STRUTTURA, OSSATURA MURARIA, COSTRUZIONE
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STRUTTURA, OSSATURA MURARIA, COSTRUZIONE
STRUTTURA, OSSATURA MURARIA, COSTRUZIONE LE CORBUSIER MAISON DOM-INO (1908) Ossatura muraria e scheletro a telaio LA VILLA SAVOYE (1929-31) Trilite e telaio 25BIS RUE FRANKLIN A PARIGI (1903-04) AUGUSTE PERRET EVOLUZIONE C.A. NOTRE-DAME DE CONSOLATION LE RAINCY (1922-23) Chartres e Reims XI –XII-XIII sec Antoni Gaudì Costruzione tabicada villefontaine Statica dell dell’arco arco Cupole Entretiens sur l’Architecture, (1872) E. VIOLLET LE DUC Dictionnaire raisonnè de l’architecture française ç du xi au xvi siecle (1854-69) In sostanza, l’aspetto rilevante del contributo teorico di Viollet le Duc, risiede nell’aver intuito il problema centrale della teoria delle strutture, cioè che la soluzione ottimale – l’ottimizzazione strutturale – si ottiene “concentrando il materiale resistente intorno alle ll lilinee llungo lle qualili lle fforze iin gioco i sii ttrasmettono tt e sono portate t t all suolo”: l ” lla struttura diventa così lo schema delle linee, l’ossatura muraria è ciò che le materializza e la costruzione è ciò che rimane. “… se noi spogliamo questa costruzione di tutto ciò che è inutile alla sua stabilità perfetta, noi possiamo (…) ridurre i pilastri interni all’appoggio verticale (H), aprire dei maggiori passaggi (K), sopprimere l’ordine gigante e costruire l’arco rampante (L) in corrispondenza della spinta delle crociere riportandola sul contrafforte (M). C’est la structure vraie: questa è la vera struttura. “ (…) È probabile che gli architetti del primo gotico fossero in possesso di regole molto semplici per le situazioni ricorrenti; ma è certo che si affidavano al loro giudizio di fronte a difficoltà da risolvere (…) come se essi, avendo definite le curve delle pressioni degli archi, si industriassero di concentrare lungo di esse i materiali resistenti riportando in questo modo le spinte dalla sommità delle volte al suolo: così essi giunsero a considerare tutto ciò che era al di fuori di questo tracciato come inutile, da sopprimere (…) Noi vogliamo essere compresi da tutti e perciò non ricorreremo a definizioni bensì a soli esempi. Sia una volta romanica a tutto sesto e sia definita la curva delle pressioni; se il muro che sostiene la volta ha una determinata altezza, il suo spessore dovrà essere tale che la risultante cada in un punto della base che individua la parte reagente. A che serve ciò che rimane?” Ritornando dunque all’origine del nostro discorso, alla maison Dom-ino di Le Corbusier, si può sostenere che una costruzione in scheletro in acciaio o in cemento armato, q quando viene spogliata p g delle p parti di completamento p ((divisori e tamponamenti p esterni), ) mette in luce l’organismo g resistente - lo scheletro strutturale - a cui vengono affidate in forma esclusiva le funzioni statiche: i pesi propri della costruzione, i sovraccarichi accidentali, le azioni sismiche, le azioni del vento; la sua forma viene pertanto definita in fase progettuale ed è stabilita in modo univoco per tutti i tipi di sollecitazione preventivate. Viceversa, nella costruzione in muratura, lo scheletro resistente, la struttura, non è mai fissa ma dipende dal tipo di azione a cui è soggetta In altri termini, in condizioni statiche, la costruzione muraria tradizionale è definibile come il prodotto dell’ASSEMBLAGGIO di elementi vincolati in modo isostatico. Il sistema di carichi sono trasmessi agli elementi che direttamente li supportano e questi li trasferiscono sotto forma di reazioni agli altri elementi ai isostatico quali sono appoggiati. Nella gerarchia coerente di elementi supportati ed elementi di supporto e nel sistema di connessione che lega le varie parti ed elementi della costruzione sono rintracciabili i principi su cui si fonda la concezione statica degli edifici storici. Il concetto di MIGLIORAMENTO STRUTTURALE, passa dunque attraverso interventi mirati all’incremento del grado di connessione fra gli elementi costruttivi (tetto-solai-murature-fondazioni) e all’interno degli stessi elementi (pietre/mattoni e legante nelle murature; assito, orditura secondaria e primaria nelle coperture e solai lignei)