Iaşi, capitale culturale della Romania

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Iaşi, capitale culturale della Romania
ERASMUS PLUS KA2
Azione Chiave 2: Cooperazione per l’innovazione e le buone pratiche”
2014-FR01- KA201- 002560_3
“ LA VIGNA, CROCEVIA DELLE CULTURE LATINE ”
aa.ss. 2014/2017
“Iaşi, capitale culturale della
Romania”
Docente coordinatrice:
Scuola Secondaria Statale 1° grado” G.Pascoli” “Aversa
Prof.ssa Parisi Maria
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LA CITTÀ DI IAŞI
PREFAZIONE
Se sei stato una volta a Iaşi, ti sei meravigliato delle sue strade che ricordano i passi
dei poeti e dei principi, se hai toccato le sue
mura arcate che raccontano la sua storia, se il
tuo occhio e il tuo cuore sono stati inon- dati
dalla luce autunnale diffusa attraverso gli
alberi gialli di Copou, allora sentirai sempre il richiamo di questa città impregnata di spiritualità e, come il grande poeta
Lucian Blaga, dirai con nostalgia : "Che cosa darei per andare ancora a Iaşi, in questo cuore della luce dei Romani".
No, Iaşi non te la farà dimenticare, perché è pervasa da uno charme ineffabile che è il suo succo vitale, che scorre incessantemente nelle sue strade vecchie e
nuove, attraverso i suoi giardini e parchi, le mura delle chiese, le statue che parlano in silenzio, gli ingressi solenni del museo, le voci degli attori romantici e le corde del violino.
La terra coperta dalla città di Iaşi racconta la sua storia, rivelando le vestigia che
mostrano che questo territorio è stato abitato ininterrottamente dall'era Paleolitica.
Il nome della città preserva la memoria di tanto tempo fa, che deriva dal nome
delle tribù del IAŞIGI che passarono attraverso queste parti, dalla terra dei Daci.
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Nicola Iorga, uno dei più importanti storici della Romania, giustamente disse : "lo spirito del passato della Romania vive in questo posto, in modo più ricco e
più vivo di qualsIaşi altro posto".
Come la maggior parte delle città della Romania, la città di Iaşi è il risultato
di una lunga evoluzione e dunque non si può stabilire la data della sua fondazione. Comunque ci sono documenti i quali attestano l'esistenza di Iaşi, il più antico
dei quali si riferisce al 1408 e cita Iaşi come l'inizio dei costumi.
Il testo scritto cita anche Iaşi come una città che si è formata tra il 1415 e il
1434, quando una corte principesca si stabilì là, segno che la città era diventata un
centro economico e militare. Lo storico della Moldavia Ion Neculce, che ha scritto
a Iaşi la “Cronaca della Terra di Moldavia”, ci informa che "l'inizio del 2° regno del
principe Alexandru Lapusneanul cominciò a stabilirsi regolarmente nel luogo di
Iaşi. Egli regnò sulla Moldavia fra il 1552-1561 e tra il 1552-1568. Pertanto, si può
dire che dall’inizio della seconda metà del XVI secolo, Iaşi divenne la principale
corte dei principi, in altre parole la capitale della Moldavia, e continuò a vivere la
sua storia in questa onorabile qualità per circa tre secoli, fino all’anno 1859, anno
in cui la Moldavia e la Wallachia divennero unite attraverso l’elezione dello stesso
principe Alexandru Ioan Cuza, formando i Principati Rumeni Uniti.
C’è un posto ad Iaşi dove, se ci si ferma ad ascoltare, scacciando il rumore
dei tram e delle persone affannate, si potranno ascoltare le voci dei Romani, come
se provenissero da un posto lontano, che cantano in modo entusiastico e si sentono
che stanno in cerchio in una danza simbolica e fraterna.
