Padroni in casa nostra? Venezia ha detto “No!”

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Padroni in casa nostra? Venezia ha detto “No!”
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
La voce degli 8 Comuni
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
N. 315 - ANNO XII - EURO 1,50
“La medaglia
più credibile”
di don Marco Pozza
A Torino 2006 brillava la lucentezza dell’oro, da
Vancouver l’Italia se ne torna
con gli occhi colmi di lacrime.
Eppure le ultime olimpiadi invernali hanno celebrato un
aspetto normale nella vita di un
campione: l’esperienza della
sconfitta, della mancata conferma, della schiacciante superiorità mancata. A Torino li
abbiamo ingigantiti, da
Vancouver li facciamo tornare ammaccati e frettolosamente rimpiccioliti. Due su tutti: Enrico Fabris e Carolina
Kostner. Due simboli giovani
e vincenti di un’Italia che sulle
loro fatiche e glorie aveva riposto l’ovvietà erronea di vittorie già date per scontate. Ma
il vero campione conosce la
dura legge dello sport dove è
molto più semplice vincere la
prima volta che confermarsi
dopo la gloria, quell’inaspettata
forza d’urto che ti travolge dopo
che il tuo nome s’alza portentoso nel cielo. continua a pagina 3
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
Comunità Montana
Si rinnova il
Consiglio e si
elegge il nuovo
presidente
Gallio
L’AUSER fa il
bilancio di due
anni di attività
Pag.4
Pag. 12
Padroni in casa nostra?
Venezia ha detto “No!”
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
SABATO 6 MARZO 2010
Roana
Pag. 10
Sulle elezioni il TAR
sentenzia:
“E’ tutto regolare”
Frigo: “Lo sapevamo”
SCUOLA
Alfredo Paiola
illustra la riforma
in vigore dal
prossimo anno
La Regione non vuole la reistituzione delle
antiche Regole dei Sette Comuni
Pag.6
Pag.2
Ci risiamo! Arrivano le prime
giornate tiepide che annunciano l’imminente ritorno della
primavera. Le strade ormai libere dal ghiaccio e l’aria non
più così gelida, invitano gli appassionati delle corse in moto
Quando si esagera
a risalire lungo il Costo, dopo
la pausa invernale. Così d’ora
in avanti, finchè non giungerà
di nuovo la stagione della
Foto tratta dalla community di Motoblog.it
neve, percorrere l’ex statale
349, specie nei weekend, per i
cauti e tranquilli automobilisti, che quella strada devono
farla per necessità, vorrà dire mettersi in qualche modo in pericolo.
Vien da pensarlo ogni
volta, ad ogni tornante,
mentre i centauri tagliano le curve, ti superano
a tutta benzina, ti arrivano incontro lanciati e
ti schivano all’ultimo
secondo. “Brutto, incosciente! E se cadi? E se
I genitori di
Lusiana e Conco
si interrogano
sul futuro delle
scuole comunali
Pagina 16
mi vieni addosso?” Riportare
altre esclamazioni, le
imprecazioni e gli “auguri”
che vengono gridati rabbiosamente dentro le auto non è possibile. Ma un invito è doveroso, ai motociclisti che tanto
si divertono a sfidare la sorte
e la velocità alla ricerca del
brivido: pensate non solo alla
vostra vita, ma anche a quella di chi incontrate su quei tornanti. E’ troppo preziosa per
perderla schiantandosi sull’asfalto mentre si dà spettacolo o incolpevolmente travolti da una moto impazzita.
Lasciateci viaggiare in santa
pace.
S.L.
GREEN
STYLE
Un parco
naturale in
Altopiano:
un’idea per
creare
indotto e
posti di
lavoro
Pagina 9
pagina 17
8
Sabato 6 marzo 2010
ATTUALITA’
l’Altopiano
2
Il TAR sentenzia: “Prove insufficienti
per la reistituzione delle Regole”
E Gallio rilancia: “Noi facciamo la Vicinia”. Asiago: “Finanziamo ulteriori ricerche”
Pagina a cura
di Gerardo Rigoni
“La Regione Veneto riconosce
le Regole, anche unite in comunanze, e comunque denominate, come organizzazioni
montane nonché quali soggetti
concorrenti alla tutela ambientale ed allo sviluppo socio-economico del territorio montano…” questo il testo della legge regionale veneta n.26 del
19.8.1996 dedicata al riordino
delle Regole. Regole viste dalla
Regione come un mezzo per
favorire scelte d’investimento
e di sviluppo nel campo agrosilvo-pastorale. Regole viste
anche come strumento di tutela, salvaguardia, come scudo
nella difesa del territorio, dell’ambiente e, come sottolineano i Regolieri, dei montanari.
Tutela del territorio data proprio dalla definizione stessa del
legislatore regionale secondo la
quale sono “da considerare
Regole le Comunità di fuochi
famiglia (o nuclei familiari) proprietarie di un patrimonio agrosilvo-pastorale collettivo,
inalienabile, indivisibile ed
inusucapibile”. Ecco sono proprio queste tre parole inalienabile, indivisibile,
inusucapibile – che si porrebbero quale scudo di difesa. E
forse sono anche quelle che più
fanno paura a chi si oppone alle
reistituzione delle Regole.
Recentemente il TAR ha ribadito la decisione regionale rigettando il ricorso fatto dai Comitati per la reistituzione della
Regola di Gallio, Roana ed
Asiago, ovvero il tribunale amministrativo ha ritenuto “non
comprovata l’esistenza della
Regola di Gallio (così come di
Roana ed Asiago) e la non
riconducibilità dell’istituto denominato “Colonnello”, presen-
te nella comunità dell’Altopiano
di Asiago, a quello della Regola”. Non ha certo aiutato in passato la posizione di alcune amministrazioni comunali che,
come sottolineano i giudici nelle
sentenze, indica nelle stesse
amministrazioni comunali posizioni
critiche
nella
ricostituzione delle Regole andando dall’affermare che le
proprietà ora gestite dal Comune erano di “natura feudale”
mentre altre avevano dichiarato apertamente la loro “opposizione alla ricostituzione della
Regola”.
Adesso pare che il vento stia
cambiando. Con un gesto clamoroso il consiglio comunale
di Gallio all’unanimità ha riconosciuto la Vicinia di Gallio
aprendo un braccio di ferro con
la Regione. La Regola, secondo il consiglio, serve proprio
per la gestione del patrimonio
antico con gli antichi criteri che
hanno salvaguardato il territorio per secoli. Un bene primario prezioso che necessita di
una salvaguardia particolare.
Quindi se non si può avere le
Regole facciamo le Vicinie, è
stata grosso modo l’argomentazione in seno al consiglio. Una
delibera di fatto illegittima perché il consiglio comunale non
può legiferare, ma che getta le
basi per la ricostituzione della
Regola dando incarico 18 mesi
all’assessore al Patrimonio Natale Pompele di organizzare la
Vicinia, di individuare i fuochi
famiglia, di stilare una bozza di
statuto e poi convocare l’adunanza dei capi famiglia ed indire
le elezioni del consiglio della
Vicinia. Il Comune di Asiago invece ha preferito contrattaccare finanziando con 3 mila euro
le spese di ricerche storiche del
Comitato promotore per la
ricostituzione della Regola di
Asiago perché le Regole siano
legalmente riconosciute.
“Siccome non condividiamo
le motivazioni regionali abbiamo deciso di finanziare altre ricerche – spiega il sindaco di
Asiago Andrea Gios – Primo
perché non tengono conto delle
ragioni storiche richiamate dal
Comune nella delibera 5/2005
dove viene evidenziato il ruolo
di salvaguardia della Regola ed
in più la Regione non ha tenuto
conto delle argomentazioni comunali dedotte da ricerche storiche e da documenti rinvenuti
dove emerge che i beni attribuiti al Comune erano quelli sottratti alle Regole per effetto del
decreto vicereale n. 225 del
1806.” Le ricerche storiche,
grazie al contributo comunale,
ora riprenderanno negli archivi
di Stato alla ricerca di documenti riportanti l’organizzazione sociale e politica che vigevano
ad Asiago e nei Sette Comuni
nel periodo antecedente l’occupazione francese di inizio
1800. Ricerche che i regolieri
promettono potranno riservare delle gradite sorprese.
Servono approfondimenti e studi
storici per conquistare l’antico diritto
“Una buona gestione del bene
collettivo sta alla base di un interesse per tutta la cittadinanza;
un territorio ben amministrato
diventa luogo di maggiore pregio sia ambientale, sia turistico,
sia economico per la popolazione. Tutti, cioè coloro che hanno a cuore questa terra, ci guadagnano”. Consuelo Martello,
della Regola di Roana, non ha
dubbi sul valore delle Regole.
Così come non ha dubbi sul fatto che le Regole sono sempre
esistite sull’Altopiano dove però,
come nelle peggiori tradizioni del
nostro territorio, i più feroci oppositori alla ricostituzione delle
Regole si trovano all’interno dei
nostri stessi confini. Dalla serie
“dagli amici mi guardi Dio, che
ai nemici ci penso io”. Un iter
per il riconoscimento delle Regole tortuoso che la stessa Mar-
tello ha riassunto nel suo intervento all’incontro “Perché
insistere sull’attualità della proprietà collettiva – Un falso dilemma: collettività arretrate e
progressiste” organizzato dal
Centro studi e documentazione
sui Demani civici e le proprietà
collettive dell’Università di
Trento. “Con la legge regionale
del 1996 sul Riordino delle regole sono sorti i Comitati ma, malgrado il loro entusiasmo, trovavano ostacoli posti proprio dalle
allora amministrazioni comunali
che dimostrarono grande ostilità
all’iniziativa ritenendo che erano
esistiti solo i diritti derivanti dall’uso civico e che mai erano esistite le Regole sull’Altopiano. Un
atteggiamento poi cambiato dalle nuove amministrazioni nel
2004 che hanno favorito l’istituzione di un gruppo di studio da
parte della Regione per approfondire la questione, iter terminato
con una proposta di legge presentata dal Presidente del Consiglio Regionale proprio per riconoscere le Vicinie dell’Altopiano.”
Le recenti sentenze del TAR hanno dimostrato però come la strada sia ancora lunga, ancora con
molti oppositori e che necessita
di ulteriori approfondimenti. Approfondimenti che hanno ricevuto
nuova linfa con le posizioni decise di Gallio e Asiago. Rimane che
molti altopianesi ritengono fondamentale una ricostituzione delle
regole proprio in chiave di tutela
del territorio, cioè per essere protagonisti del futuro della propria
terra. Tanto più con una Vicinìa
chiusa, ovvero partecipata solo
dalle famiglie originarie, ai cosiddetti “fuochi famiglia”. Vicinìa o,
stando alla definizione regionale,
Regola che avrebbe la completa
amministrazione delle terre e dei
beni di proprietà collettiva nonché dei fondi da esse derivate.
“Gli interessi privati e le ambizioni speculative in un paesaggio naturale così singolare, in una zona
così bella e quindi “appetibile”
rendono perciò ancora più delicata la questione, trovandosi i
boschi e i pascoli ad essere una
vera e propria terra di conquista,”
aveva detto Stefano Lorenzi,
vicepresidente del Coordinamento
del Veneto della Consulta Nazionale della Proprietà Collettiva, nell’incontro trentino. Frase che forse riassume in un nocciolo tutta
la questione.
“Le Regole esistono, eccome”
“Come indiani e cowboy: noi
regolieri siamo gli indiani che
vengono soppesati e esaminati dai giudici cowboy”. E’ laconico Gianluca Rodeghiero
del Comitato regolieri di Asiago
nel commentare la sentenza del
TAR che ha respinto l’istanza
del Comitato nel voler far riconoscere il diritto di reistituire
l’antica Vicinia di Asiago. Una
sentenza che ha deluso anni di
lavoro del Comitato alla ricerca di documenti comprovanti
l’esistenza della Regola, o Vicina, ad Asiago. “Ci vuole
molto più coraggio a dire che
il popolo ha ragione, a ridare al
popolo ciò che gli è stato tolto
- continua Rodeghiero – Le nostre ragioni non si basano solamente sulla “memoria storica” di chissà chi, ma i docu-
menti presentati hanno trovato
la ratifica anche da studiosi ed
esperti ma evidentemente per
alcuni non bastano.” “Chi poi
dice che non ci sono i documenti lo fa in modo strumentale sapendo di non dire la verità – prosegue – I documenti ci
sono, abbiamo persino prodotto lo Statuto del 1724, ma c’è chi
dice non basti. Dobbiamo cercare ancora. Ma il problema è che
bisogna anche sapere in quali archivi e fare in modo che altri archivi siano resi accessibili”. Basta ricordare che l’archivio storico di Asiago non è accessibile né
consultabile. Anzi è immagazzinato alla rinfusa e probabilmente
ci vorranno decenni prima di poter nuovamente consultarlo con
metodo. “Di là poi dei documenti,
che se non c’è la volontà di re-
staurare le Regole non basteranno mai e si andrà avanti a
cavilli per sempre, ci sono le
dimostrazioni storiche – conclude Rodeghiero – La Regola
è un’istituzione di tutto l’arco
alpino, di origine germanica,
presente anche a Lavarone e
Folgaria. Guarda caso Folgaria
fu popolata proprio da
asiaghesi, e questo è
dimostrabile.
Tutto
è
dimostrabile, basta voler dare
il giusto peso a quanto presentato senza calcoli e senza tesi
precostituiti”.
8
l’Altopiano
Sabato 6 marzo 2010
3
Le nuove opportunità per la montagna vicentina
Presentato il Piano Generale degli Interventi del Programma di Sviluppo Locale Leader2007/2013
Il mese è iniziato bene, quasi
“a fagiolo”, con la presentazione ufficiale in Comunità
Montana del programma da
parte del Gruppo di Azione
Locale (GAL). Giancarlo
Bortoli (Pres. C.Montana) e
Dino Panozzo (V. Pres. GAL
Montagna Vicentina) ad aprire l’incontro e in veste di
relatore, il Direttore del GAL
Francesco Manzardo. In
sala, un pubblico folto e attento, composto da comuni cittadini, imprenditori, rappresentanti di categoria enti e amministrazioni, perchè l’opportunità tocca tutti da vicino. Francesco Manzardo, ci tiene subito a precisare che nelle precedenti programmazioni
(LEADER II e
LEDADER PLUS)
del GAL Montagna
Vicentina, che comprende 44 comuni e
148.685 abitanti, son
stati portati a casa
finanziamenti rispettivamente del 98% e
104% (il secondo dato
esprime un plus di merito del 4%, puntualmente reinvestito sul
territorio). E’ quindi
passato a delineare il
programma, pregando gli interessati di fissare appuntamenti personalizzati caso per caso,
ad essere consapevoli delle
personali capacità economico/
finanziarie e a stilare
preventivamente una scaletta
di priorità di intervento, tenendo conto delle emergenze e del
fatto che gli interventi, siano
economicamente sostenibili e
creino reddito. Le misure
Finanziamenti per progetti transfrontalieri
Visto che siamo in argomento,
vogliamo mettere in evidenza
che il Comune di Folgaria (per
Luserna e Lavarone), è capofila
di un’importante iniziativa, che
riguarda da vicino anche il nostro territorio: il progetto “Parco
della Memoria”. A tale scopo è
indetto un incontro, rivolto agli
amministratori dei comuni
pedemontani, di Schio, Arsiero,
Laghi, Lastebasse, Pedemonte,
Tonezza, Valdastico, e ai nostri,
di Asiago, Roana, Rotzo (14 in
tutto, compresi i capofila trentini),
per il giorno l9 marzo p.v. alle ore
17, presso il Municipio di Folgaria.
Relatore, sarà il Direttore del
Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi. Citiamo testualmente, le parole del vice sindaco
di Folgaria, Maurizio Struffi: “La
Provincia Autonoma di Trento,
tramite la “Fondazione Museo Storico del Trentino” e in
stretto accordo con i Comuni
di Folgaria, Lavarone,
Luserna, sta progettando un
“Parco della Memoria”, finalizzato alla valorizzazione storico/culturale complessiva dei
beni monumentali-storico-culturali presenti sul territorio dei
comuni sovracitati, affinchè,
in quanto direttamente interessati, collaborino alla definizione, progettazione e realizzazione, a valenza inter-provinciale, del parco stesso”.
Sapor d'acqua natìa
“La medaglia più credibile”
A Vancouver hanno fallito il
bersaglio, ma non potremmo
certo togliere loro l’onore,
quell’onore che fa di due giovinezze due esempi di dedizione, di passione e di smisurato amore per uno sport
anonimo che ti chiede di sudare per quattro anni nell’oscurità del disinteresse
generale per poi giocarti tutto nella bellezza di un pugno
di minuti: ed essere pronto a
farti
massacrare
in
mondovisione appena fallisci. Nonostante tutti sappiano che mille incognite sono
sempre all’erta per ribaltare
la casualità di una sfida olimpica garibaldina e imprevedibile. Quando un re viene
sconfitto nel suo territorio o
una regina cade improvvisa sui suoi pattini di danzatrice ci si dimentica spesso
che il sapore della vittoria
nasce sovente sull’amarezza di certe sconfitte pesanti. Ma massacrare in
mondovisione chi s’imbatte
in giornate storte è semplicemente non riconoscere
che la competizione è come
una roulette russa il più delle volte. La storia dello
sport racconta che non sempre vince il migliore, ma colui che in quell’istante sa
reggere meglio il peso di
mille variabili: ghiaccio,
(inizia a pagina 1)
pressione, fatica, concentrazione, paura e attenzione. E
sarà proprio questa la bellissima medaglia che indosseranno appena tornati in Italia
i nostri atleti: la sete di un riscatto che sia la degna risposta di chi, forse troppo
affrettatamente, li ha cacciati
nell’inferno della derisione
solo per non essere riusciti a
ritornare lassù, da dove quattro anni fa guardavano il mondo sorridenti. Chissà che tornati in Italia ci siano ancora
tante scuole, oratori,
palasport che li invitano come
dopo la scorsa Olimpiade: allora raccontarono l’ebbrezza
di una vittoria, l’emozione di
un Inno cantato con le lacrime, lo stupore d’essere giganti. Stavolta potranno essere
ancora più convincenti,
perchè mostreranno l’altra
faccia della medaglia: quella
della sconfitta, del non appagamento, della fatica d’accettare di non essere invincibili. Ma sarà ancor più emozionante se nelle loro parole
- come nel sorriso di Carolina
intervistata al Tg1 - si riuscirà a rubare schegge di riscatto e desiderio di rifarsi: finalmente qualcuno ci testimonierà come si fa anche a perdere nella vita e, magari fra
un po’, come una tremenda botta al morale sia il più
delle volte il pungolo più ricercato per tornare ancora
più in alto di prima. Ma questo è un messaggio fatto
solo per chi sa osare, per
gente caparbia e appassionata, per uomini di grande
statura individuale. L’opposto è la creatura destinata
a disseccarsi fino a precipitare nel banale. E’ sempre possibile fallire simile traguardo. In ogni caso, chi vuol
tentarlo deve rimettere in gioco ogni volta tutta la posta: e
questa sarà la medaglia più
motivante che verrà ricordata di questa Olimpiade.
Don Marco Pozza
programmatiche (311 – 312 –
313 – 321 – 323/a – 331 – 421)
prevedono gli interventi descritti di seguito.
311: “Diversificazione in attività non agricole” - creazione/
consolidamento di fattorie
plurifunzionali, sviluppo dell’ospitalità
turistica,
incentivazione della produzione energetica da fonti
rinnovabili. Beneficiari: imprenditori agricoli. 312: “Sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimprese, loro
ammodernamento e orientamento allo sfruttamento di
energia
rinnovabili”.
Beneficiari: microimprese,
settore marmi, impiantistica,
affittacamere, bed &
breakfast, attività
di
guide
e
accompagnatori
turistici, cura e tutela paesaggio,
produttori energia
rinnovabile. 313:
“Incentivazione
delle attività turistiche” - itinerari e
certificazioni, accoglienza, servizi,
informazione/integrazione dell’offerta turistica.
Beneficiari: Enti territoriali
(Comuni
Province
C.Montane), Enti parco, Associazioni agrituristiche, Gestori strade del vino e dei prodotti tipici, partenariato pubblico/privato, Consorzi Pro Loco
e di Promozione turistica. 321:
“Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale”.
Beneficiari: enti locali, consorzi di enti, enti pubblici, imprese e privati e Asl. 323/a: “Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale”. Beneficiari:
Enti locali, Gal, Enti Parco,
Fondazioni, Onlus, Regole, Imprenditori agricoli, Enti Pubblici, privati, Associazioni fra soggetti pubblici e privati. 421:
“Cooperazione”, misura rife-
rita ad interventi transnazionali
ed interterritoriali, circa: filiera
foresta legno energia,
riqualificazione patrimonio
rurale,turismo rurale e cultura, agricoltura sociale (“Coltivare la solidarietà”), promozione e valorizzazione dei territori e della tipicità dei prodotti
agroalimentari. I tempi di presentazione dei progetti, quelli
canonici dal momento della
pubblicazione dei bandi (60/90
gg.), con una certa tolleranza, in
presenza di particolari complessità emergenti dai progetti. Ecco
la risposta al quesito in prima
pagina del giornale del 21/02:
i fondi e i tempi per il “settore
sentieri” ci sono...bene!
(Per la cronaca: venerdì 19 marzo p.v. alle ore 11 a Montecchio
Precalcino, presso l’Azienda
sperimentale della Prov. di
Vicenza “La Decima” in Via
Europa 12, ci sarà l’Inaugurazione ufficiale degli interventi del
Programma di Sviluppo locale,
con un simbolico calcio d’avvio).
Info:
www.montagnavicentina.com
w w w. r e g i o n e . v e n e t o . i t
[email protected]
tel: 0424/63424 – fax: 0424/
464716 sede: V.le Stazione, 1 Asiago
Beppa Rigoni Scit
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l’Altopiano
Sabato 6 marzo 2010
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Elezione del nuovo presidente
in Comunità Montana
Il successore, salvo colpi di scena dell’ultimo minuto, di Giancarlo Bortoli
è Lucio Spagnolo già vice presidente nell’ultimo mandato.
“Questo ente deve essere luogo di incontro, di confronto,
di programmazione, di progettazione per il nostro territorio”
Considerato che il consiglio
d’insediamento della Comunità Montana si tiene venerdì 5 marzo alle 17.30 quando
la nostra testata è già in
stampa anticipiamo la notizia
dell’elezione del nuovo presidente: salvo clamorosi colpi di scena dell’ultima ora,
Lucio Spagnolo dovrebbe
succedere al presidente
Giancarlo Bortoli alla guida
dell’ente intercomunale.
Con il rinnovo di sei amministrazioni comunali altopianesi
nel giugno scorso si sarebbe
dovuto anche rinnovare il
consiglio della Comunità
Montana. Rinnovo che arriva ora a otto mesi dalle elezioni amministrative con la
nomina appunto del nuovo
presidente e il passaggio di
consegne tra vecchi e nuovi
consiglieri. Un rinnovo che
pone fine anche ad alcune
singolarità dove alcuni assessori o consiglieri non risultavano più in maggioranza nei
propri Comuni o addirittura
non sono più attivi politicamente. Assessori e consiglieri
che agivano legalmente con
pieni poteri sia chiaro, ma
che mancavano di supporto
e legittimazione politica.
La lungaggine del rinnovo è
dovuta a due motivi principali:
il primo riguarda la sentenza
della Corte Costituzionale
che, accogliendo il ricorso
delle Regioni Veneto e Toscana, ha dichiarato illegittima la disposizione del riordino delle Comunità Montane
così come prevista dalla leg-
ge
finanziaria
2008
riapplicando la previgente
normativa regionale in merito all’istituzione e al funzionamento delle Comunità
Montane. In pratica la finanziaria aveva previsto una
drastica riduzione dei componenti del consiglio della Comunità Montana, riduzione
poi dichiarata invalida. Il secondo motivo riguarda invece la mancanza di nomine da
parte del Comune di Roana
in attesa che venga fatta
chiarezza sulle elezioni del
giugno scorso. Un’attesa che
gli altri Comuni hanno scelto
di interrompere. Si procede
quindi senza Roana.
A prendere in mano le redini
della Comunità Montana
quindi Lucio Spagnolo,
Emozioni sulla neve
Concerto del maestro Riccardo Favaro al Centro Fondo Fontanella
Nella attuale confusione e nella
pochezza di valori , ogni immersione nella Natura ha il potere, quasi magico, di rasserenare il nostro orizzonte. Può
bastare anche mettersi semplicemente all’ascolto delle sue
innumerevoli voci, di quello che
noi chiamiamo, impropriamente
“silenzio” Quel silenzio si fa più
denso e misterioso d’inverno,
quando la bianca coltre ripara
e protegge
ogni cosa,
ovattando ogni suono.. Allora,
la musica creata dall’uomo,
portata in una radura innevata
ai margini di un bosco, esalta il
messaggio di un accordo felice, non solo di momentanee
emozioni, ma di integrazione
dolce fra uomo e ambiente.
Ed è stato un concerto particolare quello tenuto il 14 febbraio, giorno di San Valentino,
al Centro Sci Fondo Fontanella,
un evento organizzato con l’appoggio dell’Assessorato alla
Cultura del Comune
di Asiago. In un avvallamento-anfiteatro
naturale, a poche centinaia di metri dalla
partenza delle piste di
sci di fondo, il Maestro
Riccardo
Favaro, stimato Direttore
della
prestigiosa Orchestra
Oficina
Musicum
di
Mussolente
di
Vicenza con una pregevole fisarmonica,
accompagnato dalla
violinista Signora Cristina Zanolla, ha eseguito musiche dal re-
pertorio classico-romantico di
J.S.Bach, di W.A.Mozart, di
N.: Paganini ed altri conosciuti
brani ever geen degli anni 3040 . E’ stato un duettare di altissimo livello fra i due strumenti, in una cornice naturale
di suggestiva bellezza; numerose sono state le soste anche
dai frettolosi fondisti in transito sulle vicine piste , attratti da
queste note, mentre gli appassionati di musica, incuranti della “fresca atmosfera”, apprezzavano le arie e la bravura degli
interpreti. Fra di loro anche un
gruppo di turisti arrivati dalla provincia di La Spezia, ospiti del
Belvedere di Cesuna, giunti in
Altopiano sia per la ormai tradizionale sfilata di Carnevale sia
per assistere al Concerto d’inverno. La neve, farinosa e brillante,
ha assolto egregiamente il suo
compito di fono assorbenza,
consentendo un’acustica quasi perfetta. Il violino di recen-
tissima costruzione, con la sufficiente morbidezza ed elasticità
del legno giovane, ha superato
brillantemente la “ prova del
freddo” esprimendo una sorprendente limpidezza del suono mentre la fisarmonica, non
toccata minimamente dalle basse temperature, sprigionava
tutta la sua cromaticità. E’ stato, probabilmente,il primo concerto del genere in Italia, sull’esempio di quelli diventati ormai famosi, che si tengono
d’estate sulle Dolomiti; c’è anche una importante rassegna
jazz nella seconda settimana di
marzo in Val di Fiemme, giunta
ormai alla tredicesima edizione,
ma tutti questi eventi si svolgono sulle terrazze dei rifugi o sui
pascoli antistanti gli stessi e non
sulla neve di una radura nel bosco! Un po’ di brulè di mele ha
contribuito a riscaldare l’aria
frizzante e le mani dei bravissimi interpreti, anche loro alla prima esperienza sulla neve e, forse,
,anche un po’ preoccupati per questa “prima invernale “ dei loro strumenti. Un evento
culturale che merita di essere pensato anche per la
prossima stagione
invernale, per regalare agli appassionati quelle profonde emozioni che la
musica sa dare, e
per arricchire, nel
contempo, le profondità dell’animo.
Sonia Basso
49enne maestro elementare,
già vicesindaco e poi sindaco di Rotzo. Una figura ritenuta di continuità con quanto
avviato finora, tanto che era
vice presidente di Bortoli, ma
anche politico dotato di grande capacità di mediazione
tanto che il suo “motto” per
la Comunità Montana è
“l’assoluta necessità di
condivisioni dei temi di politica del territorio con la Conferenza dei Sindaci”.
