lezione 6 cromatografia
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lezione 6 cromatografia
LE TECNICHE CROMATOGRAFICHE L tecniche Le t i h cromatografiche t fi h permettono tt lla separazione i e quantificazione tifi i dei componenti di matrici complesse e trovano quindi numerosissime applicazioni in campo alimentare alimentare.. Nei metodi cromatografici i componenti di una miscela si separano distribuendosi tra due fasi fasi:: una fase stazionaria (un solido o un liquido su supporto solido inerte) una fase mobile (gas o liquido) che fluisce in modo continuo su quella stazionaria.. stazionaria La separazione è dovuta principalmente alle relative affinità per la fase stazionaria stazionaria. t i i . Nella cromatografia liquida (LC) la fase mobile è un liquido, nella gas g ((GC)) la fase mobile è un g gas.. gas cromatografia CLASSIFICAZIONE DEI METODI CROMATOGRAFICI PRINCIPI TEORICI DELLA CROMATOGRAFIA Esempio: separazione di un campione a tre componenti in una colonna chiusa Esempio: chiusa.. La fase stazionaria consiste di particelle solide porose contenute all’interno di un tubo lungo g e sottile ((colonna) (colonna). ). Nel p passaggio gg attraverso la colonna ogni g componente p X si distribuisce fra la fase stazionaria (s) e la mobile (m): (m): Xm ¤ Xs Il coefficiente ffi i t di ripartizione i ti i ( di distribuzione) (o di t ib i ) del d l componente t X è definito d fi it come come:: A: il campione p viene iniettato all’entrata della colonna B → D: la fase mobile fa spostare il campione attraverso la fase stazionaria i i [X]s [X]m Flusso del solvente Quale componente ha K maggiore? KX = A B C D tR tM Tempo di ritenzione (tR): tempo necessario alla sostanza iniettata per essere eluita dall’inizio all’uscita della colonna. Tempo morto (tM): tempo di ritenzione di un composto che non è trattenuto e che passa attraverso la colonna alla stessa velocità con cui fluisce la fase mobile lungo la colonna. Analogamente si definiscono i corrispondenti: Volume di ritenzione ((VR)): volume di fase mobile necessario ad eluire l’analita dall’inizio all’uscita della colonna. Volume morto (VM): il volume di ritenzione di un composto che non è trattenuto t tt t (corrisponde ( i d all volume l di fase f mobile bil che h occupa la l colonna). Un parametro importante che viene usato molto spesso per descrivere la velocità di migrazione dell’analita dell analita lungo la colonna è il fattore di capacità, k k’. k’. k' A = n° totale di moli di A nella fase stazionaria K A ⋅ VS = n° totale di moli di A nella fase mobile VM Si dimostra che k’ può essere ricavato dai parametri del cromatogramma: tR − tM k' A = tM Due sostanze saranno separabili se presentano valori diversi di k’. La selettività q quantifica l’entità della separazione p fra due specie specie: p : riguarda g la capacità di un sistema cromatografico di distinguere fra due componenti ed è dipendente dalla distribuzione relativa delle specie fra la fase mobile e quella stazionaria, con (tR)B> (tR)A. α= k'B (tR )B − tM = k' A ( t R ) A − t M Le molecole di un analita non si muovono lungo la colonna con la stessa velocità velocità:: la loro dispersione ha generalmente un profilo Gaussiano Gaussiano.. Il centro del profilo (banda di eluizione) rappresenta la velocità media media.. I fattori che provocano deviazioni dal valore medio sono sono:: 1. diffusione longitudinale (diffusione delle molecole dalla zona a maggiore concentrazione a quella a minore in direzione parallela all’asse della colonna); colonna); 2 2. percorsi multipli multipli;; 3. trasferimento di massa tra fase mobile e fase stazionaria stazionaria.. Parametri che descrivono quantitativamente l’efficienza l’efficienza di una colonna (ampiezza dei picchi): 1)) 2) Altezza equivalente q di p piatto teorico H Numero di piatti teorici N L = lunghezza colonna N= L H Piatto teorico: teorico: sezione