La sua scrittura, Valentina cara, è ruvida e tagliente, forte e cruda, ti
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La sua scrittura, Valentina cara, è ruvida e tagliente, forte e cruda, ti
La sua scrittura, Valentina cara, è ruvida e tagliente, forte e cruda, ti cattura e ti lascia addosso cicatrici che solo le forti emozioni suscitate da una lettura intensa come quella di Non aspettare la notte sono capaci di risanare e guarire. E infatti come non immedesimarsi nella storia di Angelica, una ragazza segnata da un passato che le ha marchiato il corpo, che sfugge, fra ombre e tormenti continui, agli sguardi compassionevoli degli altri? E come impedire al cuore di palpitare per Tommaso , un ragazzo che da una vita fa i conti con i suoi giorni cattivi e buoni, segnati da una malattia degenerativa che lentamente gli porterà via la vista, un ragazzo col sole dentro, che senza un soldo in tasca sfreccia per le vie di Borgo Gallico con un motorino che un giorno lo lascia a terra e l’altro pure. Due ragazzi che inizialmente erano solo due bambini, che giocavano insieme nella grande piscina della villa, del tutto ignari di quanto la vita li avrebbe cambiati, e che il destino, beffardo si sa, dopo sedici anni, ha fatto incontrare ancora una volta. Due personaggi straordinari anche nei loro difetti, anche ora che appaiono dei catorci, che si sanno completare e amare fin da subito perché si stavano cercando da una vita. Con il suo nuovo romanzo, cara Valentina,è riuscita, ancora una volta, a stupirci. Le tematiche che lei affronta e i personaggi che lei plasma toccano gli animi più sensibili e hanno avuto su di noi un impatto molto forte, aprendo uno squarcio su una realtà difficile da vivere. La storia, raccontata con estremo realismo, è una storia che commuove, che prende il lettore e lo catapulta di colpo negli anni Novanta. Anni caratterizzati dagli amori estivi, dalle vie di fuga giovanili, dalle notti passate a guardare il cielo sperando che un desiderio impossibile possa essere esaudito dalla prima stella che si vedrà cadere. Anni molto diversi dai nostri, da quelli di oggi, anni in cui per comunicare non servivano necessariamente le parole: bastavano i gesti, i sorrisi, gli sguardi. Anni che a noi sembrano lontani, stantii, nei quali, all’apparenza, mancava tutto, ma che in realtà erano ricchi di momenti preziosi proprio come il suo libro. Affetto Giulia e Martina Martina Mariano e Giulia Ferraro IV A Liceo scienze applicate IISS Salvemini Alessano Docente: Valeria Bisanti