Scuola Morari - Fondazione Guido Piccini

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Scuola Morari - Fondazione Guido Piccini
FONDAZIONE GUIDO PICCINI
per i diritti dell’uomo
onlus
Scuola Morari:
Proyecto de educación
para niños y niñas indigenas
cackchiqueles
Chimaltenango - Guatemala
Localizzazione
Organizzazione promotrice
in Italia
Organizzazione promotrice
in Guatemala
Comunidad Morari
El llano-Zaragoza-Chimaltenango
GUATEMALA - Centro America
FONDAZIONE GUIDO PICCINI
per i diritti dell'uomo - Onlus
Calvagese della Riviera - Brescia
via Terzago, 7
COOPERATIVA DE AHORRO Y
CREDITO INTEGRAL KATO-KI
FONDAZIONE GUIDO PICCINI per i diritti dell’uomo onlus
Via Terzago 7 – 25080 Calvagese d.R. (BS)
030.601047
1a Avenida n. 2-50 – zona 4
Chimaltenango – Guatemala
Coordinate bancarie: Banco di Brescia ABI 03500 cab 54081 cc 5013
Intestato a Fondazione Guido Piccini
Causale: ESCUELA MORARI
Si invia ricevuta solo a coloro che comunicano il proprio indirizzo
FONDAZIONE GUIDO PICCINI per i diritti dell’uomo onlus
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Coordinate bancarie: Banco di Brescia ABI 03500 cab 54081 cc 5013
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Para vencer la pobreza
y lograr una más equitativa distribución
de la riqueza
es necesario involucrar al pobre
en el proceso de producción de bienes.
Esto se consigue mediante la enseñanza
que capacite a todos para lograr
iguales oportunidades
(Guatemala)1
La storia del Guatemala è profondamente segnata dalla violenza e dalla discriminazione contro la popolazione indigena, discendente dai maya, che rappresenta il 67%
dell’intero popolo.
L’area rurale del Guatemala è stata caratterizzata dall’esclusione sociale e
dall’emarginazione di individui e comunità, a causa di fattori politici, socio-economici, etnico-culturali e geografici.
Il cambiamento socio-economico (e di conseguenza politico) in Guatemala potrà avvenire solo se si potenzierà il settore giovanile, dandogli gli strumenti necessari per divenire protagonista del proprio futuro e del futuro dell’intero paese.
La società civile sarà potenziata ed acquisirà sempre più forza se sempre più elementi ne entreranno a far parte, non solo a pieno diritto, ma con una formazione che
permetta loro di porsi come soggetti storici, superando la tradizionale emarginazione,
sfruttamento, esclusione e repressione.
Una grave carenza, denunciata continuamente e che fa sentire effetti sempre più
negativi, è la mancanza di leaders popolari, quadri medi in campo socio-politico-economico
ed elementi di riferimento nel processo di democratizzazione. Per superare tale carenza
– che rappresenta uno degli ostacoli più gravi all’affermazione della società civile in Guatemala - si deve intervenire al più presto possibile nella vita di ogni cittadino offrendo il
massimo di opportunità, partendo dall’offerta di un’istruzione di base che dia i primi, indispensabili strumenti per inserirsi nel processo del paese.
È convinzione diffusa, che il vero cambiamento, la vera “rivoluzione” in Guatemala
passa attraverso processi di istruzione, informazione, formazione, preparazione, anche
per dare sostanza agli Accordi di pace, firmati nel dicembre del 1996, ma che non sono
ancora scesi nella quotidianità della popolazione, rimanendo pressoché sulla carta.
La Fondazione Guido Piccini per i diritti dell’uomo, presente in Centro America fin
dal 1986, ha realizzato in Guatemala una serie di interventi e progetti di sviluppo in campo agricolo, zootecnico, artigianale e di risanamento ambientale (escavazione di pozzi, introduzione di energia elettrica, ecc…), ma soprattutto a livello scolastico perché solo la
scuola può assicurare ad una massa crescente di bambini/e e ragazzi/e la possibilità di
1
Per vincere la povertà e raggiungere una più equa distribuzione della ricchezza, è necessario coinvolgere il povero
nel processo di produzione dei beni. Tale obiettivo si raggiunge attraverso la scuola, che permetta a tutti di avere accesso ad uguali opportunità.
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Si invia ricevuta solo a coloro che comunicano il proprio indirizzo
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un futuro che permetta loro di vivere una vita dignitosa, senza il rischio di morire di fame, di denutrizione, di malattie facilmente curabili.
