istituto professionale per i servizi

Transcript

istituto professionale per i servizi
ISTITUTO PROFESSIONALE SERVIZI per
L'ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA
VIALE P. DETTORI N. 90
C.F. 91021500904 COD. ISTITUTO SSRH01000V
TEL. 0789/82179 – 82139 FAX. 0789/83393 – e - mail istituzionale [email protected]
Posta certificata: [email protected]
07021 - ARZACHENA (OT)
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Anno Scolastico 2010 - 2011
1
Indice
La storia e la struttura
pag. 3
L’Istituto oggi
pag. 6
Ambito territoriale e sbocchi professionali
pag. 7
Intenti e linee guida del Piano dell’Offerta Formativa
pag. 7
Ulteriori criteri per l’elaborazione del P.O.F.
pag. 11
Il vecchio ordinamento: finalità generali e specifiche
pag. 12
Profili professionali di qualifica al termine del triennio
pag. 15
Profili professionali in uscita al termine dei percorsi quinquennali
pag. 16
Organizzazione dell’attività didattica
pag. 18
L’aspetto didattico del servizio educativo
pag. 19
Personalizzazione, competenze e progettazione didattica
pag. 20
Quadro orario Tecnico dei Servizi della Ristorazione
pag. 25
Quadro orario Tecnico dei Servizi Turistici
pag. 25
Analisi dei quadri orari
pag. 27
Tabella riassuntiva delle capacità/abilità al termine delle classi terza e quinta
del vecchio ordinamento
pag. 29
Specchio riassuntivo
pag. 34
Il nuovo ordinamento: finalità generali e specifiche
pag. 35
Titolo di studio: Tecnico dei Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità
Alberghiera
pag. 35
Profili professionali al termine del nuovo quinquennio
pag. 38
Quadro orario e analisi dello stesso
pag. 38
Finalità generali e specifiche del nuovo ordinamento
pag. 43
Titolo di studio: tecnico dei Servizi Commerciali
pag. 43
Profili professionali del nuovo ordinamento
pag. 44
Quadro orario Tecnico dei Servizi Commerciali e analisi dello stesso
pag. 45
Riforma e competenze
pag. 47
La scansione oraria
pag. 48
La formazione degli adulti
pag. 51
Quadro orario del corso serale e analisi dello stesso
pag. 52
I supporti all’apprendimento
pag. 53
La programmazione educativa e le finalità formative generali
pag. 57
I progetti
pag. 60
La programmazione didattica
pag. 60
Elenco coordinatori
pag. 62
La valutazione
pag. 63
Raccomandazioni del Collegio dei docenti
pag. 72
2
Crediti scolastici e formativi (classi 3^ - 4^ - 5^)
pag. 74
Deliberazioni del Consiglio Istituto su viaggi e visite guidate
pag. 77
Premi e incentivi
pag. 78
Comunicazione alle famiglie
pag. 78
Funzioni strumentali al Piano dell’Offerta Formativa
pag. 79
Carta dei servizi scolastici:
pag. 80
- premessa;
pag. 80
- parte prima;
pag. 81
- parte seconda;
pag. 83
- parte terza;
pag. 84
- parte quarta;
pag. 86
- parte quinta.
pag. 86
Regolamento d’istituto:
- Finalità ed obiettivi;
pag. 87
TITOLO I - Principi generali
pag. 88
TITOLO II - Organizzazione delle lezioni
pag. 88
TITOLO III - Organizzazione scolastica generale: Studenti
Spazi di affissione, bacheche e comunicazione interna
Docenti
pag. 91
- TITOLO IV - Organizzazione dei laboratori: Disposizioni Comuni pag. 95
TITOLO V – Esercitazioni
pag. 101
TITOLO VI - Attività esterne, stage, alternanze, visite guidate, viaggi
d’istruzione. Attività parascolastiche ed extrascolastiche.
pag. 101
TITOLO VII - Attività sportiva
pag. 102
TITOLO VIII - Sanzioni Disciplinari
pag. 105
Regolamento generale del convitto:
- Premessa
pag. 109
- TITOLO I - Ammissione in Convitto
pag. 110
TITOLO II - Regolamento interno del convitto
pag. 111
TITOLO III - Libere uscite, rientri e giustificazioni
pag. 113
TITOLO IV - Sanzioni disciplinari
pag. 115
TITOLO V - Autorita’ competenti ad infliggere le sanzioni
pag. 116
TITOLO VI - Organizzazione di una giornata in Convitto
pag. 117
TITOLO VII - Norme collegiali
pag. 118
TITOLO VIII - Scheda informativa
pag. 119
Statuto degli Studenti e delle Studentesse:
- Nota 31 luglio 2008, con chiarimenti ed integrazioni sul D.P.R. n. 235 del
21 novembre 2007 - Regolamento recante modifiche ed integrazioni al
D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e
degli studenti della scuola secondaria.
pag. 120
- Decreto del Presidente della Repubblica 21.11.2007, n.235
pag. 127
- Decreto Presidente della Repubblica 24.06.1998, n. 249
pag. 130
3
La storia e la struttura
L’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione di Arzachena
nacque nel 1965, come sede coordinata dell'Istituto Professionale Alberghiero di Sassari,
acquisendo la propria autonomia amministrativa nel 1974; dall'anno scolastico 2006-2007
è funzionante la sede staccata di Budoni. La Scuola, divenuta subito un punto di
riferimento per gli studenti interessati alla formazione negli indirizzi dell’Enogastronomia e
dell’Ospitalità, nonché per tutti gli operatori del settore, ha allargato progressivamente il
suo prestigio e la propria utenza sino ad estendersi alle province vicine, assumendo così
quella dimensione interprovinciale che continua a mantenere, nonostante la recente
apertura di Istituzioni analoghe nelle province vicine.
Arzachena e la sua Scuola si pongono nel punto di incontro di saperi e sapori gastronomici
diversi e prestigiosi, nel luogo di un’ideale centralità con zone limitrofe meta di un
consolidato turismo estivo e caratterizzate dalla presenza di un settore turistico –
alberghiero e ristorativo decisamente attivo e vitale. A questi luoghi, dove da secoli lontani
la preparazione di raffinati insaccati, dei formaggi, della pasta fresca e dei dolci è
considerata un’arte, dove la buona tavola e l’amore per la genuinità sono valori culturali
essenziali e dove l’accoglienza del viaggiatore e del non locale che giunga in pace è sacra,
il corpo docente, gli operatori culturali esterni e tutto il personale operante nell'Istituto
deve guardare, impegnato in sintonia nella conservazione e nel miglioramento di valori
secolari, come la qualità alimentare e l’ospitalità, strettamente intrecciati alla nostra realtà
economico - produttiva.
La nostra sede, da sempre legata all’Amministrazione cittadina, manifesta da un lato a
tutti il ruolo portante dell’Istituto nell’ambito della vocazione territoriale gastronomica e
dall’altro sottolinea il legame forte tra l’Istituzione formativa ed il suo territorio, legame
che in questi anni di autonomia scolastica è stato rinsaldato dalle tante collaborazioni alla
realizzazione di eventi cui la scuola ha partecipato secondo i propri indirizzi formativi, con
crescente capacità propositiva e una preparazione professionale adeguata alle aspettative
del mondo operativo. I diversi indirizzi professionali del settore alberghiero, che
propongono il conseguimento di titoli di studio validi per l'immediato inserimento nel
mondo del lavoro, con le nostre qualifiche professionali, o l'accesso ad ogni facoltà
universitaria, con il successivo diploma professionale di secondo livello, offrono una
formazione articolata e adeguata alla realtà territoriale. La forte presenza di piccole e
medie imprese del terziario nel territorio in cui ci troviamo ad operare, consente a chi
consegua uno dei diplomi professionali offerti dal nostro Istituto di poter trovare un valido
e immediato inserimento in tale realtà in particolare e nel mondo del lavoro in generale.
Durante i suoi 42 anni di vita, l'Istituto è stato dotato di servizi qualificati ed è oggi in
grado di fornire agli alunni che lo frequentano notevoli risorse, di cui gli studenti sono i
primi destinatari e fruitori.
In particolare la sede centrale dispone di risorse strutturali, laboratori e aule speciali strumentali agli scopi dell’Istituto e tali da soddisfare le più moderne esigenze di formazione.
Nello specifico l’Istituto dispone di:
4
-
Laboratori pratici per le esercitazioni di Cucina e di Sala / Bar
L’Istituto si avvale complessivamente, per le esercitazioni pratiche di cucina e quelle di
Sala e Bar, di sette zone laboratoriali con diversa capienza, dotati di attrezzature e macchinari moderni. I due laboratori per la cucina sono dotati, tra l’altro, di forni trivalenti, celle
frigorifere, impastatrice planetaria, macchina a campana per il sottovuoto, abbattitori di
temperatura, fornelli ad induzione ed ogni altro utile elemento di grande e piccola utensileria, mentre i due laboratori di sala e i due relativi al settore Bar contano su attrezzature
quali macchine professionali per il caffè, lavastoviglie, shaker miscelatori, gruppi multipli,
tavole e sedie da ristorante, tavoli di servizio, gueridon ed ogni altro componente di utensileria. Un attrezzato laboratorio di pasticceria, in cui sono presenti anche macchine per il
confezionamento dei gelati, nobilita l’offerta relativa al settore ristorativo, che si avvale anche di un grande salone attrezzato per la ristorazione self – service, il cui uso precipuo è la
ristorazione dei convittori e di tutti gli studenti pendolari che ne facciano richiesta; nel
grande salone si dà luogo talvolta al ricevimento degli ospiti e all’allestimento di eventi.
-
Laboratorio per le esercitazioni di ricevimento
L’Istituto è dotato di un laboratorio per le esercitazioni pratiche di Ricevimento e segreteria
d’albergo, situato nelle immediate vicinanze dell’ingresso principale della scuola. Esso è attrezzato per simulare le varie attività di front-office ed anche per attività reali di centralino
o di reception. Questo laboratorio dispone di :
- Front-desk: spazio nel quale si trova il bancone (rivolto verso l’ingresso), completo
di cassetti e scaffali e una piccola area arredata a salottino che simula la hall di una
vera struttura ricettiva.
- Back-office: locale comunicante con il front-desk, nel quale si trovano work-stations
adeguatamente attrezzate con PC, stampanti e collegamento internet.
-
Laboratori informatici
L’Istituto dispone di due laboratori informatici moderni, ben attrezzati e con collegamento
in rete.
-
Aule-laboratorio
La scuola ha dotato le aule di dispositivi idonei a consentire la fruizione di attrezzature,
sussidi e strumenti specifici utili all’innovazione didattica quali le stazioni multimediali.
Questo per sostenere fattivamente la valorizzazione delle opportunità offerte dal progresso
tecnologico a sostegno di un apprendimento più consono allo stile cognitivo dei giovani. Si
dispone pertanto di un laboratorio di trattamento testi, di un'aula video con televisione ed
antenna parabolica per le lingue straniere, di un'aula video con televisione e
videoregistratore, ed inoltre è a disposizione un laboratorio di scienze dell'alimentazione.
-
Palestra
5
L’Istituto si avvale di una palestra, struttura collocata all’interno della stessa area che ospita il corpo centrale dell’Istituto. L’offerta formativa di Educazione Fisica / Scienze motorie è
tradizionalmente arricchita da numerose attività scolastiche ed extrascolastiche, che si avvalgono delle opportunità che vengono all’Istituto dall’essere adiacente alla zona sportiva
della cittadina che ci ospita, opportunità che rendono possibile l’organizzazione di competizioni interne in cui gli studenti gareggiano in diverse discipline.
-
Biblioteca – Videoteca
La Scuola si è nel tempo arricchita di una discreta dotazione in libri e sussidi audio, audio visivi e multimediali, la cui consultazione e il cui prestito sono consentiti a tutte le componenti dell’Istituzione scolastica. La biblioteca viene continuamente potenziata ed aggiornata, considerando le novità dell’editoria e le richieste espresse dai fruitori. Una particolare
dotazione, quella che si riferisce agli ambiti professionali previsti nei nostri indirizzi, costituisce un riferimento utile anche per i docenti dell’area professionale.
- Altri locali di pubblica utilità
L’Istituto dispone inoltre di una sala delle riunioni, di un’aula utilizzata come centro di
ascolto per il C.I.C e di un’infermeria.
-
Il Convitto
Annesso alla sede centrale dell’Istituto, per ospitare studenti residenti in località distanti da
Arzachena, funziona un Convitto maschile e femminile la cui disponibilità complessiva è di
129 posti letto. I criteri di ammissione al Convitto vengono stabiliti annualmente dal
Consiglio di Istituto sulla base di diversi parametri la distanza dalla località di residenza, le
condizioni economiche della famiglia del richiedente, il profitto maturato negli anni
precedenti, con la clausola che per la riconferma in anni successivi è indispensabile la
promozione. La quota a carico degli interessati integra, ai fini del miglioramento della vita
collettiva, il finanziamento assicurato dalla Regione Sardegna e da altre eventuali figure
istituzionali o private.
Il convittore ha garantito totalmente il vitto, l'alloggio, e l'assistenza da parte del personale
educativo, ma deve rispettare norme di condotta ben precise, stabilite dal regolamento
interno del convitto, l’osservanza delle quali è indispensabile al buon andamento di tutto
l’Istituto. Ai tanti studenti pendolari che frequentano le lezioni, che si protraggono alcuni
giorni anche in orario pomeridiano, la scuola offre un conveniente servizio mensa.
L’Istituto oggi
Nella sede centrale risultano iscritti nel corrente anno scolastico 493 studenti ed un
numero di classi pari a ventiquattro (24) nel corso ordinario a cui si aggiungono le quattro
classi (4) del corso serale con 68 studenti per complessivi 561 iscritti. Nella sede di Budoni
si hanno 147 studenti suddivisi in sette classi (7), per un totale complessivo pari a 708
studenti.
Il Corso serale per l'Anno Scolastico 2010 – 2011, riservato ad adulti e lavoratori, è operante presso la sede centrale, ed è costituito da:
- Classe III articolata - Ricevimento e Sala Bar;
6
- Classe IV articolata - Tecnico dei Servizi Turistici e Tecnico dei Servizi della Ristorazione.
- Classi V (2 sezioni) - Tecnico dei Servizi Turistici e Tecnico dei Servizi della Ristorazione.
Il percorso formativo degli allievi è individualizzato con riferimento alle esperienze lavorative dei singoli corsisti. I requisiti per l'iscrizione ad un qualsiasi anno del Corso serale sono:
- aver compiuto il 18° anno di età;
- essere in possesso del diploma di Scuola Media.
Le esperienze lavorative, prestate anche con contratti di precariato, rappresentano crediti
che consentono di non effettuare il tirocinio previsto dal corso.
Ambito territoriale e sbocchi professionali
L’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione, articolato nelle sue
diverse specializzazioni, si colloca nel cuore di un’area a vocazione eminentemente
turistica e svolge la propria opera formativa con l’intento di rispondere alle esigenze di
ruoli imprenditoriali e maestranze altamente qualificate.
Il nostro territorio presenta ambiti culturali, economici e turistici di notevole potenzialità:
•
Arzachena, località della Gallura, la cui ricchezza di tradizioni culturali e di un
considerevole patrimonio archeologico contribuisce ad incrementare un turismo
nazionale ed internazionale di alto livello;
•
La Costa Smeralda, in passato meta dell’aristocrazia internazionale, rappresentata
da nobili e regnanti, oltre che da illustri rappresentanti del mondo della cultura, dello
spettacolo e dell’alta borghesia desiderosa di mondanità, realtà che sembra finalmente
avviata sulla strada del passaggio dal turismo di élite al fenomeno di massa, è veicolo
di un costante bisogno di operatori e lavoratori nel campo alberghiero;
•
L’aumentato interesse per le aree protette, i parchi e le oasi naturalistiche,
opportunamente pubblicizzato, gestito ed affiancato da strutture adeguate, potrebbe
costituire un importante polo di attrazione non esclusivamente indirizzato verso un
turismo di tipo naturalistico;
•
L’agriturismo e le forme di turismo ad esso collegate, come il cicloturismo, il turismo
equestre e il turismo nautico, supportati dalla creazione di nuove importanti
infrastrutture, risorse che trovano la loro matrice culturale nella tradizione locale più
antica e gli spunti in un rinnovato, beneficiano di un crescente interesse per le vacanze
alternative;
Un panorama territoriale e turistico tanto vario e complesso richiede operatori con una
ricca base culturale e una preparazione flessibile ed articolata, in grado di evolversi e di
adattarsi al mutare delle esigenze.
Intenti e linee guida del Piano dell’Offerta Formativa
Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) è indirizzato al raggiungimento delle finalità
stabilite dagli ordinamenti degli Istituti Professionali e degli obiettivi generali e disciplinari,
indicati dai decreti ministeriali e scelti dal Collegio dei Docenti e dai Consigli di Classe.
Il P.O.F. contiene l’articolazione delle attività che il Consiglio d’Istituto ed il Collegio dei
Docenti ritengono necessarie e s’impegnano a realizzare per il raggiungimento delle
finalità e degli obiettivi scelti riguardo alle caratteristiche ambientali e ai bisogni dell’utenza
e con le scelte conseguenti che tali obiettivi comportano.
7
Il P.O.F. assume come centrale il tema del successo formativo e della riduzione della
dispersione scolastica per ciascuna delle studentesse e degli studenti della scuola.
Il P.O.F. è espressione dell’autonomia funzionale attribuita alle istituzioni scolastiche dal
D.P.R. 275/99 e concretizza, in relazione ai rapporti instaurati dalla scuola con il territorio
ed i suoi soggetti istituzionali e associativi, gli indirizzi didattici, organizzativi, di ricerca,
sperimentazione e sviluppo stabiliti dagli organi collegiali della scuola. Il P.O.F., formulato
dal Collegio dei Docenti e approvato dal Consiglio d’Istituto, è quindi lo strumento
progettuale attraverso cui l’Istituto definisce le proprie intenzionalità educative.
Rappresenta l’insieme delle scelte culturali, organizzative ed operative che caratterizzano
la scuola, quali sintesi dell’azione educativa e quindi dei valori nei quali il Dirigente
Scolastico, i Docenti e il Personale ATA si riconoscono.
Il documento si declina secondo le seguenti direttrici:
•
perseguire una continua innovazione didattica che sappia individuare le potenzialità
di tutti gli studenti e che sia in grado di alimentare le molteplici intelligenze di cui
sono portatori;
• potenziare ed innovare le strutture laboratoriali, anche per seguire e favorire ogni
collegamento con le realtà territoriali;
• supportare lo svolgimento dei programmi di indirizzo con le attività pratiche
(esercitazioni esterne, stage, tirocini, alternanze) che permettono di seguire i
processi produttivi tipici del settore turistico e ristorativo;
• dare luogo ad una progettualità diffusa che favorisca un’utenza logisticamente
variegata e che ha necessità di flessibilità organizzativa e didattica;
• garantire nella programmazione unitaria del servizio erogato un’informazione
precisa sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola;
• favorire la partecipazione attiva e responsabile degli studenti, attivando un dialogo
costruttivo con le relative famiglie e valorizzando le personali inclinazioni di
ciascuno.
Nelle attività didattiche e educative ed in quelle funzionali alla realizzazione del
P.O.F., di seguito indicate, sono impegnate tutte le risorse professionali
disponibili.
1. Corsi di ordinamento svolti nelle diverse sedi della scuola
Indirizzi turistico e della Ristorazione:
Triennio ad indirizzo: Cucina – Sala / Bar – Ricevimento.
Post-Qualifica (4^ e 5^ anno) indirizzo: Servizi della ristorazione e Servizi turistici.
2. Attività didattiche, educative e formative:
a) Realizzazione di attività didattiche, di informazione, di consolidamento delle scelte e di
riorientamento degli alunni delle classi iniziali;
b) Realizzazione di attività didattiche di educazione alla legalità, alla responsabilità e alla
collaborazione finalizzate all’applicazione dello statuto delle studentesse e degli studenti e
del regolamento di Istituto nelle classi prime;
8
c) Realizzazione di attività didattiche e educative volte alla diffusione della cultura
dell'integrazione, dei valori della solidarietà e di attività di insegnamento agli alunni
stranieri finalizzate all'adeguamento delle competenze di base;
d) Realizzazione di attività didattiche di consulenza individualizzata finalizzata al recupero
ed al sostegno per gli alunni in difficoltà di apprendimento;
e) Effettuazione di corsi di recupero e di interventi integrativi didattici e educativi, secondo
i modi e i tempi stabiliti con apposita delibera del Collegio dei Docenti;
f) Effettuazione di corsi di recupero e di sostegno secondo le richieste dei docenti ed i
programmi deliberati ai consigli di classe e svolti non in coincidenza con l'orario delle
lezioni;
g) Attività di educazione alla salute e per la prevenzione delle tossicodipendenze che
caratterizzerà tutti gli insegnamenti e i comportamenti educativi degli insegnanti, inserite
nei piani di lavoro secondo le decisioni dei consigli di classe;
h) Realizzazione, nelle classi prime, di attività didattiche con possibilità di compresenza, di
suddivisione in gruppi classe, di formazione di gruppi omogenei anche di classi diverse,
finalizzate all’individualizzazione, al recupero e all’approfondimento, con utilizzo di parte
delle ore di approfondimento e / o delle risorse degli interventi integrativi didattici e
educativi. S’intende che, tale possibilità, può essere estesa anche a tutte le classi
successive.
i) Attività indirizzate alla conoscenza delle norme di sicurezza ed alla prevenzione degli
infortuni che caratterizzerà tutti gli insegnamenti e i comportamenti educativi degli
insegnanti, inserite nei piani di lavoro secondo le decisioni dei consigli di classe;
j) Attività di educazione stradale inserite nei piani di lavoro secondo le decisioni dei consigli
di classe;
k) Effettuazione di visite presso aziende ed unità produttive e di viaggi di integrazione
della preparazione di indirizzo, previsti per le classi finali e inserite nella programmazione;
l) Effettuazione di viaggi di istruzione inseriti nella programmazione delle classi;
m) Effettuazione di stage per tutte le classi terze e quarte presso unità produttive, inserite
nella programmazione del monoennio di qualifica e nella successiva programmazione
professionalizzante;
n) Effettuazione di esercitazioni didattiche e realizzazione di progetti didattici finalizzati al
rafforzamento, negli studenti, della motivazione e degli apprendimenti a carattere
professionale, in raccordo con il territorio e le aziende del settore dell’Istituto, inserite nella
programmazione delle classi e svolte nell'orario delle lezioni anche al di fuori della scuola;
o) Realizzazione di attività didattica di ricerca, analisi, produzione e realizzazione di
progetti di tipo tecnico e professionale in rapporto con il territorio, inteso nella sua
massima estensione Nazionale ed Europea, in collegamento con il mondo del lavoro e
soggetti riconosciuti interessati al rapporto con la scuola, con particolare riferimento agli
aspetti che caratterizzano gli indirizzi di studio del nostro Istituto e inserite nella
programmazione delle classi;
p) Partecipazione a mostre, a conferenze e dibattiti, ad attività teatrali e cinematografiche,
ad attività esterne di contenuto culturale significativo, a gare di carattere professionale,
culturale e formativo, ad iniziative a carattere sportivo, proposte o promosse dalle
Pubbliche Amministrazioni, dagli Enti Locali o da soggetti riconosciuti, che non operano per
fini di lucro, per tutte o parte delle classi dell’Istituto, inserite nella programmazione di
classe;
9
q) Attività di orientamento post qualifica e post diploma finalizzate all’inserimento nel
mondo del lavoro e alla prosecuzione degli studi, anche in rapporto con soggetti esterni;
r) Attività di informazione sulla Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione Europea e sulla
mobilità interna nelle classi quinte svolte nell'orario delle lezioni, sportello europeo di
informazione a disposizione di tutti gli alunni in orario extrascolastico;
s) Attività del gruppo sportivo in orario pomeridiano.
3. Attività funzionali alla realizzazione del P.O.F.:
Gli interventi sulle motivazioni degli insuccessi scolastici che sono alla base del fenomeno
della dispersione e la predisposizione di strumenti di intervento didattici e educativi sono
perseguiti attraverso:
a. l’analisi della dispersione scolastica e l’utilizzo dei dati relativi ai percorsi scolastici degli
studenti a sostegno della progettazione e realizzazione di interventi finalizzati al recupero
dello svantaggio scolastico e alla prevenzione degli abbandoni;
b. l'accoglienza degli alunni delle classi prime finalizzata all’acquisizione della conoscenza
dell’ambiente, dei diritti degli studenti, dei doveri, degli obiettivi educativi e didattici.
L'individuazione dei punti di forza e di debolezza cognitivi è fondamentale per orientare la
programmazione educativa, per contribuire alla definizione del contratto formativo e
per ridurre le difficoltà di tipo affettivo connesse all’inserimento in un nuovo contesto
formativo;
c. la verifica delle competenze possedute dagli alunni per l’individuazione tempestiva degli
alunni in difficoltà cognitiva e comportamentale e per contribuire ad indirizzare la
programmazione e la definizione di percorsi didattici individualizzati;
d. la collaborazione con le scuole medie finalizzata all'orientamento e a garantire la
continuità educativa attraverso, in particolare, la definizione da parte dell’Istituto dei
prerequisiti cognitivi e comportamentali richiesti;
e. la collaborazione con altre scuole ed enti o istituti di ricerca che svolgono attività
inerenti alla dispersione scolastica.
4. Attività di sostegno agli alunni in situazione di diversa abilità, il loro
coordinamento e la prosecuzione della ricerca sui percorsi seguiti dagli alunni
che hanno frequentato la scuola;
5. Attività di produzione di materiale didattico collegata all’aggiornamento ed
alla formazione professionale dei docenti e finalizzate all’innovazione degli
strumenti di insegnamento e all’utilizzo delle tecnologie informatiche, anche
come supporto alla valutazione;
6. Attività di potenziamento della rete dell'istituto al fine di consentire uno
scambio di informazioni immediato e continuo oltre che uno strumento di
comunicazione e di conoscenza da offrire agli studenti;
7. Sostegno nella formazione dei docenti e del personale ATA per la diffusione
della cultura dell’autonomia scolastica e dell'utilizzo degli strumenti
multimediali;
10
8. Realizzazione di un percorso “qualità e uniformità” finalizzato al
miglioramento progettuale, organizzativo e gestionale delle attività didattiche educative ed al mantenimento dell’ampliamento dell’offerta formativa quale
struttura accreditata da parte della Regione Sardegna per l’orientamento
formativo e per l’apprendistato, la formazione continua a domanda individuale
e lo svantaggio.
Nel consegnare agli studenti e alle loro famiglie questa offerta formativa, la scuola si
impegna a mantenere e migliorare quegli standard di qualità che l’Istituto ha garantito nel
tempo, valorizzando la più ampia e diversificata competenza e la piena disponibilità ad
operare nell’INNOVAZIONE e nel CONFRONTO di esperienze. Il documento sarà
proposto anche on - line all’indirizzo [email protected]. Sul sito è possibile
reperire utile modulistica e informazioni in tempo reale circa le principali novità relative alla
vita della comunità scolastica.
Ulteriori criteri per l’elaborazione del
Piano dell’Offerta Formativa 2010 - 2011
L’Istituto è inteso come ambiente privilegiato di apprendimento.
In una prospettiva focalizzata sul soggetto che apprende e quindi sui suoi processi,
l’ambiente di apprendimento sarà luogo fisico e luogo virtuale, ma anche spazio mentale e
culturale, organizzativo ed emotivo / affettivo insieme, caratterizzato da:
1−
Attenzione al soggetto che apprende




valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni per ancorarvi nuovi contenuti;
attuare interventi adeguati alle diversità perché non diventino diseguaglianze;
incoraggiare l’apprendimento collaborativo;
favorire, con l’esplorazione e la scoperta, la passione per la ricerca di nuove
conoscenze;
promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di
imparare ad imparare.;
realizzare percorsi in forma di laboratorio per favorire l’operatività, il dialogo e la
riflessione sulla pratica.


2−
Classe, come comunità di pratiche
-
apprendere conoscenze, tecniche e procedure, nonché modi, relazioni sociali
pratiche collaborative;
lavorare insieme per costruire un saper fare in cui il ruolo dell’adulto sia quello
sostegno e di problematizzazione;
ricorrere alle tecnologie multimediali per aumentare le modalità sociali
apprendimento, per sviluppare una maggiore interazione tra allievi e insegnanti;
favorire nella classe un clima basato sulla reciprocità, la collaborazione,
responsabilità individuale;
-
e
di
di
la
11
-
fare di ogni aula un laboratorio in cui si sperimenta, si discute, si mettono alla prova
forme di argomentazioni, si interiorizzano modalità diversificate di ragionamento.
3−
Istituzione scolastica come organizzazione che apprende
-
guardare all’Istituto come ad una specifica organizzazione di lavoro che si pone
come strumento e contesto di apprendimento per i suoi operatori;
rivolgere a tutto il personale un’attività di formazione che induca osservazioni e
riflessioni sul proprio operato;
instaurare un rapporto costante con le famiglie riconoscendo loro l’importante ruolo
di partner nell’educazione.
-
4−
Identità e integrazione nelle politiche territoriali
-
favorire ed enfatizzare tutte le attività che caratterizzano professionalmente la
scuola in particolare sostenendo quelle che la pongono a confronto con culture e
tradizioni diverse;
interagire costantemente con il territorio come componenti ineludibili del sistema
socio-economico.
-
5−
Innovazione strutturale e tecnologica
-
completare ed innovare il patrimonio strumentale esistente, implementare il
processo di modernizzazione della struttura amministrativa.
Il vecchio ordinamento
Classi II – III - IV - V
Finalità generali e specifiche del vecchio ordinamento
Gli alunni iscritti a classi successive alla prima proseguiranno il percorso di studi intrapreso
con alcune modifiche previste dal riordino, assolvendo l’obbligo scolastico a sedici anni,
alla fine della seconda classe, e formativo al conseguimento della qualifica. Alla fine della
seconda classe è prevista la predisposizione del Certificato delle competenze di base
ai sensi del D.M. 9/2010.
Il vecchio ordinamento ribadisce come finalità generali del percorso la crescita armonica
della persona, sia sotto il profilo educativo che culturale, e l’acquisizione di specifiche
capacità professionali legate al settore turistico e ristorativo, supportate però da una
buona dimensione formativa, assicurata dal contributo di componenti disciplinari culturali
quali l’area linguistica, matematica, scientifico-tecnologica e storico-sociale. Questi
contenuti costituiscono il valore aggiunto grazie al quale, al termine del corso di studi, lo
studente potrà inserirsi più proficuamente in ambito lavorativo, sapendo declinare in modo
flessibile la sua preparazione nelle varie tipologie occupazionali dei variegati settori
turistico - ristorativi, oppure proseguire la propria formazione attraverso gli studi post secondari.
12
La presenza dei laboratori fin dalla prima classe e la connotazione pratica
dell’impegno di professionalizzazione, in cui gli studenti del biennio postqualifica vengono in contatto con la realtà produttiva del territorio o
partecipano a numerosi eventi gastronomici e di interesse turistico, permettono
inoltre di realizzare una continua interazione fra teoria e pratica.
Titolo di studio triennale
(salvo modifiche normative)
A conclusione del terzo anno lo studente, a seconda della scelta di indirizzo effettuata al
termine della seconda classe di biennio comune, conseguirà come esito di un Esame la
qualifica di:
Operatore ai Servizi di Cucina
oppure
Operatore ai Servizi di Sala Bar
oppure
Operatore ai Servizi di Segreteria e Ricevimento
Validità del titolo triennale
La qualifica rilasciata al termine del terzo anno assolve l’obbligo formativo ed è valida per
l’accesso a pubblici concorsi, per l’inserimento lavorativo, per il proseguimento degli studi
in ambito secondario, iscrivendosi alla classe IV dello stesso Istituto.
13
Qualifica integrata con gli enti di formazione
I percorsi formativi integrati costituiscono un’alternativa ai percorsi di qualifica di
ordinamento e riguardano solo alcune classi del triennio, oggetto di convenzioni
dell’Istituto con gli Enti di Formazione Professionale. Essi sono il frutto della collaborazione
consolidata tra noi e questi stessi Enti e rispondono alle finalità di migliorare la qualità del
complessivo sistema formativo, rinnovando e rinsaldando il rapporto fra formazione
generale e cultura del lavoro, di sostenere l’integrazione degli alunni a rischio di
dispersione e insuccesso, nonché di promuovere la corrispondenza tra scuola e territorio.
Le classi oggetto di percorsi integrati sono costituite da studenti le cui famiglie abbiano
formalmente aderito alla sperimentazione; nel caso di richieste superiori alla effettiva
possibilità di inserimento, l’ammissione alla frequenza di detti corsi sarà disciplinata da
precedenti criteri stabiliti dal Consiglio di Istituto e resi opportunamente noti.
L’Istituto ha dato luogo a questa offerta formativa attraverso la pianificazione di piani
scolastici rispondenti allo stesso impianto curricolare delle classi di ordinamento. I due tipi
di percorso perciò sono nella sostanza analoghi, sia per i programmi svolti, sia per il
personale docente, che è quello dell’Istituto alberghiero, sia per l’accesso alle varie attività
organizzate dalla scuola. La loro peculiarità consiste invece in proposte formative
aggiuntive, condivise con gli Enti di formazione professionale secondo le specifiche
competenze di ciascuna Istituzione, e nella compresenza di esperti della formazione in
alcune discipline. Gli Enti possono proporre offerte culturali proprie da svolgersi nel
tempo previsto per l’ approfondimento ovvero nella quota dell’autonomia e della flessibilità
Si precisa che anche questa offerta didattica assolve l’obbligo scolastico e, dopo il rilascio
della qualifica, quello formativo. La validità del diploma è identica a quella specificata per il
corso di ordinamento.
La scansione oraria potrebbe essere invece anche in parte diversa rispetto alle classi
tradizionali, perché legata alla realizzazione di particolari progetti o vincolata alla
disponibilità di strutture di supporto.
Titolo di studio quinquennale
A conclusione del quinto anno lo studente conseguirà, come esito dell’Esame di Stato
conclusivo dei corsi di istruzione secondaria superiore, un diploma quinquennale di
Tecnico dei Servizi della Ristorazione
(rivolto ai qualificati Operatori di Cucina e Operatori di Sala / Bar)
oppure
Tecnico dei Servizi Turistici
(rivolto ai qualificati Operatori ai Servizi di Segreteria e Ricevimento)
Validità del diploma quinquennale
Questo diploma è valido per l’accesso a pubblici concorsi, per l’inserimento lavorativo e per
il proseguimento degli studi in ambito post - secondario presso l’Università, l’Istruzione e
la Formazione Tecnica Superiore (I.F.T.S.) e gli Istituti Tecnici Superiori (I.T.S.).
14
E’ corredato dalla specializzazione conseguita nell’area di professionalizzazione (ex Terza
Area del progetto ‘92).
Sbocchi occupazionali
Gli Sbocchi occupazionali dell’Operatore ai Servizi di Ricevimento sono molteplici:
•
•
•
Addetti alla segreteria, portineria, ricevimento di un albergo;
Addetti alle agenzie di viaggio;
Addetti agli uffici turistici.
L’Istituto offre l’opportunità di operare direttamente nella realtà lavorativa aderendo alle
richieste di operatori esterni per l’organizzazione e la realizzazione di convegni e meeting,
fiere e congressi, ai quali gli allievi del settore turistico aderiscono e nei quali operano,
confrontandosi con il mondo del lavoro.
Sono diverse le opportunità che vengono offerte sia agli studenti qualificati del terzo
anno, Operatore dei Servizi di Cucina e Operatore dei Servizi di Sala e Bar, sia
agli studenti diplomati del quinto anno. Il ventaglio delle possibilità va dall’inserimento
nella ristorazione collettiva (aziende, scuole, asili, ospedali etc.) a quello nella ristorazione
commerciale (ristoranti, pizzerie, fast food, e così via) in strutture alberghiere nazionali e/o
internazionali, agrituristiche e/o sui mezzi di trasporto (aerei, treni, navi), ricoprendo ruoli
diversi sulla base delle specifiche conoscenze acquisite, in particolare, nel biennio postqualifica del percorso formativo. Naturalmente al termine del ciclo di studi quinquennale lo
studente può scegliere di non inserirsi subito nel mondo lavorativo, ma frequentare corsi
post diploma di specializzazione o iscriversi a corsi universitari.
Profili professionali di qualifica al termine del triennio
Operatore dei Servizi di Ristorazione - settore Cucina
L’Operatore ai Servizi di Ristorazione, settore Cucina, al conseguimento del diploma di
qualifica è capace di eseguire con discreta autonomia la preparazione di piatti caldi e
freddi, è in grado di valutare le merci all’entrata e i prodotti in uscita, è capace inoltre di
predeterminare i tempi di esecuzione del lavoro (specie in relazione alle richieste della
sala). Ha una soddisfacente formazione culturale e una preparazione professionale
flessibile e polivalente. Ha un’adeguata educazione linguistica in due lingue straniere con
conoscenza della microlingua di settore. Conosce i principi nutritivi e di conservazione degli
alimenti oltre alle principali modificazioni organolettiche e nutrizionali che avvengono
durante la cottura. E’ in grado di partecipare al calcolo dei costi sia dei singoli piatti che dei
menu. E’ in grado di partecipare all’elaborazione di menu giornalieri e rotativi. Partecipa
alle operazioni di manutenzione ordinaria degli utensili e del materiale di cucina e sa
situarsi in modo valido all’interno della brigata.
Operatore dei Servizi di Ristorazione - settore Sala / Bar
L’Operatore dei Servizi di Ristorazione, settore Sala / Bar, al termine del corso di qualifica
è capace di accogliere i clienti, di assisterli durante il consumo dei pasti, di promuovere la
vendita delle preparazioni, di eseguire con discreta autonomia tutte le fasi riguardanti il
servizio nelle strutture ristorative, nonché di svolgere le principali attività inerenti al
15
servizio di bar. Ha una soddisfacente formazione culturale e una preparazione
professionale flessibile e polivalente. Si esprime con adeguatezza di linguaggio ed è in
grado di stabilire rapporti comunicativi consoni all’interlocutore e alle situazioni. Ha una
adeguata preparazione in due lingue straniere con conoscenza della microlingua di settore.
Conosce gli impianti delle strutture ristorative e dei reparti con i quali è in grado di stabilire
rapporti di collaborazione e di integrazione. E’ in grado di partecipare alle operazione
relative alla definizione dei costi. Sa utilizzare le attrezzature di cui cura e controlla anche
la pulizia; è responsabile dell’aspetto e delle dotazioni delle sale. Conosce i principi nutritivi
e di conservazione degli alimenti. E’ in grado di partecipare all’organizzazione e alla
realizzazione di eventi gastronomici.
Operatore ai Servizi di Segreteria e Ricevimento
L’Operatore ai Servizi di Segreteria e Ricevimento al conseguimento del diploma di
qualifica è capace di accogliere i clienti e di assisterli durante il soggiorno, con discreta
autonomia, secondo le istruzioni ricevute e nel rispetto delle norme vigenti. Ha una
soddisfacente formazione culturale e una preparazione professionale flessibile e
polivalente. Si esprime con adeguatezza di linguaggio ed è in grado di stabilire rapporti
comunicativi consoni all’interlocutore e alle situazioni. Ha una adeguata preparazione in
due lingue straniere con conoscenza della microlingua di settore. Sa dare informazioni
sulle risorse culturali e turistiche del territorio ed è in grado di consigliare i clienti in merito
a spettacoli ed itinerari. Ha una buona conoscenza degli impianti, delle strutture ricettive e
dei diversi reparti operativi con i quali è in grado di stabilire rapporti di collaborazione ed
integrazione. Sa espletare le mansioni ricettive relative al ciclo clienti. Sa usare le
attrezzature di settore offerte dalla moderna tecnologia ed i sistemi informatizzati per la
gestione delle strutture ricettive medesime.
Profili professionali in uscita al termine dei percorsi quinquennali
Tecnico dei Servizi della Ristorazione
L’intervento formativo ha l’obiettivo di innestare su un’ampia cultura di base una
altrettanto solida cultura professionale, che associa alla conoscenza del sistema aziendale
abilità specifiche per le attività connesse alla ristorazione ed alla gestione dei servizi di
ospitalità, sia per l’aspetto tecnico che per quello gestionale.
Tale impianto formativo consente l’intervento attivo nell’organizzazione del lavoro nei
settori di competenza, con adeguata valorizzazione delle risorse umane. Inoltre una buona
conoscenza delle tecniche di comunicazione favorisce una buona immagine aziendale e
consente una buona gestione del servizio di ospitalità. La padronanza dell’aspetto
merceologico, enologico, dietologico dei prodotti utilizzati, delle tecniche di preparazione
dei piatti e bevande, delle tecnologie del settore permette di fornire risposte adeguate alle
esigenze organizzative e produttive delle diverse strutture.
Nel biennio post-qualifica, l’istruzione professionale si arricchisce, oltre che di solidi
contenuti culturali, anche di un’area professionalizzante che, accostandosi nel piano di
studi all’area comune ed a quella caratterizzante l’indirizzo, è modellata su un impianto
progettuale teso alla creazione di una figura professionale adeguata alle richieste di un
mercato del lavoro in costante evoluzione. La programmazione didattica pertanto fa leva
sia sull’arricchimento e l’integrazione delle competenze di base e di indirizzo già acquisite
con la qualifica, sia sulle opportunità offerte dall’esperienza lavorativa nella formazione
16
umana e professionale, secondo le finalità proprie dell’alternanza scuola - lavoro. Le ore
previste per l’area di professionalizzazione ai sensi del D.P.R. 87/2010 sono 132.
Profili dei percorsi di professionalizzazione
Classi IV
Operatore della ristorazione esperto delle esigenze nutritive con il
supporto delle tecnologie alimentari
1. Tecnico dei servizi di sala banqueting
2. Operatore alla produzione di pasticceria
3. Esperto in menu per eventi gastronomici
4. Operatore della produzione alimentare con particolare attenzione alla
cultura enogastronomica del territorio
-
Classi V
Esperto in menu per eventi gastronomici
Operatore della ristorazione esperto delle esigenze nutritive con il
supporto delle tecnologie alimentari
- Tecnico dei servizi di sala banqueting
Serale
1. Addetto alla realizzazione di prodotti enogastronomici
Tecnico dell’Impresa Turistico/Alberghiera
E’ una figura professionale in cui le competenze operative si integrano con una
solida cultura storica, geografica ed artistica. Lo spirito di iniziativa, il senso critico,
la capacità di recepire il cambiamento e di adattarsi ad esso, la disponibilità e
l’interesse a comprendere le richieste e le esigenze che provengono dal mondo
esterno rendono tale figura particolarmente idonea ad operare nel settore turistico
– ricettivo. Inoltre le competenze acquisite in ambito giuridico - amministrativa
facilitano l’inserimento di tale operatore nel comparto amministrativo-contabile
delle aziende.
La programmazione didattica pertanto fa leva sia sull’arricchimento e l’integrazione delle
competenze di base e di indirizzo già acquisite con la qualifica, sia sulle opportunità offerte
dall’esperienza lavorativa nella formazione umana e professionale secondo le finalità
proprie dell’alternanza scuola lavoro. Le ore previste per l’area di professionalizzazione ai
sensi del D.P.R. 87/2010 sono 132.
Profili dei percorsi di professionalizzazione
Classi IV e V
- Marketing turistico e promozione del territorio
Serale V Tur
- Addetto all’accoglienza e all’ospitalità
Alternanza scuola-lavoro come percorso di professionalizzazione
17
L’Istituto ha accolto da qualche anno la prassi dell’alternanza scuola lavoro (L. 53/2003 e
D.L. 77/2005) come risorsa capace di coniugare le potenzialità formative del mondo del
lavoro con quelle peculiari dell’istituzione scolastica. I destinati sono gli studenti a partire
da quelli che hanno compiuto il quindicesimo anno di età, sino a quelli frequentanti il
biennio post-qualifica. I progetti di alternanza scuola - lavoro devono essere realizzati
anche per studenti disabili il cui percorso educativo individualizzato lo preveda, onde
favorirne la crescita motivazionale e l’inserimento socio - professionale nell’ambito del
progetto di vita.
Le norme transitorie del regolamento attuativo della riforma negli Istituti Professionali, il
citato D.P.R. 87 del 15 marzo 2010, prevedono la sostituzione dei tradizionali percorsi
professionalizzanti denominati 3.za area con 132 ore di alternanza a partire dall’anno
scolastico in corso. Già da alcuni anni comunque diverse classi del biennio post - qualifica
hanno sperimentato questa modalità formativa che vede l’alternarsi di periodi di studio ad
altri di esperienza professionale. I percorsi di alternanza sono progettati, attuati, verificati
e valutati sotto la responsabilità della scuola sulla base di apposite convenzioni con le
imprese o con le associazioni partner.
Organizzazione dell’attività' didattica
L’attività didattica si svolge nell'arco dell'anno scolastico che, su proposta del Collegio dei
docenti e la delibera del Consiglio d’Istituto, è stato suddiviso in due quadrimestri, il primo
dei quali avrà termine il 14 gennaio 2011, il secondo il 10 giugno 2011, termine
dell'attivita’ didattica.
All’inizio dell’anno scolastico, viene attuato il programma di accoglienza rivolto
principalmente alle classi prime e agli alunni che si iscrivono alla nostra scuola dopo un
percorso di passaggio da un diverso indirizzo al nostro, progetto nato dalla sempre più
sentita esigenza di venire incontro alle crescenti difficoltà di inserimento degli studenti ed
arginare, ove possibile, il fenomeno sempre più preoccupante dell'abbandono e della
dispersione scolastica. I Collegi dei Docenti hanno costruttivamente fatto propria l'esigenza
di elaborare e proporre in maniera più organica e mirata l'attività di accoglienza, allo scopo
di instaurare da subito un clima di serenità e collaborazione tra lo studente e l'istituzione
scolastica, anche perchè una condizione iniziale mal vissuta, un approccio emotivo o
semplici errori comportamentali producono disagi destinati a prolungarsi e talvolta a
rendere più pesanti i ritmi di lavoro all'interno della classe. Si presentano a seguire in
sintesi le fasi da cui il programma è costituito, facendo riferimento, per quanto attiene gli
obiettivi specifici, al Progetto Accoglienza:
− azione di conoscenza preventiva degli alunni attraverso la lettura degli attestati di
valutazione della Scuola Media ad opera della Commissione addetta alla formazione
delle classi prime;
− azione di conoscenza successiva realizzata con il primo Consiglio di Classe al fine di
conoscere la realtà individuale, didattica e personale, degli studenti per favorire
interventi corretti e mirati sia nel campo strettamente disciplinare che nel recupero
motivazionale ed affettivo degli allievi; tale azione pone le condizioni per fondare la
programmazione didattico - educativa e per rendere più personalizzata l'azione dei
docenti;
− azione di conoscenza più specifica, attraverso l'impiego di test e prove oggettive,
diretta a saggiare le conoscenze di base dei gruppi - classe ed a valutare i
18
prerequisiti all'apprendimento; tale azione consente di impostare i contenuti ed i
tempi dell'azione didattica globalmente per tutto l'arco dell’anno scolastico;
− interventi integrativi formulati sotto forma di moduli mirati per il recupero sia di
eventuali debiti formativi sia di livelli di conoscenze, competenze ed abilità non
acquisite.
