Articolo pubblicato su Gatto Magazine
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col QUELLI PEDIGREE Thai a cura di Emanuela Rossi e Lorena Danesi faßcino antico 42 P Nobile e antica razza giunta in Europa alla fine dell’Ottocento, per una serie di vicissitudini legate alle mode e ai mutamenti dei gusti del pubblico ha rischiato l’estinzione. Recuperata da un gruppo di nostalgici estimatori è ora tornata alla ribalta, e conquista i cuori di tutti ortamento armonioso, pelo corto, occhi rigorosamente azzurri: il Thai ricorda moltissimo il Siamese, di cui è l’antenato più nobile e puro. Le origini esotiche della razza sono racchiuse già nel suo nome, quella Thailandia che, anticamente, altro non era se non il leggendario e favoloso regno del Siam. Vicissitudini storiche hanno portato questo gatto a perdere quasi del tutto la propria identità, facendo sì che il grande pubblico lo immagini come un gattone grande, grosso e un po’ goffo; ma non è così. Potendo essere definito a buon diritto il Siamese antico, il Thai rispecchia le caratteristiche originali di questa razza che i gusti e le mode hanno, nel tempo, portato al parossismo. Adatto a tutti coloro che amano i gatti belli, intelligenti ed estroversi, è sicuramente poco indicato a coloro i quali desiderino la compagnia di un animale sempre quieto, pacifico e allergico ai gesti atletici. Ritorno alle origini Il Thai è una razza naturale e antichissima. Le sue origini remote sono narrate in alcuni versi di un prezioso manoscritto ritrovato ad Ayudha, la capitale del mitico regno del Siam. Fonti certe attestano che, in patria, questo gatto non godeva delle simpatie degli appartenenti alle classi sociali più basse, che prediligevano i gatti dal mantello tigrato, ma poteva contare ammiratrici appassionate tra le principesse e le dame della corte reale. Giunto in Europa intorno alla fine dell’Ottocento, dovette fare i conti con un difficile processo di adattamento al clima del Vecchio Continente, superato il quale iniziò a entrare nel cuore degli appassionati e ottenne il proprio riconoscimento ufficiale negli anni Venti con il nome di Siamese. Fu negli anni Sessanta che gli allevatori, per andare incontro a una pressante voglia di rinnovamento, modificarono la razza estremizzandone le caratteristiche e dando vita a un nuovo Siamese che soppiantò quasi del tutto il progenitore. La razza sparì dalle esposizioni feline italiane e iniziò un inesorabile declino destinato a concludersi con l’estinzione a causa della mancanza di genealogia pura. Negli anni Novanta, alcuni estimatori decisero di impiegare i propri sforzi perché questo splendido gatto non andasse definitivamente perduto e recuperando esemplari da turisti inglesi in vacanza in toscana, i cui gatti si accoppiavano liberamente con i gatti europei, raggiunsero lentamente il risultato di ottenere un nuovo riconoscimento della razza nel 1998. Non potendo utilizzare il nome “Siamese”, decisero di chiamarlo Thai a perenne ricordo del suo luogo di origine. La conservazione delle linee genealogiche pure va tributata ad alcuni allevatori inglesi, nord europei e americani che da oltre cinquant’anni si battono per garantire la protezione della razza originaria e che per questo hanno fondato due associazioni di (PREOSSIA e OSSC), che stabiliscono pricipi di allevamento molto rigorosi per la conservazione delle linee autentiche. Facile da accudire La caratteristica fisica che deve apparire più evidente in un Thai è l’armonia delle proporzioni. Il corpo di media grandezza SE VUOI CONO L’ALLEVATO SCERE RE PIù A CASA TU VICINO AV A PAG. 55 AI 43 I colori del Thai S 44 eal, blue, lilac e chocolate sono considerati gli unici colori originali dalle associazioni puriste. Tabby, tortie, tortie-tabby, red, cream, cinnamon e altri sono invece accettati da un buon numero di associazioni feline. Seal point: è il colore più diffuso e anche il primo a essere stato selezionato. I point, in genere di marrone assai scuro, devono risaltare molto sulla tinta chiara di fondo, che può andare dal color avorio al crema-beige, i polpastrelli e le mucose sono “color foca”. Blue point: in questo caso i point sono di un blugrigio che ben si armonizza con il bianco ghiaccio che ricopre la maggior parte del mantello, le mucose sono grigio scuro. Chocolate Point: è una varietà in cui i point sono di color cacao e contrastano con il mantello avorio. Polpastrelli e mucose sono rosa scuro Lilac Point: il mantello è bianco ghiaccio come nel Blue point ma in questo caso i point sono di varie sfumature nelle varie tonalità del beje e grigio-beje. Mucose e polpastrelli sono rosa chiaro col QUELLI PEDIGREE Lo standard è dotato di una muscolatura agile e discreta che gli conferisce un aspetto elegante. La sua leggiadria è completata da una lunga coda larga alla base e affusolata in punta. La forma della testa è una caratterristica della razza ultimamente piuttosto controversa. In Italia, Francia, Olanda, Belgio, Russia e in alcuni allevamenti Usa vengono apprezzati esemplari con fattezze tonde “a forma di mela” che ricordano molto i tratti del gatto europeo. L’appellativo americano apple head indica infatti una testa rotonda, con guance molto pronunciate, profilo con stop marcato che rappresenta il tentativo di alcuni allevatori degli anni Settanta di giustificare incroci non sempre documentabili. In alcuni paesi del nord Europa e