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Causale: ESCUELA MORARI
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GUATEMALA
Il
Guatemala è un paese dell’America Centrale che confina a nord con il Messico, a o-
vest con l’Oceano Pacifico, a sud con El Salvador e l’Honduras, ad est con l’Oceano Atlantico e il
Belize.
Ordinamento: Repubblica Presidenziale
Capitale: Città del Guatemala
Superficie: 108.890 Kmq
Lingua: spagnolo - 22 lingue indigene maya
Moneta: quetzal
DEMOGRAFIA
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22 dipartimenti amministrativi
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popolazione
67% dei quali sono indigeni
densità
popolazione con meno di 18 anni
speranza di vita
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popolazione urbana
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12,62 milioni
97,5% ad/Kmq
51,6%
63 anni, ma solo per il 31,1% è possibile
vivere oltre i 60 anni
41% (solo a Città del Guatemala vivono
più di 3.500.000 di persone)
Si stima che un milione e mezzo di guatemaltechi vivono attualmente fuori dal
paese come emigranti legali; se ad essi si aggiungono gli emigranti illegali, almeno la quinta parte dei guatemaltechi vivono fuori dal paese
INDICATORI SOCIO-SANITARI
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la percentuale globale di fecondità è la più elevata dell’America Latina, con una chiara differenziazione tra le zone rurali, 6,2 figli, e la zona urbana, con 3,8 figli
l’82% dei bambini al di sotto dei 5 anni soffre, a livelli più o meno gravi, di denutrizione;
63‰ mortalità infantile (il 25% dei casi per infezioni gastrointestinali acute); il Guatemala è
ai primi posti del mondo
la percentuale di vaccinazioni contro difterite, tetano, poliomielite, morbillo e pertosse è tra
le più basse del mondo
90 medici ogni 100.000 abitanti
30 infermieri ogni 100.000 abitanti
34% della popolazione ha accesso a cure mediche (nella maggior parte dei casi molto carenti);
25% nelle zone rurali (la percentuale più bassa del continente americano)
80% dei programmi di salute sono concentrati nelle città, così come le medicine
1 ospedale ogni 252.000 persone
1 centro di salute ogni 40.000 abitanti
1 posto di salute ogni 10.000 abitanti (molti di questi non sono funzionanti; in alcune località
sono stati costruiti, ma mai, o quasi mai, si è visto un medico o un qualche operatore sanitario)
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gli ospedali più importanti devono occuparsi di un numero di pazienti che è 3 volte superiore
alla loro capienza reale
85% delle abitazioni di campagna non hanno acqua potabile e fognature
LA SITUAZIONE DELLA DONNA E DEI BAMBINI/E
La situazione della donna in Guatemala è estremamente grave.
Gli indici di mortalità materna sono allarmanti; il Guatemala occupa:
- il primo posto un Centro America
- il secondo posto – dopo Haiti – in America Latina
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34% di donne incinte accede a controlli prenatali
59% partoriscono in casa
190 morti materne ogni 10.000 nascite; in alcuni luoghi salgono sino a 500
1.000 donne muoiono ogni anno per mancanza di assistenza e controlli prima, durante e dopo il parto; la maggioranza hanno meno di 20 anni
45% di bambini muoiono ogni mille nascite
sino al 10% diminuisce la percentuale di mortalità materna nell’area rurale per ogni anno in più di scuola che una bambina può frequentare
•
il tasso di fecondità della donna guatemalteca è il più alto dell’America Latina
- da 4 a 7 figli nella zona urbana
- da 5 a 8 figli nella zona rurale
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le donne che hanno più figli sono quelle che hanno meno istruzione.
