Padroni in casa nostra? Venezia ha detto “No!”
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Padroni in casa nostra? Venezia ha detto “No!”
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI La voce degli 8 Comuni l’Altopiano www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 315 - ANNO XII - EURO 1,50 “La medaglia più credibile” di don Marco Pozza A Torino 2006 brillava la lucentezza dell’oro, da Vancouver l’Italia se ne torna con gli occhi colmi di lacrime. Eppure le ultime olimpiadi invernali hanno celebrato un aspetto normale nella vita di un campione: l’esperienza della sconfitta, della mancata conferma, della schiacciante superiorità mancata. A Torino li abbiamo ingigantiti, da Vancouver li facciamo tornare ammaccati e frettolosamente rimpiccioliti. Due su tutti: Enrico Fabris e Carolina Kostner. Due simboli giovani e vincenti di un’Italia che sulle loro fatiche e glorie aveva riposto l’ovvietà erronea di vittorie già date per scontate. Ma il vero campione conosce la dura legge dello sport dove è molto più semplice vincere la prima volta che confermarsi dopo la gloria, quell’inaspettata forza d’urto che ti travolge dopo che il tuo nome s’alza portentoso nel cielo. continua a pagina 3 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” Comunità Montana Si rinnova il Consiglio e si elegge il nuovo presidente Gallio L’AUSER fa il bilancio di due anni di attività Pag.4 Pag. 12 Padroni in casa nostra? Venezia ha detto “No!” I SAPORI DELLA TRADIZIONE SABATO 6 MARZO 2010 Roana Pag. 10 Sulle elezioni il TAR sentenzia: “E’ tutto regolare” Frigo: “Lo sapevamo” SCUOLA Alfredo Paiola illustra la riforma in vigore dal prossimo anno La Regione non vuole la reistituzione delle antiche Regole dei Sette Comuni Pag.6 Pag.2 Ci risiamo! Arrivano le prime giornate tiepide che annunciano l’imminente ritorno della primavera. Le strade ormai libere dal ghiaccio e l’aria non più così gelida, invitano gli appassionati delle corse in moto Quando si esagera a risalire lungo il Costo, dopo la pausa invernale. Così d’ora in avanti, finchè non giungerà di nuovo la stagione della Foto tratta dalla community di Motoblog.it neve, percorrere l’ex statale 349, specie nei weekend, per i cauti e tranquilli automobilisti, che quella strada devono farla per necessità, vorrà dire mettersi in qualche modo in pericolo. Vien da pensarlo ogni volta, ad ogni tornante, mentre i centauri tagliano le curve, ti superano a tutta benzina, ti arrivano incontro lanciati e ti schivano all’ultimo secondo. “Brutto, incosciente! E se cadi? E se I genitori di Lusiana e Conco si interrogano sul futuro delle scuole comunali Pagina 16 mi vieni addosso?” Riportare altre esclamazioni, le imprecazioni e gli “auguri” che vengono gridati rabbiosamente dentro le auto non è possibile. Ma un invito è doveroso, ai motociclisti che tanto si divertono a sfidare la sorte e la velocità alla ricerca del brivido: pensate non solo alla vostra vita, ma anche a quella di chi incontrate su quei tornanti. E’ troppo preziosa per perderla schiantandosi sull’asfalto mentre si dà spettacolo o incolpevolmente travolti da una moto impazzita. Lasciateci viaggiare in santa pace. S.L. GREEN STYLE Un parco naturale in Altopiano: un’idea per creare indotto e posti di lavoro Pagina 9 pagina 17 8 Sabato 6 marzo 2010 ATTUALITA’ l’Altopiano 2 Il TAR sentenzia: “Prove insufficienti per la reistituzione delle Regole” E Gallio rilancia: “Noi facciamo la Vicinia”. Asiago: “Finanziamo ulteriori ricerche” Pagina a cura di Gerardo Rigoni “La Regione Veneto riconosce le Regole, anche unite in comunanze, e comunque denominate, come organizzazioni montane nonché quali soggetti concorrenti alla tutela ambientale ed allo sviluppo socio-economico del territorio montano…” questo il testo della legge regionale veneta n.26 del 19.8.1996 dedicata al riordino delle Regole. Regole viste dalla Regione come un mezzo per favorire scelte d’investimento e di sviluppo nel campo agrosilvo-pastorale. Regole viste anche come strumento di tutela, salvaguardia, come scudo nella difesa del territorio, dell’ambiente e, come sottolineano i Regolieri, dei montanari. Tutela del territorio data proprio dalla definizione stessa del legislatore regionale secondo la quale sono “da considerare Regole le Comunità di fuochi famiglia (o nuclei familiari) proprietarie di un patrimonio agrosilvo-pastorale collettivo, inalienabile, indivisibile ed inusucapibile”. Ecco sono proprio queste tre parole inalienabile, indivisibile, inusucapibile – che si porrebbero quale scudo di difesa. E forse sono anche quelle che più fanno paura a chi si oppone alle reistituzione delle Regole. Recentemente il TAR ha ribadito la decisione regionale rigettando il ricorso fatto dai Comitati per la reistituzione della Regola di Gallio, Roana ed Asiago, ovvero il tribunale amministrativo ha ritenuto “non comprovata l’esistenza della Regola di Gallio (così come di Roana ed Asiago) e la non riconducibilità dell’istituto denominato “Colonnello”, presen- te nella comunità dell’Altopiano di Asiago, a quello della Regola”. Non ha certo aiutato in passato la posizione di alcune amministrazioni comunali che, come sottolineano i giudici nelle sentenze, indica nelle stesse amministrazioni comunali posizioni critiche nella ricostituzione delle Regole andando dall’affermare che le proprietà ora gestite dal Comune erano di “natura feudale” mentre altre avevano dichiarato apertamente la loro “opposizione alla ricostituzione della Regola”. Adesso pare che il vento stia cambiando. Con un gesto clamoroso il consiglio comunale di Gallio all’unanimità ha riconosciuto la Vicinia di Gallio aprendo un braccio di ferro con la Regione. La Regola, secondo il consiglio, serve proprio per la gestione del patrimonio antico con gli antichi criteri che hanno salvaguardato il territorio per secoli. Un bene primario prezioso che necessita di una salvaguardia particolare. Quindi se non si può avere le Regole facciamo le Vicinie, è stata grosso modo l’argomentazione in seno al consiglio. Una delibera di fatto illegittima perché il consiglio comunale non può legiferare, ma che getta le basi per la ricostituzione della Regola dando incarico 18 mesi all’assessore al Patrimonio Natale Pompele di organizzare la Vicinia, di individuare i fuochi famiglia, di stilare una bozza di statuto e poi convocare l’adunanza dei capi famiglia ed indire le elezioni del consiglio della Vicinia. Il Comune di Asiago invece ha preferito contrattaccare finanziando con 3 mila euro le spese di ricerche storiche del Comitato promotore per la ricostituzione della Regola di Asiago perché le Regole siano legalmente riconosciute. “Siccome non condividiamo le motivazioni regionali abbiamo deciso di finanziare altre ricerche – spiega il sindaco di Asiago Andrea Gios – Primo perché non tengono conto delle ragioni storiche richiamate dal Comune nella delibera 5/2005 dove viene evidenziato il ruolo di salvaguardia della Regola ed in più la Regione non ha tenuto conto delle argomentazioni comunali dedotte da ricerche storiche e da documenti rinvenuti dove emerge che i beni attribuiti al Comune erano quelli sottratti alle Regole per effetto del decreto vicereale n. 225 del 1806.” Le ricerche storiche, grazie al contributo comunale, ora riprenderanno negli archivi di Stato alla ricerca di documenti riportanti l’organizzazione sociale e politica che vigevano ad Asiago e nei Sette Comuni nel periodo antecedente l’occupazione francese di inizio 1800. Ricerche che i regolieri promettono potranno riservare delle gradite sorprese. Servono approfondimenti e studi storici per conquistare l’antico diritto “Una buona gestione del bene collettivo sta alla base di un interesse per tutta la cittadinanza; un territorio ben amministrato diventa luogo di maggiore pregio sia ambientale, sia turistico, sia economico per la popolazione. Tutti, cioè coloro che hanno a cuore questa terra, ci guadagnano”. Consuelo Martello, della Regola di Roana, non ha dubbi sul valore delle Regole. Così come non ha dubbi sul fatto che le Regole sono sempre esistite sull’Altopiano dove però, come nelle peggiori tradizioni del nostro territorio, i più feroci oppositori alla ricostituzione delle Regole si trovano all’interno dei nostri stessi confini. Dalla serie “dagli amici mi guardi Dio, che ai nemici ci penso io”. Un iter per il riconoscimento delle Regole tortuoso che la stessa Mar- tello ha riassunto nel suo intervento all’incontro “Perché insistere sull’attualità della proprietà collettiva – Un falso dilemma: collettività arretrate e progressiste” organizzato dal Centro studi e documentazione sui Demani civici e le proprietà collettive dell’Università di Trento. “Con la legge regionale del 1996 sul Riordino delle regole sono sorti i Comitati ma, malgrado il loro entusiasmo, trovavano ostacoli posti proprio dalle allora amministrazioni comunali che dimostrarono grande ostilità all’iniziativa ritenendo che erano esistiti solo i diritti derivanti dall’uso civico e che mai erano esistite le Regole sull’Altopiano. Un atteggiamento poi cambiato dalle nuove amministrazioni nel 2004 che hanno favorito l’istituzione di un gruppo di studio da parte della Regione per approfondire la questione, iter terminato con una proposta di legge presentata dal Presidente del Consiglio Regionale proprio per riconoscere le Vicinie dell’Altopiano.” Le recenti sentenze del TAR hanno dimostrato però come la strada sia ancora lunga, ancora con molti oppositori e che necessita di ulteriori approfondimenti. Approfondimenti che hanno ricevuto nuova linfa con le posizioni decise di Gallio e Asiago. Rimane che molti altopianesi ritengono fondamentale una ricostituzione delle regole proprio in chiave di tutela del territorio, cioè per essere protagonisti del futuro della propria terra. Tanto più con una Vicinìa chiusa, ovvero partecipata solo dalle famiglie originarie, ai cosiddetti “fuochi famiglia”. Vicinìa o, stando alla definizione regionale, Regola che avrebbe la completa amministrazione delle terre e dei beni di proprietà collettiva nonché dei fondi da esse derivate. “Gli interessi privati e le ambizioni speculative in un paesaggio naturale così singolare, in una zona così bella e quindi “appetibile” rendono perciò ancora più delicata la questione, trovandosi i boschi e i pascoli ad essere una vera e propria terra di conquista,” aveva detto Stefano Lorenzi, vicepresidente del Coordinamento del Veneto della Consulta Nazionale della Proprietà Collettiva, nell’incontro trentino. Frase che forse riassume in un nocciolo tutta la questione. “Le Regole esistono, eccome” “Come indiani e cowboy: noi regolieri siamo gli indiani che vengono soppesati e esaminati dai giudici cowboy”. E’ laconico Gianluca Rodeghiero del Comitato regolieri di Asiago nel commentare la sentenza del TAR che ha respinto l’istanza del Comitato nel voler far riconoscere il diritto di reistituire l’antica Vicinia di Asiago. Una sentenza che ha deluso anni di lavoro del Comitato alla ricerca di documenti comprovanti l’esistenza della Regola, o Vicina, ad Asiago. “Ci vuole molto più coraggio a dire che il popolo ha ragione, a ridare al popolo ciò che gli è stato tolto - continua Rodeghiero – Le nostre ragioni non si basano solamente sulla “memoria storica” di chissà chi, ma i docu- menti presentati hanno trovato la ratifica anche da studiosi ed esperti ma evidentemente per alcuni non bastano.” “Chi poi dice che non ci sono i documenti lo fa in modo strumentale sapendo di non dire la verità – prosegue – I documenti ci sono, abbiamo persino prodotto lo Statuto del 1724, ma c’è chi dice non basti. Dobbiamo cercare ancora. Ma il problema è che bisogna anche sapere in quali archivi e fare in modo che altri archivi siano resi accessibili”. Basta ricordare che l’archivio storico di Asiago non è accessibile né consultabile. Anzi è immagazzinato alla rinfusa e probabilmente ci vorranno decenni prima di poter nuovamente consultarlo con metodo. “Di là poi dei documenti, che se non c’è la volontà di re- staurare le Regole non basteranno mai e si andrà avanti a cavilli per sempre, ci sono le dimostrazioni storiche – conclude Rodeghiero – La Regola è un’istituzione di tutto l’arco alpino, di origine germanica, presente anche a Lavarone e Folgaria. Guarda caso Folgaria fu popolata proprio da asiaghesi, e questo è dimostrabile. Tutto è dimostrabile, basta voler dare il giusto peso a quanto presentato senza calcoli e senza tesi precostituiti”. 8 l’Altopiano Sabato 6 marzo 2010 3 Le nuove opportunità per la montagna vicentina Presentato il Piano Generale degli Interventi del Programma di Sviluppo Locale Leader2007/2013 Il mese è iniziato bene, quasi “a fagiolo”, con la presentazione ufficiale in Comunità Montana del programma da parte del Gruppo di Azione Locale (GAL). Giancarlo Bortoli (Pres. C.Montana) e Dino Panozzo (V. Pres. GAL Montagna Vicentina) ad aprire l’incontro e in veste di relatore, il Direttore del GAL Francesco Manzardo. In sala, un pubblico folto e attento, composto da comuni cittadini, imprenditori, rappresentanti di categoria enti e amministrazioni, perchè l’opportunità tocca tutti da vicino. Francesco Manzardo, ci tiene subito a precisare che nelle precedenti programmazioni (LEADER II e LEDADER PLUS) del GAL Montagna Vicentina, che comprende 44 comuni e 148.685 abitanti, son stati portati a casa finanziamenti rispettivamente del 98% e 104% (il secondo dato esprime un plus di merito del 4%, puntualmente reinvestito sul territorio). E’ quindi passato a delineare il programma, pregando gli interessati di fissare appuntamenti personalizzati caso per caso, ad essere consapevoli delle personali capacità economico/ finanziarie e a stilare preventivamente una scaletta di priorità di intervento, tenendo conto delle emergenze e del fatto che gli interventi, siano economicamente sostenibili e creino reddito. Le misure Finanziamenti per progetti transfrontalieri Visto che siamo in argomento, vogliamo mettere in evidenza che il Comune di Folgaria (per Luserna e Lavarone), è capofila di un’importante iniziativa, che riguarda da vicino anche il nostro territorio: il progetto “Parco della Memoria”. A tale scopo è indetto un incontro, rivolto agli amministratori dei comuni pedemontani, di Schio, Arsiero, Laghi, Lastebasse, Pedemonte, Tonezza, Valdastico, e ai nostri, di Asiago, Roana, Rotzo (14 in tutto, compresi i capofila trentini), per il giorno l9 marzo p.v. alle ore 17, presso il Municipio di Folgaria. Relatore, sarà il Direttore del Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi. Citiamo testualmente, le parole del vice sindaco di Folgaria, Maurizio Struffi: “La Provincia Autonoma di Trento, tramite la “Fondazione Museo Storico del Trentino” e in stretto accordo con i Comuni di Folgaria, Lavarone, Luserna, sta progettando un “Parco della Memoria”, finalizzato alla valorizzazione storico/culturale complessiva dei beni monumentali-storico-culturali presenti sul territorio dei comuni sovracitati, affinchè, in quanto direttamente interessati, collaborino alla definizione, progettazione e realizzazione, a valenza inter-provinciale, del parco stesso”. Sapor d'acqua natìa “La medaglia più credibile” A Vancouver hanno fallito il bersaglio, ma non potremmo certo togliere loro l’onore, quell’onore che fa di due giovinezze due esempi di dedizione, di passione e di smisurato amore per uno sport anonimo che ti chiede di sudare per quattro anni nell’oscurità del disinteresse generale per poi giocarti tutto nella bellezza di un pugno di minuti: ed essere pronto a farti massacrare in mondovisione appena fallisci. Nonostante tutti sappiano che mille incognite sono sempre all’erta per ribaltare la casualità di una sfida olimpica garibaldina e imprevedibile. Quando un re viene sconfitto nel suo territorio o una regina cade improvvisa sui suoi pattini di danzatrice ci si dimentica spesso che il sapore della vittoria nasce sovente sull’amarezza di certe sconfitte pesanti. Ma massacrare in mondovisione chi s’imbatte in giornate storte è semplicemente non riconoscere che la competizione è come una roulette russa il più delle volte. La storia dello sport racconta che non sempre vince il migliore, ma colui che in quell’istante sa reggere meglio il peso di mille variabili: ghiaccio, (inizia a pagina 1) pressione, fatica, concentrazione, paura e attenzione. E sarà proprio questa la bellissima medaglia che indosseranno appena tornati in Italia i nostri atleti: la sete di un riscatto che sia la degna risposta di chi, forse troppo affrettatamente, li ha cacciati nell’inferno della derisione solo per non essere riusciti a ritornare lassù, da dove quattro anni fa guardavano il mondo sorridenti. Chissà che tornati in Italia ci siano ancora tante scuole, oratori, palasport che li invitano come dopo la scorsa Olimpiade: allora raccontarono l’ebbrezza di una vittoria, l’emozione di un Inno cantato con le lacrime, lo stupore d’essere giganti. Stavolta potranno essere ancora più convincenti, perchè mostreranno l’altra faccia della medaglia: quella della sconfitta, del non appagamento, della fatica d’accettare di non essere invincibili. Ma sarà ancor più emozionante se nelle loro parole - come nel sorriso di Carolina intervistata al Tg1 - si riuscirà a rubare schegge di riscatto e desiderio di rifarsi: finalmente qualcuno ci testimonierà come si fa anche a perdere nella vita e, magari fra un po’, come una tremenda botta al morale sia il più delle volte il pungolo più ricercato per tornare ancora più in alto di prima. Ma questo è un messaggio fatto solo per chi sa osare, per gente caparbia e appassionata, per uomini di grande statura individuale. L’opposto è la creatura destinata a disseccarsi fino a precipitare nel banale. E’ sempre possibile fallire simile traguardo. In ogni caso, chi vuol tentarlo deve rimettere in gioco ogni volta tutta la posta: e questa sarà la medaglia più motivante che verrà ricordata di questa Olimpiade. Don Marco Pozza programmatiche (311 – 312 – 313 – 321 – 323/a – 331 – 421) prevedono gli interventi descritti di seguito. 311: “Diversificazione in attività non agricole” - creazione/ consolidamento di fattorie plurifunzionali, sviluppo dell’ospitalità turistica, incentivazione della produzione energetica da fonti rinnovabili. Beneficiari: imprenditori agricoli. 312: “Sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimprese, loro ammodernamento e orientamento allo sfruttamento di energia rinnovabili”. Beneficiari: microimprese, settore marmi, impiantistica, affittacamere, bed & breakfast, attività di guide e accompagnatori turistici, cura e tutela paesaggio, produttori energia rinnovabile. 313: “Incentivazione delle attività turistiche” - itinerari e certificazioni, accoglienza, servizi, informazione/integrazione dell’offerta turistica. Beneficiari: Enti territoriali (Comuni Province C.Montane), Enti parco, Associazioni agrituristiche, Gestori strade del vino e dei prodotti tipici, partenariato pubblico/privato, Consorzi Pro Loco e di Promozione turistica. 321: “Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale”. Beneficiari: enti locali, consorzi di enti, enti pubblici, imprese e privati e Asl. 323/a: “Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale”. Beneficiari: Enti locali, Gal, Enti Parco, Fondazioni, Onlus, Regole, Imprenditori agricoli, Enti Pubblici, privati, Associazioni fra soggetti pubblici e privati. 421: “Cooperazione”, misura rife- rita ad interventi transnazionali ed interterritoriali, circa: filiera foresta legno energia, riqualificazione patrimonio rurale,turismo rurale e cultura, agricoltura sociale (“Coltivare la solidarietà”), promozione e valorizzazione dei territori e della tipicità dei prodotti agroalimentari. I tempi di presentazione dei progetti, quelli canonici dal momento della pubblicazione dei bandi (60/90 gg.), con una certa tolleranza, in presenza di particolari complessità emergenti dai progetti. Ecco la risposta al quesito in prima pagina del giornale del 21/02: i fondi e i tempi per il “settore sentieri” ci sono...bene! (Per la cronaca: venerdì 19 marzo p.v. alle ore 11 a Montecchio Precalcino, presso l’Azienda sperimentale della Prov. di Vicenza “La Decima” in Via Europa 12, ci sarà l’Inaugurazione ufficiale degli interventi del Programma di Sviluppo locale, con un simbolico calcio d’avvio). Info: www.montagnavicentina.com w w w. r e g i o n e . v e n e t o . i t [email protected] tel: 0424/63424 – fax: 0424/ 464716 sede: V.le Stazione, 1 Asiago Beppa Rigoni Scit 8 l’Altopiano Sabato 6 marzo 2010 4 Elezione del nuovo presidente in Comunità Montana Il successore, salvo colpi di scena dell’ultimo minuto, di Giancarlo Bortoli è Lucio Spagnolo già vice presidente nell’ultimo mandato. “Questo ente deve essere luogo di incontro, di confronto, di programmazione, di progettazione per il nostro territorio” Considerato che il consiglio d’insediamento della Comunità Montana si tiene venerdì 5 marzo alle 17.30 quando la nostra testata è già in stampa anticipiamo la notizia dell’elezione del nuovo presidente: salvo clamorosi colpi di scena dell’ultima ora, Lucio Spagnolo dovrebbe succedere al presidente Giancarlo Bortoli alla guida dell’ente intercomunale. Con il rinnovo di sei amministrazioni comunali altopianesi nel giugno scorso si sarebbe dovuto anche rinnovare il consiglio della Comunità Montana. Rinnovo che arriva ora a otto mesi dalle elezioni amministrative con la nomina appunto del nuovo presidente e il passaggio di consegne tra vecchi e nuovi consiglieri. Un rinnovo che pone fine anche ad alcune singolarità dove alcuni assessori o consiglieri non risultavano più in maggioranza nei propri Comuni o addirittura non sono più attivi politicamente. Assessori e consiglieri che agivano legalmente con pieni poteri sia chiaro, ma che mancavano di supporto e legittimazione politica. La lungaggine del rinnovo è dovuta a due motivi principali: il primo riguarda la sentenza della Corte Costituzionale che, accogliendo il ricorso delle Regioni Veneto e Toscana, ha dichiarato illegittima la disposizione del riordino delle Comunità Montane così come prevista dalla leg- ge finanziaria 2008 riapplicando la previgente normativa regionale in merito all’istituzione e al funzionamento delle Comunità Montane. In pratica la finanziaria aveva previsto una drastica riduzione dei componenti del consiglio della Comunità Montana, riduzione poi dichiarata invalida. Il secondo motivo riguarda invece la mancanza di nomine da parte del Comune di Roana in attesa che venga fatta chiarezza sulle elezioni del giugno scorso. Un’attesa che gli altri Comuni hanno scelto di interrompere. Si procede quindi senza Roana. A prendere in mano le redini della Comunità Montana quindi Lucio Spagnolo, Emozioni sulla neve Concerto del maestro Riccardo Favaro al Centro Fondo Fontanella Nella attuale confusione e nella pochezza di valori , ogni immersione nella Natura ha il potere, quasi magico, di rasserenare il nostro orizzonte. Può bastare anche mettersi semplicemente all’ascolto delle sue innumerevoli voci, di quello che noi chiamiamo, impropriamente “silenzio” Quel silenzio si fa più denso e misterioso d’inverno, quando la bianca coltre ripara e protegge ogni cosa, ovattando ogni suono.. Allora, la musica creata dall’uomo, portata in una radura innevata ai margini di un bosco, esalta il messaggio di un accordo felice, non solo di momentanee emozioni, ma di integrazione dolce fra uomo e ambiente. Ed è stato un concerto particolare quello tenuto il 14 febbraio, giorno di San Valentino, al Centro Sci Fondo Fontanella, un evento organizzato con l’appoggio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Asiago. In un avvallamento-anfiteatro naturale, a poche centinaia di metri dalla partenza delle piste di sci di fondo, il Maestro Riccardo Favaro, stimato Direttore della prestigiosa Orchestra Oficina Musicum di Mussolente di Vicenza con una pregevole fisarmonica, accompagnato dalla violinista Signora Cristina Zanolla, ha eseguito musiche dal re- pertorio classico-romantico di J.S.Bach, di W.A.Mozart, di N.: Paganini ed altri conosciuti brani ever geen degli anni 3040 . E’ stato un duettare di altissimo livello fra i due strumenti, in una cornice naturale di suggestiva bellezza; numerose sono state le soste anche dai frettolosi fondisti in transito sulle vicine piste , attratti da queste note, mentre gli appassionati di musica, incuranti della “fresca atmosfera”, apprezzavano le arie e la bravura degli interpreti. Fra di loro anche un gruppo di turisti arrivati dalla provincia di La Spezia, ospiti del Belvedere di Cesuna, giunti in Altopiano sia per la ormai tradizionale sfilata di Carnevale sia per assistere al Concerto d’inverno. La neve, farinosa e brillante, ha assolto egregiamente il suo compito di fono assorbenza, consentendo un’acustica quasi perfetta. Il violino di recen- tissima costruzione, con la sufficiente morbidezza ed elasticità del legno giovane, ha superato brillantemente la “ prova del freddo” esprimendo una sorprendente limpidezza del suono mentre la fisarmonica, non toccata minimamente dalle basse temperature, sprigionava tutta la sua cromaticità. E’ stato, probabilmente,il primo concerto del genere in Italia, sull’esempio di quelli diventati ormai famosi, che si tengono d’estate sulle Dolomiti; c’è anche una importante rassegna jazz nella seconda settimana di marzo in Val di Fiemme, giunta ormai alla tredicesima edizione, ma tutti questi eventi si svolgono sulle terrazze dei rifugi o sui pascoli antistanti gli stessi e non sulla neve di una radura nel bosco! Un po’ di brulè di mele ha contribuito a riscaldare l’aria frizzante e le mani dei bravissimi interpreti, anche loro alla prima esperienza sulla neve e, forse, ,anche un po’ preoccupati per questa “prima invernale “ dei loro strumenti. Un evento culturale che merita