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Classe 2^A C.A.T. Progetto cl@sse 2.0 URBE Periodico di informazione e cultura romano-imperiale – Numero 2-Speciale Medioevo Siccome era legato alla CARLO MAGNO: religione cristiana, in molte Editoriale imperatore perfetto battaglie aiuta la chiesa ma i ALTO-MEDIOEVO rapporti tra Carlo Magno e Carlo Magno è definito dagli essa diventano ancora più storici il più grande imperatore stretti soprattutto quando papa In questo giornalino parleremo del Medioevo, egli era dotato Leone III, dopo essere di tutti gli avvenimenti che di grandi doti sia come scappato dalla prigionia caratterizzarono il periodo guerriero che come statista. inflittogli dall’aristocrazia dell’alto medioevo: delle Per questo egli può essere romana, chiede protezione a migrazioni delle tante nominato “l’imperatore Carlo per riconfermare popolazioni che ancora perfetto”. l’autorità papale. Così il invaderanno l’Europa: Ungari, monarca franco venne Infatti Arabi, Normanni… consacrato imperatore l’imperatore nella notte di Natale Parleremo dell’espansione , di origine dal papa, facendo degli Arabi nella parte spagnola, è nascere il “sacro meridionale dell’Italia, delle protagonista romano impero”. loro guerre per la conquista di di nuove terre e la diffusione numerose Dopo di ciò stipula dell’Islam. battaglie l’accordo di dalle quali Aquisgrana (capitale Parleremo di Carlo Magno, esce sempre del sacro romano della nascita del “Sacro vincitore. impero)con cui Romano Impero” e dei primi Una delle l’imperatore bizantino regni nazionali in Europa imprese più Michele I riconosce difficili ed estenuanti fu Il Medioevo fu un periodo di l’autorità imperiale di Carlo. quella contro i Sassoni: la grandi trasformazioni Carlo Magno si considera il guerra durò per oltre trent’anni politiche, sociali, culturali e continuatore ideale dell'Antico prima che il popolo Sassone si religiose, una fra tutte il Impero Romano e organizza il sottomettesse al Cristianesimo. Feudalesimo suo impero dividendolo in vari territori, chiamati Contee e Carlo era spinto da tanta sete In questa epoca, a torto Marche. Ogni contea di vittoria e da due desideri: giudicata oscura e priva di comprende una città e la quello di estendere il regno dei cultura e di splendore, saranno campagna intorno. A capo Franchi e soprattutto quello di poste le basi per l’Europa della contea Carlo Magno diffondere la religione moderna. pone un suo fedelissimo che Cristiana in tutto il mondo prende il titolo di Conte, allora conosciuto. Per questo amministra la giustizia, ( a cura di Nicola Masella e egli conquista gran parte dell’ riscuote le tasse e comanda le Fabrizio De Cristofaro)) Europa-centrale ed altri truppe. (continua a pag.2) territori. 1 Classe 2^A C.A.T. Progetto cl@sse 2.0 Però, non fidandosi ciecamente di questi Conti e Marchesi, Carlo Magno organizza i “missi dominici “, funzionari particolarmente fedeli, incaricati di sorvegliarli, viaggiando continuamente e riferendo poi a lui in persona, soprattutto in relazione al rispetto delle sue leggi, chiamate capitolari. Carlo Magno, che non fu mai un uomo colto, capì l'importanza della cultura e promosse lo studio dei testi classici, raccogliendo nella “Schola palatina” alcune delle maggiori menti del tempo, come Paolo Diacono ed il teologo Rabano Mauro per istruire i figli dei Conti e dei Marchesi che erano destinati a succedere ai padri e ad amministrare i territori. Lui personalmente si accontenta di parlare un semplice dialetto tedesco, però impara a leggere il latino, ma non impara a scrivere e come firma usa un particolare monogramma. Infine egli, dopo aver provveduto a garantire la successione, incoronando imperatore il figlio terzogenito Ludovico il Pio,si ritira ad Aquisgrana dedicandosi allo studio ed alla preghiera sino alla morte avvenuta il 28 gennaio 814, ma, soprattutto, dopo essere riuscito nei suoi intenti e nel far rinascere l’impero romano. ( a cura di Di Ronza-D’ambrosio) Il feudalesimo: un sistema complicato e debole Il feudalesimo è un sistema politico, sociale ed economico consolidato all’età di Carlo Magno. Dal punto di vista politico è caratterizzato dal frazionamento dell’autorità statale, infatti, il sovrano concede a un uomo di fiducia una parte di terra in usufrutto e lo fa amministrare tramite esso. Colui che riceve la terra da parte del re diventa feudatario e con una cerimonia giura fedeltà al re e offre al sovrano appoggio militare