Buona Volontà Mondiale

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Buona Volontà Mondiale
Buona Volontà Mondiale
Newsletter
2017 N°1
Un bollettino periodico che mette in luce l’energia di Buona Volontà nel mondo degli affari
DALL’INTELLETTO ALL’INTUIZIONE
GLI
EVENTI
MONDIALI
ATTUALI ci dimostrano che la
vita dell'umanità ha raggiunto un
importante punto di crisi. L'intensità
dei disordini politici in America e in
Europa, i conflitti protratti e brutali
in Medio Oriente, in alcune parti
dell'Africa e altrove, il pericolo di
un ulteriore collasso finanziario,
l'incombente minaccia a lungo
termine, il tutto associato al
cambiamento climatico - stanno
causando in molte persone, di buona
volontà, confusione e disperazione.
Potrebbe sembrare che l'illusione
della separazione abbia preso piede
ancora una volta, quasi come una
vendetta e che tutti i risultati
faticosamente raggiunti negli ultimi
decenni in materia di sviluppo, di
diritti umani, di costruzione di
buone relazioni internazionali, nella
gestione ambientale, vengano
compromesse, perdute.
È fondamentale valutare con
precisione la situazione mondiale,
adottando un punto di vista
distaccato nel vedere le cose nel
contesto di un lasso di tempo più
lungo. Lo studio dell'evoluzione
umana dimostra che i cicli di crisi e
di tensione emergente nelle società
– siano esse grandi o piccole –
creano cambiamenti, la coscienza si
evolve e la buona volontà emerge,
in una maggiore espressione. Anche
se è difficile non farsi coinvolgere
dalla criticità degli eventi mondiali,
sentendosi delusi a causa di tali
apparenti blocchi, è importante
comprendere come questi periodi
rappresentino importanti lezioni da
apprendere - lezioni che vedranno
fiorire la coscienza umana in una
maggiore espressione di Buona
Volontà, mentre ci muoviamo verso
una nuova fase del ciclo. Dobbiamo
anche tenere conto della velocità del
cambiamento che sta avvenendo in
tutto il mondo in questo momento,
in cui la coscienza velocemente si
sta espandendo. A causa di questo,
ci si può aspettare che la Buona
Volontà possa portare a nuovi
stimoli per l’umanità; e di
conseguenza non può essere
compresa da tutti prima che un
nuovo equilibrio si realizzi, in
risposta alla crisi mondiale attuale,
in modo tale che l'umanità possa
divenire più saggia ed essere
disposta a raggiungere l'unità.
Tenendo questo in mente, il
processo
attuale,
talvolta
inquietante, stimola le persone di
Buona Volontà ad approfondire il
percorso di allineamento con quella
realtà dove la vita è fonte di
apprendimento del Buono e del
Vero. Solo allora diventa possibile
comprendere la magnificenza del
Piano e lo sviluppo di quelle forze
divine che guidano il nostro pianeta.
Solo dal punto di vista dell'anima
che vive dentro di noi possiamo
cominciare a vedere come la
coscienza viene alchemicamente
trasformata attraverso l'incontro con
l’intera umanità. La volontà di
stabilire relazioni di condivisione
nei principi di giustizia, di rispetto e
del senso permanente dell’unicità
della vita sta silenziosamente
crescendo tra gli individui ed i
gruppi. Se pur vi è una staticità
apparente negli eventi degli ultimi
mesi - essi richiedono un
approfondimento della volontà di
bene, in modo tale da produrre
qualità della volontà spirituale, la
quale racchiude in sé volontà diessere, di amare e di servire.
Come contributo a questo
approfondimento del concetto di
volontà, per la promozione della
luminosità necessaria alla mente e
al cuore, la Buona Volontà
Mondiale ha nei mesi scorsi
individuato
come
il
ruolo
dell’intuizione giochi una parte
xxxxxxxx
Entrando nell’Immaginazione Divina
Laurence Newey
Dio è stato qui ... e io non lo sapevo.
Bayo Akomolafe
La parola chiave in democrazia è Relazione
Mark Gerzon
Riflessioni su Pensiero, Musica & Intuizione
John Dalton
Intuizione, Denaro e Servizio
John Bloom
Ecologia impegnata: una pratica intuitiva
Rhonda Fabian
Favorire l'Umanità Una
Domen Kočevar
Insegnare l'Intuizione all’Intelletto nelle scuole di oggi
Aïsha Guennoun
L’Educazione dell’Anima per il cambiamento sociale
Nina Meyerhof
Editore: Dominic Dibble
worldgoodwill.org
fondamentale sulla riconfigurazione del mondo e della
nostra vita spirituale. A coloro che sono coinvolti nei settori
della politica, dell'economia, delle relazioni internazionali,
etniche o razziali, il rapporto tra intelletto ed intuizione può
sembrare irrilevante. Eppure i progressi in ciascuno di
questi campi dipendono in gran parte da tale relazione.
Per mettere a fuoco il pensiero sul ruolo
dell'intuizione in questo momento, la Buona Volontà
Mondiale ha prodotto un opuscolo mirato alla più ampia
distribuzione possibile, Un fascio di luce: Riflessioni
sull'intuizione. Contiene pensieri di scienziati, filosofi,
artisti e poeti. Si prega di utilizzare il modulo che
accompagna questa newsletter al fine di poter ordinare
copie per la sua distribuzione in luoghi appropriati, eventi
e manifestazioni; inoltre, si prega di condividere il link in
copia digitale attraverso i social media e le e-mail. Alla fine
di ottobre il Gruppo di Buona Volontà Mondiale ha
continuato il focus attraverso seminari che si sono tenuti a
Londra, Ginevra e New York, tra cui un incontro speciale
presso le Nazioni Unite a Ginevra che ha portato ad una
riflessione sulla responsabilità etica e sugli obiettivi di
sviluppo sostenibile. Oltre ad essere occasione di
comunicazione, i seminari si sono concentrati sui momenti
di silenzio, meditazione e visualizzazione, quale parte
fondamentale del programma utile al risveglio
dell'intuizione. I video per gli incontri, così come le copie
delle meditazioni, sono già disponibili sul web.
Questo numero della newsletter prosegue centrando
l'attenzione sul rapporto tra intelletto ed intuizione e sul
loro ruolo cruciale nella storia, attraverso la scelta di alcune
riproduzioni degli incontri e dei seminari. Esso include
commenti per la comprensione del Piano dell’Eterna
Sapienza, frutto della universale conoscenza, quale
eterogenea ricchezza di coloro che analizzano il ruolo
dell'intuizione nella trasformazione politica, nell’ uso del
denaro, nei campi dell'economia, della scienza,
dell'istruzione, dell'ecologia, della guarigione, della musica
e delle arti.
Un fascio di luce: Riflessioni sulla Intuizione
www.worldgoodwill.org/intuition_booklet
Dall’ intelletto all’ intuizione: Seminario, video e altro ancora.
www.worldgoodwill.org/seminar16
Entrando nell’Immaginazione Divina
Laurence Newey
Anche se alcuni considerano ancora la fantasia come
mezzo di evasione, invenzione fantastica e come finzione,
la vera funzione della stessa è esattamente l'opposto; essa
rivela la realtà dei mondi interiori - i regni soggettivi attraverso l'esternalizzazione della forza. L'immaginazione
è 'facoltà di creare idee ' e, come tale, funziona attraverso
l'intelletto al fine di trasformare l'energia soggettiva in
forme oggettive. È manifestazione fondamentale per la
creatività nel mondo dell'arte, della cultura e della scienza,
2
che insieme agiscono in modo da arricchire la psiche
umana.
Spesso si tende ad associare la fantasia ad uno stato
onirico. Tale costrutto è, a dir poco, inquietante; infatti, è
la qualità e il dinamismo dell’energia in cui abbiamo scelto
di focalizzare l'immaginario che determina il nostro senso
della realtà. Parafrasando Carl Jung: "Sono convinto che
l'immaginazione creativa è l'unico fenomeno primordiale
accessibile a noi, il vero terreno della psiche, l'unica realtà
immediata."1 In questo spirito, ogni essere umano è un
raggio cristallizzato del Divino, in cui l'utilizzo laborioso
dell’immaginazione conduce verso il processo evolutivo
per diventare quello che È. Per percorrere il sentiero
evolutivo è necessaria una cooperazione intelligente.
L'immaginazione umana creativa deve essere utilizzata in
stretta collaborazione con l'immaginazione Divina.
L'intuizione si configura come ponte tra i due. L'intuizione
è la combinazione dell'immaginazione umana e divina.
Quando si stabilisce il ponte dell'intuizione, la
coscienza ha accesso al regno divino delle idee - gli
archetipi che sono stati creati dalla fantasia divina e che
sono destinati a lavorare nel mondo manifestato come parte
del processo evolutivo. L'intelligente immaginazione
creativa viene quindi utilizzata per esternare l'idea, affinché
l’immagine divina sia adatta e comprensibile per la fase
attuale di evoluzione dell'umanità.
Su questo assunto si fonda la grande verità che ogni
essere umano è destinato a diventare un co-creatore nello
schema divino delle cose. Ma da dove cominciare? Come
ci è stato confermato da tutte le grandi religioni del mondo,
la qualità fondamentale della Divinità è l’Amore.
Chiaramente poi, è certamente un ottimo inizio lavorare in
meditazione con l'energia di Buona Volontà ed esprimerla
in tutto ciò che facciamo. Un’altra eccellente qualità della
Divinità è la Luce. E questo suggerisce che se vogliamo
sviluppare la nostra visione interiore nell'immaginario
Divino, dobbiamo cominciare a vedere chiaramente - e
questa è la base dell'intuizione - amore e luce. L'amore è la
qualità che rende la visione accurata. Senza amore, la
coscienza egoista piega e distorce la luce e si ha
un’impressione deformata. Annebbiamenti e illusioni
insieme conducono al fanatismo.
Alice Bailey ha scritto che "l'intuizione è Luce, e
quando essa è in funzione, il mondo ne viene illuminato e
tutte le forme diventano gradualmente visibili. Questo
comporta la capacità di contattare il centro della luce in
tutte le forme, stabilendo una relazione essenziale."
L'intuizione conduce a tre fondamentali qualità:
Illuminazione; Comprensione; Amore. In un altro dei libri
di Alice Bailey si legge che l'obiettivo di questa magnifica
sperimentazione divina sulla Terra ha come fine quello di
" giungere ad una condizione psicologica che può essere
meglio descritta come 'lucidità divina', in cui il lavoro della
psiche, e dunque l'obiettivo della vera psicologia, è quello
di vedere la vita e tutto ciò ad essa connessa in modo chiaro,
così com'è, senza distorsioni. Tale processo è stato avviato
nel regno animale, e verrà completato nel regno umano ...
infatti, riflettiamo… la principale caratteristica di tale
tendenza delle piante è nella facoltà di volgersi verso il sole
".
Questo è un simbolo meraviglioso nella sua
semplicità. L'innata attitudine di ruotare verso il sole
permette al fiore il dispiegarsi, con tutta la sua bellezza,
nella luce. Questo è esattamente ciò che l'essere umano
dovrebbe fare, volgendo la sua attenzione verso la luce
interiore. In una fase della spirale, il ricercatore spirituale
conduce anche esperimenti divini. Il termine, dunque,
'lucidità coinvolge il pensiero profondo e creativo sulla
natura delle nostre relazioni con l'altro, con i nostri
familiari, gli amici, la comunità e le Nazioni. In questo
lavoro, la fantasia può essere produttiva come strumento di
sperimentazione lungo il percorso di vita in cui le linee di
luce conducono alla profondità del cuore nelle relazioni e
l’incontro con l’anima diviene possibile. Imparando a
mettere a fuoco e a concentrarsi nella luce ci integriamo
con l'essenza stessa del nostro essere sviluppando
comprensione – la stessa che illumina l'intero campo delle
relazioni dai mondi inferiori a quello più evoluto.
