LA DISBIOSI INTESTINALE E LE SUE COMPLICANZE

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LA DISBIOSI INTESTINALE E LE SUE COMPLICANZE
Affronta ogni patologia con il consiglio della Farmacia:
LA DISBIOSI INTESTINALE E LE SUE COMPLICANZE
Per disbiosi s’intende una alterazione della normale flora batterica intestinale che svolge ruoli fondamentali per il
benessere dell’intero organismo; basti pensare all’alternanza di stipsi e diarrea, all’eventuale ipercolesterolemia per
mancato smaltimento della bile, a carenze di vitamine, a gastriti, cistiti, uretriti, problemi dermatologici e addirittura
cefalee. Anche dolori articolari e altri disturbi possono essere causati dalla disbiosi, fino all’aumentato rischio di tumori
intestinali.
La mucosa gastrointestinale ricopre una superficie di circa 300 mq. ed è colonizzata da oltre 400 specie di microrganismi.
La composizione e l’entità di questa flora batterica dipendono da numerosi fattori come la quantità di ossigeno, il pH, l’età,
la costituzione, i fattori neuroendocrini, le condizioni elettrolitiche, l’ idratazione ed i movimenti peristaltici.
L’intestino svolge importanti ruoli di difesa immunitaria, di rielaborazione enzimatica, di sintesi delle vitamine K e B12, di
assorbimento degli acidi biliari e degli ormoni steroidei ed interviene nel metabolismo dei farmaci.
La manifestazione più comune e di facile osservazione di una disbiosi è la presenza di gonfiore addominale: se il gonfiore
è riferito alla parte destra, cioè al colon ascendente, si può parlare di disbiosi fermentativa causata da una dieta
eccessivamente ricca di amidi, pasta, pane e carboidrati che si consiglia di ridurre, mentre il gonfiore a sinistra è segno di
una disbiosi proteolitica da proteine in eccesso che rimangono putrefatte, per cui è bene ridurre dalla dieta la percentuale
di carni rosse e formaggi fermentati, preferendo pesce e legumi.
Le cause della disbiosi possono quindi essere di varia origine:
- alimentare: diete scarse di fibre, di vegetali, eccesso di proteine animali, carni rosse, zuccheri raffinati, eccesso di cibi
con coloranti e conservanti chimici.
- infezioni o parassitosi o disturbi che alterano le secrezioni gastriche, biliari, pancreatiche e duodenali.
- uso di farmaci come antibiotici, sulfamidici, corticosteroidi, chemio e radioterapie, lassativi, Fans e pillole
anticoncezionali.
- malattie croniche debilitanti diabete, gravidanza, malnutrizione.
- cause psicologiche come traumi e stress.
Come possiamo agire alla comparsa dei sintomi?
Sicuramente parlandone con il medico ed il farmacista, ma già alcuni accorgimenti nella scelta della dieta sono basilari:
-scegliere i cosiddetti “alimenti superiori”, ovvero cereali integrali, frutta e verdura fresca ben matura e relativi succhi da
spremitura estemporanea, legumi crudi o stufati a temperature inferiori ai 70°C, farinacei integrali, frutta oleoginosa ed i
relativi oli, formaggi non fermentati;
-ridurre caffè, cioccolata, thè, conserve alimentari, proteine animali, margarine, pasticcerie industriali e zuccheri raffinati.
E pure i formaggi fermentati, del pane, della pasta, della frutta secca e zuccherina e l’eliminazione dei lieviti.
Importante è l’integrazione con fibre, da assumere preferibilmente prima dei pasti con molta acqua; conviene iniziare con
sostanze tipo Psillio che svolgono la loro azione in modo meno drastico della crusca, che essendo cellulosica fa come la
carta vetrata e può irritare la mucosa già alterata.
Per ricostituire la flora è necessario apportare dei probiotici e dei prebiotici, cioè fermenti lattici ricchi di Lactobacillus
Acidophilus, Lactobacillus Bulgaricus, Bifidobacterium Bifidum e di oligosaccaridi tipo inulina o FOS o GOS associabili ad
enzimi tipo maltodestrine (stando attenti a non mescolarli con lieviti tipo Saccharomices che provocherebbero gonfiore) da
assumere per almeno un mese.
Di supporto si possono abbinare piante carminative e antispasmo tipo Valeriana, Camomilla, Melissa, Anice , Finocchio,
Angelica, o coleretiche tipo Cardo, Carciofo e Tarassaco, che si trovano in capsule o tinture madri o macerati glicerici.
La fitoterapia più recente ci offre anche l’Aloe, il Baobab e antimicrobici tipo l’estratto dei Semi di Pompelmo GSE.
In particolare i composti quaternari d’ammonio detti “quat” contenuti nei semi di pompelmo sono potenti inattivatori dei
germi patogeni con azione battericida e batteriostatica ad ampio spettro, sia verso i Gram + sia verso i Gram -; sono
potenti disinfettanti, anzi il disinfettante oggi più usato negli ospedali degli USA, e sono dotati di notevole efficacia
antivirale, antimicotica ed antiparassitaria. Importante è poi ricordare la selettività d’azione del GSE, per cui aggredisce
solo la flora patogena, l’assoluta innocuità e la mancanza di interazioni farmacologiche pericolose.
La ricchezza delle proprietà del GSE è tale che viene impiegato in vari prodotti e non solo per la disbiosi: uso interno per
gastriti, candide, parassitosi, disturbi influenzali, mal di gola, gengiviti e infezioni genito-urinarie , uso esterno per ferite,
micosi, otiti, acne ed eczemi.
La presenza di una disbiosi può predisporre l’instaurarsi di una candida intestinale e di conseguenza di una candida
vaginale. I fattori predisponenti sono quindi gli stessi della disbiosi. Possono essere connesse le candidosi cronichesistemiche, quelle orali, quelle cutanee e le forme genitali.
In questi casi risultano sempre utili gli accorgimenti dietetici sopradescritti. Possono essere d’aiuto anche sostanze
immunostimolanti tipo Echinacea ed Uncaria, di estratti di Lichene Islandico, di Tea Tree Oil e di GSE.
Nelle candidosi comunque conviene abbinare la terapia sistemica a quella locale a base, per esempio, ovuli o lavande o
detergenti specifici contenenti i suddetti prodotti naturali.
Dott.ssa Monica Greco