1 Info Rai – TV N° 240 del 15 Settembre 2013
Transcript
1 Info Rai – TV N° 240 del 15 Settembre 2013
Gruppo Aziendale UILCOM-UIL Rai – Rai Way Milano http://www.gauraimilano.it/ http://www.facebook.com/GAURAIMILANO Info Rai – TV N° 240 del 15 Settembre 2013 1. RAI: AL CENTRO RICERCHE IL PREMIO IBC 2. RAI: DICHIARAZIONE AD RAI CINEMA PAOLO DEL BROCCO SU LEONE D'ORO 3. Rai, Fico (M5S): “I soldi per le fiction alle aziende dei figli di” 4. 3000 monitor professionali per la Rai 5. Rai: fuori le miss in bikini, dentro trans, toy-boy, attrici supersexy 6. Rai: al Centro Ricerche il premio IBC 7. Tv: su Rai Sport 1 torna “Il processo del lunedì” 8. Serafini al Centro Produzione Rai Milano 9. RAI, Gubitosi, non abbiamo investito abbastanza in FM 10.Il mercato fiuta una ripresa della pubblicità, editoriali in rally 11.Telecom e Espresso trattano sulla Tv digitale 12.“La tecnologia ci sterminerà tutti”: così sarà la fine del mondo 13.Gli ascolti della tv non generalista [SAT e DTT] - Agosto 2013 (analisi VivaKi) 14.IBC 2013 / Eutelsat si allea con Samsung per promuovere l'Ultra HD 15.DTT, tv locali: riscritti gli equilibri d'ascolto e minate le rendite di posizione 16.Discovery Italia: DMax conquista il 6 Nazioni di rugby 17.Roma, Milano e Napoli: come va il mercato del lavoro 18.Lavoro: cresce la ricerca di laureati, ma cala il numero di posti RAI: AL CENTRO RICERCHE IL PREMIO IBC http://www.ufficiostampa.rai.it/comunicati_aziendali/20130911/rai__al_ce ntro_ricerche_il_premio_ibc.html Il Centro Ricerche Rai di Torino riceverà il 15 settembre un prestigioso premio internazionale per l'innovazione tecnologica con il progetto VISION Cloud, all’IBC 2013 di Amsterdam, la più importante esposizione e conferenza tecnico/commerciale in Europa nell’ambito della produzione e distribuzione dei contenuti audiovisivi, e una delle più importanti a livello mondiale assieme al NAB di LasVegas. Ogni anno IBC è meta di migliaia di visitatori rappresentanti i broadcaster e produttori di apparati e tecnologie di tutto il mondo. Il riconoscimento è stato ottenuto grazie alla partecipazione attiva del Centro ad un progetto di ricerca finanziato dalla Commissione Europea, denominato VISION Cloud. In questo progetto i ricercatori del CRIT hanno collaborato con aziende leader a livello mondiale (tra cui IBM, Siemens, Telefonica) allo sviluppo di una tecnologia 1 all’avanguardia per la memorizzazione informatica dei contenuti audiovisivi, ideata per risolvere la gestione di grandi archivi digitali e la produzione tv basata su tecnologie informatiche. Questa tecnologia, il Cloud, permetterà a Rai di ottenere notevoli vantaggi derivanti dall’ottimizzazione di tali processi sia in termini di riduzione dei costi di gestione delle infrastrutture di memorizzazione che in termini di efficienza produttiva complessiva. “Oltre che complimentarmi con il team del CRIT, coordinato da Giorgio Dimino e da Alberto Messina, e composto da Maurizio Montagnuolo, Roberto Borgotallo, Daniele Airola e Massimo Occhiena – dichiara soddisfatto Alberto Morello, direttore del Centro Ricerche Rai – voglio sottolineare la vitalità di questa struttura da sempre in prima linea nello sviluppo di nuove tecnologie”. RAI: DICHIARAZIONE AD RAI CINEMA PAOLO DEL BROCCO SU LEONE D'ORO http://www.ufficiostampa.rai.it/comunicati_aziendali/20130908/rai__dichi arazione_ad_rai_cinema_paolo_del_brocco_su_leone_d_oro.html Tre delle opere coprodotte da Rai Cinema e presentate alla Mostra del Cinema di Venezia sono state premiate dalle giurie dei due concorsi principali. Fra i titoli in gara nella Selezione ufficiale, “Sacro GRA” di Gianfranco Rosi ha ricevuto il Leone d’Oro e il film “Via Castellana Bandiera” di Emma Dante ha permesso all’attrice Elena Cotta di vincere la Coppa Volpi per la sua interpretazione; a “Still Life” di Uberto Pasolini, presentato nella sezione Orizzonti, è andato invece il Premio per la Miglior regia. “Dopo 15 anni il Leone d’Oro va a un film italiano. È una grande emozione e un forte motivo di orgoglio aver sostenuto un’opera visionaria e coraggiosa che incrocia i generi come “Sacro GRA”, un film che cancella i confini tra cinema di finzione e cinema del reale. Gianfranco Rosi porta l’Italia alla vittoria con un lavoro paziente e appassionato, il suo sguardo di documentarista si immerge nell’umanità marginale dei suoi personaggi per restituirci un’idea di cinema che valica i confini locali e riesce a parlare al cuore di tutta la giuria internazionale. A Rosi le nostre congratulazioni e il nostro grazie per averci regalato un’opera così preziosa che porta in alto tutto il cinema italiano. Con gli altri riconoscimenti, ad Elena Cotta per la sua grande interpretazione nel primo film di Emma Dante “Via Castellana Bandiera” e al raffinato lavoro di Uberto Pasolini “Still Life”, la giuria ha premiato l’innovazione, declinata nei vari linguaggi del cinema. A loro le congratulazioni di tutta Rai Cinema. Tre film molto diversi tra loro e volti a soddisfare tante tipologie di pubblico, aspetto che caratterizza l’intervento della Rai nella produzione cinematografica”. Rai, Fico (M5S): “I soldi per le fiction alle aziende dei figli di” http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/11/rai-m5s-soldi-per-fiction-alleaziende-dei-figli-di/709057/ Dopo l'audizione con il direttore di Fiction Eleonora Andreatta, il presidente della Commissione di Vigilanza spiega: "Tra le società a beneficiare dei fondi ci sono la Lux Vide di Matilde Bernabei e la Fremantle Media di Lorenzo Mieli" Lux Vide, Fremantle Media e Publispei sono le tre società che hanno lavorato con la Rai più di altre aziende del settore. A rivelarlo è il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico dopo l’audizione del direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta. ”Cade il primo velo sulle cosiddette Happy Five, le magiche cinque che sono definite ‘fornitori d’eccellenza‘, e destinatarie di un’importante fetta del budget annuale dedicato alla produzione di fiction, che quest’anno ruota intorno a 194 milioni di euro”. 