Un mercato interno

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Un mercato interno
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Periodico di informazione per il personale del Gruppo Pirelli in Italia - Settembre 2000 - N.343
All’interno
La rivoluzione di gomma
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Per molti, avere 65 anni significa aver
raggiunto il momento del meritato riposo: non per Renato Caretta, che alla
vigilia della pensione ha contribuito alla
rivoluzione tecnologica della Pirelli
inventando il MIRS, il nuovo sistema
robotizzato per fabbricare pneumatici.
Fatti e Notizie riporta l’intervista de
L’Espresso dedicata a Caretta, che si
racconta svelando come ha realizzato il
suo progetto.
Pirelli al Cigré di Parigi
Un mercato
interno
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Anche quest’anno Pirelli Cavi ha partecipato al Cigré (International Council on
Large Electric Systems), giunto alla
38sima edizione nella capitale francese, con uno stand ricco di novità nel
campo del trasporto di energia elettrica.
Particolare enfasi sulle attività Siemens,
BICC e Drakka, acquisite nei due anni
trascorsi dall’ultima edizione.
Pubblicazione non in vendita - Spediz. in abb. post. 70% Filiale di Milano. Reg. Trib. Milano n. 1813 del 3/12/1949
Un nuovo auditorium per Milano
Nuovo accordo con la Ford nelle attività
sportive: a partire dal Mondiale Rally
2001 i pneumatici Pirelli PZero equipaggeranno la Focus WRC. Alla guida,
due nomi noti: Colin McRae e Carlos
Sainz. I due piloti formano la stessa
coppia che si trovava al volante delle
Subaru Impreza nel 1994, anno d’inizio della lunga avventura ricca di successi attualmente in corso con il costruttore giapponese.
del
lavoro
Focus sul Job Posting, lo strumento
lanciato su Intranet che illustra e
promuove le possibilità di mobilità
professionale all’interno del Gruppo
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Un anno fa l’inizio dei lavori. Il 3 luglio
scorso la presentazione del cantiere alla
stampa. Oggi la struttura del Teatro
degli Arcimboldi è ben visibile. Già si
distinguono i tre volumi principali dell’auditorium che, con i suoi 2.500 posti,
sarà il più grande di Milano: il foyer, la
sala e la torre scenica.
Ford e Pirelli di nuovo insieme
Domande e offerte di lavoro
disponibili sull’Intranet Pirelli
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Ormai diffuso tra 9.000 dipendenti in Italia e nel mondo, il
nuovo intranet lanciato a luglio contribuisce a creare un
ambiente di lavoro amichevole, dove si impara ad usare il
portale interno non solo come strumento di lavoro, ma
anche come fonte di informazioni. Ad esempio, forniscono
informazioni la Break Room (dove si possono consultare le
previsioni del tempo, avere informazioni dai giornali o collegarsi con le maggiori agenzie di stampa); oppure la sezione New Hire, rivolta in particolare ai nuovi assunti: una presentazione illustra le politiche del gruppo, i paesi in cui è
presente, il modo in cui è divisa la società, ecc.
Tutto perché intranet diventi uno strumento sempre più necessario, spronando i dipendenti a immergersi nel mondo telematico.
Un elemento di sicura novità e costituito dal Job Posting: la
sezione dedicata a chi, all’interno del gruppo, voglia trovare opportunità di lavoro. Si tratta di una sorta di grande
bacheca, a cui si accede sotto la voce
Offerte di lavoro on line
Career Opportunities,
dove chi desidera un
cambiamento può mettersi a disposizione di
eventuali esigenze di
altre direzioni, mentre
le posizioni libere
sono aperte alle candidature di tutti: un grande mercato del lavoro,
ma interno, che agisce
da tramite tra la
domanda e l’offerta.
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L’iniziativa nasce dalla volontà di stabilire un
rapporto diverso e più diretto con il personale
del Gruppo, nell’ottica di un mondo che si adatta sempre di più ad andare veloce, anzi, velocissimo: lo schermo del computer, attraverso il
quale si può “fare” qualsiasi cosa, diventa uno
strumento indispensabile. Un’idea che quindi
incoraggia l’uso dell’Intranet e allo stesso tempo
un’iniziativa che si era resa necessaria. In molti
paesi in cui Pirelli è presente il mercato del lavoro è estremamente mobile e veloce: paesi in cui
si è sviluppato un comportamento nuovo nei
confronti del proprio impiego, come avviene
anche in Italia. E’ un messaggio positivo da
parte dell’azienda nei confronti del suo dipendente, al quale viene data la possibilità di accettare nuove sfide, senza bisogno di cercarle all’esterno. Laddove lo scopo principale del portale
nel suo insieme è quello di diffondere l’informazione all’interno della società nella maniera più
accessibile ed omogenea, il Job Posting non è
che un modo nuovo di concepire il mercato
interno del lavoro.
Ed è per questo che la trasparenza è importante, anche se in alcuni casi può diventare delica-
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ta. Ma con il Job
Posting , la privacy
assoluta è assicurata:
una volta compilato il
modulo che serve per
candidarsi alla posizione scelta, i dati
potranno essere visti
solo ed esclusivamente dalla persona che
ha pubblicato l’offerta stessa. Solo in un
secondo momento, se
il processo continua e
viene
fissato
un
appuntamento per un
colloquio, il candidato è tenuto ad informare il suo superiore.
Per avere tutte le
informazioni necessarie, il navigatore che
visita la pagina del
Job Posting non deve
fare altro che cliccare
sulla scritta rossa
“conditions”
per
sapere chi può partecipare, entro quanto
tempo
bisogna
rispondere, e che tipo
di posizioni vengono
inserite nel sistema.
Oggi intranet collega, oltre all’Italia,
Germania, Svizzera, Francia, Inghilterra e, da
metà settembre, anche gli Stati Uniti
Pneumatici. Le offerte pubblicizzate sul Job
Posting riguardano anche posizioni di lavoro
da e per ognuno di questi paesi. Una mobilità
dunque non solo interna, ma anche e soprattutto internazionale.
Dopo solo pochi mesi di vita, si fanno già vedere i primi risultati: secondo le statistiche più
recenti, la pagina del Job Posting è di gran
lunga la più visitata all’interno di tutto il portale. Non solo: le 50 posizioni pubblicizzate finora sul sito hanno prodotto un notevole interessamento da parte di dipendenti che hanno
risposto telefonando, scrivendo per avere maggiori informazioni, e candidandosi per la posizione offerta.
