Anatomic Humeral Head Resurfacing

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Anatomic Humeral Head Resurfacing
Anatomic Humeral Head Resurfacing (Rivestimento
anatomico della testa omerale)
Review of Clinical Outcomes and Case Presentations (Rassegna di esiti clinici e presentazione di casi)
A cura di: Philip A. Davidson, MD, Lawrence J. Lemak, MD, John W. Uribe, MD, John E. Zvijac, MD, Robert B.
Litchfield, MD, Anthony Miniaci, MD, Joshua A. Siegel, MD
Ricerca condotta presso i seguenti centri: Tampa Bay Orthopaedic Specialists, Pinellas Park, FL, USA - Alabama Sports
Medicine and Orthopaedic Center, Birmingham, AL, USA - UHZ Sports Medicine Institute, Miami, FL, USA –
University of Western Ontario, London, ON, Canada – Cleveland Clinic, Cleveland, OH, USA - Access Sports
Medicine & Orthopaedics, Exeter, NH, USA
SOMMARIO
Precedenti - Recentemente è aumentato l’interesse da parte dei medici al rivestimento della testa omerale. È stato
introdotto in mercato un nuovo sistema che si avvale di una tecnica di rivestimento anatomico che consente il
mappaggio intraoperatorio della geometria superficiale dell’articolazione. L’obiettivo di questa ricerca è di quantificare
l’efficacia dell’artroprotesi sagomata della spalla HemiCAP® nella gestione del dolore e nel ripristino della funzione
della spalla. La presente rassegna esamina i risultati clinici a breve termine di studi multicentrici.
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Materiali e metodi - Nel periodo compreso tra marzo 2004 e gennaio 2006, 62 pazienti sono stati sottoposti a
rivestimento della testa omerale presso 6 presidi sanitari partecipanti. Trentasei pazienti erano uomini e ventisei donne.
L’età media al momento dell’intervento era di 60 anni (range da 25 a 84 anni). La media del follow-up è stata di 8 mesi
(range da 2 a 23 mesi). Quarantacinque pazienti sono stati trattati per osteoartrite gleno-omerale, otto per necrosi
avascolare, quattro per difetti condrali focali a tutto spessore, quattro per artrite omero-acromiale e uno per artrite
reumatoide.
Risultati - Le aree dei difetti sono state ricoperte efficacemente mediante impianti con le seguenti misure di diametro:
35 mm (32 impianti), 30 mm (24 impianti) e 25 mm (6 impianti). I valori medi delle schede di valutazione WOOS
[Western Ontario Osteoarthritis of the Shoulder ] (range da 1234 a 243), ASES [American Shoulder and Elbow
Surgeons] (range da 38 a 70), VAS dolore [Visual Analogue Scale] (range da 54 a 18), SST [Simple Shoulder Test]
(range da 3,3 a 8,4) e Constant scores (range da 55 a 78) hanno evidenziato un miglioramento significativo durante il
periodo di follow-up. La procedura concomitante più frequente è stata la riparazione della cuffia dei rotatori in 13
pazienti. Si è verificato un caso di insuccesso clinico per mancato miglioramento del dolore alla spalla, dovuto ad una
condizione di usura avanzata della glenoide, rilevata al momento dell’impianto. Nel 95% dei pazienti, i risultati rilevati
all’ultima visita di follow-up sono stati da buoni a eccellenti.
Conclusione - Il mappaggio intraoperatorio dei dati geometrici della superficie articolare permette di eseguire un
ripristino anatomico della testa omerale. Rispetto alle procedure esistenti di artroplastica della spalla, il sistema
HemiCAP® consente di preservare l’articolazione con rimozione minima della riserva ossea e conservazione della
cartilagine sana. La tecnica chirurgica è riproducibile, presenta una breve curva di apprendimento ed comporta un
impatto minimo su eventuali interventi chirurgici futuri. I risultati del trattamento per tutte indicazioni all'uso del sistema
HemiCAP® includono sollievo dal dolore e ritorno alle attività.
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P
Livello di evidenza - Studio terapeutico, livello IV (serie di casi).
Non sono stati conferiti agli investigatori o ai presidi sanitari compensi significativi a supporto di questo studio. Molti
degli autori sono membri dell’Arthrosurface® Surgeon Advisory Board. Uno o più autori detengono una partecipazione
nel capitale della Arthrosurface®.