E' stato qui che i Rumeni si riunirono nel 1859 per celebrare l'unificazione
delle due terre Rumene. Essi formarono una larga "hora" e cantavano "riuniamoci
mano nella mano/ quelli con un cuore Rumeno". Questo luogo è ora chiamato Piaţa Unirii -Piazza dell'Unione- ed è difeso da statue bronzee del principe Alessandro Ioan Cuza, opera dello scultore Raffaello Romanelli, collocata qui nell'anno
1912 come segno di gratitudine da parte della nazione Rumena.
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Dopo l'unione, il governo fu stabilito a Bucarest e Iaşi cessò di essere la capitale ma da quel giorno, quelli che hanno il privilegio di essere cittadini di Iaşi
parlano con orgoglio della loro città, "la capitale della Moldavia".
Iaşi fu inoltre la scena della cerimonia ufficiale della Grande Unione del
1918, dato che la città Moldava era divenuta, per il periodo dell'asilo durante la
Prima Guerra Mondiale, la capitale della Romania. Ancora una volta, nella stessa
piazza, il popolo della Romania ballò il simbolico Hora Unirii -La danza
dell’Unione- con i loro fratelli della Bukovina, Bessarabia e Transilvania.
Mentre, dal punto di vista dell’organizzazione, Iaşi ha perso per lungo
tempo il prestigio di città capitale,
questa città Moldava si è nobilitata con
un altro titolo che comprende la sua
essenza: la città di Iaşi è considerata
“la capitale culturale della Romania”.
E’ stato proprio qui, tanti secoli fa, che
gli studiosi illuminati fecero esplodere
la vita della cultura che divenne una
fiamma duratura capace di dare luce e
calore alla mente e all’anima Rumena.
Le prime cronache della Moldavia furono scritte a Iaşi da Grigore Ureche,
Miron Costin e Ion Neculce, senza le quali la vita e i regni di tanti principi, la vita
della Moldavia di quei tempi sarebbe stata conosciuta soltanto come leggenda.
Un grande studioso, Dosoftei, che è stato il Vescovo Metropolita della
Moldavia e Suceava tra il 1671 e 1686, del quale Ion Neculce disse che “era molto
istruito, conosceva molte lingue…A quel tempo nella nostra terra non c’era un altro come lui che fondò in Iaşi una delle prime tipografie e una delle più famose
scuole della Moldavia”.
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Gli occhi dei visitatori e dei cittadini di
Iaşi sono certamente affascinati da una costruzione che dà l’impressione che in questo posto
il tempo si è fermato. Questa è la casa di Dosoftei, una costruzione in pietra con grandiosi
archi che caratterizzano la casa fondata dal letterato. Questo è uno dei vecchi edifici della città di Iaşi ed è uno dei tanti palazzi che si trova entro l’area delimitata della Chiesa
Principesca di San Nicola, fondata dal principe Moldavo Stephen il Grande.
Si è visto come, secoli fa, la scuola e le parole stampate cominciarono a creare ad Iaşi un ambiente favorevole per la cultura. Andando avanti nel tempo si
può notare un evento culturale che avvenne nel 1860 quando fu inaugurata a Iaşi
la prima Università dello Stato. Nel 1897 l'Università di Iaşi fu ricollocata nell'
imponente costruzione nel Copou Boulevard e fino ad oggi, nelle fresche mattinate, gli studenti entusiastici lo percorrono.
Un altro evento culturale avvenne per primo in Iaşi, questa volta nel campo
della scrittura, cioè la pubblicazione nel 1840 del primo giornale letterario intitolato “Literary Dacia” e stampato dal grande storico e politico Mihail Kogalniceanu.
Lo scopo del giornale doveva essere un “repertorio generale della letteratura Rumena” nel quale scrittori della Moldavia, Wallachia, Transilvania e Banat si sarebbero visti come in uno specchio…”
Una delle pagine più rappresentative della storia della cultura Rumena è
stato il periodo della Junimea (la gioventù), una società letteraria che ebbe vita a
Iaşi tra il 1867 e i11885. Juminea portò insieme prestigiosi nomi come quelli di Titu
Maiorescu, letterario critico e filosofico, uno dei membri fondatori della società,
Mihai Eminescu, il poeta che vive nei cuori di tutti i Rumeni, Ion Creanga, il famoso e originale narratore di storia.