di essere pensato anche per la prossima stagione invernale, per regalare agli appassionati quelle profonde emozioni che la musica sa dare, e per arricchire, nel contempo, le profondità dell’animo. Sonia Basso 49enne maestro elementare, già vicesindaco e poi sindaco di Rotzo. Una figura ritenuta di continuità con quanto avviato finora, tanto che era vice presidente di Bortoli, ma anche politico dotato di grande capacità di mediazione tanto che il suo “motto” per la Comunità Montana è “l’assoluta necessità di condivisioni dei temi di politica del territorio con la Conferenza dei Sindaci”. “Una Comunità Montana che si aggiunge come nono Ente agli 8 Comuni non ha alcun senso. Io vorrei che la C.M diventasse luogo di incontro, di confronto, di programmazione, di progettazione per il nostro territorio – illustra Spagnolo - Per il nostro territo- Lucio Spagnolo rio comuni sono le esigenze di gestione, comuni le problematiche e le necessità più rilevanti. E’ chiaro che le specificità territoriali ci sono e ci saranno sempre, anche per la distanza tra i nostri centri, ma non possiamo più permetterci di moltiplicare gli interventi, di ripeterli, a volte di copiarceli su un territorio che deve necessariamente essere considerato un tutt’uno. Quindi l’impegno primario, l’onere ineludibile e la responsabilità politica da ono- I consiglieri della Comunità Montana: Asiago: Giampaolo Rigoni, Andrea Benetti, Claudio Mantese Rotzo: Lucio Spagnolo, Oscar Costa, Bruno Tondello Gallio: Thomas Baù, Giorgio Dalla Bona, Arone Schivo Conco: Roberto Rigoni, Enio Brunello, Roberto Trotto Lusiana: Matteo Pozza, Diego Zampese, Massimo Dall’Olio Enego: Manuele Caregnato, Luigi Francesco Bertizzolo, Alfonso Meneghini Foza: Roberta Marcolongo, Andrea Oro, Luigi Menegatti Roana: (in fase di nomina) rare per la Comunità Montana deve essere quello di mantenere, ricercare e incentivare nelle forme più opportune, l’esercizio associato di funzioni proprie dei Comuni del nostro Altopiano.” “Io chiedo il consenso dei Comuni – conclude Spagnolo – Per essere un presidente trasversale alle ideologie, ai partiti, ai movimenti politici, cercando di raccogliere dai consiglieri, dagli amministratori, dalle categorie, dagli enti, dalle associazioni e dai cittadini tutto ciò che ognuno potrà dare in programmazione, progettazione, competenze, attenzioni e passione per la nostra terra, convinto come sono che quello che conta è il cuore della gente e quello che ognuno di noi riesce a trasmettere”. Gerardo Rigoni Consegnato al Comune il Fiat Doblò Pubblico e privato insieme a servizio dei più deboli. E’ grazie a questa sinergia che un progetto importante, dopo un anno di preparazione, è diventato realtà. Da qualche giorno l’ufficio servizi sociali del Comune di Asiago può disporre di un Fiat Doblò per il trasporto di disabili e per altri servizi. La consegna ufficiale del mezzo in comodato gratuito da parte della ditta SG Servizi Gratuiti è avvenuta martedì 2 marzo. Una iniziativa a costo zero per il Comune, resa possibile grazie al contributo di cittadini e aziende che hanno sponsorizzato l’affitto dell’automezzo. In occasione della consegna, a tutti i privati che hanno ade- rito al progetto, in totale 34, il sindaco di Asiago Andrea Gios ha consegnato un attestato in segno di gratitudine. “Per noi si è trattato di una scommessa importante – ha detto l’assessore ai servizi sociali Diego Rigoni – per la quale abbiamo lavorato tanto. La dimostrazione di sensibilità data dai privati è un segno che la città c’è ed è pronta sostenere iniziative in favore di chi ha bisogno”. “Un tassello importante – ha sottolineato il direttore dei servizi sociali dell’Asl 3 Mariuccia Lorenzi – che permette di sviluppare il sistema della domiciliarità al quale come azienda sanitaria stiamo lavorando”. S.L. CINEMA LUX ASIAGO ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE SABATO 13 ore 20.00 22.00 DOMENICA 14 ore 16.00 18.00 21.00 LUNEDI' 15 ore 20.45 8 Sabato 6 marzo 2010 ASIAGO “Quando sento dire che la posizione del Comune di Asiago è pretestuosa o persecutoria nei confronti dell’edilizia e delle immobiliari, mi viene da ridere. Le nostre posizioni sono uguali per tutte le richieste di costruire. Se cioè le richieste rispettano i parametri tecnici previsti dal PRG non solo non li ostacoliamo, non potremmo ostacolarli nemmeno se volessimo. La mancata approvazione del PDL Lumera, come per le Colonie, poggia solo su questioni tecniche dettate dall’attuale Piano Regolatore”. Non si risparmia il sindaco Andrea Gios nel ribadire le motivazioni che hanno portato alla non approvazione dei piani di lottizzazione e spera così di fare chiarezza, una volta per tutte, sulle questioni urbanistiche balzate recentemente agli onori della cronaca. “Il Pdl Lumera non dispone di una viabilità sufficiente, reperisce gli standard per parcheggi solo nell’interrato e l’Altopiano “Servono nuove strutture e servizi qualificati” Prosegue il dibattito dopo il blocco alla lottizzazione Lumera. Andrea Gios: “La posizione del Comune persecutoria nei confronti delle immobiliari? Ma non fatemi ridere!” prevede l’esproprio di un’area privata, esterna all’area del Pdl, di proprietà del condominio confinante a nord, lungo tutta la via di accesso per allargare la viabilità. Esproprio illegittimo sotto il profilo giuridico ed impresentabile sotto quello etico; gli espropri si fanno per l’interesse pubblico, per un interesse superiore, qui i lottizzanti si limitano alla realizzazione di un minigolf che non appare appropriato né alle caratteristiche dell’area, né all’offerta turistica dell’Altopiano”. “Vorrei poi soffermarmi – continua il sindaco - sui parcheggi interrati, che proprio perché interrati e lontani dal centro cittadino non sono pubblicamente fruibili. Non trattandosi di un parcheggio in superficie non può essere previsto un uso pubblico: lo stesso andrebbe dunque ce- duto in proprietà al Comune che si assumerebbe interamente gli oneri di gestione di un parcheggio interrato di cui, alla fine, beneficerebbero quasi esclusivamente i proprietari degli appartamenti venduti dalle immobiliari. Viabilità, parcheggio, impatto ambientale e servizi non possono essere valutate con leggerezza e devono garantire dei minimi standard che troppo spesso in passato sono stati sottovalutati. Standard che fanno parte della “qualità” che le immobiliari spesso declamano, ma poi sottovalutano quando si tratta di discutere i loro progetti”. Tra le accuse che vengono avanzate all’amministrazione Gios c’è la poca coerenza: perché, si chiedono i lottizzanti, in sede di approvazione delle varianti al Prg n° 7 e 8 non ha stralciato tutte le Schella Martz, vince “Schella Bob 2010” Con una grande partecipazione da parte dei cittadini, si è tenuto anche quest’anno ad Asiago il tradizionale appuntamento con Schella Martz. Una grande festa di paese con un lungo corteo di gente per le strade ad accompagnare i gruppi con i classici “bandotti” e poi l’arrivo in piazza della vecia realizzata come sempre dal mitico “Gruppo di Base”. Prima del rogo alla vecia, un momento dedicato a canti e filastrocche cimbre che narrano la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera, con la neve che si scioglie e i “radicchi” che spuntano nei prati. La giuria, presieduta dall’esperto di tradizioni locali Gianni Frigo e composta da Emma Grazia Molini, Fran- 5 ca Forte e Mirco Tura, ha poi premiato il gruppo più originale tra quelli che hanno partecipato alle tre serate di Schella Martz. La Schella 2010 è andata a “Schella Bob 2010” gruppo composto da Davide, Mattia, Alessia, Nicola e Mirco per l’attualità del tema, con chiaro riferimento ai giochi olimpici di Vancouver, la complessità, l’originalità e la bellezza del- l’opera. E’ stato anche consegnato un premio speciale ( premio fedeltà ) al gruppo “Pasetti club” (nella foto) con la seguente motivazione “Da anni sempre presenti alla manifestazione, hanno saputo cogliere una sfaccettatura molto importante di Schella marz: essere presenti per il gusto di divertirsi e far divertire”. aree edificabili? “Le nostre varianti sono state predisposte a pochi mesi dal nostro insediamento, in tutta fretta dinanzi a due scadenze dettate dall’introduzione della nuova legge Urbanistica Regionale. La visione del territorio e delle problematiche delle singole aree di sviluppo non erano ancora maturate pienamente e credo che, alla luce delle analisi che abbiamo svolto successivamente, se potessimo tornare indietro, io stesso proporrei soluzioni diverse e più radicali rispetto al taglio del 20% dell’edificabilità che in quel momento pareva già elevato e fortemente osteggiato dalle immobiliari e dall’opposizione”. “Tornando al Pdl Lumera, in relazione all’inserimento della stradina di collegamento a Via Mulche voglio chiarire che si è trattato di una scelta dovuta perché altrimenti l’area di insediamento dell’edificato sarebbe rimasta “occlusa” (senza via di sbocco) ed in questo caso c’era il timore che i lottizzanti chiedessero come via di uscita un collegamento alla strada che porta al laghetto Lumera che noi riteniamo di importanza rilevante per la storia del turismo asiaghese e per la tutela ambientale naturalistica. Inserendo il pezzo di strada che porta a Via Mulche, l’amministrazione ha voluto semplicemente indicare la via di accesso percorribile e non lasciare ai lottizzanti tale scelta”. All’accusa poi di precludere con questo atteggiamento lo sviluppo futuro della città, Gios risponde: “Non credo che la Città di Asiago e l’Altopiano intero possano chinarsi alla “minaccia” delle immobiliari che hanno dichiarato che se non sarà data loro l’opportunità di realizzare nuovi investimenti immobiliari non potremo contare sul loro apporto per futuri investimenti strutturali. Ritengo che l’equazione “costruzione di nuovi condomini = investimenti privati in infrastrutture” non sia assolutamente proponibile e sia stata smontata dalle evidenze dei fatti. E’, infatti, sufficien- te analizzare quello che è accaduto in Altopiano negli ultimi 30/40 per rendersi conto che a fronte di una massa di circa 18.000 seconde case realizzate in buona parte da imprese ed agenzie immobiliari, il territorio ha beneficiato di ben pochi (direi quasi nessun) investimenti infrastrutturali realizzati dai soggetti che hanno sviluppato la predetta massa di abitazioni turistiche. Sono anni che sentiamo promesse di investimenti privati in impiantistica o per la realizzazione di alberghi, centri benessere o altri servizi turistici. Sono anni, forse decenni, che si sente parlare di fantomatiche società di capitali che dovrebbero coinvolgere le immobiliari in investimenti a beneficio del territorio. Siamo giunti ad una svolta. O continuiamo a costruire appartamenti, bloccando di fatto opportunità future per i nostri figli, oppure ci fermiamo e proviamo a riequilibrare la situazione dotando la Città di strutture e riqualificando i servizi”. Gerardo Rigoni Un’occasione per riflettere sulla relazione educativa con l’adolescente Avis Altopiano, in collaborazione con il CSV di Vicenza, propone per il giorno Venerdi 19 Marzo 2010 alle ore 20.30 presso i locali del nuovo Bar Lux del Patronato un incontro per educatori, animatori, genitori, inse- gnanti e per tutti coloro fossero interessati sull’argomento: Educare gli adolescenti con la testa, il cuore, la parola. L’evento, svolto con l’ausilio di contributi video e connotato dal confronto con i presenti, è tenuto dallo Psicologo e Psicoterapeuta Dott. Stefano Rigoni e si inserisce come tappa del percorso formativo per volontari all’interno del Progetto “Pronti…via!” per il Patronato di Asiago. Corso per l’utilizzo del defibrillatore Il giorno 3 marzo in full time, si è tenuto nella sala della Comunità Montana, un Corso di Formazione per rianimazione cardio-polmonare rivolto all’Arma dei Carabinieri e organizzato dalla Associazione Nazionale Carabinieri – Sezione di Asiago. L’obiettivo è dotare via via le varie sezioni, di defibrillatore per pronto intervento, supporto tecnologico di grande valenza, ma dai costi piuttosto elevati. 8 Il Dirigente Scolastico prof. Paiola illustral’Altopiano il provvedimento in vigore dal prossimo anno scolastico Sabato 6 marzo 2010 di Cesare Pivotto La riforma della Scuola Superiore italiana è ormai alle porte ed entrerà in vigore già dal prossimo anno scolastico; una riforma che cambierà in maniera abbastanza significativa anche l’assetto dell’Istituto Superiore di Asiago e che quindi tocca da vicino i nostri giovani. Per saperne di più abbiamo interpellato il Dirigente dell’Istituto, prof. Alfredo Paiola “Il nostro Istituto, che già si presenta articolato in tre diversi settori, continuerà 6 La riforma della scuola superiore Tutte le novità che toccheranno da vicino anche gli studenti dell’Altopiano ad erogare il servizio sia nell’ambito dei Licei, dell’Istituto Tecnico e di quello Professionale, comprendendo così l’intero arco dell’Istruzione italiana”. Ma come cambieranno, visto che cambieranno, questi tre settori e le prospettive per i giovani altopianesi? “Il SETTORE DEI LICEI continuerà la strada dell’apertura al mondo del lavoro avviata con l’esperienza attivata nel corrente anno scolastico di alternanza scuola / lavoro e di collaborazione sempre più sistematica con il mondo dell’Università e le risorse culturali e scientifiche del territorio. Si caratterizze- rà con due opzioni rispondendo così ad aspirazioni sia di tipo generalista che di tipo specialista. Oltre al mantenimento dell’indirizzo Scientifico tradizionale, che continuerà a dare agli studenti una solida preparazione sia nel settore scientifico sia nel settore umanistico con la più funzionale distribuzione del tempo derivante dal nuovo quadro orario che riduce in qualche misura il tempo dedicato alle discipline umanistiche per aumentare gli spazi destinati alla formazione scientifica, per gli studenti che manifestano più interesse e inclinazione per le discipline scientifiche e tecnologiche si apre la possibilità dell’opzione Scienze Applicate, all’interno della quale potranno inserirsi agevolmente anche studenti altrimenti orientati verso il settore tecnologico. Discipline come l’informatica, la fisica, la matematica e le scienze naturali sono in grado di promuovere competenze raffinate utili sia per la prosecuzione degli studi universitari sia per l’inserimento immediato nel mondo del lavoro in realtà produttive orientate all’innovazione tecnologica. In questo contesto è inoltre possibile l’attivazione di un Progetto Sportivo utilizzando gli spazi dell’autonomia scolastica investendo nella pratica e nella formazione sportiva fino circa 90 ore (3 ore settimanali di massima) nei diversi anni di corso, orientando la pratica verso gli sport tipicamente praticati sull’Altopiano”. “Per quanto riguarda il SETTORE TECNICO si svilupperà nel settore economico (all’interno del quale saranno attivati i due indirizzi previsti, amministrazione finanza e marketing, che avranno anche il compito di rispondere alle esigenze formative degli studenti che negli anni passati si sarebbero orientati verso il settore aziendale del professionale attraverso una personalizzazione del percorso orientata alla promozione degli apprendimenti), che rappresenta la naturale evoluzione dell’indirizzo per ragionieri, con una leggera riduzione del quadro orario al fine di ridurre alcuni elementi di criticità attualmente esistenti, in modo da far acquisire agli stu- SABATO 6 MARZO LE RECLUTES VENERDI’ 12 MARZO HALE SABATO 13 MARZO SISMICAABATO denti le competenze corrispondenti al profilo in uscita e richieste dal mondo del lavoro. Fortemente innovativo sarà l’indirizzo Turistico che costituisce uno degli aspetti più significativi della nuova offerta formativa dell’Istituto e che consentirà la formazione dei diplomati periti turistici in grado di operare in un contesto territoriale fortemente orientato a fenomeno turistico. La scuola utilizzerà tutti gli spazi possibili messi a disposizione dall’autonomia scolastica (circa 6 ore alla settimana) per promuovere negli studenti che frequenteranno l’indirizzo una conoscenza approfondita del territorio dell’Altopiano che sarà oggetto di studio appassionato al fine di una conservazione, valorizzazione e utilizzazione consapevole e responsabile, coinvolgendo in questo percorso di studio le risorse umane, culturali e professionali già operanti nell’Altipiano per preparare dei tecnici esperti e motivati”. “Il SETTORE PROFESSIONALE si svilupperà attraverso due indirizzi il primo dei quali si attesterà nel settore dei servizi all’industria e all’artigianato ed il secondo al settore ai ser vizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera. Il settore dei servizi all’industria e all’artigianato assorbirà gli indirizzi dell’IPSIA (meccanico ed elettrico / elettronico) e nell’arco dei cinque anni forme- rà una figura di tecnico polivalente in grado di operare sia nel settore meccanico sia nel settore elettrico). Il settore dei servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera (ex indirizzo alberghiero) continuerà a dare una professionalità altamente qualificata da spendere nelle strutture ricettive operanti nel territorio. Saranno attivate integrazioni tra il settore turismo e il settore alberghiero in modo da dare agli studenti una preparazione coerente con le esigenze del territorio e tale da consentire loro di spendere al termine del loro percorso di studi la loro preparazione sull’Altipiano o, in alternativa, di scegliere di valorizzare la loro professionalità in contesti diversi”. “Tutto questo – conclude il prof. Paiola – delinea un quadro dell’offerta formativa che rappresenta una evoluzione nella tradizione dell’Istituto che sarà fortemente irrobustita da un uso responsabile delle risorse derivanti dall’autonomia scolastica che consentiranno agli studenti frequentanti l’Istituto di affrontare un percorso di studi legato alle esigenze e alle aspettative del territorio, trovare attenzione e risposte ai bisogni formativi e alle difficoltà individuali, partecipare in modo attivo alla vita della scuola anche nel momento della formazione e delle scelte più significative”. 8 Sabato 6 marzo 2010 ATTUALITA’ Lo scorso venerdì 19 febbraio, in una serata acquitrinosa, presso il nostro teatro Millepini, Ermanno Olmi in carne ed ossa e don Lorenzo Milani in parole ed opere hanno tenuto a battesimo “La scuola che verrà”. Questo il titolo dell’evento voluto dalle Scuole dell’Altipiano, in occasione delle trasformazioni dell’offerta formativa che la riforma sta determinando anche nella Scuola superiore del nostro territorio. Hanno presenziato alla serata i dirigenti scolastici prof. Alfredo Paiola e prof. Francesco Tognon, rappresentanti dell’Università e l’Ispettore scolastico dott. Cerchiaro. La comunità di genitori ed educatori si è stretta attorno a studenti e figli per condividere un momento di riflessione, una pausa necessaria a rimotivare quel particolarissimo rapporto umano che si instaura tra docenti e discenti. La serata si è rivelata una nicchia non giudicante, disponibile alla rievocazione di quel caso esemplare che fu la metodologia povera e illuminata del priore di Barbiana, e a “indovinare negli occhi dei ragazzi le cose belle che essi vedranno chiare domani e che noi vediamo solo in confuso”. Proprio da queste parole di don Milani ha preso le mosse Ermanno Olmi e ha regalato all’uditorio un intervento che, se era estemporaneo, non poteva risultare maggiormente mirato ed efficace. Le parole del Maestro, esemplari per nitore quanto disarmanti per semplicità, hanno fatto vibrare le corde dei molti insegnanti presenti, riportandoli al senso etimologico del loro operare quotidiano: “l’innamoramento”, che il regista segnala come voce gravemente assente dal vocabolario scolastico, dal novero delle materie. Quell’innamoramento che è materia di primario interesse, di ‘gravità esistenziale’ per gli l’Altopiano 7 “La scuola che verrà ha bisogno di poeti e di profeti” Ermanno Olmi e don Milani innamorano il Millepini adolescenti e che potrebbe subire una trasmutazione, se da motivo di distrazione severamente bandito diventasse pretesto cognitivo, ragione di aderenza al vissuto. “Vorrei fare una proposta al ministro dell’istruzione pubblica - annuncia Olmi - noi dobbiamo mettere fra le materie di studio l’innamoramento.” Poi precisa: “Se è vero che l’innamoramento è la condizione che più cattura la mente del giovane, perché non farla diventare una materia di osservazione?”. Diverse sono le forme possibili di innamoramento e tra loro il Maestro rievoca quella per lui scatenante, a cinque anni: il teatro, appunto. Questa è la strada per innamorarsi poi, da adulti, del proprio lavoro, così come è capitato a lui con la regia cinematografica. La passione diverrà allora la formula magica che spalancherà la porta principale a tutte le altre materie! Detta da Olmi, la ricetta del successo scolastico sembra facile e così gioiosa. Ma “quali sono le cose belle che i ragazzi vedranno chiare domani?”, si interroga il regista, ricordando che, quando portava i pantaloni corti, lui a scuola si annoiava terribilmente. Confessa di affrontare ogni giornata con la curiosità di scoprire “cosa mi farà innamorare oggi”. L’innamoramento come condizio- ne esistenziale, dunque, come predisposizione alla meraviglia e quindi alla rivelazione della bellezza e del mistero che soggiace a ogni incontro, a ogni occasione. Il regista racconta gli occhi lucidi di Valentino Rossi nel parlare del proprio invincibile, innato innamoramento per la motocicletta. Insomma, Olmi parla il linguaggio dell’oggi, legge nei nostri ragazzi meglio di noi: parla di amore, di moto, eppure non è Jovanotti, non ha bisogno di colonne sonore o effetti speciali. Ci suggerisce un sentiero che forse avevamo perduto. L’ispettore scolastico promette di passare parola ai responsabili regionali e ministeriali perché quanto detto da Olmi non rimanga inascoltato; il prof. Paiola invita il Maestro a far parte del Comitato Tecnico-Scientifico dell’Istituto Superiore di Asiago e il Maestro accoglie con piacere l’invito a farne parte. Quindi Ermanno Olmi si congeda, accompagnato da ringraziamenti e auguri sommessi. La parola passa al prof. Tognon che presenta la figura di don Milani, ancora così attuale e sferzante oggi nell’intransigenza della sua passione per la scuola, intesa come salvezza civile e morale degli ultimi. Si apre il sipario sulla rappresentazione teatrale “La lettera” messa in scena dalla compagnia della Fondazione Aida di Verona. Sul tavolato del palcoscenico appare la camera di don Milani: letto di ferro, scrivania, inginocchiatoio. È un luogo della coscienza, quella zona intima in cui si svolgono i nostri conflitti interiori, dove il nostro operato diurno viene messo in crisi dai dubbi dell’oscurità. Don Milani, impersonato con sobria intensità, si rivela figura titanica eppure vulnerabile. Divide lo spazio scenico con Guido, uno dei suoi ragazzi, intento alla revisione della scrittura col- lettiva di “Lettera a una professoressa”. Da fuori campo giungono le voci della nidiata degli altri che studiano ‘tra pari’: i più grandi insegnano ai più piccoli, perché, come diceva il piccolo Lucio nel suo vernacolo, “la scuola sarà sempre meglio della merda” di trentasei mucche in stalla! E poi c’è Giacomo, una presenza inquietante che vaga in platea e si accanisce verbalmente su don Milani, a scarnificarne il mito, finché ne resta conquistato. È questa la trovata scenica: Giacomo è un ragazzo dei nostri, quelli che ci sembrano fatti con lo stampo della massa, in balìa delle mode, rappresentante del branco, cultore dello ‘sballo’… Eppure Giacomo sta leggendo Lettera a una professoressa, ne è il destinatario. Se la scuola lo ha perduto, lui può ancora salvarsi. Riecheggiano fuori campo le voci di quelli che a Barbiana non sarebbero stati extra-comunitari, ma oggetti di interviste incrociate da parte dei ragazzi. E don Milani ci consegna infine la morale: facciamo della nostra società una scuola di accoglienza, in modo che chi si sente diverso diventi parte di un tutto. Silvia Borgo Il corso di “Accompagnatore e animatore del tempo libero” E’ in fase di organizzazione un corso di “Accompagnatore/animatore turistico e del tempo libero” con l’obiettivo di regolarizzare figure che già operino sul territorio o che vogliano operare in tale ruolo, in uno spirito di forte collaborazione e nella veste di traits-d’union tra il territorio e l’utente. E’ scontato che se uno non ha passione per le escursioni e attitudine sportiva, nemmeno ci si mette in un progetto che può portare ad un’attività da praticare tutto l’anno. Già stabilita la sede (C.Montana), già allertati i docenti (Giancarlo Bortoli,Corrado Corradin, Claudio Savelli, Mirco Carollo, Anna Sella, etc.), decisi date, orari, temi e delineate le uscite didattiche sul campo. 