INTRODUZIONE
Il primo intervento noto di artroplastica della spalla risale al 1893, quando Péan, un chirurgo francese, sostituì
l’articolazione gleno-omerale con un impianto di gomma e platino in un paziente affetto da tubercolosi. La moderna
artroplastica della spalla è iniziata con una procedura riportata da Krueger, che ha eseguito nel 1951 un intervento di
emiartroplastica con protesi in vitallio su un paziente con necrosi avascolare1. Il futuro dell’atroplastica della spalla è
stato poi determinato da Neer, che nel 1951 ha sostituito la testa omerale con una protesi non vincolata, con risultati
iniziali riportati nel 1955. Ulteriori sviluppi della procedura hanno portato all’introduzione dell’artroplastica totale della
spalla nel 1970, con l’aggiunta di impianti sagomati per la sostituzione della glenoide. Sistemi modulari sono stati
introdotti nel 1980 per consentire l’adattamento alle variazioni dell’articolazione gleno-omerale. Malgrado le numerose
nuove tecniche di equilibrazione dei tessuti molli e di stabilizzazione fisiologica dell’articolazione, introdotte bel corso
degli ultimi 15 anni, resta impegnativo realizzare il ripristino della normale cinematica articolare associato ad una
ricostruzione anatomica della spalla. Numerosi studi hanno evidenziato risultati soddisfacenti a breve e medio termine
sia nell'emiartroplastica che nell'artroplastica totale della spalla. Tuttavia, le complicazioni associate allo stelo omerale
(esclusa la frattura della testa dell’omero dovuta ad atroplastica) e l’allentamento dei componenti della glenoide sono
stati gli impedimenti riportati con maggiore frequenza nelle procedure convenzionali di sostituzione della spalla con
stelo omerale.
La conservazione della cartilagine articolare e della riserva ossea sta assumendo importanza significativa con il
progressivo aumento del numero di interventi in tutto il mondo e man mano che pazienti sempre più giovani vengono
sottoposti a sostituzione della spalla. I pazienti più giovani e attivi sono a maggior rischio di futuri interventi di
revisione31. Negli Stati Uniti, l’incidenza di emiartroplastica della spalla è più che triplicata negli ultimi dieci anni
(Tabella 1).
2
Tabella 1 - Aumento lineare di interventi di emiartroplastica della spalla negli Stati uniti
Variazione lineare (Emiartroplastica della spalla)
Emiartroplastica della spalla
Fonte - National Hospital Discharge Survey (Valutazione nazionale delle dimissioni dall’ospedale), 1992 - 2001. Dati
forniti da: U.S. Department of Health and Human Services; Centers for Disease Control and Prevention; National Center
for Health Statistics.
Come parte di una nuova strategia di trattamento clinico per la gestione del dolore e per il ripristino funzionale della
spalla, nell'agosto 2003 è stato introdotto nel mercato un nuovo sistema di rivestimento della testa omerale: l’artroprotesi
sagomata della spalla HemiCAP® Contoured Articular Shoulder Prosthesis (Arthrosurface®, Franklin, MA). L’uso di
questa protesi è indicato per la ricostruzione di articolazioni della spalla dolorose e/o gravemente compromesse a causa
di artropatia degenerativa postraumatica (DJD) o necrosi avascolare (AVN).
La tecnologia HemiCAP® utilizza strumenti che permettono il mappaggio intraoperatorio in tempo reale della
geometria della superficie articolare, con diretta visualizzazione delle misurazioni del raggio di curvatura dei piani
superiore/inferiore e mediale/laterale. Questo facilita la ricostruzione anatomica di una superficie articolare liscia e
congruente utilizzando componenti articolari standard facilmente reperibili sul mercato, sia simmetrici che asimmetrici.
MATERIALI E METODI
Piano dello studio
Questa ricerca clinica prende in esame serie di casi in diversi centri per valutare i risultati del rivestimento della testa
omerale con HemiCAP® presso sei presidi sanitari partecipanti.
I criteri preoperatori di inclusione prevedevano l’accertamento di un difetto articolare di grado IV con diametro di 15-41
mm, rilevabile su radiografie pre-operatorie, RMN o precedenti immagini artroscopiche. I criteri di esclusione
preoperatori e intraoperatori erano: difetti accompagnati da significativa erosione subcondrale estesa oltre il perimetro
del di dispositivo di rivestimento più grande disponibile, evidenza di alterazioni metaboliche potenzialmente tali da
compromettere la formazione o la guarigione ossea, evidenza di distruzione macroscopica dell'articolazione, evidenza di
instabilità o carenza di tessuti molli, tale da precluderne la concomitante riparazione o presenza di compromissione
neurovascolare. La riserva ossea della testa e del collo dell’omero deve essere sufficiente per sopportare il carico.
