In attesa dell`uranio, a Novazza c`è chi ha trovato il marmo verde

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In attesa dell`uranio, a Novazza c`è chi ha trovato il marmo verde
32 Provincia
L’ECO DI BERGAMO
SABATO 24 AGOSTO 2013
a
IN BREVE
In attesa dell’uranio, a Novazza
c’è chi ha trovato il marmo verde
BERZO SAN FERMO
Maltempo, la festa
si farà in palestra
Viste le previsioni meteo
sfavorevoli, la festa di
questa sera nel centro
storico di Berzo San Fermo si trasferisce nella palestra del centro sportivo
comunale. Tutto si svolgerà comunque come da
programma: cucina dalle
19, concerti alle 21 e giochi gonfiabili per i più
piccoli.
Valgoglio, nella miniera Cima Bani una società sta cercando la pietra ornamentale
Il titolare: stando ai primi carotaggi qui c’è un giacimento consistente e di qualità
A
Valgoglio
grigio verde, al verde rosato, fino a una tonalità più scura che
ANDREA FILISETTI
ricorda il porfido. È una roccia
Mentre gli australiani attendo- dalla pasta fine. Può essere usano entro la fine di settembre ta per pavimenti pregiati, scopi
nuove concessioni di ricerca artistici, rifiniture».
che riguardano le miniere del
Ignimbrite riolitica è la decomprensorio della Valle del nominazione tecnica della pieRiso, in alta Valle Seriana c’è chi tra oggetto della ricerca. L’acerca nel sottosuolo già da me- spetto, una volta tirato a lucido,
si e con buoni risultati.
è quello di un marmo verde e
L’impresa Fondamenta Co- alcuni assaggi hanno portato alstruzioni Generali srl, società la luce pietre caratterizzate dal
con sede proprio nei
lunghe venature.
pressi dell’imbocco
«Siamo
molto
della miniera uranicontenti – continua
L’area dei Negroni –. Da quel
fera di Novazza di
Valgoglio, nel 2011 ha
sondaggi è che ci risulta c’è una
ottenuto dall’Unità
domanda di
all’imbocco certa
organizzativa tutela
queste particolari coambiente della Redella lorazioni».
gione Lombardia il
I permessi ottenuminiera ti dalla
nulla osta alla ricerca
società perdi pietra ornamentauranifera mettono solo misule, in una sezione delrati prelievi delle pal’unica miniera d’uranio italia- reti della galleria, per l’estraziona. La concessione è in scaden- ne e la commercializzazione ne
za in questi giorni, ma si sta serviranno altri e ulteriori inveprovvedendo a rinnovarla; nel stimenti.
frattempo l’impresa ha fatto i
primi carotaggi e i risultati sem- «Attività per decenni»
brano essere molto soddisfa- «Ma si può fare – afferma il titolare della Fondamenta Cocenti.
struzioni Generali srl –. Dalle
Colori dal verde al rosa
indagini fatte prima del nostro
«Abbiamo trovato qualità, in arrivo sembra che il giacimenquantità e in buone varietà – to sia piuttosto consistente. Si
spiega il titolare dell’impresa, parla di un’attività che potrebIlario Negroni –. C’è una gam- be continuare per decenni». E
ma di colori che va dal grigio al se la cosa decollasse, in quanti
ci lavorerebbero? «Una quindicina di persone almeno»: risponde.
I depositi di ignimbrite si
trovano nella famosa miniera
Cima Bani, ma in una zona ben
distinta da quella uranifera. «Il
«marmo verde – racconta Negroni – è principalmente nel
primo livello, in un’area ben distinta da quella in cui s’incontra l’uranio. Per cercare il noto
minerale bisogna invece andare al quinto livello e all’interno
della miniera le zone sono separate da porte chiuse». Nelle
gallerie c’è addirittura un semaforo in grado di «smistare il
traffico».
