Febbraio - Centro Culturale Candiani

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Febbraio - Centro Culturale Candiani
021111
Anno VI, numero 02 febbraio 2011
Autorizzazione Tribunale di Venezia n. 17 R.S. del 26/05/2006
direttore responsabile: Roberto Ellero
Mensile edito dal Comune di Venezia | Centro Culturale Candiani
redazione e amministrazione: Centro Culturale Candiani, P.le Candiani, 7
30174 Venezia Mestre | T. 041 2386111 | F. 041 2386112
http://www.centroculturalecandiani.it | [email protected]
direttore: Roberto Ellero | redazione: Elisabetta Da Lio
hanno collaborato: Annarosa Becchetti, Marzia Berto, Donatella Boldrin, Carlo Bolpin,
Alessandro Bonesso, Gianni Bozza, Mario Brunello, Claudio Donà, Arianna Doria, Maurizio Franco,
Giuseppe Ghigi, Sandro Lazzaroni, Cristina Morello, Francesco Prearo, Daniela Rossi, Cathia Vigato
Progetto grafico Studio Lanza
Stampa Multigraf
febbraio
LA CULTURA NON È UN CAMPIONATO DI CALCIO e i “primati” non rientrano fra le sue massime aspirazioni ma è ugualmente motivo di ragionevole e giustificato orgoglio vedere il Centro Culturale
Candiani in testa alle graduatorie redatte dalla Fondazione di Venezia nel suo consueto rapporto
annuale sulla produzione culturale in città. La grande città, blasonato centro storico compreso.
Primo, il Candiani, nel 2009, per numero di eventi prodotti e ospitati, a conferma di un primato peraltro conseguito già l’anno precedente, nel 2008, e dunque tutt’altro che casuale o episodico, il segno
– piuttosto – di una continuità culturale fortemente voluta e perseguita, con la solidale condivisione
degli innumerevoli soggetti – enti, associazioni, singoli operatori – che nel Candiani in questi anni
hanno creduto, facendone il luogo privilegiato delle loro attività. Stiamo parlando di risultati conseguiti nel 2009 ed è ben possibile che il prossimo rapporto – relativo al 2010 – fotografi un’analoga
situazione, mentre sull’anno in corso pesano le incognite di un bilancio che si preannuncia particolarmente gravoso, con un taglio di spesa sull’ordine del 35% e vincoli di legge (un articolo della
Finanziaria, in particolare) singolarmente severi con le mostre, ridotte ad una capacità di spesa pari
al 20% di quanto erogato due anni fa. Perché proprio le mostre? Bisognerebbe chiederlo al Governo,
quello nazionale, e fors’anche all’insieme delle forze politiche – maggioranza e opposizione – che
non hanno ritenuto di emendare trasversalmente in parlamento una misura così palesemente punitiva nei riguardi di un singolo comparto culturale, oltretutto lesiva – in tempi di sbandierato federalismo – delle autonomie locali. Davvero un peccato, visto che proprio sulle mostre, di fotografia
in particolare, il Candiani aveva accresciuto la propria “reputazione”, iniziando a trovare credito
presso una platea persino più vasta del solo ambito locale. Ce ne faremo una ragione, cercando di
gestire con la passione di sempre anche questa nuova fase, particolarmente delicata non solo per il
Roberto Ellero
Candiani ma per l’intera qualità dell’offerta culturale cittadina.
S
NEW
CANDIANI
RITORNA GRAFICAMENTE… RINNOVATO NEI CONTENUTI
Dopo tre edizioni in cui la numerosa adesione ha confermato un crescente interesse per la grafica, la grafica
pubblicitaria e più in generale per la comunicazione, nel prossimo mese di marzo ritorna Graficamente rinnovato nei contenuti e nella sua nuova identità di laboratorio di grafica applicata.
Raccogliendo punti di forza e i desiderata dei partecipanti abbiamo pensato a un corso tutto nuovo, in cui
l’apprendimento dell’utilizzo di un software grafico sia l’obiettivo principale del percorso proposto. L’edizione
2011 di Graficamente avrà come tema l’impaginazione editoriale.
Mantenendo invariato il target di riferimento e la struttura, il progetto relativo alla nuova edizione sarà finalizzato alla conoscenza degli strumenti del software InDesign ed è dedicato alla composizione e all’impaginazione di un artefatto grafico che verrà realizzato da ogni partecipante. Attraverso le lezioni pratiche,
svolte in collaborazione con i professionisti dello studio Lanza Communication Design di Venezia, il corso
si propone di fornire un bagaglio di conoscenze di base per impaginare prodotti editoriali, semplici ma che
necessitano della gestione della multipagina e perfettamente conformi ai requisiti della prestampa e della
stampa. La didattica sarà caratterizzata da un approccio assolutamente operativo. L’apprendimento, infatti,
avverrà attraverso esercitazioni su commesse concrete: progettazione, impaginazione, realizzazione grafica
e produzione di file esecutivi; questa metodologia permetterà di acquisire una preparazione volta alla immediata produttività.
Il metodo dimostrativo, che caratterizza tutte le attività di laboratorio, favorisce la sperimentazione (provare
a fare) e attiva vere e proprie azioni di riproduzione concreta delle operazioni, la cui imitazione permette al
partecipante di mettere in atto situazioni reali. Una base interessante per ogni sviluppo successivo.
Daniela Rossi
GRAFICAMENTE 2011
Laboratorio di grafica applicata:
impaginazione con InDesign
Quarta edizione
Ciclo di incontri a cura di Daniela Rossi
in collaborazione con Lanza Communication
Design
Il corso, per 36 partecipanti, si svolgerà dal 23
marzo al 22 aprile 2011 il mercoledì e il venerdì
dalle 18.00 alle 19.30.
2011 con il versamento della tassa d’iscrizione di
60 euro, sino ad esaurimento dei posti. Si ricorda
inoltre che la quota non è rimborsabile.
ingresso riservato agli iscritti
Informazioni:
Videoteca di Mestre
Tel. +39 041 2386138
[email protected]
www.centroculturalecandiani.it
L’iscrizione dovrà essere effettuata all’ufficio informazioni del Centro Culturale Candiani, a partire
dall’8 febbraio ed entro e non oltre il 26 febbraio
1 Editoriale / Graficamente 2 La fabbrica della cultura / Società Dante Alighieri 3 Spettacoli / Emozioni acustiche / Dijana Grgic&di.Ples / Giannantonio De Vincenzo / Scena mobile / Giganti
4 Spettacoli / Jazz Groove / X-Music / Into the Vast/Nell’immensità 5 Scaffale aperto / Incontri con gli autori / Le strade della ragione / Castle Made of Sand / Itaca 6 Videoteca / Viva l’Italia.
Cinema e Risorgimento / Andrej Tarkovskij: le diverse vie della spiritualità / Venice Book Movie 7 Videoteca / I televisionari / Al cinema con il sorriso / Mestre Film Fest / Second Life 8 Agenda
LA FABBRICA DELLA CULTURA >> INCONTRI CON LE ISTITUZIONI
SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI
Comitato di Venezia
Attività: Anno Accademico 2010–2011
Corsi gratuiti di lingua italiana per immigrati
Dal lontano 1990, il comitato di Venezia organizza corsi gratuiti di italiano di vario livello per cittadini immigrati. Rivolti ad adulti e minorenni, questi corsi sono gestiti autonomamente o in collaborazione con il Servizio Immigrazione
del Comune di Venezia e/o con diverse associazioni.
Corsi di lingua italiana per stranieri
Attivi da oltre 30 anni, questi corsi, a pagamento, sono rivolti a studenti provenienti da ogni parte del mondo. Livelli:
A1, A2, B1, B2, C1, C2.
Corsi speciali di lingua italiana per programmi internazionali
Questi corsi sono dedicati ai partecipanti ai progetti internazionali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, dell’Università IUAV di Venezia e dell’Accademia di Belle Arti di Venezia: programmi ‘Erasmus’, ‘Erasmus Mundus’, masters
internazionali, ecc.
martedì 15 febbraio, ore 17.00
MA CHI È LA DANTE?
Nuovi ruoli per una istituzione storica: l’italiano per gli
immigrati
in collaborazione con la Società Dante Alighieri - Comitato
di Venezia
Partecipano all’incontro Rosella Mamoli Zorzi, Annalisa Betti
e Paolo Venerando
sala seminariale primo piano
ingresso libero
Corsi speciali di lingua e cultura italiana per università e istituzioni straniere
Dal 1980, il comitato di Venezia organizza corsi di lingua e cultura italiana per programmi di università e istituzioni straniere (Comitati Dante, University
of Virginia, University of Miami, University of California, Purdue University, Wentworth Institute of Technology di Boston, University of Warwick, ecc.).
Certificazione PLIDA (Progetto di Lingua Italiana Dante Alighieri)
Il comitato di Venezia è centro certificatore PLIDA. Gli esami hanno luogo due volte all’anno, in maggio e novembre. Si fa presente che la certificazione
PLIDA di livello A2 vale come test di italiano obbligatorio per il “rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo”, richiesto dal
decreto del 4 giugno 2010 del Ministero dell‘Interno. Test previsto dall‘articolo 9 del Decreto Legislativo numero 286/1998, in vigore dal 9 dicembre
2010. Gli insegnanti del comitato hanno fatto parte del gruppo di lavoro per la realizzazione di questa importante certificazione in lingua italiana, che,
anche a Venezia, sta registrando un grosso successo in termini di partecipazione.
Letture dantesche
Giunte al IX ciclo, le letture dantesche, organizzate in collaborazione con il Dipartimento di Italianistica e Filologia Romanza dell’Università Ca’ Foscari
di Venezia, sono state tenute da illustri studiosi provenienti da diversi atenei italiani.
In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, l’edizione 2011 sarà articolata sul tema dell’unità linguistica nazionale. I relatori per il 2011 sono:
Claudio Giunta, dell’Università di Pisa, Lorenzo Tomasin e Pietro Gibellini, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
L’evento si svolge presso Palazzo Zorzi, per gentile concessione del Bureau UNESCO – Bresce.
Dove ’l sí suona: giornata di studio sull’insegnamento dell’italiano a stranieri in Italia (sabato 21 maggio 2011)
Destinato agli insegnanti di italiano come lingua seconda/straniera, agli insegnanti della scuola italiana e agli studiosi/studenti di linguistica italiana,
questo convegno annuale presenta e propone alla discussione tematiche inerenti alla glottodidattica, all’interculturalità, al modello linguistico dell‘italiano contemporaneo. Giunto alla V edizione, ha visto avvicendarsi, accanto agli insegnanti del comitato di Venezia, docenti di chiara fama provenienti
da diverse università italiane.