2 E i nomi sono tutt’altro che anonimi. “Si tratta della Lux Vide”, spiega Fico, deputato del Movimento 5 Stelle, “fondata da Ettore Bernabei, ex Direttore Generale della Rai, e ora presieduta dalla figlia Matilde. A questa società fanno capo produzioni come “Don Matteo”. È stata, poi, citata la Fremantle Media, il cui titolo di punta è la soap ‘Un Posto al Sole‘. L’amministratore delegato della società è Lorenzo Mieli, figlio di Paolo, ex direttore del Corriere della Sera. La terza azienda è la Publispei, fondata da Gianni Ravera e ora gestita da Verdiana Bixio, che produce la serie ‘Un medico in famiglia’”. Eleonora Andreatta, secondo quanto riportato da Fico ha specificato che attualmente: “non esiste una grande concentrazione di società e negli ultimi 5 anni quelle che hanno avuto rapporti più stabili con la Rai sono cambiate”. Queste tre – ha specificato – sono quelle che occupano costantemente le prime posizioni ed è perché sono legate da tempo a titoli di successo per il pubblico Rai. Le altre società variano a seconda degli anni e delle serie prodotte”. La direttrice ha inoltre specificato alcuni aspetti dei costi di produzione, che negli ultimi tempi sarebbero stati ridotti: si è passati da un costo di 750 mila euro per un’ora di girato, a 600 mila euro. Mentre per i prototipi di tv movie e mini serie, che per ragioni industriali sono più costosi, si resta intorno ai 750 mila e gli 850 mila euro. Sono le prime risposte arrivate a Fico che dice di voler continuare sulla strada della trasparenza assoluta per il carrozzone Rai: “Stiamo ottenendo risultati che nessuna Commissione di Vigilanza Rai ha mai avuto in questi anni: a partire dalla totale pubblicità degli incontri, alla diffusione degli elenchi delle società che intrattengono rapporti commerciali e di fornitura con la tv pubblica; dalla pubblicazione degli stipendi a fasce dei dirigenti a quanto raggiunto”. 3000 monitor professionali per la Rai http://www.corrierecomunicazioni.it/it-world/23133_3000-monitorprofessionali-per-la-rai.htm Rai, Radiotelevisione Italiana, ha scelto ancora una volta di puntare sulla tecnologia Sony sottoscrivendo un contratto di fornitura per la dotazione di monitor professionali di grado 3. A seguito della gara pubblica indetta dall’azienda di Viale Mazzini, Sony si è aggiudicata il contratto per la fornitura di 3000 monitor Lcd Serie Lmd “ChromaTRU” delle seguenti dimensioni nominali 46”, 24”, 21”, 17” e 9” per un periodo contrattuale di 36 mesi. Particolarmente significativa è stata la scelta dei monitor da 17 pollici nominali che prevede l’acquisizione di 2500 unità. Rispondere ai requisiti di gara, particolarmente restrittivi si è rivelato l’aspetto più impegnativo, superato brillantemente. I test eseguiti da Rai sul prodotto proposto hanno infatti dimostrato che Sony rispondeva al meglio alle caratteristiche richieste. Questo successo va ad aggiungersi alla gara vinta l’anno scorso da Sony per la fornitura di 1.105 monitor professionali Oled di grado 1 e 2, che utilizzano l’innovativa tecnologia Trimaster El. Con questo accordo diventa particolarmente significativa la presenza di Sony nell’ambito del monitoraggio per tutto il flusso applicativo di Rai, dagli studi televisivi, alle piattaforme news, ai sistemi di montaggio, per i progetti che saranno realizzati nel corso dei prossimi tre anni. “Rai è un’azienda da sempre da sempre attenta alla qualità e all’innovazione e con questa scelta conferma la volontà di porsi come broadcaster all’avanguardia e punto di riferimento a livello internazionale” ha dichiarato Ubaldo Toni, Direttore Ingegneria Produzione Tv di Rai. “I test effettuati sui prodotti proposti hanno evidenziato come la soluzione di Sony fosse la più adeguata in base ai requisiti richiesti” ha concluso. “L’esito della gara è per noi motivo di grande soddisfazione. Da diversi anni Sony collabora con la Rai ponendo la massima attenzione per offrire risposte precise alle diverse esigenze specifiche di ogni ambito. Questo ulteriore successo conferma inoltre la posizione di leadership di Sony nel settore display” ha commentato Benito Manlio Mari, Country Sales Manager di Sony. 3 Rai: fuori le miss in bikini, dentro trans, toy-boy, attrici supersexy http://www.tempi.it/rai-fuori-le-miss-in-bikini-dentro-trans-toy-boy-attricisupersexy#.UjSFPdLKJW4 La notizia non è certo di oggi: la Rai non ospiterà più Miss Italia, il concorso di bellezza più antico del paese e considerato ormai antiquato. Tanti saluti alle belle ragazze in bikini e mute. La vera novità è che al loro posto, in Rai, entreranno modelle transessuali, toy-boy e attrici supersexy, giudicate evidentemente più al passo con i tempi. Così almeno la pensano in Rai, se le indiscrezioni circolate troveranno conferma. Pare infatti che nel cast di Ballando con le stelle, la sfida di ballo tra vip capitanata da Milly Carlucci e trasmessa sul primo canale e in onda dal prossimo 5 ottobre, possano entrare tre nomi che di sicuro faranno discutere: tra gli allievi danzatori potrebbe figurare Lea Cerezo, all’anagrafe Leandro Medeiros Cerezo, figlia del calciatore Toninho Cerezo, diventata donna a trent’anni grazie a un’operazione chirurgica. Modella per Givenchy, nel 2010 è comparsa senza veli facendo grande scalpore su Vogue Francia, quando ancora non aveva portato a termine il cambio di sesso, ma aveva già un seno evidente. Per il momento siamo soo in fase di trattative, ma il sì non dovrebbe farsi attendere. Chi invece è già dato il suo ok è Jesus Luz, modello noto alle cronache per essere stato un fidanzato di Madonna, quando lei aveva cinquant’anni e lui ventuno, insomma un toy boy in piena regola. E non è finita qui, sarebbe stata contattata Nastassia Kinsky, la bellissima attrice figlia di Klaus e conosciuta per aver interpretato film come Il bacio della pantera di Paul Schrader e Così come sei di Alberto Lattuada. Riepilogando: la tv pubblica, sotto la sobria e rigida guida della presidente Anna Maria Tarantola, ha deciso