Drammatico è il quadro della situazione dei bambini/e in Guatemala:
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51,6% della popolazione ha meno di 18 anni; di essi solo il 17% può soddisfare i
propri bisogni basilari
48,5% subiscono abusi sessuali
18,63% lavorano
5,5% muoiono prima di compiere 1 anno di vita
86% vivono in povertà
il 75% vivono in povertà estrema
16% non hanno alcuna possibilità di accesso alla scuola
27% dei bambini/e che iniziano la primaria terminano la 6 classe
la media nazionale di scolarizzazione è di 2,3 anni di scuola elementare e di 1,3 anni nei dipartimenti con popolazione in maggioranza indigena
per la denutrizione cronica dei bambini, il Guatemala occupa il primo posto in tutta l’America Latina
ogni 100 bambini, 80 soffrono, a livelli diversi, di denutrizione
il Guatemala è al primo posto in Centro America ed al 74° a livello mondiale per la
situazione di abbandono e di difficoltà in cui vivono i bambini
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sono stati segnalati 250 minori di 14 anni contagiati, 136 portatori e 113 ammalati
di AIDS; se si tengono in considerazione i casi non registrati, la quantità sale almeno a 1500
i maltrattamenti (42%), l’abbandono familiare (39%), la povertà (25%), la disgregazione della famiglia (19%) spingono i bambini ad abbandonare la loro casa - ammesso che ce l’abbiano –
esistono circa 120 «maras» (bande giovanili), costituite da quasi 10.000 membri
attivi, molti dei quali sono entrati a farvi parte ad appena 9 anni.
SITUAZIONE ECONOMICA ED OCCUPAZIONE
Il Guatemala è al 108° posto nell’Indice di Sviluppo Umano – ISU – della UNDP (agenzia dell’ONU
per lo sviluppo): è il penultimo posto in America Latina (superiore solo ad Haiti).
Secondo il rapporto del CEPAL (Commissione Economica per America Latina Caraibi) ed il Rapporto
INCAP (Instituto de Nutrición de Centroamerica y Panamá), il Guatemala presenta il più alto grado di
povertà a livello nazionale di tutta l'America Latina e Caraibi:
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64,5% delle famiglie vivono in povertà estrema [la percentuale sale al 74%
nelle aree rurali]
18,9% in povertà non estrema
16,6% non povere
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•
il 74% della popolazione vive in povertà
di cui il 44% in stato di estrema povertà
il 39,8% ha un reddito inferiore ad 1 $ al giorno
•
34% di bambini tra i 7 ed i14 anni lavorano illegalmente – ed è una percentuale
in costante aumento -, soprattutto nelle maquillas e nell’economia informale;
secondo dati UNICEF sono almeno
•
2.000.000 di minorenni
•
•
il 10% della popolazione concentra quasi la metà del reddito nazionale
•
l’occupazione formale ha raggiunto il 28% della Popolazione Economicamente Attiva – PEA
-, una crescita verificatasi soprattutto nel commercio, che comprende anche banche ed
assicurazioni
•
50% della PEA è disoccupata o sottoccupata; il 50% del quale si concentra nelle attività agro-zootecniche
•
il 36% della PEA è costituito dal cosiddetto settore informale urbano e dai contadini
•
la forza lavoro cresce del 4,5% all'anno;
i posti di lavoro crescono dell'1,6%.
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Il Guatemala ha una struttura della proprietà della terra estremamente ingiusta e disuguale;
presenta, infatti, la peggiore situazione dell’America Latina, Il problema agrario, se non verrà affrontato alla radice, continuerà ad essere una sfida permanente per qualsiasi governo perché
l’agricoltura costituisce la principale fonte di reddito estero mediante le agro-esportazioni, ed è
l'elemento chiave per comprendere le dinamiche economiche e sociali del paese, mentre è proprio
questo settore che è colpito da mostruose sperequazioni che si radicalizzano sempre più:
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2,2% della popolazione possiede il 65,4% delle terre
89,8% dei proprietari possiede il 16%
oltre il 50% degli appezzamenti misura meno di un ettaro
il 54% del totale delle proprietà terriere – con superficie inferiore a 1,4 ha –
occupano solo il 4% della superficie agraria
il 2,6% della proprietà più grandi – con una media di 195 o più ha – occupano quasi i 2/3 della superficie totale delle terre agricole
Per comprendere la vastità del problema rappresentato dalla disuguaglianza della distribuzione
della terra in Guatemala, basta considerare alcuni dati:
•
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•
in tutte le regioni del paese, la maggior parte della PEA è impiegata nell’agricoltura: intorno
al 70%, eccetto che nella zona metropolitana che concentra in maggioranza gli addetti a industria, costruzioni, commercio, trasporti e servizi
dei 10.900.000 ettari che costituiscono la superficie del Guatemala se ne coltivano
4.200.000;
i salari minimi reali pagati in agricoltura non raggiungono 1 $ al giorno, mentre l’Istituto Nazionale di Statistica il paniere familiare di una famiglia contadina (di 6 persone) è di circa 4
dollari.