L'osservatore guarda verso l'interno la luce spirituale e
trasmette verso l'esterno quella stessa luce chiarificatrice.
Il progresso verso questo alto ideale richiede una
visione capace di essere libera da pregiudizi nazionali,
culturali e ideologici. Livelli sempre più sottili di distacco
e discriminazione sono richiesti a tutti coloro che servono
l'umanità e che operano costantemente, affinché il piano di
amore e di luce si esternalizzi sulla Terra. La raffinatezza
emotiva del ricercatore spirituale può diventare così
concentrata sugli effetti esterni, da rendere offuscata
l'ascesa di tal intuizione, conducendo sé stessi verso la
perdita dalla speranza e verso la disperazione. Lo spirito
stimola attraverso segnali positivi alla sintesi, ma spesso,
lo stesso, viene offuscato dai poteri oscuri di separatismo,
che ancora prevalgono. L'effetto intermittente ed incostante
delle vicende che si alternano tra la luce in relazione con il
Piano Divino e le forze oscure, abbandona spesso il
ricercatore in uno stato di confusione.
Ma, come l'osservatore impara a volgere il proprio
sguardo nel mondo fenomenico sul raggio dell’anima di
luce, il regno delle forze causali emerge e sopravviene per
essere compreso. Non c'è più alcun bisogno di deduzione o
interpretazione - la coscienza e la visione pura sono
diventati UNO e la grande transizione dall'intelletto
all'intuizione è compiuto. La chiave è nelle parole del
seguente pensiero seme: "Il dispiegamento dell'intuizione
porterà a un riconoscimento mondiale del Piano Divino.
Tutta la vita e tutte le forme saranno poi riconosciute nella
loro vera prospettiva e la sintesi dell'evoluzione del mondo
sarà realizzata."
Laurence Newey è Vice-presidente di Lucis Trust
1. Carl Jung, Letters, Vol.1, p. 60
Dio è stato qui ... e io non lo sapevo.
Bayo Akomolafe
Possiamo essere tutti d'accordo che il tempo attuale
sembra scorrere molto velocemente; ogni volto appare
appena illuminato dal tenue, seducente bagliore di un
dispositivo portatile; è impressionante come tutti noi siamo
perennemente bombardati da informazioni streaming,
immagini, cartelloni pubblicitari, schermi televisivi e titoli
che richiamano il desiderio di rivendicare un luogo sacro in
cui radicare sé stessi in un’oasi di nutrimento. Ma dove
poter trovare rifugio? Dove è la vera casa? Credo che
queste domande siano intrinseche al nostro modo di
pensare - e sicuramente rilevanti nell'idea di passare da
'intelletto' a 'intuizione'. È quasi come se si volesse afferrare
le vestigia del sacro, in via di estinzione o a malapena
ancora presente, in una società sempre più globale che
sembra ostile ad ogni possibile incanto. Perché altrimenti
vorremmo passare dall’ intelletto all’intuizione? Cosa sta
provocando questo fondamentale cambiamento?
Nel mondo attuale vi è una certa urgenza, se pur mista
a retorica, in quanto viviamo un'epoca di perdite e di
violazioni dei confini nei loro aspetti fondamentali.
Nonostante avvenimenti gravissimi siano accaduti come
l'emissione di petrolio BP del 2010 nel Golfo del Messico,
la rivolta dei profughi siriani, le sorprendenti rivelazioni in
cui si afferma che gli americani e la NASA spiano il resto
del mondo, il giornalismo di Wikileaks che ha scoperto la
farsa politica, sembra che le cose cadano a pezzi e i centri
siano assediati e infestati. In un mondo dove le perdite sono
costanti, siamo invitati a mettere in discussione i nostri
concetti di purezza, di confine e di appartenenze
predefinite. Tendiamo a pensare al mondo in maniera
duplice, essendo costantemente contro, bianco contro nero,
maschio contro femmina, umano contro non umano, Dio
contro carne, soggetto contro oggetto, luce contro buio.
Tutto ciò che è vivo e sacro è recintato in uno spazio molto
piccolo - coperto da una sorta di alone. Ma è questo il caso?
Il mondo al di fuori ha realmente un alone grigio ed inerte?
Il filosofo francese del 17 ° secolo, René Descartes
(Cartesio), è conosciuto come colui che ha formulato il
detto ormai popolare: penso dunque sono - un costrutto
ormai per tutti singolare, a causa della dilagante
insensibilità e degli eccessi del mondo. Per Cartesio, la
scienza della terra era qualcosa che non poteva essere
contestato - era certezza. E come se partecipasse ad un
esperimento mentale, ha continuato a mettere in
discussione l'esistenza di ogni cosa. Ha scoperto che il
mondo poteva mettere in discussione l’esistenza di
un’aquila, dei fiumi, delle nuvole, del cibo di Londra, del
fuoco, magari non ritenendoli necessari. Ma l'unica cosa di
cui Descartes non poteva dubitare era proprio del dubbio.
Egli è quindi giunto così alla conclusione che il dubbio è la
prova
dell’esistenza
della
mente,
elemento
fondamentalmente separato dal mondo materiale,
composto da una più sottile sussistenza, meno visibile. In
questo modo, ha diviso formalmente il mondo in metodi
che rappresentano il modo in cui incontriamo l'universo quale risorsa o come strumento che fungono da sfondo per
la gloriosa attività del principale piano degli esseri umani.
Tali ortodossie cartesiane collocano la mente ad una
distanza netta dalla materia. Il metodo scientifico si basa su
questo presupposto: che per conoscere correttamente ciò
che una cosa 'è', ci si impegna partendo da essa preservando la distanza tra soggetto e oggetto. Ciò
potrebbe apparire come un gesto di repulsione borghese!
'Alla fine', i parametri cartesiani ci hanno portato a
localizzare pensiero, sentimento, azione e tutti gli eventi
psicologici misteriosi in una relazione intima con il
cervello. E così, attraverso ampie pennellate, Cartesio ha
dipinto il ritratto di un mondo in cui la magia scarseggia.
Ci sembra di vivere in un mondo senza anima fino a quando
non si giunge a contatto con la nostra presenza più
profonda. L'anima è qualcosa di appassito, bloccato nel
finito… laddove essa manca. La trama si infittisce, e le
dinamiche di sospirate fughe vengono attivate.
Oggi, i nostri sistemi vitali e istituzionali sono
codificati attraverso questi imperativi cartesiani. Quando
distruggiamo un albero, ampliamo il regime di catrame e di
asfalto, parliamo di cambiamenti climatici, come se fosse
semplicemente una questione di continuità umana,
approfondiamo il fatto che gli oceani e la loro indicibile
ricchezza di vita in realtà costano migliaia di miliardi di
dollari, ci troviamo in un punto cieco - una negazione del
significato e del mondo presumibilmente 'intorno' a noi. Per
fortuna, le nostre coordinate cartesiane sono soddisfatte da
influenze preoccupanti e dirompenti, che mettono in
dubbio questo modo di essere. Storie 'nuove' ci
coinvolgono. E se il mondo fosse vivo? E se ci fossero
incantesimo e mente e bellezza anche nelle cose che ci
sembrano morte e puramente strumentali? Penso dunque
sono! – Quale invadenza! Ma vi è un profondo legame tra
la materia e la mente, quale immanenza dirompente del
sacro.
In un momento in cui il mondo scientifico è stato
coinvolto in questioni come l’essenza della Natura - e in
particolare della luce, indagando sulla sua reale
costituzione, immaginando fosse un'onda (come
dimostrano gli schemi di interferenza), o una particella
(localizzata in piccole parti) - nel 18 ° secolo - un medico
nato a Londra, Thomas Young, progettò un esperimento
per risolvere la questione definitivamente. Egli pianificò un
dispositivo capace di dimostrare che la luce si comporta
come un'onda, disperdendosi in tutto il mondo - visione
contro la fede secolare di Isaac Newton il quale
considerava la luce come una particella.
Molti anni dopo il giovane Niels Bohr, fisico danese,
padre della teoria dei quanti e contemporaneo di Einstein,
insistette sul fatto che la luce non fosse intrinsecamente
un'onda o una particella, in quanto essa era entrambi e
nessuna delle due. Einstein, suo acerrimo rivale, ha
considerato inutili le sue affermazioni, insistendo sul fatto
che le implicazioni del pensiero di Bohr affermavano che
non esisteva nulla come un dato di fatto. Einstein voleva
credere che il mondo avesse un ordine, attraverso leggi
materiali raffinate e misurabili che potessero governare tra
di loro - ma Bohr considerava il caso come inesistente,
poiché proprietà, identità, ontologia, ciò che rende un
essere umano, o una tazza di tè, o un panino, non può essere
misurabile. Bohr sottolineò che il mondo è fatto di
relazioni, non di cose. Ed è nel contesto delle relazioni che
le cose determinano la causalità.
Il mondo non è capace di rapporti continui o fluidi e
di essere privo di confini e, dunque dobbiamo ripensare
tutto - anche il pensiero, sperando che accada qualcosa di
interessante che possa determinare un modo differente di
concepire il mondo e la nostra coscienza. Stiamo parlando
di idee supreme.
Karen Barad, fisico teorico e femminista - il cui
lavoro ha notevolmente arricchito la mia personale ricerca
sul mondo - ha formulato il concetto di intra-azione (al
contrario di 'interazione') per descrivere come le cose si
influenzano tra loro, distanziandosi dall’origine. Donna
Haraway parla di ecologie compartecipi, il che suggerisce
che il mondo possa nascere da un divenire-insieme - un
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simposio, un movimento comune. John Shotter, 'riflette' su
questi cambiamenti drammatici, spiegando tutto questo
“significa le ‘cose’ non esistono per noi come fisse e
permanenti ‘cose in sé stesse’, separate dal loro ambiente.
Esistono tutte le "cose" come "azioni", come processi
dell'agire, come costruzioni all'interno di qualcosa di più
grande, che incessantemente si dispiega senza limiti, in
modo fluido. Così, come gli esseri all'interno (e di) un
mondo che è sempre più in procinto di diventare diverso da
quello che era prima, dobbiamo imparare a pensare, anche
mentre i nostri pensieri sono in movimento, gestendone i
risultati, se pur temporanei all'interno di un processo ancora
in corso di divenire."
Così, ciò che denominiamo 'pensiero' è un processo
interno e attivo che si verifica nel mondo in generale. Il
pensiero non è localizzato nel cervello umano. Noi non
siamo speciali. Le orche sono state utilizzate per la
sperimentazione utile alla conoscenza degli esseri umani e
non sono stati gli unici animali, bensì ci sono stati
esperimenti anche sui cani, sui cetacei, su altre specie
anche più grandi; è che non possiamo affermare con
assoluta certezza che viviamo nel mondo descritto da
Cartesio - il mondo dei sé isolati e impoveriti. Siamo
interconnessi nei confini da noi stessi creati, ma le
ambivalenze umane e non umane e le differenziazioni, tra
l’essere maschile e femminile, stanno crollando.
