61 - Caligola
Transcript
61 - Caligola
61 1111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 CAON-CARLESSO-BATTAGLIA «Three Open Rooms» Caligola, distr Ird Norway's Song / TheSad Bull / New Moming / Flying Regrets/ FirstSong / Thank YouSo Much joe / Trip. Stefano Battaglia (p.), Roberto Caon (cb.), Marco Cariesso (batt,), Cavalicco, 18-1-10. L'apertura,con il contrabbasso che introduce corposamente la meditativa Norway's Song, è l'annuncio di un lavoro degno di massima attenzione: un trio aperto in tutte le sue possibili direzioni, paritetico, con interpreti a dir poco magnifici. Che tra loro ci sia Battaglia è già di per sé una garanzia: qui, su brani non suoi, uno dei migliori pianisti italiani libera la propria creatività in improwisazioni di grande comunicativa: ne sia esempio quella, prolungata, in New Morning. Ma a stupire sono i suoi meno noti compagni: Carlesso, dalla lunga ed eclettica esperienza, ha la giusta sensibilità per dialogare sia nei brani più intimistici sia in quelli maggiormente dinamici, come Flying, che conclude con un assolo di raraeleganza; Caon, sebbene al terzo cd per Caligola, è evidentemente una delle (tante7) gemme nascoste della penisola: eccellente compositore - i brani, splendidi, sono tutti suoi - e sontuoso strumentista, prontissimo al dialogo, con una potente cavata che spicca in assolo (tra i molti, si ascolti quello in Regrets). In questo lavoro - tra i migliori dell'anno: non gli manca nulla per competere con i più blasonati trii internazionali -spicca anche un delicato e toccante omaggio a joe Zawinu!. Pollastri TOMMASO CAPPELLATO «Cosm'Ethic» jazzre:freshed, distr. jazzrefreshed. com Entering The Dream / Consciounsness / Free Fall / Awakenings / My Body Needs To Breathe, IDoesn 't / Music Power / Cosm 'Ethic / Space & Time / World Traveller / Shavasana. Anna Maria Della Valle (fi.), Paolo Corsini (p., sint.), Marco Privato (cb.), Tommaso Cappellato (batt.l, Alessia Obino (voc.); agg. Chauncey Yearwood (voe., 2, 8), Yah Supreme (voc., 8), Loe. e data scon. Con questo primo lavoro gli Astral Travel dimostrano di essere musicisti di grande spessore e carattere, benché scandalosamente ignorati dalla scena italiana. «Cosm'Ethic» è infatti un lavoro dalla produzione impeccabile e dal sound retrò ma di certo non nostalgico. Gli Astral Travel hanno profondamente interiorizzato tutto il meglio del jazz rock e del cosmic jazz degli anni Settanta, rendendo sì omaggio a Pharoah Sanders e Yusef Lateef ma senza inclinare troppo il cappello e dando nuova linfa a quei suoni. Il flauto di Dalla Valle e la voce di Alessia Obino - sicuramente tra le cose più affascinanti del disco - impreziosiscono brani già impeccabili come Awakenings e Consciounsness. Utili note spiegano la storia di questo concept album, collegandolo con !;avoir {aire alla temperie di certo progressive canterburyano (e para canterburyano) di Gong, Camel e Caravan senza tralasciare un pizzico di blaxploitation. Evangelista STÉPHANE GRAPPELLI «Ensemble» Moosicus, distr. FamilyAffair NECKS «Open» ReR,dlstr Goodfellas Autumn In New York/jeepers Creepers / These Foolish Things/ She s Funny That Way / Nuages - Swing 39 / It Might As Well Be Sping / Hambourg souvenir / Vousqui passez sans me voir / Lady Be Good / A Flower IsA Lovesome Thing / ICan't Believe That You're In Love With Me / Manoir de mes tèves / How About You?/ The Lady IsA Tramp / St Louis Blues/ A Giri In Calico / /'11 Remember Aprii / Blue Moon / How High The Moon / PenniesFrom Heaven. Stephane Grappelli (vio!.), Maurice Vander (p.), Hans Last(cb.), RolfAhrens (oan), Amburgo, 17-5-57. Open. Chris Abrahams (p., orq.), Lloyd Swanton (cb.), Tony Buck (batt., perc., cetra). Sydney, data scon. Emerge come un forziere di preziosi questo inedito passaggio di Grappelli presso la Ndr, radio tv della Germania settentrionale. Di quel periodo esistono poche registrazioni del violinista in studio. Questo ed, oltre a colmare la lacuna, documenta quanto Grappelli fosse maturato allora in modo impressionante, Laricchezza di questa musica sta proprio nelle invenzioni che il leader mette in campo in termini di dinamiche, fraseggi, timbro, pronuncia. A volte si scorge l'ombra del barocco (il bridge di These Foolish Things); altre volte l'aggancio allo swing è saldo e accattivante (The Lady IsA Tramp); e sempre il suo violino pare cantare. /I repertorio è un catalogo di standard più qualche souvenir del sodalizio con Django Reinhardt. Laritmica si impegna a dovere (il bassista sarebbe poi divenuto un popolare bandleader: james last). Disco imperdibile. . Piacentino All'apparenza sono un classico trio jazz. Apparenza: i Necks sono artefici di un progetto che sfugge a ogni classificazione. Immaginano musica che appartiene ali' ordine della trance ma anche a quello del thrilling, poiché nell'ascolto siamo posti sempre in attesa di qualcosa, di accadimenti in agguato. Ubiquità: ecco perché sono inclassificabili, inafferrabili e sopraffini; possiedono grande senso dello swing; concepiscono ampie reiterazioni minimali; colorano con uso misurato dei timbri; architettano una ragnatela di rimandi. Questo loro diciassettesimo disco in un quarto di secolo segna il ritorno alla composizione estesa (qui sessantotto minuti), dopo essersi cimentati in brani di media durata (in «Mindset»), Anche in Open la musica evolve con tempi che si addicono a una cerimonia dello spirito, inaugurata dall'austero martellare sulle diciannove corde di una cetra. I tre musicisti dawero respirano insieme. La trama si dipana senza fine apparente, agitata da un moto perpetuo, rigenerandosi all'infinito, in un autentico falso movimento. A turno si awicendano anche nel ruolo di leader. Stavolta tocca a Buck officiare la cerimonia, in modo ora serrato, intenso, ora discreto, impalpabile. Quanto mai adeguato è il titolo, che si direbbe un invito all'apertura delle coscienze di ascendenza huxleyana. Fucile mUlica Jazz dicembre tO I S