I 36 anni di conflitto armato, terminato nel dicembre del 1996 con la firma degli Accordi di Pace,
hanno lasciato un paese distrutto con un drammatico bilancio:
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150.000 assassinii
50.000 desaparecidos
1.500.000 di rifugiati interni e all’estero
200.000 bambini e bambine orfani
40.000 vedove
420 villaggi distrutti
centinaia di comunità indigene disgregate
per un totale di un numero accertato di 1.940.000 VITTIME:
il 75% delle vittime sono indigeni.
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SCUOLA e EDUCAZIONE in Guatemala
•
l’analfabetismo nella popolazione di oltre i 15 anni di età è del 41%, ma tra le donne è del
56% e nelle aree rurali del 77%
•
58% della popolazione tra i 7 e 14 anni frequenta la scuola elementare
•
92% della popolazione di 15 e più anni non ha completato la scuola elementare
•
nell'area rurale il numero di coloro che completano la scuola è 5 volte minore che nell'area
urbana
•
la media nazionale di scolarizzazione e’ di 2 anni di scuola elementare
•
1 maestro ogni 400 bambini in età scolare
•
64% dei maestri lavorano nell'area urbana
•
70% delle scuole statali giungono solo fino alla 4° classe elementare invece che alla 6°
•
la spesa per l'educazione rappresenta l'1,7% del Prodotto Interno Lordo (secondo gli organismi internazionali dovrebbe aggirarsi almeno intorno al 6%)
•
secondo un inchiesta socio-demografica della fine degli anni ’90 sul livello scolastico della PEA
(Popolazione Economicamente Attiva):
- il 36% non ha frequentato neppure un anno di istruzione formale
- il 48% non ha completato la scuola primaria
- il 16% ha frequentato la scuola media o superiore
L'attuale sistema educativo nazionale non risponde in modo adeguato alle necessità
di apprendimento della popolazione in età scolare, soprattutto nelle zone più distanti dalla capitale e nei villaggi dispersi in un vasto territorio, senza le minime infrastrutture.
Il basso reddito familiare non può permettere ai ragazzi di frequentare scuole lontane dal loro villaggio, per questo si registra un'alta percentuale di analfabetismo ed
un’altissima diserzione scolastica fin dalle prime classi elementari; fin da piccoli sono
obbligati dalla drammatica situazione socio-familiare ad aiutare i genitori nei lavori dei campi e di casa e cominciano a lavorare nel piccolo appezzamento della famiglia,
nelle stesse condizioni di instabilità e bassi salari dei genitori, senza un futuro diverso,
perpetuando questo circolo di miseria.
I principali problemi per l’istruzione in Guatemala nascono dalla mancanza di infrastrutture, quasi totalmente assenti al di fuori dei grossi centri urbani - ed anche qui insufficienti -, e di insegnanti, dato che il bilancio nazionale riservato all’educazione è molto basso.
Altri fattori che incidono negativamente sullo sviluppo del settore educativo sono:
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la lingua, data l’esistenza di 22 etnie maya, ognuna delle quali parla il proprio
idioma;
le famiglie numerose, i cui figli vengono impegnati fin da piccoli per le attività
agricole di sussistenza;
l’emarginazione per motivi politici, sociali e culturali.
Il governo del Guatemala ha posto tra i suoi obiettivi a breve e medio termine il
miglioramento del sistema educativo in tutti i suoi aspetti, visto il basso livello di programmi, insegnamento e risultati in campo educativo a tutti i livelli; però non c’è una reale volontà politica di dare un’istruzione di base a tutti:
da una parte, si dichiara impotente a far fronte all’esplosione demografica
dall’altra, molti interessi tendono a conservare lo status quo per cui non si vede di buon occhio ogni tentativo che mira a far uscire i contadini – praticamente tutti indigeni – dall’ignoranza.
Lo sforzo del governo è orientato, essenzialmente, a migliorare ed assicurare
l’educazione elementare, con l’obiettivo che entro il 2003 tutti i bambini/e possano
frequentare la 3ª classe elementare.
Tale modesto obiettivo, però, non verrà senz’altro realizzato: affinché tutti gli aventi diritto abbiano la possibilità di frequentare la scuola primaria, è indispensabile realizzare le infrastrutture necessarie, adesso assolutamente carenti e fatiscenti, ed assumere un numero molto alto di maestri, altrimenti l’accesso alle strutture educative sarà ancora per tanto tempo impossibile o molto difficile per ampi settori della popolazione
in età scolare.