100 ore, di cui 64 in aula per la parte formativa teorica. Le restanti 36 saranno spese (e superate!) per uscite su tutti gli 8 Comuni, per apprendere dal vivo (e poi poter trasmettere): l’ambiente, il territorio, la sua tutela e la sua storia. Alcuni dei docenti di teoria lo saranno anche di pratica, per far toccare con mano e rendere indelebili le conoscenze acquisite in quella speciale “liaison”, che si attiva fra studenti e docenti appassionati. Alcuni, saranno sia docenti sia discenti: ciascuno rappresenta un patrimonio di conoscenze da trasmettere. Saranno inoltre visitati musei ecomusei e siti storici, tutto quanto risulti più rappresentativo per ogni comune: dal forte di Campolongo al buso del Siason per Rotzo, al Museo della Guerra per Roana, al Palazzon per Lusiana, a siti extraregionali (ad es. Forte Belvedere a Lavarone). Quello in questione è un primo step di “formazione permanente sul territorio”, che si potrà articolare nel tempo in più modi, e c’è da scommeterci, la richiesta verrà “dalla base” come accaduto per le nostre guide citate nel numero precedente, attraverso il corso di perfezionamento di “Guida storica” a Vicenza: ...”la conoscenza è un pozzo al quale fa voglia tornare a dissetarsi”. Gli argomenti trattati spazieranno dalla morfologia del territorio, all’habitat naturale, all’antropizzazione (storia, trasformazioni dell’ambiente per azione dell’uomo, tradizioni, prospettive), a nozioni di primo soccorso, a strategie di marketing turistico, a tecniche di accompagnamento. Una novità assoluta è rappresentata dalla volontà di partecipazione da parte dei comuni trentini confinanti, che hanno messo a disposizione docenti (per dare una lettura diversa sia agli eventi bellici “dall’altro lato della barricata” sia all’habitat) ed eventuale partecipazione di studenti: una grossa stretta di mano fra vicini che condividono origini e destini, passato e futuro! E’ stata prevista una cifra di iscrizione di 100 euro, a copertura dei costi di docenza, spese per materiale cartaceo ed informativo e costi per uscite ticket e quant’altro. Daremo prossimamente sul nostro giornale, maggiori informazioni anche circa le opportunità previste dalle azioni sul territorio (vedi articolo sul Programma di Sviluppo Locale: “Le nuove opportunità”). Info e moduli d’iscrizione presso Pro Loco zonali, Uff. turistici comunali, Consorzio Turistico, IAT. (www. Consorzioproloco7c.com / [email protected] tel: 340 1659496 - 339 3440424) Beppa Rigoni Scit 8 Sabato 6 marzo 2010 ATTUALITA’ Un interesse raro per la scienza ha spinto un giovane asiaghese a varcare i confini del nostro piccolo mondo altopianese alla volta dell’ambiente universitario patavino prima e della ricerca a ESRANGE poi, ai fini di studiare quell’immensa realtà che è lo spazio: stiamo parlando di Gabriele Rodeghiero, già dottore in Astronomia e specializzando presso l’Università degli studi di Padova. Cosa ti ha spinto a studiare una materia così affascinante, ma certamente poco frequentata? La passione per la scienza e per la fisica in generale è nata negli ultimi anni del liceo, mentre quella per l’astronomia è iniziata quando ho puntato il mio primo telescopio (poco più che un giocattolo) verso i nostri cieli invernali. Credo sia difficile in realtà non essere affascinati da un cielo stellato e non l’Altopiano 8 Gabriele Rodeghiero: da Asiago a ESRANGE passando per... lo spazio! sognare almeno un po’ pensando a quegli spazi immensi che ci sono lì fuori! Cos’ha comportato per te l’esperienza nell’Ateneo patavino? Quali risultati hai raggiunto nel corso di questi quattro anni? Iscriversi ad astronomia non si è tradotto in osservare le stelle... In questi anni, ho più che altro visto tanti libri! Ero stato avvisato: l’astronomia è una branca della fisica e, anche se a volte qualcuno la scambia per astrologia, è stato un percorso impegnativo. Tuttavia non sono mancati i risultati, dalla laurea triennale per cui ho studiato gli impatti di quelle che noi chiamiamo stelle cadenti su un satellite dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) agli incontri che il mio Prof. di Scienze del Liceo Gian Vittorio Martello mi ha dato la possibilità di tenere sul riscaldamento globale, fino al progetto a cui sto lavorando ora con altri studenti di ingegneria: il REXUSBEXUS programme. Ed è proprio questo progetto che ti ha portato a ESRANGE assieme ad altri sei compagni di studi (Marco, Leonardo, Matteo, Giulio, Ruggero, Lorenzo)... Esatto... Nessuno di noi immaginava che dai libri allo spazio il confine fosse tanto sottile e invece il tempo di leggere una e mail, riflettere su una proposta fatta a lezione dai nostri professori ed eccoci immersi in un’autentica avventura spaziale! Raccontaci un po’ di com’è iniziata questa straordinaria esperienza... Abbiamo accolto una sfida venuta direttamente dall’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea: il R E X U S - B E X U S programme. Da qualche anno l’ESA in collaborazione con le agenzie spaziali svedesi e tedesche organizza dei lanci da razzo e da pallone atti a portare nello spazio esperimenti ideati da team di studenti europei. È bastata un’idea, dei disegni, un po’ di conti (e molti notti insonni..!) e ci siamo ritrovati alla selezione finale al centro europeo di ESTEC (Olanda) a presentare S.C.R.A.T., il nostro esperimento da far volare a 35km di quota a bordo di un pallone stratosferico nell’ottobre del 2010. La nostra determinazione e la capacità di far squadra ci hanno portato a vincere il bando e a essere selezionati per la campagna di lancio dell’autunno prossimo attraverso cui potremmo testare un propulsore che utilizza l’aria dell’ambiente come propellente, aprendo così uno scenario nuovo per il controllo di dirigibili in grado di esplorare le atmosfere planetarie. Quali sono gli aspetti dell’iniziativa che vi sono rimasti più impresse? Ce lo siamo detti più volte: nessuno di noi si sarebbe mai immaginato di mettere piede in una base di lancio 200 km a nord del circolo polare artico, ma questa scuola ci ha insegnato che con l’impegno e la dedizione tutto, o quasi, è possibile. Invece, giusto due settimane fa, ci siamo ritrovati a ESRANGE, la base di lancio a 40km da Kiruna, ultima città a nord della Svezia. Ci siamo stati per presentare la revisione del progetto preliminare del nostro esperimento, secondo passo verso la campagna di lancio. Questa training week (settimana di allenamento) ci ha portato a confrontarci con un altro centinaio di studenti provenienti da una decina di università europee, aprendoci a prospettive culturali e uma- ne per certi aspetti molto diverse dalla nostra. In questa occasione, non abbiamo solo assistito ad una serie di lezioni tenute da esperti del centro di lancio, ma abbiamo anche svolto laboratori, ci siamo seduti a tavola insieme a ragazzi mai visti prima, servendoci della lingua inglese come ponte teso tra due mondi. Non sono mancati poi momenti di divertimento a base di sciate in notturna, sauna con intermezzo nelle nevi svedesi, caccia (purtroppo non riuscita) all’aurora boreale. Cosa ha costituito questa esperienza per voi? ESRANGE è stata per noi prima di tutto una grande opportunità, è stato un uscire fuori dalla nostra realtà usuale di studenti guardando la scienza da un’altra prospettiva, scoprendola essere formata da ragazzi come noi; e così, tra i ghiacci della steppa ed un paesaggio di rara bellezza, la rampa di lancio è diventata una finestra aperta sul mondo. Per noi sette ragazzi veneti, anche Padova è stata un po’ come una rampa di lancio sul mondo, che dai libri ci ha porta- to a cimentarci con le persone, che ci ha fatto volare a quasi 4000 km lontano da casa, 200 km sopra il circolo polare artico facendoci guardare oltre le nuvole, sempre più in alto. Chi vorresti ringraziare per il sostegno ricevuto in questo tuo cammino astronomico? Le persone che dovrei ringraziare per avermi sostenuto in questi anni sono davvero tante; come tutti gli studenti, direi sicuramente i miei genitori, per i loro sacrifici, ma anche i nonni che hanno lavorato duro per preparare tutto quello che abbiamo oggi. Vorrei anche ringraziare le persone che, malgrado non sia stato sempre presente, mi hanno sempre volu- to bene. Obiettivi per il tuo prossimo futuro? Ora e per i prossimi mesi, le mie energie e quelle dei miei compagni saranno in gran parte destinate alla costruzione di S.C.R.A.T.: è un lavoro a tutto campo che abbraccia un po’ tutti gli ambiti, dalla ricerca scientifica alla divulgazione, fino alla ricerca di sponsor. Il conto alla rovescia è già partito: -7 mesi al lancio! Quando gli uomini inventeranno delle navi volanti per attraversare il vuoto tra le stelle, allora si faranno avanti anche uomini disposti a pilotarle. (Giovanni Keplero) Martina Rossi 8 Sabato 6 marzo 2010 l’Altopiano 9 Altopiano, area naturale da proteggere Piace o no l’idea di istituire un Parco? Creerebbe indotto e posti di lavoro, potrebbe anche voler dire coscienza sociale, oltre che ambientale Un argomento particolarmente rilevante, di cui sento parlare su blog (radiomontekatz) e tra le Istituzioni, è a riguardo dell’istituzione di eventuali parchi, nazionali o regionali, e di come valorizzare le numerose ZPS, zone a protezione speciale, di cui è disseminato l’Altopiano. Probabilmente questo fermento ha origini precise: diverse amministrazioni si sono dotate o lo stanno facendo, di tecnologie a basso impatto ambientale. Ma prima vorrei dissipare qualche dubbio sul concetto di “parco”. Ho avuto modo di parlarne e mi sono reso conto che esiste parecchia confusione. Dire parco significa dire problemi, blocchi, limitazioni. Intanto andiamo a chiarire un po’ di nomenclatura, sfogliando le pagine del Codice dell’Ambiente. Cosa si intende, dal punto di vista giuridico e legale, con la parola “parco” Riferendosi a nazionale, regionale, riserva naturale e zona a protezione speciale ( L. 6 Dicembre 1991, n. 394) I parchi nazionali sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono uno o più ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati da interventi antropici, una o più formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche, biologiche, di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da richiedere l’intervento dello Stato ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future. I parchi naturali regionali sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali ed eventualmente da tratti di mare prospicienti alla costa, di valore naturalistico e ambientale, che costituiscono, nell’ambito di una o più regioni limitrofe, un sistema omogeneo individuato dagli assetti naturali dei luoghi, dai valori paesaggistici ed artistici e dalle tradizioni delle popolazioni locali. Le riserve naturali sono costituite da aree terrestri, fluviali, lacuali, o marine che contengono una o più specie naturalisticamente rilevanti della flora e della fauna, ovvero presentino uno o più ecosistemi importanti per le diversità delle risorse gene- tiche. Le riserve naturali possono essere statali o regionali in base alla rilevanza degli interessi in esse rappresentate. Con delibera del ministero dell’Ambiente 2 Dicembre 1996 si sono introdotti anche i concetti di ZPS e ZSC. Una ZPS, zona di protezione speciale, è un territorio idoneo per estensione e/o per localizzazione geografica alla conservazione delle specie di uccelli di cui all’allegato I della direttiva 92/43/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, mentre una ZSC è una zona speciale di conservazione che definisce un’area geografica nella quale sono contenute zone terrestri che si distinguono grazie alle loro caratteristiche geografiche, abiotiche e biotiche, naturali o seminaturali, e che contribuisce in modo significativo a conservare o ripristinare un tipo di habitat naturale di cui allegato I (uccelli) o una specie della flora o della fauna selvatiche di cui all’allegato II della direttiva 92/43/CEE. Insomma 4 strade diverse. La prima e la seconda possono sembrare più rigide, mentre la ZPS e la ZSC sembrano più “morbide”. C’è una sorpresa però, leggendo la legge; sorpresa che riporto e che riguarda la caccia. Mi riferisco all’articolo 11, comma 4, “Regolamento del parco”. Premetto che il comma 3 vieta tra le altre cose cattura, uccisione, danneggiamento e disturbo del- le specie animali e la raccolta e il danneggiamento di specie vegetali… Il comma 4 cita: “il regolamento del parco stabilisce altresì le eventuali deroghe ai divieti del comma 3. Per quanto riguarda la lettera a) (caccia), esso prevede eventuali prelievi faunistici ed eventuali abbattimenti selettivi, necessari per ricomporre squilibri ecologici accertati dall’Ente parco. Prelievi ed abbattimenti devono avvenire per iniziativa e sotto la diretta responsabilità e sorveglianza dell’Ente parco ed essere attuati dal personale dell’Ente parco (posti di lavoro per i cacciatori in qualità di “guardie ambientali”) o da persone all’uopo espressamente autorizzati dall’Ente parco. Quindi “caccia” non è il contrario di “parco”, ma sono due parole complementari. Continuando a leggere il codice, risulta un’altra caratteristica molto interessante: comma 5; restano salvi i diritti reali e gli usi civici delle collettività locali, che sono esercitati secondo le consuetudini locali. Eventuali diritti esclusivi di caccia delle collettività locali o altri usi civici di prelievi faunistici sono liquidati dal competente commissario per la liquidazione degli usi civici ad istanza dell’Ente parco… Mi sembra tanto che questa ultima definizione di commissario sia assimilabile alla definizione di regoliere. Quindi parco non significa espropriazione; significa governo locale del territorio naturalistico. Riflessioni e opinioni (pro e contro) Dopo questa un po’ noiosa, ma necessaria, premessa legale, vorrei esporre un po’ degli umori che ho raccolto leggendo il blog e parlando con la gente. Ci sono opinioni entusiaste, informazioni su competenza tecnica nella sua realizzazione e precedenti progetti portati avanti negli anni (Comunità Montana). Partiamo dall’opinione più autorevole, raccolta sul web, e che si riferisce appunto al comma 5 sopra riportato: i Cives, data la loro importanza sociale nella preservazione del territorio, della flora, della fauna, della tradizione e della cultura altopianese. Cives che vogliono mantenere giustamente il diritto di decidere a riguardo del territorio. Alcuni interventi che ho letto, come sotto riportato, ponevano però anche l’accento su aspetti economici ... ”basterebbe prendere esempio da qua, dove i gestori sono gli antichi abitatori... ed i proventi del Parco, 500.000 euro l’anno, decidono i regolieri come gestirli. http://www.dolomitiparco.com/ pages/pag10.html” E’ emerso quindi che nel consiglio di amministrazione di un eventuale parco dovrebbero esserci, giustamente, anche i Regolieri. Dallo stesso blog è emerso anche che la dizione stessa di “parco”, non sarebbe quella più caratterizzante dell’eventuale progetto. Questo termine evoca complicazioni procedurali e burocratiche, difficoltà di gestione, ...”tutti i parchi italiani hanno enormi problemi di gestione. Inoltre un parco crea una serie di restrizioni di cui certo non abbiamo bisogno. Abbiamo già abbastanza limiti qua in altopiano. Infine porterebbe ha una divisione tra i cittadini favorevoli e contrari con conseguenti malumori e rancori. All’altopiano serve unità sotto un unico marchio, ma soprattutto serve qualcuno che ci rappresenti in Regione e a Roma.” Per poter accedere a finanziamenti regionali, nazionali e comunitari bisogna in ogni caso vestirsi di una forma sociale (spa, srl, snc, consorzio, cooperativa, associazione no profit, etc .. etc ...) che possa fiscalmente ed amministrativamente riceverli, quindi non credo si possa discutere sull’accezione normativa di “parco”. Dove sono sicuro si possa intervenire in maniera diretta e profonda è nella stesura dello statuto dello stesso, dove ogni aspetto culturale e sociale deve essere preso in considerazione. Per esempio, non so se nella forma giuridica “parco” si possa, ma nello statuto dello stesso si potrebbe mettere: una finalità del parco è quello di promuovere la conservazione e la diffusione della lingua cimbra sull’altopiano di Asiago, magari andando ad alimentare di un primo progetto sociale l’Istituto della Montagna , a Canove (finanziato dal Conto Energia dell’impianto fotovoltaico della Cattedra). Sicuramente è da rivedere l’accezione “nazionale”, come giustamente suggeriva Giancarlo Bortoli, presidente della Comunità Montana, in “regionale”, al limite o andando a valorizzare maggiormente le ZPS e le ZSC; in ogni caso non escluderei subito “nazionale”. Altro aspetto fondamentale riguarda la caccia, le associazioni venatorie e gli appassionati di questo sport. C’è chi è contrario. Comprensibile e rispettabile. Chi, anche alla luce della recente decisione del governo di demandare alle Regioni la gestione della caccia, è preoccupato per l’esaurimento della selvaggina e chi, cacciatore-escursionista non sarebbe sfavorevole. E’ risaltato però un aspetto importante: la caccia e cacciatori non devono essere stigmatizzati a priori, perché svolgono un importante compito di gestione ambientale e dell’equilibrio della biosfera. Tra l’altro, come risulta nella premessa legale di questo articolo, sono anche tutelati dalla Legge. Dal blog: “volenti o nolenti è giusto prendere in considerazione le opinioni dei cacciatori, che comunque hanno un ruolo importante nell’equilibrio della biosfera e in un certo senso della sua tutela e protezione”. Quindi voce in capitolo nella decisione delle specie e delle quote di abbattimento. Ci sarebbe in ogni caso da fare una valutazione obiettiva. I cacciatori in Italia sono 700.000. La popolazione italiana è di circa 70.000.000. Quindi i cacciatori sono l’1 %. La cosa poco democratica è probabilmente che l’1% della popolazione ha un peso politico relativamente a tematiche connesse all’ambiente in cui viviamo spropositatamente maggiore del loro valore numerico. Un 1% della popolazione condiziona la vita ambientale del restante 99% in maniera molto pesante. Lascio la riflessione su questo punto a voi. E’ emersa anche una leggera sfiducia nel Corpo Forestale, “a dire la verità io i forestali li vedo allo stadio del ghiaccio a vedere l’hockey, in motoslitta a malga Moline a prendere il sole, in mountain bike , a cavallo e in qualsiasi posto dove l’importante e’ APPARIRE.” Non sono molto d’accordo. L’eventuale inefficienza del Corpo Forestale su un territorio così vasto potrebbe anche dipendere dall’inadeguato numero di forestali e da limitati mezzi economici; che poi vadano a cavallo o in mountain bike non credo che sia altro che un buon esempio e per l’apparire.....più gli escursionisti li vedono, meglio è, perché si potrebbero sentire maggiormente tutelati. Claudio Savelli 8 Sabato 6 marzo 2010 l’Altopiano 10 Respinto il ricorso della Lista Insieme ROANA Respinto il ricorso al TAR della lista Insieme dopo le elezioni contestate del giugno scorso. Hanno impiegato poco meno di un’ora i giudici del tribunale amministrativo a respingere il ricorso dopo che erano stati valutati gli esiti del riconteggio predisposto dagli stessi giudici nella prima udienza davanti al TAR nell’autunno scorso. In quella sede i giudici avevano ordinato alla Prefettura il riconteggio delle schede del seggio di Canove ed in più di individuare nelle urne dei seggi di Roana, Camporovere e Tresché Conca delle schede contestate dalle due liste. Un esito che si gioca- Valentino Frigo e la sua lista governano il paese legittimamente. “Nessun dubbio – dice il sindaco – sull’esito di questa vicenda. Bolzon: “Per il bene del comune, non ricorreremo al Consiglio di Stato” va sui due voti di scarto che hanno consegnato le chiavi del municipio all’attuale sindaco Valentino Frigo. Nello specifico i funzionari prefettizi hanno riconteggiato tutti i voti riportati dalle singole liste nel seggio di Canove. Un’operazione che ha confermato l’esito dello spoglio del 7 giugno, ovvero 320 voti per la lista “Iniziativa Civica” e 496 voti per la lista “Insieme”. In secondo luogo i giudici del tribunale amministrativo avevano chiesto di individuare, con riferimento al seggio di Roana, la scheda votata con un cerchio attorno al simbolo nonché la scheda riportante la denominazione “Paolo Mar- tello oro”, entrambe schede annullate a danno della lista Insieme. Con riferimento al seggio di Tresché Conca, individuare le schede riportanti la denominazione “Dario Frigo cav.” e “Dario Frigo vip”, entrambe convalidate a beneficio della lista “Iniziativa Civica”. Ed infine con riferimento al seggio di Camporovere, su segnalazione della lista del sindaco Frigo, individuare la scheda nella quale si è espressa la preferenza per il nominativo “Eliseo Ta- Un bel pomeriggio di Carnevale con i volontari Auser di Roana In circa un centinaio di persone di sono ritrovate nella sala comunale del cinema Palladio di Cesuna Circa di un centinaio di persone hanno partecipato alla festa di carnevale organizzata dai volontari dell’Auser di Roana il pomeriggio del martedì grasso nella sala comunale del Cinema Palladio di Cesuna, passando così alcune ore allegre e spensierate, godendo di dolci, crostoli e frittelle preparati da un gruppetto di signore, di qualche mascherina e della musica magistralmente proposta dall’orchestrina formata da Adone, Eros, Manolo, Ferdy e Diego. Ingredienti semplici, che messi insieme hanno dato la gliata”, scheda convalidata a beneficio della lista Insieme. I giudici, valutato quanto riportato dai funzionari della Prefettura e analizzato le schede contestate, hanno infine respinto il ricorso mettendo la parola fine su otto mesi di veleni e incertezze. “Eravamo certi di un esito positivo – commenta a caldo il sindaco Valentino Frigo – Tant’è che abbiamo continuato a lavorare per il paese senza dubbi sulla correttezza delle procedure elettorali o di eventuali irregolarità.” “Non ricorreremo al Con- siglio di Stato anche per il bene del paese – dice invece Davide Bolzon, preannunciando invece un’opposizione dura – Noi quello che potevamo fare l’abbiamo fatto, è stato co- munque confortante che il TAR abbia accolto le nostre istanze dimostrando una chiara volontà di fare chiarezza”. Gerardo Rigoni E il maestro si ritrovò in pista … senza sci! giusta ricetta per un sicuro divertimento: chi in costume, chi con uno spiritoso cappellino o con un’allegra trombetta, si è dato il via alle danze nella tipica atmosfera del carnevale, approfittando del ritrovarsi in compagnia anche per scambiare quattro chiac- chiere e fare un brindisi. L’Auser di Roana, presieduta dal dottor Cesare Bolzon, conta ben 175 iscritti, che possono godere dell’operato e delle azioni del gruppo di volontari, siano bisogni e necessità assistenziali, che iniziative ricreative e culturali. L’assistenza agli anziani viene data, quando necessaria, sia per quanto riguarda il supporto nei lavori domestici, che per la compagnia a domicilio o il conforto ai ricoverati in ospedale, e soprattutto per l’accompagnamento negli ospedali per le visite. Vengono poi organizzate un paio di gite giornaliere l’anno, qualche visita culturale quando se ne presenta l’occasione e l’interesse, un picnic a luglio e, solitamente, nel periodo autunnale, degli incontri istruttivi ed educativi su temi che interessano gli anziani e possono risultare loro utili. Prossima iniziativa dell’Auser di Roana sarà la gita a Villa Pisani a Strà, con pranzo di pesce, in programma a metà aprile. S.B. Mario Dal Pozzo derubato degli “attrezzi del mestiere” al Kaberlaba, dopo che si era fermato a prestare soccorso a una sciatrice infortunata “A quello gli darei una medaglia d’oro per la scaltrezza e l’astuzia” – ripete più volte il direttore della Scuola Sci Kaberlaba, Mario Dal Pozzo, mentre racconta con gran dovizia di particolari “quello che non gli era mai successo in trentacinque anni di attività sulle piste da sci”. Ma in realtà la vicenda gli ha lasciato un bel po’ di amaro in bocca, anche se tenta di scherzarci su, come ci scherzano i suoi colleghi maestri e coloro che lavorano sulle piste, tanto che, dice Dal Pozzo “sono diventato la barzelletta della Scuola Sci”. Il fatto è accaduto una quindicina di giorni fa, ma l’involontario protagonista ha aspettato un po’ a parlarne, convinto che si fosse trattato di un errore, e che i suoi sci gli sarebbero stati restituiti. “Stavo facendo lezione, quando, lungo la pista, sono stato chiamato da un uomo che si trovava vicino a una signora che, a terra, si lamentava di forti dolori al braccio. Mi sono avvici- nato, ho tolto gli sci, e, dopo aver constatato che la signora aveva un braccio rotto e averle prestato i primi soccorsi ho chiamato col cellulare gli addetti della pista, che sono arrivati con due motoslitte fornite di toboga per il trasporto dell’infortunata a valle. Il signore che aveva richiamato la mia attenzione dopo aver visto cadere e infortunarsi la signora, è rimasto lì con me, ma poi, quando la signora piangendo ha chiesto di scendere per informare il marito dell’accaduto spiegando dove trovarlo e come riconoscerlo, si è offerto di farlo lui, ed è partito, rimettendosi gli sci. Quando è stato il momento di scendere a mia volta, mi sono reso conto che quelli che erano rimasti lì non erano i miei sci, ma ho pensato che, nella concitazione del momento, ci fosse stato un errore e che una volta arrivato a fondo pista avrei ritrovato l’uomo, dall’accento vicentino e sulla quarantina, che per sbaglio li aveva presi. Invece no: era sparito, e con lui erano spariti anche i miei sci, di tutt’altra qualità dei suoi! Ancora convinto che quell’uomo, dall’aspetto così perbene e distinto, non potesse aver preso volontariamente i miei sci, ho atteso nei giorni seguenti di vederlo tornare indietro o di ricevere una telefonata di chiarimento alla scuola sci, magari comunicandomi che sarebbe tornato non appena possibile per restituirli. Invece niente. Bravo, è stato veramente bravo a farmela così, sotto il naso. Ma mi chiedo, come si fa a derubare così una persona, mentre sta prestando soccorso in pista?” S.B. 8 Sabato 6 marzo 2010 l’Altopiano 11 Presentazione ufficiale del “Residence Brunialti” a Cesuna Si respirava un’atmosfera particolare, nella palestra della Scuola Media di Cesuna adibita a sala conferenze, dovuta, in parte alla luce radiosa di una giornata ordinata su misura, in parte ad una sensazione che emanava dai presenti: la “speranza”. Spirava, dalle famiglie accompagnate dai loro congiunti disabili assieme alla “fiducia” in chi si è prodigato e si prodiga, perchè il progetto della “Comunità alloggio” - aperta 24/h su 24 e 365 gg. l’anno, anche ai familiari - giunga felicemente in porto. Incontri