e finanziario. I feudatari diventano vassalli del re e diventano anche governatori dei propri feudi. Essi godono di vari benefici come l’immunità, possono creare una loro moneta, ingaggiare nell’esercito gli abitanti oppure farli lavorare gratuitamente e possono concedere terre e privilegi ad altri vassalli. Questo crea rapporti personali, infatti trasferisce i poteri dello stato nelle mani dei privati. Col tempo i feudatari diventano dei re del proprio feudo trasformandolo da istituzione pubblica a un possedimento privato. Nell’ 877, con il capitolare di “Kiersy”, possono essere ereditati i feudi maggiori e nel 1083 con la “costitutio de feudis”, i feudi minori. Questo indebolisce l’intero sistema statale e lo 2 frantuma. Dal punto di vista sociale il feudalesimo cambia la società creando una vera piramide sociale:i più importanti sono i nobili, cioè i feudatari, poi ci sono gli ecclesistici e i milites, nobili senza terre che si arruolano nell’esercito di un altro signore. Sotto di essi ci sono i piccoli proprietari terrieri, i commercianti, gli artigiani, che vivono nei castelli delle città e dei borghi. Nel livello più basso ci sono i contadini che possono essere liberi, cioè lavorano per se stessi, e possono essere “servi della gleba” cioè possono essere comprati e venduti insieme alle terre e sono costretti a fornire lavori gratuiti chiamati “corvèes”. Dal punto di vista economico nel feudalesimo c’è un economia chiusa di tipo curtense sviluppatosi intorno alla curtis, cioè un mercato all’interno del castello del signore e del borgo. Viene detta economia chiusa perché c’è un livello di commercio basso : quasi tutto viene prodotto all’interno della curtis per i propri abitanti. (a cura di Allegretti e Iodice) Classe 2^A C.A.T. Progetto cl@sse 2.0 IL CASTELLO,SIMBOLO DI UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE SOCIALE, ECONOMICA E POLITICA Il castello medioevale costituiva una protezione dalle minacce esterne, esso era costituito dalla parte centrale, il mastio o maschio, nel quale si trovava la dimora del vassallo dove abitava lui e la sua famiglia ed era la parte più preziosa e sfarzosa del castello. Era anche l’ ultimo baluardo di difesa nel caso i nemici avessero penetrato le difese precedenti . Esso era circondato da un fossato e l’ unico modo per accedere alla fortezza era il ponte levatoio, prima del fossato venivano costruite le mura di cinta nelle quali si trovavano delle feritoie che servivano a gettare olio sui nemici o a colpirli con frecce. Di solito dopo la prima cinta di mura vi era la seconda che serviva a difendere il mastio, il muro esterno era alto 10 metri e largo 3 mentre quello interno poteva essere più basso o uguale a quello esterno. Le mura e il mastio erano circondati da numerosi torri quadrate o circolari che servivano per la difesa a lungo raggio del castello, sulle torri e sulle mura c’ erano le merlature le quali servivano agli arcieri per difendersi dagli arcieri e dai frombolieri nemici, servivano anche per i soldati che percorrevano le mura per spostarsi. Nel castello erano collocati l’ uno vicino all’ altro gli alloggi per i servi, i laboratori ( fabbriche, botteghe degli artigiani…), le scuderie ed infine la cappella e tutto ciò che serviva alla popolazione. A partire dal X modo di vita che i monaci accettavano di seguire. Le regole principali di un monastero erano: Tutto ciò che veniva consumato nel monastero doveva essere prodotto esclusivamente al suo interno. Era vietato mangiare carne, ma c'era la possibilità di mangiare il pesce. Non si poteva mangiare il pane bianco. Si poteva bere latte e mangiare il formaggio. secolo si cominciavano a costruire castelli in punti strategici per essere più protetti dagli attacchi nemici,cioè sui promontori e sulle montagne. La Regola Principale era riassunta nel motto di ogni convento benedettino: "Ora et labora", ossia: prega e lavora. (a cura di De Vivo e De Paolo) LA RELIGIONE NEL MEDIOEVO Il Cristianesimo influenzò la mentalità del Medioevo, come emerge dal grande sviluppo del monachesimo in Occidente. Infatti nel VI sec. San Benedetto da Norcia fondò il suo primo monastero a Monte Cassino, dando vita ad un'esperienza che avrebbe avuto un'enorme influenza sulla successiva storia europea, da un punto di vista religioso, culturale ed economico. San Benedetto pose alla base di ogni monastero la regola, che era il Queste semplici regole modificarono, col tempo, l'economia all'interno