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Parlando delle ore trascorse una volta a settimana nella bella casa con un
grande giardino di proprietà dello scrittore Vasile Pogor, dove i membri di Junimea si incontravano, Titu Maiorescu affermò che "loro erano un mondo differente,
un sogno di libera intelligenza....". Se si entra nella casa di Pogor, dove è ora collocato il museo della letteratura, si sente la presenza del poeta. Eminescu, seduto
modestamente in un angolo, assorbito nelle sfere impenetrabili a tutti gli altri. Nella stessa stanza troverai l'allegro Creangà,leggendo le sue storie e le memorie dell'infanzia pieno di sincerità, saggezza e amore per la vita dei contadini rumeni.
E dalla casa di Creangà Eminescu preparò la fuga dalla sua tristezza metafisica, per sentirsi a casa ed abbandonarsi alle gioie semplici offerte da un caldo
vaso di sarmale,un bicchiere di vino e una veranda che si affacciava sui colli coperti
da vigneti.
Soprattutto lui è andato là per godere dell’ amicizia e del buon ambiente
del Creangà. Nel piccolo cottage di due stanze sulla collina di Ticàu ,dove con difficoltà si possono vedere i dipinti delle storie del narratore, c’era sempre una piccola stanza ma grande abbastanza per un poeta. Ecco poche parole di una lettera
mandata a Eminescu da Creangà, parole che riconducono alla bella amicizia e agli
speciali rapporti con la città di Iaşi:
"Stava nevicando in maniera bella ad Iaşi fin dalla notte scorsa e ora si può
uscire con la slitta. Il lago di Ciric ora é più bello. Vieni fratello Mihai, vieni perché senza di te io sono uno straniero”.
La casa di Creangà, l’ espressione di una filosofia della vita basata sulla
semplicità, divenuta nel 1918 la prima casa della memoria in Romania ed ancora
oggi aspetta i suoi visitatori, immutata e silenziosa ma piena di storie.
Quando sei invitato da qualcuno che vive "nella dolce città di Iaşi" ti sarà
detto sulle chiese di questa città. Nicolae Iorga disse che "Iaşi é la prima di tutte le
chiese, la chiesa di tutte le chiese per il suo passato Romano".
Lungo il grande Viale Stephen, in un cortile con fiori, si erge la Chiesa dei
Tre Gerarchi unica nella sua bellezza, fondata dal Principe Vasile Lupu nel 1639.
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Si potrebbero riempire tante pagine con la descrizione di questo gioiello architettonico, ma cosa si può dire di più dopo che Constantin Ciopagra lo chiamò così
semplicemente e meravigliosamente, "una poesia intagliata nella pietra” ?
Dopo che lo leggi, visitatore caro, lascia che i tuoi passi ti portano in via
Cuza- Voda, dove troverai il Monastero maestoso di Golia col suo muro arcaico.
Cammina sulle colline sulle cui pareti si ergono i Monasteri Cetatuia e Galata,
guardiani all’erta della città che mantengono il passato nelle pietre e nei loro dipinti.
Vai alla grandiosa Cattedrale Metropolitana, un edificio più nuovo sorto dal 1839
dove troverai un bara di argento che contiene le reliquie di Santo Parescheva, portata ad Iaşi dal principe Vasile Lupu nel 1641. Ogni anno il 14 ottobre i pellegrini
della Romania e da ogni altro posto arrivano a Iaşi e si raggruppano davanti la cattedrale e con speranza e pietà, celebrano il Santo.
Un'altra vista architettonica, il Palazzo della Cultura che potrebbe essere
considerato il simbolo di Iaşi, è uno degli edifici più imponenti della Romania.
Fu costruito tra gli anni 1906-1925 in stile neo-gotico, usando come struttura di base i muri del vecchio palazzo
principesco, ed elevato tra il
18041-1806 dal principe Alessandro Moruzi. Costruito come
un palazzo amministrativo, oggi questo edificio monumentale
accoglie il più grande dei musei
della Moldavia e uno dei più
grandi della Romania.