della colonna che consente di realizzare un equilibrio reversibile di ripartizione di un componente fra le fasi. fasi. Poiché in cromatografia si ha una sequenza continua di stati di equilibrio e non vi è possibilità di realizzare una singola separazione, N ha un significato puramente matematico. matematico. Più elevato è il numero di piatti teorici, più grande è la probabilità di una separazione (migliore è la capacità di separazione della colonna) colonna).. N è proporzionale alla lunghezza della colonna. colonna. Si può dimostrare che ⎛t ⎞ N = 16 ⎜ R ⎟ ⎝W⎠ 2 W W = larghezza del picco L’altezza equivalente al piatto teorico (H = L/N) consente di confrontare l’efficienza L’altezza di colonne di differente lunghezza lunghezza.. Variabili che influenzano l’l’efficienza efficienza di una colonna: colonna: La principale variabile che influenza l’efficienza di una colonna è la velocità di flusso lineare (cm/s) della fase mobile. mobile. Questa infatti influenza il tempo di contatto tra fase mobile e fase stazionaria stazionaria.. L’altezza equivalente del piatto teorico, H, il parametro che descrive l’efficienza della colonna, l di dipende d proprio i dalla d ll velocità l ità di flusso della fase mobile (vedere Figura a lato).. lato) Si iin LC che Sia h iin GC lla velocità l ità di flusso fl ottimale è piuttosto bassa. bassa. Quella ottimale della LC è inferiore a quella ottimale tti l della d ll GC GC.. Per P evitare it tempi t i di analisi li i troppo elevati, in LC si usano velocità un po’ maggiori di quella ottimale ottimale.. La LC è caratterizzata da valori di H inferiori alla GC. GC. g delle colonne ((GC (GC:: > 50 m; LC: LC: < 50 cm), ) la GC è In considerazione della lunghezza comunque caratterizzata da valori più elevati di N, e quindi da migliore efficienza. efficienza. La risoluzione risoluzione,, R, è una misura quantitativa della capacità di separare due analiti. analiti. Essa è ricavabile dal cromatogramma: cromatogramma: R= 2[( t R )B − ( t R ) A ] 2∆Z = W A + WB W A + WB L risoluzione La i l i caratterizza tt i lla bontà b tà di separazione i f due fra d picchi i hi sia i con riferimento if i t alla differenza fra i tempi di ritenzione (numeratore) sia riguardo all’efficienza di separazione (denominatore) (denominatore).. Una buona risoluzione può derivare sia da una buona efficienza (picchi molto stretti, elevato numero di piatti teorici) sia da una buona differenziazione del comportamento dei soluti (selettività) Æ vedere equazione successiva. successiva. Si p può dimostrare che: che: 1 ⎛ α − 1⎞ kIB R= N⎜ I 4 ⎝ α ⎠ kB + 1 Effetto della selettività,, dell’efficienza e del fattore di capacità p sulla risoluzione risoluzione scarsa picchi non separati buona risoluzione dovuta a buona efficienza ffi i picchi stretti buona risoluzione dovuta a buona selettività picchi distanti risoluzione i l i scarsa d dovuta t ad d un basso b fattore di capacità Le applicazioni della cromatografia vanno dall’analisi qualitativa a quella quantitativa di miscele anche molto complesse. q complesse p . L’analisi quantitativa sfrutta la misurazione dell’altezza o dell’area dei picchi. picchi i hi. La L misurazione i i d ll’ dell’area è più iù affidabile ffid bil iin quanto t non risente i t dell’eventuale allargamento dei picchi in seguito a variazione delle condizioni di lavoro lavoro.. I metodi di analisi sono tutti indiretti. indiretti. Si costruisce prima una curva di calibrazione per ciascun analita e poi si ricava la concentrazione dell’analita nella ll miscela i l iin esame mediante di t interpolazione i t interpolazione. l i . Il metodo dello standard interno è il più affidabile affidabile:: una quantità nota di standard viene introdotta nelle soluzioni standard e nel campione p in esame esame;; il parametro analitico è quindi costituito dal rapporto tra le aree dello standard e dell’analita (il metodo