Marche OKÝÝ - 24 Ore System

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Marche OKÝÝ - 24 Ore System
Marche OK››
20-10-2005
10:52
Pagina 1
I.P.
BUSINESS and JOB
INSERTO PUBBLICITARIO
IN QUESTO NUMERO
A CURA DE IL
SOLE 24 ORE SYSTEM
Api Raffineria
Regione Marche
Lube Cucine
Quadrilatero
La linea di sviluppo
impostata dall’azienda
di Falconara porterà
a un radicale
cambiamento del
quadro energetico
dell’intera regione.
Servizio a pag. 4.
Visitarla significa entrare
in uno stato d’animo
particolare. La natura
amica e l’intervento
misurato dell’uomo ne
fanno un’oasi suggestiva
di echi storico-culturali.
Servizio a pag. 6.
Ritratto di un’azienda di
successo, leader nella
produzione di cucine
componibili, razionale e
reattiva ai cambiamenti
del mercato. Un esempio
del “modello Marche”.
Servizio a pag. 7.
Una società creata ad
hoc per supportare
l’attività produttiva con
infrastrutture e una rete
viaria adeguate ai
programmi di sviluppo
di Marche e Umbria.
Servizio a pag. 14.
MARCHE
Positivo il saldo commerciale nel primo semestre, trainato dalle vendite sui mercati internazionali per oltre 4mila miliardi
Un modello produttivo
vocato all’esportazione
L’
nali si sono trasformati fino a
diventare delle vere e proprie
industrie, dando vita al cosiddetto “modello marchigiano”
conosciuto e apprezzato nel
mondo. Oggi, come possiamo
leggere in queste pagine, il mer-
Si registrano
incrementi
anche del 30%
per 14 tipologie
merceologiche
su 20 esportate
cato dell’industria e del mobile
marchigiano hanno solidi punti
di riferimento nei mercati internazionali, come pure gli elettrodomestici, le calzature, il pellame in generale e i capi di
vestiario, la carta di Fabriano e
le fisarmoniche di Castelfidardo
e altre produzioni ancora.
Nel periodo gennaio/giugno
2005 il totale delle esportazioni
delle province di Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, PesaroUrbino, ha totalizzato 4.286
miliardi di euro considerando i
principali prodotti esportati e
cioè: calzature, apparecchi per
uso domestico, mobili, articoli
di vestiario e accessori, macchine per impieghi speciali.
Con questa cifra le Marche
segnano un incremento dell’1,7% rispetto al primo semestre dello scorso anno. Infine, se
si mettono a confronto i due
analoghi periodi gennaio/giugno del 2004 e del 2005, su 20
merceologie esportate, ben 14
di queste hanno registrato un
andamento favorevole con una
crescita percentuale in alcuni
casi superiore al 30%.
Per contro, però, il totale
delle importazioni, nelle province sopra citate, di petrolio
■ Ascoli Piceno è chiamata la “città delle cento torri” per il suo caratteristico panorama urbano, frutto di secoli di storia.
Partono dalla regione le scarpe, gli elettrodomestici e la carta di maggior prestigio
Euro e Europa parlano marchigiano
Tod’s, Merloni, Cartiere Fabriano tre realtà che si sono imposte nel mondo
N
■ La fontana di Sturinalto a Fabriano, storico borgo sede delle omonime Cartiere.
on è difficile vedere
una donna londinese
camminare con un
loro paio di mocassini ai piedi. Anche a New
York e a Miami, come pure a
Mosca, può capitare di osservare orgogliose signore che
portano a spasso le inconfondibili scarpe Interactive. Le calzature Tod’s, che sono per l’appunto famose in tutto il mondo,
arrivano dritte dritte da
Sant’Elpidio a Mare (Ascoli
Piceno), uno dei distretti industriali marchigiani.
L’azienda che produce
borse, calzature e abiti di lusso,
nasce agli inizi del 1900 come
piccola fabbrica di scarpe.
Oggi la Tod’s spa è una realtà
radicata e con i suoi tre marchi
Hogan, Tod’s e Fay (abbigliamento) è sinonimo di classe,
qualità ed eleganza.
