Clifford J. Ruddle, DDS

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Clifford J. Ruddle, DDS
Sagomare con successo...
il vecchio torna nuovo
Clifford J. Ruddle, DDS
Figura 1 a, b
a. Questa immagine mette in risalto le
curvature, le concavità esterne della
radice e l’anatomia del sistema dei
canali radicolari.
b. Ingrandita, l’immagine dimostra
come la sagomatura facilita sia la
detersione tridimensionale sia
l’otturazione del sistema dei canali
radicolari.
1a
Vol. 9, Nr. 2
Esistono enormi diversità di opinioni
a proposito dei metodi migliori per
sagomare i canali radicolari e detergerne il sistema. Da una revisione della
letteratura emerge la virtuale assenza
di qualsiasi accordo su una varietà di
argomenti di grande rilevanza clinica.
Tra i temi ancora oggetto di dibattito rientrano la corretta sequenza della
preparazione canalare, la lunghezza di
lavoro e l’utilizzo delle lime per mantenere la pervietà del forame apicale
(patency files). C’è ancora una diffusa
ignoranza su altre due questioni fondamentali: quale sia la larghezza del forame apicale da ottenere con la preparazione e quale conicità sia da ritenersi
adeguata per assicurarsi che il canale
possa essere deterso e tridimensionalmente otturato. La confusione aumenta quando si tenta di identificare, assimilare e integrare nella pratica clinica
le migliori tecnologie e i migliori strumenti oggi disponibili. A livello internazionale, non esiste accordo in merito
alla concentrazione, alla temperatura
e al volume ottimali di un irrigante,
né riguardo al potenziale di qualsiasi
reagente necessario per la detersione.
Ancora più controversa appare la questione dell’importanza di una profonda
1b
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L’Informatore
Endodontico
detersione laterale, del trattamento del
fango dentinale e del biofilm e non vi
è alcuna certezza riguardo all’influenza di questi fattori sul successo della
terapia.
In ultima analisi, la scienza e la ricerca di base possono illuminare i nostri
tentativi ma il successo in una professione che persegue la guarigione non
può che essere stimato sulla base della
concreta pratica clinica. Il caso vuole
che il Dr. Herbert Schilder abbia esposto le idee e le strategie alla base di un
successo predicibile nella sagomatura e
nella detersione del sistema dei canali radicolari. L’endodonzia di Schilder
è ancora un faro potente in grado di
guidare qualsiasi clinico nel difficile
viaggio verso una maggiore fiducia nei
propri mezzi e verso il successo della
terapia.
Oltre trent’anni fa è stato pubblicato
l’articolo “Detersione e sagomatura dei
canali radicolari”, ormai un classico
della letteratura endodontica1. In questo articolo il dottor Schilder espone le
sue brillanti teorie definendo i cinque
obiettivi meccanici per ottenere un’eccellente sagomatura e detersione del
sistema dei canali radicolari. Schilder
ha compreso appieno che le preparazio-
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ni di forma conica, lisce e in grado di
consentire un agevole scorrimento del
materiale da otturazione, devono avere
diverse dimensioni a seconda dell’anatomia del dente (Figg. 1a, 1b). I canali
ben sagomati, riconoscibili per il loro
aspetto, offrono maggiori possibilità
di ottenere una detersione e un’otturazione tridimensionali del sistema dei
canali radicolari. Agevolano altresì il
conseguimento degli obiettivi biologici per la conservazione dei denti di
importanza cruciale (Fig. 2).
Il genio di Schilder si eleva al suo apice
applicando ad una serie di strumenti
un movimento innovativo in grado di
scolpire la sagomatura del canale ed
eseguire la preparazione in sequenza.
