scheda di sala
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Venerdì 30 gennaio 2015 ore 20.45 SELMER SAXHARMONIC MILAN TURKOVIC direttore Adrian Tully sassofono sopranino Jan Schulte-Bunert, Frank Schüssler sassofono soprano Christian Segmehl, Kirstin Niederstrasser, Arend Hastedt, sassofono contralto Christoph Enzel, Udo Schmid, Lutz Koppetsch sassofono tenore Thomas Tomaschek, Markus Maier sassofono baritono Lars Niederstrasser sassofono basso ANTONIN DVÓŘAK (1841 – 1904) Danze slave op. 46 (arrangiamento di Christoph Enzel) - n. 1 Furiant - n. 7 Skočná - n. 8 Furiant DARIUS MILHAUD (1882 – 1974) Scaramouche (arr. di Christoph Enzel) Vif - Modéré - Brazileira DMITRIJ ŠOSTAKOVIČ (1906- 1975) Suite per Orchestra di Varietà (arr. di Christoph Enzel) Marcia - Little Polka - Waltz II - Finale ***** HANS ZIMMER (1957) He’s a Pirates (dai film Pirati dei Caraibi, arr. di Christoph Enzel) HANNS EISLER (1898 – 1962) Dans les rues (arr. di Christoph Enzel) Intermezzo - Andante Eroico - Marcia ENNIO MORRICONE (1928) C’era una volta il West (arr. di Christoph Enzel) MICHAEL NYMAN (1944) De l’Hôtel de ville à la Concorde (da La Traversée de Paris, arr. di Christoph Enzel) NINO ROTA (1911 – 1979) Rota-Suite (arr. di Christoph Enzel) - La passerella (dal film Otto e mezzo) - Speak softly, love (Tema d’amore dal film Il Padrino) - La dolce vita JOHN WILLIAMS (1932) Star Wars (arr. di Christoph Enzel) Gli interpreti Sotto il nome di Selmer Saxharmonic si riuniscono dodici dei più talentuosi e celebrati sassofonisti tedeschi, dando così vita a un ensemble unico nel suo genere. Fondato nel 2006, il Selmer Saxharmonic si è esibito nel suo primo concerto, sotto la direzione del leggendario fagottista e direttore d’orchestra di livello internazionale Milan Turkovic, all’Oleg Kagan Musikfest di Kreuth in Germania, un festival musicale fondato dalla violoncellista di fama mondiale Natalia Gutman. Un anno dopo, l’ensemble è stato protagonista del concerto di apertura del Festival Moselfestwochen esibendosi presso la Barocksaal Schloß Tegernsee. Il Selmer Saxharmonic ha suonato, inoltre, alla Salle Henri Selmer di Parigi e al Teatro della Pergola di Firenze. I membri del Selmer Saxharmonic, che provengono da altri importanti ensemble, quali il Pantha rhei, il Sax Allemande e il Clair-obscur, tutti vincitori di prestigiosi premi e concorsi internazionali, arricchiscono la musicalità dell’ensemble creando nuove dimensioni delle sonorità tipiche del sassofono. Il Selmer Saxharmonic, nato in omaggio a Henri Selmer, che rilevò l’azienda produttrice di sassofoni appartenuta all’inventore di questo strumento (Adolphe Sax), si prefigge come obiettivo di stimolare il pubblico a entrare in contatto con tutte le sonorità e sfumature che la famiglia del sassofono riesce a produrre. Nel 2010, il Selmer Saxharmonic ha vinto il prestigioso premio ‘ECHO Klassik’ con la sua prima registrazione intitolata Flying Saxophone Circus, alla quale segue il nuovo CD Cinema Saxophones, con musiche tratte da colonne sonore di film, composte da autori quali N. Rota, E. Morricone, J. Williams, G. Sviridov, M. Nyman. Il successo e l’unicità del Selmer Saxharmonic sono testimoniate dai concerti alla ORF (la Radio Austriaca) e da esibizioni in tutta la Germania con grandi affermazioni di pubblico. Cresciuto a Vienna, dove è si è affermato a livello internazionale come uno dei rari fagottisti solisti, Milan Turkovic, negli ultimi vent’anni, si è anche affermato nel ruolo di direttore d’orchestra con apparizioni in tutto il mondo con orchestre del calibro dei Wiener Symphoniker, dell’Orchestra Sinfonica della Radio Viennese, della Camerata Salzburg, dell’Orchestra di Padova e del Veneto, dell’Orchestra Sinfonica di Roma, l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano, la Philharmonia di Praga e molte altre. Nell’agosto 2009 la rivista musicale giapponese “Ongaku No Tomo” lo ha inserito nella lista dei venti direttori più interessanti della scena musicale di Tokyo. Milan Turkovic ha vinto il Premio Edison e il Premio “Echo Klassik” nel 2010. È invitato regolarmente come direttore principale per il Festival Kusatsu in Giappone e nei più importanti festival musicali tra i quali Vienna, Lucerna, New York, Osaka; si è esibito al Rudolfinum di Praga, al Musikverein di Vienna, al Festival Haydn di Eisenstadt, al Festival Mozart di Salisburgo e alle finali e al concerto di gala del Concorso Internazionale ARD di Monaco. Come solista ha collaborato con importanti orchestre tra le quali i