La mente diventa materia, e la materia non appare più
come qualcosa che riduce la qualità, sintesi tra ciò che
abbiamo pensato e quello che avevamo completamente
capito. È in questo spazio che molti parlano di 'intrapensiero' o formulano l'idea che la mente è trans-corporale,
creando i confini tra interno ed esterno, penalizzando i
nostri tentativi di adagiarci rapidamente su noi stessi
lontano dall'ambiente. L’assunto che noi ‘abbiamo’ anime
- anime responsabili di tutto il nostro comportamento - è
sommariamente
disgregato
quando
seguiamo
diligentemente i processi di transizione che esistono fra
'mente' e 'materia'. Mi piace dire che l'anima non è solo
all'interno. È negli spazi della relazione, nello sconosciuto
al di là delle nostre recinzioni; ed è all'interno dei nostri
recinti che l'anima prospera - e in un certo senso, non
l’abbiamo ancora incontrata.
Le nostre esplorazioni quotidiane del mondo, quelle
cose che ci sembrano conosciute - anche se non possiamo
avere un feed-back da parte del così detto pubblico intorno
a noi - sono altrettanto importanti quanto quelle conoscenze
che sembrano essere alla portata intellettuale. Ma io
persevero su un falso binario parlando in questo modo. La
grammatica mi ostacola. Intelletto e l'intuizione non sono
due facce della stessa medaglia. Essi non sono separati, e il
loro significato deve essere ancora scoperto. Entrambi sono
processi facenti parte di tutto il mondo. Se adottiamo
l’interpretazione convenzionale e raffiguriamo l’intuizione
come rete neurale pre-cosciente formata dalla pratica e dal
comportamento, allora significa che l'intelletto – o il
processo razionale più consapevole, implicito nelle nostre
pratiche cognitive - fa parte di quella forma. Entrambi sono
interconnessi, allo stesso modo in cui l'oceano costituisce
la riva e la costa caratterizza l'oceano. Cosa potrebbe
accadere se iniziassimo ad avere fiducia nei nostri corpi,
nei nostri sentimenti – di ciò che il mondo sta facendo?
In conclusione, tale descrizione femminista postumana del mondo coincide con ciò che il mio popolo
proveniente dalla Nigeria sembra sapere - che il mondo è
vivo, e che possiamo imparare ad ascoltare. Questo ‘tutto’
significa, inizia, conduce esperimenti, anela, spera, ascolta,
si chiede, distrugge e crea. Improvvisamente il mondo
sterile suddiviso in quattro coordinate - avanti, indietro,
verso l'alto, verso il basso - si interrompe, dando luogo a
nuove direzionalità scomode.
Noi siamo parte di un mondo incastonato nella
vitalità - un mondo che non era soltanto narrato nelle storie
di una mitica origine che, a volte, raccontiamo. Un mondo
che sta ancora cercando di capire sé stesso all’esterno, che
deve ancora disfarsi dei pregiudizi, dei propri parametri,
lavorando sui suoi significati. Un mondo che è sempre in
gioco.
Forse, come Jacob – con il suo carattere stoico di
derivazione giudaico-cristiana - che dormiva in esilio,
mettendo la testa tormentata e stanca su una roccia,
maledicendo la propria dura realtà, ancora una volta in fuga
da un essere fraterno che voleva la sua fine, noi possiamo
risvegliarci dal sogno delle scissioni cartesiane, prendere il
'meglio' nel guardare il mondo, sforzandoci costantemente
di lasciarci tutto il male alle spalle, ed esclamare "Dio è
stato qui, il sacro è stato qui tutto il tempo, proprio qui ... e
io non lo sapevo. "
Bayo Akomolafe è autore e oratore di fama mondiale, riconosciuto per la
sua "capacità poetica, non convenzionale, induttiva e nativa sulla crisi
globale, sull' azione civica e sul cambiamento sociale". È direttore esecutivo
di Emergence Network.
La parola chiave della democrazia è
la relazione
Mark Gerzon
Nella mia vita c'è stata una straordinaria evoluzione
nella coscienza, una sorta di saggezza che andava via via
aumentando. Il progresso si rivela nel crescente potere
degli esseri umani di lavorare attraverso il conflitto e
trovare un terreno comune in cose come la comprensione e
l'intelligenza emotiva. Lo si può vedere nella crescita
potente e profonda della consapevolezza nella dimensione
spirituale della vita. Milioni di persone come me sono
diventate consapevoli del concetto di interdipendenza e del
fatto che la terra sia un sistema vivente, come ci viene
descritto attraverso le numerose immagini del mondo, fin
dalle prime apparizioni dello spazio.
Eppure oggi ciò che veramente colpisce è il contrasto
tra questa saggezza emergente e la natura estrema dei
tempi. Sembra che ci sia un rapido declino nel discorso
pubblico e nella capacità della democrazia di favorire la
conversazione. Il grande filosofo e giornalista Hannah
Arendt afferma che la democrazia ha bisogno della sua
ricollocazione andata perduta.
Negli anni 30 e 40, grazie al finanziamento da parte
della Fondazione Rockefeller ho cominciato a riunire
alcuni gruppi liberali e conservatori in una riflessione sulle
imprese comuni. È stato un tale successo che sono stato
assunto da una commissione del Congresso degli Stati
Uniti per progettare e facilitare alcuni seminari. I
partecipanti, che non avrebbero potuto essere più diversi tra
loro, erano d'accordo sul fatto che le relazioni tra i membri
del Congresso erano in procinto di fallire e che doveva
essere fatto qualcosa per riattivare i rapporti. Sono venuti
con numerose proposte. Ma una volta tornati al Congresso,
un leader di partito ha fatto in modo che nessuna delle
mozioni potesse essere realizzata. Questo episodio è servito
a comprendere che sarebbe stato meglio riuscire a
diminuire il potere dei leader di partito.
Ho capito, inoltre, che tra le leadership mancava
collaborazione per poter mettere in atto l’attività politica
del paese. Credo che quello che sta accadendo negli Stati
Uniti sia pericoloso, è simile alla spia della luce rossa in
un’auto in corsa che si accende per indicare che è
necessario l'olio. Se non si versa l'olio nel motore, dopo
l’accensione della spia, non ci si può sorprendere che l’auto
smetta di funzionare. Questo è quanto è successo nel nostro
paese (e in altre parti del mondo). Noi non abbiamo
risposto alla spia. Abbiamo trascurato di aggiungere olio;
non siamo riusciti a promuovere il ruolo di guida
collaborativa nella nostra politica. Abbiamo trascurato ciò
all'interno del paese, dimenticando che siamo tutti
interdipendenti e interconnessi.
Quindi, con questo riconoscimento, sono tornato al
tavolo di pianificazione, con una mente simile a quella di
un principiante. Mi ha colpito una verità fondamentale
riconducibile al mio corpo. Quando mi reco in un luogo,
utilizzo sia il piede sinistro, che il piede destro. Se mi dirigo
facendo leva sul mio piede sinistro, spingo via il piede
destro e viceversa. I miei piedi sanno che destra e sinistra
sono parte del tutto. E lo stesso avviene con i miei occhi.
Quando osservo, utilizzo ambedue. Quando svolgiamo dei
compiti, usiamo ambedue le mani. La nostra mano sinistra
e la mano destra non combattono, collaborano per legare
una scarpa, preparare la cena o reggere in braccio un
bambino.
Quindi, al livello del nostro corpo è chiaro che siamo
esseri transpartitici. Il problema è che la nostra mente è
intrinsecamente polarizzata. Le statistiche mostrano che
nelle performance politiche, la maggior parte delle persone
è una combinazione di rosso e di blu, ma fingono di essere
l’uno o l'altro. Quando vediamo una donna incinta ci
preoccupiamo sia per il bambino, che per la mamma. Si
pensa subito alla bellezza della vita. Pensiamo, a questo
proposito, nel suo complesso. Ma non appena ci
approcciamo alla politica, pensiamo solo e sempre in
termini di colori rosso o blu, che nella stessa prospettiva del
caso prima citato, equivarrebbe a pensare disgiuntamente
al diritto della donna di scegliere o al diritto di un bambino
di vivere. Queste sono scelte di parte, anche se si tende a
includere prospettive sia conservatoristiche, che liberali, a
seconda di come vengono veramente considerati i
problemi.
Per capire questo, desidero che ci immergiamo nella
struttura della coscienza umana e nel concetto di
cittadinanza, utilizzando il computer e la lingua del
software. Quando Microsoft ha prodotto Windows 12,
mentre ancora utilizzavamo Windows 10, ci siamo chiesti
se la nuova versione 12 potesse essere migliore e, pur non
potendola ottenere, ne eravamo fortemente incuriositi. È in
questo spirito non giudicante che voglio esplorare le
diverse concezioni di cittadinanza.
Citizen 1.0 ha una visione del mondo basata su sé
stessi. L'interesse è qualcosa di molto meritevole. È quello
che spinge a ottenere un buon lavoro, avere un tetto sopra
la testa, a ottenere una congrua parte di ciò che siamo tenuti
a conseguire. Se non applichiamo tale approccio egoico,
non mangiamo e non sopravviviamo.
Citizen 2.0 ha una visione del mondo basata sul
gruppo. Nelson Mandela ha raccontato che da ragazzino,
voleva solo giocare nei boschi, essere felice e divertirsi con
i suoi amici. Quando è cresciuto ha cominciato a
preoccuparsi dei sudafricani neri, affinché essi vivessero
una condizione migliore nel loro paese. Si è identificato
con il suo gruppo e siamo tutti contenti che lo abbia fatto.
Nonostante esista tutto un mondo di persone che sono alla
ricerca dei propri interessi egoici, al di là dell’essere sciiti
e sunniti, cristiani e inglesi che vogliono essere separati
dalla UE – in una ricerca al di fuori del 'noi', si stanno
facendo innumerevoli passi avanti rispetto alla visione del
mondo egocentrica e ciò rappresenta un modo onorevole di
essere cittadino.
Citizen 3.0 ha una visione del mondo basata sulla
nazione, dove l’individuo sente il senso di appartenenza
nell’essere americano, keniano, cittadino francese o del
Regno Unito. Significa che sappiamo identificarci con
qualcosa di più grande del nostro gruppo più prossimo e
questo è un passo in avanti nella coscienza. È davvero un
grande salto in avanti, perché ci sono tantissimi americani
(per esempio) che pensano di amare l'America, ma in realtà
odiano altri americani offendendoli e dilaniandoli. Citizen
3.0 significa essere disposti ad immedesimarsi con
qualcosa di superiore al gruppo. Può anche essere pensato
come l'identificazione con l'anima di una nazione. Ma
Citizen 3.0 può anche essere antagonista verso altre
nazioni. Vi è una sorta di americanismo che vuole solo
guardare fuori, per i propri interessi e non si preoccupa del
Giappone o dei problemi in Africa. Gli accordi
commerciali sono conclusi solo al fine di "ottenere le
condizioni migliori per sé stessi".
Citizen 4.0 ha una visione del mondo basata su
molteplici culture. Un numero crescente di persone sta
investendo in termini di impegno e di tempo la propria
energia costruttiva in paesi diversi dal proprio di origine,
apprendendo una lingua straniera, innamorandosi di
qualcuno o di un altro paese. Di conseguenza, sempre più
numerosi sono in grado di identificarsi con più culture e
luoghi. Anche Mandela comprese che la sua
preoccupazione verso il proprio gruppo, composto da
sudafricani neri, era limitata in quanto si rese conto che gli
stessi non potevano divenire definitivamente liberi, fino a
quando i sudafricani bianchi non si fossero svincolati anche
essi dall'apartheid. Ha sviluppato questo principio in
relazione a tutto il suo paese. E in carcere cominciò a
vedere che non ci sarebbe stato alcun cambiamento, finché
altri paesi non avessero smesso di sostenere l'apartheid.