e comunicati in merito, ce ne sono stati tanti, giusto per tener alta la soglia di attenzione su questa importante realizzazione in Altopiano. Questa del 27 febbraio, non era ancora l’inaugurazione ufficiale (che slitterà a settembre con l’ingresso dei primi 10 utenti, tutti altopianesi), complici impedimenti “tecnici” e stagione avversa. L’at- to ufficiale, sottoscritto dalle parti, è stato il passaggio di consegne fra la Fondazione “Vicenza Città Solidale” e la “Cooperativa MeA”, che si occuperà della gestione operativa della struttura. Ma i rappresentanti delle Fondazioni, delle Associazioni di Volontariato, degli enti e della politica, stavolta c’erano tutti ma proprio tutti. Il progetto è elevato, l’impegno sostenuto, la collaborazione allargata e i soldi troppo pochi! I 1.800.000 euro, che si auspicava dalla Regione si son ridotti a 680.000 (uno degli...impedimenti): ecco perchè si è alzato il tono della comunicazione. Il lavoro sul primo stralcio (Villino Brunialti) è quasi ultimato, ma tanti ancora i passi da fare per chiudere il progetto, così com’era stato predispo- sto a seguito dell’Art. 25 della Legge finanziaria regionale (con lo stanziamento di 5 milioni di euro, per progetti innovativi sulla disabilità, splendido esempio bipartisan fra Regione e Provincia, promosso dai vicentini Sante Bressan, presente in sala, al tempo Assessore regionale e Achille Variati, ieri Consigliere regionale e capogruppo di opposizione, oggi Sindaco di Vicenza. Sempre in pole position la Fondazione “Vicenza Una Città Solidale”, quale capofila di molte sezioni A.I.A.S. venete e di altrettante Cooperative Sociali e Associazioni, fra cui la nostra “Stella Alpina” con Pierangelo Costa. Tutto il progetto è a supporto del tema “Dopo di Noi”, dove, per “Noi” si intende la famiglia che oggi fa miracoli per l’assistenza ai propri cari, ma domani...non ci sarà più e qualcuno dovrà caricarsi o Cesuna di Roana Consegnate le nuove tessere alla Protezione Civile Domenica 28 febbraio nel corso di una sobria cerimonia sono state consegnate le tessere regionali agli operatori della Protezione Civile. Presenti all’evento il direttore del Centro Operativo Regionale della P.C. di Belluno dott. Silvio Bartolomei, l’assessore regionale Elena Donazzan, il sindaco di Roana Valentino Frigo e l’assessore delegato Nevio Schivo. La sala del nuovo Centro Sociale Palladio di Cesuna era gremita di divise gialloblu giunte in rappresentanza dei gruppi di Thiene, Sandrigo, Sarcedo, Valdastico-Dueville, Amici della Radio –Sarcedo e Roana, in qualità di Comune ospitante con ben 48 iscritti. Il nuovo documento ora in dotazione serve a censire e riconoscere le forze di volontariato aderenti e memorizzate dal “Sistema regionale Veneto di Protezione Civile”, quindi tutte le Associazioni e Gruppi inserite nell’Albo Regionale, inoltre identifica i dipendenti pubblici e quanti ricoprono un ruolo istituzionale nell’ambito della P.C., sindaci e assessori delegati compresi. La tessera, creata su iniziativa della Giunta Regionale del Veneto con delibera n. 578/2009, costituirà elemento indispensabile ai volontari per accedere a manifestazioni, esercitazioni e operazioni dell’Ente. Permetterà, grazie alle informazioni personali inserite in un data base, a procedure semplificate e informatizzate di rimborso spese, con conseguente riduzione dei tempi necessari alle pratiche. G.D.F. almeno condividere il peso (la società civile o sociale, ovvero tutti noi, quale che sia il ruolo). Oltre alla Regione, il contributo dato dalle Fondazioni Cariverona e Vodafone è stato determinante, assieme all’azione di associazioni, di privati, dell’Unitalsi, della S.Vincenzo. Sentire il linguaggio non in politichese: “...Nostro obiettivo è porre attenzione a problematiche di disagio sociale con sostegno a progetti che condividano l’integrazione”, del Pres. Fondazione Vodafone, Antonio Bernardi (280 progetti, effettuati nel mondo per 45,6 milioni di euro!) ribadito da Marco Valdinoci (V. Pres. Fondazione Cariverona), ha dato l’idea non delle solite operazioni di marketing aziendale, ma di una scelta condivisa anche a titolo personale, mentre ai relatori istituzionali, il “politichese” in momenti come questi...tocca. Chiarissime le argomentazioni di Mario Giulianati (Pres. di “Vicenza Citta Solidale”, che ha rivolto subito dopo via mail, un invito a tutti a fare una passeggiata in loco per apprezzare sia i lavori in corso sia l’ambiente), di Vittorio Corradi (V. Pres.), del Dr. Compostella (Direzione generale dei progetti sociali – Uls 3), del progettista “ideale” (Dott. Sanavio, Pres. Coop. Mea: http: // www.mea.coop/.) e di quello tecnico (Arch. Roberto Festa), che han mostrato tutti, ancora una volta, di essere animati da un sacro fuoco. Ecco il perchè di “speranza” e “fiducia”. Beppa Rigoni Scit La nuova Finanziaria, consente di destinare il 5 x 1000, alle Onlus extra altre destinazioni (8 x 1000 a Chiesa Catt./altre confessioni), scrivendo sul modulo, il C. F. della Fondazione “Vicenza Città Solidale”: 95015080245, con firma. C/C. della Fondazione “Vicenza Una Città Solidale”: Unicredit Banca Spa -VI- Via C. Battisti (IBAN: IT47A020081 182000000 4945570); Banca del Centroveneto C.C. - Longare (IBAN: IT91P08590604400000 81003813); C. Rurale e Artigiana di Roana C.C. - Roana (IBAN: IT90V08772606800000000 31281); Banca Antonveneta Spa -VI- Viale Mazzini (IBAN: IT92C0504011810000000 763269) La Lega Nord dell’Altopiano appoggia Marino Finozzi Perché la Lega Nord non appoggia nessun candidato locale? Perché nessuno di essi può sperare di ricoprire la carica di assessore regionale e di farsi quindi promotore di normative per l’Altopiano con l’opportunità di reperire grossi fondi economici per il nostro territorio, operazione possibile solo se appunto possiamo contare su un assessore e non su un consigliere in Regione. Per essere nominato assessore servono oltre 10.000 preferenze, cosa impossibile per i candidati locali che nella migliore delle ipotesi potranno arrivare a fare i consiglieri, senza potere decisionale, costretti a seguire le direttive dei rispettivi partiti. Come Altopiano non riusciremo mai ad avere una persona che possa ambire alla carica di assessore, a meno che non sia inserito nel famoso “listino”. Come gruppo Lega Nord dell’Altopiano vogliamo avere un referente in grado di dare risposte puntuali e precise alle reali esigenze e richieste del territorio all’interno della Giunta Regionale e questa persona è MARINO FINOZZI, attuale Presidente del Consiglio Regionale. Franco Sella Per noi è fondamentale votare Lega Nord e scrivere FINOZZI Committente: Marino Finozzi 8 Sabato 6 marzo 2010 GALLIO l’Altopiano 12 Tempo di bilanci e di tesseramento per l’associazione ricreativa anziani L’attività dell’AUSER spazia tra diverse iniziative di carattere sociale e culturale Son già passati più di due anni (era l’8 gennaio 2008) dalla nascita dell’AUSER a Gallio. Due anni ricchi di iniziative di natura culturale, sociale e ricreativa indirizzate agli anziani del paese. Le proposte vanno dal ritrovarsi insieme per cantare, diretti dal maestro Gianni Rossi, per giochi di società per pic nic e pranzi in compagnia, all’organizzazione di viaggi di carattere culturale e o anche religioso, allo svolgimento di lavori di carattere manuale come la realizzazione dei sacchetti natalizi, alla salutare ginnastica settimanale. Insomma, chi più ne ha, più ne metta. Un impegno sicuramente utile, importante e molto apprezzato è quello del trasporto degli associati che non dispongono di propri mezzi e magari abitano nelle contrade per visite mediche o analisi nei vari ospedali di Asiago, Bassano del Grap- pa, Thiene, Schio, Vicenza o anche solo per partecipare agli incontri settimanali dell’Auser. “Per questa attività – spiega il direttivo – sono stati coinvolti 5 volontari che, usando appunto i propri automezzi, hanno percorso 2524 chilometri nell’anno 2008 e 2100 chilometri nel 2009". Sempre con rinnovato entusiasmo e voglia di stare insieme, si sta programmando l’attività del 2010. Dopo una primo incontro sul tema “Primo soccorso”, già effettuata con la relazione di Carlo Tura, s’intende organizzarne un altro per il quale si è reso disponibile il dottor Cesare Bolzon. E’ prevista a breve la ripresa del corso di ginnastica e degli incontri ricreativi settimanali fissati per ogni martedì e domenica dalle 14.30 alle 18. “Al più presto sapremo anche indicare il luogo degli incontri, visto che stia- mo attendendo l’assegnazione di una sede dove ritrovarci”. Rimane ferma la festa mensile per festeggiare insieme i vari compleanni allietati sempre dalla fisarmonica di Damiano Baù. “in questi due anni – sottolineano i componenti del direttivo – nonostante alcuni disagi, incomprensioni e difficoltà di varia natura, abbiamo lavorato e ci siamo prodigati continuamente per aiutare e sostenere gli anziani che nella nostra associazione hanno Pino Rossi in Regione “Uniti possiamo farcela” Prima l’Altopiano. Uniti possiamo farcela anche se i partiti fanno di tutto per dividerci. Con l’aiuto e il sostegno dei cittadini, delle imprese, di tutti gli amici dell’Altopiano questa potrà essere la volta buona. Potrà essere la volta che l’Altopiano esprima un suo rappresentante in seno al Consiglio Regionale. Perché è un consigliere regionale che manca all’Altopiano. Un consigliere che manca da 40 anni e che dovrebbe portare avanti le istanze di questo territorio unico. Un territorio che necessita di una legge speciale a tutela e difesa della sua unicità, delle sue aziende, della sua popolazione. Bisogna interrompere l’ordine precostituito che da 40 anni vuole l’Altopiano diviso perché dividendo l’Altopiano questo non esprima un suo rappresentante. Perché se un altopianese viene eletto qualche altra area vicentina rimarrà senza un proprio consigliere, come Committente: Pino Rossi succede da 40 anni all’Altopiano. Ma questa volta i partiti non sono riusciti a coinvolgere le istituzioni nel dividerci, questo grazie alla maturità dei nostri amministratori. Uniti possiamo farcela a ribellarci alla concorrenza sleale che le nostre aziende, che tutti noi, subiamo sia dalla vicina Provincia autonoma di Trento sia dal quella considerata totalmente montana di Belluno. Uniti possiamo pretendere un ospedale efficiente che risponda alle esigenze della popolazione, uniti possiamo richiedere la riattivazione dell’Istituto di Mezzaselva, uniti possiamo esigere un rilancio e tutela del nostro patrimonio naturale, uniti possiamo reclamare la nostra storia secolare fatta di autonomia e di autogestione. Uniti possiamo farcela. Prima l’Altopiano, l’Altopiano prima di tutto. potuto trovare un punto di riferimento importante e momenti di svago e di serenità. Ci rammarica apprendere che, dietro le nostre spalle, c’è chi rema contro la nostra associazione e lavora per fare in modo che l’Auser non possa più operare. Ci auguriamo che chi di dovere comprenda l’importanza del nostro operato e ci aiuti per fare in modo che la nostra attività possa proseguire sempre meglio e offrire servizi preziosi alla popolazione anziana. Un ringraziamento a chi ci sostiene, ai nostri soci e a tutti gli anziani che ci incoraggiano ad andare a vanti”. Si ricorda che è in corso il rinnovo del tesseramento per l’anno 2010; nel solo mese di gennaio sono state raccolte oltre 50 iscrizioni (l’anno scorso i tesserati sono stati in totale 92). Precisiamo a tal proposito che iscriversi è importante anche per la copertura assicurativa che, in caso di infortunio, ti può garantire adeguato risarcimento. S.L. A Stoccareddo una serata particolare con don Giandomenico Tamiozzo dedicata a L’uomo della Sindone La Sindone è quel “lenzuolo” che, secondo la tradizione cristiana, avrebbe coperto il corpo di Gesù adagiato nel Santo Sepolcro. La Sindone, che ora si trova custodita in una chiesa di Torino dove è giunta dopo varie vicissitudini, è stata studiata e sottoposta ad innumerevoli controlli dai più grandi esperti mondiali di cose antiche per verificarne l’esatta provenienza ed l’eventuale veridicità della sua funzione. Sulla Sindone c’è una sola certezza, ossia che la figura umana impressa è di un uomo che ha subito la crocifissione. In occasione della Quaresima, l’Unità Pastorale di Gallio, Foza, Sasso e Stoccareddo ha organizzato una serata culturale-religiosa per meglio conoscere l’<Uomo della Sindone>. L’incontro si svolgerà sabato 13 marzo alle ore 20,30 nella Chiesa Parrocchiale di Stoccareddo dove Don Giandomenico Tamiozzo, grande esperto e studioso della “Sacra Sindone”, ci parlerà e ci illustrerà la storia di questo importante documento storico-religioso. L’incontro servirà a capire e conoscere di più, anche in preparazione del viaggio, che è già stato appositamente programmato ed organizzato per il 5 e 6 maggio prossimi, per andare a Torino a visitare e poter vedere dal vivo questo importante <documento> della cristianità. La serata è aperta non solo ai parrocchiani dell’Unità Pastorale, ma anche a tutti gli altopianesi. La Commissione cultura Ancora grandi sfide e divertimento al 2° torneo di freccette al bar “AL PORTEGO” di Gallio Un buon numero di partecipanti ha reso interessanti e divertenti le gare del 2° Torneo “Al Portego” tenutosi il 26 febbraio e che ha visto, oltre al “singolo”, svolgersi anche in quest’occasione il torneo di “doppio”: in ambedue i casi si è giocato con chiusura M.O. Si è iniziato alle 21,30 continuando senza sosta fino alle 24,00, con sfide veramente di buon livello tecnico e agonistico, vedendo alla fine primeggiare nel singolo Igor Pertile, che ha meritato la vittoria con una serie di partite e di chiusure molto regolari, battendo il pur bravo Mattia Spiller. Nel doppio, dove le coppie sono state formate mediante sorteggio, il gradino più alto del podio è andato alla coppia Leandro Scaggiari e Paolo D’Urso, risultati veramente imbattibili in quest’occasione. Al termine di gare e premiazioni, bicchierata per tutti i presenti, che hanno auspicato, oltre che la ripetizione del torneo, anche il futuro coinvolgimento di altri locali di gioco. Classifica torneo singolo: 1° Pertile Igor 2° Spiller Mattia 3° Scaggiari Leandro. Classifica torneo doppio: 1° Scaggiari-D’Urso 2 ° SpillerRigon 3° -Rigoni (Tambo)-Frison (Giogi) 8 Sabato 6 marzo 2010 l’Altopiano 13 Rifiuti e salvaguardia dell’ambiente Come smaltire l’olio alimentare usato? RIFIUTI Nel lavandino della cucina, o in altri scarichi della casa … ecco dove va a finire la maggior parte dell’olio alimentare usato per friggere e quello di conservazione dei cibi in scatola, come tonno, funghi e altro! E’ uno di quei tanti gesti che vengono fatti senza pensare alle gravi conseguenze che questa abitudine può avere per l’ambiente. In Italia vengono prodotti oltre 280 milioni di kg di olio vegetale: circa 5 chili a testa, che ogni anno restituiamo all’ambiente, in gran parte sotto forma di residuo di fritture, e quindi ricco di impurità. L’olio vegetale esausto costituisce una minaccia di inquinamento: per il sottosuolo perché può contaminare i pozzi di acqua potabile; per la flora, impedendo alle radici delle piante l’assunzione delle sostanze nutritive; per qualsiasi specchio d’acqua, osta- La diffusa abitudine di versarlo sistematicamente dalla padella nel lavandino provoca gravi danni all’ambiente, mentre se correttamente smaltito può essere riutilizzato in nuove produzioni colando l’ossigenazione e compromettendo l’esistenza della flora e della fauna; per i depuratori, poiché ne influenza il corretto funzionamento e danneggia gli impianti; per le condutture fognarie, causandone intasamenti, dal momento che l’olio riversato nei lavandini, a contatto coi detersivi, muta la sua struttura diventando un composto agglomerante. Come evitare dunque questi danni? La soluzione è quella di recuperare l’olio esausto, dal quale poi si può ottenere biodiesel, lubrificanti, saponi e detergenti naturali. Ma come ci si deve comportare perché l’olio vegetale usato venga correttamente smaltito? Dove ci sono isole ecologiche adeguatamente attrezzate per la raccolta di tutti quei rifiuti non previsti dalla differenziata, è possibile portarlo e svuotarlo in appositi contenitori; in alcuni comuni poi si è adottato il sistema di consegnare alle famiglie apposite taniche, che una volta riempite vanno svuotate in luoghi preposti e secondo le modalità previste. Come è successo recentemente a Bassano Del Grappa, dove Etra ha promosso una campagna informativa per la raccolta dell’olio alimentare usato chiamata “Non siamo solo fritti” proprio in concomitanza con il periodo di carnevale, quando maggiormente si fa uso di olio per friggere. L’iniziativa avviata da Etra in via sperimentale nella prima fase ha previsto la distribuzione di quasi seimila tanichette per la raccolta dell’olio, da svuotare poi presso uno dei quattordici punti di conferimento. “L’obiettivo – dicono ad Etra – è quello di testare la rispondenza dei cittadini all’iniziativa, in modo da poterla estendere poi ad altre realtà”. E da noi? Attualmente l’unica soluzione per un corretto comportamento è quella di conservarlo, dopo averlo fatto raffreddare, in recipienti come bottiglie di vetro o di plastica, che una volta riempiti possono essere smaltiti con il servizio del ritiro degli ingombranti a domicilio, su chiamata, attivo nei comuni di Asiago, Gallio, Roana e Rotzo. Ricordiamo che se versare l’olio esausto negli scarichi rappresenta una prassi sbagliata, altrettanto dannoso è gettarlo nei cassonetti dell’indifferenziata, dove il recipiente facilmente si potrebbe rompere facendo disperdere il suo contenuto. Siamo però convinti che la soluzione di richiedere il ritiro a domicilio, prenotandolo nell’ambito del servizio degli ingombranti, non sia la più pratica, auspichiamo perciò che anche qui possa essere fatta partire a breve un’iniziativa simile a quella promoss a da Etra a Bassano. Silvana Bortoli 8 Sabato 6 marzo 2010 Contrariamente a quanto ci si attendeva Enrico (Fabris) e Luca (Stefani) tornano dalle Olimpiadi di Vancouver senza aver potuto mantenere le promesse della vigilia mandando quindi deluse le attese di quanti, tanti, sull’altopiano e non solo, pensavano se non di ripetere i fasti di Torino 2006 almeno di avvicinarli. Come si sa la storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda dei punti di vista dai quali si valuti in questo caso regge poco perché in Canada il “contenitore” affidato alle due “lame” di casa nostra non ha iniziato neppure a riempirsi. Nessuna delle prestazioni agonistiche messe in pista si è infatti avvicinata al reale valore della coppia altopianese partita a gennaio per la costa del Pacifico con ben altri presupposti. Durante le due settimane dei “giochi” molto si è detto scritto e dibattuto sul perché delle prestazioni al ribasso rese dalla squadra italiana di pista lunga anche scomodando, capita sempre in questi casi, impro- l’Altopiano 14 Le olimpiadi che non t’aspetti babili esperti del settore lanciatisi in analisi ardite per non dire sprovvedute magari solo per farsi sentire. In realtà per chi, come tanti in altopiano, segue la disciplina con costanza e competenza, alcuni risultati trovano una loro spiegazione, altri meno. Comunque in parecchi, soprattutto fra i fan, ci son rimasti male anche in relazione alle attese che, da tifosi od appassionati, coltivavano alla vigilia. “Ripetersi è sempre difficile, ma non impossibile” dichiarava Enrico Fabris alla vigilia della sua trasferta olimpica mentre Luca Stefani si dichiarava al top in fatto di morale solo perché, già così è tanto, aveva l’opportunità di realizzare il sogno di ogni atleta: partecipare all’olimpiade. “Sono amareggiato, ho raccolto niente finendo settimo nei 5mila e decimo nei 1500. Si deve voltare pagina, qualcosa non è andato ma ci penseremo in Italia. Ora voglio soltanto dimenticare quest’olimpiade, finire bene la stagione con la Coppa del Mondo ed il mondiale. Tuttavia resta intatta la voglia di competere e di vin- cere. Dopo questi risultati non avremo meno attenzioni o disponibilità economiche per la preparazione: non ci è mai mancato nulla e niente ci mancherà” Questo il Fabris-pensiero al termine dei “giochi” e non potrebbe essere diversamente perché il roanese è e resta un campione pur essendo incappato in un periodo nero proprio nel momento peggiore della stagione perché in coincidenza con le due settimane olimpiche. Gli va dato atto di non essersi nascosto di fronte a risultati imprevisti analizzandoli sempre con l’obiettività che deve contraddistinguere uno sportivo. Comportamento raramente rintracciabile nelle dichiarazioni di tanti altri suoi “colleghi”. Specialmente di quelli super-pagati. Luca Stefani, un raffreddore insistente a bloccarlo sui 5mila, pur con dieci giorni di recupero a disposizione prima della gara a squadre ha faticato più del previsto nel tenere il passo dei compagni finendo poi per non schierarsi al via della “finalina” sostituito dallo sprinter Ermanno Ioraiatti. Quando le cose non vanno il clima in squadra ne risente di riflesso ed a questa regola non son sfuggiti nemmeno Enrico e Luca. Un motivo per questo bilancio imprevisto senz’altro c’è ed andrà analizzato da chi di dovere ed una volta riscontrato provvedere ad eliminarlo. L’esame della situazione andrà fatto con calma ed il più oggettivamente possibile perché così non va. Già il team Italia è all’osso quanto ad organico per cui non ci si può permettere di perdere atleti per ragioni risolvibili magari con semplicemente con un po’ di buona volontà. Nel piccolo mondo della pista lunga italiana, capace di arrivare ai risultati di Torino ed ad altri susseguitisi fino alla vigilia di Vancouver, si devono trovare le risposte anche a questioni che, viste dall’esterno, non ricevono spiegazione logica come, ad esempio, la condotta di gara di Enrico Fabris su 5mila e 1500. E’ sì fondamentale trovare le spiegazioni ma è altrettanto importante guardare avanti. Da subito. Il finale di stagione prevede dal 12 al 14 marzo la finale di Coppa del Mondo ad Heerenveen in Olanda. La settimana successiva, stessa località, i Campionati Mondiali “all-round” . Due controprove ravvicinate per capire meglio se Vancouver 2010 potrà essere archiviata quale parentesi a sé stante oppure, dovesse protrarsi il momento-no, sia necessario apportare correttivi profondi all’intera struttura del nostro pattinaggio in pista lunga. Ad Enrico e Luca il dovere di far leva sull’orgoglio, allo staff quello di motivarli. Gli avversari, lo si è visto, sono fortissimi ma non imbattibili. Se la concorrenza non manca significa che la qualità complessiva si eleva. Risultato: per entrambi si concretizzano ulteriori ragioni per dimostrare quanto valgono. Prima di tutto a loro stessi. Renato Angonese 8 l’Altopiano Sabato 6 marzo 2010 15 Scioline Star per svedesi, norvegesi e russi “Certe vittorie sono anche un po’ nostre” Davide Mosele e Riccardo Forte a Vancouver. “La grande esperienza maturata in anni di gare sulle piste di tutto il mondo ci ha aiutato a fare bene il nostro lavoro e a non commettere errori” Due Asiaghesi d.o.c. hanno “partecipato” alle olimpiadi in- vernali di Vancouver anche se non rientravano nella lista degli atleti convocati. Davide Mosele e Riccardo Forte hanno rappresentato la ditta Asiaghese di scioline STAR SKI WAX a Whistler con un box per la sciolinatura nelle discipline di fondo, biathlon, salto e combinata nordica. “Il nostro compito – racconta Riccardo - è stato quello di se- Un po’ d’Asiago a Vancouver con il casco griffato Villi Povoledo Abbiamo tutti gioito quando il ventenne finanziere friulano di Tolmezzo (ma residente a Cercivento) Alessandro Pittin ha conquistato a Vancouver una tanto inattesa quanto splendida medaglia (un bronzo che vale oro) nella combinata nordica, specialità povera e spesso dimenticata; sembrava poter essere uno splendido inizio (così come fu per il bronzo di Enrico Fabris a Torino 2006) di una Olimpiade bianca 2010 ricca di soddisfazioni e che invece, alla fine, è ri- sultata alquanto amara e deludente per i colori azzurri. C’è però, lo ribadiamo con giusto e motivato orgoglio, un po’ di Asiago in quello splendido bronzo di Pittin; il casco con cui ha saltato l’atleta friulano è infatti griffato da uno che di caschi ne sa qualcosa, pardon, molto. Sto parlando, ovviamente, di Villi Povoledo, alla sua ennesima <creazione> molto apprezzata, dopo i tanti caschi per atleti di varie discipline come l’hockey, l’automobilismo, il motociclismo ecc. Tanti complimenti dagli spor- tivi italiani ad Alessandro Pittin ma anche un grazie ed un bravo al nostro grande <artista> Villi Povoledo! C.P. lezionare tra l’ampia gamma di prodotti della nostra azienda quelli più indicati per le condizioni della neve e del meteo. Ogni mattina abbiamo testato numerose paia di sci e consigliato agli skimen di ogni nazione i prodotti migliori. Abbiamo avuto delle belle soddisfazioni, e quando gli atleti hanno vinto medaglie con i nostri prodotti … in un certo senso era come mettere mezzo piede sul podio con loro!!!” “Nella prima settimana di gare – gli fa eco Davide Mosele - il meteo ci ha fatto correre parecchio. A Whistler le condizioni cambiavano molto velocemente. La grande vicinanza all’oceano e alcune correnti fredde dal nord fanno si che si possa passare dalla pioggia alla neve fresca in pochi minuti. La grande esperienza maturata in anni di gare sulle piste di tutto il mondo ci ha aiutato a fare bene il nostro lavoro e a non commettere errori. Quando uno ski man Svedese piuttosto che Norvegese ti corre incontro e ti ringrazia, ti senti ripa- gato di tante ore di lavoro. Festeggiare dopo la gara in un box Russo con vodka e caviale è stata un’esperienza unica! Siamo orgogliosi di aver portato la tecnologia Italiana e un po’ di Asiago dall’altra parte del mondo!” 