Informazione immediata, privacy, mobilità professionale: è un’iniziativa che presuppone un
cambiamento nel modo di confrontarsi con se
stessi e con il mondo del lavoro, sia esterno che
interno, ma che denota la presenza di una
volontà di fondo aperta alle innovazioni.
Livia Armellini
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L’Espresso intervista l’inventore del MIRS
La mia
rivoluzione
l’ho fatta di
gomma
Solo 72 minuti e non più sei ore per produrre un pneumatico.
Merito di un uomo di 65 anni che doveva andare in pensione
Per gentile concessione dell’Espresso, riportiamo integralmente l’articolo pubblicato dal settimanale il 22 settembre dedicato a Renato
Caretta, inventore del Mirs.
“Il 17 maggio del 1997, quando stavo per
andare in pensione dopo 45 anni di Pirelli, il
Dottore mi ha chiamato e mi ha detto: Caretta,
lei non se ne va prima di aver fatto fare alla
Pirelli un passo avanti epocale nel modo di fabbricare i pneumatici. Faccia quel che vuole ma
mi porti a casa il risultato”. Il Dottore è Marco
Tronchetti Provera, presidente della Pirelli. L’ex
pensionato che racconta è Renato Caretta.
Nell’era della new economy, quando non sei
nessuno se non sei giovane e non hai il Master
americano nel curriculum e una stock option nel
settembre 2000
cervello, questo signore di 65 anni, con i capelli ancora neri, l’accento lombardo e una Philip
Morris sempre accesa, è qualcuno. Alla Pirelli
non è stato selezionato dai cacciatori di teste,
ma ci è arrivato dopo un concorso della Società
Arti e Mestieri, al quale, meccanico di officina
varesotto di 18 anni, aveva partecipato con la
speranza di trovare quel posto fisso che, una
volta, le grandi industrie assicuravano. Poi
Caretta ha preso il diploma di perito tecnico
all’Istituto Ettore Conti di Milano, studiando la
sera. E ha sgobbato. E osservato. Tanto. Ed è
diventato l’asso di Tronchetti. Perché il Mirs - la
rivoluzione che gli chiedeva il Capo - l’ha
inventato lui. Mirs è l’acronimo di Modular
Integrated System: la fabbrica senza operai che
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produce pneumatici di alta qualità e che consente alla Pirelli di sperare ancora di guadagnare in un settore dominato da colossi come
Michelin, Goodyear e Bridgestone.
Per una anno, Caretta si fa veder poco in giro;
sta sempre chiuso nel suo ufficio alla Bicocca.
Ma un po’ alla volta, attorno a lui si raccoglie
una squadra di meccanici, ingegneri, progettisti, informatici. Internet aiuta a scegliere i fornitori da mezzo mondo, ma i robot non vengono
da lontano; li dà in prestito il Comau, azienda
di impiantistica della Fiat. Come sempre accade, Caretta sente il muto dello scetticismo attorno al gruppo. “In molti pensavano che non ce
l’avremmo fatta”, ricorda.
La prima prova è quella artigianale di sempre.
Per le vacanze di Natale del ’98 Caretta monta
sulla sua BMW 328 quattro prototipi made in
Mirs. Vanno bene. La voce gira, lo scetticismo
talmente flessibile e online che si possono produrre piccole serie di diversi tipi e misure di
pneumatici. I tecnici delle case automobilistiche
che si stanno innamorando del Mirs perché
accorcia drasticamente la ricerca della gomma
giusta per ogni tipo di vettura”.
Il papà del Mirs ha fatto tutta la gavetta e ha
attraversato momenti duri. Entrato come disegnatore meccanico in Pirelli nel 1953, Caretta
fa il progettista di macchinari fino al 1970.
Non è un periodo d’oro per i pneumatici
Pirelli.Saltano da un sessantina di dirigenti e lui
si ritrova alla progettazione prodotto. E’ la sua
occasione. Dietro al P6, il primo pneumatico
ribassato della PIrelli, quello che ha rilanciato
l’immagine del gruppo, c’è proprio lui. Invitato
dal direttore tecnico della Renault alle prese
con i problemi di tenuta della Fuego, si porta
quattro P6 a Parigi, nel bagagliaio. Convince i
64 robot, 1 milione di ruote
Come funziona il MIRS e quanto fa risparmiare
Il MIRS, Modular Integrated Robotized System, è il nuovo processo per produrre pneumatici della
Pirelli, completamente automatizzato e gestito online. Secondo la Pirelli, grazie al minor impiego di
manodopera ed energia, grazie alla riduzione degli stoccaggi e alla rapidità nel costruire le
gomme, l’azienda otterrà un taglio del costo per unità prodotta del 25 per cento rispetto a quello
del tradizionale processo industriale. La misura ideale di uno stabilimento Mirs è composta da otto
moduli con otto robot ciascuno e in grado di produrre un milione di gomme l’anno. Un impianto del
genere costa circa 80 miliardi e funziona ininterrottamente con 107 addetti. L’ultima fabbrica
costruita dalla Bridgestone negli USA è costata oltre 900 miliardi, ha una capacità di circa 8,7
milioni di gomme all’anno e richiede un migliaio di dipendenti. La Pirelli ha stanziato mille miliardi
di investimenti per realizzare cinque stabilimenti Mirs nel giro di tre anni. A regime, le nuove fabbriche aumenteranno del 23 per cento la capacità produttiva del gruppo, specie nella fascia di
pneumatici ad alte prestazioni. L’obiettivo è di realizzare tante piccole fabbriche strategicamente
collocate sul territorio, vicine ai costruttori di auto, per coprire una nuova domanda e non per sostituire capacità produttive esistenti.
scema. Dodici mesi dopo, Caretta porta i giornalisti specializzati sulla pista Pirelli Vizzola
Ticino e fa loro provare i primi 56 pneumatici
prodotti nel laboratorio ricavato sotto il suo ufficio. Con la collaborazione di giganti informatici come Oracle e Siemens, ma anche di minuscole software house israeliane, la fabbrica più
automatizzata del mondo è realtà: adesso
bastano due addetti per turno a governare la
produzione; facendo la media con gli impiegati ai servizi generali non si arriva a tre. E ci
vogliono 72 minuti, e no più 6 giorni, per passare dalla mescola alla gomma finita.