Tale metodo offre il vantaggio strategico di rimuovere la dentina in modo
selettivo dai due terzi coronali del canale prima di iniziare a lavorare nella regione apicale, più profonda e più
complessa (Fig. 3).2 Gli obiettivi della
sagomatura fissati da Schilder rappresentano la pietra di paragone per valutare qualsiasi altra tecnica di preparazione. Questa strategia, definita
dell’allargamento precoce, è molto diversa dalle preparazioni apico-coronale (step-back) e corono-apicale (crown
1a
down). Ciascuno di questi metodi è
stato descritto in diversi modi, presenta determinati vantaggi ed è stato
sviluppato per perfezionare le tecniche
di preparazione canalare. Pur potendo, in teoria, produrre tutti la stessa
sagomatura finale, questi metodi sono
radicalmente diversi e sono stati messi a punto per preparare una regione
generale all’interno del canale secondo
una precisa sequenza di operazioni. Di
seguito riepilogheremo brevemente le
tecniche step back, crown down e dell’allargamento precoce.
Tradizionali tecniche di sagomatura
Secondo la tecnica step-back, inizialmente la lunghezza totale del canale
viene sondata con lime manuali ISO di
piccole dimensioni. Lime più grandi
vengono poi portate fino al terzo apicale finché la lima master desiderata raggiunge la lunghezza di lavoro prescelta. La preparazione del terzo apicale è
da ritenersi completa quando la lima
master è impegnata contro le pareti
del canale in corrispondenza della lunghezza di lavoro e si nota che le lime
più larghe utilizzate in sequenza arre-
Figura 2
Eseguire in sequenza le varie operazioni necessarie per la preparazione
facilita la sagomatura e la detersione
del sistema dei canali radicolari.
Un trattamento endodontico completo è il fondamento dell’odontoiatria perio-protesica.
Figura 3
Un primo molare superiore trattato
endodonticamente rivela 5 canali
trattati e mostra come ciascun
sistema presenti varie conformazioni
anatomiche
1b
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Profilo dell’Autore. Il Dr. Ruddle è il fondatore e il direttore dell’Advanced
Endodontics, un istituto di formazione internazionale, a Santa Barbara, California. È
Assistant Professor per il corso di laurea in endodonzia all’Università della Loma Linda
e all’Università della California, Los Angeles. È inoltre Associate Clinical Professor
all’Università della California, San Francisco, e Adjunct Assistant Professor presso
la Scuola di Odontoiatria dell’University of the Pacific Arthur A. Duroni School of
Dentistry. Ha scritto due capitoli dell’ottava edizione di Pathways of the Pulp: “Cleaning
and shaping the root canal system” e “Nonsurgical endodontic retreatment”. E’ autore del
capitolo “I ritrattamenti ortogradi nella micro-endodonzia” della nuova edizione del testo
EndodonziA del Dr. Castellucci. È conosciuto a livello internazionale per aver insegnato
l’endodonzia in maniera superba tramite conferenze, articoli clinici, manuali professionali,
video e DVD. Esercita la professione nel suo studio privato a Santa Barbara, California.
Può essere contattato al numero (800) 753-3636 o visitando il sito endoruddle.com.
L’Informatore
Endodontico
Vol. 9, Nr. 2
Figura 4
Un primo premolare trattato endodonticamente rivela sistemi ramificati
che terminano in tre porte d’uscita
apicali.
Figura 5
I canali di questo molare superiore sono stati preparati con lime
ProTaper. Da notare come questi
strumenti seguano curvature anche
significative e taglino forme lisce e fluide (Per gentile concessione
del Dr. John West).
4
trano costantemente rispetto alla zona
più apicale della preparazione. Quando la preparazione del terzo apicale è
stata completata, vengono allargati
i due terzi coronali e a quel punto la
preparazione è omogenea e raccordata
per tutta la sua lunghezza. Malgrado
questo metodo di preparazione possa
risultare efficace e venga generalmente
messo in pratica con lievi variazioni,
esso ha determinato purtroppo risultati spiacevoli in innumerevoli canali:
gradini, ostruzioni, trasporti e perforazioni. Siffatti eventi iatrogeni richiedono di frequente procedure aggiuntive, come ritrattamenti non chirurgici,
interventi chirurgici ed estrazioni.3
Applicando la tecnica crown down,
vengono generalmente scelti strumenti ISO con diametri variabili in D0 e
utilizzati a partire dalle più grandi fino
alle più piccole dimensioni. In generale la preparazione inizia in corrispondenza dell’orifizio, prosegue attraverso
il corpo del canale e si conclude in corrispondenza dell’estremità apicale del
canale. In questo modo, la dentina viene rimossa in sequenza dal terzo coronale, medio ed infine apicale. Sebbene
la tecnica corono-apicale sia in grado
di ovviare a molti degli inconvenienti
5
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della tecnica apico-coronale, presenta
un triplice paradosso.
