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Giorgio Bassani
IL GIARDINO DEI FINZI-CONTINI
Biografia dell'autore
Giorgio Bassani nacque a Bologna il 4 marzo del
1916 da una famiglia della borghesia ebraica, ma
trascorse l’infanzia e la giovinezza a Ferrara, insieme
ai due fratelli Paolo e Jenny. Sempre a Ferrara,
destinata a divenire il cuore pulsante del suo mondo
poetico, conseguì la maturità classica presso il Liceo
“Ludovico Ariosto” nel 1934.
Nonostante l'interesse manifestato verso la musica,
tanto da far presagire un avvenire di pianista, sui diciassette anni rinunciò d'un tratto a
questa passione inclinando nettamente verso la letteratura; frequentando dapprima la
casa e la biblioteca di Giuseppe Ravegnani, il più illustre dei letterati ferraresi ed
iscrivendosi poi alla Facoltà di Lettere dell'Università di Bologna, dove si laureò nel 1939.
Nel 1940, sotto lo pseudonimo di Giacomo Marchi, a causa delle leggi antisemite, Bassani
pubblica il primo libro: "Città in pianura". Durante gli anni della guerra partecipò
attivamente alla Resistenza e conobbe anche l’esperienza del carcere. Nel 1943 si sposò
con Valeria Sinigallia, dalla quale ebbe due figli (Paolo ed Enrico). Nel 1945 si trasferì a
Roma, dove visse per tutta la vita, pur mantenendo sempre fortissimo il legame con la
città d’origine. Fu solo dopo il ’45 che si dedicò all’attività letteraria in maniera
continuativa, lavorando sia come scrittore (poesia, narrativa e saggistica) sia come
operatore editoriale: è significativo ricordare che fu proprio lui ad appoggiare presso
l’editore Feltrinelli la pubblicazione de Il gattopardo, romanzo segnato dalla stessa visione
liricamente disillusa della storia che si incontra anche nelle opere dell’autore de Il
giardino dei Finzi Contini. Bassani ha lavorato anche nel mondo della televisione,
arrivando a ricoprire il ruolo di vicepresidente della Rai; ha insegnato nelle scuole ed è
stato anche docente di Storia del teatro presso l’Accademia d’Arte Drammatica di Roma.
Ha partecipato attivamente alla vita culturale romana collaborando a varie riviste, tra cui
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«Botteghe Oscure», rivista di letteratura internazionale uscita tra il ’48 e il ’60. Va inoltre
ricordato il suo lungo e costante impegno come presidente dell’associazione Italia Nostra,
creata in difesa del patrimonio artistico e naturale del Paese.
Dopo alcune raccolte di versi (tutte le sue poesie verranno poi raccolte in un unico volume
nel 1982, con il titolo In rima e senza) e la pubblicazione in un unico volume delle Cinque
storie ferraresi nel 1956 (alcune però erano già comparse singolarmente in varie edizioni),
Bassani raggiunse il grande successo di pubblico con Il giardino dei Finzi Contini (1962):
nel 1970 il romanzo riceverà anche un’illustre trasposizione cinematografica per opera di
De Sica, dalla quale però Bassani vorrà sempre prendere le distanze.
Scena tratta dal film
“Il Giardino dei Finzi-Contini”
(1971) di Vittorio de Sica
Le opere successive dello scrittore, sviluppate tutte intorno al grande tema geograficosentimentale di Ferrara, sono Dietro la porta (1964); L’Airone (1968); L’odore del fieno
(1973), riunite nel 1974 in un unico volume insieme con il romanzo breve Gli occhiali
d’oro (1958), dal significativo titolo Il romanzo di Ferrara.
Dopo un lungo periodo di malattia, segnato anche da dolorosi contrasti all’interno della
sua famiglia, Bassani si spense a Roma il 13 aprile del 2000.
Allo scrittore la sua città ha dedicato il grande parco detto dell'Addizione Verde, oggi
Parco Giorgio Bassani, «che insieme con il museo Shoah, costituisce un monumentale
esempio europeo di come si possa collegare il passato con il futuro, una ferita della storia
con la bellezza leggera di un giardino pubblico» (Carl Wilhelm Macke, Giorgio Bassani, la
Germania e l'Europa).
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Anno di pubblicazione
“Il giardino dei Finzi – Contini” venne pubblicato da Giorgio Bassani nel 1962 a Torino e
rappresenta il suo primo vero romanzo, vincitore del premio Viareggio di quell’anno.
Riassunto
La decisione di raccontare la storia della famiglia Finzi – Contini viene presa dal
narratore, che ci sta pensando da anni, una domenica d’aprile del 1957, durante una gita
di fine settimana alle antiche tombe degli etruschi, che gli ricordano la cappella funebre
dei Finzi-Contini (un’agiata famiglia ebrea) nel cimitero di Ferrara.