funziona solo se il picco dello standard è vicino ma separato da quello dell’analita) dell’analita).. GASCROMATOGRAFIA L fase La f mobile bil è un gas gas.. Le L sostanze t d separare (liquidi, da (li idi solidi, lidi gas)) devono essere portate ad una temperatura sufficiente a renderle gassose o comunque portarle allo stato di vapore vapore.. ¾ Cromatografia di adsorbimento gas gas--solido (fase stazionaria = solido adsorbente) ¾ Cromatografia di ripartizione gasgas-liquido (fase stazionaria = liquido che può essere supportato da un solido inerte o depositato sulle p pareti della colonna)) A differenza della LC, la fase mobile non ha effetto competitivo: competitivo: il gas di trasporto serve solo per trascinare i componenti lungo la colonna colonna. l . SCHEMA DI UN GASCROMATOGRAFO\ He, Ar, N2, H2 Iniezione ed iniettori Il campione viene iniettato in quantità molto piccole (fino a 0,5 ml per impaccate, fino a 100 volte inf. per capillari). L’entrata deve essere ad una temperatura sufficientemente elevata da permettere l’evaporazione istantanea del campione e abbastanza grande da permettere al vapore di espandersi senza essere spinto indietro. Colonne gascromatografiche Si suddividono in impaccate e capillari capillari.. L impaccate Le i t contengono t particelle ti ll solide lid che h vengono impaccate: impaccate: diatomee o diatomee silanizzate, per ridurre la polarità mediante arricchimento i hi t superficiale fi i l di gruppii metilici metilici. tili i. Le capillari sono tubi molto più sottili e lunghi (diametro = 0.3-0.5 mm mm;; lunghezza = 50 50--300 m) in cui la fase stazionaria è depositata sulle pareti interne.. Queste ultime hanno un elevato numero di interne piatti teorici (anche 300 300..000 000)) grazie alla loro elevata lunghezza. lunghezza. Colonna capillare standard a fase legata 45° 145° Influenza f della T sui tR: più la temperatura è elevata più il soluto tende a trasferirsi nella fase gassosa Ö aumentando T diminuisce tR programma di T Rivelatori Dovrebbero avere le seguenti proprietà proprietà:: risposta lineare, stabilità, risposta uniforme per i diversi analiti (o comunque prevedibile e più o meno selettiva) selettiva).. Il rivelatore ideale non esiste esiste.. principio p del p ponte di Wheatstone. Rivelatore a conducibilità termica: termica: si basa sul p controllo della corrente del filamento cella di riferimento cella del campione registratore attenuatore a ponte 4 filamenti filamenti:: 2 sono circondati da gas di trasporto che fluisce in una corrente di riferimento, l’altra coppia è circondata da gas di trasporto che proviene dalla colonna.. Quando il ponte è in equilibrio tra i punti 1 e 2 non appare alcun colonna segnale segnale. l . Una U variazione i i d ll conducibilità della d ibilità termica t i del d l gas (dovuta (d t all’eluizione ll’ l i i di analiti con il gas) produce un segnale tra 1 e 2 . Il Rivelatore a Ionizzazione di Fiamma è forse il più diffuso. Si basa sul fatto che molti composti organici, quando bruciano, in una fiamma, producono intermedi ionici che possono aumentare la conducibilità della fiamma stessa. È più sensibile di quello a conducibilità termica (fino a 10-13 g/mL). + - HPLC = CROMATOGRAFIA LIQUIDA AD ALTA EFFICIENZA Vantaggi rispetto alla LC classica: velocità, risoluzione e sensibilità superiori. A A. B. C. B C crom. crom.classica a colonna aperta riempita con particelle grandi, porose (d > 150 µm, D = 20 20--50 mm, L = 50 50--200 cm) HPLC con riempimento p pellicolare ((d = 40 p 40--70 µm,, D = 1-3 mm,, L = 50 50--100 cm) HPLC con riempimento di microparticelle (d = 5-10 µm, D = 2-6 mm, L = 10--50 cm) 10 d = diametro particelle; D = diametro colonna; L = lunghezza colonna LC classica: dimensione delle p particelle e diametro interno della colonna molto maggiori gg che nella HPLC; velocità di flusso molto basse; tempi p di analisi lunghi. g