8 Sabato 6 marzo 2010 l’Altopiano Via Roma verrà completata LUSIANA Con il completamento dei lavori nell’area a fianco della casa della Maestra Pellegrina troverà finalmente compiuta realizzazione la sistemazione della pavimentazione di via Roma. I lavori erano iniziati nella primavera del 2004, ma sono rimasti interrotti anche dopo che nel giugno del 2006 davanti al Tar si era chiuso il ricorso presentato dal proprietario dell’area. La nuovaAmministrazione Comunale, nel giugno scorso ha partecipato al bando della Regione Veneto per l’erogazione di contributi per la sistemazione dei centri storici ottenendo un contributo di • 30.825,00 per la si- L’Amministrazione Comunale ha partecipato al bando della Regione Veneto per l’erogazione di contributi per la sistemazione dei centri storici ottenendo un contributo di 30 mila euro stemazione dell’area. Il Sindaco è soddisfatto di questo risultato “Grazie al contributo della Regione si potrà portare a termine un progetto da tempo e da tutti auspicato: dare respiro all’area destinata al mercato domenicale e nello stesso tempo creare uno spazio di incontro e di relazione nel cuore del centro del paese. Il mercato domenicale necessita infatti un maggiore spazio per poter rispondere ai requisiti di sicurezza imposti dalla legge e nello stesso tempo si potrà realizzare uno spazio adatto alle attività di intrattenimento organizzate nella stagione estiva. Pensiamo infatti ad una piazzetta che possa ospitare incontri e spettacoli musicali, anche danzanti grazie ad una adeguata pavimentazione, e senza necessità di chiudere alla circolazione piazza 4 Novembre vivacizzando così il centro del paese.” Il completamento dei lavori di pavimentazione del Centro del Capoluogo si inserisce nella programma di adeguamento e sistemazione di buona parte del patrimonio comunale che l’Amministrazione Comunale spera di poter attivare grazie a contributi regionali e provinciali. E.Z. “Solidarieta’ e accoglienza familiare” se ne parlerà al Palazzon di Lusiana Vicinanza solidale, famiglie amiche, comunità accogliente, tante parole per declinare una forma di solidarietà che vede come protagoniste famiglie che aiutano famiglie in un tentativo concreto di dare risposta ai bisogni della comunità. Gli assessorati ai servizi sociali dei Comuni di Lusiana e Conco organizzano insieme agli operatori del Centro per l’affido e la solidarietà familiare dell’ Ulss 3 una serata sul tema della solidarietà e dell’accoglienza familiare. “Possiamo aiutare i bambini a crescere” è questo lo slogan con il quale il Centro Affidi dell’Ulss 3 cerca di sensibilizzare le persone sui temi dell’affido e della solidarietà familiare allo scopo di reperire persone disponibili e aperte all’accoglienza. Affiancare un bambino che vive una situazione di fragilità significa accoglierlo in un ambiente familiare per un periodo limitato, a volte solo qualche ora al giorno, quando i genitori non sono in grado, per vari motivi, di occuparsi di lui. Anche nei Comuni di Lusiana e Conco esistono delle situazioni di famiglie con figli minori che potrebbero essere aiutate anche solo con interventi di buon vicina- to nell’ottica di ricostruire una rete nel territorio finalizzata alla costruzione di una comunità solidale nella quale “le persone si prendono cura delle persone” che vivono in maggiore difficoltà. Questi temi saranno affrontati martedi’ 16 marzo alle ore 20.45 presso la Sala Consiliare del Palazzon. La serata, patrocinata dai Servizi Sociali dei Comuni di Lusiana e Conco, vedrà presenti i Sindaci dei due Comuni insieme alla referente del Centro per l’affido e la solidarietà familiare dell’ Ulss 3, dott.ssa Isabella Todaro e la psicologa del servizio dr.ssa Elena Zaupa. Ci sarà inoltre la testimonianza di una famiglia che già da tempo vive l’esperienza dell’affido. Un unione di intenti per dare risposte concrete e reali ai bisogni di una comunità in continuo cambiamento nella quale spesso i cittadini non sanno come rendersi parte attiva e utile per il benessere di tutti. All’incontro sono invitate tutte le famiglie ma anche persone che vivono da sole, nonni e giovani che vogliano dedicare un po’ del loro tempo libero per aiutare dei bambini che vivono in situazioni di disagio. Settino, gare e tornei Anche il ristorante “Puffele” è entrato nel circuito del settino con una gara che ha visto in lizza 32 coppie dell’Altopiano. L’hanno fatta da patroni i settinisti di Foza che hanno visto salire sul primo posto del podio la coppia formata da Massimo e Corrado Gheller. Secondo il duo formato da Lorenzo e Giorgio Cappellari. Terza piazza per l’accoppiata formata da Fortunato e Gilberto Rigoni, quarta la coppia lusianese Luciano Ronzani e Angelo Frello. All’osteria “Sciessere” è invece andato in scena il 7° torneo di settino che ha visto in gara 16 coppie di settinisti dell’Altopiano. Ha vinto la coppia formata da Albino Segafredo e Franco Finco di Gallio. Seconda piazza per Massimo Valente e Marco Finco, pure di Gallio, terzo posto per Renzo e Sandro Sartori (padre e figlio) di Lusiana, quarto il duo asiaghese formato da Fortunato e Gilberto Rigoni. E.Z. 16 Il Ciocon resta al Colonnello Superiore La chiamata di marzo ha visto nuovamente al primo posto del podio il Colonnello Superiore (contrada Piazza-Campana) che nella gara di chi si imponeva con il rumore più consistente ha totalizzato 39 punti, qualcuno in più del gruppo del Centro, Velo e Vitarolo ( quest’anno non si è presentata la compagnia di Santa Caterina). I quattro gruppi si sono ritrovati in centro a Lusiana e dopo l’esibizione per la classifica che ha visto assegnare il “Ciocon”, il grosso campanaccio della Pro Lusiana, hanno sfilato con bidoni, “carriole a motore”, pentole, coperchi, campanacci e campanelli, “racole” e vari oggetti rumorosi lungo le vie del centro per ritrovarsi nuovamente in piazza IV Novembre dove i commercianti e i negozianti hanno offerto cioccolata, calda, panini, dolci e vin brulè agli infreddoliti, ma numerosi “chiamatori” del tanto atteso mese di marzo che, dopo i rigori dell’inverno, porta la primavera. Il “Ciocon” dunque verrà tenuto per un altro anno all’osteria “Sciessere” del Colonnello Superiore e verrà poi rimesso in palio per un’altra allegra scampanellata. Gli stessi protagonisti del “Ciama marso” si ritroveranno alla fine del mese per il tradizionale falò del “Brusamarso” che negli anni scorsi vedeva il fuoco acceso sul monte Xausa, poi alla Campana e quest’anno in una località che non è stata ancora decisa, comunque un posto nella fascia panoramica in modo che il rogo possa essere visto anche dai centri della pedemontana vicentina. E.Z. Nelle foto, il gruppo di Piazza-Campana del Colonnello Superiore a cui è stato assegnato anche per quest’anno il “Ciocon”, la sfilata degli assordanti e allegri componenti i gruppi e Denis Broglio, in rappresentanza del gruppo vincente mentre ritira il “Ciocon” dalla presidente della Pro Lusiana Silvia Savio. Tresette al Milleluci di Rubbio Al ristorante “Milleluci” di contrà Rossi di Rubbio si è svolto il “Primo torneo di tresette” a 16 coppie. Ha vinto il duo formato da Livio Munari e Corrado Finco di Gallio che ha battuto in finale la coppia compaesana formata da Mario Stella e Vittorio Rigoni. Terza piazza per Gianni Speranza e Fortunato Baù del luogo, quarta l’accoppiata, pure di Rubbio, formata da Nicolino Speranza e Domenico Cortese. E.Z. 8 Sabato 6 marzo 2010 l’Altopiano 17 Quale futuro per le nostre scuole? LUSIANA Una serata di dibattito, organizzata dai Comitati genitori di Lusiana e Conco sulle prospettive della scuola e dei servizi alla famiglia nei due comuni altopianesi A Lusiana, un incontro fra i rappresentanti delle Pro-loco dell’Altopiano Il18 febbraio scorso, si sono riuniti al “Palazzon” i rappresentanti delle 13 Pro Loco altopianesi. Questi, i temi all’ordine del giorno: una breve relazione sulle iniziative prese per il Carnevale, un’altrettanto breve presentazione della Pro-loco ospitante (Lusiana) e delle attività in essere, con la consegna a tutti i presenti di materiale cartaceo informativo. Ci sono state quindi proposte per una pesca di beneficienza innovativa sia per il target dei premi (al primo posto un’automobile!) sia per il bacino di utenza, allargato a tutto l’Altopiano.Altra bell’idea, quella di divulgare a tutto il territorio, la pubblicazione delle iniziative di tutte le Pro loco, utilizzando uno spazio dedicato, un espositore innovativo, che è in fase di progettazione . La cosa, consentirebbe una programmazione unitaria dell’offerta turistica annuale di tutte le 13 Pro Loco dell’Altopiano, attivando collaborazione e coordinamento: un passo importante per riappropriarsi dell’appartenenza culturale e sociale, alla base della storica e magnifica comunità altopianese! Ma, il pezzo forte, è stato quello cui il nostro giornale ha già dato rilievo nello scorso numero: “l’accompagnamento sul territorio”. Il corso brevemente delineato di “Accompagnatore/animatore turistico e del tempo libero”, è stato ben accolto da tutti i membri delle Pro Loco presenti a Lusiana, che hanno intuito le potenzialità dell’iniziativa e che è ora in fase organizzativa. B.R.S. A Lusiana l’8 marzo si premia una donna L’Amministrazione Comunale di Lusiana ha pensato di istituire un premio per una Lusianese che si è particolarmente distinta per merito ed impegno sociale. Quale momento migliore per premiare una donna se non proprio la ricorrenza della Festa della Donna? “Nei piccoli comuni come il nostro” spiega il Sindaco Antonella Corradin “sono ancora molte le persone che si prodigano per il bene della comunità: in silenzio, senza tanto clamore, con la loro attività fanno del bene al prossimo. Per questo si è pensato ad istituire questo premio come piccolo segno di riconoscenza a nome di tutto il paese”. La cerimonia si svolgerà domenica 7 marzo alle 17 presso la sala consiliare del Palazzon; premierà il SindacoAntonella Corradin che consegnerà alla signora una targa di riconoscenza oltre ad un omaggio floreale. Oltre alla premiata per la quale la cerimonia è una sorpresa, interverranno persone che sono legate a lei per la sua attività, una rappresentanza dell’associazione che gestisce il Museo e i suoi famigliari. Il tutto si concluderà passando la parola all’intervenuta e poi con un brindisi. Sarà sicuramente un momento emozionante a cui tutta la comunità è invitata. “INCONTRO CON L’AUTORE” Venerdì 12 marzo alle ore 20.45 sarà presentato nella sala Consiliare del Palazzon di Lusiana, il libro “I fogli del capitano Michel” di Claudio Rigon, edito da Einaudi, per iniziativa dell’assessorato alla cultura del comune di Lusiana e di Albatros-gruppo biblioteca. E’ un libro che tratta delle operazioni militari nell’area del Monte Ortigara nell’estate del 1916, dopo il ripiegamento degli austriaci e la conseguente offensiva italiana, ma tutto ciò viene narrato da Claudio Rigon in modo diverso dalla precedente storiografia su quei lontani eventi. L’autore accompagna il lettore con rigore storico ma soprattutto con grande umanità, per coloro che vissero eventi così do- lorosi. I “fogli” che riportavano gli ordini e le comunicazioni fra i vari reparti, rendono vive le voci e le preoccupazioni di chi, come gli ufficiali inferiori, doveva mediare fra gli alti comandi, spesso lontani e insensibili e i semplici soldati che vedevano nei loro ufficiali qualcosa di più di un superiore. Il capitano Michel rappresentò tutto questo e il libro di Claudio Rigon è esemplare perché nel racconto di eventi così lontani nel tempo ci fa comprendere come il senso di responsabilità e i sacrifici ad esso congiunti siano in ogni epoca e in ogni condizione ciò che differenzia un’ esistenza autentica da un’esistenza inautentica. Andrea Vollmann “Quale futuro per le nostre scuole?”, da questo interrogativo è nata l’idea di organizzare a Lusiana una serata dedicata all’approfondimento delle tematiche relative alle prospettive della scuola nei comuni di montagna e ai servizi per la famiglia. L’incontro è stato organizzato dai Comitati genitori delle scuole di Lusiana e Conco insieme all’Istituto comprensivo P. M. Pozza per condividere insieme all’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan le prospettive e le linee di indirizzo regionali in materia. Una serata vivace, ricca di spunti e di riflessioni che ha visto per la prima volta nel territorio dei due comuni un’unione e una coesione molto forte tra i tutti i genitori che stanno cercando di costruire un progetto comune per poter fronteggiare le sempre maggiori difficoltà derivanti dalle ristrettezze dei bilanci di tutti gli enti pubblici preposti e da una normativa che tiene in considerazione i meri dati numerici senza alcuno spazio per le esigenze delle realtà locali. In particolar modo il territorio di montagna dovrebbe poter contare su una legislazione di tutela e di promozione e su canali di finanziamento finalizzati a favorire la permanenza dei servizi alla popolazione nell’ottica che la presenza delle co- munità è garanzia di presidio del territorio a tutto vantaggio anche della pianura limitrofa. Oltre alla salvaguardia dei servizi esistenti risulta indispensabile pensare a nuove forme di sostegno alla genitorialità attraverso la realizzazione di servizi innovativi per la prima infanzia come gli asili nido che permettano alle famiglie di conciliare i tempi del lavoro con i tempi della cura dei figli. Durante la serata è emersa una forte volontà da parte sia dei genitori che degli amministratori locali di continuare nello sforzo di farsi carico delle necessità delle famiglie sostenendo anche economicamente le varie iniziative delle scuole del’infanzia e delle scuole dell’obbligo. Allo stesso tempo però la richiesta forte fatta all’assessore regionale è stata quella di comprendere il lavoro fatto nel territorio appoggiando questo tipo di iniziative. Fine aprile, massimo la fine dell’anno scolastico è il tempo che si sono dati i comitati genitori delle scuole di Lusiana e Conco per incontrare nuovamente i responsabili regionali sia dell’assessorato all’istruzione sia dell’assessorato ai servizi sociali per individuare azioni da portare avanti insieme a tutela delle scuole dei due comuni. CONTRO LA CRISI…..FAI IL PIENO… Buoni benzina e viaggi in regalo Che sia un periodo difficile questo inizio del 2010 lo sappiamo un po tutti. La crisi che si è abbattuta così forte nella nostra economia sta influenzando il vivere di numerose famiglie italiane, che per fare quadrare i conti a fine mese, fanno slati mortali. Davanti a tutto questo, l’iniziativa promossa dall’OREFICERIA OTTICA XAUSA di Lusiana in collaborazione con alcuni gestori di carburante, ha davvero dell’incredibile. “Fai il pieno…” nasce – sottolinea Carlo Xausa – dall’esigenza di contribuire anche se in forma minore alle spese che le nostre famiglie sostengono in questo periodo. Ecco perche vogliamo con questa iniziativa essere vicini ai nostri clienti, non solo attraverso un prodotto sempre competitivo, ma anche premiandoli con dei buoni carburanti per gli acquisti che vengono effettuati. Si proprio dei buoni carburanti da spendere con i gestori convenzionati con il nostro negozio.” L’iniziativa prevede che ad ogni acquisto effettuato presso punti ven- dita di Lusiana e Mason, al cliente saranno consegnati dei buoni benzina che variano a seconda della spesa che si effettua. Non solo, accanto a questa iniziativa che ha già riscontrato un notevole successo, partirà dal mese di Aprile “Viaggia con noi” in collaborazione con l’IPERCLUB VIAGGI, iniziativa che pemetterà ai clienti di regalarsi le ferie. Vogliamo – continua Carlo Xausa - con queste iniziative essere vicini alla nostra clientela in questo difficile momento storico, offrendo loro la possibilità di risparmiare concretamente sin da subito Servizio Redazionale 8 Sabato 6 marzo 2010 l’Altopiano 18 ENEGO E’ stata un successo la 38^ Marciabianca, manifestazione chiusa domenica 28 febbraio tra i tanti complimenti di atleti e degli stessi eneghesi. “Siamo pienamente soddisfatti - spiega Andrea Maroso dello Studio RX coordinatore generale dell’evento - perché dopo il non facile rilancio dell’anno scorso, con grande entusiasmo e tanta energia in questa seconda edizione siamo riusciti ad aumentare tutti i numeri, tanto nella Kids del sabato, quanto nelle presenze allo Successo per la Marciabianca “Grazie di cuore a tutti” stand gastronomico e soprattutto nelle due gare della domenica. Vogliamo però continuare a crescere per numeri e qualità. Come ho fatto nel corso delle premiazioni, annuncio che nel 2011 proporremo nella mattina di sabato la prova a tecnica classica. Sarà così una due ricchissima con l’opportunità di vivere a pieno l’evento. Colgo infine l’occasione per ringraziare di cuore l’Amministrazione comunale di Enego, con in primis il sindaco Igor Rodeghiero ed il sempre entusiasta assessore Davide Dalla Costa, le associazioni locali Soccorritori Monte Lisser, Protezione Civile, Avis, Enego Calcio, Pro Loco, Radio Amatori, ma anche i Vigili del Fuoco di Tezze di Valsugana e l’Amministrazione di Grigno con in testa l’assessore Tullio Stefani, Roberto Caregnato preciso direttore di pista, Marco e tutti i ragazzi del Centro Fondo Enego e le aziende partner che ci hanno già con- fermato la disponibilità anche per il futuro perché senza di loro non saremo stati in grado di far rinascere e quest’anno far crescere la Marciabianca”. Nelle pagine sportive il resoconto della manifestazione. Grande partecipazione per i corsi di sci per ragazzi Cosa c’è di più bello e divertente che stare in compagnia per un incontro conviviale? E’ un momento di socializzazione, ludico, di crescita e arricchimento. Se poi si aggiunge che il convivio è il momento culminante di un divertente ed interessante corso di cucina, ben si comprende la bella atmosfera che avvolge l’iniziativa. Un corso base di cucina voluto e promosso da alcuni giovani uomini e giovani donne, che ha trovato subito l’adesione di una decina di interessati, la disponibilità da parte di una qualificata insegnante e la preziosa collaborazione delle suore delle Dimesse, che hanno accettato di ospitare nella cucina della scuola materna, il corso. E proprio alle suore ed alla superiora suor Norberta và un particolare plauso, per essere sempre disponibile ad aprire le porte dell’asilo quando si tratta di trovare gli spazi per accogliere iniziative di ogni tipo che abbiano tuttavia come motivo fondamentale quello della socializzazione. Il corso, che si tiene due volte la settimana dalle 20.30 alle 23.00, si svolge inoltre sotto l’occhio attento e la puntuale Cucinare, che passione gli antipasti, la pasta fresca e la pasta ripiena, alcuni condimenti per primi piatti. Seguiranno le diverse cotture per la carne, i contorni e i dolci. Le lezioni si articolano tra la presentazione dell’argomento, quella dei diversi ingredienti, come trattarli, quindi si passa all’esecuzione delle ricette proposte, dove tutti i partecipanti collaborano attivamente e con entusiasmo sempre però sotto l’occhio vigile della maestra. In tutto questo tuttavia non viene trascurato l’aspetto nutrizionale della ricetta. Alla fine, come dice l’insegnante, si “correggono” i compiti, con l’assaggio dei piatti; un assaggio che si trasforma inevitabilmente in allegra mangiata: compiti sempre impeccabili ed alunni volenterosi e soprattutto di grande appetito! Stefania Simi Si sono conclusi lunedì scorso, con le gare finali, i corsi di sci di fondo e discesa, organizzati per il terzo anno consecutivo, dal Circolo Giovanile La Torre di Enego, grazie all’iniziativa del suo presidente Stefano Fontana e di don Andrea Finco, che hanno tuttavia potuto fare affidamento su maestri di sci qualificati ed altri generosi collaboratori. Gli appuntamenti, una decina per specialità, erano riservati ai ragazzi della scuola elementare e media, ed avevano cadenza settimanale, il mercoledì pomeriggio era dedicato alla discesa, il sabato al fondo. Oltre una cinquantina i ragazzi iscritti e che si sono divertiti imparando o migliorando una o entrambe le discipline. I ragazzi hanno potuto contare su maestri federali FISI, come Stefano Fontana e Oscar Francescato, per quanto riguarda la discesa, Giulia Francescato per il Fondo, che li hanno seguiti puntualmente facendosi inoltre aiutare da alcuni esperti genitori che hanno collaborato attivamente nel gestire i folti e vivaci gruppi di giovani atleti. Lunedì scorso poi, presso il Centro Fondo si sono svolte le gare finali di fondo appunto, mentre gli slalomisti si sono riuniti presso la baita Valmaron. Al termine, puntualmente cronometrati da un regolare giudice di gara, tutti felicissimi, i ragazzi sono stati tutti premiati con una medaglia o una coppa, ed hanno festeggiato, famiglie al seguito, con graditissimi dolci e pasticcini. Il terzo trofeo Eneghese insomma si è concluso al meglio, festeggiando finalmente una ricca partecipazione. Anche questa una valida iniziativa per raggruppare i giovani, farli socializzare, stimolarli ed incuriosirli affinché conoscano e si appassionino anche alle discipline sportive che naturalmente qui sono di casa, senza tuttavia mai trascurare il divertimento.Stefania Simi collaborazione di suor Fabia, la cuoca. L’insegnante invece è Lionella Bin, grande esperienza alle spalle come cuoca, ma soprattutto come insegnante alla scuola alberghiera di Asiago e come dietista presso l’ospedale di Bassano . Una guida precisa, calma, che sa ben coinvolgere i suoi alunni, rispondendo sempre con chiarezza e precisione ad ogni loro domanda e curiosità. La durata prevista del corso è di 8 lezioni, 3 gli appuntamenti che si sono già tenuti, ma gli iscritti, che lezione dopo lezione, si stanno sempre più appassionando ed incuriosendo, prevedono un ulteriore corso per approfondire i vari argomenti che, inevitabilmente, emergono dalle lezioni. Fino ad ora sono stati trattati: 8 Sabato 6 marzo 2010 CULTURA Luigi, Rossella e Gabriele Menegatti. Un padre, Luigi, e i suoi due figli accomunati dalla passione per la ricerca storica, specialmente se riguarda il loro paese d’origine: Foza. C’è anzitutto questo alla base della pubblicazione del volume “Gente di Foza” che viene presentato sabato 6 marzo alle 16 nella chiesa parrocchiale di Foza. Un nuovo libro sulla storia dell’Altopiano, si legge sull’invito all’appuntamento, pubblicato dal- l’Altopiano La famiglia Menegatti propone il “diario del paese di Foza” La pubblicazione, una riedizione rivista e arricchita de “Il villaggio brucia”, è opera di Luigi, Rossella e Gabriele Menegatti. La presentazione sabato 6 marzo nella chiesa parrocchiale di Foza l’istituto di Cultura Cimbra di Roana con la collaborazione dell’Istituto Ricerche Storiche dei Sette Comuni “G.Nalli”. E’ in realtà una riedizione, completamente rivista e arricchita (nuovi dati, nuovi documenti fotografici e illustrazioni artistiche) de “Il villaggio brucia” pubblicato 14 anni fa da Luigi Menegatti alla quale hanno collaborato, soprat- tutto per la raccolta di materiale e testimonianze, i suoi figli, divenuti dunque ora coautori. Per dirla con le parole tratte dalla prefazione, scritta da Rossella Menegatti, si tratta di: “Ricordi e testimonianze su Foza che sono sì legati ai saldamente ai grandi e drammatici fatti storici, ma sono anche, e soprattutto, semplici vicende di vita quotidiana, l’insieme di abitudini e di tradizioni appartenenti alla cultura popolare , sono eventi religiosi, momenti di svago e di riunione, sono ritratti di personaggi caratteristici...” Una pubblicazione dunque che non ha la pretesa di “porsi come libro di storia, piuttosto come un diario di paese perché chiunque abbia a Foza le proprie origini potrà trovarci un’immagine fami- Curiosita’ bibliografiche presenti nella Biblioteca Civica di Asiago La Biblioteca Civica di Asiago, pur di dimensioni medio-piccole, è in possesso di un ingente numero di volumi, molti dei quali, nei limiti della disponibilità finanziaria, acquistati di anno in anno ed inoltre, a partire dal 2006, collaborando anche con il Sistema Bibliotecario Provinciale Vicentino (SBPV), composto da oltre novanta Biblioteche sparse sul nostro territorio provinciale, riesce a soddisfare, mediante il prestito interbibliotecario, alla gran parte delle esigenze, richieste dagli utenti che la frequentano. Tra i volumi inventariati nella nostra Biblioteca, ve ne sono anche parecchi, editi nel corso del settecento ed ottocento, come ad esempio un Decamerone del Boccaccio (in due tomi), edito nel 1761, vera “primizia” per i bibliofili. Ma, tra tutti questi, è certamente un libricino, pubblicato a Padova nel 1896 dai fratelli Antonio e Luigi Salmin, librai e titolari dell’omonima tipografia “Salmin alla Minerva”, con sede nella città del Santo, in via C. Battisti, ad attirare maggiormente l’attenzione degli studiosi di questa materia. A tutt’oggi, infatti, viene ritenuto il più piccolo volume stampato al mondo, con caratteri mobili, ogni pagina del quale, cioè, è stata compilata a mano dal tipografo. Il lavoro di composizione per la stampa del libro è stata affidata al padovano Giuseppe Gech, dipendente, fin da giovane, dalla medesima tipografia, divenendone successivamente anche direttore. 