Università: sembra muoversi qualcosa

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Università: sembra muoversi qualcosa
Università: sembra muoversi qualcosa
Dopo le recenti critiche riguardanti la legge 133 (sfociate nella grande manifestazione
sindacale odierna di Roma) sembra che qualcosa si stia muovendo a livello parlamentare
sul tema Università.
E’ infatti di pochi giorni (10 novembre) la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del
decreto legge 180, varato dal Consiglio dei Ministri, in merito a: "Disposizioni urgenti per il
diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della
ricerca".
Sinteticamente, la nuova proposta del Ministro Gelmini prevede 3 articoli:
I.
“Disposizioni per il reclutamento nelle università e per gli enti di ricerca”,
che prevede anzitutto il divieto da parte degli atenei con bilancio in perdita
(cioè le Università che hanno speso più del 90% del loro fondo di finanziamento
per la retribuzione del personale di ruolo) di bandire concorsi per docenti e
personale amministrativo.
Per il triennio 2009-2011 le Università cosiddette “virtuose” potranno invece
procedere ad un blocco del turnover solo al 50% (cioè 1 assunto ogni 2
pensionati nell’anno precedente), riservando all’interno della fetta dei neo
assunti almeno il 60% per il reclutamento di ricercatori a tempo determinato e
indeterminato e non più del 10% per l’ assunzione di professori ordinari (il che
equivale a più posti per ricercatori nei prossimi anni e non a un drastico taglio,
così come previsto nel dl 112 prima e 133 dopo).
Proprio per questo il FFO per gli Atenei in regola verrà integrato di euro 24 milioni
per l'anno 2009, di euro 71 milioni per l'anno 2010, di euro 118 milioni per l'anno
2011 ed euro 141 milioni a decorrere dall'anno 2012.
Altro punto riguarda le Commissioni dei concorsi per professore di I e II fascia.
Queste infatti verranno scelte con un sorteggio su base nazionale, cercando di
garantire il più possibile trasparenza all’interno del concorso stesso ed un’equa
valutazione dei candidati, mediante la comparazione dei titoli, pubblicazioni,
tesi di dottorato,…
Per finire, verranno esclusi gli enti di ricerca dai blocchi delle assunzioni attuati in
tutte le amministrazioni pubbliche ed i concorsi già banditi verranno effettuati a
prescindere dal blocco del turn over.
II. “Misure per la qualità del sistema universitario”,
in cui viene esplicitato un aumento dei fondi (equivalente al 7% del FFO), già
dal 2009, per le Università virtuose a partire da:
a) la qualità dell'offerta formativa e i risultati dei processi formativi;
b) la qualità della ricerca scientifica;
c) la qualità, l'efficacia e l'efficienza delle sedi didattiche
Le modalità di ripartizione delle risorse verranno definite dal Ministero a partire dai
giudizi del Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca e del Comitato
nazionale per la valutazione del sistema universitario
III. “Disposizioni per il diritto allo studio universitario dei capaci e dei meritevoli”,
in cui si stabilisce lo stanziamento per il 2009 di 135 milioni di euro in borse di
studio per studenti meritevoli e 65 milioni di euro per residenze universitarie
Pur considerando gli apprezzabili sforzi del Ministro, ci sembra doveroso ribadire ancora
una volta lo sconcerto di fronte ai problemi di metodo che hanno contraddistinto
l’approvazione del dl 133.
L’ Università rappresenta il futuro del nostro paese, in termini di cultura, sviluppo,
competitività. Qualsiasi cambiamento la investa deve pertanto partire da un dibattito
ampio, che coinvolga tutti gli attori che ne fanno parte e che contribuiscono in modo
sostanziale alla sua crescita.
L’ Università non può essere cambiata a colpi di decreti legge, ma da una riflessione seria
e libera da vincoli politici o di partito.
Ecco perché vogliamo sollecitare il Ministro non solo ad una revisione dei tagli previsti,
quanto ad un’ analisi più profonda e concertata di ciò che veramente non funziona: gli
effetti del 3+2, il valore legale del titolo di studio, la qualità della ricerca, lo stato giuridico
e le modalità di reclutamento della docenza,…
Pertanto, di fronte alle polemiche ed alla disinformazione auspichiamo che anche da
parte degli studenti ci sia la voglia di mettersi in gioco, non solo protestando, ma
maturando un atteggiamento costruttivo e di dibattito serio nei confronti di un’ Istituzione
tanto preziosa, quanto ormai a rischio di collasso.
Gianluca Piras
Consigliere Centrale, Commissione Università