In primo luogo, sebbene gli strumenti
scelti inizialmente rimuovano aggressivamente la dentina con le loro punte più grandi, forti e rigide, una larga
lima rotante non potrà fare altro che
creare un semplicissimo buco rotondo.
Preparare un’apertura di forma circolare attraverso una sezione trasversale,
che generalmente mostra una conformazione irregolare, compromette inevitabilmente la detersione e la disinfezione.
Secondariamente, la conicità della preparazione in continua espansione riproduce rapidamente la conicità della
lima usata, specialmente nel caso di canali più lunghi, di diametro più piccolo e con curvature più vistose. Quando
una lima viene impegnata per un lungo tratto della sua parte attiva, la sua
conicità costante corrisponde a quella
del canale sagomato e perciò rischia di
aderire eccessivamente alle pareti del
canale rimanendo bloccata nella dentina: avviene quello che in inglese viene definito come “taper lock” e questo
comporta un potenziale aumento del
rischio di frattura.4
In terzo luogo, il rischio di rottura del-
lo strumento aumenta per il fatto che
le lime di minori dimensioni, utilizzate
nel terzo apicale, tendono a impegnare
e a tagliare la dentina con le lame più
piccole, deboli e meno efficienti.
Secondo la tecnica dell’allargamento
precoce, una serie di strumenti ISO
con diametri D0 variabili vengono selezionati, adeguatamente precurvati
e utilizzati a partire dalle dimensioni
più piccole fino alle più grandi. Specialmente in canali piuttosto lunghi,
di diametro ridotto e con curvature più
accentuate, l’utilizzo degli strumenti
per la sagomatura si limita inizialmente ai due terzi coronali. Nella sequenza
dal più piccolo al più grande, ciascuno
strumento si ferma ad una lunghezza
minore rispetto al precedente. A poco
a poco la dentina viene rimossa in
maniera selettiva e i due terzi coronale e medio assumono la caratteristica
forma ad imbuto. Dal momento che
questi strumenti sono usati a partire
dal più piccolo fino al più grande, le
loro punte più flessibili seguono liberamente, senza rischio di blocchi o
rotture, la porzione sicura del canale.
È importante tenere presente che, a
seconda dell’estensione della curvatura, qualsiasi strumento ISO scaverà
una sagomatura più larga di quella
che suggerisce la sua conicità. Nello specifico, utilizzando la tecnica del
movimento di alesatura continuo (“envelope of motion”), ogni strumento in
uscita taglierà in maniera casuale la
dentina con le sue lame più larghe, forti e attive.1 Applicate adeguatamente,
le procedure di allargamento precoce
facilitano l’accesso all’anatomia particolarmente complessa che caratterizza
il terzo apicale del canale. Utilizzando
le tecniche di allargamento precoce, le
lime di rifinitura sono completamente
libere all’interno del canale e posso-
no essere dirette apicalmente con una
maggiore predicibilità. Questa tecnica
è studiata principalmente per sagomare in maniera eccellente e raccordare il
terzo apicale con il corpo del canale.
Rifinire il canale è la conditio sine qua
non per una preparazione eccellente
(Fig. 4).
Nel corso degli anni, le tecniche di
allargamento precoce hanno acquisito
sempre maggiore popolarità poiché
costituiscono un metodo di sagomatura il cui successo si è rivelato predicibile. Tuttavia, non di rado questo
metodo di preparazione richiede molti
strumenti e numerose ricapitolazioni
con una serie di lime e di allargacanali. Per questa ragione, viene percepito
come difficile da usare e dispendioso in
termini di tempo.