Nelle altre classi verrà privilegiata l'attività di orientamento professionale soprattutto nelle
classi seconde alla fine delle quali deve essere indicata la scelta necessaria per proseguire
il corso degli studi.
All’inizio del mese di settembre possono essere attivate attività di recupero per studenti
che presentino gravi lacune o necessità di riallineamento in alcune materie.
In base alla disponibilita’ finanziaria, l’Istituto effettuerà costantemente, durante l’anno
scolastico, interventi integrativi, in base alla segnalazione dei Consigli di Classe, che
rileveranno sia i bisogni, sia le cause delle difficoltà riscontrate per ogni singolo allievo.
Tali Interventi Didattici Educativi Integrativi saranno da attuarsi, nel corso del corrente
anno scolastico, in orario pomeridiano.
L'aspetto didattico del servizio educativo
Il percorso formativo
Già da tempo l'Istruzione Professionale era stata interessata da uno spirito di riforma,
tendente a rivalutare l'importanza delle materie teoriche e culturali rispetto a quelle
ritenute più pratiche ed operative, nella consapevolezza che un consistente spessore
culturale portasse ad atteggiamenti aperti ai cambiamenti professionali e rendesse più
agevole l'adattamento alle diverse e sempre nuove tipologie di lavoro.
Tra gli elementi innovativi introdotti spicca la cultura della programmazione che si realizza
nella definizione di obiettivi a cui tendere e nella verifica degli stessi.
Con il termine programmare si intende costruire un piano flessibile di intervento educativo
in cui, presi in esame i necessari parametri, vengano attivate tutte le occasioni di
apprendimento e di formazione necessari alla crescita dei discenti.
Programmare vuol dire operare per percorsi didattici comunque flessibili e
tendenzialmente personalizzati, strutturati in modo che attraverso una sequenza articolata
di Unità di Apprendimento disciplinari e/o multidisciplinari, di esperienze di apprendimento
e di stage, si conseguano gli obiettivi prefissati nel rispetto della programmazione
effettuata dal Consiglio di Classe.
Programmare adeguatamente consente di:
- 
conoscere e far conoscere agli allievi gli scopi dell'attività didattica ed i risultati
dell’apprendimento;
- fondare la verifica dell'apprendimento su basi più oggettive;
- modificare e/o perfezionare in itinere l’intervento didattico.
Sotto questo aspetto i Profili Professionali esaminano le richieste del mondo produttivo
ispirando curricoli di studio tendenti ad offrire una preparazione polivalente per rendere
più agevole l’inserimento nel mondo occupazionale attuale che si presenta estremamente
variegato.
Il corpo docente, che ha l’obbligo e la necessità di attenersi, nella propria libertà di scelta
metodologica e operativa, alle indicazioni generali nel campo pedagogico, docimologico,
psicologico e comportamentale che provengono da quanti, istituzionalmente o meno, siano
impegnati nella ricerca negli specifici campi, deve in particolare:
19
-
-
-
operare per una corretta conoscenza degli alunni, della loro personalità scolastica
in relazione all'ambiente socio - familiare, dei prerequisiti e delle attitudini;
definire le finalità formative generali, gli obiettivi globali e gli obiettivi disciplinari
d'intesa con i Consigli di Classe;
avvalersi della collaborazione di esperti e rappresentanti del mondo del lavoro in
grado di realizzare l'integrazione scuola - lavoro più proficua ai fini dell'inserimento
futuro degli alunni nella realtà economica del territorio;
richiedere l'intervento di operatori per affrontare i casi più problematici, mirando
particolarmente alla promozione sociale ed umana degli alunni in difficoltà,
attraverso lo sportello C.I.C. e lo sportello psicologico;
curare in modo particolare la professionalità degli studenti, compreso il
comportamento, l’atteggiamento e la presenza da considerare requisiti richiesti e
necessari per l'esercizio della futura professione.
Un corpo docente sensibile alla cultura della programmazione non può che
recepire e fare proprie le linee guida di cui in proposito è particolarmente ricca
la riforma che ha appena iniziato il proprio cammino, disponibile ad operare
secondo le procedure e i criteri a seguire esposti.
Personalizzazione, competenze e progettazione didattica
1. La personalizzazione
2. Il paradigma delle competenze
3. La progettazione per competenze
1. Personalizzazione
1.
2.
3.
4.
5.
Il concetto di persona
Insegnamento / Apprendimento
La personalizzazione
Due modelli scolastici
La personalizzazione degli apprendimenti
1.
Il concetto di persona
• DPR 275/99 – (Berlinguer) - Autonomia
Progettazione e realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati
allo sviluppo della persona umana
• Riforma cicli - Moratti
• Riforma Tecnici - Professionali (Fioroni)
• Riordino del 2° ciclo (Gelmini)
2. Insegnamento / Apprendimento
A livello scolastico 4 fasi
Α.
Β.
Χ.
I programmi
La programmazione
La progettazione
20
∆.
Personalizzazione piani di studio (Dal DPR 275/99: interventi di educazione
istruzione e formazione (…) adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie
e alle caratteristiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire il successo formativo .
3) La personalizzazione
È un punto di convergenza di molti temi, come il diritto al successo formativo; la
questione del lifelong learning; la crescente mobilità formativa dei singoli, tra sistemi
e istituzioni che tendono ad integrarsi; la perdita di centralità della scuola ed il
frammentarsi dei percorsi formativi nel non formale e nell’informale, il tema della
flessibilità organizzativa didattica; il crescente riconoscimento delle differenze
personali e delle modalità di apprendimento; l’emergere della questione delle
competenze
4) Due modelli scolastici
A. Funzionalista
B. Centrato sugli apprendimenti
- primato dell’apprendimento, e quindi delle politiche scolastiche centrate sul soggetto che
apprende;
- legame con teorie pedagogiche del costruttivismo (attenzione alle neuroscienze, alla
psicopedagogia, e così via).
5) Personalizzazione degli apprendimenti
Sinergia tra Costruttivismo / Personalismo / Funzionalismo
-
Il Costruttivismo senza attenzione alla persona ci aiuta a far apprendere meglio la
matematica a John senza contribuire a farci capire chi è John ( J. Maritain)
Il Personalismo senza il Costruttivismo resta prigioniero di una retorica della
persona
Fissata la centralità della persona, il Funzionalismo rapporta gli apprendimenti allo
sviluppo
21
5) Personalizzazione
Il quadro pedagogico complessivo
PECUP
come bussola
Unità del sapere:
contenuti e
metodi
Capacità
PERSONA
Conoscenze e
abilità
Competenz
e
- Saperi interdisciplinari
- Competenze trasversali
e di Cittadinanza
- Autonomia e
flessibilità - Didattica
laboratoriale - tirocini CTS
– mondo
lavoro
Ambiente e territorio
3
- Sicurezza
II) Il Paradigma delle competenze nel “Riordino del 2° ciclo”
1.
L’Europa della competenze
Raccomandazione 18.04.2008 Titoli - EQF
Definizione di conoscenze, abilita’ e competenze:
Conoscenze:
indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le
conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio
o di lavoro, teoriche e/o pratiche.
Abilità:
indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine
compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero
22
logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi,
materiali, strumenti).
Competenze:
indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali
e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o
personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia.
2.
L’Italia delle competenze
DPR 275/99: Art. 8, comma 1: il MIUR definisce
a) gli obiettivi generali del processo formativo;
b) gli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni
• Riforma Berlinguer (Esame di Stato, le tre “C”);
• Riforma Moratti (dalla Capacità alla Competenza attraverso Conoscenze e
Abilità);
• Obbligo istruzione Fioroni
•
Il regolamento sull’obbligo di istruzione:
- richiama le competenze europee
- individua otto competenze di cittadinanza da perseguire nell’obbligo di istruzione
- fornisce indicazioni per i curricoli degli assi culturali disciplinari comuni sotto forma di
competenze articolate in abilità e conoscenze
- determina il rilascio di una certificazione di competenze al termine dell’obbligo
Le otto competenze chiave:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
comunicazione nella madrelingua;
comunicazione nelle lingue straniere;
competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
competenza digitale;
imparare ad imparare;
competenze sociali e civiche;
spirito di iniziativa e imprenditorialità;
consapevolezza ed espressione culturale.
Asse dei linguaggi
padronanza della lingua italiana
- Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire
l’interazione comunicativa verbale in vari contesti;
- Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti;
- Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi;
- Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi e operativi;
- Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio
artistico e letterario;
- Utilizzare e produrre testi multimediali.
Asse matematico
23
-
Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico,
rappresentandole anche sotto forma grafica;
Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi;
Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni;
Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi
anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli
strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo
informatico.
Asse scientifico-tecnologico
- Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni, come approccio al processo di conoscenza
della realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e
di complessità;
- Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di
energia a partire dall’esperienza;
- Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti e delle tecnologie nel contesto culturale
e sociale in cui vengono applicate.
Asse storico-sociale
- Comprendere il presente, cogliendo il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una
dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica
attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali.
- Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco
riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della
collettività e dell’ambiente
- Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel
tessuto produttivo del proprio territorio
III. Progettazione per competenze
1.
2.
3.
4.
Criteri orientativi
La progettazione
Unità di apprendimento
Piano di studi
1. Criteri orientativi
Assumere gli assi culturali dell’obbligo di istruzione come riferimento per le
competenze chiave
β)
Assumere gli assi culturali dell’obbligo di istruzione come riferimento per le
discipline
χ)
partire dal PECUP, profilo culturale e professionale dello studente in uscita, per
realizzare percorsi di “progettazione a ritroso”
α)
24
Quadro orario Tecnico dei Servizi della Ristorazione - Settore Cucina
e Settore Sala Bar
MATERIE
ORARIO SETTIMANALE
Classe prima Classe seconda
Classe
Classe
terza
quarta
Lingua e lettere italiane
VEDERE
4
3
4
Storia, cittadinanza e costituzione L’OPPORTUNO
2
2
2
QUADRO IN
Lingua Straniera 1
3
3 **
3
QUANTO
Lingua Straniera 2
3
2 **
3
LA CLASSE
Legislazione
2
PRIMA E’
Diritto ed Economia
2
SOGGETTA AL
Matematica Informatica
4
2
3
RIORDINO
Scienze Terra e Biologia
3
Principi di Alimentazione
2
Alimenti Alimentazione
3
3
di cui 2 in
compresenza ITP
El. Gest. Aziendale
2
Economia e Gestione delle Aziende
4
Ristorative
Lab. Serv. Ristor. Cuc.
3
14*
(per la classe terza è previsto uno
solo per settore
stage aziendale)
cucina
Lab Serv. Rist. Sala Bar
3
14*
(per la classe terza è previsto uno
solo per settore
stage aziendale)
sala/bar
Lab Ser. Ricevimento
2
Lab. Org. Gest. Serv. Rist.
3
Educazione Fisica
2
2
2
Religione/Att. alternativa
1
1
1
Approfondimento
Curricolare 20%
Curricolare
Alternanza
quota flessibilità
20% quota
flessibilità
TOTALE
34
34
30 +
Alternanza
TITOLO DI STUDIO
DIPLOMA
TRIENNALE
Classe quinta
4
2
3
3
2
3
3
4
3
2
1
Alternanza.
30 +
Alternanza
DIPLOMA
QUINQUENNALE
* Nella classe terza le ore di Laboratorio Servizi di Ristorazione settore Cucina e
Laboratorio Servizi di Ristorazione settore Sala Bar sono alternative le une alle altre
e vanno a diversificare l’indirizzo di Operatore ai Servizi di Cucina da quello di Operatore ai Servizi di Sala Bar, secondo la scelta effettuata dagli studenti.
** Per le classi terze la lingua straniera 1 corrisponde alla lingua dell’area comune che
per decisione collegiale è
• Francese per la qualifica di Operatore ai Servizi di Cucina
• Inglese per Operatore ai Servizi di Sala / Bar.
La lingua straniera 2 appartiene quindi, per entrambi i settori, all’area di indirizzo.
Quadro orario Tecnico dei Servizi Turistici
MATERIE
ORARIO SETTIMANALE
25
Classe prima Classe seconda
Lingua e Lettere Italiane
Storia, cittadinanza e costituzione
Lingua Straniera 1
Lingua Straniera 2
Diritto ed Economia
Matematica ed Inform.
Sc. della Terra e Biologia
Amministraz. Alberghiera
Economia e Tecnica dell’Azienda
Turistica
Geografia delle Risorse Culturali e
Turistiche
Laboratorio Trattamento Testi e
Applic. Gestionali
Storia dell’Arte e dei Beni Culturali
Tecniche di Comunicazione e
Relazione
Principi di Alimentazione
Lab. Ser. Rist. Cuc.
Lab Serv. Rist. Sala Bar
Lab. Servizi Ricevimento
(per la classe terza è previsto uno
stage aziendale)
Educazione Fisica
Religione/Attiv. alternativa
Approfondimento
TOTALI
TITOLO DI STUDIO
4
2
3
3
2
4
3
Classe
terza
3
2
3
3
Classe
quarta
4
2
3
3
Classe quinta
2
3
3
4
2
3
3
3
6*
6*
di cui 2 in
di cui 2 in
compresenza
compresenza ITP
ITP
3
VEDERE
L’OPPORTUNO
QUADRO IN
QUANTO LA
CLASSE PRIMA
E’ SOGGETTA AL
RIORDINO
2
2
2
2
2
2*
2*
di cui 1 in
di cui 1 in
compresenza
compresenza ITP
ITP
2
3
3
2
10
2
2
2
2
1
1
1
1
Curricolare 20% Curricolare 20%
Alternanza
Alternanza
quota flessibilità quota flessibilità
34
34
30 + Alternanza 30 + Alternanza
DIPLOMA
DIPLOMA
TRIENNALE
QUINQUENNA
LE
26
Analisi dei precedenti quadri orari, settore ristorativo e turistico
Il secondo anno è uguale per tutti e tre gli indirizzi.
Al termine della seconda classe, lo studente sceglie quale terza frequentare tra i tre
indirizzi offerti, i due ristorativi, Cucina oppure Sala - Bar, e quello di Ricevimento.
• Durante la classe terza si realizzano da 10 a 20 giorni di stage che vanno a consolidare la preparazione professionale acquisita nei laboratori.
• Per quanto concerne l’area di professionalizzazione dell’ultimo biennio, viene offerta
secondo la tipologia dell’alternanza scuola lavoro, modalità che va a sostituire la
Terza Area propria del Progetto 92. L’alternanza ha tra le sue finalità il consolida mento del rapporto tra scuola e mercato attraverso un dialogo strutturale e permanente tra queste entità.
L’istituzione di una specifica area di approfondimento si configura come occasione
privilegiata sia per il recupero delle situazioni di svantaggio, che per la messa in atto di
attività di apprendimento che sappiano, in qualche modo, risvegliare motivazioni, formare
gusti ed interessi. Le finalità dell'area di approfondimento vanno quindi cercate nella
socializzazione, nel recupero delle abilità di base, nell’omogeneizzazione dei livelli culturali,
nel potenziamento delle capacità tecnico - operative, il tutto finalizzato alla formazione di
base dello studente per la specializzazione nel monoennio, cioè l’anno del conseguimento
della qualifica. Nello stesso tempo l’area consente l’applicazione di nuove strategie
didattiche individualizzate che possono facilitare e consolidare i processi di apprendimento
degli studenti. L’area di approfondimento consente ai docenti di elaborare autonomamente
itinerari didattici, compensativi, di recupero e consolidamento di abilità, per condurre tutti
gli studenti ai livelli previsti in sede di programmazione, uniformando culturalmente la
classe: a tal uopo può essere prevista anche un’organizzazione di lavoro con gruppi inter classe.
L’area di approfondimento nelle classi seconde, così come contemplato dal D.M. n.
41/ 2007, sarà realizzata ricorrendo fino alla quota del 20% del monte ore annuale delle
discipline interessate (D.M. 47/2006). Una parte di questa quota oraria di autonomia didattica deve però essere riservata ai recuperi dei debiti formativi rilevati, ad esempio, alla
fine del primo periodo valutativo se svolti in tempi curricolari.
L’Istituto ha scelto la prassi di non definire a priori ma di individuare nei Consigli di Classe
nell'ambito della programmazione didattica le materie coinvolte, attraverso una
impostazione dell’area di approfondimento basata sul presupposto che l’approfondimento
sia utile e gestibile solo tentando di far corrispondere l’offerta dei corsi organizzati dai
docenti alle aspettative da parte degli studenti. Questo implica che ad essi sia data la
possibilità di scegliere i corsi da frequentare, perciò sarà necessario:
• assumere in maniera totale la modularità di progettazione dell’area;
• sostituire alla classe il gruppo (o classe aperta), tralasciando in questo modo le
divisioni per sezioni.
La durata annuale dell’approfondimento è fissata in 33 settimane. Le quattro ore di
approfondimento sono suddivise in due blocchi:
• due ore per il secondo anno, docente di materie letterarie;
• per le rimanenti ore per le seconde classi si costituiranno blocchi settimanali da
collocarsi ovviamente in contemporanea per tutti.
L’area di approfondimento, nelle classi terze. L’area di approfondimento riguardante
le classi III è finalizzata al conseguimento degli obiettivi del corso di studi e all’omogeneizzazione dei livelli culturali con strategie di sostegno e di rinforzo. Essa ricade nel 20% della
quota di flessibilità oraria (di cui al decreto 47/2006), come previsto dal decreto 23/2009.
•
•
27
Una parte di questa quota oraria di autonomia didattica deve però essere riservata ai recuperi dei debiti formativi rilevati alla fine del primo periodo valutativo se svolti in tempi curricolari. L’approfondimento può svolgersi in parte in modo curricolare e in parte extracurricolare, sotto forma di moduli flessibili idonei allo sviluppo delle abilità professionali degli
alunni. L’ambito d’insegnamento di dette ore potrà essere quello delle discipline formative
come quello delle discipline professionalizzanti. Per quanto riguarda i moduli extracurricolari, essi rispondono ad una dimensione culturale e tecnico - operativa direttamente legata
alla realtà socio - economica del territorio.
Modalità operative: i docenti interessati formuleranno un prospetto dei corsi che verrà
illustrato e consegnato agli alunni insieme ad una scheda di risposta in cui ognuno potrà
esprimere le proprie scelte. L’elaborazione di queste schede permetterà di sapere quanti e
quali studenti sceglieranno un determinato corso. In caso si verifichi una discordanza fra
offerta e domanda, si dovrà cercare un equilibrio che rispetti il più possibile i desideri degli
studenti ed insieme tenga conto delle reali possibilità. Alcuni docenti potranno indicare la
loro proposta come obbligatoria per la o le proprie classi; altri potranno richiedere periodi
precisi di svolgimento; altri ancora indicheranno un limite al numero di partecipanti in
ragione, ad esempio, della capienza dei laboratori. Chiariti questi aspetti, sarà poi
necessario strutturare un orario per ogni insegnante e per ogni alunno, che andrà
consegnato all’interessato, insieme ad un elenco dei corsi attivi con indicazione dell’aula e
dei vari corsi.
Un alunno assegnato in uno specifico mese al corso da lui scelto, su segnalazione del suo
insegnante di una materia curricolare e/o del Consiglio di Classe, seguirà invece un corso
di recupero di base in quella disciplina (i corsi di recupero veri e propri, quelli cioè su una
parte del programma svolto, vanno invece effettuati in orario extrascolastico). Il mese
successivo, una volta verificato il buon esito dell’intervento, potrà riprendere il suo iter e
seguire finalmente uno dei corsi scelti. Un test di valutazione concluderà ogni corso; a fine
anno, su di un foglio aggiuntivo alla pagella di ogni alunno, verranno enumerati i corsi
seguiti con la relativa valutazione. Le valutazioni dei corsi di approfondimento
concorreranno a determinare crediti da valutare per il punteggio da conseguirsi nell’esame
di qualifica.
28
Tabella riassuntiva delle
capacita’/abilita’ al termine delle classi terza e quinta del vecchio
ordinamento
Classe terza
Indirizzo Operatore ai Servizi di Cucina
TRASVERSALI
CAPACITA’/ABILITA
Sa relazionarsi in maniera corretta e appropriata agli interlocutori
Sa comprendere il proprio ruolo e sa integrarsi nelle dinamiche di gruppo
Conosce il valore dell’impegno nelle azioni umane
Sa affrontare i problemi con un certo livello di autonomia
Riconosce l’importanza della crescita culturale anche come valore aggiunto alle abilità
professionali
CAPACITA’/ABILITA’
DI BASE
Sa usare la lingua italiana del registro comune in modo adeguato sia nella forma scritta che
parlata
Possiede una formazione culturale che gli consente di riconoscere vari generi letterari e la loro
evoluzione nel tempo
Sa tracciare le linee fondamentali dell’evoluzione storica con un idoneo grado di capacità di
riflessione sui vari eventi
Sa utilizzare a livello scolastico la lingua francese ed inglese per comprendere e produrre testi
orali e scritti
Sa utilizzare modelli logico-matematici per rappresentare e risolvere problemi
CAPACITA’/ABILITA’
DI
Sa eseguire con discreta autonomia la preparazione di piatti caldi e freddi
INDIRIZZO Sa collaborare all’elaborazione di menu giornalieri e rotativi
Sa predeterminare i tempi di esecuzione del lavoro
Sa valutare la quantità e la qualità delle merci in entrata
Sa valutare la qualità del prodotto in uscita
Sa collocarsi in maniera collaborativa all’interno della brigata
Sa orientarsi nei vari reparti delle strutture ristorative e integrare in maniera proficua le proprie
specifiche mansioni
E’ attento all’applicazione delle norme aggiornate poste a tutela del mantenimento di adeguati
standard igienico sanitari nelle aziende di somministrazione
Possiede conoscenze di educazione alla salute anche relativamente alle attività motorie
Conosce i principi nutritivi, di conservazione degli alimenti e possiede nozioni relative al calcolo
calorico
Conosce le principali modificazioni organolettiche e nutrizionali che avvengono durante le
diverse tipologie di cottura
Sa partecipare al calcolo dei costi
Conosce i principali adempimenti amministrativi riguardanti le attività di somministrazione di
cibi e bevande
Sa utilizzare a livello scolastico la lingua francese ed inglese per comprendere e produrre testi
orali e scritti nella microlingua di settore
Indirizzo Operatore ai Servizi di Sala – Bar
CAPACITA’/ABILITA’
29
TRASVERSAL Sa relazionarsi in maniera corretta e appropriata agli interlocutori
I
Sa comprendere il proprio ruolo e sa integrarsi nelle dinamiche di gruppo
Conosce il valore dell’impegno nelle azioni umane
Sa affrontare i problemi con un certo livello di autonomia
Riconosce l’importanza della crescita culturale anche come valore aggiunto alle abilità
professionali
DI BASE
CAPACITA’/ABILITA’
Sa usare la lingua italiana del registro comune in modo adeguato sia nella forma scritta che
parlata
Possiede una formazione culturale che gli consente di riconoscere vari generi letterari e la loro
evoluzione nel tempo
Sa tracciare le linee fondamentali dell’evoluzione storica con un idoneo grado di capacità di
riflessione sui vari eventi
Sa utilizzare a livello scolastico la lingua francese ed inglese per comprendere e produrre testi
orali e scritti
Sa utilizzare modelli logico-matematici per rappresentare e risolvere problemi
DI
CAPACITA’/ABILITA’
INDIRIZZO E’ in grado di stabilire rapporti comunicativi adeguati all’interlocutore e alle situazioni
Sa assistere i clienti durante il consumo di cibo e bevande
Sa situarsi in modo collaborativo all’interno della brigata di cucina e di sala
Sa orientarsi con sicurezza nei vari reparti delle strutture ristorative e integrare in maniera
proficua le proprie specifiche mansioni
Sa svolgere con discreta autonomia le attività inerenti il servizio di sala e di bar
Sa valutare la quantità e la qualità delle merci e delle dotazioni delle sale e del bar
Sa collaborare all’organizzazione e alla realizzazione di eventi gastronomici
E’ in grado di provvedere alle corrette operazioni di manutenzione ordinaria delle attrezzature e
del materiale
E’ attento all’applicazione delle norme aggiornate poste a tutela del mantenimento di adeguati
standard igienico sanitari nelle aziende di somministrazione
Conosce i principi nutritivi e di idonea conservazione degli alimenti
Possiede conoscenze di educazione alla salute anche relativamente alle attività motorie
Sa utilizzare a livello scolastico la lingua francese ed inglese per comprendere e produrre testi
orali e scritti nella microlingua di settore
Conosce i principali adempimenti amministrativi riguardanti le attività di somministrazione di
cibi e bevande
Sa partecipare al calcolo dei costi
Indirizzo Operatore ai Servizi Segreteria e Ricevimento
TRASVERSALI
DI BASE
CAPACITA’/ABILITA’
Sa relazionarsi in maniera corretta e appropriata agli interlocutori
Sa comprendere il proprio ruolo e sa integrarsi nelle dinamiche di gruppo
Conosce il valore dell’impegno nelle azioni umane
Sa affrontare i problemi con un certo livello di autonomia
Riconosce l’importanza della crescita culturale anche come valore aggiunto alle abilità
professionali
CAPACITA’/ABILITA’
Sa usare la lingua italiana del registro comune in modo adeguato sia nella forma parlata che
scritta
Possiede una formazione culturale che gli consente di riconoscere vari generi letterari e la
loro evoluzione nel tempo
30
Sa tracciare le linee fondamentali dell’evoluzione storica con un idoneo grado di capacità di
riflessione sui vari eventi
Sa utilizzare a livello scolastico la lingua francese ed inglese per comprendere e produrre testi
orali e scritti
Possiede conoscenze di educazione alla salute anche relativamente alle attività motorie
Sa utilizzare modelli logico-matematici per rappresentare e risolvere problemi
DI INDIRIZZO
CAPACITA’/ABILITA’
E’ in grado di stabilire rapporti comunicativi adeguati all’interlocutore e alle situazioni
Sa assistere i clienti durante il soggiorno
Sa espletare le mansioni ricettive relative al ciclo cliente
Sa reperire e fornire informazioni sulle risorse culturali e turistiche del territorio
E’ in grado di elaborare le strategie comunicative di base per vendere promesse e suggestioni
Sa situarsi in modo collaborativo all’interno di un eventuale gruppo di riferimento
Sa orientarsi con sicurezza nei vari reparti della struttura in cui opera integrando in maniera
proficua le proprie specifiche mansioni
Sa utilizzare a livello scolastico la lingua francese ed inglese per comprendere e produrre testi
orali e scritti nella microlingua di settore e nel dialogo quotidiano
Sa usare le attrezzature di settore offerte dalla moderna tecnologia
Sa usare i sistemi informatici ed i relativi applicativi per la gestione delle strutture ricettive
Sa riconoscere le risorse turistiche, interpretare e commentare in maniera adeguata dati,
statistiche, grafici …
E’ capace di espletare gli adempimenti amministrativi ordinari riguardanti le strutture ricettive
e di orientarsi in modo adeguato nel settore
Sa raccogliere in modo organico ed elaborare dati utili al fine di predisporre il budget di
previsione
Classe quinta
Indirizzo Tecnico dei Servizi della Ristorazione
TRASVERSA
CAPACITA’/ABILITA’
LI
Possiede buone capacità relazionali e collaborative all’interno del contesto di riferimento
Sa identificare le caratteristiche del contesto di riferimento e vi si adegua in maniera propositiva
E’ motivato ad accrescere le proprie competenze e a porre in essere le relative strategie
Ha competenze di problem solving
DI BASE
CAPACITA’/ABILITA’
Sa usare la lingua italiana con sostanziale correttezza sia nella forma scritta che parlata
Conosce le linee essenziali dello sviluppo storico della letteratura degli ultimi secoli e possiede gli
strumenti per affrontare percorsi personali di lettura
Sa cogliere la significatività degli eventi, riconoscendo le implicazioni riferibili ai grandi temi
storici, etici e di attualità
Sa utilizzare modelli logico-matematici per rappresentare e risolvere problemi
Sa utilizzare modelli logico-matematici nei diversi contesti che si presentano nella vita
professionale
DI
CAPACITA’/ABILITA’
INDIRIZZO Sa organizzare ed eseguire in autonomia tutte le fasi relative al food and beverage
Sa elaborare menu giornalieri e rotativi
Sa concorrere all’organizzazione e alla realizzazione di eventi gastronomici in tutte le varie fasi
previste
Conosce le tecniche di valorizzazione delle preparazioni anche in relazione alle risorse
enogastronomiche di un territorio di riferimento
31
Ha consapevolezza del proprio ruolo e delle dinamiche di gruppo e sa integrarsi con sicurezza
nei vari settori e nelle varie tipologie delle attività ristorative
Sa utilizzare la lingua inglese e la lingua francese a livello intermedio per comprendere e
produrre testi orali e scritti, anche con riferimento alla microlingua specifica
Conosce sia a livello teorico che applicativo la legislazione turistico-alberghiera
Comprende e sa applicare le tecniche di gestione economica e finanziaria delle aziende
ristorative
Comprende e sa applicare le tecniche di marketing cogliendo le peculiarità del marketing
specifico
Conosce le funzioni e le procedure del budget
E’ in grado di individuare formazione, informazioni ed esperienze per conseguire i requisiti
necessari alla gestione autonoma di un’impresa ristorativa
Conosce e applica le norme aggiornate poste a tutela del mantenimento di adeguati standard
igienico-sanitari nelle aziende di somministrazione
Possiede conoscenze appropriate di educazione alla salute relativamente ai vari apparati incluso
l’apparato motorio
Possiede conoscenze solide sull’aspetto nutrizionale e dietologico degli alimenti e sulle
caratteristiche delle nuove tecnologie del settore
Indirizzo Tecnico dei Servizi Turistici
TRASVERSAL
CAPACITA’/ABILITA’
I
Possiede buone capacità relazionali e collaborative all’interno del contesto di riferimento
Sa identificare le caratteristiche del contesto di riferimento e vi si adegua in maniera propositiva
E’ motivato ad accrescere le proprie competenze e a porre in essere le relative strategie
Ha abilità organizzative
Ha competenze di problem solving
DI BASE
CAPACITA’/ABILITA’
Sa usare la lingua italiana con sostanziale correttezza sia nella forma scritta che parlata
Conosce le linee essenziali dello sviluppo storico della letteratura degli ultimi secoli e possiede
gli strumenti per affrontare percorsi personali di lettura
Sa cogliere la significatività degli eventi, riconoscendo le implicazioni riferibili ai grandi temi
storici, etici e di attualità
Sa utilizzare modelli logico-matematici per rappresentare e risolvere problemi
Sa utilizzare modelli logico-matematici nei diversi contesti che si presentano nella vita
professionale
DI
CAPACITA’/ABILITA’
INDIRIZZO Sa progettare e organizzare itinerari turistici in relazione ad un territorio di riferimento, tenendo
conto delle risorse naturali e antropiche, delle peculiarità locali, dei flussi della domanda e
dell’offerta turistica, delle infrastrutture, delle problematiche del turismo sostenibile
Riconosce le funzioni di varie istituzioni ed agenzie correlate e si avvale anche dei loro servizi
per reperire dati, statistiche, grafici che interpreta e utilizza professionalmente
Sa proporsi come supporto all’attività delle organizzazioni che determinano i flussi turistici sul
territorio
E’ in grado di elaborare le strategie comunicative incisive per vendere promesse e suggestioni
Possiede conoscenze di educazione alla salute relativamente alle attività motorie e sa ritrovare
interessanti sinergie tra le attività motorie medesime e le risorse territoriali
Sa utilizzare la lingua inglese e la lingua francese a livello intermedio per comprendere e
produrre testi orali e scritti, anche in relazione alla microlingua specifica.
Ha consapevolezza del proprio ruolo e delle dinamiche di gruppo e sa integrarsi con sicurezza
nei vari settori e nelle varie tipologie delle attività turistiche
Comprende e sa applicare le tecniche di gestione economica e finanziaria delle aziende
turistiche
32
Sa utilizzare i principali programmi e pacchetti applicativi e pone in essere il necessario
aggiornamento al perdurare di tale abilità
Comprende e sa utilizzare le tecniche di marketing e sa cogliere la specificità del MKT turistico
Conosce i fattori che determinano la qualità della comunicazione interna ed esterna di
un’azienda del settore
Conosce le funzioni e le procedure del budget e del controllo di gestione delle aziende del
settore (agenzie di viaggio, imprese alberghiere)
33
Il nuovo ordinamento
classe prima
Servizi per l’Enogastronomia e per l’Ospitalità Alberghiera
Servizi Commerciali
Finalità’ generali e specifiche del nuovo ordinamento
Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera
Dal settembre 2010 gli alunni iscritti al primo anno di questo indirizzo seguono un piano di
studi in parte diverso per contenuti, ore disciplinari e metodologie rispetto a quello degli
studenti che li hanno preceduti come previsto dalla Riforma dell’istruzione secondaria superiore e in particolare dal D.P.R. 87/2010 che norma il Riordino per gli Istituti professio nali.
Le caratteristiche fondamentali del nuovo percorso sono:
• l’integrazione dei saperi;
• il ricorso ai laboratori come didattica ordinaria per promuovere il saper fare e l’apprendimento induttivo;
• la prassi dei tirocini, degli stage e dell’alternanza per promuovere un incontro significativo con la realtà economica;
• la strutturazione della didattica per competenze;
• la certificazione dei risultati di apprendimento, utile al riconoscimento di quanto acquisito anche in ambito europeo.
Per inquadrare meglio la posizione dei nuovi iscritti rispetto all’attuale quadro nazionale
dell’istruzione e ai corsi di vecchio ordinamento, occorre precisare che la Riforma ci colloca
nel settore professionale dei servizi, articolato in quattro indirizzi dei quali Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera raccoglie entrambi i nostri percorsi di studio
in esaurimento e cioè Tecnico dei Servizi di Ristorazione e Tecnico dei Servizi Turistici.
Titolo di studio
Tecnico dei servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera
34
E’ un corso quinquennale strutturato in due bienni e un quinto anno, con esame di Stato
conclusivo e conseguimento del relativo diploma.
I corsi triennali dell’Istituto attualmente erogati e che danno luogo al conseguimento della
qualifica probabilmente continueranno ad essere offerti, anche se al momento è necessario attendere per precisazioni e conferme le determinazioni dell’Ente Regione per le sue
competenze esclusive in merito alla formazione professionale e al conseguente rilascio delle qualifiche. Per poter flettere i curricoli in modo da sostenere competenze professionali
già spendibili sul mercato del lavoro al termine della classe terza, la riforma prevede oltre
al 20% del monte ore disponibile nell’ambito dell’autonomia didattica, un’ulteriore quota,
detta della flessibilità, per il 25% nel primo biennio e per il 35% al terzo anno.
Validità dei titoli.
La qualifica triennale, rilasciabile nell’ambito dei soli percorsi determinati dall’Ente Regione
e secondo le modalità di coinvolgimento dell’Istituto dallo stesso Ente definite, assolve
l’obbligo formativo e consente pertanto la partecipazione a pubblici concorsi, l’inserimento
nel mondo del lavoro, nonché la prosecuzione degli studi nelle classi successive alla terza.
Si precisa che la Regione, oltre alla qualifica triennale, può operare per il rilascio del diplo ma quadriennale.
Il diploma quinquennale di esclusiva competenza dell’Istituto è titolo idoneo alla partecipazione a pubblici concorsi, all’inserimento nel mondo del lavoro e alla prosecuzione degli
studi sia in ambito post - secondario, in particolare nella formazione tecnica superiore,
I.F.T.S. e I.T.S., che presso qualunque facoltà universitaria.
Profili professionali al termine del nuovo quinquennio
Il Tecnico dei Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera al termine del percorso quinquennale ha specifiche competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere
dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera, nei cui ambiti interviene in tutto il ciclo di
organizzazione e gestione dei servizi.
E’ in grado di:
- utilizzare le tecniche per la gestione dei servizi enogastronomici e l’organizzazione
della commercializzazione dei servizi di accoglienza, di ristorazione e di ospitalità;
- organizzare attività di pertinenza, in riferimento agli impianti, alle attrezzature e alle
risorse umane;
- applicare le norme attinenti la conduzione dell’esercizio, le certificazioni di qualità, la
sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro;
- utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione in ambito professionale orientate
al cliente e finalizzate all’ottimizzazione della qualità del servizio;
- comunicare in almeno due lingue straniere;
- reperire ed elaborare dati relativi alla vendita, produzione ed erogazione dei servizi
con il ricorso a strumenti informatici e a programmi applicativi;
- attivare sinergie tra servizi di ospitalità-accoglienza e servizi enogastronomici,
- curare la progettazione e programmazione di eventi per valorizzare il patrimonio
delle risorse ambientali, artistiche, culturali, artigianali del territorio e la tipicità dei
suoi prodotti;
Profili professionali declinati sulle articolazioni
35
L’indirizzo presenta le articolazioni di Enogastronomia, Servizi di Sala e di Vendita e
Accoglienza turistica, nelle quali il profilo unico viene orientato e declinato.
Nell’articolazione dell’Enogastromia, il diplomato è in grado di intervenire nella valorizzazione, produzione, trasformazione, conservazione e presentazione dei prodotti enogastronomici; operare nel sistema produttivo promuovendo le tradizioni locali, nazionali e internazionali e individuando le nuove tendenze enogastronomiche.
Nell’articolazione dei Servizi di Sala e Vendita, il diplomato è in grado di svolgere attività
operative e gestionali in relazione all’amministrazione, produzione, organizzazione, erogazione e vendita di prodotti e servizi enogastronomici; interpretare lo sviluppo delle filiere
enogastronomiche per adeguare la produzione e la vendita in relazione alla richiesta dei
mercati e della clientela, valorizzando i prodotti tipici.
Nell’articolazione dell’Accoglienza turistica, il diplomato è in grado di intervenire nei diversi
ambiti delle attività di Ricevimento, di gestire e organizzare i servizi in relazione alla domanda stagionale e alle esigenze della clientela; di promuovere i servizi di Accoglienza turistico - alberghiera anche attraverso la progettazione di prodotti turistici che valorizzino le
risorse del territorio.
A conclusione del percorso quinquennale, i diplomati dei corsi ristorativi di Enogastronomia
e Servizi di Sala e Vendita conseguono i risultati di apprendimento professionale di seguito
specificati in termini di competenze:
- Controllare e utilizzare gli alimenti e le bevande sotto il profilo organolettico, merceologico, chimico-fisico, nutrizionale e gastronomico.
- Predisporre menu coerenti con il contesto e le esigenze della clientela, anche in relazione
a specifiche necessità dietologiche.
- Adeguare e organizzare la produzione e la vendita in relazione alla domanda dei mercati,
valorizzando i prodotti tipici.
A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato nell’articolazione Accoglienza turistica consegue i risultati di apprendimento professionale di seguito specificati in termini di
competenze:
- Utilizzare le tecniche di promozione, vendita, commercializzazione, assistenza, informazione e intermediazione turistico - alberghiera.
- Adeguare la produzione e la vendita dei sevizi di accoglienza e ospitalità in relazione alle
richieste dei mercati e della clientela.
- Promuovere e gestire i servizi di accoglienza turistico - alberghiera anche attraverso la
progettazione dei servizi turistici per valorizzare le risorse ambientali, storico - artistiche,
culturali ed enogastronomiche del territorio.
- Sovrintendere all’organizzazione dei servizi di accoglienza e di ospitalità, applicando le
tecniche di gestione economica e finanziaria alle aziende turistico - alberghiere.
A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato in Servizi Enogastronomici e
dell’Ospitalità Alberghiera, a prescindere dall’articolazione seguita, consegue negli insegnamenti comuni i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze :
- Valutare fatti ed orientare i propri comportamenti in base ad un sistema di valori coerenti
con i principi della Costituzione e con le Carte internazionali dei diritti umani;
- Utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze
comunicative nei vari contesti (sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici);
- Stabilire i collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali, sia in
una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro;
36
- Utilizzare gli strumenti culturali e metodologici per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni, ai suoi problemi, anche ai fini
dell’apprendimento permanente;
- Riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo;
- Riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali per una loro corretta
fruizione e valorizzazione;
- Utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete;
- Padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria per scopi co municativi, utilizzare i linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio per interagire in diversi ambiti e contesti professionali, al livello B2 del quadro comune europeo di riferimento
per le lingue (QCER);
- Riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea e
l’importanza che riveste la pratica dell’attività motorio - sportiva per il benessere individua le e collettivo;
- Utilizzare il linguaggio e i modi propri della matematica per organizzare e valutare adeguatamente informazioni qualitative e quantitative;
- Utilizzare le strategie del pensiero razionale negli aspetti dialettici e algoritmici per affrontare situazioni problematiche elaborando opportune soluzioni;
- Utilizzare i concetti e i modelli delle scienze sperimentali per investigare fenomeni sociali
e naturali e per interpretare dati;
- Utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare;
- Analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e cul turale con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio;
- Utilizzare i principali concetti relativi all’economia e all’organizzazione dei processi produttivi e dei servizi;
- Correlare la conoscenza storica generale agli sviluppi delle scienze delle tecnologie e delle tecniche negli specifici campi professionali di riferimento;
- Applicare le metodologie e le tecniche della gestione per progetti;
- Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali;
- Individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per intervenire nei contesti organizzativi e professionali di riferimento.
A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato in Servizi Enogastronomici e
dell’Ospitalità Alberghiera, a prescindere dall’articolazione seguita, consegue negli insegnamenti professionali i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di
competenze :
- Sa agire nel sistema di qualità relativo alla filiera produttiva di interesse;
- Sa utilizzare tecniche di lavorazione e strumenti gestionali nella produzione di servizi e
prodotti enogastronomici, ristorativi e di accoglienza turistico - alberghiera;
- Sa integrare le competenze professionali orientate al cliente con quelle linguistiche, utilizzando le tecniche di comunicazione e relazione per ottimizzare la qualità del servizio e il
coordinamento con i colleghi;
37
- Sa valorizzare e promuovere le tradizioni locali, nazionali e internazionali individuando le
nuove tendenze di filiera;
- Sa applicare le normative vigenti, nazionali ed internazionali, in fatto di sicurezza, trasparenza e tracciabilità dei prodotti;
- Sa attuare strategie di pianificazione, compensazione, monitoraggio per ottimizzare la
produzione di beni e servizi in relazione al contesto.
Quadro orario
Tecnico dei Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalita’ Alberghiera
Struttura del quadro orario settimanale
1° BIENNIO
ORE AREA GENERALE
2° BIENNIO
PRIMA
SECONDA
TERZA
QUARTA
20
20
15
15
spazio di flessibilità entro il 25% dell’area di indirizzo
spazio di flessibilità entro il 35% dell’area di indirizzo
12
12
17
17
TOTALE ORE SETTIMA- 32
NALI
32
32
32
ORE AREA INDIRIZZO
Analisi del quadro orario settimanale di sintesi
•
•
•
•
•
•
Gli Istituti professionali hanno durata quinquennale. Il percorso si suddivide in due
bienni e un quinto anno.
Le ore settimanali sono 32 per tutto il percorso di studi e si suddividono in ore del l’area generale e in ore dell’area di indirizzo la cui proporzione cambia dal primo
biennio agli anni successivi.
L’area generale, preposta alla formazione culturale, è preponderante nel primo
biennio (20 ore) rispetto all’area di indirizzo (12 ore). La situazione si rovescia negli
ultimi tre anni, quando è prevista l’intensificazione delle competenze tecnico-professionali e l’area di indirizzo interessa 17 ore contro le 15 dell’area generale.
Le 17 ore dell’area di indirizzo sono costituite da 14 ore pertinenti a ciascuna articolazione, cui si aggiungono 3 ore di lingua francese comuni a tutte le tre declinazioni
del curricolo.
Oltre alla consueta quota locale dei curricoli del 20% prevista dall’autonomia di cui
al DPR 275/99, quota che già si usa ad esempio per lo svolgimento dei corsi di recupero in itinere e per i progetti di approfondimento, la scuola ha a disposizione
un’ulteriore quota del 25%, 35% e 40% delle materie di indirizzo, distribuita sulle
classi come indicato in tabella, per dar luogo all’area di flessibilità dell’offerta formativa.
L’area di flessibilità dell’offerta formativa ha soprattutto l’obiettivo di assicurare spazi adeguati per realizzare un’offerta coordinata con le Regioni di opzioni legate ai
fabbisogni formativi del mondo del lavoro e delle professioni e alle caratteristiche
del territorio. Essa può anche concretizzarsi, in presenza di accordi siglati tra gli Enti
interessati, in percorsi volti al conseguimento di titoli intermedi. Al momento siamo
38
in attesa delle relative determinazioni regionali relative al rilascio della qualifica e/o
del diploma professionale quadriennale.
Quadro orario settimanale
ATTIVITA’ E INSEGNAMENTI DELL’AREA GENERALE
CLASSI
1° BIENNIO
PRIMA
DISCIPLINE AREA GENE- Ore settimanali
RALE
2° BIENNIO
SECONDA
TERZA
QUARTA
Ore settimanali
Ore settimanali
Ore settimanali
Lingua e Letteratura italiana
4
4
4
4
Storia, Cittadinanza e Costit.
2
2
2
2
Lingua Inglese
3
3
3
3
Matematica
4
4
3
3
Diritto ed Economia
2
2
Scienze integrate (scienze
terra/biologia)
2
2
Scienze motorie e sportive
2
2
2
2
R.C./ Attività alternative
1
1
1
1
TOTALE ORE AREA GENERALE
20
20
15
15
ATTIVITA’ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI DELL’AREA DI INDIRIZZO
UGUALI PER TUTTE E TRE LE ARTICOLAZIONI
CLASSI
DISCIPLINE DI INDIRIZZO
1° BIENNIO
2° BIENNIO
PRIMA
SECONDA
TERZA
QUARTA
Ore settimanali
Ore settimanali
Ore settimanali
Ore settimanali
spazio di flessibilità entro il 25%
dell’area di indirizzo
Scienze integrate (Fisica)
2
///////////
///////////
2
Scienza degli alimenti
2
2
Lab. servizi enogastronomici
Settore cucina
2
Classi in squadre
2
Classi in squadre
Lab. servizi enogastronomici
Settore sala e vendita
2
Classi in squadre
2
Classi in squadre
Lab. servizi di accoglienza
turistica
2
2
Lingua Francese
2
2
Scienze integrate (Chimica)
spazio di flessibilità entro il 35% dell’area
di indirizzo
3
3
Prosegue area di indirizzo
39
Considerare la sola articolazione di interesse
CLASSI
1° BIENNIO
PRIMA
2° BIENNIO
SECONDA
TERZA
QUARTA
1^ ARTICOLAZIONE
ENOGASTRONOMIA
ATTIVITA’ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI DELL’AREA DI INDIRIZZO
Scienza e cultura dell’alimentazione
4 di cui 2 in compresenza ITP
3 di cui 2 in compresenza ITP
Diritto e tecniche amministr.
della struttura ricettiva
4
5
Laboratorio di servizi enog.
