rinoplastica strutturale

Transcript

rinoplastica strutturale
CHIRURGIA PLASTICA
rinoplastica strutturale
a cura del Dr. Luigi Maria Lapalorcia
C
on l’intervento di rinoplastica, il chirurgo plastico o
l’otorino può correggere i
difetti morfologici e funzionali della piramide nasale.
Se il paziente nella fase preoperatoria
rivela al chirurgo una difficoltà respiratoria causata da un’ostruzione delle narici, verosimilmente anche il setto nasale
può essere deviato e l’intervento prende
il nome di rinosettoplastica.
Una manipolazione del setto con prelievo di cartilagine si rende quasi sempre
necessaria nel caso in cui, anche in assenza di deviazione, è necessario avere
del materiale da utilizzare come innesto
per modificare l’architettura del naso.
Parliamo di architettura perché la tendenza nella chirurgia rinologica moderna considera le caratteristiche anatomiche molto diversamente da com’erano
viste nel passato:
26
• Si tende a non snaturare più il profilo
delle persone dotate di un naso importante.
• La punta deve avere una sua normale
simmetria con il supratip e l’infratip (tip=
punta) regolarmente posizionato.
• La columella deve avere una buona
capacità di supporto per poter sostenere
la punta.
• Il paziente dopo l’intervento “deve”
respirare meglio dato che, in sede chirurgica, si ha l’opportunità, con minime
manovre chirurgiche, di intervenire su
setto e turbinati posto che, in fase preoperatoria, siano fatte le dovute diagnosi.
• Eventuali “gobbe” devono essere attenuate o rimosse secondo la richiesta
dei pazienti cercando di non
lasciare irregolarità di superficie sul dorso
nasale.
Per la sua posizione anteriore
e centrale nel
volto, il naso è il
primo punto che viene illuminato dai raggi luminosi e la minima irregolarità o disarmonia viene percepita dal paziente e
poi dalle persone che lo circondano pertanto occorre essere meticolosi nell’e-
secuzione dell’intervento, nella medicazione e nel follow up postoperatorio del
paziente. La molteplicità delle razze che
compongono la realtà demografica della
nostra società, sta modificando le caratteristiche estetiche del naso “europeo”
d’oggi.
Come tutti sappiamo il
naso asiatico è diverso
dal naso caucasico, negroide o mediterraneo
e in ciascuna razza le
caratteristiche struttura-li
(ossa e cartilagine) di superficie (spessore, colore,
livello di idratazione e sebaceità della pelle) possono variare molto. Questo è il concetto
di rinoplastica etnica che il chirurgo di
oggi deve conoscere in quanto l’esame
obiettivo del paziente affetto da dimorfismo nasale deve essere completo e accurato per poter poi adattare l’intervento
chirurgico. L’approccio alla chirurgia del
naso si distingue in aperto (incisioni interne e transcolumellare esterna-visibile) o
chiuso (incisione interna di tipo marginale- intracartilaginea e intercartilaginea).
Non c’è un approccio migliore dell’altro
essendo i risultati dipendenti dall’abilità
del chirurgo. Un buon chirurgo avrà dei
buoni risultati con qualsiasi tecnica.
Un chirurgo meno capace avrà risultati
meno significativi. Si tenga presente che
il lavoro di preparazione del paziente va
fatto prima dell’intervento nel corso dei
colloqui preoperatori in cui si valutano le
attese, si percorrono le tappe del periodo
postoperatorio e s’ illustrano i punti di for-
za e le potenziali complicanze del dopo.
L’ausilio di una fotografia professionale e
di simulazioni di tipo analogico o digitale
sono oggi uno strumento che consente di
visualizzare con buona approssimazione
quello che sarà il risultato finale. Posso
soltanto aggiungere che
il mio approccio varia
a seconda del paziente
e del tipo di lavoro da
svolgere. In casi di rinoplastica secondaria,
cioè quando la persona
è già stata operata, può
essere conveniente avere una visualizzazione
completa delle strutture
cartilaginee nasali conseguibile solo con
la tecnica aperta, cosa che ci consente di
praticare delicate manovre chirurgiche
necessarie al ripristino di forma, armonia, funzione e simmetria. Davanti alla
frequente richiesta di un ritocco minimo
su un naso pressoché perfetto si può utilizzare un approccio chiuso ad invasività
ridotta, ma non bisogna sottovalutare la
difficoltà di soddisfare un paziente che
potrebbe avere delle aspettative sicuramente più elevate.
per informazioni
Dr. Luigi Maria Lapalorcia
Spec. Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica
Via dei Narcisi,61/R - Perugia
tel. 349 66.72.320
www.drlapalorcia.com
27