tesi laurea magistrale alfonso carpentieri stato occupazionale e
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tesi laurea magistrale alfonso carpentieri stato occupazionale e
UNIVERSITA’DEGLI STUDI DI ROMA “ LA SAPIENZA “ Interfacoltà tra FARMACIA E MEDICINA – MEDICINA E ODONTOIATRIA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN “ SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE TECNICHE DIAGNOSTICHE “ SEDE DI LATINA “ LAZIO SUD “ TESI DI LAUREA ACCESSO AL LAVORO: TRA PRECARIETA’ E MERCATO TRAI TECNICI SANITARI DI RADIOLOGIA MEDICA PER IMMAGINI E RADIOTERAPIA ( TSRM ) RELATORE : DOTT.SSA ROSANNA GIOACCHINI CANDIDATO : CARPENTIERE ALFONSO MATRICOLA : 1147124 ANNO ACCADEMICO : 2014/2015 1 … “ Per quello che vale non è mai troppo tardi o nel mio caso troppo presto per essere quello che vuoi essere . Non c’e’ limite di tempo comincia quando vuoi ,puoi cambiare o essere come sei , non esiste una regola in questo . Possiamo vivere ogni cosa al meglio o al peggio . Spero che tu viva tutto al meglio . Spero che tu possa vedere cose sorprendenti . Spero che tu possa avere sempre emozioni nuove . Spero che tu possa incontrare persone con punti di vista diversi . Spero che tu possa essere orgogliosa della tua vita , e se ti accorgi di non esserlo … beh … Spero che tu trovi la forza per ricominciare da zero “ … ( Monologo sulla vita tratto dal film : IL CURIOSO CASO Dì BENJAMIN BUTTON ) 2 INDICE INTRODUZIONE Motivazioni in merito all’argomento scelto Figura professionale del TSRM CAPITOLO 1 1 SITUAZIONE LAVORATIVA 1.1 Dati occupazionali nazionali TSRM . 1.2 Analisi del mondo del lavoro dei TSRM ( questionario ) . 1.3 Livello di occupazione degli studenti nelle varie regioni . 1.4 Dati alma laurea . ( ATENEO ROMA LA SAPIENZA ) CAPITOLO 2 TIPOLOGIE DI CONTRATTI 2.1 Lavoro autonomo occasionale …………………………… 2.2 Lavoro nella pubblica amministrazione: il CCNL ………… 2.3 L’accesso al lavoro nella pubblica amministrazione: avvisi e concorsi secondo il dpr 220/2001………………………………. 2.4 Lavoro autonomo ……………………………… 3 + a partita iva 2.5 Garanzia giovani ……………………………………………… 2.6 Collaborazione coordinata e continuativa a progetto ……….. 2.7 Lavoro ripartito (JOB SHARING ) …………………………… 2.8 Lavoro intermittente (a chiamata) …………………………… 2.9 Collaborazione coordinata e continuativa nella pubblica amministrazione ………………………………………………… 2.10 Lavoro occasionale …………………………. di tipo accessorio 3 CAPITOLO STRUMENTI UTILI PER LA RICERCA DEL LAVORO 3.1 Curriculum vitae . 3.2 Gazzetta Ufficiale ( 4°serie sezione AVVISI e CONCORSI ) 3.3 Bilancio di competenze e orientamento al lavoro 3.4 Offerta lavorativa all’estero con relativa comparazione del titolo universitario . 3.5 Sbocchi professionali con laurea triennale di primo livello e laurea specialistica . 3.6 Nuove frontiere , occupazioni al di fuori dell’area tecnico sanitaria . per il TSRM . CONCLUSIONI SITOGRAFIA BIBLOGRAFIA 4 INTRODUZIONE L’argomento che ho deciso di trattare per questa tesi di laurea magistrale , è un argomento di attualità molto vicino a me e a tutta la mia generazione e probabilmente anche alla generazione futura . Ho deciso di trattare un argomento semplice , di attualità ma allo stesso tempo importante e di dominio pubblico: la precarietà nel mondo del lavoro e le problematiche esistenti per entrare nel mondo del lavoro, in particolare per la figura del TSRM ( tecnico sanitario di radiologia medica per immagini e radioterapia ). Faccio riferimento a questo problema riproponendo in breve l’articolo 1 della Costituzione Italiana scritta nel 1948 “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. È possibile che nel 2016 sia così difficile trovare un’occupazione ma bisogna vivere nel precariato e avere una profonda difficoltà nell’inserirsi nel mondo lavorativo, sebbene la maggior parte dei studenti hanno conseguito un titolo di studio che li abiliti a lavorare in settori specifici ? L’intento che mi sono proposto di perseguire, attraverso la stesura del mio lavoro, è quello di mostrare quali sono le problematiche relative a trovare un impiego come TSRM. 5 FIGURA PROFESSIONALE DEL TSRM La figura professionale del TSRM è il professionista dell'area tecnicosanitaria che, in autonomia o collaborazione, opera con il medico radiologo, radioterapista, medico nucleare, fisico sanitario e con tutte quelle figure mediche e sanitarie nell'ambito d'impiego di radiazioni ionizzanti. Per svolgere questa professione è necessari conseguire la laurea triennale, ottenibile frequentando un corso universitario di primo livello in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia (abbreviato in "TRMIR"), presso le facoltà di medicina e chirurgia di qualsiasi università italiana . Può esercitare solo dopo l'iscrizione al rispettivo collegio provinciale di residenza. I collegi provinciali sono riuniti nella Federazione Nazionale che si articola in 67 Collegi provinciali e interprovinciali. Attualmente sono iscritti agli Albi Professionali italiani 27086 Tecnici Sanitari di Radiologia Medica. Il TSRM opera, in qualità di dipendente o di libero professionista, in qualsiasi ambito che prevede l'utilizzo di sorgenti radiologiche sia artificiali che naturali, di energie termiche, ultrasoniche, di risonanza magnetica nucleare, cioè nelle strutture ospedaliere ed extraospedaliere del Sistema Sanitario Nazionale e nelle analoghe strutture private ed istituti di ricovero e cura a carattere scientifico; industrie di produzione e agenzie di vendita operanti nel settore della diagnostica per immagini e radioterapia; centri di ricerca universitaria ed extrauniversitaria nel settore biomedico. A questo personale, tenuto a prestare la propria opera nelle "zone controllate", viene corrisposta una indennità professionale specifica. L'accesso alla professione nel settore pubblico avviene tramite concorso. Si rivolge al paziente malato (diagnosi, terapia e 6 interventistica) o sano (prevenzione) per lo svolgimento, su prescrizione medica, degli esami radiologici standard o di quelli che richiedono l'impiego di apparecchiature più sofisticate, per l'esecuzione delle terapie radianti e in tutte quelle attività legate all'impiego di sorgenti radioattive, a risonanza magnetica nucleare e delle apparecchiature ad esse connesse, nel rispetto delle norme di radioprotezione previste dall'Unione Europea. In ambito diagnostico il TSRM conduce le procedure per la formazione dell'immagine nella radiologia tradizionale nella tomografia (radiografia, fluoroscopia, mammografia, computerizzata (TC o CT), nell'imaging a ecc.), risonanza magnetica (MRI o RMN), in angiografia e nella medicina nucleare. Prepara il paziente per lo svolgimento dell'esame spiegandogli, (quando possibile), la procedura e posizionandolo adeguatamente per lo studio del distretto anatomico interessato, applicando inoltre, nel caso di pazienti in età fertile o donne in stato di gravidanza, le opportune e necessarie protezioni piombate. In medicina nucleare il TSRM prepara, per ogni paziente, anche la dose di radiofarmaco da iniettare per lo svolgimento dellascintigrafia o della tomografia ad emissione di positroni (PET), occupandosi delle attività correlate al laboratorio chimico chiamato "camera calda".Nell'ambito terapeutico, il TSRM conduce le procedure per la terapia radiante, preparando il paziente per lo svolgimento della stessa, spiegandogli la procedura e posizionandolo adeguatamente. Prepara, inoltre, per ogni paziente, dispositivi personalizzati necessari per un corretto trattamento (schermi, maschere, ecc.).Il TSRM si occupa nella radiologia interventistica, in questo caso in stretta collaborazione con il medico radiologo , di tutte le procedure invasive o mini-invasive diagnostiche o terapeutiche effettuate mediante la guida ed il controllo delle metodiche radiologiche, quali fluoroscopia, TAC, ecc .Inoltre ha un ruolo essenziale durante gli interventi chirurgici, specialmente di tipo ortopedico, vascolare e neurochirurgico, fornendo al chirurgo immagini fluoroscopiche o radiografiche. Il TSRM in fisica sanitaria, collabora con i responsabili dei servizi per la risoluzione di alcuni problemi nell'impiego di 7 sorgenti di radiazione per la diagnostica, la terapia e la ricerca e per la protezione del paziente dalle radiazioni ionizzanti che possono nuocere alla salute, se assorbite con intensità superiore al dovuto o senza le necessarie precauzioni. Recentemente il TSRM ha trovato nuova collocazione anche nella gestione dei sistemi informativi dedicati alla radiologia, come ad esempio amministratore di sistemi RIS-PACS. Questa nuova competenza inoltre ha comportato l'introduzione in molte Atenei italiani di Master universitari specifici per il ruolo. CAPITOLO 1 1.1 DATI OCCUPAZIONALI NAZIONALI TSRM . I dati occupazionali nazionali ci permettono di osservare in questo momento la situazione vigente in merito al grado di occupazione e disoccupazione nei confronti della figura professionale del TSRM collaborazione della FEDERAZIONE . Con l’aiuto e la NAZIONALE COLLEGI PROFESSIONALI TECNICI SANITARI DI RADIOLOGIA MEDICA possiamo avere un quadro generale della situazione di tutti coloro che sono iscritti regolarmente a un collegio provinciale di una delle regioni dell’Italia per quantificare il livello occupazionale attuale . L’analisi è stata condotta 8 tenendo conto dei TSRM iscritti all’Albo Professionale Nazionale, le informazioni elaborate sono provenienti esclusivamente dai dati inseriti e gestiti in modo autonomo dai Collegi Professionali che aggiornano ed utilizzano la piattaforma TSRMweb. Si è suddiviso il periodo in quinquenni definendo quindi la loro frequenza per età anagrafica risalendo alle iscrizioni per Albo a livello Regionale. In questo momento il totale degli iscritti presenti a livello Nazionale al 31 dicembre 2014 risulta essere di 27.086 TSRM. Non solo, osservando i dati sia degli iscritti ai collegi possiamo mostrare i dati relativi allo stato occupazionale in questi ultimi 10 anni di tutti gli studenti che hanno trovato lavoro ad 1 anno dal termine della fine del percorso di studi dall’anno 2002 al 2011 L’elaborazione dei dati ci viene fornita in base all’scrizione al collegio di appartenenza quindi tale calcolo è possibile verificarlo ogni anno in base a tutti i i soggetti che si iscrivono regolarmente per poi cancellarsi in seguito , oppure tecnici iscritti regolarmente ad un collegio ma non esercitano la professione ne in studi privati ne in ospedali pubblici . Possiamo definire tale suddivisione in ragione della Loro Iscrizione, in quanto non più per forza legata al luogo di lavoro. Sempre dai dati inseriti e gestiti in modo autonomo dai Collegi Professionali che aggiornano ed utilizzano la piattaforma TSRMweb, si è potuto anche estrapolare le iscrizioni e le cancellazioni dei TSRM degli ultimi 5 anni, dando la possibilità di analizzare oggettivamente qual è lo stato dell’arte della situazione creatasi fra neo Laureati e inattività e/o quiescenze dei TSRM. L’indagine condotta ha rilevato quindi quanti TSRM si sono cancellati e iscritti negli ultimi 5 anni (2010-2014), e il saldo tra cancellati e iscritti si riporta come esemplificazione il dato NAZIONALE . 9 Come si evince dal Grafico, il saldo positivo degli iscritti è di ben 3.671 Illustrazione 1: Grafico 1 persone. Di queste, oltre la metà è in cerca di occupazione. Chi ha avuto la fortuna di trovarla, svolge per lo più attività libero professionale a partita IVA, come verrà dettagliatamente spiegato in seguito. I fattori che hanno messo in crisi il mercato del lavoro dei TSRM sono riconducibili a tre questioni: 1) Crisi economica 2) Blocco delle pensioni (Riforma Fornero 2011) 3) Errata programmazione (in buona fede) da parte del Ministero della Salute, sentite le Regioni, la Categoria e le Università (secondo l'art.6 ter D.Lgs. 229/99). I primi due fattori sono correlati ma di fatto hanno avuto l'effetto di bloccare le assunzioni e contemporaneamente i pensionamenti. Di conseguenza, nell'ultimo quinquennio, il pubblico impiego ha visto ridursi di ¾ i bandi di 10 assunzione a tempo indeterminato, rispetto agli anni precedenti il 2009. Nel contempo, le Università, con la complicità del Ministero della salute che è venuto meno ad una serie programmazione triennale così come quella imposta dall'art. 6 ter D.Lgs. 229/99, hanno continuato a formare e immettere sul mercato del lavoro i TSRM. Il risultato finale di tale operazione è stato quello di avere un gruppo professionale molto giovane, in cui anche i pensionamenti futuri non garantiranno un ricambio generazionale adeguato. Per i dettagli, ecco un quadro prospettico tracciato dal collega Claudio Attinà con in dati provenienti dai Collegi (fonte Data Key): Come si evince dal grafico, solo 1 su 10 ha un'età maggiore di 60 anni. Il terzo fattore, cioè l'esubero formativo indotto da una sbagliata programmazione anche da parte della Federazione Nazionale è rappresentata molto bene dal seguente grafico redatto da Angelo Mastrillo, segretario della Conferenza nazionale delle Professioni sanitarie: 11 Come si evince, solo negli ultimi anni vi è coincidenza di intenti tra Università, Regioni e categoria. Nell'apice della curva, o comunque in ogni anno che si è superato quota 800 di TSRM in formazione, troviamo quella sacca di disoccupati che oggi inflaziona il mercato del lavoro. E purtroppo continuerà a farlo in quanto la crisi economica ha ridotto di molto gli acquisti di nuove apparecchiature. Nel 2014, il Consiglio Nazionale formato dai presidenti di Collegio ha deliberato di inviare al Ministero della Salute una comunicazione definita poi “Atto Notizia”1, in cui si richiama il ministro a tener conto delle indicazioni sulla programmazione dei posti contenute nell'art.6 ter D.Lgs. 229/99. Nel 2015 la Federazione ha poi deciso di strutturare la propria definizione del fabbisogno secondo un metodo qui sintetizzato: il fabbisogno formativo 1 http://www.tsrm.org/index.php/atto-notizia/ 12 (Fabbisogno) deve essere il risultato numerico della seguente relazione aritmetica: Fabbisogno = fabbisogno reale - (occupati - pensionandi + inoccupati + studenti) Dove: al minuendo troviamo il fabbisogno reale che è inteso come il numero di TSRM necessario a coprire tutti i posti di lavoro realmente occupabili, facendo attenzione ad essere realisti e non idealisti. Nella fattispecie occorre considerare gli scenari reali dell’occupazione, con le criticità dovute a vincoli finanziari e non con le ipotesi –mai realizzate- di sviluppo della professione. - al sottraendo abbiamo il numero dei TSRM occupati (occupati), al quale occorre sottrarre i colleghi in età pensionabile tra 1-3 anni (pensionandi), gli inoccupati (inoccupati) e gli studenti in formazione (studenti). Con lo sviluppo della piattaforma Data-Key, questi dati sono stati resi disponibili ai singoli collegi. Inoltre, il turn-over ipotizzato è calcolato in percentuale sul numero degli occupati, e non sul totale dei TSRM iscritti ai collegi. Così facendo, negli ultimi anni si è avuto un risultato lento ma efficace ottenuto da tutta la categoria: Purtroppo però, in otto anni, la differenza tra i posti messi a bando nelle università e quelli definiti dalla categoria è di circa 2500 unità: fino al 2018, saranno immessi sul mercato altri 1000 inoccupati in più (considerando un 13 turn-over di 700 persone/anno). Dal 2019 in poi, il sistema dovrebbe tendere finalmente all’equilibrio2 tra laureati e turn-over, soprattutto se si considera che per gli anni dal 2015 al 2017 il fabbisogno formativo è calato a circa 700 unità l'anno. 1.2ANALISI DEL MONDO DEL LAVORO DEI TSRM ( QUESTIONARIO ) La situazione lavorativa italiana del tsrm è problematica , sappiamo bene che il periodo non è certamente favorevole e con leggi e nuovi decreti di attuazione il tsrm è stata nettamente penalizzato, come tutte le figure dell’area tecnico sanitaria . In questo momento sappiamo bene che tutti gli studenti che terminano un qualsiasi corso di laurea triennale ad indirizzo sanitario ha problemi ad inserirsi nel mondo lavorativo sia per disponibilità occupazionali che per numero eccessivo di partecipanti ad un qualsiasi concorso indetto ma soprattutto per una riforma che stenta ad arrivare . Ho concentrato più informazioni in questo paragrafo poiché rappresenta la parte principale del 2 http://consultatsrm.altervista.org/wp-content/uploads/2015/07/Considerazioni-inoccupazione-TSRM-14-072015.pdf 14 lavoro svolto nella stesura della tesi perché secondo dati ISTAT e con la collaborazione dei vari collegi sia regionali che nazionale possiamo scattare una foto del momento e trarre dei dati molto interessanti che ci permettono di capire al momento il grande disagio che abbiamo noi neo laureati ad entrate nel così detto mondo del lavoro . Il livello di occupazionale è nettamente a ribasso se consideriamo le statistiche nazionali del collegio TSRM italiano fornendo dei dati e unendo semplicemente con i dati di altri collegi possiamo notare con dei grafici che la situazione e preoccupante dal 2002 al 2016 . La situazione lavorativa al momento non è delle migliori, anzi è preoccupante. Se notiamo la differenza negli ultimi 15 anni è calato drasticamente il livello occupazionale dal momento del conseguimento del titolo di studio . Il modo per calcolare il livello occupazionale oggi giorno sono molti se analizziamo i vari quiz che sono stati proposti a innumerevoli tecnici di radiologia iscritti di diritto a un’ albo notiamo la quantità di persone iscritte che sono alla ricerca di un’occupazione nell’area tecnico sanitaria . Analizzare le condizioni lavorative dei tecnici di radiologia è fondamentale per capire i cambiamenti intercorsi nel mondo del lavoro in questi ultimi anni. Fino a qualche anno fa l’iter naturale di inserimento nel mondo del lavoro era contiguo alla fine degli studi accademici. Ciò sembra essere un passato molto remoto che non riguarda i nuovi laureati di questo settore che si trovano a dover affrontare mille vicissitudini per poter finalmente svolgere illavoro per cui si sono formati. Per poter analizzare questi aspetti è stato approntato un breve ma coinciso questionario che, attraverso un format online (pubblicato sul sito: www.radiologia.us), ha permesso agli utentiinteressati di partecipare all’indagine statistica alla base di questo approfondimento. La procedura è stata avviata il 18/01/2012 e si è conclusa il 1/02/2012 e ha coinvolto 102 tecnici a cui sono stati sottoposti quesiti riguardantil’anno di laurea, il tempo intercorso tra la 15 laurea e l’entrata nel mondo del lavoro, la struttura lavorativa, latipologia contrattuale applicata ed il reddito mensile. Ogni utente, infine, ha potuto esporre le proprie considerazioni riguardo alla professione di TSRM alla luce delle quali è stato possibile osservare e analizzare i dati raccolti. Vediamo nel dettaglio le varie domande ed i risultati ottenuti. Per quanto riguarda il primo quesito, il qualechiedeva l’anno di conseguimento della laurea, la maggior pa r t e de l c ampione pr e so i nconsiderazione, circa il 37%, ha conseguito tale titolo tra il 2009 ed il 2010 o durante lo scorsoanno (20%). Questi dati rappresentano il target della nuova generazione di tecnici, pronta aduscire dagli schemi convenzionali di informazione per partecipare attivamente a quelloche concerne la propria carriera professionale. Infatti solo il 5% degli intervistati ha conseguitola laurea prima del 2000. Ciò può essere dedotto dal motivo per cui hanno deciso di partecipare a tale indagine . 16 Risposte al primo quesito dimostrazione isto grafica Il secondo item analizzava il tempo intercorso trail conseguimento della laurea e l’entrata nelmondo del lavoro. Il 40% del campione ha affermato che, mediamente, ha dovuto aspettare tre mesi per poter iniziare a lavorare. Analizzandoin modo più approfondito questo dato, si puòevidenziare come un peso preponderante èrivestito dall’entrata nel mondo del lavoro deineolaureati prima del 2008, anno in cui può esserericondotto lo scoppio dell’attuale crisi economicafinanziaria.Dopo il 2008, anche il mercato dellavoro ha subìto tali effetti che, nel caso deiTSRM analizzati, hanno allungato i tempi di ingresso nel contesto lavorativo, arrivando ad aspettare mediamente più di un anno per poter lavorare . Dimostrazione istografica al secondo quesito del quiz 17 Continuando con l’analisi delle domande sottoposte, il terzo quesito richiede se l’interessato ha trovato lavoro in una struttura pubblica, privata,in uno studio professionale o ha intrapreso la libera professione. Come si può notare esaminando le risposte di coloro i quali hanno un lavoro, si può notare come esse si dividano equamente tra la struttura pubblica e privata (34%) e solo in minima parte i tecnici sono impiegati in uno studio professionale o nella libera professione (5%).Questi dati pongono l’enfasi su un problema di fondo del settore radiologico: solo delle strutture di medio/grandi dimensioni hanno la possibilità di acquistare i macchinari necessari ad una corretta erogazione del servizio offerto. Ciò non vuol dire che un servizio offerto da privati presenti una qualità inferiore rispetto al servizio offerto dastrutture pubbliche ma, secondo questi dati, è molto difficile per un tecnico di radiologia medicalavorare in proprio in quanto, nella maggior parte dei casi, non ha le risorse finanziare necessarie adintraprendere questo tipo di progetto. Diconseguenza gli operatori, pur avendo la volontà ela professionalità necessaria per esercitare laprofessione in proprio, non hanno la possibilità di fare cio . 18 Dimostrazione istografica terza domanda Per quanto riguarda la tipologia contrattuale applicata ai TSRM, il 40% degli intervistati ha affermato che detiene un contratto a tempoindeterminato. Questo dato però, se incrociato conl’anno di conseguimento della laurea, è quasiinteramente occupato da coloro i quali si sonolaureati prima del 2009. Il risultato ottenuto è inlinea con quanto rilevato nelle domande precedentiin quanto, nell’ultimo biennio, vi è stata unasostanziale modifica del mercato del lavoro in cui,oltre alle difficoltà di trovare un’occupazioneallungando i tempi di entrata nel mercato del lavoro, si aggiunge il deterrente rappresentato dalfatto che il contratto più utilizzato è quello a tempo determinato . 19 dimostrazione istografica quarta domanda L’ultimo quesito richiedeva di indicare il proprio reddito mensile. Elaborando i dati emerge in primoluogo che mediamente lo stipendio è di circa 1.500€ ma, se questa informazione viene esaminata inmodo più approfondito, si può osservare che negliultimi anni vi è stata un’inversione di tendenzanella crescita dello stipendio medio. Infatti mentrenegli anni precedenti era possibile guadagnare finoa 2.000 € al mese ora tale cifra appare quasi unmiraggio in quanto vi sono tecnici che lavorano per uno stipendio inferiore ai 1000 euro . 20 dimostrazione istografica quinta domanda 21 L’analisi ha fornito, quindi, una fotografia dello stato attuale del lavoro dei tecnici di radiologia medica.Mettendo in relazione i primi due quesiti, ad esempio, è emerso un dato abbastanza “interessante” in quanto,tenendo in considerazione le risposte raccolte, il 20% degli utenti ha riferito che ad oggi non è riuscito a trovare un impiego. Ciò significa che un tecnico su cinque è senza lavoro e quindi appare evidente come il mercato del lavorosia in via di saturazione in quanto non vi è la possibilità per ogni TSRM di esercitare la propria professionalità.Questa saturazione è dovuta al fatto che anche se vi sono dei posti disponibili, essi non sono oggetto di bando da parte delle varie strutture interessate. Di conseguenza, tale situazione potrebbe cambiare se questi organismi pubblicassero dei concorsi al fine di selezionare i TSRM per coprire i suddetti posti vacanti. Inoltre, analizzando la domanda riguardante i dati relativi alla struttura in cui viene svolto il lavoro, pare moltodifficile per un tecnico di radiologia medica intraprendere una carriera lavorativa in proprio poiché, pur avendo la professionalità necessaria per svolgere tale mestiere, mancano i fondi utili ad acquisire le apparecchiature adatte.Per quanto riguarda invece la relazione esistente tra il lavoro in una struttura pubblica o in una privata, appare evidente come differiscono sia in termini di tipologia contrattuale applicata sia in termini salariali. Nelle strutture private si assiste alla comparsa di nuove forme contrattuali per i tecnici, come la contrattazione part-time oattraverso partita iva e di conseguenza il livello dello stipendio medio tende a diminuire poiché esistono tecnici che lavorano per circa 500 euro al mese . 22 1.5 DATI ALMA LAUREA ( ATENEO ROMA LA SAPIENZA) I dati che abbiamo analizzato prima sono a livello lavorativo e rappresentano la situazione in Italia e nelle principali regioni italiane grazie ai dati forniti da organi di competenza come la federazione nazionale dei collegi dei tsrm . Se invece vogliamo focalizzarci un attimo suoi dati che ci vengono forniti dagli studenti che hanno completato il ciclo di studi e cercano la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro possiamo avere un quadro generale totalmente diverso sia sulla situazione lavorativa che per quanto riguarda le difficoltà che trovare un lavoro . se vogliamo approfondire questo tema possiamo usufruire dei dati che ci mette a disposizione il sistema informatico nazionale alma laurea . il servizio alma laurea e un servizio che viene offerto dal 1994 creato dall’università di bologna e un servizio di statistica che ci permette di valutare 3 aspetti fondamentali . 1. Consentire agli atenei (ed ai diplomati delle scuole secondarie) dopo quattro mesi dalla fine dell’anno accademico di conoscere esattamente come e quando i neo dottori si sono laureati per corso di laurea 2. Consentire agli atenei di comprendere, per corso di laurea, quale percentuale di laureati è occupata dopo 1, 3, e 5 anni dalla laurea 3. Mettere a disposizione delle aziende italiane ed estere tutta la documentazione disponibile, aggiornata dagli stessi laureati e tradotta in inglese. 23 Il punto che ci interessa di più e dove possiamo tranne il maggior numero di informazioni è sicuramente il punto 2 . utilizzando i dati che ci vengono offerti dal sistema possiamo osservare la situazione lavorativa ad un anno( in questo caso ) dal completamento del ciclo di studi e lo possiamo fare osservando l’andamento occupazionale dei giovani studenti del nostro polo universitario preso L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA LA SAPIENZA . Possiamo effettuare una piccola differenza fra i due studi e riportare in un piccolo specchietto con i risultati ottenute da tutti gli intervistati anno per anno . Il numero di candidati e diviso per corso abbiamo un numero di intervistati di 534 studenti del corso di studi di 1° livello mentre il numero dei candidati per il corso di laurea specialistica / magistrale è di 279 , il periodo preso in considerazione va dall’anno 2008 al 2014 . 2014 2013 2012 LAUREA SPECIALISTICA LAUREA TRIENNALE 2011 2010 2009 2008 0 50 100 150 GRAFICO UNO 24 Il primo dato che si evince dal grafico è il numero di persone intervistate . Notiamo subito la differenza sostanziale dal numero di candidati che hanno partecipato all’intervista nell’arco dal periodo ( 2008/2014 ) . Abbiamo diviso i candidati per corso adesso in base ai dati statistici proponiamo le domande più importanti che sono state proposte a tutti gli studenti dei due corsi con relative risposte . 1 DOMANDA : Sono considerati “occupati” i laureati che dichiarano di svolgere un'attività lavorativa retribuita, purché non si tratti di un'attività di formazione (tirocinio, praticantato, dottorato, specializzazione, ecc.). 2014 2013 2012 Barre 3 2011 BIENNIO 2010 TRIENNIO 2009 2008 0 50 100 150 DIMOSTRAZIONE GRAFICA PRIMA DOMANDA 25 2 DOMANDA : Il tasso di disoccupazione è ottenuto dal rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro. 2014 2013 2012 Barre 3D 3 BIENNIO TRIENNIO 2011 2010 2009 2008 0 10 20 30 40 50 60 DIMOSTRAZIONE GRAFICA SECONDA DOMANDA 26 3 DOMANDA : svolgono un lavoro stabile (a tempo indeterminato o autonomo. 