di non mandare più in onda Miss Italia in ottemperanza alla missione da «servizio pubblico», ma ha deciso di rivitalizzare lo show della Carlucci con personaggi che faranno inevitabilmente scalpore. Chissà cosa ne penserà la presidente della camera Laura Boldrini che aveva bollato Miss Italia come «un modello retrivo di rappresentazione femminile e non un elemento di evoluzione». Ecco dunque, il modello moderno per il genere femminile e quello di collezionare toy-boy? O più semplicemente un trans fa più rumore di una ragazzina che sfila in costume da bagno con un numerino attaccato alla spallina del reggiseno? Rai: al Centro Ricerche il premio IBC http://www.asca.it/news-Rai__al_Centro_Ricerche_il_premio_IBC1314138-ATT.html (ASCA) - Roma, 14 set - Il Centro Ricerche Rai di Torino ricevera' il 15 settembre un prestigioso premio internazionale per l'innovazione tecnologica con il progetto VISION Cloud, all'IBC 2013 di Amsterdam, la piu' importante esposizione e conferenza tecnico/commerciale in Europa nell'ambito della produzione e distribuzione dei contenuti audiovisivi, e una delle piu' importanti a livello mondiale assieme al NAB di LasVegas. Ogni anno IBC e' meta di migliaia di visitatori rappresentanti i broadcaster e produttori di apparati e tecnologie di tutto il mondo. Il riconoscimento e' stato ottenuto grazie alla partecipazione attiva del Centro ad un progetto di ricerca finanziato dalla Commissione Europea, denominato VISION Cloud. In questo progetto i ricercatori del CRIT hanno collaborato con aziende leader a livello mondiale (tra cui IBM, Siemens, Telefonica) allo sviluppo di una tecnologia all'avanguardia per la memorizzazione informatica dei contenuti audiovisivi, ideata per risolvere la gestione di grandi archivi digitali e la produzione tv basata su tecnologie informatiche. Questa tecnologia, il Cloud, permettera' a Rai di ottenere notevoli vantaggi derivanti dall'ottimizzazione di tali processi sia in termini di riduzione dei costi di gestione delle infrastrutture di memorizzazione che in termini di efficienza produttiva complessiva. ''Oltre che complimentarmi con il team del CRIT, coordinato da Giorgio Dimino e da Alberto Messina, e composto da Maurizio Montagnuolo, Roberto Borgotallo, Daniele 4 Airola e Massimo Occhiena - dichiara soddisfatto Alberto Morello, direttore del Centro Ricerche Rai - voglio sottolineare la vitalita' di questa struttura da sempre in prima linea nello sviluppo di nuove tecnologie''. red/ss Tv: su Rai Sport 1 torna “Il processo del lunedì” http://www.ilvelino.it/it/article/tv-su-rai-sport-1-torna-il-processo-dellunedi/b445cc3b-71ab-4a82-9588-e7f898b0c6f1/ “Il processo del lunedì” torna su Rai Sport 1. Al via, lunedì 16 settembre su Rai Sport 1 (canale 57 del digitale terrestre), lo storico programma il “Processo del lunedì”, che andrà in onda dallo studio 5 di Saxa Rubra in una veste completamente rinnovata, anche nei contenuti. Lo comunica una nota Rai. Tra le novità di questa edizione targata Rai Sport, condotta da Enrico Varriale e a cura di Bruno Gentili, ci sarà il ritorno della moviola in una veste inedita, curata da Filippo Grassia e dal Prof. Alberto Castelvecchi. Ospiti in studio saranno Marino Bartoletti, Alessandro Vocalelli, Rodolfo Laganà, Stefano Pantano ed Elisa Sergi mentre, in collegamento da Milano, insieme a Marco Civoli ci saranno Maurizio Ganz e Evaristo Beccalossi, da Torino Sergio Brio e da Napoli lo scrittore Maurizio De Giovanni. La “formazione” del programma, capitana da Enrico Varriale, vedrà schierati anche Gene Gnocchi e Gianni Ippoliti - con le loro improvvisazioni e divertenti incursioni – e Giovanna Carollo che curerà la rassegna stampa. In scaletta anche la provocazione di Maurizio Costanzo nelle rubrica “A bontà mia”. Nella nuova edizione del ‘Processo del lunedì’ saranno protagonisti anche i principali social network. Il pubblico da casa, infatti, potrà interagire con la trasmissione grazie alla community di Rai tv, facebook e twitter. La regia, infine, è affidata a Mario Collorone che avrà il compito di valorizzare al meglio tutte le novità del programma tra cui la divertente sigla, firmata da Antonio Maggio, tra le rivelazioni dell’ultimo Festival di Sanremo. Serafini al Centro Produzione Rai Milano http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/lombardia/2013/09/10/SerafiniCentro-Produzione-Rai-Milano_9275561.html (ANSA) - MILANO, 10 SET - Il nuovo responsabile del Centro di Produzione Tv Rai di Milano è Roberto Serafini, nominato dalla Direzione Generale, in azienda dal 1987. Nato a Roma, 57 anni, sposato e padre di tre figli, è laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni. In Rai si è occupato, in particolare, di analisi, pianificazione e gestione delle frequenze radiotelevisive, in Italia e non solo. Dirigente dal 1997, Serafini ha, tra l'altro, lavorato alla stesura del Piano Industriale e Strategico del 2004. RAI, Gubitosi, non abbiamo investito abbastanza in FM http://www.radiocrc.com/rai-gubitosi-non-abbiamo-investito-abbastanzain-fm/12336813 Per migliorare il segnale del digitale terrestre abbiamo firmato a luglio un accordo con il Ministero per lo Sviluppo economico e con l’Agcom”. Lo ha detto Luigi Gubitosi, direttore generale della Rai, al videoforum di Repubblica Tv, puntando il dito, tra l’altro, contro i problemi a suo dire causati da interferenze delle emittenti locali (significativa a riguardo sarebbe stato “l’incredibile oscuramento causato da un’emittente privata durante lo show di Benigni”). “Per un problema di antenne è a disposizione dell’utente un call center che interviene con l’assistenza tecnica”, ha aggiunto Gubitosi, preannunciando, tra l’altro, un “Nuovo 5 accordo anche con autostrade per aumentare Isoradio”. Il d.g. RAI, raccogliendo le critiche sul servizio della rete di informazione autostradale pubblica sui 103,3 MHz, incredibilmente definicitaria – al punto che il suo ruolo è negli ultimi anni stato progressivamente assunto da RTL 102,5 che, al contrario, garantisce una