Settore cucina
6
4
/////////////////////
2
Laboratorio di servizi enog.
Settore sala e vendita
2^ ARTICOLAZIONE
SERVIZI DI SALA E DI VENDITA
ATTIVITA’ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI DELL’AREA DI INDIRIZZO
Scienza e cultura dell’alimentazione
4 di cui 2 in compresenza ITP
3 di cui 2 in compresenza ITP
Diritto e tecniche amminist.
della struttura ricettiva
4
5
Laboratorio di servizi enog.
Settore cucina
//////////////////////
2
Laboratorio di servizi enog.
Settore sala e vendita
6
4
3 ^ARTICOLAZIONE
ACCOGLIENZA TURISTICA
ATTIVITA’ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI DELL’AREA DI INDIRIZZO
Scienza e cultura dell’alimentazione
4 di cui 2 in compresenza ITP
2 in compresenza ITP
Diritto e tecniche amminist.
della struttura ricettiva
4
6
Tecniche di comunicazione
///////////
2
Laboratorio di servizi di accoglienza turistica
6
4
TOTALE ORE
AREA INDIRIZZO
12
12
17
(14+3 Francese)
17
(14+3 Francese)
TOTALE COMPLESSIVO
32
32
32
32
Analisi del quadro orario
L’area generale è uguale dalla prima alla quinta a prescindere dall’articolazione
prescelta, mentre varia l’area di indirizzo. Il primo biennio è comune.
Al termine del primo biennio, lo studente dovrà scegliere il proprio percorso tra le
articolazioni di Enogastronomia, Servizi Sala e Vendita e Accoglienza turistica, con
40
aree di indirizzo in varia misura differenziate le une dalle altre, ad eccezione di
lingua francese che ricade nell’area di indirizzo ed è comune a tutti e tre i corsi.
Mentre l’articolazione relativa all’Accoglienza Turistica presenta sue peculiarità, le
articolazioni dell’Enogastronomia e dei Servizi di Sala e Vendita, che appartengono allo
stesso ambito della ristorazione, si differenziano esclusivamente per la presenza o
la diversa incidenza oraria dei due laboratori professionali, Sala e Cucina, di
rispettiva pertinenza.
Le tre articolazioni costituiscono orientamento e declinazione dell’unico indirizzo di Servizi
per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera.
41
Finalità’ generali e specifiche del nuovo ordinamento
Servizi commerciali
Dal settembre 2010 gli alunni iscritti al primo anno della Scuola Alberghiera potranno
conseguire, al termine del percorso quinquennale e dopo aver superato l’Esame di Stato,
un nuovo diploma previsto dalla Riforma nel settore Servizi degli Istituti Professionali:
Tecnico dei servizi commerciali
Le caratteristiche fondamentali dei percorsi di studio previsti dal Riordino per l’istruzione
professionale sono:
• l’integrazione dei saperi;
• il ricorso ai laboratori come didattica ordinaria per promuovere il saper fare e
l’apprendimento induttivo;
• la prassi dei tirocini, degli stage e dell’alternanza per promuovere un incontro
significativo con la realtà economica;
• la strutturazione della didattica per competenze;
• la certificazione dei risultati di apprendimento, utile al riconoscimento di quanto
acquisito anche in ambito europeo.
Titolo di studio
Tecnico dei servizi commerciali
E’ un corso quinquennale strutturato in due bienni e un quinto anno, con esame di
Stato conclusivo e conseguimento del relativo diploma.
I corsi triennali dell’Istituto attualmente erogati e che danno luogo al conseguimento della
qualifica probabilmente continueranno ad essere offerti, anche se al momento è
necessario attendere per precisazioni e conferme le determinazioni dell’Ente Regione per
le sue competenze esclusive in merito alla formazione professionale e al conseguente
rilascio delle qualifiche. Per poter flettere i curricoli in modo da sostenere competenze
professionali già spendibili sul mercato del lavoro al termine della classe terza, la riforma
prevede oltre al 20% del monte ore disponibile nell’ambito dell’autonomia didattica,
un’ulteriore quota, detta della flessibilità, per il 25% nel primo biennio e per il 35% al
terzo anno.
Validità dei titoli rilasciati.
La qualifica triennale, rilasciabile nell’ambito dei soli percorsi determinati dall’Ente
Regione e secondo le modalità di coinvolgimento dell’Istituto, dallo stesso Ente definite,
assolve l’obbligo formativo e consente pertanto la partecipazione a pubblici concorsi,
l’inserimento nel mondo del lavoro, nonché la prosecuzioni degli studi nelle classi
successive alla terza. Si precisa che la Regione, oltre alla qualifica triennale, può operare
per il rilascio del diploma quadriennale professionale.
Il diploma quinquennale di esclusiva competenza dell’Istituto è titolo idoneo alla
partecipazione a pubblici concorsi, all’inserimento nel mondo del lavoro e alla prosecuzione
degli studi sia in ambito post-secondario, in particolare nella formazione tecnica superiore,
che presso qualunque facoltà universitaria.
42
Profili professionali del nuovo ordinamento
Il diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo Servizi commerciali ha competenze
professionali che gli consentono di supportare operativamente le aziende del settore sia
nella gestione dei processi amministrativi e commerciali sia nell’attività di promozione delle
vendite. In tali competenze rientrano anche quelle riguardanti la promozione
dell’immagine aziendale attraverso l’utilizzo delle diverse tipologie di strumenti di
comunicazione, compresi quelli pubblicitari.
Si orienta nell’ambito socio - economico del proprio territorio e nella rete di
interconnessioni che collega fenomeni e soggetti della propria regione con contesti
nazionali ed internazionali.
E’ in grado di:
• ricercare ed elaborare dati concernenti mercati nazionali ed internazionali;
• contribuire alla realizzazione della gestione commerciale e degli adempimenti
amministrativi ad essa connessi;
• contribuire alla realizzazione della gestione dell’area amministrativo-contabile;
• contribuire alla realizzazione di attività nell’area marketing;
• collaborare alla gestione degli adempimenti di natura civilistica e fiscale;
• utilizzare strumenti informatici e programmi applicativi di settore;
• organizzare eventi promozionali;
• utilizzare tecniche di relazione e comunicazione commerciale, secondo le esigenze
del territorio e delle corrispondenti declinazioni;
• comunicare in almeno due lingue straniere con una corretta utilizzazione della
terminologia di settore;
• collaborare alla gestione del sistema informativo aziendale.
A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato
consegue i risultati di
apprendimento professionale di seguito specificati in termini di competenze:
- Individuare le tendenze dei mercati locali, nazionali e internazionali.
- Interagire nel sistema azienda e riconoscere i diversi modelli di strutture
organizzative aziendali.
- Svolgere attività connesse all’attuazione delle rilevazioni aziendali con l’utilizzo di
strumenti tecnologici e software applicativi di settore.
- Contribuire alla realizzazione dell’amministrazione delle risorse umane con
riferimento alla gestione delle paghe, al trattamento di fine rapporto ed ai connessi
adempimenti previsti dalla normativa vigente.
- Interagire nell’area della logistica e della gestione del magazzino con particolare
attenzione alla relativa contabilità.
- Interagire nell’area della gestione commerciale per le attività relative al mercato e
finalizzate al raggiungimento della customer satisfaction.
- Partecipare ad attività dell’area marketing e alla realizzazione di prodotti
pubblicitari.
- Realizzare attività tipiche del settore turistico e funzionali all’organizzazione di
servizi per la valorizzazione del territorio e la promozione di eventi.
- Applicare gli strumenti dei sistemi aziendali di controllo di qualità e analizzare i
risultati.
- Interagire con il sistema informativo aziendale anche attraverso l’uso di strumenti
informatici e telematici.
43
Quadro orario Tecnico dei Servizi Commerciali
Struttura del quadro orario settimanale
1° BIENNIO
ORE AREA
GENERALE
2° BIENNIO
PRIMA
SECONDA
TERZA
QUARTA
QUINTA
20
20
15
15
15
spazio di flessibilità entro il
25% dell’area di indirizzo
ORE AREA
INDIRIZZO
TOTALE ORE
SETTIMANALI
MONOENNIO
spazio di flessibilità entro il
35% dell’area di indirizzo
12
12
17
17
spazio di flessibilità
entro il 40%
dell’area di indirizzo
17
32
32
32
32
32
Analisi del quadro orario settimanale di sintesi
Gli Istituti professionali hanno durata quinquennale. Il percorso è suddiviso in due bienni e
un quinto anno.
Le ore settimanali sono 32 per tutto il percorso di studi e si suddividono in ore
dell’area generale e in ore dell’area di indirizzo la cui proporzione cambia dal primo
biennio agli anni successivi.
2. L’area generale, preposta alla formazione culturale, è preponderante nel primo
biennio (20 ore) rispetto all’area di indirizzo (12 ore). La situazione si rovescia negli
ultimi tre anni, quando è prevista l’intensificazione delle competenze tecnico professionali e l’area di indirizzo interessa 17 ore contro le 15 dell’area
generale.
3. Oltre alla consueta quota locale dei curricoli del 20% prevista dall’autonomia di cui
al DPR 275/99, quota che già si usa ad esempio per lo svolgimento dei corsi di
recupero in itinere e per i progetti di approfondimento, la scuola ha a disposizione
un’ulteriore quota del 25%, 35% e 40% delle materie di indirizzo, distribuita
sulle classi come indicato in tabella, per dar luogo all’area di flessibilità dell’offerta
formativa.
L’area di flessibilità dell’offerta formativa ha soprattutto l’obiettivo di assicurare
spazi adeguati per realizzare un’offerta coordinata con le Regioni di opzioni legate ai
fabbisogni formativi del mondo del lavoro e delle professioni e alle caratteristiche del
territorio. Essa può anche concretizzarsi, in presenza di accordi siglati tra gli Enti
interessati, in percorsi volti al conseguimento di titoli intermedi. Al momento siamo in
attesa delle relative determinazioni regionali relative al rilascio della qualifica e/o del
diploma professionale quadriennale.
1.
Quadro orario settimanale
ATTIVITA’ E INSEGNAMENTI DELL’AREA GENERALE
CLASSI
1° BIENNIO
PRIMA
SECONDA
2° BIENNIO
TERZA
QUARTA
ULTIMO ANNO
QUINTA
44
DISCIPLINE
AREA GENERALE
Ore settimanali
Ore settimanali
Ore settimana
Ore settimanali
Ore settimanali
Lingua e Letter. italiana
4
4
4
4
4
Storia, Cittadinanza
e Costituzione
2
2
2
2
2
Lingua Inglese
3
3
3
3
3
Matematica
4
4
3
3
3
Diritto ed Economia
2
2
Scienze Integrate
(terra/biologia)
2
2
Scienze motorie e
sportive
2
2
2
2
2
R.C./ Attività alternative
1
1
1
1
1
Totale ore area
generale
20
20
15
15
15
ATTIVITA’ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI DELL’AREA DI INDIRIZZO
CLASSI
DISCIPLINE DI
INDIRIZZO
1° BIENNIO
2° BIENNIO
PRIMA
SECONDA
TERZA
QUARTA
QUINTA
Ore settimanali
Ore settimanali
Ore settimana
Ore settimanali
Ore settimanali
spazio di flessibilità entro il 25%
dell’area di indirizzo
Scienze integrate
(Fisica)
2
///////////
Scienze integrate
(Chimica)
///////////
2
2
2
5 di cui 4 in
compresenza
ITP
5 di cui 4 in compresenza ITP
Informatica e lab.
Tecniche professionali dei servizi commerciali
ULTIMO ANNO
spazio di flessibilità entro il
35% dell’area di indirizzo
spazio di flessibilità entro il 40%
dell’area di indirizzo
8 di cui 4 in
compresenza
ITP
8 di cui 4 in compresenza ITP
8 di cui 2
in compresenza
ITP
Diritto economia
4
4
4
Tecniche di comun.
2
2
2
Lingua Francese
3
3
3
3
3
TOTALE ORE
AREA DI INDIRIZZO
12
12
17
17
17
TOTALE ORE
COMPLESSIVO
32
32
32
32
32
Riforma e competenze
45
In particolare negli ultimi dieci anni, almeno a partire dalla Strategia Lisbona 2000, i
saperi disciplinari, i famosi programmi, si sono progressivamente destrutturati a favore di
una loro riaggregazione in competenze come risultati finali e persistenti del processo di
apprendimento. In altri termini si può dire che l’acquisizione dei programmi non sia più
tanto il fine a cui tendere quanto lo strumento con cui operare. Con un esempio che non
pretende di esaurire la complessità della questione, si può asserire che si giunge alla
competenza attraverso tappe per le quali l’apprendimento in generale, e soprattutto
quello formale scolastico che ci compete, parte dalla assimilazione di un contenuto pratico
o teorico, per giungere alla abilità / capacità di applicare il contenuto stesso ad un
contesto cognitivo od operativo ed approdare alla competenza misurabile nel grado di
autonomia e responsabilità che la persone evidenzia fuori dal contesto scolastico e per
tutta la vita.
Le competenze principali sono appunto quelle note come Competenze chiave cioè
necessarie a tutti per realizzare se stessi, rafforzare la società nella quale viviamo e
sostenere l’apprendimento permanente che è uno degli obiettivi prioritari della filosofia
dell’Unione nel settore dell’Istruzione. Questo concetto è espresso in particolare, come
abbiamo già anticipato, da una Raccomandazione della UE del 18 dicembre 2006 a cui i
Ministri Fioroni e Gelmini hanno fatto espresso riferimento, in particolare il primo con il
documento tecnico del D.M. 139/2007 e la seconda con i più recenti Regolamenti del
Riordino. Le competenze chiave escono dall’intreccio sinergico tra le varie competenze di
base interdisciplinari fornite dalla scuola e connesse ad assi culturali, linguistico,
matematico, scientifico e storico - sociale, per i quali si torna a fare riferimento al decreto
del 2007 ora citato.
Se al termine del percorso quinquennale di studi la figura professionale di riferimento deve
rispondere a un preciso quadro di competenze (riconoscibile nell’ambito dei livelli del
quadro europeo delle qualifiche), è fin dalla fine del secondo anno che lo studente deve
aver acquisito quelle competenze di base comuni a tutti i giovani della Comunità Europea;
ne consegue che dallo scorso anno anche le scuole superiori devono predisporre in tal
senso un’opportuna certificazione in concomitanza all’assolvimento dell’obbligo scolastico
al termine della seconda classe, disponibile a richiesta delle famiglie interessate.
I moduli interdisciplinari che derivano da questa macro - metodologia operativa degli assi
culturali rappresentano non più una variazione rispetto al lavoro didattico ordinario, ma
diventano strutturali all’attività di insegnamento / apprendimento, rendendo fisiologico un
nuovo modello di insegnamento attento a stili didattici innovativi, tra cui la prassi della
pratica laboratoriale, del problem solving e del cooperative learning diventano
prioritari, anche per valorizzare apprendimenti induttivi, favorire l’orientamento
progressivo e, gradualmente, l’analisi e la soluzione dei problemi relativi al settore
produttivo di riferimento, nel rispetto della libertà di docenza.
Nel richiamare le otto competenze chiave già anticipate doverosamente trattando del
Paradigma delle competenze sotto la voce Personalizzazione, Competenze e
Progettazione didattica, si fornisce a seguire un quadro sintetico della loro
declinazione.
Le otto competenze chiave di cittadinanza con sintesi della declinazione
Imparare ad imparare: sviluppare un adeguato metodo di studio/apprendimento in relazione a varie modalità e fonti informative e conoscitive.
46
Progettare: analizzare obiettivamente il reale nei suoi limiti e nelle sue opportunità, pianificare progetti formativi e di lavoro, stabilire obiettivi concreti in base alle premesse e definire i tempi di realizzazione.
Comunicare: comprendere messaggi di vario genere espressi con linguaggi e mezzi differenziati, utilizzare e
integrare diverse conoscenze disciplinari, possedere più codici linguistici per esprimersi in diversi contesti e situazioni, avvalendosi anche di supporti alternativi e innovativi.
Collaborare e partecipare: acquisire la capacità di interagire in modo proficuo nel gruppo, affermando coerentemente il proprio punto di vista e rispettando nel contempo l’opinione altrui; contenere la conflittualità.
Agire in modo autonomo e responsabile: integrarsi spontaneamente nel proprio contesto sociale e nel
suo sistema di diritti, doveri e regole.
Risolvere problemi: trovare ipotesi risolutive alle situazioni problematiche, raccogliendo dati, individuando
strategie, risorse e utilizzando all’occorrenza le proprie conoscenze curricolari.
Individuare collegamenti e relazioni: intuire la natura sistemica di determinati fenomeni attraverso l’individuazione tra gli stessi di analogie e contrasti, causa ed effetti, coefficienti comuni.
Acquisire ed interpretare informazioni: recepire in maniera critica l’informazione proveniente da vari canali ed espressa in diversificate modalità, interrogandosi sulla sua attendibilità, utilità e oggettività.
La scansione oraria
Premessa
L’impegno orario è, per tutte le classi ad esclusione delle prime per le quali si deve fare ri ferimento al Riordino, quello previsto dal “Progetto ‘92” attualmente ancora in vigore sino
ad esaurimento dei corsi attivati, con le modifiche previste dai DD.MM. 41/2007, 23/2009
e dal DPR 87 del 15 marzo 2010 che producono alcune variazioni non sostanziali del progetto originario del passato ordinamento. Si precisa che l’adesione a progetti formativi o
situazioni specifiche proprie delle classi locate nelle due sedi, quali ad esempio la disponibilità di laboratori, palestre o la diversa situazione in merito ai trasporti, di norma non determinano variazioni nella scansione oraria tra le diverse sedi dell’Istituto.
L’orario delle lezioni si articola sulla seguente struttura oraria definita dal Collegio dei Docenti.
CLASSI PRIME
(32 ore settimanali)
LUNEDI’
MARTEDI’
MERCOLEDI’
GIOVEDI’
VENERDI’
ore
ore
ore
ore
6 ore tutti
1°
8.30
-9.20
1°
8.30
-9.20
1°
8.30
-9.20
1°
8.30
-9.20
1°
8.30
-9.20
2°
9.20
-10.10
2°
9.20
-10.10
2°
9.20
-10.10
2°
9.20
-10.10
2°
9.20
-10.10
3°
10.10
-11.00
3°
10.10
-11.00
3°
10.10
-11.00
3°
10.10
-11.00
3°
10.10
-11.00
pausa
11.00
-11.10
Pausa
11.00
-11.10
Pausa
11.00
-11.10
Pausa
11.00
-11.10
Pausa
11.00
-11.10
47
4°
11.10
-12.00
4°
11.10
-12.00
4°
11.10
-12.00
4°
11.10
-12.00
4°
11.10
-12.00
5°
12.00
-12.50
5°
12.00
-12.50
5°
12.00
-12.50
5°
12.00
-12.50
5°
12.00
12.50
Pausa
6°
12.50
13.40
Pausa
Pausa
Pausa
6°
Prima
A,B,D
14.10
-15.00
6°
Prima
A,B,C,D,E,F,G
14.10
-15.00
6°
Prima
C,G
14.10
-15.00
6°
Prima
D,E
14.10
-15.00
7°
15.00
-15.50
7°
15.00
-15.50
7°
15.00
-15.50
7°
15.00
-15.50
8°
15.50
-16.40
8°
15.50
-16.40
8°
15.50
-16.40
8°
15.50
-16.40
Classi seconde e terze
(34 ore settimanali)
LUNEDI’
MARTEDI’
MERCOLEDI’
GIOVEDI’
VENERDI’
6 ore
8 ore
6 ore
8 ore
6 ore
1°
8.30
9.20
1°
8.30
9.20
1°
8.30
9.20
1°
8.30
9.20
1°
8.30
9.20
2°
9.20
10.10
2°
9.20
10.10
2°
9.20
10.10
2°
9.20
10.10
2°
9.20
10.10
3°
10.10
11.00
3°
10.10
11.00
3°
10.10
11.00
3°
10.10
11.00
3°
10.10
11.00
Pausa
11.00
11.10
Pausa
11.00
11.10
Pausa
11.00
11.10
Pausa
11.00
11.10
Pausa
11.00
11.10
4°
11.10
12.00
4°
11.10
12.00
4°
11.10
12.00
4°
11.10
12.00
4°
11.10
12.00
5°
12.00
12.50
5°
12.00
12.50
5°
12.00
12.50
5°
12.00
12.50
5°
12.00
12.50
6°
12.50
13.40
6°
12.50
13.40
6°
12.50
13.40
6°
12.50
13.40
6°
12.50
13.40
Pausa
7°
Seconda
A,C,D
15.00
15.50
Pausa
7°
Seconda
A,C,E
Terza
A,B,C
15.00
15.50
Pausa
7°
Seconda
B,D
Terza
A,C,D
15.00
15.50
Pausa
7°
Seconda
B,E
Terza
B,D
15.00
15.50
48
8°
15.50
16.40
8°
15.50
16.40
8°
15.50
16.40
8°
15.50
16.40
Classi quarte e quinte
(30 ore settimanali)
LUNEDI’
MARTEDI’
MERCOLEDI’
GIOVEDI’
VENERDI’
6 ore
8 ore
6 ore
6 ore
4 ore
1°
8.30
9.20
1°
8.30
9.20
1°
8.30
9.20
1°
8.30
9.20
1°
8.30
9.20
2°
9.20
10.10
2°
9.20
10.10
2°
9.20
10.10
2°
9.20
10.10
2°
9.20
10.10
3°
10.10
11.00
3°
10.10
11.00
3°
10.10
11.00
3°
10.10
11.00
3°
10.10
11.00
Pausa
11.00
11.10
Pausa
11.00
11.10
Pausa
11.00
11.10
Pausa
11.00
11.10
Pausa
11.00
11.10
4°
11.10
12.00
4°
11.10
12.00
4°
11.10
12.00
4°
11.10
12.00
4°
11.10
12.00
5°
12.00
12.50
5°
12.00
12.50
5°
12.00
12.50
5°
12.00
12.50
5°
12.00
12.50
6°
12.50
13.40
6°
12.50
13.40
6°
12.50
13.40
6°
12.50
13.40
6°
12.50
13.40
Lo svolgimento delle lezioni dell’Istituto è strutturato in cinque giorni settimanali, per motivate ragioni economiche legate alla vita del convitto e per consentire ai convittori un più
utile rientro in famiglia. Per decisione del Collegio dei docenti (delibera del 22.10.10), le
ore perse per la riduzione di 10 minuti anche in una scansione oraria in cui ciò non sia
consentito per i gravi motivi logistici e di trasporto pubblico dei numerosi studenti pendolari dell’Istituto, pari a 150 minuti settimanali, cioè tre ore di lezione da 50 minuti, saranno
recuperate dai singoli docenti dando la propria disponibilità, secondo un calendario prestabilito, alla sostituzione di colleghi la cui assenza non sia stata in precedenza comunicata.
Il Collegio dei docenti ritiene necessario che nella stesura dell’orario si rispettino le
esigenze didattiche delle classi, programmando una distribuzione omogenea del carico di
lavoro nella settimana ed un’aggregazione dei blocchi orari non eccessiva ma sufficiente
allo svolgimento delle esercitazioni, nel rispetto dei precisi vincoli caratteristici della stessa
struttura organizzativa dell’indirizzo, come, ad esempio, le compresenze dei docenti di
materie Tecnico pratiche e di Scienze dell’Alimentazione, con l’obbligo della fruizione dei
laboratori per almeno un’ora settimanale, o l’abbinamento degli insegnanti Tecnico Pratici
nell’ambito di una stessa classe, o di classi ad indirizzo diverso. Altre attenzioni devono
essere riservate ad indicazioni derivanti dall’organizzazione scolastica in generale, come la
presenza di Docenti con cattedra ad orario ridotto che operano in più scuole, o da quella
dell’Istituto, come la disponibilità dei laboratori e della palestra, o dal semplice buon
senso, come l’equa distribuzione per il corpo docente, delle ore di lezione nell’arco della
49
settimana, con riguardo alle prime e ultime ore e al non accumularsi di intervalli fra una
lezione e l’altra del docente.
1.
La disponibilità dei docenti, di cui alla delibera del 22.10.2010, è stata in seguito ritirata,
come da verbale del Collegio straordinario richiesto dagli stessi docenti e svoltosi il giorno
13.12. u.s..
La pausa pranzo
Nei giorni in cui siano previste lezioni pomeridiane, gli studenti che lo desiderano possono
accedere ad un comodo servizio pasto in cui i piatti proposti rispondono ai precetti delle
corretta alimentazione conformemente alle attenzioni formative della scuola.
Permessi permanenti di entrata posticipata e uscita anticipata
Il Regolamento interno dell’Istituto, riportato in questo P.O.F., prevede che vengano riconosciuti agli alunni, per comprovate esigenze e su domanda dei genitori, permessi permanenti di entrata posticipata e uscita anticipata.
La formazione degli adulti
Il corso serale di Tecnico dei Servizi della Ristorazione
In attesa dell’imminente riordino dell’Istruzione degli adulti, I.D.A., per quest’anno si
conferma la consueta struttura dei corsi.
I diplomi triennali e quinquennali sono uguali a quelli rilasciati al termine del corso diurno,
alla cui trattazione proprio in questo documento si rimanda, e pertanto consentono
identiche opportunità sia in termini di inserimento lavorativo che di prosecuzione degli
studi. Per il rilascio delle qualifiche triennali nuovo e vecchio ordinamento si fa riferimento
a quanto detto in precedenza per il corso diurno.
Il corso serale ha come principali finalità la promozione del sapere e della formazione
continua degli adulti, individuando come risorsa il vissuto professionale e culturale di
ciascuno. Per questa ragione si prevede il riconoscimento ai sensi dell’O.M. 87/2004 dei
crediti formativi acquisiti sia per i titoli culturali sia per le precedenti esperienze
lavorative ed è pertanto prevista la personalizzazione dei percorsi.
Il corso serale si presenta così come contesto formativo in cui ogni studente potrà essere
ammesso alla classe più opportuna ed inoltre dovrà seguire solo le discipline nuove
rispetto agli studi già compiuti o alle esperienze già maturate.
Il corso serale di Tecnico dei Servizi della Ristorazione e il corso serale postqualifica di Tecnico dei Servizi Turistici
Le lezioni del corso serale si tengono di norma dalle ore 18.00 alle ore 22.25 dal lunedì al
venerdì, con una pausa di 15 minuti tra le 20.30 e le 20.45.
Quadro orario serale
50
MATERIE
Classe terza
Classe quarta
Classe quinta
(Sez. RIC./Sez. SALA) (Sez. TUR.) (Sez. TUR./ RIST.)
Lingua e lettere italiane-Storia
3
3
6
5
5
Geografia turistica
2
-
Diritto /Legislazione
-
-
Lingua straniera Inglese
3
2
2 (1°)
Lab. Serv. Cucina
3
2
-
-
2
3
3
3
3
2 (2°)
3 (1°)
2 (1°)
3 (1°)
2
-
-
-
-
Rist. 2
Lab. Serv. Sala-Bar
-
12
-
-
-
2
Lab. Serv. Ricevimento
9
-
-
-
-
1
Matematica/Informatica
2
2
2
2
2
2
Principi di
Alimentazione/Alimenti
Economia Aziendale turistica
-
-
-
2
2
2 (1 in
compr. ITP)
2
5
7(2 in com.)
6
Trattamento Testi
2
-
-
-
-
Tecnica commerciale
-
-
Storia dell’arte
-
-
2
2
-
25
25
25+Area prof.
25+
Area prof.
25+
Area prof.
Lingua straniera Francese
TOTALI
TITOLO DI STUDIO
QUALIFICA
2
Sportello
2 (1 in compr.) 2(1 in com.)
1
-
DIPLOMA QUINQUENNALE
Analisi del curricolo del corso serale
•
•
•
•
Al termine della terza classe lo studente potrà accedere al biennio post-qualifica ovvero alle classi IV e V. Al momento è attiva la sola classe IV del corso di Tecnico per
i Servizi Turistici.
L’unità didattica scelta (ora di lezione) è di 50 minuti. Ciò dà luogo ad una riserva di
frazioni orarie rispetto all’unità oraria di sessanta minuti da restituire alla classe mediante l’attivazione delle innovazioni e delle strategie didattiche più opportune.
Nel biennio post - qualifica è prevista un’area formativa di professionalizzazione in
cui gli alunni partecipano ad attività formative in aziende, nonché alla realizzazione
di iniziative interne a carattere professionalizzante, in cui la pratica operativa viene
supportata ed arricchita da un importante valore aggiunto a carattere culturale.
Al termine del biennio post-qualifica lo studente sosterrà l’Esame di Stato per conseguire il diploma quinquennale e nel contempo acquisirà la specializzazione in un
profilo professionale aggiornato alle più attuali richieste del mercato del lavoro.
51
I supporti all’apprendimento
Prevenzione del disagio scolastico e della dispersione
CLASSI
MODALITÀ’ DI SVOLGIMENTO
E PERIODO
Ripasso e rinforzo disciplinare.
In orario curricolare la prima settimana.
In orario curricolare (20%) al termine del
Interventi didattici finalizzati al recupero realiz- primo periodo valutativo.
TERZE QUARTE E QUINTE zati ricorrendo fino al 20% del monte ore annuale di tutte le discipline.
In orario curricolare al termine degli interVerifica del superamento del debito.
venti didattici attuati dopo il primo periodo
valutativo.
Accoglienza orientante, ripasso e rinforzo disci- In orario curricolare la prima settimana.
plinare.
In orario extracurricolare (da deliberare a
CLASSI PRIME E SECONDE Interventi didattici finalizzati al recupero dei de- Collegio) e/o Curricolare (20%)
biti formativi realizzati alla fine del primo perio- In orario curricolare al termine degli interdo.
venti didattici attuati dopo il primo periodo
Verifica del superamento del debito.
valutativo.
CLASSI PRIME, SECONDE
QUARTE
CLASSI TERZE e
QUINTE
TIPOLOGIA D’INTERVENTO
Interventi didattici finalizzati al recupero estivo
Verifica dei risultati
Scrutini degli alunni con giudizio sospeso
Al termine delle lezioni da giugno a luglio.
Settembre.
Settembre (prima dell’inizio delle lezioni).
Potenziamento e allenamento per l’esame di
qualifica e l’esame di Stato.
Moduli per classe da decidere per durata e periodizzazione.
In orario extra curricolare nel secondo periodo.
52
I bisogni educativi speciali
1) Procedure relative agli interventi di recupero del primo periodo
Il sostegno ed il recupero sono da considerarsi una fase normale del processo di
insegnamento / apprendimento, volta soprattutto alla prevenzione dell’insuccesso e della
dispersione scolastica e più aperta ai bisogni formativi degli studenti. Essi dovranno essere
orientati non solo a sviluppare abilità specifiche, ma anche motivazione ed interesse, in
vista di un miglioramento nella qualità dell’impegno dello studente e del suo rapporto con
la disciplina che consenta di superare la difficoltà.
Il Consiglio di Classe, nella sola componente docente, relativamente a tutte le classi,
effettuati gli scrutini di fine primo periodo, individua gli studenti ai quali rivolgere gli
interventi di recupero. Si informano quindi le famiglie delle modalità e del periodo dedicato
al recupero dei debiti; questa informativa costituisce allegato alla pagella. I docenti
interessati dopo le attività di sostegno all’apprendimento provvedono a verificare, in orario
curricolare, gli esiti del recupero. Anche di questi si dà informazione alle famiglie
attraverso la scheda di valutazione di interperiodo (pagellino) oppure attraverso più
tempestivi ed opportuni colloqui che i genitori o i docenti ritenessero utile richiedere.
Relativamente alle classi prime e seconde, i corsi di recupero potranno anche essere
effettuati in orario extra curricolare. Le famiglie possono comunicare formalmente di voler
provvedere personalmente a sanare le lacune, fermo restando l’obbligo da parte dello
studente di sottoporsi comunque alle verifiche poste in essere per consentire di accertare
l’avvenuto recupero del debito formativo. I Criteri organizzativi di massima dei corsi
prevedono non più di due indicazioni di recupero per studente in un medesimo periodo,
segnalate dal Consiglio di classe che individua e indica le difficoltà dello studente sia sotto
il profilo della tipologia delle stesse che per area disciplinare. Il docente interessato deve
presentare domanda per effettuare i corsi integrativi di recupero, specificando i nominativi
degli studenti, i tempi ed i giorni previsti. La successiva formazione dei gruppi prevede di
norma una composizione da 5 a 10 studenti, con eventuali deroghe di volta in volta
motivate; detti gruppi sono costituiti da studenti della stessa classe o da gruppi di studenti
di livello omogeneo anche di classi diverse. I corsi di recupero organizzati sono a carattere
intensivo ed in orario aggiuntivo durante il corso dell’anno, strutturati come moduli di 10 12 ore ripetibili, con scansione pomeridiana di 2 ore e termine entro le ore 17.00. In
aggiunta a questi si potrà utilizzare anche la quota del 20% delle ore riservate
all’autonomia delle scuole; per chi volesse optare per lo studio individuale è prevista
l’attivazione di uno sportello di consulenza e assistenza che verrà affidato a uno o più
docenti: è compito del Consiglio di classe individuare gli insegnanti e le modalità. L’Istituto
ha facoltà scegliere per il recupero anche modalità diverse e più innovative, utilizzando
docenti della scuola o anche soggetti esterni esclusi gli enti con fini di lucro. È poi compito
del docente interessato predisporre la relazione finale indicante i contenuti, gli obiettivi
didattici perseguiti, le metodologie messe in atto e, per ciascuno studente, i risultati
raggiunti. Allo studente verrà rilasciata certificazione del superamento e/o del permanere
delle difficoltà rilevate.
È prevista la sospensione del giudizio per chi allo scrutinio finale di giugno riporti
insufficienze e la formulazione del giudizio finale dopo il superamento delle verifiche
disposte dal Consiglio di classe entro l’inizio delle lezioni dell’anno scolastico successivo.
Dette verifiche sono parte integrante del lavoro scolastico, programmate dai Consigli di
classe.
53
2) Procedure relative agli interventi di recupero estivo
I docenti, riuniti in aree disciplinari, individuano per ogni classe prima, seconda e quarta
gli elementi fondamentali della propria disciplina ritenuti ineludibili per il conseguimento
delle competenze da acquisire; tali elementi fondamentali sono delineati in un’apposita
scheda unitamente alle modalità valutative.
I Consigli di classe, in sede di scrutinio finale di giugno, per gli studenti nei cui confronti
viene rinviato il giudizio, comunicano alla famiglia le carenze rilevate e i voti delle discipline
nelle quali non è stata raggiunta la sufficienza; la comunicazione comprende anche le informazioni circa i tempi e le modalità del recupero estivo e delle verifiche finali.
Le famiglie possono comunicare formalmente di voler provvedere personalmente a sanare
le lacune, fermo restando l’obbligo da parte dello studente di sottoporsi comunque alle verifiche poste in essere per accertare l’avvenuto recupero del debito formativo.
Dalla seconda metà di giugno fino alla fine di luglio, ove occorra anche in iniziale concomitanza allo svolgimento dell’Esame di Stato, i docenti non impegnati
nell’Esame stesso, compatibilmente con il contratto di lavoro che, se a tempo determinato,
dovrà concludersi di norma oltre il periodo di effettuazione dei corsi, dopo avere recepito
quanto contenuto nella scheda degli obiettivi minimi di pertinenza predetta, effettuano interventi di recupero per gruppi di studenti non superiori a 12 ; se il numero di tali docenti
è insufficiente, la proposta di effettuazione viene rivolta a insegnanti il cui contratto termini il 30.06.2011.
Dai primi di settembre i docenti dei Consigli di Classe effettueranno le relative verifiche
scritte e orali secondo le modalità prestabilite; identiche verifiche verranno contestualmente assegnate agli studenti che, pur presentando debiti, non si fossero avvalsi delle iniziati ve di recupero organizzate dalla scuola.
Seguono gli scrutini, con i giudizi definitivi di ammissione o non ammissione alla classe
successiva e l’attribuzione del credito scolastico per la classe IV degli alunni promossi. Le
operazioni si concludono ovviamente prima dell’inizio delle lezioni del nuovo anno scolastico.
3) Procedure relative agli alunni stranieri con lacune o difficolta’ nella lingua italiana
Nella nostra società l’integrazione degli immigrati è una priorità e la scuola è chiamata ad
assumere, per quanto le compete, il suo ruolo di interprete delle più pressanti istanze sociali, ruolo peraltro espressamente richiesto dalla normativa vigente, ultimo apporto la
C.M. 2 dell’8 gennaio 2010, che fa riferimento all’organica distribuzione degli alunni non
italofoni nelle classi a partire dalle prime, all’individuazione di percorsi educativo - formativi
e di modalità valutative personalizzati e finalizzati a favorire l’integrazione e il successo formativo degli alunni stranieri con difficoltà linguistiche.
In particolare nelle strategie di accoglienza di un Istituto devono assumere il carattere di
una prassi consolidata, ove necessari, i corsi curricolari intensivi di alfabetizzazione linguistica, in quanto il saper comprendere, parlare e scrivere l’idioma del paese ospitante, prima a livello funzionale e poi anche in modo adeguato ad affrontare il dialogo scolastico, è
uno dei vettori utili all’integrazione.
Agli interventi strettamente linguistici, nella consapevolezza che l’espressività è anche sistema di relazione complesso, si sono spesso associati progetti culturali, finalizzati ad
esempio alla valorizzazione della diversità e all’integrazione come arricchimento di tutta la
comunità secondo la via italiana all’integrazione che non è né pluriculturale, cioè quella del
54
tollerante che tuttavia sta nella propria isola etnica, né omologante, cioè quella poco rispettosa delle diversità.
Ai sensi del DPR 394/99 e delle successive linee guida per gli alunni con difficoltà linguisti che viene predisposto un PEP, Piano Educativo Personalizzato, finalizzato a consentire loro
la piena fruizione dell’offerta di istruzione e formazione e a favorirne il successo scolastico.
Il testo, stilato secondo precise modalità, prevede:
• adattamento dei programmi delle singole discipline, per cui ogni docente individua i
nuclei tematici fondamentali della propria disciplina atti al raggiungimento almeno
degli obiettivi minimi;
• predisposizione di verifiche graduate e personalizzate;
• valutazione dei livelli di formazione raggiunti che tenga conto dell’impegno, della
motivazione, delle potenzialità e dei progressi di apprendimento
Ne consegue che gli studenti con difficoltà nella lingua italiana possono raggiungere gli
obiettivi didattici in tempi anche diversi rispetto ai compagni di classe, persino oltre la conclusione dell’anno scolastico, e sono soggetti a valutazione riferita al percorso personale di
apprendimento, in quanto si trovano ancora nella fase di alfabetizzazione della lingua italiana che diventa Lingua 2, ossia lingua straniera oggetto di apprendimento e, nel contempo, lingua veicolare attraverso la quale trasmettere progressivamente i contenuti.
La lingua madre può, quando ne esista la fattiva possibilità, esercitare in via transitoria il
ruolo di idioma di comunicazione e di apprendimento.
4) Procedure relative agli interventi per gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento
Anche il nostro Istituto è interessato da un numero nutrito di studenti con disturbi specifici
dell’apprendimento, in particolare dislessici, per le cui esigenze, affrontate finora con le conoscenze in merito di singoli docenti, è allo studio una commissione che si occupi di orga nizzare incontri con esperti, fornire supporti e diffondere tra i docenti le conoscenze che
consentono di affrontare utilmente le diverse problematiche di apprendimento attinenti a
questa tipologia di disturbi.
L’Istituto si impegna a garantire a questi studenti una serena permanenza a scuola e a ri muovere tutti gli ostacoli che possano impedire loro di partecipare al dialogo scolastico con
l’impegno, la partecipazione e il metodo necessari a tutti gli alunni per raggiungere il successo formativo. In particolare per questi alunni certificati vengono attivate tutte le proce dure previste dalla vigente normativa che, dopo il richiamo del recente DPR 122/09 art. 1
comma 1 e i suggerimenti operativi della comunicazione del MIUR n° 4099/A/4, si avvale
ora della recente legge datata 29.09 u.s., che prevede il ricorso a:
• Percorso formativo personalizzato.
• Utilizzazione di metodologie di insegnamento specifiche.
• Adozione di strumenti compensativi, quali computer con correttore ortografico o
calcolatrice.
• Adozione di strumenti dispensativi, quali l’esonero da certe prestazioni, ad esempio
ortografiche nell’area linguistica, o dallo svolgimento di tipologie di verifiche non
consone.
• Rispetto dei diversi tempi di apprendimento.
• Interrogazioni programmate.
• Una valutazione aderente al piano di lavoro personalizzato e in particolare che tenga conto soprattutto dei contenuti espressi.
55
Le misure di supporto all’apprendimento previste riguardano, ai sensi della vigente normativa, oltre che l’ordinaria attività d’aula anche gli esami conclusivi del corso di studi frequentato.
5) Studenti disabili
Il primo dei problemi che un educatore deve affrontare è quello della molteplicità e della
diversità; buon educatore è colui che assume come oggetto di ricerca e di indagine l'intelligenza del molteplice, che ne pone in relazione le differenze per connetterle in un viaggio
verso una meta comune che non può essere che la crescita e lo sviluppo della persona. In
questi termini appare logico e conseguente considerare le diversità, anche quella riconducibile alla disabilità, come un elemento imprescindibile, senza il quale la realtà non è rap presentata e, soprattutto, senza la quale non c'è crescita. Diversità che non saremmo in
grado di affrontare da soli, senza il ricorso a strutture specifiche, dove ci si allena al dialogo e a restituire risposte condivise a problematiche esemplari.
La presenza e l'integrazione degli alunni disabili costituiscono una risorsa per la Scuola,
specie per raggiungere la qualità, considerata come un processo che intreccia elementi diversi che, partendo dalla presenza di una pluralità di soggetti di gruppi eterogenei, devono
mirare alla valorizzazione delle capacità e dei profili individuali. Dove c'è la disabilità fiori sce l'innovazione e, con la differenziazione didattica, si promuove l'accesso ai saperi curricolari per il maggior numero di studenti.
Il presupposto è una formazione, per gli operatori, sensibile alle differenze della persona
nella molteplicità delle sue dimensioni individuali (cognitive ed affettive) e sociali. L'idea di
fondo è che l'azione formativa debba essere progettata valorizzando la specificità di ogni
soggetto e che la Scuola sia comunità di apprendimento.
La programmazione educativa e le finalità formative generali
Il Collegio dei Docenti, organo cui spetta l’onere di effettuare le scelte educative,
operative, culturali e professionali dell'Istituto, ha definito nelle sue linee guida, anche
tenendo conto degli accresciuti bisogni degli studenti e delle aspettative di genitori e
mondo del lavoro, le finalità generali e gli obiettivi globali che devono caratterizzare le
mete formative dell’Istituto, linee generali che devono impegnare Consigli di Classe e
docenti ad adottare comportamenti omogenei e strategie comuni. In proposito si auspica
una condotta ferma, partecipata e uniforme da parte di tutti i componenti dei singoli
Consigli di classe nel guidare quasi per mano il maggior numero possibile di studenti verso
comuni ed irrinunciabili obiettivi formativi e civili. Il rispetto delle regole e delle condizioni
operative del comune lavoro; l’ordine, la precisione e la puntualità; l’autonomia,
l’autocontrollo e la concentrazione; la creatività, l’iniziativa e la partecipazione alla vita
sana della scuola; la responsabilità personale e il rispetto della libertà altrui non debbono
restare soltanto parole.
Per dare più sostanza e forza al precedente preciso impegno, nella programmazione
generale dell'Istituto, il Collegio dei Docenti ha stabilito come sia necessario che le finalità
educative e quelle formativo - professionali siano complementari e si intersechino, senza
sbilanciarsi, per una formazione completa ed equilibrata.
56
L’ampliamento dell’offerta educativa e formativa
ATTIVITA’ CULTURA- Ai consigli di tutte le classi vengono proposte iniziative che si attuano secondo
LI
supporti, ambienti apprenditivi e metodologie varie sia in campo umanistico, scientiD’ISTITUTO
fico-tecnologico, matematico, ginnico sia professionale. Pur nell’attenzione alle occasioni che dovessero presentarsi, alcune iniziative sono ormai prassi della scuola:
- la giornata della memoria: 27 gennaio: in orario curricolare e con attività extrascolastica per non dimenticare;
- la giornata del ricordo: 10 febbraio: in orario curricolare e con attività extrascolastica per non dimenticare;
- la giornata dell’arte: in orario curricolare e con attività extra curricolare;
- la festa della donna: 8 marzo: in orario curricolare e con attività extra curricolare;
- le attivita’ motorie intensive: in orario curricolare e con attività extra curricolare;
- gli eventi, i tirocini lavorativi e le alternanze scuola lavoro: tirocini ed alternanze espletati in orario curricolare ed extra curricolare;
- partecipazione a manifestazioni locali e nazionali di studenti e docenti.
ATTIVITA’ CULTURA- Per gli studenti di tutte le classi:
LI GESTITE DAI CON- - Viaggi di istruzione in città italiane ed europee. Visite guidate a mostre e iniziative
SIGLI DI CLASSE artistiche, storiche e scientifiche.
- Partecipazione a spettacoli teatrali, cinematografici e attività professionalizzanti.
- Lezioni sul territorio.
- Partecipazione a iniziative culturali proposte da Enti locali.
Per gli studenti di tutte le classi adesioni a:
- Giochi matematici
ATTIVITA’ COMPETI- Concorsi letterari
TIVE E MOTIVAZIO- Gare sportive
NALI
- Concorsi turistico – gastronomici
CONCORSI INTERNI
- Concorsi promossi dal MIUR e dagli Enti Locali
ED ESTERNI
Gli studenti di tutte le classi possono concorrere per l’assegnazione di borse di
studio per merito.
ATTIVITA’ INTEGRA- Gli studenti di tutte le classi possono promuovere e gestire attività pomeridiane.
TIVE E COMPLEMEN- È allo studio la possibile realizzazione di un giornalino scolastico.
TARI
EDUCAZIONE ALLA
SALUTE
E PROMOZIONE AL
BENESSERE
Per gli studenti di tutte le classi:
- moduli didattici, con l’intervento di esperti esterni per prevenire il disagio e promuovere la salute, l’educazione stradale e la cura ambientale.
- spazio per voi, progetto teso alla promozione del benessere giovanile.
Per gli studenti delle classi 1^ – 2^ - 3^:
- una pausa di salute, questo il nome di un percorso di educazione alla salute e di
sensibilizzazione alla corretta alimentazione, portato avanti attraverso la proposta di
piatti dieteticamente corretti nella pausa didattica di fine mattinata che precede l’avvio delle lezioni pomeridiane. Orario curricolare.
Il percorso educativo e formativo, nel suo processo di sviluppo della personalità dello
studente sulla strada della formazione dell'uomo e del cittadino, deve avere le
caratteristiche di un work in progress, che, con costante e naturale continuità, miri a
sviluppare nei discenti la propria autostima e la capacità di auto espressione; agisca in
direzione di una comunicazione che risponda ai bisogni educativi individuali e della società
ed alle nuove esigenze poste dallo sviluppo culturale, sociale, economico e tecnologico; si
muova nel senso dello sviluppo di una adeguata e corretta socializzazione e della
autoconsapevolezza; stimoli, facendo conoscere e partecipare le regole sociali cui tutti
debbono uniformare i propri comportamenti, le capacità critiche; faciliti la possibilità della
creazione di sicure e opportune relazioni interpersonali, anche al di fuori del contesto
scolastico.
