brauzzi-web
Transcript
brauzzi-web
E’ importante la frequenza cardiaca per il calcolo degli algoritmi decompressivi ? Ossido nitrico: è arrivata la pillola della subacquea? Dott. Marco BRAUZZI U.O. Medicina Subacquea ed Iperbarica ASL 9 Grosseto Pol-Watelle 1854: Pol e Watelle trovarono una relazione tra pressione, tempo di esposizione, rapidità di decompressione e insorgenza dei sintomi; inoltre notarono il sollievo dei sintomi con la ricompressione. Paul Bert • Nel 1878, Paul Bert, studiando la “malattia dei cassoni”, una inspiegabile, a quel tempo, sindrome che colpiva gli operai che lavoravano alla costruzione dei moli nei porti del Mare del Nord, ne dimostrò la patogenesi fornì indicazioni di terapia e propose una decompressione graduale. Paul Bert 1878: Paul Bert dimostrò la presenza di bolle gassose nel sangue e nei tessuti dopo decompressione; inoltre raccomandò la ricompressione usando O2 per la terapia delle patologie da decompressione e l'impiego di O2 per la decompressione che doveva avvenire in maniera graduale. HALDANE – PRIESTLEY (1935) Il cuore ed il sistema vasomotorio sono soltanto gli agenti esecutivi che adempiono gli ordini dei tessuti, proprio come fanno i polmoni ed il sistema nervoso nella respirazione Heller-Mager-von Schrotter • 1900: Heller, Mager, von Schrotter elaborarono la prima procedura decompressiva basata sull'accumulo e l'eliminazione dell'azoto nei tessuti: Pt = P0 + (Pi - P0) (1 - e-kt) Heller-Mager-von Schrotter lo scambio gassoso è regolato dalla Legge di Henry: Vol (N2) = P (N2) × K (N2) la curva di assorbimento di un gas ha un andamento esponenziale la condizione di equilibrio è detta saturazione Heller-Mager-von Schrotter La quantità di azoto che entra in un tessuto in un minuto sarà uguale a: Q × PaN2 × aB La quantità che lo lascia sarà: Q × PvN2 × aB Q=flusso di sangue (ml sangue/ml tess/min) PaN2=tensione arteriosa N2 (ATA) PvN2=tensione venosa N2 (ATA) aB=solubilità N2 nel sangue (ml N2) Heller-Mager-von Schrotter PtTN2 = P0TN2 + (PaN2 - P0TN2)(1 – e-Q × αB/αT × t) Heller-Mager-von Schrotter Immersione a 40 metri per 20 minuti • P0TN2 = 0.79 ATA; PaN2 = (5 × 0.79) = 3.95 ATA; Q = 0.035 ml tessuto/min; αB/αT = 0.2; di sangue/ml • PtTN2 = 0.79 + (3.95 – 0.79)(1 – e-0.035 × 0.2 × 20) = 0.79 + (3.16)(1 – 0.87) = 0.79 + (3.16)(0.13) = 1.20 ATA Heller-Mager-von Schrotter Livello di saturazione 4.0 3.0 ½ gradiente 2.0 Gradiente = 3.16 ATA 1.0 .79 Livello di partenza T1/2 = 20 min 0 20 40 60 80 100 Heller-Mager-von Schrotter La funzione esponenziale per un determinato tessuto può essere caratterizzata da una costante, k: k = Q × αB/αT Oppure dal tempo impiegato per ridurre a metà il gradiente: k = 0.693/T1/2 Heller, Mager, Von Schrotter (1897) Ipotizzarono che se un volume di gittata cardiaca di 5 l./min. perfondeva una massa corporea di 70 l.per minuto, per ogni rivoluzione cardiaca si potrebbe avere un incremento della tensione di azoto tissutale pari a 5/70 ossia il 7,1% della differenza tra il valore arterioso e quello venoso Heller-Mager-von Schrotter Heller-Mager-von Schrotter considerarono che il corpo umano fosse di composizione relativamente uniforme e che avesse una solubilità per l’azoto simile a quella del sangue. Quindi se una massa di 70 Kg fosse perfusa con una gittata cardiaca di 5000 ml/min, avremmo: T1/2 = 0.693 : (Q × αB/αT) = = 0.693 : (5000 : 70000 × 1) = 9.7 min Su queste basi essi proposero che una decompressione a 20 min/ata potesse considerarsi sicura. In realtà si ottennero risultati accettabili solo per brevi immersioni fino a 5-6 ATA, ma risultò completamente insufficiente per immersioni più lunghe. PRINCIPIO DI FICK Se si aggiunge una sostanza x ad una velocità costante dx/dt (dx viene aggiunta nel piccolo tempo dt) ad una colonna di liquido che scorre alla velocità F, la velocità di ingresso della sostanza è uguale al prodotto della concentrazione della sostanza prima e dopo il sito di scambio