Profili di un Paradiso in quel di Frassina

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Profili di un Paradiso in quel di Frassina
Profili di un Paradiso in quel di Frassina
L’azienda vitivinicola Il Paradiso di Frassina, nasce nel
gennaio del 2000 su iniziativa di Giancarlo Cignozzi, avvocato
in Milano per 35 anni. Già in piena esperienza sul territorio di
Montalcino sin dal 1972, aveva creato dal nulla la Tenuta
Caparzo, oggi una delle più importanti aziende del Brunello,
ispirando anche realtà quali Altesino e Case Basse di Soldera.
Nel suo percorso Montalcinese, diviene amico e sostenitore
delle tesi di Luigi Veronelli, aiutando a sviluppare tra i piccoli
vignaioli di Montalcino il concetto di “crus”, di “terroir" e di
naturalezza produttiva, operando nel Consorzio del Brunello
come Sindaco e Consigliere.
Negli anni di crescita del Brunello, quasi sconosciuto nel
mondo, Giancarlo si fa paladino dei piccoli produttori
tradizionali, contro lo strapotere delle aziende di levatura
industriale che iniziano a insediarsi a Montalcino, snaturando
spesso il territorio con metodi di coltura estensiva.
Unitamente ai puristi di Montalcino, in questi ultimi anni è
protagonista nella lotta per la difesa dell’intangibilità del
‘Sangiovese Grosso’, unico e indiscusso vitigno del Brunello e
del Rosso di Montalcino.
Nel 1999 Giancarlo vende la propria quota maggioritaria
della società Caparzo divenuta troppo grande per la sua
filosofia produttiva e trova finalmente nel podere del Paradiso di
Frassina la dimensione e la suggestione di un sito a giusta
misura per un piccolo e fantasioso vignaiolo.
Ci vorranno quasi due anni per restaurare questo antico
podere risalente all’anno mille ed abbandonato da oltre
cinquant’anni e alla fine il suo sogno si avvera.
In questo meraviglioso sito, affacciato ad una marea
incontaminata di colline che si perdono all’orizzonte, viene
folgorato dalla magia della musica tra i vigneti.
La storia di tale sofferto e luminoso percorso è raccolta nel
suo libro “L’uomo che sussurra alle vigne” edito da Rizzoli a
fine 2010.
Il libro testimonia tutte le tappe esistenziali, emozionali e
scientifiche dell’ intuizione che sfocerà nel progetto di
musicoterapia applicato alla vigna, divenuto oggetto di
ricerca delle Università di Firenze e di Pisa.
‘Luomo che sussurra alle vigne’ non è solo un resoconto delle
sperimentazioni musicali, quanto la storia sofferta e gaia di
una vita diversa, lontana dal frastuono e dalle lusinghe di una
grande città. L’autore trova tra le colline di Montalcino una
nuova ragione di vita e una luce inaspettata che lo
coinvolgerà in un progetto meraviglioso ai confini della
realtà.
Tra il 2000 e il 2001 quattro ettari di ‘Sangiovese di Brunello’
vengono messi a dimora al ‘Il Paradiso di Frassina’, e
crescono coccolati con musiche sacre e barocche diffuse da
alcune casse acustiche. Per dare un tono unico, geometrico e
discreto al tessuto armonico, nel 2008 i ricercatori scelgono la
musica di ‘Mozart’ come unico manto protettivo dei vigneti
di Brunello.
Dal 2002 in poi gli esperimenti sugli effetti delle frequenze
sonore sulla “vitis vinifera”, sono condotti al ‘Paradiso di
Frassina’ con la collaborazione dell’ equipe del Prof. Stefano
Mancuso dell’Università di Firenze per gli aspetti biofisiologici e del Prof. Andrea Lucchi dell’Università di Pisa
per gli aspetti entomologici,
Nel 2006 la ‘U.S. Bose Company’, incuriosita da tali ricerche,
fornisce gratuitamente gli apparati di diffusione sonora,
grazie all’interessamento personale del suo fondatore il
Professor Amar Bose.
Successivamente fino al 2012 è intervenuta la ‘Bose Italia’
finanziando le ricerche universitarie con un importante
contratto pluriennale.
La pubblicazione finale delle ricerche è attesa per i primi mesi
del 2013 e apparirà sulle riviste internazionali del settore Bio
Naturalistico, a conferma della serietà e dell’importanza
delle sperimentazioni.
L’interesse per questo studio ha già creato emulazione tra i
viticultori in Italia e all’estero.
E’ auspicabile che quando le ricerche saranno pubblicate e
diffuse a livello internazionale, confortate da un protocollo
operativo, molte tra le imprese viticole, accoglieranno le
sperimentazioni biomusicali aprendo un percorso naturale a
“dosaggio zero”
sulla chimica e sulle manipolazioni
genetiche.
Per continuare le sperimentazioni di questa importante
ricerca scientifica occorrono fondi privati e pubblici.
“Se è vero che l’armonia musicale apre uno scenario inaspettato
in agricoltura , occorre anche sondare tutte le frequenze udibili,
nonché gli infra e gli ultra suoni al fine di completare in
laboratorio e in campo l’indagine sugli effetti del suono nel
mondo vegetale.”
Avv. Giancarlo Cignozzi e Prof. Stefano Mancuso
Risultati delle piante sottoposte a stress
sonoro:
Una superficie fogliare e un contenuto in clorofilla
maggiore unita anche ad un aumento dello spessore della
lamina fogliare.
Possibilità di ridurre del 50% l’uso di rame e zolfo
senza pregiudicare la sanità del vigneto
Maggiore efficienza nello scambio gassoso consentendo
quindi una maggior resistenza ed adattabilità agli stress
ambientali (siccità, eccessi di pioggia, vento)
Le uve sono più ricche in antociani e composti
polifenolici.
