Intervista alla Dott.ssa Rosa Demarinis – Psicologa e

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Intervista alla Dott.ssa Rosa Demarinis – Psicologa e
Intervista alla Dott.ssa Rosa Demarinis – Psicologa e Psicoterapeuta – Vicepresidente di Formotion
Academy – a cura di Daniela Cavallini
Daniela Cavallini:
Cara Rosa benvenuta nella mia rubrica! Come nuova Ospite, ti chiedo cortesemente di presentare il tuo
indirizzo psicologico.
Dott.ssa Rosa Demarinis:
Buongiorno Carissima Daniela, felice di condividere uno spazio di riflessione con i tuoi appassionati lettori.
Sono una terapeuta ad indirizzo Strategico. La Terapia Breve Strategica è un approccio originale alla
soluzione dei problemi umani, che presenta specifici fondamenti teorici e prassi operative in costante
evoluzione sulla base dell’esperienza empirica. A differenza delle tradizionali teorie psicologiche e
psichiatriche, un terapeuta strategico non utilizza nessuna definizione di “normalità” o “patologia”
psichica; si basa piuttosto sui concetti di “funzionalità” o “disfunzionalità”. Da un punto di vista strategico,
quindi, per cambiare una situazione problematica, non è necessario indagare e svelarne le cause passate
(aspetto su cui, peraltro, non si avrebbe nessuna possibilità di intervento), ma risulta più utile lavorare su
come il problema funzioni nel presente e su quali siano le strategie più adatte a creare un cambiamento
efficace e duraturo. Scopo ultimo dell’intervento terapeutico divengono, quindi, l’acquisizione di
autonomia e la capacità personali nel fronteggiare e risolvere i problemi.
Daniela Cavallini:
Abbiamo scelto insieme di parlare di amori estivi, perché è un argomento che anche quest’estate
coinvolgerà molti cuori, procurando loro gioie e/o dolori. Innanzitutto, ti chiedo se concordi – come alcuni
tuoi colleghi sostengono - sul fatto che la passione di una notte rappresenti una reale espressione
d’amore.
Dott.ssa Rosa Demarinis:
Stendhal scriveva: “la passione non è cieca ma visionaria”
La passione iniziale è un’emozione profonda che rapisce tutta la nostra personalità, assolutamente
ingestibile, incontrollabile. La ragione ha poche chance di contenerla. Quando si desidera, si vuole l’altro, lo
si vuole vedere, possederlo, si è totalmente accecati e nulla della propria vita ha importanza. E’ solo piacere
fisico, genitalità, che si completa con la vicinanza dell’altro.
Potrebbe però essere anche la fase iniziale di una conoscenza a cui può seguire la fase successiva, quella
dell’innamoramento e quindi una “reale espressione d’amore”.
L’estate è un momento particolare, si perde facilmente la testa. Si vive un momento di fuga dalla
quotidianità: la mente è più libera da pensieri e si dimostra più disponibile. Generalmente l’estate è anche il
periodo in cui ci si prende più cura di sé, del proprio fisico, e ci si “spoglia” per indossare indumenti leggeri
che fanno apparire il proprio corpo all’altro sesso.
…E’ il momento della passione, delle avventure e del sesso, anche se in fondo si spera che sia la persona
giusta per una storia vera e duratura……
Daniela Cavallini:
A volte, scevri da malafede, la migrazione dalla passione all’indifferenza è breve: che cosa succede nella
nostra mente?
Dott.ssa Rosa Demarinis:
La Passione è fuoco che brucia, mentre l’Amore è fuoco che scalda. La passione è una cosa soggettiva (la
vivi per te e per il tuo piacere, mentre l’amore è solo per l’altro, per il suo star bene). Banalmente la
passione, vive benissimo anche senza l’amore e l’amore vive bene anche senza la passione. Esaudendo la
passione, si soddisfa un bisogno e poi è facile pensare al resto.