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 AN AN NO 20 NO 0 8 AN 20 NO 0 9 AN 20 NO 1 0 AN 20 NO 1 1 AN 20 NO 1 2 AN 20 NO 1 3 20 14 1°LIVELLO MAGISTRALE DIMOSTRAZIONE GRAFICA TERZA DOMANDA CAPITOLO 2 27 TIPOLOGIE DI CONTRATTI 2.1LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE La prima tipologia contrattuale che proponiamo è il contratto di lavoro occasionale . In breve viene illustrato così , Il lavoratore autonomo occasionale è colui che si obbliga a compiere verso un corrispettivo ( DANARO ) un'opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio, senza vincolo di subordinazione e senza alcun coordinamento con il committente. Un’attività di lavoro autonomo è occasionale se risulta “episodica, saltuaria e comunque non programmata” Il legislatore detta una definizione di tipo quantitativo, in una duplice dimensione: temporale e pecuniaria. Sono considerate prestazioni occasionali quelle che, con riferimento al medesimo committente nel corso dell’anno, hanno una durata complessiva non superiore ai 30 giorni e un compenso percepito non superiore ad € 5.000,00. Pertanto durante l’anno solare si possono compiere più prestazioni occasionali di lavoro autonomo con diversi committenti, purché i limiti sopra menzionati vengano rispettati. Bisogna porre in evidenza che le prestazioni rese da soggetti iscritti ad Albi professionali e rientranti nell’oggetto della professione esercitata non possono mai costituire prestazioni di lavoro autonomo occasionale, anche se di importo minimo. IRPEF I redditi da prestazioni autonome occasionali rientrano nella disciplina fiscale dei redditi diversi (quadro RL del modello UNICO persone fisiche), e sono costituiti dalla differenza tra l’ammontare percepito nel periodo d’imposta e le spese specificamente inerenti alla loro produzione. 28 Qualunque spesa può essere detratta se 2: 1) documentata in maniera idonea; 2) Imputabile al contribuente lavoratore occasionale; 3) Inerente alla produzione dei compensi percepiti. Sui compensi percepiti va operata da parte del committente una ritenuta d’acconto del 20%, che dovrà essere versata dallo stesso entro il 16 del mese successivo al pagamento della prestazione. CONTABILITA’ Non sono soggetti all’obbligo di tenuta delle scritture contabili. IVA I compensi percepiti sono esclusi dal campo di applicazione dell’IVA, in quanto manca il requisito dell’abitualità nell’esercizio della prestazione, con la conseguenza che non è necessario emettere la parcella ma risulta sufficiente certificare la percezione del compenso. INPS : I soggetti esercenti attività di lavoro autonomo occasionale, sono tenuti all’iscrizione alla Gestione separata INPS sono qualora il reddito annuo (intendendosi per tale il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre) derivante da detta attività, sia superiore ad € 5.000, sia a fronte di un unico o di una pluralità di rapporti. In tal caso l’onere contributivo, calcolato solamente sulla quota di reddito che eccede i 5.000 euro, risulterà a carico del committente per i due terzi e il Restante terzo a carico del lavoratore occasionale. Per le aliquote contributive applicabili si veda quando detto per il lavoro autonomo. Da quanto illustrato pocanzi questo tipo di contratto è un tipo di contratto che viene utilizzato nella maggior parte dei casi da TSRM che svolgono il loro lavoro per compensare la mancanza di personale soprattutto nel settore privato . 29 2.2 IL LAVORO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: IL CCNL E L'ACCESSO TRAMITE AVVISI E CONCORSI In base al profilo professionale di appartenenza, il personale non dirigenziale della Sanità è classificato in quattro categorie: A, B, C e D. Rispetto a tale classificazione, nei concorsi pubblici il TSRM è definito “Collaboratore Professionale Sanitario Tecnico di Radiologia Medica - Categoria D”. Per quanto riguarda invece la normativa che regola i concorsi pubblici nelle aziende sanitarie, il riferimento è il D.P.R. 220/2001 “Regolamento recante disciplina concorsuale del personale non dirigenziale del Servizio Sanitario Nazionale”. La prima regola da seguire quando si vuole partecipare a un concorso pubblico è leggere con attenzione il bando di concorso che costituisce l’unica fonte ufficiale a cui far riferimento ogni qualvolta si hanno dei dubbi. Esso contiene: il termine e le modalità di presentazione delle domande; le modalità di avviso per la determinazione del diario e la sede delle prove; le materie oggetto delle prove scritte, pratiche e orali; la votazione minima richiesta per l’ammissione alle prove; i requisiti soggettivi generali e particolari richiesti per l’ammissione; i titoli che a parità di punteggio danno luogo a precedenza o a preferenza, i termini e le modalità della loro presentazione; 30 le percentuali dei posti riservati al personale interno e le percentuali dei posti riservati dalle diverse leggi a determinate categorie. La domanda di partecipazione va redatta secondo uno schema spesso allegato al bando, corredata dal curriculum e da altri documenti (anche autocertificati) comprovanti i titoli posseduti. La domanda deve contenere un’affermazione di personale responsabilità su quanto dichiarato ai sensi del D.P.R. 445/2000. Inoltre, va firmata allegando copia di un documento di riconoscimento in corso di validità. Nell’ambito delle assunzioni nella Pubblica amministrazione, esiste anche la possibilità di partecipare ad avvisi pubblici attraverso i quali vengono predisposte graduatorie per incarichi a tempo determinato. Gli avvisi pubblici possono essere per soli titoli o per titoli e colloquio e, a differenza dei concorsi, vengono banditi per reperire più velocemente il personale necessario per far fronte ad evenienze aziendali particolari (sostituzione di personale, blocco delle assunzioni a tempo indeterminato, attesa di concorso, ecc.). I bandi possono prevedere che le prove d’esame siano precedute da forme di preselezione, predisposte anche da società specializzate in selezione del personale. Tale evenienza è sempre più frequente dato l’alto numero dei partecipanti. Ai sensi del D.Lgs. 33/13 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, anche le aziende sanitarie sono obbligate a dare maggior evidenza pubblica a ogni forma di reclutamento di personale. I bandi dei concorsi pubblici devono essere pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica - 4a serie speciale - concorsi ed esami, e di solito la scadenza è fissata a 30 giorni dalla loro pubblicazione. A tal proposito è importante leggere il bando per capire se la scadenza è riferita alla spedizione o alla ricezione della domanda da parte dell’azienda. Per gli avvisi pubblici (o pubbliche selezioni), invece, non è obbligatoria la divulgazione in Gazzetta Ufficiale. Tuttavia gli stessi, devono essere resi noti sul sito aziendale in 31 sezioni definite “Trasparenza” o “Amministrazione trasparente”, “Bandi di concorso”, “Avvisi di concorso”, “Concorsi”. Il loro periodo di scadenza è più breve: di solito tra i 10 e i 15 giorni. Concorsi ed avvisi possono essere pubblicati anche nei Bollettini Ufficiali Regionali (B.U.R.) delle singole Regioni. I concorsi sono “per titoli ed esami”. La Commissione d’esame attribuisce al candidato un totale di 100 punti: a) 30 punti per i titoli b) 70 punti per le prove d’esame. I punti per le prove sono così ripartiti: a) 30 punti per la prova scritta; b) 20 punti per la prova pratica; c) 20 punti per la prova orale. Per gli avvisi che prevedono due prove d’esame i 100 punti sono così ripartiti: a) 40 punti per i titoli; b) 60 punti per le prove (di cui 30 per la prova orale e 30 per la prova pratica). I punti assegnati in relazione ai titoli si riferiscono a: a) titoli di carriera (periodo di servizio pregresso); b) titoli accademici e di studio (master, laurea magistrale); c) pubblicazioni e titoli scientifici; d) curriculum formativo e professionale. La ripartizione dei punti fra le suddette categorie di titoli è stabilita dal bando di concorso. Inoltre, è un obbligo della Commissione in sede di prima riunione definire anche “i criteri e le modalità di valutazione delle prove concorsuali ai fini della motivazione dei punteggi attribuiti alle singole prove”. Spesso l’azienda adotta un apposito regolamento interno per la valutazione dei titoli al quale si fa riferimento per ogni bando di reclutamento di personale. In linea con specifiche normative europee, le prove del concorso devono accertare la conoscenza dell’uso delle apparecchiature informatiche e di una lingua straniera. Tali prove si concludono con un’idoneità, per cui non contribuiscono al punteggio 3. 2.4LAVORO AUTONOMO ( PARTITA IVA ) 3 Matteo Pio Natale et al., I Test per concorsi per i TSRM, Edises Editore, 2014. 32 È caratterizzato da prestazioni svolte con sistematicità e regolarità in modo professionale ed abituale, identificato dalla mancanza di ogni vincolo di subordinazione nei confronti del committente. Per l’esercizio dell’attività è richiesta l’apertura della partita IVA, entro 30 giorni dall’inizio della stessa. La richiesta va inoltrata ad un qualsiasi Ufficio delle Entrate compilando l’apposito modello (AA9/8 per le persone fisiche - AA7/9 per i soggetti diversi dalle persone fisiche) e presentando semplicemente un documento d’identità del professionista o del legale rappresentate per le società. Il numero di Partita Iva può anche essere richiesto in via telematica direttamente, tramite il servizio Internet (fisco on line), o attraverso un cosiddetto intermediario abilitato (es. commercialista) che si avvale del servizio Entratel. Il Codice che contraddistingue l’attività del tecnico sanitario di radiologia medica è 85.14.2 "Attività professionali paramediche indipendenti" mentre dal 2008 il nuovo codice è 86.90.29. (Questi professionisti devono essere obbligatoriamente iscritti al Collegio o all’Ordine Professionale). Il trend occupazionale negativo ha fatto aumentare negli ultimi 5 anni il numero di TSRM che lavorano a partita IVA nel privato. Un’analisi delle risposte raccolte su scala nazionale attraverso un questionario anonimo, ha evidenziato una situazione caratterizzata in generale da guadagni medi inferiori a quelli dei colleghi che lavorano nelle aziende sanitarie pubbliche, aggravata da un impegno orario settimanale ridotto. Sull’argomento, sarebbero necessari una valutazione e un monitoraggio istituzionale per contenere gli effetti negativi della liberalizzazione delle prestazioni intellettuali, in un mercato del lavoro inflazionato dall’esubero formativo. REDDITI 33 Il reddito di lavoro autonomo è assoggettato all’imposta sul reddito delle persone fisiche (I.R.P.E.F.) che prevede una tassazione progressiva a scaglioni e si versa con il meccanismo del saldo e degli acconti. I soggetti titolari di partita Iva sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi, esclusivamente con modalità telematiche, anche se nel corso dell’anno non hanno effettuato nessuna operazione. Il reddito professionale si determina in base al criterio di cassa, quale differenza tra i compensi percepiti (ovvero incassati dal proprio committente) e le spese sostenute nell’anno. Alla data dell’incasso, che generalmente coincide con fine della prestazione, o all’atto dell’acconto, in caso di anticipo percepito dal committente durante lo svolgimento del proprio incarico, occorre emettere una parcella. I requisiti obbligatori della parcella sono: 1) Data di emissione 2) Numero progressivo 3) Ditta, denominazione o ragione sociale, residenza o domicilio, partita iva e Codice fiscale delle parti contraenti 4) Descrizione della prestazione con indicazione del valore della stessa 5) L’aliquota IVA: nel caso in esame le prestazioni sono in esenzione d’imposta e in parcella bisogna indicare Es. Art. 10 DPR 633/’72 L'imponibile può essere maggiorato del 4% a titolo di rivalsa del contributo previdenziale. Sui compensi di lavoro autonomo, il committente deve operare la ritenuta d'acconto del 20% come previsto dall'art. 25 DPR 600/73 tenendo presente che la rivalsa contributiva del 4% è soggetta anch'essa a ritenuta d'acconto, e versarla entro il 16 del mese successivo. Le ritenute operate dal committente dovranno inoltre venire certificate dallo stesso a prova del reale versamento, entro il 28 febbraio dell’anno successivo al periodo d’imposta considerato. La ritenuta non si applica se il committente è una persona fisica 34 senza partita Iva. Per le parcelle con un onorario superiore a 77,46 è necessario apporre sulla parcella una marca da bollo pari ad € 1,81. IRAP I lavoratori autonomi, che hanno una propria autonoma organizzazione, sono tenuti ad assoggettare il proprio reddito professionale all’imposta regionale sulle attività produttive (I.R.A.P.), che dal 01/01/2008 ha un’aliquota proporzionale pari al 3,9%. L’imposta non dovrebbe trovare presupposto di applicazione, laddove il professionista sia "non autonomamente organizzato" – ovvero quando il professionista che non si avvale di qualsiasi prestazione di lavoro altrui (sia esso subordinato, autonomo, co.co.co., co.co.pro., eccetera) e/o non può disporre di capitali altrui (non gode di contributi, di finanziamenti, non ha beni in leasing, eccetera)1. Il condizionale viene usato in quanto tale argomento deve necessariamente essere approfondito con un consulente. CONTABILITA’ Sono obbligati alla tenuta delle scritture contabili, in base a quanto previsto dall’art. 19 del D.P.R. 600/’73. IVA Le prestazioni del tecnico sanitario di radiologia medica vengono ricompresse (D.M. Sanità 29 marzo 2001) tra quelle per cui è prevista esenzione dall’imposta Sul valore aggiunto. In parcella pertanto dovrà obbligatoriamente essere indicato il presupposto per la mancata applicazione apportando la dicitura “Prestazione esente art. 10 del D.P.R. 633/’72”. INPS I tecnici sanitari di radiologia medica, non avendo una propria cassa previdenziale, sono tenuti all’iscrizione alla gestione separati INPS, attraverso 35 una domanda da presentare all'Inps utilizzando i modelli in distribuzione presso tutte le sedi, specificando i propri dati anagrafici, il