L`Oasi di Valpredina Un volo lungo 30 anni in difesa della natura
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L`Oasi di Valpredina Un volo lungo 30 anni in difesa della natura
20 L’ECO DI BERGAMO LUNEDÌ 7 OTTOBRE 2013 Provincia [email protected] www.ecodibergamo.it/cronaca/section/ A Visite guidate e area didattica L’accesso è su prenotazione Per le visite guidate all’area didattica occorre prenotarsi al numero 035.956648 oppure 035.956140; via mail [email protected] (chiusa da novembre a febbraio). L’accesso al resto della riserva è consentito tutto l’anno. a L’Oasi di Valpredina Un volo lungo 30 anni in difesa della natura I coniugi Enzo e Lucia Bardoneschi donarono la loro proprietà al Wwf Nel 1983 la donazione al Wwf del polmone verde: festa per l’anniversario Dal sogno dei coniugi Bardoneschi ai progetti didattici con 12 mila studenti A Cenate Sopra Elisabetta. Ma l’Oasi «continua ad avere grandi nemici – ha ricordato Paola Brambilla, presidente di Wwf Lombardia –, ancora non si comprende il valore della biodiversità anche da parte degli amministratori». Non così per il neo sindaco di Cenate Sopra Carlo Foglia che si è detto «contento ed orgoglioso» per il lavoro compiuto da chi ha avuto cura della Riserva. LAURA ARNOLDI Contrariamente a quanto avviene quando si compiono gli anni, Lucia Bardoneschi il 6 ottobre 1983 non ricevette regali, ma firmò l’atto notarile di donazione della sua proprietà al Wwf Italia, in accordo con il marito Enzo. Quel gesto di profonda generosità permise la nascita dell’Oasi di Valpredina, che da piccolo seme ha dato origine a tanti frutti. Ieri Enzo Mauri, direttore del sito, e la moglie Gloria Sigismondi hanno voluto ricordare quell’evento chiamando a raccolta tutte le persone che in questi trent’anni hanno condiviso il progetto di tutelare un’area riconosciuta già nel 1982 dalla Regione come «riserva locale» e nel 2008 come «Sito di interesse comunitario». «Sei tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo»: le parole di Gandhi sono state scolpite nella pietra che ricorda la donazione e che è stata scoperta ieri da Antonio Canu, referente per le oltre 100 oasi Wwf in Italia. «Lucia ed Enzo Bardoneschi hanno compiuto un’azione concreta, con la capacità di pensare globalmente, ma di agire localmente», ha sottolineato Enzo Mauri. La storia dell’area, estesa inizialmente su 37 ettari diventati oggi oltre 50, è stata raccontata dai testimoni di quella vicenda, in un’atmosfera di festa, sottolineata da interventi musicali. Alberto Guzzi, già direttore dell’Oasi Wwf di Vanzago, ha ricordato che in uno dei primi in- In visita 12 mila studenti Lo svelamento del cippo che ricorda i 30 anni della donazione FOTOBERG contri con i coniugi a Vanzago un cigno prese nel becco i bottoni della giacca di Enzo che, divertito, si sentì «tirare per la giacchetta». «Con intelligenza e determinazione – ha evidenziato Maria Paganoni, notaio che curò l’atto di donazione – Enzo e Lucia perseguirono l’obiettivo di assicurare un futuro alla loro creatura a beneficio delle generazioni future». Della signora Lucia sono stati ricordati da Carla Simonini, delegata storica di Wwf Lombardia, il senso dell’ironia e la gioiosità, da Stefano Poli, tra i primi obiet- tori a prestare servizio nell’Oasi ed ora docente universitario, il «piglio asburgico»: «Oggi sarebbe soddisfatta del lavoro compiuto». Fabio Comana ha ringraziato per l’opera di educazione ambientale con una suggestiva lettura di un brano tratto da «Il canto degli alberi» di Hermann Hesse, mentre unanime negli interventi è stato il riconoscimento della passione con cui Enzo e Gloria Mauri hanno dedicato la propria vita a Valpredina, passione trasmessa ai figli Matteo ed Lo sguardo non è stato rivolto