Finalmente giunse al punto in cui si identificò con la lotta
per la libertà di tutto il mondo e di tutti gli esseri viventi.
È facile delineare un modello a quattro livelli. Ma il
viaggio in sé è molto più impegnativo. Credo che tutti
questi modelli coesistano in tutti noi da tempo. Siamo una
confluenza dinamica di tutti questi livelli di coscienza,
all’interno di noi. La chiave è nel cominciare ad essere
consapevoli di questo, in modo tale che si possa creare un
certo grado di compassione. In definitiva, ritengo che
essere un cittadino globale equivale ad avere una visione
ecologica del mondo, non riconoscendola mai come unica.
6
Si richiede saggezza e umiltà per contenere tutti questi
livelli di cittadinanza nel cuore, e volontà di portare il
messaggio oltre i confini che dividono il genere umano.
È qui che entra in gioco l'intuizione. Se insieme
sviluppiamo un senso innato della nostra integrità e della
creazione, possiamo essere in grado di avere un mondo
pacifico, giusto e sostenibile. Si richiede la capacità di
approfondire la verità più profonda di ciò che siamo in
questo momento, capaci di tenere insieme destra e sinistra,
al centro del nostro essere. Se abbandoniamo il senso
interiore di potere e di verità assoluta, possiamo iniziare a
guardare tutto quello che succede intorno a noi da quello
stesso livello di integrità e di unicità.
La parola chiave in democrazia è relazione. Se mi
rifiuto di trasformare una persona che ha una diversa
opinione in nemico, impegnandomi nel rapporto con la
stessa, sarò in grado di provare rispetto. Prendete ad
esempio i punti di vista diversi sugli accordi commerciali.
Le discussioni devono essere arricchenti in modo tale che
attraverso l'apprendimento e la relazione possiamo
approfondire la nostra saggezza - a causa delle nostre
differenze di opinione. Ho sperimentato questo a tutti i
livelli nella mia vita, perché non possiamo provarlo come
nazione? Credo che possiamo difenderci dal
contraddittorio, costruendo un senso interiore di interezza.
Abbiamo bisogno di conoscere le persone anche con
diversi punti di vista, affinché essi siano a noi
complementari. Se per esempio affermo di voler “spendere
soldi per risolvere un problema”, ho bisogno di potermi
confrontare con qualcuno che magari dirà, 'siamo in debito
- il denaro non basta'. E se penso che siamo in debito e che
quindi non possiamo spendere soldi per soddisfare i bisogni
di bambini che hanno fame, ho necessità di confrontarmi
con qualcuno che dirà, 'ma siamo una nazione
compassionevole e corretta e dunque siamo in grado di
prenderci cura gli uni degli altri'. Questo è ciò che intendo
per necessità di valorizzare il dialogo ed il confronto,
riconoscendo che questo è un modo vincente di guardare in
senso globale. Credo che questa sia la sfida che abbiamo di
fronte, assente ancora nella nostra cultura di oggi.
Durante la mia storia sono passato dall’ essere rosso
da giovane fino a divenire blu al College, per poi riuscire
anche a saper discutere e a sostenere un impegno di
mediazione presso il Congresso degli Stati Uniti. Questo è
stato il viaggio che ha compiuto l'anima. Credo che le
anime delle nazioni siano anche esse in viaggio. E credo
che ci sia un profondo legame tra la mia anima, la tua anima
e l'anima della nazione. Il più grande dono della fedeltà è
verso l'America, il mio paese, e ciò mi consente di poter
raggiungere la pienezza della mia anima come un’essenza
di questo paese. Durante la sua esperienza di vita, l'anima
è sempre collegata con l'anima della nazione e con l'anima
dell'umanità.
Infine, voglio ricordare la sfida di Einstein: i
problemi non possono essere risolti allo stesso livello di
coscienza con cui li abbiamo creati. Questo si riferisce alla
dimensione dell'anima. Bisogna connettersi verso quello
che alcuni chiamerebbero cuore, altri potrebbero parlare di
intuizione o di integrità. Ma dobbiamo passare ad un livello
superiore di consapevolezza per affrontare le sfide che
abbiamo di fronte.
Mark Gerzon, Fondatore e Presidente della Fondazione di Mediatori, ha
favorito la formazione di leadership collaboratori del Congresso degli Stati
Uniti e delle Nazioni Unite in tutto il mondo. È autore di numerosi libri sulla
cittadinanza globale - il suo ultimo titolo è: Riuniti d'America: - Come
possiamo colmare il divario partigiano. Mark ha concluso il suo discorso
attraverso il reperimento di 3 punti di azione concreti che le persone negli
Stati Uniti possono adottare per contribuire a costruire una cultura politica
non di parte.
Riflessioni su Pensiero, Musica &
Intuizione
John Dalton
'Dall'intelletto all'intuizione' è un argomento
affascinante che ci porta a riflettere. Viviamo in un'epoca
in cui gli scienziati spendono fortune alla ricerca di
particelle sempre più piccole all’interno di computer e
strumenti, credendo che i propri processi di pensiero
fossero in qualche modo meno reali. Alcuni insegnanti di
New Age e alcuni Guru affermano: 'Pensare è il vero
problema', descrivendo la 'mente scimmia' nella 'vera
percezione'.
Molti oggi dicono che il pensiero è una cosa che si
muove all’interno delle nostre teste. Alan Watts, filosofo e
scrittore sullo Zen, dice: 'La mente coltiva pensieri come il
campo fa crescere l'erba'. Può il corpo umano in realtà
produrre pensieri?
C'è un altro modo di guardare a questo. Può il mondo
di cui facciamo parte non produrre alcun pensiero o essa è
un’attività spontanea della natura, come i colori e i
profumi, i suoni, i sapori della frutta, e le meravigliose
creature che la stessa produce e che vediamo intorno a noi?
Si può pensare a noi stessi come soggettivi o possiamo
pensare a noi stessi in modo oggettivo, come a qualsiasi
altra cosa? La scienza oggi è in grado di rilevare i
cambiamenti che si verificano nel cervello, e alcuni
pensano che questi siano le cause del pensiero. Tuttavia, se
abbiamo visto impronte sulla rena, dovremmo supporre che
sia stata la forza della sabbia ad averli causati?
Quando guardiamo il mondo e i suoi innumerevoli
fenomeni, tutto questo panorama di immagini, suoni, colori
apparirebbe come sconcertante, se non fossimo in grado di
pensare e di distinguere ciò che stiamo guardando,
ascoltando e toccando. Pensare è davvero una forma di
visione, ed è il senso attraverso il quale si vede qualcosa di
superiore ed invisibile a ciò che è dato ai sensi fisici.
Pensare è in realtà una forma di chiaroveggenza, e la
ricchezza della nostra vita interiore dipende da quanto si
impara a sviluppare e mettere a fuoco la nostra percezione
di pensare spirituale. La curiosità che percepiamo (qualche
volta o spesso, a seconda del nostro carattere) è in realtà
l'invisibile, aspetto concettuale di ciò che possiamo
esteriormente percepire, che emerge dentro di noi. Qui
siamo in grado di distinguere come azione dell'Intelletto, la
capacità di separare, ordinare, selezionare le cose che
percepiamo, conosciamo il potere della ragione, attraverso
il quale possiamo riunire i concetti separati dall'intelletto in
una totalità. Entrambi sono necessari. Il primo richiede la
capacità di differenziare e di comprendere fenomeni
separati, questi ultimi donano la possibilità di vedere ciò
che in fondo era sempre nel medesimo luogo: l'unità.
La capacità di vedere / pensare il contenuto di
qualcosa è intuizione. Tutti gli oggetti contengono i
pensieri nelle loro forme, possiamo anche imparare a
leggerli. Se il Tutto avesse rivelato la propria natura
interiore immediatamente ai sensi fisici, non ci sarebbe
stato alcun bisogno di pensare (e non ci sarebbe alcuna
necessità scientifica), ma questo non è il caso: la mente,
piuttosto che essere una sorta di super -computer, è un
organo di percezione. E possiamo vedere che
fondamentalmente ci sono due tipi di pensiero: ciò che è in
accordo con la realtà e ciò che non lo è - quest'ultimo è
finzione di ogni genere. Entrambi hanno il loro posto. Ciò
che è importante è essere in grado, attraverso l'intuizione,
di distinguerli, discernendo tra la vita, i pensieri dinamici,
e i pensieri passivi che derivano semplicemente dalle
parole; parole che potrebbero essere molto logiche, ma che
ancora hanno ben poco a che fare con la realtà.
Quando cominciamo a capire che il pensiero non è
solo un prodotto del nostro cervello, ma un aspetto vivente
della coscienza dentro di noi, diventiamo sempre più aperti
all’ intuizione, alla percezione del contenuto spirituale che
ci circonda. Esso diventa un grande aiuto per andare più in
profondità e incontrare- attraverso gli occhi interiori- come
afferma Blake - l'amore.
Come può essere che l'intuizione sia collegata con la
libertà? Ebbene, quando una persona agisce per istinto, non
è libera, non lo è nemmeno se guidata da sentimenti - quali
lealtà, dovere, orgoglio, ecc. - e neppure se è accompagnata
da insegnamenti tratti dalle esperienze precedenti, o dai
principi morali ricevuti dalle autorità esterne, se pur
studiati o compresi. Questi possono aiutarci a svolgere un
ruolo, o per lo più a eseguire, ma quando siamo in grado di
agire attraverso l’intuizione, di vedere attraverso l'amore,
di compiere l'azione giusta nella data situazione (che può o
non può coincidere con uno dei suddetti), allora siamo in
grado di agire davvero liberamente. 'Niente è più raro, in
ogni uomo, che un atto proprio', ha detto Ralph Waldo
Emerson.
La maggior parte delle persone agisce
necessariamente per le ragioni sopra esposte, come un
automa, partendo dalla produzione di idee per il benessere
personale o per le esigenze temporanee. Quando qualcuno
interrompe il ciclo, migliaia di persone protestano. Anche
gran parte della New Age è legata alle regole, ai suoi
seguaci, come ogni antica società controllata. Al di là di
tutto questo, ognuno di noi ha la possibilità di agire
liberamente seguendo il cammino dell’amore per un
obiettivo etico e morale. Possiamo sicuramente concepire
di essere liberi, se ci permettiamo però di agire attraverso
l’originaria intuizione. Essa è legata alla creazione artistica.
Le arti coinvolgono attività creative di tutti i tipi, e,
oltre i regni di intrattenimento e dell’arte della
comunicazione o della propaganda, c'è lo sforzo di rivelare
verità più profonde. Questo è ciò che le scienze compiono,
attraverso concetti, idee e spiegazioni, mentre l'artista
rivela verità attraverso le opere d'arte che possono parlare
allo spettatore o all'ascoltatore a livello intuitivo. La musica
è un buon esempio, perché è una forma d'arte, in grado di
parlare a tutti, bambini, adulti, persone di culture diverse,
anche nel grembo materno.
Gli esseri ascoltano il mondo attraverso tre modalità.