La famiglia Finzi-Contini viveva in una grande casa circondata da un enorme giardino,
posta in Corso Ercole I d’Este. Tale nucleo familiare era composto da cinque persone: il
professor Ermanno, sua moglie Olga, i figli Alberto e Micol e la nonna di questi, la signora
Regina.
I ragazzi studiavano da privati e Giorgio li poteva vedere soltanto al momento degli
esami. Era difficile per l’autore vederli anche nei momenti di preghiera perché, pur
essendo tutti di credo ebraico, i Finzi-Contini possedevano una cappella privata nella
quale tendevano ad isolarsi.
La conoscenza di Alberto e Micol diviene più approfondita quando, con l’entrata in vigore
delle leggi razziali del 1938, essi decidono di aprirsi con gli altri ragazzi ebrei. Nell’estate
del 1939 Alberto invita Giorgio a casa sua per fare una partita di tennis assieme ad altri
amici del club tennistico di Ferrara dal quale erano stati cacciati , in quanto di origini
ebraiche. Da questi incontri comincerà il rapporto affettivo che legherà l’autore alla
giovane Micol (sorella di Alberto), anche se a “senso unico”; le frequenti passeggiate a due
nel giardino, le lunghe telefonate illudono il giovane, ancora immaturo.
Durante l’inverno il giovane Bassani continua a frequentare la casa dei Finzi-Contini,
insieme a Malnate e grazie anche al padre della giovane che gli mette a disposizione la sua
fornitissima biblioteca.
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Nel frattempo la giovane Micol si era trasferita a Venezia per studiare e, conseguita la
laurea, al suo ritorno a casa il rapporto con gli amici è cambiato del tutto; anche l’amore
con Bassani è arrivato al capolinea e quest’ultimo, sotto il consiglio della giovane stessa,
cessa di frequentala. L’autore si chiude in sé stesso vedendosi solamente con Malnate,
l’ingegnere milanese di fede comunista, dal quale però ottiene una delusione quando si
accorge che frequenta con Micol.
Questo allontanamento da Malnate riporta il narratore agli affetti familiari ed in particolar
modo a riconciliarsi con il padre. Questi, infatti, in una notte di totale riappacificazione col
figlio, lo richiamerà ai suoi doveri , riconfermandolo nella sua vera passione: quella di
scrittore.
Al momento dell’ingresso dell’Italia in guerra Malnate viene richiamato sotto l’esercito e
spedito in Russia, dove morirà; Alberto morirà a causa di un linfogranuloma e gli altri
componenti della famiglia saranno deportati nei campi di concentramento nazisti dove
moriranno.
Analisi Spazio-Tempo
Il romanzo è ambientato tra la fine degli anni ’30 (precisamente nel biennio 1938 – 1939,
anni della legislazione razziale e dei suoi primi effetti sulle comunità ebraiche) ed il 1943,
anno in cui tutta la famiglia Finzi-Contini (ad eccezione di Alberto, morto tempo prima a
causa di una malattia) viene deportata in un campo di concentramento nazista. Il posto
più frequentato della vicenda è sicuramente il giardino dei Finzi-Contini, famiglia di culto
ebraico che vive a Ferrara, una cittadina dell’Emilia Romagna. Altri
luoghi dove si
svolgono i fatti sono: la sala da pranzo, la biblioteca del signor Ermanno dove Giorgio
prepara la tesi, il campo da tennis, le camere di Alberto e Micol.
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Analisi dei personaggi
Giorgio Bassani: è la voce narrante del romanzo, colui che racconta i fatti chiamando
attorno a se un certo numero di figure importanti. Non mostra in alcun punto del
romanzo la sua vera identità ed il suo aspetto fisico.
E’ un amico dei Finzi- Contini; è ebreo come loro, anche se di classe sociale meno alta e
meno aristocratica, frequenta la comunità israelitica di Ferrara nel periodo in cui
cominciano ad “uscire fuori” le prime leggi antisemite; fortunatamente non subisce lo
stesso destino che capiterà a molti suoi coetanei; è innamorato di Micol Finzi-Contini, la
quale però non condivide questo amore, illudendolo. Ama il passato e non il presente
(unico punto in comune che ha con Micol); gli piace la discussione: lo troviamo infatti
molte volte a dibattere su vari argomenti (in particolare di politica) con l’amico Giampiero
Malnate; instaura buoni rapporti anche con Alberto Finzi-Contini, fratello di Micol. Non
ama le grandi compagnie: il suo unico desiderio (irrealizzabile) è quello di fidanzarsi con
la bella Micol.
Micol Finzi-Contini: è un membro della famiglia Finzi-Contini; il suo aspetto fisico viene
descritto all’età di tredici anni: bambina magra e bionda con grandi occhi chiari. E’ una
ragazza timida: si impegna soprattutto nella scuola, conseguendo anche la laurea con il
massimo dei voti all’università di Venezia ed ha buoni rapporti con il fratello Alberto, del
quale è molto gelosa. Si sente a suo agio solo nell’immenso giardino della casa, che
conosce alla perfezione e che gli fa ricordare i migliori momenti della sua infanzia.