Più rapida crescita biologica della pianta e anticipo di
15 giorni sulla data di maturazione permettendo di
vendemmiare in un periodo tendenzialmente migliore.
Su questi innovativi esperimenti si è abbattuto un clamore
mediatico di eccezionale levatura e portata.
Dal 2005 Stampa e Tv internazionali si sono occupate
ininterrottamente del fenomeno ‘musica sui vigneti’.
Alcuni media hanno insinuato dapprima il sospetto che il
progetto fosse frutto di un fantasioso marketing, ma visto il
coinvolgimento di enti Universitari e di ‘U.S. Bose
Corporation’, lo hanno successivamente accolto con rispetto e
benevola accoglienza.
Gli articoli e le proiezioni TV sono accuratamente raccolti nel
website del Paradiso sotto la voce “hanno parlato di noi”
www.alparadisodifrassina.it.
Una particolare attenzione merita il riconoscimento firmato
da l’ agenzia delle Nazioni Unite, ‘U.N Habitat’ che nel
giugno del 2011 ha annoverato la ricerca di musicoterapia di
Giancarlo Cignozzi e del Prof. Stefano Mancuso, tra i cento
progetti di eco sostenibilità più importanti del mondo in
questo secolo, definendolo per la prima volta "fonobiologico".
Questa pubblicazione titolata “The Bright Green Book” è
stata consegnata nel corso di un evento appositamente
organizzato a Rio de Janeiro, all’Avv. Cignozzi in presenza
delle massime autorità brasiliane, di funzionari Onu e Italiani
di alto profilo tra cui l’ambasciatore italiano in Brasile.
Giancarlo continua ad operare a ‘Il Paradiso di Frassina’ con
profondo rispetto delle tradizioni contadine, coadiuvato nei
cicli della vigna dalla vecchia guardia dei pensionati locali,
cresciuti in simbiosi con la terra.
Segno anche questo di condivisione degli insegnamenti del
compianto Veronelli che ha creato il mito della vigna, legato
all’uomo e alla sua tradizione contadina.
Bandire ogni forma di chimica è la parola d’ordine de ‘Il
Paradiso di Frassina’ dove si usano pratiche biodinamiche
come gli inerbimenti spontanei, utili sovesci, tisane
anticalura, nonché tecniche manuali di potatura e di
sfoltimento della vite, per condurre la produzione a selezioni
altamente qualitative.
Al Paradiso si chiude un cerchio virtuoso e olistico che
coniuga il vissuto contadino, la conduzione garbata della vite,
il rispetto della natura e l’emozione della musica.
Il ‘Brunello di Montalcino’ e il “Gea” Rosso di Montalcino,
crescono da vigne di Sangiovese protette dalle armonie di
Mozart e sono invecchiati in botte e affinati in bottiglia,
sempre con il conforto della sua musica.
Dall’ autunno 2013 prenderà corpo il "Flauto Magico" un
Brunello Limited, cresciuto nella vigna del Paradiso più fitta
di armonie Mozartiane, grazie a 50 diffusori ‘Bose’.
Giancarlo, un po’ goliardo e un po’ provocatore, sfida la
moda dei “Super Tuscans” cresce tra l’Amiata e il mare, ai
bordi della Maremma, un innovativo vigneto composto da 12
uve, sei bordolesi e sei toscane.
Per distanza e solitudine del vigneto non può replicare le
ricerche bio sonore de ’Il Paradiso di Frassina’ e sceglie di
assemblare 12 uve per la notoria magia di questo numero e
per imitare i semitoni della scala di Bach.
La componente musicale se pur in modo virtuale rivive
comunque in questo pazzo miscuglio di vini, dagli
anglosassoni definito ‘ crazy blend ‘.
In occasione dei tanti wine tasting offerti ai visitatori che
vengono in pellegrinaggio nei filari di Mozart, Giancarlo
arriva a personificare la complessità del ‘12UVE’ chiamando i
vitigni ‘Barbatelle’ come fossero le maschere di un’ antica
commedia dell’arte.
Il ‘Cabernet Sauvignon’ si trasforma in un Duca spietato e
presuntuoso che attorniato dalla sua Corte di dignitari e
cortigiane (il marchese di Merlot , madame Shiraz, il generale
Petit Verdot) conduce e magnifica il ‘Sacro Bordolese
Impero’, cospargendo di nobili ‘Barbatelle Galliche’ tutto il
mondo del vino, a scapito delle povere Barbatelle Autoctone
che ne debbono subire il contagio “ad colorandum “.
La trama naturalmente è condita da gelosie, rancori, venefici,
amori e rivoluzioni.
Sulla scia di queste pazze fantasie, viene alla luce il testo di
una ‘Di Vino Commedia’, chiamata ‘Barbatelle’
rappresentata con successo a Montalcino nell’Aprile del 2007,
in occasione del quarantesimo anniversario del Consorzio del
Brunello di Montalcino e dallo stesso sponsorizzata.
Per l’autore questa ‘Di Vino Commedia’ è un monito a tutti
coloro, che soprattutto in Italia, inquinano le nobili viti
autoctone con toni bordolesi, per inseguire nuove tendenze
del gusto e per ingraziarsi i wine opinionists e gli enologialchimisti molto di moda.
Questa Commedia, ideata e scritta dal fantasioso Giancarlo
Cignozzi, sta prendendo corpo in veste di Opera lirica, grazie
alla creatività musicale del maestro Luis Bacalov che intende
creare la seconda Opera Buffa Italiana dopo il Barbiere di
Siviglia di Rossini.