solo al passato, ma anche al futuro con la «sfida» dell’azienda agricola avviata nel 2006, i progetti con cooperative sociali per favorire la presenza di giovani con disturbi psichici e di persone che beneficiano di pene alternative, l’attività didattica che ha già portato dal 2001 12 mila studenti. Sono invece oltre 20 mila i visitatori giunti a Cenate Sopra dove il progetto Sentiero Natura permette di conoscere da vicino le oltre 50 specie di avifauna nidificanti nel territorio della Riserva, la ventina di specie di mammiferi e gli anfibi, tra cui la salamandra simbolo dell’Oasi stessa «anche perché presente nello stemma del comune di Cenate Sopra» ha spiegato Mauri. Parallela alla tutela e conservazione del territorio, l’attività di studio con pubblicazioni dedicate per esempio al gambero di fiume (Valpredina è nel progetto europeo Life-Crainat) o ai pipistrelli che godono, a livello normativo, delle stesse tutele delle aquile reali. ■ All’Oasi di Valpredina ieri sono stati festeggiati i 30 anni della donazione che permise la nascita della riserva. Sotto, alcuni degli ospiti invitati per l’occasione ©RIPRODUZIONE RISERVATA a Gelsomina, tasso-simbolo con tre zampe ASTE LEGALI ASTE • L EGALI CONCORSI CONCO CORSI • APPALTI APPALTI SENTENZE ZE VARIAZIONI ARIA PRG S ENTENZ E•V A RIAZIONI P RG TRIBUNALE DI BERGAMO - FALLIMENTO ALUTEFAL SRL IN LIQUIDAZIONE N. 197/2013 AVVISO DI PROCEDURA COMPETITIVA PER L’ASSEGNAZIONE IN AFFITTO DI AZIENDA Si rende noto che il giorno 30.10.2013 alle ore 12.00 presso lo studio del curatore, dott.ssa Enrica Legramandi, sito in Bergamo, via Angelo Maj n. 14/d (035/22.32.25 – pec: [email protected]) si darà corso alla procedura competitiva per l’assegnazione in affitto dell’intera azienda di titolarità di Alutefal srl in liquidazione, esercente l’attività di esecuzione di trattamenti superficiali dell’alluminio, sita in Grassobbio (BG), via Dei Pascoli n. 17/19. Gli interessati dovranno far pervenire presso lo studio del Curatore le proprie offerte di affitto entro le ore 12.00 del giorno 29.10.2013; le offerte dovranno contenere l’impegno irrevocabile al successivo acquisto dell’azienda ed essere predisposte in conformità del bando la cui copia integrale è reperibile tramite richiesta scritta da formularsi al curatore tramite pec. a Gelsomina è rimasta a tutti nel cuore, tanto che è diventata l’animale simbolo del Cras dell’Oasi di Valpredina. Si tratta di un esemplare femmina di tasso. La sua storia inizia in Valle Brembana dove viene raccolta: ha una zampa malconcia e portarla a Cenate Sopra sembra subito l’unica cosa da fare. Le profonde ferite all’arto anteriore sono gravi: la zampa è rimasta imprigionata in una tagliola. «Allora, si parla del 1999, non eravamo attrezzati per rispondere ad un problema di questo tipo, ma ci siamo subito adoperati per aiutarla» ri- corda Enzo Mauri. In soccorso arriva il veterinario Luca Cavallari, ora è direttore sanitario al Cras. Vista la situazione non può che procedere con l’amputazione della zampa. L’animale supera l’intervento e si riprende, così dopo qualche mese si pensa alla liberazione. «Per un tasso – spiega Mauri – perdere la zampa anteriore è un grosso limite perché con gli arti scava la tana». Così si decide di preparare un rifugio per Gelsomina. «Abbiamo sorvegliato la tana giorno e notte per essere sicuri che tutto andasse bene – ricorda Gloria Sigismondi –. Per Il simbolo del Cras di Valpredina di più quella notte era nevicato». Ma il manto bianco riserva una bella sorpresa. «Il giorno dopo – continua Gloria – ci avviciniamo piano piano e scopriamo le orme di Gelsomina che era uscita dalla tana senza farsi notare». Le tracce lasciate dal tasso sono inequivocabili: tre piccole orme che solo un