“La vera rivoluzione del Mirs sta nel procedimento lavorativo, e lì che ci sono i brevetti più
importanti”, spiega Caretta, che di brevetti nel
Mirs ne ha disseminati 22, anche per costringere la concorrenza a un po’ di corsa a ostacoli, nel caso volesse copiare. “E’ un sistema
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francesi a provare le nuove gomme. Risultato:
tutto le Fuego usciranno dallo stabilimento equipaggiate con i P6.
Mercedes e Bmw saranno invece le prime marche a montare di serie i pneumatici made in
Mirs. Adesso Caretta è un piccolo mito della
Pirelli supertecnologica. Tutti parlano del suo
intuito. Lui dice schivo: “Sarà un po’ merito del
bridge che gioco tutti i venerdì sera da 10 anni
con gli amici di Lonate Pozzolo, in riva al
Ticino”. Altri ricordano – ma lui giura che non
è vero – una leggenda degli anni settanta: un
giornalista parcheggia sotto casa la vettura
equipaggiata con pneumatici della concorrenza non ancora in commercio ma dei quali si
diceva gran bene. La mattina dopo si trova
montati pneumatici diversi. I prototipi erano finiti in Pirelli, sul bancone di Caretta…
Maurizio Maggi
settembre 2000
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Cavi Pirelli per il nuovo Museo
di Villa Panza a Varese
Cavi da
collezione
Apre a Varese la più grande raccolta europea
di arte contemporanea. Con più di 30 chilometri cablati Pirelli
Secondo dopoguerra. Varese. Giuseppe Panza di
Biumo è un giovane ingegnere che ha da poco concluso il lungo corso di studi. E’ innamorato degli Stati
Uniti. Quel paese ha rappresentato l’idea stessa della
libertà: tutto quello che mancava all’Italia tra le due
guerre. Un mito comune alla sua generazione, espresso nei romanzi di Cesare Pavese o in quelli che Elio
Vittorini traduce: Hemingway, Faulkner, Steinbeck.
Nel 1956 il giovane va a visitare gli USA, “colpito
dall’energia di questo paese, dove ogni individuo era
giudicato per quello che sapeva fare; dalla volontà di
creare un futuro migliore, dalla libertà e dignità individuale, dalla responsabilità che il singolo sentiva
verso gli altri”.
Il viaggio è illuminato. Al ritorno Giuseppe Panza sa
cosa fare. Nei primi anni di lavoro ha risparmiato una
piccola somma di denaro. La preleva, va da un mercante d’arte e compra alcune opere. Americane, naturalmente. Per il gusto europeo dell’epoca totalmente
incomprensibili. La famiglia è divertita: una passione
così sembra un ultimo guizzo giovanile, prima di essere definitivamente assorbiti dalla serietà del mondo
del lavoro….
Ma non è così. La passione cresce, anno dopo anno.
Con lei, gli acquisti, favoriti da prezzi ancora piuttosto contenuti. La raccolta diventa la più importante del
nostro paese; paragonabile alle più grandi collezioni
europee. Giuseppe Panza la ospita nella sua villa di
famiglia, dalle parti di Varese; diventa un nome noto
nel mondo: frequenta i maggiori artisti e mercanti
internazionali, a partire da Leo Castelli a New York.
Da quei primi acquisti sono passati 44 anni. La collezione è arrivata a 2500 opere. Non tutte a casa,
naturalmente: 650 sono andate al Guggenheim di
New York, tempio dell’arte contemporanea. Altre
sono sparse in Italia e nel mondo, da Gubbio a Los
Angeles, da Rovereto a Lugano.
Ma il cuore della raccolta è sempre rimasto nella villa
di famiglia, con lo scopo di farne un bene fruibile a
un pubblico allargato. Un’idea da mecenate, apparentemente facile da realizzare, e invece complessa.
Finché non si è fatta largo un’intuizione: cedere villa e
collezione al Fondo Ambiente Italiano, che forte delle
sue proprietà in tutta Italia, poteva compiere l’opera.
Qui entra in scena anche Pirelli. Che, da sempre, ha
un legame forte con il FAI. Un connubio iniziato circa
quindici anni fa e proseguito con numerose partecipazioni a iniziative del Fondo, dai restauri delle proprietà al contributo per il varo di progetti culturali
come i Lunedì dell’Arte in programma quest’anno al
Piccolo Teatro di Milano.
Nel caso di Villa Panza, Pirelli ha fornito a titolo gratuito i cavi necessari alla alimentazione elettrica degli
impianti esterni; un contributo studiato tenendo conto
delle più progredite tecnologie in relazione alla sicurezza. E così anche in questo prestigioso progetto,
inaugurato ufficialmente il 12 settembre, alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi c’era anche un po’ di Pirelli: con il legittimo
orgoglio di avere in parte contribuito alla creazione di
uno dei nuovi poli museali dell’Italia contemporanea.
Andrea Kerbaker
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Le soluzioni
Pirelli più
avanzate
in mostra
a Parigi
presenza
“energica”
Una
Pirelli ha presieduto l’annuale sessione
del Cigré, l’associazione internazionale
che promuove lo scambio d’informazione
nel campo dell’energia elettrica
A Parigi, dal 27 agosto al 1 settembre, Pirelli
ha preso parte alla 38esima Sessione Plenaria
del Cigré (International Council on Large
Electric Systems), l’associazione internazionale
con sede in Francia. Fondata nel 1921, l’organizzazione “elettrica”, nella quale sono
attualmente rappresentate ben 52 nazioni, ha
il compito di sviluppare le conoscenze tecniche
e facilitare gli scambi di informazione nel
campo della generazione e della trasmissione
di energia elettrica ad alta tensione.
Il valore che il Cigré aggiunge a questo scambio di informazioni tecniche, al quale Pirelli
partecipa attivamente da molti anni, è rappresentato dall’efficace lavoro di sintesi che l’organizzazione opera su tutti i lavori presentati
dagli specialisti nel corso delle Sessioni, e che
è in grado di garantire ai dirigenti delle aziende, ai tecnici ed agli operatori del settore una
precisa e completa immagine delle principali
tematiche relative alla pianificazione, realizzazione e operazione delle grandi reti elettriche.
In particolare, uno dei compiti principali del
Cigré è quello di evidenziare, a livello mondiale, le soluzioni tecnologicamente più avanzate per la progettazione, lo sviluppo, l’utilizzo e la manutenzione degli impianti elettrici.