Valutazione preoperatoria del paziente
Il calendario di valutazione dei pazienti è stato stabilito come segue: un esame preoperatorio e visite a 3, 6, 12, e 24 mesi
dall’impianto. Durante ciascuna visita di follow-up, è stato chiesto ai pazienti di compilare una combinazione delle
seguenti schede di valutazione dei risultati: l’indice Western Ontario Osteoarthritis of the Shoulder (WOOS32), il
modulo di valutazione American Shoulder and Elbow Surgeons (ASES33), il Simple Shoulder Test (SST34), una scala
analogica visuale del dolore (VAS) e il Constant Score35.
Consenso
Il protocollo dello studio è stato esaminato e approvato dalle commissioni di revisione locali dei presidi sanitari
partecipanti. Prima di partecipare allo studio, tutti i pazienti hanno sottoscritto un modulo di consenso informato. La
riservatezza di ciascun paziente è stata tutelata assegnando numeri ID anonimi per lo studio.
Popolazione dello studio
Nel periodo compreso tra marzo 2004 e gennaio 2006, 62 pazienti (58% uomini, 42% donne) sono stati sottoposti a
rivestimento della testa omerale con HemiCAP® presso 6 presidi sanitari partecipanti. L’età media al momento
dell’intervento era di 60 anni (range da 25 a 84 anni). La media del follow-up è stata di 8 mesi (range da 3 a 23 mesi).
Nessun paziente è venuto meno al follow-up (Tabella 2).
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L’indicazione per tutti gli interventi è stata: dolore alla spalla che non ha risposto al trattamento medico e tale da
compromettere le attività consuete della vita di ogni giorno. La maggior parte dei pazienti è stata trattata per artropatia
degenerativa gleno-omerale (73%, n=45), otto pazienti sono stati trattati per necrosi avascolare (AVN) della testa
omerale (13%), quattro per difetti condrali focali (6%), altri quattro per artrite omero-acromiale e un paziente è stato
trattato per artrite reumatoide (Tabella 2).
Tabella 2 - Profilo dei pazienti
Artropatia degenerativa
Necrosi avascolare
Difetti condrali focali
Artrite omero-acromiale
Artrite reumatoide
Indicazioni
Numero
Sesso
Età media
Indicazioni
62 pazienti
58% uomini, 42% donne
60 anni (range da 25 a 84)
Artropatia degenerativa
Necrosi avascolare
Difetti condrali focali
Artrite omero-acromiale
Artrite reumatoide
73% (n=45 pazienti)
13% (n=8 pazienti)
6% (n=4 pazienti)
6% (n=4 pazienti)
2% (n=1 paziente)
Descrizione del Dispositivo
L’artroprotesi sagomata della spalla HemiCAP® comprende due componenti: un componente di fissaggio e un
componente articolare modulare, collegati da un attacco filettato con cono morse (Figura1). Il componente di fissaggio è
una vite di Cancellous in titanio interamente cannulata. Il componente articolare in cromo cobalto per la spalla è
disponibile con diametro da 25 mm, 30 mm e 35mm. Ciascuna dimensione presenta varie misure di offset incrementali
che corrispondono al raggio superiore/inferiore e mediale /laterale delle curvature in corrispondenza del sito di impianto.
Figura 1 - Dispositivo HemiCAP®, componente articolare e componente di fissaggio.
Tecnica operatoria
Nella maggior parte dei casi, l'intervento viene eseguito mediante approccio deltoideo-pettorale standard, con il paziente
in posizione semiseduta. Questo tipo di incisione è pratico e può essere trasformato, se necessario in un approccio più
esteso. Alternativamente, per accedere alla testa omerale, è possibile utilizzare un approccio posteriore o con
separazione del deltoide. Per gli interventi standard, si procede alla divaricazione dello spazio deltoideo-pettorale e si
identifica la vena cefalica. Si divaricano quindi le fibre del muscolo gran pettorale e del muscolo deltoide, il tendine
congiunto viene esposto e retratto medialmente, proteggendo contemporaneamente il nervo muscolocutaneo. Anche il
nervo ascellare viene isolato e protetto. Si seziona il sottoscapolare un centimetro lateralmente alla giunzione muscolo
tendinea e si applicano dei punti di sutura nel margine del sottoscapolare e della capsula, per facilitare la retrazione e la
riparazione del tendine e dei legamenti al termine della procedura. La capsula articolare viene incisa e liberata lungo il
collo anatomico fino ad esporre adeguatamente il difetto della testa omerale. Si esegue una valutazione della glenoide e
qualsiasi patologia viene gestita secondo le indicazioni appropriate. Alternativamente, eventuali patologie concomitanti
possono essere trattate artroscopicamente all’inizio della procedura.