Giornata della Dante (giovedì 5 maggio 2011)
Appuntamento annuale consistente nella premiazione di un concorso di temi in lingua italiana dedicato agli studenti italiani della scuola media (inferiore
e superiore) e agli studenti stranieri.
Dopo un evento culturale con la partecipazione di un ospite illustre in campo artistico, teatrale o accademico, le migliori composizioni sono lette dai
rispettivi autori.
Poesia e musica a palazzo
Con cadenza annuale, incontro–spettacolo con personaggi del mondo del teatro, in un antico palazzo veneziano: tra gli altri, hanno partecipato Paola
Gassman, Ugo Pagliai, Milena Vukotic, Luca Zingaretti.
Altre attività
Il comitato di Venezia organizza annualmente incontri con personaggi di spicco della cultura italiana, conferenze, giornate di studio, presentazione di libri.
Il comitato svolge inoltre un’attività editoriale. La collana Le alzavole ha visto quest’anno la pubblicazione del suo V volume, Contro Palladio, con saggi
di Antonio Foscari, Sergio Perosa, Gianni Moriani e Rosella Mamoli Zorzi.
Nel settore della glottodidattica, il comitato collabora attivamente con i corsi di formazione per mediatori linguistico-culturali organizzati dalla Provincia
di Venezia e fa parte della Consulta per l’Immigrazione della Provincia di Venezia e del Comune di Venezia.
È in fase di elaborazione un accordo con l’Ufficio Formazione della Regione Veneto, per l’insegnamento della lingua italiana in funzione dei corsi di
formazione per operatori socio-sanitari.
In collaborazione con l’Ufficio PLIDA, gli insegnanti del comitato svolgono un costante lavoro di ricerca e aggiornamento in campo glottodidattico,
finalizzato (anche) alla produzione di materiale didattico.
La Dante Alighieri di Venezia fa parte dei Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia ed è presente in varie manifestazioni tra cui il
Salone dei Beni e delle Attività Culturali di Venezia.
A Lezione di Interculturalità
Venezia, Università Ca‘ Foscari, 15 luglio 2010
Giornata della Dante
I premiati con la prof. Matilde Caponi, Venezia, 6 maggio 2010
Società Dante Alighieri - Comitato di Venezia
Sant’Elena, 3
30100 Venezia
tel. +39 041 5234590 – fax +39 041 5234590
[email protected]
http://www.venicedantealighieri.it
Orario di segreteria: martedì e venerdì, 9.30-12.30
Dove ‘L Sí Suona
Giornata di studio sull‘insegnamento dell‘italiano, Venezia, 21 aprile 2007
SPETTACOLI >> EMOZIONI ACUSTICHE / SCENA MOBILE
ALLA SCOPERTA DEI BALCANI
I Balcani sono un mistero per l’uomo occidentale, che spesso ne conosce i paesi per motivi che
non aiutano a comprenderne la bellezza.
Man mano però che si allontana nel tempo il periodo in cui il complesso mosaico etnico andò in
frantumi generando drammatici conflitti, quelle stesse differenze che ne furono la causa si rivelano
espressioni di una straordinaria multiculturalità.
Nella musica tradizionale si fondono le ispirazioni raccolte in un turbolento passato di invasioni
e occupazioni, un vortice di note che all’orecchio occidentale evoca un’affascinante sensazione
di terre e tempi lontani. Le ritmiche si lanciano in frenetici tempi dispari, i solisti si alternano in
melodie scattanti, dinamiche, coinvolgenti, che all’improvviso possono aprirsi in respiri languidi
e sensuali. Ma non è solo frenesia! La voce narra storie profonde, spesso tragiche, è lo spirito
secolare di popoli che han vissuto con forza, fatalismo e orgoglio destini difficili.
Con sottile ironia anche la quotidianità dei villaggi diventa poesia: bizzarri personaggi, pettegolezzi
tra vicini, sotterfugi di giovani spose costrette a matrimoni di convenienza!
EMOZIONI ACUSTICHE
sabato 5 febbraio, ore 21.30
Dijana Grgic & di.Ples
in collaborazione con l’Associazione Balkan di.Fusion
Dijana Grgic voce
Francesco Prearo batteria
Damiano Marin basso
Giulio Gavardi chitarra
Francesco Socal clarinetto
Walter Lucherini fisarmonica
Pamela Maddalena e Francesca Beltrame coreografie
giovedì 17 febbraio, ore 21.30
Giannantonio De Vincenzo
I piedi nelle scarpe
in collaborazione con Il Suono Improvviso
Giannantonio De Vincenzo sax soprano e clarinetto basso
Paolo Birro pianoforte
Leo Di Angilla pandeiro e lives electronics
auditorium quarto piano
ingresso: intero 7 euro – ridotto 5 euro (Candiani Card,
CinemaPiù, studenti)
Biglietti già in vendita
L’amore è centrale nelle musiche Sevdalinka, genere tra i più antichi in Bosnia. L’affascinante parola Sevdah, intraducibile, esprime la malinconia di
un amore perduto con una intensità legata alla terra e al ciclo delle stagioni, che da sempre orchestrano la vita rurale. I ritmi si dilatano, le armonie
si fanno dense e la voce canta con fervore di amori lontani e desideri insoddisfatti.
È così che dolore, ironia e movimento si intrecciano nel dipingere un quadro che fa emergere l’intensità della vita in tutte le sue sfumature.
Balkan di.Fusion, associazione culturale per la promozione delle arti balcaniche, propone uno spettacolo in cui la carismatica cantante bosniaca Dijana
Grgic, accompagnata dal gruppo di.Ples, guida l’ascoltatore in un viaggio alla scoperta dei Balcani: storie, magie, simboli che solo chi è cresciuto in
quelle terre può interpretare. I musicisti provengono da esperienze musicali diverse e ciascuno dona allo spettacolo la propria sensibilità. Sul roboante tappeto ritmico di Damiano Marin e mio si intessono gli arpeggi della chitarra di Giulio Gavardi e le melodie di Walter Lucherini, fisarmonicista
veneziano; a colorare ogni pezzo gli arabeschi del clarinetto di Francesco Socal, attivo in Italia e all’estero.
Il gruppo si è esibito in importanti festival internazionali, tra cui ricordiamo GhanaFest a Malta, Adriatico Mediterraneo ad Ancona, Loiano Balkan Fest
a Bologna. Da ricordare la collaborazione con Erhan Veliov, trombettista della macedone Kocani Orckestar, tra i primi ad esportare nel mondo la magia
balcanica. L’eclettismo dei musicisti dona raffinatezza al repertorio senza che l’energia sprigionata della musica popolare ne sia intaccata, garantendo
il coinvolgimento di chi vuole scatenarsi nella danza e di chi ha l’orecchio esigente.
Francesco Prearo
IL LIRICO SASSOFONO DI UN MIMO DELLA MUSICA
Dopo un decennio di silenzio discografico, il sassofonista veneziano ci presenta un nuovo album che per l’organico, il tipo di composizioni e il modo
stesso in cui vengono sviluppate, costituisce una nuova tappa del suo percorso musicale, ben riflettendo il peculiare rapporto da lui intrattenuto con il
linguaggio jazzistico.
Dieci anni potrebbero sembrare molti per un musicista che è ancora nei suoi cinquant’anni e quindi nel pieno della creatività, ma in realtà questo tempo
si spiega con il fatto che De Vincenzo ha sempre pensato ai dischi come a testimonianze reali di un pensiero artistico compiuto, non come veicolo di
promozione personale, di dimostrazione di esistenza musicale, di replica del già detto. Anche l’esperienza vissuta quotidianamente nella veneziana scuola
del Suono Improvviso, che dirige da un quarto di secolo, è inscindibile dalla sua vita, ma in quanto esigenza spirituale, non esclusivamente professionale. Con queste premesse si può ben comprendere come, per questo artista colto e appassionato, il disco diventa primariamente l’ambito nel quale
la parte più profonda e compiuta della sua visione artistica si manifesta a tutti; per questo rappresenta qualcosa da realizzare senza fretta, quindi con i
giusti tempi di maturazione. Si può così facilmente intuire che, come le sue precedenti produzioni, anche I piedi nelle scarpe non è un album banale, e
non lo è a cominciare proprio dal titolo.
Anche se può apparire strano, é meno astruso di quanto si possa credere, tanto da suggerire un’analogia concettuale: le scarpe servono ai piedi per
camminare meglio, per muoversi su ogni terreno, quindi aiutano la scoperta di qualcosa di nuovo, che metaforicamente rappresenta il cammino del
musicista in territori inesplorati, la sua necessità di non restare fermo, bensì di muoversi con curiosità e di utilizzare le proprie “scarpe”, cioè lo strumento, le orecchie, le competenze specifiche per realizzare una musica costantemente viva e curiosa. In questo senso, il linguaggio jazzistico é per
lui un mezzo di espressione ideale, assolutamente duttile, purché sia vissuto nella sua essenza estetica, non come riproduzione di correnti stilistiche
storicamente determinate, ma come un terreno funzionale alla realizzazione di una musica dai tratti “trasversali”, da sempre caratteristica del suo modo
di esprimersi.
Stavolta la musica, come sempre basata su un’autentica economia di mezzi, riunisce ritmi marcatamente metropolitani, funky, suonati con competenza da Leonardo Di Angilla, con la finezza armonica e di tocco del pianoforte di un artista profondo quale Paolo Birro, più alcuni arrangiamenti per
quartetto d’archi, nei quali l’uso di questo organico così importante per la musica eurocolta si definisce nella realizzazione di uno spazio sonoro con
il quale il sassofono trova una sua peculiare integrazione. Sassofono che si muove dentro e sopra la musica come un mimo lo fa sul palcoscenico, a
volte presentandoci immagini conosciute, ma non replicate, altrimenti svelandoci aspetti della sua memoria musicale, priva di ogni tipo di pregiudizio
di genere o stile (...).
Maurizio Franco
IN VIAGGIO CON I GIGANTI
SCENA MOBILE
Intrecci di spettacolo
venerdì 11 febbraio, ore 21.30
Giganti
Viaggio in Utopia
in collaborazione con Teatrocontinuo
da un’idea di
Nin Scolari, Federico Moro e Erica Taffara
in scena
Luciana Roma, Gianni Bozza, Chiara Dall’Osto Teatrocontinuo
Giorgio Dalceggio, Mario Costa, Paolo Melchiorri Tarantàs
Federico Moro testi
Erica Taffara regia
auditorium quarto piano
ingresso: intero 7 euro – ridotto 5 euro (Candiani Card,
CinemaPiù, studenti)
Biglietti già in vendita
Giganti sono coloro che cercano senza alternative, accettando la sfida della destabilizzazione, l’incontro con lo sconosciuto, la trasformazione, il cambiamento. Giganti sono acrobati sospesi sulla corda, il bilanciere tra le mani sudate, che passano dall’altra parte con spirito leggero.