copertura capillare su tutte le arterie stradali – ha anticipato che saranno programmati investimenti tecnologici. Gubitosi ha ammesso, inoltre, che, a differenza della concorrenza che ha cavalcato lo sviluppo del medium, RAI, nel passato, non ha investito come sarebbe stato necessario nello sviluppo delle reti FM, erose nel tempo dalla presenza delle emittenti private. Il mercato fiuta una ripresa della pubblicità, editoriali in rally http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=2013091110233 19497&chkAgenzie=TMFI&titolo=Mediaset%20barometro%20della%20polit ica,%20la%20Rai%20anticipa%20ripresa%20pubblicit%C3%A0 Di Francesca Gerosa Mediaset è tra i titoli che oggi sostiene Piazza Affari. Grazie alla tregua fra Pd e Pdl sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore che allontana al momento la crisi di governo, il titolo schizza del 3,11% a quota 3,32 euro con 4,8 milioni di pezzi scambiati. "E' evidente che il titolo beneficia di questa finestra che si è aperta per evitare la crisi", commenta un trader. Ma a sostenerlo sono anche i segnali di ripresa della pubblicità. Il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, ha infatti indicato un miglioramento dei risultati del gruppo grazie al taglio dei costi da una parte e al miglioramento della pubblicità a settembre dall'altra con un aumento della quota di mercato. Segnali di ripresa frutto anche dei cambiamenti organizzativi., Più nel dettaglio, grazie alle misure sui costi, la tv statale è stata in grado di raggiungere un utile operativo positivo di 29 milioni di euro nel secondo trimestre 2013. Come conseguenza del piano di risparmi e dei nuovi investimenti, l'indebitamento del gruppo è visto a 500-600 milioni di euro entro la fine dell'anno. In termini di raccolta pubblicitaria, settembre è partito bene, mentre nel primo semestre dell'anno la Rai ha aumentato la sua quota di mercato dello 0,4%, invece Mediaset è scesa dello 0,6%. Certo non si sa se le indicazioni positive della Rai corrispondano a una ripresa della raccolta pubblicitaria in generale o se la tv di Stato abbia rubato spazio proprio a Mediaset. Comunque, a detta degli analisti di Mediobanca Securities, data la bassissima visibilità sul mercato, il commento di Gubitosi sul mercato pubblicitario italiano rappresenta una novità importante per il settore, in particolare per i nomi più esposti al mercato domestico, quindi Cairo (+2,78% a 4,06 euro oggi in borsa), L'Espresso (+10,98% a 1,071 euro) e appunto Mediaset. In deciso rialzo anche Rcs Mediagroup (+6,97% a 1,274 euro) con il mercato in attesa di un partner industriale nel mondo digitale e Mondadori (+4,12% a 1,01 euro). La preferenza di Mediobanca va a L'Espresso, uno dei titoli più economici tra i media europei, che potrà trarre vantaggio dal suo taglio severo dei costi e dalla sua esposizione alla pubblicità digitale. Sul mercato televisivo, continua a essere fonte di preoccupazione il livello della competizione in rapida crescita, destinato ad avere un doppio effetto negativo: calo dell'audience e aumento dei costi dei programmi televisivi. Per gli esperti di Mediobanca Gubitosi e Piscopo sul lato della pubblicità stanno facendo un ottimo lavoro alla Rai (l'ex bella addormentata). L'unica fonte di preoccupazione per la Rai è il debito: uno dei modi più semplici per ridurlo, consigliano gli analisti, sarebbe una valorizzazione del business delle torri e quindi un'integrazione tra RaiWay ed EI Towers sarebbe la soluzione più praticabile. Intanto Sky è diventata ancora più aggressiva con la sua offerta e la nuova La7 di Cairo è estremamente accattivante. Mentre per Mediaset la stagione autunnale sarà 6 impegnativa e questo è il motivo per cui Mediobanca conferma il rating neutral sul titolo. Equita addirittura reduce con un prezzo obiettivo a 2,7 euro. Telecom e Espresso trattano sulla Tv digitale http://www.lastampa.it/2013/09/14/economia/telecom-e-espressotrattano-sulla-tv-digitale-X6lde6IbLimVxz1THMUYvO/pagina.html GIANLUCA PAOLUCCI Riparte la trattativa tra il Gruppo Espresso e Telecom Italia per un’alleanza sui Multiplex - i sistemi di trasmissione della Tv analogica e digitale - detenuti dai rispettivi gruppi. Nel più stretto riserbo, data la delicatezza della questione e più in generale del tema televisivo, la trattativa prosegue malgrado i dinieghi di Telecom e la smentita dell’Espresso. Il tema è in effetti estremamente delicato. Si tratta, secondo quanto spiegano due fonti concordanti e indipendenti tra loro, di mettere insieme i tre Mux di Telecom Italia Media - unico asset rimasto dopo la cessione di La7 e la formalizzazione dell’uscita dalla partnership con Viacom per Mtv -con i due del gruppo Espresso, attualmente raccolti in Rete A srl. In caso di esito positivo, la nuova realtà metterebbe insieme 5 Mux, il massimo consentito dalla normativa attuale e lo stesso numero detenuto da Mediaset. Una trattativa analoga, nei mesi scorsi, si era arenata per l’opposizione di alcuni membri del board Telecom. Al momento non è ancora chiaro che forma prenderà la partnership, anche se le opzioni sul tavolo sarebbero essenzialmente due: un conferimento di Rete A in Ti Media Broadcasting o, più probabilmente, una Newco dove mettere insieme gli asset dei due gruppi.Attualmente i due Mux di Rete A trasmettono i canali del Gruppo Espresso (DeeJay Tv e LaEffe) le radio del gruppo e una serie di canali di altri gruppi. Su Rete A 1 si trovano infatti Cielo (Sky) e Focus, mentre su Rete A 2 alcuni canali tematici Lottomatica Tv. Ben più ricco il pacchetto trasmesso dai Mux di Ti Media. Oltre ai canali di La7 e Mtv infatti attraverso i tre Mux del gruppo vengono trasmessi anche i canali del gruppo Usa Discovery (come Real Time, Giallo e K2), quelli di Sportitalia e del gruppo De Agostini. Inoltre, trasmette anche canali del gruppo Mediaset come Italia 2 e Mediaset Extra. La combinazione delle due realtà lascerebbe spazio per l’affitto di ulteriori canali, in particolari per eventuali ampliamenti dell’offerta da parte di