Utilizzando la guida per trapano, si accerta la copertura massima del difetto e si applica un perno guida
perpendicolarmente alla superficie articolare e nel centro del difetto. Gli strumenti cannulati assicurano che l'asse si
mantenga in posizione verticale durante l'intera procedura. Dopo aver trapanato un foro pilota, si inserisce il
componente di fissaggio. Una sonda di contatto determina il raggio di curvatura su due piani (Figura 2).
Figura 2 - Mappaggio intraoperatorio della curvatura superficiale nei piani superiore/inferiore e mediale/laterale.
La regolazione dell’offset ad incrementi dimensionali di 0,5 mm consente un accoppiamento di precisione con la
superficie articolare esistente. Un alesatore analogo serve a preparare il sito per l’impianto della protesi. Con un modello
per dimensionamento di diametro e offset corrispondenti si esegue una verifica finale del corretto accoppiamento. Il
componente articolare selezionato viene orientato secondo i piani corretti e quindi fissato in posizione impegnando
l’attacco filettato con morse. Si procede quindi alla riparazione della capsula dell’articolazione gleno-omerale e del
sottoscapolare e si chiude l’incisione secondo la procedura standard.
Reperti radiografici
Durante tutte le visite di follow-up previste sono state eseguite radiografie convenzionali (proiezioni anteroposteriori e
laterali ascellari). Sono state esaminate le radiografie postoperatorie alla ricerca di eventuali segni radiografici di
allentamento, tra cui linee radiolucenti attorno al componente di fissazione, osteolisi e migrazione del dispositivo.
Assistenza postoperatoria
La maggior parte dei pazienti è stata dimessa dall’ospedale il giorno dopo l’intervento. Molti pazienti sono stati operati
ambulatoriamente. Dopo l’intervento, il braccio operato è stato contenuto in un reggibraccio laterale. Durante la prima
settimana postoperatoria, i pazienti hanno eseguito esercizi attivi assistiti di estensione del movimento, in particolare
esercizi di sollevazione anteriore e rotazione esterna, inizialmente limitata a 30 gradi. Quattro settimane dopo
l’intervento, i pazienti sono stati incoraggiati ad eseguire esercizi attivi di estensione del movimento. Gli esercizi di
rafforzamento sono iniziati otto settimane dopo l’intervento. Il ritorno alle normali attività della vita di ogni giorno è
progredito secondo il livello tollerato durante un periodo da tre a sei mesi.
RISULTATI
Reperti operatori
Per ricoprire adeguatamente le lesioni della testa omerale, in questo studio sono stati usati impianti HemiCAP® con
diametro da 53 mm (51%), da 30 mm (39%) e da 25 mm (10%) (Tabella 3).
Procedure concomitanti
In questo studio, il 23% dei pazienti (n=14) presentava lacerazioni della cuffia dei rotatori, di cui 13 di 14 sono state
riparate durante lo stesso intervento; non è stato possibile riparare una lacerazione grave con retrazione cronica. Il 10%
dei pazienti (n=6) ha evidenziato lesioni labrali che hanno richiesto un intervento chirurgico di riparazione,
sbrigliamento o ricostruzione. Il 19% dei pazienti (n=12) è stato sottoposto a decompressione subacromiale per
patologia acromioclavicolare e resezione distale della clavicola per il trattamento di patologie acromioclavicolari. Se
presenti, eventuali osteofiti marginali e corpi liberi sono stati rimossi.
Complicazioni
Nessuno dei pazienti ha presentato complicazioni intraoperatorie. Dopo l'intervento, non si sono verificati casi di
infezione, dislocazione o complicazioni neurologiche. Un paziente è stato sottoposto ad un secondo intervento per la
rimozione di un corpo libero. Un paziente è stato considerato come insuccesso clinico a causa di un mancato
miglioramento del dolore alla spalla attribuito alla preesistente usura della glenoide rilevata durante la procedura di
impianto. Per questo caso è in programma un intervento di revisione di artroplastica totale della spalla.