in Nordamerica ci sono invece allevatori di vecchia data (50 anni di breeding) e comprovata serietà, che sono in grado di dimostrare, pedigree alla mano, che il muso del vero Thai è più triangolare ed elegante seppur mai estremo e a punta. D’altra parte prendendole distanze dai puristi estremi oggi come 200 anni fa in Thailandia i gatti colourpoint passeggiano liberamente per strada insime a tutti gli altri tipi di gatti ed è presumibile che mediante accoppiamenti spontanei si siano sviluppati naturalmente gatti Thai con il musetto sia più arrotondato sia più affusolato. Ciò che però deve essere chiarito è che gli autentici Siamesi Old Style, oggi Thai, molto poco avevano a che vedere con gli esemplari occidentalizzati che potrebbero venir riconosciuti come European Colorpoint. Nel Thai il mento deve essere allineato verticalmente con l’estremità del naso che deve presentare una leggera curvatura convessa detta“stop”. Le orecchie, larghe alla base e arrotondate alle estremità, sono di medie dimensioni e puntano verso l’alto, non troppo diagonalmente rispetto al capo. Il pelo deve essere corto, con poco sottopelo, lucido e setoso al tatto. Sono gli occhi però il vero punto di forza della razza. A forma di limone, grandi ed espressivi, possono essere di un unico colore: l’azzurro più intenso. Facile da accudire Grazie al suo pelo corto, il Thai è un gatto che richiede poca cura del mantello del mantello che, va semplicemente “accarezzato” pelo e contro pelo con una spazzolina morbida per rimuovere i peli morti e mantenere la pelliccia sempre nuova ed evitare che il micio ingerisca troppi peli, dannosi per il tratto intestinale. • Taglia Media. Il maschio arriva a pesare 5 kg e la femmina non supera i 4 kg. • Testa Proporzionata al corpo, di forma leggermente allungata con i muscoli del mento delicatamente arrotondati. • Occhi Di un azzurro molto intenso con una caratteristica forma a mandorla. • Corpo Agile, snello ed elegante, da pantera. • Orecchie Di media grandezza, larghe alla base e ovali in punta. • Profilo Dolce, con una leggera curva concava a livello degli occhi. • Naso Deve presentare una lieve curvatura convessa. • Zampe Lunghe e muscolose. Le posteriori più lunghe di quelle anteriori. • Piedi Di dimensione media, proporzionati al corpo e ovali. • Coda Lunga quanto la schiena, larga alla base e affusolata in punta. • Pelo Corto e brillante, sottile e ben aderente al corpo, senza sottopelo lanuginoso. • Colore Uniformemente chiaro sul corpo e contrastante su zampe, musetto, orecchie e coda. NelThai, al contrario di quanto avveniva con il Siamese non è riconosciuta alcuna varietà monocromatica bianca 45 col QUELLI PEDIGREE INDIRIZZI UTILI L’ AFEF, Associazioni Feline Federate, è una federazione di associazioni di recente costituzione. Nata ufficialmente il 14 maggio 2003, è riconosciuta e affiliata come membro effettivo alla WCF. Lo scopo principale dell’AFEF è di riunire gli sforzi di tutti gli appassionati per migliorare le caratteristiche delle razze, i metodi di allevamento, la salute dei gatti, fornendo informazioni a chi intenda avvicinarsi al mondo dei gatti. www.afefonline.com 46 Il Thai è un atleta in grado di arrampicarsi sui mobili più alti raggiungendo la cima degli scaffali più inaccessibili. Ama esibirsi in corse velocissime. Per questo è consigliabile adottare tutti gli accorgimenti necessari a garantire la sua sicurezza, perché l’innata curiosità lo spinge, a volte, ben oltre i limiti posti dall’istinto naturale È un gatto espansivo, amante delle coccole ed estremamente affettuoso. Adora partecipare alla vita domestica Animale altletico e pieno di vitalità, necessita di momenti da poter dedicare al gioco e alla corsa, che per i proprietari più pigri possono risolversi nella rincorsa di palline e topolini di peluche. è un abile arrampicatore quindi, per evitare spiacevoli inconvenienti, è bene assicurargli la possibilità di utilizzare un robusto tiragraffi o una “palestrina” a più piani dove possa consumarsi le unghie ed esercitarsi nelle scalate. Dal punto di vista alimentare accudire unThai non comporta problemi particolari. Dotato sempre di un buon appetito, può essere alimentato con una dieta a base di prodotti umidi in scatola e croccantini di alta qualità. L’alimentazione casalinga è ideale per cuccioli e adulti e deve essere a base di pesce bianco e carni bianche cotte e macinate a cui è bene aggiungere un’integrazione a base di prodotti vitaminici. IlThai inoltre non tollera latte, latticini e suoi derivati e mal digerisce le carni rosse. è opportuno evitare cereali come riso e grano, soprattutto se sterilizzati per proteggerli ✪ dal sovrappeso. Il gatto della TICA R ecentemente il Thai è stato riconosciuto dalla TICA, dove grazie al contributo dei decani di Preossia sono stati stilati standar di razza che differiscono in modo rilevante a quelli previsti dalle associazioni WCFdel sud Europa, che si orientano su un corpo massiccio e un musetto molto tondo con stop marcato. Il Thai, riconosciuto quale erede autentico dell’originale Old Style Siamese deve infatti documentare un pedigree con plurigenerazioni complete e caratteristiche morfologiche assolutamente più slanciate e longilinee, senza però sconfinare nelle forme orientalizzate (corpo fine e minuto, musetto estremamente allungate, orecchie ampie) tipiche dei Siamesi. Per saperne di più: [email protected]