Mediaset, i cinque Mux sarebbero già saturi. Dal lato di Telecom, che ha sempre dichiarato di voler valorizzare l’asset di Ti Media Broadcasting, ci sarebbe un interesse ulteriore. Ti Media infatti , dopo la chiusura delle operaizoni con Cairo e Viacom, si trova nella necessità di essere ricapitalizzata malgrado il buon andamento di Broadcasting. Anche se, spiegano le due fonti in maniera concordante, al momento non è stato firmato nessun impegno tra le parti né è prevedibile quando possa essere chiusa la trattativa. Ti Media scambia in borsa a 0,095 euro. Nella seduta di ieri ha guadagnato il 3,72%. “La tecnologia ci sterminerà tutti”: così sarà la fine del mondo http://www.blitzquotidiano.it/scienza-e-tecnologia/tecnologia-cisterminera-tutti-cosi-sara-fine-mondo-1664785/ di Redazione Blitz LONDRA - L’umanità si salvi da se stessa: la tecnologia ci sterminerà tutti. E’ quanto pronosticato da un gruppo di scienziati, fra i maggiori studiosi del Regno Unito, che ha stilato una lista delle catastrofi che potrebbero innescare se non proprio la fine del mondo, sicuramente crisi apocalittiche. E, stando a quanto emerge, i rischi maggiori si correrebbero proprio in seguito a cataclismi di fatto inflitti dall’umanità a se stessa, a partire dalle estreme conseguenze dello sviluppo tecnologico. In pratica, se e quando il mondo finirà, sarà colpa del nostro stesso ingegno. 7 Il gruppo di scienziati è guidato dall’astronomo Martin Rees, ma si avvale della collaborazione di luminari in molteplici discipline e di differenti estrazioni, dalla fisica, alla filosofia, alla tecnologia informatica, come il fisico Stephen Hawking insieme con il cofondatore di Skype Jaan Tallin, e ha messo su già dallo scorso novembre un apposito centro studi, il Centre for the Study of Existential Risk (Cser), ospitato dall’Università di Cambridge. Il suo obiettivo ultimo è compilare la lista più esaustiva possibile dei rischi definiti ”esistenziali e studiare modi in cui si possa potenziare la resistenza rispetto a quelli ritenuti più credibili”, ha spiegato lo stesso Rees durante un festival dedicato alle scienze in corso in questi giorni a Newcastle. Naturalmente il cambiamento climatico è uno dei temi al centro del lavoro del gruppo, così come lo sono le minacce del terrorismo, le guerre -in particolare se con escalation nucleare-e le pandemie. Ma tra i rischi per il pianeta il centro studi mette in guardia anche sul pericolo che una tecnologia intelligente prenda il sopravvento sugli uomini, evocando scenari da film di fantascienza come Matrix o Terminator. Rees lancia in particolare l’allarme per le conseguenze del rapido progresso tecnologico che ”ci rende vulnerabili in modi nuovi”, ha detto durante il suo intervento al British Science Festival di Newcastle. Il mondo contemporaneo, ha spiegato, è completamente dipendente da reti elettriche, dal controllo del traffico aereo, dalla finanza internazionale e altri network, reti interdipendenti, che potrebbero crollare in seguito a ”catastrofici, sebbene rari, eventi che a cascata si riverserebbero sul sistema facendolo crollare”. Uno scenario in cui può diventare molto minacciosa anche l’immediatezza di comunicazione dovuta ai social network, che potrebbero così diventare rapidissimo veicolo per la diffusione di panico e terrore, e che alla fine potrebbe fare danni tali in casi limite da paragonarli alla caduta di un asteroide, tra l’altro meno probabile. Gli ascolti della tv non generalista [SAT e DTT] - Agosto 2013 (analisi VivaKi) http://www.digital-sat.it/ds-news.php?id=34653 Inserito da: Simone Rossi (Satred) Fonte: Digital-Sat Secondo l’analisi mensile sulla tv non generalista realizzata da VivaKi Italia, ad agosto 2013 la tv non generalista ottiene il 45.4% di share nel totale giorno, evidenziando una crescita negli ascolti pari al +10% sull’omologo 2012. Mattina, pomeriggio e seconda serata sono le fasce orarie più seguite. Del 45.4% di share complessivo registrato dalle tv non generaliste, circa il 38.5% appartiene ai canali del gruppo Tv digitali (terrestri e satellitari, esclusi i canali Sky+Fox) che crescono complessivamente del +15% rispetto ad agosto 2012. Rientra in questo gruppo anche il canale Dtt del gruppo Sky Cielo che supera il punto di share nel totale giorno. Il restante 6.9% di share appartiene al gruppo sat pay Sky+Fox che accusa una perdita del -10% di ascolti sull’agosto 2012 quando erano state trasmesse le Olimpiadi di Londra. Ottimi risultati di audience sono registrati dai contenuti di informazione (Sky Tg 24), dallo sport (in particolare Sky Sport 24 con le notizie del calcio mercato e gli aggiornamenti sulle prime partite del Campionato di serie A) e dal cinema di Sky Cinema 1. Sul canale dedicato al cinema Cinema 1 la fascia oraria più vista è la 21-22 di lunedì 26 agosto quando andava in onda il film commedia in prima visione Colpi di fulmine, diretto da Neri Parenti. Affinando l’analisi alle singole emittenti del gruppo tv digitali, il canale dedicato all’intrattenimento al femminile Real Time si conferma in cima alla top ten dei più visti, con circa 162 mila spettatori nel minuto medio. 8 La fascia/giorno più vista è la 23-24 di domenica 11 agosto all’interno della quale è stato trasmesso il format Io e la mia ossessione (679 mila spettatori), che racconta storie di persone intente a combattere i loro comportamenti ossessivo-compulsivi. Sempre presente nelle prime posizioni della top ten anche l’altro canale del gruppo Discovery, D Max (149 mila spettatori nel minuto medio), rivolto a un pubblico maschile appassionato di reportage e docu-reality. Su D Max la fascia/giorno più vista è la 14-15 di domenica 24 agosto che ha proposto Man vs Food (528 mila spettatori), show americano nel quale l’attore e personaggio televisivo Adam Richman affronta sfide culinarie. Tra i canali digitali più visti c’è anche Rai Yo Yo (114 mila spettatori nel minuto medio), i cui ascolti toccano il picco positivo in fascia oraria 12-13 quando va in onda il cartone animato dedicato ai più piccoli Peppa Pig: 409 mila spettatori sintonizzati il 5 agosto. Bene anche il cinema di Iris con 110 mila spettatori nel minuto medio e migliore performance ottenuta nella fascia oraria 22-23 di martedì 27 agosto quando è stato trasmesso il film d’avventura Ned Kelly (552 mila spettatori). 