codice fiscale, il tipo di attività svolta, l'inizio dell'attività o tramite Internet, collegandosi al sito www.Inps.it. Per gli iscritti alla Gestione separata sono previste due aliquote contributive: 24,72% dal 1° gennaio 2008 per i non iscritti ad altra forma di previdenza obbligatoria oltre alla Gestione separata e che non siano pensionati. Il contributo è comprensivo dell'aliquota dello 0,72% per finanziare l'indennità di maternità, l'assegno per il nucleo familiare e l'indennità di malattia che, a partire dal 1° gennaio 2007, spetta anche per i periodi di malattia che non comportano il ricovero ospedaliero; 17% per: · i collaboratori e i professionisti iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria; . i titolari di pensione diretta, cioè quella derivante da contributi versati per il proprio lavoro; · i titolari di pensione di reversibilità. Per i professionisti il contributo viene pagato con il meccanismo degli acconti e saldi, negli stessi termini previsti per i versamenti Irpef ed è a completo carico del professionista. Il contributo è dovuto entro il limite di un massimale annuo rivalutato sulla base degli indici Istat di variazione del costo della vita. Per il 2007 il massimale è di € 87.187,00. Nell’ultimo decennio la crisi economica ha interessato in modo rilevante anche la nostra categoria. Soprattutto nel settore privato l’offerta di lavoro è diminuita e, laddove il Nomenclatore tariffario nazionale del 2005 prevedeva ben 42 € di tariffa oraria, oggi abbiamo compensi pari alla metà di quel valore. Fattori aggravanti nel tempo sono poi stati: 36 - la riforma delle pensioni4 del 2011-12; - l’esubero formativo che ha, di fatto, inflazionato il mercato del lavoro aumentando la domanda rispetto all’offerta. Un valore difficilmente quantizzabile sono i posti di lavoro che si potrebbero occupare se, nella cosiddetta “radiodiagnostica complementare”, venissero di norma impiegati i TSRM al posto di medici e infermieri. A tal proposito, la Federazione Nazionale TSRM ha stretto importanti accordi nel 20105 e 20156, con lo scopo di integrare le limitazioni all’autonomia professionale contenute nel D.Lgs. 187/00. Tale decreto sarà sostituito entro febbraio 2018 dalla normativa derivante dalla Direttiva Europea Euratom 2013/59. Sarebbe quindi opportuno che la Federazione Nazionale, tramite i Collegi, avvii un monitoraggio della categoria dei TSRM lavoratori autonomi perché rappresentano un indicatore dell’andamento generale del mercato del lavoro. A tal proposito, l'unico studio sui TSRM con Partita IVA è quello pubblicato dal Collegio di Foggia7. In esso si legge: La Legge n. 248 del 4 agosto 2006 (c.d. “pacchetto Bersani”), ha abolito la tariffa minima per i professionisti. Pertanto, ha liberalizzato il mercato del lavoro dei TSRM con partita IVA fino ad allora regolamentato da un tariffario nazionale8. Tuttavia, il lavoro del TSRM presso una struttura privata ha pochi elementi di autonomia e molte similitudini con un vero e proprio lavoro subordinato, in primis perché il rapporto di lavoro prestato è continuativo e 4 L’articolo 24 del decreto legge 6 dicembre 2011 n.201, convertito, con modificazioni dalla Legge 22 dicembre 2011, n.214, ha come oggetto esclusivo la riforma delle pensioni ideata dall’allora Ministro del Welfare, Elsa Fornero. 5 Federazione Nazionale TSRM-SIRM, Attività radiodiagnostica complementare e TSRM, 10.02.2010. 6 -Federazione Nazionale TSRM, Attività radiodiagnostica complementare, nota del 21.01.2015 - Federazione Nazionale TSRM, TC Cone beam, Circolare n.8/2014 7 Gerardo Ricciardi, Michele Pio Di leo, Matteo Orlando, INDAGINE SUI TSRM A PARTITA IVA, 2015. 8 Federazione Nazionale TSRM, Nomenclatore tariffario minimo nazionale, Approvato dal Consiglio Nazionale in data 18/19 marzo 2005. 37 poi perché lo svolgimento delle prestazioni avviene all’interno dei locali del datore di lavoro. Pertanto, molti TSRM con partita IVA, in realtà, svolgono un lavoro subordinato che meriterebbe di essere contrattualizzato.A tal proposito, il legislatore è intervenuto con l’art. 69 bis del D.lgs. n. 276/2003, nei quali le “professioni intellettuali” (art.2229 del Codice Civile) sono molto penalizzate9. A quasi dieci anni da tale liberalizzazione, e in piena crisi occupazionale, questo lavoro vuole fare il punto della situazione sulle condizioni economiche, contrattuali e sociali dei tecnici di radiologia con contratto di lavoro autonomo.Il campione vede una leggera prevalenza del genere maschile, in linea con il dato nazionale 10 .Solo 1 su 10 lavora fuori dalla regione in cui risiede e meno di 2 persone su 10 pagano l’affitto. La maggior parte ha un contratto a partita IVA.Circa la metà ha delle caratteristiche ben definite: età compresa tra 25 e 30 anni (Fig.1), lavora con partita IVA da oltre 2 anni, ha più di un datore di lavoro e complessivamente guadagna oltre 1400 9 Art. 69 bis del D.lgs. n. 276/2003. Comma 1. Le prestazioni lavorative rese da persona titolare di posizione fiscale ai fini dell’IVA (imposta sul valore aggiunto) sono considerate, salvo che sia fornita prova contraria da parte del committente, rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, qualora ricorrano almeno due dei seguenti presupposti: a) che la collaborazione con il medesimo committente abbia una durata complessiva superiore a otto mesi annui per due anni consecutivi; b) che il corrispettivo derivante da tale collaborazione, anche se fatturato a più soggetti riconducibili al medesimo centro d’imputazione di interessi, costituisca più dell’80 per cento dei corrispettivi annui complessivamente percepiti dal collaboratore nell’arco di due anni solari consecutivi; c) che il collaboratore disponga di una postazione fissa di lavoro presso una delle sedi del committente. Comma 2. La presunzione di cui al comma 1 non opera qualora la prestazione lavorativa presenti i seguenti requisiti: a) sia connotata da competenze teoriche di grado elevato acquisite attraverso significativi corsi formativi, ovvero da capacità tecnico-pratiche acquisite attraverso rilevanti esperienze maturate nell’esercizio concreto di attività; b) sia svolta da soggetto titolare di un reddito annuo da lavoro autonomo non inferiore a 1,25 volte il livello minimo imponibile ai fini del versamento dei contributi previdenziali di cui all’articolo 1, comma 3, della legge 2 agosto 1990, n. 233. Comma 3. La presunzione di cui al comma 1 non opera altresì con riferimento alle prestazioni lavorative svolte nell’esercizio di attività professionali per le quali l’ordinamento richiede l’iscrizione ad un ordine professionale, ovvero ad appositi registri, albi, ruoli o elenchi professionali qualificati e detta specifici requisiti e condizioni. 10 Claudio Attinà, Stato occupazionale al 2014, Federazione Nazionale TSRM 2015. 38 € lordi (Fig.5), lavorando 36-40 ore a settimana ed è classificato 11 in Categoria A.Pertanto, sembrerebbe che chi ha iniziato a lavorare più di 2 anni fa mantenga ancora oggi un guadagno discreto, se pur contenuto, nonostante debba lavorare spesso per più di un datore di lavoro.A tal proposito, ritornando al requisito del comma 1, lett. a), art. 69 bis del D.lgs. n. 276/200312 che contraddistingue un lavoro subordinato, piuttosto che un lavoro autonomo, è da notare come la maggior parte del campione (72%) lavora da più di 8 mesi con lo stesso datore di lavoro (Fig.2). L’altra metà del campione più disomogenea, coincidente nella maggior parte dei casi con chi ha iniziato a lavorare da meno di un anno, ha guadagni più ridotti con addirittura 1/3 del totale sotto ai 1000 € lordi (Fig.5). Tenendo conto che i guadagni sono lordi e la tassazione sfiora il 40%, la disparità con i colleghi del pubblico impiego si fa sentire. Irrilevante è l’entità di chi lavora per agenzie interinali e cooperative. Indicativo è invece il dato di quanti lavorano insieme ad un TSRM che gode di una pensione: ben 1 su 2. A tal proposito, magari con l’aiuto del Collegi, sarebbe interessante: - accertarsi che tutti i TSRM in pensione impiegati nelle strutture sanitarie private continuino a versare i contributi ai fini del cumulo con la pensione di vecchiaia o anzianità; capire la quota di personale assunto diversi anni fa con CCNL di sanità privata che, una volta in pensione, è sostituito con nuovi contratti a partita IVA. 11 Ai sensi dell’art.4, D.Lgs. 230/1995. 12 Art. 69 bis del D.lgs. n. 276/2003 , Comma 1. Le prestazioni lavorative rese da persona titolare di posizione fiscale ai fini dell’IVA (imposta sul valore aggiunto) sono considerate, salvo che sia fornita prova contraria da parte del committente, rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, qualora ricorrano almeno due dei seguenti presupposti: a) che la collaborazione con il medesimo committente abbia una durata complessiva superiore a otto mesi annui per due anni consecutivi; 39 Le conclusioni sono amare: Nell’ultimo decennio la crisi economica ha interessato in modo rilevante anche la nostra categoria. Soprattutto nel settore privato l’offerta di lavoro è diminuita e, laddove il Nomenclatore tariffario nazionale del 2005 prevedeva ben 42 € di tariffa oraria, oggi abbiamo compensi pari alla metà di quel valore. Fattori aggravanti nel tempo sono poi stati: - la riforma delle pensioni13 del 2011-12; - l’esubero formativo che ha, di fatto, inflazionato il mercato del lavoro aumentando la domanda rispetto all’offerta. Un valore difficilmente quantizzabile sono i posti di lavoro che si potrebbero occupare se, nella cosiddetta “radiodiagnostica complementare”, venissero di norma impiegati i TSRM al posto di medici e infermieri. A tal proposito, la Federazione Nazionale TSRM ha stretto importanti accordi nel 201014 e 201515, con lo scopo di integrare le limitazioni all’autonomia professionale contenute nel D.Lgs. 187/00. Tale decreto sarà sostituito entro febbraio 2018 dalla normativa derivante dalla Direttiva Europea Euratom 2013/59. Per quanto a noi noto, non ci sono studi simili cui fare riferimento. Sarebbe quindi opportuno che la Federazione Nazionale, tramite i Collegi, avvii un monitoraggio della categoria dei TSRM lavoratori autonomi perché rappresentano un indicatore dell’andamento generale del mercato del lavoro. 13 L’articolo 24 del decreto legge 6 dicembre 2011 n.201, convertito, con modificazioni dalla Legge 22 dicembre 2011, n.214, ha come oggetto esclusivo la riforma delle pensioni ideata dall’allora Ministro del Welfare, Elsa Fornero. 14 Federazione Nazionale TSRM-SIRM, Attività radiodiagnostica complementare e TSRM, 10.02.2010. 15 -Federazione Nazionale TSRM, Attività radiodiagnostica complementare, nota del 21.01.2015 - Federazione Nazionale TSRM, TC Cone beam, Circolare n.8/2014 40 2.5 GARANZIA GIOVANI ( JOBS OF YOUTH) Garanzia giovani che cos’è ? abbiamo elencato in precedenza tutte le procedure standard che occorrono per accedere al mondo del lavoro , ( CONCORSI , AVVISI , CURRICULUM VITAE ) ma G.G. probabilmente rappresenta il miglior metodo formativo per inserirsi nel mondo del lavoro in questo momento . Nasce con l’aiuto e il supporto della comunità europea per l’inserimento e la formazione dei giovani che non trovano un’ occupazione . Nato per aiutare i ragazzi con un età compresa fra i 15 e i 29 anni o in Italia o uno dei paesi della comunità europea o extra comunitario la G.G. è un’iniziativa concreta che può aiutare ad entrare nel mondo del lavoro, valorizzando le attitudini e il background formativo e professionale di ogni candidato , Come ci riesce ? lo fa con Programmi, iniziative, servizi informativi, percorsi personalizzati, incentivi: sono queste le misure previste a livello nazionale e regionale per offrire opportunità di orientamento, formazione e inserimento al lavoro, in un’ottica di collaborazione tra tutti gli attori pubblici e privati coinvolti . Il servizio è offerto con supporto e collaborazione sia delle aziende che cercano nuovi profili nei vari candidati . semplice ed efficiente il metodo per aiutare un candidato a trovare lavoro la metodica è molto semplice ed è costituita da : 1. ACCOGLIENZA 2. ORIENTAMENTO 41 3. FORMAZIONE 4. ACCOMPAGNAMENTO AL LAVORO 5. APPRENDISTATO 6. TIROCINI 7. SERVIZIO CIVILE 8. SOSTEGNO ALL’AUTOIMPRENDITORIALITÀ 9. MOBILITÀ PROFESSIONALE ALL’INTERNO DEL TERRITORIO NAZIONALE O IN PAESI UE 10. BONUS OCCUPAZIONALE PER LE IMPRESE 11. FORMAZIONE A DISTANZA 2.6 COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA A PROGETTO Ai fini della prova il contratto deve contenere le seguenti indicazioni: 1. la durata della prestazione: può essere determinata o anche solo determinabile, in funzione della durata e delle caratteristiche del progetto, programma o fase di esso. Può infatti accadere che il termine finale sia condizionato ad un evento futuro, ad es., in una collaborazione a programma, può essere legato alla persistenza dell'interesse del committente all'esecuzione del progetto, programma o fase di esso; 2. il progetto o programma o fase di esso: deve essere illustrato il suo contenuto caratterizzante; 3. il corrispettivo: deve essere quantificato in funzione del risultato che il collaboratore deve produrre, ovvero deve tener conto della natura e della durata del progetto o programma e non esclusivamente del tempo della 42 prestazione lavorativa. Deve inoltre essere proporzionato alla quantità e qualità del lavoro svolto, tenendo conto dei compensi normalmente corrisposti per analoghe prestazioni di lavoro autonomo nell'area geografica in cui si svolge il lavoro (art. 63). Le parti contraenti devono definire i criteri di determinazione del compenso, tempi e modalità di pagamento e la disciplina dei rimborsi spese; inoltre possono disciplinare nel contratto i criteri di esclusione o riduzione del compenso nel caso in cui il risultato non sia stato perseguito o sia qualitativamente inferiore alle aspettative, tale che ne risulti compromessa l'utilità; 4. le forme di coordinamento del lavoratore al committente sui tempi e le modalità di esecuzione della prestazione, nei limiti dettati: o dall'imprescindibile autonomia del collaboratore: non