animaletto senza una zampa può lasciare. Ora si comprende perché nel logo del Cras c’è un tasso con la zampina anteriore fasciata: è proprio Gelsomina. I tassi nel frattempo sono tra le specie di mammiferi che popolano l’Oasi; sono monitorati ma non censiti anche se si può dire che «sono presenti in un buon numero» conferma Gloria. ■ 21 L’ECO DI BERGAMO LUNEDÌ 7 OTTOBRE 2013 I programmi Incontro con l’assessore Terzi sulla Zona a protezione speciale Un astore ferito e curato al Centro recupero animali selvatici Tra i prossimi obiettivi dell’Oasi Valpredina l’istituzione di una Zona a Protezione speciale. «Siamo solo alla fase preliminare. Abbiamo prodotto, insieme a Wwf Italia e Fondazione Lombardia per l’ambiente uno studio di fattibilità finanziato dalla Fondazione Cariplo». Lo studio botanico e dell’avifauna ha permesso di raccogliere dati ritenuti significativi affin- ché la Regione possa valutare l’opportunità di estendere la tutela nell’area del monte Misma e del monte Pranzà già Sic (Sito di interesse comunitario). La superficie in questione è di 1.276 ettari, superiore ai 90 ettari del Sic e riguarda, in misura diversa, Albino, Borgo di Terzo, Casazza, Cenate Sotto, Luzzana, Pradalunga, Trescore, Scanzorosciate, Vigano San Un’aquila reale prima di essere liberata dopo le cure Martino. «Su questo progetto – commenta Mauri – si sta facendo disinformazione sostenendo che i vincoli di una Zps sono peggiorativi. In realtà i vincoli sono gli stessi che già in vigore per il Sic. La maggiore restrizione riguarda l’attività venatoria». Interlocutore dell’Oasi nella prossima fase dovrà essere Regione Lombardia a cui deve essere sottoposto lo studio di fattibilità. «Con l’ente regionale – dice Mauri – abbiamo sempre avuto buoni rapporti anche con divergenza di vedute». Intanto Il Wwf Bergamo, come l’Oasi Valpredina sono tra le molte realtà territoriali che questa mattina in via Tasso incontreranno l’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi per gli «Stati generali dell’Ambiente». Un tasso in terapia nella struttura del Wwf a Cenate Sopra a Al Centro di recupero curati 20 mila animali «Risorsa per le Province» A Cenate Sopra Sono 20 mila gli animali che sono passati dal Centro recupero animali selvatici, riconosciuto ufficialmente da Regione Lombardia dal 2001, ma attivo già dal 1999, mentre dal 2006 è presente anche l’importante ambulatorio veterinario, cuore del centro. Il numero complessivo, con un trend in continua crescita, è curiosamente uguale a quello dei visitatori, ma una differenza c’è: gli uccelli rapaci, acquatici o passeriformi o i mammiferi come ungulati e carnivori che arrivano al Cras non godono di buona salute perché malati, debilitati, avvelenati o purtroppo vittime di incidenti di caccia, azzannati da cani, feriti da tagliole o addirittura dalle falciatrici. «Nelle ultime settimane, da quando è aperta la stagione di caccia – spiega il responsabile del centro Matteo Mauri – gli arrivi dei rapaci sono quotidiani; l’ultimo questa mattina (ieri per chi legge, ndr) colpito ad un’ala». Ospite da sabato un partico- Un capriolo ferito curato nell’ambulatorio veterinario del Centro a L’ex cacciatore diventato volontario per caso a Fondamentale per l’Oasi è l’apporto dei volontari, ieri come oggi. A rappresentare quelli delle «origini» un commosso Mario Carminati, mentre tra quelli in attività Angelo Bombardieri, 91 anni portati in modo invidiabile. Da dieci anni il signor Angelo ogni lunedì e martedì arriva da Gandino, dove abita, a Cenate con la sua automobile e si mette a disposizione per svolgere qualsiasi lavoro necessario: «Pulizia del bosco, manu- Angelo Bombardieri tenzione, potatura, raccolta delle erbe aromatiche, insomma quello quello che serve». La