I marchigiani pensano a
farci camminare bene con un
tocco chic che non guasta mai,
ma guardano anche alla nostra
La singolare
storia
plurisecolare
dei “fogli” di
Fabriano, oggi
scelti anche
dalla BCE
casa. Compie trent’anni giusti
giusti e dal ’75 la Merloni elettrodomestici, ora Indesit
Company, aiuta le famiglie ita-
S
T
E
M
I CAPISALDI
P
greggio e gas naturale, calzature, prodotti chimici di base,
articoli di vestiario e accessori,
pasta da carta, carta e cartone,
ha portato, sempre nel periodo
gennaio /giugno 2005, una cifra
pari a poco meno di 2065
miliardi di euro. Il saldo commerciale resta dunque sempre
ampiamente positivo. Ciò nonostante, preoccupa l’incremento registrato dalle importazioni di merci estere, il cui
valore è cresciuto di ben 138
milioni di euro.
Proprio sulla base di questi
dati alcune associazioni di categoria hanno posto il problema
di una più incisiva azione di sostegno delle imprese nella ricerca di nuovi mercati e nel
consolidamento di quelli già
presidiati, attraverso lo sviluppo
di adeguate politiche per favorire meglio il processo di internazionalizzazione del sistema
produttivo marchigiano.
SEGUE A PAGINA 2
Y
Centotrentamila
piccole e medie
imprese vigorose
Numerosi i progetti per accrescere la presenza all’estero
economia propria delle Marche, nel quadro
generale dell’economia italiana, vede l’export al primo posto, anche per
la marcata e storica vocazione
di questa regione verso i mercati esteri. Gli investimenti nella
ricerca e nello sviluppo e l’internazionalizzazione sono i
due fattori determinanti ai quali
le imprese danno priorità strategica per riuscire a espandersi,
soprattutto in un momento di
incertezza come quello attuale,
dovuta soprattutto al costo del
petrolio e in generale al costo
delle materie prime.
Nelle Marche esiste da sempre (il numero delle imprese
presenti, 130mila, lo dimostra)
uno spiccato senso di imprenditorialità e questo non può che
portare a risultati positivi, anche
se non immediati. Il sistema
delle piccole e medie imprese
ha le radici nell’immensa tradizione artigianale. Le piccole
botteghe e i laboratori artigia-
S
LUNEDÌ 31 OTTOBRE 2005
liane, e non solo, a lavare,
asciugare, cucinare, conservare… in una parola a far funzionare meglio la casa. Con
20.000 dipendenti i 19 stabilimenti della Indesit, distribuiti in
tutta Europa, hanno sfornato,
nel 2004, ben 14 milioni di
elettrodomestici tra lavastoviglie, frigoriferi, forni, cucine,
piani cottura per un fatturato di
3 miliardi di euro.
Fanno parte del gruppo
industriale, che ha sede e origine a Fabriano (Ancona), i
marchi Ariston, Indesit (famosi
in Italia), Hotpoint, Scholtès,
Stinol tra i leader rispettivamente in Gran Bretagna,
Francia e Russia.
E se scarpe lussuose e lavastoviglie che ci fanno dimenticare la fatica di lavare i piatti
non ci bastano, le Marche ci
danno anche la possibilità di
accarezzare pagine e pagine di
carta bianca da riempire di pensieri. Forse anche Giacomo
Leopardi, anche lui marchigiano doc, scrisse le sue poesie
sui fogli usciti dalle Cartiere
Miliani Fabriano visto che questa fabbrica è attiva dal XIII
secolo.
Oggi l’azienda fa uscire dai
suoi tre stabilimenti 150mila
tonnellate di prodotto che va
dalla carta per ufficio a quella
per l’editoria, dagli album per il
disegno scolastico ai supporti
per il packaging. Di pregio il
reparto della carta fatta a mano
e di quella di sicurezza, cioè
carta che serve per la fabbricazione delle banconote.