Caratteristiche generali della zona
Il Dipartimento di Chimaltenango ha un’estensione di 1.979 kmq e, secondo l’ultimo
censimento del 1999, ha una popolazione di 416.965 abitanti. Ha 16 comuni.
Le lingue predominanti sono il Cakchiquel e lo spagnolo.
Si trova a un’altitudine media di 1800 metri sul livello del mare; il suo capoluogo dista dalla capitale 56 Km ed è situato sulla strada Panamericana.
• Il 58,43% della popolazione vive nell’area rurale e si dedica ad attività agricole di
sussistenza, soprattutto alla produzione di mais e fagioli;
• il 92% è indigena e appartiene all’etnia cakchiquel;
• il 50,65% è costituito da donne che si dedicano tradizionalmente all’attività artigianale e, in parte, alla produzione agro-zootecnica;
• il 52% della popolazione ha meno di 18 anni.
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Nel dipartimento di Chimaltenango:
su una popolazione scolare di 10.758 che dovrebbe frequentare il sesto anno della
scuola primaria (ultimo anno della scuola elementare) solo il 55% la frequenta.
La situazione socio-economica è drammatica.
L'ingiusta distribuzione della terra impedisce il soddisfacimento dei bisogni essenziali della popolazione, che vive in precarie condizioni di vita.
I piccoli contadini dell’altopiano guatemalteco possiedono non più di 1.500-2.000
metri quadrati di terra; solo un numero ridotto ne sono proprietari (anche se in realtà
essi se ne considerano proprietari, però possiedono solo titoli non registrati, dichiarazioni comunali ed altri tipi di documentazione che non riconoscono legalmente la loro proprietà); la maggior parte l’ha in affitto ed altri la ricevono in cambio del lavoro che danno
alla finca, in condizioni tuttora uguali all’encomienda del periodo coloniale, per cui vivono
una situazione simile a quella dei servi della gleba del Medioevo.
Su questo fazzoletto di terra devono vivere in media 8/10 persone, di cui 7-8 sono
bambini e ragazzi.
Inoltre, la maggior parte delle terre è arida e poco produttiva, per cui le uniche
coltivazioni possibili sono mais e fagioli; sarebbe possibile coltivare anche il caffè, ma
tale prodotto è adatto ad estensioni di terra ben più vaste, dato che ha una prima resa
dopo tre anni. Non è possibile neppure introdurre lavori di miglioramento dei terreni
quando questi non sono di proprietà dei contadini.
La maggioranza della popolazione, quindi, vive nei e dei minifondi, che non permettono il sostentamento della famiglia, anche in relazione all'alto numero dei componenti
[in media di 8-10 persone, di cui 7-8 sono bambini e ragazzi] che gravano tutti sui piccoli
appezzamenti perché non esistono possibilità di lavoro alternativo.
Solo in alcune località, sono state introdotte culture non tradizionali, soprattutto
la coltivazione di ortaggi e verdure, che vengono esportati negli Stati Uniti o venduti al
mercato locale; ciò ha permesso un notevole miglioramento nelle condizioni di vita della
zona, anche se rimangono gravi problemi di povertà e insicurezza economica.
A ciò si deve aggiungere l'alto costo della vita; l'indice dei prezzi al consumo registra una crescita annua molto elevata, mentre gli indicatori sociali denunciano l'ascesa
negativa e, con essi, il malessere dei settori più poveri; quasi tutti i contadini indigeni sono costretti a spostarsi, come lavoratori stagionali, nei latifondi della Costa Sud con un
salario estremamente insufficiente ed in condizioni di vita e di lavoro inumane, senza alcuna protezione sociale e senza il minimo rispetto della loro dignità di uomini.
L'economia del dipartimento, come di tutto il Guatemala, è totalmente dipendente
dalle dinamiche del mercato mondiale e dai prezzi internazionali, per cui è soggetta ad un
alto grado d'instabilità, soprattutto per quanto riguarda i lavori occasionali.