Nella sua qualità di leader tecnologico nel
campo dei cavi ad alta tensione, Pirelli ha dato
e sta dando alle attività del Comitato Cavi Alta
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Tensione del Cigré - che per la seconda volta
nella sua storia è presieduto da Aldo Bolza,
Senior Technology Advisor alla Ricerca e
Sviluppo Energia - un contributo molto importante ed apprezzato.
Una partecipazione attiva ulteriormente accresciuta da un ricco stand dove il nostro gruppo
ha presentato la sintesi della sua produzione
per il trasporto di energia.
Quanto ai lavori, il contributo del nostro gruppo si è esteso alla gran parte dei 15 Comitati
di Studio, incaricati di dare inizio e coordinare tra loro i lavori provenienti da ciascun settore. I membri di questi comitati, composti da 24
persone ciascuno, sono specialisti internazionali nel campo dell’energia elettrica, e restano
in carica per un periodo di sei anni.
Uno dei più antichi e prestigiosi tra questi
Comitati di Studio è quello che ha il compito di
seguire le tematiche tecniche relative ai sistemi
in cavo ad alta tensione sia terrestri che sottomarini e di studiarne gli sviluppi e l’evoluzione. Questo Comitato, infatti, è stato costituito
nel lontano 1927 (cioè nell’anno in cui Pirelli
ha realizzato in Nord America i primi grandi
impianti in cavo ad alta tensione in olio fluido)
e si avvia quindi a compiere i suoi primi 75
anni, che nel 2001 saranno adeguatamente
celebrati nella stessa sede parigina.
Simone Piattelli Palmarini
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Driver Center sul set
per un cambio gomme tutto particolare
Specialisti in
guanti
rossi
:
ciak, si gira
E’ in onda dai primi di settembre una
telepromozione dedicata ai
rivenditori Driver e realizzata per le
reti Mediaset: protagonisti,
professionalità e qualità del servizio
Sono le 8 di un sabato mattina. Tutto è ormai pronto,
si aspetta solo l’arrivo dei principali protagonisti.
L’officina non è mai stata così pulita: le attrezzature
sono pronte, perfette e lucide, il pavimento sembra
quello di una sala da ballo… E’ il primo giorno di
riprese della telepromozione per la rete Driver. Ci troviamo a Ponsacco (Pisa), presso il Driver Center
Grassini, il luogo scelto come sito per la serie di spot
dedicati ai rivenditori Driver.
Un sopralluogo effettuato un paio di mesi orsono
aveva suscitato alcune preoccupazioni, tante erano
le esigenze della produzione: locali puliti, molta luce,
niente grasso o polvere… Ma come, era la domanda ricorrente, non siamo una sala operatoria!
Lavoriamo, e bene, cambiando gomme, controllando
assetti alle autovetture, cambiando olio, freni e marmitte… Ma la voglia di sfida è forte e l’impegno per
arrivare alla situazione attuale notevole.
Ecco i protagonisti: lei, Claudia Peroni, così simile a
come appare ogni settimana nel programma sportivo e Sigfried Stohr arrivato in tenuta da pilota sportivo. Iniziano le riprese. Il regista è veramente esigente, puntiglioso; fa provare e riprovare le scene fino a
quando il risultato non è “soddisfacente”. Fin dalle
prime azioni si apprezza la professionalità della
troupe di Publitalia: il risultato sarà sicuramente in
linea con la professionalità del Driver... Si incomincia
con l’accoglienza della vettura: scendono i protagonisti e vengono apposte le protezioni all’abitacolo:
volante, sedile e leva del cambio vengono protette
per evitare che anche la minima traccia di sporco. Si
procede con il cambio gomme e poi con l’assetto
ruote, tutte operazioni che il personale del centro esegue seguendo precise istruzioni specifiche tecniche.
La giornata scorre veloce tra “ciak… motore… si
gira!”, riprese da più angolazioni, ricerca di inqua-
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drature speciali
che diano veramente il senso di quanto
lavoro e professionalità richieda
una operazione che, a prima vista può sembrare banale, ma che necessita di una vera competenza
tecnica. Del resto non ci si deve dimenticare che tutte
le autovetture, per quanto tecnicamente evolute, sono
a contatto con il terreno solo per una piccola superficie, paragonabile al palmo di una mano per una vettura di media cilindrata, e che da questa superficie
dipende la sicurezza dei viaggiatori. Ecco perché è
importante affidarsi a tecnici esperti del settore, che
conoscano il prodotto “pneumatico”, le caratteristiche del veicolo e che sappiano sempre consigliare il
giusto prodotto. La giornata sta giungendo al termine. Si effettuano le ultime riprese con lo scooter di cortesia e con l’auto, tutti griffati “Driver Center”… Le
riprese sono terminate, gli interpreti se ne sono già
andati, le attrezzature utilizzate per le riprese sono
già imballate ed aspettano solo di essere caricate sul
camion che le riporterà indietro.
Al termine di questa esperienza resta una convinzione: domani non ci saranno più le telecamere a riprendere le operazioni, i testimonial ad elogiare il livello
del servizio…. Ma una cosa resterà: la professionalità, l’attenzione ai dettagli e la cortesia, caratteristiche “genetiche” del personale Driver Center, che si
identifica come “lo specialista in guanti rossi”.
Giovanni Dasti
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Un “tour” virtuale permette di visitare
le case direttamente dal computer
…compro casa con
un
click
Con il portale immobiliare DomusClick,
promosso da Milano Centrale, comprare casa
diventa un gioco tecnologico: basta visitare il sito
e scegliere tra le 30.000 offerte, tutto in rete
La chiamano la sfida del mattone. E in effetti di
mattoni si tratta: è operativo da questa estate
DomusClick, il primo portale italiano per la casa,
promosso da Milano Centrale, la holding immobiliare della Pirelli & C. Un portale che vanta di
mettere a disposizione di utenti privati e operatori del settore una delle più ampie vetrine on line
d’informazioni qualificate per cercare, vendere o
affittare una casa. Come? Con un semplice click
all’indirizzo www.domusclick.com.
DomusClick è nata nell'ambito delle attività dell’incubatore MyQube, società che ha lo scopo di
avviare start-up su Internet, ovvero sviluppare in
maniera rapida idee originali in piani di business
nell’area hi-tech/internet. DomusClick è stata una
delle prime società ad essere creata sulla base di
un progetto avviato nell’ottobre ‘99 e supportato
da Pirelli, uno degli investitori che ha subito creduto nell'iniziativa.