In primo luogo vi sono suoni, che possono essere prodotti
da qualsiasi sostanza materiale, e che ci dicono qualcosa
della forma, della sua densità, morbidezza, fragilità e così
via. Quando sentiamo tali suoni, siamo portati fuori noi
stessi e condotti nella natura interiore della sostanza.
In secondo luogo vi è l’espressione: le voci di altre
persone, i suoni di animali, uccelli e esseri viventi. Quando
sentiamo le voci, anche se non siamo in grado di capire le
parole, possiamo sentire qualcosa della natura dell'anima, i
sentimenti degli altri, e ancora una volta questo ci conduce
fuori da noi stessi, verso l'altro.
In terzo luogo vi è il tono musicale. Quando sentiamo
toni musicali e note, esse parlano di qualcosa dentro di noi,
nello stesso modo in cui l'intuizione e il contenuto
spirituale possono sorgere all'interno delle nostre menti.
Quando sentiamo la musica, comprendiamo intuitivamente
che essa non è stata prodotta dalle forze della natura o dagli
animali. Mentre il mondo materiale può produrre suoni, gli
esseri provvisti di anima sono voci di ogni genere, quali
esseri spirituali che possono produrre e amare la musica (I
veri musicisti della natura sono gli uccelli, quelle creature
che amano esternarsi dalla terra.)
La musica, contenente toni, suoni e voci, parla a noi
spiritualmente, dall’interno, e anche alle nostre anime e
corpi. In questo sta il segreto della musicoterapia. Nei tre
regni della musica (melodia, armonia e ritmo) possiamo
intuitivamente vedere le connessioni, rispettivamente con
l’elemento spirituale, l'anima, la materia, e la forza del
pensiero – e una melodia diventa come un volano e coniuga
il sentire e il volere. Questo trova anche la sua
corrispondenza nei tre tipi di strumenti musicali: le corde,
il vento e gli strumenti a percussione. Quando ascoltiamo
la musica, possiamo sentire, intuitivamente, che non si
percepisce solo attraverso l’udito e le orecchie, pur essendo
che hanno una grande importanza. Nel 'sentire' i diversi
strumenti e i toni, noi recepiamo anche attraverso la forma,
la pelle, il respiro, il battito cardiaco, gli arti inferiori, e al
di sopra di noi; tutto il nostro essere può essere inondato da
figure musicali.
Quando intellettualizziamo la musica, essa svanisce.
Quando ascoltiamo con la massima attenzione, a livelli più
profondi, si può avere l'intuizione descritta da Mozart: 'La
musica è nelle pause, non solo tra le note’.
John Dalton è un arpista pluripremiato che parla regolarmente del mistero
della musica, accompagnando i suoi colloqui con l'arpa. È un ex manager di
Rudolf Steiner Staffnel Regno Unito, fondatore di New View Magazine, ed ex
direttore di Avalon Magazine.
Intuizione, Denaro e Servizio
John Bloom
Parlare di intuizione è descrivere la nostra vita
spirituale; ciò che non è fisico, ma piuttosto materiale per
tutta l'umanità. Ci sono numerose cosmologie che parlano
del sé intuitivo, ma in sostanza è ciò che è unico per noi, la
nostra individualità, il nostro Sé essenziale: l’'Io sono'
ovvero chi sono. Posso condividere la mia intuizione e
partecipare ad una intuizione collettiva, ma senza quella
prima esperienza interiore del Sé, la condivisione non può
emergere.
La vita spirituale deve essere libera. Quando
qualcuno non è libero, non può esprimere la vera essenza
8
del sé. A volte facciamo del male gli uni agli altri. La
libertà interiore, la libertà spirituale, non sono rispettate.
Ma il rispetto corrisponde alla legge spirituale principale.
È la nostra verticalità, la nostra rettitudine.
Dobbiamo essere nel mondo sapendo che ogni
persona ha la propria individualità. Abbiamo bisogno di
parlare tra noi e trovare il modo giusto di stare insieme,
creando accordi che portano verso la retta vita sociale.
Il denaro è un accordo. Tutti i soldi per i quali stiamo
lavorando rappresentano un accordo. Abbiamo creato tutti
i tipi di valute per rendere gli scambi sulla base di una serie
di accordi. Le valute continentali sono le modalità
accettate. Essi sono convenienti, possiamo portarle con noi
e acquistare le auto con cui viaggiamo, utilizzarle durante
la vita quotidiana e gestire scambi, relazioni, contratti. Esse
si muovono continuamente; ma, ciò che permette loro di
spostarsi, per le transazioni, è la natura dei nostri accordi.
Nessuna transazione avviene senza un accordo, e tali
accordi sono regolati consciamente o inconsciamente dal
principio di uguaglianza. Non è possibile creare una regola
o un accordo per qualcun altro. Cerchiamo di creare accordi
unilaterali, cercando di superare eventuali contrasti. Ma
nessun accordo è sostenibile per le persone, organizzazioni
o nazioni fino a quando gli stessi non si siedono insieme e
si incontrano, come esseri uguali. L’accordo non prevede
l’esistenza di un potente rispetto agli altri. Ciò comporta un
cambiamento di paradigma nella natura del potere, e la cosa
importante è che può essere costruito attraverso gli accordi
che concludiamo. Questo è ciò che il denaro rappresenta
idealmente.
Eppure il denaro è energia, e vorrei anche sostenere
che si tratta di una misura, una riserva di valore; ci permette
di muoverci nella nostra vita economica in un quadro di
accordi intorno al concetto di valutazione. Inoltre, non è
una cosa singolare, perché il denaro ci permette di fare un
sacco di cose. Siamo in grado di acquistare, di prestare
denaro a persone, siamo in grado di dare, ma il gesto
interiore di ciascuna di tali transazioni è molto diverso.
Siamo tutti addestrati a pensare che il denaro è solo
transazione. Si va alla banca o al bancomat e si ottiene il
denaro: si tratta di una transazione. Non si ha nemmeno
bisogno di parlare con nessuno. Ma non sarebbe possibile
prestare denaro a qualcuno senza una conversazione o un
accordo di qualunque tipo. Esiste una relazione reciproca
inerente alla funzione di prestito intorno al denaro che è
molto diversa da quella, diciamo, proveniente da un
acquisto o dal bancomat.
Esiste poi il dono del denaro e a cosa conduce. A mio
parere questo è un luogo dove l'intuizione può emergere nel
mondo attraverso l’accordo, perché intuiamo quanto il
denaro possa essere utile a chi davvero ne ha bisogno. È
questa la vera natura del dono. Esso comporta anche un
intreccio nel destino, una liberazione mentale. Nell’atto di
dare, si completa qualcosa del mio percorso karmico,
riconoscendomi nell’altro. È qui che l'intuizione si presenta
in relazione al dono, consentendo ad essa di agire. Esiste
un accordo reciproco, anche se il donatore pensa di essere
senza alcun vincolo. È ancora una volta l'accordo che
permette la transazione, e non ci sono limiti di tempo
intorno ad esso.
"Il tempo è denaro." Questo conduce ad un concetto
estremamente importante in economia, quello del servizio.
Il senso del Servizio riconduce ad avere la capacità
interiore di riconoscere i bisogni degli altri. Si può servire
nel momento in cui non sono stati riconosciuti i bisogni?
Qualcuno ha un bisogno e ciò richiede una forza altruista,
superando la propria individualità. Non ho bisogno di un
accordo per riconoscere il bisogno di qualcun altro. Posso
solo farlo. Si tratta di una funzione definita interdipendenza
compassionevole. Si tratta di risvegliarsi al fatto che
dipendiamo gli uni dagli altri, e che se non prestiamo
attenzione, non potrà esistere reciprocità. Senza
interdipendenza compassionevole siamo condannati
all’anti-sociale, dove il denaro e il potere esistono solo per
prendersi cura di sé stessi. Ciò equivarrebbe alla fine di un
sistema di energie.
L'interesse è anche un mito, perché siamo
assolutamente dipendenti dagli altri per ogni atto ed ogni
azione. È impossibile prendersi cura e lavorare solo per sé
stessi. Se fosse così, nessuno sarebbe seduto qui, in questa
sala conferenze, non ci sarebbero sedie, nessun cappotto da
indossare, nessun aereo per potersi spostare. Non abbiamo
ancora smascherato quel mito perché il denaro e l'economia
sono ancora misurati attraverso l’accumulo piuttosto che
per la reciproca circolarità. Ed è la circolarità che dimostra
l'interdipendenza.
Ci sono tre regni fondamentali: l'intuizione spirituale
che rappresenta il lavoro che ciascun individuo deve
compiere; il denaro, che è il frutto di accordi; il servizio che
è la risposta ad altre esigenze. Speriamo che ci sia un modo
per incontrare i bisogni degli altri, in un rapporto circolare
e reciproco. Questo è la rappresentazione triplice di come
viviamo nel mondo. La sfida è: come possiamo integrare
gli accordi con il sé spirituale libero ed il cuore altruista
centrato sulla consapevolezza delle altrui esigenze? La
difficoltà deriva dal fatto che si tende a trattare i tre regni
come entità del tutto separate tra loro. Per quanto riguarda
il regno del denaro, per esempio, abbiamo spesso
sperimentato una qualità visionaria quando consideriamo
le cose che si possono fare per scopo e non per profitto.
Ma quando pensiamo al denaro, il senso di
abbondanza è spesso sostituito dal concetto di scarsità, la
forza opposta del “mai abbastanza”. Come si fa a stabilire
un diverso rapporto con il denaro che consente di rendere
liberi sia il servizio che l'intuizione? I tre regni sono
correlati fra loro e sono parti di un Tutto. Essi mediano
reciprocamente. In molti modi la libertà è un mediatore tra
il riconoscimento dei bisogni altrui e i nostri accordi. Siamo
sempre liberi di rinegoziare un accordo, ma non siamo
liberi di fare quello che vogliamo, una volta concluso
l’accordo.
Speriamo che questi pensieri possano favorire una
più profonda consapevolezza e integrità in rapporto all’
intuizione, al denaro e al servizio, e risvegliare un
riconoscimento che essi non sono per nulla separati.
Mentre i principi cambiano in ogni epoca, siamo ancora
esseri umani e vogliamo portare il meglio di noi stessi in
ciascuno di questi ambiti. Siamo costantemente capaci di
realizzare accordi, non perché più spirituali, ma perché
creati nel principio di uguaglianza in un mondo in cui esiste
il servizio. Il vero compito è quello di comprendere le
esigenze realmente necessarie sulla Terra e la capacità di
soddisfarle, attraverso, appunto, il servizio. Quindi, in un
certo senso l'intuizione è in servizio al denaro, il denaro è
in servizio al servizio, e il servizio è in servizio
all'intuizione: si completano reciprocamente e sono parte di
un intero sistema.
John Bloom è Vice Presidente di Organizational Culture RSF Social
Finance (ex Rudolf Steiner Foundation) un’organizzazione che offre servizi
finanziari di investimento, prestito e servizi a coloro che sono impegnati nel
migliorare la società e l'ambiente. Dal 1984, RSF ha realizzato più di $
450.000.000 in prestiti, sovvenzioni e investimenti. John è stato
recentemente nominato Segretario Generale della Società Antroposofica in
America.
Ecologia impegnata: una pratica
intuitiva
Rhonda Fabian
Recentemente ho sintetizzato alcune buone idee,
trasmesse dai miei insegnanti, in una serie di sette principi
e pratiche che ho chiamato 'Ecologia Impegnata'. Per
l’occasione uso la parola 'impegnata' per meglio esprimere
un’ecologia al di là di concetti intellettuali, nella
trasformazione reale e pratica delle vie profonde
dell’essere, del pensare e dell’agire, di ciò che noi e le
nostre relazioni più elementari conduciamo. La
trasformazione è un processo intuitivo.