Terza parte di un progetto iniziato nel 2005, ispirato a luoghi simbolo per la storia del Veneto, un percorso che parte dall’antichità con la città romana
di Altino con la prima parte dello spettacolo Fra Terra e Acqua proseguito poi nell’isola veneziana di Torcello (Fra Terra e Acqua parte seconda) per
approdare a Rio Alto (Venezia).
Giganti si configura come un viaggio, rilettura del passato e del presente, prendendo come pretesto la città di Venezia, immenso patrimonio di storia,
cultura e umanità.
Venezia come anziana Signora con problemi di salute e un’eredità cospicua che alcuni vorrebbero dilapidare e altri si propongono di conservare: una
sfida che solo dei Giganti riusciranno ad affrontare, gli stessi che al momento della sua fondazione hanno immaginato e costruito questa straordinaria
città anfibia, Utopia dell’Umanità.
Venezia, città anfibia, è stata scelta come metafora, prodotto di un tessuto sociale in evoluzione, capace, finché ha saputo cambiare, di affrontare con
successo le sfide del Mondo, della Natura e della Storia. Ma quando la trasformazione porta al declino cosa fare? Ricominciare daccapo? Bruciare quindi
Venezia come la Biblioteca d’Alessandria, come l’Araba Fenice sperando che rinasca dalle sue ceneri?
Entrano così in gioco nello spettacolo le provocazioni di Marinetti e del gruppo futurista che agli inizi del Novecento proclamarono con il noto fragore
l’invettiva contro Venezia “cloaca massima del passatismo”, dove le gondole sono da bruciare perché “poltrone a dondolo per cretini”.
Provocazioni che ci spingono a domandarci qual è il senso del conservare anche quando tutto volge verso il declino e perché non bruciare, come atto
coraggioso per riscoprirci creatori del Nuovo?
Fortunatamente non è impresa facile bruciare Venezia e dare fuoco all’acqua che la sorregge. Allo stesso modo non si può annientare il desiderio di
Utopia che oggi giace assopito in ogni uomo.
I testi originali di Federico Moro sono stati spunto per l’autore per la scrittura e prossima pubblicazione del libro Labirinto Ducale - Itinerari simbolici
nel palazzo dei Dogi (ed. Elzeviro - Treviso).
Gianni Bozza
SPETTACOLI >>
RIPARTE JAZZ GROOVE CON LA PRIMA EUROPEA DI MATANA ROBERTS
Anche a Chicago la musica parla sempre più al femminile. Una giovane e preparata sassofonista guida infatti un eccellente sestetto – ben quattro dei componenti della band sono donne, e su tutte spicca la presenza di Jessica Pavone,
virtuosa della viola – nel racconto dell’identità ancestrale afro–americana. Matana Roberts, classe 1977, da qualche
anno al centro dell’attenzione della critica specializzata americana, è uno degli ultimi talenti cresciuti nella scuola
musicale nota come A.A.C.M. (Association for the Advancement of Creative Musicians), che in quasi mezzo secolo di
attività ha regalato al jazz solisti del calibro di Lester Bowie e George Lewis, Henry Threadgill ed Anthony Braxton, solo
per fare qualche nome. Strumentista assai dotata, che ha compiuto regolari studi classici, diplomandosi in clarino, la
Roberts è anche compositrice e ballerina. Trasferitasi da Chicago a New York – scelta che ha giovato alla crescita della
sua fama – Matana (il suo nome in ebraico significa “dono”) ha dato sinora il meglio di sé nel disco The Chicago Project
(2008), ricco di contaminazioni sia con la musica classica che con quella popolare. Qui il talento della sassofonista
emerge in tutto il suo splendore, grazie alla preziosa collaborazione di artisti come il chitarrista Jeff Parker (già del
Chicago Underground Trio), ma anche di ospiti prestigiosi come il veterano sassofonista Fred Anderson, uno dei padri
fondatori dell’A.A.C.M.
JAZZ GROOVE
Febbraio / Aprile 2011
mercoledì 23 febbraio, ore 21.30
Matana Roberts’s Coin Coin
Gens de Couleur Libre
Matana Roberts voce, sax alto, testi, composizioni
Mazz Swift violino, elettronica
Jessica Pavone viola, elettronica
Audry Chen violoncello
Jason Ajemian contrabbasso
Tomas Fujiwara batteria, percussioni
ingresso: posto unico, intero 13 euro - ridotto 10 euro (Candiani Card, CinemaPiù, studenti)
martedì 15 marzo, ore 21.30
Cristina Zavalloni Quartet
Per caso Aznavour
Cristina Zavalloni voce
Stefano De Bonis pianoforte
Antonio Borghini contrabbasso, basso elettrico
Cristiano Calcagnile batteria
ingresso: posto unico, intero 15 euro - ridotto 12 euro (Candiani Card, CinemaPiù, studenti)
venerdì 8 aprile, ore 21.30
Marco Tamburini Three Lower Colours
Sangue e Arena
Marco Tamburini tromba, flicorno, elettronica
Stefano Onorati pianoforte, tastiere, elettronica
Stefano Paolini batteria, elettronica
ingresso: posto unico, intero 13 euro - ridotto 10 euro (Candiani Card, CinemaPiù, studenti)
auditorium quarto piano
Biglietti già in vendita
ALL YOU NEED IS X-MUSIC
Seconda edizione
in collaborazione con Associazione Amici della Musica di
Mestre, Lions Club Mestre Castelvecchio, Fondazione Toni
Benetton, Fondazione di Venezia / Euterpe Venezia
con il Patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione,
Ufficio Scolastico Regionale del Veneto
Centro Culturale Candiani
martedì 8 febbraio, ore 21.00
Quintetto Bislacco
mercoledì 2 marzo, ore 21.00
Brake Drum Percussion
giovedì 7 aprile, orario da definire
Stefano Bollani e David Riondino
Presentano “il dottor Djembè”
Parte nel migliore dei modi quindi questo nuovo ciclo di Jazz Groove, presentando in prima europea (Mestre precede questa volta Zurigo, Amsterdam
e Parigi) il sestetto di Matana Roberts, denominato Coin Coin in onore di una sua antenata, Marie Therese Coin Coin, vissuta a cavallo fra il 18° e 19°
secolo a New Orleans, leggendaria eroina della storia afro–americana che ha lottato strenuamente per l’affermazione dei diritti civili della comunità nera,
già molto prima che la schiavitù fosse abolita negli Stati Uniti. Gens de Couleur Libre, titolo assegnato a questo tour, rappresenta solo il primo (dedicato
alle origini franco-creole del ramo materno della sua famiglia, nella Louisiana) dei dieci capitoli, ognuno con un diverso organico strumentale, di un ambizioso progetto in cui la Roberts si prefigge di ricostruire, attraverso l’epopea dei suoi antenati, partendo proprio da Marie Therese, la storia del riscatto
socioculturale dei nero-americani, ma anche dell’evoluzione della loro musica, diventata nel ventesimo secolo jazz.
Dopo Matana, un’altra straordinaria donna-musicista, questa volta italiana, la cantante bolognese Cristina Zavalloni – capace come forse nessun altra
oggi nel mondo, di passare con disinvoltura dalla classica contemporanea al jazz – sarà protagonista, alla testa del suo collaudato quartetto, del secondo
appuntamento della rassegna, martedì 15 marzo, concerto dedicato al grande chansonnier Charles Aznavour. Toccherà quindi al nuovo trio del trombettista
Marco Tamburini chiudere il ciclo venerdì 8 aprile, presentando le musiche composte per il film muto di Fred Niblo Sangue ed Arena (1922), con Rodolfo
Valentino, accompagnamento musicale che, con l’aggiunta di due interventi cantati da Lorenzo “Jova” Cherubini, è stato pubblicato in un Dvd uscito la
scorsa estate per la collana Sounds for Silence, in edicola con La Repubblica/L’Espresso.
Claudio Donà
X-MUSIC, ALL WE NEED IS MUSIC!
Organizzata dall’Associazione Amici della Musica di Mestre in collaborazione con il Comune di Venezia, Produzioni Culturali e Spettacolo, il Centro
Culturale Candiani, e il progetto “Giovani a Teatro”, con il Patrocinio del
Ministero della Pubblica Istruzione, Ufficio Scolastico Regionale del Veneto,
la seconda edizione del progetto pilota All You Need is X-Music presenta
alcune importanti novità.
Innanzitutto il comitato artistico-organizzativo, sempre coordinato da Mario
Brunello, è formato quest’anno, oltre che da un gruppo di studenti dei Licei
di Mestre e Venezia (Franchetti, Bruno, Marco Polo e Benedetti), anche da
alcuni universitari di Ca’ Foscari, in particolar modo gli allievi del corso di
Critica Musicale della professoressa Adriana Guarnieri. Inoltre l’inserimento
del progetto nella sezione “Esperienze 2010/11 - Il Male” di “Giovani a Teatro”
della Fondazione di Venezia / Euterpe Venezia, ha consentito anche ad altri
giovani della Provincia di inserirsi attivamente nella programmazione.
Altre due straordinarie collaborazioni si sono aggiunte poi ad ampliare
l’offerta di spettacolo.
La RAI, Radio 3, ha accettato l’invito a registrare in diretta al Candiani due
puntate del “dottor Djembè”, popolare trasmissione condotta da Stefano
Bollani e David Riondino, inserendola nella programmazione di X-Music.
Su richiesta del Lions Club Mestre Castelvecchio e della Fondazione Toni
Benetton a conclusione della rassegna è stata aggiunta una coda festosa
nella villa-museo Benetton di Mogliano Veneto.
Alessandro Bonesso
Teatro Toniolo
sabato 12 marzo, ore 21.00
Spira Mirabilis
Villa Benetton, Mogliano Veneto
sabato 7 maggio, ore 18.00
Lucilla Galeazzi
Festa di maggio
ingresso:
Centro Culturale Candiani: intero 10 euro, giovani fino ai 26
anni 3,50 euro, GaT 2,50 euro su prenotazione.
Teatro Toniolo: intero 20 euro, ridotto 15 euro, GaT 2,50
euro su prenotazione.
Carnet di 4 concerti (Candiani e Toniolo): 10 euro riservato
ai giovani fino ai 26 anni.
Il concerto in Villa Benetton è ad invito. I possessori di carnet
hanno diritto ad avere l’invito.