per la velocità di flusso FORMULA DEL PRINCIPIO DI FICK Dx/Dt F = -------------C2 – C1 Normalmente la sostanza più usata è l’ ossigeno, per cui l’ equazione diventa Consumo di O2 (ml./min) Gittata cardiaca (l./min.) = ------------------------------O2 arterioso – O2 venoso (ml./l) Oppure 300 ------------------------------ = 6 l./min 180 - 130 Il principio di Fick in grafica RISPOSTA CARDIOPOLMONARE ALL’ ESERCIZIO FISICO IN ORTOSTATISMO Dal testamento di Teseo Tesei ……. Desidero, qualora venga ritrovato il mio corpo, che sia portato senza funerali o cerimonie di alcun genere, al cimitero di Marina di Campo e ivi tumulato in una fossa comune Haldane • lo scambio gassoso è regolato dalla Legge di Henry • la curva di assorbimento di un gas ha un andamento esponenziale • la condizione di equilibrio è detta saturazione Haldane Coefficiente di sovrasaturazione: se il rapporto tra la pressione del gas presente nell’organismo (tensione) e la pressione idrostatica non supera il valore di 2 (M) non si formano le bolle Pamb = (1/M) Pig Haldane 1908: Boycot, Damant, Haldane notarono che l'incidenza di patologie da decompressione aumentava con l'aumento del tempo di esposizione fino a 5 ore, quindi rimaneva costante. Tabelle basate su 5 tessuti: 5, 10, 20, 40, 75 minuti. Il tessuto con periodo di 75 minuti impiega 5 ore a saturarsi per il 95%. Haldane Il modo di procedere nel calcolo era del tutto simile a quello di Heller, Mager e von Schrotter. Una volta determinata la tensione di azoto nei vari tessuti, si calcolava fino a quale pressione potevano essere decompressi per non superare il limite di sicurezza imposto, Pamb = (1/M) Pig, Una volta determinato il primo stop, il tempo da trascorrere a questa fermata era quello necessario affinché la tensione di gas inerte nel tessuto in questione scendesse a valori tali da permettere la risalita allo stop successivo senza superare il suddetto rapporto di sicurezza. Haldane • Tempo alla fermata: [ln(PtTN2 - P0TN2) / (PaN2 - P0TN2) –1] (- 0.693/T1/2) = t Hill 1912: Sir Leonard Hill elaborò l’ipotesi della “pressione critica”: le bolle si formerebbero quando la tensione del gas inerte nei tessuti supera quella ambiente di un determinato valore. Hempleman 1952: Hempleman considerò che il tessuto più frequentemente colpito da PDD fosse il tessuto con la più grande sovrapressione di azoto per quel range di profondità e che l’eliminazione del gas da quel tessuto dovesse controllare la decompressione. Hempleman • Hempleman immaginò il corpo umano • come costituito da un singolo tessuto e ritenne che la quantità di gas assorbita potesse essere calcolata per mezzo di una semplice formula che correlava la pressione con la radice quadrata del tempo. Q=p t Hempleman Utilizzando la teoria che i tessuti potessero tollerare una sovrapressione di 30 fsw (9 metri), Hempleman elaborò delle tabelle decompressive. Considerando il corpo umano come una singola “fetta” con una della estremità esposta alla pressione ambiente, nel momento in cui la pressione di gas inerte aumenta, questo diffonde attraverso la “fetta”. Hempleman • A differenza di Haldane che riteneva che l’assorbimento e l’eliminazione di gas dall’organismo avvenissero in tempi uguali, Hempleman considerò che l’eliminazione del gas impiegasse una volta e mezzo il tempo che era stato necessario per l’assorbimento Hempleman capillare tensione gas inerte distanza dal capillare Buehlmann • 1960: Buehlmann iniziò ad elaborare tabelle decompressive per immersioni ad aria, nitrox, Heliox e Trimix considerando che l’assunzione e l’eliminazione di gas avvengano esponenzialmente ed a velocità identiche Buehlmann • Osservò che la differenza, tra la pressione di gas inerte nei tessuti e la pressione ambiente, che potrebbe essere tollerata senza produrre sintomi decompressivi, la “sovrapressione” di azoto o di elio, aumenta approssimativamente in modo lineare con l’aumentare della pressione ambiente. Buehlmann • Inoltre considerò che i tessuti con periodi più lunghi (tessuti lenti) tollerassero, ad una determinata pressione ambientale, un minor quantitativo di gas inerte in eccesso rispetto ai tessuti con periodi più brevi (tessuti rapidi). Buehlmann • La pressione ambiente che può essere tollerata (Pamb.tol.) quando un determinato tessuto con una pressione di gas inerte calcolata (Pi.g.t.) viene decompresso è data dalla seguente formula: Pamb.tol. = (Pi.g.t. - a)b Buehlmann • a è il gradiente di pressione tollerato in superficie • b indica quanto questo gradiente varia con la profondità T1/2 N2 a b T1/2 He a b 2.65 2.200 0.820 1 2.200 0.820 7.94 1.500 0.820 3 1.500 0.820 12.2 1.080 0.825 4.6 1.080 0.825 18.5 0.900 0.835 7 0.900 0.835 26.5 0.750 0.845 10 0.750 0.845 37 0.580 0.860 14 0.580 0.860 53 0.470 0.870 20 0.470 0.870 79 0.455 0.890 30 0.455 0.890 114 0.455 0.934 43 0.455 0.926 146 0.455 0.934 55 0.515 0.926 185 0.380 0.944 70 0.515 0.926 238 0.255 0.962 90 0.515 0.926 304 0.255 0.962 115 0.515 0.926 397 0.255 0.962 150 0.515 0.926 503 0.255 0.962 190 0.515 0.926 635 0.255 0.962 240 0.515 0.926 due filosofie decompressione modelli compartimentali (Haldane, Buhlmann) “ciò che funziona, funziona!” R.W. Hamilton modelli basati sul controllo delle bolle (PMRC, VPM, RGBM) “il modello deve riflettere gli aspetti principali della fisiologia umana in immersione” modelli basati sulle bolle (VPM, RGBM) calcolano quanto gas inerte (volume critico) l’organismo può tollerare, con il minimo delle bolle modelli basati sulle bolle la bolla viene stabilizzata da surfattante che si lega nella parete della bolla (interfaccia gas liquido) Esercizio e tolleranza alla deco l’esercizio 20 ore prima dell’immersione riduce le bolle: 1. l’ossido nitrico (NO) rende la parete delle vene e dell’aorta repellente alle microbolle 2. l’esercizio libera le bolle, poi eliminate dai polmoni “Pillola di azoto” contro la DCI Wisloff U. - Brubakk AO 2001 Gli eroi del Serchio discesa una discesa rapida schiaccia le molecole di surfattante l’una contro l’altra e la bolla diventa più stabile (oltre una certa profondità la bolla diventa impermeabile ai gas). VV.F: velocità di discesa 20 metri al minuto modello controllo bolle distacco lento pressione tappa profonda gradiente N2 bolle SUUNTO; MARES M1 RGBM ABYSS; V-PLANNER; GAP tabelle trimix VV.F. tempo modelli controllo bolle VPM Varying Permeability Model RGBM Reduced Gradient Bubble Model raggio critico y raggio critico x volume critico (quante bolle?) IL TEMPO DI TOLLERANZA ALLO SFORZO FISICO DIMINUISCE CON L’ AUMENTARE DEL CARICO DI LAVORO Conclusioni GITTATA CARDIACA (CO) CO = SV x HR SV = GITTATA SISTOLICA HR = FREQUENZA CARDIACA INDICE CARDIACO (CI) CI = BSA X CO BSA = SUPERFICIE CORPOREA VALORI DELLA GITTATA CARDIACA FREQUENZA CARDIACA Batt/min A RIPOSO 70 GITTATA SISTOLICA ml./batt 80 GITTATA CARDIACA ml./min. 5600 Moderata attività 130 130 16900 Elevata attività fisica 200 150 30000 GOOD AFTERNOON LADIES AND GENTLEMEN, I’M ALF BRUBAKK Behnke 1969, Brubakk 2004 • From the point of view of decompression procedures the problem is straightforward – regulate decompression so as to prevent bubble evolution. • Control supersaturation – Ascent procedure – Gas composition • Control bubble formation – if bubbles form, control their number and size so that symptoms do not supervene. • Control bubble growth – Ascent procedure – Gas composition • Control bubble effects Endothelial activation (microparticles) after 280 kPa air dive Madden et al 2004 1 40 * * 1 20 1 00 80 P red ive 5 m in p o std ive 60 40 20 0 C D 54 C D 1 06 Hypothesis Serious decompression injury is mainly caused by the reaction of the body to intravascular bubbles. Venous bubbles activate endothelium and can lead to changes in endothelial function on the arterial side, without arterialization of bubbles. Blood decompressed from 300 msw in 30 seconds. Bubble formation MPa 