delle non conformità Dati identificativi dell’azienda e del modulo (vedere paragrafo 4.3 delle Linee guida) Modulo per una corretta gestione delle non conformità ai fine del rispetto dei requisiti per la gestione dei sottoprodotti di conceria per uso umano e non N° progressivo e requisito non rispettato Data Chi ha rilevato la non conformità Luogo/attività dove è stata rilevata la non conformità Descrizione non conformità Firma del Responsabile di reparto Correzione della non conformità Causa della non conformità Funzione responsabile dell’attuazione Firma del responsabile di reparto attuazione entro Verifica dell’attuazione ed efficacia della Correzione attuata Attuata / Soddisfacente ❑ Non Attuata / Non Soddisfacente ❑ Motivazioni e ulteriori decisioni prese Firma del Responsabile di reparto Eventuali allegati: • .. • .. • .. data Imp. linee guida 05 14-02-2005 14:20 Pagina 35 LINEE GUIDA Gli autori della guida 35 UNIC Unione Nazionale Industria Conciaria: www.unic.it ICEC Istituto di Certificazione Conciaria, partner di DNV: www.icec.it Conciaricerca Italia S.r.l. Società di ricerca promossa da UNIC: www.conciaricerca.it Associazione Industriali della Provincia di Vicenza