Di seguito viene illustrata una tecnica
clinica che utilizza i princìpi dell’allargamento precoce in maniera più efficiente e con minore spreco di tempo.
Selezione degli strumenti Ni-Ti.
La tecnica presentata sfrutta il design
ProTaper a conicità variabile, sviluppato per fornire un set di 6 strumenti,
comprendente 3 lime di sagomatura e 3 di rifinitura che consentono di
riprodurre e semplificare la tecnica di
Schilder.5 Ciascuna lima di sagomatura presenta conicità progressive lungo
tutta la lunghezza delle sue lame. Ciascuna lima di rifinitura possiede una
conicità costante nella sua estensione
apicale e, cosa importante, conicità
decrescenti lungo i due terzi coronali
delle sue lame. Usate correttamente e
in sequenza, le lime ProTaper (Dentsply Tulsa Dental) consentono flessibilità, efficienza, sicurezza e semplicità
(Fig. 5).6-8
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gomare i canali e di detergere in modo
omogeneo i sistemi dei canali radicolari migliora significativamente quando
all’allargamento precoce dei due terzi
coronali segue la preparazione del terzo apicale.2
6
Figura 6
La fotografia rivela una cavità d’accesso attraverso una corona preparata
protesicamente. Si noti il profilo esterno, le pareti assiali lisce e 4 orifizi.
Il metodo di utilizzo ProTaper riproduce con precisione la tecnica di Schilder, che prevede l’uso in sequenza di
una selezione di allargacanali precurvati. Questi, ruotati con un movimento di alesatura continuo (“envelop of
motion”) in uscita, tagliano la dentina
uscendo dal canale.9,10 Le piccole punte
delle lime di sagomatura si comportano come guide e seguono passivamente
il percorso precedentemente creato con
le lime manuali.11 Le conicità progressive lungo la parte attiva di ciascuna
lima di sagomatura assicurano che ciascuno strumento della sequenza continui a lavorare lontano dalla propria
porzione più apicale. È importante
sottolineare che una lima di conicità
progressive taglia la dentina in maniera selettiva con le sue lame più larghe,
forti ed efficaci.12
Tecnica di sagomatura ProTaper
Le terapie endodontiche danno risultati migliori quando gli strumenti passano attraverso la cavità di accesso, scivolano in scioltezza lungo lisce pareti
assiali e vengono facilmente inseriti
nell’orifizio (Fig. 6). La capacità di sa-
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Esplorazione dei due terzi coronali
Completato l’accesso rettilineo, la camera pulpare può essere riempita completamente con un chelante viscoso.
Sulla base delle radiografie preoperatorie, le lime manuali n°10 e n°15 con
conicità ISO 0.02 vengono misurate
e precurvate per conformarsi alla lunghezza totale prevista e alla curvatura
del canale radicolare. Secondo questo
metodo di preparazione, l’utilizzo di
questi strumenti è inizialmente e volutamente limitato ai due terzi coronali
del canale radicolare. Le lime manuali 10 e 15 sono utilizzate in qualsiasi
porzione del canale fino al momento
in cui avanzano liberamente lungo un
sentiero guida liscio e riproducibile.
Viene misurata la profondità che una
lima 15 raggiunge in scioltezza e questa lunghezza è trasferita alle lime ProTaper S1 e S2.
