una parola per oggi
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una parola per oggi
UNA PAROLA PER OGGI 16 - 31 Ottobre 2011 Le auguriamo una buona giornata con parole d’incoraggiamento e buone notizie. * * * Un ufficiale della Drug Enforcement Administration [Autorità per l’applicazione delle misure antidroga] visita un ranch in Texas e parla con un vecchio allevatore. «Sono qui per controllare che nel suo ranch non si coltivi marijuana». L’allevatore indica un terreno e dice: «Okay, ma non vada in quel campo lì». «Signore» esplode l’ufficiale DEA, «io rappresento il governo federale!» Con ciò estrae dalla tasca il suo distintivo e lo mostra con orgoglio all’allevatore. «Vede questo distintivo? Significa che sono autorizzato ad andare dove voglio—senza dover chiedere alcun permesso! Sono stato chiaro!? Mi capisce, vecchietto!?» L’allevatore annuisce educatamente, si scusa e ritorna alle sue faccende. Poco tempo dopo, sente urlare e vede l’ufficiale DEA correre a gambe levate inseguito dal gigantesco toro dell’allevatore. Ad ogni passo il toro guadagna terreno sull’ufficiale, che è chiaramente terrorizzato. L’allevatore abbandona i suoi attrezzi, corre verso la recinzione e urla a squarciagola: «Il distintivo. Gli mostri il suo DISTINTIVO!» * * * Un professore universitario racconta del giorno in cui fu invitato a parlare in una base militare e del soldato Ralph, l’indimenticabile suo accompagnatore incaricato di portarlo alla base. Dopo le presentazioni, i due si diressero verso il ritiro bagagli. Durante il percorso Ralph continuava a sparire. Una volta per aiutare una donna anziana a richiudere la valigia che si era aperta. Una volta per riportare dalla loro madre due bambini che se ne erano allontanati e, infine, per dare indicazioni a qualcuno che si era perso. Ogni volta tornava con un sorriso sul volto. «Dove hai imparato a comportarti così?» chiese il professore. «Come?» chiese Ralph. «Dove hai imparato a vivere in questo modo?» «Ah» disse Ralph «durante la guerra, credo». Raccontò del suo turno di servizio in Anno 7, Numero 117 Vietnam, del suo lavoro di bonifica dei campi minati, di come aveva visto i suoi amici saltare in aria davanti ai suoi occhi, uno dopo l’altro. «Ho imparato a vivere tra un passo e l’altro. Non ho mai saputo se il prossimo sarebbe stato l’ultimo, così ho imparato a utilizzare al meglio ogni attimo tra il momento in cui alzavo il piede da terra e quello in cui lo abbassavo di nuovo. Ogni passo che facevo racchiudeva un mondo tutto nuovo». La ricchezza della nostra vita non è determinata da quanto tempo viviamo, ma da come viviamo. * * * — La disciplina genera l’abbondanza. L’abbondanza, a meno che non si usi la massima cura, distrugge la disciplina. La disciplina nella sua caduta, trascina con sé l’abbondanza. — La soddisfazione non consiste nell’aggiungere più carburante, ma nell’allontanare il fuoco; non nella moltiplicazione della ricchezza, ma nel contenere i nostri desideri. — Non commettere errori non è nel potere dell’uomo, ma dai suoi errori i sapienti e i buoni acquisiscono saggezza per il futuro. * * * In una università del New England un professore, amato dagli studenti e dagli ex-allievi, ha presto adottato questo saggio stratagemma da utilizzare nel suo insegnamento: Quando scopre uno studente scoraggiato dai risultati del suo lavoro, dà al ragazzo un voto migliore di quanto meriti realmente e si assicura che gli altri compagni di classe sappiano del buon voto. «Quasi sempre», dice il professore, «il ragazzo è motivato ad ottenere lo stesso voto la volta successiva. È un piccolo segreto astuto, forse non esattamente secondo le regole, ma funziona come una magia!» * * * Non occorre conoscere tutte le ricerche svolte sulla vita familiare per sapere che i padri esercitano un grande impatto sulla vita dei loro figli. Tutti i padri rappresentano un modello per i loro figli. Qualcuno ha detto: «Mio padre non mi ha detto come vivere, ha vissuto la sua vita, e ha lasciato che lo osservassi». Un quando un calabrone volò in macchina attraaltro ha detto: «Un padre vale più di cento verso il finestrino aperto. Il