Wiener Symphoniker, la Sinfonica di Bamberg, l’Orchestra da Camera di Stoccarda, la Filarmonica di Monaco, I Solisti Italiani, l’Orchestre de la Suisse Romande, la Chicago Symphony, l’Orchestra del Festival Mostly Mozart di New York. Ha collaborato con rinomati direttori, tra cui Christoph Eschenbach, Carlo Maria Giulini, Nikolaus Harnoncourt, Neville Marriner, Trevor Pinnock, Wolfgang Sawallisch, Horst Stein e Sandor Vegh. Nel 1998 il trombettista e compositore Wynton Marsalis ha dedicato a Milan Turkovic il Quintetto “Meeelaan” per fagotto e quartetto d’archi, presentato da Milan Turkovic in tutto il mondo. La sua ricca discografia comprende incisioni come direttore d’orchestra, con repertorio per fagotto solista (di cui si ricorda il Concerto per fagotto di Mozart sotto la direzione di Nikolaus Harnoncourt), di musica da camera e con Concentus Musicus. In una delle sue incisioni più recenti, Milan Turkovic dirige tre Sinfonie di Haydn. Collabora sia come membro sia come presidente di giuria in diversi concorsi internazionali ed è consulente artistico della “Middle European Music Academy”. Note al programma Antonin Dvóřak, Danze slave op. 46 «Qui c’è almeno un talento al cento per cento, un talento, inoltre, completamente naturale. Io ritengo che le Danze slave siano un’opera che compirà un cammino trionfale attraverso il mondo, proprio come le Danze ungheresi di Brahms. Non è oggetto di discussione un qualche tipo di imitazione; queste danze non sono affatto brahmsiane. Una celeste naturalezza scaturisce da questa musica, proprio perché è popolare. Nessuna traccia di artificiosità o costrizione...». Così recita la recensione del critico tedesco Louis Ehlert apparsa il 15 novembre 1878 sulla “Nationalzeitung” di Berlino. Fu proprio Johannes Brahms, nel 1877, a intravvedere il talento del giovane boemo e a convincere l’editore Simrock a pubblicare i Duetti moravi che, per altro, ebbero un grande successo editoriale. Le Danze slave op. 46 furono scritte, su proposta dello stesso Simrock, nel 1878; nate dapprima per duo pianistico, furono orchestrate ed eseguite a Praga nello stesso anno. In esse vi è racchiuso, accanto all’intimo lirismo del canto popolare e alle armonie semplici piene di nostalgia dal sapore paesano, una ritmica vivace tipica della danze del folklore slavo. Darius Milhaud, Scaramouche Frutto di una commissione di Ida Jankélévitsch e Marcelle Meyer, Scaramouche op. 165 fu scritta per due pianoforti nel 1937. Milhaud riprese una musica di scena che aveva composto nello stesso anno per la rappresentazione del Médecin volant di Molière, dando vita a una suite in tre movimenti piena di fascino e allegria, la quale esprime pienamente gli elementi fondamentali del suo linguaggio, scaturiti dalle influenze del soggiorno brasiliano negli anni 1917-18 e dalle ricerche sperimentali nel “Gruppo dei sei”. Nella vastissima produzione musicale di Milhaud politonalità, poliritmia e ritmi sudamericani si sposano perfettamente con le esigenze di un’espressione profondamente lirica e allo stesso tempo costantemente ironica. Scaramouche, che ebbe un grande successo editoriale, fu trascritta dallo stesso autore per varie formazioni e organici, tra i quali clarinetto e orchestra, clarinetto e pianoforte e quartetto di sassofoni. Dmitrij Šostakovič, Suite per Orchestra di Varietà “La mia esperienza personale mi ha convinto che si dovrebbe orchestrare per jazz come lo si fa per altri tipi di orchestra. Io ho scritto per jazz e sebbene non ci sia di che vantarsene, ancora considero non del tutto cattive le parti jazz della mia musica per il film Incontro all’Elba. Mi ricordo che certi colleghi altamente esperti mi avvisarono che orchestrare per jazz è qualcosa di veramente speciale, ma non mi spaventai […]. La cosa importante è che questa musica piaccia”. Šostakovič manifestò in diverse occasioni la sua attenzione verso questo nuovo genere, al quale volle dedicarsi componendo nel 1934 la Jazz Suite n. 1 e nel 1938 la Jazz Suite n.2. Per molti anni la Suite per orchestra di varietà è stata erroneamente identificata con la Jazz Suite n.2, una composizione andata perduta durante il secondo conflitto mondiale, la cui riduzione per pianoforte, riscoperta nel 1999 da Manashir Yakubov, fu orchestrata l’anno seguente da Gerard McBurney. Frutto di una rielaborazione di materiale utilizzato per il film Lo scaglione del 1956, la Suite per orchestra di varietà, composta da otto brani, è divenuta molto famosa anche grazie al Valzer n. 2 usato nella colonna sonora