deve cioè risultare compromessa la sua autonomia operativa nell'esecuzione della prestazione; o dal progetto o programma: non è possibile ovviamente richiedere al lavoratore una prestazione che esuli da quest'ultimo; 2. eventuali misure specifiche di tutela della salute e della sicurezza del collaboratore, in relazione al tipo di lavoro svolto, oltre a quelle generali già previste dall'art. 66, c. 4 del D.Lgs 276/03 (v. Tutele). TUTELE (art. 66) È previsto per il collaboratore a progetto un sistema di tutele minimo in caso di gravidanza, malattia o infortunio e l'applicazione delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza e di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali: 43 1. malattia o infortunio: non si ha l'estinzione del contratto ma solo una temporanea sospensione senza erogazione del corrispettivo, salvo l'obbligo di presentazione, ai fini della prova, di idonea certificazione scritta. La sospensione non comporta però una proroga del contratto, salvo diversa pattuizione fra le parti, ed il committente ha facoltà di recesso quando la sospensione si protrae per un periodo superiore: o ad un sesto della durata del contratto, se questa è determinata; o a 30 giorni, se è determinabile; 2.gravidanza: salvo l'obbligo di presentazione, ai fini della prova, di idonea certificazione scritta, comporta la sospensione del contratto e la proroga della sua durata di 180 giorni, salvo diverse pattuizioni più favorevoli al collaboratore; 3.indennità di maternità e di degenza ospedaliera ed assegni al nucleo familiare: spettano solo se i collaboratori sono in possesso di determinati requisiti contributivi maturati ad aliquota piena, vale a dire in assenza di ulteriori contemporanei rapporti assicurativi e di trattamenti pensionistici diretti o indiretti (v. Aliquote di finanziamento); 4.indennità giornaliera di malattia e di congedo parentale: sono state introdotte dalla Finanziaria 2007 (art. 1, c. 788) e spettano alle stesse condizioni di cui al punto precedente; 5.congedo di maternità e/o paternità: è stato introdotto dal D.M. 12/07/07ed ha esteso ad alcune categorie iscrivibili alla Gestione Separata, fra cui i collaboratori a progetto, le tutele di cui agli art. 16 e 17 del D.Lgs 151/2001, in materia di astensione obbligatoria dal lavoro; 6.indennità una tantum in caso di fine lavoro: è stata introdotta in via sperimentale per il triennio 2009/2011 dal D.L. 185/08 (art. 19, c. 2), convertito con modificazioni nella L. 2/09, e spetta anch'essa in presenza di 44 determinati requisiti contributivi ai soli collaboratori a progetto soggetti ad aliquota piena; 7.processo del lavoro: si applicano le disposizioni sul processo del lavoro di cui alla L. 533/73 e successive modifiche e integrazioni; 8.salute e sicurezza: si applicano le norme del D.Lgs81/08, che ha sostituito il D.Lgs 626/94, purché la prestazione lavorativa si svolga nei luoghi di lavoro del committente (art. 3, c. 7). INVENZIONI DEL COLLABORATORE A PROGETTO (art. 65) Il collaboratore a progetto ha diritto di essere riconosciuto autore dell'invenzione fatta nello svolgimento del rapporto. RINNOVO È prevista la possibilità di rinnovo, stipulando con lo stesso collaboratore progetti o programmi analoghi o anche di tipo diverso, purché ciò non diventi un palese strumento elusivo della disciplina: a tal fine è quindi necessario che ogni contratto di lavoro a progetto soddisfi autonomamente i requisiti di legge. 2.7LAVORO RIPARTITO (JOB SHARING ) Il lavoro ripartito ( chiamato job sharing) è un rapporto di lavoro speciale, mediante il quale due lavoratori assumono in solido l'adempimento di un'unica e identica obbligazione lavorativa. In pratica due persone si dividono consensualmente lo stesso posto di lavoro. In questo modo, i lavoratori possono cioè gestire autonomamente e discrezionalmente la ripartizione 45 dell'attività lavorativa ed effettuare sostituzioni fra loro. I lavoratori possono cioè gestire autonomamente e discrezionalmente la ripartizione dell'attività lavorativa ed effettuare sostituzioni fra loro, che debbono essere comunicate al datore di lavoro con cadenza almeno settimanale per certificare le assenze. Entrambi sono però direttamente e personalmente responsabili dell'intera obbligazione lavorativa. OBIETTIVI È una forma contrattuale che ha quindi l'obiettivo di conciliare i tempi di lavoro e di vita, attraverso nuove opportunità di bilanciamento tra le esigenze di flessibilità delle imprese e le esigenze dei lavoratori. L'obiettivo è quello di dare una veste giuridica a situazioni oggi già in uso ed al di fuori delle regole (ad esempio i portierati). DESTINATARI Il contratto di lavoro ripartito può essere stipulato da tutti i lavoratori e da tutti i datori di lavoro.La pubblica amministrazione non può stipulare i contratti di lavoro ripartito. Rispetto a quanto previsto dalla precedente normativa (circolare Ministero del lavoro e della previdenza sociale n. 43/1998), la vera novità del contratto di lavoro ripartito previsto dalla legge Biagi sta nell'aver limitato la possibilità di gestire il lavoro in solido a due lavoratori. 46 CARATTERISTICHE deve essere stipulato in forma scritta, non per la validità dello stesso ,ma ai fini della prova; è di tipo subordinato; deve indicare i nominativi dei due lavoratori, la misura percentuale della prestazione da svolgere da ciascuno, e la collocazione temporale; deve indicare tutti gli altri elementi che si inseriscono nei normali contratti di lavoro di natura subordinata; devono essere individuate le misure adottate per la sicurezza e la tutela del collaboratore il rapporto di lavoro può essere stipulato a termine o a tempo indeterminato. Per quanto riguarda il trattamento economico, vige il principio di parità di trattamento rispetto ai lavoratori di pari livello e mansione. Il trattamento è comunque riproporzionato in base alla prestazione lavorativa effettivamente eseguita. Il datore non può opporsi alla ripartizione dell'attività lavorativa stabilita dai due lavoratori. La certificazione del rapporto è facoltativa; 47 mira a qualificare la natura del rapporto di lavoro con l'assenso delle parti (d.d.l. e lavoratore); avviene presso gli enti bilaterali; le DPL, le università (pubbliche e private), le fondazioni universitarie; qualora una delle parti intendesse ricorrere in sede giudiziaria per difformità tra il programma negoziale certificato e la sua concreta applicazione, è obbligatorio "il tentativo di conciliazione" avanti allo stesso soggetto che ha assistito all'accordo. Le regole La suddivisione può essere di tipo "verticale" (una settimana, un mese o un anno ciascuno) e di tipo "orizzontale" (entrambi lo stesso giorno). È data facoltà ai due lavoratori di scambiarsi "i turni" di lavoro (salvo diversa pattuizione nel contratto). Sono vietate le sostituzioni da parte di terzi, salvo se concordate con il d.d.l. I due lavoratori sono conteggiati come unica unità lavorativa nella forza lavoro aziendale. Ad ognuno dei due lavoratori spetta, pro quota, lo stesso trattamento retributivo e previdenziale di un pari livello occupato con normale contratto di lavoro subordinato; ma il calcolo delle prestazioni e dei contributi dovrà essere effettuato mese per mese, salvo conguaglio, a fine anno, in relazione all'effettivo svolgimento della prestazione lavorativa. Le prestazioni previdenziali e assistenziali (es. indennità di malattia ecc.) sono calcolate come per i contratti a part time. 48 In caso di dimissioni o licenziamento di uno dei due lavoratori, il rapporto si estingue anche nei confronti dell'altra parte, ma il datore di lavoro può chiedere all'altro di trasformare il rapporto in un contratto di lavoro subordinato a tempo pieno o parziale. Il datore può anche rifiutare l'adempimento di un terzo soggetto. L'attuazione e la regolamentazione del lavoro ripartito è vincolata alla contrattazione collettiva. In assenza di contratti collettivi, si applica la normativa generale del lavoro subordinato in quanto compatibile con la natura del rapporto di lavoro ripartito. Il regime transitorio e l'attuazione dei rinvii alla contrattazione collettiva potranno essere affidati anche a un Accordo interconfederale su convocazione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali. 2.8LAVORO INTERMITTENTE ( A CHIAMATA ) È un contratto che si può attivare qualora si presenti la necessità di utilizzare un lavoratore per prestazioni con una frequenza non predeterminabile, permettendo al datore di lavoro di servirsi dell’attività del lavoratore, chiamandolo all’occorrenza. Sono spesso assunti con questa tipologia contrattuale i lavoratori dello spettacolo, gli addetti al centralino, i guardiani, receptionist. È richiesta la forma scritta del contratto (anche se solo ai fini della prova della sussistenza del contratto e non per la sua validità) indicando i contenuti previsti per legge, tra cui la durata a tempo determinato o indeterminato. La disciplina normativa è contenuta nel Decreto Legislativo di riordino delle tipologie contrattuali (D.lgs. 81/2015) Il contratto di lavoro intermittente può essere stipulato: 49 per le esigenze individuate dai contratti collettivi, anche con riferimento allo svolgimenti di prestazioni in periodi predeterminati nell'arco della settimana, del mese o dell'anno; nel caso di soggetti di età inferiore a 24 anni, oppure, di etàsuperiore a 55 anni. Le prestazioni a chiamata si devono comunque concludere entro il compimento del 25esimo anno. Qualora la prima ipotesi non sia attuata dalla contrattazione collettiva, le ipotesi di ricorso a questo tipo di contratto sono individuate da un apposito decreto ministeriale. Il contratto di lavoro intermittente, come confermato anche dalla nuova disciplina raccolta nel Decreto Legislativo n.81/2015, è ammesso per ciascun lavoratore e con il medesimo datore di lavoro per un periodo complessivamente non superiore alle 400 giornate nell’arco di tre anni solari, ad eccezione dei settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo. Nel caso in cui sia superato questo periodo, il rapporto di lavoro intermittente si trasforma in un rapporto a tempo pieno e indeterminato. La Circolare MLPS n.35/2013 aveva già fornito le indicazioni operative riguardo al calcolo delle giornate. A livello retributivo è poi prevista un’indennità di disponibilità nel caso in cui il lavoratore si impegni contrattualmente a rispondere alla chiamata. L’importo dell’indennità è determinato dai contratti collettivi ma non è inferiore all'importo minimo fissato con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentite le associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Come chiarito dal Ministero con interpello n.15/2015, il lavoratore iscritto nella lista di mobilità e assunto con contratto di lavoro intermittente a tempo indeterminato, senza obbligo di risposta alla chiamata, mantiene comunque l’iscrizione nella lista. Il datore di lavoro deve effettuare, oltre alla comunicazione obbligatoria preassuntiva, una comunicazione amministrativa 50 prima dell’inizio dello svolgimento della prestazione lavorativa svolta dal del medesimo lavoratore, o prima dell’inizio di più prestazioni di durata non superiore a trenta giorni svolte all’interno di una preventiva pianificazione. 2.9 COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (CO.CO.CO) il contratto di lavoro a progetto sostituisce il tradizionale contratto di CO.CO.CO. non più applicabile a tale tipo di attività.e’ caratterizzato dall’assenza di qualsiasi vincolo di subordinazione tra prestatore e committente. deve essere riconducibile ad uno o più progetti specifici o programmi di lavoro o fasi di esso, determinati dal committente e gestiti autonomamente dal collaboratore in funzione del risultato, nel rispetto del coordinamento con l’organizzazione delcommittente e indipendentemente dal tempo impiegato per l’esecuzionedell’attività lavorativa.il compenso deve essere proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro.e’ obbligatorio sottoscrivere un contratto in forma scritta, per l’onera dellaprova, e deve contenere tassativamente i seguenti elementi: - la durata; 51 - indicazione del progetto o programma di lavoro o fasi di esso, individuato nel suo contenuto caratterizzante; - il compenso, e i criteri per la sua determinazione, nonché i tempi e le modalità di pagamento e disciplina dei rimborsi spese; - le forme di coordinamento sull’esecuzione della prestazione lavorativa; - le misure a tutela della salute e sicurezza. irpef i redditi percepiti sono assimilati a redditi di lavoro dipendente. contabilita’ non sono obbligati alla tenuta delle scritture contabili. inps per quanto attiene il regime contributivo, i collaboratori a progetto sono tenuti all’iscrizione alla gestione separata inps, secondo quanto previsto per i lavoratori autonomi. il versamento è effettuato dal committente con cadenza mensile, entro il 16 del mese successivo a quello del pagamento del compenso, ed è per due terzi a carico dell’azienda e per un terzo a carico del lavoratore. inail 8 dal 16 marzo 2000 i lavoratori parasubordinati sono assicurati anche contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. l'assicurazione riguarda non tutti i lavoratori ma solo quelli che: 1. svolgono un'attività tra quelle considerate dalla legge a rischio di infortunio e quindi meritevoli di tutela (in genere si tratta di attività che richiedono l'uso di macchinari); 2. esercitano le proprie mansioni (non occasionalmente) su veicoli a motore 52 condotti personalmente. il premio da versare all'inail, calcolato sui compensi effettivamente percepiti, è ripartito tra committente (due terzi) e lavoratore (un terzo). 