19 Il libricino, un capolavoro di pazienza ed arte tipografica, ripropone la stampa in forma integrale della famosissima lettera sul rapporto tra “scienza e fede”, inviata dal Galilei nel 1615 alla Granduchessa di Toscana Madama Cristina di Lorena, cosi come stampata nel quinto volume dell’edizione nazionale delle sue opere, pubblicate a Firenze nel 1895. Ma la particolarità non sta tanto nel suo contenuto, ben noto a qualsiasi studioso di filosofia e storia della scienza, quanto, invece, nelle dimensioni microscopiche del libro che la contiene, leggibile, comunque, secondo i due tipografi padovani, anche ad occhio nudo e senza particolari difficoltà, sia pur compatibilmente con lo stato di salute della propria vista. Il medesimo è contenuto, per rammentare, ancora una volta, le sue lillipuziane dimensioni, in una scatoletta, a base quadrata, la quale originariamente, con ogni probabilità, conteneva un normale anello ed a tutt’oggi, all’interno del medesimo supporto, viene custodito, data la sua particolarità bibliografica, nell’Archivio Storico del Comune di Asiago. La Tipografia Salmin alla Minerva concluderà la sua secolare attività a seguito di uno dei tanti bombardamenti sulle città venete, succedutisi nel marzo del 1944, durante la seconda guerra mondiale. I caratteri tipografici, utilizzati per la stampa della lettera del Galilei, hanno avuto una loro singolare storia. Infatti commissionati dall’Editore milanese Giacomo Gnocchi, verso la metà dell’ottocento, per stampare la Divina Commedia, con il preciso intento di render gloria a Dante, dopo anni di tentativi, venivano finalmente realizzati dall’incisore piacentino Antonio Farina e viste le minuscole dimensioni, venivano chiamati caratteri ad “occhio di mosca”. Nel 1850, venivano affidati alla fonderia milanese Corbetta, che li fondeva, ma solo, dopo vari tentativi di procedere alla stampa, sistematicamente falliti, da parte di varie tipografie, Giovanni Gnocchi, figlio di Giacomo, stipulava l’1 marzo 1873 un contratto triennale con la Tipografia padovana Salmin alla Minerva, per la stampa della Divina Commedia di Dante. I medesimi tipografi, eseguito il lavoro, con gli stessi caratteri, anziché distruggerli, come avrebbe previsto il contratto, componevano invece la lettera del Galilei. L’incisore, Antonio Farina, donava successivamente le matrici al Museo Civico di Milano. Mario Basso Ecco, comunque, in dettaglio le principali caratteristiche dell’esemplare di proprietà della Biblioteca Civica di Asiago: TITOLO DI COPERTINA: Sulla copertina esterna e sul frontespizio compare il titolo: “GALILEO / a / Madama / CRISTINA / di / Lorena / (1615)” – Tip. Salmin Sul verso della prima facciata, a fianco del frontespizio, compare invece il disegno del profilo del Galilei, mentre sul verso del medesimo la scritta “Padova / Tipografia Salmin / 1896”. Segue infine la dedica: “Alla / Serenissima / Madama / la / Granduchessa / Madre / Galileo Galilei”. Inizia a questo punto la stampa della lettera. NELL’ULTIMA PAGINA SI LEGGE INVECE: “stampata coi / caratteri del / dantino / onde superare / qualsiasi altra / minuscola edi= / zione / maggio / 1897”. DIMENSIONI ESTERNE DELLA COPERTINA: mm. 16 X 11. SPESSORE DEL DORSO: mm. 7 (Purtroppo il dorso è estremamente rovinato e pertanto quasi del tutto illeggibile). LUCE DI STAMPA: ha una dimensione di mm. 12 x 7. Ogni pagina a stampa si compone di nove righe, mentre, al centro della decima, è stampato, con gli stessi caratteri, il numero della pagina. Le pagine in totale sono 207, numerate da pagina 6 a 205, mentre i caratteri a stampa utilizzati sono stati n. 24.102. L’esemplare è stato donato alla Biblioteca Civica di Asiago, insieme ad altri volumi, a cavallo tra gli anni settanta ed ottanta, dall’Avv. Angelo Costa (Ancos) ed è stato inserito nel registro inventario dei libri della biblioteca al n. 6372. liare, una data, un episodio conosciuto, un nome di cui ha tanto sentito parlare in casa, un evento di cui si era ormai scordato o un termine caduto in disuso”. Per i giovani, l’occasione di conoscere le p ro p r i e o r i g i n i “ d i versi e ormai perduti modi di vivere che appartennero ai loro antenati”. S.L. NOTIZIE DAL MUSEO DELL’ACQUA a cura del Gruppo Speleologico Settecomuni HISTORIA NATVRALIS Quasi in punta di piedi è arrivata al museo l’HISTORIA NATVRALIS di Caio Plinio Secondo detto il Vecchio, il più grande excursus nel mondo della natura scritto in latino. L’opera, in 10 volumi, è edita da Tavrini per Josephi Pompa, edizione 1829. Questo importante ingresso librario nella biblioteca in allestimento, è il giusto inizio per la creazione, pensata da tempo, di un settore composto unicamente da testi vecchi e antichi. Testi nei quali non si debba cercare tanto un dato a conferma di altro dato, ma anzi, quasi il contrario! E’ raccogliere in questo particolare settore, libri, relazioni, estratti, articoli di studiosi lontani nel tempo, molti ormai dimenticati, che contengono i ragionamenti di ieri; lo spirito, la grinta, la caparbietà di allora, quando lo studio e la ricerca non erano certamente facili. Quando, per esempio, incontrando in grotta in acque sotterranee, alla fine del ‘700, un esemplare di un innocuo proteo (Proteus Anguinos), si era certi di essersi imbattuti in un piccolo di drago! E poi, basta soffermarci sull’ uomo che ha scritto Historia Naturalis. Scrittore romano, scienziato, naturalista, filosofo e storico, nacque a Como nel 23 d.C. Divenne generale e ammiraglio, fino a raggiungere la qualifica di consigliere degli imperatori Vespasiano e Tito. Era uno studioso instancabile: per scrivere quest’opera consultò oltre duemila fra libri greci e latini. In questo monumentale lavoro sono contenuti temi che vanno a toccare astronomia, geografia, zoologia, botanica, medicina, geologia e mineralogia. Dentro queste pagine si trovano molte leggende e fantasie che si mescolano a nozioni, oggi, scientificamente rilette. E’ anche questo che affascina e che rende attraente il capolavoro di Plinio il Vecchio. Colpiscono anche le modalità della sua morte... Sorpreso a Miseno dalla famosa eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che seppellì Pompei, Ercolano e Stabia, volle avventurarsi verso le falde del vulcano per vedere e capire meglio quel fenomeno. E, come se andasse incontro meravigliato a un piccolo di drago, fu travolto dai lapilli e dalle ceneri. Giliano Carli Paris 8 Sabato 6 marzo 2010 l’Altopiano 20 “El gatto si cucina(va) anche sull’Altopiano” Il recente allontanamento dello chef Bigazzi dal programma “La prova del cuoco” stimola la discussione sui vicentini magna gatti - Nell’Altopiano dei Sette Comuni il micio si consumava, eccome “El gato in tecia”, secondo la LAV (Lega Anti Vivisezione) solo a parlarne si incorre nell’apologia di reato? Corriamo il rischio e discutiamone, abbiamo schiere di ricercatori e storici correi di aver disquisito graficamente di pettirossi allo spiedo e di boboli (leggi: cornioli) consumati nelle stagioni vietate alla raccolta. Lo spunto per trattare il tema micio in casseruola ci è offerto dalle reazioni sorte dopo la messa in onda del programma “La prova del cuoco”, dove lo chef toscano Beppe Bigazzi in una recente puntata spiegava come cucinare l’animale domestico. E la polemica si è subito accesa, con la notizia ripresa dall’autorevole quotidiano britannico “Times”, ad illustrare la tradizione culinaria palladiana, con i vicentini etichettati con la poco edificante e radicata nomea di “magna gatti”. Ma, viene da chiedersi, lo siamo davvero? Forse lo siamo stati, comunque per necessità, non certo per virtù. Quando gli stomaci dei nostri nonni quotidianamente brontolavano e le dispense erano spesso vuote, questi poveri felini diventavano loro malgrado spezzatino in buona parte della penisola. Che poi lo stufato fosse più prelibato nell Val Leogra o sulle Prealpi, è una risultante discutibile, imputata ai meriti delle massaie o forse alla qualità della materia prima: il gatto vicentino. Per saperne di più è bastato recarsi al bar di una qualunque contrada altopianese, cercando informazioni su questa che – forse – è solo una tradizione obsoleta. Inizialmente gli avventori presenti nel locale non sembravano interessarsi alla discussione, ma leggere ad alta voce il titolo a quattro colonne del quotidiano provinciale aperto sul tavolo, ha dato il là al dibattito, con la barista a far da valida spalla. “Gatti non se ne mangia più da un pezzo, né qua né in pianura”, sbotta un anziano con la barba incolta di qualche giorno. Il ghiaccio è rotto, come se il grande saggio avesse aperto la seduta, tutti i presenti attaccano a dire qualcosa. “Per prima cosa bisognava ciaparlo, el gato – continua con voce sicura dal suo angolo di bar – una volta che si ha nel sacco, il più è fatto”. Mentre la barista sorride da dietro il banco, la discussione si anima. Scopriamo così che al gatto non si sparava, “la fucilata faceva troppo rumore ed era degna della “più nobile” lepre, bastava colpirlo alla testa col classico bastone. E poi via, di corsa a casa; guai se il micio fosse stato un asso piglia topi, i proprietari non avrebbero mai perdonato la sua eliminazio- ne”, per quanto, aggiungiamo, nel frangente potesse apparire giusta la causa. Sembra noto a tutti che in Altopiano alcuni decenni fa salisse un tale Piero di Thiene, sul portapacchi della bici legava le sporte su cui infilare le pellicce. Le pagava un franco al pezzo, ma non tutte finivano nel mercato del pellame, qualcuna rimaneva quassù, adeguatamente conciata con la paglia secca, si trasformava in eccellenti manopole scaldamani. Parte della carne poi finiva in tecia, quella dei capi più giovani. Basilare risultava la frollatura, che veniva ottimizzata mettendo la preda pulita delle interiora sotto la neve. Il ben noto olfatto delle volpi consigliava di non porre il gatto de- funto lontano dai centri abitati, ma appenderlo per qualche giorno in un sacco riempito di neve, all’ombra della legnaia. Ancora una giornata sotto l’acqua corrente e finalmente il riposo su una bacinella con dell’aceto e un po’ di erbette aromatiche. Qui le teorie son contrastanti; c’è chi afferma che l’aceto copriva o alterava troppo il sapore della polpa, mentre più adeguato risultava un buon bicchiere di cabernet. “Non è sprecato un rosso DOC – dice un anziano, la cui passione per la caccia è tradita dal cappellino mimetico su cui è infilata una penna di beccaccia – anzi, è un investimento sul sapore finale dello spezzatino”. La discussione degenera. C’è chi consiglia di procurarsi solo gatti vaccinati ma senza il micro-cip del veterinario, chi raccomanda la “macellazione” nel rispetto del calar di luna. Altri dicono che “se il micio è di lusso, bisogna togliere con la testa anche il campanellino attaccato al collo, al fine di evitare la vendetta trasversale”….e il gatto bian- co ha carne più chiara di quello nero”, e via cosi con teorie fantastiche. Qualcuno ricorda lo scalpore causato anni fa dalla sparizione di cinque gatti appartenuti al pretore Montini Trotti. L’illustre uomo di legge pare avesse promesso 5 milioni di vecchie lire a chi gli avesse portato notizie dei suoi amati animali. Ma niente, scomparsi nel nulla, “forse emigrati in massa verso la pianura prima di finire al caldo di qualche forno”. Il bar intanto è diventato lo studio di un talk show, dove tutti vogliono dire qualcosa che superi per interesse quanto detto dal precedente intervistato. L’impressione è che sul tema in oggetto la cultura dei presenti sia tale da tradire una cena appena conclusa a base di micio. Ma è solo una congettura. “Comunque – conclude la barista, ora alle prese con le tazzine svuotate da caffè e cappuccini – se al termine di un pranzo a base di coniglio, qualche commensale lancia un miagolio, preoccupatevi abbastanza. Potreste aver partecipato ad un banchetto fuori dai soliti schemi e contro legge”. Giovanni Dalle Fusine LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA La dimensione del desiderio in adolescenza A volte, la scelta del tema da trattare in questa rubrica deriva direttamente da contatti con persone che mi pongono quesiti o situazioni personali su cui dare un parere, un consiglio o, professionalmente, una risposta. In questo numero vorrei anticipare alcuni temi che affronterò in un incontro previsto per Venerdi 19 Marzo presso i locali del Bar Lux del Patronato alle ore 20.30 in favore dei volontari (ma non solo, visto che l’invito è rivolto a tutti i genitori, gli insegnanti e a coloro siano interessati all’argomento) che operano nelle Associazioni dell’ambito Parrocchiale e del Patronato di Asiago. Il tema è: Educare gli adolescenti; linguaggio e comunicazione. In questo numero, per non anticipare troppo i contenuti dell’incontro i quali senz’altro saranno discussi attraverso in proficuo confronto con i partecipanti, al fine di non rendere troppo “accademica” e noiosa la lezione (è proprio ciò che odia l’adolescente!), mi soffermo su un argomento circoscritto a cui da un po’ di tempo sto riservando spazio ed energie nella mia ricerca personale e professionale. Trattasi della dimensione del desiderio in adolescen- za. Pertanto, mettendomi già nell’ottica dell’intervento che mi vedrà protagonista, utilizzerò il linguaggio e la modalità comunicativa tipica della relazione educativa con l’adolescente. Innanzitutto, se parliamo di desiderio parliamo di un’isola che non c’è, almeno nel presente. Stiamo immaginando un oggetto, una situazione, un modo di essere, una possibilità che al momento attuale è solo frutto della nostra capacità immaginativa e creativa. Il desiderio quindi, siamo tutti d’accordo, appartiene al mondo del futuro e del possibile; fermi! Quanto possibile? Se desidero entro la mia vecchiaia fare un giro su Marte, sto desiderando qualcosa di realizzabile o semplicemente ipotizzando l’impossibile? Qui casca l’asino. Se non sappia- mo distinguere tra questi due piani, ci metteremmo in condizione di non raggiungere alcuno degli obiettivi, semplicemente perché abbiamo puntato troppo in alto. Saper desiderare significa progettare nel piano del possibile, del realizzabile, nel territorio della speranza che è realisticamente perseguibile. Invito a soffermarsi e a riflettere. Agli educatori chiedo: come coinvolgete i vostri cari ragazzi nel progetto educativo annuale? Li portate nel piano del possibile o “sparate” troppo in alto? E ai genitori, similmente: chi credete che possano essere in potenza i vostri figli? Trasmettete loro dei desideri “possibili”? Lo chiedo, non tanto per esercizio oratorio, ma perché i ragazzi quando sono in difficoltà nel guardare avanti hanno solo due possibilità “esisten- ziali”: tornare bambini o alzare “la posta” del gioco perdendosi nella dimensione dell’ideale. C’è qualcuno che non ha capito? Spiego subito, non c’è nulla di difficile. Mettetevi un minuto nei panni del preadolescente e dell’adolescente (sono costretto ad affiancarli per motivi di brevità, sebbene siano due “razze” diverse di cucciolo d’uomo). Nel giro di un anno, la faccia vi si riempie di foruncoli, gli arti si allungano, le curve aumentano, la voce diventa diversa, irriconoscibile. E soprattutto vi si apre la possibilità di pensare in modo diverso, più ampio, più potente, più adulto. Cosa fareste? Personalmente mi nasconderei, in attesa che qualcuno mi dica: “Ehi, che c’è? Io ti riconosco, esci dalla tana, non temere, sei sempre il solito...ma con nuovi i super-poteri!”. Avete visto Avatar? Dai, non ci credo, non fate gli snob. Il film è carino, dal punto di vista tecnologico è all’avanguardia e nei contenuti non delude le attese. Certo, bisogna saperlo prendere, sfruttare, capire; e gli educatori vogliono assumersi proprio questa responsabilità, vero? Il film ti proietta in una dimensione alternativa, questo è indubbio. I soldati precettati per la missione imparano a mettersi nel corpo di un avatar, ovvero di una creatura aliena che in quanto a conformazione fisica e capacità psicosensoriale è senz’altro superiore all’uomo. Il bambino, sporgendosi nell’universo adulto attraverso l’adolescenza, diventa “avatar” per un periodo, sperimenta le potenzialità di un nuovo modo di essere e di vivere. Esperienza entusiasmante, se c’è qualcuno che ti fa da “coach”; drammatica, se sei da solo. In questo scorgo la dimensione del desiderio. Troppo spesso la società in cui viviamo deride gli apprendisti adulti. Non ne ha rispetto, non li ama; anzi, li sfrutta. Cito Don Tonino Bello: “Servire i giovani...significa considerarli poveri con cui giocare in perdita, non potenziali ricchi da blandire furbescamente in anticipo”. Dobbiamo sapere che è dura aiutare i ragazzi. Sono per la prima volta al timone della propria nave, dove il capitano è momentaneamente febbricitante; vivono il panico, sono catapultati nella dimensione del presente, non sanno guardare oltre. Eppure, desiderare significa guardare avanti e progettare il possibile partendo dalle pro- prie risorse. Ma se si è alla guida di sé per la prima volta, credetemi, guardare avanti fa paura. Eppure, la risposta per far crescere la voglia di proiettarsi nel futuro deriva proprio -citando Don Mazzi- dal poter vivere “esperienze forti ed avventurose” che ci mettano in gioco totalmente. Questo chiede l’adolescente a noi adulti, senza minimi termini. Scoprire il limite corporeo e mentale, disegnare una traiettoria, scommettere; ben lungi dalla cultura del “fast food”, del consumo espresso, esente dalla fatica di circoscriversi entro spazio e tempo. Dice Crepet: “...educare è offrire libertà”; aggiungo io, e concludo, scoprire i propri limiti stimola a volerli superare, in una prospettiva di crescita individuale e possibile. Stefano Rigoni, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale Tel. 338.2919597 – E-mail: [email protected] 8 Sabato 6 marzo 2010 l’Altopiano 21 Gli Asiago Vipers s’inceppano a Ferrara. Addio primo posto? Il peggio sembrava essere passato e, invece, no. Stagione tribolata, questa, per una Rigoni di Asiago Vipers che in una delle ultime curve prima del traguardo della regular season sbanda e lascia per strada due punti pesantissimi, probabilmente decisivi, nell’inseguimento all’Edera Trieste, ora scappata via a +4 a tre turni dalla conclusione. Qualche campanello d’allarme era suonato già nella sfida con la matricola Monleale, sconfitta 10-5 al termine di un match davvero sottotono da parte degli arancioneri. Nei giorni seguenti c’era stato anche un incontro chiarificatore tra squadra e tecnico, come spiega lo stesso Fabio Forte. « Abbiamo fatto una bella chiacchierata in cui più di uno si è tolto dei sassolini dalle scarpe ed è stato sicuramente positivo. Credo fosse davvero necessario questo “faccia a faccia” con la squadra; fatta eccezione per la batosta di Trieste, i risultati ci hanno sempre dato ragione, mascherando così una “crisi” di gioco che in realtà si sta trascinando da un bel po’, diciamo dalla vittoria di Coppa Italia in poi. Serviva una scossa all’ambiente e così ho paventato Non inizia bene il girone di ritorno per l’Immobilare La Bussola in Prima Divisione femminile: due sconfitte consecutive destano preoccupazione per la posizione in classifica sebbene sia ancora lungo il percorso fino a fine campionato. Se da una parte l’ultima in ordine cronologico era preventivabile (la partita di sabato scorso, 27 febbraio, vedeva contrapporre le “Tigers” alla capolista U.S. Angarano Azzurra), di sicuro così non è stato per la trasferta che vedeva la squadra del Cesuna fronteggiare il fanalino di coda Riviera Volley di Barbarano Vicentino. Una partita presa sottogamba segnata dall’inconsistenza dell’attacco e dall’insufficiente coesione di squadra che si sostanzia nel risultato dei parziali 25-15, 25-17 e 25-19 per il 3 a 0 finale a favore del Riviera. Pur volendo cercare tutte le attenuanti del caso per la deludente prestazione della squadra (mancanza di concentrazione, formazione rimaneggiata, scarso mordente agonistico e quant’altro), l’esito della partita consegna una sola certezza al ai ragazzi l’arrivo di un nuovo coach qualora non cambino le cose nelle prossime quattro partite in cui comunque cambierò il mio atteggiamento nei confronti di chi non segue le direttive. Ma questo, ci tengo a sottolinearlo, con il benestare dei giocatori, in particolare della “vecchia guardia” che mi ha spinto verso questa decisione; andiamo a Ferrara per far bene e con lo spirito giusto ». Nella città estense, tuttavia, la macchina arancionera si è inceppata, sbattendo contro Alberti ed i “legni” e facendosi imporre il pareggio (33) dall’indomita compagine allenata dall’ex Roberto “Cip” Ciprian. Un pari che non ci voleva, ma che sembra essere lo specchio del momento in cui versano i campioni d’Italia, come spiega Claudio Mantese, che non accampa scuse. « Stiamo giocando male, inutile girarci attorno; questa è la nostra realtà attuale. Non pattiniamo, siamo indisciplinati, muoviamo troppo poco le gambe e troppo spesso la stecca, prendendo penalità evitabili. E non giochiamo insieme. Credo che il secondo posto sia quello che valiamo in questo momento. Siamo in difficoltà, con tanti problemi da risolvere. Non so quale possa essere la soluzione più efficace, forse i giocatori che arriveranno tra qualche settimana ci aiuteranno a far girare questa situazione, ma certamente serve una svolta prima che sia troppo tardi ». Un pareggio amaro, condito anche dalle solite polemiche sulla direzione di gara (nel mirino Liotta, rimasto solo a dirigere la gara dopo l’in- fortunio a Gufler), che, unito alla vittoria di misura dell’Edera sul Vicenza, riduce al lumicino le chance LA CLASSIFICA Classifica A1. Edera Trieste punti 45; Rigoni di Asiago Vipers 41; Arezzo 38; Caoduro Diavoli Vicenza 32; Milano 28; Civitavecchia * 25; Ferrara ** 24; Modena 13; Monleale 11; Polet Trieste ** 10; Torino 6. (* una partita in meno; ** una partita in più) di primo posto per capitan Sartori e compagni. Trieste, rispetto ai Vipers, ha sicuramente un calendario più complicato (in casa Milano e Civitavecchia; fuori Arezzo), ma è difficile che possa perdere almeno quattro punti da qui sino al termine. Asiago, però, dovrà cercare di finire nel miglior modo possibile e di raggranellare comunque i nove punti che rimangono a disposizione. Poi si vedrà. Un’ultima con- Mondiali 2010: Rela e Marobin, futuro azzurro? Cristian Rela e Riccardo Marobin stanno fin qui vivendo una stagione davvero importante a livello professionale: “Ciano” è saldamente al comando delle Serie A1 con l’Edera Trieste; mentre il “Maro” sta traghettando i Ghosts Padova verso la promozione nella massima serie (per lui sarebbe la terza di fila!). E a gratificare il loro lavoro potrebbe esserci nientemeno che una chiamata azzurra. Da tempo, infatti, Cristian Rela sarebbe il principale candidato alla panchina della nazionale senior; mentre l’amico e collega Riccardo Marobin potrebbe aggiudicarsi quella degli juniores. Il condizionale resta ancora d’obbligo, perché dalla F.I.H.P. non arrivano conferme ufficiali. Per quelle bisognerà attendere il prossimo consiglio federale, in programma proprio in questi giorni. Per entrambi, dunque, potrebbe esserci la grande occasione di provare a rilanciare gli azzurri dopo le delusioni del Mondiale di Varese. La nazionale senior, dall’11 al 17 luglio prossimi, sarà di scena a Beroun (Repubblica Ceca); mentre i giovani “prospects” vivranno la loro avventura iridata a Düsseldorf (Germania), già sede dell’evento nel 2008, dal 27 giugno al 2 luglio. S.A. Scende in campo il Minivolley Battuta d’arresto per l’Immobiliare La Bussola in Prima femminile gruppo: la squadra si ritrova senza tre punti che potranno essere di assoluto rilievo in chiave salvezza. Se era necessario invertire l’approccio agonistico la partita contro l’Angarano poteva rappresentare un punto di svolta ma, complice l’inadeguato stato di forma del Cesuna, così non è stato! Lo scontro già sulla carta si presentava impari e l’illusione del Cesuna di mettere sotto pressione la forte s q u a d r a bassanese, già proiettata a fare il salto di categoria nelle serie regionali, si affievolisce fin dalle fasi iniziali di primo e secondo set. Attraverso un fruttuoso sistema muro-difesa, indirizzato soprattutto a limitare gli attacchi dei laterali, l’Angarano smorza efficacemente le velleità delle padrone di casa che, al contrario, non riescono a ridurre l’incisività in attacco delle ospiti. Dura solo un’ora l’agonia delle “Tigers”, con le ospiti che chiudono sempre con largo margine tutti i set, e al Cesuna non resta che lasciare sul campo tutti e tre i punti in palio. 0 a 3 il risultato finale, parziali di 16-25, 16-25 e 15-25, con l’Angarano sempre più solo in testa alla classi- siderazione riguarda ancora la questione Odegar: l’eventuale secondo posto in classifica andrebbe a ridurre ancora di più le già scarse probabilità di dar vita alla laboriosa ed onerosa operazione per consentire ai Vipers di giocare nell’impianto comunale. Nel caso di qualificazione alla finale, infatti, Asiago giocherebbe in casa gara 1 (1 maggio) e l’eventuale gara 4 (11 maggio). Visto che lo stadio sarebbe “libero” per il 3 maggio… . Stefano Angonese fica del girone B con 38 punti contro i 32 di Volley Sottoriva e Sartorello Argine. Dopo la 13 giornata il Cesuna, invece, occupa la terzultima posizione con 12 punti preceduta da U.S. Astico di Lugo a 13 e Montecchio Maggiore a quota 14. In attesa di giorni migliori la società per ora si rincuora con il felice momento del Caseificio Pennar, la squadra maschile impegnata nel cam- pionato di Seconda Divisione, che ad una giornata dal termine della regular season acquisisce il diritto di accedere ai play-off promozione grazie al secondo posto nel girone B confermato dalla vittoria nella trasferta di Piovene Rocchette. Nel match disputato sabato 20 febbraio contro l’US Summano, fanalino di coda del girone, il Cesuna non perde di vista il prestigioso obiettivo di classifica imponendo un martellante ritmo di gioco, con l’eccezione del secondo set quando, complice un increscioso calo di tensione degli altopianesi, il Piovene illude il numeroso pubblico presente di poter cambiare le sorti di un match già segnato: sotto 23 a 24 il Cesuna però riprende la giusta determinazione andando a chiudere ai vantaggi. È sufficiente solo un’ora al Cesuna per chiudere il conto 0 a 3, parziali di 8-25, 24-26 e 14-25, ed accaparrarsi i tre punti che valgono la garanzia dei playoff. Nel frattempo anche per le giovani leve della P.G.S. Cesuna, Polisportiva Comune di Roana, è iniziato, nel segno dell’euforia, l’approccio con la fase competitiva. L’esordio a Vicenza domenica 21 febbraio e a Thiene la settimana successiva rispettivamente nei concentramenti di Giocovolley (dalla prima alla terza elementare) e Minivolley (quarta e quinta elementare). Le bimbe erano accompagnate dalle istruttrici Elisa Bolzon, Barbara Stella, Giada Forte e Giulia Pesavento, che a seconda della situazione sono allenatrici, madri, sorelle o compagne di giochi creando così grande affiatamento nel numeroso gruppo. Al seguito uno stuolo di genitori e parenti che hanno potuto apprezzare il livello di preparazione raggiunto in questa fase dove emerge principalmente l’aspetto ludico della pallavolo. Assolutamente centrato l’obiettivo primario dell’associazione che proprio nello Statuto precisa di voler far vivere l’esperienza dello sport come momento di educazione, di maturazione e di impegno. 