La passione intesa quindi come soddisfacimento di un bisogno, diventa in un tempo brevissimo
indifferenza e non interesse per l’altro.
In psicologia si distinguono due concetti base della psiche umana: Principio di Piacere e Principio di Realtà.
Tutte le scelte della psiche sono dettate dal principio del piacere: l’uomo desidera la sua felicità,
l’appagamento immediato e incondizionato dei suoi desideri, ma tale desiderio si scontra quasi sempre con
la realtà, ovvero con le costrizioni morali e le tradizioni sociali che sono ostili al pieno soddisfacimento del
piacere. Spesso desideriamo così intensamente e al di là di ogni morale che è inevitabile non ottenere quasi
mai ciò che vogliamo. Il principio del piacere si scontra con la realtà e ne deriva l’inevitabile frustrazione
dei desideri.
Ecco allora che al principio del piacere può subentrare quello di realtà: esso cerca la soddisfazione del
desiderio in relazione a ciò che la realtà può offrire.
Mentre il principio di piacere cerca la soddisfazione immediata del bisogno in modo completamente
irrazionale, il principio di realtà persegue l’appagamento del desiderio ponendosi obiettivi estesi nel
tempo e sublimando l’impossibile appagamento immediato in rappresentazioni sostitutive. In altre parole,
di fronte all’impossibilità di un appagamento completo, il principio di realtà agisce in modo da adattare il
soddisfacimento del desiderio alle situazioni avverse.
Daniela Cavallini:
Spesso, dopo una magnifica notte, può capitare di avvertire una profonda sintonia con il partner
occasionale… nota l’espressione “mi sembra di conoscerti da sempre!”. Senza disturbare “Sua Maestà” il
Destino, quali sono i segnali indicatori di un possibile sviluppo di un’avventura estiva in una relazione
“stabile”, resistente anche alle future – emotivamente parlando – “intemperie invernali”?
Dott.ssa Rosa Demarinis:
Intanto diciamo che le storie estive si suddivono in tre categorie: quelle che dureranno non più di due ore,
quelle che sembrano poter durare (ma non dureranno), e quelle (pochissime) che dureranno sul serio.
Nel primo caso, quando le storie non hanno alcuna possibilità di essere chiamate tali, possiamo capirlo da
una serie di evidentissimi campanelli d'allarme. Anche se qualche volta l'infatuazione ci benda gli occhi.
Però se lui è improvvisamente evaporato e non si fa sentire assolutamente…
Il secondo caso invece è il classico "poteva succedere". Le tipiche storie che, nonostante i buoni
presupposti (entrambi liberi, immediata complicità e affinità) finiscono anch'esse in un nulla di fatto.
Magari dopo un più o meno lungo periodo di illusioni, aspettative, telefonate da un capo all'altro dell'Italia,
uno dei due scompare, oppure tutti e due.
Quanto al terzo caso, quello in cui dal flirt estivo nasce una vera storia duratura, si tratta di casi più unici
che rari.
Il primo segnale indicatore di un possibile sviluppodi un’avventura estiva in una relazione “stabile” è la
sincerità. Il miglior presupposto per costruire qualcosa di serio è essere onesti l'uno con l'altro.
Comunicare la propria condizione sociale (single, sposato/a, fidanzato/a, con figli o senza), aiuta a non
trovarsi in condizioni di delusione emotiva. Comunicare con sincerità aiuta a condividere e accogliere
l’altro. Parlare è importante, soprattutto per sapere cosa ne pensa l'altro della situazione. Potrebbe avere
i vostri stessi sentimenti e allora è necessario confrontarsi su come fare per far durare questa relazione.
Condividere, altro segnale indicatore. Non rimanere a oziare sulla spiaggia per tutta la vacanza ma, iniziare
a condividere qualcosa di più come i libri, un cinema, un saluto alla famiglia...indica che c’è un interesse
per l’altro che va oltre la passionalità di cui si parlava prima. La voglia di conoscere e farsi conoscere.