2.10LAVORO OCCASIONALE DI TIPO ACCESSORIO Con lavoro accessorio si è inteso regolamentare quelle prestazioni lavorative non riconducibili alle tipologie contrattuali tipiche del lavoro subordinato o del lavoro autonomo, ma caratterizzate da un limite prettamente economico e dal pagamento attraverso dei voucher. Si tratta perlopiù di quelle attività lavorative che potrebbero collocarsi al di fuori della legalità, nell'ottica di una maggiore tutela del lavoratore. Per contratto di lavoro accessorio si intende l’insieme di prestazioni lavorative che non danno luogo, con riferimento alla totalità dei committenti, a compensi superiori a € 7.000 netti (€9.333 lordi) nel corso di un anno civile (dal 1° gennaio al 31 dicembre). Qualora il committente sia un imprenditore o un professionista le prestazioni di lavoro accessorio rese a loro favore non possono eccedere il limite di € 2.000 53 nell’anno civile per ciascun lavoratore. Il Decreto Legislativo n. 81/2015 ha confermato il venire meno così della caratteristica dell’occasionalità - già eliminata dal Decreto Legge 76/2013 - e la possibilità che il lavoro accessorio possa Il essere usato lavoro accessorio si commerciale, turistico, per qualsiasi utilizza, dei quindi, servizi, tipo in diversi della Pubblica di attività. ambiti: agricolo, Amministrazione, rispettando comunque i vincoli di contenimento delle spese di personale previsti dalla normativa di settore, oppure, dai patti di stabilità interni. I percettori di cassa integrazione salariale o di misure di sostegno del reddito, in qualsiasi settore produttivo, compresi gli Enti locali, potranno lavorare con contratto di lavoro accessorio per un compenso massimo di € 3.000 netti nell’anno civile. Tale limite per l’anno 2015, è da intendersi comprensivo anche delle prestazioni di lavoro accessorio già rese dal 1° gennaio 2015 al 24 giugno 2015. L’INPS è incaricato a detrarre la contribuzione figurativa dalle misure di sostegno, conguagliando con gli accrediti contributivi derivanti dal lavoro accessorio.Per specifiche categorie di soggetti in stato di disabilità, detenzione, tossicodipendenza e per i beneficiari di ammortizzatori sociali è prevista la possibilità di ricorrere al lavoro accessorio, secondo una regolamentazione speciale che sarà individuata da un apposito decreto ministeriale. Per il lavoratore, il compenso è esente da ogni imposizione fiscale e non incide sul suo stato di disoccupato o inoccupato.I compensi percepiti con il lavoro accessorio concorrano alla determinazione del reddito utile per il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno. Il pagamento della prestazione occasionale di tipo accessorio avviene attraverso i cosiddetti voucher (o buoni lavoro) che garantiscono, oltre alla retribuzione, anche la copertura previdenziale presso l'INPS e quella assicurativa presso l'INAIL. Con la Circolare n.4 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 18 gennaio 2013, sono state fornite alcune indicazioni operative per il personale 54 ispettivo sul lavoro accessorio. Le aziende agricole che superano 7.000 € di fatturato l'anno possono ricorrere al lavoro accessorio soltanto per le attività di carattere stagionale e utilizzare soltanto tre tipologie di prestatori: i pensionati, gli studenti tra i 16 e i 25 anni nei periodi di vacanza, iscritti ad un ciclo scolastico o universitario e, anche per il 2014, i percettori di prestazioni a sostegno del reddito. In generale, è vietato ricorrere al lavoro accessorio per l’esecuzione di appalti di opere o servizi. In un prossimo decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali da emanarsi entro il 25 dicembre 2015, saranno individuate specifiche deroghe. Per i buoni già richiesti alla data del 25 giugno 2015 si applicheranno fino al 31 dicembre 2015 le previgenti disposizioni che prevedevano un ricorso al lavoro accessorio nel limite dei € 5000 (5060 netti) per la totalità dei committenti e di € 2.000 per ciascun singolo committente. Infine, sarà prossimamente possibile l’invio della comunicazione di inizio prestazione in modalità telematica alla DTL competente. Come indicato nellaNota direttoriale del 25 giugno 2015, fino a quando non saranno definite le nuove procedure, le comunicazione dovranno essere effettuate tramite gli Istituti previdenziali con le attuali modalità. Maggiori chiarimenti sul lavoro accessorio e sull’utilizzo dei voucher a seguito dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo n.81/2015 sono stati forniti dallaCircolare INPS n.149/2015. CAPITOLO 3 3.1STRUMENTI PER LA RICERCA DEL LAVORO CURRICULUM VITAE 55 il curriculum vitae che cos’e’ ? Il curriculum vitae, o semplicemente curriculum, talvolta abbreviato in CV, che tradotto dal latino significa "corso della vita (e degli studi)", è un documento redatto al fine di presentare la situazione personale, scolastica e lavorativa di una persona. Un curriculum vitae è di solito compilato nell'ambito della ricerca del lavoro , ovvero quando si cerca il primo o un diverso impiego . Spesso il curriculum è infatti la prima fonte informativa in base alla quale un datore di lavoro o un selezionatore decide se è interessato a esaminare ulteriormente un candidato per valutarne l'assunzione o la collaborazione. Esiste in forma cartacea e online, ed è possibile inviarlo direttamente all'azienda che ricerca personale o ad agenzie che offrono servizio di ricerca per conto terzi. In ambito lavorativo è un documento molto importante, da redigere con cura al fine di evitare errori e per renderlo di facile e veloce consultazione, modellandolo, di volta in volta, sulle esigenze della persona che lo leggerà. Il cv e formato da tante informazioni e redatto in modo da fornire a chi lo legge le informazioni principali del candidato ecco qui riportate : Un curriculum vitae redatto in forma scritta si compone di diverse informazioni, alcune essenziali, altre facoltative . Essenziali sono: dati personali e recapiti istruzione esperienze lavorative (salvo nel caso di candidato senza esperienze) conoscenza di lingue oltre alla propria lingua madre conoscenze informatiche consenso al trattamento dei dati personali secondo la vigente normativa della privacy (quando le condizioni del datore di lavoro, ad es. l'appartenenza a categorie protette, lo impone) Facoltative possono essere (secondo i campi professionali): 56 obiettivi professionali e di carriera (importante nel caso in cui ci si candidi per una posizione che cambierebbe in modo significativo il corso della propria carriera) esperienze formative (attestati, titoli e certificati inerenti alla professione) informazioni su attività extraprofessionali, hobby, e così via. Esiste un formato europeo standard per la redazione del curriculum vitae; questo modello di curriculum prevede la suddivisione in: dati personali esperienze lavorative istruzione e formazione capacità e competenze personali, relazionali, organizzative, tecniche, artistiche brevetti e pubblicazioni ulteriori informazioni e allegati. Oggi giorno tanti ragazzi tanti lavoratori per la stesura di un curriculum vitae affidabile e corretto applicano il formato standard di curriculum quello europeo . Visto che la commissione europea fornisce uno standard da utilizzare per compilare correttamente un cv ecco abbiamo il cosi detto EUROPASS CV . e molto semplice da elaborare ed e stato introdotto per avere un rapido accesso alle informazioni fra aziende , uffici , datori di lavoro , e agenzie interinali cosi da garantire al candidato un facile rapporto con i futuri datori di lavoro . Il curriculum vitae rappresenta per il TSRM una prima valida fonte di occupazione il primo strumento utilizzabile per l’accesso al mondo del lavoro o in strutture private o in strutture pubbliche per ottenere l’accesso a periodi di tirocinio formativi presso qualsiasi struttura lo renda necessario per l’introduzione di nuovi candidati all’interno dell’attività lavorativa . 57 3.2GAZZETTA UFFICIALE Che cos’è la gazzetta ufficiale ? La Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (GU) è la fonte ufficiale di conoscenza delle norme in vigore in Italia . È uno strumento di diffusione, informazione e ufficializzazione di testi legislativi, atti pubblici e privati che devono giungere con certezza a conoscenza dell'intera comunità. La Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, oltre che funzioni di pubblicità, ha finalità di certificazione per il decorso del termine di vacatio legis e, di conseguenza, per individuare la data dell'entrata in vigore di certi atti normativi statali. Infatti, un atto dello Stato o di un altro organismo può essere inserito nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana per varie finalità stabilite dal legislatore. La Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana si divide nelle serie seguenti: Serie generale, pubblicata tutti i giorni feriali; 1ª Serie Speciale - Corte Costituzionale, pubblicata ogni mercoledì; 2ª Serie Speciale - Unione Europea, pubblicata ogni lunedì e giovedì; 3ª Serie Speciale - Regioni, pubblicata ogni sabato; 4ª Serie Speciale - Concorsi ed Esami, pubblicata ogni martedì e venerdì; 5ª Serie Speciale - Avvisi Pubblici e Ministeriali, Contratti Pubblici, pubblicata ogni lunedì, mercoledì e venerdì. La sezione che interessa e che viene costantemente monitorata per le varie proposte di lavoro e la sezione 4 ( concorsi ed avvisi ) dove vengono 58 riportate in modo ufficiale date di concorsi ed esami per i vari posti da TSRM nelle varie regioni d’italia , vengono riportate informazioni di ogni genere in merito all’argomento . Si rammenti che per avere un quadro completo dei concorsi pubblici è necessario integrare i bandi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, con quelli pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione che riguarda i concorsi per l’assunzione nell’ambito degli Enti locali. La data di pubblicazione del bando è molto importante. Infatti la scadenza per la presentazione della domanda viene fissata a partire da quella data. Come reperire le informazioni su concorsi e bandi. Sono comunque reperibili in tutte le edicole periodici (settimanali e mensili), specializzati in concorsi pubblici, i quali pubblicano tutti i bandi di concorso nazionali e locali e relative domande di partecipazione. Tra gli altri, solo per citarne qualcuno, ricordiamo: 1. CONCORSI PER TUTTI 2. IL POSTO 3. CONCORSI ED ESAMI 4. TUTTO CONCORSI 5. CONCORSI PER GIOVANI 3.3BILANCIO DI COMPETENZE E ORIENTAMENTO AL LAVORO Dopo aver illustrato nel paragrafo precedente il curriculum vitae (CV) adesso occupiamoci di un altro tassello importante per per inserirsi correttamente nel mondo del lavoro . Facciamo una premessa : il requisito essenziale per collocarsi nel mondo del lavoro e la consapevolezza delle proprie capacità e 59 dei propri obbiettivi professionali . A tal proposito il bilancio di competenze e l’orientamento al lavoro . L'obiettivo professionale deve essere realistico e quindi tenere in considerazione il mercato del lavoro di riferimento (es. valutazione della richiesta di figure professionali per cui ci si propone, le realtà presenti nella zona i cui si vuole operare ecc). La costruzione del bilancio competenze si svolge attraverso un percorso strutturato di orientamento, che prevede uno o più colloqui con un consulente esperto (orientatore), durante i quali vengono utilizzati una serie di prove/strumenti specifici (es. schede pedagogiche, questionari di autovalutazione, analisi delle esperienze passate, scrittura della propria biografia professionale, test, simulazioni ecc..), con lo scopo di far emergere un obiettivo professionale. I percorsi di orientamento possono essere individuali o di gruppo. Il percorso è consigliato soprattutto ai disoccupati che hanno intenzione di inserirsi o reinserirsi nel circuito lavorativo, ma anche a chi già lavora, al solo scopo di avere una maggiore consapevolezza delle proprie competenze. Riferimenti utili I Centri per l'Impiego sono le strutture dell'Agenzia del Lavoro decentrato sul territorio provinciale, punto di riferimento per lavoratori e Aziende che intendono utilizzare i servizi erogati.I servizi offerti dai Centri per l'Impiego sono destinati innanzitutto alle persone che asi trovano in stato di disoccupazione, ma ne possono fruire anche i soggetti occupati e che sono alla ricerca di un altro lavoro. La persona alla ricerca di un lavoro deve recarsi presso il Centro per l'Impiego del luogo in cui ha il proprio domicilio. L'età minima di ammissione al lavoro dipendente e quindi di iscrizione al centro per l'Impiego è stabilita attualmente in 16 anni (La Legge finanziaria 296/2006 ha innalzato l'età per l'accesso al lavoro da 15 a 16 anni per consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il 18° anno di età) Attività di orientamento vengono svolte anche da altre strutture pubbliche 60 quali, Informagiovani e altri sportelli informativi, scuole di istruzione secondaria superiore, università, sindacati, comuni ecc. E' consigliabile verificare quali sono i servizi presenti sul territorio che fanno orientamento. Queste informazioni si possono recuperare all'interno dei siti delle singole regioni, consultando le sezioni relative al lavoro e/o alla formazione professionale e/o all'orientamento. 