Noi vi invitiamo ad attraversare le sue sale silenziose per imparare l'arte
Rumena, la storia e il folclore così come la scienza e la meccanica.
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Inaugurata il 6 ottobre 1864 alla presenza
del principe Alexander I Cuza e di Mihail Kogàlniceaunu la prima Università del Principato
Rumeno operò nella casa del tesoriere Matei
Contacuzino. Nel 1897 l'università è stata trasferita a Copou. Alla cerimonia di inaugurazione
tenutasi il 21 ottobre 1897 parteciparono il re Carol e la regina Elisabetta, così come molti politici e dotti stranieri e rumeni.
Il Palazzo Universitario è uno dei capolavori architettonici dell'architetto
Louis Blanc, costruito su una superficie di 100.000 mq, e con una facciata di 130 m
in lunghezza. L'edificio è composto da 350 stanze, 3 grandi anfiteatri, 9 piccoli anfiteatri, 3 cortili interni e una grande stanza per conferenze con 500 posti a sedere.
L’istituzione della Facoltà di Medicina è
avvenuta nel 1879, e la sua ttività cominciò il 1°
Dicembre del 1879. In quella data il dottore
Leon Sculy inaugurò la lezione di anatomia.
Negli anni seguenti , la scuola di Medicina di
Iaşi si arricchì con le attività di molte
personalità di fama mondiale come Aristide Peride, Gabriel Socre, Ludovic Russ,
Emil Puscariu, Vasile Hegel ed altri ancora.
La
Biblioteca
dell’Università
è
il
capolavoro costruito dall’architetto Jotzu tra il
1930 e il 1935. Parte della sua bellezza risiede
all’interno, nelle decorazioni incise nel marmo
di Carrara e nei mosaici Veneziani e all’esterno
nei bassi-rilievi che rappresentano i fondatori
della nazione Rumena.
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Il salone di lettura della biblioteca è una maestosa stanza di conferenze,
dotata di un’architettura e di un’acustica eccezionale. La biblioteca ha tre grandi
stanze, una stanza per consultare l’archivio dei periodici, una stanza per studiare i
documenti patrimoniali e una stanza d’informazione. La bibblioteca ha anche un
deposito legale e di sicurezza, con i suoi quasi tre milioni di volumi, materiale di
lettura necessario a rendere storico questo centro universitario. Davanti alla
biblioteca c’è la statua del grande poeta Rumeno Mihai Eminescu, che lavorò come
bibliotecario in questa istituzione per un certo tempo.
La statua di Stefano il Grande fu
eretta per iniziativa di un comitato stabilito nel 1875 avente come presidente Carol I, re della Romania. La statua fu
scolpita in bronzo secondo il progetto
dello scultore francese Emmanuel Frémiet, membro dell'accademia francese.
La statua fu inaugurata il 5 giugno del
1833 alla presenza del re Carol I.
Nel suo discorso, il re si rivolse al popolo di Iaşi dicendo: "Io confido nella
città di Iaşi, culla dell'unione e questa statua, con i due cannoni bagnati dal prezioso sangue della nostra generazione, deve essere un tesoro, un gioiello sacro ad
onore della nazione Rumena”.
La statua rappresenta il grande eroe della Moldavia a cavallo, situato su un
piedistallo di marmo con delle incisioni. I due bassorilievi laterali illustrano due
importanti scene di guerra.
La Cattedrale Metropolitana di Iaşi è nata dall’idea e dal desiderio del
Vescovo Metropolitano Veniamin Costachi, il quale sognava di costruire
una
chiesa monumentale; il documento iniziale uscì l’8 Agosto del 1826 che segnò
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l’inizio delle opere. Tra il 1833-1839,
la costruzione fu innalzata secondo il
progetto degli architetti Bucher e
Freiwald, ma la volta centrale non fu
ultimata adeguatamente e
perciò
crollò. La Chiesa rimase in questo
modo fino al 1880,
Vescovo
quando
Metropolitano
il
Iosif
Naniescu pose mano alla seconda costruzione. Il monumento fu alla fine
completato nel 1887.