In un mondo dove sempre di più si compra e si
vende tutto solamente su internet, mancavano proprio le case: su DomusClick la ricerca è mirata e
personalizzata in tempo reale. Una volta definiti i
parametri in base alle proprie esigenze di prezzo,
metratura e località, il motore di ricerca visualizzerà le offerte corrispondenti ai criteri selezionati.
Quelle più interessanti potranno essere archiviate
in uno spazio personale per essere confrontate e
riesaminate ad ogni successiva visita.
A soli quattro mesi dalla nascita del progetto,
DomusClick si è già posizionato tra i leader del
settore coinvolgendo oltre 2.400 tra i più qualificati operatori. Va segnalato in questo ambito
anche l'accordo siglato all'inizio di agosto tra
Milano Centrale e Gabetti Holding per una partnership strategica nel settore immobiliare della
casa: Gabetti è entrata così in DomusClick con
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una quota pari al 7% del capitale. Gabetti e la
propria rete in franchising saranno quindi presenti
in
esclusiva
sul
portale
www.domusclick.com per quanto riguarda le attività, i servizi e le informazioni relative alle unità
immobiliari residenziali in Italia. “L’ingresso nel
portale - ha commentato Elio Gabetti, amministratore delegato della società immobiliare risponde all’esigenza già espressa in passato di
valorizzare il canale Internet che, nel settore
immobiliare, presenta potenzialità in termini di
creazione di nuovo business sicuramente molto
interessanti”.
Il database di cui dispone DomusClick è uno dei
più grandi d’Italia: oltre 30.000 annunci, con l’obiettivo di estendere l’offerta all’intero territorio
nazionale.
Ma la vera novità, per la prima volta in rete, è il
“Virtual Tour”: una visita virtuale on line realizzata con particolari tecniche di ripresa. Oltre all’esatta riproduzione degli ambienti, il Virtual Tour
consente di verificare il collocamento della casa
nell’area urbana e di visualizzare i servizi più
vicini, dalle fermate dei mezzi di trasporto agli
ospedali, dalle scuole ai parcheggi.
Normalmente le persone che cercano casa ne
visitano circa 20/25 prima di trovare quella desiderata. Grazie al tour virtuale e agli altri servizi
proposti da DomusClick le visite si potranno limitare a 8/9. Infatti le immagini digitali dei vari
appartamenti risparmieranno tempo e fatica, evitando telefonate e visite a vuoto, e lasciandoci
selezionare le offerte più interessanti comodamente seduti davanti al computer.
Il sito propone anche un servizio di mappe on
line; polizze assicurative che offrono l’invio di
una fabbro o un idraulico o addirittura la perma-
settembre 2000
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nenza in albergo in caso di inagibilità della
casa; esperti di architettura o immobiliari on
line, che ricevono le domande degli utenti 24
su 24, 365 giorni all’anno, garantendo una
risposta entro 48 ore. Infine, corsi di formazione professionale, per consentire agli operatori
del settore di essere sempre aggiornati sulle
nuove tecniche di marketing, negoziazione e
gestione economica.
E questo è solo il primo passo: in Italia il giro
d’affari generato dalle compravendite ammon-
ta a 150 mila miliardi l’anno, ma il mercato
più rilevante è rappresentato proprio dai servizi aggiuntivi, che generano ogni anno un volume di oltre 500 mila miliardi. Ecco perchè
DomusClick svilupperà anche un’attività di ecommerce per servizi accessori: dal mutuo più
conveniente ai traslochi, dalle assicurazioni ai
servizi catastali, fino ai più abili carpentieri e
decoratori di interni. Tutto on line dal proprio
computer, tutto su www.domusclick.com.
Federico Angrisano
… e da ottobre una campagna pubblicitaria
Una sirena che affitta una villa con piscina interna; uno sceicco alla ricerca di una villa con 22
camere matrimoniali; un fantasma che mette in
vendita un castello da ristrutturare; un giocatore di
pallacanestro che cede un attico mansardato…
Sono solo alcuni dei soggetti che compongono la
nuova campagna pubblicitaria di Domusclick, in
partenza nel corso del mese di ottobre.
Concepita per l’affissione e la carta stampata dall’agenzia D’Adda Lorenzini, Vigorelli, BBDO, la
campagna è nata all’insegna dell’ironia e della
semplicità: oltre all’immagine, soltanto la scritta
settembre 2000
www.domusclick.com e, per la stampa, un brevissimo testo. Sono stati preparati otto diversi soggetti che esordiranno sui giornali il 9 di ottobre,
mentre l’affissione seguirà nella seconda metà del
mese. Prima città pianificate Milano e Roma; a
novembre si aggiungeranno Torino e Genova,
successivamente gli altri maggiori capoluoghi di
provincia italiani, con una conclusione nazionale
al termine del primo semestre del 2001. Con una
diffusione estremamente capillare, il messaggio di
Domusclick occuperà quindi gradualmente tutti i
muri e i principali giornali locali.
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Come cresce il Teatro degli Arcimboldi
Un
cantiere
nel cantiere
La squadra che sta lavorando
alla costruzione del teatro.
All’interno del grande cantiere di Progetto
Bicocca continuano i lavori per costruire il
maggiore auditorium di Milano
Un cantiere al lavoro 14 ore al giorno per sei giorni
alla settimana. Un via vai di operai che lavorano
senza posa. Un rumoreggiare di gru e martelli pneumatici. Questo lo scenario in cui sta prendendo forma
il Teatro degli Arcimboldi che, con i suoi 2.500 posti,
sarà il maggiore auditorium di Milano. Non sono più
necessarie visite virtuali per cercare di figurarsi l’edificio che si ergerà da quelle fondamenta. Oggi,
anche lo spettatore meno fantasioso può facilmente
distinguere all’interno del cantiere il foyer, l’imponente torre scenica e l’apertura di boccascena: il teatro
ha preso forma.
Ancor prima del debutto ufficiale l’auditorium ha già
vissuto la sua “prima”. E’ stato presentato al pubblico,
fungendo al tempo stesso da contenuto e contenitore
di una conferenza stampa svoltasi al suo interno. E la
sensazione comune era quella di essere dentro a un
vero teatro. Da quel 3 luglio i lavori sono notevolmente progrediti rendendo l’auditorium una realtà
ancor più tangibile, un’infrastruttura culturale di livello
europeo che risponde ai più moderni criteri di acustica, accessibilità e servizi.