del film Eyes Wide Shut (1999) di Stanley Kubrik. La seconda parte del programma è dedicata alle colonne sonore di film che hanno fatto la storia del cinema, contribuendo, esse stesse, al successo delle pellicole. L’associazione della musica alla pellicola risale ai tempi del muto, quando il pianoforte o piccole orchestre realizzavano un accompagnamento con effetti descrittivi. Ben presto si iniziò a commissionare delle vere e proprie musiche per film a compositori celebri (C. Saint-Saëns, D. Milhaud, D. Šostakovič e S. Prokof’ev, solo per citarne alcuni). Con l’avvento del sonoro il compositore dovette far fronte a nuove esigenze; la musica, inserita in una trama di voci e rumori, lo costrinse a subordinare la composizione al taglio delle sequenze filmiche e ai ritmi delle scene. Di conseguenza le musiche da film difficilmente possono essere eseguite in sede concertistica senza gli opportuni adattamenti. He’s a Pirates, scritta per i film I pirati dei caraibi, rappresenta una delle celebri composizioni della vastissima produzione (si ricordi fra gli altri Rain man, Il re leone, Il codice Da Vinci) del compositore tedesco Hans Zimmer, direttore dello studio cinematografico Dreams Works di New York. Hanns Eisler, musicista tedesco, dopo i primi studi con A. Schönberg si trasferì nel 1933 negli Stati Uniti per poi stabilirsi nel ‘48 nella Repubblica Democratica Tedesca. Perseguendo una via modernista nel proprio iter compositivo, si allontanò dagli insegnamenti schoenbergiani per trovare una propria via legata al sociale. Dans les rues è la musica dell’omonimo film francese diretto da Victors Trivas nel 1933. C’era una volta il West (1968) è una delle fortunate colonne sonore nate dalla lunga collaborazione tra Sergio Leone ed Ennio Morricone iniziata nel 1964 con il film Per un pugno di dollari che inaugurò la serie di western all’italiana diretta dal regista romano. Maestro indiscusso del minimalismo, Michael Nyman, mescola nelle sue composizioni musica sacra, classica, folk ed elettronica, dando vita a quello che secondo lui è il vero senso della musica e cioè “potenza, passione, istinto e dolore”. È autore di memorabili colonne sonore come Lezioni di piano di Jane Campion del 1993. La Rota-Suite riunisce tre capolavori dell’arte cinematografica nei quali la musica di Nino Rota riesce a imporsi pariteticamente alla trama dei film. La passerella, dal film Otto e mezzo del 1963, e La dolce vita, dall’omonimo film del 1960, sanciscono il felice e prolifico sodalizio con il regista Federico Fellini. Agli inizi degli anni Settanta il regista Francis Ford Coppola, con l’intento di dare al suo nuovo film un tocco di estrema “italianità”, contattò Rota per la musica di Il Padrino, (dal quale questa sera sentiremo Speak softly, love); ne nacque una fortunata collaborazione che valse al compositore milanese il premio Oscar per il film Il Padrino parte II. Il nome di John Williams è legato a molte delle melodie più famose e celebri di Hollywood. Schinler’s List, Indiana Jones, Harry Potter sono solo alcuni dei suoi capolavori. Vincitore di cinque premi Oscar, ha lavorato con registi del calibro di S. Spielberg, O. Stone e con G. Lucas con il quale ha collaborato per tutta la serie di film Star Wars. Sara Radin PROSSIMO CONCERTO MERCOLEDÌ 11 FEBBRAIO 2015, ORE 20.45 LA STAGIONE ARMONICA ensemble vocale ALESSANDRO BRESSANELLO attore e regista SERGIO BALESTRACCI direttore Musica di A. Banchieri: Festino nella sera del giovedì grasso avanti cena, commedia madrigaliesca a cinque voci. DISCOGRAFIA Danze slave op. 46 (A. Dvorak) - Selmer Saxharmonic (MDG) Scaramouche (D. Milhaud) - Selmer Saxharmonic (Mdg) - M. Rahkonen - J. Siirala - P. Savijoki (Bis) Jazz-Suite N. 2 (D. Shostakovich) - Selmer Saxharmonic (MDG) He’s a Pirate (H. Zimmer) Dans les rues (H. Eisler) Cera una volta il West (E. Morricone) Hotel de la ville (M. Nyman) Rota-Suite (N. Rota) Star Wars (J. Williams) - Selmer Saxharmonic (MDG) Discografia a cura di Comune di Monfalcone Area Servizi Culturali e Sociali - U. O. Attività Teatrali ed Espositive con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Assessorato alla Cultura Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia in collaborazione con Fazioli Pianoforti VENERDÌ 30 GENNAIO 2015, ORE 20.45 Direttore artistico Filippo Juvarra Assessore alla Cultura Paola Benes Dirigente di Area Giovanna D’Agostini [email protected] www.facebook.com/teatromonfalcone www.teatromonfalcone.it SELMER SAXHARMONIC MILAN TURKOVIC direttore PROGRAMMA