sua esperienza a Valpredina inizia quando, appunto dieci anni fa, trova un rapace ferito: «Io amo molto stare nella natura e camminare. Un giorno in un prato ho trovato questo uccello. L’ho raccolto, l’ho "imballato" con cura nello zaino e l’ho portato a casa. Il giorno dopo, ricordando di aver sentito parlare di un luogo dove curano gli animali, ho "scoperto" il Cras. Il posto mi è piaciuto. Ho chiesto se avevano bisogno di una mano». Superfluo dire che è stato «arruolato» all’istante. «Potrei dire che ci si rende utili, ma in realtà sono io che guadagno di più a venire all’Oa- si: qui si ringiovanisce, sto in un posto meraviglioso, nella natura che amo. Infatti a Gandino vivo in una casa di legno, circondato dal bosco». Bombardieri ha alle spalle la guerra, un lavoro alla Pirelli che lo ha portato in tutto il mondo da Buenos Aires a Malindi e una giovinezza da cacciatore. «Ad un certo punto mi sono reso conto che la caccia era inutile e dannosa; ho regalato fucili ed attrezzatura ad amici e ho smesso. Avevo 30 anni e sono arrivato a questa scelta da solo. Non c’erano allora ancora sensibilità ambientale. Mi sono convinto da solo e da allora faccio quanto possibile per la protezione della natura» afferma con un certo orgoglio. ■ lare esemplare di falco di palude. La sua radiografia, pubblicata nella pagina Facebook della riserva, mostra numerosi pallini da caccia e una grave frattura. «L’animale ci è stato portato da un cacciatore, a riprova che non tutti ci vedono negativamente, allo stesso modo io non amo fare generalizzazioni», commenta Enzo Mauri, con una punta polemica rispetto al rapporto non troppo sereno (per dirla con un eufemismo) con il mondo venatorio. tro specializzato di Forgaria in Friuli, dove l’animale era già «conosciuto» grazie all’inanellamento. Venne liberato e seguito nei suoi spostamenti tra Italia e Slovenia. È alla fine del 2006 che arriva il segnale di mortalità da un’isola della Croazia. Selene è deceduto probabilmente avvelenato dai contadini che intendono eliminare i cinghiali. Convenzioni con tre Province Di fronte al ritrovamento di un animale gli esperti del Cras racIl grifone Selene comandano di non precipitarsi Di animali dal Cras a soccorrerlo, se non ne sono passati tanti: appare veramente in ci sono ricci, scoiatgli adulti È attivo pericolo: toli, ma anche capotrebbero essere dal ’99, nei paraggi pronti ad prioli, gheppi ed aquile, persino un piil piccolo, codal 2000 aiutare tone qualche anno fa, sì come toccare un trovato in un ascen- c’è anche un cucciolo di capriolo, sore. Qualcuno ha magari si è solo ambulatorio che una storia davvero allontanato dalla singolare, come l’inmamma e non è orfadimenticato grifone Selene, un no, può determinare il suo abavvoltoio della specie Gyps ful- bandono perché porta su di sé vus, recuperato dalla polizia l’odore umano. provinciale di Brescia nell’ottoL’attività del Cras di Valprebre 2005: «È un animale dall’a- dina avviene in convenzione pertura alare di 2 metri e 60, era con le amministrazioni provinin evidente stato di prostrazio- ciali di Lecco, Brescia e Bergane e non in grado di volare. Al- mo, la quale contribuisce con la zampa aveva un anello che 30 mila euro su un totale di 60 indicava al sua provenienza da mila. «Gli arrivi sono annualun progetto di reintroduzione mente 1.100-1.300. Ci occupiainternazionale in Croazia», rac- mo di un grande numero di aniconta Enzo Mauri. mali, con quelle risorse le Province non sarebbero in grado di Liberato in Slovenia garantire lo stesso servizio» diGli esami evidenziarono la pre- ce Mauri, spesso «attaccato» su senza di pallini nel collo e nel questo aspetto dalle associaziocranio: dopo le cure si orga- ni venatorie. ■ nizzò il trasferimento nel cen- L. Ar.