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Specie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
STERPAZZOLINA DI MOLTONI
NOME SCIENTIFICO: Sylvia subalpina
Ordine: Passeriformes Famiglia: Sylviidae
Riconosciuta come specie a sé stante soltanto in tempi recenti, dopo un dibattito sulla sua tassonomia durato oltre
sessant'anni, la Sterpazzolina di Moltoni è diffusa in buona parte dell'Italia centro-settentrionale, dal Piemonte
all'Emilia-Romagna, dalle Marche alla Toscana, alla Sardegna. La sua presenza è segnalata anche in Corsica, nella
Francia meridionale e nelle Isole Baleari.
Sylvia subalpina non ama gli spazi troppo aperti, né le formazioni forestali ad alto fusto: suo habitat prediletto sono
invece i cespugli medio-bassi al margine di boschi termofili e mesofili di latifoglie, in particolare di roverella, e la
macchia mediterranea alta, ambienti nei quali durante la primavera, di ritorno dall'Africa centro-occidentale dove
trascorre l'inverno, costruisce il nido: vi vengono deposte in media 3-4 uova.
A lungo considerata una sottospecie della Sterpazzolina comune (Sylvia cantillans ), la Sterpazzolina di Moltoni se ne
differenzia in realtà per alcuni elementi peculiari, sia dal punto di vista estetico, sia da quello comportamentale. I maschi
sono caratterizzati, nella parte inferiore del corpo, da disegno uniforme e colore debolmente aranciato, un poco più vivace
al centro del petto.
Caratteristico anche il mustacchio bianco ai lati del becco, seppur meno pronunciato rispetto ai maschi di Sterpazzolina
comune. La parte superiore del corpo e le ali sono invece bruno-grigiastre, su tonalità più marcate rispetto alle femmine,
distinguibili in genere per il piumaggio più smorto e uniforme e contraddistinte anche dal colore biancastro prevalente su
pancia, petto e sottocoda.
Prospettive
Pochi e frammentari i dati di cui disponiamo sulla Sterpazzolina di Moltoni. Nell'Appennino settentrionale e sulle coste
della Toscana la densità raggiunge mediamente valori compresi tra le 5 e le 9 coppie ogni 10 ettari, superando
frequentemente le 10 coppie ogni 10 ettari: è questo il Favourable Reference Value (FRV) preso in considerazione su
scala locale, mentre allargando lo sguardo alle diverse zone che compongono l'areale il valore di riferimento è di 50
coppie per chilometro quadrato.
Considerata la grande responsabilità dell'Italia per la conservazione della specie, è auspicabile che nei prossimi anni
vengano ad essa dedicati studi specifici, tali da accrescere in maniera significativa la quantità di dati in nostro possesso. È
altresì indispensabile attuare politiche di gestione e tutela del territorio mirate alla conservazione degli habitat idonei alla
riproduzione.
Minacce
La principale minaccia per la Sterpazzolina di Moltoni è rappresentata dalla distruzione dell'habitat. Incendi,
cementificazione, conversione a pascolo ed evoluzione a bosco delle aree cespugliate sono dunque i pericoli più gravi per
la sopravvivenza della specie.
A causa della scarsità di informazioni risulta difficile indicare specifiche strategie per la conservazione, ma in ogni caso è
importante preservare gli ambienti frequentati dalla Sterpazzolina di Moltoni da qualsiasi alterazione dovuta all’azione
umana.
Ovviamente incrementare le conoscenze su distribuzione, consistenza di popolazione ed ecologia della specie, per la cui
conservazione l’Italia ha la principale responsabilità, è il primo passo verso la predisposizione di strategie adeguate.
Vista la marcata divergenza riscontrata tra le popolazioni insulari e quelle continentali, andranno garantite buone
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condizioni sia in Sardegna che nelle regioni centro-settentrionali.
Stato di salute
Sono pochi gli studi a oggi realizzati sulla Sterpazzolina di Moltoni. Dai dati in nostro possesso è comunque possibile
stimare una popolazione compresa tra le 50 mila e le 130 mila coppie nel nostro Paese, pari ad almeno due terzi dell'intera
popolazione globale. L'Italia ha dunque un ruolo fondamentale per la conservazione della specie.
Le informazioni di cui disponiamo ci consentono di ipotizzare un trend demografico stabile o, più probabilmente, in
aumento, così come in progressiva espansione - specialmente verso nord - risulta essere l'area di diffusione.
Questa crescita dell'areale di nidificazione è particolarmente rilevante in Piemonte (+41% tra l'inizio degli anni Ottanta e
la fine degli anni Novanta), dove vivono dalle 1.000 alle 3.000 coppie. In termini assoluti, è la Toscana la regione in cui si
concentra la maggior parte della popolazione complessiva: intorno alla metà degli anni Novanta la stima era di
25-100.000 coppie, in ulteriore crescita.
Semaforo
Si ritiene probabile che la Sterpazzolina di Moltoni abbia avuto negli ultimi decenni un’espansione dell’areale di
presenza, soprattutto verso nord. Il suo range è da considerare quindi in incremento o perlomeno stabile, anche se non
mancano dati di decremento, ad esempio in provincia di Ravenna o nell’area di Firenze.
Anche le popolazione della specie è probabilmente stabile o in incremento, tuttavia l’assoluta mancanza di dati al riguardo
suggerisce una valutazione prudente. È inoltre possibile che una porzione delle nuove aree di presenza sia riconducibile a
una conoscenza più approfondita della specie più che a un’espansione o a un aumento.
Scarsa conoscenza anche per quel che riguarda le variazioni dell’habitat. L’abbandono delle aree coltivate e pascolate alle
quote medio-basse nell’Appennino centro-settentrionale ha sicuramente favorito l’espansione della specie a breve
termine, ma sul lungo periodo l’instaurazione di consorzi forestali giocherà sicuramente un ruolo negativo per la specie.
Un ruolo importante per la conservazione è quello ricoperto dalle condizioni riscontrate durante le svernamento in Africa
e nel corso della migrazione da e per i quartieri riproduttivi. Mancano tuttavia al momento dati riguardanti gli effetti di
tali condizioni sui contingenti nidificanti.
Fattore
Stato di salute
Stato di conservazione
Range
Probabilmente stabile o in espansione
Favorevole
Popolazione
Variazioni sconosciute
Sconosciuto
Habitat della specie
Probabilmente stabile
Favorevole
Complessivo
Favorevole
Canto
Nonostante la forte somiglianza tra le specie, la Sterpazzolina di Moltoni presenta un canto marcatamente diverso da
quello della Sterpazzolina comune e forse più simile a quello della Sterpazzola della Sardegna o del Canapino. La Sylvia
subalpina ha infatti un verso più prolungato e vibrato, simile a un lungo trillo d’allarme, formato da sette o otto note
emesse in accelerazione.
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