Una buona comunicazione è la base per avviare un processo di reciproca e profonda conoscenza, è un
ottimo rimedio per non correre il rischio di ritrovarsi a vivere un rapporto di coppia come estranei. E' il
miglior antidoto per prevenire i mali causati dalla routine, dalla noia, dall'apatia, fondamentale anche per
promuovere una buona comunicazione interpersonale all'insegna del rispetto reciproco, della fiducia, della
felicità e del benessere della coppia.
Daniela Cavallini:
A volte, soprattutto noi donne, siamo indotte ad idealizzare un momento… una persona… e cadiamo nella
trappola delle cosiddette “proiezioni”. Come comprendere se “l’altro” è davvero interessato a noi oppure
se ha solo goduto di un piacevole momento, fine a se stesso?
Dott.ssa Rosa Demarinis:
Rimanere in contatto con il nostro partner conosciuto d’estate a km e km di distanza da casa, al giorno
d’oggi non è certo impossibile: con la tecnologia a nostra disposizione c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Telefonate, sms, internet e videochiamate permettono di sentirsi più vicini e condividere molte cose anche
da lontano e quindi diventare terreno fertile per far sì che la storia continui fino ad un ricongiungimento.
A volte però, superato il fervore iniziale, molte storie a distanza si affievoliscono e terminano. In un primo
momento infatti, lo struggersi per l’attesa di rivedersi crea tutti i presupposti per telefonate, regali,
sorprese, incontri emozionanti rubati alla quotidianità ma col tempo subentra l’insoddisfazione crescente
per un rapporto che non può offrire una presenza costante e quotidiana.
Nella mia esperienza clinica, ritrovo molte donne che a due tre mesi dal periodo estivo, iniziano un vero e
proprio momento di ansia e depressione perché tutto quello che hanno fantasticato durante l’amore
estivo successivamente non si è concretizzato. Promesse di incontri successivi da parte dell’altro,
continuamente rimandati, attese interminabili di telefonate o sms che non arrivano, sparizioni improvvise e
ingiustificate.
Segnale evidente che per l’altro è stato solo un piacevole momento fine a se stesso.
Quindi come comportarsi!?
Un buon consiglio è quello di viversi comunque gli intensi momenti regalati dagli amori estivi con
spensieratezza e apertura mentale. “Del doman non v’è certezza” diceva Lorenzo de’ Medici, ma vivendo
con consapevolezza il presente si costruisce un probabile buon futuro.
Un consiglio che chiaramente vale anche per gli amori di qualsiasi altra stagione.
Ad ogni modo, gli inguaribili romantici non perdano le speranze, in fondo sono sempre esistiti gli amori
nati al chiaro di luna di una calda serata estiva e trasformati poi nell’amore di una vita.
Daniela Cavallini:
Supponiamo che l’agognata trasmutazione “flirt – Amore” si manifesti. Prima abbiamo parlato di
“intemperie” e sono oggettive, soprattutto ipotizzando una significativa distanza logistica, implicante anche
la sfera economica… non tutti sono abbienti e viaggiare costa. Inevitabile il pensiero scorato di arrendersi ai
primi litigi chiedendosi “ma chi me lo fa fare?”. Un suggerimento per resistere?
Dott.ssa Rosa Demarinis:
Certo la distanza non aiuta tanto il rapporto, ma chi sceglie di vivere questo tipo di relazione deve essere
disposto a dimostrare fiducia concreta nei confronti dell’altro.
Quando si vive un amore a distanza si litiga molto più spesso, questo perché la lontananza amplifica ogni
piccolo malinteso e crea contrasti per ogni piccola cosa. Parlare tranquillamente ed in modo positivo è
prima regola per giungere ad un compromesso ed evitare bisticci inutili.
