Al Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini All
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Al Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini All
Comune di Castel D’Aiano Comune di Grizzana Morandi Comune di Marzabotto Comune di Vergato CASTEL D’AIANO GRIZZANA MORANDI MARZABOTTO VERGATO Al Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini All’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna Sergio Venturi Al Sindaco della Città Metropolitana di Bologna Virginio Merola Al Presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna Luca Rizzo Nervo Al Vice Presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna Giulio Pierini Ai Sindaci del Distretto di Committenza e Garanzia Appennino Bolognese Oggetto: La Programmazione dell'assistenza territoriale e della rete ospedaliera nell'area metropolitana di Bologna Nella riunione del Comitato di Distretto socio-sanitario dell'Appennino Bolognese di venerdì 13 gennaio u.s., con la presentazione da parte della Direzione dell’Azienda Usl di Bologna, si è avviato un percorso di discussione del documento sulla Programmazione dell'assistenza territoriale e della rete ospedaliera nell'area metropolitana di Bologna. Gli indirizzi principali che prevedono lo sviluppo delle Case della Salute per qualificare l'Assistenza territoriale e il potenziamento delle cure intermedie quale scelta strategica per la riorganizzazione della rete ospedaliera sono per molti aspetti coerenti con gli obiettivi di un adeguamento del sistema sociosanitario ai cambiamenti nei bisogni di salute. La proposta della nuova geografia dei servizi nel Distretto socio sanitario dell'Appennino Bolognese con la quale si intende dare attuazione a questi indirizzi chiama in causa e pone in discussione l'intero sistema sanitario e socio sanitario in questo ambito territoriale. Secondo tale proposta per quanto riguarda l'assistenza territoriale, si prevede uno sviluppo delle Case della Salute, attraverso soluzioni organizzative a rete, in cui la sede della Casa della Salute di Vergato viene individuata quale 'perno' per le altre sedi di distretto. Questa proposta di riorganizzazione dell'assistenza territoriale, con lo sviluppo delle Case della Salute, può qualificare l'offerta di 'pacchetti di prestazioni', consolidando esperienze significative di accesso e di presa in carico del cittadino, già sperimentate e avviate. Ma, al contempo, l'offerta ospedaliera viene rimodulata con la proposta, per la struttura di Vergato, di sviluppare l’assistenza di persone che presentano caratteristiche di cronicità, disabilità e vulnerabilità psico-sociale, che necessitano di cure intermedie, assicurando ricovero e cure medico-infermieristiche, che lo porterà a diventare Ospedale di Comunità. Il riassetto prevede una contestuale riconversione del Pronto Soccorso di Vergato a Punto di primo intervento. Per l'Ospedale Costa di Porretta Terme si prevedono le attività di base e specialistiche a servizio della popolazione del Distretto. Presso l'Ospedale Costa di Porretta Terme sarà mantenuta e potenziata la degenza ordinaria e di day hospital per le aree medica , chirurgica (comprensiva delle attività oggi svolte presso la sede di Vergato), materno infantile e l'attività di pronto soccorso. La proposta che riguarda la rete ospedaliera rischia di portare alle estreme conseguenze negative errori compiuti nel passato quando, con investimenti su diversi presidi territoriali, si è prodotta una situazione di inadeguata integrazione che ha finito per determinare precarietà e incertezza tra gli operatori sanitari e tra i cittadini. La proposta di collocare i servizi ospedalieri di base e specialistici all'estremità del territorio del Distretto, piuttosto che in una posizione baricentrica, avrà come conseguenza un peggioramento dell'accessibilità ai servizi ospedalieri per la maggior parte dei cittadini residenti nel territorio. Questo fatto determinerà prevedibilmente una riduzione degli attuali accessi agli Ospedali di Vergato e di Porretta ed un maggiore carico per i servizi della città capoluogo, sui quali convergeranno i cittadini di ampie fasce territoriali attualmente intercettati dall’Ospedale di Vergato, ma che riterranno maggiormente gravoso recarsi all’Ospedale Costa di Porretta Terme, soprattutto per quanto riguarda la medicina d’emergenza-urgenza. La riduzione degli accessi può determinare quel calo di “massa critica” necessaria a garantire adeguati livelli di sicurezza e di qualità dell'attività ospedaliera. Il modello metropolitano della rete ospedaliera, che si basa su una organizzazione a 'rete centripeta’ che prevede che la complessità delle prestazioni dei diversi presidi ospedalieri aumenti man mano che ci si avvicina ai grandi ospedali con i livelli più alti di specializzazione, viene in qualche modo contraddetto. La proposta di collocazione delle attività specialistiche presso l'Ospedale di Porretta Terme e delle attività di cura intermedie presso l'Ospedale di Vergato porterà ad una organizzazione a 'rete centrifuga', ovvero le attività ospedaliere specialistiche distrettuali saranno più lontane da quelle di alta specializzazione presenti negli ospedali di grandi dimensioni del Capoluogo. Questa organizzazione “centrifuga” assume un rilievo particolare, con la revisione dei punti di Pronto Soccorso e di Primo intervento, per quanto riguarda le attività di emergenza-urgenza. Il modello organizzativo proposto pone interrogativi relativamente ai livelli di sicurezza per le patologie più gravi, cosiddette 'tempo dipendenti' e può produrre ulteriori difficoltà di intervento negli operatori sanitari. Questa proposta, presentata peraltro senza un adeguato supporto di dati analitici e conoscitivi e senza una definizione dei possibili scenari che si potranno produrre alla scala dell’organizzazione territoriale, finisce per non perseguire omogeneità nell'accesso, equità, pari opportunità e coesione sociale per i cittadini del territorio. Una proposta che, anche al di là delle intenzioni, può alimentare la conflittualità tra le comunità dell'Appennino. L'adeguatezza del sistema socio-sanitario è la condizione fondamentale per contrastare le tendenze al calo demografico e rendere maggiormente attrattivo il territorio montano. Per queste ragioni, nell’interesse delle comunità che amministriamo, è nostra intenzione non condividere alcuna responsabilità nei confronti di una proposta che riteniamo di dover contrastare con determinazione e per la quale chiediamo un confronto che sia aperto a valutare soluzioni alternative. Vergato, 18 gennaio 2017 Il Sindaco di Castel D’Aiano Salvatore Argentieri Il Sindaco di Grizzana Morandi Graziella Leoni Il Sindaco di Marzabotto Romano Franchi Il Sindaco di Vergato Massimo Gnudi