Ecologia impegnata è un insieme di valori e di
istruzioni trasmessi dalla natura che ci possono guidare
verso l'armonia e ripristinare il nostro rapporto
fondamentale con la Terra. Esploriamo i primi tre principi
- quelli più semplici e più vicini.
Iniziamo con il Principio 1 – la raffigurazione
brillante della natura è onnipresente.
Noi tutti facciamo parte della natura. Basta guardare
con profondità la vostra stessa mano, con i vostri occhi, per
concludere che è una meraviglia della natura, una
confluenza di condizioni e di energie che ha reso possibile
la loro esistenza, avere sia mano che occhi. Se si guarda
abbastanza profondamente, si vedranno il sole, i fiumi, i
sistemi nutritivi nel terreno che hanno alimentato la vostra
stessa esistenza, fino al momento attuale. Per miliardi di
anni la Terra ha sostenuto la vita - e continuerà a farlo, con
o senza di noi. Proprio come ci alziamo con il giorno e ci
addormentiamo con la notte - così anche le nazioni e gli
imperi ascendono e crollano - galassie intere e
innumerevoli mondi si manifestano e si dissolvono alla
vista. Questa idea non deve farci sentire insignificanti, ma
miracolosamente speciali. Siamo presenti - assolutamente
preziosi e unici - nel qui e ora - quale nota di grazia nella
sinfonia della realtà.
La nostra vera pratica è quella di coltivare la
consapevolezza dell’esistenza essenziale - la nostra reale
natura. E per fare questo, per prima cosa dobbiamo
fermarci. Smettere di correre e di rincorrere, interrompere
la pianificazione, e anche smettere di intellettualizzare. La
consapevolezza non può avvenire senza fermarsi. Nella
mia esperienza ho compreso che solo fermandosi inizia il
ritorno al respiro. Il nostro respiro è il dono prezioso della
vita - presente dal momento della nascita e lo sarà fino
all'ultima esalazione nella morte. Portare la nostra
consapevolezza al nostro respiro tranquillo, seduti senza
distrazioni anche per un paio di minuti ogni giorno è un
modo sicuro per tornare a casa con il nostro vero sé.
Molti di voi hanno una pratica di meditazione, ne
sono sicuro. Vi incoraggio ad aggiungere la respirazione
nella meditazione, se non fa già parte della vostra vita
quotidiana.
Il filosofo Sri Aurobindo afferma che ‘per poter
apprezzare la verità più profonda della bellezza è
fondamentale il risveglio di una certa visione, attraverso la
risposta intuitiva dell'anima.’ Crogiolarsi al sole per
qualche istante, anche bere un bicchiere d'acqua può
portare grande gioia quando si pratica in questo modo. È
solo arrestando e prendendo coscienza delle meraviglie
della vita che possiamo veramente risvegliarci - 'vedere con
la nostra anima' e sentire con il cuore - l'essenza
dell’intuizione.
Il secondo principio è che la Natura si adatta e si autoregola - continuamente alle condizioni mutevoli.
Come un fiume, anche noi dobbiamo essere aperti
all’apprendimento e al cambiamento. In uno studio sul
Cosmo, che ho condotto con il mio compagno di scuola di
Annenberg Allume Dr. Jen Horner, ho sperimentato l'idea
che il lavoro di gruppo può condurre al cambiamento,
partendo dall’ improvvisazione. Cosa significa?
Significa che percorriamo il sentiero. Come il flusso
e la riva del torrente sono inseparabili perché atto della cocreazione - noi, come operatori di gruppo stiamo
diventando sempre più intuitivi, capaci continuamente di
adattarci a ostacoli e a nuove condizioni. Improvvisazione
e intuizione sono strettamente collegati. Ciascuno è parte
fondamentale di una conversazione. Qualunque cosa
accada,
dobbiamo
imparare
ad
ascoltare.
L'improvvisazione, la padronanza di sé e l'autocontrollo
sono attitudini necessarie sia al musicista jazz che al
ballerino. Devono essere bravi in quello che fanno. Andare
avanti, attraverso la consapevolezza come giocatori capaci,
in modo tale da generare nel tempo energia comune. E,
infine, ci deve essere un senso intuitivo da parte di tutti i
membri del complesso – così come la comprensione
comune dello scopo e dell’obbiettivo direzionale.
In pratica, con questo livello di apertura e di
flessibilità dei nostri punti di vista, beneficiamo di
saggezza e creatività degli altri, prestando particolare
attenzione alle voci degli esseri emarginati, degli indigeni,
dei timidi, degli introversi.
Quindi, possiamo avere vari punti di vista su ciò che
pensiamo che gli altri dovrebbero fare, ma la comprensione
e la bellezza si rivelano attraverso la pratica di ascolto
profondo, l'autocontrollo, la fluidità. Molte organizzazioni
e gruppi non riescono a raggiungere scopi comuni, perché
alcuni membri non hanno svolto il lavoro interiore, al fine
di padroneggiare il loro ego e le emozioni forti. Essi
sentono onnipotenza egoica. Ma accumulare fatti o vissuti
non è segno di saggezza. Quello che noi pensiamo di sapere
è soggetto a modifiche e nessuno ha tutte le risposte.
Principio 3 - La Natura esprime il potenziale innato.
Pratica - Sviluppare empatia per tutte le forme di vita
Tutti gli esseri viventi sono impegnati nel processo di
dispiegamento dal potenziale innato. Impegniamoci a
riconoscere e a incoraggiare il potenziale di tutti gli esseri,
dal più piccolo alle grandi forme di vita, le persone, gli
ecosistemi, e tutta la Terra nel suo complesso.
10
Noi non sosterremo atti come uccidere o distruggere
la vita, nel nostro pensiero, nelle nostre azioni e nello stile
di vita. Esamineremo l'impatto che abbiamo sugli animali,
compiendo uno sforzo per ridurre la loro sofferenza.
Boicotteremo l’agricoltura industriale, la sperimentazione
animale, il loro impiego per l'intrattenimento del pubblico,
la caccia di animali in via di estinzione, cause di grandi
sofferenze.
Tutta la vita ha valore in sé, e questo valore non
dipende dall’utilità per gli esseri umani. Dobbiamo
lavorare per cambiare la concezione che gli esseri umani
sono superiori ad altre forme di vita sulla Terra e lavorare,
dunque, per proteggere la diversità.
Dobbiamo essere in grado di praticare, cercando
adeguatamente sulla base di tali principi cibi, vestiti e altri
prodotti che consumiamo, scegliendo di non acquistarli o
non usarli se 'contengono' la sofferenza inutile di persone o
animali. Possiamo scegliere prodotti locali e fatti a mano,
commercio equo e solidale, o semplicemente vivere con
meno.
Anche in questo caso, l'intuizione gioca un ruolo forte
nelle scelte che facciamo. Diciamo che potremmo
risparmiare l'acqua facendo una doccia più breve. Ma, l’uso
residenziale di acqua è letteralmente una goccia nel mare
rispetto alle pratiche di spreco dell'industria e
dell'agricoltura. Molte delle pratiche "verdi" che ci viene
chiesto di adottare sono fuorvianti ... punitive. Come se
fosse colpa nostra se siamo a corto di acqua.
Si tratta di una sorta di depistaggio a livello di sistema
della cosiddetta economia verde. Non dobbiamo
confondere gli atti di sacrificio personale per l’attivismo
politico organizzato. La gente muore perché l'acqua viene
rubata, deviata, contaminata e mercificata. Se avete seguito
l'azione di protesta dell’Organizzazione Standing Rock
Sioux, saprete che, in questo momento, i nostri fratelli e le
nostre sorelle stanno sopportando disagi estremi per
proteggere le nostre acque.
E il fatto doloroso è che, anche se tutti noi usiamo la
bicicletta per andare a lavorare e utilizziamo stufe a legna
per scaldarci, l’impatto è fortemente trascurabile sul
riscaldamento globale e sull'inquinamento.
Quindi perché dobbiamo preoccuparci di cambiare le
nostre abitudini di consumo? Perché fare una doccia più
breve? Intuitivamente, si conosce la risposta. Lo facciamo
come un atto di solidarietà verso chi ha meno, e come un
atto di rispetto e di amore per la Terra. David Whyte dice:
"Gli esseri umani hanno capacità intuitiva e sanno che da
qualche parte, al centro della vita, c’è qualcosa di
inalterabilmente giusto e buono".
Questo è lo spirito di buona volontà – e se lo
ascoltiamo, esso ci guida. Come la luna nel buio. Che essa
ci guidi a lavorare a stretto contatto con gli altri, e a cercare
modi per proteggere la vita di persone, piante, animali,
minerali, ecosistemi e bacini - anche se questo significa
rischio per noi stessi.
Rhonda Fabian, editore digitale del Cosmo Journal, è uno scrittore, regista
e co-fondatore CEO società di media educativo, Fabian Baber
Communications. Rhonda fa parte dell’Ordine della tradizione monastica
del suo insegnante, Maestro Zen Thich Nhat Hanh.
Favorire l'Umanità Una
Domen Kočevar
L'umanità è composta da 7 miliardi di esseri umani.
Sette miliardi di persone, ognuno alla ricerca della felicità
come loro motivazione principale nella vita. Tutti vogliono
solo essere felici. I problemi sorgono con avere o non avere
ciò che si vuole o quando la sensazione personale di felicità
esclude quella degli altri. Questi problemi portano dolore e
tutte le altre versioni di sentimenti indesiderati che
conosciamo.
Nel Sutra di Patanjali dei 5 klesha, un vero gioiello di
filosofia indù, vi è la sintesi di quelli che sono gli ostacoli
all’esperienza
dell’Unione.
"La
mancanza
di
consapevolezza della realtà, il senso di egoismo, il forte
desiderio, le attrazioni e le repulsioni verso gli oggetti sono
le grandi afflizioni e le cause di tutte le miserie della vita."1
Se conoscessimo il nostro vero Sé e chi siamo veramente,
tutti i nostri problemi sarebbero risolti.
La coscienza viene identificata con la materia e
coinvolta con essa. Si scende nella materia, su un percorso
involutivo, fino al punto di svolta. L’evoluzione verso
l'anima e poi verso lo spirito, se usiamo questi termini, è il
percorso di liberazione dagli ostacoli all'unione in modo
che la presa di avidya (ignoranza) ottenga sempre meno
potere. Il risultato è che la nostra identificazione si
modifica, diventando più sottile, più difficile da
individuare e da vedere.
La storia della discesa e della salita dell’umanità è
stata descritta sapientemente tante volte e con innumerevoli
parole nel corso della storia che è ora in gran parte chiara
alle menti di coloro che studiano il percorso. Molte persone
sanno. E realizzazioni più profonde stanno accadendo,
mentre la conoscenza si sta trasformando in azione sapiente
e salda.
Tante persone parlano di una sola umanità,
dell’unicità, della connessione condivisa. Nell'ultimo anno
in cui ho pensato di svolgere un dottorato di ricerca su
questo argomento, ho visto un grande numero di persone
capaci di toccare il cuore stesso dell'umanità. La scienza sta
rivelando tanti esempi concreti di ricerca che stanno
mostrando il fatto inevitabile che noi tutti siamo uno.