57
Questo difficile ma non impossibile cammino non può essere esaurito senza il supporto
delle opportune azioni didattico – educative, mirate a far conseguire non soltanto abilità
pratiche, ma una base essenziale di conoscenze integrabili, e, inoltre, a potenziare anche
l’attitudine alla riflessione ed all'atteggiamento progettuale, in vista di una formazione a
breve termine spendibile direttamente nell'attività lavorativa e/o nella prosecuzione degli
studi per il conseguimento di una istruzione più avanzata, attitudini e atteggiamenti volti a
far conseguire una specifica professionalità, operando in accordo con le esigenze della
realtà produttiva territoriale. Ciò premesso e acquisito, deve essere conseguente ampliare
e potenziare le conoscenze pregresse; sviluppare la capacità di valutazione e
rielaborazione delle conoscenze, affrontando situazioni sempre più complesse per
esplicitare al massimo il proprio potenziale personale; sviluppare coerentemente ed
organicamente le finalità formative proprie dell'indirizzo scelto e frequentato; affinare la
professionalità specifica del corso scelto e frequentato, fornendo una preparazione
professionale flessibile, polivalente e sorretta da adattabilità personale, come garanzia di
adeguamento alle esigenze del mondo del lavoro e di positiva reazione alla dinamica di
riconversione lavorativa; potenziare il rapporto scuola - lavoro sia durante, sia alla fine del
percorso formativo.
Nel definire la linee generali della programmazione formativa, educativa e professionale, il
Collegio dei Docenti ha inteso anche enunciare una propria dichiarazione di intenti, nel
comune sentire la scuola come istituzione a misura d'uomo, nel nostro caso del discente,
quella che punti alla realizzazione di una scuola la cui attività non sia imposta o lontana dai
bisogni dell’utenza, ma, al contrario, realizzi la circolarità di un’organizzazione didattico –
educativo - formativa mirata verso lo studente e che dallo stesso parta. Il Collegio dei
Docenti si impegna pertanto ad operare in questo senso, certo che gli studenti, anche
attraverso il raggiungimento di una adeguata capacità di autonomia culturale e di una
corretta maturazione professionale, possano avviarsi verso una maturazione completa,
frutto di una personalità aperta e responsabile nei confronti di tutti gli aspetti della vita
sociale, anche non facenti parte dei curricoli didattici. In relazione ai percorsi didattici e
agli specifici obiettivi, di competenza degli organi collegiali di classe, il Collegio dei Docenti
auspica un miglioramento delle capacità di programmazione degli stessi, che,
rappresentando le micro - unità dell’apparato scolastico, devono essere il motore che deve
avviare ogni e qualsiasi iniziativa. Il Collegio auspica altresì, conscio di poter soltanto
parzialmente influire sul problema, che il corpo docente si stabilizzi, necessità primaria
sulla strada dell'organizzazione e del buon funzionamento dell'attività didattica, nel
frattempo augurandosi che il clima di fattiva collaborazione fra gli stessi docenti permetta
a tutti di migliorare la propria professionalità e di esprimere al meglio le proprie
potenzialità.
Un altro sentito obiettivo che l’Organo collegiale si è posto è quello di una maggiore e
concreta partecipazione democratica dei genitori alla vita della scuola, da realizzarsi
attraverso una più acuta sensibilità verso il funzionamento degli organi collegiali, grazie al
forte impegno dei docenti tutti nel trasmettere alle famiglie degli studenti l’urgenza di
un’azione comune e nel prendere nella giusta considerazione le proposte ed i problemi che
i genitori vorranno porre, uniche strade che possono portare a risultati positivi.
La programmazione generale dell'Istituto prevede anche attività extra – didattiche e
progetti, essenziali per promuovere negli studenti l’acquisizione di quella maturità,
responsabilità e professionalità nei precedenti capoversi auspicate, attività più in dettaglio
altrove elencate. Fanno parte di questo insieme di iniziative anche quelle mirate ad
eliminare il disagio giovanile e le problematiche ad esso legate, quelle tese alla conoscenza
di se stessi e del proprio corpo e quelle formative e culturali di diretto contatto con le
58
realtà sociali e scolastiche diverse, oltre a quelle professionali che favoriscano la
conoscenza diretta delle realtà aziendali del territorio.
I progetti
Piano delle attivita’ a.s. 2010/2011
L’offerta formativa dell’Istituto arricchisce il curriculum di base con una gamma di progetti
che coinvolgono singole classi e studenti di varie classi che trovano occasioni, spazi,
opportunità diverse per fare scuola. Oltre a quelli già da tempo in essere, al momento
risultano presentati:
Progetto “Orientamento Scuole Medie della Gallura e Salone dello studente ad
Olbia”.
2. Progetto “La birra ……..in fermento”
3. Progetto“Orientamento post - diploma”
4. Torneo di calcetto “Memorial F.Raciti”
5. Progetto “Sardinia speaks english – corsi gratuiti di lingua inglese per adulti”.
L’attività progettuale, con intenti formativi, educativi e ludico – ricreativi, per iniziativa del
personale della struttura convittuale è in via di elaborazione.
1.
La programmazione didattica
Il nucleo operativo per eccellenza della programmazione è rappresentato dal Consiglio di
Classe, che definisce per ogni singola classe, gli obiettivi comuni, il percorso didattico
scandito attraverso l’acquisizione di competenze e contenuti, la metodologia, la previsione
dei tempi di realizzazione e di verifica. Nel rimandare doverosamente a quanto in linea
generale esposto nel punto dedicato alla Personalizzazione, Competenze e
Progettazione, a cui bisogna richiamarsi, si sottolinea che l'azione educativa dei singoli
docenti e del Consiglio di Classe deve essere coerente con le direttive e le linee guida
dettate dal Collegio dei Docenti, poiché a tutti i livelli la programmazione non può avere
come fine ultimo che la realizzazione del progetto che l’Istituto decide di perseguire.
Nella fase iniziale di ogni anno scolastico i docenti, nel corso delle riunioni per materia,
stabiliscono per ogni classe finalità, obiettivi, metodologie, criteri di valutazione e
connessioni interdisciplinari. Nel fare ciò è auspicabile che i docenti avvertano la necessità
di una bilanciata mediazione tra l'esigenza irrinunciabile di trasmettere conoscenze e
stimolare competenze e capacità, e tra la disponibilità, sempre più richiesta, alla
costruttiva relazione con gli studenti, per approfondire quei bisogni psicologici ed umani
che, soprattutto in un Istituto Professionale, sembrano essere un fattore limitante del
percorso formativo.
Ogni singolo Consiglio di Classe effettua la propria programmazione didattica partendo dai
livelli di conoscenza oggettivamente riscontrati:
• Cura il riallineamento della preparazione di base, soprattutto nelle classi iniziali dei
vari indirizzi;
• Commisura i contenuti di ciascuna materia alle ore di insegnamento di ogni
disciplina e al piano di lavoro complessivo;
• Cura il consolidamento dell’acquisizione delle competenze e degli apprendimenti
attraverso l’individualizzazione degli insegnamenti ed il sostegno agli alunni più
deboli.
59
Nell'organizzazione dell'attività didattica la scelta della programmazione personale e di
classe, che deve portare a raggiungere gli obiettivi di competenza, conoscenza e abilità, e
quella delle metodologie atte a raggiungerli devono essere, nel rispetto della personale
libertà di insegnamento del docente, stabiliti sulla base di quanto la normativa vigente
indica e suggerisce; si ritiene opportuno che si seguano, a tutti i livelli e in tutte le classi, i
criteri ed i metodi suggeriti dalla Riforma. Si consiglia, per l'organizzazione dei moduli da
programmare, la suddivisione del programma in unità di apprendimento, verificabili e
valutabili nel corso dell'anno scolastico. Per questo tipo di impostazione delle attività
didattiche, si ritiene fondamentale la condivisione completa da parte dei docenti di una
realtà scolastica in cui il risultato auspicato sia raggiunto attraverso il collegamento
esistente, in relazione agli obiettivi attesi, fra le diverse discipline, da realizzarsi nella
collaborazione completa tra i docenti. Tale visione, che va ben oltre la stessa
interdisciplinarità, consente un approccio culturale alla realtà più motivato e concreto, teso
al raggiungimento di conoscenze e competenze articolate, e a sviluppare le capacità di
analisi, sintesi, collegamento, confronto e rielaborazione personale, anche critica, di
quanto appreso. La collaborazione tra i docenti permette di lavorare in gruppo, di
confrontarsi e di arricchirsi delle esperienze altrui, di crescere insieme sul piano personale
e professionale, mentre sul piano didattico consente di pianificare, progettare, attuare,
verificare e, se necessario, modificare l'azione educativa a livello di classe e di singoli. La
cooperazione dei docenti della stessa disciplina consente poi di operare in un'unica
direzione, di avere un quadro di obiettivi specifici della materia da raggiungere in comune
e di favorire la continuità di intervento nel percorso degli studi, da una classe a quella
successiva, e nei passaggi, per l’immediato, al monoennio e al biennio conclusivo e, per il
futuro, fra i due bienni e poi all’anno conclusivo.
Per quanto attiene le metodologie, i docenti hanno a disposizione, grazie anche al possibile
utilizzo della biblioteca, della videoteca, dei laboratori informatici, una vasta gamma di
possibilità di scelte operative da utilizzare, onde stimolare quell'approccio comunicativo
che favorisca la crescita collettiva ed individuale degli studenti. In tale ottica, il lavoro di
gruppo deve occupare un posto di rilievo, in modo tale che gli stessi partecipino
attivamente al dialogo didattico - formativo e possano acquisire gli strumenti necessari per
poter ben operare, dimostrando a se stessi, ancor prima che ai propri docenti, la loro
capacità di saper fare. Si auspica pertanto un’ulteriore incremento dell’utilizzo di modalità
e tecniche di lavoro quali problem posing e problem solving, role playing e team
teaching, che devono accompagnare un’indispensabile attività pratica che simuli
situazioni reali. Riveste carattere di indispensabile risorsa la creatività e l’iniziativa di ogni
singolo docente, nel creare situazioni che assumano aspetti della realtà e situazioni
verosimili che, come tali, pongano allo studente problemi da risolvere dal carattere
autentico e quindi favoriscano l'interazione fra aula e realtà esterna. Per ciò che concerne
gli strumenti, si ritiene necessario l'impiego di tutto quanto adeguatamente concorra alla
formazione generale e professionale degli studenti, e, in tale prospettiva, sono da
considerare di rilevante utilità i sussidi didattici di vario genere, dai libri alle riviste
specializzate, alle diapositive, agli audiovisivi, alle carte storico - geografiche, e soprattutto
al materiale autentico. Le finalità didattico - educative si raggiungono anche attraverso
l'organizzazione, da parte del Consiglio di Classe, di attività extrascolastiche ed integrative;
per ridurre la distanza tra gli apprendimenti teorici e l'esperienza del pratico, il Consiglio di
Classe può programmare la partecipazione ad attività integrative, come le manifestazioni
culturali e di settore, le rappresentazioni teatrali e le proiezioni cinematografiche, anche in
lingua straniera, le manifestazioni sportive, le gare e i concorsi di settore nazionali ed
internazionali, gli stage secondo la traccia delle direttive generali dettate dal Collegio dei
60
Docenti. Anche i viaggi di istruzione e le visite guidate, finalizzati alla diretta conoscenza
della realtà operativa e dei tanti aspetti formativi del mondo esterno, sono un momento
importante sulla strada della maturazione, personale e professionale, degli studenti.
Un importante aspetto di competenza del Consiglio di Classe è l'integrazione degli studenti
portatori di handicap in base alla L. 104/92, che prevede sia la presenza nell'Istituto di
insegnanti di sostegno, sia la redazione, quando necessario, di un Piano Educativo
Individualizzato. Motore del Consiglio di Classe è il Coordinatore, il quale ricopre le
seguenti funzioni e compiti:
• coordinare i lavori del Consiglio di classe presiedendone le riunioni, fatta eccezione
per gli scrutini;
• impostare la discussione durante le sedute verificando che i verbali delle riunioni
vengano redatti dal Segretario in maniera corretta e completa;
• curare i rapporti con le famiglie per quanto attiene i problemi generali degli
studenti;
• curare i rapporti con gli Istitutori e il Coordinatore del Convitto per i problemi
inerenti gli allievi convittori;
• operare in qualità di referente nelle problematiche riguardanti i rapporti tra studenti
e docenti della classe;
• curare la stesura della Programmazione del Consiglio di Classe presentandola ai
colleghi ed agli studenti;
• verificare che il registro di classe sia compilato in ogni sua parte, senza trascurare
l’oggetto della lezione svolta, nonché curare scrupolosamente il controllo delle
assenze e le relative giustificazioni;
• formulare eventuali proposte per la redazione del Piano dell’Offerta Formativa
compreso il regolamento d’Istituto.
Elenco coordinatori anno scolastico 2010 / 2011
Classe
Coordinatore
Segretario
1^ A
POLI
SERPAU
2^ A
CADDEO
SERRA I.
3^ A
NIEDDU
SELLONE
4^ A
ARENA
SCOGNAMIGLIO
5^ A
CARTA G.M.
DI CARLO
1^ B
GASPA
LAUS
2^ B
SANTANDREA
MELAU
3^ B
DELEDDA
MASSA
4^ B
PORTAS
COSSU M.
5^ B
FOLLESA
LODDONI
1^ C
RASENTI
MASIA
2^ C
CIMINO
PANDOLFI
61
3^ C
ALBA
PIRAS F.
4^ C
COGNI
FRUIANU
5^ C
LEONI
BOCCIA
1^ D
MUSCAS
RAGNEDDA
2^ D
TRUBBAS
RASSU
3^ D
OBINU
SECCHI M.
4^ D
CUCCU
GREGU
1^ E
CAPULLI
FRESU
2^ E
MENDULA
MOSER
1^ F
PINTUS M.
DERUDAS
1^ G
PIRINO
NESTI
1^ H
PIRO
ARGIOLAS
Ultimo ma essenziale momento della programmazione è la valutazione dei risultati, cui si
perviene attraverso tutti quegli strumenti di verifica che si ritengano utili a fornire
soddisfacenti indicazioni in merito. Alla vasta gamma di possibilità offerte dalla verifica
scritta, dagli elaborati di qualsiasi tipologia e funzione alle relazioni, dalle prove semi strutturate alle strutturate, si devono accompagnare prove orali di colloquio e
interrogazione individuale che, in caso di classi con un elevato numero di studenti,
possono essere sostituite da prove scritte con quesiti a risposta aperta e a risposta breve.
In ogni caso si raccomanda ai docenti, ricordando che ogni unità di apprendimento
dovrebbe avere verifica e valutazione per tutti gli studenti, di raggiungere almeno le
cinque valutazioni complessive a quadrimestre, nel caso di discipline che prevedano lo
scritto e l’orale, mentre negli altri casi il numero di tre è da considerarsi un minimo
indispensabile.
La valutazione
premessa
Come ribadito dall’art. 1 del D.P.R. 122/2009, la valutazione degli alunni è espressione
dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione
individuale e collegiale. Essa sarà frutto di una pluralità di attività e contributi che
accompagna tutta l’azione educativa.
Ogni studente ha diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, valutazione che deve
essere somministrata prendendo in considerazione l’intera scala decimale correlata al
livello di raggiungimento di obiettivi prefissati, anche per consentire la corretta
conversione della media in credito scolastico. I criteri di valutazione di ogni verifica devono
essere resi noti allo studente, al fine da un lato di evitare possibili anche se involontarie
espressioni di difformità da parte del docente, dall'altro di porre il discente dinanzi
all'importante momento dell'autovalutazione e quindi dell'autocritica. In casi particolari,
62
quali quelli relativi agli alunni con disturbi specifici di apprendimento, disabilità e difficoltà
linguistiche proprie degli studenti stranieri non ancora del tutto alfabetizzati in lingua
italiana, la valutazione deve tenere conto di tempi, indicatori e obiettivi personalizzati.
Occorre inoltre anche in generale per tutti gli studenti considerare l'ambiente socioculturale di provenienza degli studenti, il loro grado di preparazione generale in rapporto
agli studi compiuti, la propensione da loro mostrata per le singole discipline e l’approccio
con cui si rivolgono all’attività socio – educativa.
L’esplicitazione di modalità e criteri di valutazione da parte del Collegio dei docenti è
strumentale ad assicurare omogeneità, equità e trasparenza nei procedimenti. Il Collegio
dei docenti, al fine di assicurare omogeneità di comportamento nei Consigli di classe, ha
determinato i criteri per lo svolgimento degli scrutini di fine anno. L’ammissione all’esame
di stato conclusivo per le classi quinte, ai sensi del D.P.R. 122/09 art. 6 comma 1, viene
deliberata dal Consiglio di classe per gli alunni cui il Consiglio medesimo assegni nello
scrutinio finale la sufficienza in tutte le discipline, incluso il comportamento. Per l’esame di
qualifica, stante il suo carattere transitorio, per la scorsa sessione l’O.M. 44 di riferimento
ha lasciato la possibilità preesistente di accedere all’esame anche con due materie
insufficienti e l’accompagnamento di un giudizio motivato. L’ammissione alla classe
successiva per le classi I, II e IV viene sospesa dal Consiglio di classe per gli studenti cui il
Consiglio medesimo non decreti nello scrutinio finale di giugno la sufficienza in tutte le
discipline e nel contempo non assegni un numero di insufficienze tali da pregiudicare da
subito il buon esito dell’anno scolastico, stante comunque il possibile conseguimento degli
obiettivi formativi oltre che dei contenuti disciplinari e l’acquisizione di un adeguato
patrimonio di competenze e conoscenze nelle discipline di indirizzo e/o di base. L’Organo
collegiale ha deliberato che si incorra in non promozione in presenza di quattro gravi
insufficienze nelle discipline previste nel piano di studi annuale di riferimento. Nello
specifico si concederà la sospensione del giudizio agli studenti che saranno presentati in
sede di scrutinio con due insufficienze gravi e due lievi, a patto che detti studenti abbiano
una frequenza percentualmente ritenuta adeguata alle disposizioni normative; per gli
studenti le cui insufficienze siano invece in numero di tre gravi ed una lieve, sarà il
Consiglio di classe a valutare caso per caso l’ammissione alla classe successiva,
ammissione che non può prescindere da una frequenza assidua, dalla partecipazione attiva
e dall’assolvimento degli specifici doveri stabiliti in base allo Statuto delle studentesse e
degli studenti, tutti elementi positivi che concorrono ad una valutazione più favorevole. Il
Collegio raccomanda altresì l’attenzione alla possibilità che lo studente sia potenzialmente
in grado di affrontare lo studio dei programmi della classe alla quale dovrebbe essere
avviato; all’utilità di una sua ammissione alla classe successiva; alla partecipazione alla vita
della scuola, come momenti di fattività e socializzazione; alle attitudini ad organizzare il
lavoro in modo autonomo e allo sviluppo della personalità dello studente.
Per gli studenti che rientrino nelle condizioni sopracitate è previsto il rinvio del giudizio di
ammissione alla classe successiva, sempre che le carenze rilevate possano essere colmate
durante il periodo estivo nel quale gli studenti interessati dovranno integrare le proprie
competenze e conoscenze secondo le indicazioni che ogni docente avrà cura di indicare e
subordinatamente al superamento di prove tese a verificare, prima dell’inizio del nuovo
anno scolastico, la possibilità di accedere utilmente al successivo livello di istruzione. Il
Consiglio di classe, nella sua piena autonomia, ha il potere di individuare casi particolari
che derivino da situazioni gravi e certificate e che abbiano potuto produrre influire
negativamente sul processo formativo dell’alunno.
Per quanto concerne il comportamento, si ribadisce che la vigente normativa prevede che
l’insufficienza determini la non ammissione alla classe successiva o agli esami conclusivi a
63
prescindere dagli altri risultati disciplinari. Il comportamento riguarda il tempo di
permanenza nella sede scolastica, ma anche la partecipazione ad ogni attività esterna
organizzata dall’Istituto come stage, percorsi di alternanza o viaggi di istruzione.
Ai sensi del DPR 122/09 art. 14 comma 7, la valutazione finale è subordinata alla
frequenza di almeno tre quarti (3/4) del monte ore annuale personalizzato, salvo
straordinarie e motivate deroghe che, in quanto tali, prevedono almeno precedenti contatti
con le famiglie perché si produca quanto necessario a supportare l’eventuale deroga. Chi
non raggiunge il requisito della frequenza richiesta non può accedere allo scrutinio.
64
Periodi valutativi
I PERIODO: 15 settembre 2010 – 14 gennaio 2011
II PERIODO: 16 gennaio 2011 – 11 Giugno 2011
La scansione prevede la prima valutazione alla fine del mese di gennaio, definita con gli
scrutini e la compilazione della pagella; nel mese di novembre e nel mese di marzo è
prevista la consegna del documento di valutazione interperiodale, il pagellino, che dà
informazione alle famiglie circa i nuovi livelli di apprendimento degli alunni, il
comportamento, l’interesse al dialogo e la frequenza e, per il secondo pagellino, l’esito
degli eventuali corsi di recupero per i debiti formativi registrati nel primo periodo.
La valutazione del comportamento
Per la valutazione del comportamento, i Consigli di classe applicano nello scrutinio
intermedio e finale tutti i testi pertinenti tra cui la L. 169/08, il D.M. 5/09, nonché quanto
previsto dal DPR 122/09 che ha provvisto a coordinare tutte le nuove norme relative alle
modalità di valutazione. Citando testualmente il DPR menzionato, questa valutazione si
propone di favorire l’acquisizione di una coscienza civile basata sulla consapevolezza che
la libertà personale si realizza nell’adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e
nell’esercizio dei propri diritti, nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la
convivenza civile in generale e la vita scolastica in particolare .
Si ribadisce che la valutazione della condotta riguarda non solo tutto il periodo di
permanenza nella sede scolastica, ma anche i momenti di attività organizzati dall’Istituto
fuori dalla propria sede come ad esempio alternanza scuola - lavoro, stage, uscite
didattiche e viaggi di istruzione.
La normativa di riferimento prevede che lo studente che abbia conseguito, per attento e
meditato giudizio del Consiglio di classe, una valutazione negativa del
comportamento, (da 5/10 a 1/10), a fine anno non possa essere promosso alla classe
successiva, né essere ammesso agli esami conclusivi, se iscritto ad una classe terminale. Il
comportamento che dà luogo ad una valutazione insufficiente è naturalmente ascrivibile,
ai sensi della normativa, a fatti di particolare gravità per i quali lo Statuto delle
Studentesse e degli Studenti, DPR 249/98 ART. 4 comma 9 come successivamente
integrato con DPR 235/07 negli artt. 1 commi 9 e 9 bis e la relativa nota del 31 luglio
2008, che fornisce chiarimenti applicativi, preveda l’irrogazione di sanzioni disciplinari che
comportino l’allontanamento dello studente dalla Comunità scolastica per un
periodo superiore a quindici giorni.
Oltre ad essere incorso nel detto provvedimento, lo studente con condotta valutata
insufficiente non deve aver dato successivo segno di apprezzabili e concreti miglioramenti
del proprio comportamento. Fermo restando che la sanzione di fatti gravissimi prevede
che il Consiglio di Istituto possa decidere di sospendere sino alla fine dell’anno, con
probabile compromissione dell’esito scolastico e la fattiva difficoltà a dimostrare il
successivo ravvedimento, ovvero addirittura escludere lo studente dallo scrutinio finale o
dall’esame conclusivo se previsto.
La valutazione positiva del comportamento (da 6/10 a 10/10) risponde invece agli
indicatori del nostro Istituto che sono: 1) comportamento con i docenti, 2) comportamento
con i compagni, 3) rispetto per l’ambiente e il materiale scolastico, 4) frequenza.
A seguire è riportata la delibera del Collegio dei docenti per la Valutazione generale
del comportamento positivo; il dettaglio analitico della posizione di ciascuno studente
65
rispetto ad ognuno dei quattro indicatori espressi è esplicitato in un’apposita scheda che
costituisce allegato della verbalizzazione degli scrutini di entrambi i periodi.
Valutazione generale del comportamento positivo
VOTI
6
7
8
9
10
LIVELLO DI
MOTIVAZIONI
RAGGIUNGIMENTO MEDIO
POSSIBILI
DEGLI INDICATORI
raggiunto in modo minimo Lo studente stenta a mantenere un
comportamento
adeguato,
come
comprovato da numerosi richiami anche
supportati da provvedimenti disciplinari a
suo carico.
raggiunto in modo modesto Lo studente talvolta non sa mantenere un
comportamento
adeguato,
come
comprovato da vari richiami e da eventuali
provvedimenti disciplinari a suo carico.
raggiunto in modo adeguato Lo
studente
sa
mantenere
un
comportamento generalmente corretto ed
ha comunque acquisito la capacità di
ripensare al suo operato in maniera critica.
raggiunto in modo
Lo studente
ha mantenuto un
soddisfacente
comportamento sostanzialmente corretto
per tutto il periodo valutativo.
raggiunto pienamente
Lo studente ha tenuto un comportamento
costantemente
corretto.
Può
aver
collaborato a una migliore realizzazione del
disegno educativo di classe.
La sostanziale correttezza del comportamento riferito al voto 8 (otto) si evince per
analogia dai requisiti di ammissione all’esame di stato degli anticipatari per merito.
66
Fattori che concorrono alla valutazione disciplinare
periodica e finale
Fattori recepiti nelle competenze trasversali
Capacità di relazione e di individuazione del proprio ruolo
(capacità di rapportarsi, di disporsi e di agire rispetto alle specifiche esigenze disciplinari…)
AS (assolutamente insuff.) – GI (gravemente insufficiente) – I – S – D – B – O/E
(ottimo/eccellente)
Impegno e motivazione nello studio
(disposizione all’approfondimento, allo svolgimento dei compiti, al dialogo scolastico…)
AS (assente) – GI (gravemente insufficiente) – I – S – D – B - O/E(ottimo/eccellente)
Autonomia di lavoro
(capacità di individuare le proprie difficoltà e di organizzare il lavoro per superarle…)
AS (assente) – GI (gravemente insufficiente) – I – S – D – B - O/E(ottimo/eccellente)
Fattore recepito nelle competenze di base e di indirizzo
Acquisizione di contenuti e abilità specifici
(sapere e saper fare, valutazione in base alle verifiche sommative scritte, orali e pratiche)
AS (assente) – GI (gravemente insufficiente) – I – S – D – B – O/E(ottimo/eccellente)
LEGENDA
AS
GI
I
S
D
B
O/E
Assolutamente insufficiente
Gravemente insufficiente
Insufficiente
Sufficiente
Discreto
Buono
Ottimo – Eccellente
(1 – 2)
(3 – 4)
(5)
(6)
(7)
(8)
(9 – 10)
67
Corrispondenza tra voti e livelli di apprendimento dei fattori di valutazione
Livello assolutamente insufficiente Voti 1-2
CAPACITA’ DI RELAZIONE E INDIVIDUAZIONE DEL Lo studente non è in grado di relazionarsi nel
PROPRIO RUOLO
contesto disciplinare di riferimento e non
comprende le dinamiche di gruppo.
Lo studente non rispetta le consegne assegnate e a
IMPEGNO E MOTIVAZIONE ALLO STUDIO
non si dispone ad accogliere la comunicazione
formativa.
Lo studente può anche non essere consapevole
AUTONOMIA DI LAVORO
delle proprie difficoltà e non sa organizzare il lavoro
per superarle.
ACQUISIZIONE DEI CONTENUTI/ABILITA’ SPECIFICI Lo studente non ha minimamente acquisito
contenuti e abilità disciplinari.
Livello gravemente insufficiente Voti 3-4
Lo studente raramente è in grado di relazionarsi nel
contesto disciplinare di riferimento e comprendere
le dinamiche di gruppo.
IMPEGNO E MOTIVAZIONE ALLO STUDIO
Lo studente raramente rispetta le consegne
assegnate e si dispone ad accogliere la
comunicazione formativa.
AUTONOMIA DI LAVORO
Lo studente può essere limitatamente consapevole
delle proprie difficoltà e raramente è in grado di
organizzare il lavoro per superarle.
ACQUISIZIONE DEI CONTENUTI/ABILITA’ SPECIFICI Lo studente ha acquisito in maniera gravemente
insufficiente contenuti e abilità disciplinari.
CAPACITA’ DI RELAZIONE E INDIVIDUAZIONE DEL
PROPRIO RUOLO
68
Livello Insufficiente Voto 5
CAPACITA’ DI RELAZIONE E INDIVIDUAZIONE DEL
PROPRIO RUOLO
IMPEGNO E MOTIVAZIONE ALLO STUDIO
AUTONOMIA DI LAVORO
ACQUISIZIONE DEI CONTENUTI/ABILITA’ SPECIFICI
Lo studente non è sempre in grado di
relazionarsi
nel
contesto disciplinare
di
riferimento e comprendere le dinamiche di
gruppo.
Lo studente non sempre rispetta le consegne
assegnate e non sempre è adeguatamente
disposto ad accogliere la comunicazione
formativa.
Lo studente può essere
solo parzialmente
consapevole delle proprie difficoltà e non sempre
sa organizzare il lavoro per superarle.
Lo studente ha acquisito in maniera lacunosa
contenuti e abilità disciplinari.
Livello Sufficiente Voto 6
CAPACITA’ DI RELAZIONE E INDIVIDUAZIONE DEL
PROPRIO RUOLO
IMPEGNO E MOTIVAZIONE ALLO STUDIO
AUTONOMIA DI LAVORO
ACQUISIZIONE DEI CONTENUTI/ABILITA’ SPECIFICI
Lo studente solitamente è in grado di
relazionarsi
nel
contesto disciplinare
di
riferimento e comprendere le
dinamiche di
gruppo adeguatamente.
Lo studente tendenzialmente rispetta le
consegne ed è adeguatamente disposto ad
accogliere la comunicazione formativa.
Lo studente sa quali sono le proprie difficoltà e
cerca di
organizzare conseguentemente il
proprio lavoro.
Lo studente ha acquisito contenuti e abilità
disciplinari accettabili.
Livello Discreto Voto 7
CAPACITA’ DI RELAZIONE E INDIVIDUAZIONE DEL
PROPRIO RUOLO
IMPEGNO E MOTIVAZIONE ALLO STUDIO
AUTONOMIA DI LAVORO
ACQUISIZIONE DEI CONTENUTI/ABILITA’ SPECIFICI
Lo studente è costantemente in grado di
relazionarsi
nel
contesto disciplinare
di
riferimento e comprendere le
dinamiche di
gruppo.
Lo studente solitamente rispetta le consegne e
partecipa al dialogo educativo.
Lo studente elabora in modo sostanzialmente
autonomo le proprie conoscenze e sa effettuare
analisi coerenti.
Lo studente ha acquisito discretamente
contenuti e abilità disciplinari.
Livello Buono Voto 8
CAPACITA’ DI RELAZIONE E INDIVIDUAZIONE DEL
PROPRIO RUOLO
IMPEGNO E MOTIVAZIONE ALLO STUDIO
AUTONOMIA DI LAVORO
ACQUISIZIONE DEI CONTENUTI/ABILITA’ SPECIFICI
Lo studente è capace di relazionarsi in maniera
proficua nel contesto disciplinare di riferimento e
comprendere le dinamiche di gruppo.
Lo studente rispetta diligentemente le consegne
assegnate e partecipa in modo propositivo al
dialogo educativo.
Lo studente sa effettuare sintesi corrette e
rielabora in modo personale le conoscenze.
Lo studente ha acquisito contenuti e abilità
disciplinari in maniera solida e soddisfacente.
69
Livello Ottimo - Eccellente Voti 9-10
CAPACITA’ DI RELAZIONE E INDIVIDUAZIONE DEL
PROPRIO RUOLO
IMPEGNO E MOTIVAZIONE ALLO STUDIO
AUTONOMIA DI LAVORO
ACQUISIZIONE DEI CONTENUTI/ABILITA’ SPECIFICI
Lo studente è capace di promuovere positive
relazioni nel contesto disciplinare di riferimento,
nonché di comprendere le dinamiche di gruppo
e contribuire positivamente alla loro definizione.
Lo studente è attivo nell’eseguire le consegne, è
sempre propositivo, interessato e incline ad
approfondire i saperi.
Lo studente è in grado di effettuare sintesi
corrette ed approfondite e di organizzare il
proprio lavoro.
Lo studente ha acquisito contenuti e abilità
disciplinari in maniera solida, approfondita ed
articolata.
La valutazione dell’area professionalizzante delle classi IV e V
La definizione della valutazione dell’area di professionalizzazione verrà comunicata in corso
d’anno in quanto occorre definire meglio in sede operativa il nuovo quadro che va a
sostituirsi ai percorsi tradizionali di terza area.
La valutazione finale delle classi terze del corso diurno
La valutazione finale delle classi terze confluisce in un voto di qualifica espresso in
centesimi: consegue il diploma lo studente che abbia ottenuto un punteggio finale di
almeno 60/100. Al punteggio finale contribuiscono:
- a) i voti curricolari sia del primo che del secondo periodo di valutazione attribuiti
secondo le tabelle di corrispondenza voti di questo P.O.F.;
- b) i risultati delle prove strutturate / semi - strutturate di maggio che costituiscono la 1^
fase prevista per l’esame di qualifica;
- c) le risultanze delle due prove d’esame integrate (1.ma prova di capacità relazionale e
2.da prova di capacità professionale) e dell’eventuale colloquio per più o meno 10 punti,
compreso il colloquio, rispetto al punteggio di ammissione (a + b).
Il punteggio finale a + b + c verrà convertito nel credito scolastico di cui alla tabella A del
2009 che accompagnerà, unitamente a quello della classe 4^ e 5^, lo studente all’Esame
di Stato conclusivo del corso quinquennale (consultare per maggiori informazioni la
sezione Crediti scolastici e formativi). Si precisa che l’Istituto ha stabilito per le classi
terze dei corsi diurni che il punteggio di cui alle voci a+b+c sia così costituito:
- per tutte le discipline la valutazione sarà determinata per il 70% dal profitto
conseguito durante l’intero anno scolastico e per il 30% dai risultati delle prove
strutturate / semi-strutturate del mese di maggio.
La valutazione finale delle classi terze del corso serale
70
La valutazione finale del Corso serale presenta alcune variazioni rispetto al diurno ai sensi
dell’O.M. n. 90/2001 art. 27 che prevede che nei corsi d’istruzione per adulti non si
svolgano le prove strutturate / semi - strutturate.
La valutazione finale delle classi terze confluisce in un voto di qualifica espresso in
centesimi: consegue il diploma lo studente che abbia ottenuto un punteggio finale di
almeno 60/100.
Al punteggio finale contribuiscono:
- a) i voti curricolari sia del primo che del secondo periodo di valutazione attribuiti
secondo le tabelle di corrispondenza voti di questo P.O.F.;
- b) il punteggio degli stage;
- c) le risultanze delle due prove d’esame integrate (1.ma prova di capacità relazionali e
2.da prova di capacità professionali) e dell’eventuale colloquio per più o meno 10 punti,
compreso il colloquio, rispetto al punteggio di ammissione (a + b).
Il Consiglio di Classe esprimerà un giudizio analitico e un voto che terrà conto per tutte le
discipline esclusivamente del profitto conseguito durante l’anno scolastico e di quanto
riconosciuto per le materie con credito formativo.
La materia professionale terrà conto per il 5% dei risultati dell’attività di stage.
Il punteggio finale a + b + c verrà convertito nel credito scolastico di cui alla tabella A
2009 che accompagnerà, unitamente a quello della classe 4^ e 5^, lo studente all’Esame
di Stato conclusivo del corso quinquennale (consultare per maggiori informazioni la
sezione Crediti scolastici e formativi).
Raccomandazioni del Collegio dei docenti
Il Collegio dei docenti ha inteso accompagnare l’esplicitazione dei criteri esposti
precedentemente con alcune raccomandazioni dettate dal buon senso, peraltro già
evidenti in una lettura attenta dei parametri valutativi, quali l’attenzione da porre a che
la valutazione finale tenga conto sia dei progressi compiuti nell'area cognitiva sia del
processo di maturazione della personalità del discente, che l'oggetto centrale della
valutazione debba essere la globalità del comportamento, delle responsabilità, della
maturazione consapevole, degli apprendimenti e delle competenze e abilità acquisite
da ogni studente, che, infine, la stessa valutazione debba avere carattere di flessibilità,
ovvero sia in grado di adeguarsi alla mutabilità di atteggiamenti e situazioni, non
prescindendo dalla considerazione delle condizioni di partenza degli studenti e dai
problemi, personali o familiari, che ne abbiano limitato l'impegno ed il profitto rispetto
alle rispettive capacità. Si raccomanda altresì, nell’ottica che ogni valutazione con il
suo carattere formativo consente allo studente e al docente di ricavare indicazioni utili
per migliorare la qualità del lavoro, che in presenza di verifiche negative che non
attestino l'idoneità di quanto adottato e programmato, si provveda tempestivamente
ad adottare i correttivi adeguati per un'azione educativa più efficace. Correttivi che
non possono prescindere da un’indagine sulle cause dello scarso impegno o limitato
rendimento del singolo studente e, nell'ottica di un insegnamento per quanto possibile
individualizzato, dalla ricerca di nuovi stimoli e strumenti che diano motivazioni
ulteriori allo studio e all'apprendimento. Gli ultimi suggerimenti ai Consigli di classe e
ai singoli docenti auspicano il raggiungimento di valutazioni fondate su giudizi globali
uniformi, equi, obiettivi, razionali e, per quanto possibile, scientifici e sintetici, che non
lascino spazio ad emotività o ad impressioni personali; auspicano ancora il definitivo
instaurarsi per il docente e lo studente di una prassi di autovalutazione, intendendo
con questo termine quel continuo e consapevole processo di maturazione di sé,
71
fondato sul riconoscimento delle proprie possibilità e dei propri limiti e sulla capacità di
confrontarsi sul piano del rispetto e di accettazione dell’altro. Relativamente allo
studente l’autovalutazione dovrà vertere:
- sulla presa di coscienza dei propri comportamenti e delle proprie prestazioni,
- sulla capacità di dare un giudizio realistico su di sé,
- sulla capacità di operare cambiamenti,
- sulla capacità di attingere alle proprie risorse interiori di fronte ad eventuali difficoltà,
- sulla capacità di chiedere aiuto e sostegno, quando necessario,
- sulle capacità decisionali.
Relativamente al docente, l’autovalutazione avrà come presupposti:
- la capacità di mettersi in discussione;
- la capacità di ripensamento delle proprie scelte didattiche e metodologiche;
- la capacità di riflettere criticamente sul proprio operato in coerenza con i principi guida
del Documento;
- la capacità di interagire con gli altri, sia docenti che studenti e genitori.
72
Crediti scolastici e formativi (classi 3^ - 4^ - 5^)
Il credito scolastico
Il credito scolastico è un punteggio attribuito dal Consiglio di classe e introdotto dal
DPR 323/98 e successivamente modificato dai Decreti ministeriali 42/2007 e 99/2009. Il
suo scopo è quello di rendere gli esiti degli Esami di Stato più rispondenti al rendimento
scolastico effettivo di ogni alunno, considerato in un arco di tempo significativo. Il credito
scolastico accumulato nei tre anni di riferimento costituisce un patrimonio di punti che
contribuisce fino ad un quarto (25/100) a determinare il punteggio finale dell’Esame di
Stato (max 100/100 ed eventuale lode a seguito di criteri fissi); il restante 75/100 è il
punteggio massimo che lo studente può realizzare con le tre prove scritte (sino a 45/100)
e il colloquio orale (sino a 30/100).
• Per le classi III e IV si deve fare riferimento alla nuova Tabella A del D.M.
99/2009, che andrà a regime anche per le classi V nel prossimo anno scolastico.
• Per le classi V di quest’anno si deve fare ancora riferimento alla Tabella A del
D.M. 42/2007.
Il credito scolastico di ammissione all’esame conclusivo viene assegnato sulla base della
conversione della media dei voti, incluso il comportamento, conseguita dall’alunno al
termine delle classi III, IV e V nel relativo parametro della Tabella A e tenendo in
considerazione, per l’oscillazione all’interno della banda di appartenenza, frequenza,
impegno, partecipazione, giudizio in Religione cattolica o Attività alternative, ivi incluso lo
studio individuale quando i suoi risultati siano valutabili dal C. di C.. Si tiene conto anche
degli eventuali crediti formativi. Per gli alunni di IV con giudizio sospeso il credito viene
assegnato a promozione avvenuta con eventuale riconoscimento del credito formativo.
Il punteggio assegnato al credito scolastico esprime dunque in sintesi innanzi tutto la
valutazione del grado di preparazione complessiva raggiunto da ciascun alunno nell’anno
scolastico in corso con riguardo al profitto e inclusa la valutazione relativa al
comportamento.
All’interno della banda di oscillazione cui si accede in virtù della media dei voti, M,
vengono considerati i seguenti indicatori:
1. L’assiduità nella frequenza scolastica.
2. L’interesse e l’impegno nella partecipazione attiva al dialogo educativo.
3. L’interesse e l’impegno nella partecipazione alle attività complementari ed
integrative.
4. La valutazione conseguita in Religione cattolica o Attività Alternative secondo
quanto stabilito dal Consiglio di Stato.
5. Gli eventuali crediti formativi (vedi paragrafo successivo).
E’ stato deliberato che l’interesse e l'impegno nella partecipazione ad attività
complementari ed integrative organizzate dalla scuola (punto 3) devono essere
attestati dalla frequenza di almeno l’80% dell’orario previsto. Tali attività danno luogo
all’attribuzione di 1 punto di credito, utile a raggiungere il livello superiore della banda di
appartenenza che non può comunque essere superata.
Si avrà il massimo riconoscimento di 2 punti per 2 crediti nella fascia più alta
(media da 8 a 10) della tabella prevista dal D.M. 42/2007, onde consentire anche nelle
classi V la copertura dell’intera forbice prevista dalla tabella ancora vigente appunto per la
classe terminale.
Le attività complementari dovranno avere le stesse tipologie dei crediti formativi come indicate nel relativo paragrafo.
73
TABELLA A - Credito scolastico sole classi III e IV
D.M. 99/2009
Media Voti
6
6,1 -7.00
7.1 – 8.00
8,1 - 9,00
9,1 - 10
Terzo anno
3-4
4-5
5-6
6-7
7-8
Credito scolastico (Punti)
Quarto anno
3-4
4-5
5-6
6-7
7-8
Quinto anno
4-5
5-6
6-7
7-8
8-9
TABELLA A - Credito scolastico sole Classi V
D.M. 42/2007
Media Voti
Credito scolastico (Punti)
Terzo anno
Quarto anno
Quinto anno
3-4
4-5
5-6
6-8
3-4
4-5
5-6
6-8
4-5
5-6
6-7
7-9
6
6,1 -7.00
7.1 – 8.00
8,1 - 10
I crediti conferiti secondo le indicazioni di precedenti Tabelle A a studenti con percorsi di
studio a vario titolo irregolari, dovranno essere convertiti in quelli rispondenti alla tabella
relativa alla classe quinta di appartenenza.
Per la terza classe M è rappresentato dal voto conseguito agli esami di qualifica, convertito
da centesimi in decimi.
Il credito formativo
Il DM 49/2000 indica le caratteristiche formali e sostanziali dei crediti formativi. Essi sono
le esperienze acquisite fuori dalla scuola in ambiti e settori della società civile legati alla
formazione della persona e alla crescita umana, alle attività culturali, artistiche, ricreative,
al lavoro, al volontariato, ad esempio sociale e ambientale, e allo sport. Il Collegio dei
docenti ha ritenuto il parametro temporale, per la sua oggettiva rilevazione, un utile
indicatore della qualità dei crediti, deliberando i requisiti temporali così come vengono
esplicitati nella seguente tabella. I crediti danno luogo al riconoscimento di 1 punto
all’interno della fascia di appartenenza. Si avrà il massimo riconoscimento di 2 punti per 2
crediti nella fascia più alta (media da 8 a 10) della tabella prevista dal D.M. 42/2007, onde
consentire anche nelle classi V la copertura dell’intera forbice prevista dalla tabella ancora
vigente appunto per la classe terminale .
TIPOLOGIA
attivita’ culturali
attivita’ ricreative
artistiche
attivita’ lavorative nel proprio settore di studio
REQUISITI
>20 ore
1 anno scol. per le III
1 anno per le IV e V
>30 ore per le III
> 60 ore per le IV e V
74
esperienze di formazione e aggiornamento
professionalizzante nel proprio settore di studio
impegno ambientale
Volontariato, solidarieta’, cooperazione
meriti sportivi
attivita’ agonistica a livello nazionale/provinciale/regionale.
>20 ore
1 anno scol. per le III
1 anno per le IV e V
1 anno scol. per le III
1 anno per le IV e V
1 anno scol. per le III
1 anno per le IV e V
Osservazioni sui crediti formativi
Salvo eventuali variazioni stabilite dal MIUR, che verranno tempestivamente comunicate,
il termine ultimo di presentazione dei Crediti Formativi è il 15 maggio dell’anno per il quale
si chiede il loro riconoscimento. I crediti formativi maturati presso le pubbliche
amministrazioni si possono autocertificare. Essi devono rispondere ai requisiti formali
previsti dalla vigente normativa, ovvero essere documentati su carta intestata dell’Ente
che rilascia l’attestato, opportunamente firmati dal referente dell’Ente, datati con data non
successiva al 15 maggio. E’ necessario che contengano sintetiche informazioni tali da
consentire al Consiglio di classe, organo preposto alla valutazione del credito, di
individuare la tipologia di riferimento, nonché i requisiti temporali secondo quanto indicato
nella tabella. E’ opportuno, quando logicamente possibile e non scontato come nel caso di
un’affermazione sportiva, che esprimano un giudizio sintetico, in merito alla qualità
dell’impegno o al risultato degli apprendimenti, che possa supportare il mero requisito
dell’impegno temporale a maggior garanzia dell’accettazione del credito.
Il tempo di riferimento di un anno in relazione alle IV e V fa in realtà riferimento, oltre
all’anno scolastico in corso ma sino al 15 maggio, anche all’estate precedente, visto che i
Crediti valgono dalla classe III in poi. Per le classi III è escluso il periodo estivo a termine
del secondo anno, non essendo ancora iniziata la frequenza del terzultimo anno, valgono
cioè solo le esperienze maturate nell’anno della qualifica sino al 15 maggio. Per gli alunni
di IV con giudizio sospeso, il credito viene ovviamente considerato solo a promozione
avvenuta contestualmente all’attribuzione del credito scolastico.
75
Abbreviatari del corso di studio per merito
Gli alunni che abbiano seguito il regolare corso degli studi e presentino requisiti valutativi
di almeno 8/10 in tutte le discipline nello scrutinio finale della classe IV e almeno 7/10 in
tutte le discipline negli scrutini finali delle classi II e III, nonché 8/10 nel comportamento
per tutte le classi interessate senza incorrere in ripetenza, ai sensi della normativa vigente,
richiamata e integrata dall’art. 6 comma 2 del DPR 122/09, e nel rispetto della scadenza
ribadita ogni anno da opportuna circolare,
hanno facoltà di presentare domanda per sostenere anticipatamente l’esame
conclusivo.