“Una Comunità Montana che
si aggiunge come nono Ente
agli 8 Comuni non ha alcun
senso. Io vorrei che la C.M
diventasse luogo di incontro,
di confronto, di programmazione, di progettazione per il
nostro territorio – illustra Spagnolo - Per il nostro territo-
Lucio Spagnolo
rio comuni sono le esigenze
di gestione, comuni le
problematiche e le necessità
più rilevanti. E’ chiaro che le
specificità territoriali ci sono
e ci saranno sempre, anche
per la distanza tra i nostri
centri, ma non possiamo più
permetterci di moltiplicare gli
interventi, di ripeterli, a volte
di copiarceli su un territorio
che deve necessariamente
essere considerato un tutt’uno. Quindi l’impegno primario, l’onere ineludibile e la
responsabilità politica da ono-
I consiglieri della Comunità Montana:
Asiago: Giampaolo Rigoni, Andrea Benetti, Claudio Mantese
Rotzo: Lucio Spagnolo, Oscar Costa, Bruno Tondello
Gallio: Thomas Baù, Giorgio Dalla Bona, Arone Schivo
Conco: Roberto Rigoni, Enio Brunello, Roberto Trotto
Lusiana: Matteo Pozza, Diego Zampese, Massimo Dall’Olio
Enego: Manuele Caregnato, Luigi Francesco Bertizzolo,
Alfonso Meneghini
Foza: Roberta Marcolongo, Andrea Oro, Luigi Menegatti
Roana: (in fase di nomina)
rare per la Comunità Montana deve essere quello di
mantenere, ricercare e incentivare nelle forme più opportune, l’esercizio associato di funzioni proprie dei Comuni del nostro Altopiano.”
“Io chiedo il consenso dei
Comuni – conclude Spagnolo – Per essere un presidente trasversale alle ideologie,
ai partiti, ai movimenti politici, cercando di raccogliere
dai consiglieri, dagli amministratori, dalle categorie, dagli enti, dalle associazioni e
dai cittadini tutto ciò che
ognuno potrà dare in programmazione, progettazione,
competenze, attenzioni e passione per la nostra terra, convinto come sono che quello
che conta è il cuore della
gente e quello che ognuno di
noi riesce a trasmettere”.
Gerardo Rigoni
Consegnato al Comune il Fiat Doblò
Pubblico e privato insieme a
servizio dei più deboli. E’ grazie a questa sinergia che un
progetto importante, dopo un
anno di preparazione, è diventato realtà. Da qualche
giorno l’ufficio servizi sociali
del Comune di Asiago può
disporre di un Fiat Doblò per
il trasporto di disabili e per
altri servizi. La consegna ufficiale del mezzo in
comodato gratuito da parte
della ditta SG Servizi Gratuiti è avvenuta martedì 2 marzo. Una iniziativa a costo zero
per il Comune, resa possibile
grazie al contributo di cittadini e aziende che hanno
sponsorizzato l’affitto dell’automezzo.
In occasione della consegna,
a tutti i privati che hanno ade-
rito al progetto, in totale 34, il
sindaco di Asiago Andrea
Gios ha consegnato un attestato in segno di gratitudine.
“Per noi si è trattato di una
scommessa importante – ha
detto l’assessore ai servizi
sociali Diego Rigoni – per la
quale abbiamo lavorato tanto. La dimostrazione di sensibilità data dai privati è un
segno che la città c’è ed è
pronta sostenere iniziative in
favore di chi ha bisogno”.
“Un tassello importante – ha
sottolineato il direttore dei
servizi sociali dell’Asl 3
Mariuccia Lorenzi – che permette di sviluppare il sistema
della domiciliarità al quale
come azienda sanitaria stiamo lavorando”.
S.L.
CINEMA LUX ASIAGO
ALICE NEL PAESE
DELLE MERAVIGLIE
SABATO 13 ore 20.00 22.00
DOMENICA 14 ore 16.00 18.00 21.00
LUNEDI' 15 ore 20.45
8
Sabato 6 marzo 2010
ASIAGO
“Quando sento dire che la
posizione del Comune di
Asiago è pretestuosa o
persecutoria nei confronti
dell’edilizia e delle immobiliari, mi viene da ridere. Le nostre posizioni sono uguali per
tutte le richieste di costruire.
Se cioè le richieste rispettano
i parametri tecnici previsti dal
PRG non solo non li ostacoliamo, non potremmo ostacolarli nemmeno se volessimo.
La mancata approvazione del
PDL Lumera, come per le Colonie, poggia solo su questioni tecniche dettate dall’attuale Piano Regolatore”.
Non si risparmia il sindaco
Andrea Gios nel ribadire le
motivazioni che hanno portato alla non approvazione dei
piani di lottizzazione e spera
così di fare chiarezza, una
volta per tutte, sulle questioni
urbanistiche balzate recentemente agli onori della cronaca. “Il Pdl Lumera non dispone di una viabilità sufficiente,
reperisce gli standard per parcheggi solo nell’interrato e
l’Altopiano
“Servono nuove strutture
e servizi qualificati”
Prosegue il dibattito dopo il blocco alla lottizzazione Lumera.
Andrea Gios: “La posizione del Comune persecutoria
nei confronti delle immobiliari? Ma non fatemi ridere!”
prevede l’esproprio di un’area
privata, esterna all’area del Pdl,
di proprietà del condominio
confinante a nord, lungo tutta
la via di accesso per allargare
la viabilità. Esproprio illegittimo sotto il profilo giuridico ed
impresentabile sotto quello etico; gli espropri si fanno per
l’interesse pubblico, per un
interesse superiore, qui i
lottizzanti si limitano alla realizzazione di un minigolf che
non appare appropriato né alle
caratteristiche dell’area, né all’offerta
turistica
dell’Altopiano”. “Vorrei poi
soffermarmi – continua il sindaco - sui parcheggi interrati,
che proprio perché interrati e
lontani dal centro cittadino non
sono pubblicamente fruibili.
Non trattandosi di un parcheggio in superficie non può essere previsto un uso pubblico:
lo stesso andrebbe dunque ce-
duto in proprietà al Comune
che si assumerebbe interamente gli oneri di gestione di un
parcheggio interrato di cui, alla
fine, beneficerebbero quasi
esclusivamente i proprietari
degli appartamenti venduti dalle immobiliari. Viabilità, parcheggio, impatto ambientale e
servizi non possono essere
valutate con leggerezza e devono garantire dei minimi
standard che troppo spesso in
passato sono stati sottovalutati. Standard che fanno parte
della “qualità” che le immobiliari spesso declamano, ma poi
sottovalutano quando si tratta
di discutere i loro progetti”.
Tra le accuse che vengono
avanzate all’amministrazione
Gios c’è la poca coerenza:
perché, si chiedono i
lottizzanti, in sede di approvazione delle varianti al Prg n° 7
e 8 non ha stralciato tutte le
Schella Martz, vince “Schella Bob 2010”
Con una grande partecipazione da parte dei cittadini, si è
tenuto anche quest’anno ad
Asiago il tradizionale appuntamento con Schella Martz. Una
grande festa di paese con un
lungo corteo di gente per le
strade ad accompagnare i
gruppi con i classici “bandotti”
e poi l’arrivo in piazza della
vecia realizzata come sempre
dal mitico “Gruppo di Base”.
Prima del rogo alla vecia,
un momento dedicato a
canti e filastrocche cimbre
che narrano la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera, con la neve che si
scioglie e i “radicchi” che
spuntano nei prati. La giuria, presieduta dall’esperto
di tradizioni locali Gianni
Frigo e composta da
Emma Grazia Molini, Fran-
5
ca Forte e Mirco Tura,
ha poi premiato il gruppo più
originale tra quelli che hanno
partecipato alle tre serate di
Schella Martz. La Schella 2010
è andata a “Schella Bob 2010”
gruppo composto da Davide,
Mattia, Alessia, Nicola e Mirco
per l’attualità del tema, con chiaro riferimento ai giochi olimpici di Vancouver, la complessità, l’originalità e la bellezza del-
l’opera. E’ stato anche consegnato un premio speciale (
premio fedeltà ) al gruppo
“Pasetti club” (nella foto)
con la seguente motivazione “Da anni sempre presenti
alla manifestazione, hanno
saputo
cogliere
una
sfaccettatura molto importante di Schella marz: essere
presenti per il gusto di divertirsi e far divertire”.
aree edificabili?
“Le nostre varianti sono state
predisposte a pochi mesi dal
nostro insediamento, in tutta
fretta dinanzi a due scadenze
dettate dall’introduzione della
nuova legge Urbanistica Regionale. La visione del territorio e delle problematiche delle
singole aree di sviluppo non
erano ancora maturate pienamente e credo che, alla luce
delle analisi che abbiamo svolto successivamente, se potessimo tornare indietro, io stesso proporrei soluzioni diverse
e più radicali rispetto al taglio
del 20% dell’edificabilità che
in quel momento pareva già
elevato e fortemente osteggiato dalle immobiliari e dall’opposizione”.
“Tornando al Pdl Lumera, in
relazione all’inserimento della
stradina di collegamento a Via
Mulche voglio chiarire che si
è trattato di una scelta dovuta
perché altrimenti l’area di insediamento dell’edificato sarebbe rimasta “occlusa” (senza via di sbocco) ed in questo
caso c’era il timore che i
lottizzanti chiedessero come
via di uscita un collegamento
alla strada che porta al laghetto
Lumera che noi riteniamo di
importanza rilevante per la storia del turismo asiaghese e per
la
tutela
ambientale
naturalistica. Inserendo il pezzo di strada che porta a Via
Mulche, l’amministrazione ha
voluto semplicemente indicare la via di accesso percorribile e non lasciare ai lottizzanti
tale scelta”.
All’accusa poi di precludere
con questo atteggiamento lo
sviluppo futuro della città, Gios
risponde: “Non credo che la
Città di Asiago e l’Altopiano
intero possano chinarsi alla
“minaccia” delle immobiliari
che hanno dichiarato che se
non sarà data loro l’opportunità di realizzare nuovi investimenti immobiliari non potremo contare sul loro apporto
per futuri investimenti strutturali. Ritengo che l’equazione “costruzione di nuovi condomini = investimenti privati
in infrastrutture” non sia assolutamente proponibile e sia
stata smontata dalle evidenze
dei fatti. E’, infatti, sufficien-
te analizzare quello che è accaduto in Altopiano negli ultimi 30/40 per rendersi conto
che a fronte di una massa di
circa 18.000 seconde case realizzate in buona parte da imprese ed agenzie immobiliari,
il territorio ha beneficiato di
ben pochi (direi quasi nessun)
investimenti infrastrutturali
realizzati dai soggetti che hanno sviluppato la predetta massa di abitazioni turistiche. Sono
anni che sentiamo promesse
di investimenti privati in
impiantistica o per la realizzazione di alberghi, centri benessere o altri servizi turistici.
Sono anni, forse decenni, che
si
sente
parlare
di
fantomatiche società di capitali che dovrebbero coinvolgere le immobiliari in investimenti a beneficio del territorio. Siamo giunti ad una svolta. O continuiamo a costruire
appartamenti, bloccando di
fatto opportunità future per i
nostri figli, oppure ci fermiamo e proviamo a riequilibrare
la situazione dotando la Città
di strutture e riqualificando i
servizi”.
Gerardo Rigoni
Un’occasione per riflettere sulla
relazione educativa con l’adolescente
Avis Altopiano, in collaborazione con il CSV di Vicenza,
propone per il giorno Venerdi
19 Marzo 2010 alle ore
20.30 presso i locali del
nuovo Bar Lux del Patronato
un incontro per educatori,
animatori, genitori, inse-
gnanti e per tutti coloro
fossero interessati sull’argomento: Educare gli adolescenti con la testa, il cuore,
la parola. L’evento, svolto
con l’ausilio di contributi
video e connotato dal confronto con i presenti, è tenuto
dallo Psicologo e
Psicoterapeuta Dott. Stefano Rigoni e si inserisce
come tappa del percorso
formativo per volontari
all’interno del Progetto
“Pronti…via!” per il
Patronato di Asiago.
Corso per l’utilizzo del defibrillatore
Il giorno 3 marzo in full time, si è tenuto nella sala della Comunità Montana, un Corso di Formazione
per rianimazione cardio-polmonare rivolto all’Arma dei Carabinieri e organizzato dalla Associazione
Nazionale Carabinieri – Sezione di Asiago. L’obiettivo è dotare via via le varie sezioni, di defibrillatore
per pronto intervento, supporto tecnologico di grande valenza, ma dai costi piuttosto elevati.
8
Il Dirigente
Scolastico
prof. Paiola illustral’Altopiano
il provvedimento in vigore dal prossimo anno scolastico
Sabato 6 marzo
2010
di Cesare Pivotto
La riforma della Scuola Superiore italiana è ormai alle
porte ed entrerà in vigore già
dal prossimo anno scolastico; una riforma che cambierà in maniera abbastanza significativa anche l’assetto
dell’Istituto Superiore di
Asiago e che quindi tocca da
vicino i nostri giovani. Per
saperne di più abbiamo interpellato il Dirigente dell’Istituto, prof. Alfredo Paiola
“Il nostro Istituto, che già
si presenta articolato in tre
diversi settori, continuerà
6
La riforma della scuola superiore
Tutte le novità che toccheranno da vicino anche gli studenti dell’Altopiano
ad erogare il servizio sia
nell’ambito dei Licei, dell’Istituto Tecnico e di quello Professionale, comprendendo così l’intero arco
dell’Istruzione italiana”.
Ma come cambieranno, visto
che cambieranno, questi tre
settori e le prospettive per i
giovani altopianesi?
“Il SETTORE DEI LICEI
continuerà la strada dell’apertura al mondo del
lavoro avviata con
l’esperienza attivata
nel corrente anno
scolastico di alternanza scuola /
lavoro e di collaborazione sempre più sistematica con il mondo dell’Università e le risorse
culturali
e
scientifiche del
territorio. Si caratterizze-
rà con due opzioni rispondendo così ad aspirazioni
sia di tipo generalista che
di tipo specialista. Oltre al
mantenimento dell’indirizzo Scientifico tradizionale,
che continuerà a dare agli
studenti una solida preparazione sia nel settore
scientifico sia nel settore
umanistico con la più funzionale distribuzione del
tempo derivante dal nuovo
quadro orario che riduce
in qualche misura il tempo
dedicato alle discipline
umanistiche per aumentare gli spazi destinati alla
formazione scientifica, per
gli studenti che manifestano più interesse e inclinazione per le discipline
scientifiche e tecnologiche
si apre la possibilità dell’opzione Scienze Applicate, all’interno della quale
potranno inserirsi agevolmente anche studenti altrimenti orientati verso il settore tecnologico. Discipline come l’informatica, la
fisica, la matematica e le
scienze naturali sono
in grado di promuovere competenze
raffinate utili sia
per la prosecuzione degli studi universitari sia per
l’inserimento immediato nel mondo del lavoro in
realtà produttive orientate
all’innovazione tecnologica.
In questo contesto è inoltre possibile l’attivazione di
un Progetto Sportivo utilizzando gli spazi dell’autonomia scolastica investendo nella pratica e nella formazione sportiva fino circa 90 ore (3 ore settimanali
di massima) nei diversi anni
di corso, orientando la pratica verso gli sport tipicamente
praticati
sull’Altopiano”.
“Per quanto riguarda il
SETTORE TECNICO si
svilupperà nel settore economico (all’interno del
quale saranno attivati i due
indirizzi previsti, amministrazione
finanza
e
marketing, che avranno
anche il compito di rispondere alle esigenze formative
degli studenti che negli anni
passati si sarebbero orientati verso il settore
aziendale del professionale
attraverso
una
personalizzazione del percorso orientata alla promozione degli apprendimenti),
che rappresenta la naturale evoluzione dell’indirizzo
per ragionieri, con una leggera riduzione del quadro
orario al fine di ridurre alcuni elementi di criticità attualmente esistenti, in modo
da far acquisire agli stu-
SABATO 6 MARZO
LE RECLUTES
VENERDI’ 12 MARZO
HALE
SABATO 13 MARZO
SISMICAABATO
denti le competenze corrispondenti al profilo in uscita e richieste dal mondo del
lavoro. Fortemente innovativo sarà l’indirizzo Turistico che costituisce uno degli aspetti più significativi
della
nuova
offerta
formativa dell’Istituto e che
consentirà la formazione
dei diplomati periti turistici in grado di operare in
un contesto territoriale fortemente orientato a fenomeno turistico. La scuola
utilizzerà tutti gli spazi possibili messi a disposizione
dall’autonomia scolastica
(circa 6 ore alla settimana)
per promuovere negli studenti che frequenteranno
l’indirizzo una conoscenza
approfondita del territorio
dell’Altopiano che sarà
oggetto di studio appassionato al fine di una conservazione, valorizzazione e
utilizzazione consapevole e
responsabile, coinvolgendo in questo percorso di
studio le risorse umane,
culturali e professionali
già operanti nell’Altipiano
per preparare dei tecnici
esperti e motivati”.
“Il SETTORE PROFESSIONALE si svilupperà
attraverso due indirizzi il
primo dei quali si attesterà nel settore dei servizi
all’industria e all’artigianato ed il secondo al settore ai ser vizi per
l’enogastronomia
e
l’ospitalità alberghiera.
Il settore dei servizi all’industria e all’artigianato assorbirà gli indirizzi
dell’IPSIA (meccanico ed
elettrico / elettronico) e nell’arco dei cinque anni forme-
rà una figura di tecnico polivalente in grado di operare
sia nel settore meccanico sia
nel settore elettrico).
Il settore dei servizi per
l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera (ex indirizzo alberghiero) continuerà a dare una professionalità altamente qualificata da spendere nelle
strutture ricettive operanti
nel territorio. Saranno attivate integrazioni tra il
settore turismo e il settore alberghiero in modo
da dare agli studenti una
preparazione coerente
con le esigenze del territorio e tale da consentire loro di spendere al termine del loro percorso di
studi la loro preparazione sull’Altipiano o, in alternativa, di scegliere di
valorizzare la loro professionalità in contesti diversi”.
“Tutto questo – conclude il
prof. Paiola – delinea un
quadro
dell’offerta
formativa che rappresenta
una evoluzione nella tradizione dell’Istituto che
sarà fortemente irrobustita
da un uso responsabile
delle risorse derivanti dall’autonomia scolastica che
consentiranno agli studenti
frequentanti l’Istituto di affrontare un percorso di studi legato alle esigenze e
alle aspettative del territorio, trovare attenzione e risposte ai bisogni formativi
e alle difficoltà individuali, partecipare in modo attivo alla vita della scuola
anche nel momento della
formazione e delle scelte
più significative”.
8
Sabato 6 marzo 2010
ATTUALITA’
Lo scorso venerdì 19 febbraio, in una serata acquitrinosa, presso il nostro teatro
Millepini, Ermanno Olmi in
carne ed ossa e don Lorenzo
Milani in parole ed opere hanno tenuto a battesimo “La
scuola che verrà”. Questo il
titolo dell’evento voluto dalle
Scuole dell’Altipiano, in occasione delle trasformazioni dell’offerta formativa che la riforma sta determinando anche nella Scuola superiore del
nostro territorio. Hanno
presenziato alla serata i dirigenti scolastici prof. Alfredo
Paiola e prof. Francesco
Tognon, rappresentanti dell’Università e l’Ispettore scolastico dott. Cerchiaro. La
comunità di genitori ed
educatori si è stretta attorno a
studenti e figli per condividere un momento di riflessione,
una pausa necessaria a
rimotivare quel particolarissimo rapporto umano che si instaura tra docenti e discenti.
La serata si è rivelata una nicchia non giudicante, disponibile
alla rievocazione di quel caso
esemplare che fu la
metodologia povera e illuminata del priore di Barbiana, e
a “indovinare negli occhi
dei ragazzi le cose belle che
essi vedranno chiare domani e che noi vediamo solo in
confuso”.
Proprio da queste parole di
don Milani ha preso le mosse
Ermanno Olmi e ha regalato
all’uditorio un intervento che,
se era estemporaneo, non poteva risultare maggiormente
mirato ed efficace. Le parole
del Maestro, esemplari per nitore quanto disarmanti per
semplicità, hanno fatto vibrare le corde dei molti insegnanti
presenti, riportandoli al senso
etimologico del loro operare
quotidiano: “l’innamoramento”, che il regista segnala
come voce gravemente assente dal vocabolario scolastico, dal novero delle materie.
Quell’innamoramento che è
materia di primario interesse,
di ‘gravità esistenziale’ per gli
l’Altopiano
7
“La scuola che verrà ha bisogno di
poeti e di profeti” Ermanno Olmi e
don Milani innamorano il Millepini
adolescenti e che potrebbe
subire una trasmutazione, se da
motivo di distrazione severamente bandito diventasse pretesto cognitivo, ragione di aderenza al vissuto. “Vorrei fare
una proposta al ministro dell’istruzione pubblica - annuncia Olmi - noi dobbiamo
mettere fra le materie di studio l’innamoramento.” Poi
precisa: “Se è vero che l’innamoramento è la condizione che più cattura la mente
del giovane, perché non farla diventare una materia di
osservazione?”. Diverse
sono le forme possibili di innamoramento e tra loro il Maestro rievoca quella per lui scatenante, a cinque anni: il teatro, appunto. Questa è la strada per innamorarsi poi, da adulti, del proprio lavoro, così come
è capitato a lui con la regia cinematografica.
La passione diverrà allora la
formula magica che spalancherà la porta principale a tutte le altre materie! Detta da
Olmi, la ricetta del successo
scolastico sembra facile e così
gioiosa. Ma “quali sono le
cose belle che i ragazzi vedranno chiare domani?”, si
interroga il regista, ricordando
che, quando portava i pantaloni corti, lui a scuola si annoiava terribilmente. Confessa di
affrontare ogni giornata con la
curiosità di scoprire “cosa mi
farà innamorare oggi”. L’innamoramento come condizio-
ne esistenziale, dunque, come
predisposizione alla meraviglia
e quindi alla rivelazione della
bellezza e del mistero che
soggiace a ogni incontro, a ogni
occasione. Il regista racconta
gli occhi lucidi di Valentino
Rossi nel parlare del proprio invincibile, innato innamoramento per la motocicletta. Insomma, Olmi parla il linguaggio dell’oggi, legge nei nostri ragazzi
meglio di noi: parla di amore,
di moto, eppure non è
Jovanotti, non ha bisogno di
colonne sonore o effetti speciali. Ci suggerisce un sentiero che forse avevamo perduto. L’ispettore scolastico promette di passare parola ai responsabili regionali e
ministeriali perché quanto detto da Olmi non rimanga
inascoltato; il prof. Paiola invita il Maestro a far parte del
Comitato Tecnico-Scientifico
dell’Istituto Superiore di Asiago
e il Maestro accoglie con piacere l’invito a farne parte.
Quindi Ermanno Olmi si congeda, accompagnato da ringraziamenti e auguri sommessi.
La parola passa al prof.
Tognon che presenta la figura di don Milani, ancora così
attuale e sferzante oggi nell’intransigenza della sua passione per la scuola, intesa
come salvezza civile e morale degli ultimi. Si apre il sipario sulla rappresentazione
teatrale “La lettera” messa
in scena dalla compagnia della Fondazione Aida di Verona. Sul tavolato del palcoscenico appare la camera di don
Milani: letto di ferro, scrivania, inginocchiatoio. È un luogo della coscienza, quella
zona intima in cui si svolgono
i nostri conflitti interiori, dove
il nostro operato diurno viene messo in crisi dai dubbi
dell’oscurità. Don Milani,
impersonato con sobria intensità, si rivela figura titanica
eppure vulnerabile. Divide lo
spazio scenico con Guido, uno
dei suoi ragazzi, intento alla
revisione della scrittura col-
lettiva di “Lettera a una professoressa”. Da fuori campo giungono le voci della
nidiata degli altri che studiano ‘tra pari’: i più grandi insegnano ai più piccoli, perché, come diceva il piccolo
Lucio nel suo vernacolo, “la
scuola sarà sempre meglio
della merda” di trentasei
mucche in stalla! E poi c’è
Giacomo, una presenza inquietante che vaga in platea
e si accanisce verbalmente
su don Milani, a scarnificarne
il mito, finché ne resta conquistato. È questa la trovata
scenica: Giacomo è un ragazzo dei nostri, quelli che ci sembrano fatti con lo stampo della massa, in balìa delle mode,
rappresentante del branco,
cultore dello ‘sballo’… Eppure Giacomo sta leggendo
Lettera a una professoressa, ne è il destinatario. Se la
scuola lo ha perduto, lui può
ancora
salvarsi.
Riecheggiano fuori campo le
voci di quelli che a Barbiana non
sarebbero stati extra-comunitari, ma oggetti di interviste incrociate da parte dei ragazzi. E don
Milani ci consegna infine la
morale: facciamo della nostra società una scuola di
accoglienza, in modo che chi
si sente diverso diventi parte
di un tutto.
Silvia Borgo
Il corso di “Accompagnatore
e animatore del tempo libero”
E’ in fase di organizzazione un
corso di “Accompagnatore/animatore turistico e del tempo libero” con l’obiettivo di
regolarizzare figure che già operino sul territorio o che vogliano
operare in tale ruolo, in uno spirito di forte collaborazione e nella veste di traits-d’union tra il
territorio e l’utente. E’ scontato
che se uno non ha passione per
le escursioni e attitudine sportiva, nemmeno ci si mette in un
progetto che può portare ad
un’attività da praticare tutto l’anno. Già stabilita la sede
(C.Montana), già allertati i docenti (Giancarlo Bortoli,Corrado
Corradin, Claudio Savelli, Mirco
Carollo, Anna Sella, etc.), decisi
date, orari, temi e delineate le
uscite didattiche sul campo. 100
ore, di cui 64 in aula per la parte
formativa teorica. Le restanti 36
saranno spese (e superate!) per
uscite su tutti gli 8 Comuni, per
apprendere dal vivo (e poi poter
trasmettere): l’ambiente,
il territorio, la sua tutela e
la sua storia. Alcuni dei
docenti di teoria lo saranno anche di pratica, per
far toccare con mano e
rendere indelebili le conoscenze acquisite in quella
speciale “liaison”, che si
attiva fra studenti e docenti appassionati. Alcuni, saranno sia docenti sia
discenti: ciascuno rappresenta un
patrimonio di conoscenze da trasmettere. Saranno inoltre visitati
musei ecomusei e siti storici, tutto quanto risulti più rappresentativo per ogni comune: dal forte
di Campolongo al buso del Siason
per Rotzo, al Museo della Guerra per Roana, al Palazzon per
Lusiana, a siti extraregionali (ad
es. Forte Belvedere a
Lavarone). Quello in questione
è un primo step di “formazione
permanente sul territorio”, che
si potrà articolare nel tempo in
più modi, e c’è da scommeterci,
la richiesta verrà “dalla base”
come accaduto per le nostre
guide citate nel numero precedente, attraverso il corso di perfezionamento di “Guida storica”
a Vicenza: ...”la conoscenza è
un pozzo al quale fa voglia
tornare a dissetarsi”. Gli argomenti trattati spazieranno dalla
morfologia del territorio,
all’habitat
naturale,
all’antropizzazione (storia, trasformazioni dell’ambiente per
azione dell’uomo, tradizioni, prospettive), a nozioni di primo soccorso, a strategie di marketing
turistico, a tecniche di accompagnamento. Una novità assoluta
è rappresentata dalla volontà di
partecipazione da parte dei comuni trentini confinanti, che hanno messo a disposizione docenti
(per dare una lettura diversa
sia agli eventi bellici “dall’altro lato della barricata” sia
all’habitat) ed eventuale partecipazione di studenti: una grossa
stretta di mano fra vicini che condividono origini e destini, passato
e futuro! E’ stata prevista una
cifra di iscrizione di 100 euro, a
copertura dei costi di docenza,
spese per materiale cartaceo ed
informativo e costi per uscite ticket e quant’altro. Daremo prossimamente sul nostro giornale,
maggiori informazioni anche circa le opportunità previste dalle
azioni sul territorio (vedi articolo sul Programma di Sviluppo Locale: “Le nuove
opportunità”).