Credo che l'umanità non sia così lontana da un salto
collettivo verso le qualità dell'anima. Il sutra di Patanjali
definisce le misure necessarie per superare gli ostacoli, o
klesha, alla nostra consapevolezza di unione; molti
individui hanno solcato il sentiero in passato e ancora lo
faranno. Tuttora il campo collettivo comincerà a breve a
sorprenderci per la realizzazione di cose non previste.
Il percorso di vita cosciente della grande famiglia
umana sta diventando sempre più in sintonia con l’Amore
UNO, con una sola Mente ed un’unica Volontà. La mia
osservazione del mondo è che tanti individui sono così
vicini e capaci di sintonizzarsi, tanto da non essere in grado
di fare all'altro alcun danno e, dunque, di iniziare
attivamente ad aiutarsi a vicenda ...essendo più …vicini. È
come un bicchiere pieno d'acqua, in cui ogni nuova goccia
si aggiunge. Una volta che comincerà a scorrere sarà un
processo irreversibile. La nostra conoscenza interiore di
identità, di condividere gli stessi sogni, paure e dolori è così
forte. È anche facile vedere che tutto il contrario sta
accadendo: che c'è una corrente sotterranea che sta
cercando di fermare il salto quantico. Ma credo che gli
estremi che stiamo vedendo in tutto il mondo annuncino la
forza della corrente sotterranea del movimento del Bene,
della Buona volontà di tutti.
Insieme ad altri compagni, Nina Meyerhof ed io
stiamo lavorando su un progetto avente sede ad Auschwitz.
Questo luogo è l'espressione più orribile e pervasa di male
della storia umana. Il progetto si concentra su come evitare
che in un futuro qualcosa di simile avvenga. Sappiamo che
oggi avvenimenti analoghi ad Auschwitz stanno accadendo
nel mondo. Come andare oltre la possibilità di fare
qualcosa di così male all'altro? Non è importante chi è
l'oppressore e chi è la vittima. È sempre e solo una
questione di come possa essere possibile compiere TALI
orrendi ATTI. Questo principio dovrebbe vibrare in
ognuno di noi e spingere ad azioni che sappiamo essere
giuste e sincere. È il coraggio di dire che non importa chi è
il cattivo e chi è la vittima. Potete immaginare come il
potere del perdono sia necessario per guardare ciò che è
accaduto ad Auschwitz se si è la vittima? E lo stesso è per
il cattivo che vive il risultato delle sue azioni. Il senso di
colpa sta rovinando molti.
Vedendo la violenza che accade ora nel mondo, cerco
di identificarmi a volte con l'uomo nel fossato che sta
sparando su altri esseri umani. Come può compiere questo?
Capisco l’obbligo o il comando, l’odio derivante dal
dolore, il processo di difesa e quindi utilizzando tali
possibilità ... posso facilmente vedere come questo sia
possibile o fattibile quando la natura umana è disconnessa
dal tutto.
Ma posso anche vedere il semplice cambiamento che
può accadere quando qualcuno si identifica con l'altro e
riconosce, in lui, sé stesso. Guarda la madre dell'altro e
vede la propria. Egli osserva i figli degli altri e subito
immagina il suo. Vedendo il sorriso semplice di una donna
innamorata, comprende la tristezza di non poter tornare a
casa. Tali piccole connessioni possono rendere la coscienza
collegata con il tutto. E il "campo" è davvero sempre pieno
di informazioni sulla nostra interconnessione. Da sbocchi
completamente scientifici fino alle pratiche, si può
conoscere l'unicità e l’identità di tutti. L'esterno si
raggiunge dall'interno, mentre l'interno sta provando
ancora le difficoltà per venirne fuori. I punti di contatto
stanno congiungendo gli esseri umani in tutto il mondo.
Per toccare il cuore di Colui che è, fondamentale per
l’umanità è conoscere l'importanza di tutti i colori nel
mondo, comprendendo che ogni anima è diversa,
conoscendo l'Unità. Si comprende l'importanza di tutti,
ciascuno con i suoi doni e i suoi messaggi.
Il cambiamento generale accade quando il punto di
vista principale cambia - tutto ciò si adatta a questo. È mia
convinzione che l'Umanità Una, la fratellanza di tutti, è più
vicina di quanto possiamo immaginare. La ciotola della
conoscenza si sta rapidamente riempiendo con i fatti della
Vita Una e l’umanità risponderà di conseguenza.
Domen Kočevar è un docente, scrittore e rappresentante della biblioteca
Teosofica di Alma M. Karlin, Celje, Slovenia.
1. I. K. Taimni, The Science of Yoga: La Yoga Sutra di Patanjali, sezione II,
Sutra 3, pag. 130
Insegnare l'Intuizione all’Intelletto
nelle scuole di oggi
Aïsha Guennoun
Alice Bailey ha scritto che: "La natura è il vero
significato della meditazione, e il suo utilizzo su larga scala
in Occidente ... può eventualmente sostituire i metodi
attuali di allenamento della memoria, e dimostrarsi come
fattore potente nel procedimento educativo moderno."
Come può l’intuizione essere uno strumento didattico nelle
scuole di oggi? Cosa possiamo fare oggi per favorire una
formazione più concentrata sul suo sviluppo nelle scuole di
domani? La sfida ora è quella di educare l'intelligenza in
modo che diventi più ricettiva all’ intuito.
Terminologia
L'intelletto è la mente concreta che riceve, raccoglie
e analizza le conoscenze per poterle applicare, ad esempio
imparare a contare o utilizzare l'aritmetica mentale per fare
acquisti. Quanto più si va avanti nei nostri studi, più si
perfeziona l'uso dell'intelletto, mediante la riflessione su
argomenti specifici. Quando usiamo l'intelletto e la
riflessione su aspetti globali o nozioni intangibili,
tocchiamo la frontiera della mente astratta, il regno delle
idee universali. Tuttavia, è importante riconoscere che
l'intelletto è ormai così talmente utilizzato nella nostra
società, da bloccare l’azione dell’intuizione.
In Filosofia dalla A alla Z, si afferma che
"l'intuizione ha la stessa proprietà della scoperta di un
oggetto, di una nuova idea". Evocando la "natura divina
dell’intuizione"1, ci si avvicina alla comprensione del
cuore. Nel processo di comprensione la "verità" risuona e
si armonizza con il nostro essere interiore, in modo che
possiamo viverla più pienamente. È il legame tra il nostro
mondo interiore "reale" e l'ambiente quotidiano del nostro
mondo terreno, permette il passaggio dal mondo invisibile
al mondo visibile.
Perché "insegnare l’intuizione"?
Lo studente è più sensibile al mondo della
conoscenza quando impara con il cuore. La visualizzazione
creativa di gruppo è uno strumento didattico che stimola il
risveglio dell'intuizione, nei giovani e negli adulti.
L'insegnante impartisce non solo la conoscenza ai suoi
studenti, ma realizza con successo un progetto educativo,
in collaborazione con gli stessi, che diventano più
responsabili all'interno di un gruppo di classe. Visualizzare
e immaginare è, per gli studenti, la possibilità di creare una
nuova sostanza mentale nel mondo di oggi. È questa
essenza, questo mezzo di pensiero, che permette loro di
costruire insieme il mondo di domani.
Insegnare "me = noi" aiuta a stabilire un'atmosfera
creativa nel gruppo classe: gli studenti si sentono
sintonizzati sulla stessa frequenza durante le lezioni, come
se fossero sulla stessa lunghezza d'onda. Le differenze non
sono più viste come disaccordi, ma come un arricchimento
del gruppo classe. Nelle nuove scuole di oggi, si insegna il
lavoro, la cooperazione e la collaborazione come gruppo.
Diversi movimenti2 educativi alternativi stanno stabilendo
questo metodo di apprendimento insieme, in modo
creativo. L’educazione steineriana promuove e realizza una
12
maniera creativa di realizzare il gioco, quale: "materiale
non strutturato al fine di sviluppare l'immaginazione."3 Il
metodo Montessori utilizza un approccio più sofisticato
che rispetta il ritmo di risveglio e di apprendimento di ogni
bambino.
L'insegnamento dell’intuizione allo stato attuale
Nel mondo della formazione iniziale, i termini
spirituale e intuizione non implicano una tipologia di
apprendimento mistico, ma una formazione alla nonseparatività (da qui il lavoro di gruppo). Ciò si riflette nei
valori universali che troviamo in educazione civica o nei
moduli sulla cittadinanza, nel programma di educazione
nazionale in Francia, per esempio, e del risveglio della
creatività essenziale (quella interna che si esprime
esteriormente) senza imporre un rigido schema di
espressione. La libertà creativa è promossa attraverso una
tecnica artistica rinnovata e ripetuta, in modo che gli
studenti possano perfezionare le loro espressione
individuale.
L'esempio finlandese
L'intuizione è anche l'arte di costruire ponti tra
presente e futuro. Nella scuola dai 6 ai 16 anni di età, la
Finlandia è un esempio di sintesi dell’educazione
tradizionale attraverso gli approcci di Steiner e della
Montessori, capace di adattarsi alle esigenze dei giovani.
Nell’ insegnare la pratica e la tecnica intellettuale, i
bambini sono incoraggiati a seguire il percorso da loro
scelto.
Gruppi di età
Nell’ insegnamento New Age4 vediamo che i
bambini di diverse fasce di età sono polarizzati in un solo
corpo o in un altro. Durante i "primi dieci anni," ai bambini
si insegna "ad affrontare in modo intelligente con
informazioni provenienti ... dal cervello attraverso i cinque
sensi." È dunque importante educare il bambino a
"rispondere agli impulsi creativi per fare e produrre ciò che
egli vede e sente." Inoltre, è necessario approfondire un
focus su arti, mestieri, disegno e musica. Poi, dopo gli
undici anni di età, la mente diventa dominante.
L'adolescente impara a "razionalizzare i suoi impulsi
emotivi e il desiderio, per discriminare il possibile errore,"
attraverso, per esempio, la storia e l'educazione civica.
Così, egli affina il suo senso dei valori. Alice Bailey
suggerisce che "lo studio della psicologia" e "la natura
dell'anima" dovrebbero essere aggiunti al programma
formativo, già all'età di diciassette anni. La meditazione
potrebbe quindi essere impartita dall'età di diciotto anni,
come "pensiero profondo", anche attraverso materie come
la matematica, le scienze e la vita sulla terra, perché
favorirebbe la capacità "di mettere a fuoco e di intuire."5
Arte e intuizione
Secondo Steiner, l’impegno scolastico e le sue attività
sono fondamentali nella crescita, poiché influenzano lo
sviluppo dei giovani studenti. La fatica dovrebbe essere
evitata, per dare una forma artistica all'insegnamento. È il
senso artistico che si sviluppa tra il sé ed il corpo fisico ed
è rappresentato dal corpo astrale e dal corpo eterico; esso
coltiva nel bambino un senso di bontà, in modo che possa
"sentire, sperimentare la bellezza... a scuola, in tale l'età, in
questo settore, i bambini sono più ricettivi."6 Marie-Laure
Viaud scrive che nel campo della creazione artistica,
l'uomo impara a modellare la materia, in modo che possa
rivelare una realtà spirituale. Il giovane studente deve
prima essere in grado di vivere questa realtà interiormente,
per esprimerla poi artisticamente. La creazione artistica
non può essere fatta senza un "approfondimento della vita
interiore."7 Infatti, secondo Paul Klee, l'arte rende visibile
l'invisible.8
L'insegnamento dell’intuizione è, di per sé, un'arte.