Micol è la ragazza di cui si innamora il protagonista: un amore a senso unico, visto che
non è ricambiato dalla giovane; spiega al protagonista che l’amore è un “gioco crudele”,
cercando di convincerlo che il rapporto tra loro due potrà essere solo di amicizia e non
d'amore. Viene deportata insieme alla sua famiglia in un campo di concentramento
nazista, dove morirà.
Il romanzo ruota tutto attorno a questo personaggio, facendo intuire che l’autore ha
voluto dedicarlo proprio a lei.
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Alberto Finzi-Contini: è il fratello maggiore di Micol ed è molto amico del narratore. E’
l’opposto della sorella, tende molto ad isolarsi, anche se a volte sente il bisogno di stare
con qualcuno; perciò ogni tanto invita il protagonista e Giampiero Malnate per ascoltare
un po’ di musica (la sua vera passione) o per discutere di politica; non è comunista, e
viene spesso rimproverato dai familiari perché non è riuscito a prendere la laurea in
ingegneria; possiede un carattere molto pacifico e vive alla giornata, disinteressandosi di
quello che accade intorno a lui.
Anche lui, essendo ebreo, è vittima delle persecuzioni razziali; non viene deportato nei
lager con il resto della famiglia perché muore tempo prima di linfogranuloma, una grave
malattia.
Giampiero Malnate: è amico sia del narratore e di Alberto Finzi-Contini, nella casa del
quale si ritrova molto spesso insieme al primo per discutere di politica e dei problemi che
affliggevano l’Italia in quel periodo. Lavora come chimico in un’industria della città; è un
ragazzo robusto, molto sicuro di se, attivo (anche sul piano politico), lavoratore,
estroverso, ideologicamente impegnato ed intenzionato a realizzare nella pratica politica
la sua visione della vita. Morirà dopo essere stato chiamato in guerra e spedito a
combattere sul fronte russo. A lui è riservata una parte di grande importanza nel romanzo
e rappresenta il simbolo della “fiducia comunista”.
Professor Ermanno: padre di Micol ed Alberto, è un anziano insegnante d’italiano.
Possiede un carattere molto gentile e cerca di tenere unita la famiglia nel migliore dei
modi; tende ad isolarsi dal mondo, coinvolgendo di conseguenza anche la famiglia. Si
sente sicuro all’interno della sua casa e del suo enorme giardino, nel cuore di una città
(Ferrara) fascista ed antisemita. Appena entrano in vigore le leggi antisemite, cerca di
aiutare gli ebrei (tra i quali c’è anche Bassani) a scappare dai nazisti invitandoli nella sua
casa.
Si affeziona moltissimo al narratore, tanto da aiutarlo nello studio mettendogli a
disposizione il suo enorme patrimonio di libri e la sua biblioteca.
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Olga: è moglie del professor Ermanno, madre di Alberto e Micol; è una persona giovane e
di non troppe parole. Il dolore causatole dalla morte del primo figlio, di cinque anni, l’ ha
segnata e lei veste con abiti scuri.
Padre di Bassani: è una figura molto modesta, ma umanissima. Si preoccupa moltissimo
dei figli e dei loro studi, facendo anche dei sacrifici per farli studiare (anche all’estero,
come nel caso del fratello di Giorgio, andato a studiare in Francia). Consiglia il figlio
Giorgio ad allontanarsi dai
Finzi-Contini, ma soprattutto da Micol, perché dice che
vivono su due piani separati.
Il Perotti: è un dipendente dei Finzi-Contini; lui e la sua famiglia sono persone
semplicissime, che si impegnano sempre nel lavoro. E’ il responsabile della casa.
Messaggio dell'autore
Il romanzo, per quanto il racconto segua l'io protagonista, è chiaramente scritto come
monumento in memoria di Micol, che ha avuto anche un ruolo importante nella crescita
interiore del protagonista.
Giorgio Bassani con questo libro vuol far capire alla gente i problemi che esistevano a quei
tempi, le gravi situazioni che venivano a presentarsi a causa dell’entrata in vigore delle
leggi antisemite.
Gli ebrei erano perseguitati dai nazisti: non potevano fare niente, non potevano avere un
lavoro ed erano segregati nei ghetti.
Questo è un romanzo di tono neorealistico in quanto ci presenta la vera situazione della
fine degli anni trenta.
Il neorealismo, nacque in Italia in seguito alla frattura storica causata dalla crisi che tra il
1940 ed il 1945 con la guerra e la lotta antifascista investì, sconvolse e cambiò l’intera
società italiana. Questa corrente letteraria “venne alimentata” dall’ideologia della
rivoluzione antifascista: la vecchia classe dirigente era fallita e le masse popolari
dominavano la scena. C’era perciò il bisogno di scoprire l’Italia nei suoi problemi. Il
neorealismo si manifestò quindi contro coloro che tendevano a mettere in secondo piano i
reali problemi del nostro paese.
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