Info e moduli d’iscrizione presso Pro Loco zonali, Uff. turistici comunali, Consorzio Turistico, IAT. (www.
Consorzioproloco7c.com /
[email protected] tel:
340 1659496 - 339 3440424)
Beppa Rigoni Scit
8
Sabato 6 marzo 2010
ATTUALITA’
Un interesse raro per la
scienza ha spinto un giovane asiaghese a varcare i
confini del nostro piccolo
mondo altopianese alla volta
dell’ambiente universitario
patavino prima e della ricerca a ESRANGE poi, ai fini
di studiare quell’immensa
realtà che è lo spazio: stiamo parlando di Gabriele
Rodeghiero, già dottore in
Astronomia e specializzando
presso l’Università degli studi di Padova.
Cosa ti ha spinto a studiare una materia così affascinante, ma certamente
poco frequentata?
La passione per la scienza e
per la fisica in generale è
nata negli ultimi anni del liceo, mentre quella per
l’astronomia è iniziata quando ho puntato il mio primo
telescopio (poco più che un
giocattolo) verso i nostri cieli
invernali. Credo sia difficile
in realtà non essere affascinati da un cielo stellato e non
l’Altopiano
8
Gabriele Rodeghiero: da Asiago a
ESRANGE passando per... lo spazio!
sognare almeno un po’ pensando a quegli spazi immensi che ci sono lì fuori!
Cos’ha comportato per te
l’esperienza nell’Ateneo
patavino? Quali risultati
hai raggiunto nel corso di
questi quattro anni?
Iscriversi ad astronomia non
si è tradotto in osservare le
stelle... In questi anni, ho più
che altro visto tanti libri! Ero
stato avvisato: l’astronomia è
una branca della fisica e, anche se a volte qualcuno la
scambia per astrologia, è stato un percorso impegnativo.
Tuttavia non sono mancati i
risultati, dalla laurea triennale
per cui ho studiato gli impatti
di quelle che noi chiamiamo
stelle cadenti su un satellite
dell’ASI (Agenzia Spaziale
Italiana) agli incontri che il
mio Prof. di Scienze del Liceo Gian Vittorio Martello mi
ha dato la possibilità di tenere
sul riscaldamento globale, fino
al progetto a cui sto lavorando
ora con altri studenti di ingegneria: il REXUSBEXUS programme.
Ed è proprio questo progetto che ti ha portato a
ESRANGE assieme ad
altri sei compagni di studi (Marco, Leonardo,
Matteo,
Giulio,
Ruggero, Lorenzo)...
Esatto... Nessuno di noi
immaginava che dai libri allo spazio il confine
fosse tanto sottile e invece il tempo di leggere una e mail, riflettere
su una proposta fatta a
lezione dai nostri professori ed eccoci immersi
in un’autentica avventura spaziale!
Raccontaci un po’ di
com’è iniziata questa
straordinaria esperienza...
Abbiamo accolto una sfida
venuta direttamente dall’ESA,
l’Agenzia Spaziale Europea: il
R E X U S - B E X U S
programme. Da qualche anno
l’ESA in collaborazione con le
agenzie spaziali svedesi e tedesche organizza dei lanci da
razzo e da pallone atti a portare nello spazio esperimenti ideati da team di studenti europei. È bastata un’idea, dei disegni, un po’ di conti (e molti
notti insonni..!) e ci siamo ritrovati alla selezione finale al
centro europeo di ESTEC
(Olanda) a presentare
S.C.R.A.T., il nostro esperimento da far volare a 35km di
quota a bordo di un pallone
stratosferico nell’ottobre del
2010. La nostra determinazione e la capacità di far squadra
ci hanno portato a vincere il
bando e a essere selezionati
per la campagna di lancio dell’autunno prossimo attraverso
cui potremmo testare un
propulsore che utilizza l’aria
dell’ambiente
come
propellente, aprendo così uno
scenario nuovo per il controllo
di dirigibili in grado di esplorare le atmosfere planetarie.
Quali sono gli aspetti dell’iniziativa che vi sono rimasti più impresse?
Ce lo siamo detti più volte: nessuno di noi si sarebbe mai immaginato di mettere piede in
una base di lancio 200 km a
nord del circolo polare artico,
ma questa scuola ci ha insegnato che con l’impegno e la
dedizione tutto, o quasi, è possibile. Invece, giusto due settimane fa, ci siamo ritrovati a
ESRANGE, la base di lancio
a 40km da Kiruna, ultima città
a nord della Svezia. Ci siamo
stati per presentare la revisione del progetto preliminare del
nostro esperimento, secondo
passo verso la campagna di
lancio. Questa training week
(settimana di allenamento) ci
ha portato a confrontarci con
un altro centinaio di studenti
provenienti da una decina di
università europee, aprendoci
a prospettive culturali e uma-
ne per certi aspetti molto diverse dalla nostra. In questa
occasione, non abbiamo solo
assistito ad una serie di lezioni
tenute da esperti del centro di
lancio, ma abbiamo anche
svolto laboratori, ci siamo seduti a tavola insieme a ragazzi mai visti prima, servendoci della lingua inglese come
ponte teso tra due mondi.
Non sono mancati poi momenti di divertimento a base
di sciate in notturna, sauna
con intermezzo nelle nevi
svedesi, caccia (purtroppo
non riuscita) all’aurora
boreale.
Cosa ha costituito questa
esperienza per voi?
ESRANGE è stata per noi
prima di tutto una grande opportunità, è stato un uscire
fuori dalla nostra realtà usuale di studenti guardando la
scienza da un’altra prospettiva, scoprendola essere formata da ragazzi come noi; e
così, tra i ghiacci della steppa
ed un paesaggio di rara bellezza, la rampa di lancio è diventata una finestra aperta sul mondo. Per noi sette ragazzi veneti,
anche Padova è stata un po’
come una rampa di lancio sul
mondo, che dai libri ci ha porta-
to a cimentarci con le persone,
che ci ha fatto volare a quasi 4000
km lontano da casa, 200 km sopra il circolo polare artico facendoci guardare oltre le nuvole,
sempre più in alto.
Chi vorresti ringraziare per
il sostegno ricevuto in questo tuo cammino astronomico?
Le persone che dovrei ringraziare per avermi sostenuto in questi
anni sono davvero tante; come
tutti gli studenti, direi sicuramente i miei genitori, per i loro sacrifici, ma anche i nonni che
hanno lavorato duro per preparare tutto quello che abbiamo oggi. Vorrei anche ringraziare le persone che, malgrado non sia stato sempre presente, mi hanno sempre volu-
to bene.
Obiettivi per il tuo prossimo futuro?
Ora e per i prossimi mesi, le
mie energie e quelle dei miei
compagni saranno in gran parte destinate alla costruzione di
S.C.R.A.T.: è un lavoro a tutto campo che abbraccia un po’
tutti gli ambiti, dalla ricerca
scientifica alla divulgazione,
fino alla ricerca di sponsor. Il
conto alla rovescia è già partito: -7 mesi al lancio! Quando
gli uomini inventeranno delle
navi volanti per attraversare il
vuoto tra le stelle, allora si faranno avanti anche uomini disposti a pilotarle. (Giovanni
Keplero)
Martina Rossi
8
Sabato 6 marzo 2010
l’Altopiano
9
Altopiano, area naturale da proteggere
Piace o no l’idea di istituire un Parco?
Creerebbe indotto e posti di lavoro, potrebbe anche voler dire coscienza sociale, oltre che ambientale
Un argomento particolarmente rilevante, di cui sento parlare su blog (radiomontekatz) e tra
le Istituzioni, è a riguardo dell’istituzione di eventuali parchi, nazionali o regionali, e di come
valorizzare le numerose ZPS, zone a protezione speciale, di cui è disseminato l’Altopiano.
Probabilmente questo fermento ha origini precise: diverse amministrazioni si sono dotate o lo
stanno facendo, di tecnologie a basso impatto ambientale. Ma prima vorrei dissipare qualche
dubbio sul concetto di “parco”. Ho avuto modo di parlarne e mi sono reso conto che esiste
parecchia confusione. Dire parco significa dire problemi, blocchi, limitazioni. Intanto andiamo a chiarire un po’ di nomenclatura, sfogliando le pagine del Codice dell’Ambiente.
Cosa si intende, dal punto di vista giuridico e legale, con la parola “parco”
Riferendosi a nazionale, regionale, riserva naturale e
zona a protezione speciale (
L. 6 Dicembre 1991, n. 394)
I parchi nazionali sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono uno o più ecosistemi
intatti o anche parzialmente
alterati da interventi
antropici, una o più formazioni fisiche, geologiche,
geomorfologiche, biologiche,
di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici,
scientifici, estetici, culturali,
educativi e ricreativi tali da
richiedere l’intervento dello
Stato ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future. I parchi
naturali regionali sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali ed eventualmente
da tratti di mare prospicienti
alla costa, di valore
naturalistico e ambientale,
che costituiscono, nell’ambito
di una o più regioni limitrofe,
un sistema omogeneo individuato dagli assetti naturali dei
luoghi,
dai
valori
paesaggistici ed artistici e
dalle tradizioni delle popolazioni locali. Le riserve naturali sono costituite da aree
terrestri, fluviali, lacuali, o
marine che contengono una
o
più
specie
naturalisticamente rilevanti
della flora e della fauna, ovvero presentino uno o più
ecosistemi importanti per le
diversità delle risorse gene-
tiche. Le riserve naturali possono essere statali o regionali in base alla rilevanza
degli interessi in esse rappresentate. Con delibera del
ministero dell’Ambiente 2
Dicembre 1996 si sono introdotti anche i concetti di ZPS
e ZSC. Una ZPS, zona di
protezione speciale, è un territorio idoneo per estensione
e/o per localizzazione geografica alla conservazione
delle specie di uccelli di cui
all’allegato I della direttiva
92/43/CEE, concernente la
conservazione degli uccelli
selvatici, mentre una ZSC è
una zona speciale di conservazione che definisce
un’area geografica nella quale sono contenute zone terrestri che si distinguono grazie alle loro caratteristiche
geografiche, abiotiche e
biotiche,
naturali
o
seminaturali, e che contribuisce in modo significativo a
conservare o ripristinare un
tipo di habitat naturale di cui
allegato I (uccelli) o una specie della flora o della fauna
selvatiche di cui all’allegato
II della direttiva 92/43/CEE.
Insomma 4 strade diverse.
La prima e la seconda possono sembrare più rigide,
mentre la ZPS e la ZSC sembrano più “morbide”. C’è
una sorpresa però, leggendo la legge; sorpresa che riporto e che riguarda la caccia. Mi riferisco all’articolo
11, comma 4, “Regolamento
del parco”. Premetto che il
comma 3 vieta tra le altre
cose cattura, uccisione, danneggiamento e disturbo del-
le specie animali e la raccolta e il danneggiamento di
specie vegetali… Il comma
4 cita: “il regolamento del parco stabilisce altresì le eventuali deroghe ai divieti del
comma 3. Per quanto riguarda la lettera a) (caccia), esso
prevede eventuali prelievi
faunistici ed eventuali
abbattimenti selettivi, necessari per ricomporre squilibri
ecologici accertati dall’Ente
parco.
Prelievi
ed
abbattimenti devono avvenire per iniziativa e sotto la diretta responsabilità e sorveglianza dell’Ente parco ed
essere attuati dal personale
dell’Ente parco (posti di lavoro per i cacciatori in qualità di “guardie ambientali”) o
da persone all’uopo espressamente autorizzati dall’Ente parco. Quindi “caccia” non
è il contrario di “parco”, ma sono
due parole complementari. Continuando a leggere il codice, risulta un’altra caratteristica molto interessante: comma 5; restano salvi i diritti reali e gli usi civici
delle collettività locali, che sono
esercitati secondo le consuetudini locali. Eventuali diritti esclusivi di caccia delle collettività locali o altri usi civici di prelievi
faunistici sono liquidati dal
competente commissario per
la liquidazione degli usi civici
ad istanza dell’Ente parco…
Mi sembra tanto che questa
ultima definizione di commissario sia assimilabile alla definizione di regoliere. Quindi
parco
non
significa
espropriazione; significa governo locale del territorio
naturalistico.
Riflessioni e opinioni
(pro e contro)
Dopo questa un po’ noiosa, ma necessaria, premessa legale, vorrei esporre un po’ degli umori
che ho raccolto leggendo il blog e parlando con
la gente. Ci sono opinioni entusiaste, informazioni su competenza tecnica nella sua realizzazione e precedenti progetti portati avanti negli
anni (Comunità Montana). Partiamo dall’opinione più autorevole, raccolta sul web, e che si
riferisce appunto al comma 5 sopra riportato: i
Cives, data la loro importanza sociale nella
preservazione del territorio, della flora, della
fauna, della tradizione e della cultura
altopianese. Cives che vogliono mantenere giustamente il diritto di decidere a riguardo del territorio. Alcuni interventi che ho letto, come sotto riportato, ponevano però anche l’accento su
aspetti economici ... ”basterebbe prendere
esempio da qua, dove i gestori sono gli antichi abitatori... ed i proventi del Parco,
500.000 euro l’anno, decidono i regolieri
come gestirli. http://www.dolomitiparco.com/
pages/pag10.html” E’ emerso quindi che nel
consiglio di amministrazione di un eventuale
parco dovrebbero esserci, giustamente, anche
i Regolieri. Dallo stesso blog è emerso anche
che la dizione stessa di “parco”, non sarebbe
quella più caratterizzante dell’eventuale progetto. Questo termine evoca complicazioni procedurali e burocratiche, difficoltà di gestione,
...”tutti i parchi italiani hanno enormi problemi di gestione. Inoltre un parco crea una
serie di restrizioni di cui certo non abbiamo
bisogno. Abbiamo già abbastanza limiti qua
in altopiano. Infine porterebbe ha una divisione tra i cittadini favorevoli e
contrari con conseguenti malumori e rancori. All’altopiano serve unità sotto un unico marchio, ma soprattutto serve qualcuno
che ci rappresenti in Regione e a Roma.”
Per poter accedere a finanziamenti regionali,
nazionali e comunitari bisogna in ogni caso vestirsi di una forma sociale (spa, srl, snc, consorzio, cooperativa, associazione no profit, etc ..
etc ...) che possa fiscalmente ed
amministrativamente riceverli, quindi non credo si possa discutere sull’accezione normativa
di “parco”. Dove sono sicuro si possa intervenire in maniera diretta e profonda è nella stesura dello statuto dello stesso, dove ogni aspetto
culturale e sociale deve essere preso in considerazione. Per esempio, non so se nella forma
giuridica “parco” si possa, ma nello statuto dello stesso si potrebbe mettere: una finalità del
parco è quello di promuovere la conservazione
e la diffusione della lingua cimbra sull’altopiano
di Asiago, magari andando ad alimentare di un
primo progetto sociale l’Istituto della Montagna , a Canove (finanziato dal Conto Energia
dell’impianto fotovoltaico della Cattedra). Sicuramente è da rivedere l’accezione “nazionale”, come giustamente suggeriva Giancarlo
Bortoli, presidente della Comunità Montana, in
“regionale”, al limite o andando a valorizzare
maggiormente le ZPS e le ZSC; in ogni caso
non escluderei subito “nazionale”. Altro aspetto fondamentale riguarda la caccia, le associazioni venatorie e gli appassionati di questo sport.
C’è chi è contrario. Comprensibile e rispettabile. Chi, anche alla luce della recente decisione
del governo di demandare alle Regioni la gestione
della caccia, è preoccupato per l’esaurimento della selvaggina e chi, cacciatore-escursionista non
sarebbe sfavorevole. E’ risaltato però un aspetto
importante: la caccia e cacciatori non devono essere stigmatizzati a priori, perché svolgono un importante compito di gestione ambientale e dell’equilibrio della biosfera. Tra l’altro, come risulta nella
premessa legale di questo articolo, sono anche tutelati dalla Legge. Dal blog: “volenti o nolenti è
giusto prendere in considerazione le opinioni
dei cacciatori, che comunque hanno un ruolo
importante nell’equilibrio della biosfera e in
un certo senso della sua tutela e protezione”.
Quindi voce in capitolo nella decisione delle specie
e delle quote di abbattimento. Ci sarebbe in ogni
caso da fare una valutazione obiettiva. I cacciatori
in Italia sono 700.000. La popolazione italiana è di
circa 70.000.000. Quindi i cacciatori sono l’1 %.
La cosa poco democratica è probabilmente che
l’1% della popolazione ha un peso politico relativamente a tematiche connesse all’ambiente in cui
viviamo spropositatamente maggiore del loro valore numerico. Un 1% della popolazione condiziona la vita ambientale del restante 99% in maniera
molto pesante. Lascio la riflessione su questo punto
a voi. E’ emersa anche una leggera sfiducia nel
Corpo Forestale, “a dire la verità io i forestali li
vedo allo stadio del ghiaccio a vedere l’hockey, in motoslitta a malga Moline a prendere il
sole, in mountain bike , a cavallo e in qualsiasi posto dove l’importante e’ APPARIRE.” Non
sono molto d’accordo. L’eventuale inefficienza del
Corpo Forestale su un territorio così vasto potrebbe anche dipendere dall’inadeguato numero di
forestali e da limitati mezzi economici; che poi vadano a cavallo o in mountain bike non credo che
sia altro che un buon esempio e per
l’apparire.....più gli escursionisti li vedono, meglio
è, perché si potrebbero sentire maggiormente
tutelati.
Claudio Savelli
8
Sabato 6 marzo 2010
l’Altopiano
10
Respinto il ricorso della Lista Insieme
ROANA
Respinto il ricorso al TAR
della lista Insieme dopo le
elezioni contestate del giugno scorso. Hanno impiegato poco meno di un’ora i
giudici del tribunale amministrativo a respingere il ricorso dopo che erano stati
valutati gli esiti del
riconteggio predisposto dagli stessi giudici nella prima
udienza davanti al TAR nell’autunno scorso.
In quella sede i giudici avevano ordinato alla Prefettura il riconteggio delle
schede del seggio di
Canove ed in più di individuare nelle urne dei seggi
di Roana, Camporovere e
Tresché Conca delle schede contestate dalle due liste. Un esito che si gioca-
Valentino Frigo e la sua lista governano il paese legittimamente. “Nessun dubbio – dice il sindaco –
sull’esito di questa vicenda. Bolzon: “Per il bene del comune, non ricorreremo al Consiglio di Stato”
va sui due voti di scarto che
hanno consegnato le chiavi
del municipio all’attuale sindaco Valentino Frigo.
Nello specifico i funzionari
prefettizi
hanno
riconteggiato tutti i voti riportati dalle singole liste nel
seggio di Canove. Un’operazione che ha confermato
l’esito dello spoglio del 7
giugno, ovvero 320 voti per
la lista “Iniziativa Civica” e
496 voti per la lista “Insieme”. In secondo luogo i giudici del tribunale amministrativo avevano chiesto di
individuare, con riferimento al seggio di Roana, la
scheda votata con un cerchio attorno al simbolo nonché la scheda riportante la
denominazione “Paolo Mar-
tello oro”, entrambe schede annullate a danno della lista Insieme.
Con riferimento al
seggio di Tresché
Conca, individuare
le schede riportanti la denominazione
“Dario Frigo cav.”
e “Dario Frigo vip”,
entrambe convalidate a beneficio
della lista “Iniziativa Civica”. Ed infine con riferimento
al
seggio
di
Camporovere, su segnalazione della lista del sindaco Frigo, individuare la
scheda nella quale si è
espressa la preferenza per
il nominativo “Eliseo Ta-
Un bel pomeriggio di Carnevale
con i volontari Auser di Roana
In circa un centinaio di persone di sono ritrovate
nella sala comunale del cinema Palladio di Cesuna
Circa di un centinaio di
persone hanno partecipato alla festa di carnevale organizzata dai
volontari dell’Auser di
Roana il pomeriggio
del martedì grasso nella sala comunale del
Cinema Palladio di
Cesuna, passando
così alcune ore allegre
e spensierate, godendo di dolci, crostoli e frittelle preparati da un
gruppetto di signore, di
qualche mascherina e della
musica magistralmente proposta dall’orchestrina formata da Adone, Eros,
Manolo, Ferdy e Diego. Ingredienti semplici, che messi insieme hanno dato la
gliata”, scheda convalidata
a beneficio della lista Insieme.
I giudici, valutato quanto riportato dai funzionari della
Prefettura e analizzato le
schede contestate, hanno
infine respinto il ricorso
mettendo la parola fine su
otto mesi di veleni e incertezze.
“Eravamo certi di un esito
positivo – commenta a caldo il sindaco Valentino Frigo – Tant’è che abbiamo
continuato a lavorare per il
paese senza dubbi sulla correttezza delle procedure
elettorali o di eventuali irregolarità.”
“Non ricorreremo al Con-
siglio di Stato anche per il
bene del paese – dice invece Davide Bolzon,
preannunciando invece
un’opposizione dura – Noi
quello che potevamo fare
l’abbiamo fatto, è stato co-
munque confortante che il
TAR abbia accolto le nostre istanze dimostrando
una chiara volontà di fare
chiarezza”.
Gerardo Rigoni
E il maestro si ritrovò
in pista … senza sci!
giusta ricetta per un sicuro
divertimento: chi in costume, chi con uno spiritoso
cappellino o con un’allegra
trombetta, si è dato il via
alle danze nella tipica atmosfera del carnevale, approfittando del ritrovarsi in
compagnia anche per
scambiare quattro chiac-
chiere e fare un brindisi.
L’Auser di Roana, presieduta dal dottor Cesare
Bolzon, conta ben 175
iscritti, che possono godere dell’operato e delle azioni del gruppo di volontari,
siano bisogni e necessità
assistenziali, che iniziative
ricreative e culturali. L’assistenza agli anziani viene
data, quando necessaria,
sia per quanto riguarda il
supporto nei lavori domestici, che per la compagnia a
domicilio o il conforto ai ricoverati in ospedale, e soprattutto per l’accompagnamento negli ospedali per
le visite. Vengono poi organizzate un paio di gite giornaliere l’anno, qualche visita
culturale quando se ne presenta l’occasione e l’interesse, un picnic a luglio e, solitamente, nel periodo
autunnale, degli incontri
istruttivi ed educativi su temi
che interessano gli anziani e
possono risultare loro utili.
Prossima
iniziativa
dell’Auser di Roana sarà la
gita a Villa Pisani a Strà, con
pranzo di pesce, in programma a metà aprile.
S.B.
Mario Dal Pozzo derubato degli “attrezzi del
mestiere” al Kaberlaba, dopo che si era fermato
a prestare soccorso a una sciatrice infortunata
“A quello gli darei una medaglia d’oro per la scaltrezza e l’astuzia” – ripete più
volte il direttore della Scuola
Sci Kaberlaba, Mario Dal
Pozzo, mentre racconta con
gran dovizia di particolari
“quello che non gli era mai
successo in trentacinque anni
di attività sulle piste da sci”.
Ma in realtà la vicenda gli ha
lasciato un bel po’ di amaro
in bocca, anche se tenta di
scherzarci su, come ci scherzano i suoi colleghi maestri e
coloro che lavorano sulle piste, tanto che, dice Dal Pozzo “sono diventato la barzelletta della Scuola Sci”. Il fatto
è accaduto una quindicina di
giorni fa, ma l’involontario
protagonista ha aspettato un
po’ a parlarne, convinto che
si fosse trattato di un errore,
e che i suoi sci gli sarebbero
stati restituiti. “Stavo facendo lezione, quando, lungo la
pista, sono stato chiamato da
un uomo che si trovava vicino a una signora che, a terra, si lamentava di forti dolori al braccio. Mi sono avvici-
nato, ho tolto gli sci, e, dopo
aver constatato che la signora aveva un braccio rotto e
averle prestato i primi soccorsi ho chiamato col
cellulare gli addetti della pista, che sono arrivati con due
motoslitte fornite di toboga
per il trasporto dell’infortunata a valle. Il signore che aveva richiamato la mia attenzione dopo aver visto cadere
e infortunarsi la signora, è rimasto lì con me, ma poi,
quando la signora piangendo
ha chiesto di scendere per
informare il marito dell’accaduto spiegando dove trovarlo e come riconoscerlo, si è
offerto di farlo lui, ed è partito, rimettendosi gli sci. Quando è stato il momento di scendere a mia volta, mi sono
reso conto che quelli che erano rimasti lì non erano i miei
sci, ma ho pensato che, nella
concitazione del momento, ci
fosse stato un errore e che
una volta arrivato a fondo
pista avrei ritrovato l’uomo,
dall’accento vicentino e sulla quarantina, che per sbaglio
li aveva presi. Invece no: era
sparito, e con lui erano spariti anche i miei sci, di tutt’altra qualità dei suoi! Ancora
convinto che quell’uomo, dall’aspetto così perbene e distinto, non potesse aver preso volontariamente i miei sci,
ho atteso nei giorni seguenti
di vederlo tornare indietro o
di ricevere una telefonata di
chiarimento alla scuola sci,
magari comunicandomi che
sarebbe tornato non appena
possibile per restituirli. Invece niente. Bravo, è stato veramente bravo a farmela
così, sotto il naso. Ma mi
chiedo, come si fa a derubare così una persona, mentre
sta prestando soccorso in pista?”
S.B.
8
Sabato 6 marzo 2010
l’Altopiano
11
Presentazione ufficiale del “Residence Brunialti” a Cesuna
Si respirava un’atmosfera
particolare, nella palestra
della Scuola Media di
Cesuna adibita a sala conferenze, dovuta, in parte alla
luce radiosa di una giornata
ordinata su misura, in parte
ad una sensazione che emanava dai presenti: la “speranza”. Spirava, dalle famiglie accompagnate dai loro
congiunti disabili assieme alla
“fiducia” in chi si è prodigato e si prodiga, perchè il
progetto della “Comunità alloggio” - aperta 24/h su 24 e
365 gg. l’anno, anche ai familiari - giunga felicemente
in porto. Incontri e comunicati in merito, ce ne sono stati
tanti, giusto per tener alta la
soglia di attenzione su questa importante realizzazione
in Altopiano. Questa del 27
febbraio, non era ancora
l’inaugurazione ufficiale (che
slitterà a settembre con
l’ingresso dei primi 10
utenti, tutti altopianesi),
complici impedimenti “tecnici” e stagione avversa. L’at-
to ufficiale, sottoscritto dalle parti, è
stato il passaggio di
consegne fra la Fondazione “Vicenza
Città Solidale” e la
“Cooperativa MeA”,
che si occuperà della gestione operativa
della struttura. Ma i
rappresentanti delle
Fondazioni, delle Associazioni
di
Volontariato, degli
enti e della politica,
stavolta c’erano tutti
ma proprio tutti. Il
progetto è elevato, l’impegno
sostenuto, la collaborazione
allargata e i soldi troppo pochi! I 1.800.000 euro, che si
auspicava dalla Regione si
son ridotti a 680.000 (uno
degli...impedimenti): ecco
perchè si è alzato il tono della comunicazione. Il lavoro
sul primo stralcio (Villino
Brunialti) è quasi ultimato,
ma tanti ancora i passi da
fare per chiudere il progetto,
così com’era stato predispo-
sto a seguito dell’Art. 25 della Legge finanziaria regionale (con lo stanziamento di 5
milioni di euro, per progetti innovativi sulla disabilità, splendido esempio bipartisan fra
Regione e Provincia, promosso dai vicentini Sante
Bressan, presente in sala, al
tempo Assessore regionale e
Achille Variati, ieri Consigliere regionale e capogruppo di
opposizione, oggi Sindaco di
Vicenza. Sempre in pole
position la Fondazione
“Vicenza Una Città Solidale”,
quale capofila di molte sezioni A.I.A.S. venete e di altrettante Cooperative Sociali e
Associazioni, fra cui la nostra
“Stella
Alpina”
con
Pierangelo Costa. Tutto il progetto è a supporto del tema
“Dopo di Noi”, dove, per
“Noi” si intende la famiglia
che oggi fa miracoli per l’assistenza ai propri cari, ma
domani...non ci sarà più e
qualcuno dovrà caricarsi o
Cesuna di Roana
Consegnate le nuove tessere
alla Protezione Civile
Domenica 28 febbraio nel
corso di una sobria cerimonia sono state consegnate le
tessere regionali agli operatori della Protezione Civile.
