Dinamica di… oleodinamica

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Dinamica di… oleodinamica
Componenti
di Alberto Finotto
Atlantic Fluid Tech
Dinamica di…
oleodinamica
Dai costruttori
di impianti ai produttori
internazionali
di macchine mobili,
non c’è mercato
specifico che
quest’azienda dinamica
non riesca a seguire,
nella progettazione
e costruzione
di componenti
oleodinamici.
In versioni speciali,
per le più diverse
applicazioni
N
on è detto che la globalizzazione debba fagocitare proprio tutto. Non ci sono soltanto i grandi gruppi
industriali, le multinazionali, a condurre il mercato dell’oleodinamica.
Per le applicazioni mobili ci sono ancora produttori di primo piano che
preferiscono allontanarsi dagli standard e scegliere accuratamente
l’azienda specializzata più consona
alle proprie esigenze.
Questo dettato veritiero può applicarsi in modo esemplare ad Atlantic Fluid
Tech, una realtà di recente costituzione che conserva l’eredità preziosa – e
trentennale – di altre esperienze imprenditoriali di successo. Nata per rispondere alle esigenze di tecnologia
innovativa dei costruttori di macchine
e impianti, Atlantic Fluid Tech è impegnata soprattutto nella progettazione e costruzione di valvole oleodina-
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miche, dalla tipologia della valvola di
blocco ai più complessi gruppi integrati, con una particolare esperienza
sulle valvole di bilanciamento.
Alla recente fiera GIS di Piacenza dedicata al settore del sollevamento abbiamo incontrato Carlo Alberto Rossi,
direttore commerciale di Atlantic Fluid
Tech, e Franco Venturi, responsabile commerciale per l’Italia. Insieme
a loro, abbiamo parlato della nuova
azienda e delle ambizioni per il prossimo futuro. A partire da una storia
nata molti anni fa...
Atlantic Fluid Tech non nasce oggi. O, meglio, è l’ultima erede di
un’esperienza ben conosciuta dagli
addetti ai lavori.
“La radice imprenditoriale da cui nasce Atlantic Fluid Tech si chiama CHS
e rappresenta tuttora un importante
supporto produttivo al nuovo marchio. La CHS fu creata nel 1979 come azienda di lavorazione per conto
terzi attiva in particolare per il Gruppo
Oil Control; lo scopo principale era
quello di produrre collettori lavorati in alluminio e acciaio. Durante
gli anni Ottanta CHS si specializzò
anche nella lavorazione di acciaio
saldabile e ghisa, sviluppando una
propria tecnologia in questo settore.
Negli anni Novanta, poi, la specializ-
zazione si è estesa alla produzione,
all’assemblaggio e al collaudo di valvole oleodinamiche finite, sulla base
di progetti di terze parti. L’innovazione
e gli investimenti sono sempre stati
un fattore chiave della strategia CHS.
Poi, nella seconda metà del 2007,
Christian Storci, figlio di uno dei fondatori del Gruppo Oil Control, ha iniziato a sviluppare in proprio una gamma di valvole oleodinamiche. Da questa scintilla tecnologica è nata, all’inizio del 2008, Atlantic Fluid Tech, con
lo scopo di progettare e sviluppare
soluzioni customizzate per il mercato mobile. Atlantic Fluid Tech si è occupata, all’inizio, della distribuzione
e della vendita dei prodotti standard
e speciali, mentre la produzione era
realizzata sempre da CHS. Nel luglio
del 2009, con un investimento complessivo di 4,2 milioni di euro, abbiamo inaugurato il nuovo stabilimento
di 4.500 m2, dove realizziamo oggi
gran parte delle lavorazioni”.
Attualmente è in corso il processo di
fusione the Atlantic Fluid Tech e CHS,
con l’obiettivo di creare una struttura
ancor più efficiente e dinamica.
Da sinistra: Franco Venturi, responsabile
commerciale per l’Italia, e Carlo Alberto
Rossi, direttore commerciale di Atlantic
Fluid Tech
Fluid Tech si rivolge al mondo delle
piattaforme aeree e a quello, strategico per noi, delle gru per autocarro.
Prevediamo, poi, tutta una serie di
applicazioni speciali per il movimento
terra e per un mercato molto parcellizzato ma interessante come quello
agricolo. In quest’ultimo caso non ci
occupiamo tanto del classico trattore,
ma di attrezzature sofisticate che vengono agganciate al trattore, le macchine operatrici vere e proprie per lavorazioni specifiche, come mietitrebbia o macchine raccoglitrici. Inoltre,
Atlantic Fluid Tech spazia con la sua
produzione nell’universo industriale
(presse e calandre, ad esempio, o il
settore della compattazione dei rifiuti), con infinite possibilità di sviluppo
nel prossimo futuro”.
A quali campi applicativi si rivolge
principalmente la produzione Atlantic Fluid Tech?
“La nostra presenza al GIS di Piacenza è già una dichiarazione d’intenti. La componentistica Atlantic
La sede Atlantic Fluid Tech di San
Cesario sul Panaro (Mo)
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Il vostro stand qui al GIS contiene
già una panoramica esaustiva delle
applicazioni più consuete...