La media dello scrutinio finale della classe IV, che è necessaria per l’effettiva ammissione a
sostenere l’esame, al momento di presentazione della domanda potrà solo essere
ragionevolmente ipotizzata dallo studente sulla base del proprio andamento scolastico. Gli
alunni abbreviatari hanno diritto al computo del credito scolastico del V anno nella misura
stabilita dalla vigente normativa e al riconoscimento dei crediti formativi secondo le
indicazioni fornite nel paragrafo di riferimento e valide indistintamente per tutti gli
studenti. Gli interessati dovranno ovviamente provvedere per tempo a preparare i
programmi, avendo come punto di riferimento i docenti della classe terminale cui saranno
abbinati.
Deliberazioni del Consiglio Istituto su viaggi e visite guidate
CLASSI
N° GG MAX
CLASSI PRIME
5
CLASSI SECONDE
5
CLASSI TERZE
5
CLASSI QUARTE
5
CLASSI QUINTE
5
VIAGGI SUPERIORI A 1 GIORNO
CONSECUTI PERNOTTAMENTI
PERIODO
VI
3
2
Anche i viaggi superiori a 1 giorno
possono svolgersi tutto l’anno
3
2
scolastico, ma non oltre il 4
maggio 2011, ad eccezione dei
4
3
viaggi e visite che rientrano in
progetti di carattere naturalistico5
4
ambientale che potranno essere
effettuati sino alla fine di maggio.
5
4
CLASSI SERALE
6
6
5
(tutte)
Superamento del limite dei giorni consecutivi di cui sopra
Per le classi 1^ e 2^ il numero massimo dei giorni e dei pernottamenti potrà essere superato in
caso di progetti di attività residenziali;
Per le classi 3^, 4^ e 5^ il numero dei giorni potrà aumentare in presenza di corsi di studio, stage
ed esperienze relative all’area professionale.
Periodo delle visite di 1 giorno
Le visite guidate di 1 giorno possono svolgersi per tutte le classi durante l’intero anno scolastico entro il 4
maggio 2011.
Uso del pullman
Anche i viaggi che prevedono il ricorso al pullman come mezzo di trasporto possono coinvolgere una sola
classe, fermo restando il requisito dell’opportunità economica dell’iniziativa.
76
NUMERO DEGLI ACCOMPAGNATORI
I docenti accompagnatori, individuati dal Dirigente scolastico sulla base di un’accertata disponibilità,
dovranno essere 1 per ogni 15 studenti. Per ragioni di sicurezza, sono previsti comunque 2 docenti
accompagnatori anche per un gruppo costituito da una sola classe che non supera i 15 alunni.
Per iniziative che richiedono forti e peculiari motivazioni personali, si possono formare gruppi trasversali
alle diverse classi, atti a personalizzare ulteriormente l’offerta formativa.
DESTINAZIONE DEI VIAGGI (le mete eventualmente segnalate dai Consigli di classe sono indicate ad
utilita’ comune ma non vincolanti)
Classi prime e seconde: Sardegna
Classi terze, quarte e quinte diurno: Italia e Paesi europei incluse le capitali
Tutte le classi del serale: Italia e Paesi europei incluse le capitali
TETTO MASSIMO DI SPESA
Per l’anno scolastico corrente il tetto massimo di spesa per i viaggi di più giorni è di € 500,00.
VERSAMENTI ACCONTI
La deliberazione dei viaggi è subordinata al versamento, sul bollettino del c.c.p. intestato alla scuola, di un
acconto proporzionato all’entità complessiva della spesa. Il saldo sarà versato prima dell’effettuazione del
viaggio
PENALE PER MANCATA PARTECIPAZIONE
In caso di mancata partecipazione ai viaggi per motivazioni non riconducibili a cause di salute
documentabili, si trattiene quanto necessario a coprire gli impegni di spesa certificata già contratti
(penale agenzia...)
QUOTA DEI PARTECIPANTI:
• Per tutte le classi del diurno: 60%. Sono esclusi dal computo i ritirati di fatto e gli alunni esclusi
dai viaggi di istruzione in dipendenza di provvedimenti disciplinari, come previsto dal codice
disciplinare.
•
Per il corso serale si puo’ prescindere da questa percentuale
IL RUOLO DEL DOCENTE PROMOTORE E ORGANIZZATORE È’ IL SEGUENTE:
• Presentazione della proposta nei Consigli di Classe;
• Delineazione, con il Consiglio di Classe e in particolare con gli altri docenti accompagnatori, del
progetto didattico - organizzativo;
• Richiesta al dirigente perché avvii la procedura della gara ufficiosa (la richiesta deve indicare la
meta, il numero degli allievi, mezzi di trasporto…)
• Richiesta e raccolta del consenso delle famiglie (la spesa prevedibile sarà indicata dalla segreteria);
• Raccolta dei bollettini di versamento;
• Redazione degli elenchi degli studenti partecipanti;
• Stesura del programma analitico (e delle motivazioni didattiche);
• Raccolta delle ricevute delle quote versate
• Relazione finale, su modello predisposto, dell’andamento del viaggio effettuato
Premi e incentivi
L’Istituto premia ed incentiva i risultati di eccellenza degli studenti del triennio delle
superiori. Il certificato di eccellenza dà accesso non solo ai crediti formativi, ma anche e
soprattutto a incentivi che vanno dai benefici di tipo economico all’ammissione a tirocini
formativi, dai viaggi d’istruzione e visite a siti specialistici ai benefit e accreditamenti per
l’accesso a biblioteche, musei e altri luoghi di cultura.
Comunicazione alle famiglie
Fermo restando che la famiglia è il primo soggetto chiamato in causa nel processo di
formazione dei figli, nello stesso processo tuttavia parte attiva ha anche la scuola, alla
quale tocca il compito di completarlo, dando all'allievo quelle conoscenze culturali e
professionali che lo collocheranno nel mondo del lavoro come soggetto attivo e preparato.
77
E' in quest'ottica dunque che l'Istituto chiede alla famiglia la massima collaborazione nello
scambio di notizie sui comportamenti dei propri figli, nella consapevolezza che è
necessario instaurare un dialogo continuo con gli insegnanti fornendo loro tutte le
informazioni richieste sulla base di rapporti veritieri e non di copertura o a prescindere
giustificativi. In quest’ottica l'Istituto, attraverso la pubblicazione delle finalità e degli
obiettivi formativi, auspica una maggiore integrazione tra Scuola e Famiglia ed la definitiva
scomparsa dell'atteggiamento di delegare alla scuola la totalità del processo educativo e
formativo dei figli. Pertanto compito precipuo da cui non ci si può sottrarre è la tempestiva
informazione fornita alle famiglie sugli atteggiamenti negligenti dei propri figli, sulle loro
assenze e sui comportamenti impropri.
In proposito il Collegio dei docenti ha stabilito che, secondo quanto dettato in via generale
dalla Carta dei Servizi, per il corrente anno scolastico i rapporti con le famiglie avvengano
rispettivamente il 23 novembre 2010 e il 4 febbraio 2011, oltre alla disponibilità che ogni
docente deve indicare, entrato in vigore l'orario definitivo, di un giorno e di un’ora ogni
quindici giorni per colloquiare con i familiari. Per garantire una comunicazione chiara e
diretta, tra scuola e famiglia, di quanto attiene la presenza fattiva in Istituto dello studente
a metà di ogni quadrimestre e da parte di ogni docente viene compilata una scheda di
valutazione disciplinare, sotto forma di giudizio sintetico sull’impegno, profitto e frequenza,
che il coordinatore di classe distribuisce alle famiglie, anche attraverso gli studenti, dopo
aver dato comunicazione di ciò sul sito dell’Istituto; alla fine del primo e del secondo
quadrimestre, in coincidenza con gli scrutini, sono trasmesse alle famiglie, come previsto
per legge, le pagelle riportanti la valutazione del profitto sotto forma di indicazioni
numeriche.
Funzioni strumentali al Piano dell’Offerta Formativa
Il Collegio dei Docenti ha individuato le seguenti funzioni prioritarie:
Funzione strumentale 1
Area dell’aggiornamento e della gestione del P.O.F. e monitoraggio delle attività
programmate: prof. Massimo Caddeo.
Funzione sturmentale 2
Area della gestione dei ritardi, giustificazione e dell’ammissione degli studenti: prof. Mario
Cossu.
Funzione strumentale 3
Area della gestione degli interventi e dei servizi a sostegno degli studenti: prof.ssa Lisa
Cavaliere.
Funzione strumentale 4
Area degli interventi a sostegno dell’attività dei docenti: prof. Massimo Caddeo.
Funzione strumentale 5
Area dell’orientamento e dei rapporti con l’esterno: prof. Nicola Pandolfi.
Funzione strumentale 6
Area della multimedialità e della comunicazione interna, della gestione e del
coordinamento ed operatività dei laboratori multimediali e delle risorse informatiche: prof.
Salvatore Laus.
Funzione strumentale 7
Area del coordinamento dei rapporti con le altre istituzioni scolastiche italiane ed estere:
prof. Bruno Murrighile.
Funzione strumentale 8
Area del collegamento fra l’Istituto e il Convitto: prof. Giovanna Tirotto.
78
Carta dei servizi scolastici
Patto educativo di corresponsabilita’
Premessa
Il patto educativo di corresponsabilità ribadisce i contenuti presenti nella Carta dei Servizi
dei P.O.F. precedenti.
La Carta si ispira prioritariamente agli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione Italiana e
ribadisce la specificità del servizio dell'istruzione scolastica rispetto agli altri servizi pubblici.
I fruitori infatti dei servizi scolastici sono risorse attive di una comunità di dialogo, di
ricerca, di esperienza sociale.
1. Pari opportunità, imparzialità e diritto allo studio
Nel rispetto dei principi fissati nell'art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana e nella
loro declinazione presente nel D.P.R. n.249/98, Statuto delle studentesse e degli studenti,
l’Istituto per i Servizi Enogastronomici e per l’Ospitalità Alberghiera di Arzachena si
impegna ad offrire il servizio scolastico, assicurando all'utenza condizioni di pari
opportunità, senza distinzioni di sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche,
condizioni psicofisiche e socioeconomiche.
Il Personale scolastico opera secondo criteri di obiettività, imparzialità e di attenzione per
la persona. Studenti e famiglie dimostrano la loro adesione al patto educativo con un
atteggiamento di fiducia e di disponibilità nei confronti delle proposte formative.
Nel rispetto delle norme e dei principi legislativi e costituzionali, nonché dei diritti sindacali
e delle disposizioni che regolano lo sciopero, l'Istituto si impegna ad assicurare la
regolarità e la continuità del servizio e delle attività educative.
2. Accoglienza e orientamento
Il personale scolastico adotta, particolarmente nella fase di avvio dell'anno scolastico, gli
strumenti atti a favorire l'accoglienza degli alunni nell'Istituto.
L'integrazione degli studenti nelle singole classi e nella scuola viene perseguita con
progetti di accoglienza e orientamento finalizzati a creare le condizioni di un confronto
pluralistico che favorisca la crescita culturale e civile degli allievi.
Viene favorita e sostenuta la partecipazione dei genitori agli Organi Collegiali, purché le
loro propositività e progettualità negli ambiti di competenza siano significativi e realizzati.
3. Diritto di scelta e frequenza
L'istituto, nel rispetto delle libertà e del diritto di scelta degli studenti e delle famiglie, si
impegna ad accogliere le domande di iscrizione, nell'ambito dei limiti imposti dalle
strutture logistiche della Scuola, e ad esigere la regolare frequenza.
In un clima di collaborazione fra la Scuola e le competenti Istituzioni, vengono attuati
interventi di prevenzione del disagio giovanile.
4. Partecipazione, efficienza e trasparenza
79
Proprio in considerazione della specificità del servizio scolastico, si sottolinea che
l'attuazione dei principi fissati dal Patto Educativo di Corresponsabilità e dalla Carta dei
Servizi dipende significativamente dalla collaborazione fattiva e responsabile dell'intera
comunità scolastica nelle sue articolazioni.
l’Istituto per i Servizi Enogastronomici e per l’Ospitalità Alberghiera di Arzachena, d'intesa
con gli Enti Locali, favorisce, mediante l'uso degli edifici e strutture di pertinenza anche
fuori dell'orario scolastico, tutte le attività extra scolastiche coerenti con la funzione della
Scuola come comunità educativa.
La regolamentazione relativa è demandata al Consiglio d'Istituto.
Nell'intento di promuovere ogni forma di partecipazione all'organizzazione e alla fruizione
del servizio, l’Istituto, consapevole della complessità della propria struttura, impronta
l'attività didattica a criteri di chiarezza ed efficacia attraverso un'informazione trasparente
e completa e un costante aggiornamento dei docenti. I servizi amministrativi assicurano
efficienza e flessibilità mediante la semplificazione delle procedure.
5. Libertà di insegnamento
Nel rispetto della libertà di insegnamento garantita dalla Costituzione (art. 33) e sancita
dai Decreti Delegati, recepiti dal D.L. 16.04.1994 n° 297, la Scuola garantisce e favorisce
la pluralità e la diversità degli stili di insegnamento, perché la differenza e il confronto
sono i principi primari ed irrinunciabili della crescita civile ed intellettuale. La
programmazione collegiale dell'azione educativa e didattica garantisce altresì allo studente
l'adeguatezza della sua formazione in relazione ai criteri concordemente definiti e
vincolanti per il docente.
L'aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno per tutto il personale scolastico
e un compito per l'Amministrazione cui spetta di assicurare interventi organici e regolari in
adempimento ai criteri delineati dalla legislazione, dalla contrattazione sindacale, dalle
deliberazioni degli Organi Collegiali.
Parte prima
6. Area didattica
La Scuola, con l'apporto delle competenze professionali del personale e con la
collaborazione ed il concorso delle famiglie, delle istituzioni e della società civile, è
responsabile della qualità delle attività volte all'istruzione e all'educazione e si impegna a
garantirne l'adeguatezza alle richieste culturali e formative. Vengono elaborati ed attuati
interventi didattico – educativi - integrativi e proposte attività culturali, che si svolgono in
orario curricolare ed extracurricolare. L’Istituto propone e sostiene inoltre attività
integrative e complementari, così come gli studenti eletti nel Consiglio d’Istituto e nella
Consulta propongono e delineano.
Al fine di assicurare la continuità educativa fra i diversi ordini e gradi dell'istruzione, è
compito dell’Istituto individuare ed elaborare idonei strumenti quali le attività di
orientamento in ingresso ed in uscita.
Nel riconoscimento delle competenze disciplinari, pedagogiche, metodologiche, didattiche,
progettuali ed organizzativo - relazionali dei docenti, la Scuola assicura e garantisce la loro
autonomia culturale e professionale, intesa nella sua dimensione individuale e collegiale
80
definita, per quanto riguarda gli aspetti pedagogico - didattici, nel Piano dell'Offerta
Formativa.
Nella scelta dei libri di testo e delle strumentazioni didattiche, vengono assunti come criteri
di riferimento la legislazione pertinente, la rispondenza ai programmi di insegnamento, la
validità culturale, la funzionalità in rapporto agli obiettivi educativi, il costo.
Nel rispetto degli obiettivi formativi e della programmazione didattico - educativa, al fine di
consentire e richiedere razionali tempi di studio, i Consigli di Classe si impegnano ad
adottare criteri di equa e coordinata distribuzione dei compiti e delle verifiche. Assumono
altresì atteggiamenti atti ad educare il discente ad organizzare in modo autonomo il
proprio lavoro.
Le prassi relative alle assenze e alle giustificazioni, la fruizione e la
conservazione di spazi e strumentazioni, le modalità di comunicazione con
studenti e genitori, la convocazione e lo svolgimento dei diversi livelli di
assemblea previsti costituiscono materia del Regolamento d'Istituto, che si
ispira ai principi fissati dalla presente "Carta dei Servizi Scolastici".
La scelta se avvalersi o meno dell'insegnamento della religione cattolica effettuata l'anno
precedente resta confermata d'ufficio; qualora l'alunno intenda variare la scelta può
compilare l'apposito modulo sulla domanda di iscrizione annuale.
La programmazione didattica elaborata nelle riunioni di Dipartimento disciplinare e dai
Consigli di classe:
- delinea il percorso formativo della classe in relazione alla situazione degli alunni e
decide gli adeguati interventi didattici;
- assume come proprio obiettivo l'individuazione del contributo delle varie aree
disciplinari per il raggiungimento degli obiettivi e delle finalità educative.
Nei limiti delle risorse economiche e della disponibilità dei singoli ad impegnarsi in attività
aggiuntive e di supporto al buon funzionamento dell'Istituto, i docenti assicurano
l'assunzione di compiti relativi:
- al coordinamento della progettazione, dell'attuazione, della verifica e della
valutazione del progetto educativo;
- al supporto organizzativo al Capo d'Istituto;
- al coordinamento di articolazioni del Collegio dei Docenti quali dipartimenti, gruppi
di ricerca e commissioni di lavoro;
- al coordinamento o referenza o partecipazione a progetti che possono coinvolgere
altre istituzioni, scolastiche e non, e all'assistenza tutoriale;
- alla produzione di materiali utili per la didattica, strumentali al lavoro collegiale;
- ad ogni altra attività deliberata, quale attività formativa integrativa, utile ad un più
completo ed armonico sviluppo della personalità degli alunni;
- alla
partecipazione a progetti mirati al miglioramento dell'efficacia
dell'insegnamento e del servizio e al sostegno dei processi di innovazione.
Il patto formativo, che è la dichiarazione esplicita della partecipazione consapevole e
vincolante all'attività della scuola, si stabilisce non solo tra il docente e l'allievo, ma
coinvolge la classe, il Consiglio di classe, gli Organi d'Istituto, i genitori e gli Enti esterni
interessati all'educazione scolastica. Il principio fondante del patto formativo è la
trasparenza, nonché l'assunzione di responsabilità all'interno di un progetto collettivo.
Sulla base del patto formativo, elaborato nell'ambito ed in coerenza con gli obiettivi
formativi definiti ai diversi livelli della collegialità e dai diversi indirizzi, la Scuola si impegna
a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare:
- un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo
– didattico di qualità;
81
offerte formative aggiuntive ed integrative;
iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, nonché per
la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica;
- la disponibilità di una adeguata strumentazione tecnologica;
- servizi di sostegno alla diversa abilità e di promozione della salute;
- aule decorose per quanto riguarda lo stato degli infissi, la tinteggiatura delle pareti,
la pulizia.
Nel patto formativo il docente si impegna a:
- comunicare agli allievi ed ai genitori la propria proposta formativa, delineando gli
obiettivi didattici ed educativi declinati in competenze proposti, il percorso per
raggiungerli e le fasi del curricolo;
- esplicitare e motivare sinteticamente i metodi di lavoro, gli strumenti di verifica e i
criteri di valutazione;
- tenere conto degli stili cognitivi degli allievi anche in ordine ai disagi
dell’apprendimento normati, adeguando le proposte formative nell’ambito
comunque delle finalità generali e specifiche dell’Istituto ed individuando opportune
strategie e strumenti.
Nel patto formativo lo studente si impegna a:
- frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente gli impegni di studio;
- perseguire gli obiettivi del curricolo presentati dai docenti;
- dare il proprio contributo alla classe e cooperare con gli insegnanti per il
raggiungimento degli obiettivi cognitivi, comportamentali e affettivi stabiliti dalla
programmazione;
- rispettare lo stile di insegnamento dei singoli docenti e lo stile di apprendimento
dei compagni;
- osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dal Regolamento
d’Istituto;
- utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici;
- rispettare il decoro delle aule e degli ambienti.
Nel patto formativo il genitore si impegna a:
- conoscere la proposta formativa della scuola;
- assumere un impegno costruttivo nei confronti della scuola esprimendo pareri e
proposte;
- collaborare nelle attività scolastiche;
- concorrere, secondo quanto previsto dallo Statuto delle studentesse degli
studenti, al rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino di corretti
rapporti all’interno della comunità scolastica.
-
Parte seconda
7. Servizi amministrativi
La Scuola garantisce, entro i limiti delle sue possibilità logistiche e di personale:
-
celerità delle procedure;
trasparenza nell'informazione;
riservatezza dell'informazione secondo le norme vigenti, per quanto attiene ai dati
personali;
informatizzazione dei servizi;
flessibilità degli orari di apertura al pubblico secondo le necessità rilevate.
82
Il rilascio dei certificati di iscrizione, di frequenza e quelli riportanti votazioni e giudizi verrà
effettuato, nel normale orario di apertura al pubblico, entro due giorni lavorativi; gli
attestati e i sostitutivi dei diplomi sono consegnati in un giorno entro i limiti della fattibilità,
i diplomi originali vengono consegnati a vista, se disponibili. I termini suddetti possono
subire variazioni in periodi di sospensione dell’attività didattica.
Il Consiglio di Istituto, annualmente, delibera, sentito il parere degli utenti e delle
componenti interne, in merito all'orario di apertura degli uffici di Segreteria. L'orario di
apertura deve essere quanto più possibile funzionale alle esigenze dell'utenza, prevedendo
un'articolazione flessibile, nei limiti della disponibilità di personale. Attualmente la
segreteria garantisce un orario di apertura al pubblico dal Lunedì al Sabato, dalle ore 9 alle
ore 13.30 per i docenti e l’utenza esterna, durante la prima pausa e al termine delle lezioni
per gli studenti.
La scuola assicura il contatto telefonico con l’utenza stabilendo modalità di risposta che
comprende il nome e la qualifica di chi risponde, la persona e l’ufficio che fornisce le
informazioni richieste.
L'ufficio di Presidenza è aperto al pubblico, sia su appuntamento sia secondo un orario
reso noto all'utenza.
Tutto il personale ausiliario e di segreteria deve indossare il cartellino di identificazione in maniera
visibile; i collaboratori scolastici accoglieranno e sorveglieranno gli studenti con
atteggiamento educativo nello svolgimento delle mansioni di competenza, e, con
disponibilità di servizio, presteranno attenzione alle molteplici esigenze del pubblico.
L'Istituto assicura spazi per l'informazione rivolta agli utenti per quanto riguarda:
-
Sono
-
orario delle lezioni;
orario di apertura degli uffici;
organigrammi del personale e degli Organi collegiali.
disponibili anche:
bacheche sindacali;
bacheche degli studenti;
bacheche dei genitori;
bacheche dei docenti.
Il Regolamento d'Istituto ha adeguata pubblicizzazione, mediante esposizione al pubblico e
diffusione tramite il libretto del P.O.F. in cui è contenuto.
Parte terza
8. Iscrizioni, tasse e contributi.
Iscrizioni:
- gli studenti che si sono iscritti alle classi 2^, 3^, 4^, 5^ nei cui confronti i Consigli
di classe nello scrutinio finale di giugno abbiano emesso un giudizio finale di
promozione, perfezioneranno l’iscrizione dal 18 al 30 Giugno 2011;
- gli studenti che si sono iscritti alle classi 1^ perfezioneranno l’iscrizione dal 25
Giugno al 2 Luglio 2011;
- gli studenti che si sono iscritti alle classi 2^, 3^, 4^, 5^ nei cui confronti i Consigli
di classe solo nello scrutinio finale di settembre abbiano emesso un giudizio di
promozione, perfezioneranno l’iscrizione dal 10 al 13 Settembre 2011;
Iscrizioni agli esami integrativi e agli esami di idoneità:
- il termine per la presentazione delle domande per sostenere l’esame di idoneità e
gli esami integrativi sarà il 14 luglio 2011 per gli studenti che risultano promossi
negli scrutini di giugno;
83
il termine per la presentazione delle domande per sostenere l’esame di idoneità e
gli esami integrativi sarà l’8 settembre 2011 per gli studenti che risultano promossi
negli scrutini di settembre;
Gli esami integrativi e di idoneità inizieranno giovedì 8 settembre 2011.
-
Consegna moduli e ricevute versamenti tasse:
Entro il 22 febbraio 2011 gli allievi frequentanti nell’anno scolastico in corso le classi 1^
- 2^- 3^ e 4^ consegneranno alla Segreteria Studenti la richiesta per la prosecuzione
degli studi presso questo Istituto unitamente a tutto quanto specificato nel modulo e in
particolare ai bollettini relativi ai contributi di laboratorio e servizi rispondenti agli
importi sotto esposti:
ISCR. PER LE CLASSI
prime
seconde
terze
quarte e quinte ristorativo
quarte e quinte turistico
DIURNO
€ 25
€ 52
€ 65
€ 65
€ 65
SERALE
€ 65
€ 65
€ 65
Gli studenti che frequenteranno le classi 2^, 3^ e 5^, oltre alla richiesta di prosecuzione,
presenteranno anche la ricevuta di versamento della tassa scolastica ammontante a €
15.13, quelli della classe 4^ la ricevuta di versamento della tassa scolastica ammontante a
€ 21.17.
Nel contributo di laboratorio e servizi sono compresi: l’acquisto di beni per le attività
laboratoriali, l’assicurazione scolastica, il libretto per le giustificazioni, la carta necessaria
per produrre le necessarie fotocopie ad uso didattico, le varie schede di valutazione
scolastica.
Libretto delle assenze
Ogni alunno sarà dotato di un nuovo libretto scolastico sul quale i genitori dovranno
apporre, contestualmente alla consegna, la propria firma, corredato delle seguenti sezioni:
- Entrata in ritardo e richiesta di ammissione alle lezioni con riserva per gli alunni
minorenni;
- Permesso di entrata in ritardo;
- Permesso di uscita anticipata;
- Comunicazione ore approfondimento e area di professionalizzazione non
calendarizzate;
- Comunicazione scuola/famiglia.
Lo studente dovrà avvalersene ogni qual volta che si trovi nelle situazioni seguenti:
- per ogni entrata in ritardo senza richiesta del genitore, passare dal Docente
referente del Capo di Istituto, prima di recarsi in aula, per l’ammissione con riserva;
- per ogni entrata in ritardo, firmata da un genitore, passare all’Ufficio Alunni
con il libretto prima di recarsi in aula;
- per ogni uscita anticipata, prevista con la presenza di un genitore, passare dal
Docente referente del Capo di Istituto e quindi dall’Ufficio Alunni presentando il
libretto;
- per la giustificazione delle assenze recarsi direttamente in aula.
84
Parte quarta
9. Assegnazione dei docenti alle classi
I criteri di assegnazione deliberati dagli Organi collegiali sono i seguenti: favorire la
continuità didattica; garantire un’equilibrata distribuzione dei docenti di ruolo nelle varie
sezioni; assecondare le dinamiche relazionali e professionali positive tra i docenti; non
assegnare, per ragioni organizzative attinenti alle modalità di svolgimento dell’Esame di
Stato, più di due classi parallele ai docenti del post - qualifica interessati dalla prima o
dalla seconda prova scritta; considerare l’anzianità di servizio intendendo per essa la
graduatoria interna d’Istituto.
10. Criteri di formazione delle classi
CLASSI PRIME
Le classi prime di ordinamento sono formate secondo i seguenti criteri: eventuali
indicazioni ministeriali; mantenimento della prima lingua straniera studiata nella scuola
media; scelta di eventuale percorso mirato al conseguimento della qualifica; richiesta,
anche da parte di piccoli gruppi di allievi, di essere assegnati alla stessa sezione; stessa
provenienza logistica; equilibrata presenza di studenti maschi e studenti femmine;
distribuzione degli stessi secondo il giudizio della scuola media di provenienza degli
studenti al voto, onde evitare diversità di risultati all’interno della classe; distribuzione
degli alunni ripetenti, convittori e pendolari in modo da evitare squilibri tra classi parallele,
il tutto finalizzato ad ottenere la migliore omogeneità possibile delle classi fra loro, sia nel
numero degli studenti, sia nel loro livello di capacità e preparazione.
CLASSI TERZE
Le classi terze sono formate secondo i seguenti criteri: richiesta di indirizzo effettuata dagli
studenti; mantenimento del gruppo classe di provenienza; accoglimento discrezionale di
richieste anche da parte di piccoli gruppi di studenti.
CLASSI QUARTE
Le classi quarte sono formate secondo i seguenti criteri: accoglimento delle scelte degli
studenti relativamente ai profili professionali proposti in relazione all’indirizzo di
provenienza e compatibilmente con le indicazioni normative; mantenimento del gruppo
classe di provenienza; accoglimento discrezionale di richieste da parte di piccoli gruppi di
studenti.
Parte quinta
11. Comunicazioni scuola famiglia
Ogni docente effettua 1 ora di ricevimento quindicinale su appuntamento secondo
un’opportuna calendarizzazione veicolata attraverso comunicazione alle famiglie. La scuola
organizza annualmente un’udienza generale per ognuno dei due periodi di valutazione.
La scuola redige, oltre alle pagelle, una scheda di valutazione sia nel primo che nel
secondo periodo, scheda che riassume le variabili che concorrono alle valutazioni, inclusa
quella relativa al comportamento e alla posizione in merito al debito formativo rilevato nel
primo periodo. Tale scheda è nota come Pagellino o Comunicazione alle famiglie dei
livelli intermedi di apprendimento.
85
I Genitori
------------------------
L’Allievo
--------------------
Il Dirigente Scolastico
------------------
Regolamento d’istituto
Finalità ed obiettivi
Il Regolamento di Istituto ha lo scopo di garantire il funzionamento dell’Istituto per i
Servizi Enogastronomici e per l’Ospitalità Alberghiera di Arzachena affinché esso sia luogo
di crescita morale e culturale, centro di vita democratica e di partecipazione, in cui
l'apertura ai problemi del Paese e delle realtà socio-politiche locali, il dialogo tra le
generazioni e le proposte di rinnovamento avvengano nel rispetto delle scelte e dei diritti
di ciascuno, in vista della progettazione e della realizzazione condivisa di una cittadinanza
consapevole, attiva e matura.
Nell'elaborazione del testo si sono seguite diverse fasi, attraverso le quali si è cercato di
coinvolgere tutti i protagonisti della vita dell'Istituto, affinché il testo stesso fosse sentito
come di tutti, costruito con tutti, al servizio della vita di tutti.
Attraverso il Regolamento s'intende, pertanto, promuovere anche un profondo senso di
appartenenza a questa comunità scolastica, educandosi permanentemente, nelle varie
modalità di presenza all'interno della scuola e nelle diverse tappe della propria esistenza,
ad una coscienza critico - costruttiva e partecipativa. Pertanto:
- Ogni norma che regoli la vita quotidiana di questo Istituto deve continuamente essere
confrontata con le finalità fondamentali della scuola italiana e con le sue caratteristiche.
- Per il rispetto di tali norme si richiede la consapevole e attiva collaborazione da parte di
tutte le componenti di questa realtà.
- Si garantisce il diritto di studentesse e studenti alla realizzazione di attività autonome,
richieste da loro stessi, nonché alla promozione di attività di informazione.
- Si garantisce altresì la libertà di scelta riguardo alle attività integrative e aggiuntive;
inoltre ci si impegna affinché la programmazione di tali attività osservi ritmi sostenibili per
gli studenti, cioè compatibili con gli impegni di studio e con la qualità della vita.
- Questa scuola si impegna a favorire e promuovere il valore dell'interculturalità ed a
tutelare l'espressione delle diversità linguistiche, culturali e religiose presenti al proprio
interno.
- L’Istituto si impegna a migliorare ed aggiornare costantemente la propria offerta
formativa, a garantire la salubrità degli ambienti di lavoro e studio, la qualità dei laboratori
e l'educazione alla salute fisica e psichica.
Attraverso il Regolamento di Istituto tutte le componenti scolastiche, dal dirigente agli
insegnanti, dagli studenti al personale non docente, amministrativo, tecnico e ausiliario,
sono chiamate in prima persona a conoscere le regole per il migliore funzionamento della
scuola e a rispettarle, con la speranza che non siano avvertite come una costrizione, ma
un aiuto a cooperare insieme, per far sì che la scuola sia un luogo veramente formativo
per l'istruzione, la cultura e la crescita delle persone.
86
Validità e durata
Il presente Regolamento, la cui emanazione, a norma dell'art. 10 del T.U.297/94, è di
competenza del Consiglio di Istituto, entra in vigore trascorsi 15 giorni dall’affissione
all'Albo di Istituto; dopo tale termine, esso potrà essere impugnato davanti al TAR o al
Presidente della Repubblica, secondo le modalità ed i tempi di impugnazione degli atti
amministrativi; le eventuali future modifiche dovranno prevedere la medesima procedura
di trasparenza.
TITOLO I
Principi generali
1.
L’Istituto per i Servizi Enogastronomici e per l’Ospitalità Alberghiera di
Arzachena è una comunità educante in cui la domanda individuale di istruzione è
elemento fondante di un sistema scolastico capace di effettuare un servizio
quantitativamente più esteso e qualitativamente più elevato.
2.
Per rispondere alle sfide culturali che la contemporaneità impone, questa
istituzione scolastica vuole offrire le basi per rendere capaci di continuare ad
apprendere, di affrontare i temi della interculturalità, di condurre alla scoperta e al
potenziamento della dimensione dell'interiorità.
3.
Per questo l'organizzazione della vita scolastica è prioritariamente da
intendersi come organizzazione di un ambiente di sviluppo e centro di risorse nel
quale si favoriscono tutte quelle attività culturali e professionalizzanti che
ripropongono i valori della tradizione, che elaborano gli apporti dell'esperienza, che
tendono al futuro.
4.
La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di
pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la
compongono.
5.
La scuola porrà in essere adeguati strumenti di accoglienza degli alunni e
favorirà l'instaurazione di climi di classe atti a creare condizioni e regole di
rispettoso confronto, cui tutti dovranno attenersi.
6.
Il Consiglio d'Istituto individuerà i diversi servizi che saranno offerti, secondo
la programmazione proposta dal Collegio Docenti e dai Consigli di Classe, nel
rispetto dei diritti delle varie componenti.
TITOLO II
Organizzazione delle lezioni
7.
La puntualità è essenziale per il funzionamento dell'attività scolastica. Il
ritardo dovrà comunque essere contenuto entro la seconda ora di lezione. La
motivazione del ritardo deve essere annotata per esteso dal docente sul registro di
classe. L’inizio delle lezioni antimeridiane è fissato per le ore 08.30. L’ingresso degli
alunni, nelle rispettive classi, è consentito al suono della prima campana (08.25); gli
studenti devono recarsi ordinatamente nelle rispettive aule, senza sostare nei
corridoi o per le scale ed evitando di parlare ad alta voce.
8.
Il suono della seconda campana (08.30) indica l’inizio dell’attività didattica.
L’inizio delle lezioni pomeridiane è fissato per le ore 14.10 per le classi prime, 15.00
per le classi seconde e terze.
87
9.
I Docenti, dopo aver apposto la firma sul registro giornaliero delle presenze,
sono tenuti a trovarsi nelle rispettive classi della prima ora di lezione, cinque minuti
prima dell’inizio dell’attività didattica.
10. I Collaboratori Scolastici devono trovarsi, prima dell’inizio delle lezioni
antimeridiane e pomeridiane), nei corridoi adiacenti alle varie classi e all’ingresso
dell’Istituto. Il Collaboratore Scolastico di turno, alle ore 08.25, accoglie
nell’ingresso del piano superiore, gli studenti convittori.
11. Il parcheggio dei mezzi di locomozione all'interno dell’area cortilizia di
pertinenza dell'Istituto non è custodito. L'Amministrazione scolastica non assume
alcuna responsabilità per la custodia dei mezzi di locomozione lasciati entro il
recinto che delimita lo spazio adiacente al plesso scolastico. La Dirigenza scolastica,
in caso di danneggiamento a cose ed a persone e/o azioni che ostacolino il servizio
scolastico, può adottare provvedimento di divieto di parcheggio.
12. La frequenza alle lezioni è obbligatoria per almeno tre quarti dell’orario
annuale (cfr. DPR 122/09 art. 14 comma 7).
13. Per le eventuali assenze è necessario presentare richiesta di giustificazione
su apposito libretto, firmato dai genitori o da chi ne fa le veci. Tali firme devono
essere preventivamente convalidate presso l’ufficio alunni. Il genitore della
studentessa o dello studente minorenne è tenuto ad apporre la propria firma,
convalidando le motivazioni dell'assenza. Le assenze devono essere giustificate nel
primo giorno di rientro a scuola. Il docente della prima ora annoterà la
giustificazione in modo chiaro e leggibile sul registro di classe. In caso di
dimenticanza, la giustificazione dovrà essere tassativamente presentata il giorno
seguente. Il certificato medico è obbligatorio per assenze, dovute a malattia,
superiori a cinque giorni continuativi. Anche l'assenza agli I.D.E.I. (interventi
didattico - educativi integrativi) deve essere giustificata.
14. Lo studente che risulti privo di giustificazione oltre il terzo giorno consecutivo
a quello dell'assenza, verrà ammesso con riserva dal Dirigente Scolastico o da un
suo delegato. Il giorno successivo lo studente dovrà essere accompagnato dal
genitore pena la diffida.
15. Non saranno accettate giustificazioni se non redatte sull'apposito libretto.
Non è consentito l'uso del libretto delle giustificazioni degli anni precedenti. In caso
di smarrimento del libretto delle assenze è necessario dare segnalazione all'ufficio
alunni; il duplicato verrà consegnato presso il medesimo ufficio al genitore che
dovrà ritirarlo personalmente, per consentire il deposito della firma. Se ultimato,
potrà essere richiesto un libretto nuovo, previa necessaria restituzione di quello
finito. Gli alunni maggiorenni hanno diritto all'auto giustificazione.
16. Le famiglie sono tenute a segnalare alla scuola qualunque sospetto di
malattia infettiva che renda anche solo consigliabile per la tutela della salute della
comunità scolastica il rispetto delle misure profilattiche del caso. Tali misure devono
essere osservate da tutto il personale dell'Istituto. Nei periodi di profilassi lo
studente non potrà accedere ai laboratori di Sala e di Cucina.
17. L'ammissione in classe degli studenti e delle studentesse, previa
presentazione della richiesta firmata da un genitore, è effettuata, fino alle ore 8,30
dal docente in servizio alla prima ora, dopo le ore 8,30 dall’Ufficio di Presidenza.
L’ammissione in classe degli studenti pendolari, è accettata entro i 5 minuti
successivi all’arrivo del mezzo di trasporto. L'ammissione in classe senza richiesta
(ritardo), è tollerata per i 5 minuti successivi all'inizio delle lezioni, è autorizzata con
riserva fino alle ore 8,35 dal docente in servizio dell'ora, avviene con riserva da
88
parte della presidenza dopo le ore 8,35. L'autorizzazione di uscita anticipata rispetto
all'orario delle lezioni è emessa dal Dirigente scolastico o da un suo delegato in
presenza di un genitore.
18. Il ritardo dovrà comunque essere contenuto entro la seconda ora di lezione.
La motivazione del ritardo deve essere annotata per esteso dal docente sul registro
di classe. Precisamente, gli studenti che arriveranno nei pressi dell’Istituto dieci
minuti dopo il suono della seconda campana sosteranno, fino al termine della prima
ora di lezione, esclusivamente nell'area cortilizia antistante l'ingresso e potranno
essere ammessi alla lezione della seconda ora solo con l’autorizzazione scritta da
parte del Dirigente Scolastico o di un suo delegato da richiedersi cinque minuti
prima dell’inizio della seconda ora. Gli studenti in ulteriore ritardo potranno essere
ammessi eccezionalmente in classe all'inizio, e non oltre, la terza ora di lezione. Un
numero di ritardi eccessivo, senza adeguate motivazioni, farà scattare i
provvedimenti disciplinari previsti.
19. Possono essere concessi permessi permanenti di uscita anticipata e di
entrata posticipata, motivatamente richiesti agli incaricati delegati dal Dirigente,
salvo casi eccezionali, entro 15 giorni dall'entrata in vigore dell'orario definitivo e
secondo le procedure comunicate.
20. Ogni docente Coordinatore di Classe e/o in sua assenza il docente Segretario
del Consiglio di Classe, al termine di ogni settimana, consegnerà alla Segreteria
studenti o al docente incaricato di tale funzione, le segnalazioni dell’eventuale
frequenza irregolare degli studenti. Sarà cura della Presidenza informare le
rispettive famiglie.
21. Durante le pause didattiche (ricreazione, Assemblea di Classe o d’Istituto, o
altre) gli studenti non potranno per alcun motivo allontanarsi dai locali dell'Istituto e
dall'area esterna destinata alla scuola; non possono tuttavia sostare sulle scale.
Responsabili della vigilanza degli allievi sono i docenti e i Collaboratori Scolastici in
servizio. L'assistenza durante l'intervallo, sarà regolata da appositi turni di docenti
stabiliti dal Dirigente scolastico all'inizio dell'anno scolastico. Gli studenti devono
comportarsi in modo da non recare pregiudizio alle persone, alle cose e devono
evitare schiamazzi e resse. Gli spazi ristoro potranno essere utilizzati dagli allievi
solo durante gli intervalli. Durante gli intervalli è assicurata la vigilanza da parte del
personale docente.
22.
Durante la prima ora di lezione non sarà concesso, se non in via del tutto
eccezionale, il permesso di recarsi ai servizi igienici. È proibito agli alunni sostare
nei corridoi, sulle scale e negli spazi aperti della struttura scolastica durante il
regolare svolgimento dell'attività didattica, nonché spostarsi ad un piano diverso da
quello di appartenenza della propria classe, se non espressamente autorizzati.
23.
Nel tragitto da effettuarsi, durante le ore intermedie, per raggiungere la
palestra destinata alle attività di educazione fisica e i vari laboratori, gli allievi non
possono sottrarsi alla vigilanza dei rispettivi docenti, né tanto meno scegliere
percorsi diversi da quelli previsti.
24. Durante il cambio degli insegnanti, gli studenti non possono uscire dalla
propria aula, così come nel caso di eventuale momentanea assenza dell'insegnante.
Al suono della campana, indicante la fine dell’ora, i Collaboratori Scolastici,
dovranno sostare nei corridori attendendo l’arrivo del docente in orario. Solo
l’insegnante che subentra potrà accordare il permesso di uscita dall’aula agli alunni
che ne facciano richiesta.
89
25.
Gli studenti sono invitati a provvedersi della moneta o delle chiavi atte al
funzionamento delle macchine distributrici di bevande e merende prima dell'inizio
dell'attività didattica. In nessun caso potranno recarsi alle macchine distributrici
durante le ore di lezione.
26.
Non è consentito consumare cibi e bevande nelle classi; lattine e bicchieri
devono essere gettati negli appositi contenitori, differenziandoli; si deve inoltre
avere la massima cura nell’uso degli arredi, condividendo la responsabilità di
rendere accogliente l’ambiente scolastico.
27. Si consiglia agli alunni di non introdurre, per ovvie ragioni, nell'area scolastica
oggetti di valore e si ricorda che l'Istituto non è responsabile per la scomparsa di
beni, preziosi e oggetti lasciati incustoditi o dimenticati nel suo ambito. Il personale
ausiliario provvederà comunque alla necessaria vigilanza secondo le disposizioni
impartite dal Dirigente Scolastico.
TITOLO III
Organizzazione scolastica generale
Studenti
28. Sulle comunicazioni inviate in forma scritta alle famiglie, comprese quelle sul
profitto scolastico, i genitori apporranno in calce la propria firma comprovante
l'avvenuta presa d'atto di quanto comunicato e potranno a loro volta chiedere
informazioni al Dirigente ed agli Insegnanti su questioni che ritengono importanti
per la vita scolastica dell'allievo.
29. Essendo consentito il transito attraverso il centralino dell’Istituto delle
comunicazioni urgenti ed importanti provenienti dall'esterno, è fatto tassativo
divieto agli studenti di tenere attivato il telefono cellulare durante il tempo di
permanenza in Istituto.
30. Il divieto di utilizzare il telefono mobile o altri dispositivi elettronici durante lo
svolgimento delle attività didattiche (lezioni in aula, esercitazioni, prove scritte,
attività laboratoriale e ginnica, conferenze e convegni autorizzati per fini didattico formativi) è assoluto. Gli alunni inosservanti sono sanzionati disciplinarmente e
l'apparecchio, ritirato dal docente ( senza la Sim), è trattenuto dal D.S. o dai suoi
collaboratori per essere restituito al genitore dello studente. Se l'utilizzo del cellulare
avviene durante un compito in classe o una verifica, oltre ai provvedimenti di cui
sopra, si procede all'annullamento della prova. Gli studenti possono utilizzare il
cellulare nelle ore di lezione solo in caso di estrema necessità ed urgenza per
comunicare con la famiglia, previo permesso esplicito dell’insegnante in servizio.
31. E' fatto divieto a chiunque di fumare all'interno dell'edificio scolastico. In
ottemperanza alla rigorosa regolamentazione legislativa afferente il divieto di
fumare in tutti i locali pubblici ed aperti al pubblico, si ribadisce la seguente prassi:
in ogni corridoio è svolta specifica sorveglianza da parte del docente in servizio, a
partire da cinque minuti prima dell'inizio delle lezioni, onde consentire l'osservanza
del divieto di fumare nell'area scolastica. Il personale ausiliario contribuirà alla
necessaria vigilanza secondo le disposizioni impartite dal Dirigente Scolastico.
32.
E' vietata l'uscita a più di un alunno della stessa classe
contemporaneamente.
33.
Gli studenti sono tenuti a osservare le indicazioni che siano date loro anche
dal personale non docente dell'Istituto; nei confronti del predetto personale essi
devono tenere un atteggiamento di rispetto e correttezza.
90
34. In caso di infortunio o malessere i genitori verranno avvertiti telefonicamente
tramite l’ufficio alunni perché provvedano a raggiungere la scuola. Per gli episodi
più preoccupanti è previsto, oltre all'avvertimento telefonico alla famiglia, il
trasporto con autoambulanza al Pronto Soccorso. La scuola non può garantire la
permanenza del personale interno presso la struttura ospedaliera oltre il tempo
strettamente indispensabile all'accompagnamento.
35.
Ogni studente deve rispettare e far rispettare i beni altrui e dell'Istituto.
Qualsiasi danno all'edificio, alle attrezzature, agli arredi e al giardino deve essere
prontamente segnalato e risarcito. Il responsabile di ogni danno arrecato è tenuto
al risarcimento e nei suoi confronti si procederà a rimprovero con annotazione sul
registro di classe ed a immediata contestazione dei danni alla famiglia. Il
risarcimento avverrà con versamento attraverso specifico bollettino. In caso di
mancata individuazione del responsabile, devono rispondere dei danni tutti gli
alunni della classe o delle classi che hanno utilizzato lo spazio nel quale è stato
rilevato il danno, fatta salva l'obbligatorietà della denuncia all'autorità giudiziaria in
caso di volontarietà. In caso di danno e risarcimento collettivo, il Coordinatore di
classe, è promotore di un'azione di sensibilizzazione sul valore educativo del
risarcimento.
36.