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 In tissue In ve ins N itr o g e n in w a te r Effect of exercise on Pulmonary artery bubbles Bubble grade 5 4,5 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 E xe r c ise Se dentary 1.5 hour s /20 hour s pre dive 6 w e eks / 48 hours pr edive Effect of exercise on bubble formation in man. Bubbles/cm2 280 kPa air, 80 minutes bottom time, decompression USN Exercise 95% max HR 40 minutes (3 minute intervals) N=12 0 ,8 0 ,7 0 ,6 0 ,5 0 ,4 0 ,3 0 ,2 0 ,1 0 S e d e n ta ry E x e rc ise A B RV LV RV LV Diver no 8. A: Numerous gas bubbles follwing dive without previous exercise. B: Few bubbles following dive with previous exercise. NO can simulate exercise Nitric Oxide O2 NO Blood - Endothelial Cell NOS Citrulline L-Arginine NO GTP + Guanylyl Cyclase cGMP Smooth Muscle Cell Effekt of NO on bubbles in Pulmonary artery (700 kPa/45 min air) Bubbles / cm2 5 4 ,5 4 3 ,5 3 NO C o n tro l 2 ,5 2 1 ,5 1 0 ,5 0 N O 5 d a ys N O b efo re d ive Effect of Nitroglycerin on bubble formation 3 hours at 400 kPa .35 Nitrox, linear decompression 3.5 animals given NO Bubbles cm-2 3.0 (area = 4.21 cm2 ) 2.5 2.0 1.5 1.0 0.5 0.0 0 25 50 75 100 125 150 175 200 225 Min after start of decompression 3.5 Control animals Bubbles cm-2 3.0 (area = 39.59 cm 2 ) 2.5 2.0 1.5 1.0 0.5 0.0 0 25 50 75 100 125 150 175 200 225 Min after start of decompression NOS inhibition increases bubble formation and reduces survival in sedentary but not exercised rats Ulrik Wisløff *†, Russell S. Richardson‡ and Alf O. Brubakk * * J.Physiol (2003), 546.2, pp. 577–582 DOI: 10.1113/jphysiol.2002.030338 © The Physiological Society 2002 Previously we have shown that chronic as well as a single bout of exercise 20 h prior to a simulated dive protects rats from severe decompression illness (DCI) and death. However, the mechanism behind this protection is still not known. The present study determines the effect of inhibiting nitric oxide synthase (NOS) on bubble formation in acutely exercised and sedentary rats exposed to hyperbaric pressure. A total of 45 adult female Sprague-Dawley rats (270–320 g) were randomly assigned into exercise or sedentary control groups, with and without NOS inhibition, using L-NAME (0.05 or 1 mg ml_1) (a nonselective NOS inhibitor). Exercising rats ran intervals on a treadmill for 1.5 h, 20 h prior to the simulated dive. Intervals alternated between 8 min at 85–90% of maximal oxygen uptake, and 2 min at 50–60 %. Rats were compressed (simulated dive) in a pressure chamber, at a rate of 200 kPa min_1 to a pressure of 700 kPa, and maintained for 45 min breathing air. At the end of the exposure period, rats were decompressed linearly to the ‘surface’ (100 kPa) at a rate of 50 kPa min_1. Immediately after reaching the surface the animals were anaesthetised and the right ventricle was insonated using ultrasound. The study demonstrated that sedentary rats weighing more than 300 g produced a large amount of bubbles, while those weighing less than 300 g produced few bubbles and most survived the protocol. Prior exercise reduced bubble formation and increased survival in rats weighing more than 300 g, confirming the results from the previous study. During NOS inhibition, the simulated dive induced significantly more bubbles in all sedentary rats weighing less than 300 g. However, this effect could be attenuated by a single bout of exercise 20 h before exposure. The present study demonstrates two previously unreported findings: that administration of L-NAME allows substantial bubble formation and decreased survival in sedentary rats, and that a single bout of exercise protects NOS-inhibited rats from severe bubble formation and death. This is the first report to indicate that biochemical processes are involved in bubble formation, and this information may be important in the search for preventive measures for and treatment of DCI. Grazie per l’attenzione