Futuri chef, arriva anche il diploma
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Futuri chef, arriva anche il diploma
GRANDE BERGAMO 49 MARTEDÌ TORRE BOLDONE/1 28 NOVEMBRE 2006 SERIATE Futuri chef, arriva anche il diploma Concerto e assemblea Introdotto all’Istituto sordomuti il 4° anno che consente di andare all’università dell’Avis Parte quest’anno all’Isb (Istituto sordomuti Bergamo) di Torre Boldone il quarto anno del corso di istruzione e formazione professionale (Ifp) per operatore nel settore alimentare. Da quattro anni è già attivo il corso triennale, che ha l’obiettivo di formare le figure professionali di addetto alla cucina (aiuto cuoco), addetto alla sala, panettiere e pasticciere. «Sono tutti profili molto richiesti nella Bergamasca – spiega il presidente dell’istituto Luigi Cortesi –. Tutti i ragazzi che hanno terminato il corso triennale l’anno scorso hanno avuto subito offerte di lavoro, anche da locali prestigiosi della nostra provincia». La sperimentazione del quarto anno offre alla scuola un valore aggiunto: «Chi lo completerà, infatti – spiega Cortesi – potrà ottenere un diploma, e dopo un ulteriore anno integrativo, potrà accedere all’università. Dopo i tre anni si ottiene invece soltanto una qualifica professionale». Qualifica che è comunque un biglietto da visita di tutto rispetto per chi desidera ottenere in tempi brevi un buon posto di lavoro. I corsi dell’Isb sono finanziati dalla Regione e dalla Provincia e sono validi per l’assolvimento dell’obbligo scolastico. La scuola li presenta in un «doppio» open day il 16 dicembre e il 13 gennaio, dalle 10 alle 18. «Possiamo contare – prosegue Cortesi – su una struttura ampia e ben organizzata e gli allievi hanno a disposizione strumenti all’avanguardia». Tutte le classi sono collegate da una rete wireless che permette di comunicare in tem- po reale. Gli studenti hanno a disposizione per seguire le lezioni e le esercitazioni computer e laptop. C’è dunque la possibilità di utilizzare supporti informatici per tutte le materie. Tra le materie ci sono sia quelle di teoria e cultura generale sia quelle «pratiche», nell’ampia e moderna cucina dell’istituto, con insegnanti qualificati dell’Associazione cuochi bergamaschi. E gli allievi vengono messi alla prova e valutati per quanto sanno fare in tutti gli ambiti che qualificano il lavoro di un ristorante: dalla preparazione del menu alla qualità dei cibi, dalla presentazione dei piatti fino al livello del servizio. «Il corso – spiega Daniela Pisani, insegnante di italiano – in questi anni è cresciuto grazie a un attento lavoro organizzativo e a un disegno di ampia concezione: ora ci sono due prime, due seconde e una terza. La nostra scuola offre da una parte una formazione globale, e dall’altra un valido indirizzo professionale». «Contrariamente a quanto alcuni pensano – spiega Simone Nava, coordinatore dei corsi – l’Istituto sordomuti, un ente morale di pubblica assistenza che da oltre un secolo si occupa di interventi a favore delle persone con disabilità e svantaggiate, non si occupa più di sordomuti in senso stretto. Ha mantenuto nelle sue attività una forte valenza sociale (pensiamo per esempio al Flad o al progetto sollievo autismo), ma propone un’ampia offerta di corsi, con programmi e strumenti all’avanguardia, spesso gratuiti o con costi molto accessibili». Sa. Pe. BERGAMO All’Istituto sordomuti il corso professionale per operatore nel settore alimentare. .A TORRE BOLDONE/2 Dalla cucina all’informatica: corso ad hoc per i disabili All’Istituto sordomuti di Torre Boldone accanto al corso diurno di istruzione e formazione professionale (Ifp) per operatore nel settore alimentare c’è un «Flad» (Formazione al lavoro per allievi disabili): i ragazzi che lo seguono, con handicap di lieve e media gravità, lavorano