Cercando di aumentare la velocità del solvente, diminuiscono efficienza e risoluzione a causa del limitato trasporto di massa nei pori profondi e nei lunghi canali interparticellari. HPLC: impaccamento di dimensioni molto inferiori, compresso in colonne sottili; contropressioni maggiori; tempi d’analisi contenuti. Per favorire il flusso della fase mobile è quindi necessario l’uso di pompe ad alta pressione. Efficienza aumentata di 10-100 e tempi di separazione diminuiti (miglioramento nei termini di trasporto di massa della fase stazionaria e della fase mobile). SCHEMA DI CROMATOGRAFO HPLC COMPARTIMENTO TERMOSTATATO COLONNA PRECOLONNA SERBATOIO SOLVENTE REGISTRATORE INIETTORE FILTRO MISURATORE PRESSIONE POMPA RIVELATORE O SPURGO COLLETTORE DI FRAZIONI ELEMENTI DI CROMATOGRAFO HPLC Riserva di fase mobile (degasamento, eluizione isocratica o a gradiente) Sistema di pompaggio (pressioni fino a 6000 psi ⇒ ≈ 400 atm) Sistema S ste a d di iniezione e o e Colonne (precolonne (precolonne**, colonne analitiche, le più diverse) 3.0 and 4.6mm HPLC Columns Standard Super-Link System™ Rivelatori (Il rivelatore può essere selettivo verso una classe di analiti (es (es:: ’ f solo i composti che assorbono nell’UV, solo quelli fluorescenti, ecc)) o universale (rivela tutti i componenti) componenti).. In cromatografia liquida i rivelatori più usati sono: sono: rivelatore UVUV-vis rivelatore a fluorescenza rivelatore a indice di rifrazione (RI) * Per rimuovere particolato, saturare la fase mobile con la stazionaria HPLC DI RIPARTIZIONE Fase stazionaria e mobile immiscibili l’una con l’altra: liquidi con proprietà solventi notevolmente diverse. Limitata a composti con valori di k' relativamente bassi perché la fase stazionaria deve essere un buon solvente per il campione, ma un cattivo solvente per la fase mobile: aumentando la forza del solvente per poter eluire composti con valori elevati di k' si aumenterà anche la solubilità della fase stazionaria; utile per risolvere differenze molto piccole nella solubilità degli analiti: l’impiego della coppia fase stazionaria/fase mobile appropriata permette un’alta selettività. I primi lavori con cromatografia di ripartizione usavano fasi stazionarie altamente polari (glicol, acqua,ecc.) e fase mobile non polare (esano, isopropiletere, ecc) ovvero operavano in fase normale. normale Attualmente, Attualmente la fase stazionaria più usata è apolare (un idrocarburo) e quella mobile è un solvente relativamente polare (metanolo, acqua, acetonitrile, ecc.): questo tipo di cromatografia viene detto a fase inversa. BPLC (Cromatografia a fasi chimicamente legate ) per i riempimenti della LC sono stati utilizzati tre tipi generali di legami chimici nei quali i gruppi Si-OH possono essere : 1. esterificati p per reazione con alcoli p producendo esteri di silicati 2. silanizzati per reazione con organocloro- o organoalcossi-silani 3. trasformati per clorurazione in Si-Cl e, in seguito, in Si-C per reazioni di Grignard o Wurtz, o qualche altra reazione tipica dei composti alogenati. gli impaccamenti sono più stabili nel tempo. 1 2 3 Si-OH + HOR Æ Si-O-R + H2O R' Si-OH + Cl-Si-R Æ R' R' Si-O-Si-R + HCl R' Si-OH + SOCl2 Æ Si-Cl + SO2 + HCl Si-Cl + R-Mg-Br Æ Si-R + MgClBr HPLC DI ADSORBIMENTO Fase stazionaria: materiali adsorbenti come solidi porosi (silice, allumina) con area superficiale specifica da 50-1000 m2/g preparati in particelle di dimensioni appropriate I gel di silice, appropriate. silice per esempio, esempio sono preparati facendo reagire silicato di Na con un acido minerale (es. HCl) e poi mediante polimerizzazione con formazione di un sistema tridimensionale di tetraedri di SiO4. A seguito della disidratazione si forma un solido stabile poroso con terminazioni superficiali silanoliche e silossaniche. legami idrogeno gruppi ossidrilici isolati gruppi silossanici Le interazioni tra superficie