Sagomatura dei due terzi coronali
È possibile ottenere un eccellente allargamento precoce della porzione sicura del canale usando prima S1 e poi
S2. Prima di avviare le procedure di
sagomatura, la camera pulpare viene
riempita con abbondante ipoclorito di
sodio. Senza esercitare alcuna pressione e dopo uno o più passaggi, le lime
di sagomatura sono in grado di “galleggiare” passivamente nel canale e di
“seguire” il sentiero guida. Affinché la
procedura risulti più sicura ed efficace,
le lime di sagomatura sono usate come
una spazzola che, in uscita, taglia la
dentina lateralmente in modo seletti-
vo. Questa azione combinata di “taglio
e spazzolatura” crea uno spazio laterale, che consentirà alle lame più larghe,
forti e attive delle lime di sagomatura
di avanzare in profondità nel canale,
gradualmente e in condizioni di sicurezza. Strategicamente quest’azione di
“taglio-spazzolatura” può essere usata
per sagomare con maggiore efficacia
il canale e anche istmi e irregolarità
canalari, oppure “spostare” l’aspetto
coronale del canale lontano dalla zona
pericolosa di una biforcazione. Se una
lima ProTaper cessa di avanzare facilmente all’interno della porzione sicura
di un canale, ritiratela e vi renderete
conto che i detriti rimasti tra le lame
hanno disattivato lo strumento, staccandolo dalla parete canalare. Ogni
volta che si rimuove una lima per la
sagomatura, visualizzate le posizione
dei detriti lungo le lame per valutare meglio qual è la regione del canale
che state preparando. Dopo l’utilizzo
di ciascuna lima, irrigate, ricapitolate
con una lima 10 per frantumare i detriti e farli confluire nella soluzione irrigante, poi irrigate nuovamente. Senza esercitare pressione, e attraverso uno
o più passaggi, dovete usare in questo
modo S1 e poi S2 fino a raggiungere la
profondità della lima manuale 15.
Esplorazione del terzo apicale
Una volta sagomati i due terzi coronali
del canale, potrete focalizzare l’attenzione sulle procedure relative al terzo
apicale. In questa fase, la camera pulpare è completamente riempita con
un chelante viscoso e il terzo apicale
del canale viene interamente sondato
e allargato, fino a raggiungere dimensioni non inferiori a quelle di una lima
manuale 15. La lunghezza di lavoro è
confermata e la pervietà è stabilita.13 È
questo il momento di decidere se usare
strumenti rotanti o manuali per rifinire il terzo apicale.
Se una lima 15 nuova e diritta può scivolare dolcemente e scorrere passivamente fino a raggiungere la lunghezza
di lavoro, generalmente gli strumenti
rotanti seguiranno questo “sentiero
guida riproducibile” e confermato.2
Ad ogni modo, l’anatomia di alcuni canali può lanciare un’ardua sfida
al clinico. Sarà dunque necessario un
moto alternato dell’impugnatura per
consentire alle lime 10 e 15 precurvate
di raggiungere la lunghezza. In presenza di un “sentiero guida irregolare”, è
indubbiamente vantaggioso rifinire il
terzo apicale del canale mediante strumenti ProTaper manuali precurvati.
Sagomatura del terzo apicale
Quando ormai il terzo apicale è stato
reso sicuro, la camera pulpare viene
riempita completamente con ipoclorito
di sodio. La sequenza ProTaper consiste
nel portare prima lo strumento S1, poi
l’S2 fino al raggiungimento della totale lunghezza di lavoro. Lo strumento galleggerà, seguirà passivamente il
sentiero guida e verrà ritirato spazzolando via la dentina, come descritto in
precedenza, finché viene raggiunto il
termine del canale. Prima S1, poi S2
raggiungeranno la lunghezza di lavoro
in uno o più passaggi a seconda della
lunghezza, del diametro e del grado di
curvatura del canale. Dopo aver utilizzato ciascuno strumento rotante, irrigate, ricapitolate con una lima 10 e irrigate nuovamente. Una volta usate le
lime di sagomatura, in particolare nei
canali che presentano vistose curvature, è necessario riconfermare la lunghezza di lavoro, poiché nel frattempo
si è creato un sentiero più diretto al
termine del canale. In questa fase del
trattamento, la preparazione può essere
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sagomato può essere otturato con un
sistema di otturazione ProTaper basato su un carrier. La sequenza degli
strumenti ProTaper è sempre la stessa,
indipendentemente dal dente o dalla
conformazione anatomica del canale
che viene trattato (Fig. 8).
Figura 7, a-c
a. I canali di questo molare inferiore
sono stati sagomati con lime ProTaper
e otturati con un’otturazione tridimensionale. Si notino le forme fluide,
le curvature del terzo apicale e le
porte d’uscita multiple (Per gentile
concessione del Dr. Jason West).