La Cartiere Fabriano è, infatti, una delle pochissime cartiere ufficialmente autorizzate
dalla Banca Centrale Europea a
produrre la carta per l’Euro. ■
Tradizione di secoli
Il paese di Offida, in provincia
di Ascoli Piceno, presenta una
caratteristica unica: dei suoi
cinquemila abitanti, duemila
sono merlettai, o meglio
merlettaie, che è possibile
vedere per le strade intente
al lavoro. L’arte di lavorare
i merletti al tombolo con
i fuselli è arrivata in Italia
nel quindicesimo secolo.
iccola ma intensa; è così la realtà economica marchigiana proprio come la sua regione. Incastrata a metà
dell’Italia, questa terra di colline e mare è un concentrato di produttività che ha saputo trovare il suo posto di
prestigio nel panorama italiano. Solo un milione e mezzo di
persone che si sono adoperate sin dalla fine del secondo dopoguerra per trasformare un territorio prettamente agricolo e artigianale in una regione con solidi e vigorosi settori economici.
L’economia marchigiana è caratterizzata da un’industria
fatta da piccole e medie imprese. Naturale evoluzione di una
cultura d’artigianato, questo tessuto produttivo composto da
quasi 130mila aziende è organizzato in 26 distretti industriali
distribuiti sul territorio. I settori principali in cui la creatività
industriale marchigiana è specializzata sono cinque: del
mobile, calzaturiero e delle pelli, meccanico, tessile e dell’elettrodomestico. La provincia di Pesaro e Urbino è forte di tre
distretti industriali dedicati alla produzione di mobili e cinque
nel settore del tessile e dell’abbigliamento.
La zona di Ancona, capoluogo di regione, con quattro
distretti industriali, immette sul mercato calzature, abbigliamento e prodotti meccanici. Il Maceratese produce scarpe,
borse, mobili nei suoi sette distretti monoproduttivi. Ma anche
prodotti di nicchia come gli strumenti musicali vedono i natali
nelle Marche: Castelfidardo è la patria della fisarmonica.
Una piccola regione, una superficie di nemmeno 10mila chilometri quadrati, che esporta
quasi nove milioni di euro di
merci all’anno e che è all’ottavo posto in Italia come prodotto realizzato. L’economia
delle Marche è solida e capace
di espandersi, creando anche
un incremento dell’occupazione pari all’11,8% rispetto
ad un dato medio nazionale
del 7,8%.
Il settore primario è imperniato sulla coltura cerealicola
che occupa il 40% delle
aziende agricole, che sono
circa 60mila, distribuite prevalentemente nell’entroterra
della regione. La coltivazione di uva, poi, è finalizzata alla produzione di vino. Barbabietole e ortivo sono gli altri capisaldi
dell’agricoltura delle Marche. Da qualche anno la regione si è
orientata anche verso la coltivazione biologica.
La pesca è un altro settore che primeggia nella regione e ha
un notevole peso economico con quasi 230mila quintali di
pescato all’anno. Tra le varie tipologie di pesca, quella in alto
mare a strascico si colloca tra i segmenti di maggior impatto produttivo. Le specie ittiche prevalentemente pescate sono le triglie, i naselli e le sogliole. Vengono poi le vongole e i crostacei
che vanno a insaporire i piatti di cucine e ristoranti marchigiani
e italiani. Con 170 km di costa la regione offre mare, sole e
spiagge, dalle infinite sfumature di sabbia, che si sono meritate
11 “bandiere blu d’Europa” per le acque pulite nel 2005. Ma la
regione non è solo vacanze sotto l’ombrellone: le Marche posseggono tesori come Urbino, città d’arte che diede i natali a
Raffaello Sanzio. E molti piccoli centri ricchi di storia e cultura.
Per chi abbia voglia di immergersi nella natura questa regione è
valorizzata con molte aree protette, parchi nazionali e regionali.
Se colline e boschi non bastano, le millenarie Grotte di Frasassi
sono uno spettacolo geologico tra i più suggestivi in Europa.
Il panorama turistico marchigiano che il viaggiatore può
vivere a trecentosessanta gradi è una delle risorse economiche
regionali più rilevanti, tanto che da gennaio a luglio di quest’anno circa 8 milioni di turisti, tra italiani e stranieri, hanno
scelto di visitare le Marche.
Un’economia
solida, capace
di creare nuova
occupazione
a un tasso
superiore alla
media italiana