Presenti all’evento il direttore del Centro Operativo Regionale della P.C. di Belluno
dott. Silvio Bartolomei, l’assessore regionale Elena
Donazzan, il sindaco di
Roana Valentino Frigo e l’assessore delegato Nevio
Schivo. La sala del nuovo
Centro Sociale Palladio di
Cesuna era gremita di divise
gialloblu giunte in rappresentanza dei gruppi di Thiene,
Sandrigo,
Sarcedo,
Valdastico-Dueville, Amici
della Radio –Sarcedo e
Roana, in qualità di Comune
ospitante con ben 48 iscritti.
Il nuovo documento ora in
dotazione serve a censire e
riconoscere le forze di
volontariato aderenti e memorizzate dal “Sistema regionale Veneto di Protezione
Civile”, quindi tutte le Associazioni e Gruppi inserite nell’Albo Regionale, inoltre
identifica i dipendenti pubblici
e quanti ricoprono un ruolo
istituzionale nell’ambito della P.C., sindaci e assessori
delegati compresi. La tessera, creata su iniziativa della
Giunta Regionale del Veneto
con delibera n. 578/2009,
costituirà elemento indispensabile ai volontari per accedere a manifestazioni, esercitazioni e operazioni dell’Ente. Permetterà, grazie
alle informazioni personali
inserite in un data base, a procedure semplificate e
informatizzate di rimborso
spese, con conseguente riduzione dei tempi necessari alle
pratiche.
G.D.F.
almeno condividere il peso (la
società civile o
sociale, ovvero
tutti noi, quale
che sia il ruolo).
Oltre alla Regione, il contributo
dato dalle Fondazioni Cariverona
e Vodafone è stato determinante,
assieme all’azione di associazioni, di privati,
dell’Unitalsi, della S.Vincenzo.
Sentire il linguaggio non in
politichese: “...Nostro obiettivo è porre attenzione a
problematiche di disagio
sociale con sostegno a progetti che condividano l’integrazione”, del Pres. Fondazione Vodafone, Antonio
Bernardi (280 progetti, effettuati nel mondo per 45,6 milioni di euro!) ribadito da
Marco Valdinoci (V. Pres.
Fondazione Cariverona), ha
dato l’idea non delle solite
operazioni di marketing
aziendale, ma di una scelta
condivisa anche a titolo personale, mentre ai relatori istituzionali, il “politichese” in
momenti
come
questi...tocca. Chiarissime le
argomentazioni di Mario
Giulianati (Pres. di “Vicenza
Citta Solidale”, che ha rivolto subito dopo via mail, un
invito a tutti a fare una passeggiata in loco per apprezzare sia i lavori in corso sia
l’ambiente), di Vittorio
Corradi (V. Pres.), del Dr.
Compostella (Direzione generale dei progetti sociali –
Uls 3), del progettista “ideale” (Dott. Sanavio, Pres.
Coop. Mea:
http: //
www.mea.coop/.) e di quello tecnico (Arch. Roberto
Festa), che han mostrato tutti, ancora una volta, di essere animati da un sacro fuoco. Ecco il perchè di “speranza” e “fiducia”.
Beppa Rigoni Scit
La nuova Finanziaria, consente di destinare il 5 x 1000, alle Onlus extra altre destinazioni (8 x 1000 a Chiesa Catt./altre
confessioni), scrivendo sul modulo, il C. F. della Fondazione “Vicenza Città Solidale”: 95015080245, con firma. C/C. della
Fondazione “Vicenza Una Città Solidale”: Unicredit Banca Spa -VI- Via C. Battisti (IBAN: IT47A020081 182000000
4945570); Banca del Centroveneto C.C. - Longare (IBAN: IT91P08590604400000 81003813); C. Rurale e Artigiana di
Roana C.C. - Roana (IBAN: IT90V08772606800000000 31281); Banca Antonveneta Spa -VI- Viale Mazzini (IBAN:
IT92C0504011810000000 763269)
La Lega Nord dell’Altopiano
appoggia Marino Finozzi
Perché la Lega Nord non
appoggia
nessun
candidato
locale?
Perché nessuno di essi
può sperare di ricoprire
la carica di assessore
regionale e di farsi quindi
promotore di normative
per l’Altopiano con
l’opportunità di reperire
grossi fondi economici
per il nostro territorio,
operazione possibile
solo
se
appunto
possiamo contare su un
assessore e non su un
consigliere in Regione.
Per essere nominato
assessore servono oltre
10.000 preferenze, cosa
impossibile
per
i
candidati locali che nella
migliore delle ipotesi
potranno arrivare a
fare i consiglieri,
senza
potere
decisionale,
costretti a seguire
le direttive dei
rispettivi partiti.
Come Altopiano non
riusciremo mai ad avere
una persona che possa
ambire alla carica di
assessore, a meno che
non sia inserito nel
famoso “listino”.
Come gruppo Lega Nord
dell’Altopiano vogliamo
avere un referente in
grado di dare risposte
puntuali e precise alle
reali esigenze e richieste
del territorio all’interno
della Giunta Regionale e
questa persona è
MARINO
FINOZZI,
attuale Presidente del
Consiglio Regionale.
Franco Sella
Per noi è fondamentale
votare Lega Nord
e scrivere
FINOZZI
Committente: Marino Finozzi
8
Sabato 6 marzo 2010
GALLIO
l’Altopiano
12
Tempo di bilanci e di tesseramento
per l’associazione ricreativa anziani
L’attività dell’AUSER spazia tra diverse iniziative di carattere sociale e culturale
Son già passati più di due
anni (era l’8 gennaio 2008)
dalla nascita dell’AUSER a
Gallio. Due anni ricchi di iniziative di natura culturale,
sociale e ricreativa indirizzate agli anziani del paese. Le
proposte vanno dal ritrovarsi insieme per cantare, diretti dal maestro Gianni Rossi,
per giochi di società per pic
nic e pranzi in compagnia, all’organizzazione di viaggi di
carattere culturale e o anche
religioso, allo svolgimento di
lavori di carattere manuale
come la realizzazione dei
sacchetti natalizi, alla salutare ginnastica settimanale.
Insomma, chi più ne ha, più
ne metta. Un impegno sicuramente utile, importante e
molto apprezzato è quello del
trasporto degli associati che
non dispongono di propri
mezzi e magari abitano nelle
contrade per visite mediche
o analisi nei vari ospedali di
Asiago, Bassano del Grap-
pa, Thiene, Schio, Vicenza o
anche solo per partecipare
agli incontri settimanali
dell’Auser. “Per questa attività – spiega il direttivo –
sono stati coinvolti 5 volontari che, usando appunto i
propri automezzi, hanno percorso 2524 chilometri nell’anno 2008 e 2100 chilometri nel 2009". Sempre con rinnovato entusiasmo e voglia
di stare insieme, si sta programmando l’attività del
2010. Dopo una primo incontro sul tema “Primo soccorso”, già effettuata con la relazione di Carlo Tura, s’intende organizzarne un altro
per il quale si è reso disponibile il dottor Cesare Bolzon.
E’ prevista a breve la ripresa del corso di ginnastica e
degli incontri ricreativi settimanali fissati per ogni martedì e domenica dalle 14.30
alle 18. “Al più presto sapremo anche indicare il luogo
degli incontri, visto che stia-
mo attendendo l’assegnazione di una sede dove ritrovarci”. Rimane ferma la festa
mensile per festeggiare insieme i vari compleanni allietati
sempre dalla fisarmonica di
Damiano Baù. “in questi due
anni – sottolineano i componenti del direttivo – nonostante
alcuni
disagi,
incomprensioni e difficoltà di
varia natura, abbiamo lavorato e ci siamo prodigati continuamente per aiutare e sostenere gli anziani che nella
nostra associazione hanno
Pino Rossi in Regione
“Uniti possiamo farcela”
Prima l’Altopiano.
Uniti possiamo
farcela anche se i
partiti fanno di tutto
per dividerci. Con
l’aiuto e il sostegno
dei cittadini, delle
imprese, di tutti gli
amici
dell’Altopiano
questa potrà
essere la volta
buona. Potrà
essere la volta
che l’Altopiano
esprima un suo
rappresentante in
seno al Consiglio
Regionale.
Perché è un consigliere
regionale che manca
all’Altopiano. Un
consigliere che manca
da 40 anni e che
dovrebbe portare avanti
le istanze di questo
territorio unico. Un
territorio che necessita di
una legge speciale a
tutela e difesa della sua
unicità, delle sue aziende,
della sua popolazione.
Bisogna interrompere
l’ordine precostituito che
da 40 anni vuole
l’Altopiano diviso
perché dividendo
l’Altopiano questo
non esprima un
suo
rappresentante.
Perché se un
altopianese viene
eletto qualche
altra area
vicentina rimarrà
senza un proprio
consigliere, come
Committente: Pino Rossi
succede da 40 anni
all’Altopiano. Ma
questa volta i partiti
non sono riusciti a
coinvolgere le
istituzioni nel
dividerci, questo
grazie alla maturità
dei nostri
amministratori.
Uniti possiamo
farcela a ribellarci alla
concorrenza sleale
che le nostre
aziende, che tutti noi,
subiamo sia dalla
vicina Provincia
autonoma di Trento
sia dal quella
considerata totalmente
montana di Belluno.
Uniti possiamo
pretendere un ospedale
efficiente che risponda
alle esigenze della
popolazione, uniti
possiamo richiedere la
riattivazione dell’Istituto
di Mezzaselva, uniti
possiamo esigere un
rilancio e tutela del
nostro patrimonio
naturale, uniti possiamo
reclamare la nostra
storia secolare fatta di
autonomia e di
autogestione.
Uniti possiamo farcela.
Prima l’Altopiano,
l’Altopiano prima di tutto.
potuto trovare un punto di riferimento importante e momenti di svago e di serenità.
Ci rammarica apprendere che, dietro le nostre
spalle, c’è chi rema contro la nostra associazione e lavora per fare in
modo che l’Auser non
possa più operare. Ci auguriamo che chi di dovere comprenda l’importanza del nostro operato
e ci aiuti per fare in
modo che la nostra attività possa proseguire
sempre meglio e offrire servizi preziosi alla popolazione
anziana. Un ringraziamento
a chi ci sostiene, ai nostri soci
e a tutti gli anziani che ci incoraggiano ad andare a vanti”. Si ricorda che è in corso
il rinnovo del tesseramento
per l’anno 2010; nel solo
mese di gennaio sono state
raccolte oltre 50 iscrizioni
(l’anno scorso i tesserati
sono stati in totale 92). Precisiamo a tal proposito che
iscriversi è importante anche
per la copertura assicurativa che, in caso di infortunio,
ti può garantire adeguato risarcimento.
S.L.
A Stoccareddo una serata particolare
con don Giandomenico Tamiozzo
dedicata a L’uomo della Sindone
La Sindone è quel “lenzuolo” che, secondo la tradizione cristiana, avrebbe
coperto il corpo di Gesù
adagiato nel Santo Sepolcro. La Sindone, che ora
si trova custodita in una
chiesa di Torino dove è
giunta dopo varie vicissitudini, è stata studiata e sottoposta ad innumerevoli
controlli dai più grandi
esperti mondiali di cose antiche per verificarne l’esatta provenienza ed l’eventuale veridicità della sua
funzione. Sulla Sindone c’è
una sola certezza, ossia che
la figura umana impressa è
di un uomo che ha subito la
crocifissione.
In occasione della Quaresima, l’Unità Pastorale di
Gallio, Foza, Sasso e
Stoccareddo ha organizzato
una serata culturale-religiosa per meglio conoscere
l’<Uomo della Sindone>.
L’incontro si svolgerà sabato 13 marzo alle ore 20,30
nella Chiesa Parrocchiale di
Stoccareddo dove Don
Giandomenico Tamiozzo,
grande esperto e studioso
della “Sacra Sindone”, ci
parlerà e ci illustrerà la storia di questo importante documento storico-religioso.
L’incontro servirà a capire
e conoscere di più, anche in
preparazione del viaggio,
che è già stato appositamente programmato ed organizzato per il 5 e 6 maggio prossimi, per andare a
Torino a visitare e poter
vedere dal vivo questo importante <documento> della
cristianità. La serata è aperta non solo ai parrocchiani
dell’Unità Pastorale, ma anche a tutti gli altopianesi.
La Commissione cultura
Ancora grandi sfide e divertimento al 2° torneo
di freccette al bar “AL PORTEGO” di Gallio
Un buon numero di partecipanti ha reso interessanti e
divertenti le gare del 2° Torneo “Al Portego” tenutosi il
26 febbraio e che ha visto,
oltre al “singolo”, svolgersi
anche in quest’occasione il
torneo di “doppio”: in ambedue i casi si è giocato con
chiusura M.O. Si è iniziato
alle 21,30 continuando senza
sosta fino alle 24,00, con sfide veramente di buon livello
tecnico e agonistico, vedendo alla fine primeggiare nel
singolo Igor Pertile, che ha
meritato la vittoria con una
serie di partite e di chiusure
molto regolari, battendo il pur
bravo Mattia Spiller. Nel doppio, dove le coppie sono state formate mediante sorteggio, il gradino più alto del podio è andato alla coppia
Leandro Scaggiari e Paolo
D’Urso, risultati veramente
imbattibili in quest’occasione.
Al termine di gare e
premiazioni, bicchierata per
tutti i presenti, che hanno
auspicato, oltre che la ripetizione del torneo, anche il futuro coinvolgimento di altri
locali di gioco.
Classifica torneo singolo: 1°
Pertile Igor 2° Spiller Mattia
3° Scaggiari Leandro.
Classifica torneo doppio: 1°
Scaggiari-D’Urso 2 ° SpillerRigon
3° -Rigoni (Tambo)-Frison
(Giogi)
8
Sabato 6 marzo 2010
l’Altopiano
13
Rifiuti e salvaguardia dell’ambiente
Come smaltire l’olio alimentare usato?
RIFIUTI
Nel lavandino della cucina,
o in altri scarichi della casa
… ecco dove va a finire la
maggior parte dell’olio alimentare usato per friggere
e quello di conservazione
dei cibi in scatola, come
tonno, funghi e altro! E’
uno di quei tanti gesti che
vengono fatti senza pensare alle gravi conseguenze
che questa abitudine può
avere per l’ambiente. In
Italia vengono prodotti oltre 280 milioni di kg di olio
vegetale: circa 5 chili a testa, che ogni anno restituiamo all’ambiente, in gran
parte sotto forma di residuo di fritture, e quindi ricco di impurità. L’olio vegetale esausto costituisce una
minaccia di inquinamento:
per il sottosuolo perché può
contaminare i pozzi di acqua potabile; per la flora,
impedendo alle radici delle
piante l’assunzione delle
sostanze nutritive; per qualsiasi specchio d’acqua, osta-
La diffusa abitudine di versarlo sistematicamente dalla padella nel lavandino provoca gravi
danni all’ambiente, mentre se correttamente smaltito può essere riutilizzato in nuove produzioni
colando l’ossigenazione e
compromettendo l’esistenza
della flora e della fauna; per i
depuratori, poiché ne influenza il corretto funzionamento e
danneggia gli impianti; per le
condutture fognarie, causandone intasamenti, dal momento che l’olio riversato nei lavandini, a contatto coi detersivi, muta la sua struttura diventando
un
composto
agglomerante. Come evitare
dunque questi danni? La soluzione è quella di recuperare
l’olio esausto, dal quale poi si
può ottenere biodiesel, lubrificanti, saponi e detergenti naturali. Ma come ci si deve comportare perché l’olio vegetale
usato venga correttamente
smaltito? Dove ci sono isole
ecologiche adeguatamente attrezzate per la raccolta di tutti
quei rifiuti non previsti dalla
differenziata, è possibile
portarlo e svuotarlo in appositi contenitori; in alcuni
comuni poi si è adottato
il sistema di consegnare
alle famiglie apposite
taniche, che una volta
riempite vanno svuotate
in luoghi preposti e secondo le modalità previste. Come è successo
recentemente a Bassano
Del Grappa, dove Etra ha
promosso una campagna
informativa per la raccolta dell’olio alimentare
usato chiamata
“Non siamo
solo fritti” proprio
in
concomitanza
con il periodo di
carnevale, quando maggiormente
si fa uso di olio
per
friggere.
L’iniziativa avviata da Etra in
via sperimentale
nella prima fase
ha previsto la distribuzione di
quasi seimila tanichette per
la raccolta dell’olio, da
svuotare poi presso uno dei
quattordici punti di
conferimento. “L’obiettivo –
dicono ad Etra – è quello di
testare la rispondenza dei
cittadini all’iniziativa, in
modo da poterla estendere
poi ad altre realtà”. E da
noi? Attualmente l’unica
soluzione per un corretto
comportamento è quella di
conservarlo, dopo averlo
fatto raffreddare, in recipienti come bottiglie di vetro o di plastica, che una
volta riempiti possono essere smaltiti con il servizio del
ritiro degli ingombranti a
domicilio, su chiamata, attivo nei comuni di Asiago,
Gallio, Roana e Rotzo. Ricordiamo che se versare
l’olio esausto negli scarichi
rappresenta una prassi sbagliata, altrettanto dannoso è
gettarlo nei cassonetti
dell’indifferenziata, dove il
recipiente facilmente si potrebbe rompere facendo disperdere il suo contenuto.
Siamo però convinti che la
soluzione di richiedere il ritiro a domicilio,
prenotandolo nell’ambito del servizio degli ingombranti, non sia la
più
pratica,
auspichiamo perciò che anche qui
possa essere fatta partire a breve
un’iniziativa simile a quella promoss a da Etra a
Bassano.
Silvana Bortoli
8
Sabato 6 marzo 2010
Contrariamente a quanto ci si
attendeva Enrico (Fabris) e
Luca (Stefani) tornano dalle
Olimpiadi di Vancouver senza
aver potuto mantenere le promesse della vigilia mandando
quindi deluse le attese di quanti,
tanti, sull’altopiano e non solo,
pensavano se non di ripetere
i fasti di Torino 2006 almeno
di avvicinarli.
Come si sa la storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo
vuoto a seconda dei punti di
vista dai quali si valuti in questo caso regge poco perché in
Canada il “contenitore” affidato alle due “lame” di casa
nostra non ha iniziato neppure
a riempirsi. Nessuna delle prestazioni agonistiche messe in
pista si è infatti avvicinata al
reale valore della coppia
altopianese partita a gennaio
per la costa del Pacifico con
ben altri presupposti.
Durante le due settimane dei
“giochi” molto si è detto scritto e dibattuto sul perché delle
prestazioni al ribasso rese dalla squadra italiana di pista lunga anche scomodando, capita
sempre in questi casi, impro-
l’Altopiano
14
Le olimpiadi che non t’aspetti
babili esperti del settore
lanciatisi in analisi ardite
per non dire sprovvedute
magari solo per farsi sentire.
In realtà per chi, come tanti
in altopiano, segue la disciplina con costanza e competenza, alcuni risultati trovano una loro spiegazione, altri meno. Comunque
in parecchi, soprattutto fra
i fan, ci son rimasti male
anche in relazione alle attese che, da tifosi od appassionati, coltivavano alla
vigilia.
“Ripetersi è sempre difficile, ma non impossibile”
dichiarava Enrico Fabris
alla vigilia della sua trasferta olimpica mentre Luca
Stefani si dichiarava al top in
fatto di morale solo perché, già
così è tanto, aveva l’opportunità di realizzare il sogno di
ogni atleta: partecipare all’olimpiade.
“Sono amareggiato, ho raccolto niente finendo settimo nei
5mila e decimo nei 1500. Si
deve voltare pagina, qualcosa
non è andato ma ci penseremo in Italia. Ora voglio soltanto dimenticare quest’olimpiade, finire bene la stagione con
la Coppa del Mondo ed il mondiale. Tuttavia resta intatta la
voglia di competere e di vin-
cere. Dopo questi risultati non
avremo meno attenzioni o disponibilità economiche per la
preparazione: non ci è mai
mancato nulla e niente ci mancherà”
Questo il Fabris-pensiero al
termine dei “giochi” e non potrebbe essere diversamente
perché il roanese è e resta un
campione pur essendo incappato in un periodo nero proprio nel momento peggiore
della stagione perché in coincidenza con le due settimane
olimpiche. Gli va dato atto di
non essersi nascosto di fronte a risultati imprevisti analizzandoli sempre con l’obiettività che deve contraddistinguere
uno sportivo. Comportamento raramente rintracciabile nelle dichiarazioni di tanti altri
suoi “colleghi”. Specialmente
di quelli super-pagati.
Luca Stefani, un raffreddore
insistente a bloccarlo sui 5mila,
pur con dieci giorni di recupero
a disposizione prima della gara
a squadre ha faticato più del
previsto nel tenere il passo dei
compagni finendo poi per non
schierarsi al via della “finalina”
sostituito dallo sprinter
Ermanno Ioraiatti.
Quando le cose non vanno il
clima in squadra ne risente di
riflesso ed a questa regola non
son sfuggiti nemmeno Enrico
e Luca. Un motivo per questo
bilancio imprevisto senz’altro
c’è ed andrà analizzato da chi
di dovere ed una volta riscontrato provvedere ad eliminarlo. L’esame della situazione
andrà fatto con calma ed il
più oggettivamente possibile
perché così non va. Già il team
Italia è all’osso quanto ad organico per cui non ci si può
permettere di perdere atleti per
ragioni risolvibili magari con
semplicemente con un po’ di
buona volontà.
Nel piccolo mondo della pista lunga italiana, capace di
arrivare ai risultati di Torino ed ad altri susseguitisi
fino alla vigilia di
Vancouver, si devono trovare le risposte anche a
questioni che, viste dall’esterno, non ricevono
spiegazione logica come, ad
esempio, la condotta di gara
di Enrico Fabris su 5mila e
1500.
E’ sì fondamentale trovare
le spiegazioni ma è altrettanto importante guardare
avanti. Da subito. Il finale
di stagione prevede dal 12
al 14 marzo la finale di Coppa del Mondo ad
Heerenveen in Olanda. La
settimana successiva, stessa
località, i Campionati Mondiali “all-round” . Due
controprove ravvicinate per
capire meglio se Vancouver
2010 potrà essere archiviata
quale parentesi a sé stante
oppure, dovesse protrarsi il
momento-no, sia necessario
apportare correttivi profondi
all’intera struttura del nostro
pattinaggio in pista lunga. Ad
Enrico e Luca il dovere di
far leva sull’orgoglio, allo
staff quello di motivarli. Gli
avversari, lo si è visto, sono
fortissimi ma non imbattibili. Se la concorrenza non
manca significa che la qualità complessiva si eleva.
Risultato: per entrambi si
concretizzano ulteriori ragioni per dimostrare quanto valgono. Prima di tutto a
loro stessi.
Renato Angonese
8
l’Altopiano
Sabato 6 marzo 2010
15
Scioline Star per svedesi, norvegesi e russi
“Certe vittorie sono anche un po’ nostre”
Davide Mosele e Riccardo Forte a Vancouver. “La grande esperienza maturata in anni di gare
sulle piste di tutto il mondo ci ha aiutato a fare bene il nostro lavoro e a non commettere errori”
Due Asiaghesi d.o.c. hanno
“partecipato” alle olimpiadi in-
vernali di Vancouver anche se
non rientravano nella lista degli atleti convocati. Davide
Mosele e Riccardo Forte hanno rappresentato la ditta
Asiaghese di scioline STAR
SKI WAX a Whistler con un
box per la sciolinatura nelle
discipline di fondo, biathlon,
salto e combinata nordica. “Il
nostro compito – racconta
Riccardo - è stato quello di se-
Un po’ d’Asiago a
Vancouver con il casco
griffato Villi Povoledo
Abbiamo tutti gioito quando il ventenne finanziere
friulano di Tolmezzo (ma
residente a Cercivento)
Alessandro Pittin ha conquistato a Vancouver una
tanto inattesa quanto
splendida medaglia (un
bronzo che vale oro) nella combinata nordica,
specialità povera e spesso dimenticata; sembrava
poter essere uno splendido inizio (così come fu per
il bronzo di Enrico Fabris
a Torino 2006) di una
Olimpiade bianca 2010
ricca di soddisfazioni e
che invece, alla fine, è ri-
sultata alquanto amara e
deludente per i colori azzurri. C’è però, lo ribadiamo
con giusto e motivato orgoglio, un po’ di Asiago in
quello splendido bronzo di
Pittin; il casco con cui ha
saltato l’atleta friulano è
infatti griffato da uno che
di caschi ne sa qualcosa,
pardon, molto. Sto parlando, ovviamente, di Villi
Povoledo, alla sua ennesima
<creazione> molto apprezzata, dopo i tanti caschi per atleti di varie discipline come
l’hockey, l’automobilismo, il
motociclismo ecc.
Tanti complimenti dagli spor-
tivi italiani ad Alessandro
Pittin ma anche un grazie ed
un bravo al nostro grande
<artista> Villi Povoledo! C.P.
lezionare tra l’ampia gamma
di prodotti della nostra azienda quelli più indicati per le condizioni della neve e del meteo.
Ogni mattina abbiamo testato
numerose paia di sci e consigliato agli skimen di ogni nazione i prodotti migliori. Abbiamo avuto delle belle soddisfazioni, e quando gli atleti hanno
vinto medaglie con i nostri prodotti … in un certo senso era
come mettere mezzo piede sul
podio con loro!!!” “Nella prima settimana di gare – gli fa
eco Davide Mosele - il meteo
ci ha fatto correre parecchio.
A Whistler le condizioni cambiavano molto velocemente.
La grande vicinanza all’oceano e alcune correnti fredde
dal nord fanno si che si possa
passare dalla pioggia alla neve
fresca in pochi minuti. La
grande esperienza maturata in
anni di gare sulle piste di tutto
il mondo ci ha aiutato a fare
bene il nostro lavoro e a non
commettere errori. Quando
uno ski man Svedese piuttosto
che Norvegese ti corre incontro e ti ringrazia, ti senti ripa-
gato di tante ore di lavoro. Festeggiare dopo la gara in un
box Russo con vodka e caviale è stata un’esperienza unica!
Siamo orgogliosi di aver portato la tecnologia Italiana e un
po’ di Asiago dall’altra parte
del mondo!”
8
Sabato 6 marzo 2010
l’Altopiano
Via Roma verrà completata
LUSIANA
Con il completamento dei lavori
nell’area a fianco della casa della
Maestra Pellegrina troverà finalmente compiuta realizzazione la
sistemazione
della
pavimentazione di via Roma. I
lavori erano iniziati nella primavera del 2004, ma sono rimasti
interrotti anche dopo che nel giugno del 2006 davanti al Tar si
era chiuso il ricorso presentato
dal proprietario dell’area. La
nuovaAmministrazione Comunale, nel giugno scorso ha partecipato al bando della Regione
Veneto per l’erogazione di contributi per la sistemazione dei
centri storici ottenendo un contributo di • 30.825,00 per la si-
L’Amministrazione Comunale ha partecipato al bando della
Regione Veneto per l’erogazione di contributi per la sistemazione dei centri storici ottenendo un contributo di 30 mila euro
stemazione dell’area. Il Sindaco è soddisfatto di questo risultato “Grazie al contributo della
Regione si potrà portare a termine un progetto da tempo e da
tutti auspicato: dare respiro all’area destinata al mercato domenicale e nello stesso tempo
creare uno spazio di incontro e di
relazione nel cuore del centro del
paese. Il mercato domenicale
necessita infatti un maggiore spazio per poter rispondere ai requisiti di sicurezza imposti dalla legge e nello stesso tempo si potrà
realizzare uno spazio adatto alle
attività di intrattenimento organizzate nella stagione estiva.