7a
b. I canali di questo secondo molare
inferiore trattato endodonticamente
sono stati sagomati con lime ProTaper
e presentano curvature su piani multipli
(Per gentile concessione del
Dr. Dominique Martin).
c. Questo premolare superiore è
stato preparato utilizzando strumenti
ProTaper. Le forme seguono perfettamente l’anatomia originale del canale
(Per gentile concessione del
Dr. Michael Ribera).
7c
rifinita usando una o più lime di rifinitura senza esercitare l’azione di “spazzolatura”. Viene selezionato lo strumento
F1 al quale è consentito di scendere passivamente più in profondità nel canale,
in uno o più passaggi, fino a raggiungere il termine. Una volta raggiunta la
lunghezza di lavoro, occorre rimuovere
lo strumento F1 ed esaminarne le lame
apicali. Se appaiono intasate di dentina,
significa che la sagomatura del canale è
stata eseguita. Dopo aver utilizzato lo
strumento F1, inondate il canale con
l’irrigante, ricapitolate e confermate la
pervietà, poi irrigate nuovamente per
rimuovere i detriti.
Criteri di rifinitura
Dopo aver utilizzato lo strumento F1
20/07, i “criteri di rifinitura” preve-
Pag. - 48
7b
dono di misurare le dimensioni del
forame apicale con una lima manuale
di calibro 20 e conicità 02 per controllare se questo strumento è impegnato
oppure no alla lunghezza di lavoro. Se
la lima 20 si impegna, significa che
il canale è completamente sagomato
e, se si è seguito fedelmente il protocollo dell’irrigazione, è anche pronto
per essere otturato. Se dopo l’utilizzo
della lima F1 la lima 20 non si impegna alla lunghezza, si esegue la stessa
manovra con la lima manuale 25 e conicità 02. Se la lima 25 si impegna,
il canale è completamente sagomato e
pronto per essere otturato. Se la lima
25 non raggiunge la lunghezza, passate alla F2 25/08 e, all’occorrenza, alla
F3 30/09. Dopo aver utilizzato ciascuno strumento di rifinitura, misurate
le dimensioni del forame con le lime
manuali delle dimensioni adeguate.
Se la lima 30 risulta libera in corrispondenza della lunghezza, utilizzate
un set alternativo di strumenti rotanti al Ni-Ti oppure lime manuali per
rifinire la porzione apicale di questi
canali più larghi, facili da trattare e
più diritti. Le sagomature ProTaper
sono facili da otturare utilizzando il
corrispondente cono master in guttaperca ProTaper con una tecnica di
compattazione verticale a caldo (Figg.
7a-7c). In alternativa, un canale ben
Prova del successo clinico
Un’indagine clinica sulla tecnica ProTaper, focalizzata soprattutto sul metodo di utilizzo, è stata condotta sui
canali mesiali di molari mandibolari
estratti, utilizzando la microtomografia computerizzata.14 Lo studio implicava l’analisi di sezioni orizzontali di
differenti livelli radicolari usando sezioni microtomografiche e ricostruendo tridimensionalmente il campione.
Il colore verde rappresentava i profili
anatomici prima della strumentazione,
mentre il rosso indicava la forma dopo
la strumentazione. I risultati di questa
indagine sono clinicamente rilevanti e
una porzione dei dati è visibile nelle
Figure 9a-9d. I seguenti punti evidenziano la capacità delle lime di sagomatura di “spazzolare” lateralmente e di
tagliare la dentina in modo selettivo
9a
8
lavorando in uscita:
• Le lime di sagomatura erano sostanzialmente libere all'interno
del canale per la maggior parte del
loro lavoro.
• L'aspetto coronale dei canali era
stato spostato in una porzione sicura del canale, lontano da una
concavità radicolare esterna.
• Con un'azione di "taglio-spazzolatura" è stata ottenuta una preparazione centrata, lasciando il massimo di dentina residua.
• Le lime di sagomatura sono entrate
in contatto con oltre il 90% delle
pareti interne dei canali.