Tenuto conto dell'età degli studenti, l'abbigliamento deve essere consono
ed adeguato, in sintonia con le prospettive di inserimento nei settori lavorativi
prescelti. Dell'inosservanza della suddetta norma, che costituisce infrazione di livello
medio ed è sanzionata come previsto dal Regolamento di disciplina, ne sarà data
tempestiva comunicazione alla famiglia da parte del Coordinatore di classe,
sottolineando come il comportamento dello studente non sia adeguato agli obiettivi
educativi e professionalizzanti condivisi da Scuola e famiglie per favorirne la
proficua integrazione socio - lavorativa.
37. Le assemblee studentesche della scuola secondaria superiore sono di due
tipologie: di Classe e di Istituto. Esse costituiscono occasione di partecipazione
democratica per l'approfondimento dei problemi della scuola e della società in
funzione della formazione culturale e civile degli studenti. Non possono aver luogo
assemblee nel mese conclusivo delle lezioni.
38. Le allieve e gli allievi possono riunirsi in assemblea di classe una volta al
mese per dibattere argomenti di carattere scolastico e/o extrascolastico. La sua
durata massima è di due ore di lezione che non devono coincidere sempre con
l'orario di lezione dello stesso docente e non devono svolgersi nello stesso giorno
della settimana. La richiesta di convocazione sarà predisposta dai rappresentanti di
classe, autorizzata mediante sottoscrizione dai docenti che concedono le ore e
comunicata al Dirigente Scolastico almeno cinque giorni prima. All'assemblea può
assistere il docente che ha, comunque, l'obbligo della vigilanza. Il docente ha
potere di intervento nei casi di violazione del regolamento o di constatata
impossibilità di ordinato svolgimento della stessa. Qualora una classe venga
richiamata per scorrettezze ed abusi durante lo svolgimento dell’assemblea, il
Dirigente Scolastico ha potere d’intervento.
39. Il Comitato studentesco è' composto dai rappresentanti di classe eletti
annualmente. Si occupa delle problematiche poste dagli studenti e individua ipotesi
di miglioramento della qualità della scuola, in collaborazione con il Dirigente
Scolastico e con i docenti. La convocazione è predisposta o dal Dirigente Scolastico
o a seguito di richiesta della maggioranza dei rappresentanti di classe inoltrata al
Dirigente con almeno cinque giorni di anticipo.
91
40. Gli studenti possono riunirsi in assemblea di Istituto, in orario scolastico per
massimo quattro volte all’anno, per dibattere argomenti di carattere scolastico e/o
extrascolastico. La convocazione è predisposta dai rappresentanti di Istituto su
richiesta dalla maggioranza del Comitato studentesco di Istituto o del 10% degli
studenti, richiesta con almeno cinque giorni non festivi di anticipo ed autorizzata dal
Dirigente Scolastico. La comunicazione può essere effettuata anche tre giorni
prima, ma solo in caso di comprovata straordinarietà.
41. La richiesta deve contenere le firme per esteso dei richiedenti, l'ordine del
giorno degli argomenti da trattare e le modalità organizzative che si intendono
proporre in relazione alla capienza degli spazi.
42. Oggetto dell'assemblea d'Istituto può essere l'approfondimento di problemi
della scuola e della società in funzione della crescita culturale e civile degli studenti.
A richiesta degli studenti le ore destinate alle assemblee possono essere utilizzate
per attività di ricerca, seminari e lavori di gruppo.
43. Il D.S., dopo aver effettuato le verifiche previste dalla legge e la disponibilità
degli spazi richiesti, provvede a darne comunicazione agli alunni, al personale ed
alle famiglie attraverso apposita circolare.
44. La partecipazione di esperti esterni all'assemblea deve essere
preventivamente autorizzata dal Consiglio d'Istituto o dal Dirigente scolastico.
45.
In relazione al numero degli alunni e alla disponibilità dei locali, l'assemblea
di Istituto può articolarsi in assemblea di classi parallele e svolgersi all'interno
dell'Istituto o all'esterno di esso in locali idonei.
46. All'assemblea di Istituto sono presenti il Dirigente Scolastico o un suo
delegato e i docenti secondo l’orario di servizio.
47. L'assemblea di Istituto deve attenersi, per il proprio funzionamento, ad un
Regolamento concordato e condiviso inerente i criteri di scelta delle varie attività
didattiche alternative; deve essere coerente con le finalità educative dell'Istituto e
promuovere la crescita culturale e civile degli studenti; deve essere rispondente a
gusti ed interessi delle diverse fasce d'età interessate;
deve avere
un’organizzazione consona alle relative norme del vigente Regolamento. Tale
Regolamento deve essere inviato in visione al Consiglio d'Istituto.
48.
Il Regolamento dovrà prevedere un Presidente, i cui compiti sono l'apertura
dell'assemblea, il rispetto del Regolamento, la disciplina degli interventi, la chiusura
dell'assemblea; un relatore, che avrà il compito di illustrare l'ordine del giorno; un
segretario, che curi la stesura del verbale; le regole specifiche che l'assemblea
vorrà darsi.
49. In mancanza del suddetto Regolamento, ad esempio per la prima assemblea,
questa adotterà automaticamente quello previsto dalla scuola.
50. Il Comitato Studentesco, ove costituito, ovvero il Presidente eletto (o in
mancanza il rappresentante d'istituto eletto più anziano presente), garantiscono
l'esercizio democratico dei diritti dei partecipanti e hanno potere di intervento nel
caso di violazione del Regolamento e in caso di constatata impossibilità di ordinato
svolgimento dell'assemblea.
51.
Per eventi straordinari che richiedano un’organizzazione complessa
(prenotazione di spazi comuni, pagamenti a terzi, presenza di soggetti esterni
all'Istituto) deve essere presentata richiesta al Dirigente Scolastico con almeno un
mese di anticipo rispetto alla data dell’evento. Detta richiesta deve contenere le
motivazioni, un programma dettagliato delle attività da svolgere, la
comunicazione dei soggetti coinvolti distinguendo tra gli appartenenti
92
all'Istituto ed eventuali esterni, l’elenco dettagliato delle eventuali attrezzature o
operatori che comportino un costo per la scuola, un piano di sorveglianza degli
studenti minorenni, qualora non possa essere supportato dall’ordinaria attività di
vigilanza dei docenti secondo l’orario di servizio, una dichiarazione di
assunzione di responsabilità di persone maggiorenni qualora esista il rischio di
danneggiamento alle strutture od attrezzature della scuola, l'indicazione
dell'insegnante referente che fungerà da tramite con gli altri operatori scolastici.
52.
Oggetto dell'evento possono essere temi culturali o socializzanti di carattere
compatibile con l'istituzione scolastica.
53.
Il Dirigente Scolastico, verificata la rispondenza della richiesta alle condizioni
precedenti, sentito il parere del Collegio Docenti, ed ottenuta l'approvazione del
Consiglio di Istituto, dà le disposizioni necessarie per la realizzazione dell'attività,
comunicandole tramite circolare.
54.
Il contributo delle famiglie e degli studenti all’attività didattica della scuola è
dato attraverso gli organi collegiali. La principale occasione di comunicazione con
le famiglie è costituita dalle udienze generali coincidenti con due incontri durante
l’anno scolastico che si svolgeranno, un pomeriggio nel primo ed un pomeriggio nel
secondo periodo, con modalità previste da apposite circolari.
55.
Il rapporto con le famiglie avviene, inoltre, tranne che nei periodi di scrutinio,
tramite i colloqui individuali dei docenti, su appuntamento in un giorno ogni
quindici, calendarizzato. È dunque, possibile contattare i docenti, nelle loro ore di
ricevimento (il cui calendario viene comunicato all’inizio di ogni anno scolastico) ed
il Dirigente Scolastico, previo appuntamento.
56.
Le comunicazioni alle famiglie avvengono per iscritto attraverso l'apposito
spazio sul libretto delle giustificazioni. I genitori devono ritirare il libretto all'inizio
dell'anno scolastico presso l’Ufficio alunni, depositando le proprie firme.
57. Periodicamente i genitori degli studenti che avranno accumulato un
considerevole numero di assenze riceveranno un'informativa dal Dirigente
Scolastico o da un suo delegato. Tale informativa verrà inviata anche ai genitori
degli alunni maggiorenni.
58.
Le famiglie, attraverso il Patto educativo di corresponsabilità, assumono
l'impegno di rispondere direttamente dell'operato dei propri figli nell'ipotesi in cui gli
stessi arrechino danni a persone o a cose o violino i doveri sanciti dal Regolamento
d'Istituto e subiscano di conseguenza l'applicazione di una sanzione, anche di
carattere pecuniario.
59.
La scuola rende noto alle famiglie i risultati dell'andamento scolastico e l’esito
del recupero del debito formativo, riscontrato alla fine del primo periodo di
valutazione, tramite una scheda infraperiodale nota come pagellino.
Spazi di affissione, bacheche e comunicazione interna
60. Vengono messi a disposizione delle componenti scolastiche spazi murali atti
alla affissione di materiale cartaceo informativo. Il contenuto dei manifesti deve
rispettare le norme del Codice Penale. E' vietata qualunque affissione non
autorizzata dalla Presidenza o al di fuori dagli spazi assegnati.
61. I fogli e i manifesti siglati da gruppi, o associazioni, politici, culturali, sportivi,
o altri soggetti. devono essere firmati da uno dei componenti dei detti gruppi. Se,
all'interno dell'Istituto, detti gruppi o associazioni desiderano esporre avvisi murali,
devono depositare in Presidenza la documentazione che ne precisi le finalità,
93
segnalare il nominativo di un responsabile con deposito di firma ed impegnarsi ad
attenersi alle disposizioni riguardanti la diffusione di avvisi e di fogli stampati e
manoscritti. Ogni affissione non potrà, di norma, protrarsi oltre gli 8 giorni di
calendario.
62.
Per ognuna delle componenti scolastiche sono previste apposite bacheche
che serviranno anche alla pubblicazione di tutti gli atti ufficiali dell'Istituto. Il
materiale esposto dovrà essere conforme ai valori educativi della comunità
scolastica e non dovrà contenere messaggi pubblicitari di promozione commerciale,
né riferirsi ad iniziative a scopo di lucro.
63.
La complessità organizzativa e funzionale della scuola dell'autonomia implica
una particolare cura del sistema di comunicazione tra i diversi soggetti operanti.
Pertanto le comunicazioni riguardanti la programmazione e l'andamento della vita
scolastica avvengono attraverso circolari o avvisi rivolti a singole persone o classi.
64.
Le circolari sono pubblicate all'albo delle circolari e comunicate agli
interessati. Le circolari destinate alle classi sono lette dal docente presente, che
annota l'avvenuta lettura sul Giornale di classe.
65.
Circolari contenenti informazioni di particolare rilevanza potranno essere
distribuite in copia individuale con tagliando per presa visione dei genitori.
66.
I docenti sono tenuti a consultare giornalmente l'albo delle circolari. Gli avvisi
destinati ai docenti sono consegnati personalmente.
67. L’Ufficio alunni è aperto al pubblico in orari prestabiliti. Gli studenti possono
rivolgersi agli uffici della scuola solo durante gli intervalli o negli orari previsti.
68. Gli studenti non possono accedere alla Sala Professori.
Docenti
69. I docenti dovranno trovarsi in Istituto 5 minuti prima che suoni la campanella
e nelle rispettive aule all'inizio dell'attività didattica, responsabili nei confronti degli
studenti loro affidati durante tutta la durata del servizio scolastico.
70. I docenti sono tenuti a prestare vigilanza ed assistenza anche durante i
momenti non coincidenti con le lezioni, quali l'ingresso, l'uscita e i trasferimenti
dall’aula ai laboratori, o altri spazi didattici e viceversa.
71. Gli studenti che disturbano durante lo svolgimento delle lezioni non devono
essere allontanati dalla classe se non per essere condotti, o accompagnati dal
personale ausiliario, in Presidenza per i provvedimenti del caso.
72. Durante gli intervalli sono previsti, per i docenti in servizio, appositi turni di
vigilanza sugli alunni. Il calendario viene esposto all'inizio dell'anno scolastico. Ogni
eventuale impedimento del docente ad adempiere all'ordine di servizio deve essere
tempestivamente comunicato alla segreteria del personale affinché possa essere
incaricato un altro docente in servizio.
73. I docenti sono tenuti ad un'ora ogni quindici giorni di ricevimento dei
genitori, su appuntamento, nel periodo ottobre - maggio. Nei quindici giorni
antecedenti gli scrutini, il ricevimento dei genitori è sospeso e riprenderà al termine
degli scrutini stessi. Ai colloqui generali è dedicato un pomeriggio infrasettimanale
per ognuno dei due periodi di valutazione.
TITOLO IV
Organizzazione dei laboratori
Disposizioni Comuni
94
74.
Il Dirigente scolastico, all'inizio di ogni anno scolastico, nomina i docenti
responsabili dei laboratori, che hanno il compito di coordinare l'uso degli stessi.
75. I coordinatori di laboratorio riuniranno periodicamente tutti gli I.T.P. per
coordinare l'attività delle esercitazioni tra i diversi reparti e per collaborare
efficacemente allo sviluppo didattico e professionale della scuola.
76.
Periodicamente i coordinatori e, se necessario, tutti gli I.T.P. si
riuniranno con gli Aiutanti Tecnici per programmare l'attività didattica e coordinare
le funzioni ad essa relative.
77.
I laboratori sono quelli di Sala, Bar, Cucine, Aula di scienza degli
alimenti, Aule informatiche, Sala audiovisivi, Biblioteca, Palestra.
78.
Tutti i laboratori sono da considerarsi aule scolastiche e pertanto
chiunque vi acceda, sia durante le lezioni, sia in assenza di alunni, è tenuto ad un
comportamento idoneo alla funzione stessa dei laboratori. L'accesso ai laboratori di
esercitazioni pratiche è consentito esclusivamente a chi è impegnato nelle lezioni
per ovvie ragioni di igiene e sicurezza. L'accesso ai laboratori per assistere o
partecipare alle esercitazioni degli studenti deve sempre avvenire con
autorizzazione del Dirigente scolastico e secondo le opportune attenzioni,
considerando che le attività didattiche di Cucina, Sala, Bar, Informatica e quelle di
qualsiasi altro laboratorio sono comunque lezioni.
79.
I Tecnici di laboratorio, nell'ambito delle rispettive mansioni e
competenze, coadiuvano il Docente nella sua attività didattica e provvedono alla
manutenzione delle attrezzature al fine di consentirne un regolare utilizzo.
80.
Regolamento generale per l'accesso ai laboratori.
Al fine di garantire un accesso disciplinato ai laboratori di che ne consenta un uso corretto,
razionale e diffuso per rispondere alle molteplici esigenze dell'Istituto, si adotta un
regolamento che parte dalla premessa che i laboratori di cui a seguire si parla sono quelli
di Informatica (1 e 2), il Laboratorio di Ricevimento, il Laboratorio Audiovisivi, la
Biblioteca, il Laboratorio di Scienze dell’alimentazione. Le chiavi di accesso ai laboratori
sono conservate nell'Ufficio di Presidenza e nell'Ufficio di Segreteria dell'Istituto.
Il Dirigente scolastico nomina ad inizio dell'anno scolastico i docenti responsabili per ogni
laboratorio o gruppo di laboratori, ai quali consegna copia delle chiavi di accesso. I docenti
responsabili curano, con la collaborazione degli assistenti di laboratorio, la tenuta e
l'aggiornamento dell'inventario delle dotazioni dei rispettivi laboratori di competenza. Le
dotazioni di ogni laboratorio non possono essere spostate senza il consenso del docente
Responsabile o del Dirigente, fatti salvi i casi in cui ciò si renda necessario per motivi di
sicurezza. L'uscita dal laboratorio e il successivo rientro di attrezzature e materiale in
dotazione devono essere annotati su apposito registro, così come gli interventi effettuati
per le riparazioni. Per ogni laboratorio, ad inizio di ogni anno scolastico, vengono definite
le attività da svolgervi, nonché le classi e i gruppi che ne hanno l'accesso. Le classi o i
gruppi di studenti, per qualsiasi attività vi debbano svolgere, devono essere accompagnati
nei laboratori da un docente il quale assume le stesse responsabilità che gli sono proprie
nelle comuni aule di lezione. Per ogni laboratorio viene definito un orario settimanale in cui
si registra la presenza della classe o gruppo ed il relativo docente accompagnatore.
L'accesso per attività individuali o di gruppo avviene su prenotazione. In mancanza di
prenotazione è consentito l'accesso ai docenti nelle ore non impegnate da attività già
programmate o da manutenzione delle attrezzature. La prenotazione per l'accesso ai
laboratori, per svolgervi attività diverse da quelle didattiche curricolari in orario, deve
essere richiesta all'assistente in servizio con congruo anticipo. Le prenotazioni si effettuano
95
su di un arco temporale non superiore alla settimana. E' compito degli assistenti, ai quali
viene consegnata copia delle chiavi, aprire i laboratori per consentirne l'accesso alla prima
ora di lezione e chiuderli al termine del loro utilizzo. E’ compito degli assistenti con la
collaborazione dei docenti interessati, effettuare un controllo di efficienza delle postazioni
ad inizi o e termine dell’uso dei laboratori, con registrazione delle anomalie riscontrate e,
quando possibile, delle responsabilità individuali e/o collettiva.
Dette norme generali possono essere riassunte nel seguente regolamento di carattere
generale:
- L’accesso degli studenti all’aula di informatica è consentito solo in presenza di un
docente responsabile, che dichiara di avere le competenze per la corretta gestione
del laboratorio;
- L’accesso è consentito di norma ai soli docenti che hanno presentato richiesta di
prenotazione. La richiesta deve contenere l’argomento trattato, le modalità di
utilizzo dell’aula, le ore richieste.
- Hanno priorità di utilizzo del laboratorio le discipline il cui curricolo preveda lo
svolgimento di esercitazioni con i PC (Matematica e informatica, Laboratorio di
Ricevimento, Trattamento testi), a seguire le discipline che richiedano l’uso dell’aula
secondo interventi programmati ed infine si consente l’accesso occasionale, sempre
con le modalità qui descritte;
- I referenti delle discipline con accesso prioritario di cui al punto sopra dovranno
concordare un calendario condiviso, onde consentire a tutti loro la fattiva
utilizzazione del laboratorio.
- La prenotazione dell’aula per le priorità prima descritte deve essere effettuata con
settimanale anticipo. Per l’utilizzo occasionale si usufruirà delle ore rimaste libere.
La prenotazione occasionale viene effettuata ponendo il proprio nome ed i
riferimenti della classe direttamente sul calendario settimanale apposto sulla porta
dell’aula.
- Il docente responsabile è tenuto a compilare in ogni sua parte il modulo presenze
indicando data, ora, materia e argomento trattato. Nel campo note – guasti osservazioni riporterà eventuali non conformità al regolamento, malfunzionamenti
hardware e software, materiale di consumo occorrente o comunicazioni al tecnico e
al coordinatore di laboratorio. Il docente è tenuto a firmare il modulo assumendo il
ruolo di docente responsabile dell’aula di informatica;
- Il docente responsabile garantisce la sorveglianza degli studenti presenti, la
salvaguardia del laboratorio e l’utilizzo dei PC in modalità coerenti con l’argomento
trattato;
- Nessuno deve introdurre nei laboratori bagagli, borse o altre cose che possono
causare ingombro nel laboratorio. Il tutto deve essere lasciato in classe che verrà
chiusa a chiave e custodito da un collaboratore scolastico in servizio.
- Ogni studente dovrà prendere posto sempre nella postazione assegnatagli fin dalla
prima lezione e che dovrà occupare fino al termine dell'anno scolastico.
- L’utilizzo di ogni singolo PC è consentito, previa accettazione del docente
responsabile, solo firmando il riquadro relativo al PC in uso che deve essere inserito
nel modulo presenze. L’utente della singola postazione segnalerà tempestivamente
al docente responsabile eventuali anomalie e le riporterà nel campo “note” del
modulo presenze;
- Tutti gli studenti dovranno mantenere in perfetto ordine la loro postazione. In caso
di danneggiamento, verificata la natura colposa o dolosa dello stesso, l’occupante é
96
tenuto al risarcimento del danno, che non esclude eventuali sanzioni disciplinari, in
base al regolamento d‘Istituto e alle leggi vigenti.
- L’accesso al laboratorio di studenti provenienti da classi differenti è consentito solo
se accompagnati in aula dal relativo docente che, dopo aver ricevuto il consenso del
docente responsabile, firmerà il campo “note” del riquadro relativo al PC utilizzato e
indicherà la classe di provenienza;
- Per ragioni di sicurezza, agli alunni è vietato l’accesso al vano tecnico, a tal fine le
relative porte di accesso devono rimanere chiuse a chiave in assenza del personale
ATA di laboratorio;
- E’ categoricamente vietato installare qualsiasi tipo di software. Le richieste di nuovo
software devono essere comunicate nella presentazione del progetto ed effettuate
dal tecnico di laboratorio. Egli provvederà alla rimozione sistematica del software
non regolarmente licenziato;
- E’ categoricamente vietato modificare la configurazione hardware (casse acustiche,
stampanti, ecc) e software (desktop, file sonori, ecc) di ogni PC;
- Il collegamento ad Internet potrà essere disabilitato dal docente che non ne
prevede l’utilizzo. Le navigazioni in rete devono comunque essere inerenti al lavoro
scolastico, si fa perciò divieto di accedere a proposte non didattiche quali giochi,
musica, siti ludici e, ovviamente, a siti che violino il decoro della scuola e della
persona;
- E’ assolutamente vietato introdurre bibite, snack e merendine nel laboratorio. E’
vietato l’uso di CD ROM, floppy e chiavi USB personali non autorizzati. E’ vietato
l’uso di walkman (anche con cuffie) e di telefoni cellulari. Gli zainetti vanno posti in
modo che non intralcino i passaggi e le uscite. E’ fatto divieto assoluto di fumare.
- E' fatto divieto di parlare ad alta voce nel laboratorio e al banco, di fermarsi a
confabulare davanti alla porta e di provocare qualsiasi rumore che possa disturbare
le lezioni; tutti devono prendersi cura del buon funzionamento del laboratorio,
pertanto si ravvisa l'opportunità di un’accurata vigilanza affinché si evitino furti,
rotture, atti vandalici e che persone estranee si introducano senza autorizzazione
nel laboratorio.
- Particolare cura deve essere posta sull'uso del computer. Al momento di
abbandonare la postazione di lavoro e uscire dal software ciascuno si deve
premurare che tutto sia in ordine e ogni evidente anomalia deve essere
immediatamente comunicata al docente.
- Il salvataggio della documentazione prodotta dovrà essere effettuato nelle modalità
previste nel documento “avvertenze ed istruzioni” esposto nell’aula;
- Qualche minuto prima della fine della lezione, il docente responsabile avvierà le
procedure di chiusura dell’aula che devono comprendere: il corretto salvataggio dei
documenti prodotti, l’eventuale spegnimento dei PC utilizzati, la riconsegna dei
materiali prelevati dagli armadi, la verifica della presenza di tutta la strumentazione
secondo l’elenco pubblicato in laboratorio.
Si raccomanda in ogni caso l’osservanza delle procedure generali di apertura e chiusura
del laboratorio che devono essere esposte nel laboratorio stesso
81. Funzionamento della Biblioteca
Il funzionamento della biblioteca è coordinato da un responsabile coadiuvato da una
commissione apposita, nominato all'inizio dell'anno dal Dirigente scolastico, in modo tale
da assicurare l'accesso da parte degli insegnanti e studenti tutti i giorni e nel limite del
possibile anche nelle ore pomeridiane; la facile fruizione dei testi, istituendo un apposito
registro di prestiti, prevedendo un periodo non superiore ai quindici giorni e, nel caso di
97
mancata restituzione, addebitando l'importo del testo mancante; la partecipazione, in via
consultiva, degli studenti alla scelta delle dotazioni librarie da acquistare nell'ambito dei
consigli di classe di abbonamenti a quotidiani, riviste e pubblicazioni, e la programmazione
per l'acquisto del materiale audiovisivo necessario a disposizione di Docenti e alunni, da
inserire ed utilizzare per la programmazione didattica, e di quanto giacente e catalogato.
82. Regolamento della Biblioteca dell'Istituto
Hanno diritto di utilizzare la Biblioteca di Istituto, sia per la consultazione che per il
prestito, i docenti, gli alunni e il personale non docente dell'istituto. La Biblioteca è aperta
tutto l'anno scolastico per il prestito e per la consultazione, secondo l'orario esposto
all'ingresso dei locali in cui ha sede. Gli utenti, per poter usufruire del prestito, sia dei libri
che delle riviste, apporranno la propria firma sul registro del prestito, insieme ad
indicazioni essenziali relative alla propria identità, qualifica, classe di provenienza (se
studente) ed il volume richiesto. La durata del prestito è stabilita in un massimo di 30
giorni, rinnovabile una sola volta, purché il volume non sia stato prenotato da altri. Non
possono essere concessi in prestito più di un libro alla volta. Sono totalmente esclusi dal
prestito le enciclopedie, i dizionari e le opere di particolare pregio. Questi volumi possono
essere usati dai docenti delle classi durante le ore di lezione. Le riviste possono essere
date in prestito per la durata di 7 giorni, rinnovabili per una sola volta, perché non siano
prenotate da altri.
Chi per due volte non avrà riconsegnato entro il termine prestabilito i volumi ricevuti dalla
Biblioteca, sarà escluso dal prestito per l'intero anno scolastico. Chi prende un libro in
prestito è interamente responsabile della sua buona conservazione. In caso di grave
deterioramento o smarrimento, il lettore sarà tenuto a ricomprare un libro uguale a quello
danneggiato o perduto oppure, in casi di impossibilità per libri fuori commercio, dovrà
versare una cifra corrispondente al prezzo del testo. Tutti i libri in prestito devono essere
riconsegnati entro il 30 maggio di ogni anno.
Saranno ammessi a consultare testi in Biblioteca durante le ore di lezione gli alunni forniti
di apposito permesso firmato dal docente a cui è affidata la classe in quella ora. Sono
consentiti la visita della Biblioteca e lo svolgimento di attività di studio da parte di intere
classi sotto la guida di un docente, che deve preavvisare il docente bibliotecario ed
assumersi la responsabilità di vigilare sui propri studenti. Tutti gli utenti della Biblioteca
possono presentare proposte di acquisto o richieste di abbonamento a riviste. Tali
proposte, motivate e documentate, vanno consegnate al responsabile della Biblioteca.
E' fatto divieto in biblioteca di mangiare, bere, di parlare ad alta voce, auspicando un
comportamento il più corretto possibile.
83. Funzionamento della sala audiovisivi
La Sala Audiovisivi è a disposizione di tutti gli Insegnanti per svolgere le regolari lezioni.
L'uso di detta Sala è coordinato da un docente, nominato dal Dirigente scolastico, che
assicura la possibilità di utilizzo da parte di tutti con la collaborazione del tecnico di
laboratorio.
84. Comportamento nei laboratori di Cucina e di Sala e Bar
Tutti gli studenti di Cucina sono tenuti ad osservare le seguenti regole per accedere ai
laboratori di esercitazioni pratiche:
- presentarsi con la divisa pulita e completa di berretto;
- avere l’attrezzatura personale composta da pelapatate e coltellino che verranno
depositati a scuola e consegnati all’inizio della lezione;
- è vietato tenere durante le esercitazioni anelli, bracciali, orecchini, orologi, piercing ecc.;
- è necessario mantenere nella propria persona decoro nel vestire.
85. Comportamento nei laboratori di Sala e Bar
98
Le persone che hanno accesso ai laboratori devono mantenere un elevato grado di
pulizia personale e avere un aspetto curato, devono inoltre indossare le divise
prescritte, pulite e utilizzabili solo all’interno della cucina.
• E’ prevista la giacca bianca per gli alunni delle classi prime e seconde o colori
diversi, concordati in ciascuna classe con il proprio insegnate tecnico pratico, per le
classi terze, fermo restando che i colori prescelti debbano anche in questo caso
consentire l’evidenza dell’osservanza dei requisiti igienici.
• I capelli devono essere raccolti sotto i copricapo.
• E’ necessario avvalersi di calzature di sicurezza indossabili solo all’interno della
cucina.
• Nel caso di impiego di guanti, questi ultimi devono essere di tipo monouso.
• I guanti protettivi, nei casi il cui uso sia previsto, devono essere lavati e sanificati.
• Non devono essere indossati monili tra cui anelli, forcine per capelli, braccialetti,
collane, spille, orologi da polso, orecchini e piercing.
• Le mani, le unghie e gli avambracci devono essere lavati accuratamente prima di
entrare in cucina, dopo ogni rientro nella stessa e dopo aver manipolato materie prime,
semilavorati o prodotti finiti.
• E’ proibito l’uso dello smalto per le unghie e il trucco.
• Devono essere segnalati al docente ferite, tagli, escoriazioni e infezioni localizzate
alle mani.
• Nei laboratori di cucina è vietato assumere cibo, bevande e fumare.
86. Regolamento interno dei laboratori di Sala - Bar e Cucina
Al fine di una migliore organizzazione dei laboratori si ribadisce che è necessario il
scrupoloso rispetto all’interno degli stessi durante le esercitazioni pratiche del divieto di
fumo. È parimenti vietato l'accesso nei laboratori agli studenti sprovvisti di divisa completa
o con indumenti ed oggetti non consoni all’attività quali zaini, caschi, ecc, e a tutti coloro
che non sono in servizio o comunque non autorizzati dalla Presidenza.
Nello specifico, coloro che entrano nei laboratori dove si manipolano cibi e bevande
devono:
• essere in buone condizioni di salute;
• manipolare i prodotti rispettando le prescrizioni igieniche;
• seguire i precetti dell’igiene della persona;
• indossare idoneo abbigliamento, pena la non ammissione alle attività laboratoriali;
• mantenere, con riferimento agli alunni, un comportamento consono alla propria
figura professionale di riferimento, mirato alla serietà, all’autocontrollo e alla
disciplina;
• utilizzare i laboratori secondo l’orario settimanale previsto dal piano di studio di
riferimento, tenendo conto, se necessario stabilire delle occasionali graduatorie,
della precedenza per le classi terze prossime al conseguimento della qualifica e
della programmazione del docente tecnico pratico;
• attivare i macchinari elettrici sempre secondo le relative istruzioni d’uso. E’ fatto
divieto agli alunni di manipolare o mettere in funzione detti macchinari senza
l’autorizzazione del docente o l’intervento dell’assistente tecnico. Tutto il personale
che opera nei laboratori nonché gli alunni sono responsabili dei macchinari e delle
attrezzature in dotazione, nonché della pulizia e del riordino degli stessi;
• richiedere le attrezzature non presenti ordinariamente nei laboratori per iscritto agli
assistenti e a questi riconsegnarle alla fine dell’esercitazione.
Gli studenti dovranno attendere l’I.T.P. in classe prima di accedere agli spogliatoi e
successivamente recarsi nei laboratori. Gli spogliatoi rimarranno aperti il tempo necessario
•
99
per indossare le divise sotto la sorveglianza del personale scolastico. Dopo ciò è vietato
recarsi negli stessi se non al termine delle esercitazioni. Durante l'intervallo è vietato agli
studenti in servizio nei laboratori accedere ai servizi igienici; sarà cura dell’insegnante
valutare l’opportunità di concedere il permesso per singolo allievo in orario diverso.
Si ricorda che i laboratori sono aule didattiche a tutti gli effetti, se ne
raccomanda un corretto utilizzo, il rispetto delle norme di sicurezza ed igiene,
nonche’ il riordino per quanto di competenza al termine di ogni lezione al fine di
garantire il regolare svolgimento delle lezioni successive.
Il presente regolamento riguarda il personale docente, il personale ATA e gli studenti per i
quali è previsto l’accesso ai laboratori di cucina nei rispettivi tempi e ruoli.
Non è consentito l’accesso ai laboratori dove si manipolano cibi e bevande ai non
autorizzati.
87. Uso della fotocopiatrice
L'uso della fotocopiatrice è consentito al personale addetto. La necessità di fotocopie per
compiti in classe sarà soddisfatta gratuitamente. Le fotocopie ad uso didattico richieste
dall'Insegnante devono essere consegnate all'addetto preferibilmente con un congruo
anticipo rispetto alla necessità. Il C.d.I. stabilisce nelle tasse scolastiche una quota relativa
a compensare le spese di utilizzo delle fotocopiatrici.
TITOLO V
Esercitazioni
88. Magazzino
I docenti I. T .P. dovranno programmare le esercitazioni pratiche secondo i piani didattici
stabiliti nelle riunioni per materia all'inizio dell'anno, in stretto collegamento tra loro e tra i
diversi reparti. I buoni di prelevamento dovranno essere consegnati al Magazzino almeno
sette giorni prima dell'esercitazione. Il prelevamento, limitatamente ai prodotti in
Magazzino, potrà avvenire in occasione delle esercitazioni speciali anche su richiesta
dell'ultima ora.
89. Esercitazioni speciali
Le esercitazioni speciali contemplate dalla norma vigente, sono regolate all'inizio di anno
dalla programmazione didattica, ne vengono indicate il numero e nel limite del possibile le
date per tutto l'anno. Le colazioni speciali dovranno iniziare necessariamente alle ore
13.00. Sarà cura a discrezione del Dirigente scolastico invitare alle esercitazioni delle classi
Terze e Seconde ospiti esterni alla scuola oltre che personale interno, mentre per le classi
Prime gli ospiti saranno solo interni. Alle esercitazioni speciali, almeno una volta all’anno
potranno partecipare i genitori delle classi Terze. Saranno programmate anche
esercitazioni con gli studenti dei corsi di segreteria e post - qualifica. Sarà utile registrare
gli ospiti che intervengono in Istituto in un apposito libro.
90. Consumazioni a colazione o servizio bar
Alle esercitazioni potrà partecipare solo il personale della scuola. Le esercitazioni di bar
saranno predisposte in modo da poter offrire, nel limite del possibile e considerando i piani
didattici. un servizio di caffetteria e pasticceria al personale della scuola limitatamente ad
un orario prestabilito, che sarà reso noto dal C.d.I. all'inizio dell'anno assieme all'entità del
contributo per le esercitazioni e per le consumazioni al bar.
TITOLO VI
Attività esterne, stage, alternanze, visite guidate, viaggi di istruzione
100
Attività parascolastiche ed extrascolastiche
91. L'Istituto promuove le attività esterne definite dal Collegio come esperienze che
favoriscono la formazione professionale nel settore di riferimento. A questo scopo
potranno essere usate anche le ore di approfondimento. L'Istituto promuove parimenti
stage professionalizzanti sia in Italia che all'estero e visite guidate e viaggi di istruzione
intesi come strumento di apprendimento. Essi si effettuano secondo gli orientamenti
deliberati dal Collegio dei docenti e la deliberazione del Consiglio di Istituto. Gli
orientamenti programmatici per le visite guidate e i viaggi di istruzione sono coerenti con
le finalità e gli obiettivi delineati nel P.O.F., parte integrante della programmazione
didattico - educativa del Consiglio di classe, tesi a favorire la socializzazione e la
conoscenza delle peculiarità del corso di studi nel primo biennio e la verifica dei legami fra
la realtà e gli insegnamenti appresi dalla classe terza.
L'Istituto può devolvere, secondo le disponibilità di bilancio e il deliberato del C.d.I.,
contributi agli alunni per le attività sopracitate.
92. L'Istituto partecipa generalmente a particolari manifestazioni del settore e cerca, in
collegamento con gli enti pubblici, di farsi promotore anche di iniziative interne. Nel limite
del possibile, l'Istituto partecipa a manifestazioni esterne solo se professionalmente o
didatticamente utili. Particolare attenzione e programmazione deve essere posta per la
partecipazione alle gare professionali, alle manifestazioni fieristiche, alle visite aziendali, a
stage, gare e tutto ciò che può accrescere la professionalità degli studenti, contribuire alla
formazione della loro personalità e dare all'Istituto un'immagine pregnante nel tessuto
sociale della Regione. Queste attività saranno comunque coordinate dalla apposita
commissione. Alla fine di ogni anno saranno distribuite delle Borse di Studio erogate da
persone ed Enti vicini alla scuola agli studenti che si siano maggiormente distinti, sia nel
profitto che nel comportamento. La partecipazione degli allievi a gare e concorsi è decisa
dal Coordinatore di classe, dall'insegnante tecnico-pratico di classe e/o dall'insegnante
accompagnatore e dal Dirigente Scolastico proponendo l’iniziativa agli allievi che hanno
dichiarato la disponibilità a partecipare sulla base dei criteri della specifica gara o
concorso, o di quelli individuati dal Consiglio d’Istituto.
93. L'Istituto favorisce lo scambio culturale e professionale con altri Istituti similari, anche
stranieri, onde accrescere le capacità professionali e sviluppare gli orizzonti conoscitivi dei
ragazzi.
94. Si sottolinea, in relazione a qualsiasi attività esterna che preveda il pernottamento, che
a partire dalle ore 22.00 gli studenti non potranno lasciare la stanza a loro destinata e
dovranno comportarsi all’interno di quest’ultima in modo da non disturbare i compagni ed
altri eventuali ospiti. Coloro che trasgrediranno, opportunamente segnalati al Dirigente
Scolastico dal docente accompagnatore, non parteciperanno per l’a.s. in corso e per quello
successivo a viaggi di istruzione comprendenti pernottamenti. Il comportamento tenuto nel
viaggio di istruzione, sia in relazione alla condotta con altre persone che al rispetto di beni,
strutture, mezzi e arredi, è rilevante sia ai fini dell’assegnazione del voto di condotta
(infatti secondo normativa tale valutazione riguarda, oltre il periodo di permanenza nella
sede scolastica, anche i tempi inerenti alle attività organizzate dall’Istituto fuori dalla
propria sede), sia per eventuali provvedimenti come da successivo codice disciplinare con
infrazioni e sanzioni. Si precisa che l’esclusione dai viaggi d’istruzione può essere decisa
dagli organi competenti come sanzione accessoria per infrazioni avvenute anche all’interno
della sede scolastica secondo quanto previsto dal codice disciplinare. Per comprovate
ragioni connesse alla miglior riuscita didattica o a fattori di ordine organizzativo 101
economico, i viaggi e le visite di istruzione possono svolgersi anche in periodi coincidenti
con le riunioni degli Organi collegiali.
TITOLO VII
Attività sportiva
95. Gruppi sportivi e campionati
Il Collegio dei Docenti all'inizio dell'anno delibera sull'istituzione dei gruppi sportivi e il
C.d.I. sceglie le discipline da incentivare su proposta dei Docenti di Educazione Fisica.
L'Istituto ha il dovere di partecipare ai campionati studenteschi delle discipline curate, e di
sostenere concretamente la pratica di queste discipline. L'Istituto partecipa altresì a tornei
e manifestazioni sportive organizzate da Enti Pubblici o privati allo scopo di promuovere
l'attività sportiva e l'immagine della Scuola. L'assistenza degli alunni sarà organizzata
anche per questa attività avvisando preventivamente le famiglie delle modifiche di orario
necessarie e relative allo svolgimento delle attività stesse.
96. Regolamento per l'accesso e l'utilizzo della palestra per le lezioni di educazione fisica.
Gli studenti che devono recarsi in palestra devono rispettare le seguenti regole dovute a
motivi di sicurezza:
a) Gli studenti dovranno attendere l’Insegnante in classe prima di accedere in palestra o
ad un campo sportivo.
b) L'accompagnamento delle classi in palestra o al campo sportivo per svolgere le lezioni
di educazione fisica deve avvenire per tutti, anche i maggiorenni, con turni di personale
ausiliario, che vigilerà durante il trasferimento, esclusivamente a piedi, e riaccompagnerà
gli alunni in Istituto al termine della lezione.
c) Terminata la lezione, se si tratta dell'ultima ora del mattino o del pomeriggio la classe
verrà dimessa direttamente dalla palestra.
d) Durante il tragitto di andata e di ritorno il gruppo classe deve restare unito e seguire le
indicazioni del docente di attività motorie e del Collaboratore Scolastico accompagnatori.
102
a. Condizioni fisiche dello studente:
- Lo studente è tenuto ad informare l’insegnante di educazione fisica e la scuola delle
proprie condizioni di salute, segnalando eventuali malattie che potrebbero pregiudicare e/o limitare l’attività ginnico - motoria.
- Avvisare sempre l’insegnante anche dei più piccoli traumi occorsi durante la lezione
e comunicarlo anche alla scuola.
- Esonero. Nei casi di necessità, lo studente deve essere a conoscenza della normativa relativa alle astensioni dalle lezioni pratiche di educazione fisica. L'eventuale esonero dalle attività pratiche di Educazione Fisica non esclude la partecipazione all’attività didattica secondo le indicazioni del docente.
- L’esonero temporaneo o annuale dalle lezioni pratiche deve essere comunicato
esclusivamente con certificato medico e la relativa richiesta va consegnata alla
scuola.
- L’esonero può essere totale (esclude lo studente dall'eseguire la parte pratica delle
lezioni di Educazione Fisica), a sua volta suddiviso in permanente (per tutto l’anno
scolastico) e temporaneo (per parte dell’anno scolastico); parziale (esclude lo studente dall'effettuare determinate esercitazioni), anch’esso suddiviso in permanente
(per tutto l’anno scolastico) e in temporaneo (per parte dell’anno scolastico).
b. Spogliatoio ed oggetti personali:
- Gli alunni sono invitati a non lasciare incustoditi denaro, orologi, cellulari ed altri oggetti di valore negli spogliatoi o nella palestra. Gli studenti possono portare dove si
svolge la lezione i loro oggetti (es. zaino).
- Si ricorda che l’insegnante non è tenuto a custodire tali oggetti e nemmeno a rispondere di eventuali ammanchi.
- All’inizio della lezione la classe deve avvertire immediatamente il docente di eventuali danni rilevati in palestra, nei bagni o negli spogliatoi.
Ingresso in palestra:
- L'accesso alle palestre è consentito solo agli studenti che indossino abbigliamento
idoneo all'attività programmata e le apposite scarpe, calzate nello spogliatoio immediatamente prima.
- Dopo essersi cambiati, gli alunni entrano in palestra e, in attesa di tutti i compagni,
possono effettuare solo esercizi conosciuti, perché svolti durante le lezioni precedenti, ad esempio allungamento muscolare, tonificazione per la muscolatura addominale, corsa lenta (in caso di dubbi e/o difficoltà chiedere al Docente).
- È vietato utilizzare qualsiasi attrezzo, come palle, pertiche, spalliere, funicelle, palloni, canestri, ostacoli, materassi e così via, anche personali.
c. Appello:
- Durante l’appello avviene la compilazione dei registri, la consegna delle
giustificazioni ecc.
- Lo studente, in modo riservato, deve informare ad ogni inizio di lezione l’insegnante
di eventuali malattie e/o condizioni fisiche che potrebbero pregiudicare e/o limitare
l’attività ginnico motoria.
- Chi non svolge attività pratica sarà regolarmente in riga con i compagni calzando
scarpe da ginnastica pulite.
- Chi non svolge la parte pratica deve essere cambiato indossando un abbigliamento
adatto all’Educazione Fisica.
- Solamente chi è esonerato in modo “totale” con certificato medico, può rimanere
con abbigliamento normale e deve indossare scarpe da ginnastica.
103
Gli oggetti personali che possono rilevarsi lesivi e causare danni a sé stessi e agli
altri es. braccialetti, orologi, orecchini, fermagli rigidi per capelli, piercing, collane
ecc. devono essere tolti.
- Per prevenire situazioni di possibile pericolo e per il rispetto reciproco tra gli
studenti, non potrà svolgere la fase pratica chi non ha l’abbigliamento idoneo per
l’attività, come scarpe slacciate, scarpe bagnate e/o lacerate e/o sporche all’interno
della palestra, pantaloni o maglia stracciati e/o evidentemente sporchi e/o in
condizioni di scarsa igiene.
d. Fase pratica:
- Durante la lezione è assolutamente vietato leggere libri, studiare altre materie,
ascoltare musica con lettori portatili, giocare con il cellulare, ecc.
- A chi non svolge la pratica e non è cambiato verranno assegnati argomenti /
approfondimenti da studiare; lo studente verrà verificato o al termine della lezione
o alla lezione successiva (scritto o orale).
- Anche chi non svolge la pratica indossa le scarpe e l’abbigliamento idoneo; in
considerazione delle condizioni fisiche che presenta è di supporto al Docente e,
secondo le indicazioni ricevute, dovrà predisporre le attrezzature e i materiali,
riordinare le attrezzature durante e dopo la lezione, prendere appunti sulla lezione
svolta e al termine della lezione consegnarli al docente in bella copia sul proprio
quaderno di educazione fisica (il docente si riserva un’eventuale valutazione), avere
il libro di testo aperto sugli argomenti che si stanno svolgendo, svolgere compiti di
arbitraggio, giuria, cronometraggio, e così via, avere un fischietto personale per
svolgere compiti di arbitraggio dei giochi.
- Verrà allontanato dallo svolgimento della fase pratica, chi a causa di atteggiamenti,
abbigliamento, monili – oggetti indossati e quant’altro, possa essere fonte e/o
causa di incidenti e conseguenti danni a se stesso e agli altri.
- Gli allievi devono eseguire solo gli esercizi programmati e secondo le istruzioni
ricevute.
- Chi svolge la pratica deve avere un abbigliamento idoneo per l’attività da svolgere,
anche per quelle attività svolte all’esterno in qualsiasi stagione dell’anno, come
quelle sulla pista di atletica, per corsa od altro durante il periodo invernale.
- Non è consentito durante la lezione, allontanarsi dal luogo di svolgimento (es.
palestra, pista atletica, campo esterno, ecc.) per recarsi negli spogliatoi e/o ai
servizi igienici senza l’autorizzazione del Docente.
- Nel caso di utilizzo di strutture esterne, fermo restando la validità del Regolamento
di Istituto, gli studenti devono, inoltre, attenersi alle norme ed alle regolamentazioni
in vigore presso tali strutture.
-
TITOLO VIII
Sanzioni Disciplinari
97. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni
disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Le infrazioni
disciplinari connessa al comportamento di norma non influiscono sulla valutazione del
profitto, fatto salvo quanto disposto per comportamenti di particolare gravità dalle ultime
norme che hanno aggiornato lo Statuto degli Studenti e delle Studentesse e per le quali si
rimanda all’ultimo paragrafo del Piano.
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso
di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica.
104
Le sanzioni disciplinari sono sempre temporanee, proporzionate all’ infrazione disciplinare
e ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono
conto della situazione personale dello studente. Allo studente è sempre offerta la
possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica (sanzioni alternative).
98. Le norme che regolano i doveri degli studenti, le infrazioni disciplinari e le relative
sanzioni sono state raccolte in tre tabelle, che fanno riferimento alle infrazioni disciplinari
non gravi, facilmente verificabili e individuali (tabella A), alle infrazioni disciplinari gravi e
individuali (tabella B), alle infrazioni disciplinari sanzionabili pecuniariamente (tabella C).