adsorbente e soluto variano da non specifiche (forze di dispersione o di Van der Waals) a specifiche (interazioni elettrostatiche o interazioni tra accettori o donatori di elettroni -legami idrogeno). Influenza della fase mobile: le interazioni implicano una competizione tra le molecole l l dell’analita d ll’ lit e quelle ll della d ll fase f mobile bil per i siti iti di adsorbimento. d bi t I solventi possono essere distinti a seconda della loro forza di adsorbimento (serie eluotropica). idrocarburi alif. olefine idrocarburi arom arom. alogenuri solfuri eteri nitrocomposti esteri, aldeidi e chetoni ammine solfoni solfossidi ammidi ac. carbossilici acqua p o l a r i t à ELUIZIONE A GRADIENTE Fase mobile debole : i componenti p che sono ritenuti debolmente sono trattenuti e separati ma quelli ritenuti fortemente saranno eluiti in tempi troppo lunghi (e probabilmente con picchi troppo allargati). Fase mobile forte forte:: saranno eluiti troppo rapidamente i componenti poco ritenuti, e saranno separati correttamente quelli trattenuti fortemente fortemente.. Come separare tutti i componenti con K’ molto diversi? ⇒ è necessario far variare la velocità di migrazione delle bande durante il corso dell dell’analisi dell’analisi: analisi: eluizione a analisi: gradiente.. gradiente L’eluizione viene iniziata, ad esempio, con un solvente debole e la forza del solvente viene progressivamente aumentata aumentata.. L L’effetto effetto complessivo è quello di una eluizione progressiva delle sostanze più fortemente ritenute e al tempo stesso, di una riduzione nella formazione di code. code. In GC il gradiente è un gradiente di temperatura. temperatura. Perché? SOLVENTE DEBOLE SOLVENTE FORTE FORZA INTERMEDIA GRADIENTE DI SOLVENTE HPLC A SCAMBIO IONICO Per composti ionici, ionizzabili (acidi e basi organiche), e che possono interagire con gruppi ionici. Fasi stazionarie: polimeri funzionalizzate con gruppi carichi (solfonici e carbossilici come scambiatori ionici). Fase mobile: contiene generalmente un controione di carica opposta al gruppo ionico sulla superficie, in equilibrio con essa per formazione di una coppia ionica. ionica scambio cationico scambio anionico dove: X+ + R-Y+ ¤ Y+ + R-X+ X- + R+Y- ¤ Y- + R+X- X = ione del campione Y = ione della fase mobile (controione) R = sito ionico sullo scambiatore Lo scambio dipende dal pH, temperatura, forza ionica, natura e concentrazione, p , ecc. dello ione competitore, HPLC AD ESCLUSIONE È utile nel caso di miscele di analiti ad alto peso molecolare (polipeptidi, proteine, enzimi, carboidrati, ecc.). Fasi stazionarie: particelle di polimeri e silice a porosità uniforme e controllata. Il tempo di residenza d li analiti degli liti nella ll fase f stazionaria t i i dipende di d dalle d ll loro l dimensioni. Se sono abbastanza piccole rimangono intrappolate nei percorsi multipli all’interno delle particelle Se sono troppo elevate non penetrano particelle. nella fase stazionaria e vengono eluite velocemente. Le tecniche che usano impaccamenti idrofili ed idrofobi sono note rispettivamente come gel gelfiltrazione e, rispettivamente, gel-permeazione. Si usano rispettivamente per specie polari e specie non polari. Fase mobile: la fase mobile ha la stessa polarità dell’impaccamento (acquosa per impaccamenti idrofili e apolare per quelli idrofobi). In prima approssimazione, un problema analitico può essere condensato nell’insieme delle seguenti informazioni: Analita Matrice Analisi qualitativa, quantitativa o di speciazione Livello di concentrazione Risoluzione (laterale, (laterale in profondità) Incertezza di misura (esattezza, precisione) Numero di campioni p Tempi Costo Per aiutarsi nella selezione di una tecnica analitica potenzialmente idonea alla risoluzione del problema analitico, è utile esaminare le diverse classificazioni delle tecniche di analisi strumentale. strumentale