Contro l`invecchiamento arriva il digiuno mimato

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Contro l`invecchiamento arriva il digiuno mimato
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24-07-2014
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Restrizioni caloriche
In questo articolo:
fattori di rischio
dieta ipocalorica
digiuno
Contro l’invecchiamento
arriva il digiuno mimato
Gli studi di longevità e prevenzione dei tumori
dimostrano che la restrizione calorica intensa
è la chiave per cambiare in meglio
il metabolismo
E’
a cura della REDAZIONE
noto da tempo che ridurre l’apporto di calorie consente di allungare la durata media
della vita e di ridurre
il rischio di ammalarsi di molte
malattie, tra le quali anche il cancro. Valter Longo, direttore dell’Istituto di longevità della University
of Southern California e del programma di ricerca “Oncologia e
longevità” all’IFOM di Milano, ha
studiato una dieta a basso contenuto di proteine che mima gli effetti
del digiuno e che, se seguita per
cinque giorni al mese sotto controllo medico, ha effetti positivi duraturi sullo stato di
salute dell’organismo. Riduce infatti
i fattori di rischio
associati a invecchiamento, le patologie cardiovascolari, il diabete, l’obesità e il cancro. I risultati del suo studio sono
stati pubblicati su Cell Metabolism:
“Si tratta di riprogrammare il corpo
in modo tale da farlo entrare in una
modalità di invecchiamento più
lento, ma anche di ringiovanirlo attraverso una rigenerazione che si
basa sulle cellule staminali” spiega
Longo. “Non si tratta né di un digiuno radicale né di una dieta tipica perché non è continuativa.”
I PRECEDENTI
Già un anno fa Longo aveva dimostrato su Cell Stem Cell come la periodica privazione di alcuni nutrienti svolga una funzione anticancro, “affamando” le cellule tumorali e proteggendo
al tempo stesso il sistema immunitario
e le cellule sane dagli effetti tossici
della chemioterapia.
Longo ha lavorato inizialmente sui
lieviti, semplici organismi unicellulari
che hanno in comune con l’uomo
metà dei geni, per scoprire i meccanismi biologici innescati dal digiuno a livello cellulare e molecolare. Sui topi, la
cui aspettativa di vita è di due o tre
anni, cicli di quattro giorni di questa
speciale dieta, due volte al mese durante la “mezza età”,
hanno prolungato la
vita dell’11 per cento
e ridotto l’incidenza
di cancro. Inoltre si
nota un ringiovanimento del sistema
immunitario e una riduzione delle malattie infiammatorie e, nei topi più anziani, un aumento di cellule staminali
in vari organi, incluso il cervello. Infine uno studio pilota effettuato su 19
volontari sani ha dimostrato che le ricerche condotte in lievito e topo sono
effettivamente applicabili all’uomo.
La dieta
simula gli effetti
della mancanza
di cibo
UN COCKTAIL SPECIALE
“Il digiuno totale è difficile da rispettare” dice Longo “e può rivelarsi
Valter Longo
dell’IFOM d Milano
anche pericoloso. Abbiamo quindi
sviluppato una dieta con una composizione specifica di proteine, carboidrati, grassi e micronutrienti che induce gli stessi effetti nel corpo. L’ho
provata personalmente e la trovo più
semplice del digiuno totale e anche
molto più sicura”. Per 25 giorni al
mese, terminato il trattamento, i partecipanti allo studio tornano alle loro
regolari abitudini alimentari.
Longo mette però in guardia dal digiuno e anche dall’affrontare la sua
dieta mima-digiuno senza supervisione medica: “Le ripercussioni sulla salute possono essere gravi per chi lo
faccia in modo improprio”.
IFOM, l’Istituto di oncologia molecolare che
svolge attività scientifica d’avanguardia a
beneficio dei pazienti oncologici è sostenuto da
FIRC, Fondazione italiana per la ricerca sul cancro, attraverso lasciti testamentari (vedi p. 26).
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