Biglietti già in vendita
sabato 19 febbraio, ore 21.30
INTO THE VAST/NELL’IMMENSITÀ
Ritmi e Danze della via della seta
in collaborazione con la Casa della Cultura Iraniana
Zarbang Ensemble
Behnam Samani Daf, Tombak, Dayereh
Reza Samani Daf e Tombak
Hakim Ludin Water Drum, Cajon, Kanjira, Pendariq
Matthaios Tsahourides Lyra Pontica
Banafsheh Sayyad danzatrice
auditorium quarto piano
ingresso: posto unico 20 euro
Biglietti già in vendita
Se la prima edizione diceva che tutto ciò di cui hanno bisogno i giovani è
musica, l’edizione di quest’anno chiede di più: il coinvolgimento.
Questo è il tema fortemente voluto dal gruppo di giovani studenti che
quest’anno, supportati dagli Amici della Musica di Mestre, farà vivere una
nuova e innovativa serie di concerti.
La voglia di conoscere e vivere la musica attivamente appare chiara dalle
proposte emerse durante le riunioni dei giovani organizzatori: concerti dove
i ragazzi non debbano solo ascoltare ma anche partecipare.
Nel mondo della musica si possono trovare facilmente artisti che sanno
accendere la miccia della partecipazione attraverso la loro personalità o
le musiche che interpretano. Come si può rimanere indifferenti al ritmo
vorticoso della tarantella di Lucilla Galeazzi o a una scatenata performance
dei Brake Drum Percussion di Pietro ed Enrico Bertelli? E non deve sorprendere che anche la musica classica possa divertire e coinvolgere in un
dialogo e in una chiacchierata tra palco e platea, se il tutto è affidato a un
Quintetto Bislacco, già il nome di questa formazione italo-svizzera la dice
lunga, o ad un’orchestra sinfonica di giovani provenienti da tutta Europa,
la Spira Mirabilis, già ospite l’anno scorso. E non è puro coinvolgimento
essere pubblico durante una trasmissione radiofonica, se a condurla sono
l’attore e musicista David Riondino e il talento jazzistico, ma non solo, di
Stefano Bollani? Infatti la RAI Radio3 verrà a registrate due puntate di dottor
Djembé in diretta dal Candiani.
Il pubblico giovane, ma anche coloro che curiosi di conoscere quale musica
“gira” in testa al futuro, saranno chiamati a riempire la sala e rispondere
così all’entusiasmo dimostrato dai giovani organizzatori di X-Music per
ribadire che “all we need is music”.
Mario Brunello
AL CENTRO DELLA DANZA
Dopo il successo del 2010, con lo spettacolo per
il Millennio dello Shahnameh, Il Libro dei Re,
capolavoro del grande poeta persiano Ferdousi, ritorna la danzatrice-coreografa Banafsheh
Sayyad accompagnata dallo Zarbang Ensemble
con i percussionisti iraniani Behnam Samani al
Daf, Tombak, Dayereh e Reza Samani al Daf e
Tombak, il percussionista afghano Hakim Ludin
con i suoi Water Drum, Cajon, Kanjira, Pendariq,
e il musicista greco Matthaios Tsahourides alla
Lyra Pontica.
La musica e la danza persiana, le cui radici affondano in una comune tradizione, si fondono, in
modo meditativo, con il flamenco e il rituale dei
dervisci, in uno spettacolo di appassionate improvvisazioni e innovazioni, sfidando gli stereotipi
della danza e della musica persiana.
È un dialogo tra l’energia delle percussioni, la
melodia della lyra pontica e la magnetica, ipnotizzante danza di Banafsheh Sayyad, che trasforma la trance in un messaggio artistico di grande
coinvolgimento e bellezza, in cui la danza mistica
contemporanea persiana si fonde con le movenze
delle danze del mondo.
Lo Zarbang Ensemble nato nel 1996, per far conoscere la tradizione musicale dell’area iranica, ha
saputo negli anni aprirsi alle più diverse innovazioni derivanti dal contatto con musicisti, strumenti
e culture musicali sia orientali che occidentali.
L’intensità delle musiche e il linguaggio del corpo
portano i cuori e le menti verso l’Infinito e il ritmo
musicale si fa lingua universale, avvicinando culture diverse, infondendo il messaggio assoluto
del misticismo persiano, della rinuncia di sé a
favore dell’Essere Supremo che è in ogni cuore,
attraverso il quale, anche il corpo è illuminato.
Lo spettacolo è un’occasione unica per immergersi
al centro della propria spiritualità, per seguire i
musicisti e la danzatrice nella trance estatica creata
dal ritmo delle musiche e della danza.
Marzia Berto
scaffale
aperto
NON TUTTI I BASTARDI SONO DI VIENNA
Villa Spada, a un tiro di voce dal Piave, nei giorni della disfatta di Caporetto diventa dimora del comando austriaco e teatro di un dramma romantico e patriottico
disteso su un fondo nascosto di miserie. Un apologo malinconico sull’illusione
degli eroi.
“Maggiore, la guerra è assassinio, sempre... voi ora volete solo dare un esempio:
uccidere dei signori non è come uccidere dei contadini! Negando la grazia voi contribuite... sto dicendo voi, barone von Feilitzsch, perché qui ci siete voi... contribuite
a distruggere la civiltà di cui voi ed io... e questo ragazzo... facciamo parte, e la
civiltà è più importante del destino degli stessi Asburgo, o dei Savoia”. Orgoglio,
patriottismo, odio, amore: passioni pure e antiche si mescolano e si scontrano tra
loro, intorbidate più che raffrenate dal senso, anch’esso antico, di reticenza e onore.
Villa Spada, dimora signorile di un paesino a pochi chilometri dal Piave, nei giorni
compresi tra il 9 novembre 1917 e il 30 ottobre 1918: siamo nell’area geografica e
nell’arco temporale della disfatta di Caporetto e della conquista austriaca. Nella villa
vivono i signori: il nonno Guglielmo Spada, un originale, e la nonna Nancy, colta
e ardita; la zia Maria, che tiene in pugno l’andamento della casa; il giovane Paolo,
diciassettenne, orfano, nel pieno dei furori dell’età; la giovane Giulia, procace e un
po’ folle, con la sua chioma fiammeggiante. E si muove in faccende la servitù: la
cuoca Teresa, dura come legno di bosso e di saggezza stagionata; la figlia stolta
Loretta, e il gigantesco custode Renato, da poco venuto alla villa. La storia, che il
giovane Paolo racconta, inizia con l’insediamento nella grande casa del comando
militare nemico. Un crudo episodio di violenza su fanciulle contadine e di dileggio
del parroco del villaggio, accende il desiderio di rivalsa. Un conflitto in cui tutto si
perde, una cospirazione patriottica in cui si insinua lo scontro di psicologie, reso
degno o misero dall’impossibilità di perdonare, e di separare amore e odio, rispetto
e vittoria. E resta un senso di basso orizzonte, una claustrofobia, che persiste
ironicamente nel contrasto con lo spazio immenso delle operazioni di guerra.
SCAFFALE APERTO
Incontri con gli autori
martedì 8 febbraio, ore 18.00
Presentazione del libro Non tutti i bastardi
sono di Vienna (Sellerio, 2010)
di Andrea Molesini.
Partecipano all’incontro Roberto Ellero,
Mario Esposito, Adriano Favaro e l’autore.
sala seminariale primo piano
ingresso libero
Andrea Molesini è nato e vive a Venezia. Ha curato e tradotto opere di poeti americani: Ezra Pound, Charles Simic, Derek Walcott. Ha scritto storie per ragazzi tradotte in varie lingue. Non tutti i bastardi sono
di Vienna è il suo primo romanzo.
PIAZZA OBERDAN
“Non crediamo di essere vaccinati dalle dittature, ma il pericolo che possano
tornare i seminatori di odio non è mai scomparso. È sufficiente che uno alzi i toni,
che venda illusioni, che batta il pugno... e troverà ancora molti pronti a seguirlo,
a credere in lui”
“Ho immaginato di fare una passeggiata per Trieste e di arrivare in questo luogo
dove sembrano convergere i ricordi più dolorosi del ’900”.
Queste le frasi con cui Boris Pahor presenta Piazza Oberdan, il suo ultimo libro fresco
di stampa per Nuovadimensione. “Un libro notevole” per il Die Zeit, “Un grande
contributo alla storia sloveno-italiana” per il Frankfturter Allgemeine Zeitung.
Il libro, che ha avuto grande successo in Slovenia e in Germania, esce in Italia con
la traduzione di Michele Obit e una prefazione a cura di Angelo Floramo.
Boris Pahor (Trieste, 28 agosto 1913) è uno scrittore italiano, della minoranza slovena di Trieste. L’opera più nota di Pahor è Necropoli, un romanzo autobiografico sulla sua prigionia a Natzweiler-Struthof. Le
sue opere in sloveno sono tradotte in francese, tedesco, serbo-croato, ungherese, inglese, spagnolo, italiano, catalano e finlandese.
A giugno del 2008 ha vinto il Premio Internazionale Viareggio- Versilia, nel maggio del 2007 è stato insignito con l’onorificenza francese della Legion d’onore, il Premio Prešeren, maggiore onorificenza slovena
nel campo culturale (1992) e il San Giusto d’Oro 2003. Nel 2008 è stato finalista e quindi vincitore del Premio Napoli per la categoria Letterature straniere con Necropoli.
giovedì 24 febbraio, ore 17.00
Presentazione del libro Piazza Oberdan
(Nuovadimensione editore, 2010)
di Boris Pahor.
in collaborazione con ANPI regionale, ANPI
provinciale, Istituto veneziano per la storia
della Resistenza e della società contemporanea, Fondazione Villa Emma
Partecipa all’incontro l’autore.
A seguire proiezione del docu-film In cammino con Boris Pahor (2011)
realizzato dalla Fondazione Villa Emma
SYNTHIA E L’ETICITÀ DELLA SCIENZA
sala conferenze quarto piano
ingresso libero
Synthia è un bel nome. Di quelli che affascinano. Meriterebbe una pagina su Facebook con le foto, i contatti. Peccato però che Synthia non possa contare su amici
di vecchia data, perché Synthia è un batterio. Un batterio che Craig Venter ha già
denominato e presentato alla stampa internazionale nel maggio del 2010. Una
creazione sua, e del team di scienziati che collaborano con lui, nel suo laboratorio,
a San Diego negli Stati Uniti. Il nuovo batterio ogm sarebbe in grado di sintetizzare
gli idrocarburi aprendo nuove frontiere nella produzione di energia biotech.
Venter non è nuovo a questi proclami, (ricordiamo quello sulla ricerca del genoma
umano), che suscitano sempre polemiche e dibattiti tra gli stessi scienziati, ma
soprattutto tra chi vede in queste sperimentazioni un’intrusione profana sulla “vita”.
