Qui puoi scaricare il mio intervento

Transcript

Qui puoi scaricare il mio intervento
DireFare – Ascoli Piceno 14/15 Gennaio 2017 – Abstract intervento Max Damioli
“Tutti sanno che se smetti di respirare muori, nessuno sa che se respiri meglio vivi meglio” (A.Lowen)
…allora cominciamo con UN SOSPIRO di SOLIEVO…
Una delle difficoltà che trovo quando parlo in pubblico di respiro è proprio che tutti dicono che lo fanno fin da
neonati e che dunque sanno respirare.
In realtà tutti noi corriamo fin da bambini, ma se facessimo analizzare il nostro modo di correre da uno
specialista, scopriremmo che corriamo in modo assolutamente inadeguato. Anche la nostra calligrafia sono
decine di anni che viene allenata…eppure per molti di noi ci vuole un esperto farmacista per capire che cosa
scriviamo a mano.
Al contrario noi impariamo fin da bambini a BLOCCARE il RESPIRO, non a respirare adeguatamente. Sono
modelli familiari, sociali e emotivi che ce lo insegnano.
Mi occupo di respiro da vent’anni.
Di PERFORMANCE mi sono occupato a lungo come atleta e da 10 anni come coach e ho potuto verificare nella
pratica che i due mondi sono più collegati di quello che potrebbe apparire perché il Respiro è uno degli
interruttori che permettono di accedere allo stato di Massima Prestazione. Con semplicità.

Iniziamo con qualcosa di piccolo: facciamo 3 sospiri di sollievo
Nella medicina scritta più antica di cui si abbia traccia, i Veda (da cui deriva l’Ayurveda, lo Yoga e molto altro)
c’è un intera branca di approccio alla salute che riguarda il Respiro. E anche in MTC l’energia dei Polmoni (PO)
è proprio dedicata a far circolare il CHI nel Sistema. Il deficit di questa energia provoca la Depressione. Quindi
da più di 5000 anni si sa che: +respiro=+vita; -respiro=malattia e depressione.
La prima volta, circa 3400 anni fa, che nella nostra cultura si scrive di RESPIRO è nella Genesi 2.7: “E l’Eterno
Iddio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale, e l’uomo divenne un’anima
vivente.”
Pervade la Scienza e il misticismo di ogni parte e cultura del mondo questa idea del Soffio Vitale, Chi in Cina, Ki
in Giappone, Prana in India, Ruah Elohim in Ebraico e in greco ASMOS che significa RESPIRO, ma anche
ANIMA.
Da cui il termine così desiderabile e amato da tutti noi: l’ENTUSIAMO: EN THEOS ASMOS: Respirare in Dio.
L’unico motivo per cui non stiamo male in modo drastico è che abbiamo due polmoni con la superficie
respirabile di un campo da tennis e che dunque anche respirando male riusciamo a sopperire alle nostre
necessità vitali. Ma non possiamo chiedere al nostro Sistema nulla più che sopravvivere degnamente.


Facciamo 5 sospiri di sollievo: cominciate a sentire qualcosa?
Ora definiamo i nostri STANDARD respiratori: fate un respirone enorme, che più aria non ci sta.
Ora tornate a respirare normalmente: è vero o no che respirate meno del 10% del vostro potenziale
respiratorio?
Ebbene è come se avessimo una grande casa con 10 stanze e decidessimo di vivere sempre e soltanto in una
stanza. Mi sembra utile aprire delle porte, arieggiare, vivere più comodamente in questa grande casa che ci
appartiene.
Ora vorrei darvi una DIMOSTRAZIONE PRATICA di quanto affermo.
Ci si avvicina al Respiro di solito si concentra sull’INSPIRAZIONE, ma stavolta iniziamo con l’ESPIRAZIONE.
DireFare – Ascoli Piceno 14/15 Gennaio 2017 – Abstract intervento Max Damioli
Quella FISIOLOGICA è per RILASSAMENTO: come un palloncino, non è utile e necessario ALCUNO SFORZO per
svuotare i polmoni dall’aria.
Questo permette a tutti i parametri fisiologici di rimanere in equilibrio.
Noi non siamo abituati a gestire una grande quantità di Energia, ma con l’allenamento si possono davvero
aumentare le Performances in modo sensibile, misurabile, sorprendente.
NEUROLOGIA
Il nostro cervello ha due carburanti senza i quali non riesce a funzionare come vorremmo: il GLUCOSIO e
l’OSSIGENO. Il Glucosio non ci manca, in una società dove il diabete sarà una delle malattie sociali più diffuse
entro i prossimi 30 anni, ma l’OSSIGENO manca. Drasticamente.
Pensate che il cervello nella sua attività, consuma il 20% dell’ossigeno che respiriamo e il 40% dell’energia di
tutto il corpo…respirare male significa pensare male, agire male, essere scoordinati.
Una ricerca pubblicata il 7 dicembre dal Journal of Neurosciences di Chicago dimostra che la respirazione
nasale trascina il cervello limbico a un ritmo oscillatorio che aumenta di gran lunga le performances emotive
legate alla Paura e alla reattività.
Cioè il respiro insegna all’Amigdala e all’Ippocampo a fare bene il loro lavoro. Due ghiandole che vengono
perennemente sollecitate a dare risposte emotive e comportamentali durante l’arco della giornata e della vita.
(SPECIALMENTE nelle situazioni di emergenza come il TERREMOTO)
Il Respiro può essere usato per decine di obiettivi diversi, tutti altamente utili e a volte fondamentali per noi
esseri umani: ogni obiettivo ha un suo modo utile di respirare per raggiungerlo.
Nella performance non esiste nulla che sia più importante del Respiro perché ha a che vedere con la salute
fisica e, oggi la neurologia ce lo dice, mentale ed emotiva.
Qui oggi ci fermiamo a venti sospiri, ma sappi che fare i TRE SOSPIRI ogni volta che senti di essere in debito di
ossigeno già CAMBIA LA VITA.
Nei momenti impegnativi, crearsi una pausa di qualche minuto in cui respirare lentamente e profondamente
con il naso cambia la neurologia e l’endocrinologia in modo semplice e naturale. E, soprattutto AUTONOMO!
Il Respiro è un Modello Strategico a Mediazione Respiratoria: lo dimostra il fatto che non si occupa dei
PERCHE’, ma dei COME, e inoltre soddisfa tutte le caratteristiche dei MODELLI come li intendiamo al
Dipartimento Scienza della Performance di Giorgio Nardone: è EFFICACE (funziona per tutti), EFFICIENTE
(bastano venti respiri!), REPLICABILE, PREDITTIVO e TRASFERIBILE.
Personalmente aggiungo che il fattore AUTONOMIA aggiunge valore ai 5 elementi del Modello.
[esperienza dal vivo]
E’ giunto il tempo di comprendere il pensiero di Nietzsche che sosteneva che: “La vita è fatta di rarissimi
momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini, però, non
conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli.”