9 10 11 12 IBC 2013 / Eutelsat si allea con Samsung per promuovere l'Ultra HD http://www.digital-sat.it/ds-news.php?id=34687 Inserito da: Simone Rossi (Satred) Fonte: Digital-Sat (com.stampa) Eutelsat Communications (Euronext Paris: ETL) e Samsung Electronics hanno annunciato oggi un accordo per unire la loro esperienza leader in una partnership per la promozione dell'Ultra UD. Le due aziende hanno lanciato un canale satellitare Ultra HD dedicato, da vedere direttamente sugli ultimissimi Televisori Samsung Ultra HD con incluso ricevitore satellitare e con incorporato l'Evolution Kit di Samsung, che abilita l'apparecchio agli standard di trasmissione attuali e futuri. Il canale Ultra HD è stato lanciato dal satellite EUTELSAT 10A, che copre interamente l'Europa, consentendo a Samsung di raggiungere esposizioni, mostre di settore, punti vendita e altri locali di promozione per una demo della sua crescente gamma di 13 display Ultra HD consumer. Con oltre otto milioni di pixel, una risoluzione quattro volte quella degli attuali schermi Full HD, l'Ultra HD permette ai telespettatori di sedersi più vicino al monitor e godere di immagini totalmente avvolgenti. A dimostrare la rivoluzione dell'esperienza visiva, dei contenuti Ultra HD prodotti appositamente da Samsung ed Eutelsat per presentare I vantaggi della nuova tecnologia. “L'Ultra HD è il futuro della televisione, perché non solo offre un'esperienza superiore, ma crea anche interessanti opportunità per l'industria della Tv. La tecnologia Ultra HD è già una realtà commerciale redditizia e speriamo che la nostra collaborazione con Eutelsat possa diventare il punto di svolta per una più ampia cooperazione tra industrie per accelerare la standardizzazione e la diffusione dei servizi Tv Ultra HD” ha dichiarato Vassilis Seferidis, Direttore dello Sviluppo del Business in Europa per Samsung Electronics. Jean-François Leprince-Ringuet, Direttore Commerciale Eutelsat, ha aggiunto: “Dopo aver lanciato la prima demo broadcast in Ultra UD a Gennaio, siamo lieti di allearci con Samsung per costruire una catena di distribuzione 4k affidabile ed efficiente. La conoscenza e l'esperienza che stiamo maturando sull'Ultra HD rafforza costantemente la nostra capacità di rispondere ai broadcasters, gli operatori Pay-Tv e ai service providers che si stanno preparando per portare I consumer ad un'esperienza di visione letteralmente 'di un'altro mondo”. DTT, tv locali: riscritti gli equilibri d'ascolto e minate le rendite di posizione http://www.newslinet.it/notizie/dtt-tv-locali-riscritti-gli-equilibri-d-ascoltoe-minate-le-rendite-di-posizione Il trend di cambiamento nei dati di ascolto delle tv locali, dovuto al passaggio completo al digitale, si conferma e rafforza, come testimoniano gli ultimi dati Auditel riferiti al primo semestre del 2013. Il consolidamento della migrazione integrale al digitale terrestre nell'etere italiano non solo ha provocato vistosi cambiamenti nel ranking delle televisioni locali più seguite, ma ha alterato la distinzione manichea tra locale e nazionale, con canali, quali Italia 53 (programma del mux Canale Italia) che, pur giuridicamente locali, possono essere (legittimamente) fruiti su vasta parte del territorio italiano. Proprio il marchio/palinsesto Italia 53 della superstation veneta Canale Italia ha fatto registrare, nei primi sei mesi dell’anno in corso, una performance strabiliante, crescendo del 154,5% rispetto allo stesso periodo del 2012. E guadagnandosi il secondo posto, alle spalle della regina incontrastata, Telenorba, emittente pugliese pesantemente azzoppata dal DTT con un preoccupante -29,7% che non lascia dormire sonni tranquilli al suo fondatore e amministratore delegato, Luca Montrone. E, del resto, l'editore pugliese fa bene a preoccuparsi, posto che il risultato è stato conseguito da un soggetto in una posizione invidiabile quanto a numerazione automatica sul telecomando (LCN) e distribuzione sul territorio (assolutamente capillare in Puglia e Basilicata e di grande rilievo nelle altre regioni toccate). Al terzo posto, cala di una posizione, Telelombardia, anch’essa in forte deficit di ascolti (-17,1%), mentre al di sotto del podio va sottolineata l’ottima performance di Canale Italia 84 (anch’esso programma di Canale Italia), al contrario della maggior parte degli altri concorrenti storici del broadcasting locale, quasi tutti risucchiati nella spirale negativa introdotta dal digitale: Antennatre (-18,9%, al quinto posto), Teledue (-34,5%, all’ottavo posto), Telenuovo Padova (-41,2%, al sedicesimo posto). Come accaduto in ambito nazionale ai programmi nativi digitali. destabilizzati dall'exploit del programma Cielo (SKY), la nuova geografia del comparto tv locale merita analisi ed approfondimenti per capire se sia in crisi il modello televisivo classico (aggredito dall'evoluzione tecnologica e dal cambiamento di abitudini degli utenti) o se siano state semplicemente azzerate (o quasi) le rendite di posizione. Nel primo caso ben poco potrebbero fare gli editori locali per contrastare la progressiva diffusione di nuove soluzioni per la fruizione della tv, agevolate dal consolidamento degli apparati smart (che favoriscono l'affermazione 14 di prodotti 3.0 come Netflix). Nel secondo, potrebbero esserci ancora margini per un'esistenza dignitosa di prodotti locali DTT. A condizione, ovviamente, di mettersi completamente in discussione. (G.M. per NL) Discovery Italia: DMax conquista il 6 Nazioni di rugby http://www.millecanali.it/discovery-italia-dmax-conquista-il-6-nazioni-dirugby/0,1254,57_ART_211828,00.html Discovery Italia e RBS 6 Nazioni hanno siglato l'accordo per i diritti sportivi televisivi, online e mobile in esclusiva, nel nostro Paese, del