99. Per l'irrogazione delle sanzioni e per i relativi ricorsi si applica quanto previsto dallo
Statuto degli Studenti e delle Studentesse. Contro sanzioni disciplinari diverse da
quelle sopra individuate è ammesso ricorso da parte degli studenti entro quindici giorni
dalla comunicazione della loro irrogazione all'Organo di Garanzia interno alla scuola. I
provvedimenti decisi dall'organo collegiale preposto comportano l'instaurarsi di una
procedura aperta da una breve istruttoria a porte chiuse dell'Organo disciplinare e seguita
dall'audizione dello studente nei cui confronti l'organo procede. Esaurita questa fase
l'organo di disciplina torna a riunirsi a porte chiuse e decide sulla sanzione da comminare.
Tale decisione è subito comunicata allo studente interessato che, ammesso dinanzi a tale
Organo, può chiedere la commutazione della sanzione. Su tale eventuale richiesta decide
in via definitiva l'Organo di disciplina, che renderà tempestivamente note le sue
conclusioni all'interessato.
100. L'Organo di Garanzia (OG) è composto da:
• Giunta esecutiva
• 2 docenti, eletti dal Collegio Docenti
• 2 studenti (di cui 1 del biennio e 1 del triennio, eletti separatamente)
Le elezioni avvengono all'inizio di ogni anno scolastico, secondo le modalità definite
da ogni singola componente.
L'OG interviene nelle sanzioni disciplinari (diverse dalle sospensioni) e nei conflitti in merito
all'applicazione del Regolamento di Istituto, su richiesta di chiunque ne abbia interesse. Le
funzioni dell'OG sono:
• controllo sull'applicazione del Regolamento (tramite interviste, questionari,
statistiche...);
• proposta di eventuali modifiche / integrazioni (a seguito delle indagini effettuate);
• facilitazione / mediazione in caso di conflitto fra le parti;
• informazione sul Regolamento di Istituto (distribuzione di materiali, controllo
sull'efficacia degli interventi informativi);
• assistenza agli Organismi di Disciplina dei Consigli di Classe nella definizione delle
sanzioni sostitutive;
• assistenza agli studenti che subiscano un provvedimento di allontanamento dalla
scuola (sospensione) durante e dopo il provvedimento stesso (art. 4, comma 8 dello
Statuto);
• intermediazione con l'Autorità Giudiziaria in caso si renda necessario.
Il ricorso all'OG avviene entro 15 giorni dall'irrogazione della sanzione e può essere
inoltrato da parte dello studente o da chiunque ne abbia interesse.
In caso di ricorso o di conflitto l'OG convoca preliminarmente le parti in causa per
permettere loro di esporre il proprio punto di vista; qualora lo ritenga opportuno, può
consultare un esperto anche esterno alla scuola. Lo scopo primario dell'OG è quello di
arrivare ad una mediazione soddisfacente per le parti in causa; nel caso ciò non sia
possibile, l'OG elabora una risoluzione a cui le parti si devono attenere. La decisione viene
verbalizzata e pubblicizzata mediante l'affissione in un apposito spazio. Le riunioni dell'OG
105
devono almeno prevedere la presenza di 4 eletti (tra cui almeno 1 studente) per avere
validità legale. Le decisioni all'interno dell'OG vengono prese a maggioranza o per
consenso, a discrezione dell'OG stesso. L'OG ha diritto, qualora ne faccia richiesta, ad
avere una formazione specifica e/o una supervisione di esperti su temi attinenti la propria
funzione (ad esempio: la risoluzione dei conflitti, la negoziazione, la normativa
scolastica...).
Allegato: Tabelle A; Tabella B; Tabella C.
Tabella A: infrazioni lievi e facilmente accertabili
DOVERI
Frequenza
regolare
Rispetto degli
altri
INFRAZIONI AI
DOVERI
Elevato numero di
assenze.
Assenze
ingiustificate. Ritardi e
uscite
anticipate.
Ritardi
al
rientro
intervalli o al cambio
d’ora.
QUANDO SCATTA LA
SANZIONE
Dopo 4 volte
Insulti, termini volgari
e offensivi tra
studenti. Interruzioni
continue delle lezioni.
Utilizzo del telefono
cellulare durante le ore
di lezione. Non rispetto
del materiale altrui.
Atti o parole che
consapevolmente
tendono a emarginare
altri studenti.
Dopo 3 volte, a seguito di
nota scritta sul registro.
*L’utilizzo del cellulare
durante le ore di lezione
verrà subito sanzionato
con il ritiro del telefono da
parte del docente, che lo
riconsegna alla fine delle
lezioni; dopo 2 volte verrà
ritirato e riconsegnato ai
genitori; dopo 3 volte
verrà ritirato e
riconsegnato a fine anno
scolastico.
CHI ACCERTA
COME PROCEDERE
Il Consiglio di
classe
I docenti
comunicano al
tutor le infrazioni
avvenute durante
le loro lezioni. Il
Tutor registra su
una griglia le
infrazioni e, una
volta raggiunto il
limite stabilito,
informa e convoca
l’Organo di
disciplina.
Il tutor comunica
le infrazioni
all’Organo di
disciplina
Il tutor
accerta le
infrazioni dello
studente
106
Rispetto delle
strutture e
delle
attrezzature
Mancanza di
mantenimento della
pulizia dell’ambiente.
Incisione di banchi.
Danneggiamenti non
volontari delle
attrezzature dei
laboratori. Scritte su
muri, porte e banchi
Per tutti sanzione
immediata
L’organo di
disciplina
accerta
l’infrazione e
definisce la
sanzione da
applicare
L’organo di
disciplina convoca
lo studente,
definisce la
sanzione ( lavoro
didattico extra,
servizio alla classe,
responsabilità su
un particolare
compito, lavoro
utile per la
scuola ..),
comunica la
decisione alla
famiglia dello
studente, accerta
che la sanzione sia
stata conclusa.
TABELLA B – Infrazioni disciplinari gravi
DOVERI (art. 3 dello
statuto)
RISPETTO DEGLI
ALTRI
( compagni, docenti,
personale non
docente)
RISPETTO DELLE
NORME DI
SICUREZZA,
DELLE STRUTTURE E
DELLE
ATTREZZATURE
COMPORTAMENTI
Che si caratterizzano come
infrazioni gravi
Ricorso alla violenza all’interno di
una discussione e atti che mettono
in pericolo l’incolumità altrui.
Utilizzo di termini gravemente
offensivi e lesivi della dignità altrui.
Propaganda e teorizzazione della
discriminazione nei confronti di
altre persone. Furto. Lancio di
oggetti contundenti. Violazione
intenzionale delle norme di
sicurezza e dei regolamenti degli
spazi attrezzati. Introduzione nella
scuola di alcolici e/o droghe.
QUANDO
scatta la
sanzione?
Per tutti
subito
Danneggiamento volontario di
attrezzature e strutture ( vetri,
pannelli, strumenti di laboratorio,
attrezzi e suppellettili nelle
palestre). Infrazioni non gravi che
si ripetono dopo sanzioni già
applicate.
Per tutti
subito
CHI accerta e stabilisce?
Secondo quali procedure
Il Dirigente scolastico
accerta la gravità
dell’infrazione tramite
istruttoria e di conseguenza
decide se:
a. sospendere lo studente
dalle lezioni per uno o due
giorni; b. convocare il
Consiglio di classe dello
studente.
Il Consiglio di Classe
decide se esistono gli
estremi per una sanzione
che preveda
l’allontanamento dalla
comunità scolastica, decide
l’entità della sanzione,
propone una sanzione
alternativa.
TABELLA C – Infrazioni disciplinari sanzionabili pecunariamente (MULTA)
DOVERI (art. 3
dello statuto)
RISPETTO
DELLE NORME
DI SICUREZZA
CHE
COMPORTAMENTI che si
caratterizzano come infrazione
ai doveri
Infrazione al divieto di fumare.
QUANDO scatta la sanzione
COME?
procedure
All’accertamento
dell’infrazione da parte del
docente abilitato a emettere
tali sanzioni.
Il Consiglio d’Istituto
definisce le modalità
di emissione e
pagamento della
107
TUTELANO
LA SALUTE
Infrazione all’obbligo di
indossare l’abbigliamento
prescritto per le attività di
laboratorio.
Il docente responsabile dopo
aver accertato l’infrazione
comunicherà al docente
abilitato a emettere tali
sanzioni.
sanzione. Devono
essere sanzionati tutti
i trasgressori. I fondi
raccolti dalle sanzioni
saranno messi a
disposizione del CdI
col vincolo di spenderli
per il diritto allo
studio.
108
Norme finali
Per quanto non previsto nel presente Regolamento, si rimanda alle norme, al codice di
comportamento dei pubblici dipendenti ed ai contratti di lavoro, alla Carta dei Servizi ed ai
Regolamenti di settore, nonché alle delibere emanate dal Consiglio di Istituto e non
abrogate.
Patto educativo di corresponsabilità
Contestualmente all'iscrizione presso l'Istituto, è richiesta la sottoscrizione da parte dei
genitori e degli studenti di un Patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a
definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione
scolastica autonoma, studenti e famiglie. Competente ad elaborare, modificare ed
approvare il Patto è il Consiglio di Istituto. Il testo del Patto Educativo di Corresponsabilità
è parte integrante del presente Regolamento.
Regolamento generale del convitto
Premessa
Il presente regolamento stabilisce le norme sul funzionamento del Convitto nei diversi
aspetti della vita quotidiana. Essendo questa istituzione parte integrante della scuola
stessa, si prefigge le medesime finalità educative, completandole e rafforzandole. Il
Convitto, come la scuola, è luogo di formazione culturale dello studente, di cui deve
promuovere la crescita culturale, la maturazione personale, professionale e sociale, in un
clima democratico, utilizzando il dialogo, il confronto e il principio della convivenza su cui
pone l’accento. La formulazione di questo regolamento è stata curata considerando le
esigenze impellenti che la scuola, sia come istituzione che come realtà sociale, presenta e
che ben si esplicano nello Statuto degli Studenti e delle Studentesse, da cui prende
spunto.
L’Istituto Professionale per i Servizi Enogastronomici e per l’Ospitalità Alberghiera di
Arzachena è un’istituzione scolastica con convitto annesso suddiviso in due poli, maschile e
femminile. Il Dirigente Scolastico sovraintende anche all’andamento educativo e
disciplinare del convitto, attraverso l’opera degli educatori che curano l’organizzazione e la
programmazione educativa, inserita nel Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto. Gli altri
organi preposti all’amministrazione sono il Consiglio d’Istituto, la Giunta Esecutiva e
l’Organo di Garanzia, ognuno con specifiche funzioni.
La struttura ha un bacino di utenza, alquanto ampio e variegato. Non mancano infatti, nel
territorio, immigrati integrati nel contesto socio-culturale; e sopratutto accoglie per tutta la
durata dell’anno scolastico studenti e studentesse che provengono dalle diverse aree
geografiche della Sardegna, culturalmente e socio - economicamente differenti, in veste di
Convittori e in possesso dei requisiti richiesti. Pertanto l’istituzione attua, nel processo
educativo, azioni di intervento e sostegno differenti, assicurando un ambiente idoneo allo
svolgimento delle attività, finalizzate alla formazione educativa e professionale degli
studenti, come stabilito nel Piano dell’Offerta Formativa di Istituto.
109
Tutti i soggetti attivi dell’Istituto, compresi gli stessi Convittori, fanno parte del processo
educativo, e ognuno di loro, secondo le proprie competenze, deve rilevare trasgressioni e
inosservanze, e quindi intervenire, mettendo in atto quei processi che suscitino nello
studente il senso di responsabilità per se e per gli altri, attraverso l’osservazione delle
regole e la promozione della cultura, e che portino al proficuo risultato di una convivenza
civile.
Il Convitto ospita oggi 129 convittori e semiconvittori.
TITOLO I
Ammissione in convitto
Le sezioni maschili e femminili sono adeguate ogni anno, alle esigenze degli studenti, in
modo da garantire l’alloggio e lo svolgimento di tutte le attività programmate.
L’accettazione di uno studente in Convitto comporta sempre un privilegio, e non si
configura, per chi ne faccia richiesta, o per chi ne ha goduto negli anni precedenti, come
un diritto. Si fa presente che l’accoglienza in Convitto è finalizzata esclusivamente alla
frequentazione della scuola e che tutti i Convittori saranno riconfermati ogni anno, per
tutta la durata del ciclo di studi alle seguenti condizioni:
- abbiano presentato la richiesta di ammissione;
- non siano incorsi in provvedimenti disciplinari gravi, da comportare l’allontanamento
definitivo dal convitto;
- abbiano ottenuto parere favorevole dal Collegio degli educatori, presieduto dal Dirigente
scolastico, sul comportamento tenuto in convitto il precedente anno scolastico;
- abbiano ottenuto l’ammissione alla classe successiva. In caso contrario, sentito il parere
degli organi di competenza, il Dirigente Scolastico, dopo una attenta valutazione dei motivi
che hanno portato all’insuccesso scolastico, provvederà ad una eventuale riammissione;
- i Convittori respinti sono ammessi con riserva, in base alla disponibilità dei posti. Per i
nuovi che chiedono l‘accoglienza in convitto, si terrà conto della distanza dalla loro
località, della votazione conseguita al diploma di terza media e dell’età che non dovrà
superare il 17° anno per le prime classi e il 18° per le successive, salvo motivate eccezioni,
da esaminare caso per caso;
- tutti i ragazzi ammessi in Convitto, compresi i maggiorenni, devono assolutamente
rispettare le regole che l’istituzione dispone esplicitamente e attenersi anche a quelle che
la vita in comune comporta e che si potrebbero applicare in particolari situazioni.
Per chi si iscrive la prima volta e successive:
- I genitori o chi per loro devono presentare richiesta di ammissione al convitto al
momento dell’atto di iscrizione a scuola, alla segreteria d’Istituto, assieme ad un
certificato medico, che attesti la sana e robusta costituzione dell’aspirante e
l’idoneità psicofisica.
- All’atto dell’iscrizione, il genitore, o chi per lui, è tenuto a pagare una tassa al
Convitto, impegnandosi a versare successivamente le rette, secondo le modalità e
alle date previste dagli organi amministrativi preposti. Eventuali variazioni potranno
essere concordate con il Dirigente scolastico e/o il Coordinatore del Convitto.
- I Convittori all’atto dell’accoglienza in convitto, che avviene all’inizio di ogni anno
scolastico, devono presentarsi accompagnati dai genitori, o da chi per loro, muniti
del corredo richiesto.
- L’accoglienza prevede un colloquio tra i genitori dello studente, o chi ne fa le veci,
lo studente stesso, il Coordinatore del Convitto e gli educatori, i quali avranno il
compito di spiegare, sia ai genitori che al giovane, il funzionamento del Convitto in
110
-
-
-
-
base al regolamento interno, di cui verrà consegnata una copia sia al genitore che
al ragazzo.
Segue l’assegnazione della camera, con la verifica da parte dei genitori e dei ragazzi
della situazione della stessa e degli arredi; eventuali segnalazioni, saranno annotate
su un apposito modulo, inserito nella cartella del ragazzo.
I genitori all’atto dell’affidamento hanno l’obbligo di informare gli Educatori su
eventuali allergie, disturbi ricorrenti, controindicazioni all’assunzione di farmaci,
gruppo sanguigno e ogni altra informazione che comporti la conoscenza dello
studente. Saranno utili, e sempre coperte da riservatezza, notizie circa la situazione
familiare e altro.
Inoltre i genitori sono tenuti ad informare su eventuali variazioni nella vita
domestica, che si potrebbero presentare durante l’arco dell’anno. Tutte queste
informazioni, saranno raccolte in una scheda personale che sarà compilata a cura
degli educatori e sempre aggiornata.
Alla fine dell’anno scolastico, i ragazzi lasceranno il convitto assieme ai genitori e si
impegneranno a portare via tutti gli oggetti personali.
Sono previste agevolazioni per i Convittori che conseguiranno la promozione alla
classe successiva con la media di 8/10 senza debiti e/o procedimenti disciplinari
gravi (sospensione di giorni tre), nella misura di una riduzione per il nuovo anno
scolastico del 75% sulla retta del Convitto. Parimenti, coloro che conseguiranno la
promozione con la media dei 7/10 senza debiti e/o procedimenti disciplinari gravi
godranno di una riduzione del 50%.
TITOLO II
Regolamento interno del Convitto
Gli allievi Convittori vengono educati al senso della responsabilità e della dignità personale
con gli stessi principi che costituiscono il patrimonio morale di una sana famiglia. Essi sono
tenuti a rispettarsi reciprocamente in un clima di ampia fiducia e lealtà, in stretta
collaborazione con il personale educativo in modo da favorire lo sviluppo della loro
personalità.
Gli allievi Convittori devono:
Seguire i consigli e le disposizioni del personale educativo.
Attendere con cura ai propri doveri di studenti e di Convittori.
Indossare abiti decorosi e di foggia normale evitando ogni eccentricità.
Curare costantemente la persona con particolare riguardo all'igiene.
Usare un linguaggio civile e mantenere sempre ed in ogni luogo un contegno
improntato al senso del civismo.
6. Rispettare scrupolosamente gli orari delle attività giornaliere abituandosi al senso
della puntualità, anche in considerazione della futura professione.
7. Rispettarsi reciprocamente, in un clima di fiducia e lealtà, in stretta collaborazione
con il personale educativo che userà al meglio le proprie strategie e professionalità,
per raggiungere tale scopo.
1.
2.
3.
4.
5.
Norme generali degli allievi esterni
111
E' fatto assoluto divieto agli esterni di recarsi nei locali del Convitto (Hall compresa), se
non preventivamente autorizzati dall'istitutore di turno.
Tutti coloro che avranno necessità di recarsi nei locali dell'Infermeria o presso l'ufficio degli
Istitutori dovranno essere accompagnati da un collaboratore scolastico.
Norme generali per gli allievi Convittori
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
Ogni convittore è responsabile della propria camera e degli arredi.
Tutti i Convittori sono responsabili dei locali e degli arredi adibiti ad uso
comune.
Eventuali danni verranno addebitati al responsabile, al quale sarà altresì
comminata una sanzione disciplinare, qualora si accerti che i danni siano
stati causati deliberatamente. Nel caso in cui dovesse risultare impossibile
individuare con sicurezza l’autore del danno, l'importo della riparazione verrà
suddiviso fra tutti gli allievi Convittori presenti se lo stesso riguarderà locali o
arredamenti di uso comune, o tra gli occupanti di una singola stanza se il
danno sarà stato compiuto al loro interno.
E' fatto assoluto divieto di fumare nei locali adibiti ad uso collettivo e nelle
camere da letto.
Gli allievi devono accertarsi che le luci dei bagni e degli ingressi afferenti le
stanze a loro affidate vengano spente, e che i rubinetti e le finestre siano
chiusi ogni qualvolta il loro utilizzo non sia necessario. L'accesso alle camere
da parte degli Istitutori deve essere libero in qualsiasi momento. E' pertanto
vietato chiudere le porte a chiave durante la permanenza sia diurna che
notturna dei Convittori.
Nelle ore libere dallo studio e dalle attività ricreative gli allievi potranno
sostare nelle camere o nella hall qualora le esigenze di servizio (pulizie,
esercitazioni, riunioni e quant’altro) dovessero permetterlo.
All'interno del Convitto, comprese le camere da letto, è vietato far uso di
apparecchi radio, registratori o giradischi a volume elevato. E'
tassativamente vietato il loro utilizzo durante le ore notturne e nelle ore
dedicate allo studio.
Non si deve fare uso di droghe, di bevande alcooliche, o altre sostanze, sia
all’interno che all’esterno, o tantomeno introdurle dentro il convitto.
Evitare l’uso dei telefoni cellulari e di altri apparecchi elettronici durante le
attività didattiche, durante la mensa e ove sia richiesto. In queste occasioni i
cellulari dovranno essere spenti; per i casi urgenti, verificati volta per volta
dall’educatore, sarà sempre disponibile un telefono interno. Pertanto sarà
chiesta la partecipazione attiva dei genitori, invitandoli ad evitare di
telefonare ai rispettivi figli, durante particolari momenti della giornata.
Evitare di fare entrare persone estranee ali’interno del convitto, compresi gli
alunni esterni, senza l’autorizzazione degli educatori, che valuteranno volta
per volta.
Osservare il silenzio durante il riposo notturno e non uscire dalle proprie
stanze, se non vi è la necessità.
Evitare di portare in convitto oggetti di valore, per i quali non è prevista una
adeguata custodia e dei quali il personale non può rispondere. Parimenti non
si possono introdurre oggetti che possano ledere l’incolumità altrui, quali
coltelli o altro.
112
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
Le stanze devono essere sempre pulite e mantenute in ordine. Non è
consentito affiggere manifesti alle pareti, alle porte e agli armadi. Nessun
oggetto (tazzine, scodelle, caffettiere, bricchi, zuccheriere, stoviglie,
portacenere, e altro) può essere prelevato dalla sala ristorante, dalla cucina,
dal bar o altri locali per essere adibito ad uso privato nelle stanze.
Si invitano pertanto i Convittori a collaborare con il personale educativo e
ausiliario, affinchè i locali, l’arredamento ed il materiali del Convitto siano
rispettati e non danneggiati, neanche con scritte o disegni non consoni.
Quando tale rispetto viene meno scatterà la sanzione in denaro a carico dei
genitori, o chi per loro, oltre ad ogni altro intervento disciplinare. Nel caso in
cui non dovesse essere individuato un responsabile, la sanzione sarà
applicata in maniera collettiva.
Si raccomanda caldamente la costante igiene dei servizi.
In nessun caso dovranno essere abbandonati oggetti o biancheria sporca nei
corridoi, per le scale, nelle camere e nelle verande. Nel giorno di cambio
delle lenzuola e delle federe, queste dovranno essere sistemate dall’allievo
sul proprio letto e l'incaricato, previo accertamento del materiale sporco,
provvederà alla consegna della biancheria pulita. Ogni Convittore è
responsabile in caso di ammanco o rottura non dipendente da normale
usura.
Si invita a rispettare i tempi, i luoghi e le modalità della attività didattica,
collaborando con gli educatori, in modo che il lavoro di tutti sia il più utile
possibile. Eventuali concessioni diversificate, saranno a discrezione
dell’educatore, considerato il grado di responsabilità e le capacità individuali
del Convittore.
Si chiede altresì di volersi impegnare in una delle attività proposte dal
Collegio Educatori e inserite nel P.O.F d’Istituto e/o proposte dal Collegio
Docenti, in organizzazioni di manifestazioni, a seconda delle preferenze
personali. La scelta e la partecipazione sono libere e l’attività seguita
potrebbe contribuire a migliorare la valutazione finale.
I Convittori dovranno inoltre rispettare, l’orario e la presenza ai pasti
principali. In particolar modo, dovrà essere osservata la presenza alla prima
colazione. Non solo per motivi tecnici, ma per la sua fondamentale
importanza.
Nei locali adibiti alla funzione mensa si potrà accedere solo con un
abbigliamento consono alla situazione. Non si dovranno indossare i
cappellini, né ogni altro capo di abbigliamento non adatto. Le stesse divise di
laboratorio dovranno essere utilizzate nell’ambito e per il tempo necessarie
alla loro funzione e dovranno essere sempre pulite e ordinate.
Nessun Convittore, al di fuori delle ore di libera uscita, può allontanarsi dal
Convitto senza l'autorizzazione del Coordinatore o dell'Istitutore di turno, i
quali eventualmente concederanno l'autorizzazione dopo aver valutato le
motivazioni e sempre che il Convittore non sia punito.
Nelle ore di libera uscita i Convittori sono tenuti a comportarsi civilmente ed
a non allontanarsi dal centro abitato.
Durante le ore di lezione, i permessi per lasciare il Convitto dovranno essere
rilasciati soltanto dal Preside o da un suo delegato, i quali ne informeranno
tempestivamente il Coordinatore o l'Istitutore di turno.
113
24.
L’osservanza delle disposizioni contenute nel presente Regolamento è
d’obbligo anche per gli allievi maggiorenni.
TITOLO III
Libere uscite
All’inizio dell’anno scolastico, i genitori di ogni ragazzo, dovranno dare il loro consenso
scritto per autorizzare la libera uscita dei figli, secondo le modalità previste dal
regolamento, depositando una firma su un apposito modulo.
α)
Tale permesso potrà essere revocato, in modo temporaneo, qualora si presentino
sanzioni disciplinari, motivi di studio e di salute.
β)
Le uscite in orario diverso da quello stabilito saranno autorizzate volta per volta
dell’educatore di turno, che dovrà valutarle considerando l’età e il grado di responsabilità
dello studente.
χ)
Per i minorenni potranno essere concesse solo in presenza di validi e comprovati
motivi, o se accompagnati da un educatore.
δ)
Le uscite extra per i minorenni saranno autorizzate, solo se accompagnati dai
genitori, o da persone da esse delegate, tramite fax e telefonata, con il visto del Dirigente.
ε)
Per i maggiorenni sarà sufficiente fare inviare un fax dai genitori, e l’autorizzazione
del Dirigente.
Rientri
I rientri in famiglia sono previsti per tutti ogni fine settimana e nelle festività
stabilite.
β)
I convittori devono lasciare il Convitto a partire dal termine delle lezioni (ore 13.40),
per farvi rientro entro le ore 08.20 del lunedì successivo. Per favorire il rientro in tempo
utile per la scuola il Convitto riapre la Domenica in orario serale.
χ)
In caso di mancato rientro nei giorni stabiliti, i genitori, o chi per loro, sono tenuti a
comunicarlo al convitto e a specificare la data e l’ora del rientro ed eventuali motivazioni.
α)
Eventuali ritardi o assenze dovranno essere motivate e giustificate su apposito libretto recante la
firma del genitore o di chi ne fa le veci. La predetta firma dovrà essere autenticata, all'inizio
dell'anno scolastico, dal Dirigente scolastico o da un suo delegato. L'accettazione in Convitto è
subordinata alla consegna del permesso e della eventuale giustificazione scritta controfirmati.
I rientri in famiglia infrasettimanali, anche in caso di festivo, potranno essere
autorizzati solo su richiesta del genitore, o chi per lui, tramite fax, specificando giorno e
ora di uscita dal Convitto e rientro, e le varie motivazioni, vistato del Dirigente, o da un
suo delegato.
ε)
Gli studenti che chiedono il permesso per recarsi presso altri soggetti che non siano
la famiglia, parenti, amici o altro, dovranno comunque attenersi alle modalità previste sia
per le uscite dei minorenni, sia quelle per i maggiorenni. E’ sempre opportuno che gli
educatori si accertino della validità dei permessi, tramite una telefonata ai genitori, o a chi
per loro.
φ)
I fax con tutte le possibile richieste dovranno pervenire alla segreteria della scuola
entro le ore 12.00 del giorno precedente alla richiesta del permesso.
δ)
Giustificazioni
114
Tutti gli alunni che si assentano da scuola e dal convitto sono tenuti a giustificare le
assenze.
α)
Le assenze dalla scuola per i minorenni, saranno giustificate dagli educatori se il
ragazzo è presente in Convitto, in caso contrario dai genitori o da chi per loro.
β)
Dopo cinque giorni di assenza dall’Istituto e dal Convitto, gli allievi dovranno
presentare al rientro un certificato medico.
χ)
Qualsiasi giustificazione dovrà essere conforme alle regole stabilite dal Dirigente
scolastico e dagli organi collegiali.
δ)
Dovranno essere giustificati anche i ritardi nel presentarsi in aula.
TITOLO IV
Sanzioni disciplinari
Le sanzioni disciplinari, hanno finalità educativa e tendono a rafforzare e/o a sviluppare nel
ragazzo il senso di responsabilità, il ripristino di rapporti e comportamenti civili e corretti,
all’interno della comunità convittuale. Le sanzioni sono temporanee e proporzionate alla
gravità del fatto e ispirate per quanto possibile, al principio della riparazione del danno.
La responsabilità disciplinare è personale; pertanto nel mettere in atto tali misure bisogna
tenere conto della situazione personale dello studente e dei suoi diritti, sanciti nel suddetto
statuto, che prevede il diritto del sanzionato a prendere parte attiva, nelle decisioni
punitive, commutandole in azioni risarcitorie che siano produttive per la comunità
scolastica.
L’applicazione della sanzione scatterà in maniera più o meno immediata a seconda della
gravità e del contesto in cui avvengono i fatti. Per quelli non considerati gravi, che non
compromettono l’incolumità della persona, la prima fase sarà il richiamo verbale, con
annotazione scritta sull’apposito registro; dopo il terzo richiamo, si provvederà ad avvertire
le rispettive famiglie e ad applicare la sanzione, che sarà concordata con il trasgressore.
Le sanzioni potranno consistere in lavoro didattico extra, in responsabilità su un particolare
compito, in lavori di collaborazione utili alla comunità, in azioni di volontariato. Potrebbe
essere utile un rapporto di collaborazione con altre istituzioni.
Altre trasgressioni, indipendentemente dall’intervento disciplinare, saranno sanzionate da
una pena pecuniaria. Ne sono esempio la non osservazione del divieto del fumo, in cui le
sanzioni saranno applicate secondo le modalità di legge. Anche per chi non rispetti gli
arredi o la struttura, arrecando danno, è prevista una sanzione in danaro.
Anche per chi usa il telefono cellulare in maniera non consona, che disturbi il normale
funzionamento di un’attività, o lo utilizzi a fini impropri, quali filmati o foto, che vadano ad
offendere la moralità della persona, sono previste sanzioni diversificate.
Per infrazioni considerate gravi, che arrechino intenzionalmente violenza, fisica e morale,
ad altri soggetti, per discriminazioni, termini lesivi e offensivi, non rispetto della diversità o
altro, uso di alcool e/o droghe e l’introduzione di queste all’interno della comunità, sono
previste sanzioni più repressive, come l’allontanamento definitivo dal Convitto, salvo, nei
limiti del possibile, la commutazione della pena. Per i comportamenti non previsti e non
esplicitamente indicati nel regolamento, gli organi competenti si regoleranno secondo
criteri di analogia.
La sanzione scatterà immediatamente e indistintamente per tutti. Il ripetersi di tali
trasgressioni potrà prevedere sospensioni e l’allontanamento definitivo dalla comunità. La
sanzione scatterà non solo per gli studenti, ma anche per tutto il personale della comunità,
seppure con modalità differenti che tengano conto dello stato giuridico della persona, dei
diversi ruoli di responsabilità ricoperti all’interno dell’istituzione. Anche l’entità della
115
sanzione potrà essere diversificata. I fondi raccolti saranno finalizzati per varie iniziative,
quali acquisto di materiali a scopo didattico, ricreativo o versati a scopo benefico.
Esempi e tipologie di sanzioni
Per le assenze ingiustificate, strategiche, uscite anticipate, ritardi nei rientri dalla libera
uscita oltre il consentito e/o autorizzato, si procederà dopo la prima volta con il richiamo
verbale, con conseguente annotazione sull’apposito registro; dopo la terza si applicherà la
sanzione che prevede la sospensione momentanea dal Convitto, con l’obbligo di frequenza
a scuola, per almeno 5 giorni, salvo commutazione della pena in lavori utili alla comunità
scolastica. Verrà subito data comunicazione scritta alle famiglie.
Esempi di altre sanzioni, relative ad altre mancanze:
- dopo 3 assenze non motivate alla prima colazione, o agli altri pasti, si potrà
proporre al ragazzo di collaborare per la preparazione della sala per la prima
colazione e/o la cena per almeno 5 giorni, più addebito dei pasti non consumati, da
quantificare in euro 2 per la colazione e in 4/5 per i pasti principali. Verranno
comunque sempre informate le famiglie. In caso di rifiuto si procederà con la
sanzione in premessa. Se il cumulo dell’infrazione si ripete per ben due volte si
potrà incorrere in una sanzione più pesante.
- Per i ritardi non giustificati nei rientri dalla libera uscita dopo un primo richiamo e
l’annotazione sul registro, la seconda si provvederà ad avvertire telefonicamente i
genitori o chi per loro, si provvederà a togliere al trasgressore il permesso di uscita,
invitandolo a collaborare per il riordino della sala mensa. Il personale addetto dovrà
prendere parte attiva e collaborare. Al ripetersi della mancanza ci sarà un
inasprimento della sanzione.
- Per chi non otterrà risultati almeno sufficienti nel profitto scolastico, si provvederà a
sospendere l’interessato dalle attività d’interesse, sportive o altro, almeno fino a
quando non avrà dimostrato più responsabilità di fronte allo studio, e dedicato più
tempo allo stesso.
- Per i cellulari la prima trasgressione comporta il richiamo e il ritiro momentaneo,
sino alla fine dell’attività in atto; la seconda volta, il ritiro più la multa di 5 euro, più
i lavori socialmente utili. La terza volta prevede il ritiro definitivo fino alla fine
dell’anno scolastico, più una multa da stabilire. Se l’uso risultasse compromettente
per l’incolumità altrui, o altri fini, potrebbe comportare l’allontanamento dalla scuola
e dal Convitto, con la compromissione degli scrutini finali e/o degli esami finali.
Tempestivamente né sarà data comunicazione scritta alle famiglie.
I convittori sospesi senza obbligo di frequenza, non potranno restare in convitto e
dovranno fare rientro a casa accompagnati dai genitori o da chi per loro.
Per avere un quadro più dettagliato delle sanzioni all’inizio di ogni anno scolastico, verrà
consegnata ai ragazzi una griglia esemplicativa elencante trasgressioni e sanzioni. Tuttavia
potranno variare sempre tenendo presente la normativa.
Tutti gli interventi disciplinari presi nei confronti di ciascun ragazzo saranno annotati in una
apposita griglia, inserita all’interno della scheda personale di ognuno, contenente anche
altre informazioni essenziali riguardanti il ragazzo, griglia che verrà costantemente
aggiornata.
TITOLO V
Autorita’ competenti ad infliggere le sanzioni
116
a) Il richiamo verbale può essere inflitto dagli educatori di turno.
b) Le sanzioni riguardanti la sospensione dalle attività programmate o dalle libere uscite,
possono essere stabilite sia dal Coordinatore che dall’educatore di turno, in base al tipo di
trasgressione.
c) L’ammonimento scritto da inviare alle famiglie è inflitto dal Dirigente, su segnalazione
degli educatori, così come la sospensioni individuali dal Convitto, con obbligo di frequenza,
per un periodo non superiore ai 3 giorni.
d) Le sospensioni dai 5 ai 15 gg. e l’allontanamento dal convitto, sono inflitte dalla Giunta
Esecutiva, composta dal Dirigente scolastico, due docenti, un genitore, due studenti, uno
per corso, un rappresentante non docente. Ha la funzione di:
- convocare lo studente, invitarlo ad esporre le propri ragioni, infliggere la pena, informare
l’interessato e le famiglie, o chi per loro, sulle infrazioni e le decisioni prese a riguardo;
- decidere se vi siano i presupposti per sospendere o allontanare il ragazzo definitivamente
dal convitto;
- procedure e modalità di emissione e pagamento sono definite dal Consiglio d’Istituto.
Ricorsi
Organo di garanzia
Contro le sanzioni disciplinari, è ammesso ricorso a l’Organo di garanzia, entro 15
gg. dalla data di irrogazione.
2)
L’Organo di Garanzia (costituito dal Dirigente scolastico che funge da Presidente, da
un educatore, da un genitore che sarà designato dal Consiglio di Istituto e da uno
studente eletto fra i Convittori e un rappresentante non docente) é l’organo a cui gli
studenti possono fare ricorso, quando vengono sottoposti ad una sanzione.
3)
Le decisioni dell’Organo di Garanzia sono prese a maggioranza; in caso di parità, a
prevalere è quella del Presidente.
1)
TITOLO VI
Organizzazione di una giornata in Convitto
L’orario in convitto è prescrittivo e va osservato in ogni sua parte.
Una normale giornata inizia alle ore 07.00 con la sveglia tramite il suono della campana.
I convittori dovranno alzarsi e provvedere fino alle 07.30 alle pulizie personali, a riordinare
il letto e i propri effetti, in modo da lasciare la stanza in ordine, per agevolare il lavori di
pulizia del personale addetto.
Gli educatori di turno provvederanno a fare un primo giro di controllo nelle stanze, per
verificare gli eventuali malati e per poterlo comunicare, entro le 07.30, all’infermiera.
Alle 07.30 il suono della campana richiamerà per la piccola colazione, prevista fino alle ore
08.00. Gli studenti convittori dovranno presentarsi obbligatoriamente in sala mensa e dare
la presenza. E' obbligatoria la presenza di tutti, ad eccezione degli ammalati, dei quali si
deve comunicare tempestivamente, tramite un compagno di camera, l’indisposizione, che
verrà accertata dall'Istitutore di turno ed annotata nel Registro degli Istitutori.
Dalle 08.00 alle 08.20 ognuno potrà risalire nelle proprie stanze per finire di prepararsi.
Entro le 08.30 tutti i convittori dovranno essere a scuola per l’inizio delle lezioni. Non sono
ammessi ritardi per nessun motivo. Dalle ore 08.30 è vietato l'accesso alle camere, se non
preventivamente autorizzato dal Coordinatore o dall'Istitutore di turno.
Entro le 8.30 sarà comunicato a scuola l’elenco dei convittori malati e assenti.
117
Alle 12.50, termine delle lezioni per le classi prime, i convittori iscritti al primo anno
dovranno rientrare in convitto, accedere alle camere per depositare lo zaino, cambiarsi,
quando necessario, e lavarsi le mani.
Alle 13.00 i suddetti dovranno accedere, dopo appello, alla sala mensa per consumare il
pasto. Durante l'accesso alla Sala e la consumazione del pasto si dovrà tenere un
comportamento corretto e disciplinato. Al termine del pasto pausa ricreativa e di igiene
personale per lavarsi le mani e i denti, prima di riprendere alle ore 14.10 l’attività didattica,
nei giorni previsti classe per classe.
Alle 13.40, termine delle lezioni, i convittori di tutte le altre classi dovranno rientrare nelle
camere per depositare lo zaino, cambiarsi, quando necessario, e lavarsi le mani.
Alle 13.50 dovranno presentarsi in sala mensa per consumare il pasto; durante l'accesso
alla Sala e durante la consumazione del pasto si dovrà tenere un comportamento corretto
e disciplinato. Seguirà, per i convittori delle classi seconde e terze, una breve pausa
ricreativa e di igiene personale, per lavarsi le mani e i denti, prima di riprendere alle ore
15.00 l’attività didattica, nei giorni previsti classe per classe.
Chi non fosse impegnato nel rientro a scuola, alla fine del pranzo si dovrà dedicare alla
cura dell’igiene personale, al riposo, alle attività ricreative, alla preparazione del materiale
didattico per le ore di studio. Eventuali permessi di libera uscita dovranno essere
preventivamente autorizzati dall'Istitutore di turno.
Alle ore 15.00, previo appello ai piani, inizierà lo studio obbligatorio, secondo le modalità
previste, fino alle ore 17.00 e con l’assistenza degli educatori referenti.
Dalle ore 17.15 i convittori potranno essere occupati in attività programmate, sportive e/o
ricreative, attività che, per chi non usufruisse della libera uscita, potranno proseguire fino
alle 19.00.
Alle ore 18.00 prima libera uscita fino alle 19.00, ora in cui gli studenti si incontreranno
nella Sala mensa per consumare il pasto serale.
Dalle 19.30 attività culturali, sportive, giochi ricreativi, programmi TV o seconda libera
uscita, con rientro non oltre le ore 20.30. Con l'entrata in vigore dell'ora legale il rientro
dalla libera uscita verrà automaticamente prorogato alle ore 21.00.
Alle 21.00 tutti i Convittori dovranno dare conferma della loro presenza all’appello che sarà
chiamato nei rispettivi piani, rapportandosi con l’educatore di gruppo.
Le concessioni oltre l’orario, per la visione di un film o altro, potranno essere concesse in
via eccezionale, fino alle ore 23.00, termine ultimo e inequivocabile, sempre a discrezione
di un educatore di turno.
Le operazioni di doccia dovranno essere portate a termine mezz’ora prima del suono della
campana conclusivo della giornata.
Dalle 23.00 ognuno dovrà stare in silenzio nelle proprie stanze, nel totale rispetto delle
esigenze e dei bisogni di tutti.
TITOLO VII
Norme collegiali
L’azione professionale degli educatori si esplica in varie funzioni, in tutte quelle forme che
vanno al di là dell’imposizione disciplinare e che consistono nello svolgere attività inerenti
all’educazione vera e propria e a tutto ciò che ad essa è funzionale e che concorrono alla
formazione della persona, sia sotto il profilo fisico che psichico.
Programmare, organizzare e progettare, prestare assistenza agli studenti nei vari momenti
della giornata, come nelle attività di studio, di mensa, del tempo libero, curare i rapporti
118
individuali con le famiglie e gli insegnanti, sono alcuni fra i tanti compiti dell’educatore in
cui si esplica l’azione professionale degli stessi.
Si ricorda che la sfera di responsabilità del personale educativo, termina nel momento in
cui il ragazzo lascia il Convitto per recarsi in famiglia, o in altro luogo di privata dimora e
ricomincia quando il ragazzo rientra presso la struttura.
Il personale del Convitto consta al momento di un Coordinatore, il dott. Domenico
Degosciu, e di ventitre educatori.
Concorre al processo educativo/formativo, per la sfera di competenza, anche il restante
personale scolastico addetto ai convitti.
Rapporti tra gli studenti, gli educatori e il personale addetto al Convitto
1.
Tutto il Personale docente e non docente impegnato o comunque presente,
deve sempre considerare il Convitto parte integrante della Scuola, quindi luogo di
educazione e, pertanto, dovrà adottare un comportamento dignitoso ed esemplare.
Detto personale curerà di improntare i rapporti con gli allievi al massimo rispetto ed
umanità al fine di stabilire relazioni autentiche di stima e fiducia reciproca, senza
mai dimenticare la funzione educativa e formativa della scuola modernamente
intesa. Gli studenti Convittori sono tenuti all’osservanza del regolamento tenendo
un contegno decoroso e improntato al rispetto che normalmente è dovuto a
persone che sono insieme educatori e lavoratori operanti nel mondo della scuola.
2.
Il Coordinatore o l'Istitutore di turno rappresentano per l'ordinaria
amministrazione il Dirigente scolastico al quale giornalmente presentano relazione
scritta di quanto avviene in Convitto durante il loro turno di servizio.
3.
Gli studenti Convittori sono affidati agli Istitutori i quali devono averne cura,
assicurandone l'assistenza sia nello studio sia venendo loro incontro in tutti quei
casi in cui normalmente, a casa, il giovane possa attendersi l'aiuto dei genitori.
4.
All'ora della colazione, del pranzo e della cena, l'Istitutore di turno si dovrà
accertare che gli eventuali studenti malati abbiano ricevuto il pasto in camera,
qualora il Sanitario abbia consigliato il letto.
Per quanto non previsto dal presente Regolamento, si rimanda alle vigenti disposizioni di
legge.
Norme di accesso alla Palestra dell’Istituto
Appendice al regolamento di Istituto e Convitto
1.
2.
3.
4.
5.
L'ingresso dei Convittori in palestra è consentito soltanto se gli stessi sono
accompagnati e seguiti nell'attività ricreativa dagli Istitutori.
Il Convittore nonché l'Istitutore o gli Istitutori accompagnatori devono essere muniti
di attrezzatura e divisa sportiva (scarpe da tennis, tuta).
E' assolutamente vietato giocare a calcio (sport da praticare: Volley, Canestro,
Calcetto con adeguato pallone).
La palestra deve essere riconsegnata sempre in ordine in modo da non comportare
carico di lavoro aggiuntivo al personale ausiliario destinato al servizio di pulizia e
difficoltà nello svolgimento delle lezioni.
Sarà cura dell'accompagnatore far rispettare le regole generali del buon
comportamento.
119
6.
L'uso della palestra è subordinato alle esigenze didattiche dell'Istituto, pertanto
dovranno predisporsi dei programmi d'uso settimanali da vistare dal Coordinatore
del Convitto e dall'Ufficio di Presidenza.
TITOLO VIII
Scheda informativa
Considerata la difficoltà dei collegamenti per quanto riguarda i mezzi pubblici, l’Istituto
metterà a disposizione nei giorni di chiusura del convitto, un pullman, anche attraverso il
contributo delle famiglie, che permetterà ai ragazzi di rientrare a casa il venerdì
pomeriggio e li riporterà in convitto la domenica sera.
Il convitto è dotato di un servizio di infermeria, e di un servizio medico esterno al convitto,
con il quale chi vuole potrà convenzionarsi. Per i casi urgenti si provvederà ad
accompagnare il ragazzo alla guardia medica e/o al Pronto Soccorso. Avvertita la famiglia
in caso di ricovero, il genitore si dovrà attivare, per prestare assistenza al proprio figlio.
Secondo la normativa S.S.N. le eventuali spese mediche, saranno a carico dei genitori.
Il convitto mette a disposizione anche un servizio di lavanderia che, in caso di necessità,
potrà provvedere alla cura di qualche indumento personale dei convittori, come le divise.
Statuto degli Studenti e delle Studentesse
Come è noto, lo Statuto degli Studenti e delle Studentesse, testo base di una corretta e
collaborativa vita scolastica, ha subito recenti modifiche, nate per fronteggiare le
incresciose situazioni di gravi episodi di vandalismo, bullismo e di atti di marcata
indisciplina nei confronti di personale docente e non all'interno degli istituti superiori. Sono
stati aggiunti all'articolo 4 due commi (il 9 bis ed il 9 ter), che stabiliscono in casi di
recidiva, di atti di violenza grave, o comunque tali da destare un notevole allarme sociale,
l'allontanamento dalla scuola fino al termine dell'anno scolastico e, per le situazioni più
difficili, anche l'esclusione allo scrutinio finale e la non ammissione all'esame di maturità.
Tali provvedimenti, però, potranno essere decisi solo previa verifica della sussistenza di
elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l'infrazione disciplinare sia stata
effettivamente commessa da parte dello studente incolpato .
Per una più completa informazione di tutti, ci sembra opportuno fornire al lettore quanto
deciso e ufficializzato in variazione al noto testo base, il DPR 24 giugno 1998, n. 249, che
a seguire è riportato per ultimo.
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione
Nota 31 luglio 2008
Prot n. 3602/P0
Oggetto: D.P.R. n. 235 del 21 novembre 2007 - Regolamento recante modifiche ed integrazioni al D.P.R. 24
giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria
Nella Gazzetta n. 293 del 18.12.2007 è stato pubblicato il D.P.R n. 235 del 21 novembre 2007 Regolamento che apporta modifiche ed integrazioni al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto
delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria.
PREMESSA
120
I fatti di cronaca che hanno interessato la scuola, negli ultimi anni, dalla trasgressione delle comuni regole di
convivenza sociale agli episodi più gravi di violenza e bullismo hanno determinato l’opportunità di integrare e
migliorare lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti, approvato con DPR n. 249/1998. La scuola, infatti,
quale luogo di crescita civile e culturale della persona, rappresenta, insieme alla famiglia, la risorsa più
idonea ad arginare il rischio del dilagare di un fenomeno di caduta progressiva sia della cultura
dell’osservanza delle regole sia della consapevolezza che la libertà personale si realizza nel rispetto degli
altrui diritti e nell’adempimento dei propri doveri.
Il compito della scuola, pertanto, è quello di far acquisire non solo competenze, ma anche valori da
trasmettere per formare cittadini che abbiano senso di identità, appartenenza e responsabilità .