Pensiamo infatti ad una piazzetta
che possa ospitare incontri e
spettacoli musicali, anche danzanti grazie ad una adeguata
pavimentazione, e senza necessità di chiudere alla circolazione
piazza 4 Novembre vivacizzando
così il centro del paese.” Il
completamento dei lavori di
pavimentazione del Centro del
Capoluogo si inserisce nella programma di adeguamento e sistemazione di buona parte del
patrimonio comunale che l’Amministrazione Comunale spera di
poter attivare grazie a contributi
regionali e provinciali. E.Z.
“Solidarieta’ e accoglienza familiare”
se ne parlerà al Palazzon di Lusiana
Vicinanza solidale, famiglie amiche, comunità accogliente,
tante parole per declinare una forma di solidarietà che vede
come protagoniste famiglie che aiutano famiglie in un tentativo concreto di dare risposta ai bisogni della comunità.
Gli assessorati ai servizi sociali dei Comuni di Lusiana e Conco
organizzano insieme agli operatori del Centro per l’affido e
la solidarietà familiare dell’ Ulss 3 una serata sul tema della
solidarietà e dell’accoglienza familiare.
“Possiamo aiutare i bambini a crescere” è questo lo slogan con il quale il Centro Affidi dell’Ulss 3 cerca di
sensibilizzare le persone sui temi dell’affido e della solidarietà familiare allo scopo di reperire persone disponibili e aperte all’accoglienza. Affiancare un bambino che vive una situazione di fragilità significa accoglierlo in un ambiente familiare per un periodo limitato, a volte solo qualche ora al
giorno, quando i genitori non sono in grado, per vari motivi, di
occuparsi di lui. Anche nei Comuni di Lusiana e Conco esistono delle situazioni di famiglie con figli minori che potrebbero essere aiutate anche solo con interventi di buon vicina-
to nell’ottica di ricostruire una rete nel territorio finalizzata
alla costruzione di una comunità solidale nella quale “le persone si prendono cura delle persone” che vivono in maggiore
difficoltà. Questi temi saranno affrontati martedi’ 16 marzo alle ore 20.45 presso la Sala Consiliare del Palazzon.
La serata, patrocinata dai Servizi Sociali dei Comuni di Lusiana
e Conco, vedrà presenti i Sindaci dei due Comuni insieme alla
referente del Centro per l’affido e la solidarietà familiare dell’
Ulss 3, dott.ssa Isabella Todaro e la psicologa del servizio
dr.ssa Elena Zaupa. Ci sarà inoltre la testimonianza di una
famiglia che già da tempo vive l’esperienza dell’affido. Un
unione di intenti per dare risposte concrete e reali ai bisogni di
una comunità in continuo cambiamento nella quale spesso i
cittadini non sanno come rendersi parte attiva e utile per il
benessere di tutti.
All’incontro sono invitate tutte le famiglie ma anche persone
che vivono da sole, nonni e giovani che vogliano dedicare un
po’ del loro tempo libero per aiutare dei bambini che vivono in
situazioni di disagio.
Settino, gare e tornei
Anche il ristorante “Puffele”
è entrato nel circuito del
settino con una gara che ha
visto in lizza 32 coppie
dell’Altopiano. L’hanno fatta da patroni i settinisti di
Foza che hanno visto salire
sul primo posto del podio la
coppia formata da Massimo
e Corrado Gheller. Secondo
il duo formato da Lorenzo e
Giorgio Cappellari. Terza
piazza per l’accoppiata formata da Fortunato e
Gilberto Rigoni, quarta la
coppia lusianese Luciano
Ronzani e Angelo Frello.
All’osteria “Sciessere” è invece andato in scena il 7° torneo di settino che ha visto in
gara 16 coppie di settinisti
dell’Altopiano. Ha vinto la
coppia formata da Albino
Segafredo e Franco Finco di
Gallio. Seconda piazza per
Massimo Valente e Marco
Finco, pure di Gallio, terzo
posto per Renzo e Sandro
Sartori (padre e figlio) di
Lusiana, quarto il duo
asiaghese formato da Fortunato e Gilberto Rigoni. E.Z.
16
Il Ciocon resta al
Colonnello Superiore
La chiamata di marzo ha visto nuovamente al primo posto
del podio il Colonnello Superiore (contrada Piazza-Campana) che nella gara di chi si imponeva con il rumore più consistente ha totalizzato 39 punti, qualcuno in più del gruppo del
Centro, Velo e Vitarolo ( quest’anno non si è presentata la
compagnia di Santa Caterina). I quattro gruppi si sono ritrovati in centro a
Lusiana e dopo l’esibizione per la classifica che ha visto assegnare il “Ciocon”, il
grosso campanaccio
della Pro Lusiana, hanno sfilato con bidoni,
“carriole a motore”,
pentole, coperchi,
campanacci e campanelli, “racole” e vari
oggetti rumorosi lungo
le vie del centro per
ritrovarsi nuovamente
in piazza IV Novembre dove i commercianti e i negozianti hanno offerto cioccolata, calda, panini, dolci e vin brulè agli infreddoliti, ma numerosi “chiamatori” del tanto atteso mese di marzo che, dopo i
rigori dell’inverno, porta la primavera. Il “Ciocon” dunque
verrà tenuto per un altro anno all’osteria “Sciessere” del Colonnello Superiore e verrà poi rimesso in palio per un’altra
allegra scampanellata. Gli stessi protagonisti del “Ciama
marso” si ritroveranno alla fine del mese per il tradizionale
falò del “Brusamarso” che negli anni scorsi vedeva il fuoco
acceso sul monte Xausa, poi alla Campana e quest’anno in
una località che non è stata ancora decisa, comunque un
posto nella fascia panoramica in modo che il rogo possa essere visto anche dai centri della pedemontana vicentina. E.Z.
Nelle foto, il gruppo di Piazza-Campana del Colonnello Superiore a cui è stato
assegnato anche per quest’anno il “Ciocon”, la sfilata degli assordanti e allegri
componenti i gruppi e Denis Broglio, in rappresentanza del gruppo vincente
mentre ritira il “Ciocon” dalla presidente della Pro Lusiana Silvia Savio.
Tresette al Milleluci di Rubbio
Al ristorante “Milleluci” di contrà Rossi di Rubbio si è svolto
il “Primo torneo di tresette” a 16 coppie. Ha vinto il duo
formato da Livio Munari e Corrado Finco di Gallio che ha
battuto in finale la coppia compaesana formata da Mario Stella e Vittorio Rigoni. Terza piazza per Gianni Speranza e Fortunato Baù del luogo, quarta l’accoppiata, pure di Rubbio,
formata da Nicolino Speranza e Domenico Cortese. E.Z.
8
Sabato 6 marzo 2010
l’Altopiano
17
Quale futuro per le nostre scuole?
LUSIANA
Una serata di dibattito, organizzata dai Comitati genitori di Lusiana e Conco
sulle prospettive della scuola e dei servizi alla famiglia nei due comuni altopianesi
A Lusiana, un incontro
fra i rappresentanti
delle Pro-loco dell’Altopiano
Il18 febbraio scorso, si sono riuniti al “Palazzon” i rappresentanti delle 13 Pro Loco
altopianesi. Questi, i temi all’ordine del giorno: una breve relazione sulle iniziative prese per il
Carnevale, un’altrettanto breve
presentazione della Pro-loco
ospitante (Lusiana) e delle attività in essere, con la consegna a
tutti i presenti di materiale
cartaceo informativo. Ci sono
state quindi proposte per una
pesca di beneficienza innovativa
sia per il target dei premi (al primo posto un’automobile!) sia per
il bacino di utenza, allargato a
tutto l’Altopiano.Altra bell’idea,
quella di divulgare a tutto il territorio, la pubblicazione delle iniziative di tutte le Pro loco, utilizzando uno spazio dedicato, un
espositore innovativo, che è in
fase di progettazione . La cosa,
consentirebbe una programmazione unitaria dell’offerta turistica annuale di tutte le 13 Pro
Loco dell’Altopiano, attivando
collaborazione e coordinamento: un passo importante per
riappropriarsi dell’appartenenza
culturale e sociale, alla base della storica e magnifica comunità
altopianese! Ma, il pezzo forte,
è stato quello cui il nostro giornale ha già dato rilievo nello scorso numero: “l’accompagnamento sul territorio”. Il corso
brevemente delineato di “Accompagnatore/animatore turistico e del tempo libero”, è stato
ben accolto da tutti i membri delle
Pro Loco presenti a Lusiana, che
hanno intuito le potenzialità dell’iniziativa e che è ora in fase
organizzativa.
B.R.S.
A Lusiana l’8 marzo
si premia una donna
L’Amministrazione Comunale di Lusiana ha pensato di istituire un
premio per una Lusianese che si è particolarmente distinta per merito ed impegno sociale. Quale momento migliore per premiare una
donna se non proprio la ricorrenza della Festa della Donna? “Nei
piccoli comuni come il nostro” spiega il Sindaco Antonella Corradin
“sono ancora molte le persone che si prodigano per il bene della
comunità: in silenzio, senza tanto clamore, con la loro attività fanno
del bene al prossimo. Per questo si è pensato ad istituire questo
premio come piccolo segno di riconoscenza a nome di tutto il paese”. La cerimonia si svolgerà domenica 7 marzo alle 17 presso la
sala consiliare del Palazzon; premierà il SindacoAntonella Corradin
che consegnerà alla signora una targa di riconoscenza oltre ad un
omaggio floreale. Oltre alla premiata per la quale la cerimonia è una
sorpresa, interverranno persone che sono legate a lei per la sua
attività, una rappresentanza dell’associazione che gestisce il Museo
e i suoi famigliari. Il tutto si concluderà passando la parola all’intervenuta e poi con un brindisi. Sarà sicuramente un momento emozionante a cui tutta la comunità è invitata.
“INCONTRO CON L’AUTORE”
Venerdì 12 marzo alle ore 20.45
sarà presentato nella sala
Consiliare del Palazzon di
Lusiana, il libro “I fogli del capitano Michel” di Claudio Rigon,
edito da Einaudi, per iniziativa
dell’assessorato alla cultura del
comune di Lusiana e di
Albatros-gruppo biblioteca. E’
un libro che tratta delle operazioni militari nell’area del Monte
Ortigara nell’estate del 1916,
dopo il ripiegamento degli austriaci e la conseguente offensiva italiana, ma tutto ciò viene
narrato da Claudio Rigon in
modo diverso dalla precedente
storiografia su quei lontani eventi.
L’autore accompagna il lettore
con rigore storico ma soprattutto con grande umanità, per coloro che vissero eventi così do-
lorosi. I “fogli” che riportavano
gli ordini e le comunicazioni fra i
vari reparti, rendono vive le voci
e le preoccupazioni di chi, come
gli ufficiali inferiori, doveva mediare fra gli alti comandi, spesso
lontani e insensibili e i semplici
soldati che vedevano nei loro
ufficiali qualcosa di più di un superiore. Il capitano Michel rappresentò tutto questo e il libro
di Claudio Rigon è esemplare
perché nel racconto di eventi
così lontani nel tempo ci fa
comprendere come il senso di
responsabilità e i sacrifici ad
esso congiunti siano in ogni
epoca e in ogni condizione ciò
che differenzia un’ esistenza
autentica da un’esistenza
inautentica.
Andrea Vollmann
“Quale futuro per le nostre
scuole?”, da questo interrogativo è nata l’idea di organizzare a Lusiana una serata dedicata all’approfondimento delle tematiche relative alle prospettive della scuola nei comuni di montagna e ai servizi per
la famiglia. L’incontro è stato
organizzato dai Comitati genitori delle scuole di Lusiana e
Conco insieme all’Istituto comprensivo P. M. Pozza per condividere insieme all’assessore
regionale all’istruzione Elena
Donazzan le prospettive e le
linee di indirizzo regionali in
materia. Una serata vivace,
ricca di spunti e di riflessioni
che ha visto per la prima volta
nel territorio dei due comuni
un’unione e una coesione molto forte tra i tutti i genitori che
stanno cercando di costruire
un progetto comune per poter
fronteggiare le sempre maggiori difficoltà derivanti dalle ristrettezze dei bilanci di tutti gli
enti pubblici preposti e da una
normativa che tiene in considerazione i meri dati numerici
senza alcuno spazio per le esigenze delle realtà locali. In
particolar modo il territorio di
montagna dovrebbe poter contare su una legislazione di tutela e di promozione e su canali di finanziamento finalizzati
a favorire la permanenza dei
servizi alla popolazione nell’ottica che la presenza delle co-
munità è garanzia di presidio
del territorio a tutto vantaggio
anche della pianura limitrofa.
Oltre alla salvaguardia dei servizi esistenti risulta indispensabile pensare a nuove forme di
sostegno alla genitorialità attraverso la realizzazione di servizi innovativi per la prima infanzia come gli asili nido che
permettano alle famiglie di
conciliare i tempi del lavoro
con i tempi della cura dei figli.
Durante la serata è emersa
una forte volontà da parte sia
dei genitori che degli amministratori locali di continuare
nello sforzo di farsi carico
delle necessità delle famiglie
sostenendo anche economicamente le varie iniziative
delle scuole del’infanzia e
delle scuole dell’obbligo. Allo
stesso tempo però la richiesta forte fatta all’assessore
regionale è stata quella di
comprendere il lavoro fatto
nel territorio appoggiando
questo tipo di iniziative. Fine
aprile, massimo la fine dell’anno scolastico è il tempo
che si sono dati i comitati genitori delle scuole di Lusiana
e Conco per incontrare nuovamente i responsabili regionali sia dell’assessorato all’istruzione sia dell’assessorato ai servizi sociali per individuare azioni da portare
avanti insieme a tutela delle
scuole dei due comuni.
CONTRO LA CRISI…..FAI IL PIENO…
Buoni benzina e viaggi in regalo
Che sia un periodo difficile questo inizio del
2010 lo sappiamo un po
tutti. La crisi che si è abbattuta così forte nella
nostra economia sta influenzando il vivere di
numerose famiglie italiane, che per fare quadrare i conti a fine mese,
fanno slati mortali.
Davanti a tutto questo,
l’iniziativa promossa dall’OREFICERIA OTTICA
XAUSA di Lusiana in collaborazione con alcuni
gestori di carburante, ha
davvero dell’incredibile.
“Fai il pieno…” nasce
– sottolinea Carlo Xausa
– dall’esigenza di contribuire anche se in forma minore alle spese
che le nostre famiglie
sostengono in questo
periodo. Ecco perche
vogliamo con questa
iniziativa essere vicini
ai nostri clienti, non
solo attraverso un prodotto
sempre
competitivo, ma anche
premiandoli con dei
buoni carburanti per
gli acquisti che vengono effettuati. Si proprio dei buoni carburanti da spendere con
i gestori convenzionati
con il nostro negozio.”
L’iniziativa prevede che
ad ogni acquisto effettuato presso punti ven-
dita di Lusiana e Mason,
al cliente saranno consegnati dei buoni benzina che variano a seconda della spesa che si effettua. Non solo, accanto a questa iniziativa che
ha già riscontrato un notevole successo, partirà
dal mese di Aprile “Viaggia con noi” in collaborazione con l’IPERCLUB
VIAGGI, iniziativa che
pemetterà ai clienti di regalarsi le ferie. Vogliamo – continua Carlo
Xausa - con queste iniziative essere vicini
alla nostra clientela in
questo difficile momento storico, offrendo loro la possibilità di
risparmiare concretamente sin da subito
Servizio Redazionale
8
Sabato 6 marzo 2010
l’Altopiano
18
ENEGO
E’ stata un successo la 38^
Marciabianca, manifestazione
chiusa domenica 28 febbraio tra
i tanti complimenti di atleti e degli stessi eneghesi. “Siamo pienamente soddisfatti - spiega
Andrea Maroso dello Studio RX
coordinatore generale dell’evento - perché dopo il non
facile rilancio dell’anno scorso, con grande entusiasmo e
tanta energia in questa seconda edizione siamo riusciti ad
aumentare tutti i numeri, tanto nella Kids del sabato,
quanto nelle presenze allo
Successo per la Marciabianca
“Grazie di cuore a tutti”
stand gastronomico e soprattutto nelle due gare della
domenica. Vogliamo però continuare a crescere per numeri
e qualità. Come ho fatto nel
corso delle premiazioni, annuncio che nel 2011 proporremo nella mattina di sabato
la prova a tecnica classica.
Sarà così una due ricchissima con l’opportunità di vivere a pieno l’evento. Colgo infine l’occasione per ringraziare di cuore l’Amministrazione
comunale di Enego, con in
primis il sindaco Igor
Rodeghiero ed il sempre entusiasta assessore Davide
Dalla Costa, le associazioni locali Soccorritori Monte Lisser, Protezione Civile,
Avis, Enego Calcio, Pro
Loco, Radio Amatori, ma
anche i Vigili del Fuoco di
Tezze di Valsugana e l’Amministrazione di Grigno con
in testa l’assessore Tullio
Stefani, Roberto Caregnato
preciso direttore di pista, Marco e tutti i ragazzi del Centro
Fondo Enego e le aziende
partner che ci hanno già con-
fermato la disponibilità anche
per il futuro perché senza di
loro non saremo stati in grado di far rinascere e quest’anno
far
crescere
la
Marciabianca”. Nelle pagine
sportive il resoconto della manifestazione.
Grande partecipazione
per i corsi di sci per ragazzi
Cosa c’è di più bello e divertente che stare in compagnia
per un incontro conviviale?
E’ un momento di
socializzazione, ludico, di crescita e arricchimento.
Se poi si aggiunge che il
convivio è il momento culminante di un divertente ed interessante corso di cucina, ben
si comprende la bella atmosfera che avvolge l’iniziativa.
Un corso base di cucina voluto e promosso da alcuni giovani uomini e giovani donne,
che ha trovato subito l’adesione di una decina di interessati,
la disponibilità da parte di una
qualificata insegnante e la preziosa collaborazione delle suore delle Dimesse, che hanno
accettato di ospitare nella cucina della scuola materna, il
corso.
E proprio alle suore ed alla
superiora suor Norberta và un
particolare plauso, per essere
sempre disponibile ad aprire le
porte dell’asilo quando si tratta di trovare gli spazi per accogliere iniziative di ogni tipo
che abbiano tuttavia come
motivo fondamentale quello
della socializzazione.
Il corso, che si tiene due volte
la settimana dalle 20.30 alle
23.00, si svolge inoltre sotto
l’occhio attento e la puntuale
Cucinare, che passione
gli antipasti, la pasta fresca e
la pasta ripiena, alcuni condimenti per primi piatti. Seguiranno le diverse cotture per la
carne, i contorni e i dolci.
Le lezioni si articolano tra la
presentazione dell’argomento,
quella dei diversi ingredienti,
come trattarli, quindi si passa
all’esecuzione delle ricette proposte, dove tutti i partecipanti
collaborano attivamente e con
entusiasmo sempre però sotto l’occhio vigile della maestra.
In tutto questo tuttavia non
viene trascurato l’aspetto
nutrizionale della ricetta.
Alla fine, come dice l’insegnante, si “correggono” i
compiti, con l’assaggio dei
piatti; un assaggio che si trasforma inevitabilmente in allegra mangiata: compiti sempre impeccabili ed alunni
volenterosi e soprattutto di
grande appetito!
Stefania Simi
Si sono conclusi lunedì scorso, con le gare finali, i corsi di sci di
fondo e discesa, organizzati per il terzo anno consecutivo, dal Circolo
Giovanile La Torre di Enego, grazie all’iniziativa del suo presidente
Stefano Fontana e di don Andrea Finco, che hanno tuttavia potuto
fare affidamento su maestri di sci qualificati ed altri generosi collaboratori. Gli appuntamenti, una decina per specialità, erano riservati
ai ragazzi della scuola elementare e media, ed avevano cadenza
settimanale, il mercoledì pomeriggio era dedicato alla discesa, il sabato al fondo. Oltre una cinquantina i ragazzi iscritti e che si sono
divertiti imparando o migliorando una o entrambe le discipline. I ragazzi hanno potuto contare su maestri federali FISI, come Stefano
Fontana e Oscar Francescato, per quanto riguarda la discesa, Giulia
Francescato per il Fondo, che li hanno seguiti puntualmente facendosi inoltre aiutare da alcuni esperti genitori che hanno collaborato
attivamente nel gestire i folti e vivaci gruppi di giovani atleti. Lunedì
scorso poi, presso il Centro Fondo si sono svolte le gare finali di
fondo appunto, mentre gli slalomisti si sono riuniti presso la baita
Valmaron. Al termine, puntualmente cronometrati da un regolare
giudice di gara, tutti felicissimi, i ragazzi sono stati tutti premiati con
una medaglia o una coppa, ed hanno festeggiato, famiglie al seguito,
con graditissimi dolci e pasticcini. Il terzo trofeo Eneghese insomma
si è concluso al meglio, festeggiando finalmente una ricca partecipazione. Anche questa una valida iniziativa per raggruppare i giovani,
farli socializzare, stimolarli ed incuriosirli affinché conoscano e si
appassionino anche alle discipline sportive che naturalmente qui sono
di casa, senza tuttavia mai trascurare il divertimento.Stefania Simi
collaborazione di suor Fabia, la
cuoca.
L’insegnante invece è Lionella
Bin, grande esperienza alle
spalle come cuoca, ma soprattutto come insegnante alla
scuola alberghiera di Asiago e
come dietista presso l’ospedale di Bassano .
Una guida precisa, calma, che sa ben coinvolgere i suoi alunni, rispondendo sempre con
chiarezza e precisione
ad ogni loro domanda
e curiosità.
La durata prevista del
corso è di 8 lezioni, 3
gli appuntamenti che si
sono già tenuti, ma gli iscritti,
che lezione dopo lezione, si
stanno sempre più appassionando ed incuriosendo, prevedono un ulteriore corso per
approfondire i vari argomenti
che, inevitabilmente, emergono dalle lezioni.
Fino ad ora sono stati trattati:
8
Sabato 6 marzo 2010
CULTURA
Luigi, Rossella e Gabriele Menegatti. Un padre,
Luigi, e i suoi due figli accomunati dalla passione
per la ricerca storica, specialmente se riguarda il
loro paese d’origine:
Foza. C’è anzitutto questo alla base della pubblicazione del volume “Gente di Foza” che viene presentato sabato 6 marzo
alle 16 nella chiesa parrocchiale di Foza. Un
nuovo libro sulla storia
dell’Altopiano, si legge
sull’invito all’appuntamento, pubblicato dal-
l’Altopiano
La famiglia Menegatti propone
il “diario del paese di Foza”
La pubblicazione, una riedizione rivista e arricchita de “Il villaggio brucia”, è opera di Luigi,
Rossella e Gabriele Menegatti. La presentazione sabato 6 marzo nella chiesa parrocchiale di Foza
l’istituto di Cultura
Cimbra di Roana con la
collaborazione dell’Istituto Ricerche Storiche dei
Sette Comuni “G.Nalli”.
E’
in
realtà
una
riedizione, completamente rivista e arricchita
(nuovi dati, nuovi documenti fotografici e illustrazioni artistiche) de “Il
villaggio brucia” pubblicato 14 anni fa da Luigi
Menegatti alla quale hanno collaborato, soprat-
tutto per la raccolta di
materiale e testimonianze,
i suoi figli, divenuti dunque ora coautori.
Per dirla con le parole
tratte dalla prefazione,
scritta
da
Rossella
Menegatti, si tratta di:
“Ricordi e testimonianze
su Foza che sono sì legati ai saldamente ai grandi e drammatici fatti storici, ma sono anche, e soprattutto, semplici vicende di vita quotidiana,
l’insieme di abitudini e di
tradizioni appartenenti
alla cultura popolare ,
sono eventi religiosi, momenti di svago e di riunione, sono ritratti di personaggi caratteristici...”
Una pubblicazione dunque che non ha la pretesa di “porsi come libro di
storia, piuttosto come un
diario di paese perché
chiunque abbia a Foza le
proprie origini potrà trovarci un’immagine fami-
Curiosita’ bibliografiche presenti
nella Biblioteca Civica di Asiago
La Biblioteca Civica di
Asiago, pur di dimensioni
medio-piccole, è in possesso di un ingente numero di
volumi, molti dei quali, nei limiti della disponibilità finanziaria, acquistati di anno in
anno ed inoltre, a partire dal
2006, collaborando anche
con il Sistema Bibliotecario
Provinciale
Vicentino
(SBPV), composto da oltre
novanta Biblioteche sparse
sul nostro territorio provinciale, riesce a soddisfare, mediante
il
prestito
interbibliotecario, alla gran
parte delle esigenze, richieste dagli utenti che la frequentano. Tra i volumi
inventariati nella nostra Biblioteca, ve ne sono anche
parecchi, editi nel corso del
settecento ed ottocento,
come ad esempio un
Decamerone del Boccaccio
(in due tomi), edito nel 1761,
vera “primizia” per i bibliofili.
Ma, tra tutti questi, è certamente un libricino, pubblicato a Padova nel 1896 dai fratelli Antonio e Luigi Salmin,
librai e titolari dell’omonima
tipografia “Salmin alla
Minerva”, con sede nella città
del Santo, in via C. Battisti,
ad attirare maggiormente
l’attenzione degli studiosi di
questa materia. A tutt’oggi,
infatti, viene ritenuto il più
piccolo volume stampato al
mondo, con caratteri mobili,
ogni pagina del quale, cioè, è
stata compilata a mano dal
tipografo.
Il lavoro di composizione per
la stampa del libro è stata
affidata al padovano Giuseppe Gech, dipendente, fin da
giovane, dalla medesima tipografia, divenendone successivamente anche direttore.
19
Il libricino, un capolavoro di
pazienza ed arte tipografica,
ripropone la stampa in forma integrale della famosissima lettera sul rapporto tra
“scienza e fede”, inviata dal
Galilei nel 1615 alla
Granduchessa di Toscana
Madama Cristina di Lorena,
cosi come stampata nel quinto volume dell’edizione nazionale delle sue opere, pubblicate a Firenze nel 1895.
Ma la particolarità non sta
tanto nel suo contenuto, ben
noto a qualsiasi studioso di
filosofia e storia della scienza, quanto, invece, nelle dimensioni microscopiche del
libro che la contiene, leggibile, comunque, secondo i due
tipografi padovani, anche ad
occhio nudo e senza particolari difficoltà, sia pur compatibilmente con lo stato di salute della propria vista.
Il medesimo è contenuto, per
rammentare, ancora una volta, le sue lillipuziane dimensioni, in una scatoletta, a base
quadrata, la quale originariamente, con ogni probabilità,
conteneva un normale anello ed a tutt’oggi, all’interno
del medesimo supporto, viene custodito, data la sua particolarità bibliografica, nell’Archivio Storico del Comune di Asiago.
La Tipografia Salmin alla
Minerva concluderà la sua
secolare attività a seguito di
uno dei tanti bombardamenti
sulle città venete, succedutisi
nel marzo del 1944, durante
la seconda guerra mondiale.
I caratteri tipografici, utilizzati
per la stampa della lettera del
Galilei, hanno avuto una loro
singolare storia. Infatti commissionati dall’Editore milanese Giacomo Gnocchi, verso la metà dell’ottocento, per
stampare la Divina Commedia, con il preciso intento di
render gloria a Dante, dopo
anni di tentativi, venivano finalmente
realizzati
dall’incisore piacentino Antonio Farina e viste le minuscole dimensioni, venivano
chiamati caratteri ad “occhio di mosca”.
Nel 1850, venivano affidati
alla fonderia milanese
Corbetta, che li fondeva, ma
solo, dopo vari tentativi di
procedere alla stampa, sistematicamente falliti, da parte
di varie tipografie, Giovanni Gnocchi, figlio di Giacomo,
stipulava l’1 marzo 1873 un
contratto triennale con la Tipografia padovana Salmin
alla Minerva, per la stampa
della Divina Commedia di
Dante.
I medesimi tipografi, eseguito il lavoro, con gli stessi caratteri, anziché distruggerli,
come avrebbe previsto il contratto, componevano invece
la lettera del Galilei.
L’incisore, Antonio Farina,
donava successivamente le
matrici al Museo Civico di
Milano.
Mario Basso
Ecco, comunque, in dettaglio le principali caratteristiche
dell’esemplare di proprietà della Biblioteca Civica di Asiago:
TITOLO DI COPERTINA:
Sulla copertina esterna e sul frontespizio compare il titolo:
“GALILEO / a / Madama / CRISTINA / di / Lorena / (1615)” – Tip.