Figura 8
Questo grafico riassume la tecnica
di sagomatura ProTaper. La sequenza
ProTaper è sempre la stessa, indipendentemente dalla lunghezza, il diametro o la curvatura del canale.
Figura 9, a-b
a. Questa figura mostra delle sezioni
microtomografiche orizzontali attraverso il terzo “coronale” della radice.
Si noti il riuscito spostamento dei
canali a questo livello.
b. La figura mostra sezioni microtomografiche orizzontali attraverso il
terzo “medio” della radice. Le sagomature ProTaper sono rotonde e
centrate all’interno della radice.
9b
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costantemente i concetti di sagomatura, che offrono le maggiori garanzie
di successo. La combinazione tra i più
duraturi metodi di sagomatura del
passato con i recenti progressi tecnologici nel lavoro meccanico è un’ulteriore dimostrazione del vecchio adagio: “Tutto ciò che è vecchio torna ad
essere nuovo”.
9c
9d
10
Figura 9, c-d
c. La figura mostra sezioni microtomografiche orizzontali attraverso il
terzo “apicale” della radice. Si noti
come la sagomatura ProTaper comprende perfettamente il diametro
originale del canale.
d. Il sistema dei canali radicolari prima
e dopo la strumentazione effettuata
con lime S1, S2 e F1. Si noti come le
sagomature sono intere, lisce, fluide e
centrate, e le lime sono virtualmente
entrate in contatto fisicamente con
l’intera anatomia interna (Figure
9a - 9d per gentile concessione del
Dr. Lars Bergmans e del BIOMAT
Research Cluster della Catholic
University of Leuven, Belgio).
Pag. - 50
Prospettive future
Conclusione
Le lime ProTaper verranno rilanciate
quest’anno con il nome di ProTaper
Universal (Fig. 10). I cambiamenti
principali consisteranno nell’aggiunta
di due lime di rifinitura ProTaper più
larghe, cioè F4 (40/06) e F5 (50/05).
Queste potranno essere usate in canali
più larghi dal punto di vista anatomico o da quei dentisti che, su un piano
filosofico, sono fautori dell’idea di allargare i canali più piccoli dal punto
di vista anatomico. Altre modifiche
includono: la rimozione dell’angolo
di transizione tra la punta sicura (non
attiva) della lima e la prima lama
di taglio, la ripartizione in maniera
più equilibrata del lavoro tra le varie
lime della serie, la rifinitura elettrochimica, l’esistenza di lunghezze di
31 mm e l’aumento della flessibilità
delle lime di rifinitura di dimensioni maggiori. L’obiettivo è gestire una
più grande varietà di situazioni anatomiche. Un dato importante è che
questi strumenti disincentiveranno
l’utilizzo delle lime secondo tecniche
ibride.
L’odontoiatria attraversa una fase entusiasmante poiché le nuove tecnologie aprono la strada a tecniche innovative, importanti per la pratica clinica,
suscitando l’aspettativa di una maggiore efficienza ed efficacia clinica.
In un’epoca in cui i cambiamenti si
susseguono senza sosta, appare saggio
fermarsi a ricordare i pionieri dell’odontoiatria moderna. È doveroso
riflettere sul contributo enorme che
essi hanno dato alle fondamenta cliniche e biologiche che oggi sostengono
il nostro lavoro. Il Dr. Herbert Schilder è uno di questi e nel corso di svariati decenni le sue teorie innovative
hanno conservato la loro importanza
e attualità. Affinché l’introduzione di
nuove tecnologie porti con sé conseguenze significative, i risultati clinici
devono andare oltre l’indagine scientifica e integrare i princìpi consacrati
dal tempo.
La tecnica di sagomatura descritta in
questo articolo, basata sulle geometrie uniche delle lime ProTaper, ha
consentito a dentisti sia esperti che
alle prime armi di mettere in pratica
Figura 10
Le lime rotanti ProTaper possono
essere facilmente convertite in lime
manuali, usando impugnature a pressione codificate in base al colore.
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