La Dama del Lago - Comune di Vigevano

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La Dama del Lago - Comune di Vigevano
La Dama del Lago
Il Musical
di Maria Teresa D’Adamo
Regia e Sceneggiatura: Maria Teresa D’Adamo
Musiche: Michael D’Adamo. Costumi: Mariangela De Lucia
Scenografie e sfondi: Maria Teresa D’Adamo
Attori: Michael D’Adamo (Conte Gerald e Fabien), Mariangela De Lucia (Dama del
Lago), Maria Teresa D’Adamo (Marchesa di Cork e Lacrimuccia), Mauro Palmeri
(nano Durinn), Sofia Bollini (Setina), Francesco Fornari (Governante e Malefico)
Cristina Perremuto (Inferia), Mary Di Maio (Elisabeth MacLean) Cecilia Maria
Elvira Crippa (Annabelle MacLean), Anna Porro (ombra Malakath), Otello Fornari (
Roland MacLean)
Regia Audio e luci : Giovanni D’Adamo e Barbara Baratto
<< Dormi piccino mio, che i fiori piangendo hanno versato fragranti lacrime sopra
al tuo capino, il volto dell’Amore il sonno ha cullato e il seno della mamma hai per
cuscino… Tir Nan Og...ecco la tua meta Fabien…>>
In memoria di Fabio Stroili
Un lungo cammino.
Le sacre sponde di un lago.
Un’ audace compagnia.
Una ricerca disperata.
Lacrime e tormenti… felicità nascoste.
Dolori antichi… prodigi inenarrabili.
Verità perdute… emozione.
Una terra lontana.
L’incanto di una scoperta.
Luce… eternità.
Ombre… rinascita.
Nulla è come sembra.
Un forte richiamo…messaggi segreti.
Nell’ abisso silenzioso del dolore,
la consacrazione della vita.
Un viaggio sensazionale vi attende…
Tir Nan Og.
Seguite il sentiero,
udite il canto,
La dove tutto appare perduto,
luminarie di gioia spianeranno la via.
È questa la storia del Lago dei Beati,
di Fabien, della sua Dama,
di Lamenti dissolti e di Amori ritrovati.
<<“La Dama del Lago” pone in essere un’operazione culturale di recupero delle
nostre radici storico-linguistiche. Il linguaggio aulico e altamente poetico
dell’opera rappresentata, frutto di studio accurato e di un lungo lavoro di ricerca,
vuole essere un omaggio alla ricchissima tradizione letteraria del nostro paese, alla
sua lingua, antica ed unica, e alla sua cultura, orgoglio e vanto di noi cittadini. >>
Maria Teresa D’Adamo
Atto primo:
Elwinn, antica custode del Lago dei Beati, diviene sposa del valoroso Conte
Gerald, Signore di Innis.
La giovane Contessina, assai insofferente ai cerimoniali della corte e riluttante della buona etichetta
dell'alta società del tempo, trascorre le lunghe giornate in mesta solitudine, tra le alte torri e gli
spalti merlati del suo castello, allietata solo dalla vivace compagnia di Setina, folletto buontempone
che assai sembra gradire i dolci doni della cara amica, e dalla nascita del suo figliuolo, Fabien.
Ma il comportamento stravagante della fanciulla fatata suscita le ire ed il malcontento del suo
austero Signore, il quale, all'ennesima disubbidienza della consorte, è costretto suo malgrado ad un
severo e sonoro rimprovero. La singolare natura fatata della giovane dama la costringe ad
abbandonare la nobile dimora per far ritorno tra le verdi frange, le felci e le sacre spume del suo
Lago.
Una dolce ninna nanna generoso lascito della fanciulla fatata ed unico testimone di un legame
d'amore destinato presto a ricostituirsi…
Atto secondo:
Ormai divenuto adulto, Fabien, da sempre affascinato dai racconti sul Regno
delle Fate, e con la melanconica melodia della madre ad occupare il cuore ogni istante, intraprende
il suo viaggio alla disperata ricerca di Tir Nan Og, la Verde Isola dell'Incanto, Terra di Eterna
Giovinezza e Felicità. Ad accompagnarlo nel lungo cammino, il nano Durinn, Signore di Nidavellir,
il mitico forgiatore del martello di Thor, e Setina, il folletto dispettoso, terrore dei servi pigri e
disordinati, e assai ghiotto di zuppa e panna.
Da fanciullino la nonna, madre del Conte Gerald, accese in lui l'irrefrenabile desiderio di visitare la
Grande Pianura dell'Incanto. E il diario della dolce e amorevole Anne, ritrovato alla sua morte in
una polverosa soffitta, nasconde tra le pagine ingiallite messaggi segreti che conducono proprio a
Tir Nan Og.
Armato di quello e della smisurata voglia di avventura, Fabien con in mano sette primule, imbocca
il passaggio segreto che ad ogni Beltame si apre sulla Rocca, accedendo così alla tanto agognata
Terra Fatata.
Ad unirsi al gruppo, ormai stremato da lunghi giorni di marcia senza nemmeno intraveder la meta,
Lacrimuccia, spiritello mesto e solitario, afflitto dai tormenti di una morte prematura, e prigioniero
in un limbo
di lacrime e dolore. L'audace compagnia s'imbatte però nelle viscide sorelle MacLean, un tempo
serve dell'austero Conte Gerald, giunte nel Reame Incantato attraverso una macabra cerimonia, il
Tagharim, e bramose di sottrarre al gruppo di avventurieri il libretto che potrebbe portarle dritte a
Tir Nan Og ed al Palazzo di Tara, dove si bandiscono tornei ed eterni festeggiamenti, cantando,
danzando e sorseggiando la Birra di Goibniu, sacra bevanda dell'immortalità.
Il libretto fatato, donato ad Anne da Elwinn prima della sua dipartita, rappresenta l'eredità della
Contessa all'amato figliuolo, il filo che invisibile conduce Fabien al Lago dei Beati, sulle cui acque
si affaccia maestosa Tir Nan Og. Ma l'allegra comitiva e le perfide sorelle MacLean devono fare i
conti con il Diavolo ed il suo seguito infernale, asceso dalle profondità della terra per riscuotere il
settennale tributo di sangue. Quando tutto pare perduto, la sacra custode del Lago assicura la
salvezza della compagnia, ricacciando nei meandri della Terra, Malefico, la sua consorte e l'orrido
drappello infernale, e con loro le subdole MacLean, le cui sozze anime sono una misera ricompensa
al Male che impietoso imperversa. Dopo aver accolto sulle sacre sponde del Lago la gioiosa
compagnia, ed aver liberato dall'eterna prigionia di dolore lo spirito infelice attraverso una
purificazione rituale nelle sue beate acque, la fanciulla fatata può finalmente traghettare Fabien ed i
suoi amici a Tir Nan Og… con la sua barchetta dorata cullandosi sulle onde increspate… e
intonando una dolce ninna nanna...