prestigioso Torneo RBS 6 Nazioni per gli anni 2014-2017. DMAX, rete maschile del network, presente sul canale 52 del digitale terrestre e disponibile anche al canale 28 di TivùSat, trasmetterà in esclusiva in chiaro e in diretta tutte le partite del Torneo sin dalla prossima edizione. Marinella Soldi, Amministratore Delegato di Discovery Italia ha commentato “Questo accordo è un grande successo per Discovery e tutti i fan del rugby: siamo orgogliosi di accogliere l'evento dell'RBS 6 Nazioni sul nostro network. In Italia, il rugby e DMax hanno molto in comune: sono entrambi giovani ma in decisa crescita e riflettono valori comuni di coraggio, passione, autenticità. DMax è in grado di raccontare questo sport in modo innovativo e coinvolgente cosi com'è nello stile e nella tradizione di Discovery. Il nostro auspicio è di vederli crescere insieme grazie a nuovi fan e appassionati che DMax riuscirà a raggiungere”. John Feehan, Chief Executive of Six Nations Rugby Ltd, ha dichiarato: “Siamo felici di accogliere Discovery fra i nostri partner televisivi. Il nostro obiettivo è quello di ampliare la platea di appassionati del nostro sport e crediamo che la partnership con Discovery contribuirà a potenziare la popolarità del rugby in Italia”. Alfredo Gavazzi, Presidente F.I.R. Federazione Italiana Rugby, ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto di questo nuovo accordo tra Discovery Italia e il 6 Nazioni per tre principali motivi. Ho visto, da parte di Discovery, entusiasmo, voglia di fare e di apportare idee innovative. Questa emittente porterà il rugby nelle case di un pubblico nuovo che non abbiamo mai raggiunto in precedenza ed avremo i 15 incontri del 6 Nazioni trasmessi su un canale in chiaro”. Il debutto dell'RBS 6 Nazioni sarà valorizzato attraverso una grande campagna promozionale e di marketing sull'intero network; numerosi programmi e diverse iniziative dedicate ai personaggi, alla storia e alla cultura del rugby, accompagneranno i tifosi e gli appassionati da dicembre a marzo in televisione, allo stadio e sul web. Da febbraio, la trasmissione in diretta di tutte le partite dell'RBS 6 Nazioni sarà arricchita da interventi pre e post partita e interviste sul campo. Molte anche le iniziative sul web e sui social network per far vivere l'evento anche al di fuori della televisione e oltre i tempi della competizione, grazie alla community di DMax. DMax si presenta come il canale ideale per la programmazione dell'RBS 6 Nazioni. Primo canale digitale più visto dal pubblico maschile 15+ e 9° canale nazionale (individui 4+), DMax propone una programmazione stimolante e coinvolgente che soddisfa le passioni e gli interessi maschili, adatta ad un uomo giovane e moderno alla ricerca di nuovi modelli di riferimento e appassionato di sport non convenzionali. Con questa importante operazione il gruppo Discovery, terzo editore televisivo italiano dopo Rai e Mediaset per share complessiva arrivando a superare il 7% nel periodo estivo, si conferma tra i più importanti network televisivi e aggiunge lo sport alla propria programmazione tradizionalmente dedicata al factual entertainment e recentemente arricchita da contenuti fiction & kids, a seguito della acquisizione dei canali Switchover Media. Lanciato solo il 10 novembre 2011, DMax è il primo canale di factual entertainment a taglio maschile sul digitale terrestre free per crescita assoluta anno su anno in termini di share (+ 0,9%). Negli ultimi 4 mesi ha quasi raddoppiato gli ascolti rispetto all'omologo periodo del 2012 raggiungendo ad agosto 2013 il record di 148 mila ascoltatori nel minuto medio e l'1,9% di share sul totale popolazione. 15 Roma, Milano e Napoli: come va il mercato del lavoro http://news.biancolavoro.it/news/2105-roma-milano-e-napoli-ecco-dovetrovare-lavoro Il numero delle nuove offerte di lavoro si è ridotto in maniera significativa nella gran parte delle aree urbane d’Italia. Tuttavia, il mercato occupazionale tricolore non sembra aver alzato bandiera bianca, offrendo validi spunti in specifici settori di riferimento. Vediamo allora, sulla base delle ultime rilevazioni, quali sono le assunzioni più frequenti nelle tre principali aree metropolitane d’Italia. Roma Cominciamo con Roma, dove – secondo i dati Unioncamere – nel secondo trimestre del 2013 le assunzioni sono state quasi un quinto in meno rispetto al periodo precedente. Qui, si stima, sono infatti stati assunte 12.280 nuove risorse umane, concentrate prevalentemente nel macro settore dei servizi (87 per cento) e nelle imprese di grandi dimensioni (con più di 50 dipendenti). In particolare, Unioncamere segnala che le imprese sembrano aver dimostrato un particolare interesse per le figure intermedie (impiegati e addetti alle attività commerciali e terziarie, per il 43,2%), piuttosto che per le figure di vertice o quelle ai più bassi gradini della scala gerarchica, senza qualifiche. Tuttavia, e proprio in proposito del peso dei titoli di studio e delle specializzazioni, emerge altresì che la laurea ha un peso relativamente minore rispetto al passato. Il titolo di studio conseguito all’Università pesa infatti per il 19,6 per cento delle assunzioni non stagionali, con i diplomati che invece assorbono oltre la metà delle ricerche di personale. Chi ha una qualifica professionale assorbe invece il 12,5% dei posti di lavoro, mentre poco meno di un quinto va invece a chi non ha formazione specifica. Per quanto attiene i singoli settori, quello che movimenta maggiormente il mercato del lavoro della Capitale è quello del turismo, visto e considerato che dalle aziende che operano in questo comparto arriva quasi un’assunzione su cinque. A pesare sono anche i posti creati nei servizi operativi (16,1%), nel commercio (13,4%) e nei servizi avanzati (12,6%). Tra i profili più ricercati, le figure del commercio, e i tecnici amministrativi, finanziari, bancari, i tecnici delle costruzioni e gli ingegneri. Molto richiesti anche i cuochi e i camerieri. Per quanto infine attiene le assunzioni per età