Il complesso è strutturato in tre volumi principali: foyer,
sala e torre scenica. Il primo è caratterizzato dall’ampia vetrata di copertura e dalla balconate che vi si
affacciano. Queste sono in collegamento con le gallerie della sala e ospitano i bar interni. La sala “a ven-
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taglio” misura 49 m di larghezza per 35 di profondità; i suoi posti sono distribuiti tra una platea a due
livelli e due ordini di gallerie. La torre scenica, che si
impone sul complesso con i suoi 40 m di altezza, è un
semplice parallelepipedo dedicato a garantire la massima funzionalità degli spazi. L’apertura di boccascena (16 metri per 12) è analoga a quella del Piermarini
della Scala. L’altra peculiarità del nuovo teatro è quella di essere un cantiere dentro a un cantiere, che, grazie al Progetto Bicocca, rappresenta uno dei più ampi
interventi di recupero e riqualificazione urbanistica
mai realizzati in Europa. Obiettivo, la trasformazione
dell’area in un nuovo centro urbano.
Il bacino di Milano Nord conta 700.000 residenti.
Costruire in mezzo al costruito: ridisegnare l’assetto
urbano con tutto l’impatto che può avere uno spazio di 70 ettari ai margini del centro città. Questa
la sfida che ha portato a un approccio polifunzionale, il più adatto a garantire un rapporto equilibrato con il territorio.
É in quest’ottica policentrica dello sviluppo urbano
che Vittorio Gregotti ha concepito il Teatro degli
Arcimboldi, che sarà consegnato al Comune di
Milano a fine 2001, a conclusione delle celebrazioni previste per il centenario della morte di
Giuseppe Verdi.
Giovanna Giusti del Giardino
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Pirelli fornisce i pneumatici per la
nuova berlina di Giovanni Paolo II
P6000 per
la macchina
del
Papa
Una bolla firmata dal Pontefice
testimonia la partecipazione di
Pirelli all’equipaggiamento di una
vettura speciale realizzata
esclusivamente per il Papa
Pochi giorni prima dell’attesissimo capodanno
2000, momento importante che segnava il passaggio da un secolo all’altro, Papa Giovanni
Paolo II riceveva dalla Fiat in omaggio una
nuova automobile.
Si trattava di un modello che anticipa nello stile
la prossima ammiraglia della casa automobilistica torinese, la nuova Lancia Kappa, derivata
dal prototipo Dialogos che ha entusiasmato gli
appassionati
nei
principali
Saloni
dell’Automobile di tutto il mondo. Lunga poco
più di cinque metri e mezzo, due tonnellate di
peso, la vettura papale è equipaggiata con
pneumatici Pirelli. Per l’esattezza quattro
P6000.
La macchina, un pezzo unico, è stata realizzata in occasione del Giubileo con soluzioni pensate su misura per rendere più facili e confortevoli gli spostamenti del papa.
Il Pontefice potrà sedersi su una comoda poltrona in nabuk bordeaux che ha, al centro dello
schienale, lo stemma pontificio ricamato d’oro.
Di fronte, due strapuntini e un tavolino riservati
al segretario. A fianco, un mobiletto porta
documenti con la radio e un impianto di amplificazione con otto altoparlanti sistemati nei
passaruota. Il tetto rigido a scomparsa permette inoltre di salire sull’auto in piedi e di mantenere la posizione per salutare i fedeli anche in
movimento.
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Non manca il cambio automatico, con rapporti
ridotti, con i quali l’auto può procedere anche
a passo d’uomo. Tra le curiosità: un astuccio in
piombo dove sono conservati i nomi di tutti
quelli che hanno collaborato alla costruzione
della macchina, scritti su pergamena.
La nostra parte noi l’abbiamo fatta fornendo i
pneumatici, come viene riconosciuto nella bolla
papale: una pergamena fronteggiata dallo
stemma pontificio dove sono elencati i responsabili del progetto, il personale Fiat, il personale Bertone, e l’elenco delle ditte che hanno
offerto la loro prestazione, fra cui Pirelli. Il tutto
siglato da una firma di Giovanni Paolo II.
Per quanto riguarda il tipo di pneumatico fornito, la scelta non poteva che andare sul collaudatissimo P6000, che grazie al suo grande
equilibrio prestazionale si propone da anni
come un elemento fondamentale di sicurezza
attiva, integrato con tutti gli altri sistemi che in
una vettura contribuiscono a prevenire situazioni di pericolo.
Un pneumatico "intelligente", capace di rispondere attivamente al variare delle condizioni
della superficie stradale, delle temperature di
esercizio, delle diverse forze in gioco: per la
sua alta guidabilità sul bagnato, l'alto margine
di tenuta in curva, l'elevato livello di confort
acustico e plastico.
Il contributo del Gruppo è stato, come per gli
altri fornitori, molto apprezzato e calorosamente riconosciuto dal Pontefice in persona, la cui
presenza alla consegna dell’automobile ha
anche reso l’evento particolarmente sentito.
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Pirelli annuncia una
nuova partnership con la Ford nelle
competizioni
Bentornati
Sainz e
McRae
A partire dal
Mondiale Rally 2001
i pneumatici Pirelli PZero
equipaggeranno la
Ford Focus WRC: alla guida,
due piloti che hanno una
notevole esperienza con la
nostra marca
Pirelli e Ford gareggeranno insieme nel
Mondiale Rally 2001. E per alcune stagioni a
venire. E’ questo il succo di un accordo destinato a cambiare radicalmente gli equilibri tecnico-sportivi dei futuri campionati iridati. Il
matrimonio è maturato dopo una lunga serie di
contatti e alla luce di due elementi ‘base’ del
Mondiale in corso: la crescita di competitività
della Ford Focus WRC e la performance assicurata per tutto l’anno dalla gamma di pneumatici Pirelli PZero.
Per Pirelli, l’attenzione e l’interesse tecnico
mostrati da Ford costituiscono un motivo di
grande soddisfazione. Nel corso di questi ultimi anni, la gamma PZero sia da sterrato sia da
asfalto ha più volte dimostrato le sue doti di
validità tecnica tanto per prestazioni quanto
per affidabilità; ma soprattutto per la sua estrema versatilità, capace di assicurare un prodotto super-competitivo su ogni tipo di terreno e al
variare delle condizioni ambientali. L’esempio
del Rally Safari nella primavera 2000, con la
Subaru Impreza WRC2000 di Burns capace di
dominare senza praticamente accusare forature nonostante il terribile fondo keniota, è estremamente illuminante. Questi valori tecnici sono
diventati una componente nota a tutto l’am-
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biente dei rally iridati, e l’attenzione riservata
ai pneumatici è aumentata fino a diventare
spesso prioritaria.