Al raggiungimento di tale obiettivo è chiamata l’autonomia scolastica, che consente alle singole istituzioni
scolastiche di programmare e condividere con gli studenti, con le famiglie, con le altre componenti
scolastiche e le istituzioni del territorio, il percorso educativo da seguire per la crescita umana e civile dei
giovani.
Ed infatti obiettivo delle norme introdotte con il regolamento in oggetto, non è solo la previsione di sanzioni
più rigide e più adeguate a rispondere a fatti di gravità eccezionale quanto, piuttosto la realizzazione di
un’alleanza educativa tra famiglie, studenti ed operatori scolastici, dove le parti assumano impegni e
responsabilità e possano condividere regole e percorsi di crescita degli studenti.
Con le recenti modifiche non si è voluto quindi stravolgere l’impianto culturale e normativo che sta alla base
dello Statuto delle studentesse e degli studenti e che rappresenta, ancora oggi, uno strumento fondamentale
per l’affermazione di una cultura dei diritti e dei doveri tra le giovani generazioni di studenti. Tuttavia, a
distanza di quasi dieci anni dalla sua emanazione, dopo aver sentito le osservazioni e le proposte delle
rappresentanze degli studenti e dei genitori, si è ritenuto necessario apportare delle modifiche alle norme
che riguardano le sanzioni disciplinari (art. 4) e le relative impugnazioni (art. 5).
In particolare, anche di fronte al diffondersi nelle comunità scolastiche di fenomeni, talvolta gravissimi, di
violenza, di bullismo o comunque di offesa alla dignità ed al rispetto della persona umana, si è inteso
introdurre un apparato normativo che consenta alla comunità educante di rispondere ai fatti sopra citati con
maggiore severità sanzionatoria.
Si è infatti voluto offrire alle scuole la possibilità di sanzionare con la dovuta severità, secondo un criterio di
gradualità e di proporzionalità, quegli episodi disciplinari che, pur rappresentando un’esigua minoranza
rispetto alla totalità dei comportamenti aventi rilevanza disciplinare, risultano particolarmente odiosi ed
intollerabili, soprattutto se consumati all’interno dell’istituzione pubblica preposta all’educazione dei giovani.
La scuola deve poter avere gli strumenti concreti di carattere sia educativo che sanzionatorio per far
comprendere ai giovani la gravità ed il profondo disvalore sociale di atti o comportamenti di violenza, di
sopraffazione nei confronti di coetanei disabili, portatori di handicap o, comunque, che si trovino in una
situazione di difficoltà. Comportamenti che, come afferma chiaramente la norma, configurino delle fattispecie
di reati che violano la dignità ed il rispetto della persona umana o che mettano in pericolo l’incolumità delle
persone e che, al contempo, nei casi più gravi, siano caratterizzati dalla circostanza di essere stati ripetuti
dalla stessa persona, nonostante per fatti analoghi fosse già stato sanzionato, e che quindi siano connotati
da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale nell’ambito della comunità scolastica.
Di fronte a tali situazioni, che la norma descrive in via generale, la scuola deve poter rispondere con
fermezza ed autorevolezza al fine di svolgere pienamente il suo ruolo educativo e, al tempo stesso, di
prevenire il verificarsi dei predetti fatti.
I comportamenti riprovevoli, e connotati da un altissimo grado di disvalore sociale, non possono essere
trattati al pari delle comuni infrazioni disciplinari, ma devono poter essere sanzionati con maggiore rigore e
severità, secondo un principio di proporzionalità tra la sanzione irrogabile e l’infrazione disciplinare
commessa.
L’inasprimento delle sanzioni, per i gravi o gravissimi episodi sopra citati, si inserisce infatti in un quadro più
generale di educazione alla cultura della legalità intesa come rispetto della persona umana e delle regole
poste a fondamento della convivenza sociale.
CONTENUTO DEI REGOLAMENTI D’ISTITUTO
Occorre innanzitutto premettere che destinatari delle norme contenute nello Statuto delle Studentesse e
degli Studenti sono gli alunni delle scuole secondarie di 1° e 2° grado. Per gli alunni della scuola elementare
risulta ancora vigente il Regio Decreto 26 aprile 1928, n. 1927, salvo che con riferimento alle disposizioni da
ritenersi abrogate per incompatibilità con la disciplina successivamente intervenuta. Le disposizioni così
sopravvissute devono poi essere comunque “attualizzate” tramite la contestuale applicazione delle regole
generali sull’azione amministrativa derivanti dalla L. n 241/1990, come più avanti si ricorderanno.
121
La legge n. 241/1990, che detta norme sul procedimento amministrativo, costituisce comunque il quadro di
riferimento di carattere generale per gli aspetti procedimentali dell’azione disciplinare nei confronti degli
studenti.
Il D.P.R. in oggetto apporta sostanziali novità in materia di disciplina, con specifico riferimento alle infrazioni
disciplinari, alle sanzioni applicabili e all’impugnazione di quest’ultime.
Le modifiche introdotte impongono alle singole istituzioni scolastiche di adeguare ad esse i regolamenti
interni.
Appare necessario, a seguito delle modifiche introdotte dal D.P.R. in oggetto, ricapitolare i contenuti dei
regolamenti d’istituto in tema di disciplina, come risultanti unitariamente dalle vecchie e dalle nuove norme.
Detti regolamenti dovranno individuare:
1. le mancanze disciplinari. Partendo dalla previsione dell’ art. 3 del citato D.P.R. n 249/98, che individua
dei macro-doveri comportamentali facenti riferimento ad ambiti generali del vivere insieme, i regolamenti
delle istituzioni scolastiche devono declinare gli stessi, tramite la specificazione di doveri e/o divieti di
comportamento e di condotta.
2. le sanzioni da correlare alle mancanze disciplinari. Le sanzioni diverse dall’allontanamento dalla
comunità scolastica sono appannaggio del regolamento delle istituzioni scolastiche, che quindi le dovrà
specificatamente individuare. A tal fine le istituzioni scolastiche si ispireranno al principio fondamentale della
finalità educativa e “costruttiva” e non solo punitiva della sanzione e alla non interferenza tra sanzione
disciplinare e valutazione del profitto (art 4, comma 3, DPR 249). Quello che si richiede alle scuole è uno
sforzo di tipizzazione di quei comportamenti generali cui ricollegare le sanzioni e non un rinvio generico allo
Statuto delle studentesse e degli studenti, che di per sé non contiene fattispecie tipizzate, se non nei casi
gravissimi.
3. gli organi competenti a comminare le sanzioni. Il regolamento d’istituto è chiamato ad identificare gli
organi competenti ad irrogare le sanzioni diverse dall’allontanamento dalla comunità scolastica (ad es.
docente, dirigente scolastico o consiglio di classe). Le sanzioni comportanti l’allontanamento dalla comunità
scolastica sono, inoltre, riservate dal D.P.R. alla competenza del Consiglio di Classe e del Consiglio d’Istituto.
Al riguardo va osservato che, a seguito delle recenti modifiche normative, la competenza di irrogare
sanzioni che comportino l’allontanamento non viene più attribuita genericamente in capo ad un organo
collegiale, come avveniva nel testo normativo previgente.
E’ stato, viceversa, specificato dall’art. 4 comma 6 che: a) le sanzioni ed i provvedimenti che comportano
l’allontanamento dalla comunità scolastica per un periodo inferiore a 15 giorni sono sempre adottati dal
CONSIGLIO DI CLASSE; b) le sanzioni che comportano un allontanamento superiore a 15 giorni, ivi compresi
l’allontanamento fino al termine delle lezioni o con esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione
all’esame di Stato conclusivo del corso di studi, sono sempre adottate dal CONSIGLIO DI ISTITUTO.
In particolare, con riferimento al Consiglio di classe si deve ritenere che l’interpretazione maggiormente
conforme al disposto normativo (art. 5 D.Lgs. n. 297/1994) sia nel senso che tale organo collegiale quando
esercita la competenza in materia disciplinare deve operare nella composizione allargata a tutte le
componenti, ivi compresi pertanto gli studenti e i genitori, fatto salvo il dovere di astensione (es. qualora
faccia parte dell’organo lo studente sanzionato o il genitore di questi)e di successiva e conseguente surroga.
4. il procedimento di irrogazione delle sanzioni disciplinari, con specifico riferimento ad es. alla forma e alle
modalità di contestazione dell’addebito; forma e modalità di attuazione del contraddittorio; termine di
conclusione.
5. procedure di elaborazione condivisa e sottoscrizione del Patto educativo di corresponsabilità. E’ questo
un ulteriore e nuovo elemento di contenuto del regolamento d’istituto, introdotto dal D.P.R.n. 235 del 2007.
PRINCIPI GENERALI
Occorre tener presente che il nuovo testo normativo tende a sottolineare la funzione educativa della
sanzione disciplinare, rafforzando la possibilità di recupero dello studente attraverso attività di natura sociale,
culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica (Art. 4 comma 2).
Pertanto i regolamenti d’istituto individueranno le sanzioni disciplinari rispondenti alla predetta finalità, per
esempio, le attività di volontariato nell’ambito della comunità scolastica, le attività di segreteria, la pulizia dei
locali della scuola, le piccole manutenzioni, l’attività di ricerca, il riordino di cataloghi e di archivi presenti
nelle scuole,la frequenza di specifici corsi di formazione su tematiche di rilevanza sociale o culturale, la
produzione di elaborati (composizioni scritte o artistiche) che inducano lo studente ad uno sforzo di
riflessione e di rielaborazione critica di episodi verificatisi nella scuola, etc.
122
Le misure sopra richiamate, alla luce delle recenti modifiche si configurano non solo come sanzioni
autonome diverse dall’allontanamento dalla comunità scolastica, ma altresì come misure accessorie che si
accompagnano alle sanzioni di allontanamento dalla comunità stessa .
Le norme introdotte dal D.P.R. 235, però, tendono anche a sanzionare con maggiore rigore i comportamenti
più gravi, tenendo conto, non solo della situazione personale dello studente, ma anche della gravità dei
comportamenti e delle conseguenze da essi derivanti. Nell’attuazione delle suddette sanzioni, infatti,
occorrerà ispirarsi al principio di gradualità della sanzione, in stretta correlazione con la gravità della
mancanza disciplinare commessa.
Occorre, inoltre, sottolineare che le sanzioni disciplinari sono sempre temporanee ed ispirate, per quanto
possibile, alla riparazione del danno. (Art.4 – Comma 5).
Ove il fatto costituente violazione disciplinare sia anche qualificabile come reato in base all’ordinamento
penale, si ricorda che il dirigente scolastico sarà tenuto alla presentazione di denuncia all’autorità giudiziaria
penale in applicazione dell’art 361 c.p..
CLASSIFICAZIONE DELLE SANZIONI
Per maggiore chiarezza, si riporta una classificazione delle sanzioni disciplinari secondo un crescendo di
gravità.
A tal proposito va precisato che, le esemplificazioni che seguono non sono esaustive delle possibili mancanze
disciplinari, né delle possibili sanzioni, ma scaturiscono da una ampia ricognizione delle esperienze di molte
scuole e dei loro regolamenti d’istituto.
A) Sanzioni diverse dall’allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica (art. 4 – Comma 1) Si tratta di
sanzioni non tipizzate né dal D.P.R. n. 249 né dal D.P.R. n. 235, ma che devono essere definite ed
individuate dai singoli regolamenti d’istituto, insieme, come già detto nel paragrafo precedente, alle
mancanze disciplinari, agli organi competenti ad irrogarle ed alle procedure
B) Sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per un
periodo non superiore a 15 giorni ( Art. 4 - Comma 8):
Tale sanzione - adottata dal Consiglio di Classe - è comminata soltanto in caso di gravi o reiterate infrazioni
disciplinari derivanti dalla violazione dei doveri di cui all’art. 3 del D.P.R. n. 249/98.
Durante il suddetto periodo di allontanamento è previsto un rapporto con lo studente e con i suoi genitori
al fine di preparare il rientro dello studente sanzionato nella comunità scolastica.
C) Sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per un
periodo superiore a 15 giorni (Art. 4 – Comma 9).
Le suddette sanzioni sono adottate dal Consiglio d’istituto, se ricorrono due condizioni, entrambe necessarie:
1) devono essere stati commessi “reati che violino la dignità e il rispetto della persona umana ( ad es.
violenza privata, minaccia, percosse, ingiurie, reati di natura sessuale etc.), oppure deve esservi una
concreta situazione di pericolo per l’incolumità delle persone (ad es. incendio o allagamento);
2) il fatto commesso deve essere di tale gravità da richiedere una deroga al limite dell’allontanamento fino a
15 giorni previsto dal 7° comma dell’art. 4 dello Statuto. In tal caso la durata dell’allontanamento è adeguata
alla gravità dell’infrazione, ovvero al permanere della situazione di pericolo.
Si precisa che l’iniziativa disciplinare di cui deve farsi carico la scuola può essere assunta in presenza di fatti
tali da configurare una fattispecie astratta di reato prevista dalla normativa penale.
Tali fatti devono risultare verosimilmente e ragionevolmente accaduti indipendentemente dagli autonomi e
necessari accertamenti che, anche sui medesimi fatti, saranno svolti dalla magistratura inquirente e
definitivamente acclarati con successiva sentenza del giudice penale.
Nei periodi di allontanamento superiori a 15 giorni, la scuola promuove - in coordinamento con la famiglia
dello studente e, ove necessario, con i servizi sociali e l’autorità giudiziaria - un percorso di recupero
educativo mirato all’inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella comunità
scolastica.
D) Sanzioni che comportano l’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica fino al termine
dell’anno scolastico ( Art. 4 - comma 9bis):
L’irrogazione di tale sanzione, da parte del Consiglio d’Istituto, è prevista alle seguenti condizioni, tutte
congiuntamente ricorrenti:
123
1) devono ricorrere situazioni di recidiva, nel caso di reati che violino la dignità e il rispetto per la persona
umana, oppure atti di grave violenza o connotati da una particolare gravità tali da determinare seria
apprensione a livello sociale;
2) non sono esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella
comunità durante l’anno scolastico;
Con riferimento alle sanzioni di cui ai punti C e D, occorrerà evitare che l’applicazione di tali sanzioni
determini, quale effetto implicito, il superamento dell’orario minimo di frequenza richiesto per la validità
dell’anno scolastico. Per questa ragione dovrà essere prestata una specifica e preventiva attenzione allo
scopo di verificare che il periodo di giorni per i quali si vuole disporre l’allontanamento dello studente non
comporti automaticamente, per gli effetti delle norme di carattere generale, il raggiungimento di un numero
di assenze tale da compromettere comunque la possibilità per lo studente di essere valutato in sede di
scrutinio.
E) Sanzioni che comportano l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame
di stato conclusivo del corso di studi (Art. 4 comma 9 bis e 9 ter)
Nei casi più gravi di quelli già indicati al punto D ed al ricorrere delle stesse condizioni ivi indicate, il
Consiglio d’istituto può disporre l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale o la non ammissione
all’esame di Stato conclusivo del corso di studi (Comma 9 bis).
E’ importante sottolineare che le sanzioni disciplinari di cui ai punti B,C,D ed E possono essere irrogate
soltanto previa verifica, da parte dell’istituzione scolastica, della sussistenza di elementi concreti e precisi dai
quali si evinca la responsabilità disciplinare dello studente (Comma 9 ter).
***
La sanzione disciplinare, inoltre, deve specificare in maniera chiara le motivazioni che hanno reso necessaria
l’irrogazione della stessa (art. 3 L. 241/1990) . Più la sanzione è grave e più sarà necessario il rigore
motivazionale, anche al fine di dar conto del rispetto del principio di proporzionalità e di gradualità della
sanzione medesima.
Nel caso di sanzioni che comportano l’allontanamento fino alla fine dell’anno scolastico, l’esclusione dallo
scrutinio finale, la non ammissione agli esami di stato, occorrerà, anche esplicitare i motivi per cui ”non siano
esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità durante
l’anno scolastico”.
Di norma, (si rinvia in proposito alle disposizioni sull’autonomia scolastica) le sanzioni disciplinari, al pari
delle altre informazioni relative alla carriera dello studente, vanno inserite nel suo fascicolo personale e,
come quest’ultimo, seguono lo studente in occasione di trasferimento da una scuola ad un’altra o di
passaggio da un grado all’altro di scuola. Infatti, le sanzioni disciplinari non sono considerati dati sensibili, a
meno che nel testo della sanzione non si faccia riferimento a dati sensibili che riguardano altre persone
coinvolte nei fatti che hanno dato luogo alla sanzione stessa (es. violenza sessuale). In tali circostanze si
applica il principio dell’indispensabilità del trattamento dei dati sensibili che porta ad operare con “omissis”
sull’identità delle persone coinvolte e comunque nel necessario rispetto del D.Lgs. n. 196 del 2003 e del DM
306/2007.
Ai fini comunque di non creare pregiudizi nei confronti dello studente che opera il passaggio all’altra scuola
si suggerisce una doverosa riservatezza circa i fatti che hanno visto coinvolto lo studente.
Va sottolineato, inoltre, che il cambiamento di scuola non pone fine ad un procedimento disciplinare iniziato,
ma esso segue il suo iter fino alla conclusione.
Ovviamente i regolamenti d’istituto dovranno contenere anche precisazioni in ordine a quanto precede.
IMPUGNAZIONI
Per quanto attiene all’impugnazione (Art. 5) delle suddette sanzioni disciplinari le modifiche introdotte dal
regolamento in questione sono finalizzate a garantire da un lato “il diritto di difesa” degli studenti e,
dall’altro, la snellezza e rapidità del procedimento, che deve svolgersi e concludersi alla luce di quanto
previsto, della Legge 7 agosto 1990, n. 241.
Va rammentato, infatti, che il procedimento disciplinare verso gli alunni è azione di natura amministrativa,
per cui il procedimento che si mette in atto costituisce procedimento amministrativo, al quale si applica la
normativa introdotta dalla Legge n. 241/90 e successive modificazioni, in tema di avvio del procedimento,
formalizzazione dell’istruttoria, obbligo di conclusione espressa, obbligo di motivazione e termine.
Il sistema di impugnazioni delineato dall’art. 5 del D.P.R. non incide automaticamente sull’esecutività della
sanzione disciplinare eventualmente irrogata, stante il principio generale che vuole dotati di esecutività gli
124
atti amministrativi pur non definitivi: la sanzione potrà essere eseguita pur in pendenza del procedimento di
impugnazione, salvo quanto diversamente stabilito nel regolamento di istituto.
Contro le sanzioni disciplinari anzidette è ammesso ricorso da parte di chiunque vi abbia interesse (genitori,
studenti), entro quindici giorni dalla comunicazione ad un apposito Organo di Garanzia interno alla scuola,
istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche.
L’organo di garanzia dovrà esprimersi nei successivi dieci giorni (Art. 5 - Comma 1).
Qualora l’organo di garanzia non decida entro tale termine, la sanzione non potrà che ritenersi confermata.
Si evidenzia che il Regolamento di modifica dello Statuto ha meglio definito, anche se non rigidamente, nel
rispetto delle autonomie delle singole istituzioni scolastiche – la sua composizione. Esso – sempre presieduto
dal Dirigente Scolastico - di norma, si compone , per la scuola secondaria di 2° grado da un docente
designato dal consiglio d’istituto, da un rappresentante eletto dagli studenti e da un rappresentante eletto
dai genitori; per la scuola secondaria di 1° grado, invece, da un docente designato dal Consiglio d’istituto e
da due rappresentanti eletti dai genitori (Art. 5 - Comma 1).
A proposito va sottolineato che i regolamenti dovranno precisare:
a) la composizione del suddetto organo in ordine:
1) al n. dei suoi membri, che in ragione delle componenti scolastiche che devono rappresentare non possono
essere meno di quattro;
2) alle procedure di elezione e subentro dei membri, nonché alla possibilità di nominare membri supplenti, in
caso di incompatibilità (es. qualora faccia parte dell’O.G. lo stesso soggetto che abbia irrogato la sanzione) o
di dovere di astensione (es. qualora faccia parte dell’O.G. lo studente sanzionato o un suo genitore)
b) il funzionamento dell’organo di garanzia, nel senso che occorrerà precisare:
1) se tale organo in prima convocazione debba essere “perfetto”(deliberazioni valide se sono presenti tutti i
membri) e magari in seconda convocazione funzioni solo con i membri effettivamente partecipanti alla
seduta o se, al contrario, non sia mai necessario, per la validità delle deliberazioni, che siano presenti tutti i
membri;
2) il valore dell’astensione di qualcuno dei suoi membri (se influisca o meno sul conteggio dei voti).
L’organo di garanzia decide - su richiesta degli studenti della scuola secondaria superiore o di chiunque vi
abbia interesse - anche sui conflitti che sorgono all’interno della scuola in merito all’applicazione del
presente regolamento (Art. 5 Comma 2).
ORGANO DI GARANZIA REGIONALE
Il comma 3 del citato art. 5 modifica l’ulteriore fase di impugnatoria: la competenza a decidere sui reclami
contro le violazioni dello Statuto, anche contenute nei regolamenti d’istituto, già prevista dall’originario testo
del DPR 249, viene specificatamente attribuita alla competenza del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale.
Il rimedio in esame, attraverso la valutazione della legittimità del provvedimento in materia disciplinare,
potrà costituire occasione di verifica del rispetto delle disposizioni contenute nello Statuto sia
nell’emanazione del provvedimento oggetto di contestazione sia nell’emanazione del regolamento d’istituto
ad esso presupposto.
E’ da ritenersi che, in tal caso, il termine per la proposizione del reclamo sia di quindici giorni, in analogia con
quanto previsto dal comma 1 dell’art. 5, decorrenti dalla comunicazione della decisione dell’organo di
garanzia della scuola o dallo spirare del termine di decisione ad esso attribuito.
La decisione è subordinata al parere vincolante di un organo di garanzia regionale di nuova istituzione –
che dura in carica due anni scolastici. Detto organo - presieduto dal Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale
o da un suo delegato – è composto, di norma, per la scuola secondaria di II grado, da due studenti designati
dal coordinamento regionale delle consulte provinciali degli studenti, da tre docenti e da un genitore
designati nell’ambito della comunità scolastica regionale. Per la scuola secondaria di I grado, in luogo degli
studenti sono designati altri due genitori.
Con riferimento alla designazione dei genitori, nel rispetto dell’autonoma decisione di ciascun Ufficio
Scolastico Regionale, si suggerisce che la stessa avvenga nell’ambito dei rappresentanti del Forum Regionale
delle Associazioni dei genitori (FORAGS).
Per quanto concerne, invece la designazione dei docenti, lasciata alla competenza dei Direttori degli Uffici
Scolastici Regionali, la scelta potrà tener conto, per quanto possibile, dell’opportunità di non procurare
aggravi di spesa in ordine al rimborso di titoli di viaggio.
L’organo di garanzia regionale, dopo aver verificato la corretta applicazione della normativa e dei
regolamenti, procede all’istruttoria esclusivamente sulla base della documentazione acquisita o di memorie
scritte prodotte da chi propone il reclamo o dall’Amministrazione (Comma 4). Non è consentita in ogni caso
l’audizione orale del ricorrente o di altri controinteressati.
125
Il comma 5 fissa il termine perentorio di 30 giorni, entro il quale l’organo di garanzia regionale deve
esprimere il proprio parere. Qualora entro tale termine l‘organo di garanzia non abbia comunicato il parere
o rappresentato esigenze istruttorie, per cui il termine è sospeso per un periodo massimo di 15 giorni e per
una sola volta (Art.16 - comma 4 della Legge 7 agosto 1990, n. 241), il Direttore dell’Ufficio Scolastico
Regionale può decidere indipendentemente dal parere.
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ
Si tratta di un’assoluta novità (art. 5-bis dello Statuto), in diverse scuole già anticipata dalla prassi in essere.
La disposizione di cui all’art. 5 bis va coordinata con le altre disposizioni dello Statuto ed in particolare,
laddove fa riferimento a “diritti e doveri nel rapporto fra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie”,
essa va coordinata con gli artt. 2 e 3 che prevedono già “diritti” e “doveri” degli studenti, anche al fine di
distinguere il Patto educativo di corresponsabilità, così introdotto, dal regolamento d’istituto e/o di disciplina.
Può allora osservarsi che i destinatari naturali del patto educativo di cui alla disposizione in questione siano i
genitori, ai quali la legge attribuisce in primis il dovere di educare i figli (art. 30 Cost., artt. 147, 155, 317 bis
c.c.)
L’obiettivo del patto educativo, in sostanza, è quello di impegnare le famiglie, fin dal momento dell’iscrizione,
a condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa.
La scuola dell’autonomia può svolgere efficacemente la sua funzione educativa soltanto se è in grado di
instaurare una sinergia virtuosa, oltre che con il territorio, tra i soggetti che compongono la comunità
scolastica: il dirigente scolastico, il personale della scuola, i docenti, gli studenti ed i genitori. L’introduzione
del patto di corresponsabilità è orientata a porre in evidenza il ruolo strategico che può essere svolto dalle
famiglie nell’ambito di un’alleanza educativa che coinvolga la scuola, gli studenti ed i loro genitori ciascuno
secondo i rispettivi ruoli e responsabilità.
Il “patto” vuole essere dunque uno strumento innovativo attraverso il quale declinare i reciproci rapporti, i
diritti e i doveri che intercorrono tra l’istituzione scolastica e le famiglie.
La norma, contenuta nell’art. 5 bis, si limita ad introdurre questo strumento pattizio e a definire alcune
caratteristiche generali lasciando alla libertà delle singole istituzioni scolastiche autonome il compito di
definire contenuti e modelli applicativi che devono scaturire dalle esigenze reali e dall’esperienza concreta
delle scuole, non potendo essere astrattamente enucleati a livello centrale.
Ad esempio, a fronte del ripetersi di episodi di bullismo o di vandalismo, ritenendosi di orientare
prioritariamente l’azione educativa al rispetto dell’ “altro”, sia esso persona o patrimonio, la scuola opererà
su un doppio versante: da un lato potrà intervenire sulla modifica del regolamento d’istituto individuando le
sanzioni più adeguate, dall’altro, si avvarrà del Patto educativo di corresponsabilità, per rafforzare la
condivisione da parte dei genitori delle priorità educative e del rispetto dei diritti e dei doveri di tutte le
componenti presenti nella scuola.
Ciò consente di distinguere dunque, sul piano concettuale, il Patto educativo di corresponsabilità dal
regolamento d’istituto.
Patto condiviso tra scuola e famiglia sulle priorità educative il primo, vincolante con la sua sottoscrizione;
atto unilaterale della scuola verso i propri studenti teso a fornire loro la specificazione dei comportamenti ad
essi consentiti o vietati il secondo, vincolante con la sua adozione e pubblicazione all’albo.
L’azione della scuola tesa alla sottoscrizione del Patto potrà costituire occasione per la diffusione della
conoscenza della parte disciplinare del regolamento d’istituto (così come degli altri “documenti” di carattere
generale che fondano le regole della comunità scolastica, quali il Piano dell’offerta formativa e la Carta dei
servizi), ma i due atti dovranno essere tenuti distinti nelle finalità e nel contenuto.
Appare il caso di evidenziare che l’introduzione del Patto di corresponsabilità si inserisce all’interno di una
linea di interventi di carattere normativo e amministrativo attraverso i quali si sono voluti richiamare ruoli e
responsabilità di ciascuna componente della comunità scolastica: docenti, dirigenti scolastici, studenti e, da
ultimo, genitori. Al fine di consentire all’istituzione scolastica di realizzare con successo le finalità educative e
formative cui è istituzionalmente preposta, ciascun soggetto è tenuto ad adempiere correttamente ai doveri
che l’ordinamento gli attribuisce. In questa ottica, pertanto, gli studenti sono tenuti ad osservare i doveri
sanciti dallo Statuto degli studenti e delle studentesse, in particolare quelli contemplati negli articoli 3 e 4 del
D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249 come modificato ed integrato dal recente D.P.R. 21 novembre 2007, n. 235; il
personale docente quelli attinenti alla deontologia professionale enucleati dalla legge e dai Contratti collettivi
nazionali di lavoro.
L’inosservanza di tali doveri comporterà, per gli studenti, l’applicazione delle sanzioni disciplinari secondo il
sistema che è stato sopra illustrato, per il personale scolastico, l’esercizio rigoroso, tempestivo ed efficace del
potere disciplinare anche alla luce di quanto previsto dalla più recente normativa (si veda, in particolare, la
circolare n. 72 del 19 dicembre 2006 del M.P.I. - Procedimenti e sanzioni disciplinari nel comparto scuola.
126
Linee di indirizzo generali - e l’art. 2 comma 1 del D.L. 7 settembre 2007 n.147, convertito, con
modificazioni, nella Legge 25 ottobre 2007 n.176).
Con particolare riferimento alla responsabilità civile che può insorgere a carico dei genitori, soprattutto in
presenza di gravi episodi di violenza, di bullismo o di vandalismo, per eventuali danni causati dai figli a
persone o cose durante il periodo di svolgimento delle attività didattiche, si ritiene opportuno far presente
che i genitori, in sede di giudizio civile, potranno essere ritenuti direttamente responsabili dell’accaduto,
anche a prescindere dalla sottoscrizione del Patto di corresponsabilità, ove venga dimostrato che non
abbiano impartito ai figli un’educazione adeguata a prevenire comportamenti illeciti. Tale responsabilità,
riconducibile ad una colpa in educando, potrà concorrere con le gravi responsabilità che possono configurarsi
anche a carico del personale scolastico, per colpa in vigilando, ove sia stato omesso il necessario e
fondamentale dovere di sorveglianza nei confronti degli studenti.
Sulla base di quanto sopra chiarito, e nell’ambito delle valutazioni autonome di ciascuna istituzione
scolastica, il Patto di corresponsabilità potrà contenere degli opportuni richiami e rinvii alle disposizioni
previste in materia dalla normativa vigente, allo scopo di informare le famiglie dei doveri e delle
responsabilità gravanti su di loro in uno spirito di reciproca collaborazione che deve instaurarsi tra le diverse
componenti della comunità scolastica.
Infatti i doveri di educazione dei figli e le connesse responsabilità, non vengono meno per il solo fatto che il
minore sia affidato alla vigilanza di altri (art. 2048 c.c., in relazione all’art. 147 c.c.)..
La responsabilità del genitore (art. 2048, primo comma, c.c.) e quella del “precettore” (art. 2048, secondo
comma c.c.) per il fatto commesso da un minore affidato alla vigilanza di questo ultimo, non sono infatti tra
loro alternative, giacchè l’affidamento del minore alla custodia di terzi, se solleva il genitore dalla
presunzione di “culpa in vigilando”, non lo solleva da quella di “culpa in educando”, rimanendo comunque i
genitori tenuti a dimostrare, per liberarsi da responsabilità per il fatto compiuto dal minore pur quando si
trovi sotto la vigilanza di terzi, di avere impartito al minore stesso un’educazione adeguata a prevenire
comportamenti illeciti (Cass. Sez III, 21.9.2000, n. 12501; 26.11.1998, n. 11984).
Il patto di corresponsabilità, pertanto, potrà richiamare le responsabilità educative che incombono sui
genitori, in modo particolare nei casi in cui i propri figli si rendano responsabili di danni a persone o cose
derivanti da comportamenti violenti o disdicevoli che mettano in pericolo l’incolumità altrui o che ledano la
dignità ed il rispetto della persona umana.
In ogni caso, resta fermo che il Patto di corresponsabilità non potrà mai configurarsi quale uno strumento
giuridico attraverso il quale introdurre delle clausole di esonero dalla responsabilità riconducibile in capo al
personale scolastico in caso di violazione del dovere di vigilanza. Tale obbligo nei confronti degli studenti è
infatti previsto da norme inderogabili del codice civile; di conseguenza, nell’ipotesi in cui il patto contenesse,
in maniera espressa o implicita, delle clausole che prevedano un esonero di responsabilità dai doveri di
vigilanza o sorveglianza per i docenti o per il personale addetto, tali clausole dovranno ritenersi come non
apposte in quanto affette da nullità.
Con riferimento, poi, alle modalità di elaborazione, il D.P.R. 235 (comma 2 dell’art. 5 bis) rimette al
regolamento d’istituto la competenza a disciplinare le procedure di elaborazione e di sottoscrizione del Patto.
Ciò significa che la scuola, nella sua autonomia, ove lo preveda nel regolamento d’istituto, ha la facoltà di
attribuire la competenza ad elaborare e modificare il patto in questione al Consiglio di istituto,dove sono
rappresentate le diverse componenti della comunità scolastica, ivi compresi i genitori e gli studenti.
Quanto al momento di sottoscrizione del patto, l’art. 5 bis comma 1 dispone che questa debba avvenire, da
parte dei genitori e degli studenti, “contestualmente all’iscrizione alla singola istituzione scolastica”. Come è
noto, la procedura di iscrizione inizia con la presentazione della domanda, in generale entro gennaio, e
termina con la conferma dell’avvenuta iscrizione, a seguito dell’acquisizione del titolo definitivo per il
passaggio alla classe successiva, alla fine dell’anno scolastico di riferimento.
Pertanto, è proprio nell’ambito delle due settimane di inizio delle attività didattiche – art. 3 comma 3 – che
ciascuna istituzione potrà porre in essere le iniziative più opportune per la condivisione e la presentazione del
patto di corresponsabilità. (v.allegato)
Si invitano, pertanto, le singole istituzioni scolastiche a far pervenire presso il Ministero della Pubblica
Istruzione – Dipartimento per l’istruzione – Direzione generale per lo studente, la partecipazione e la
comunicazione, all’indirizzo e-mail:[email protected] o via fax al numero 06/58495911, degli esempi di
patti che verranno adottati al fine di raccogliere esperienze e metterle a disposizione di tutte le scuole
italiane durante questa fase sperimentale di prima applicazione della nuova normativa.
IL MINISTRO
F.to Maria Stella Gelmini
127
Decreto del Presidente della Repubblica 21 novembre 2007, n. 235
(in GU 18 dicembre 2007, n. 293)
Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n.
249, concernente lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto l'articolo 87, quinto comma, della Costituzione;
Visto l'articolo 328 del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle
scuole di ogni ordine e grado, di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297;
Visto l'articolo 21, commi 1, 2 e 13, della legge 15 marzo 1997, n. 59;
Vista la legge 27 maggio 1991, n. 176, di ratifica della convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il
20 novembre 1989;
Visti gli articoli 104, 105 e 106 del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti o sostanze
psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309;
Visti gli articoli 12, 13, 14, 15 e 16 della legge 5 febbraio 1992, n. 104;
Visto l'articolo 36 della legge 6 marzo 1998, n. 40;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 10 ottobre 1996, n. 567, e successive modificazioni;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo statuto delle
studentesse e degli studenti della scuola secondaria;
Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Visto il parere del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, espresso nell'Adunanza del 25 luglio 2007;
Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nell'Adunanza
del 17 settembre 2007;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 12 ottobre 2007;
Sulla proposta del Ministro della pubblica istruzione;
Emana
il seguente regolamento:
Art. 1.
Modifiche all'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249
1. L'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, è sostituito dal seguente:
"Art. 4 (Disciplina). - 1. I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comporta-menti che
configurano mancanze disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell'articolo 3, al corretto svolgimento dei
rapporti all'interno della comunità scolastica e alle situazioni specifiche di ogni singola scuola, le relative
sanzioni, gli organi competenti ad irrogarle e il relativo procedimento, secondo i criteri di seguito indicati.
128
2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità
ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica, nonché al recupero dello studente
attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica.
3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza
essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al
comportamento può influire sulla valutazione del profitto.
4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni
correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità.
5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al principio di
gradualità nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione del
danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente, della gravità del comportamento e
delle conseguenze che da esso derivano. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività
in favore della comunità scolastica.
6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono adottati dal
consiglio di classe. Le sanzioni che comportano l'allontanamento superiore a quindici giorni e quelle che
implicano l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di Stato conclusivo del corso di
studi sono adottate dal consiglio di istituto.
7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di
gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni.
8. Nei periodi di allontanamento non superiori a quindici giorni deve essere previsto un rapporto con lo
studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. Nei periodi di
allontanamento superiori ai quindici giorni, in coordinamento con la famiglia e, ove necessario, anche con i
servizi sociali e l'autorità giudiziaria, la scuola promuove un percorso di recupero educativo che miri
all'inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica.
9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati
commessi reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana o vi sia pericolo per l'incolumità delle
persone. In tale caso, in deroga al limite generale previsto dal comma 7, la durata dell'allontanamento è
commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. Si applica, per quanto
possibile, il disposto del comma 8.
9-bis. Con riferimento alle fattispecie di cui al comma 9, nei casi di recidiva, di atti di violenza grave, o
comunque connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale, ove non siano
esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità durante
l'anno scolastico, la sanzione è costituita dall'allontanamento dalla comunità scolastica con l'esclusione dallo
scrutinio finale o la non ammissione all'esame di Stato conclusivo del corso di studi o, nei casi meno gravi,
dal solo allontanamento fino al termine dell'anno scolastico.
9-ter. Le sanzioni disciplinari di cui al comma 6 e seguenti possono essere irrogate soltanto previa verifica
della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l'infrazione disciplinare sia stata
effettivamente commessa da parte dello studente incolpato.
10. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia o
dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è
consentito di iscriversi, anche in corso d'anno, ad altra scuola.
11. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalla
commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.".
Art. 2.
Modifiche all'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249
129
1. L'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, è sostituito dal seguente:
"Art. 5 (Impugnazioni). - 1. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia
interesse, entro quindici giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia
interno alla scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche, del quale fa
parte almeno un rappresentante eletto dagli studenti nella scuola secondaria superiore e dai genitori nella
scuola media, che decide nel termine di dieci giorni. Tale organo, di norma, è composto da un docente
designato dal consiglio di istituto e, nella scuola secondaria superiore, da un rappresentante eletto dagli
studenti e da un rappresentante eletto dai genitori, ovvero, nella scuola secondaria di primo grado da due
rappresentanti eletti dai genitori, ed è presieduto dal dirigente scolastico.
2. L'organo di garanzia di cui al comma 1 decide, su richiesta degli studenti della scuola secondaria superiore
o di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito
all'applicazione del presente regolamento.
3. Il Direttore dell'ufficio scolastico regionale, o un dirigente da questi delegato, decide in via definitiva sui
reclami proposti dagli studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque vi abbia interesse, contro le
violazioni del presente regolamento, anche contenute nei regolamenti degli istituti. La decisione è assunta
previo parere vincolante di un organo di garanzia regionale composto per la scuola secondaria superiore da
due studenti designati dal coordinamento regionale delle consulte provinciali degli studenti, da tre docenti e
da un genitore designati nell'ambito della comunità scolastica regionale, e presieduto dal Direttore dell'ufficio
scolastico regionale o da un suo delegato. Per la scuola media in luogo degli studenti sono designati altri due
genitori.
4. L'organo di garanzia regionale, nel verificare la corretta applicazione della normativa e dei regolamenti,
svolge la sua attività istruttoria esclusivamente sulla base dell'esame della documentazione acquisita o di
eventuali memorie scritte prodotte da chi propone il reclamo o dall'Amministrazione.
5. Il parere di cui al comma 4 è reso entro il termine perentorio di trenta giorni. In caso di decorrenza del
termine senza che sia stato comunicato il parere, o senza che l'organo di cui al comma 3 abbia
rappresentato esigenze istruttorie, il direttore dell'ufficio scolastico regionale può decidere
indipendentemente dall'acquisizione del parere. Si applica il disposto di cui all'articolo 16, comma 4, della
legge 7 agosto 1990, n. 241.
6. Ciascun ufficio scolastico regionale individua, con apposito atto, le modalità più idonee di designazione
delle componenti dei docenti e dei genitori all'interno dell'organo di garanzia regionale al fine di garantire un
funzionamento costante ed efficiente dello stesso.
7. L'organo di garanzia di cui al comma 3 resta in carica per due anni scolastici.".
Art. 3.
Patto educativo di corresponsabilità e giornata della scuola
1. Dopo l'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, è inserito il
seguente:
"Art. 5-bis (Patto educativo di corresponsabilità). - 1. Contestualmente all'iscrizione alla singola istituzione
scolastica, è richiesta la sottoscrizione da parte dei genitori e degli studenti di un Patto educativo di
corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra
istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie.
2. I singoli regolamenti di istituto disciplinano le procedure di sottoscrizione nonché di elaborazione e
revisione condivisa, del patto di cui al comma 1.
3. Nell'ambito delle prime due settimane di inizio delle attività didattiche, ciascuna istituzione scolastica pone
in essere le iniziative più idonee per le opportune attività di accoglienza dei nuovi studenti, per la
presentazione e la condivisione dello statuto delle studentesse e degli studenti, del piano dell'offerta
formativa, dei regolamenti di istituto e del patto educativo di corresponsabilità.".
130
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi
della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addì 21 novembre 2007
NAPOLITANO
Prodi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Fioroni, Ministro della pubblica istruzione
Visto, il Guardasigilli: Mastella
Registrato alla Corte dei conti il 7 dicembre 2007
Decreto Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249
(in GU 29 luglio 1998, n. 175)
Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto l'articolo 87, comma 5, della Costituzione;
Visto l'articolo 328 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n.297;
Visto l'articolo 21, commi 1, 2, e 13 della legge 15 marzo 1997, n.59;
Vista la legge 27 maggio 1991, n.176, di ratifica della Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il
20 novembre 1989;
Visti gli articoli 104, 105 e 106 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n.309;
Visti gli articoli 12, 13, 14, 15 e 16 della legge 5 febbraio 1992, n.104;
Visto l'articolo 36 della legge 6 marzo 1998, n.40;
Visto il D.P.R. 10 ottobre 1996, n.567;
Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n.400;
Visto il parere espresso dal Consiglio nazionale della pubblica istruzione nella Adunanza del 10 febbraio
1998;
Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nella Adunanza
del 4 maggio 1998;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri adottata nella riunione del 29 maggio 1998;
Sulla proposta del Ministro della pubblica istruzione
ADOTTA IL SEGUENTE REGOLAMENTO
"Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria"
Art. 1 (Vita della comunità scolastica)
1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo
sviluppo della coscienza critica.
2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e
volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità
dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo
sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi
sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia fatta a New York il 20
novembre 1989 e con i principi generali dell'ordinamento italiano.
3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo
progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente, contribuisce allo sviluppo
della personalità dei giovani, anche attraverso l'educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione
dell'identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale e persegue il
raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento
nella vita attiva.
131
4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di
religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione,
nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.
Art. 2 (Diritti)
1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi,
anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola
persegue la continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso
un'adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di
realizzare iniziative autonome.
2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla
riservatezza.
3. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola.
4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti scolastici e
i docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo costruttivo
sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di
organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico. Lo studente
ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di
autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio
rendimento.
5. Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'organizzazione della scuola gli studenti della
scuola secondaria superiore, anche su loro richiesta, possono essere chiamati ad esprimere la loro opinione
mediante una consultazione. Analogamente negli stessi casi e con le stesse modalità possono essere
consultati gli studenti della scuola media o i loro genitori.
6. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta
tra le attività curricolari integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività
didattiche curricolari e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che
tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti.
7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale
appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza e alla tutela della loro lingua e
cultura e alla realizzazione di attività interculturali.
8. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare:
a) un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo - didattico di
qualità;
b) offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative liberamente assunte
dagli studenti e dalle loro associazioni;
c) iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la prevenzione e il
recupero della dispersione scolastica;
d) la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti, anche con
handicap;
e) la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica;
f) servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.
9. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto di riunione e di assemblea
degli studenti, a livello di classe, di corso e di istituto.
10. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l'esercizio del diritto di associazione
all'interno della scuola secondaria superiore, del diritto degli studenti singoli e associati a svolgere iniziative
all'interno della scuola, nonché l'utilizzo di locali da parte degli studenti e delle associazioni di cui fanno
parte. I regolamenti delle scuole favoriscono inoltre la continuità del legame con gli ex studenti e con le loro
associazioni.
Art. 3 (Doveri)
1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di
studio.
2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale tutto della
scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi.
132
3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a mantenere un
comportamento corretto e coerente con i principi di cui all'art.1.
4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti
dei singoli istituti.
5. Gli studenti sono tenuti a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a
comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola.
6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come
importante fattore di qualità della vita della scuola.
Art. 4 (Disciplina)
1. I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comportamenti che configurano mancanze
disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell'articolo 3, al corretto svolgimento dei rapporti all'interno
della comunità scolastica e alle situazioni specifiche di ogni singola scuola, le relative sanzioni, gli organi
competenti ad irrogarle e il relativo procedimento, secondo i criteri di seguito indicati.
2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di
responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica.
3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza
essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al
comportamento può influire sulla valutazione del profitto.
4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di
opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità.
5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate, per quanto
possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello
studente. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità
scolastica.
6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono sempre
adottati da un organo collegiale.
7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso
di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni.
8. Nei periodi di allontanamento deve essere previsto, per quanto possibile, un rapporto con lo studente e
con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica.
9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati
commessi reati o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone. In tal caso la durata dell'allontanamento è
commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. Si applica per quanto
possibile il disposto del comma 8.
10. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia o
dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è
consentito di iscriversi, anche in corso d'anno, ad altra scuola.
11. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalla
commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.
Art. 5 (Impugnazioni)
1.Per l'irrogazione delle sanzioni di cui all'articolo 4, comma7, e per i relativi ricorsi si applicano le
disposizioni di cui all'articolo 328, commi 2 e 4, del decreto legislativo 16 febbraio 1994, n. 297.
2. Contro le sanzioni disciplinari diverse da quelle di cui al comma 1 è ammesso ricorso, da parte degli
studenti nella scuola secondaria superiore e da parte dei genitori nella scuola media, entro 15 giorni dalla
comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla scuola, istituito e
disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche, del quale fa parte almeno un rappresentante
degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola media.
3. L'organo di garanzia di cui al comma 2 decide, su richiesta degli studenti della scuola secondaria
superiore o di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito
all'applicazione del presente regolamento.
4. Il dirigente dell'Amministrazione scolastica periferica decide in via definitiva sui reclami proposti dagli
studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque vi abbia interesse, contro le violazioni del presente
regolamento, anche contenute nei regolamenti degli istituti. La decisione è assunta previo parere vincolante
di un organo di garanzia composto per la scuola secondaria superiore da due studenti designati dalla
consulta provinciale, da tre docenti e da un genitore designati dal consiglio scolastico provinciale, e
133
presideuto da una persona di elevate qualità morali e civili nominata dal dirigente dell'Amministrazione
scolastica periferica. Per la scuola media in luogo degli studenti sono designati altri due genitori.
Art. 6 (Disposizioni finali)
1. I regolamenti delle scuole e la carta dei servizi previsti dalle diposizioni vigenti in materia sono adottati o
modificati previa consultazione degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola
media.
2. Del presente regolamento e dei documenti fondamentali di ogni singola istituzione scolastica è fornita
copia agli studenti all'atto dell'iscrizione.
3. È abrogato il capo III del R.D. 4 maggio 1925, n. 653.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi
della Repubblica
134