Cercare sempre un accordo anche di fronte a litigi colossali e a bisticci che sembrano tragedie, tentare di
trovare un punto d’incontro con l’altro, parlare con calma, raccontare le proprie ragioni aiuta a
stemperare la frustrazione e la rabbia del non vedersi.
Spesso, i litigi sono il risultato del non saper gestire la mancanza fisica dell’altro.
Per resistere ci vuole CONSAPEVOLEZZA!
Ora, Daniela, una domanda a me stessa, la pongo io: Come non buttare un bel rapporto amoroso?
Ecco qualche consiglio:
1. Per accettare di vivere una storia così, bisogna innanzitutto sapere di essere autonomi.
2. Sedare la gelosia ed evitare la tendenza a controllare il partner.
3. Godere della gioia di rincontrarsi, vivendo appieno il tempo che si passa assieme.
4. Evitare di riempire i momenti in cui si sta di fatto insieme con tutte le cose che normalmente una coppia
fa. Il troppo storpia e distrae, non unisce.
5. Ricordatevi che una coppia sana ha anche bisogno di discutere e di litigare. Non evitate di farlo solo
perché avete poco tempo.
Daniela Cavallini:
Rosa, se desideri aggiungere tue considerazioni personali… non abbiamo limiti di spazio!!
Dott.ssa Rosa Demarinis:
Grazie Daniela per questa bellissimo momento di condivisione.
Sento infine di aggiungere un suggerimento efficace che è parte del mio orientamento psicoterapico.
Nel mia pratica clinica, suggerisco sempre di vivere nel “qui e ora”. Già nel I secolo a.C. con il suo celebre
‘Carpe diem’ il poeta latino Orazio sottolineava l’importanza di vivere pienamente l’istante presente, l’unico
modo per vivere una vita senza rimpianti né rimorsi.
Ma che cosa significa davvero cogliere l’attimo? Vivere il momento presente?
Significa esserci totalmente, essere completamente presenti a se stessi in ogni situazione, vivere calati nel
qui ed ora. Sì, lo so…è più facile a dirsi che a farsi, infatti, la maggior parte delle persone, soprattutto in
Occidente, è abituata a trascorrere la propria esistenza pianificando il futuro e crucciandosi per il passato. Il
presente, però, è l’unico tempo a nostra disposizione e la serenità comincia proprio da qui. Molte delle
situazioni di disagio psicologico che le persone si trovano sempre più spesso ad affrontare, nascono proprio
da un’errata percezione del tempo, ossia dalla tendenza comune a identificarsi in un tempo diverso dalla
realtà del momento presente.
Il risultato di questo “vagare nel tempo” molto spesso si tramuta in paura, ansietà, impazienza,
frustrazione, rimpianto, colpa, rabbia e stress.
A proposito di amori, e non solo quelli estivi, bisognerebbe viverli nel presente, liberandosi di tutti quei
pensieri persecutori (spesso femminili) del “M’ama non m’ama”.
Quando impareremo ad essere presenti nel presente, improvvisamente, tutto sarà più lento e ci sarà più
tempo per fare qualunque cosa. L’amore per il momento presente, preso così com’è, sovrasta qualunque
preoccupazione per come potrebbe essere il futuro o per com’è stato il passato.
“Non ci accontentiamo mai del presente. Anticipiamo il futuro perché tarda a venire, come per affrettarne il
corso, o richiamiamo il passato per fermarlo, come fosse troppo veloce, così, imprudentemente, ci perdiamo
in tempi che non ci appartengono, e non pensiamo al solo che è nostro, e siamo tanto vani da occuparci di
quelli che non sono nulla, fuggendo senza riflettere il solo che esiste.” Blaise Pascal
Daniela Cavallini:
Cara Rosa, a me non resta che ringraziarti, rinnovarti l’invito ad intervenire nuovamente in questa rubrica
ed augurarti buone vacanze.
Dott.ssa Rosa Demarinis www.psicologastrategicaroma.it; www.formotionacademy.com
Mobile: +39 333.8575499