e all'esterno del monastero, dando vita ad attività e ad innovazioni sorprendenti: grazie ai monaci benedettini si sviluppò infatti la silvicoltura, la pescicoltura, l'apicoltura, si crearono nuovi tipi di formaggio (oggi noti in tutto il mondo), si studiarono nuovi metodi di cura con erbe officinali, ecc. Chi, anche laico, viveva nei pressi del monastero, usufruiva di una (continua a pag.4) 3 Classe 2^A C.A.T. Progetto cl@sse 2.0 serie di servizi (scuole, ospedali, assistenza) e trovava sempre qualcosa da mangiare. Nei pressi dei monasteri si coltivavano orzo, segale, farro e poco grano che veniva utilizzato per le ostie poiché il pane bianco, che veniva fatto solo per cerimonie importanti, era vietato dalle regole ed era distribuito ai poveri. In tutti i monasteri venivano inoltre fondate scuole che istruivano sia i monaci sia la gente comune, diffondendo così la cultura in tutto l'Occidente. L’unico elemento unificante degli Arabi è la religione politeista che ha il proprio centro di culto a La Mecca , il cui culto comprendeva la venerazione di una pietra nera, che secondo la leggenda portata in terra dall’arcangelo Gabriele, conservata all’interno della Kaaba. Successivamente Maometto riunifica le numerose tribù e la nuova religione da lui A La Mecca, verso il 570 (a cura di Buonocunto e Russo) Gli Arabi: un popolo, una religione, una civiltà Gli Arabi sono una popolazione di origine semitica che abitano la grande penisola compresa fra il Mar Rosso, il Golfo Persico e l’Oceano Indiano. Il popolo è diviso in abitanti della costa che si dedicano ai traffici e all’agricoltura, e in abitanti interni che costituiscono la maggior parte della popolazione, divisa in tribù nomadi dedite alla pastorizia. d.C., nacque l’uomo destinato a imprimere una svolta essenziale al destino degli Arabi: Maometto. Egli era un giovane pastore e cammelliere che annuncia l’esistenza di un solo dio, Allah, di cui lui stesso è il Profeta. Maometto fu costretto a scappare a Medina (egira) a causa delle persecuzioni dei sacerdoti della Kaaba dediti al politeismo. Da quella data si ha l’era maomettana con la sua predicazione. 4 proclamata, si basa sul Corano: il libro sacro dei musulmani. Esso è suddiviso in 114 capitoli, nei quali, oltre all’esistenza di Allah, è affermata la necessità che tutti i credenti si sottomettano incondizionatamente alla volontà divina. Un fedele islamico deve attenersi ai cinque obblighi che stabilisce il Corano: la professione di fede, l’elemosina, la preghiera , il pellegrinaggio a La Mecca, il digiuno durante il mese del ramadàn. Il Corano stabilisce anche le norme morali e giuridiche della collettività, i rapporti familiari, gli obblighi sociali e le norme igieniche: la Sharia, il cammino della perfezione. Riguardo gli studi e la cultura, gli arabi si dedicano allo studio del (continua a pag.5) Classe 2^A C.A.T. Progetto cl@sse 2.0 pensiero filosofico e scientifico dei Greci per approfondire la loro fede e renderla più convincente per chi si fosse avvicinato all’ Islam; inoltre sviluppano le conoscenze della chimica, della matematica, della geografia, della filosofia, della medicina, dell’astronomia, dell’ architettura e urbanistica. Fondamentali i loro studi nell’ambito della matematica, l’algebra e la trigonometria, con il sistema decimale e il concetto di zero. Viene attribuita sempre agli Arabi l’introduzione della bussola in Occidente. Inoltre creano biblioteche e strutture di insegnamento pubbliche che costituiscono le prime università del Vecchio Continente. Medici di alto livello, quali Avicenna e Razì, acquistano sempre più fama, tanto che i loro lavori diventano libri di testo; di eguale importanza sono gli studi di filosofi quali Averroè e Geber, considerato per secoli anche in ambito cristiano il più grande alchimista. Rinnovano la loro agricoltura con l’introduzione di molte piante del tutto sconosciute (canna da zucchero, riso, zibibbo, limone, arancia..), inserendo nuove colture e con l’ aiuto di nuove macchine da lavoro come il mulino a vento portato in occidente. Il commercio per terra e per mare, la fabbricazione della carta e la coltivazione dei campi portano gli arabi a diffondere le lettere di cambio e l’ uso dello chakk (gli assegni di oggi). (a cura di Ferraro , Cei e Senneca) La nascita dei primi regni nazionali in Europa. L’Europa tra il IX e l’XI secolo, è soggetta a nuovi cambiamenti politici, dovuti alle scorrerie e battaglie che accadono al