Nel regno dell'intuizione, lo studente dovrebbe essere
guidato ad usare la sua immaginazione creativa: ". La fonte
dell'arte è l'immaginazione creativa che cattura l’essenza
spirituale e conduce dal mondo visibile al mondo
invisibile."9
Nelle scuole di oggi, si tende ad accrescere
l'apprendimento di conoscenze, ma troppo spesso si lascia
da parte l'arte o l'immaginazione creativa. Questo potrebbe
rallentare o addirittura paralizzare lo sviluppo e
l'espressione dell’intuizione.
Nel
21°
secolo,
ridestato
grazie
alla
"virtualizzazione" delle immagini, i giovani sono più in
sintonia con la capacità di visualizzare. Queste sono le
generazioni che crescono, in generale, di fronte a schermi
televisivi o computer, soprattutto in Occidente. Durante
l’adolescenza, il giovane prende dimestichezza con questo
modello mentale e virtuale della rappresentazione del
mondo. L'insegnante o l’educatore deve risvegliare
l'intuizione, ricollegando il bambino alle sue immagini
interiori più che alle immagini esterne, proposte dagli
schermi.
Il volere creativo e l’intuizione: uno sforzo di
buona volontà
Per l'adolescente, l’allenamento costante alle
immagini televisive e digitali, può condurre ad uno sforzo
di volontà per imparare ad immaginare "in autonomia".
Inoltre, un’"educazione, che si concentra sulla fornitura di
conoscenze, soffoca altre aree della vita dell'anima a causa
della natura impersonale delle immagini che veicola. Con
l'uso della volontà, l'anima è attiva in sé."10
Welleck definisce questo fenomeno come volontà di
"intenzione"11 o direzione del pensiero. Quando si utilizza
la volontà nel creare immagini, facciamo uno sforzo per
immaginare forme di sostanza mentale nel modo più
preciso possibile, rendendo possibile che essi non diventino
fugaci: "immagini mentali possono essere condotte e
dirette deliberatamente, invece che in modo incontrollato.
"12
Aisha Guennoun svolge l’attività di insegnante in Francia, compagna del
World Goodwill e del Lucis Trust HQ a Ginevra.
1. La philosophie de A à Z, Hatier, vedere "intuizione".
2. Montessori, Freinet, Steiner, une école différente versare enfant mon? da
Maire-Laure Viaud, ed. Nathan, Paris 2008
3. ibid.
4. Istruzione nella Nuova Era, Alice A. Bailey, pag. 9
5. ibid.
6. Basi de la pédagogie, éd. Anthroposophiques Romandes, 1988; (P.351)
7. ibid.
8. Montessori, Freinet, Steiner, p.252
9. ibid., P.30
10. L'enfant endevenir, Ernst-Michael Kranich, ed. Triades, 2000, il Belgio,
pag. 33
11. Die Polaritätim Aufbau des Charakters, Berna 1950 lavoro citato in
L'enfant endevenir, pag. 33
12. Ibid., P.34
L’Istruzione dell’Anima per il
cambiamento sociale
Nina Meyerhof
Se vogliamo cambiare il nostro comportamento, al
fine di realizzare la nostra vera identità e la nostra capacità
di connessione, allora il nostro sistema educativo deve
mutare. Le organizzazioni educative devono riflettere,
cercando di comprendere profondamente cosa significa
essere umani in quest’epoca, in cui l'essenza di una società
globale è interconnessa nelle intenzioni e nelle azioni. Il
bisogno di educazione morale e il potenziale del potere
spirituale degli individui è in un processo di evoluzione.
Per poterlo realizzare, fondamentale è sapere che il
prossimo modello educativo sarà quello di educare ad
attingere alla coscienza superiore, traducendo tale
esperienza in azioni esteriori per l'armonia globale e della
società. Dobbiamo condurre i nostri cuori e usare le nostre
menti, al fine di promuovere la comprensione dell’universo
e del suo funzionamento, per poi imparare a comportarsi
come una famiglia appartenente al genere umano.
Le nostre scuole attuali sono istituzionalizzate da
norme e da regolamenti. Esse tendono verso una visione
meccanicistica e a mantenere uno status quo. L'attenzione
si concentra sulle informazioni disponibili. Gli enti
formativi stanno lentamente diventando consapevoli della
necessità di modificare il loro scopo, ma sono riluttanti al
cambiamento, costretti a formare studenti che riescono o
sono vincenti nel mondo materialista che abbiamo
sviluppato. Così, l'attenzione è definita dal successo
finanziario e dalla competizione continua tra individui.
Per rendere attiva l’istruzione dell’anima, è
necessario allontanarsi da questi modelli di successo
apparente, approfondendo una crescente comprensione e
accettazione della necessità di realizzazione del sé. In tale
processo, dare e ricevere sono di vitale importanza.
L'anima diventa espressione, nella consapevolezza che si
sta rivelando e offre uno scopo individualizzato.
La nostra Coscienza Superiore ci stimola a ricordare
il vero scopo della vita. La nostra Coscienza Superiore non
vuole più funzionare solo su un livello personale integrato.
Ci richiama ad una maggiore comprensione. Ci viene
chiesto di apprezzare profondamente le diversità,
realizzando l'integrazione con il fatto che la somma di tutte
le parti fa un Tutto più grande. Siamo la famiglia umana.
Siamo l’Umanità Una. Le nostre vite devono comprendere
la giustizia e la sostenibilità.
Il servizio al mondo è la manifestazione esterna della
realizzazione interiore che tutti siamo Uno. Quando mi
capita di incontrare l'altro, comprendo che sto incontrando
il sé. Quando mi capita di incontrare il sé, sto trovando
l'altro. Se non mi sento impoverito o timoroso da perdite
eventuali, io do e ricevo in equilibrio con l’essenza vera
della natura. In tal modo diventiamo insieme costruttori
della nuova cultura ... la Cultura della Pace.
Durante il decennio 2000-2010 per la Cultura della
Pace e della Nonviolenza, un Manifesto è stato scritto e
sostenuto da tutti gli esseri viventi premi Nobel e
dell'UNESCO, sopportato dalla risoluzione delle Nazioni
Unite. I principi sono: Rispettare la vita, rifiutare la
violenza, condividere, preservare il pianeta, riscoprire la
solidarietà. Queste sono solo parole e ora ognuno di noi
deve tradurre queste parole in azioni.
Gli educatori si stanno rendendo conto che
l'educazione ha bisogno di costruire la cultura che unifica
l'umanità. Non è più realistico continuare ad imitare ciò che
è venuto prima di noi. Abbiamo bisogno di uscire e
collettivamente costruire un sistema di condivisione per la
costruzione di una sola famiglia umana, sulla base delle
intese sancite dalla Dichiarazione universale dei diritti
umani.
Noi, come educatori dobbiamo imparare a
raggiungere la coscienza dello studente e a toccare quel
nucleo profondo, interiore che esiste al di là del dolore e
del piacere ed è in uno stato di quiete. Questo nucleo non
ha bisogno di far crescere l'autostima, né ha bisogno di più
informazioni sulle norme di vita etica. Sa dentro di sé che
la vita è sacra. È consapevole che la vita può essere piena e
completa. Questa parte così profonda di sé, spesso
chiamata anima, ama e condivide e cerca di vivere una vita
di senso con il servizio agli altri.
L’educazione all’anima consiste nella ricerca dello
spirito dentro di sé per migliorare tutto l'apprendimento.
Questa ricerca cosciente favorisce intelligenza intuitiva e
consapevolezza di sé. Il senso di sentirsi interi e completi
permette ad ogni individuo di integrarsi poi con gli altri. Il
processo di saggezza personale intrisa alla coscienza
storica, per esempio, corrisponde alla nostra comprensione
di apprendimento per significato.
L’educazione all’Anima è un processo di ricerca
interiore, verso l'interno, per aprirsi all'esterno dove non vi
è antagonismo e l'altro è prezioso come il sé. L'individuo
percepisce l'importanza di tutta la vita. L'etica e i valori che
emergono sono leggi universali della vita. Questi principi
sono dettami che esistono in ogni cultura e ci dimostrano
che siamo un'unica famiglia umana.
Le leggi universali ci dicono che tutti gli esseri
viventi sono vivi e hanno lo spirito. Lo spirito è la
coscienza a disposizione di ogni essere. Tutta la vita è così
interconnessa. Ogni nostra azione ha infinite increspature
in questa rete della vita. La coscienza è, dunque, essere
consapevoli della Legge dell’UNO. L'amore è
interconnessione con tutto ciò che è, mentre la paura è una
separazione umana che si apprende durante. L'amore è la
legge. Lo Spirito comunica. Educare è condurre verso tale
via.
14
Vivere secondo l’etica della giustizia, della
compassione, dell’amore è il risultato intrinseco di questa
ricerca interiore. La Dichiarazione universale dei diritti
umani elenca questi valori etici per tutta l'umanità. La
Dichiarazione di Fuji afferma un’ulteriore passo avanti, in
quanto è frutto del pensiero dei firmatari che Affermano la
luce della coscienza; essi si impegnando per la pace,
agendo e vivendo a nome di tutti; e ancora, sforzandosi per
liberare lo spirito umano e avanzare armoniosamente come
civiltà umana.
L’istruzione dell’Anima che emerge in una possibile
era di pace richiede l’uso di tecniche utili, tra cui: i processi
di visualizzazione, la ricerca e l'insegnamento di gruppo, al
di là delle barriere tradizionali, riconoscendo che l'età è
solo un costrutto stereotipato di sviluppo intellettuale ...
perché l'anima non conosce età.
Poi c'è il concetto dell’apprendimento dell’altruismo
che implica dover imparare a fare felice l’altro e servire
veramente i suoi bisogni. C'è l’apprendimento riflessivo
che chiede allo studente di fare da sé le domande, piuttosto
che ripetere quello che un insegnante ha detto. In questa
modalità, l'insegnante diventa facilitatore piuttosto che
istruttore. L’insegnamento pratico diventa molto
importante in quanto le esperienze diventano campo di
conoscenza e lo studente analizza e incorpora un senso
verso la costruzione del sé, la riflessione sul Sé, a livello
del Sé. Inoltre, è importante pensare in termini di sistemi di
apprendimento, il che significa non essere così concentrati
sui dettagli, ma piuttosto approfondire il tutto e capire come
funzionano le cose. Noi attualmente insegniamo solo tanti
fatti isolati, ma la mente si deve allargare al di là degli
stessi, rilevanti solo per sé stessi. Ma se pensiamo a come
funziona la vita veramente, nella sua totalità, allora
cominciamo a vedere ogni elemento come parte di un tutto
e di un sistema unico di sviluppo. Gli Esseri umani devono
sviluppare un senso di maggiore fiducia nella vita. Infine,
l’insegnamento transpersonale è una metodologia che
chiede all'individuo di trasformarsi e andare al di là di
quello che è il momento, del presente pensiero, volgendosi
verso il potenziale di apprendimento; trascendere
l’apprendimento verso l'intera visione dall'Alto.
Dr Nina Meyerhof è presidente e fondatore di Bambini della Terra,
un'organizzazione non-profit che offre programmi in tutto il mondo,
ispirando e unendo i giovani attraverso la trasformazione personale e
sociale per contribuire alla creazione di un mondo pacifico e sostenibile.
RIFERIMENTI DELLE IMMAGINI:
Fronte: Gunnar Gestur Geirmundsson (http://bit.ly/2kUYhz4)
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