anagrafica e forma contrattuale, a Roma nel complesso il 35 per cento delle assunzioni delle imprese sono state indirizzate a giovani sotto i 30 anni, con una percentuale superiore di 5 punti rispetto alla media nazionale. Quanto invece alle tipologie contrattuali offerte, solamente il 32,5 per cento dei casi è con contratto a tempo indeterminato, con un valore quasi doppio rispetto alla media nazionale. In provincia sei assunzioni su 10 sono a tempo determinato, mentre il 7,1 per cento è con apprendistato. Offerte di lavoro a Roma http://www.biancolavoro.it/province/roma-RM/ Milano Passiamo dunque a Milano. Nel capoluogo lombardo le assunzioni dell’ultimo trimestre sono state 11 mila unità, con una composizione che tende a prevalere il settore dei servizi (77 per cento). Nella città il 31 per cento delle assunzioni ha riguardato figure specializzate (contro il 22 per cento di Roma), prevalentemente incentrate nel comparto commerciale, del marketing, della finanza e dell’edilizia. Per quanto attiene la distribuzione dei posti di lavoro, le aziende che stanno assumendo sono attive sia nel commercio (13%) che nei settori dei servizi alle persone e alle imprese (12%), del turismo (12%), dei serviiz avanzati (10%) e di quelli finanziari (8%). Infine, si segnala come a Milano il 33 per cento delle assunzioni abbia riguardato gli under 30, e che per il 42% si è trattato di un contratto a tempo indeterminato, per un valore che pone Milano in cima alle metropoli nazionali per quanto attiene tale variabile statistica. Offerte di lavoro a Milano http://www.biancolavoro.it/province/milano-MI/ 16 Napoli Secondo quanto affermano le fonti statistiche di Unioncamere, a Napoli sono stati creati 8.280 posti di lavoro negli ultimi tre mesi, con una concentrazione nel settore dei servizi per l’83,3%. Così come a Roma e a Milano, anche nel capoluogo campano si cercano prevalentemente figure intermedia (per il 54% dei casi), con le professioni ad alta specializzazione che rappresentano solo il 9,5% del totale. Ancora, quasi il 40% delle assunzioni arriva dal turismo e dalla ristorazione, mentre solamente meno del 20% delle assunzioni è effettuato con contratto a tempo indeterminato. Pressochè inutilizzato (meno del 3%) il contratto di apprendistato. Offerte di lavoro a Napoli http://www.biancolavoro.it/province/napoli-NA/ Lavoro: cresce la ricerca di laureati, ma cala il numero di posti http://news.biancolavoro.it/news/2101-lavoro-cresce-la-ricerca-dilaureati-ma-cala-il-numero-di-posti Secondo uno studio realizzato da Unioncamere, il mercato del lavoro italiano starebbe attraversando un periodo di modifiche decisamente importanti. I dati raccolti infatti, hanno indicato una tendenza sempre più consistente delle aziende nell’assumere diplomati e laureati, in particolare, per quest’ultima categoria, economisti, ingegneri e laureati in medicina. A fronte però di una diminuzione del numero di posti di lavoro. Insomma, attualmente le imprese assumono meno a causa della crisi, puntando però maggiormente su personale con livello d’istruzione medio-alto o addirittura elevato. Il numero di laureati in previsione d’assunzione per il 2013 è stato stimato in 58.000 circa, quasi il triplo invece, circa 160.000, le assunzioni previste per chi possiede "un titolo di studi secondario o post-secondario". Per un totale che sfiora il 60% delle assunzioni complessive nel 2013 (circa 220.000, su 367.000 totali). Una percentuale che nel 2012 aveva di poco superato il 55%. Insomma, un aumento di non poco conto, se si considera il periodo storico non certo roseo. Un fenomeno che se dovesse stabilizzarsi o addirittura crescere d’importanza, potrebbe certamente contrastare la triste fuga di cervelli in atto da tempo nel nostro Paese, che senza alcun dubbio, di cervelli, è in grado di “produrne” di eccellenti. Una fuga, tra l’altro, che non riguarderebbe solo l’abbandono dell’Italia, alla ricerca di terreni lavorativi più fertili e redditizi all’estero; la perdurante crisi ha infatti accentuato una tendenza che vede il verificarsi della suddetta fuga addirittura a monte. Ad inizio anno, il Cun dava notizia della sempre minore propensione dei giovani italiani ad iscriversi all’università. Quasi 60.000 iscritti in meno rispetto a dieci anni fa, non sono pochi, ma va detto che in alcuni settori lavorativi, l’offerta di personale laureato (a vari livelli e con o senza esperienza) ormai da diversi anni supera di gran lunga la domanda di lavoro da parte delle imprese, generando un ingorgo occupazionale che spesso costringe studenti ultra-specializzati a ripiegare su lavori che nulla c’entrano con il loro percorso formativo. Sempre ammesso che riescano a trovarlo, un lavoro, cosa di questi tempi non certo facile. Ancora a gennaio di quest’anno, il risultato di una ricerca condotta dal sito Tesionline, metteva in luce la poca utilità della laurea nel trovare un lavoro, così come percepita dai giovani intervistati. E per chi frequenta gli ambienti universitari è spesso fin troppo facile intercettare discorsi tra studenti il cui "sentiment" sul tema aderisce perfettamente al risultato della suddetta ricerca; la laurea, presa da sola, è “poco utile” a trovare lavoro. E’ tra l’altro comprensibile che le ricerche di personale da parte delle aziende, si orientino primariamente su individui non solo adeguatamente formati, ma che, possibilmente, abbiano già maturato esperienze anche brevi in contesti lavorativi. Il problema è indubbiamente strutturale ed andrebbe risolto, ad esempio, connettendo maggiormente studenti e mondo del lavoro, come ha spiegato ieri il Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza: "Mai più giovani che a 25 anni non hanno mai lavorato" ha infatti detto, frase che, a onor del vero, ha aperto un dibattito 17 piuttosto acceso,tra l’altro accolto quasi con gioia dallo stesso Ministro, che pur lamentandosi della "mancanza di una strategia", si è rifiutato di "dare per persa l'Italia e di dare per perse grandi parti del territorio italiano". 18