3.4OFFERTA LAVORATIVA ALL’ESTERO CON RELATIVA COMPARAZIONE DEL TITOLO UNIVERSITARIO . Oggi giorno il mercato del lavoro in Italia sappiamo che è bloccato , sappiamo delle innumerevoli difficoltà che ci sono per trovare un lavoro fisso , sappiamo bene che la posizione dei tanti operatori sanitari e tante figure professionali sono alla ricerca di un lavoro stabile . Dopo aver illustrato precedentemente i vari metodi per inserirsi nel mondo del lavoro tramite il curriculum vitae oppure tramite concorsi o avvisi pubblici oggi giorno un altro modo per ottenere una collocazione nel mondo del lavoro potrebbe essere anche quella di emigrare all’estero per ottenere diritti e dovere che spettano ad ogni cittadino e lavoratore . L’offerta lavorativa all’estero sta diventando sempre di più con il passare del tempo non solo un’opzione per tanti giovani che hanno conseguito un titolo di studio universitario e cercando fortuna all’estero . Sappiamo bene che ogni titolo universitario ottenuto in Italia presso qualsiasi università italiana può essere equiparato e convertito nel titolo di studio di un paese della comunità europea . oggi giorno un 61 tecnico sanitrario di radiologia medica per immagini e radioterapia può svolgere all’estero la sua professione tranquillamente nei vari paesi della comunità europea convertendo il suo titolo universitario con la legislatura corrente nel paese nel quale decide di prestare il suo lavoro . in questo momento i paesi con una forte crescita e opportunità di lavoro ovviamente sono i più avanzati economicamente quindi FRANCIA INGHILTERRA SPAGNA e GERMANIA più altri paesi dove è possibile svolgere l’attività di tsrm . Data l’incalzante inoccupazione nell’ambito professionale della figura del TSRM in Italia una possibile ancora di salvezza potrebbe ritrovarsi nella ricerca di un lavoro all’estero. Nonostante l’Italia sia un paese della comunità europea, il titolo di studio ottenuto non è, nella maggior parte dei casi, riconosciuto automaticamente in UE ma deve prima essere sottoposto ad un iter di riconoscimento, cosa abbastanza comprensibile per professioni del campo sanitario. Infatti il paese in cui si intende svolgere la mansione oggetto degli studi universitari vuole essere certo del percorso di studi effettuato e della preparazione del candidato prima di metterlo a contatto con il mondo del lavoro. Ciò vuol dire che senza riconoscimento del titolo, non si può svolgere la propria professione. Come effettuare il riconoscimento il titolo? Innanzitutto bisogna avere un’idea della nazione in cui si vuole andare. Necessaria è la conoscenza della lingua del paese perché non si può pretendere di andare in un paese senza avere almeno una base linguistica, a maggior ragione per la nostra professione che è particolarmente a contatto con il pubblico. Perciò già con questa affermazione molti paesi sono preclusi perché per imparare abbastanza bene una lingua ci vuole quasi un anno, se non di più. Ma nel caso si predisponga di tempo, denaro e buona volontà nessuno vi impedisce di tentare la fortuna in ogni dove. Dopo aver scelto la destinazione, come prima cosa bisogna informarsi al Ministero della Salute del paese stesso e richiedere se la laurea ottenuta è 62 riconosciuta, se non lo fosse, cosa molto probabile, chiedere i documenti che occorrono per il riconoscimento. Per ottenere informazioni non fatevi scrupoli, ho scritto a numerose ambasciate italiane, agli enti regolatori della salute di nazioni estere oltre a organi funzionali per la nostra professione sanitaria (cioè le istituzioni che regolamentano il Tecnico di radiologia all’estero), rispondono in un lasso di tempo relativamente breve e in modo molto esauriente. Ottenuta la documentazione necessaria al riconoscimento, non bisogna fare altro che compilarla e trovare la documentazione da allegare (nella lingua richiesta o indicata dal paese). Per la maggior parte dei paesi dell’UE i documenti sono gli stessi: Diploma di Laurea, Diploma Supplement, Iscrizione all’Albo, ID o Passaporto, Compilare l’Application Form del Sistema sanitario in cui si vuol far autenticare il titolo (documentazione che va compilata con dati anagrafici, residenza, ecc). Altri documenti da allegare sono solitamente presenti nelle linee guida per compilare il Form, che nella maggior parte dei casi vengono scritte in un inglese comprensibile. 63 3.5SBOCCHI PROFESSIONALI CON LAUREA TRIENNALE DI PRIMO LIVELLO E LAUREA SPECIALISTICA . Abbiamo parlato dei vari modi che il candidato può avere a disposizione per collocarsi nel mondo del lavoro . abbiamo parlato e illustrati le varie metodiche che ci sono per intraprendere questa professione e come svolgerle presso le strutture adeguate e con quali sistemi . ricordiamo a tutti che lo studente una volta concluso il ciclo di studi è una persona qualifica abilitata a sostenere più mansione nell’ambito radiologico con le sue molteplici funzioni . lo studente che terminato il percorso di studi con la laurea triennale ha ambie competenze in merito a materie e settori delicati della radiologia sia tradizionale che interventistica . cercherò di spiegare brevemente quali ono gli sbocchi che si possono avere con la laurea triennale in tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia . le funzioni in un contesto lavorativo sono associate a : 1. manutenzione e attivazione della strumentazione; 2. registrazione dei dati degli esami e redazione di rapporti diagnostici; 3. cura dei 4. gestione 5. disposizione radioprotezione delle del rapporti operazioni paziente del con inerenti sul paziente 64 la tavolo il sicurezza radiologico, e degli paziente; degli esami; tutelando la operatori; 6. gestione e aggiornamento delle cartelle cliniche; 7. gestione e trasmissione dell'immagine radiologica in riferimento alla sicurezza informatica e alla privacy. GLI SBOCCHI OCCUPAZIONALI SONO : 1.a. presso strutture pubbliche 1.b. private o Istituti di Ricerca in Diagnostica per immagini, 1.c. Neuroradiologia, 1.d. Medicina Nucleare, 1.e. Radioterapia e Fisica Sanitaria. Possono inoltre esercitare la professione nell'industria che produce elettromedicali dedicati alla radiodiagnostica, radioterapia, medicina nucleare. Mentre quando parliamo di sbocchi professionali con laurea specialistica le occupazioni sono di natura ben diversa in quanto il corso di durata di due anni ha un’impronta diversa dal precendete percorso di studi . I laureati in Scienze delle professioni sanitarie tecniche diagnostiche che hanno acquisito le necessarie conoscenze scientifiche, i valori etici e le competenze professionali pertinenti alle professioni nell'ambito tecnico diagnostico e hanno ulteriormente approfondito lo studio della disciplina e della ricerca specifica, alla fine del percorso formativo sono in grado di esprimere competenze 65 avanzate di tipo preventivo, diagnostico ed educativo in risposta ai problemi prioritari di salute della popolazione in età pediatrica, adulta e geriatrica e ai problemi di qualità dei servizi. In base alle conoscenze acquisite, sono in grado di tenere conto, nella programmazione e gestione del personale dell'area sanitaria, sia delle esigenze della collettività, sia dello sviluppo di nuovi metodi di organizzazione del lavoro, sia dell'innovazione tecnologica ed informatica, anche con riferimento alle forme di teleassistenza o di teledidattica, sia della pianificazione ed organizzazione degli interventi pedagogico- formativi nonché dell'omogeneizzazione degli standard operativi a quelli della Unione Europea. I laureati sviluppano, anche a seguito dell'esperienza maturata attraverso una adeguata attività professionale, un approccio integrato ai problemi organizzativi e gestionali delle professioni sanitarie, qualificato dalla padronanza delle tecniche e delle procedure del management sanitario, nel rispetto delle loro ed altrui competenze. Le conoscenze metodologiche acquisite consentono loro anche di intervenire nei processi formativi e di ricerca peculiari degli ambiti suddetti. 66 3.6OCCUPAZIONI AL DI FUORI DELL’AREA TECNICO SANITARIA E MANAGERIALE “ NUOVE FRONTIERE “ Abbiamo illustrato a grandi linee quali sono le varie tipologie di lavoro che un tsrm può ricoprire . Abbiamo parlato a lungo di percentuali di calcoli di dati di quello che il mercato offre a livello lavorativo , abbiamo illustrato i vari sistemi che un tsrm ha per inserirsi nel mondo del lavoro , ma dobbiamo spingerci più in la sia e intraprendere scenari completamente diversi . Dobbiamo guardare oltre dallo stereotipo del vecchio e classico tecnico che può lavorare solo in strutture private o in ospedali pubblici , oggi giorno ci sono nuove frontiere nuove sfide che permettono anche se in fase sperimentale e non del tutto avviata nuovi sbocchi nuove occupazioni al di fuori dell’area tecnico sanitaria e manageriale . Le applicazioni della radiologia iniziano ad avere un impatto anche in altri settori , in breve possiamo osservare come si sta evolvendo il mercato del tecnico in quale settore e con quali prospettive 1. RADIOLOGIA VETERINARIA 2. RADIOLOGIA APPLICATA ALL’INDUSTRIA 3. RADIOLOGIA APPLICATA ALLE BELLE ARTI E ARCHEOLOGICI ( pareo radiologia ) 67 4. RADIOLOGIA DOMICILIARE La radiologia veterinaria potrebbe rappresentare una valida alternativa per trovare un’occupazione per il tsrm . Oggi giorno con il progresso tecnico scientifico e strumentale hanno portato ad associare una figura professionale anche nel campo veterinario . Infatti ha avuto ed ha grande evoluzione, a tal punto che in alcune strutture veterinarie, la tecnologia di diagnostica per immagini è al pari della Radiologia Medica in ambito umano. Questo impone all’operatore che utilizza queste apparecchiature conoscenze e abilità tecniche e tecnologiche approfondite e che fanno parte del sapere del TSRM, per questo sono sempre più numerose le opportunità professionali e lavorative per tutti noi considerando che il medico radiologico non può svolgere tutto da solo . Siccome la maggior parte degli esami vengono eseguiti con metodiche di RNM di TC e IMMAGING RADIOGRAFICO le competenze del tsrm si aggiungono a quelle del medico veterinario in quanto non è padrone dell’attrezzatura e non deve per forza esercitare più professioni contemporaneamente . Al nord iniziano a vedersi i primi centri veterinari che utilizzano tale figura aiutano il medico oppure nei vari zoo e istituti di ricerca . RADIOLOGIA APPLICATA ALL’INDUSTRIA Nell’arco degli ultimi decenni la medicina ha subito una straordinaria evoluzione a seguito dell’introduzione di nuove tecnologie che hanno rivoluzionato il modo di fare diagnosi e terapia. Da queste esigenze L’evoluzione tecnologica che negli ultimi trent’anni sviluppo dell’ormai imponente settore informatico, ha investito totalmente anche il mondo della 68 radiologia medica rivoluzionando in maniera radicale tutte le sue procedure operative. Cresce sempre più il numero di T.S.R.M che hanno scelto di intraprendere un percorso di crescita professionale nell’industria, la quale ha proposto e dato loro opportunità lavorative diverse quali: Application Specialist, Product Specialist e Application Manager. Infatti rappresenta una nuova frontiera per il TSRM inserirsi in questo ambiete lavorativo proprio per la nuova disponibilità di collocazione e crescita professionale . possiamo distinguere i campi di applicazione nel’industria in PRODUCT SPECIALIST : Nelle industrie medicali viene sempre più selezionata, ricercata e scelta la figura del T.S.R.M. come Product Specialist (specialista di prodotto). Il Product Specialist svolge un ruolo molto importante perché verifica e testa i nuovi prodotti, prima che gli stessi arrivino ad essere installati in una diagnostica radiologica. Il suo compito è quello di valutare le performance e l’affidabilità dei nuovi prodotti a livello qualitativo; assicura che la documentazione del prodotto (manuali, istruzione dell’uso ecc...) sia disponibile, chiara e aggiornata. E’ compito del Product Specialist spiegare alle forze vendite le potenzialità del nuovo prodotto e delle nuove release di SW per la corretta vendita sul mercato. APPLICATION SPECIALIST : noto anche come specialista applicativo , in questa nuova figura professionale L’Application Specialist ha il compito di programmare e gestire l’istruzione dei prodotti ai Clienti. La preparazione di queste figure professionali avviene direttamente in Azienda, che seleziona personale con conoscenze tecniche (per questo vengono selezionati sempre più i T.S.R.M., perché unici conoscitori del mondo radiologico in tutte le sue sfumature), capacità comunicative e spirito di sacrificio. Il compito dell’Application Specialist diviene di fondamentale importanza nel momento in cui l’apparecchiatura è stata fornita ed installata presso il Cliente (come una sala diagnostica di radiologia) . 69 “APPLICATION MANAGER” : ultima figura possibile e l’application manager ovvero un naturale sviluppo sia di application manager e product specialist , all’interno di un azienda La funzione è quella di “gestire “ e “supportare” le figure degli Application Specialist e Product Specilist della zona di competenza. È un ruolo molto difficile perchè cambiano le relazioni: diminuiscono quelle con i Clienti mentre aumentano quelle all’interno dell’Azienda. Questa figura professionale diventa il punto di riferimento per gli Application Specialist e Product Specilist; è necessaria una conoscenza profonda dei prodotti e la capacità di trovare soluzioni in breve tempo ai problemi di un team assegnato. RADIOLOGIA NELLE BELLE ARTI E NEI REPERTI ARCHEOLOGICI . Oggi giorno le innumerevoli ricerche tecnico scientifiche sia nel campo medico hanno portato all’applicazione di materiali e strutture sempre più all’avanguardia fra le varie applicazioni c’e’ sicuramente l’innovazione di studiare ed aprire nuove frontiere nel campo della radiologia convenzionale forense e sperimentale . Dalla nascita dei raggi x dal capostipite roegtnen nel lontano 1897 le tecniche radiologiche hanno avuto una maggiore applicazione nel campo non solo medico ma anche scientifico . La nuova frontiera è sicuramente lo studio di opere d’arte con le tecniche non invasive ai raggi x . L’attività forse più nota riguarda però la PALEORADIOLOGIA ovvero lo studio di reperti archeologici di tipo umano ( MUMMIE ) reperti ossei e cinerari . Questi possono essere le nuove sfide e le nuove frontiere dove il tsrm puo trovare una collocazion e reinventarsi mettendo a disposizione il suo conoscere i lsuo sapere in quanto la maggior parte degli esami che vengono effettuari su opere d’arte ( QUADRI VASI ECC ) e per quanto concerne lo 70 studi di reperti sono tutti analizzati con metodiche non invasive di immaging sia con utilizzo di RNM e TC . inizia a prendere forma questo tipo di sbocco occupazionale in quanto già molte università in italia iniziano a effettuare corsi di aggiornamento corsi di formazione e master per permettere a un tsrm di svolgere correttamente questa funzione . in questo tema le varie università come l’università di Firenze e di Trieste hanno indetto corsi di perfezionamento infatti ill corso intende sviluppare capacità tecnico professionali specialistiche nell’utilizzo delle tecnologie diagnostiche in qualità e sicurezza per l’analisi dei reperti storici ed artistici. Quindi questo ruolo