Insomma Venter provoca reazioni tra i colleghi biologi ma anche tra i bioeticisti.
Craig Venter utilizza, infatti, il termine “creazione” e alcuni lo accusano di “giocare
a fare Dio”, con le mani tra i dollari più che nell’etica.
È certo che i batteri geneticamente modificati, non esistenti in natura, e ottenuti
venerdì 25 febbraio, ore 17.30
trasferendo in essi cromosomi di organismi più evoluti, potrebbero in un prossimo
futuro risolvere molti dei nostri problemi energetici e di inquinamento, oltre che
produrre inedite sostanze, dagli antibiotici, alle molecole per usi industriali, fino a
nuove fibre tessili e chissà quant’altro.
Tecnologie sofisticate ed utili ma potenzialmente anche molto pericolose.
Craig Venter, un uomo che ha oggi tra le mani un grande probabile potere. La
scienza non si può fermare, si sa, ma forse si può controllarne l’uso. E chi lo può
fare? Dio?
O piuttosto, più democraticamente, gli altri uomini organizzati in società con un
dibattito su un uso etico e non deleterio di queste nuove conquiste scientifiche?
Pietro Benedetti, professore del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova,
ci introdurrà nelle problematiche scientifiche ed etiche che comportano questi
complessi e nuovi prodotti sintetici e queste sperimentazioni di laboratorio.
Cathia Vigato
LE STRADE DELLA RAGIONE
in collaborazione con UAAR – Unione degli
Atei e degli Agnostici Razionalisti - Circolo
di Venezia
Craig Venter e Synthia,
il suo microrganismo artificiale:
implicazioni scientifiche e bioetiche sulla
creazione della vita in laboratorio
a cura di Pietro Benedetti
sala seminariale primo piano
ingresso libero
UNA CANZONE DOLCE COME UN SOGNO
Alcuni dei quaranta amici musicisti che hanno partecipato a titolo gratuito al Cd
Castles Made of Sand, saranno presenti alla serata per la direzione artistica di
Michele Bonivento in un concerto live.
Immagini e storie
Nel corso del concerto musicale sarà presentata al pubblico e alla critica la suite
grafica Una canzone dolce come un sogno, alla presenza degli autori Francesco
Musante, Diego Landi e Claudio Barbato. La breve presentazione sarà curata dal
critico d’arte Gaetano Salerno di “Segnoperenne”, occasione per lanciare un progetto multimediale basato su immagini e storie di disabilità dedicato al pubblico
giovanile e al mondo della scuola.
Musica
La cartella contiene il cd musicale che da titolo al concerto: Una canzone dolce
come un sogno - Castles Made of Sand, di cui Giò Alaimo sulla pagina nazionale
de Il Gazzettino ha tra l’altro detto: “Diciannove volte Hendrix per aiutare i “bambini
invisibili”. (…) Musicalmente l’idea è assolutamente originale: prendere una famosa
canzone di Jimi Hendrix, Castles Made of Sand, che parla del disagio della disabilità
e proporne 19 diverse interpretazioni, lasciando ogni artista libero di comporre la
propria visione sonora. (…) Il risultato è sorprendente e offre una incredibile varietà
di stili a dimostrazione anche di quanto ricco sia il panorama musicale veneto.
Jimi Hendrix è il musicista che prese la chitarra la rovesciò e fece scoprire che
conteneva tutto un altro mondo. Questo disco dimostra quanto la fantasia possa
rendere vario anche il piccolo mondo di una sola canzone.”
Solidarietà
La nostra onlus con i fondi raccolti realizza un progetto riabilitativo in acqua
temperata, presso la Polisportiva Terraglio di Mestre dedicato a bambini affetti da
gravi e rare malattie neurodegenerative, con il contributo del CSV della Provincia
di Venezia.
Sandro Lazzaroni
venerdì 18 febbraio, ore 21.00
CASTLES MADE OF SAND
Una canzone dolce come un sogno Castles Made of Sand. Hendrix e la disabilità.
in collaborazione con SOS Handicap Bambini Invisibili onlus
auditorium quarto piano
ingresso libero previo ritiro del biglietto
omaggio alla biglietteria del Centro. I biglietti saranno disponibili nei due giorni
antecedenti allo spettacolo.
ITACA
“Sempre devi avere in mente Itaca raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.”
Costantinos Kavafis
Dedicato a …
mercoledì 2 febbraio, ore 20.45
quelli che vorrebbero ritornare là da dove sono venuti;
quelli che non hanno mai avuto una meta;
quelli che continuano a viaggiare, ma non sanno più dove stanno andando;
quelli che scappano da una vita, ma non ricordano più da che cosa;
quelli che vivono nella nostalgia di un luogo che non esiste più;
quelli che vivono nella nostalgia di un luogo che non è mai esistito;
quelli che cercano l’isola che non c’è;
quelli che l’hanno trovata, ma che poi sono scappati lo stesso;
quelli che sono stanchi di viaggiare;
quelli che non si sono mai messi in viaggio;
quelli che aspettano che qualcuno li chiami;
quelli che …
RIVISTA ORALE
Partecipano all’incontro Max Bazzana,
Roberto Cecchetti, Gianni Checchin,
Mariateresa Crisigiovanni, Fulvio Ervas,
Stelio Fenzo, Giuseppe Indelicato,
Franca Pistellato, Fabrizio Vatta,
Alessandro Voltolina, Michele Zaggia,
Ruggero Zanin.
auditorium quarto piano
ingresso libero previo ritiro del biglietto
omaggio alla biglietteria del Centro.
I biglietti saranno disponibili nei due giorni
antecedenti lo spettacolo.
videoteca
VIVA L’ITALIA.
CINEMA E RISORGIMENTO
in collaborazione con la Rete scolastica
provinciale insegnanti di Storia - Venezia
martedì 1 febbraio, ore 17.00
Presentazione della rassegna a cura di
Giuseppe Ghigi
Proiezione del documentario
Ma che Storia… (Italia, 2010, 80’)
di Gianfranco Pannone
Intervengono Marco Bertozzi, Roberto Ellero
e il regista.
ingresso libero
martedì 1 febbraio, ore 21.00
1860 (Italia, 1933, 74’)
di Alessandro Blasetti
giovedì 3 febbraio, ore 21.00
Senso (Italia, 1954, 115’)
di Luchino Visconti
martedì 8 febbraio, ore 21.00
Allonsanfan (Italia, 1974, 115’)
di Paolo e Vittorio Taviani
giovedì 10 febbraio, ore 21.00
Piccolo mondo antico (Italia, 1941, 106’)
di Mario Soldati
martedì 15 febbraio, ore 21.00
Vanina Vanini (Italia, 1961, 120’)
di Roberto Rossellini
giovedì 17 febbraio, ore 20.30
Il Gattopardo (Italia, 1963, 180’)
di Luchino Visconti
VIVA L’ITALIA
Per Carlo Ginzburg Ivan il terribile di Ejzenštejn potrebbe esser considerato una
fonte storica sulla Russia del Cinquecento solo se nel 3001 tutte le altre fonti fossero
distrutte; ma nel 2010 dobbiamo considerarlo un documento sulla Russia di Stalin
nell’era in cui abbiamo introiettato la caduta del muro di Berlino e la condanna dei
gulag. Se tutte le fonti sul Risorgimento fossero scomparse, quale dei 110 film con
soggetto risorgimentale girati in Italia dal 1905 al 2010 sceglieremmo per meglio
rappresentarlo? Per decidere dovremmo avere in testa un modello storiografico
considerato corretto in un momento in cui, tra l’altro, la memoria identitaria è
messa fortemente in crisi e la nostra rete interpretativa ha introiettato il Risorgimento cinematografico di Blasetti, di Visconti, dei Taviani, della fiction televisiva
e di History Channel. Sceglieremmo il nostro “film-documento” non solo in base
alla più “aderente” interpretazione storiografica ma anche ad un immaginario e ad
una stratificazione del fenomeno visivo.
Dunque meglio Visconti o Lizzani, Argento o Blasetti, Martone o i Taviani? Nessuno,
perché i film non sono mai (e solo nell’ipotetico caso ricordato da Ginzburg) una
fonte sul Risorgimento ma del presente in cui quel determinato film è stato girato.
Si deve perciò riformulare la domanda chiedendoci quale rappresentazione del
Risorgimento viene data dai film, qual è il rapporto con il loro tempo, che tipo di
imagerie costruiscono, e con che apparati culturali, ideologici e iconografici sono
stati e sono oggi accolti.
La “storia” del cinema risorgimentale italiana prende il via nel 1905, con La presa
di Roma di Filoteo Alberini: siamo nel periodo giolittiano e il Risorgimento non è
più motivo di lacerazione tra gli eredi dell’unificazione ed è per questo che si può
“deamicisare”, rendere favola dei nonni, epica da maestrine con la penna rossa.
Con l’entrata in guerra le cose cambiano e l’unificazione diventa lotta di liberazione
dall’odiato invasore austroungarico: il cinema diventa uno strumento di propaganda
interventista. Dopo un silenzio durato sette anni, il Fascismo riprende il tema ma
all’inizio con molte difficoltà. L’autolegittimazione del regime fascista si costruiva
attorno alla tesi continuista di Gentile, ma non era una tesi condivisa da chi vedeva
nel fascismo l’elemento di rottura con il passato. Del Risorgimento, però, si mettevano in risalto l’aspetto patriottico, populista, e legalitario; è Garibaldi il perno
del discorso. Poi, dal ’32 le cose cambiano e Mussolini coopta il Risorgimento e il
cinema sforna 1860 di Blasetti. Nel secondo dopoguerra, l’unificazione del Paese
si fa ora commedia di costume ora motivo di riflessione sulla nascita della nazione.
Si assumono le tesi gramsciane, si paragona, come in Senso di Visconti, il Risorgimento con la Resistenza o si mostrano le debolezze del processo unitario. Con
il ’68 la lettura di nuovo cambia: la dialettica riforme o rivoluzione, il desiderio di
trasformare i liberali in Che Guevara, la condanna del sottosviluppo del meridione,
produce un “risorgimento maoista”. Ora viviamo la lacerazione identitaria di chi
vuole cancellare il Risorgimento e l’unità del Paese e il tema ritorna nel pessimismo di Martone con i suoi eroi generosi e pasticcioni che non sono stati capaci di
dare veramente vita al loro sogno di libertà e con un nuovo Regno che per poco,
nell’Aspromonte, non uccideva volontariamente uno dei padri della patria: Garibaldi.
La storia del cinema risorgimentale continuerà ancora finché non avremo trovato
una comune, non lacerante, memoria identitaria. Se sarà possibile.
