Dietro le quinte di Thai Airways

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Dietro le quinte di Thai Airways
IN VIAGGIO I N. 35 7 dicembre 2016
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COMPAGNIA AEREA
Dietro le quinte
di Thai Airways
Non solo una Thailandia insolita. A rendere affascinante il
press tour ha contribuito anche Thai Airways che ha svelato alcuni dei suoi segreti
aprendo le porte dei suoi uffici
di Suvarnabhumi e Don
Muang, i due scali della capitale dove la compagnia, fondata
nel 1960, seleziona e addestra
il personale e prepara, confeziona e spedisce i pasti da servire a bordo o da vendere ad altri vettori.
del ringraziamento del Dio delle
Acque, è una delle tradizioni più
vivaci e sentite in cui, liberando
le barchette (krathong) negli stagni,
le persone pregano, esprimono
desideri o provano a scacciare
quanto di negativo c’è nella loro
vita. Dopo la magica esperienza
della festa tutto è più naturale,
anche cimentarsi con l’artigianato
locale. Anche senza grosse abilità
manuali ci si ritrova a disegnare
piatti di ceramica, improvvisarsi
apprendisti orafi o principianti
tessitori in grado di usare il telaio
a canne di bambù.
Perché la vera Thailandia è
nelle comunità rurali che a
Ban Na Ton Chan si reinventano
tra un raccolto e l’altro, aprendo
la porta della loro casa al turismo
esperienziale che per un giorno
concede ai viaggiatori di “sentire”
davvero un Paese, non solo di visitarlo. A completare l’esperienza
c’è il pernottamento in una fattoria
biologica, quella dell’aeroporto
di Sukhothai, dove la mente si rilassa davanti a
cibo sanissi-
mo, camminate nelle risaie o al
rito del filtraggio delle rose che
diventeranno tè, e si ricarica di
buon umore quando cavalca un
bufalo d’acqua, un erbivoro da
600kg, della sottofamiglia dei bovini, che trasmette a chi lo doma
forza e fiducia.
Per chi per giorni è stato
portato a scoprire i segreti
delle stoffe locali, e ha assaggiato
succosi ananas appena colti dalla
pianta, è dura lasciare la gentilezza
delle campagne del nord per le
seduzioni di Bangkok.
In città i ritmi saltano lo stadio della
frenesia per arrivare direttamente
al parossismo, ma una seduta di
massaggi tradizionali in una Spa
raffinata come Oasis, dove ti accolgono con tisana e asciugamano
rinfrescante, aiuta. Luogo di grandi
contraddizioni, la capitale è un moderno luna park dove passare con
disinvoltura dalle “gioie per gli
occhi”, come il Mercato galleggiante,
il Palazzo reale e il Tempio del Buddha sdraiato, a quelle dello shopping
con pachidermici centri commerciali a ogni angolo: dall’Mbk, regno
dell’hitech e del souvenir, al Terminal
21, dove ognuno dei sei piani si rifà
a una città del mondo, fino all’Asiatique, night bazar all’aperto sul fiume Chao Praya, con tanto di ruota
panoramica, dove a catturare l’attenzione sono le barche dei grandi
alberghi che fanno la spola con l’altra parte della riva.
Dei 4mila pasti al giorno preparati, infatti, quasi il 70% viene spedito ad altre compagnie
già completo anche delle stoviglie personalizzate. Un inedito
dietro le quinte del vettore che
ha incluso anche la visita all’
hangar più grande del mondo
dove possono essere manutenuti fino a tre Boeing 777 contemporaneamente. E se scoprire quanti scomparti e mini sa-
E se dormire in un grattacielo qui per un turista è comune quanto esorcizzare il traffico
a bordo di un tuk-tuk, grazie ai
prezzi abbordabili degli hotel 4
stelle, la dritta da non sottovalutare
a Bangkok è scegliere un albergo
in centro città che sia vicino alle
fermate dello Skytrain, la modernissima metro sopraelevata che
in pochi minuti ti porta ovunque.
Anche a due passi dalla lobby, se
dormi al Pathumwan Princess
Hotel. E per chi è difficile da sorprendere e regge bene l’alcol,
allora la tappa da non mancare
è il 65° piano del Dome dove vi
aspetta Scirocco, il bar terrazza
più alto della città, per una vista
mozzafiato a 360 gradi e un mai
thai a regola d’arte.
lette possa contenere un aereo
è sorprendente, assistere a una
lezione di volo per piloti professionisti è un privilegio.
Nel quartier generale Thai, infatti, si trovano anche i simulatori di volo che riproducono fedelmente le cabine dei diversi
modelli di aerei in uso. Ogni sei
mesi tutti i piloti devono frequentare un corso di aggiornamento attraverso il quale imparare a conoscere aeroporti
internazionali e relative piste
di decollo-atterraggio. E rigidi
sono anche i corsi da superare
per gli assistenti di volo che costantemente devono sottoporsi
ad esami da parte dei loro superiori per testare il livello di
cura dei passeggeri: dalla presentazione del cibo, alle usanze internazionali. Perché tutto
fa accoglienza.