STROZZA
Casoncelli e sport
abbinati alla sagra
Ultimo weekend per la
Sagra del casoncello a
Strozza. Le ultime due serate, su iniziativa del
Gruppo sportivo Strozza
con la collaborazione della parrocchia, sono in
programma oggi e domani con la «Festa dello
sportivo». Il servizio ristorante apre come sempre alle 19, ma già dal pomeriggio di oggi prenderanno il via una serie di
giochi per bambini e ragazzi: alle 14,30 quello
dell’oca, alle 17,30 i «Cavalieri della Valle» e una
gara di mini-golf: al termine merenda gratis per
tutti i bambini. Domani si
riparte alle 14,30 con una
mostra canina a cui seguirà una gara di pesca
prima per bambini e poi
per adulti. Alle 15,30 è
prevista la seconda manche della gara di mini-golf
e alle 17 gara di passo alpino e di freccette.
1
I contatti con gli australiani
Proprio la Fondamenta Costruzioni lo scorso anno aveva ricevuto alcune richieste di preventivo dalla società Energia Minerals Italia (gli australiani, per
intenderci) per la sistemazione
delle gallerie delle miniere della Valle del Riso.
«Mi sembrano decisi – afferma Negroni – per quello che mi
è sembrato di capire, pare gente seria. Certo se dopo le ricerche dovessero avviare le macchine, non si fermeranno a un
investimento di un solo milione di euro. È sicuro che per lavorare in quelle gallerie occorrono importanti risorse». ■
3
2
1) Ilario Negroni mostra alcuni
campioni di marmo estratti dal
sottosuolo. 2) e 3) Le gallerie
della miniera di Novazza
©RIPRODUZIONE RISERVATA
a
Coltiva marijuana maschio
Si difende: «Non fa effetto»
A
Selvino
È finito in manette per detenzione
di alcune piante di marijuana, insieme ad alcuni grammi della stessa
sostanza già pronti per l’uso, ma di
fronte al giudice, piuttosto che
spacciatore si è definito - nella sostanza - un truffatore: «Erano foglie
di pianta maschio, e quindi priva di
principio attivo».
Protagonista della singolare vi-
cenda, ancora tutta da valutare
da parte del giudice della direttissima Maria Luisa Mazzola, un
diciottenne incensurato di Selvino. I carabinieri della locale
stazione, con il supporto della
polizia locale di Nembro, sono
arrivati a lui in seguito ad alcune
indagini sulla cessione di marijuana nella zona, e giovedì sera hanno deciso di effettuare una
perquisizione mirata nell’abita-
zione di Selvino dove il giovane
vive. L’attenzione dei militari è
stata subito attirata da una casetta di legno, del tipo di quelle
adibite a porta attrezzi, e hanno
deciso di cominciare il controllo
da lì: i sospetti hanno subito trovato conferma, visto che appese
a essiccare hanno trovato sette
piante di marijuana, complete di
radici e di lunghezza compresa
tra i 40 e i 60 centimetri. In più
a
A metterlo nei guai è stata una segnalazione arrivata ai carabinieri di
Almenno, che riferiva di un campo
dove si trovavano piante di marijuana ad Almenno San Bartolomeo, in
via Barlino.
Quando giovedì i militari si sono
appostati nelle vicinanze hanno
avuto gioco facile a scoprire il
proprietario quando si è presentato per curare le piantine, e ad
arrestarlo per detenzione di droga. In manette è finito un trenta-
tengono droga: sono tutte maschi. Ne ho venduto comunque
un po’ per ricavare qualche soldo, anche se non hanno principio attivo», ha spiegato al giudice difeso dall’avvocato Piero Pasini, di fatto ammettendo di aver
in qualche modo imbrogliato i
suoi acquirenti. L’arresto per ora
è stato convalidato senza misure cautelari, quindi il processo su
richiesta del difensore, nell’attesa delle analisi chimiche sulla sostanza sequestrata: se l’esame