Giuseppe Ghigi
martedì 22 febbraio, ore 21.00
Bronte - Cronaca di un massacro che i libri
di storia non hanno mai raccontato (Italia,
1972, 109’) di Florestano Vancini
giovedì 24 febbraio, ore 21.00
Il brigante di Tacca del Lupo (Italia, 1952,
97’) di Pietro Germi
sala conferenze quarto piano
ingresso riservato ai soci CinemaPiù 2010 /
2011 (valida sino al 30 giugno 2011).
Tessera ordinaria 30 euro, studenti 20 euro
in vendita alla biglietteria del Centro.
È consigliata la prenotazione.
ANDREJ TARKOVSKIJ: LE DIVERSE VIE DELLA SPIRITUALITÀ
in collaborazione con l’Associazione ESODO
Due film di Andrej Tarkovskij, Andrej Rublëv, il 12 febbraio,
e Nostalghia il 26, introdotti dal critico cinematografico
Giuseppe Ghigi, chiudono un programma di incontri e visite
ai Monasteri dell’Anello d’oro e di Mosca, al Museo delle
Icone (Galleria Tret’Jakov), al Museo e alla Chiesa Greco
Ortodossa di Venezia, promosso dall’Associazione e dalla
rivista ESODO, che stanno sviluppando una riflessione
sulle diverse vie della “spiritualità”.
e inganna nello stesso tempo, come fa la bellezza della
campagna toscana e tutta la pittura del Rinascimento, che
segna la rottura dell’unità tra il materiale e lo spirituale. La
pretesa di rappresentare la realtà in forme geometriche,
in una razionalità, illusoriamente realistica, che imprigiona la sguardo attraverso la tecnica della prospettiva, ha
portato alla dissoluzione dell’io e del significato, propria
dell’occidente. Avendo ridotto lo spazio e il tempo ad un
unico punto di vista, e quindi rotta l’unità tra arte e fede, ha
oscurato la capacità dello sguardo della fede, della mente
e del cuore, di vedere come tutto il sensibile sia spirituale,
di comprendere quindi l’unità del reale.
Carlo Bolpin
Il regista rappresenta, anche nel suo stile formale e nelle
tecniche usate, le difficoltà di confronto e di comprensione
tra oriente ed occidente. Tarkovskij evoca il significato
attraverso racconti che evocano “altro”, di cui non siamo
semplici spettatori: “guardare” significa stare sulla “soglia”,
sulla “porta” attraverso la quale si manifesta il legame
unitario tra l’io e il divino. Così come l’icona non è la rappresentazione della realtà – come nella pittura occidentale – ma
è la “porta” (come l’iconostasi) che, proprio mantenendo
la distanza, fa penetrare la luce, illumina la realtà: è la luce
stessa che mostra la verità, l’infinito presente nel finito. La
Madonna del Parto di Piero della Francesca, invece, incanta
Con la tessera CinemaPiù accesso al portale di cinema
www.venicemoviebook.it
Modalità di accesso
Per accedere al servizio, è necessario che tu sia in possesso
della nostra tessera associativa CinemaPiù 2010/2011 e che
tu abbia un indirizzo di posta elettronica attivo.
sabato 12 febbraio, ore 17.00
Andrej Rublëv (URSS, 1969, 190’) di Andrej Tarkovskij
sabato 26 febbraio, ore 17.00
Nostalghia (Italia/URSS, 1983, 121’) di Andrej Tarkovskij
sala seminariale primo piano
ingresso libero
Per informazioni:
[email protected] - www.associazionesodo.webnode.it
Dopodiché:
entrare nel sito www.venicemoviebook.it cliccare sulla
voce “voglio iscrivermi” digitare il codice alfanumerico
(es. A0001 oppure B0001) della tessera associativa in tuo
possesso nello spazio indicato, e successivamente cliccare
su “invia richiesta”. In breve tempo arriverà una e-mail con
la password di attivazione del servizio.
È possibile sostituire la password in qualsiasi momento.
A questo punto, sarà possibile consultare liberamente i
contributi video da casa o da qualunque altra postazione
internet.
La conferma di attivazione avviene entro le 48 ore dal momento della richiesta.
videoteca
mercoledì 9 febbraio, ore 21.00
QUANDO IN ITALIA LA TV ERA LIBERA
I TELEVISIONARI
Rai, 1966. In quell’anno andava in onda l’ultima edizione di Studio Uno, con il mitico duetto di Mina e Totò, e lo sceneggiato Il Conte di Montecristo. La tv di Stato faceva
l’Italia unita: la lingua usata, l’italiano, entrava nella case di tutto il Paese e vi si diffondeva. I programmi si proponevano di educare e intrattenere le famiglie, i telegiornali
di informare il pubblico riferendo le notizie ritenute maggiormente rilevanti. In questo panorama di monopolio televisivo, singoli cittadini davano vita a piccole tv via
cavo con l’obiettivo di dare voce alle mille realtà locali con la naturalezza e la spontaneità di chi parla al proprio vicino di casa. Il documentario I televisionari - Quando
in Italia la Tv era libera, andato in onda lo scorso autunno su History (canale 407 di Sky), racconta, attraverso i protagonisti di quella avventura, i momenti salienti, i
sogni, le difficoltà, i successi e gli insuccessi dei pionieri delle tv private.
Telebiella, Telenordest Cavo, Telenapoli sono solo alcune delle decine di micro tv che, dal 1966 alla fine degli anni Settanta, hanno dato vita ad un tipo di informazione
libera da vincoli politici o istituzionali e, così facendo, hanno saputo spesso anticipare la Rai con l’agilità e la libertà propria di chi lavorava con pochi mezzi e con una
gestione spesso familiare. Eclatante, ad esempio, il caso del ritrovamento del corpo di Aldo Moro a Via Caetani, raccontato nel documentario da Franco Alfano, ex-capo
redattore di GBR. Memorabili inoltre le prime telefonate del pubblico in diretta nei programmi di Telenapoli di Pietrangelo Gregorio, ma anche gli spogliarelli di ATR, la
cui sede era ricavata all’interno del convento dei frati cappuccini di Rovigo, o ancora le mitiche televendite di Sebastiano Marino al mercato della Vucciria, in onda su
ITC (Televisione Indipendente a colori) di Giuseppe Manzo.
Una realtà che finì per contestare il monopolio della televisione da parte della RAI, anche dal punto di vista giuridico, dal momento che la questione della presenza delle
tv via cavo prima, e via etere più tardi, come concorrenti alla tv pubblica arrivò sui banchi della Corte Costituzionale.
Il fenomeno delle tv private crebbe rapidamente e la politica non tardò ad interessarsene. Mentre la DC controllava già la Rai, il PCI s’interessò in alcuni casi alle tv locali
come potenziale strumento per entrare in contatto con l’elettorato. Ma con la nascita di Rai Tre nel ’79 anche la sinistra comunista si lasciò tentare dalla lottizzazione
della Rai e le tv private vennero abbandonate al loro destino, lasciando ad altre mani un potere immenso.
L’avvento delle televendite e la deriva commerciale delle emittenti trovarono l’Italia puntellata di minuscole tv locali, ma, alla fine degli anni Settanta, la società era
cambiata: il pubblico voleva rilassarsi e divertirsi davanti allo schermo, essere intrattenuto più che informato. La raccolta pubblicitaria impose una dimensione regionale alle emittenti e il potere del denaro snaturò il senso di queste piccole imprese. Molti dei “televisionari” abbandonarono il campo e l’etere venne progressivamente
conquistato da Silvio Berlusconi e da Fininvest. In pochi anni il sistema televisivo italiano fu stravolto, gli studi delle piccole tv smantellati, i nastri magnetici riciclati,
le testimonianze cancellate.
I televisionari, è prodotto da Zeta Group e Tunastudio per Fox Channels Italy con la regia di Lorenzo Pezzano. “Questo documentario è un omaggio ai coraggiosi e
intraprendenti “rivoluzionari del tubo catodico”, sottolineano gli autori Barbara Iacampo e Lorenzo Pezzano. “Artigiani del video che hanno trasformato soggiorni,
cantine e garage in studi televisivi per sperimentare una televisione alternativa, di paese o di quartiere, realizzata da cittadini per i cittadini, dove, in un’epoca in cui tutti
gli strumenti d’informazione erano patrimonio esclusivo della televisione di Stato, a tutti era data la possibilità di esprimersi.”
Tra gli intervistati: Aldo Grasso giornalista, docente e critico televisivo del Corriere della Sera, Bruno Voglino autore televisivo e docente, Roberto Faenza regista cinematografico, sceneggiatore ed ex operatore televisivo, Achille Judica-Cordiglia fondatore assieme al fratello di TCH, tv via cavo del Torinese nel 1959, Umberto Cassano
fondatore di Tele Castelfranco, Massimo Grandese fondatore di TeleNordest Cavo e ex-collaboratore del CAV, Centro Audiovisivi Venezia, Organo del PCI veneziano,
Peppo Sacchi fondatore di Telebiella, noto per aver portato il caso delle tv via cavo alla Corte Costituzionale, Pietrangelo Gregorio ingegnere napoletano, fondatore di
Telediffusione –Telenapoli nel 1966, poi Canale 21, Romi Osti fondatore di Televeneto (Rovigo), di recente fondatore del gruppo Ostitel – LA 9, Anna Manzo figlia di
Giuseppe Manzo, fondatore di ITC (Televisione Indipendente a Colori) di Palermo. Oggi Anna è proprietaria di Tele Video Market, ex ITC. Claudio Medici, Elvio Suozzi
e Maurizio Ghinelli fondatori di Telesassuolo, poi Canale 55, Marcello Mordino cabarettista televisivo di CTS, Palermo, oggi postino del programma C’è posta per te.
Massimo Rossi fondatore di Televenezia International, Franco Alfano giornalista e caporedattore di GBR (Roma) che ha contribuito al servizio televisivo sulla morte di
Aldo Moro e molte importanti inchieste di cronaca nera.
a cura dell’Ufficio stampa di History Channel
in collaborazione con History Channel,
Tunastudio e Zetagroup
I televisionari - Quando in Italia la Tv
era libera
Regia: Lorenzo Pezzano
Montaggio: Jurij Magoga
Grafiche: Manuel Perini
Producer: Barbara Iacampo
Voce narrante: Vincenzo Mollica
Musiche: Stefano Codin, The Mojomatics
Produzione: Zetagroup e Tunastudio in
collaborazione con Fox Intl. Channels –
History Channel
Durata: 52’
A seguire, tavola rotonda con Nembo Cassano, Francesco Fracassi, Renato Furlani,
Massimo Grandese, Barbara Iacampo,
Lorenzo Pezzano, Massimo Rossi
Modera Beppe Gioia
sala conferenze quarto piano
ingresso libero
L’ARTE DELLA COMMEDIA NEL CINEMA
La commedia é il modo migliore per far arrivare un messaggio, è un po’ come la pillola con lo zucchero (Jim Carrey a proposito di Yes Man di Peyton Reed, 2008).