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La Fondazione Guido Piccini inizia ad intervenire in questo dipartimento nel 1998
con una campagna di sostegno alla popolazione duramente colpita dall’uragano Mitch. Durante il monitoraggio emerse come carenza più grave l’impossibilità quasi assoluta dei
bambini e ragazzi di accedere allo studio: si giunse alla conclusione che la costruzione di
un Centro di formazione tecnico professionale fosse una valida risposta a questa necessità. Parallelamente a questo progetto, denominato “Montecristo”, cofinanziato dalla Unione Europea e realizzato in collaborazione con la Fondazione Sipec di Brescia, è proseguita l’attività di risanamento ambientale in numerose aldee limitrofe con l’escavazione di
pozzi, l’introduzione di energia elettrica, etc. In molte di queste si è intervenuto a sostegno dell’istruzione primaria fornendo materiale scolastico, ampliando o costruendo gli
edifici scolastici, fornendo borse di studio. Per rendere possibile la frequenza dei bambini alla scuola è sovente indispensabile aiutare le famiglie, soprattutto nei casi – e sono
l’assoluta maggioranza - in cui esse versano in situazioni di povertà estrema. La popolazione della zona è infatti essenzialmente costituita da giovani famiglie contadine e indigene dell’etnia cackchiquel che, per la scarsità di risorse, per la distanza, per la carenza
di scuole e per la mancanza di opportunità non possono accedere all’istruzione di base.
Particolare sostegno è stato dato agli abitanti di Chisiguan: 14 famiglie di desplazados interni che, vivendo in condizioni di estrema povertà, la Fondazione ha aiutato scavando un pozzo e distribuendo medicinali, alimenti, vestiti . Nel maggio 2001 l’intero villaggio ha ricevuto lo sfratto e la Fondazione ha promosso la campagna di sottoscrizioni
“una zolla di libertà” cui hanno aderito parrocchie, scuole, associazioni, ditte, singoli cittadini e che ha permesso non solo l’acquisto di un nuovo terreno a El lano – Zaragoza ma
anche la costruzione dell’intero villaggio con case in muratura. La nuova aldea, denominata, Comunidad Piero Morari è stata inaugurata il 5 agosto 2002 . L’esaurimento dei fondi
non ha consentito la costruzione della scuola .
Il “Proyecto escuela Morari” si prefigge di sottrarre i bambini dalla baracca di lamiera in cui studiano oggi e di costruire un edificio scolastico consono all’uso.
BENEFICIARI DIRETTI:
un gruppo di bambini/e e ragazzi/e in età scolare, poveri che abitano a El Lano municipio di Zaragoza - Dipartimento di Chimaltenango, e nei villaggi ed insediamenti limitrofi, ai quali assicurare un edificio scolastico adeguato, materiale didattico e
l’istruzione primaria necessaria per vincere la povertà
Obiettivi Specifici
Coordinate bancarie: Banco di Brescia ABI 03500 cab 54081 cc 5013
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•
promuovere un’educazione di base che permetta di superare l’analfabetismo (per
il quale il Guatemala è ai primi posti in America Latina) e dia gli strumenti essenziali per un vero e duraturo sviluppo;
•
offrire opportunità educativo-formative che permettano di raggiungere nuove
possibilità sociali, culturali, di sviluppo personale e della comunità;
Obiettivi Generali
•
il capovolgimento delle condizioni di esclusione delle comunità rurali, favorendo un processo di incorporazione attraverso il rafforzamento
dell’attività educativa
•
una diffusione più capillare dell’istruzione elementare
•
il sostegno alle popolazioni rurali dell'area di Chimaltenango, colpite dalla
violenza, dalla repressione e, ultimamente, dall'uragano Mitch e/o da periodi più o meno lunghi di siccità, che ne hanno ulteriormente aggravato la
già difficile situazione
•
il miglioramento del livello socio-economico, stimolando la diretta partecipazione delle comunità al proprio autosviluppo.
•
inserire il settore più vulnerabile della popolazione nel sistema di educazione del paese;
•
contribuire ad affrontare i problemi di natura socio-economica sia per aiutare
a superare il grave impasse in cui si trova tutta la zona e permettere una migliore qualità di vita, sia per impedire una disgregazione del tessuto sociale e
culturale a causa della povertà, che sempre più spesso spinge i giovani ad andarsene dal loro ambiente in cerca di situazioni di vita migliori che, nella stragrande maggioranza dei casi, apre la strada ad emarginazione, violenza, criminalità, povertà ancor più estrema, tossicodipendenza
Coordinate bancarie: Banco di Brescia ABI 03500 cab 54081 cc 5013
Intestato a Fondazione Guido Piccini
Causale: ESCUELA MORARI
Si invia ricevuta solo a coloro che comunicano il proprio indirizzo
FONDAZIONE GUIDO PICCINI per i diritti dell’uomo onlus
Via Terzago 7 – 25080 Calvagese d.R. (BS)
030.601047
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