in cucina insieme agli altri, in un clima di integrazione e aiuto reciproco, e a questa attività ne affiancano molte altre, dal giardinaggio al decoupage, fino all’informatica. Anche il Flad sta completando il primo ciclo quadriennale e adesso sono aperte le iscrizioni per il secondo, che riparte dal primo corso. Possono partecipare adolescenti di età compresa tra 15 e i 25 anni, che abbiano assolto l’obbligo d’istruzio- ne. «Tra i ragazzi del Flad e quelli dell’altro corso – spiega Federica Conti, tutor della scuola – si è creata una bella atmosfera di amicizia e di collaborazione». Il corso Flad, completamente gratuito per gli iscritti in quanto cofinanziato dal Fondo sociale europeo, Regione Lombardia e ministero del Lavoro, offre un intervento formativo finalizzato all’inserimento lavorativo avvalendosi di conoscenze e competenze e capacità trasferibili e necessarie nei vari ambiti di vita dell’individuo. L’Isb organizza anche corsi di specializzazione rivolti a chi ha già ottenuto la qualifica, che si svolgono in orario pomeridiano. Sono sempre gratuiti, finanziati dalla Comunità europea (Fondo sociale eu- TREVIOLO BERGAMO Lavorare in rete Le associazioni a confronto Una nuova casa per il gruppo artisti Da sinistra Luca Messi, il presidente Bettoni, Chiara Mandelli e l’assessore Tecla Rondi. .D La campionessa di kick boxing in Provincia La neo campionessa di kick boxing nella categoria full contact, Chiara Mandelli, ieri pomeriggio, in Provincia ha ricevuto i complimenti del presidente della Provincia Valerio Bettoni e dell’assessore allo Sport Tecla Rondi. Reduce dalla finale europea, combattuta sul ring di Lisbona lo scorso 29 ottobre, l’atleta azzurra ha svelato, insieme ai preparatori atletici che l’hanno sostenuta durante questa dura avventura, tra cui il boxeur Luca Messi, i segreti di questo successo. Presente anche l’allenatore della Mandelli, Paolo Agazzi, e il presidente dell’As Fighting club di Bergamo, Omar Gentile. L’esordio di Chiara otto anni fa, quando la sportiva aveva già 26 anni. «Non ho iniziato questo sport pensando di diventare una campionessa – ha raccontato –, ma sono sempre stata determinata ad andare oltre il limite che mi prefiggevo». Va. Ve. Una nuova casa per il Gat, il gruppo artisti Treviolo. Nel weekend verrà inaugurata la sede che si trova a Curnasco, in via Piave 1, nel centro civico. Doppio è l’appuntamento: sabato e domenica a partire dalle 17. Nell’occasione verranno esposte anche alcune opere dei soci del sodalizio che festeggia i dieci anni. In via Piave si lavora da maggio per preparare la nuova sala che ospiterà riunioni e incontri del gruppo. Nella primavera scorsa infatti la Giunta comunale ha affidato al Gat la gestione autonoma della sala al piano terra del centro civico. Da allora sono cominciati i lavori per sistemare il locale alle esigenze del gruppo e ora tutto è pronto per la nuova stagione. In occasione della festa inaugurale saranno presenti autorità, amici e collaboratori del gruppo. Verrà allestita una mostra di pitture e sculture degli artisti, oltre a disegni e opere del repertorio già promossi in al- tre iniziative. Durante l’incontro gli artisti sono a disposizione per dare informazioni sulle nuove proposte per il 2007. Da gennaio infatti partiranno i corsi di scultura, decoupage, cucina, pittura e una nuova iniziativa: un corso di disegno per i ragazzi che si propone di sensibilizzare all’arte e alla cultura anche i giovanissimi. Il gruppo artisti festeggia quest’anno il decimo anniversario di attività. Nel 1996 cominciava l’avventura del gruppo in biblioteca. Ogni anno il gruppo propone laboratori e coordina corsi nella propria sede. La festa dei mestieri, che si tiene tutti gli anni a settembre a Treviolo, è il fiore all’occhiello delle attività organizzate dal