La commedia è sempre sembrata il genere più facile da definire. Si potrebbe pensare di identificarla soltanto come un film destinato a far ridere e divertire, mentre, anche
se spesso lontano dall’essere considerato prestigioso, si tratta di uno dei generi più popolari ma che ha avuto un ruolo molto importante nella storia del cinema.
Storicamente la prima fiction del cinema è stata una commedia: L’Arroseur arrosé, un film di quarantadue secondi dei fratelli Lumière, prima rappresentazione a pagamento del cinema, nel lontano 28 dicembre del 1895.
L’arrivo del cinema parlato, alla fine degli anni Venti, ha portato uno sconvolgimento del genere comico introducendo i doppi sensi, le allusioni, gli intrighi più elaborati.
Ha messo così in scena la complessità delle relazioni umane potendo rappresentare situazioni sempre più rocambolesche e sofisticate.
Grazie all’armonia e alla bravura degli attori e della regia la commedia è spesso diventata un’arte. Un’arte difficile, che richiede finezza di spirito ed eleganza. Sappiamo
tutti che basta un attore mediocre, una inquadratura sbagliata o un minimo errore nella sceneggiatura per rovinare l’effetto di una gag e pregiudicare l’intero film.
Lo scopo della rassegna è proprio quello di dare la possibilità agli spettatori di scoprire la commedia nelle sue diverse sfaccettature.
Il primo film, La fortuna di Cookie di Robert Altman (1999), è una piacevole e divertente rappresentazione della vita provinciale americana. A seguire Big Night di Stanley
Tucci (1996), commedia agrodolce ambientata negli anni Cinquanta nel New Jersey e che vede protagonisti due fratelli italiani che gestiscono un ristorante sull’orlo del
fallimento. La terza proposta, Il gusto degli altri di Agnès Jaoui (1999), è film leggero e spiritoso dove l’amore può superare qualsiasi differenza di classe e cultura.
Annarosa Becchetti
mercoledì 9 febbraio, ore 16.30
MESTRE FILM FEST 2010
tredicesima edizione
Selezione di cortometraggi
in collaborazione con l’Associazione Amici dei Musei e
dei Monumenti Veneziani
Uerra (2009) di Paolo Sassanelli, Voltereta (2010) di Alexis Morante,
Inediti Legami (2009) di Roberto Franzin, Habibi (2010) di Davide
Del Degan, Mission t12 (2009) di Marco Savini, La legna del vecio
(2009) di Pietro Parolin
sala conferenze quarto piano
ingresso libero
venerdì 4 febbraio, ore 18 e 21
Urlo (Howl, USA, 2010, 90’) di
Robert Epstein, Jeffrey Friedman
venerdì 11 febbraio, ore 18 e 21
Il segreto dei suoi occhi
(El secreto de sus ojos, Argentina/Spagna, 2009, 129’)
di Juan José Campanella
venerdì 18 febbraio, ore 18 e 21
Il piccolo Nicolas e i suoi genitori (Le
petit Nicolas, Francia, 2009, 90’) di
Laurent Tirard
venerdì 25 febbraio, ore 18 e 21
Welcome (Francia, 2009, 110’)
di Philippe Lioret
venerdì 4 marzo, ore 18 e 21
Mine vaganti (Italia, 2010, 116’)
di Ferzan Ozpetek
venerdì 11 marzo, ore 18 e 21
Promettilo! (Zavet, Francia/Serbia,
2007, 126’)
di Emir Kusturica
venerdì 18 marzo, ore 18 e 21
Affetti e dispetti (La nana, Cile, 2009,
94’)
di Sebastián Silva
venerdì 25 marzo, ore 18 e 21
Il concerto (Le concert, Francia/Romania/Belgio/Italia, 2009, 120’) di Radu
Mihaileanu
sala conferenze quarto piano
ingresso: intero 6 euro – ridotto 5 euro
(Candiani Card, CinemaPiù, studenti
under 25)
AL CINEMA
CON IL SORRISO
in collaborazione con l’Università della Terza
Età di Mestre
mercoledì 2 febbraio, ore 16.30
La fortuna di Cookie (Cookie’s Fortune,
USA, 1999, 117’) di Robert Altman
mercoledì 16 febbraio, ore 16.30
Big Night (USA, 1996, 107’)
di Stanley Tucci, Campbell Scott
mercoledì 23 febbraio, ore 16.30
Il gusto degli altri (Le gout des autres,
Francia, 2000, 102’) di Agnès Jaoui
sala conferenze quarto piano
ingresso riservato ai soci CinemaPiù e
Università della Terza Età di Mestre
agenda
Candiani
INFORMAZIONI
CENTRO CULTURALE CANDIANI
Piazzale Candiani 7
30174 Mestre Venezia
Tel. 041 2386126 - Fax 041 2386112
www.centroculturalecandiani.it
Biglietteria / Informazioni
da martedì a sabato:
10.30 - 12.30 / 15.30 - 22.00
domenica e lunedì chiuso
Tel. 041 2386126
Videoteca di Mestre
(Aderente all’AVI Associazione
Videoteche-Mediateche italiane)
da martedì a venerdì:
09.00 - 13.00 / 14.00 - 17.00
sabato, domenica e lunedì chiuso
Tel. 041 2386138
[email protected]
Ingresso riservato ai soci CINEMAPIÙ
Tessera ordinaria 30 euro
Studenti 20 euro
validità un anno
(sino al 30 giugno 2011)
in vendita alla biglietteria
del Centro Culturale Candiani
Navigazione Internet
Ufficio Informazioni e Videoteca
nei rispettivi orari di apertura
Ingresso riservato ai soci
Candiani Card
La tessera costa 15 euro per 15 ore
Ogni successiva ricarica
10 euro per 15 ore
Segreteria Ludomedialab
da martedì a venerdì: 10.00 - 12.00
martedì: 15.00 - 17.00
Tel. 041 2386113
[email protected]
Osteria La Vida Nova
da lunedì a giovedì:
09.30 - 15.00 / 18.00 - 21.30
venerdì e sabato:
18.00 - 24.00
chiuso la domenica
Tel. 041 3033865
Si ricorda che non è consentito
l’ingresso in sala a spettacolo iniziato
* ingresso libero previo ritiro
del biglietto omaggio
alla biglietteria del Centro
sino ad esaurimento dei posti.
I biglietti saranno disponibili nei
due giorni antecedenti lo spettacolo
(escluso domenica e lunedì)
martedì 1 febbraio
sala conferenze IV piano
ore 17.00
VIVA L’ITALIA. CINEMA E RISORGIMENTO
Presentazione della rassegna a cura di
Giuseppe Ghigi
Proiezione del documentario Ma che Storia… (Italia,
2010, 80’) di Gianfranco Pannone
Intervengono Marco Bertozzi, Roberto Ellero e
il regista.
ingresso libero
ore 21.00
1860 (Italia, 1933, 74’) di Alessandro Blasetti
ingresso soci CinemaPiù
mercoledì 2 febbraio
sala conferenze IV piano, ore 16.30
AL CINEMA CON IL SORRISO
La fortuna di Cookie (Cookie’s Fortune, USA, 1999,
117’) di Robert Altman
ingresso soci CinemaPiù e UNI3
sala seminariale I piano, ore 17.30
L’INQUIETA BELLEZZA DELLE EMOZIONI
in collaborazione con l’Università Popolare di Mestre
L’emozione nella musica
Claudio Donà
ingresso libero
auditorium IV piano, ore 20.45
ITACA
Rivista Orale
Partecipano all’incontro Max Bazzana, Roberto Cecchetti, Gianni Checchin, Mariateresa Crisigiovanni,
Fulvio Ervas, Stelio Fenzo, Giuseppe Indelicato, Franca
Pistellato, Fabrizio Vatta, Alessandro Voltolina, Michele
Zaggia, Ruggero Zanin.
ingresso libero*
giovedì 3 febbraio
sala conferenze IV piano, ore 21.00
VIVA L’ITALIA. CINEMA E RISORGIMENTO
Senso (Italia, 1954, 115’) di Luchino Visconti
ingresso soci CinemaPiù
venerdì 4 febbraio
sala conferenze IV piano, ore 18.00 e 21.00
SECOND LIFE – DOPO LA PRIMA
Urlo (Howl, USA, 2010, 90’) di Robert Epstein, Jeffrey
Friedman
ingresso: intero: 6 euro - ridotto 5 euro (Candiani Card,
CinemaPiù, studenti under 25)
sabato 5 febbraio
auditorium IV piano, ore 21.30
EMOZIONI ACUSTICHE
Dijana Grgic & di.Ples
Dijana Grgic voce
Francesco Prearo batteria
Damiano Marin basso
Giulio Gavardi chitarra
Francesco Socal clarinetto
Walter Lucherini fisarmonica
Pamela Maddalena e Francesca Beltrame coreografie
ingresso: intero 7 euro – ridotto 5 euro (Candiani Card,
CinemaPiù, studenti)
Biglietti già in vendita
lunedì 7 febbraio
sala conferenze IV piano, ore 18.00
SCUOLA DI FILOSOFIA PER ADULTI
Seconda edizione
Tommaso d’Aquino
Stefano Maso
ingresso libero
martedì 8 febbraio
sala seminariale I piano, ore 18.00
SCAFFALE APERTO
Incontri con gli autori
Presentazione del libro Non tutti i bastardi sono di
Vienna (Sellerio, 2010) di Andrea Molesini.
Partecipano all’incontro Roberto Ellero, Mario Esposito,
Adriano Favaro e l’autore.
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 21.00
VIVA L’ITALIA. CINEMA E RISORGIMENTO
Allonsanfan (Italia, 1974, 115’)
di Paolo e Vittorio Taviani
ingresso soci CinemaPiù
auditorium IV piano, ore 21.00
ALL YOU NEED IS X-MUSIC
Quintetto Bislacco
Walter Zagato violino
Duilio Golfetti violino, mandolino, banjo
Gustavo Fioravanti viola
Marco Radaelli violoncello
Enrico Fagone contrabbasso
ingresso: intero 10 euro, giovani fino ai 26 anni 3,50
euro, GaT 2,50 euro su prenotazione.
Carnet di 4 concerti (Candiani e Toniolo): 10 euro
riservato ai giovani fino ai 26 anni.