La Cattedrale, come la si vede oggi, fu costruita secondo le indicazioni degli
archietetti Alexandru Orascu, presidente dell’Università di Bucarest, mentre i
disegni furono effettuati da Gheorghe Tattarescu. La Cattedrale fu santificata il 23
Aprile 1887, durante una solenne cerimonia cui partecipò anche il Re Carol I.
L’edificio del Teatro Nazionale
fu eretto tra il 1894-1896 secondo i disegni degli architetti Fallnere e Helmer
e fu inaugurato il 2 Dicembre 1896. La
costruzione è una delle più belle mai
fatte dai due architetti Viennesi. La casa di 1000 posti è adornata di decorazioni in stile barocco. Il sipario fu realizzato dal pittore austriaco Lenz, il quale lo adornò ai lati con motivi nazionali e
al centro con motivi simbolici. Nel corso degli anni, il Teatro Nazionale ha avuto
dei grandi leaders come Costache Negruzzi, Mihail Kogalniceanu , Mihail Codreanu, Ionel Teodoreanu e molti altri.
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Il posto su cui oggi sorge l’edificio del Municipio di Iaşi , noto anche come
il Palazzo Roznovanu, era inizialmente di
proprietà di Matei Cantacuzino, il quale
aveva costruito qui una residenza per la sua
famiglia, poi distrutta durante la guerra
Russa-Ottomanna (1786-1788).
Il
nuovo
proprietario, Iordache Roznovanu, grande
tesoriere del Principato della Moldavia e
consigliere di Stato della Russia, decise di
costruire un palazzo su questo posto, adibito poi a Municipio nel 1841, seguendo
l’iniziativa di Vasile Pogor.
Il palazzo fu occupato durante la II Guerra Mondiale dai quartieri generali
della Germania mentre nel 1935 divenne l’edificio del Consiglio Regionale. Oggi,
dopo esser stato ristrutturato, il palazzo ha riacquisito la sua destinazione del 1851
cioè quella di quartiere generale del Municipio di Iaşi.
Situato nella Piazza dell’Unione,
su un terreno che apparteneva a quel
tempo al Sindaco Scarlat Pastia, l’
“Hotel Traiano” è uno dei capolavori
dell’architetto francese Gustave Eiffel,
colui
che
ha
anche
costruito
la
monumentale torre di Parigi. L’hotel fu
costruito nel 1879 ed è l’unica costruzione in Iaşi che ha una struttura in metallo.
Con il passare degli anni, l’edificio è stato un importante posto di riunione per gli
intellettuali che vivevano nella città di Iaşi.
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“Sfintul Nicolae Domnesc”
è una delle più antiche e più belle
chiese della Moldavia. E’ una delle
fondazioni di Stefano il Grande ed
è stata costruita tra il 1491 e il 1492.
L’edificio è stato restaurato
nel 1675-1676 durante il regno di
Atonie Russet che lo arricchì con
molti oggetti religiosi preziosi. Tra il 1888-1904 la chiesa è stata ristrutturata
interamente per iniziativa dell’Ufficio Storico dei Monumenti ed è stata santificata
da Partiene Clinceni, Vescovo Metropolita della Moldavia e della Bucovina.
La restaurazione dell’edificio è stata fatta dall’ architetto francese Lecomte
de Nouy. All’interno della chiesa si possono ammirare le icone intarsiate nel legno
di tiglio e i dipinti fatti secondo la tecnica del fresco in stile neo-bizantino. In
questa chiesa furono consacrati quasi tutti i capi che governarono sulla Moldavia.
Attualmente la chiesa è adibita a Cappella Metropolitana.
La
Chiesa di
Barboi
fu
costruita all'inizio del XVII dal
cancelliere Barboi.