suo interno. Nei tre regni più importanti cioè Francia, Italia e Germania continuano le lotte tra i grandi feudatari che nello stesso tempo subiscono anche le invasioni a est dagli Ungari, a sud dagli Arabi e a nord dai Normanni. Dopo l’ondata di incursioni anche questi popoli trovano stanziamento nel 5 vecchio continente su cui creano organismi basati su un modello feudale. I Normanni, popolo di abili navigatori, attraversano gran parte dell’Europa e addirittura parte del Canada e delle Groenlandia, ma, pongono le loro basi duraturecreando il principato di Kiev estanziandosi nell’Italia meridionale. Gli Ungari, popolo molto più aggressivo dei Vichinghi, fondano un regno stabile lungo il corso del Danubio nelle terre dell’attuale Ungheria, dopo la sconfitta ai loro danni a Lechfeld da parte di Ottone I di Sassonia. Invece gli Arabi ripresero il loro cammino verso l’Occidente, attaccando soprattutto le coste dell’Europa meridionale, compiendo per la maggior parte razzie e piccole invasioni posero le loro basi in zone costiere come: la Catalogna, la Provenza e in Italia, in Sicilia e Calabria. Inizia a crearsi anche il regno di Inghilterra Classe 2^A C.A.T. Progetto cl@sse 2.0 con Guglielmo il Conquistatore, il quale suddivise il territorio in shires o contee, affidate a baroni normanni e inoltre fece compilare il Domesday Book un registro catastale nel quale venivano registrate dettagliatamente le condizioni economiche e sociali dei territori appartenenti all’Inghilterra. In Scandinavia si costituirono i regni di Norvegia, Danimarca e Svezia mentre nell’Europa orientale i regni di Croazia, Boemia, Serbia, Polonia e Bulgaria. In Spagna incomincia la così detta Reconquista da parte dei piccoli regni cristiani della penisola iberica, in Francia, invece, sta avvenendo un processo di unificazione territoriale sotto il potere di Ugo Capeto che riuscì a imporsi su tutti gli altri feudatari. ( a cura di Eduardo Rocco) Gli Altavilla e il primo regno dell’Italia meridionale All’inizio dell’ XI secolo il Normanni guidati dalla famiglia degli Altavilla, riuscirono ad insediarsi nell’Italia meridionale. In seguito gli Altavilla riuscirono a conquistare numerose terre a danno dei Bizantini e a costruire il Ducato di Melfi in Puglia. Il papa Leone IX preoccupato per la presenza dei Normanni , si alleò con i Bizantini e i Longobardi contro la famiglia degli Altavilla. L’armata contro gli Altavilla fu sconfitta e il Papa fu preso prigioniero. Roberto il Guiscardo in questo periodo di tempo trattò il pontefice con grande rispetto e dopo sei mesi lo liberò. Da quel momento l’atteggiamento del Papa nei confronti dei Normanni cambiò notevolmente. Il papa Leone IX era in contrasto con i Bizantini perché non riconoscevano la sua superiorità a tal punto che nel 1054 la chiesa si separa definitivamente dal regno Bizantino. Con l’accordo di Melfi nel 1059 i Normanni si dichiarar ono vassalli della chiesa, obbligan dosi a pagare una tassa e a prestare aiuto in caso di bisogno. Nel 1061, mentre Roberto dava inizio alla campagna per la conquista degli ultimi frammenti dei regni Bizantini e Longobardi, suo fratello Ruggiero I sbarcava in Sicilia dove si erano stanziati gli Arabi, l'isola siciliana sarebbe andata in mano ai Normanni trent' anni dopo. Alla morte di Ruggiero I suo figlio Ruggiero II riunì la parte insulare e la parte continentale dell'Italia e nel 1130 si fece incoronare re di Sicilia, di Calabria e di Puglia, dando origine ad un solido regno feudale. 6 (a cura di Rossetti, e Farina) Che fine ha fatto l’URBE? L’URBE perde il potere politico laico con la fondazione, da parte di Diocleziano, della tetrarchia (284-305), allorché viene sancita la divisione dell’impero in quattro parti che avevano rispettivamente 4 capitali. In seguito, la città abbandonata a se stessa, subisce varie invasioni tra le quali troviamo quelle dei Visigoti e dei Vandali che distruggono e saccheggiano Roma. Nel medioevo, dopo tutti questi eventi, l’URBE è destinata a finire come tutte le altre città e quindi a subire lo spopolamento a causa dell’emigrazione nelle campagne e dell’incastellamento. Solo il Papa resta a Roma che diventa sede centrale dello stato pontificio. La città tornerà ad essere capitale politica nazionale solo con l’unità d’Italia, ma quando si parla di URBE si fa sempre riferimento alla gloriosa Roma imperiale. ( A cura di Paolo Dello Stritto) Il nostro viaggio nella storia finisce qui. All’anno prossimo!