“Qui in fiera abbiamo presentato soprattutto prodotti per gru di piccola
e media capacità e per piattaforme
aeree autocarrate, oltre ai gruppi integrati per le piattaforme semoventi.
Parliamo di portate massime intorno
ai 40 l/min. La nostra gamma, naturalmente, prevede valvole e blocchi che
arrivano anche ai 250-300 l/min, per
una pressione di 350-400 bar”.
Come avete sviluppato la vostra strategia commerciale?
“La nostra attenzione produttiva e
commerciale va innanzitutto ai costruttori di macchine, ai primi impianti. Stiamo sviluppando, in questi
anni, una piccola rete di distributori
specializzati. In futuro la competenza sarà sempre più specifica, calibrata sulle singole realtà produttive
che si rivolgono a noi. Attualmente
abbiamo rivenditori che coprono la
Lombardia, il Veneto, la Toscana, il
Lazio e altre aree nel Sud Italia. I nostri mercati esteri attuali comprendono il Nord Europa, l’Inghilterra (dove
abbiamo aperto di recente, a giugno
dello scorso anno, una filiale a Coventry con un magazzino, l’Atlantic
Fluid Tech Ltd., per seguire il mercato
del Regno Unito e dell’Irlanda e servire più da vicino alcune esigenze di
costruttori come JCB e Caterpillar),
tutta la Scandinavia, con un dealer in
Svezia a coordinare la commercializzazione dell’intera regione, e poi altre
piccole reti attive Europa centrale ed
Europa dell’Est; attualmente sono in
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via di sviluppo relazioni commerciali
con paesi emergenti.
Parliamo della vostra produzione,
che comprende linee standard e realizzazioni speciali.
“Atlantic Fluid Tech offre un catalogo
con numerose soluzioni standard, ma
alla fine, nel rapporto con il cliente, è
necessario operare spesso un adattamento o studiare un progetto speciale. Quello del prodotto speciale è un
vero e proprio volano di innovazione
per noi, basato sulla partnership con
il cliente stesso. Stiamo implementando in modo proficuo alcune valvole aftermarket per escavatori, ad esempio.
Il progetto nasce dal fatto che molte di queste macchine all’origine non
prevedono nell’impianto oleodinamico valvole di sicurezza. Si tratta di un
progetto avviato con grande soddisfazione per il mercato europeo, che avrà
un prossimo sviluppo in Francia e in
Germania. Stiamo prendendo accordi anche per la commercializzazione in
Asia e Stati Uniti. La nostra produzione
standard comprende, più in generale,
valvole per martelli idraulici e valvole
per escavatori, una nuova generazione di valvole regolatrici di flusso appositamente disegnate per l’impiego
su martelli idraulici, valvole distributrici
speciali per piccole portate e applicazioni particolari”.
Con il nuovo stabilimento di San Cesario sul Panaro, un’area industriale
strategica nell’area di Modena, avete
compiuto un investimento notevole.
Com’è strutturata la sede produttiva
Atlantic Fluid Tech?
“Lo stabilimento produttivo comprende i reparti di foratura, sbavatura
e lavaggio, assemblaggio e collaudo. Il reparto di foratura è attrezzato con 11 centri di lavoro orizzontali Mori Seiki e cinque centri verticali Daewoo; siamo in grado di forare
alluminio, acciaio (normale o saldabile) e ghisa. Nel nostro magazzino
sono già disponibili le punte per la
maggioranza delle cavità standard
e speciali utilizzate sul mercato.
Il reparto utensili, poi, è in grado di
realizzare senza problemi punte speciali su richiesta del cliente. Tutti i
nostri prodotti sono sottoposti a vari
test di collaudo dimensionale.
Dopo l’assemblaggio delle valvole
si realizza un controllo idraulico su
ogni singolo prodotto finito. L’attuale area di assemblaggio e collaudo
comprende sette banchi di assemblaggio equipaggiati con chiavi dinamometriche, tre banchi di collaudo
computerizzati e quattro banchi di
collaudo standard. Abbiamo, inoltre,
un laboratorio di metrologia e controllo qualità. L’intero ciclo produttivo
è certificato sulla base del sistema di
qualità UNI EN ISO 9001: 2008 ed
è monitorato da strumenti all’avanguardia: due macchine computerizzate per il controllo automatico dei
particolari di torneria dei pistoni, delle sedi e degli utensili di foratura; una
macchina per il controllo delle rotondità e delle concentricità; durometri
e rugosimetri; una pressa dinamometrica per il controllo automatico
dei carichi molla; un microscopio e
un endoscopio.
Gran parte delle lavorazioni si svolge
al nostro interno e tramite la struttura collegata di CHS, mentre abbiamo
selezionato accuratamente i fornitori
per i particolari di torneria. Parliamo
di aziende che lavorano in esclusiva
per Atlantic Fluid Tech, con un’esperienza pregressa nell’automotive, in
possesso di uno standard produttivo molto elevato. La qualità non è
uno slogan improvvisato, ma il risultato di un programma rigoroso avviato da tempo, “un iceberg di tecnologia all’avanguardia di cui Atlantic
Fluid Tech risalta oggi come la punta
più evidente e dinamica”.