Dopo quattro titoli iridati insieme a Subaru dal
1995 al ’97 (3 Costruttori e 1 Piloti, con Colin
McRae campione del mondo ‘95), e tante vittorie conquistate sempre con questa sola squadra
- e contro una concorrenza fortissima - i pneumatici italiani si ritroveranno in gara nel 2001
con due team apertamente in lotta per i titoli iridati. Così come la seconda parte di Mondiale
2000 sta dimostrando, lo sforzo tecnico di
Ford nei rally è enorme. E destinato ad aumentare ancora. La Focus WRC è una vettura nata
velocissima, estremamente equilibrata: favorita
da un rapporto peso-dimensioni-potenza di
assoluto rilievo. La sua competitività è stata evidente fin dal debutto, pur se attenuata da problemi di affidabilità tipici e immancabili in una
vettura giovane. Ora questi problemi sono
superati: i successi stanno arrivando e con essi
la attuale leadership nel Mondiale Costruttori.
Se ciò non bastasse, Pirelli non può che dirsi
lieta di ritrovare – all’alba della sua partnership con Ford – Colin McRae e Carlos Sainz. I
due piloti della Focus WRC formano la stessa
identica coppia che si trovava al volante delle
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Subaru Impreza nel 1994, anno d’inizio della
avventura lunga e ricca di successi attualmente
in corso insieme al costruttore giapponese.
Sainz, poi, era già con Pirelli nei primi Anni
’90, quando i successi per i pneumatici italiani
arrivavano grazie alla sua Toyota, che regalò a
Carlos il titolo nel 1990 e nel ’92. Sainz e
McRae, insieme, sono poi stati gli artefici dei
primi successi della gamma PZero in questi ultimi cinque anni: dalla neve di Montecarlo alllo
sterrato torrido del Safari; dall’asfalto di
Corsica e Sanremo al fango e alle nebbie del
RAC in Gran Bretagna. Non c’è dubbio che
con questi due piloti Pirelli abbia sviluppato
negli anni una capacità di lavorare insieme e
una intesa che vanno al di là dei classici mezzi
di comunicazione tecnica fra un pilota e un fornitore di pneumatici. Una sorta di amicizia che
dalla fine di questo campionato – quando i
primi test della Focus gommata Pirelli avranno
luogo in Inghilterra – darà vita a una nuova e
sempre più intensa collaborazione. Sperando
di iniziare presto ad allungare la lista dei successi conquistati insieme da Ford e Pirelli, già
campioni del mondo in accoppiata nel lontano
1981, quando il titolo Piloti premiò Ari
Vatanen. Allora il co-pilota di Vatanen era un
certo David Richards, che un destino particolarmente curioso ripropone oggi a Pirelli nella
mate PZero. La partnership fra Impreza e P
lunga è stata ed è di enorme spessore tecnico,
così come mostrano le tre vittorie finora conquistate nel Mondiale 2000 e il ruolo di aspirante al titolo che Subaru e Richard Burns tuttora mantengono. L’accordo con Ford non diminuirà, ovviamente, la forza della collaborazione con Subaru. Al contrario si avvarrà di esperienze supplementari che potranno soltanto
rinforzare ulteriormente la gamma PZero da
rally.
Il 2001 sulle Prove Speciali del mondo non
vedrà più Pirelli insieme a Seat. La Casa spagnola, già iridata nella categoria Due Ruote
Motrici nel 1998 e quindi tuffatasi con la sua
Cordoba WRC nel Mondiale maggiore, ha
deciso di ritirarsi dall’attività al termine della
annata in corso.
La nuova partnership con Ford rivestirà ovviamente significati importanti anche sul mercato
mondiale. Già oggi i pneumatici italiani recitano una parte importante nel primo equipaggiamento delle vetture Ford vendute sul mercato
europeo. Questo matrimonio sportivo non potrà
che fare bene a entrambe le parti, darà il via a
una serie di iniziative strategiche a lungo termine sia sul piano della comunicazione sia su
quello del marketing.
E ora, avviamoci a vivere il finale di questa sta-
La Focus WRC durante un Rally di questa stagione;
nella pagina accanto, Carlos Sainz sul podio con Pirelli nel Rally di Catalunya del 95.
veste di proprietario e manager della Prodrive.
Ovvero: della struttura tecnico-sportiva che da
inizio Anni ’90 fa gareggiare (e vincere a ripetizione) le Subaru gommate Pirelli…
Si parlava della lunga avventura con Subaru.
Una avventura ancora in corso, perché le vetture nipponiche continueranno a essere gom-
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gione iridata rally 2000. Un finale che si
annuncia al cardiopalmo, dato che a quattro
gare dalla fine sono proprio Ford e Subaru
sono in lotta per il trionfo finale. Per Pirelli, il
titolo mondiale Costruttori finirà per giocarsi
in… casa.
Roberto Boccafogli
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Dicono
di
agosto 2000
…Il PZero Rosso ha ottenuto le omologazioni di
AMG, Audi, BMW, Jaguar, Lamborghini e Volvo ed
è disponibile in versione con battistrada asimmetrico
oppure direzionale, la prima caratterizzata da un
elevato mantenimento nel tempo delle prestazioni
noi
comprare e il rivenditore più vicino, si fissano
on line le modalità di pagamento e l’appuntamento per il montaggio. Un progetto pilota,
dietro il quale si affaccia la colossale “internettizzazione” della Pirelli…
4 agosto 2000
…L’accordo tra Pirelli e Cisco Systems, è da
ieri operativo. La società milanese ha annunciato che il colosso americano è entrato con
una quota di partecipazione del 10% nelle
nuove società Pirelli di componenti ottici e
sistemi ottici sottomarini. L’accordo consente di
con spalle piene e capaci di dare la massima aderenza di curva, la seconda con un disegno più elegante (anche l’occhio vuole la sua parte su certe
auto) e una tenuta di strada particolarmente efficace
sul bagnato, ove le mescole alla silice possono far
valere la loro superiorità tecnologica…
Happy Web
agosto 2000
…La rivoluzione Pirelli parte da un sito per gli
specialisti delle due ruote: l’e-shop di pneumatici www.pirellimoto.it. In esclusiva sul web gli
amanti delle velocità estreme possono acquistare i modelli di punta della casa, come i
Nardò Supercorsa SC3. Scelto il modello da
rafforzare il posizionamento strategico e competitivo del gruppo Pirelli, in particolare sul
mercato nordamericano, ma anche in Europa,
nei core business dei componenti ottici e dei
sistemi ottici sottomarini, tra i segmenti a più
alto tasso di crescita nella tecnologia ottica…
26 agosto 2000
…Le prestazioni di cui sono capaci i 4x4 dell’ultima
generazione, dotati delle motorizzazioni di maggiore cilindrata, hanno raggiunto livelli così elevati da
consentire loro di competere, anche su strada, quanto meno con berline di classe medio-alta.