Gat. La creatività del gruppo «esce» anche dai confini del paese: i soci organizzano gite, visite guidate a musei e mostre. La prossima uscita l’8 dicembre al Mart di Rovereto. Roberto Rustico Sciarpe, tazze e decori: a ruba i lavori dei nonni l’evento Rete, un termine con una duplice valenza. Da un lato indica una dimensione protettiva e di aiuto (rete di sostegno), dall’altro uno spazio coercitivo e vincolante (rete come trappola). L’associazione Famigliaperta ha visto nella rete più una risorsa che un limite, una possibilità per conoscere diverse realtà esistenti sul territorio e un’occasione per condividere problemi e soluzioni. Le realtà in esame sono le associazioni di solidarietà familiare iscritte all’albo della legge 23/99, individuate nelle loro specificità e affinità, a cui si chiede di entrare in rete, un mezzo per potenziare le proprie risorse. Da qui il progetto «Senso e valore di una rete: le associazioni di solidarietà familiare si interrogano», con la collaborazione della Regione e del Centro servizi Bottega del volontariato che è stato presentato sabato all’oratorio di San Paolo a Bergamo nel corso di un convegno per fare il punto della situazione. Importanza della spontaneità e dell’informalità di una rete, sussidiarietà orizzontale, collaborazione tra pubblico e privato, famiglia vista come risorsa, legami di una rete: questi alcuni dei temi toccati. Silvia Boccia, del Centro servizi Bottega del volontariato, ha presentato il lavoro svolto, i questionari che hanno permesso di contattare 77 associazioni; 52 quelle che hanno risposto. Si è riusciti così a fare una classificazione delle organizzazioni in base agli obiettivi e alle forme di azione, ad avere un’idea riguardo alla possibilità di collaborare. Le organizzazioni hanno segnalato diverse aree di intervento, evidenziando così una buona copertura dei servizi. Da marzo ad ottobre si sono organizzati incontri con le associazioni disponibili a realizzare un lavoro in rete. Al punto sull’attività svolta è seguita la presentazione di alcune associazioni. Roberto Pagani ha presentato «Il Pellicano», associazione della Valle Camonica e Alto Sebino che, tra le altre attività, gestisce una Banca del tempo; Marisa Merisio ha raccontato l’esperienza nell’associazione famiglie per l’accoglienza, che fornisce sostegno nell’affido e nell’adozione, promozione all’integrazione dei portatori di handicap e sostegno alle donne in difficoltà. Per l’associazione di volontariato «L’Arcobaleno», che si occupa di integrazione degli immigrati extracomunitari, ha parlato Maida Ziarati, iraniana in Italia da più di quattordici anni. Infine Arnaldo Minetti ha parlato dell’associazione Cure palliative onlus che si occupa di assistenza ai malati terminali con il coinvolgimento dei parenti attraverso gli hospice che a Bergamo sono tre, due ospedalieri e uno residenziale. Il sociologo Walter Tarchini e Rita Gai, psicologa, hanno concluso il convegno. Andrea Luzzana ropeo) per cuochi e barman. Durano in tutto duecento ore. Ci sono inoltre corsi serali già avviati, a costi concorrenziali, di cucina e dietetica aperti a tutti: un corso base light, uno di primo livello e uno di pasticceria. Ai partecipanti alla fine sarà consegnato un attestato di frequenza. Le iscrizioni sono aperte. Ci sono poi corsi aperti a tutti i lavoratori per «responsabile della sicurezza, prevenzione e protezione» e per assistente della stessa figura. E c’è anche la possibilità di seguire all’Isb altri corsi organizzati «a catalogo», tutti accreditati e finanziati dalla Regione. Per informazioni si può consultare il sito www.istitutosordomutibg.org oppure telefonare allo 035/340444. Pienone alla conferenza su artrite e artrosi che si è tenuta nell’auditorium della biblioteca di Seriate. «Una partecipazione inaspettata, ci