Lo specchio. la strega e il quadrante. Vetrai, orologiai e

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Lo specchio. la strega e il quadrante. Vetrai, orologiai e
Lo specchio. la strega e il quadrante. Vetrai, orologiai e
rappresentazioni del «Principium individuations» dal Medioevo all'eta
moderna
Titolo: Lo specchio. la strega e il quadrante. Vetrai, orologiai e rappresentazioni del «Principium
individuations» dal Medioevo all'eta moderna
Autore: Tigani Francesco
Dati: 2012, 176 p., brossura
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-"Gnôthi seautón", "conosci te stesso": così recitava un'epigrafe nel tempio di Apollo a Delfi e i pellegrini che vi
entravano dovevano confrontarsi con questo monito. Ma l'uomo quando ha cominciato a conoscere se stesso?
Quando ha potuto avvalersi di due strumenti fondamentali, lo specchio di cristallo e l'orologio, che gli hanno
consentito di vedere il suo volto e saggiare la sua temporalità. Due strumenti che hanno fatto la loro comparsa
quasi contestualmente, in quel lungo e indefinito periodo di transizione che Huizinga ha chiamato "autunno del
Medioevo". Nell'antichità gli specchi erano fatti di metallo o di vetro opaco e il computo del tempo era affidato a
clessidre e meridiane, quindi si aveva una percezione vana e distorta della propria fisionomia e caducità. A partire
dal Quattrocento questo stato di cose cambia e l'uomo diventa un essente, un soggetto consapevole della sua
natura. È l'inizio di una rivoluzione antropologica e microcosmica, non meno importante di quella copernicana,
eppure molto spesso trascurata dalla storiografia ufficiale.