8 Sabato 6 marzo 2010 l’Altopiano 22 Fabris e Pozza migliori Juniores provinciali Filippo Parini Il 2A prima società classificata anche nell’ultima gara provinciale sulle nevi di Valmaron nel circuito riservato alle categorie giovani - Una folta rappresentanza di atleti altopianesi agli Italiani SCI Sabato 27 febbraio, vigilia della Marciabianca, sulle nevi di Valmaron si è conclusa, con la quarta prova, con partenza mass start e a tecnica libera per Ragazzi-Allievi, la fase circoscrizionale riservata alle categorie giovanissimi per il settore dello sci di fondo. La bagarre era iniziata il 16 gennaio sulle piste del Centro fondo Monte Corno con la prima prova organizzata proprio dallo Sci Club 2A con il Gran Prix Latte Busche per i piccolissimi e con il Trofeo Vittorino Molini per le categorie Ragazzi e Allievi. Ci piace ricordare che questo trofeo è intitolato ad uno sportivo vero, ad un nostro concittadino che ha lasciato alla collettività il suo esempio di lealtà ed impegno anche in ambito sociale: un maestro di vita ed un esempio per tutti i nostri giovani. Si è avuto, in questa prima prova, un assaggio delle forze in campo ; la vittoria in numerose categorie consentiva al Club Organizzatore di primeggiare nella classifica per società del circuito BabyCuccioli davanti ad U:S:A:, al C.S.Bassano, al Valmagnaboschi.. Supremazia anche per i Ragazzi-Allievi del 2A sempre davanti ad U:S:A:Asiago, Sci Nordico Monte Corno, C.S.Bassano, S.C.Valmagnaboschi…….. Per la seconda prova, si tornava sulle nevi del Corno il 26 gennaio con la manifestazione organizzata questa volta dal C.S.Bassano. Si ripetevano praticamente i valori in campo, con qualche scambio nelle classifiche individuali, ma con la conferma del 2A Asiago Altopiano quale prima società provinciale per il Latte Busche, mentre l’U.S.A. faceva sua la classifica del Trofeo Masters Ragazzi-Allievi.. Il 7 febbraio si recuperava la prova prevista per il 6 gennaio alle Montagnole di Recoaro e posticipata per mancanza di neve. Mentre il folto gruppo delle Ragazze del 2A , campeggiate da Maria Cherubin, supportato dai compagni della categoria maschile e poi dagli Allievi-e non ha avuto difficoltà ad imporsi come Club, l’U:S:A:Asiago, riusciva ad aggiudicarsi la classifica dei Baby-Cuccioli.. La testa di questa classifica è stata prontamente ripresa in questa ultima prova di Valmaron, dove 6 delle 8 categorie contemplate, sono state ad appannaggio dei giovani protagonisti del 2A . Marta Fabris, categoria Juniores, sempre presente nelle prime dieci posizioni delle classifiche sia delle Nazionali Giovani, sia dei Campionati Italiani, ha partecipato alle gare FIS Europa di Forni di Sopra, , classificandosi in 21esima e 22 esima posizione a livello europeo. Il lungo atleta di Fontanelle di Conco, Sebastiano Pozza dopo qualche incertezza all’inizio di stagione, ha mantenuto soddisfacente forma con altrettanto soddisfacenti piazzamenti sia ai Bene gli atleti dell’Unione Sportiva Asiago Sci a Passo Cereda e Val Padola Si sono svolte recentemente due gare regionali molto importanti in questa fase finale della stagione sciistica. Sulle piste di Passo Cereda, nella Valle del Primiero a 9 Km da Fiera, domenica 14 Febbraio, sono stati impegnati oltre 300 atleti, dalla categoria Baby alla categoria Master. Tracciato impegnativo e ben battuto, in una giornata solare dove gli altopianesi si sono piazzati ottimamente. Nella categoria Aspiranti maschile, sulla distanza di 10 Km in tecnica classica, si è imposto Luca Rigoni dell’ U.S. Asiago Sci. Domenica 21 febbraio si è svolto invece l’ultimo campionato regionale per lo sci di fondo a Val Padola sulle piste tracciate in una natura ancora incontaminata, tra i boschi di abeti che hanno visto nascere campioni quale il mitico Maurilio De Zolt. Hanno partecipato 340 concorrenti in una giornata che ha messo a confronto Giovani/Seniores, Allievi, Ragazzi, Cuccioli e Baby. Grande la soddisfazione per la società altopianese dell’ Unione Sportiva Asiago Sci, dove ancora una volta gli atleti si sono fatti notare ottenendo ben due podi. Da sottolineare il 3° posto di Deborah Rosa, il 10° posto di Denise Cera e il 13° posto di Brenda Pangrazio nella categoria Allievi femminile. Nella categoria Allievi maschile ottimo il terzo posto di Simone Bertacco, sesta piazza per Giuseppe Pilati e nono posto per Marco Mosele. Ottimi risultati e grande soddisfazione anche per la qualificazione ottenuta da tutti questi atleti per i Campionati Italiani di fine febbraio a Lama Mocogno in provincia di Modena. Morena Turetta Campionati Italiani, sia nelle prove regionali, sorprendendo un po’ tutti con la vittoria riportata proprio nella 25 km della Marciabianca, dove si è imposto con oltre due minuti di vantaggio sul secondo classificato. Francesco Milardi e Filippo Parini, categoria Allievi, si sono guadagnati la partecipazione ai Campionati Italiani di Categoria svoltesi sulle nevi dell’Appennino Modenese alle Piane di Mocogno. Pur non figurando nelle primissime posizioni, hanno fatto tesoro di questa esperienza e di questo confronto con altre realtà italiane. Si aspettano ora all’appuntamento principale, quello dei Campionati Italiani di Entracque in programma il 20 e 21 di marzo, il ragazzo Giovanni Spagnolo, risultato tra i migliori in ambito regionale e poi la folta rappresentanza delle ragazze:. Maria Cherubin, Marianives Valente, Marta Cantele, Giorgia Parini e Veronica Rossi. Per i Baby e Cuccioli c’è attesa per il gran finale Regionale del Latte Busche, l’appuntamento è per il 14 marzo sulle nevi di Cortina d’Ampezzo; per consentire alla società un piazzamento di prestigio si sta rifinendo la preparazione, tutti si stanno impegnando e si impegneranno al massimo, e questo è già un bel risultato! Con il 2A a Cortina saranno presenti anche gli altri piccoli Club dell’Altopiano, come l’ultimo rinato Sci Club di Enego, e poi il Valmagnaboschi e il 6 Campanili, che pur fra mille difficoltà, riescono a mantenere viva anche nei piccoli centri la realtà, che è anche tradizione, dello sci di fondo. Classifica 4° prova fondo Valmaron 27 febbraio 2010 Categoria Baby femminile: 1°Rigoni Giogia S.C. Valmagnaboschi 2° Cera Serena S.C. 2A A 3° Costa Stefania S.N:Monte Corno 4° Gheno Martina C.S. Bassano 5°Covolo Giada S.C. 6 Campanili Baby Maschile 1° Minuzzo Michele S.C. 2A 2° Strazzabosco Alessandro 6 Campanili 3° Zovi Tomas Valmagnaboschi 4° Rosa Fabio S.Nordico Montecorno 5° Alessio Pietro C.S. Bassano Cucciole Femminile 1° Panozzo Giulia S.C. 2A 2° Baù Rebecca U:S:A: 3° Pozza Alice S.C.2A 4° Gabrieli Anna S:c: Enego 5° Ava Valentina S.C.2A Cuccioli Maschile 1° Gheno Tobia C.S. Bassano 2° Mosele Federico U:S:A: 3° Meneghini Luca U:S:A: 4° Ronzani Cristian U:S:A: 5°Stella Ivan 2A Asiago Altopiano Ragazze Femminile 1° Cherubin Maria S.C. 2A 2° Gheno Claudia C.S. Bassano 3° Cantele Marta S.C.2A 4° Valente Marianives 2A 5° Rossi Veronica 2A Ragazzi maschile 1° Giovanni Spagnolo 2A 2° Ghedina Jacopo U:S:A: 3° Frigo Loris Valmagnaboschi 4°Vianello Marco S. Nordico Monte Corno 5°Dalle Ave Sebastiano U:S:A: Allive Femminile 1° Rigoni Ilaria 2A Asiago Altopiano 2° Strazzabosco Sara 2AAsiago Altopiano 3° Mosele Martina U:S:A. Asiago Sci 4° Doriguzzi Martina U:S:A. 5° tessari Giada U:S.A. Categoria Allievi maschile: 1°Panozzo Matteo 2AAsiago 2° Frigo Kevin 2AAsiago 3° Brazzale Elia Monte Corno. 8 Sabato 6 marzo 2010 l’Altopiano 23 Cala il sipario sulla Marciabianca 391 gli atleti al via nella gara della domenica, un centinaio in più rispetto allo scorso anno, hanno affrontato i 25 e 50 chilometri ad anello unico nella splendida Piana di Marcesina SCI È calato il sipario sulla 38ª edizione della Marciabianca svoltasi nell’ultimo weekend di febbraio. 391 gli atleti al via nella gara della domenica, un centinaio in più rispetto allo scorso anno, hanno affrontato i 25 e 50 chilometri ad anello unico nella splendida Piana di Marcesina. Ripercorrendo la due giorni, nel pomeriggio di sabato 126 piccoli atleti (8-16 anni) hanno dato vita alla seconda edizione della Marciabianca Kids mettendosi alla prova nei diversi percorsi (1-7,5 km) preparati da Roberto Caregnato e lo staff del Centro Fondo Enego. La Kids era inserita quest’anno nel programma del campionato interprovinciale FISI, come quarta prova che assegnava gli ultimi punti validi per il campionato 2009/10. Per i piccoli tanta festa al traguardo con la presenza della mascotte del Villaggio Marzotto di Lido di Jesolo. “La giornata del sabato – commenta l’assessore allo sport e turismo di Enego Davide Dalla Costa - con i nostri giovani sciatori è stato un enorme passo avanti rispetto all’anno scorso, a dimostrazione che il lavoro svolto per l’inserimento della gara a fase provinciale F.I.S.I. è stato assolutamente azzeccato. Successo rafforzato anche dalla giornata soleggiata che ci ha aiutato, non poco, a tirare fuori di casa molto pubblico, il quale ha assistito con interesse e con il giusto incitamento i piccoli campioni”. Alla sera all’expò di piazza San Marco ad Enego si è alzato il sipario con i saluti delle autorità, la presentazio- ne ad atleti, turisti e cittadinanza dell’evento ma soprattutto con la consegna ufficiale dei pettorali di gara ai top athletes. Ma la novità della serata di apertura è stato lo stand gastronomico gestito dal gruppo Alpini di Enego e la fiaccolata tricolore di battesimo che dal Monte Lisser (1600 metri) ha portato sino al centro paese (750 m. slm) 15 sciatori sotto la guida dell’esperto Otello Frison. I giovani accolti da un lungo applauso del pubblico presente all’esterno del tendone, hanno dato il via alla festa di luce con i fuochi d’artificio organizzati dall’Amministrazione comunale. La serata è poi proseguita poi con musica e balli, il modo migliore per chiudere il sabato. Per quanto riguarda le gare della domenica, nella 50 chilometri il varesino delle Fiamme Oro, Marco Cattaneo è rimasto sempre tra i primi per poi allungare sul finale scortato dai compagni Janmattie Kostner e Luca De Manicor giunti rispettivamente secondo e terzo per poi tagliare il traguardo con la corona al collo ferman- do il tempo in 2:11:20. Nel femminile nessuna sorpresa con Clara Bettega del team Hartmann che ha messo al collo la medaglia d’oro chiudendo la prova in 2:31:33 (33° tempo assoluto), distanziando di ben 15’ Rosanna Costa del Sci Cai Schio (2:47:18). Terza Raffaella Minozzo del Favaro Biella (3:12:25). Oltre al ritmo la selezione è stata fatta dai continui saliscendi che rendono particolarmente difficoltoso il tracciato. Nella 25 km. con una lieta sorpresa il successo è andato a Sebastiano Pozza del 2A Asiago al traguardo in 1:11:59, 2’21" di distacco su Marcello Delladio del Dolomitica Predazzo e 2’51" su Mattia Tancon del Canale d’Agordo. Nel femminile il successo più che scontato è andato a Eughenia Bichugova del team Hartmann (1:20:29 il tempo per lei) che ha scritto così il suo nome nella seconda riga dell’albo d’oro dell’evento (tra le novità della Marciabianca 2009 vi era infatti la 25 km. nel passato oggetto dell’evento Tricolore). Secondo gradino del podio per Lisanne Zago (1:27:53) dello Sci Cai Schio mentre terza si è confermata anche nel 2010 Luisa Mauri (1:29:41) tesserata con la società Passo Dopo Passo. Tanti applausi alla cerimonia di premiazione delle categorie assolute che si è svolta a pochi passi dall’arrivo alla presenza dell’assessore allo sport di Enego Davide Dalla Costa, dei rappresentanti delle aziende sponsor e delle associazio- ni coinvolte nell’organizzazione dell’evento. “Accanto ai grandi nomi giunti al traguardo - prosegue l’assessore Dalla Costa – come il vincitore Marco Cattaneo, Roberto De Zolt ed Eugenio Bianchi, non bisogna dimenticare Gino Ceccato primo eneghese nella 50 km. e Valter Caregnato primo eneghese nella 25, a loro saranno dati i giusti onori di merito a Ferragosto durante ‘La Giornata dello Sportivo 2010’. Colgo l’occasione per ringraziare lo Studio RX che ha dimostrato ancora una volta la sua grande professionalità nel gestire l’evento e sono sicuro che la Marciabianca arriverà, continuando così, a primeggiare nelle granfondo non solo nazionali”. Tutti i protagonisti si sono poi trasferiti in piazza San Marco ad Enego per il ricco pasta party curato dal gruppo Alpini di Enego in collaborazione con la sezione di Santa Croce di Bassano del Grappa. Tra pa- sta e minestrone sono stati 820 i coperti serviti arricchiti dal formaggio Enego offerto dalla Casearia Monti Trentini, polenta e salumi Brunello. Tanti applausi e strette di mano prima dell’estrazione a premi che ha messo in palio tra gli altri abbigliamento Sportful, scii e abbigliamento Fischer, scii Ski Trab, occhiali Adidas, gadget del Villaggio Marzotto ed i premi messi a disposizione da Guzzi Sport partner del Master Tour. Nel palco allestito nell’expò con gli stand delle aziende tecniche, si è svolto poi l’ultimo atto dell’evento ovvero la cerimonia di premiazione dei primi tre classificati delle categorie maschili e femminili tanto della 25 quanto della 50 km. Sono stati così assegnati gli ultimi punti utili per la classifica generale del Master Tour che nella metà di aprile nel trentino si chiuderà con il tradizionale momento di resoconto e premiazione. I successi del Gruppo Sportivo Alpini Quella che si sta avviando al termine è stata, per il Gruppo Sportivo Alpini di Asiago, una stagione eccezionale. Sono tanti gli ottimi risultati ottenuti da vari atleti della società in campo non solo nazionale, ma anche internazionale. Medaglie e buone prestazioni verranno degnamente celebrate nella solita cena sociale di fine stagione. Ma il presidente Fabrizio Dalle Ave, attraverso il nostro giornale, vuole rivolgere le sue congratulazioni soprattutto a quattro atleti che hanno conquistato il podio nel Master Tour, la competizione più rinomata in campo nazionale per i master. Il circuito comprende otto granfondo da disputarsi in tecnica classica e in tecnica libera: Sgambeda, Lavazehiito, Befanalauf, Millegrobbe, CortinaDobbiaco, Marcialonga, Val di Vizze, Val Casies, Marciabianca. I Magnifici quattro sono: Marco Crestani risultato primo assoluto nella categoria master U2 sia in tecnica classica che in tecnica libera; Francesco Benetti giunto secondo nella stessa categoria in tecnica libera; Angelo Russe terzo nella categoria master U3 tecnica classica; infine, l’inossidabile Roberto Martini che ha conquistato i primo posto nella categoria master U5 tecnica libera. Grazie a questi podi e alle lodevoli prestazioni di molti altri atleti il Gruppo Sportivo Alpini Asiago è attualmente la migliore società master per lo sci di fondo in Italia. Complimenti! 8 Sabato 6 marzo 2010 l’Altopiano 24 Ancora avvolti nel torpore invernale CALCIO Cosa dire … con alti e bassi il Canove Calcio rimane aggrappato con le unghie e con i denti a quel sesto posto in classifica che dà il diritto a par tecipare ai playoff. Un sesto posto condiviso con lo Scledum ed il Dueville con ancora 27 Prossimo avversario il Mussolente, sfida difficile contro una delle protagoniste del campionato. I tifosi attendono con ansia il ritorno della squadra all’Armando Frigo punti in palio. I prossimi punti saranno contesi proprio a quel macinasassi del Mussolente oramai avv i a t o a c o n q u i s t a re i l primo posto della classifica con i suoi 50 punti e sette lunghezza sull’inseguitore Pove. campo amico dell’Armando Frigo il 21 marzo contro lo Scledum o al massimo l’11 aprile contro il Travettore. Ed insieme poter gridare … Forza Canove. Gerardo Rigoni Classifica prima categoria girone “C” Immobiliare Stella Asiago Calcio a 5 Fasi finali calde per le formazioni asiaghesi Sono iniziati i gironi di ritorno dei campionati di serie A1 e A2 C.S.A.I.N. della provincia di Vicenza di calcio a 5 a cui partecipano le due compagini asiaghesi sponsorizzate dall’Immobiliare Stella – Asiago. Per quanto riguarda il campionato di serie A1, dopo l’entusiasmante vittoria in casa contro la capoclassifica Josic Thiene, la squadra asiaghese, forse eccessivamente galvanizzata dal precedente successo, e’ stata inaspettatamente sconfitta in trasferta dalla Polisp. Schio. La squadra capitanata da Arian Pupa sara’ comunque impegnata in un finale di campionato molto serrato ed impegnativo per entrare nella cerchia delle prime 5 classificate che disputeranno i play-off finali, gare in calendario nei primi giorni di maggio che sanciranno la vincitrice ufficiale del torneo della massima serie. Molto importante, forse decisivo, sara’ l’incontro in programma ad Asiago presso la palestra IPSIA venerdi 19 marzo alle 20,45 contro la corazzata del Vicenza Clik, sicuramente una delle migliori formazioni che calcano il parquet vicentino. Altrettanto entusiasmante si presenta il finale di stagione della seconda squadra dell’Immobiliare Stella – Asiago nel campionato di serie A2, allenata da mister Vasco Sambugaro, che seppur sconfitta in casa, nell’ultimo turno, dalla capolista Altavilla – Nevena Services, in virtu’ di un calendario, da qui alla fine, molto agevole, ha la possibilita’ di rimanere agganciata ai vertici della classifica per giocarsi tutte le proprie chances nei play-off finali. In vista di questi impegni, sara’ molto importante per entrambe le formazioni asiaghesi recuperare i molti infortunati, assenze che hanno notevolmente penalizzato le nostre due compagini negli ultimi turni di campionato. Il prossimo doppio appuntamento casalingo con il calcio a 5 asiaghese e’ previsto per venerdi’ 19 marzo a partire dalle 20,45 presso la palestra IPSIA di Asiago, due incontri ai quali Vi attendiamo numerosi per sostenere i nostri ragazzi! Alessandro Cunico Anche nell’ultima partita contro il Sarcedo il Canove non ha sfigurato soprattutto nel secondo tempo quando si è s c ro l l a t o d i d o s s o u n torpore incomprensibile considerata la necessità di racimolare punti. Il Sarcedo invece approfitta del primo tempo da dimenticare del Canove per prendere il largo in classifica lasciando il Canove ora a 5 punti di distanza. Inutile nascondersi, e nonostante il rischio di diventare ripetitivi, ribadiamo che al Canove oramai manca il sapore del campo di casa. E’ evidente la stanchezza della squadra costretta oramai da mesi ad allenarsi in palestra, mancando quindi il campo, o a portarsi in pianura per prepararsi alle partite. Manca anche il cal o re d e l l a t i f o s e r i a , i l calcio “ciaccolà”, l’interesse degli appassionati. Con le dita incrociate si spera di poter riv e d e re i g i a l l o b l u s u l Mussolente punti 50; Pove 43; Azzurra Sandrigo 39; Sarcedo 34; Carmenta 32; Scledum, Dueville e Canove 29; Alto Astico e Malo 27; Borso S. Eusebio 25; Travettore e Summania 24; S. Fortunato 22; Poleo Aste 15; Isola 11. Prossimo turno. domenica 7 marzo (ore 15) Mussolente-Canove. Calcio - Terza categoria. Asiago Calcio Altopiano in caduta libera Sta diventando sempre più difficile commentare la situazione dell’Asiago Calcio Altopiano (terza categoria girone “B”), in caduta libera ormai da quasi tre mesi: i 23 punti in classifica sono “congelati” dall’8 dicembre scorso (3-3 nel recupero con il Valli). Da allora solo delusioni: otto di fila per l’esattezza. Aggiungiamo poi che nelle ultime due uscite in campionato i giallorossi di Carlesso sono tornati a casa con altrettante batoste: 5-3 sul campo del S. Paolo ed un clamoroso 0-7! contro la capolista Cogollo. Numeri impietosi per una formazione che sta vivendo una stagione da Dottor Jekyll e Mr. Hyde: 23 punti nelle prime 12 giornate; 0, appunto, nelle suc- cessive otto. Nessuno, per la verità, si era fatto illusioni alla vigilia, neanche dopo l’ottimo avvio. Un calo era prevedibile, ma un crollo simile francamente no. Bisogna ripartire al più presto a fare punti, non tanto per la classifica quanto per ritrovare un po’ di fiducia, ed in questo senso il calendario propone due scontri non certo proibitivi: dome- Club Amici del Chievo Verona Il club “Amici del Chievo Verona”, di cui è presidente Alberto Rossi di Cesura di Roana, organizza per il 18 marzo la partecipazione al “Gran galà” del Chievo a Villafranca veronese. Sarà presente il presidente del club gialloblù Campedelli, lo staff tecnico del sodalizio sportivo e i giocatori che saranno disponibili a rispondere alle domande degli sportivi e firmare autografi. Per informazioni telefonare al presidente Rossi 333-4553787. nica 7 marzo contro il Siggi Schio e quella seguente contro il Valli sul campo di Lusiana. Segnali di ripresa, invece, nel girone bassanese, dove il GLC ha infilato una miniserie utile che ha fruttato quattro punti ed un piccolo, ma incoraggiante passo avanti in graduatoria. Ottimo il pari (2-2) strappato alla Palladiana Vigardolo, formazione in piena lotta playoff. Importante anche il blitz esterno contro il Marchesane (1-2) firmato dalle reti di Cortese e Lupato. Nelle prossime settimane le rivali saranno Arsenal Cusinati e Fellette, due formazioni alla portata degli uomini di Baù. Stefano Angonese Le classifiche. Girone “B”: Cogollo 41; Monte di Malo 40; Molina * punti 38; Silva 1950 37; Galvanauto Motta 35; S. Paolo e U.C. Thiene 33; Novoledo Villaverla 31; Siggi Schio 29; Faizanè 25; Asiago 23; Arsiero 21; Valli 19; Zugliano 17; Rozzampia * 7; Giavenale 5. Tutte le squadre hanno una partita in meno; * Molina e Rozzampia hanno due partite in meno. Girone Bassano: Eurocalcio punti 57; Cresole 43; Aurora S. Giuseppe 42; Villaggio S. Lazzaro 36; Pall. Vigardolo 34; Real Stroppari 31; Virtus Colceresa 30; Arsenal Cusinati 25; Fellette 23; Facca * 21; S. Pietro Rosà 19; Montecchio Precalcino e GLC 17; Tezze Brenta * e Marchesane 16; SST 11. Tutte le squadre hanno una partita in meno; * Tezze Brenta e Facca hanno due partite in meno. Prossimo turno. Girone “B”: domenica 7 marzo (ore 15) Siggi SchioAsiago. Girone “Bassano”: domenica 7 marzo (ore 15) GLC-Arsenal Cusinati. Nota: le gare delle formazioni altopianesi potrebbero subire variazioni di luogo. 8 Sabato 6 marzo 2010 MOTORI Dopo il recente successo sancito proprio sulla pista di casa di Busa Fonda nella Ice Cup 2009/ 10 con la sua Subaru Impreza, sono andato a trovare il 23enne driver asiaghese Dino Pesavento. Sguardo dolce e carattere introverso da buon montanaro, ci sta volentieri a parlare di sé “Effettivamente ho un carattere introverso e mi <apro> solo con chi conosco; ma se questo mi ha per certi versi penalizzato l’Altopiano 25 Dino Pesavento pilota per passione ma con un sogno nel cassetto: fare l’ingegnere in formula uno nei rapporti con i media, dall’altro mi consente di mantenere meglio la concentrazione e di farmi influenzare meno da fattori esterni, per cui ..”