Valori dei risultati
Rispetto alla media preoperatoria del punteggio WOOS (peggiore=1900, migliore=0), i valori all’ultima visita di followup sono migliorati dell’80%, da 1234 a 247. Il punteggio medio ASES (peggiore=0, migliore=100) è aumentato del
50%, da 38,4 a 69,3. Rispetto ai punteggi preoperatori medi della VAS dolore (100=dolore estremo, 0=assenza di
dolore) i valori al follow-up dopo 8 mesi in media sono migliorati del 67%, da 54 a 18. Il punteggio del Simple Shoulder
Test (peggiore=0, migliore=12) è aumentato del 76%, da 3,3 a 8,4 nei pazienti seguiti per un anno. La media del
Constant score (migliore=100, perggiore=0) è aumentata del 51%, da 55 a 78. In base alla valutazione del dolore e
dell’estensione del movimento, il 95% dei pazienti ha evidenziato un risultato da buono a eccellente all’ultima visita di
follow-up.
Risultati radiografici
Sono state esaminate le radiografie postoperatorie alla ricerca di segni allentamento, osteolisi e migrazione del
dispositivo. Ad oggi, tutte gli esami radiografici dimostrano una fissazione solida di entrambi i componenti
dell’impianto, senza linee radiolucenti o evidenza di migrazione del dispositivo.
Tabella 3 - Riepilogo degli impianti
Artropatia degenerativa
Necrosi avascolare
Difetto condrale focale
Artrite omero-acromiale
Artrite reumatoide
25 mm 30 mm 35 mm
Diagnosi
Diametro del componente articolare
25 mm
30 mm
(n=6)
(n=24)
n=1
n=18
n=5
n=4
n=1
n=1
-
DJD (n=45)
AVN (n=8)
Difetto condrale focale (n=4)
Artrite omero-acromiale (n=4)
Artrite reumatoide (n=1)
Tabella 4 - Percentuale media di miglioramento al follow-up dopo 8 mesi in media.
Presentazione di caso
Caso 1. Artropatia degenerativa gleno-omerale
Artropatia degenerativa gleno-omerale
Sistema di punteggio
Baseline
SST
(valore grezzo,
punteggio migliore = 12
3
Follow-up a 6 mesi
10
Miglioramento
78%
35 mm
(n=32)
n=26
n=3
n=3
-
VAS dolore
(punteggio peggiore =
100)
60
0
100%
Uomo di cinquantuno anni con artropatia degenerativa gleno-omerale. Il paziente è stato trattato con riparazione labrale,
decompressione subacromiale, riparazione della cuffia dei rotatori e rivestimento della testa omerale con impianto
HemiCAP® da 30 mm (Figura 3).
P
Figura 3a - Difetto della testa omerale
Figura 3b - Impianto di rivestimento HemiCAP® da 30 mm
Figura 3c - Radiografia AP preoperatoria
Figura 3d - Radiografia AP postoperatoria 3 mesi dopo l’intervento
P
Caso 2 Necrosi avascolare
Necrosi avascolare
Sistema di punteggio
Baseline
Follow-up a 6 mesi
Miglioramento
WOOS
(valore grezzo,
punteggio peggiore =
1900
790
110
86%
VAS dolore attuale
(punteggio peggiore =
100)
50
0
100%
Donna di cinquantatre anni con necrosi avascolare; cinque anni dopo una frattura della testa omerale. La paziente è stata
trattata con un impianto HemiCAP® da 35 mm. A 6 mesi dall’intervento, non ha dolore e presenta una funzionalità
eccellente dell’arto superiore (Figura 4).
P
Figura 4a - Radiografia AP preoperatoria del torace
Figura 4b - RMN coronale preoperatoria che evidenzia una zona di demarcazione di necrosi avascolare (AVN)
Figura 4c - Difetto della testa omerale post-sbrigliamento
Figura 4d - Impianto di rivestimento HemiCAP® da 35mm
Figura 4e - Radiografia AP postoperatoria
P
Caso 3 Difetto condrale focale
Difetto condrale focale
Sistema di punteggio
Baseline
Follow-up a 6 mesi
Miglioramento
WOOS
(valore grezzo, punteggio
peggiore = 1900
1355
330
76%
Constant score
(punteggio migliore =
100)
VAS dolore attuale
(punteggio peggiore =
100)
68
97
91%
80
0
100%
ASES
(punteggio migliore =
100)
47
100
100%
Uomo di quarantasei anni con un difetto focale a tutto spessore sulla faccia postero-superiore della testa omerale. Il
paziente è stato sottoposto a rivestimento con impianto HemiCAP® da 25 mm. A 23 mesi dall’intervento, il paziente non
ha sostanzialmente alcun dolore e presenta una funzionalità eccellente (Figura 5).