Pirelli ha dato al problema una risposta di grande
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di casa, informazione normalmente negata a chi
utilizza il vecchio telefono. Quando la chance
non è prevista dal listino prezzi del gommista on
line, si può ricorrere alla e-mail, la posta elettronica capace di raggiungere il negozio nel giro
di pochi secondi…
qualità con la creazione della gamma di pneumatici
Scorpion, articolata su due serie, di cui la prima più
specificatamente mirata al doppio impiego stradafuoristrada. A questa se ne affianca una high-performance che, mettendo a profitto l’esperienza della
casa milanese in questo ambito, può fregiarsi legittimamente della denominazione Zero…
2 settembre 2000
…Sono tre i fattori che hanno contribuito a incrementare le vendite, alle quali ha contribuito per
il 60% il settore cavi e sistemi: la crescita dei
volumi (5%), l’effetto del cambio (6,4%), anche
26 agosto 2000
…Pirelli ha concluso per 180 milioni di dollari (pari
a circa 199.4 milioni di Euro), con l’approvazione
dell’Antitrust, l’acquisizione delle attività cavi energia di BICC General in Italia, Regno Unito, Africa e
Singapore. Lo ha reso noto la società ricordando
che l’acquisizione delle rimanenti attività asiatiche
sarà perfezionata nei prossimi mesi. L’acquisizione
incrementerà il fatturato di Cavi e Sistemi nel settore energia a circa 3.500 milioni di Euro all’anno...
se Tronchetti Provera ha definito modesto l’impatto di quest’ultimo sul risultato, e l’andamento
dei prezzi (1,1%). Le acquisizioni, che registrano una crescita del 3,6% hanno compensato l’effetto sul volume d’affari dell’uscita del perimetro
di consolidamento delle attività cedute a Pirelli…
28 settembre 2000
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…A passare agli americani sarà il 90% della
Optical Technologies (opera nella componentistica ottica), una delle due joint-venture create
…Il passo è stato compiuto: oggi le gomme si
comprano anche in Rete, sebbene i vantaggi non
siano sempre e soltanto economici. Fra quelli
offerti a chi è in cerca del “treno nuovo” c’è la
possibilità di sapere il prezzo finale senza uscire
negli scorsi mesi proprio con la Cisco, che ne
terrà il rimanente 10% e che nei piani originari
doveva invece approdare alla Borsa Usa. Una
piccola azienda, che nei primi sei mesi dell’anno ha realizzato 12 milioni di dollari di vendite
e che quindi la Corning ha valutato, per di più
in contanti, circa 165 volte il fatturato. per la
Pirelli dunque 6.800 miliardi di lire di incasso
netto dal quale dovranno essere dedotte le tasse
italiane…
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Alla più grande fiera dell’anno del settore
moto
Gamma
in vetrina a Monaco
Quattro nuovi battistrada Pirelli in mostra
Dal 12 al 17 settembre si è svolta a Monaco di
Baviera la più grande fiera del settore moto dell’anno.
Nello stand Pirelli domina la gigantografia di
Langstom, campione mondiale cross cilindrata 125 e
l’Hayabusa 1300 del record di Nardò. Immagini che
ricordano le più recenti soddisfazioni nell’ambito delle
gare moto, come appunto gli straordinari 12 record
mondiali ottenuti questa estate a Nardò in Puglia con
moto dotate di pneumatici Pirelli Dragon Evo.
Evento primario della fiera è stato il convegno di
vendita del 13 settembre, dove hanno partecipato i
rappresentanti dei mercati seguiti direttamente, gli
importatori, e lo staff della Pirelli Germania.
Durante la convention sono stati affrontati temi
come i risultati del Gruppo, investimenti e strategie
per il futuro, il lancio di nuovi prodotti e infine la
nuova organizzazione commerciale.
Pirelli ha partecipato presentando a giornalisti e
esperti del settore quattro importanti novità che
ampliano la serie dei modelli 2001, più la gran parte
della gamma presente sui mercati internazionali.
La prima novità, il nuovo pneumatico radiale supersportivo Supercorsa, garantisce ottime prestazioni
su strada: si tratta infatti di un pneumatico sportivo
ma senza compromessi, con una straordinaria aderenza sull'asciutto.
La seconda, consiste nel Moto Cross MT 450, il
nuovo pneumatico da competizione per tutte le
motociclette Moto Cross con cilindrata compresa tra
125 e 600 cc , studiato appositamente per performance su terreni di durezza media e alta.
Infine, per non tralasciare la classe degli scooter,
sono stati presentati gli EVO 21/22 Scooter, la coppia più sportiva di pneumatici con struttura a sezione ribassata, adatta per i due ruote da 50 cc di
cilindrata, e i GTS 23/24 Scooter, una coppia di
pneumatici messa a punto appositamente per veicoli granturismo e sportivi. Una delle nuove caratteristiche è il disegno battistrada, differenziato fra
anteriore e posteriore per aumentare la versatilità.
Il tutto nell’ambito di una presenza costante nel
mondo delle moto, in particolare in quello del
Moto Cross, dove nel settore off-road Pirelli si è
aggiudicata innumerevoli successi. Dal 1980 Pirelli
domina il campionato del mondo di motocross con
38 titoli: questo vuol dire che i piloti Pirelli hanno
vinto più della metà di tutti i titoli del campionato
mondiale di motocross, vale a dire più di tutti i concorrenti messi insieme!
Ma l’attenzione al consumatore è sempre fondamentale: infatti, attraverso il costante scambio di tecnologie dal settore racing, ogni persona che acquista un pneumatico da motocross Pirelli riceve la stessa tecnologia che viene utilizzata per il campionato
del mondo. Massima qualità, massima serietà.
Monica Martinelli
Fatti e Notizie
Periodico Associato all'ASCAI - n°343 – Settembre 2000
Direttore editoriale Giancarlo Rocco di Torrepadula - Direttore responsabile Andrea Kerbaker - Redazione Livia Armellini
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