. Felicemente <fidanzato> da 4 anni conAlessia Tessari, oltre allo studio ed all’innata passione per la guida, confessa di avere, compatibilmente con il poco tempo libero, la passione per auto e moto, ma anche per il basket ed il nuoto, il cinema e la lettura. Come riesci a conciliare lo stu- La scheda. • Nato ad Asiago il 15 settembre 1986, figlio di Ruggero e Cristina. • Diploma di Maturità Scientifica conseguito presso l’Istituto Superiore di Asiago nel 2004/05 • Laurea triennale in Ingegneria Meccanica – indirizzo formativo - conseguita nel 2008 presso l’Università di Padova – Facoltà di Ingegneria Meccanica - con il punteggio di 104/110 • Laureando magistrale presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, dove frequenta il corso di Laurea Specialistica in Ingegneria del Veicolo • Come pilota ha partecipato al Trofeo Monomarca Rally Subaru Impreza Cup 2005-2006-2007-2008, al Memorial Bettega (Motorshow) per il Subaru Cup 2005-2006-2008, alle gare di Campionato Italiano Aci/ Csai Neveghiaccio/Ice Cup 2007-2008 2009-2010 (recentissimo vincitore dell’Ice Cup 2009/10), al Trofeo Nazionale Vene/Ghiaccio Endas dal 2001 ad oggi (Trofeo vinto nel 2002). dio e la passione per la guida sportiva? “Certo alla base ci stanno due cose: l’importanza di mettere lo studio al primo posto, visto che da questo dipenderà il mio futuro, ma di farlo coesistere con la passione per la guida. Studiando via tutta la settimana mi manca il tempo per gli allenamenti, e così al via delle gare mi presento di fatto senza aver provato (anche perchè dalle nostre parti non esiste un impianto permanente di allenamento per il ghiaccio); d’altro canto il fatto di fare studi specifici mi consente di conoscere meglio la macchina e le sue problematica e di metterli in pratica direttamente nella preparazione e soprattutto nel setting della vettura che poi vado ad usare in gara”. Tante cose da intrecciare che non sono certo la condizione ottimale per fare tutto e bene “Certo l’impegno dello studio si intreccia e spesso va in conflitto con l’attività di pilota; per ottene- re i massimi risultati bisognerebbe poter fare il <professionista>, poter cioè dedicare tutte le proprie energie all’attività di driver concentrandosi sulla preparazione e sulle gare senza altre <interferenze>. Però va bene così, lo studio viene prima e l’attività di pilota voglio continuare portarla avanti con la passione che mi ha trasmesso mio padre”. Ha esordito come pilota all’età di 16 anni nel trofeo Trofeo Neve/Ghiaccio Endas alla guida di una Toyota Celica (vincendolo nel 2002), continuando poi l’attività sia su ghiaccio che su terra; nel tuo futuro di pilota? “Sicuramente mi piacciono sia ghiaccio che terra; vediamo come si evolverà l’Ice Cup ma mi affascina anche la terra, ambito dal credito e popolarità crescenti. In questo 2010 ho in programma la partecipazione al Campionato Italiano di Velocità su terra a Maggiora ad aprile e, sempre a Maggiora, all’Europeo che si correrà in autunno. Se ci sarà il tempo dovrei partecipare ad una prova di Rally Cross in Francia e ad ottobre sarò al via per la terza volta del Rally dell’Altopiano”. Cosa fari da grande? “Spero di poter realizzare il mio sogno, e cioè di esercitare la professione per cui mi sto laureando, l’inge- gnere appunto, nel settore auto da corsa, magari nell’ambito della Formula Uno”. Prima di lasciarci mi chiede spazio per alcuni, doverosi ringraziamenti “Vorrei ringraziare per primi mio padre e tutta la mia famiglia, poi tutto il team CDA, e Fabio (Pertile) in particolare, e da ultimo (ma che ultimo!) la mia fidanzata Alessia per le grafiche”. Auguri, campione, per diventare un pilota di successo ma soprattutto perché si possa avverare il tuo sogno e che possiamo vederti indossare la divisa di un team nel box della Formula Uno! Cesare Pivotto CONTINUA LA “TRADIZIONE” CHE VUOLE OTTIMO PROTAGONISTA IL KARATE ALTOPIANESE È iniziato nel miglior dei modi il nuovo anno per il karate altopianese, che già in queste prime gare dell’anno ha ottenuto promettenti e significativi risultati. Nel Trofeo Veneto FIJLKAM, disputatosi domenica 24 gennaio a Fontane di Villorba (TV) ottimi i riscontri in tutti nelle gare di kumite (combattimento); anche se è mancato l’oro, ammonta a ben 3 argenti ed altrettanti bronzi il bottino altopianese. Francesca Ronzani si è classificata al secondo posto nella classe Esordienti /A nella categoria nei -35 kg, così come Lara Pozza sempre nella classe Es/A ma nei -50 kg e per Sara Porro nella classe Cadetti nei -66 kg; i bronzi sono arrivati da Sharon Apolloni (classe Esordienti /B nei -42 kg), Nikola Maric’ e Claudio Pozza (classe Juniores nei -83 kg). Nel 1° Trofeo GE.Tur di Lignano Sabbiadoro, gara Nazionale organizzata dalla Libertas Veneta (con il regolamento internazionale) disputata domenica 21 febbraio in un centro turistico sportivo considerato uno tra i più moderni e meglio organizzati d’Europa, risultati di qualità per i karateka dell’A.S.D. Fuji-Yama karate-Do Sette Comuni; in palio come premio per i primi classificati nelle varie classi e categorie ben 70 settimane bianche, comprensive di soggiorno ed attrezzature, offerte dallo sponsor e programmate per il mese di marzo a Piani di Luzza Sappada. Alla gara, che vedeva impegnati Società ed atleti provenienti da varie regioni d’Italia, i rappresentanti altopianesi hanno fornito un’ottima <prova di squadra> visto che di 10 partecipanti ben 9 sono saliti sul podio, conquistando 3 ori, 1 argento e ben 5 bronzi. Questi i risultati: Oro per Lara Pozza nella classe Es/A nei -47 kg, Andrea Bedin nella classe Cadetti nei -54 kg e Sara Porro nella classe Juniores nei +59 kg (i tre si sono aggiudicati anche la settimana bianca offerta dalla GE.Tur); argento per Francesca Ronzani nella classe Es/A nei -42 kg; bronzo per Massimiliano Apolloni classe Es/A nei -42 kg, Sharon Apolloni classe Cadetti nei -47 kg, Davide Bedin classe Seniores nei -67 kg, Nicola Rossi e Claudio Pozza classe Seniores nei -83 kg. Bene anche Nikola Maric’ classificatosi al 5° posto nei -76 kg. 1385 atleti, 22 paesi partecipanti, (Austria, Germania, Francia, Italia, Danimarca, Arabia Sudita, Armenia, Colombia, Belgio, Inghilterra, Lussemburgo, Senegal, Georgia, Indonesia, Serbia, Sviz- zera, Russia, Ucraina, India, Bosnia Erzegovina, Croazia e Turchia) 110 società, 14 i paesi che non hanno potuto partecipare per mancanza di spazio: questi i numeri del 2° Open di Svizzera svoltosi sabato 27 e domenica 28 febbraio, presso il Palazzetto dello Sport “Sportanlage Wellisellen” di Zurigo. E fra di loro anche i nostri altreti. La gara ha preso il via il mattino del sabato con le prove di kata (forme), con i partecipanti suddivisi sui 6 tatami (aree di gara) presenti; grazie alla proverbiale puntualità svizzera alle 13,00 iniziano le gare di kumite (combattimento) ed ora tocca ai nostri atleti (MassimilianoApolloni, SharonApolloni,Andrea Bedin,Andrea Lombardo, Sara Porro, Nicola Rossi e Davide Bedin), in gara assieme alla rappresentativa veneta Libertas. Prima a scendere in campo è Andrea Bedin (cl. Cadetti nei cat. - 54 kg) e già dalle prime fasi si notano la difficoltà ed il grande livello tecnico agonistico degli atleti presenti; la Bedin passa i 32mi di pool per sorteggio (un pizzico di fortuna che non guasta), mentre nei 16mi incontra una fortissima tedesca e viene sconfitta per 6 a 4. Grazie al ripescaggio per i terzo posto ha ancora la possibilità del podio; si scontra prima con una svizzera, vincendo 7 a 1, poi con un’ucraina e vince ancora 3 a 1. Il podio si fa vicino; all’ultimo turno del ripescaggio combatte con una fortissima francese e purtroppo non passa: dopo essere stata in vantaggio fino a pochi secondi dalla fine quando subisce un calcio da 2 punti e perde per 4 a 3. Sfugge così il bronzo e si deve accontentare di un significativo 5° posto. Poi è la volta di Andrea Lombardo (cl. Cadetti nei cat. - 70 kg) si scontra ai 16mi di finale di pool con un atleta tedesco e viene battuto 7 a 2, e per Andrea sfugge la possibilità del ripescaggio. Tocca quindi a Sara Porro (cl. Juniores cat. + 59 kg) che parte dai 32mi di finale contro una svizzera, vincendo 9 a 3; nei 16mi trova un’altra svizzera e vince ancora per 4 a 1, passando ai 4ti ; sulla sua strada ancora un’atleta svizzera ed arriva un nuovo successo per 3 a 2. In semifinale incontra una fortissima francese e perde di misura, 1 a 0, a pochi secondi dalla fine; al ripescaggio per il terzo posto trova sulla sua strada un’atleta danese e, stanca e provata, viene sconfitta ancora per 1 a 0 vedendo così svanire il podio dovendosi accontentare di un quinto posto comunque di tutto rispetto. E’ quindi la volta di Davide Bedin (cl. Seniores nei - 67 kg) che parte dai 64mi dove incontra un veneto (peccato per questo sorteggio “fratricida”) e perde per 6 a 2. Peccato. Viene il turno di Nicola Rossi (cl. Juniores cat. - 84 kg.) che nei 32mi incontra un atleta francese forte ma scorretto; già dopo pochi secondi dall’inizio del match viene colpito da un forte calcio che poi gli pregiudicherà l’intero incontro: provato dalla stanchezza e dal fallo subito viene sconfitto dopo un tiratissimo incontro per 8 a 3. Nella seconda giornata di gara tocca alle categorie degli Esordienti. Sharon Apolloni parte dai 32mi , entra visibilmente emozionata e perde il suo incontro, finito 0 a 0, per scelta arbitrale. Subito dopo tocca al fratello Massimiliano, anche lui visibilmente emozionato, che parte dai 32mi e passa il primo turno per sorteggio; nei 16 mi incontra un atleta di casa e, dopo un combattutissimo incontro, perde per 1 a 0, e per lui niente ripescaggio. Cesare Pivotto 8 Sabato 6 marzo 2010 l’Altopiano SCUOLE, QUAL È IL PROBLEMA? Ma cosa sta succedendo a Rotzo, o meglio, alle scuole di Rotzo? Sugli ultimi numeri del “nostro” giornale continui interventi, elucubrazioni, profondissime meditazioni, frivole fantasticherie sulla scuola materna (Scuola dell’Infanzia) e sulla scuola elementare (Scuola primaria) del mio paese. Qual è il problema? E, c’è davvero una tale questione da giustificare tanto trasporto? Forse è tutto più semplice di quanto sembri, forse serve solo il pacato ragionamento, l’approfondimento condiviso, l’analisi dei pro e dei contro fatta in maniera serena e trasparente. Ecco quanto è accaduto: l’Amministrazione comunale ha inviato alle famiglie un questionario, accompagnato da una lettera, che spiegava la situazione delle scuole del paese, specificando come, visto il numero degli iscritti e considerata la riforma scolastica in corso di attuazione, sarebbe giustificata la formazione di pluriclassi. Si invitava quindi a scegliere tra alcune opzioni che servivano come base per un futuro ragionamento e per la discussione condivisa tra gli interessati (le famiglie dei bambini di Rotzo). Il questionario ha suscitato un comprensibile allarme e si è trattato di chiarire fin da subito, che non c’era alcuna volontà di effettuare scelte immediate ma solo quella di essere messi al corrente delle volontà della Gente del paese. Dopo alcune riunioni organizzate da un gruppo di genitori di Rotzo e dall’Amministrazione comunale, presente il Dirigente scolastico Dr. Tognon Francesco che ha dimostrato grande sensibilità ed attenzione verso il problema, si è giunti alla conclusione di dare vita a un Comitato di genitori del paese che abbia facoltà di incontrare i genitori di Mezzaselva e di Roana, che possa discutere, valutare le diverse situazioni, ascoltare e dire per trovare alfine, se possibile, una soluzione condivisa per le scuole di Rotzo, Roana e Mezzaselva. Tutto qui. Con il buonsenso da parte di tutti (o della stragrande maggioranza)! E allora perché tante lettere al giornale, chiarimenti, controdeduzioni e ancora precisazioni, spiegazioni e commenti? Io credo che tutto ciò sia avvenuto perché, fondamentalmente, ci sono due categorie di persone: quelli che scrivo- Domenica 7 marzo CONCO: ERG – Via Bocchetta, 1 Domenica 14 marzo MEZZASELVA DI ROANA: IP – Via XXI Maggio, 149 CONCO: OMV – Via Cappellari, 12 Dalle ore 8.45 di sabato 6 alle ore 8.45 di sabato 13 marzo ROANA: Farmacia di Roana sas della dr.ssa Silvia Passuello – P.zza S. Giustina 23 FOZA: Farmacia della dr.sa Gilda Scaffidi Militone – Via Roma 7 Dalle ore 8.45 di sabato 13 alle ore 8.45 di sabato 20 marzo GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dr. Stefano Dalla Valle – Via Prestinari 34 ROTZO: Farmacia della dr.ssa Anna Bottura – Via Roma, 9/a no sempre, su tutto, perché, come intelligentemente dice nel passato numero de l’Altopiano l’amico Paolo Lorenzi, “hanno da dire qualcosa e non perché hanno qualcosa da dire”! Sono coloro che sanno tutto, quelli che pontificano, che danno soluzioni, che dall’alto di esperienze recenti o passate prescrivono ricette tuttologiche. Gli sceriffi, i capipopolo, i tribuni che si auto investono della facoltà di sapere, di saper dire, di saper scrivere guardando dall’alto chi, come me, sta nella casta dell’umile plebeo. E c’è poi, per fortuna a maggioranza nel mio paese, tanta brava gente che non può non muoversi, che si infervora, che sente il problema della scuola come “suo” perché là dentro ci sono o ci saranno i propri figli. Qualcuno magari si “incazza” anche, fa la voce grossa, diventa paonazzo in volto ma solo perché vive intensamente il problema. Ecco, questi ultimi eleggeranno un Comitato di genitori e si sentiranno rappresentati da loro. E così, con il tempo, mi auguro in maniera condivisa, pacata e responsabile le comunità di Rotzo, Roana e Mezzaselva troveranno le giuste soluzioni per la scuola dei loro figli. Senza sceriffi e demagoghi, senza pifferai magici, col buon senso della gente comune che è la forza di ogni società democratica. Lucio Spagnolo (papà) Assicurazioni Generali Asiago ricerca giovane età 22/33 anni da avviare alla professione di consulente assicurativo per Asiago e l’Altopiano. Per colloquio telefonare al mattino allo 0424/462610 l’Altopiano Sabato 6 marzo 2010 L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Monte Sisemol ,9 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado, Giovanni Dalle Fusine ,Cesare Pivotto, Giulia Panozzo, Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Claudio Savelli, Virginia Gianello, Aurora Carli, Serena Baù, Stefano Rigoni, Renato Angonese, Morena Turetta, Mario Basso, Sonia Basso, Ilario De Guio, Giliano Carli Paris, Andrea Vollmann, Silvia Borgo, Alessandro Cunico Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale - Grafica Altopiano Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova 26 “Altopianesi masochisti, siamo sempre bravi a farci del male” Perché non abbiamo mai avuto un altopianese doc in regione? Forse perché non lo meritiamo o perché l’antica fratellanza è venuta meno? Infatti più che “fratelli cari” spesso sembriamo fratellastri. Raramente riusciamo ad unire le nostre stesse sinergie per fare qualcosa di concreto per la nostra terra, per dare un futuro ai nostri giovani; quindi… E’ pur vero che l’altopiano ha un’estensione di quasi un quarto della provincia di Vicenza, ma è altrettanto evidente che il peso politico ed economico del nostro territorio è minore dei vari comprensori della provincia (Bassano-Thiene-SchioVa l d a g n o - A r z i g n a n o Lonigo-Grisignano e Vicenza città). Al Consiglio Regionale la provincia di Vicenza ha diritto ad 8 “poltrone” che con ogni probabilità andranno a: 3 alla Lega Nord, 2 o 3 al Pdl, 1 o 2 al Pd e 1 all’Udc. Questa è la realtà dei fatti quindi è sempre difficile mandare un altopianese a Venezia con i nostri soli voti, ma è assolutamente impossibile se abbiamo tre candidati da votare. Si era creato entusiasmo in altopiano alla notizia della discesa in campo di Pino Rossi nella lista dell’Udc, un po’ meno a Gallio dove è sindaco; si paventava una discreta possibilità di successo anche usando in modo intelligente la possibilità del voto disgiunto ed il coinvolgimento degli altopianesi che vivono in pianura. Il voto disgiunto ti dà la possibilità di votare il presidente di regione preferito ed un consigliere di una lista diversa. Purtroppo ancora una volta è prevalsa la voglia di farsi del male così che in altopiano avremo la “possibilità democratica” di scegliere fra tre candidati altopianesi per una “quasi” poltrona a Venezia. Ancora una volta non abbiamo saputo essere “fratelli cari”, e credo non sia onesto incolpare solo questo o quello; se non avremmo un “nostro” rappresentante a Venezia nemmeno nel 2010 la colpa è di molti, compresi i politici della pianura saliti in altopiano per dividerci perchè vogliono per loro le “poche” poltrone disponibili. Ancora una volta ci siamo cascati e “loro” ridono. A questo punto c’è solo da sperare in un miracolo oppure accettare la eventuale magnanimità del “Doge” della magnifica Repubblica Serenissima che ha sempre avuto un occhio di riguardo per la Spettabile Reggenza. Amerigo Baù Privato vende divano letto ad angolo, 7 posti a sedere, colore rosso, a 300 euro. Chiamare il 338 8128619. A Mezzaselva di Roana, in zona panoramica, esposto al sole, affittasi annualmente appartamento trilocale. Riscaldamento a metano. Luce acqua indipendenti. Luce eded acqua indipendenti. 400 400 al euro al mese. Telefonare per euro mese. Telefonare per inforinformazioni numeri mazioni ai ai numeri 041.423898 - 335.8046908 Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarleall’indirizzo: Piazzetta delle Poste n.3 36012 Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. 8 Almanacco per 15 giorni Sabato 6 marzo 2010 l’Altopiano 27 Da sabato 6 a venerdì 19 marzo 2010 Il 6 marzo è il 65° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 300 giorni alla fine del 2010 Sabato 6 marzo S. Coletta Domenica 7 IIIa di Quaresima Lunedì 8 S. Giovanni di Dio Martedì 9 S. Francesca Romana Mercoledì 10 S. Macario Giovedì 11 S. Costantino Re Venerdì 12 S. Massimiliano Sabato 13 S. Eulogio Domenica 14 IVa di Quaresima Lunedì 15 S. Luisa de Marillac Martedì 16 S. Eriberto Mercoledì 17 S. Patrizio Giovedì 18 S. Cirillo Venerdì 19 S. Giuseppe Un santo per volta: Santa Francesca Romana, 9 marzo, patrona dei motoristi. Nacque a Roma nel 1384. Cresciuta negli agi di una nobile e ricca famiglia, coltivò nel suo animo l’ideale della vita monastica, ma non poté sottrarsi alla scelta che per lei avevano fatto i suoi genitori. La giovanissima sposa, appena tredicenne, prese dimora con lo sposo Lorenzo de’ Ponziani altrettanto ricco e nobile, nella sua casa nobiliare a Trastevere. Con semplicità accettò i grandi doni della vita, l’amore dello sposo, i suoi titoli nobiliari, le sue ricchezze, i tre figli nati dalla loro unione, due dei quali le morirono. Da sempre generosa con tutti, specie i bisognosi, per poter allargare il raggio della sua azione caritativa, nel 1425 fondò la congregazione delle Oblate Olivetane di Santa Maria Nuova, dette anche Oblate di Tor de’ Specchi. Tre anni dopo la morte del marito, emise ella stessa i voti nella congregazione da lei fondata, assumendo il secondo nome di Romana. Morì il 9 marzo 1440. Etimologicamente Francesca deriva dal tedesco antico, significa libera. Successe tanti anni fa: 8 marzo 1908, tragedia durante uno sciopero. Dopo alcuni giorni di scioperi ed occupazioni, in una fabbrica tessile di New York, la “Triangle Shirtwaist Company”, Auguri altopianesi che arrivano in Belgio!! Il giorno della Festa delle Donne compie 74 anni Silvana Panozzo, affezionata lettrice dell’Altopiano che vive in Belgio da più di 40 anni e si fa spedire tutti i numeri del nostro giornale per sentirsi più vicina alle sue origini! Tanti auguri di buon compleanno dalle sorelle Bianca, Carla e Lory. 01/03/2010: BUON COMPLEANNO GIULIA “PEZA” Dai, Giulia, non preoccuparti troppo per il futuro!! Tantissimi auguri per i tuoi 20 anni!!! Con un grande grazie per esserci sempre quando ho bisogno! Maristella “Un grandissimo “in bocca al lupo” ...alle allieve Benetti Beatrica, Rigoni Anna, Stella Martina e Vellar Maria Sole della scuola di danza Les etoile de la danse, che il prossimo 07 Marzo affronteranno l’esame di 4°grado della Royal Accademy of Dance di Londra. Un ringraziamento per la collaborazione e per l’insegnamento a Valentina Battaglia, Clara Tosca ed Elena Rigoni. 146 operaie (molte delle quali italiane) morirono a causa di un incendio, scoppiato all’interno dello stabilimento, dopo che tutte le porte erano state bloccate. Un paio di anni dopo, il 29 agosto del 1910, durante la Seconda Conferenza delle donne dell’Internazionale Socialista, svoltasi a Copenaghen, Clara Essner Zetkin chiese di instaurare la “Giornata Internazionale della donna” e propose l’8 marzo come data in ricordo delle donne morte in quell’incendio. In Italia tale ricorrenza viene celebrata dal 1946; fu durante quella prima celebrazione che Rita Montagnana (attiva figura antifascista e moglie di Palmiro Togliatti) propose, all’interno del movimento Unione Donne Italiane (U.D.I), di utilizzare un fiore come simbolo per questa ricorrenza e scelse la mimosa in quanto fiore “povero” e “umile”, dato che è possibile trovarlo, in inverno, in molti campi e parchi del nostro paese. In cucina in primavera: gnocchi al gorgonzola, noci e radicchio. Porzioni per 2 persone, ingredienti: 50 g di gorgonzola dolce, 20 g di noci sgusciate, ½ cespo di radicchio rosso, 500 g di gnocchi di patate, 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva, Parmigiano Reggiano. Preparazione: Rimuovere dal gorgonzola l’eventuale crosta e ridurlo a pezzettini. Mettere le noci all’interno di uno strofinaccio e pestarle grossolanamente con il batticarne. Sfogliare il cespo di radicchio, lavarne le foglie, asciugarle e tritarle fini. Preriscaldare il forno a 200°. Lessare gli gnocchi in abbondante acqua salata e, quando vengono a galla, ritirarli con una ramina forata in una pirofila imburrata. Unire il gorgonzola, le noci ed il radicchio. Mescolare accuratamente per amalgamare gli ingredienti, ma con delicatezza per non rompere gli gnocchi. Coprire con una grattugiata di Parmigiano Reggiano. Mettere la pirofila in forno e lasciare gratinare per 5 minuti. Servire immediatamente ben caldi. Una ricorrenza: 700 anni fa nasceva la Spettabile Reggenza. Già verso la fine dell’anno 1000 i popolo Cimbro era stanco di essere soggiogato a qualsiasi forma di dominio straniero: perciò fortificò con trincee e palizzate le testate della val d’Astico e della Val d’Assa, ponendo guardie armate nei punti strategici. Scomparso Ezzelino, i comunigiani pretendevano la totale indipendenza e la difendono per secoli contro chiunque avesse attentato alla loro libertà, costituendo la famosa “Reggenza”, con piccolo ma proprio esercito. Nel 1310 venne definito lo statuto della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni; l’insegna che lo sosteneva e guidava recitava il motto: “Sleghe un Lusaan, Genebe un Vuesche, Ghel Rotz Roan, dise saint Siben Alte Komeun, Prudere Libe”, Asiago e Lusiana, Enego e foza, Gallio Rotzo e Roana, questi sono i Sette Antichi Comuni, Fratelli Cari. Questo antico istituto cessò di esistere il 29 giugno 1807, per volere Napoleone Bonaparte. (Fonte: D. A. Sartori) COMPLIMENTI DOTTORESSA! Il 25 febbraio 2010 presso l’Università degli Studi di Trento Daniela Paganin si è laureata in Economia e Gestione Aziendale. Congratulazioni da Devis, i genitori Loretta e Giorgio, il fratello, tutti i parenti e gli amici! Tantissimi auguri alla bisnonna Ottavina che il 10 marzo compie 89 anni! Federico e Stefano Ciao, io sono Lucky e sto cercando una nuova famiglia che mi voglia adottare. Sono un maschietto di circa 3 anni e sono molto vivace. Se volete conoscermi potete chiamare Marta al 340096835. ARIETE L’ansia non favorisce né l’amore, né tantomeno i rapporti di lavoro: evitate di cedere alla tentazione di drammatizzare un nonnulla , abbagliati da una apparenza che inganna. Riflettete con calma sul da farsi. Se l’amore sembra tentennare, vuol dire che un’assenza opportuna dal rapporto potrà rivitalizzarlo. E ricordate che un dubbio non deve indurvi in errore. TORO Il favore del destino, se non si è ancora manifestato, sta per arrivare, grazie a Giove e Nettuno: non perdete un’occasione degna della massima considerazione. Per chi è in coppia, sono possibili sviluppi piacevoli del rapporto, mentre per i single non sono escluse divertenti divagazioni, suscettibili di sviluppo in futuro. GEMELLI Potete prendere una decisione sulla quale riflettete da tempo, ma fatelo sulla base dei nuovi elementi emersi di recente. Nell’amore il dubbio è positivo, perché vi impedisce di accettare un compromesso nei rapporti di lavoro, aprite occhi e orecchie, vi sono nell’aria i segni di novità positive: non ve le fate spedire per disattenzione. CANCRO Urano vi rende nervosi e l’attesa vi pesa più del necessario, ma non c’è altra scelta. In compenso il successo, se pur rinviato di qualche settimana, si annuncia più soddisfacente di quanto vi aspettate. In amore potreste cambiare idea: non conviene impegnarsi troppo, specie se avete voglia di cambiamenti, che tardano, ma sicuramente arriveranno. LEONE Vi sembra di aver atteso anche troppo e adesso volete accantonare ogni dubbio intervenendo con energia in un rapporto deal quale esigete maggiori certezze. L’amore e il sesso sembrano a portata di mano, invece vi accorgerete che servono un po’ di pazienza e umiltà. Per una volta lasciate l’iniziativa al partner e dimostrategli la vostra disponibilità. VERGINE Saturno non vi fa mancare la sicurezza, che potete sfruttare soprattutto nelle finanze, per recuperare un credito che credevate perduto. Nell’amore avete diverse possibilità: prendere in mano le redini di un rapporto che non vi soddisfa e rinunciare a una relazione che costa di più di quanto rende, oppure cambiare rotta assumendovene i rischi. BILANCIA Siete certo al corrente dell’opposizione di Urano, che vi mette addosso una voglia fare del tutto insolita per voi, sempre molto misurati. Dovete sopportare ancora per qualche giorno qualcuno che vi mette i bastoni tra le ruote in un progetto sul quale non avete voglia di tornare. La pazienza per ora è l’unico investimento consigliato, da non sottovalutare. SCORPIONE Attendete qualche giorno prima di attuare un progetto coraggioso che potreste ritoccare utilmente, ostacolando un saggio consiglio. Nell’amore, se il partner si fa desiderare assentatevi con diplomazia. Riuscirete, così, a riprendere le redini di una situazione incerta. Il destino ha in serbo per voi qualche novità: sappiate trovarla nella direzione giusta. SAGITTARIO Vi manca l’entusiasmo per portare con successo la solita routine quotidiana. Per questo motivo non sono esclusi piccoli fastidiosi ostacoli che, se affrontati con coraggio, supererete facilmente. Saturno è in aspetto difficile al vostro segno e chi non ha ancora messo in pratica i suoi saggi consigli ha ancora tempo, ma non troppo: regolatevi! CAPRICORNO Una certa instabilità caratterizza la vita di coppia, con alti e bassi che potete tentare di tenere a bada: se non ci riuscirete, vuol dire che in fondo al cuore nascondete un desiderio di complimenti. Prendetene atto con semplicità, senza sentirvi in colpa: al cuore non si comanda, perciò apritevi serenamente ad altri orizzonti, senza inutili rimorsi. ACQUARIO Non vi manca il sostegno di Mercurio e di Venere, che offrono occasioni insperate di cambiamenti, sia nelle trattative di lavoro, sia nei rapporti di amore, dove, però, potrebbero anche provocare colossali equivoci, da chiarire subito. Non sottovalutate un’informazione preziosa, che può spingervi a modificare un dettaglio di un progetto ambizioso. PESCI Avete ancora il “via libera” dagli astri per vivere la vostra passionalità con successo. L’amore e il sesso sono il settore privilegiato, ma non è detto che la passione non si realizzi anche (e forse con risultati ben più duraturi) nel lavoro o negli acquisti impegnativi. Approfittate delle occasioni di stagione. Ed evitate di farvi notare da chi vi invidia. 8 Sabato 6 marzo 2010 l’Altopiano 28