ragazzino, che era maestri di scuola». allergico alle punture delle api, ne fu terrorizNon è sorprendente scoprire che Dio si zato. Il padre rapidamente allungò la mano e paragona ad un padre e che Gesù ci ha inse- afferrò il calabrone, lo tenne stretto in pugno, gnato a pregare Dio «Padre nostro che sei nei e poi lo liberò. Il ragazzo era ancora sconvolto cieli». Il quinto comandamento, che Dio ci ha quanto l’insetto gli passò davanti agli occhi. dato per vivere al meglio la nostra vita è: Ancora una volta il padre stese la mano, ma «Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi questa volta indicò il palmo. Lì, bloccato nella giorni siano prolungati sulla terra che il Signo- sua pelle, era visibile il pungiglione del calare, il tuo Dio, ti dà.» I nostri genitori devono brone. «Vedi? Non devi avere più paura. Ho essere onorati, perché è loro la responsabilità preso io il pungiglione e il veleno”. di allevare, educare, disciplinare e curare i Queste due storie illustrano l’amore e la propri figli nello stesso modo in cui Dio fa per i cura che Dio ha per noi. Egli ci ha creato per Suoi figli. Ecco due racconti di come un padre avere un rapporto intimo con Lui. Per creare fece capire a suo figlio il motivo per cui Gesù l’universo non ha fatto altro che parlare, ma Cristo è morto sulla croper creare l’uomo Dio ci ce per salvarci dal caha messo le mani. Ha Se desidera ricevere stigo a cui i nostri pecmodellato una manciata il volantino cati ci condannavano . di polvere della terra. In Canada, un adoUNA PAROLA PER OGGI Formò l’uomo e soffiò lescente spesso tornanelle narici di Adamo un via posta elettronica va a casa dopo la scuoalito vitale ed egli divenla molto oltre l’ora stabine un essere vivente. È lasci il suo lita dai suoi genitori. Un un momento molto teneindirizzo e-mail giorno lo avvertirono ro, perché potrebbe esche doveva essere a sere inteso come esseal nostro collaboratore. casa in tempo quel pore “baciato” da Dio. meriggio, ma arrivò più Proprio come Adamo ed tardi che mai. Sua maEva, i nostri primi genidre lo incontrò alla porta e non disse nulla. tori, tutti noi abbiamo deliberatamente e conSuo padre lo incontrò in salotto e non disse sapevolmente disobbedito Dio non ricononulla. A cena quella sera, il ragazzo guardò il scendo la Sua autorità e maestà come il rasuo piatto. C’era una sola fetta di pane. Sape- gazzo canadese. va di essere in torto per la sua deliberata diEntrambi i racconti illustrano come Dio ha sobbedienza e sapeva di meritare qualche preso su di Sé la nostra meritata punizione. punizione. Guardò prima il piatto pieno di suo Suo Figlio è venuto sulla terra come un bimbo padre e poi il viso di suo padre, ma suo padre qualunque, nato da donna. Ha vissuto una virimase in silenzio. Il ragazzo si sentì schiac- ta di completa obbedienza alla volontà del Paciato dalla sua freddezza. Il padre attese che dre e, quindi, poteva essere il nostro sostituto. il figlio avesse compreso pienamente la situa- Morì inchiodato ad una croce al posto nostro. zione, poi con calma prese il piatto del figlio e Ha preso il pungiglione e il veleno della morte lo mise davanti a sé. Poi pose il suo piatto nel Suo corpo. Tre giorni dopo è risorto dai pieno di cibo di fronte al figlio e sorrise. Una morti perché la morte non poteva trattenerlo. volta cresciuto e diventato un uomo, il figlio Non abbiamo bisogno di temere la morte. disse: «Grazie al comportamento di mio padre Gesù Cristo è morto e risorto! Dio mostra la quella sera ho capito e non ho mai dimentica- grandezza del proprio amore per noi in questo to ciò che Dio rappresenta per noi». che, mentre eravamo peccatori, Cristo è morUn altro ragazzo e suo padre stavano to per noi. Poiché Gesù ha preso su di Sé la viaggiando in macchina lungo una strada di nostra condanna offre, in dono, la vita eterna campagna in un bel pomeriggio di primavera, a tutti coloro che credono in Lui. Pubblicato dalla Chiesa Cristiana Evangelica di Roma, Via Ernesto Nathan, 66 06.51.22.800 E-mail: E-mail:[email protected] [email protected] Culto Cultodomenicale: domenicale:ore ore10,30 10,30 — — ℡ 06.51.22.800