Salmin
Sul verso della prima facciata, a fianco del frontespizio,
compare invece il disegno del profilo del Galilei, mentre sul
verso del medesimo la scritta “Padova / Tipografia Salmin /
1896”.
Segue infine la dedica: “Alla / Serenissima / Madama / la /
Granduchessa / Madre / Galileo Galilei”.
Inizia a questo punto la stampa della lettera.
NELL’ULTIMA PAGINA SI LEGGE INVECE:
“stampata coi / caratteri del / dantino / onde superare /
qualsiasi altra / minuscola edi= / zione / maggio / 1897”.
DIMENSIONI ESTERNE DELLA COPERTINA:
mm. 16 X 11.
SPESSORE DEL DORSO:
mm. 7 (Purtroppo il dorso è estremamente rovinato e pertanto
quasi del tutto illeggibile).
LUCE DI STAMPA:
ha una dimensione di mm. 12 x 7. Ogni pagina a stampa si
compone di nove righe, mentre, al centro della decima, è
stampato, con gli stessi caratteri, il numero della pagina. Le
pagine in totale sono 207, numerate da pagina 6 a 205, mentre i
caratteri a stampa utilizzati sono stati n. 24.102.
L’esemplare è stato donato alla Biblioteca Civica di Asiago,
insieme ad altri volumi, a cavallo tra gli anni settanta ed
ottanta, dall’Avv. Angelo Costa (Ancos) ed è stato inserito nel
registro inventario dei libri della biblioteca al n. 6372.
liare, una data, un episodio conosciuto, un
nome di cui ha tanto
sentito parlare in casa,
un evento di cui si era
ormai scordato o un
termine caduto in disuso”.
Per i giovani, l’occasione di conoscere le
p ro p r i e o r i g i n i “ d i versi e ormai perduti
modi di vivere che appartennero ai loro antenati”.
S.L.
NOTIZIE DAL MUSEO DELL’ACQUA
a cura del Gruppo Speleologico Settecomuni
HISTORIA NATVRALIS
Quasi in punta di piedi è arrivata al museo l’HISTORIA
NATVRALIS di Caio Plinio Secondo detto il Vecchio, il
più grande excursus nel mondo della natura scritto in latino. L’opera, in 10 volumi, è edita da Tavrini per Josephi
Pompa, edizione 1829. Questo importante ingresso librario nella biblioteca
in allestimento, è il
giusto inizio per la
creazione, pensata
da tempo, di un
settore composto
unicamente da testi vecchi e antichi.
Testi nei quali non
si debba cercare
tanto un dato a
conferma di altro
dato, ma anzi, quasi il contrario! E’ raccogliere in questo
particolare settore, libri, relazioni, estratti, articoli di studiosi lontani nel tempo, molti ormai dimenticati, che contengono i ragionamenti di ieri; lo spirito, la grinta, la caparbietà di allora, quando lo studio e la ricerca non erano certamente facili. Quando, per esempio, incontrando in grotta
in acque sotterranee, alla fine del ‘700, un esemplare di un
innocuo proteo (Proteus Anguinos), si era certi di essersi
imbattuti in un piccolo di drago! E poi, basta soffermarci
sull’ uomo che ha scritto Historia Naturalis. Scrittore romano, scienziato, naturalista, filosofo e storico, nacque a
Como nel 23 d.C. Divenne generale e ammiraglio, fino a
raggiungere la qualifica di consigliere degli imperatori Vespasiano e Tito. Era uno studioso instancabile: per scrivere quest’opera consultò oltre duemila fra libri greci e latini.
In questo monumentale lavoro sono contenuti temi che
vanno a toccare astronomia, geografia, zoologia, botanica,
medicina, geologia e mineralogia. Dentro queste pagine
si trovano molte leggende e fantasie che si mescolano a
nozioni, oggi, scientificamente rilette. E’ anche questo che
affascina e che rende attraente il capolavoro di Plinio il Vecchio. Colpiscono anche le modalità della sua morte... Sorpreso a Miseno dalla famosa eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
che seppellì Pompei, Ercolano e Stabia, volle avventurarsi
verso le falde del vulcano per vedere e capire meglio quel
fenomeno. E, come se andasse incontro meravigliato a un
piccolo di drago, fu travolto dai lapilli e dalle ceneri.
Giliano Carli Paris
8
Sabato 6 marzo 2010
l’Altopiano
20
“El gatto si cucina(va) anche sull’Altopiano”
Il recente allontanamento dello chef Bigazzi dal programma “La prova del cuoco” stimola la discussione sui
vicentini magna gatti - Nell’Altopiano dei Sette Comuni il micio si consumava, eccome
“El gato in tecia”, secondo la
LAV (Lega Anti Vivisezione)
solo a parlarne si incorre
nell’apologia di reato? Corriamo il rischio e discutiamone,
abbiamo schiere di ricercatori
e storici correi di aver disquisito
graficamente di pettirossi allo
spiedo e di boboli (leggi:
cornioli) consumati nelle stagioni vietate alla raccolta. Lo
spunto per trattare il tema
micio in casseruola ci è offerto dalle reazioni sorte dopo la
messa in onda del programma
“La prova del cuoco”, dove lo
chef toscano Beppe Bigazzi in
una recente puntata spiegava
come cucinare l’animale domestico. E la polemica si è subito
accesa, con la notizia ripresa
dall’autorevole quotidiano britannico “Times”, ad illustrare
la tradizione culinaria palladiana,
con i vicentini etichettati con
la poco edificante e radicata
nomea di “magna gatti”. Ma,
viene da chiedersi, lo siamo
davvero? Forse lo siamo stati,
comunque per necessità, non
certo per virtù. Quando gli stomaci dei nostri nonni quotidianamente brontolavano e le dispense erano spesso vuote,
questi poveri felini diventavano loro malgrado spezzatino in
buona parte della penisola. Che
poi lo stufato fosse più prelibato
nell Val Leogra o sulle Prealpi,
è una risultante discutibile, imputata ai meriti delle massaie o
forse alla qualità della materia
prima: il gatto vicentino.
Per saperne di più è bastato recarsi al bar di una qualunque
contrada altopianese, cercando
informazioni su questa che – forse – è solo una tradizione
obsoleta. Inizialmente gli
avventori presenti nel locale non
sembravano interessarsi alla discussione, ma leggere ad alta voce
il titolo a quattro colonne del quotidiano provinciale aperto sul tavolo, ha dato il là al dibattito, con
la barista a far da valida spalla.
“Gatti non se ne mangia più da
un pezzo, né qua né in pianura”,
sbotta un anziano con la barba
incolta di qualche giorno. Il ghiaccio è rotto, come se il grande saggio avesse aperto la seduta, tutti i
presenti attaccano a dire qualcosa. “Per prima cosa bisognava
ciaparlo, el gato – continua con
voce sicura dal suo angolo di bar
– una volta che si ha nel sacco, il
più è fatto”. Mentre la barista
sorride da dietro il banco, la discussione si anima. Scopriamo
così che al gatto non si sparava,
“la fucilata faceva troppo rumore ed era degna della “più nobile” lepre, bastava colpirlo alla
testa col classico bastone. E poi
via, di corsa a casa; guai se il
micio fosse stato un asso piglia
topi, i proprietari non avrebbero
mai perdonato la sua eliminazio-
ne”, per quanto, aggiungiamo,
nel frangente potesse apparire
giusta la causa. Sembra noto a
tutti che in Altopiano alcuni decenni fa salisse un tale Piero di
Thiene, sul portapacchi della bici
legava le sporte su cui infilare le
pellicce. Le pagava un franco al
pezzo, ma non tutte finivano nel
mercato del pellame, qualcuna rimaneva quassù, adeguatamente
conciata con la paglia secca, si
trasformava in eccellenti manopole scaldamani. Parte della carne poi finiva in tecia, quella dei
capi più giovani. Basilare risultava la frollatura, che veniva
ottimizzata mettendo la preda
pulita delle interiora sotto la neve.
Il ben noto olfatto delle volpi consigliava di non porre il gatto de-
funto lontano dai centri abitati, ma appenderlo per qualche
giorno in un sacco
riempito di neve, all’ombra della legnaia.
Ancora una giornata
sotto l’acqua corrente e finalmente il riposo su una bacinella
con dell’aceto e un po’
di erbette aromatiche.
Qui le teorie son contrastanti; c’è chi afferma che l’aceto copriva o alterava troppo il
sapore della polpa, mentre più
adeguato risultava un buon bicchiere di cabernet. “Non è sprecato un rosso DOC – dice un anziano, la cui passione per la caccia è tradita dal cappellino
mimetico su cui è infilata una
penna di beccaccia – anzi, è un
investimento sul sapore finale
dello spezzatino”. La discussione degenera. C’è chi consiglia di
procurarsi solo gatti vaccinati ma
senza il micro-cip del veterinario,
chi raccomanda la “macellazione”
nel rispetto del calar di luna. Altri
dicono che “se il micio è di lusso, bisogna togliere con la testa anche il campanellino attaccato al collo, al fine di evitare
la
vendetta
trasversale”….e il gatto bian-
co ha carne più chiara di
quello nero”, e via cosi con
teorie fantastiche. Qualcuno
ricorda lo scalpore causato
anni fa dalla sparizione di cinque gatti appartenuti al pretore Montini Trotti. L’illustre
uomo di legge pare avesse
promesso 5 milioni di vecchie
lire a chi gli avesse portato
notizie dei suoi amati animali.
Ma niente, scomparsi nel nulla, “forse emigrati in massa
verso la pianura prima di finire al caldo di qualche forno”. Il bar intanto è diventato
lo studio di un talk show,
dove tutti vogliono dire qualcosa che superi per interesse
quanto detto dal precedente
intervistato. L’impressione è
che sul tema in oggetto la
cultura dei presenti sia tale da
tradire una cena appena conclusa a base di micio. Ma è
solo una congettura. “Comunque – conclude la barista, ora
alle prese con le tazzine svuotate da caffè e cappuccini –
se al termine di un pranzo a
base di coniglio, qualche
commensale lancia un
miagolio, preoccupatevi abbastanza. Potreste aver partecipato ad un banchetto fuori
dai soliti schemi e contro legge”. Giovanni Dalle Fusine
LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA
La dimensione del desiderio in adolescenza
A volte, la scelta del tema da
trattare in questa rubrica deriva direttamente da contatti
con persone che mi pongono
quesiti o situazioni personali
su cui dare un parere, un consiglio o, professionalmente,
una risposta.
In questo numero vorrei anticipare alcuni temi che affronterò in un incontro previsto per Venerdi 19 Marzo
presso i locali del Bar Lux del
Patronato alle ore 20.30 in
favore dei volontari (ma non
solo, visto che l’invito è rivolto a tutti i genitori, gli
insegnanti e a coloro siano
interessati all’argomento)
che operano nelle Associazioni dell’ambito Parrocchiale e
del Patronato di Asiago. Il
tema è: Educare gli adolescenti; linguaggio e comunicazione.
In questo numero, per non
anticipare troppo i contenuti
dell’incontro i quali senz’altro
saranno discussi attraverso in
proficuo confronto con i partecipanti, al fine di non rendere troppo “accademica” e
noiosa la lezione (è proprio ciò
che odia l’adolescente!), mi
soffermo su un argomento
circoscritto a cui da un po’ di
tempo sto riservando spazio
ed energie nella mia ricerca
personale e professionale.
Trattasi della dimensione
del desiderio in adolescen-
za. Pertanto, mettendomi già
nell’ottica dell’intervento che
mi vedrà protagonista, utilizzerò il linguaggio e la modalità comunicativa tipica della
relazione educativa con l’adolescente.
Innanzitutto, se parliamo di
desiderio parliamo di un’isola che non c’è, almeno nel
presente. Stiamo immaginando un oggetto, una situazione, un modo di essere, una
possibilità che al momento
attuale è solo frutto della nostra capacità immaginativa e
creativa.
Il desiderio quindi, siamo tutti d’accordo, appartiene al
mondo del futuro e del possibile; fermi! Quanto possibile?
Se desidero entro la mia vecchiaia fare un giro su Marte,
sto desiderando qualcosa di
realizzabile o semplicemente
ipotizzando l’impossibile? Qui
casca l’asino. Se non sappia-
mo distinguere tra questi due
piani, ci metteremmo in condizione di non raggiungere alcuno degli obiettivi, semplicemente perché abbiamo puntato troppo in alto. Saper desiderare significa progettare
nel piano del possibile, del
realizzabile, nel territorio della
speranza
che
è
realisticamente perseguibile.
Invito a soffermarsi e a riflettere. Agli educatori chiedo:
come coinvolgete i vostri cari
ragazzi nel progetto educativo
annuale? Li portate nel piano
del possibile o “sparate” troppo in alto? E ai genitori, similmente: chi credete che
possano essere in potenza i
vostri figli? Trasmettete loro
dei desideri “possibili”? Lo
chiedo, non tanto per esercizio oratorio, ma perché i ragazzi quando sono in difficoltà nel guardare avanti hanno
solo due possibilità “esisten-
ziali”: tornare bambini o alzare “la posta” del gioco perdendosi nella dimensione dell’ideale. C’è qualcuno che non
ha capito? Spiego subito, non
c’è nulla di difficile.
Mettetevi un minuto nei panni del preadolescente e dell’adolescente (sono costretto
ad affiancarli per motivi di brevità, sebbene siano due “razze” diverse di cucciolo d’uomo). Nel giro di un anno, la
faccia vi si riempie di
foruncoli, gli arti si allungano, le curve aumentano, la
voce diventa diversa,
irriconoscibile. E soprattutto
vi si apre la possibilità di pensare in modo diverso, più
ampio, più potente, più adulto. Cosa fareste? Personalmente mi nasconderei, in attesa che qualcuno mi dica:
“Ehi, che c’è? Io ti riconosco, esci dalla tana, non temere, sei sempre il solito...ma
con nuovi i super-poteri!”.
Avete visto Avatar? Dai, non
ci credo, non fate gli snob. Il
film è carino, dal punto di vista tecnologico è all’avanguardia e nei contenuti non
delude le attese. Certo, bisogna saperlo prendere, sfruttare, capire; e gli educatori
vogliono assumersi proprio
questa responsabilità, vero? Il
film ti proietta in una dimensione alternativa, questo è indubbio. I soldati precettati per
la missione imparano a mettersi nel corpo di un avatar,
ovvero di una creatura aliena
che in quanto a conformazione fisica e capacità psicosensoriale è senz’altro superiore all’uomo. Il bambino,
sporgendosi nell’universo
adulto attraverso l’adolescenza, diventa “avatar” per
un periodo, sperimenta le
potenzialità di un nuovo
modo di essere e di vivere.
Esperienza entusiasmante,
se c’è qualcuno che ti fa da
“coach”; drammatica, se
sei da solo. In questo scorgo la dimensione del desiderio. Troppo spesso la società in cui viviamo deride gli
apprendisti adulti. Non ne ha
rispetto, non li ama; anzi, li
sfrutta. Cito Don Tonino Bello:
“Servire
i
giovani...significa considerarli poveri con cui giocare
in perdita, non potenziali
ricchi
da
blandire
furbescamente in anticipo”.
Dobbiamo sapere che è dura
aiutare i ragazzi. Sono per la
prima volta al timone della
propria nave, dove il capitano è momentaneamente
febbricitante; vivono il panico, sono catapultati nella dimensione del presente, non
sanno guardare oltre. Eppure, desiderare significa guardare avanti e progettare il
possibile partendo dalle pro-
prie risorse. Ma se si è alla
guida di sé per la prima volta, credetemi, guardare avanti fa paura. Eppure, la risposta per far crescere la voglia di proiettarsi nel futuro
deriva proprio -citando Don
Mazzi- dal poter vivere
“esperienze forti ed avventurose” che ci mettano in gioco totalmente. Questo chiede l’adolescente a noi adulti, senza minimi termini.
Scoprire il limite corporeo e
mentale, disegnare una traiettoria, scommettere; ben
lungi dalla cultura del “fast
food”, del consumo espresso, esente dalla fatica di circoscriversi entro spazio e
tempo. Dice Crepet: “...educare è offrire libertà”; aggiungo io, e concludo, scoprire i propri limiti stimola a
volerli superare, in una prospettiva di crescita individuale e possibile.
Stefano Rigoni,
Psicologo
Psicoterapeuta Cognitivo
Comportamentale
Tel. 338.2919597 – E-mail:
[email protected]
8
Sabato 6 marzo 2010
l’Altopiano
21
Gli Asiago Vipers s’inceppano a
Ferrara. Addio primo posto?
Il peggio sembrava essere
passato e, invece, no. Stagione tribolata, questa, per una
Rigoni di Asiago Vipers che
in una delle ultime curve prima del traguardo della
regular season sbanda e lascia per strada due punti pesantissimi, probabilmente
decisivi, nell’inseguimento
all’Edera Trieste, ora scappata via a +4 a tre turni dalla
conclusione.
Qualche campanello d’allarme era suonato già nella sfida con la matricola
Monleale, sconfitta 10-5 al
termine di un match davvero sottotono da parte degli
arancioneri. Nei giorni seguenti c’era stato anche un
incontro chiarificatore tra
squadra e tecnico, come
spiega lo stesso Fabio Forte.
« Abbiamo fatto una bella
chiacchierata in cui più di
uno si è tolto dei sassolini
dalle scarpe ed è stato sicuramente positivo. Credo
fosse davvero necessario
questo “faccia a faccia”
con la squadra; fatta eccezione per la batosta di
Trieste, i risultati ci hanno
sempre dato ragione, mascherando così una “crisi” di gioco che in realtà
si sta trascinando da un
bel po’, diciamo dalla vittoria di Coppa Italia in poi.
Serviva una scossa all’ambiente e così ho paventato
Non inizia bene il girone di
ritorno per l’Immobilare La
Bussola in Prima Divisione
femminile: due sconfitte consecutive destano preoccupazione per la posizione in classifica sebbene sia ancora lungo il percorso fino a fine
campionato. Se da una parte l’ultima in ordine cronologico era preventivabile (la
partita di sabato scorso, 27
febbraio, vedeva contrapporre le “Tigers” alla capolista
U.S. Angarano Azzurra), di
sicuro così non è stato per la
trasferta che vedeva la squadra del Cesuna fronteggiare
il fanalino di coda Riviera
Volley di Barbarano
Vicentino. Una partita presa
sottogamba segnata dall’inconsistenza dell’attacco e
dall’insufficiente coesione di
squadra che si sostanzia nel
risultato dei parziali 25-15,
25-17 e 25-19 per il 3 a 0 finale a favore del Riviera. Pur
volendo cercare tutte le attenuanti del caso per la deludente prestazione della
squadra (mancanza di concentrazione, formazione
rimaneggiata, scarso mordente agonistico e quant’altro), l’esito della partita consegna una sola certezza al
ai ragazzi l’arrivo di un
nuovo coach qualora non
cambino le cose nelle prossime quattro partite in cui
comunque cambierò il mio
atteggiamento nei confronti di chi non segue le
direttive. Ma questo, ci tengo a sottolinearlo, con il
benestare dei giocatori, in
particolare della “vecchia
guardia” che mi ha spinto
verso questa decisione;
andiamo a Ferrara per far
bene e con lo spirito giusto ».
Nella città estense, tuttavia,
la macchina arancionera si è
inceppata, sbattendo contro
Alberti ed i “legni” e facendosi imporre il pareggio (33) dall’indomita compagine
allenata dall’ex Roberto
“Cip” Ciprian. Un pari che
non ci voleva, ma che sembra essere lo specchio del
momento in cui versano i
campioni d’Italia, come spiega Claudio Mantese, che non
accampa scuse. « Stiamo
giocando male, inutile girarci attorno; questa è la
nostra realtà attuale. Non
pattiniamo, siamo indisciplinati, muoviamo troppo
poco le gambe e troppo
spesso la stecca, prendendo penalità evitabili. E
non giochiamo insieme.
Credo che il secondo posto sia quello che valiamo in questo momento.
Siamo in difficoltà, con
tanti problemi da risolvere. Non so quale possa
essere la soluzione più efficace, forse i giocatori
che arriveranno tra qualche settimana ci aiuteranno a far girare questa situazione, ma certamente
serve una svolta prima
che sia troppo tardi ». Un
pareggio amaro, condito
anche dalle solite polemiche
sulla direzione di gara (nel
mirino Liotta, rimasto solo
a dirigere la gara dopo l’in-
fortunio a Gufler), che, unito alla vittoria di misura
dell’Edera sul Vicenza, riduce al lumicino le chance
LA CLASSIFICA
Classifica A1. Edera Trieste punti 45;
Rigoni di Asiago Vipers 41; Arezzo 38;
Caoduro Diavoli Vicenza 32; Milano
28; Civitavecchia * 25; Ferrara ** 24;
Modena 13; Monleale 11; Polet
Trieste ** 10; Torino 6. (* una partita
in meno; ** una partita in più)
di primo posto per
capitan Sartori e compagni. Trieste, rispetto ai
Vipers, ha sicuramente
un calendario più complicato (in casa Milano e
Civitavecchia; fuori
Arezzo), ma è difficile
che possa perdere almeno quattro punti da qui
sino al termine. Asiago,
però, dovrà cercare di
finire nel miglior modo
possibile e di raggranellare
comunque i nove punti che
rimangono a disposizione.
Poi si vedrà. Un’ultima con-
Mondiali 2010: Rela e Marobin, futuro azzurro?
Cristian Rela e Riccardo Marobin stanno fin qui vivendo
una stagione davvero importante a livello professionale:
“Ciano” è saldamente al comando delle Serie A1 con
l’Edera Trieste; mentre il “Maro” sta traghettando i Ghosts
Padova verso la promozione nella massima serie (per lui
sarebbe la terza di fila!). E a gratificare il loro lavoro
potrebbe esserci nientemeno che una chiamata azzurra.
Da tempo, infatti, Cristian Rela sarebbe il principale candidato alla panchina della nazionale senior; mentre l’amico e collega Riccardo Marobin potrebbe aggiudicarsi
quella degli juniores. Il condizionale resta ancora d’obbligo, perché dalla F.I.H.P. non arrivano conferme ufficiali.
Per quelle bisognerà attendere il prossimo consiglio federale, in programma proprio in questi giorni. Per entrambi, dunque, potrebbe esserci la grande occasione di
provare a rilanciare gli azzurri dopo le delusioni del Mondiale di Varese. La nazionale senior, dall’11 al 17 luglio
prossimi, sarà di scena a Beroun (Repubblica Ceca); mentre i giovani “prospects” vivranno la loro avventura iridata
a Düsseldorf (Germania), già sede dell’evento nel 2008,
dal 27 giugno al 2 luglio.
S.A.
Scende in campo il Minivolley
Battuta d’arresto per l’Immobiliare La Bussola in Prima femminile
gruppo: la squadra si ritrova
senza tre punti che potranno
essere di assoluto rilievo in
chiave salvezza.
Se era necessario invertire
l’approccio agonistico la partita contro l’Angarano poteva rappresentare un punto di
svolta ma, complice l’inadeguato stato di forma del
Cesuna, così non è stato! Lo
scontro già sulla carta si presentava impari e l’illusione
del Cesuna di mettere sotto
pressione la forte
s q u a d r a
bassanese, già
proiettata a fare il
salto di categoria
nelle serie regionali, si affievolisce
fin dalle fasi iniziali
di primo e secondo set. Attraverso
un fruttuoso sistema muro-difesa,
indirizzato soprattutto a limitare gli
attacchi dei laterali, l’Angarano
smorza efficacemente le velleità delle padrone di casa
che, al contrario, non riescono a ridurre l’incisività in attacco delle ospiti. Dura solo
un’ora l’agonia delle “Tigers”,
con le ospiti che chiudono sempre con largo margine tutti i set,
e al Cesuna non resta che lasciare sul campo tutti e tre i
punti in palio. 0 a 3 il risultato
finale, parziali di 16-25, 16-25
e 15-25, con l’Angarano sempre più solo in testa alla classi-
siderazione riguarda ancora la questione Odegar:
l’eventuale secondo posto in
classifica andrebbe a ridurre ancora di più le già scarse probabilità di dar vita alla
laboriosa ed onerosa operazione per consentire ai
Vipers di giocare nell’impianto comunale. Nel caso
di qualificazione alla finale,
infatti, Asiago giocherebbe
in casa gara 1 (1 maggio) e
l’eventuale gara 4 (11 maggio). Visto che lo stadio sarebbe “libero” per il 3 maggio… . Stefano Angonese
fica del girone B con 38 punti
contro i 32 di Volley Sottoriva
e Sartorello Argine. Dopo la
13 giornata il Cesuna, invece,
occupa la terzultima posizione
con 12 punti preceduta da
U.S. Astico di Lugo a 13 e
Montecchio Maggiore a quota 14.
In attesa di giorni migliori la
società per ora si rincuora con
il felice momento del
Caseificio Pennar, la squadra
maschile impegnata nel cam-
pionato di Seconda Divisione,
che ad una giornata dal termine della regular season acquisisce il diritto di accedere ai
play-off promozione grazie al
secondo posto nel girone B
confermato dalla vittoria nella
trasferta
di
Piovene
Rocchette. Nel match disputato sabato 20 febbraio contro
l’US Summano, fanalino di
coda del girone, il Cesuna non
perde di vista il prestigioso
obiettivo di classifica imponendo un martellante ritmo di
gioco, con l’eccezione del
secondo set quando, complice un increscioso calo di
tensione degli altopianesi, il
Piovene illude il numeroso
pubblico presente di poter
cambiare le sorti di un
match già segnato: sotto 23
a 24 il Cesuna però riprende la giusta determinazione
andando a chiudere ai vantaggi. È sufficiente solo
un’ora al Cesuna per chiudere il conto 0 a 3, parziali
di 8-25, 24-26 e 14-25, ed
accaparrarsi i tre punti che valgono la garanzia dei playoff.
Nel frattempo anche per le giovani leve della P.G.S. Cesuna,
Polisportiva Comune di Roana,
è iniziato, nel segno
dell’euforia, l’approccio con la
fase competitiva. L’esordio a
Vicenza domenica 21 febbraio e a Thiene la settimana successiva rispettivamente nei
concentramenti di Giocovolley
(dalla prima alla terza elementare) e Minivolley (quarta e
quinta elementare). Le bimbe
erano accompagnate dalle
istruttrici Elisa Bolzon, Barbara Stella, Giada Forte e Giulia
Pesavento, che a seconda della
situazione sono allenatrici, madri, sorelle o compagne di giochi creando così grande affiatamento nel numeroso gruppo.
Al seguito uno stuolo di genitori e parenti che hanno potuto
apprezzare il livello di preparazione raggiunto in questa
fase dove emerge principalmente l’aspetto ludico della
pallavolo. Assolutamente centrato l’obiettivo primario dell’associazione che proprio nello
Statuto precisa di voler far vivere l’esperienza dello sport
come momento di educazione, di maturazione e di impegno.
8
Sabato 6 marzo 2010
l’Altopiano
22
Fabris e Pozza migliori Juniores provinciali
Filippo Parini
Il 2A prima società classificata anche nell’ultima gara provinciale sulle nevi di Valmaron nel circuito
riservato alle categorie giovani - Una folta rappresentanza di atleti altopianesi agli Italiani
SCI
Sabato 27 febbraio, vigilia della Marciabianca, sulle nevi di
Valmaron si è conclusa, con la
quarta prova, con partenza
mass start e a tecnica libera per
Ragazzi-Allievi, la fase circoscrizionale riservata alle categorie giovanissimi per il settore dello sci di fondo.