Biglietti già in vendita
mercoledì 9 febbraio
sala conferenze IV piano, ore 16.30
MESTRE FILM FEST 2010
tredicesima edizione
Selezione di cortometraggi
Uerra (2009) di Paolo Sassanelli, Voltereta (2010)
di Alexis Morante, Inediti Legami (2009) di Roberto
Franzin, Habibi (2010) di Davide Del Degan, Mission
t12 (2009) di Marco Savini, La legna del vecio (2009)
di Pietro Parolin
ingresso libero
auditorium IV piano, ore 17.00
GIORNO DEL RICORDO
Quando ci batteva forte il cuore
di Stefano Zecchi
Sarà presente l’autore
ingresso libero
sala seminariale I piano, ore 18.00
LE GRAMMATICHE DELLA SCENA
in collaborazione con Questa Nave / Teatro Aurora e la
Fondazione di Venezia Esperienze – Giovani a Teatro
La donna nella società italiana: leggi e conquiste a
tutela delle donne dal dopoguerra a oggi
Incontro con Tiziana Agostini
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 21.00
I TELEVISIONARI
I televisionari - Quando in Italia la Tv era libera
(2010) di Lorenzo Pezzano
A seguire, tavola rotonda con Nembo Cassano, Francesco Fracassi, Renato Furlani, Massimo Grandese,
Barbara Iacampo, Lorenzo Pezzano, Massimo Rossi
Modera Beppe Gioia
ingresso libero
giovedì 10 febbraio
sala conferenze IV piano, ore 21.00
VIVA L’ITALIA. CINEMA E RISORGIMENTO
Piccolo mondo antico (Italia, 1941, 106’)
di Mario Soldati
ingresso soci CinemaPiù
venerdì 11 febbraio
sala seminariale I piano, ore 18.00
INTRODUZIONE ALLA PRATICA FILOSOFICA
Quattro incontri con l’autore
in collaborazione con Phronesis – Associazione Italiana
per la Consulenza Filosofica
Giorgio Giacometti
Presenta Sofia e psiche. Consulenza filosofica e
psicoterapie a confronto (Liguori, 2010)
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 18.00 e 21.00
SECOND LIFE – DOPO LA PRIMA
Il segreto dei suoi occhi (El secreto de sus ojos, Argentina/Spagna, 2009, 129’) di Juan José Campanella
ingresso: intero: 6 euro - ridotto 5 euro (Candiani Card,
CinemaPiù, studenti under 25)
auditorium IV piano, ore 21.30
SCENA MOBILE
Intrecci di spettacolo
Giganti
Viaggio in Utopia
da un’idea di Nin Scolari, Federico Moro e Erica Taffara
in scena
Luciana Roma, Gianni Bozza, Chiara Dall’Osto
Teatrocontinuo
Giorgio Dalceggio, Mario Costa, Paolo Melchiorri
Tarantàs
Federico Moro testi
Erica Taffara regia
ingresso: intero 7 euro – ridotto 5 euro (Candiani Card,
CinemaPiù, studenti)
Biglietti già in vendita
sabato 12 febbraio
sala seminariale I piano, ore 17.00
ANDREJ TARKOVSKIJ:
LE DIVERSE VIE DELLA SPIRITUALITÀ
Andrej Rublëv (URSS, 1969, 190’)
di Andrej Tarkovskij
ingresso libero
auditorium IV piano, ore 21.00
70s IN ROCK
Màdam
Alberto Bearzi sax ed armonica
Alessio Babbo batteria
Carlo Visentin tastiere
Daniele Diliberto chitarra e voce
Massimiliano Cadamuro basso e voce
Accompagnati dal coro diretto dal maestro Stefano
Trevisi “Ad Oriente Ensemble Musicale”
ingresso libero*
martedì 15 febbraio
sala seminariale I piano, ore 17.00
LA FABBRICA DELLA CULTURA
Incontri con le istituzioni
Società Dante Alighieri - Comitato di Venezia
Ma chi è la Dante?
Nuovi ruoli per una istituzione storica: l’italiano
per gli immigrati
Partecipano all’incontro Rosella Mamoli Zorzi, Annalisa
Betti e Paolo Venerando
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 21.00
VIVA L’ITALIA. CINEMA E RISORGIMENTO
Vanina Vanini (Italia, 1961, 120’)
di Roberto Rossellini
ingresso soci CinemaPiù
mercoledì 16 febbraio
sala conferenze IV piano, ore 16.30
AL CINEMA CON IL SORRISO
Big Night (USA, 1996, 107’)
di Stanley Tucci, Campbell Scott
ingresso soci CinemaPiù e UNI3
giovedì 17 febbraio
sala conferenze IV piano, ore 20.30
VIVA L’ITALIA. CINEMA E RISORGIMENTO
Il Gattopardo (Italia, 1963, 180’) di Luchino Visconti
ingresso soci CinemaPiù
auditorium IV piano, ore 21.30
EMOZIONI ACUSTICHE
Giannantonio De Vincenzo
I piedi nelle scarpe
Giannantonio De Vincenzo
sax soprano e clarinetto basso
Paolo Birro pianoforte
Leo Di Angilla pandeiro e lives electronics
ingresso: intero 7 euro – ridotto 5 euro (Candiani Card,
CinemaPiù, studenti)
Biglietti già in vendita
venerdì 18 febbraio
sala conferenze IV piano, ore 18.00 e 21.00
SECOND LIFE – DOPO LA PRIMA
Il piccolo Nicolas e i suoi genitori (Le petit Nicolas,
Francia, 2009, 90’) di Laurent Tirard
ingresso: intero: 6 euro - ridotto 5 euro (Candiani Card,
CinemaPiù, studenti under 25)
auditorium IV piano, ore 21.00
CASTLES MADE OF SAND
Una canzone dolce come un sogno - Castles Made
of Sand. Hendrix e la disabilità.
ingresso libero*
sabato 19 febbraio
auditorium IV piano, ore 21.30
INTO THE VAST/NELL’IMMENSITÀ
Ritmi e Danze della via della seta
Zarbang Ensemble
Behnam Samani Daf, Tombak, Dayereh
Reza Samani Daf e Tombak
Hakim Ludin Water Drum, Cajon, Kanjira, Pendariq
Matthaios Tsahourides Lyra Pontica
Banafsheh Sayyad danzatrice
ingresso: posto unico 20 euro
Biglietti già in vendita
lunedì 21 febbraio
sala conferenze IV piano, ore 18.00
SCUOLA DI FILOSOFIA PER ADULTI
Seconda edizione
Guglielmo di Ockham
Maria Giacometti
ingresso libero
martedì 22 febbraio
sala conferenze IV piano, ore 17.30
IL GIORNO DELLA MEMORIA
Incontro con Robert Kuwalek
A seguire proiezione di Belzec (Francia, 2005, 100’)
di Guillaume Moscovitz
A cura del Museo Ebraico
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 21.00
VIVA L’ITALIA. CINEMA E RISORGIMENTO
Bronte - Cronaca di un massacro che i libri di storia
non hanno mai raccontato (Italia, 1972, 109’)
di Florestano Vancini
ingresso soci CinemaPiù
mercoledì 23 febbraio
sala conferenze IV piano, ore 16.30
AL CINEMA CON IL SORRISO
Il gusto degli altri (Le gout des autres, Francia, 2000,
102’) di Agnès Jaoui
ingresso soci CinemaPiù e UNI3
auditorium IV piano, ore 21.30
JAZZ GROOVE
Matana Roberts’s Coin Coin
Gens de Couleur Libre
Matana Roberts voce, sax alto, testi, composizioni
Mazz Swift violino, elettronica
Jessica Pavone viola, elettronica
Audry Chen violoncello
Jason Ajemian contrabbasso
Tomas Fujiwara batteria, percussioni
ingresso: posto unico, intero 13 euro, ridotto 10 euro
(Candiani Card, CinemaPiù, studenti)
Biglietti già in vendita
giovedì 24 febbraio
sala conferenze IV piano, ore 17.00
SCAFFALE APERTO
Incontri con gli autori
Presentazione del libro Piazza Oberdan
(Nuovadimensione editore, 2010) di Boris Pahor.
Partecipa all’incontro l’autore.
A seguire proiezione del docu-film In cammino con
Boris Pahor (2001)
realizzato dalla Fondazione Villa Emma
ingresso libero
sala seminariale I piano, ore 17.30
L’INQUIETA BELLEZZA DELLE EMOZIONI
in collaborazione con l’Università popolare di Mestre
Incontri in lingua inglese
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 21.00
VIVA L’ITALIA. CINEMA E RISORGIMENTO
Il brigante di Tacca del Lupo (Italia, 1952, 97’)
di Pietro Germi
ingresso soci CinemaPiù
venerdì 25 febbraio
sala seminariale I piano, ore 17.30
LE STRADE DELLA RAGIONE
Craig Venter e Synthia, il suo microrganismo
artificiale:
implicazioni scientifiche e bioetiche sulla creazione
della vita in laboratorio
a cura di Pietro Benedetti
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 18.00 e 21.00
SECOND LIFE – DOPO LA PRIMA
Welcome (Francia, 2009, 110’) di Philippe Lioret
ingresso: intero: 6 euro - ridotto 5 euro (Candiani Card,
CinemaPiù, studenti under 25)
sabato 26 febbraio
sala seminariale I piano, ore 17.00
ANDREJ TARKOVSKIJ:
LE DIVERSE VIE DELLA SPIRITUALITÀ
Nostalghia (Italia/URSS, 1983, 121’)
di Andrej Tarkovskij
ingresso libero
auditorium IV piano, ore 21.00
70s IN ROCK
Vision
Simone Fagotto tastiere e voce
Massimiliano Vio basso
Paolo Cazzin batteria
A seguire
Alterego
Roberto Grattoni chitarra e voce
Andrea Orivati batteria
Davide Zampieri basso e voce
ingresso libero*
LUDOMEDIALAB
in collaborazione con Soggetto Venezia
Dall’8 al 17 febbraio
Libro pop-up (classi 2^ e 3^)
Dal 22 al 28 febbraio
I mille volti di Van Gogh (classi 3^ e 4^)
Nell’ottica del contenimento delle spese imposto dai pesanti
tagli preannunciati al bilancio 2011, Vi segnaliamo che il Centro
a partire da febbraio sospende le attività nei giorni di domenica
e lunedì (salvo variazioni).
NUOVI ORARI
Biglietteria / Informazioni
da martedì a sabato: 10.30 - 12.30 / 15.30 - 22.00
chiuso domenica e lunedì
Videoteca di Mestre
da martedì a venerdì: 09.00 - 13.00 / 14.00 - 17.00
chiuso sabato, domenica e lunedì