Fu danneggiata gravemente dal
terremoto del 1829, l'edificio fu poi
ricostruito
nel
1841
grazie
al
principe Ioan Sandu Sturdza.
La
torre
della
chiesa
fu
eretta tra il 1726/1733. Questo posto di culto contiene la tomba del principe Ioan
Sandu Sturdza e della sua famiglia, come pure i resti del poeta Alecu Russo. La
casa parrocchiale che si può vedere oggi è stata utilizzata dal 1834 come prima
scuola per ragazze in Iaşi.
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Il Monastero di Cetatuia fu costruito fra il 1668 e il 1772 dal capo
Moldavo Duca Gheorghe. II fabbricato
del chiostro include: la Chiesa, la torre
campanaria, il bagno, la casa principesca, l' abbazia, la sala gotica, il refettorio, la cucina, le celle dei monaci e la
torre, il muro con bastioni.
L'iconografia è scolpita nel legno e dentro la chiesa c'è il dipinto votivo del
duca moldavo Gheorghe. L'insieme pittorico a Cetatuia è il risultato di tre fratelli
Macero-Rumeni provenienti dalla Turchia: Mihai, Gheorghe e Dina Jenina- e di
parecchi pittori locali che lavorarono nella chiesa dei " Tre Gerarchi".
Il muro del monastero fatto di pietra è spesso 1,4 m. Fu dotato di bastioni
accoppiati e ai suoi angoli ci sono torri di difesa.
Il Monastero dei
“Tre
Gerarchi”
fu
fondato da Vasile Lupu e costruito tra il 1635-1639;
è stato poi santificato il 6 Maggio del 1639 da
Varlaam,
il
Vescovo
Metropolitano
della
Moldavia. La maggior parte del mobilio è stata
donata dal Re Carol I e dalla Regina Elisabetta.
Durante il regno di Vasile Lupu, il 13 Giugno del
1641, il Monastero dei “Tre Gerarchi” accolse le
relique del santo Parascheva, che rimasero qui fino
al 1889, quando fuirono trasferite nella Cattedrale
Metropolitana di Iaşi.
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Il Monastero è fatto di pietra con le pareti spesse un metro. Le icone sono
incise in lastre di marmo di Carrara attaccate a strutture di bronzo. All’interno del
monastero si trovano le tombe di Alexander I Cuza e Dimitrie Cantemir.
Sotto le tombe di marmo nero riposano Vasile e la sua famiglia. Il dipinto
effettuatao nel XVII secolo fu ristrutturato, assieme al resto della chiesa, nel 1889.
Le facciate esterne dell’intero edificio a basso rilievo, sono famose in tutta Europa
e conferiscono al monastero un valore unico. Nelle celle del chiostro fu posta la
prima tipografia della Moldavia, dove furono pubblicati molti libri religiosi
Rumeni. Nel 1640 fu sistemato qui il collegio di Vasile Lupu, la futura Accademia
Principesca.
La Chiesa di Frumosa è una
delle più importanti costruzioni
dell'architettura neo- classica in
Moldavia. Questo posto di culto
religioso, noto nel XVII secolo con
il nome di chiesa Balica dal nome
del suo fondatore Isacco Balica. Il
12 febbraio 1618 Gabriele Movilà lo
cambiò in monastero e lo affidò al
monastero di Sinai.Tra il 1726 e il 1733, Gregorio Ghiga Voda lo ricostruì interamente e cambiò il suo nome in Frumosa, la più bella tra le chiese, e lo circondò da
un giardino. In questo giardino Gregorio Ghiga costruì delle corti principesche che
servivano da saloni per le feste di matrimonio e un muro alto 4 metri. Vi è un
campanile vicino al cancello, a forma di costruzione separata dal corpo della chiesa. Nel 1836 la chiesa fu ricostruita dal superiore Giuseppe Voineschu detto anche
il Moldavo. La chiesa ha la forma di una nave della lunghezza di 37 metri e una
larghezza di 15 metri.