La bagarre era iniziata il 16
gennaio sulle piste del Centro
fondo Monte Corno con la prima prova organizzata proprio
dallo Sci Club 2A con il Gran
Prix Latte Busche per i piccolissimi e con il Trofeo Vittorino
Molini per le categorie Ragazzi
e Allievi. Ci piace ricordare che
questo trofeo è intitolato ad uno
sportivo vero, ad un nostro
concittadino che ha lasciato alla
collettività il suo esempio di
lealtà ed impegno anche in ambito sociale: un maestro di vita
ed un esempio per tutti i nostri
giovani. Si è avuto, in questa
prima prova, un assaggio delle
forze in campo ; la vittoria in numerose categorie consentiva al Club Organizzatore di primeggiare nella classifica per società del circuito BabyCuccioli davanti ad
U:S:A:, al C.S.Bassano, al
Valmagnaboschi.. Supremazia anche per i Ragazzi-Allievi del 2A sempre
davanti ad U:S:A:Asiago,
Sci Nordico Monte Corno,
C.S.Bassano,
S.C.Valmagnaboschi……..
Per la seconda prova, si tornava
sulle nevi del Corno il 26 gennaio
con la manifestazione organizzata questa volta dal C.S.Bassano.
Si ripetevano praticamente i valori in campo, con qualche scambio nelle classifiche individuali, ma
con la conferma del 2A Asiago
Altopiano quale prima società
provinciale per il Latte Busche,
mentre l’U.S.A. faceva sua la
classifica del Trofeo Masters Ragazzi-Allievi.. Il 7 febbraio si
recuperava la prova prevista per
il 6 gennaio alle Montagnole di
Recoaro e posticipata per mancanza di neve. Mentre il folto
gruppo delle Ragazze del 2A ,
campeggiate da Maria Cherubin,
supportato dai compagni della categoria maschile e poi dagli Allievi-e non ha avuto difficoltà ad imporsi come Club, l’U:S:A:Asiago,
riusciva ad aggiudicarsi la classifica dei Baby-Cuccioli..
La testa di questa classifica è stata prontamente ripresa in questa
ultima prova di Valmaron, dove 6
delle 8 categorie contemplate,
sono state ad appannaggio dei giovani protagonisti del 2A .
Marta Fabris, categoria Juniores,
sempre presente nelle prime dieci posizioni delle classifiche sia
delle Nazionali Giovani, sia dei
Campionati Italiani, ha partecipato alle gare FIS Europa di Forni
di Sopra, , classificandosi in
21esima e 22 esima posizione a
livello europeo. Il lungo atleta
di Fontanelle di Conco,
Sebastiano Pozza dopo qualche incertezza all’inizio di stagione, ha mantenuto soddisfacente forma con altrettanto soddisfacenti piazzamenti sia ai
Bene gli atleti dell’Unione Sportiva
Asiago Sci a Passo Cereda e Val Padola
Si sono svolte recentemente due gare regionali molto importanti in questa fase finale della stagione sciistica. Sulle piste di
Passo Cereda, nella Valle del Primiero a 9 Km da Fiera, domenica 14 Febbraio, sono stati impegnati oltre 300 atleti, dalla
categoria Baby alla categoria Master. Tracciato impegnativo e
ben battuto, in una giornata solare dove gli altopianesi si sono
piazzati ottimamente. Nella categoria Aspiranti maschile, sulla
distanza di 10 Km in tecnica classica, si è imposto Luca Rigoni
dell’ U.S. Asiago Sci. Domenica 21 febbraio si è svolto invece
l’ultimo campionato regionale per lo sci di fondo a Val Padola
sulle piste tracciate in una natura ancora incontaminata, tra i
boschi di abeti che hanno visto nascere campioni quale il mitico
Maurilio De Zolt. Hanno partecipato 340 concorrenti in una
giornata che ha messo a confronto Giovani/Seniores, Allievi,
Ragazzi, Cuccioli e Baby. Grande la soddisfazione per la società altopianese dell’ Unione Sportiva Asiago Sci, dove ancora
una volta gli atleti si sono fatti notare ottenendo ben due podi.
Da sottolineare il 3° posto di Deborah Rosa, il 10° posto di
Denise Cera e il 13° posto di Brenda Pangrazio nella categoria
Allievi femminile. Nella categoria Allievi maschile ottimo il terzo posto di Simone Bertacco, sesta piazza per Giuseppe Pilati e
nono posto per Marco Mosele. Ottimi risultati e grande soddisfazione anche per la qualificazione ottenuta da tutti questi atleti per i Campionati Italiani di fine febbraio a Lama Mocogno
in provincia di Modena.
Morena Turetta
Campionati Italiani, sia nelle
prove regionali, sorprendendo
un po’ tutti con la vittoria riportata proprio nella 25 km
della Marciabianca, dove si è
imposto con oltre due minuti
di vantaggio sul secondo classificato. Francesco Milardi e
Filippo Parini, categoria Allievi, si sono guadagnati la partecipazione ai Campionati Italiani
di Categoria svoltesi sulle nevi
dell’Appennino Modenese alle
Piane di Mocogno. Pur non figurando nelle primissime posizioni, hanno fatto tesoro di questa esperienza e di questo confronto con altre realtà italiane.
Si aspettano ora all’appuntamento principale, quello dei
Campionati Italiani di
Entracque in programma il 20 e 21 di
marzo, il ragazzo
Giovanni Spagnolo,
risultato tra i migliori
in ambito regionale
e poi la folta rappresentanza delle ragazze:. Maria Cherubin,
Marianives Valente,
Marta Cantele,
Giorgia Parini e
Veronica Rossi. Per
i Baby e Cuccioli c’è
attesa per il gran finale Regionale del Latte Busche, l’appuntamento è per il 14 marzo sulle
nevi di Cortina d’Ampezzo;
per consentire alla società un
piazzamento di prestigio si sta
rifinendo la preparazione, tutti
si stanno impegnando e si impegneranno al massimo, e questo è già un bel risultato!
Con il 2A a Cortina saranno
presenti anche gli altri piccoli
Club dell’Altopiano, come l’ultimo rinato Sci Club di Enego,
e poi il Valmagnaboschi e il 6
Campanili, che pur fra mille difficoltà, riescono a mantenere
viva anche nei piccoli centri la
realtà, che è anche tradizione,
dello sci di fondo.
Classifica 4° prova fondo
Valmaron 27 febbraio 2010
Categoria Baby femminile:
1°Rigoni Giogia S.C.
Valmagnaboschi
2° Cera Serena S.C. 2A A
3° Costa Stefania S.N:Monte Corno
4° Gheno Martina C.S. Bassano
5°Covolo Giada S.C. 6 Campanili
Baby Maschile
1° Minuzzo Michele S.C. 2A
2° Strazzabosco Alessandro 6
Campanili
3° Zovi Tomas Valmagnaboschi
4° Rosa Fabio S.Nordico
Montecorno
5° Alessio Pietro C.S. Bassano
Cucciole Femminile
1° Panozzo Giulia S.C. 2A
2° Baù Rebecca U:S:A:
3° Pozza Alice S.C.2A
4° Gabrieli Anna S:c: Enego
5° Ava Valentina S.C.2A
Cuccioli Maschile
1° Gheno Tobia C.S. Bassano
2° Mosele Federico U:S:A:
3° Meneghini Luca U:S:A:
4° Ronzani Cristian U:S:A:
5°Stella Ivan 2A Asiago Altopiano
Ragazze Femminile
1° Cherubin Maria S.C. 2A
2° Gheno Claudia C.S. Bassano
3° Cantele Marta S.C.2A
4° Valente Marianives 2A
5° Rossi Veronica 2A
Ragazzi maschile
1° Giovanni Spagnolo 2A
2° Ghedina Jacopo U:S:A:
3° Frigo Loris Valmagnaboschi
4°Vianello Marco S. Nordico Monte
Corno
5°Dalle Ave Sebastiano U:S:A:
Allive Femminile
1° Rigoni Ilaria 2A Asiago
Altopiano
2° Strazzabosco Sara 2AAsiago
Altopiano
3° Mosele Martina U:S:A. Asiago
Sci
4° Doriguzzi Martina U:S:A.
5° tessari Giada U:S.A.
Categoria Allievi maschile:
1°Panozzo Matteo 2AAsiago
2° Frigo Kevin 2AAsiago
3° Brazzale Elia Monte Corno.
8
Sabato 6 marzo 2010
l’Altopiano
23
Cala il sipario sulla Marciabianca
391 gli atleti al via nella gara della domenica, un centinaio in più rispetto allo scorso anno,
hanno affrontato i 25 e 50 chilometri ad anello unico nella splendida Piana di Marcesina
SCI
È calato il sipario sulla 38ª edizione della Marciabianca svoltasi nell’ultimo weekend di
febbraio. 391 gli atleti al via
nella gara della domenica, un
centinaio in più rispetto allo
scorso anno, hanno affrontato i 25 e 50 chilometri ad anello unico nella splendida Piana
di Marcesina.
Ripercorrendo la due giorni,
nel pomeriggio di sabato 126
piccoli atleti (8-16 anni) hanno dato vita alla seconda edizione della Marciabianca
Kids mettendosi alla prova nei
diversi percorsi (1-7,5 km) preparati da Roberto Caregnato
e lo staff del Centro Fondo
Enego. La Kids era inserita
quest’anno nel programma del
campionato interprovinciale
FISI, come quarta prova che
assegnava gli ultimi punti validi per il campionato 2009/10.
Per i piccoli tanta festa al traguardo con la presenza della
mascotte del Villaggio
Marzotto di Lido di Jesolo.
“La giornata del sabato – commenta l’assessore allo sport e
turismo di Enego Davide Dalla
Costa - con i nostri giovani
sciatori è stato un enorme passo avanti rispetto all’anno
scorso, a dimostrazione che il
lavoro svolto per l’inserimento della gara a fase provinciale F.I.S.I. è stato assolutamente azzeccato. Successo
rafforzato anche dalla giornata soleggiata che ci ha aiutato, non poco, a tirare fuori di
casa molto pubblico, il quale ha
assistito con interesse e con il
giusto incitamento i piccoli
campioni”. Alla sera all’expò
di piazza San Marco ad Enego
si è alzato il sipario con i saluti
delle autorità, la presentazio-
ne ad atleti, turisti e cittadinanza dell’evento ma soprattutto
con la consegna ufficiale dei
pettorali di gara ai top athletes.
Ma la novità della serata di
apertura è stato lo stand gastronomico gestito dal gruppo
Alpini di Enego e la fiaccolata
tricolore di battesimo che dal
Monte Lisser (1600 metri) ha
portato sino al centro paese
(750 m. slm) 15 sciatori sotto
la guida dell’esperto Otello
Frison. I giovani accolti da un
lungo applauso del pubblico
presente all’esterno del tendone, hanno dato il via alla festa
di luce con i fuochi d’artificio
organizzati dall’Amministrazione comunale. La serata è poi
proseguita poi con musica e
balli, il modo migliore per chiudere il sabato.
Per quanto riguarda le gare
della domenica, nella 50 chilometri il varesino delle Fiamme
Oro, Marco Cattaneo è rimasto sempre tra i primi per poi
allungare sul finale scortato dai
compagni Janmattie Kostner e
Luca De Manicor giunti rispettivamente secondo e terzo per poi tagliare il traguardo
con la corona al collo ferman-
do il tempo in 2:11:20. Nel femminile nessuna sorpresa con
Clara Bettega del team
Hartmann che ha messo al
collo la medaglia d’oro chiudendo la prova in 2:31:33 (33°
tempo assoluto), distanziando
di ben 15’ Rosanna Costa del
Sci Cai Schio (2:47:18). Terza
Raffaella Minozzo del Favaro
Biella (3:12:25). Oltre al ritmo
la selezione è stata fatta dai
continui saliscendi che rendono particolarmente difficoltoso il tracciato.
Nella 25 km. con una lieta sorpresa il successo è andato a
Sebastiano Pozza del 2A
Asiago al traguardo in 1:11:59,
2’21" di distacco su Marcello
Delladio del Dolomitica
Predazzo e 2’51" su Mattia
Tancon del Canale d’Agordo.
Nel femminile il successo più
che scontato è andato a
Eughenia Bichugova del team
Hartmann (1:20:29 il tempo per
lei) che ha scritto così il suo
nome nella seconda riga dell’albo d’oro dell’evento (tra le
novità della Marciabianca
2009 vi era infatti la 25 km. nel
passato oggetto dell’evento
Tricolore). Secondo gradino
del podio per Lisanne Zago
(1:27:53) dello Sci Cai Schio
mentre terza si è confermata
anche nel 2010 Luisa Mauri
(1:29:41) tesserata con la società Passo Dopo Passo. Tanti
applausi alla cerimonia di
premiazione delle categorie
assolute che si è svolta a pochi passi dall’arrivo alla presenza dell’assessore allo sport
di Enego Davide Dalla Costa,
dei rappresentanti delle aziende sponsor e delle associazio-
ni coinvolte nell’organizzazione dell’evento. “Accanto ai
grandi nomi giunti al traguardo - prosegue l’assessore
Dalla Costa – come il vincitore Marco Cattaneo, Roberto
De Zolt ed Eugenio Bianchi,
non bisogna dimenticare Gino
Ceccato primo eneghese nella 50 km. e Valter Caregnato
primo eneghese nella 25, a loro
saranno dati i giusti onori di
merito a Ferragosto durante
‘La Giornata dello Sportivo
2010’. Colgo l’occasione per
ringraziare lo Studio RX che
ha dimostrato ancora una volta la sua grande professionalità nel gestire l’evento e sono
sicuro che la Marciabianca
arriverà, continuando così,
a primeggiare nelle granfondo
non solo nazionali”.
Tutti i protagonisti si sono poi
trasferiti in piazza San Marco
ad Enego per il ricco pasta
party curato dal gruppo Alpini
di Enego in collaborazione con
la sezione di Santa Croce di
Bassano del Grappa. Tra pa-
sta e minestrone sono stati 820
i coperti serviti arricchiti dal
formaggio Enego offerto dalla Casearia Monti Trentini,
polenta e salumi Brunello.
Tanti applausi e strette di
mano prima dell’estrazione a
premi che ha messo in palio
tra gli altri abbigliamento
Sportful, scii e abbigliamento
Fischer, scii Ski Trab, occhiali
Adidas, gadget del Villaggio
Marzotto ed i premi messi a
disposizione da Guzzi Sport
partner del Master Tour. Nel
palco allestito nell’expò con gli
stand delle aziende tecniche,
si è svolto poi l’ultimo atto dell’evento ovvero la cerimonia
di premiazione dei primi tre
classificati delle categorie
maschili e femminili tanto della 25 quanto della 50 km. Sono
stati così assegnati gli ultimi
punti utili per la classifica generale del Master Tour che
nella metà di aprile nel trentino
si chiuderà con il tradizionale
momento di resoconto e
premiazione.
I successi del Gruppo Sportivo Alpini
Quella che si sta avviando al
termine è stata, per il Gruppo Sportivo Alpini di Asiago,
una stagione eccezionale.
Sono tanti gli ottimi risultati
ottenuti da vari atleti della
società in campo non solo
nazionale, ma anche internazionale. Medaglie e buone
prestazioni verranno degnamente celebrate nella solita
cena sociale di fine stagione. Ma il presidente Fabrizio
Dalle Ave, attraverso il nostro giornale, vuole rivolgere
le sue congratulazioni soprattutto a quattro atleti che
hanno conquistato il podio nel
Master Tour, la competizione più rinomata in campo
nazionale per i master. Il circuito comprende otto
granfondo da disputarsi in
tecnica classica e in tecnica
libera:
Sgambeda,
Lavazehiito, Befanalauf,
Millegrobbe,
CortinaDobbiaco, Marcialonga, Val
di Vizze, Val Casies,
Marciabianca. I Magnifici
quattro sono: Marco Crestani
risultato primo assoluto nella categoria master U2 sia
in tecnica classica che in
tecnica libera; Francesco
Benetti giunto secondo nella stessa categoria in tecnica libera; Angelo Russe
terzo nella categoria master
U3 tecnica classica; infine,
l’inossidabile Roberto
Martini che ha conquistato
i primo posto nella categoria master U5 tecnica libera.
Grazie a questi podi e alle
lodevoli prestazioni di molti
altri atleti il Gruppo Sportivo Alpini Asiago è attualmente la migliore società
master per lo sci di fondo in
Italia. Complimenti!
8
Sabato 6 marzo 2010
l’Altopiano
24
Ancora avvolti nel torpore invernale
CALCIO
Cosa dire … con alti e
bassi il Canove Calcio
rimane aggrappato con
le unghie e con i denti a
quel sesto posto in classifica che dà il diritto a
par tecipare ai playoff.
Un sesto posto condiviso con lo Scledum ed il
Dueville con ancora 27
Prossimo avversario il Mussolente, sfida difficile contro una delle protagoniste del
campionato. I tifosi attendono con ansia il ritorno della squadra all’Armando Frigo
punti in palio. I prossimi punti saranno contesi proprio a quel
macinasassi
del
Mussolente oramai avv i a t o a c o n q u i s t a re i l
primo posto della classifica con i suoi 50 punti e sette lunghezza sull’inseguitore Pove.
campo amico dell’Armando Frigo il 21 marzo
contro lo Scledum o al
massimo l’11 aprile contro il Travettore. Ed insieme poter gridare … Forza Canove.
Gerardo Rigoni
Classifica prima
categoria girone “C”
Immobiliare Stella Asiago Calcio a 5
Fasi finali calde per le
formazioni asiaghesi
Sono iniziati i gironi di ritorno dei campionati di serie A1 e A2
C.S.A.I.N. della provincia di Vicenza di calcio a 5 a cui partecipano le due compagini asiaghesi sponsorizzate dall’Immobiliare Stella – Asiago. Per quanto riguarda il campionato
di serie A1, dopo l’entusiasmante vittoria in casa contro la
capoclassifica Josic Thiene, la squadra asiaghese, forse eccessivamente galvanizzata dal precedente successo, e’ stata
inaspettatamente sconfitta in trasferta dalla Polisp. Schio.
La squadra capitanata da Arian Pupa sara’ comunque impegnata in un finale di campionato molto serrato ed impegnativo per entrare nella cerchia delle prime 5 classificate che
disputeranno i play-off finali, gare in calendario nei primi giorni
di maggio che sanciranno la vincitrice ufficiale del torneo
della massima serie. Molto importante, forse decisivo, sara’
l’incontro in programma ad Asiago presso la palestra IPSIA
venerdi 19 marzo alle 20,45 contro la corazzata del Vicenza
Clik, sicuramente una delle migliori formazioni che calcano il
parquet vicentino. Altrettanto entusiasmante si presenta il finale di stagione della seconda squadra dell’Immobiliare Stella – Asiago nel campionato di serie A2, allenata da mister
Vasco Sambugaro, che seppur sconfitta in casa, nell’ultimo
turno, dalla capolista Altavilla – Nevena Services, in virtu’ di
un calendario, da qui alla fine, molto agevole, ha la possibilita’
di rimanere agganciata ai vertici della classifica per giocarsi
tutte le proprie chances nei play-off finali. In vista di questi
impegni, sara’ molto importante per entrambe le formazioni
asiaghesi recuperare i molti infortunati, assenze che hanno
notevolmente penalizzato le nostre due compagini negli ultimi turni di campionato. Il prossimo doppio appuntamento
casalingo con il calcio a 5 asiaghese e’ previsto per venerdi’
19 marzo a partire dalle 20,45 presso la palestra IPSIA di
Asiago, due incontri ai quali Vi attendiamo numerosi per sostenere i nostri ragazzi!
Alessandro Cunico
Anche nell’ultima partita contro il Sarcedo il
Canove non ha sfigurato soprattutto nel secondo tempo quando si è
s c ro l l a t o d i d o s s o u n
torpore incomprensibile
considerata la necessità di racimolare punti. Il
Sarcedo invece approfitta del primo tempo da
dimenticare del Canove
per prendere il largo in
classifica lasciando il
Canove ora a 5 punti di
distanza.
Inutile nascondersi, e
nonostante il rischio di
diventare ripetitivi, ribadiamo che al Canove
oramai manca il sapore
del campo di casa. E’
evidente la stanchezza
della squadra costretta
oramai da mesi ad allenarsi in palestra, mancando quindi il campo,
o a portarsi in pianura
per prepararsi alle partite. Manca anche il cal o re d e l l a t i f o s e r i a , i l
calcio “ciaccolà”, l’interesse degli appassionati. Con le dita incrociate si spera di poter riv e d e re i g i a l l o b l u s u l
Mussolente punti 50; Pove
43; Azzurra Sandrigo 39;
Sarcedo 34; Carmenta 32;
Scledum, Dueville e Canove
29; Alto Astico e Malo 27;
Borso S. Eusebio 25;
Travettore e Summania 24;
S. Fortunato 22; Poleo Aste
15; Isola 11.
Prossimo turno.
domenica 7 marzo (ore 15)
Mussolente-Canove.
Calcio - Terza categoria.
Asiago Calcio Altopiano in caduta libera
Sta diventando sempre più
difficile commentare la situazione dell’Asiago Calcio
Altopiano (terza categoria
girone “B”), in caduta libera ormai da quasi tre mesi:
i 23 punti in classifica sono
“congelati” dall’8 dicembre
scorso (3-3 nel recupero
con il Valli). Da allora solo
delusioni: otto di fila per
l’esattezza. Aggiungiamo
poi che nelle ultime due
uscite in campionato i
giallorossi di Carlesso sono
tornati a casa con altrettante batoste: 5-3 sul campo
del S. Paolo ed un clamoroso 0-7! contro la capolista
Cogollo. Numeri impietosi
per una formazione che sta
vivendo una stagione da
Dottor Jekyll e Mr. Hyde:
23 punti nelle prime 12 giornate; 0, appunto, nelle suc-
cessive otto. Nessuno, per
la verità, si era fatto illusioni alla vigilia, neanche dopo
l’ottimo avvio. Un calo era
prevedibile, ma un crollo
simile francamente no.
Bisogna ripartire al più presto a fare punti, non tanto
per la classifica quanto per
ritrovare un po’ di fiducia,
ed in questo senso il calendario propone due scontri
non certo proibitivi: dome-
Club Amici del Chievo Verona
Il club “Amici del Chievo Verona”, di cui è presidente Alberto Rossi di Cesura di Roana, organizza per il 18 marzo la
partecipazione al “Gran galà” del Chievo a Villafranca veronese. Sarà presente il presidente del club gialloblù
Campedelli, lo staff tecnico del sodalizio sportivo e i giocatori
che saranno disponibili a rispondere alle domande degli sportivi e firmare autografi. Per informazioni telefonare al presidente Rossi 333-4553787.
nica 7 marzo contro il Siggi
Schio e quella seguente
contro il Valli sul campo di
Lusiana.
Segnali di ripresa, invece,
nel girone bassanese, dove
il GLC ha infilato una miniserie utile che ha fruttato
quattro punti ed un piccolo,
ma incoraggiante passo
avanti in graduatoria. Ottimo il pari (2-2) strappato
alla Palladiana Vigardolo,
formazione in piena lotta
playoff. Importante anche
il blitz esterno contro il
Marchesane (1-2) firmato
dalle reti di Cortese e
Lupato. Nelle prossime settimane le rivali saranno
Arsenal Cusinati e Fellette,
due formazioni alla portata
degli uomini di Baù.
Stefano Angonese
Le classifiche. Girone “B”:
Cogollo 41; Monte di Malo 40;
Molina * punti 38; Silva 1950 37;
Galvanauto Motta 35; S. Paolo e
U.C. Thiene 33; Novoledo Villaverla
31; Siggi Schio 29; Faizanè 25;
Asiago 23; Arsiero 21; Valli 19;
Zugliano 17; Rozzampia * 7;
Giavenale 5. Tutte le squadre hanno
una partita in meno; * Molina e
Rozzampia hanno due partite in
meno. Girone Bassano: Eurocalcio
punti 57; Cresole 43; Aurora S. Giuseppe 42; Villaggio S. Lazzaro 36;
Pall. Vigardolo 34; Real Stroppari 31;
Virtus Colceresa 30; Arsenal
Cusinati 25; Fellette 23; Facca * 21;
S. Pietro Rosà 19; Montecchio
Precalcino e GLC 17; Tezze Brenta
* e Marchesane 16; SST 11. Tutte le
squadre hanno una partita in meno;
* Tezze Brenta e Facca hanno due
partite in meno.
Prossimo turno. Girone “B”: domenica 7 marzo (ore 15) Siggi SchioAsiago. Girone “Bassano”: domenica 7 marzo (ore 15) GLC-Arsenal
Cusinati. Nota: le gare delle formazioni altopianesi potrebbero subire
variazioni di luogo.
8
Sabato 6 marzo 2010
MOTORI
Dopo il recente successo sancito proprio sulla pista di casa di
Busa Fonda nella Ice Cup 2009/
10 con la sua Subaru Impreza,
sono andato a trovare il 23enne
driver asiaghese Dino
Pesavento.
Sguardo dolce e carattere introverso da buon montanaro, ci sta
volentieri a parlare di sé “Effettivamente ho un carattere introverso e mi <apro> solo con
chi conosco; ma se questo mi
ha per certi versi penalizzato
l’Altopiano
25
Dino Pesavento pilota per passione
ma con un sogno nel cassetto:
fare l’ingegnere in formula uno
nei rapporti con i media, dall’altro mi consente di mantenere meglio la concentrazione e di farmi influenzare meno
da fattori esterni, per cui ..”.
Felicemente <fidanzato> da 4
anni conAlessia Tessari, oltre allo
studio ed all’innata passione per
la guida, confessa di avere, compatibilmente con il poco tempo
libero, la passione per auto e
moto, ma anche per il basket ed
il nuoto, il cinema e la lettura.
Come riesci a conciliare lo stu-
La scheda.
• Nato ad Asiago il 15 settembre 1986, figlio di Ruggero
e Cristina.
• Diploma di Maturità Scientifica conseguito presso
l’Istituto Superiore di Asiago nel 2004/05
• Laurea triennale in Ingegneria Meccanica – indirizzo
formativo - conseguita nel 2008 presso l’Università di
Padova – Facoltà di Ingegneria Meccanica - con il
punteggio di 104/110
• Laureando magistrale presso l’Università di Modena e
Reggio Emilia, dove frequenta il corso di Laurea
Specialistica in Ingegneria del Veicolo
• Come pilota ha partecipato al Trofeo Monomarca Rally
Subaru Impreza Cup 2005-2006-2007-2008, al
Memorial Bettega (Motorshow) per il Subaru Cup
2005-2006-2008, alle gare di Campionato Italiano Aci/
Csai Neveghiaccio/Ice Cup 2007-2008 2009-2010
(recentissimo vincitore dell’Ice Cup 2009/10), al
Trofeo Nazionale Vene/Ghiaccio Endas dal 2001 ad
oggi (Trofeo vinto nel 2002).
dio e la passione per la
guida sportiva? “Certo
alla base ci stanno due
cose: l’importanza di
mettere lo studio al primo posto, visto che da
questo dipenderà il mio
futuro, ma di farlo coesistere con la passione
per la guida. Studiando
via tutta la settimana mi
manca il tempo per gli
allenamenti, e così al
via delle gare mi presento di
fatto senza aver provato (anche perchè dalle nostre parti
non esiste un impianto permanente di allenamento per il
ghiaccio); d’altro canto il fatto di fare studi specifici mi consente di conoscere meglio la
macchina
e
le
sue
problematica e di metterli in
pratica direttamente nella preparazione e soprattutto nel
setting della vettura che poi
vado ad usare in gara”. Tante
cose da intrecciare che non sono
certo la condizione ottimale per
fare tutto e bene “Certo l’impegno dello studio si intreccia e spesso va in conflitto con
l’attività di pilota; per ottene-
re i massimi risultati bisognerebbe poter fare il <professionista>, poter cioè dedicare tutte le proprie energie all’attività di driver concentrandosi
sulla preparazione e sulle gare
senza altre <interferenze>.
Però va bene così, lo studio
viene prima e l’attività di pilota voglio continuare portarla
avanti con la passione che mi
ha trasmesso mio padre”.
Ha esordito come pilota all’età
di 16 anni nel trofeo Trofeo
Neve/Ghiaccio Endas alla guida di una Toyota Celica (vincendolo nel 2002), continuando poi
l’attività sia su ghiaccio che su
terra; nel tuo futuro di pilota?