Figura 5a - Visualizzazione artroscopica, difetto focale della testa omerale
Figura 5b - Visualizzazione esterna dopo il posizionamento del componenti di fissazione al centro del difetto
Figura 5c - Impianto di rivestimento HemiCAP® da 25mm
Figura 5d - Radiografia AP postoperatoria
DISCUSSIONE
Il rivestimento della testa omerale HemiCAP® ha riscosso crescente consenso negli algoritmi di trattamento tradizionale
di artroplastica della spalla. I vantaggi principali rispetto all’atroplastica convenzionale con stelo si basano su recenti
strategie cliniche adottate dal chirurgo, che prevedono una rimozione minima della riserva ossea, lasciando intatte le
strutture funzionali e conservando la cartilagine articolare. La geometria individuale dell’articolazione del paziente
rappresenta la guida all’accoppiamento della convessità, sebbene non accresca necessariamente il volume articolare o
conferisca all’articolazione un curvatura non nativa. Viene mantenuta la biomeccanica articolare, in quanto l’altezza,
l’angolo di inclinazione e la versione articolare non cambiano e si evita di alterare la tensione del tessuto molle.
Vengono evitate complicazioni associate allo stelo e alla tuberosità omerale, in quanto tali strutture non interessano la
preparazione del sito e il posizionamento dell’impianto HemiCAP®.
I pazienti di questa popolazione sono stati trattati per artropatia degenerativa con glenoide concentrica, necrosi
avascolare, difetti focali a tutto spessore, artrite omeroacromiale senza escape antero-superiore e artrite reumatoide. Le
controindicazioni sono: testa omerale marcatamente deformata, glenoide eccentrica, artrite omeroacromiale in pazienti
con escape antero-superiore e fratture.
Warner et al. hanno riportato evidenza di usura della glenoide in tutti i pazienti dello studio trattati con emiartroplastica
convenzionale al follow-up dopo 43 mesi in media dall'impianto30. Büchler e Farron hanno descritto l’importanza della
ricostruzione anatomica per ripristinare i movimenti fisiologici e la forza muscolare originale e limitare il carico
eccentrico della glenoide36. La ricostruzione anatomica accurata della testa omerale eseguita con il dispositivo
HemiCAP® può ridurre gli effetti sul lato opposto e può ritardare cambiamenti degenerativi a lungo termine a carico
della glenoide. La complessità e la variabilità della geometria della testa omerale sono state descritte in numerosi studi3741
. La porzione articolare centrale cambia da una superficie omerale sferica ad una sagoma asferica verso la periferia del
dispositivo. Con la maggiore disponibilità di diametri dei rivestimenti HemiCAP®, gli offset variabili degli impianti
sferici e asferici riproducono con massima precisione l'anatomia umana nativa.
P
L’intervento chirurgico per il trattamento di necrosi avascolare di stadio II o III (pre-collasso, Ficat) è potenzialmente in
grado di ritardare il progresso della malattia e prevenire ulteriore deterioramento dell’articolazione gleno-omerale. La
trapanazione e il posizionamento del dispositivo HemiCAP® con il sistema cannulato ha un effetto decompressivo.
L’osso sclerotico viene rimosso durante l’alesatura, consentendo nella maggior parte dei casi il posizionamento della
superficie inferiore dell’impianto HemiCAP® su un letto osseo vascolarizzato.
P
La migrazione superiore della testa omerale indica generalmente una lacerazione grave della cuffia dei rotatori. Vari
autori hanno concluso che la presenza di piccole lacerazioni riparabili del tendine sopraspinato non influisce
negativamente sull’esito dell’intervento di artroplastica della spalla42. Il rivestimento superiore della testa omerale nei
casi di artrite omeroacromiale può alleviare il dolore; tuttavia in presenza di segni di escape antero-superiore, è
improbabile che il rivestimento contribuisca al miglioramento funzionale della spalla.
La principale limitazione di questo studio è il breve periodo di follow-up dovuto al fatto che l’introduzione della
tecnologia di rivestimento della spalla HemiCAP® è relativamente recente. Intendiamo continuare il follow-up
multicentrico della popolazione di pazienti per migliorare la valutazione dei benefici a medio e lungo termine associati
all’uso di questo sistema per svariate indicazioni.
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