potrebbe aumentare di gran lunga le aspettative di occupazione visto l’ambiente saturo sia a livello privato che pubblico . RADIOLOGIA DOMICILIARE La radiologia domiciliare s’inserisce nel più ampio contesto della diagnostica domiciliare dell’Ospedalizzazione a Domicilio (OAD), obiettivo della quale è rilevare informazioni diagnostiche presso l’abitazione della persona (oltre a quelli del Progetto che prevedono l’utilizzo di radiazioni ionizzanti, si effettuano indagini ecografici, elettroencefalografici, ECG, esami ematochimici, etc…). Tra i molteplici obiettivi prevede quello di: ridurre il tasso di ospedalizzazione; reinserire precocemente il malato, specialmente anziano, nel suo contesto sociale e familiare dopo il ricovero in ospedale; migliorare le prestazioni ai malati cronici e a quelli in fase terminale; 71 innescare metodologie di intervento sanitario integrato ed unificato. Il primo passo da fare per un progetto di radiologia domiciliare è lo sviluppo accurato di un “business plan”, cioè uno studio-analisi di fattibilità in grado di fornire una serie di dati revisionali di natura economico-aziendale, sui quali tracciare linee guida per la costituzione dell’attività. In questo documento è bene riportare l’entità della domanda (numero esami potenziali/anno), il tipo di territorio (metropolitano, montagna, aree vaste di campagna, …), la presenza di competirors che offrono lo stesso servizio, il capitale economico necessario e soprattutto il punto di pareggio entrate/uscite (quante radiografie/anno compensano le spese annue?). Più dettagliato è il business plan, più è preciso il quadro previsionale che si riesce a offrire al TSRM e a eventuali partners coinvolti nel progetto, siano essi finanziatori o soci. Dai dati ricavati da un ultimo preventivo in nostro possesso e risalente a marzo 2015, il capitale da investire per un’apparecchiatura nuova (compreso di IVA, garanzia e assistenza) è così suddiviso: per un tubo radiogeno con supporto, alimentatore, 2 cassette ai fosfori: 16.500 euro circa; sistema di lettura CR, compreso di computer e software dedicato: 25.000 euro circa; allestimento automobile: 1.500 euro circa; sistema telefonico e di trasmissione a distanza delle radiografie: 350 euro/anno. L’associazione professionale è la forma da preferire perché non richiede l’iscrizione presso il Registro delle Imprese e, soprattutto, ripartisce le responsabilità in capo ai singoli liberi professionisti associati e non ad un rappresentante della società. A tal proposito, se è pur vero che un simile progetto di radiologia domiciliare può essere sviluppato da un solo TSRM, l’ideale è essere in due (o più). Questo permette di garantire la continuità del servizio e una migliore ripartizione del carico di lavoro. 72 L’associazione professionale si costituisce con un “atto costitutivo” che il commercialista registrerà presso l’Agenzia delle Entrate competente per territorio, ottenendo la Partita IVA. Per quanto attiene al trattamento fiscale, il reddito prodotto è tassato ai fini Irpef in capo ai singoli soci. Sull’associazione grava anche l’Irap (imposta regionale sulle attività produttive). L’ammontare di Irpef, Irap e il pagamento del trattamento previdenziale ammonta complessivamente a poco meno della metà delle entrate. È poi la volta dell’Esperto Qualificato, meglio se anche Fisico Medico (così sarà la stessa persona che si occuperà anche dei controlli di qualità), al quale dovrete chiedere di espletare l’istruttoria tecnica per gli opportuni adempimenti legislativi: stesura di una relazione dettagliata sull’attività radiologica, redatta dal medico radiologo responsabile di impianto; benestare al progetto e relativa relazione di cui all’art. 61 comma 2 del D. Lgs. 230/95, a cura dello stesso Esperto Qualificato; invio entro 30 giorni prima dell’inizio della detenzione dell’apparecchio radiologico, della “comunicazione preventiva di pratica”, alle amministrazioni di cui all’art. 22 del D.Lgs. 230/95, firmata anche dall’esercente. Ottemperati gli aspetti economici e normativi, occorrerà proporre il servizio a strutture pubbliche e private, ad associazioni, cooperative, medici di base e specialisti potenzialmente interessati alla vostra offerta di servizi, istituti di ricovero e cura per anziani e lungo degenze. Molto interessante potrebbe essere affiancare coloro che si occupano di assistenza domiciliare integrata. Concludendo, nonostante le numerose soddisfazioni in termini di rapporti umani, la radiologia domiciliare così intesa, ha dei grandi rischi d’impresa. Basterebbe avere il dato del relativo punto di pareggio tra radiografie/anno e spese annue per rendersi conto della fattibilità o meno del progetto. Di sicuro 73 è difficile immaginare la presenza contemporanea di più servizi simili per una stessa provincia di medie dimensioni 16. CONCLUSIONI Dai tanti temi trattati in questo lavoro, si comprende come l'accesso al lavoro per i TSRM sia sempre più difficile. La crisi occupazionale ha infatti colpito la professione dei tecnici di radiologia sia per l'esubero formativo degli anni 2007-2011, sia perché essendo una professione in un certo senso dipendente dalla tecnologia, più di tutte ha subito la crisi finanziaria e il blocco di assunzioni e pensionamenti. Infatti, la diagnostica per immagini ha bisogno di apparecchiature molto costose. Quindi, a differenza di altri 16 Antonio Pio Russo, Luigi De Bonis http://consultatsrm.altervista.org/acquisto-di-apparecchiature-radiologiche-radiologia-domiciliare-quesito-2/? doing_wp_cron=1458823550.0696799755096435546875 74 professionisti come gli infermieri o i terapisti della riabilitazione, era logico aspettarsi tanti disoccupati. Inoltre, è poi cambiato molto anche l'accesso al mondo del lavoro: ai sempre meno classici concorsi nel pubblico impiego, sono nate forme flessibili e precarie come Garanzia Giovani e i lavoratori autonomi a partita IVA, molto penalizzati soprattutto per quanto riguarda i guadagni economici. Sul versante delle nuove opportunità lavorative, spicca l'ambito della Radiologia domiciliare quale forma di integrazione all'Assistenza Domiciliare Integrata. E qui si evince un altro limite della professione: il D.Lgs. 187/2000 che demanda al TSRM solo gli aspetti pratici, quando invece nella prassi quotidiana gli attori dell'area radiologica (medico radiologo, TSRM e fisico sanitario) hanno la stessa dignità e impegno lavorativi. Andando verso una conclusione, si può certamente dire che negli ultimi anni il contenimento dell'esubero formativo ha riacceso le speranze per un ritorno dell'occupazione che, purtroppo, non sarà disponibile a breve termine ma bensì tra 5-10 anni. Cioè il tempo necessario alla ripresa del turn-over degli attuali colleghi TSRM prossimi alla pensione. Quanto detto vale per la domanda di lavoro. Invece, per quanto concerne l'offerta di lavoro, finiti i tempi di acquisti capillari di grandi apparecchiature come TC ed RM, non rimane altro che sperare nelle teleradiologia. Per far questo, occorre aspettare il decreto legislativo italiano che recepirà la nuova Direttiva Europea 59/2013 sulla radioprotezione. Se essa conferirà più autonomia al TSRM, così come avviene in tutta l'Europa del nord, allora si potrebbero aprire nuovi scenari occupazionali. Spero infine che i dati riportati in questo lavoro permettano anche un'operazione di orientamento nei confronti di quanti coloro si apprestano a scegliere una professione sanitaria. La consapevolezza di tutti i fattori qui descritti non è immediata e soprattutto non è immediatamente disponibile. Se infatti i dati Almlaurea attestano un rapido calo dell'occupazione per i 75 TSRM, solo un tecnico di radiologia può descrivere anche quali sono le future chance. RINGRAZIAMENTI Desidero ricordare tutti coloro che mi hanno aiutato nella stesura con suggerimenti, critiche ed osservazioni: a loro va la mia gratitudine, anche se a me spetta la responsabilità per ogni errore contenuto in questo lavoro. Ringrazio anzitutto la dottoressa Rosanna Gioacchini relatore di questa tesi di laurea magistrale che con enorme sacrificio ha scelto di seguirmi sapendo rischi e pericoli facendomi terminare questo percorso di studi durato due 76 anni . Senza il suo supporto e la sua guida sapiente questa tesi non esisterebbe . Ringrazio la dottoressa Tiziana Mantovano che mi ha seguito in questi ultimi mesi di corso con le sua passione permettendomi di sostenere gli ultimi esami avendo sempre una parola di conforto anche nei momenti più difficili . Un ringraziamento particolare va ai colleghi ed agli amici che mi hanno incoraggiato e che ho conosciuti in questi due anni di corso qui a Latina che porterò sempre con me nel mio cuore fra gioie e dolori fra corse in treno , corse in autobus e ritrovando vecchi amici del corso di laurea triennale che non ho mai dimenticato e porto sempre nel mio cuore. Vorrei infine ringraziare le persone a me più care: i miei amici, la mia famiglia ed infine la mia fidanzata che nonostante tutto mi hanno sempre incoraggiato a non smettere di perseguire gli obbiettivi che una persona si prefigge di raggiungere nel corso di una vita che possa essere lo studio il lavoro. Un ringraziamento personale lo devo fare a me stesso , per tutti i sacrifici che ho fatto per raggiungere quest’obbiettivo , tutti i sacrifici che ho fatto nell’arco di due anni per portare a termine questo percorso . Alla fine il lavoro paga … sempre !!! BIBLIOGRAFIA I. MATTEO PIO NATALE ET AL., I TEST PER CONCORSI PER I TSRM, EDISES EDITORE, 2014. II. L’ARTICOLO 24 DEL DECRETO LEGGE 6 DICEMBRE 2011 N.201, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 22 DICEMBRE 2011, N.214, HA COME OGGETTO ESCLUSIVO LA RIFORMA DELLE PENSIONI IDEATA DALL’ALLORA MINISTRO DEL WELFARE, ELSA FORNERO. 77 III. FEDERAZIONE NAZIONALE TSRM-SIRM, ATTIVITÀ RADIODIAGNOSTICA COMPLEMENTARE E TSRM, 10.02.2010. IV. -FEDERAZIONE NAZIONALE TSRM, ATTIVITÀ RADIODIAGNOSTICA COMPLEMENTARE, NOTA DEL 21.01.2015 - FEDERAZIONE NAZIONALE TSRM, TC CONE BEAM, CIRCOLARE N.8/2014 V. GERARDO RICCIARDI, MICHELE PIO DI LEO, MATTEO ORLANDO, INDAGINE SUI TSRM A PARTITA IVA, 2015. VI. FEDERAZIONE NAZIONALE TSRM, NOMENCLATORE TARIFFARIO MINIMO NAZIONALE, APPROVATO DAL CONSIGLIO NAZIONALE IN DATA 18/19 MARZO 2005. VII. ART. 69 BIS DEL D.LGS. N. 276/2003. VIII. COMMA 1. LE PRESTAZIONI LAVORATIVE RESE DA PERSONA TITOLARE DI POSIZIONE FISCALE AI FINI DELL’IVA (IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO) SONO CONSIDERATE, SALVO CHE SIA FORNITA PROVA CONTRARIA DA PARTE DEL COMMITTENTE, RAPPORTI DI COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA, QUALORA RICORRANO ALMENO DUE DEI SEGUENTI PRESUPPOSTI: IX. CHE LA COLLABORAZIONE CON IL MEDESIMO COMMITTENTE ABBIA UNA DURATA COMPLESSIVA SUPERIORE A OTTO MESI ANNUI PER DUE ANNI CONSECUTIVI; X. B) CHE IL CORRISPETTIVO DERIVANTE DA TALE COLLABORAZIONE, ANCHE SE FATTURATO A PIÙ SOGGETTI RICONDUCIBILI AL MEDESIMO CENTRO D’IMPUTAZIONE DI INTERESSI, COSTITUISCA PIÙ DELL’80 PER CENTO DEI CORRISPETTIVI ANNUI COMPLESSIVAMENTE PERCEPITI DAL COLLABORATORE NELL’ARCO DI DUE ANNI SOLARI CONSECUTIVI; C) CHE IL COLLABORATORE DISPONGA DI UNA POSTAZIONE FISSA DI LAVORO PRESSO UNA DELLE SEDI DEL COMMITTENTE. XI. 78 XII. XIII. XIV. XV. XVI. XVII. XVIII. XIX. COMMA 2. LA PRESUNZIONE DI CUI AL COMMA 1 NON OPERA QUALORA LA PRESTAZIONE LAVORATIVA PRESENTI I SEGUENTI REQUISITI: A) SIA CONNOTATA DA COMPETENZE TEORICHE DI GRADO ELEVATO ACQUISITE ATTRAVERSO SIGNIFICATIVI CORSI FORMATIVI, OVVERO DA CAPACITÀ TECNICO-PRATICHE ACQUISITE ATTRAVERSO RILEVANTI ESPERIENZE MATURATE NELL’ESERCIZIO CONCRETO DI ATTIVITÀ; B) SIA SVOLTA DA SOGGETTO TITOLARE DI UN REDDITO ANNUO DA LAVORO AUTONOMO NON INFERIORE A 1,25 VOLTE IL LIVELLO MINIMO IMPONIBILE AI FINI DEL VERSAMENTO DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI DI CUI ALL’ARTICOLO 1, COMMA 3, DELLA LEGGE 2 AGOSTO 1990, N. 233. COMMA 3. LA PRESUNZIONE DI CUI AL COMMA 1 NON OPERA ALTRESÌ CON RIFERIMENTO ALLE PRESTAZIONI LAVORATIVE SVOLTE NELL’ESERCIZIO DI ATTIVITÀ PROFESSIONALI PER LE QUALI L’ORDINAMENTO RICHIEDE L’ISCRIZIONE AD UN ORDINE PROFESSIONALE, OVVERO AD APPOSITI REGISTRI, ALBI, RUOLI O ELENCHI PROFESSIONALI QUALIFICATI E DETTA SPECIFICI REQUISITI E CONDIZIONI. CLAUDIO ATTINÀ, STATO OCCUPAZIONALE AL 2014, FEDERAZIONE NAZIONALE TSRM 2015. AI SENSI DELL’ART.4, D.LGS. 230/1995. ART. 69 BIS DEL D.LGS. N. 276/2003, COMMA 1. LE PRESTAZIONI LAVORATIVE RESE DA PERSONA TITOLARE DI POSIZIONE FISCALE AI FINI DELL’IVA (IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO) SONO CONSIDERATE, SALVO CHE SIA FORNITA PROVA CONTRARIA DA PARTE DEL COMMITTENTE, RAPPORTI DI COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA, QUALORA RICORRANO ALMENO DUE DEI SEGUENTI PRESUPPOSTI: A) CHE LA COLLABORAZIONE CON IL MEDESIMO COMMITTENTE ABBIA UNA DURATA 79 COMPLESSIVA SUPERIORE A OTTO MESI ANNUI PER DUE ANNI CONSECUTIVI; XX. L’ARTICOLO 24 DEL DECRETO LEGGE 6 DICEMBRE 2011 N.201, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 22 DICEMBRE 2011, N.214, HA COME OGGETTO ESCLUSIVO LA RIFORMA DELLE PENSIONI IDEATA DALL’ALLORA MINISTRO DEL WELFARE, ELSA FORNERO. XXI. FEDERAZIONE NAZIONALE TSRM-SIRM, ATTIVITÀ RADIODIAGNOSTICA COMPLEMENTARE E TSRM, 10.02.2010. XXII. -FEDERAZIONE NAZIONALE TSRM, ATTIVITÀ RADIODIAGNOSTICA COMPLEMENTARE, NOTA DEL 21.01.2015 - FEDERAZIONE NAZIONALE TSRM, TC CONE BEAM, CIRCOLARE N.8/2014 XXIII. ANTONIO PIO RUSSO, LUIGI DE BONIS . SITOLOGIA I. HTTP://WWW.TSRM.ORG/INDEX.PHP/ATTONOTIZIA/ II. HTTP://CONSULTATSRM.ALTERVISTA.ORG/WPCONTENT/UPLOADS/2015/07/CONSIDERAZIONIINOCCUPAZIONE-TSRM-14-07-2015.PDF 80 III. HTTP://CONSULTATSRM.ALTERVISTA.ORG/ACQUIS TO-DI-APPARECCHIATURE-RADIOLOGICHERADIOLOGIA-DOMICILIARE-QUESITO-2/? DOING_WP_CRON=1458823550.0696799755096435546875 IV. HTTP://WWW.ALMALUAREA.IT V. VI. VII. VIII. HTTP://CONTRATTI DI LAVORO. IT HTTP://WWW.AOTS.SANITA.FVG.IT/AOTS/INFOCMS/ REPOSITPUBBL/TABLE29/173/ALLEGATI/PALEORAD IOLOGIA.PDF HTTP://WWW.TSRM.ORG/WPCONTENT/UPLOADS/2016/01/PIEGHEVOLEPALEORADIOLOGIA-15-16.PDF . HTTPS://IT.WIKIPEDIA.ORG/WIKI/TECNICO_SANITA RIO_DI_RADIOLOGIA_MEDICA 81