saranno state almeno 160 persone», dicono con orgoglio all’Avis di Seriate che ha promosso la serata con Maria Cagnoli, specialista in reumatologia. Una partecipazione che il presidente Santo Morosini, il vicepresidente Ferdinando Aceti e il presidente vicario Riccardo Longhi, sperano di bissare giovedì 14 dicembre, quando al teatro Gavazzeni di Seriate ci sarà la serata degli auguri organizzata dall’Avis, in scena un omaggio ai Pooh. A eseguire i più noti motivi del gruppo di Roby Facchinetti saranno i Boomerang – Pooh Tribute Band, quattro musicisti che dal 2002 in circa seicento concerti hanno eseguito solo musica dei Pooh. Quella dell’Avis di Seriate è una sezione molto attiva con i suoi 680 donatori attivi e circa ottocento iscritti. Nel 2005 può vantare qualcosa come 1.035 donazioni effettuate «ma nel 2006 siamo ancora in crescita di circa il 5 per cento. Non ci si rende conto – spiega Morosini – di quanta necessità ci sia di sangue. Un bisogno che si soddisfa solo con le donazioni. Nostro compito è quello di entusiasmare i donatori nella loro azione generosa. Cerchiamo di essere amici del donatore per sviluppare sempre di più la sua sensibilità a donare». Questi i prossimi appuntamenti: domenica 10 dicembre l’Avis di Seriate sarà in strada con le bancarelle di Santa Lucia; il 14 dicembre il concerto dei Boomerang al cineteatro Gavazzeni e a gennaio l’assemblea annuale. Emanuele Casali Maglioni, guanti, sciarpe, tazze decorate a mano e tanto altro ancora al mercatino dei nonni del centro Don Orione a Redona, in città. Tantissimi i visitatori che hanno apprezzato i prodotti fatti a mano dagli ospiti della struttura. «C’è un gruppo di volontari che seguono i laboratori in cui nascono i lavoretti – spiega Tina Crotti, promotrice, insieme a Bianca Lanfranchi, di quest’iniziativa – c’è un po’ di tutto: dai lavori a maglia a quelli all’uncinetto, oltre a oggetti in ceramica dipinti a mano. Tutte queste attività fanno bene agli anziani residenti nel centro perché li fanno sentire utili e fanno bene a chi li assiste perché sono capaci di dare delle gratificazioni enormi». «Oltre al gruppo di volontari che danno una mano in sede, abbiamo le volontarie esterne – continua Tina Crotti –, tutta una rete di persone che per vari motivi non possono venire qui spesso, ma sono felici di aiutarci a modo loro facendo piccoli lavoretti a casa o aiutandoci negli acquisti del materiale che serve per i laboratori. Siamo tutti uniti da uno scopo comune che è quello di animare la casa di riposo». I nonni artigiani sono davvero bravi, gli articoli in vendita sembrano quelli delle migliori botteghe e ai banchetti c’è gente che fa la fila per curiosare, provare e comprare. Poco distanti, ad osservare la scena ci sono loro, i nonni, che guardano soddisfatti il mondo che viene da fuori con i loro prodotti tra le mani. La signora Tina racconta con orgoglio di aver visto nascere il «Don Orione» 18 anni fa e di aver ritrovato la gioia con il suo impegno di volontaria. «Abbiamo creato questo mercatino – aggiunge – anche per raccogliere i fondi necessari per poter acquistare alcuni beni utili agli ospiti. Con il ricavato dell’anno scorso abbiamo comprato dei carrelli per servire i pasti ai malati costretti a letto, fornito la palestra di diversi attrezzi, fatto installare un tabellone elettronico per il gioco della tombola e comprato un televisore portatile che serve nei diversi reparti. Siamo molto fieri del nostro impegno e ce ne vuole tanto per portare avanti tutte queste attività». I volontari si danno da fare anche nell’organizzare tante altre iniziative come la tombola e le feste di compleanno. Il mercatino continua nei giorni 2, 3 e 8 dicembre dalle 10 alle 12 e dalle 15,30 alle 18. Francesca Masseroli .IIl mercatino dei nonni al centro Don Orione.