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Nel distretto di Ticau, silenzioso e modesto, c'é la casa del
grande narratore di storia Ion Creanga. Ogni piccolo angolo contiene
la memoria dei tempi passati, dei
giorni in cui Crenga scriveva le
sue storie e Mihai Eminescu guardava dalla piccola veranda i colli di
Sorogari recitando le sue famose
poesie.
Dopo la morte dello scrittore, il comitato di "Ion Creanga” comprò un terreno e ristrutturò la casa, che divenne il 15 aprile 1918 il primo museo della memoria della Romania.
L'Obelisco
dei
Leoni,
o
Monumento del Regolamento Costituzionale, è il più vecchio monumento della piazza pubblica in
Iaşi. La sua prima pietra fu deposta
il 18 novembre 1834 e i lavori finirono nel 1842. L'obelisco dei leoni
fu costruito dall'architetto Treiwold
e dal colonnello Singerov secondo
il progetto di Gheorghe Asachi, è stato scolpito da un unico blocco di marmo di
Scheía. Il monumento fu poi dedicato al principe Michail Grigore Sturdza, che, a
sua volta lo dedicò ai re di Russia e di Turchia. Il regolamento costituzionale, secondo alcune opinioni di storici, era una vera costituzione, preparando le basi del
moderno stato della Romania e contribuendo all'Unione dei Principati Rumeni.
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Costruito tra il 19061925 secondo la stampa dell'architetto LD. Berindei, il Palazzo della Cultura é uno dei
simboli della città. Sorge sulle
rovine di una vecchia corte
medievale. Il palazzo fu costruito inizialmente da Alexandru Moruri e poi fu completato da Mihzil Sturdza.
L'edificio oggi comprende 4 grandi Musei della Moldavia: il museo della
storia, il museo dell'etnografia, il museo dell'arte e della scienza tecnica. Tra le attrazioni principali ricordiamo il cortile delle Voivodes e l'orologio che suona ogni
ora l'inno del 1859, l'inno Union Hora.
Semplice e discreto l'edificio dove è in funzione oggi il
museo memoriale "Otilia Cazimir" fu costruito nel 1858.
La residenza fu acquistata nel 1898 dalla famiglia dello
scrittore che visse particolarmente tutta la sua vita (da quando
aveva 4 anni fino alla sua morte 1967).
Il museo conserva più di oltre 300 oggetti personali, manoscritti, foto, dipinti che riflettono lo stile di vita e
le attività di uno dei più sensibili poeti della
letteratura Rumena.
La casa di “Dosoftei” oggi adibita a
Museo della letteratura antica rumena, è considerata una delle più antiche costruzioni della città di Iaşi, ed è stata citata in alcuni documenti a partire dal 1673.
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Qui visse uno dei più grandi studiosi, il Vescovo Metropolita Dosoftei, e in
questa casa funzionò anche la sua prima tipografia fino al 1686. I libri stampati qui
in Romania diedero un contributo rilevante allo sviluppo della scuola religiosa
della Romania.
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Viticoltura
La produzione vitivinicola di particolare interesse riguarda i bianchi della zona di
Cotnari ,zona questa che dà il nome alla varietà Grasa de Cotnari vitigno adatto a
queste aree e quindi molto utilizzato, ma anche i rossi a Nord di Iassi trovano un
microclima adatto per un buon sviluppo.
La viticoltura rappresenta l'insieme delle tecniche che prevedono la coltivazione
delle viti (da tavola e da vino) e può considerarsi come una branca dell'Arboricoltura.
L'attività di viticoltura va dall'epoca di messa a dimora delle barbatelle innestate fino
all'epoca dell'espianto. Le barbatelle sono piccole viti innestate su portainnesti
americani. I portainnesti americani sono infatti resistenti alla fillossera (insetto
appartenente all'ordine dei Rincoti) contrariamente alle viti europee. In questo arco
di tempo piuttosto lungo (mediamente un vigneto può vivere fino a 20-30 anni ma
sono necessari svariati interventi
Buzau County
Filari a cordone speronato
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