dovesse confermare l’assenza di
principio attivo, effettivamente
il processo per spaccio potrebbe
anche chiudersi con l’assoluzione. Si torna in aula il 29 agosto. ■
T. T.
a
Hashish e piantine
Commerciante nei guai
A
Almenno S. Bartolomeo
Pianta di marijuana coltivata in casa
hanno trovato una serie di riviste con le istruzioni su tutto
quanto riguarda la coltivazione
e la cura delle piante di cannabis,
un bilancino di precisione, un cilum e un narghilé per fumare la
sostanza. Nell’abitazione hanno
poi trovato un altro bilancino, un
grinder (serve per triturare le foglie di marijuana) e 870 euro in
contanti. Non solo: i carabinieri
hanno anche scoperto sette fogli, compilati a mano dal diciottenne, con indicati nomi degli
acquirenti, la quantità di sostanza venduta e il corrispettivo in
denaro. A quel punto sono scattate le manette, e ieri il giovane
è stato processato. «Ho le piante da circa un mese, ma non con-
cinquenne, commerciante di articoli di giardinaggio: nel campo
aveva 23 piante di marijuana,
mentre in un’abitazione di sua
pertinenza lì vicino 700 grammi
di marijuana suddivisa in varie
confezioni («Ogni confezione è
una varietà diversa di marijuana» ha chiarito) e un chilo e 700
grammi di hashish, oltre a una
carabina ad aria compressa calibro 5,5 senza autorizzazione.
«La marijuana la coltivo per me,
per limitare le spese visti i quantitativi che uso – ha spiegato ieri
in direttissima –. L’hashish invece lo avevo comprato prima di
cominciare a coltivare, per provarlo: però ho scoperto che mi fa
venire mal di testa e quindi è rimasto lì abbandonato. Droga
non ne vendo».
Quando i carabinieri lo hanno
fermato, ha subito collaborato
ammettendo la coltivazione e
mostrando le piante; quindi ha
accompagnato i militari anche
nell’abitazione, dove hanno trovato il resto della droga e la carabina. «Il fucile l’ho comprato su
internet, perché in Italia so che
è vietato in quanto troppo potente: lo uso solo però per il tiro al
bersaglio» ha spiegato. Il giudice
ha convalidato l’arresto senza
applicare misure cautelari, processo aggiornato al 28 agosto. ■
Scampò all’Oria, addio
al reduce Bocassini
A
Cerete
È unanime il cordoglio a Cerete per
la morte di Giulio Bocassini, 91 anni, reduce di guerra e da decenni a
capo dell’associazione Combattenti e Reduci.
Le sue condizioni si erano aggravate nei primi giorni di agosto e giovedì il suo cuore ha cessato di battere. Lo scorso febbraio aveva raccontato sulle pagine de L’Eco di Bergamo la sua
esperienza, durante la seconda
guerra mondiale, sul mare
Egeo, quando per un provvidenziale malessere non fu imbarcato insieme ad altri 4.000
prigionieri italiani sul piroscafo
Oria, colato a picco il 12 febbraio 1944. I superstiti furono
soltanto una trentina.
Alla data dell’Armistizio
dell’8 settembre ’43 Bocassini
era di stanza a Rodi e divenne
prigioniero dei tedeschi, finendo internato in un campo dell’entroterra. Scampò al naufragio (il suo nome figura addirittura fra i dispersi imbarcati) in
quanto un attacco di malaria
nell’imminenza dell’imbarco
ne consigliò il ricovero all’ospedale da campo. Da Rodi le vicende belliche portarono Giulio in Montenegro e da qui in
Romania e Russia.
Rientrato a Cerete, nel 1951
si sposò con Maria Bocassini e
fu per molti anni emigrante in
Svizzera, come carpentiere. Il
Comune di Cerete, per mano
del sindaco Adriana Ranza, lo
aveva premiato nel 2012 con
una medaglia d’argento al valore. A piangere la scomparsa di
Giulio Bocassini sono i figli Ugo
e Rosalia, nuora e genero, nipoti e tutti i familiari. I funerali saranno celebrati oggi nella parrocchiale di Cerete Basso. ■
G. B. G.