“Sicuramente mi piacciono sia
ghiaccio che terra; vediamo
come si evolverà l’Ice Cup ma
mi affascina anche la terra,
ambito dal credito e popolarità crescenti. In questo 2010
ho in programma la partecipazione al Campionato Italiano di Velocità su terra a Maggiora ad aprile e, sempre a
Maggiora, all’Europeo che si
correrà in autunno. Se ci sarà
il tempo dovrei partecipare ad
una prova di Rally Cross in
Francia e ad ottobre sarò al
via per la terza volta del Rally
dell’Altopiano”. Cosa fari da
grande? “Spero di poter realizzare il mio sogno, e cioè di
esercitare la professione per
cui mi sto laureando, l’inge-
gnere appunto, nel settore
auto da corsa, magari nell’ambito della Formula Uno”.
Prima di lasciarci mi chiede spazio per alcuni, doverosi ringraziamenti “Vorrei ringraziare
per primi mio padre e tutta la
mia famiglia, poi tutto il team
CDA, e Fabio (Pertile) in particolare, e da ultimo (ma che
ultimo!) la mia fidanzata
Alessia per le grafiche”. Auguri, campione, per diventare un
pilota di successo ma soprattutto perché si possa avverare il tuo
sogno e che possiamo vederti indossare la divisa di un team nel
box della Formula Uno!
Cesare Pivotto
CONTINUA LA “TRADIZIONE” CHE VUOLE
OTTIMO PROTAGONISTA IL KARATE ALTOPIANESE
È iniziato nel miglior dei modi il nuovo anno per il karate altopianese,
che già in queste prime gare dell’anno ha ottenuto promettenti e
significativi risultati. Nel Trofeo Veneto FIJLKAM, disputatosi domenica 24 gennaio a Fontane di Villorba (TV) ottimi i riscontri in
tutti nelle gare di kumite (combattimento); anche se è mancato
l’oro, ammonta a ben 3 argenti ed altrettanti bronzi il bottino
altopianese. Francesca Ronzani si è classificata al secondo posto nella classe Esordienti /A nella categoria nei -35 kg, così come
Lara Pozza sempre nella classe Es/A ma nei -50 kg e per Sara
Porro nella classe Cadetti nei -66 kg; i bronzi sono arrivati da
Sharon Apolloni (classe Esordienti /B nei -42 kg), Nikola Maric’
e Claudio Pozza (classe Juniores nei -83 kg). Nel 1° Trofeo
GE.Tur di Lignano Sabbiadoro, gara Nazionale organizzata dalla
Libertas Veneta (con il regolamento internazionale) disputata domenica 21 febbraio in un centro turistico sportivo considerato uno
tra i più moderni e meglio organizzati d’Europa, risultati di qualità
per i karateka dell’A.S.D. Fuji-Yama karate-Do Sette Comuni; in
palio come premio per i primi classificati nelle varie classi e categorie ben 70 settimane bianche, comprensive di soggiorno ed attrezzature, offerte dallo sponsor e programmate per il mese di marzo
a Piani di Luzza Sappada. Alla gara, che vedeva impegnati Società ed atleti provenienti da varie regioni d’Italia, i rappresentanti
altopianesi hanno fornito un’ottima <prova di squadra> visto che di
10 partecipanti ben 9 sono saliti sul podio, conquistando 3 ori, 1
argento e ben 5 bronzi. Questi i risultati: Oro per Lara Pozza nella
classe Es/A nei -47 kg, Andrea Bedin nella classe Cadetti nei -54
kg e Sara Porro nella classe Juniores nei +59 kg (i tre si sono
aggiudicati anche la settimana bianca offerta dalla GE.Tur); argento per Francesca Ronzani nella classe Es/A nei -42 kg; bronzo per Massimiliano Apolloni classe Es/A nei -42 kg, Sharon
Apolloni classe Cadetti nei -47 kg, Davide Bedin classe Seniores
nei -67 kg, Nicola Rossi e Claudio Pozza classe Seniores nei -83
kg. Bene anche Nikola Maric’ classificatosi al 5° posto nei -76
kg. 1385 atleti, 22 paesi partecipanti, (Austria, Germania, Francia,
Italia, Danimarca, Arabia Sudita, Armenia, Colombia, Belgio, Inghilterra, Lussemburgo, Senegal, Georgia, Indonesia, Serbia, Sviz-
zera, Russia, Ucraina, India, Bosnia Erzegovina, Croazia e Turchia)
110 società, 14 i paesi che non hanno potuto partecipare per mancanza di spazio: questi i numeri del 2° Open di Svizzera svoltosi
sabato 27 e domenica 28 febbraio, presso il Palazzetto dello Sport
“Sportanlage Wellisellen” di Zurigo. E fra di loro anche i nostri altreti.
La gara ha preso il via il mattino del sabato con le prove di kata
(forme), con i partecipanti suddivisi sui 6 tatami (aree di gara) presenti; grazie alla proverbiale puntualità svizzera alle 13,00 iniziano le
gare di kumite (combattimento) ed ora tocca ai nostri atleti
(MassimilianoApolloni, SharonApolloni,Andrea Bedin,Andrea Lombardo, Sara Porro, Nicola Rossi e Davide Bedin), in gara assieme
alla rappresentativa veneta Libertas. Prima a scendere in campo è
Andrea Bedin (cl. Cadetti nei cat. - 54 kg) e già dalle prime fasi si
notano la difficoltà ed il grande livello tecnico agonistico degli atleti
presenti; la Bedin passa i 32mi di pool per sorteggio (un pizzico di
fortuna che non guasta), mentre nei 16mi incontra una fortissima
tedesca e viene sconfitta per 6 a 4. Grazie al ripescaggio per i terzo
posto ha ancora la possibilità del podio; si scontra prima con una
svizzera, vincendo 7 a 1, poi con un’ucraina e vince ancora 3 a 1.
Il podio si fa vicino; all’ultimo turno del ripescaggio combatte con
una fortissima francese e purtroppo non passa: dopo essere stata
in vantaggio fino a pochi secondi dalla fine quando subisce un
calcio da 2 punti e perde per 4 a 3. Sfugge così il bronzo e si deve
accontentare di un significativo 5° posto. Poi è la volta di Andrea
Lombardo (cl. Cadetti nei cat. - 70 kg) si scontra ai 16mi di finale
di pool con un atleta tedesco e viene battuto 7 a 2, e per Andrea
sfugge la possibilità del ripescaggio. Tocca quindi a Sara Porro
(cl. Juniores cat. + 59 kg) che parte dai 32mi di finale contro una
svizzera, vincendo 9 a 3; nei 16mi trova un’altra svizzera e
vince ancora per 4 a 1, passando ai 4ti ; sulla sua strada ancora un’atleta svizzera ed arriva un nuovo successo per 3 a 2. In
semifinale incontra una fortissima francese e perde di misura,
1 a 0, a pochi secondi dalla fine; al ripescaggio per il terzo
posto trova sulla sua strada un’atleta danese e, stanca e provata, viene sconfitta ancora per 1 a 0 vedendo così svanire il
podio dovendosi accontentare di un quinto posto comunque di
tutto rispetto. E’ quindi la volta di Davide Bedin (cl. Seniores
nei - 67 kg) che parte dai 64mi dove incontra un veneto (peccato per questo sorteggio “fratricida”) e perde per 6 a 2. Peccato. Viene il turno di Nicola Rossi (cl. Juniores cat. - 84
kg.) che nei 32mi incontra un atleta francese forte ma scorretto; già dopo pochi secondi dall’inizio del match viene colpito
da un forte calcio che poi gli pregiudicherà l’intero incontro:
provato dalla stanchezza e dal fallo subito viene sconfitto dopo
un tiratissimo incontro per 8 a 3. Nella seconda giornata di
gara tocca alle categorie degli Esordienti. Sharon Apolloni
parte dai 32mi , entra visibilmente emozionata e perde il suo
incontro, finito 0 a 0, per scelta arbitrale. Subito dopo tocca
al fratello Massimiliano, anche lui visibilmente emozionato, che parte dai 32mi e passa il primo turno per sorteggio; nei 16 mi incontra un atleta di casa e, dopo un
combattutissimo incontro, perde per 1 a 0, e per lui niente
ripescaggio.
Cesare Pivotto
8
Sabato 6 marzo 2010
l’Altopiano
SCUOLE, QUAL È IL PROBLEMA?
Ma cosa sta succedendo
a Rotzo, o meglio, alle
scuole di Rotzo? Sugli ultimi numeri del “nostro”
giornale continui interventi,
elucubrazioni, profondissime meditazioni, frivole
fantasticherie sulla scuola
materna (Scuola dell’Infanzia) e sulla scuola elementare (Scuola primaria)
del mio paese.
Qual è il problema? E, c’è
davvero una tale questione da giustificare tanto trasporto?
Forse è tutto più semplice di
quanto sembri, forse serve
solo il pacato ragionamento,
l’approfondimento condiviso,
l’analisi dei pro e dei contro
fatta in maniera serena e trasparente. Ecco quanto è accaduto: l’Amministrazione
comunale ha inviato alle famiglie un questionario, accompagnato da una lettera,
che spiegava la situazione
delle scuole del paese, specificando come, visto il numero degli iscritti e considerata la riforma scolastica in
corso di attuazione, sarebbe
giustificata la formazione di
pluriclassi. Si invitava quindi
a scegliere tra alcune opzioni che servivano come base
per un futuro ragionamento
e per la discussione condivisa tra gli interessati (le famiglie dei bambini di Rotzo).
Il questionario ha suscitato un
comprensibile allarme e si è
trattato di chiarire fin da subito, che non c’era alcuna
volontà di effettuare scelte
immediate ma solo quella di
essere messi al corrente delle volontà della Gente del
paese. Dopo alcune riunioni
organizzate da un gruppo di
genitori di Rotzo e dall’Amministrazione comunale, presente il Dirigente scolastico
Dr. Tognon Francesco che
ha dimostrato grande sensibilità ed attenzione verso il
problema, si è giunti alla conclusione di dare vita a un Comitato di genitori del paese
che abbia facoltà di incontrare i genitori di Mezzaselva e
di Roana, che possa discutere, valutare le diverse situazioni,
ascoltare e dire per trovare alfine, se possibile, una soluzione
condivisa per le scuole di Rotzo,
Roana e Mezzaselva.
Tutto qui. Con il buonsenso da
parte di tutti (o della stragrande
maggioranza)!
E allora perché tante lettere al
giornale,
chiarimenti,
controdeduzioni e ancora
precisazioni, spiegazioni e commenti? Io credo che tutto ciò sia
avvenuto perché, fondamentalmente, ci sono due categorie
di persone: quelli che scrivo-
Domenica 7 marzo
CONCO: ERG – Via Bocchetta, 1
Domenica 14 marzo
MEZZASELVA DI ROANA: IP –
Via XXI Maggio, 149
CONCO: OMV – Via Cappellari, 12
Dalle ore 8.45 di sabato 6 alle ore 8.45 di sabato 13 marzo
ROANA: Farmacia di Roana sas della dr.ssa Silvia Passuello –
P.zza S. Giustina 23
FOZA: Farmacia della dr.sa Gilda Scaffidi Militone – Via Roma 7
Dalle ore 8.45 di sabato 13 alle ore 8.45 di sabato 20 marzo
GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dr. Stefano Dalla Valle – Via
Prestinari 34
ROTZO: Farmacia della dr.ssa Anna Bottura – Via Roma, 9/a
no sempre, su tutto, perché, come
intelligentemente
dice nel passato
numero
de
l’Altopiano l’amico Paolo Lorenzi,
“hanno da dire
qualcosa e non
perché hanno
qualcosa da dire”!
Sono coloro che
sanno tutto, quelli
che pontificano,
che danno soluzioni, che dall’alto di esperienze recenti o passate prescrivono ricette tuttologiche. Gli
sceriffi, i capipopolo, i tribuni
che si auto investono della
facoltà di sapere, di saper
dire, di saper scrivere guardando dall’alto chi, come me,
sta nella casta dell’umile plebeo. E c’è poi, per fortuna a
maggioranza nel mio paese,
tanta brava gente che non
può non muoversi, che si infervora, che sente il problema della scuola come “suo”
perché là dentro ci sono o ci
saranno i propri figli. Qualcuno magari si “incazza” anche, fa la voce grossa, diventa paonazzo in volto ma solo
perché vive intensamente il
problema. Ecco, questi ultimi eleggeranno un Comitato
di genitori e si sentiranno rappresentati da loro. E così, con
il tempo, mi auguro in maniera condivisa, pacata e responsabile le comunità di
Rotzo, Roana e Mezzaselva
troveranno le giuste soluzioni per la scuola dei loro figli.
Senza sceriffi e demagoghi,
senza pifferai magici, col
buon senso della gente comune che è la forza di ogni
società democratica.
Lucio Spagnolo (papà)
Assicurazioni Generali Asiago
ricerca giovane età 22/33 anni
da avviare alla professione di
consulente assicurativo per
Asiago e l’Altopiano.
Per colloquio telefonare al
mattino allo 0424/462610
l’Altopiano
Sabato 6 marzo 2010
L’Altopiano srl - Società unipersonale
Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi)
Redazione: Via Monte Sisemol ,9 - 36012 Asiago (Vi)
Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002
presso il tribunale di Bassano del Grappa
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E-mail: [email protected]
[email protected]
Direttore responsabile: Stefania Longhini
Segretaria di redazione: Silvana Bortoli
In redazione:
Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado,
Giovanni Dalle Fusine ,Cesare Pivotto, Giulia Panozzo,
Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni,
Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese
Hanno collaborato: don Marco Pozza,
Claudio Savelli, Virginia Gianello, Aurora Carli,
Serena Baù, Stefano Rigoni, Renato Angonese,
Morena Turetta, Mario Basso, Sonia Basso,
Ilario De Guio, Giliano Carli Paris,
Andrea Vollmann, Silvia Borgo, Alessandro Cunico
Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro
Impaginazione: Davide Degiampietro
Foto: Archivio Giornale - Grafica Altopiano
Stampa: Centro Stampa delle Venezie
Via Austria, 19/b - 35217 Padova
26
“Altopianesi masochisti, siamo
sempre bravi a farci del male”
Perché non abbiamo mai
avuto un altopianese doc in
regione?
Forse perché non lo meritiamo o perché l’antica fratellanza è venuta meno?
Infatti più che “fratelli cari”
spesso
sembriamo
fratellastri. Raramente riusciamo ad unire le nostre
stesse sinergie per fare qualcosa di concreto per la nostra terra, per dare un futuro
ai nostri giovani; quindi…
E’ pur vero che l’altopiano
ha un’estensione di quasi un
quarto della provincia di
Vicenza, ma è altrettanto
evidente che il peso politico
ed economico del nostro territorio è minore dei vari
comprensori della provincia
(Bassano-Thiene-SchioVa l d a g n o - A r z i g n a n o Lonigo-Grisignano e Vicenza
città).
Al Consiglio Regionale la
provincia di Vicenza ha diritto ad 8 “poltrone” che con
ogni probabilità andranno a:
3 alla Lega Nord, 2 o 3 al Pdl,
1 o 2 al Pd e 1 all’Udc.
Questa è la realtà dei fatti
quindi è sempre difficile mandare un altopianese a Venezia con i nostri soli voti, ma è
assolutamente impossibile se
abbiamo tre candidati da votare.
Si era creato entusiasmo in
altopiano alla notizia della discesa in campo di Pino Rossi nella lista dell’Udc, un po’
meno a Gallio dove è sindaco; si paventava una discreta possibilità di successo anche usando in modo intelligente la possibilità del voto
disgiunto ed il coinvolgimento
degli altopianesi che vivono
in pianura.
Il voto disgiunto ti dà la possibilità di votare il presidente
di regione preferito ed un
consigliere di una lista diversa. Purtroppo ancora una
volta è prevalsa la voglia di
farsi del male così che in
altopiano avremo la “possibilità democratica” di scegliere fra tre candidati
altopianesi per una “quasi”
poltrona a Venezia.
Ancora una volta non abbiamo saputo essere “fratelli
cari”, e credo non sia onesto
incolpare solo questo o quello; se non avremmo un “nostro” rappresentante a Venezia nemmeno nel 2010 la colpa è di molti, compresi i politici della pianura saliti in
altopiano per dividerci perchè
vogliono per loro le “poche”
poltrone disponibili. Ancora
una volta ci siamo cascati e
“loro” ridono.
A questo punto c’è solo da
sperare in un miracolo oppure accettare la eventuale
magnanimità del “Doge” della magnifica Repubblica Serenissima che ha sempre avuto un occhio di riguardo per
la Spettabile Reggenza.
Amerigo Baù
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eventuali testi di cattivo gusto.
8
Almanacco per 15 giorni
Sabato 6 marzo 2010
l’Altopiano
27
Da sabato 6 a venerdì 19 marzo 2010
Il 6 marzo è il 65° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 300 giorni alla fine del 2010
Sabato 6 marzo S. Coletta
Domenica 7 IIIa di Quaresima
Lunedì 8 S. Giovanni di Dio
Martedì 9 S. Francesca Romana
Mercoledì 10 S. Macario
Giovedì 11 S. Costantino Re
Venerdì 12 S. Massimiliano
Sabato 13 S. Eulogio
Domenica 14 IVa di Quaresima
Lunedì 15 S. Luisa de Marillac
Martedì 16 S. Eriberto
Mercoledì 17 S. Patrizio
Giovedì 18 S. Cirillo
Venerdì 19 S. Giuseppe
Un santo per volta: Santa Francesca Romana, 9 marzo,
patrona dei motoristi. Nacque a Roma nel 1384. Cresciuta negli
agi di una nobile e ricca famiglia, coltivò nel suo animo l’ideale
della vita monastica, ma non poté sottrarsi alla scelta che per
lei avevano fatto i suoi genitori. La giovanissima sposa, appena tredicenne, prese dimora con lo sposo Lorenzo de’ Ponziani
altrettanto ricco e nobile, nella sua casa nobiliare a Trastevere.
Con semplicità accettò i grandi doni della vita, l’amore dello
sposo, i suoi titoli nobiliari, le sue ricchezze, i tre figli nati dalla
loro unione, due dei quali le morirono. Da sempre generosa
con tutti, specie i bisognosi, per poter allargare il raggio della
sua azione caritativa, nel 1425 fondò la congregazione delle
Oblate Olivetane di Santa Maria Nuova, dette anche Oblate di
Tor de’ Specchi. Tre anni dopo la morte del marito, emise ella
stessa i voti nella congregazione da lei fondata, assumendo il
secondo nome di Romana. Morì il 9 marzo 1440. Etimologicamente Francesca deriva dal tedesco antico, significa libera.
Successe tanti anni fa: 8 marzo 1908, tragedia durante uno
sciopero. Dopo alcuni giorni di scioperi ed occupazioni, in una
fabbrica tessile di New York, la “Triangle Shirtwaist Company”,
Auguri altopianesi che
arrivano in Belgio!!
Il giorno della Festa delle Donne compie 74 anni Silvana
Panozzo, affezionata lettrice
dell’Altopiano che vive in Belgio da più di 40 anni e si fa
spedire tutti i numeri del nostro giornale per sentirsi più
vicina alle sue origini! Tanti auguri di buon compleanno dalle
sorelle Bianca, Carla e Lory.
01/03/2010:
BUON COMPLEANNO
GIULIA “PEZA”
Dai, Giulia, non
preoccuparti troppo per
il futuro!! Tantissimi
auguri per i tuoi
20 anni!!!
Con un grande grazie
per esserci sempre
quando ho bisogno!
Maristella
“Un grandissimo “in bocca al lupo”
...alle allieve Benetti Beatrica, Rigoni Anna, Stella Martina
e Vellar Maria Sole della scuola di danza Les etoile de la
danse, che il prossimo 07 Marzo affronteranno l’esame
di 4°grado della Royal Accademy of Dance di Londra. Un
ringraziamento per la collaborazione e per l’insegnamento
a Valentina Battaglia, Clara Tosca ed Elena Rigoni.
146 operaie (molte delle quali italiane) morirono a causa di un
incendio, scoppiato all’interno dello stabilimento, dopo che tutte
le porte erano state bloccate. Un paio di anni dopo, il 29 agosto del 1910, durante la Seconda Conferenza delle donne dell’Internazionale Socialista, svoltasi a Copenaghen, Clara Essner
Zetkin chiese di instaurare la “Giornata Internazionale della
donna” e propose l’8 marzo come data in ricordo delle donne
morte in quell’incendio. In Italia tale ricorrenza viene celebrata dal 1946; fu durante quella prima celebrazione che Rita
Montagnana (attiva figura antifascista e moglie di Palmiro
Togliatti) propose, all’interno del movimento Unione Donne
Italiane (U.D.I), di utilizzare un fiore come simbolo per questa
ricorrenza e scelse la mimosa in quanto fiore “povero” e “umile”, dato che è possibile trovarlo, in inverno, in molti campi e
parchi del nostro paese.
In cucina in primavera: gnocchi al gorgonzola, noci e radicchio. Porzioni per 2 persone, ingredienti: 50 g di gorgonzola
dolce, 20 g di noci sgusciate, ½ cespo di radicchio rosso, 500
g di gnocchi di patate, 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva,
Parmigiano Reggiano. Preparazione: Rimuovere dal gorgonzola
l’eventuale crosta e ridurlo a pezzettini. Mettere le noci all’interno di uno strofinaccio e pestarle grossolanamente con il
batticarne. Sfogliare il cespo di radicchio, lavarne le foglie,
asciugarle e tritarle fini. Preriscaldare il forno a 200°. Lessare
gli gnocchi in abbondante acqua salata e, quando vengono a
galla, ritirarli con una ramina forata in una pirofila imburrata.
Unire il gorgonzola, le noci ed il radicchio. Mescolare accuratamente per amalgamare gli ingredienti, ma con delicatezza
per non rompere gli gnocchi. Coprire con una grattugiata di
Parmigiano Reggiano. Mettere la pirofila in forno e lasciare
gratinare per 5 minuti. Servire immediatamente ben caldi.
Una ricorrenza: 700 anni fa nasceva la Spettabile Reggenza. Già verso la fine dell’anno 1000 i popolo Cimbro era
stanco di essere soggiogato a qualsiasi forma di dominio straniero: perciò fortificò con trincee e palizzate le testate della val
d’Astico e della Val d’Assa, ponendo guardie armate nei punti
strategici. Scomparso Ezzelino, i comunigiani pretendevano la
totale indipendenza e la difendono per secoli contro chiunque
avesse attentato alla loro libertà, costituendo la famosa “Reggenza”, con piccolo ma proprio esercito. Nel 1310 venne definito lo statuto della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni;
l’insegna che lo sosteneva e guidava recitava il motto: “Sleghe
un Lusaan, Genebe un Vuesche, Ghel Rotz Roan, dise saint Siben
Alte Komeun, Prudere Libe”, Asiago e Lusiana, Enego e foza, Gallio
Rotzo e Roana, questi sono i Sette Antichi Comuni, Fratelli Cari. Questo antico istituto cessò di esistere il 29 giugno 1807, per volere Napoleone Bonaparte. (Fonte: D. A. Sartori)
COMPLIMENTI
DOTTORESSA!
Il 25 febbraio 2010 presso
l’Università degli Studi di
Trento Daniela Paganin si
è laureata in Economia e
Gestione
Aziendale.
Congratulazioni da Devis,
i genitori Loretta e
Giorgio, il fratello, tutti i
parenti e gli amici!
Tantissimi auguri alla bisnonna
Ottavina che il 10 marzo compie
89 anni! Federico e Stefano
Ciao, io sono Lucky e sto
cercando una nuova famiglia che
mi voglia adottare. Sono un
maschietto di circa
3 anni e sono molto vivace.
Se volete conoscermi potete
chiamare Marta al 340096835.
ARIETE
L’ansia non favorisce né l’amore, né tantomeno i rapporti di lavoro:
evitate di cedere alla tentazione di drammatizzare un nonnulla , abbagliati da una apparenza che inganna. Riflettete con calma sul da farsi.
Se l’amore sembra tentennare, vuol dire che un’assenza opportuna
dal rapporto potrà rivitalizzarlo. E ricordate che un dubbio non deve
indurvi in errore.
TORO
Il favore del destino, se non si è ancora manifestato, sta per arrivare,
grazie a Giove e Nettuno: non perdete un’occasione degna della
massima considerazione. Per chi è in coppia, sono possibili sviluppi
piacevoli del rapporto, mentre per i single non sono escluse divertenti divagazioni, suscettibili di sviluppo in futuro.
GEMELLI
Potete prendere una decisione sulla quale riflettete da tempo, ma
fatelo sulla base dei nuovi elementi emersi di recente. Nell’amore il
dubbio è positivo, perché vi impedisce di accettare un compromesso
nei rapporti di lavoro, aprite occhi e orecchie, vi sono nell’aria i segni
di novità positive: non ve le fate spedire per disattenzione.
CANCRO
Urano vi rende nervosi e l’attesa vi pesa più del necessario, ma non
c’è altra scelta. In compenso il successo, se pur rinviato di qualche
settimana, si annuncia più soddisfacente di quanto vi aspettate. In
amore potreste cambiare idea: non conviene impegnarsi troppo, specie se avete voglia di cambiamenti, che tardano, ma sicuramente
arriveranno.
LEONE
Vi sembra di aver atteso anche troppo e adesso volete accantonare
ogni dubbio intervenendo con energia in un rapporto deal quale
esigete maggiori certezze. L’amore e il sesso sembrano a portata di
mano, invece vi accorgerete che servono un po’ di pazienza e umiltà.
Per una volta lasciate l’iniziativa al partner e dimostrategli la vostra
disponibilità.
VERGINE
Saturno non vi fa mancare la sicurezza, che potete sfruttare soprattutto nelle finanze, per recuperare un credito che credevate perduto.
Nell’amore avete diverse possibilità: prendere in mano le redini di un
rapporto che non vi soddisfa e rinunciare a una relazione che costa
di più di quanto rende, oppure cambiare rotta assumendovene i rischi.
BILANCIA
Siete certo al corrente dell’opposizione di Urano, che vi mette addosso una voglia fare del tutto insolita per voi, sempre molto misurati.
Dovete sopportare ancora per qualche giorno qualcuno che vi mette
i bastoni tra le ruote in un progetto sul quale non avete voglia di
tornare. La pazienza per ora è l’unico investimento consigliato, da
non sottovalutare.
SCORPIONE
Attendete qualche giorno prima di attuare un progetto coraggioso
che potreste ritoccare utilmente, ostacolando un saggio consiglio.
Nell’amore, se il partner si fa desiderare assentatevi con diplomazia.
Riuscirete, così, a riprendere le redini di una situazione incerta. Il
destino ha in serbo per voi qualche novità: sappiate trovarla nella
direzione giusta.
SAGITTARIO
Vi manca l’entusiasmo per portare con successo la solita routine
quotidiana. Per questo motivo non sono esclusi piccoli fastidiosi
ostacoli che, se affrontati con coraggio, supererete facilmente. Saturno
è in aspetto difficile al vostro segno e chi non ha ancora messo in
pratica i suoi saggi consigli ha ancora tempo, ma non troppo: regolatevi!
CAPRICORNO
Una certa instabilità caratterizza la vita di coppia, con alti e bassi che
potete tentare di tenere a bada: se non ci riuscirete, vuol dire che in
fondo al cuore nascondete un desiderio di complimenti. Prendetene
atto con semplicità, senza sentirvi in colpa: al cuore non si comanda,
perciò apritevi serenamente ad altri orizzonti, senza inutili rimorsi.
ACQUARIO
Non vi manca il sostegno di Mercurio e di Venere, che offrono occasioni insperate di cambiamenti, sia nelle trattative di lavoro, sia nei
rapporti di amore, dove, però, potrebbero anche provocare colossali
equivoci, da chiarire subito. Non sottovalutate un’informazione preziosa, che può spingervi a modificare un dettaglio di un progetto
ambizioso.
PESCI
Avete ancora il “via libera” dagli astri per vivere la vostra passionalità
con successo. L’amore e il sesso sono il settore privilegiato, ma non
è detto che la passione non si realizzi anche (e forse con risultati ben
più duraturi) nel lavoro o negli acquisti impegnativi. Approfittate
delle occasioni di stagione. Ed evitate di farvi notare da chi vi invidia.
8
Sabato 6 marzo 2010
l’Altopiano
28

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